46
Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018

Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018

Page 2: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018

Pagina I

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Sulla convenienza pesa il rischio del contributivoSole 24 Ore 12/03/18 P. 7 Fabio Venanzi 1

Professionisti all'esame del cumuloSole 24 Ore 12/03/18 P. 1-7 Valeria Uva 2

APPALTI PRIVATI

Appalti privati, il prezzo può salireSole 24 Ore 12/03/18 P. 33 Lidia Scantamburlo 5

SOCIETÀ DI INGEGNERIA

Innovare? noi ce la giochiamo (l'italia meno)Corriere Della Sera -Corriereconomia

12/03/18 P. 17 Stefano Righi 7

MERCATO DELLE COSTRUZIONI

Tra sconti fiscali e riqualificazione orizzonte rosa per l'ediliziaRepubblica Affari Finanza 12/03/18 P. 44 Marco Frojo 9

INFRASTRUTTURE

Ascensore d'acqua come a Panama Ora torneremo a navigare sul PoRepubblica 12/03/18 P. 22 Valerio Varesi 12

AVVOCATI

Avvocati in società multidisciplinariSole 24 Ore 12/03/18 P. 31 Angelo Busani 14

CONFIDI

"Servizi bancari, nuova missione dei Confidi"Repubblica Affari Finanza 12/03/18 P. 21 Eugenio Occorsio 15

ECONOMIA

Italia in equilibrio, precarioItalia Oggi Sette 12/03/18 P. 1 Marino Longoni 17

ENERGIA

Energia, il tempismo è tuttoItalia Oggi Sette 12/03/18 P. 14 Roberto Lenzi 18

INDUSTRIA 4.0

Le Camere di commercio "A scuola di industria 4.0 3,2 milioni di imprese"Repubblica Affari Finanza 12/03/18 P. 20 Stefano Carli 20

SICUREZZA ICT

Nel bunker di tel aviv dove si battono ipiratiCorriere Della Sera -Corriereconomia

12/03/18 P. 21 Paolo Ligammari 23

SMART CITY

Mancano denaro, esperti e strategie le città italiane non sono ancora smartRepubblica Affari Finanza 12/03/18 P. 36 Vito De Ceglia 25

Edison: "Primo passo è ripensare i palazzi"Repubblica Affari Finanza 12/03/18 P. 37 28

SISMA

Sisma nelle Zfu, richieste al viaItalia Oggi Sette 12/03/18 P. 17 Bruno Pagamici 30

CYBER CRIME

Cybercrime, aziende senza difeseItalia Oggi Sette 12/03/18 P. 1-6 Roxy Tomasicchio 31

Page 3: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018

Pagina II

OIV

Il censimento anticorruzione divide le Pa dalle aziendeSole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Alberto Barbiero 34

ATI

Le Ati non possono ricevere notifiche per gli associatiSole 24 Ore 12/03/18 P. 22 AlessandroSacrestano

35

INFOCAMERE

Contratti di rete avanti tuttaItalia Oggi Sette 12/03/18 P. 16 Cinzia De Stefanis 36

BANDA LARGA

"Open Fiber va avanti loro hanno R rame la fibra la posiamo noi"Repubblica Affari Finanza 12/03/18 P. 2 Stefano Carli 38

Una rete unica, anzi due: Tim sotto assedioRepubblica Affari Finanza 12/03/18 P. 2 42

Page 4: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

FOCUS. TRE PERCORSI A CONFRONTO

Sulla convenienzapesa il rischiodel contributivoFabio Venanzi

La scelta di cumulare i con-tributi previdenziali deveessere attentamente valu-

tata in funzione delle singolecarriere che il lavoratore puòvantare.

L'appeal che ha investito, inuna prima fase, l'estensione delcumulo alle Casse professionaliva ponderato con i criteri di cal-colo delpro quota pensionisticoche le singole gestioni stanno re-cependo. E confrontato con glialtri istituti a disposizione delprofessionista per «unificare»la carriera.

Ad esempio, la ricongiunzio-ne, seppur onerosa, comportasempre un calcolo della pensio-ne con le regole della Cassa pro-fessionale di destinazione e l'ac-cesso alla rendita sarà possibileal ricorrere dei requisiti previstiin quella Cassa. In altri termini, iperiodi ricongiunti sono "parifi-cati", come se fossero stati real-mente versati, sin dall'origine,nella gestione accentrante.

In alternativa, il legislatore dal2006 ha consentito la valorizza-zione di tutti e per intero i perio-di non coincidenti, comprensivianche dei contributi professio-nali, attraverso la totalizzazionenazionale. Tuttavia i singoli pro-rata vengono determinati con ilsistema contributivo. Si applicail sistema retributivo/misto nel-l'ipotesi in cui, in una delle ge-stioni interessate e limitatamen-te a tale gestione, il lavoratoreabbia perfezionato un diritto au-tonomo a pensione. Poiché leCasse professionali hanno re-quisiti anagrafici per il consegui-mento della pensione di vec-chiaia superiori rispetto a quellidell'assicurazione generale ob-bligatoria, il rischio di vedersiapplicare il sistema contributi-vo è elevato. Inoltre, nella tota-lizzazione, continuano a trovareapplicazione le finestre mobili(18/21 mesi) tra il perfeziona-mento del diritto e l'accesso allarata pensionistica.

A differenza della totalizza-zione, ora il cumulo consente divalorizzare i diversi periodi(sempre tutti e per intero) ma

ogni gestione determina il pro-prio pro-quota con le regole vi-genti in ciascuna gestione e conle retribuzioni e contribuzionidi riferimento. La pensione divecchiaia si consegue con i re-quisiti anagrafici più elevati traquelli previsti dai singoli ordina-menti. Poiché l'Inps paga la pen-sione a 67 anni (dal2019) mentrealcune Casse ad età superiori (siveda il grafico a fianco), il mini-stero del Lavoro ha stabilito chela pensione si consegue pro-gressivamente al maturare deirequisiti previsti da ciascuna ge-stione. Pertanto il pro-quotaInps dall'anno prossimo sarà ri-

L'ETÁ ANAG RAFICACon il nuovo istitutola «vecchiaia» maturacon i requisitipiù alti tra quellidei vari ordinamenti

scosso dai 67 anni mentre la par-te di competenza delle Casse alraggiungimento del requisitoanagrafico previsto in esse. Inassenza di un diritto autonomopresso le Casse, il loro pro-quotasarà contributivo. Diversa l'ipo-tesi in cui il lavoratore raggiungai requisiti per l'accesso alla pen-sione anticipata (dal 2019,42 an-ni e tre mesi per le lavoratrici, 43anni e tre mesi per i lavoratori).In questo caso, mentre il pro-quota Inps sarà calcolato con leregole proprie secondo il collo-camento temporale dell'anzia-nità contributiva, quello delleCasse - secondo talune delibereadottate finora - potrebbe se-guire le regole interamente con-tributive o miste.

Alla luce di quanto detto, lascelta di "convenienza" tra ri-congiungere, totalizzare o cu-mulare va ponderata attenta-mente, caso per caso.

Il risultato, non tanto inatteso,potrebbe essere di riscuotereuna pensione meno generosa diquella spettante con la ricon-giunzione.

0 RIPROOUZION E RISERVATA

Previdenza professionisti Pagina 1

Page 5: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Per la piena operatività mancano diversi tasselli operativi - Con poca anzianità si rischia di passare al contributivo

Professionisti all'esame del cumuloCassa per cassa la verifica di convenienza dopo il varo delle regole sui requisiti

Il panorama delle regoleper il cumulo pensionistico ècompleto: tutte le Casse previ-denziali hanno fissato i requi-siti di accesso e allapensione incumulo e il sistema di calcolo(per la maggior parte contri-butivo) della propria quota.Ma sono ancora pochissime ledomande arrivate dai profes-sionisti. Per cominciare a li-quidarle servono i singoli ac-cordi Cassa-Inps e la piattafor-ma informatica.

Testuzza ,Uva e Venanzi y3ag ns 7

Previdenza professionisti Pagina 2

Page 6: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Le Casse dettano l'accesso al cumuloIstruzioni completate ma per sommare gli spezzoni di pensione mancano altri tasselli

Valeria Uva

Il quadro delle regole per ilcumulo pensionistico nelle Cas-se professionali è pronto: di fattotutti gli enti previdenziali auto-nomi hanno messo a punto leistruzioni e i criteri di calcolo delproprio spezzone di pensionematurato in cumulo con Inps oaltre gestioni. Ma per comincia-re a pagare le prime pensionimancano diversi tasselli.

Nel fissare i criteri di calcoloogni Cassa si è mossa in autono-mia - naturalmente anche in ba-se alle proprie esigenze di bi-lancio - dando vita a un sistemaabbastanza eterogeneo. Così,ad esempio, gli avvocati chenon arrivano ai 34 annidi anzia-nità presso la Cassa forense po-tranno "cumulare" con altrispezzoni contributivi ma laquota della Cassa sarà valoriz-zata con il contributivo; doppiobinario invece per i consulentidel lavoro che se hanno versa-menti nei periodi 1972-2012,manterranno in cumulo ancheil metodo di calcolo in misurafissa previsto perle pensioni or-dinarie. Anche i notai usufrui-ranno per il proprio spezzonedel calcolo in quota fissa (pari a5.215 curo lorde in funzione del-l'anzianità di servizio). Mentreper ingegneri e architetti è statavaratauna delibera (appena ap-provata anche dal ministero delLavoro) che prevede unregimetutto contributivo per chi nonriesce a raggiungere i 33 annidianzianità Inarcassa con i qualimatura anche il diritto autono-mo alla pensione.

Ancora in attesa invece i com-mercialisti: la delibera dellaCnapdc è stata varata a novem-bre, ma si conoscerà nei dettaglisolo una volta approvata dai mi-nisteri vigilanti. In assenza di undiritto autonomo, verosimil-mente, anche questa Cassa po-trebbe appoggiarsi su un calcolocontributivo.

Sul cumulo, dunque, le Cassesi sono mosse in modo diversifi-cato, con il risultato che potreb-bero esserci persone con carrie-re professionali simili che avran-no però percorsi diversi di pen-sionamento. Non è certo unanovità per il variegato mondodegli enti previdenziali autono-mi, in cui ognuno già autoregola-

menta l'accesso alle prestazioniprevidenziali, ma certo il cumu-lo ha introdotto un ulteriore ele-mento di differenziazione.

Previsto per la prima voltadalla legge di bilancio per il 2017che ha esteso alle Casse profes-sionali a partire dallo scorso an-no la sommatoria gratuita diver-samenti contributivi in più ge-stioniper ottenere lapensione divecchiaia ordinaria o anticipata,lo strumento non è ancora ope-rativo. Dopo la presentazionedella convenzione-quadro Inpsed Adepp (si veda il Sole 24 oredel 21 febbraio) ora manca un ul-teriore tassello. «Abbiamo man-dato all'Inps il testo della con-venzione che le nostre Casse so-nopronte a firmare inmodo bila-terale» spiega il presidente

IL QUADRO DELLE DOMANDEAi commercialisti finorasolo 30 richieste, 225 dairagionieri e poco più di 100sono arrivatedai consulenti del lavoro

Il rischio del cumulosui conti delle Casse

La prima ricognizionea LeprimestimedelSole240rea fine ottobre scorso davano unaplatea di oltre 400milaprofessionisti interessati inviapotenzialealcumulo.Ai questisi devono aggiungereicosiddetti «silenti», ovverocoloro che hanno smesso diversare o che hanno spezzoniveramente piccoli. In questomodo si arriverebbe a oltre650mila posizioni interessate.Per l'Inpsil numerototale dilavoratori nelle variegestioni supera 1e700milaunità.

Adepp, Alberto Oliveti. La firmaperò non è ancora arrivata.

Da testare anche la piattafor-ma informatica grazie alla qualeInps e Casse dialogheranno pergestire queste pensioni, che sa-ranno liquidate a formazioneprogressiva, ovvero in tempi di-versimanmano che l'interessatomatura il requisito previsto dal-l'Inps o dalla Cassa. Di fatto,quindi, apiù di un anno di distan-za dall'avvio, le domande giàpervenute restano bloccate.

In realtà di professionisti in at-tesaper orace ne sonopochi:unatrentina i commercialisti che sisono già fatti avanti, 225 ragionie-ri, 200 tra architetti eingegneri diInarcassa, 8o farmacisti (ma solo58 domande sono accoglibi-li),15o tra medici e dentisti diEnpam e un centinaio di consu-lenti del lavoro. Questiultimipe-raltro a fronte di una platea po-tenziale vastissima: Enpacl hacalcolato che oltre 18mila consu-lenti (il 67%io degli iscritti) ha unadoppia contribuzione per perio-di medi di sette anni. Sul fronteopposto la Cassa del notariatoche, anche per la natura partico-lare di questa professione, nonha ancora ricevuto neanche unadomanda di cumulo.

In tutti i casi i numeri sono perora molto lontani dalla plateapotenziale: secondo le stime ap-pena aggiornate dall'Inps, que-sto strumento potrebbe neglianni riguardare oltre 70omila la-voratori, tra dipendenti e auto-nomi. A frenare, probabilmente,finora oltre alle difficoltà tecni-che, potrebbe essere stata pro-prio l'attesaper avere chiari tuttigli elementi di scelta. E ancorasul tappeto qualche nodo resta.

In termini di convenienza,poi, ogni posizione fa storia a sé.

Ma per gli iscritti alle Cassenon sempre il cumulo è la stradapiù vantaggiosa: in molti enti in-fatti sopravvivono anche variepossibilità di pensionamentoanticipato già di per sé "compe-titive" (si veda la scheda a fian-co): il ritiro è possibile a 62 anniper medici e veterinari (seppurcon abbattimenti) e a 61 per icommercialisti. Il primo postoperò spetta ai consulenti del la-voro, ai quali bastano 6o anni e,fino al 2020,39 di contribuzione.

©RIPROOIIZIONE RISERVATA

Previdenza professionisti Pagina 3

Page 7: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Il confronto

Cassa per cassa i requisiti per la pensione di vecchiaia, di vecchiaia anticipatae per il cumulo Casse - Inps - Requisiti al 10 gennaio 2019

© Non è previsto

O È previstoó

á

Vecchiaia Vecchiaia in cumulo

0

1

AVVOCATIC f

65 O 34 69 34 69 34 cassa forense da 34 anni;assa orense ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI contributivo al di sotto

NOTAI 67 0 30 75 20 75 20 fissadiQuota5.215 euro

Cassa notariato ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI

S0000

COMMERCIALISTIC d

61 ©

4

385

685

335

685

33 di apin ttesa

provazione000

nap c ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI

CONSULENTIDEL LAVORO 60

©39 6868

6

5 68 5Da 11972 al 2012

in misura a fissa, , dalEnpacl ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI 2012 contributivo

occc

0

RAGIONIERIC

63 © 20 68 40 6L 8

81 0

`tCretalcolo

utivoinribmifsto:o

óó0npr ANNI E ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI al 2003

4 MESI

(R

INGEGNERIEARCHITETTI 63 0 33

8

66 338

66 33Contributivo fino a 33 anni

narcadi iutivI pro rata;conntrtribbutivo pro rata

Z Inarcassa ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI (misto) con anzianità

Inarcassa da 33 anni

l•GEOMETRI

9

6/67 ©

6

357/ 35

7/ 35

Retributivo anniRcon 35 acontributiti Cipag;

® Cipag ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI se inferiore contributivo

ffi

MEDICI62

O

10

35 68il

5 68 5 a valodrizzazioneEnpamANNI ANNI ANNI ANNI ANNI ANNI

N

FARMACISTI 6812

30 6813

30A prestazionedefinita

2Enpaf ANNI E ANNI ANNI E ANNI

9 MESI(9MESI

bVETERINARI 62

14

35 68 35 68 35 RetributivoC@ Enpav ANNI

OANNI ANNI ANNI ANNI ANNI

L.L...tt:....,... : a: ,- .-:L .. ...:....... .-1... C .J: ,. : .I:...._.. . _.r.— - _ » _. - .. ..... _.4 Senza limiti di età con 40 anni di contributi; 5 - Iscritti ante 2004; 6 - Per la vecchiaia a una età inferiore a 70 anni occorre avermaturato una pensione almeno pari a 5 volte il contributo soggettivo minimo in vigore nell'anno in cui matura il diritto; 7 - A regime;8 - Dal 2019 requisito da adeguare alla speranza di vita; 9 - Anche anzianità con 60 anni e 39 di contribuzione e abbattimenti;10 - Oltre a 30 anni dalla laurea. Con 42 anni nessun limite di età; 11- Al di sotto restituzione dei contributi;12 - Richiesti anche 20 anni di attività professionale a regime; 13 - Richiesti anche un numero minimo di anni di attivitàprofessionale; 14 - Senza abbattimenti con 40 anni

Vecchiaia anticipata

Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore del lunedì su dati delle Casse

Previdenza professionisti Pagina 4

Page 8: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Lavori,,. Codice civile e giurisprudenza circoscrivono il diritto alla variazione fissando soglie minime e condizioni per la revisione

Appalti privati, il prezzo può salireIl vincolo ai compensi è sempre derogabile per aumenti di materie prime e manodopera

PAG I NA A CURA DILidia Scantamburlo

Negli appalti privati il prezzostabilito è destinato a rimanereinvariato. Ma il Codice civile pri-ma, e la giurisprudenza poi am-mettono diverse eccezioni. Se-condo la Cassazione, infatti, conil contratto di appalto l'esecutoreassume il rischio della gestioneeconomica dell'impresa a frontedel riconoscimento di un corri-spettivo destinato, invia tenden-ziale, arestare invariabile (Cassa-zione civile, sentenza11478/2016). Se però nel corso del-l'esecuzione intervengono deglieventi idonei a modificare l'equi-librio contrattuale, come nel ca-so, ad esempio, di sopraggiuntiaumenti o diminuizioni dei costi,la revisione prezzi negli appaltiprivati è ammessa (Tribunale diGenova, sentenza 23 agoSIL02016).

Il primo comma dell'articolo1664 del Codice civile si occupaproprio di questa ultima ipotesipoiché, in caso di aumenti o di-minuzione dei costi, consentedi adeguare la pattuizione delcorrispettivo tra committente eappaltatore.

La possibilità di richiedere larevisione è riconosciuta dallanorma - che opera indipenden-temente da un suo espresso ri-chiamo in contratto e salvo chenel contratto stesso non vi si de-roghi espressamente - sia all'ap-paltatore (nel caso di aumenti),sia al committente (nellabenpiùrara eventualità di una diminu-zione): ad entrambi è attribuitala legittimità ad avvalersi di que-sto strumento.

Non ogni aumento o diminu-zione dei costi può però dare luo-go alla revisione.

La norma pone, anzitutto, unli-mite di carattere quantitativo: larevisione scatta solo per aumentio diminuzioni superiori a un de-

cimo del prezzo complessivo (in-clusi, cioè, eventuali aumenti pervariazioni progettuali o prece-denti revisioni): il meccanismonon opera per variazioni inferioria tale soglia (Cassazione civile,sentenza 10288/1998).

Il limite del decimo del prez-zo è comunque derogabile dalleparti, le quali hanno facoltà diaumentare o diminuire la misu-ra della soglia di operatività delmeccanismo revisionale (an-che nel senso che possono pre-vedere che la revisione delprezzo sia dovuta per ogni va-riazione anche minima o, al con-trario, sempre esclusa).

Anche un rincaro nella zonadi approvvigionamentopuò giustificare la modificama deve trattarsi di fattinon prevedibili.............................................................................

È poi richiesto che si tratti diunavariazione riguardante alme-no uno dei seguenti profili:3 i costi dei materiali;

i costi della manodopera.Nel caso dei materiali, la va-

riazione può discendere sia daldiverso costo della materia pri-ma, sia da voci accessorie dellastessa (e tra queste sono ricom-prese, ad esempio, le spese ditrasporto), così come può trat-tarsi di un aumento generalizza-to sulterritorio o, anche, limitatoal solo luogo di approvvigiona-mento dell'esecutore.

Nel concetto di manodoperasono invece ricompresi gli au-menti di costi collegati alle retri-buzioni degli operai o degli im-piegati, nonché quelli per assicu-razioni sociali e per i vari oneriposti dalla legge a carico dell'ap-

paltatore in qualità di datore dila-voro, mentre non può essere in-vocato, quale causa di revisione,il pagamento dei lavori straordi-nari o notturni.

È infine richiesto che l'aumen-to dei costi sia l'effetto di circo-stanze non prevedibili al mo-mento della conclusione del con-tratto e che comunque discendada cause estranee ad entrambi icontraenti (Cassazione civile,sentenza 1494/2011). Non devequindi trattarsi di eventi straor-dinari (come richiesto all'artico-lo 1467 del Codice civile), ma dieventi imprevedibili con ciò si-gnificando che l'effetto modifi-cativo del prezzo può anche esse-re di natura ordinaria.

È questo un profilo di estre-ma rilevanza al quale prestare ladovuta attenzione al momentodella sottoscrizione del contrat-to: la giurisprudenza ha infattichiarito che l'appaltatore nonpuò, ad esempio, pretendere uncompenso aggiuntivo per lamancata effettiva previsione difattori diper sé prevedibilialmo-mento della conclusione delcontratto secondo la media dili-genza e perizia (Cassazione civi-le, sentenza 5951/2008).

Diversamente, se la maggioreonerosità risulta causata da ritar-di imputabili al committente, ladisciplina dell'articolo 1664,comma 1, non troverà applicazio-ne e l'aumento dei costi andràcompensato per intero a titolo dirisarcimento dannifermo restan-dochel'imprevedibilitàdovràes-sere valutata alla luce del prece-dente andamento dei prezzi(Cassazione civile, sentenza19655/2006). Del tutto diversa è ladisciplina della revisione prezziper gli appalti pubblici, fissata dalDlgs 50/2016, articolo 106 (Codi-ce degli appalti).

0 RI PRO0 UZION E RISERVATA

Appalti privati Pagina 5

Page 9: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Le scelte dei giudici

011 APPALTO A FORFAIT

La clausola con la quale siesclude, in deroga all 'articolo1664 delo Codice civile, il dirittodell'appaltatore a ulteriorecompenso per le difficoltàimpreviste incontratenell'esecuzione dell'opera(cosiddetto appalto "a forfait")non comporta alcunaalterazione della strutturaovvero della funzionedell'appalto , nel senso direnderlo un contratto aleatorio,ma solo un ulterioreallargamento del rischio, senzache questo, pur cosìulteriormente allargato, esorbitidall'alea normale del tipocontrattuale.Cassazione civile, sezione II,sentenza 4198del 21 febbraio 2014

2-21 AUMENTO DEL DECIMOIl diritto alla revisione del prezzodi appalto per aumento nel costodei materiali o della manod'opera è subordinato alladuplice condizione chel'incidenza di esso sul prezzocomplessivo sia superiore aldecimo e che, usando ladiligenza e la perizia media, nonfosse prevedibile al momentodel contratto di appalto.Cassazione civile, sezione II,sentenza 1494de121 gennaio2011

:-n3 j CLAUSOLAINVARIABILITANella derogabilità dellanormativa in tema di revisionedel prezzo di cui all'articolo1664 del Codice civile, restaconsentito alle partidell'appalto, nell'esercizio dellaloro autonomia negoziale, diallargare gli ordinari margini dirischio a carico dell'appaltatore,lasciando interamente a caricodi costui, con la pattuizionedell'invariabilità delcorrispettivo, l'alea correlataalla sopravvenienza di unamaggiorazione dei costi e ciòanche con riferimento asituazioni sopravvenutecomportanti un'eccessivaonerosità dell'esecuzionedell'opera per sopraggiuntieventi straordinari edimprevedibili.Cassazione civile, sezione I,sentenza 25762de122 dicembre2015

041 FATTORI IMPREVEDIBILI

Nel contratto di appaltostipulato tra privati, quando ilcorrispettivo sia statodeterminato a corpo e non amisura, l'appaltatore non puòinvocare la revisione dei prezzi,di cui all'articolo 1664 delCodice civile, per le variazioni dicosto intervenute in corso diesecuzione e dipendenti dafattori che al momento della

stipula del contratto potevanoessere preveduti ; quando,invece, gli aumenti siano dipesida fattori del tutto imprevedibilial momento della stipula delcontratto, la revisione dei prezziè dovuta anche nell'appalto concorrispettivo a corpo, a menoche le parti, nell 'esercizio dellaloro autonomia , non vi abbianoinequivocabilmente rinunciato.Cassazione civile, sezione II,sentenza 1494del 21 gennaio 2011

051 LAVORO STRAORDINARIO

In un contratto d'appalto acorpo, o a forfait , il prezzoconvenuto è invariabile se èstato rispettato dalle partil'obbligo di comportarsisecondo buona fede, ex articolo1175 del Codice civile, ed è cosìcorrettamente stata edottal'impresa di ogni elementoidoneo a influire sull 'offerta: inquesti casi, gravasull'appaltatore il rischio perlaquantità di lavoro necessariarispetto a quella prevedibile,dovendosi ritenere che lamaggiore onerosità dell'operarientri nell 'alea normale delcontratto , con conseguentederoga all 'articolo 1664 delCodice civile.Cassazione civile, sezione I,sentenza 11478del3 giugno 2016

Appalti privati Pagina 6

Page 10: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

INNOVARE?N01 CE LA GIOCHIAMO

(L' ITALIA MENO)Oltre un miliardo di fatturato, producendo software a Roma

E tremila nuove assunzioni negli ultimi tre anniEcco la mosca bianca che nel settore hi-tech gioca a tutto campoIl ceo Paolo Pandozy: «Il ritorno in Borsa? Una via di sviluppo»

F altura più di un miliardo di europroducendo software. In Italia.Una straordinaria storia di suc-

cesso lunga 38 anni e vissuta, spesso,lontano dai riflettori. Engineering oc-cupa più di io mila dipendenti. Lospiega, quasi con imbarazzo, l'ammi-nistratore delegato Paolo Pandozy, 67anni, da Anzio, in azienda da 35.«Siamo, al netto delle aziende pubbli-

che e di servizi, la terza in Italia traquelle industriali con almeno 1o miladipendenti, dietro a Fca e Leonardo.Con la particolarità che stiamo cre-scendo a una velocità incredibile. Ab-biamo aumentato gli addetti in un an-no da 8.842 a 10.273. La gran parte as-sunti in Italia. Profili qualificati, so-prattutto laureati in ingegneria,matematica e fisica. Ma anche in eco-nomia. Perché oltre al software, noi of-friamo consulenza. Nel 2o16 abbiamoassunto 866 persone, nel 2017 altre8o9, nel 2015 furono oltre mille, quan-do entrò in vigore il Jobs act. Negli ulti-mi tre anni abbiamo assunto circa 3mila persone. Un trend che si sta con-fermando: dall'inizio del 2018 abbia-mo assunto altri 150 addetti».Molte assunzioni , quali risultati di

bilancio?«Abbiamo chiuso i12017 con una cre-

scita del lo per cento dei ricavi a 1.028milioni di euro, con un ebitda del 13,4per cento. Contiamo di chiudere l'an-no in corso a 1,2 miliardi di euro di ri-cavi e 145 milioni di ebitda, confer-mando i 30 milioni di euro di investi-menti in ricerca e sviluppo. Un settorea cui dedichiamo stabilmente 250 ri-cercatori».

di Stefano Righi

Chi sono i vostri clienti?«I nostri clienti sono equamente di-

stribuiti per diversi settori. Vengonodall'area banche e assicurazioni, dalletelco e utilities, dalla pubblica ammi-nistrazione, dal manufactoring e daiservizi. Circa 300 ospedali italiani uti-lizzano i nostri sistemi. Siamo unapresenza molto importante all'internodel progetto di digitalizzazione del Pa-ese».Chi sono i vostri principali con-

correnti?«Accenture, Cap Gemini, Atos, Ibm,

Hp. Questo perché il nostro businesssi è evoluto verso un'attività di consu-lenza sempre più importante. Abbia-mo circa il 30 per cento dei colleghiche non sono informatici, che arriva-no dalle banche, dall'industria, dallalogistica».Focalizzati sull'Italia , ma l'estero?«All'estero abbiamo poco meno di

mille persone: Sudamerica, Stati Uniti,Germania, Belgio e Serbia. Negli Statesun anno fa abbiamo acquistatoun'azienda, a Chicago, Hyla, che lavoraprincipalmente perla Difesa america-na e si occupa di Plm, ovvero di Pro-duct Lifecycle Management. Numerialla mano, a fronte di circa il 1o percento degli addetti all'estero, produ-ciamo oltre confine una quota ben su-periore di fatturato per le più grandiaziende italiane».La rivoluzione digitale in atto

sembra destinata a comprimere ilnumero dei posti di lavoro.«Per l'Italia questa, secondo noi, è

una straordinaria opportunità. C'è chiè preoccupato perché i robot domaniruberanno il posto di lavoro a chi oggiha una occupazione. In verità i robotruberanno il posto di lavoro a chi nonsi aggiorna. I posti di lavoro l'Italia li hapersi quando non ha automatizzato lefabbriche, delocalizzando la produ-zione. Ma questo oggi non ha senso,quel che conta ora è essere vicino aimercati, non pagare poco la manodo-pera. L'Italia, con gli Usa, si trova ad es-sere uno dei paesi in cui più forte è ilfenomeno di reshoring, con impreseche tornano a produrre qui, però confabbriche completamente diverse. Equello che ora attrae non sono bracciaa basso costo, ma intelligenze e condi-zioni fiscali competitive. L'Europa daquesto punto divi sta è una tragedia, èuna unità economica con regimi fisca-li folli e spesso in contrasto tra loro».Perché allora sarebbe una straor-

dinaria opportunità?

Società di ingegneria Pagina 7

Page 11: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

«Perché sta riattraendo la manifattu-ra, ma deve investire sulla scuola. Senon si creano le professionalità cheoggi servono sarà un grave problema.E a questo si devono affiancare l'effi-cienza della giustizia, della burocrazia,del mercato del lavoro».Quasi un miliardo di fatturato in

Italia. E il Sud?«È un drammatico problema. Bene,

qualunque tipo di impresa si vogliaimpiantare al sud ha bisogno di infra-strutture, di strade, di porti. Noi no. Anoi basta un pc, la corrente elettrica eun collegamento a internet. Stop. Co-sta nulla creare un posto di lavoro nellanostra industria, per di più un lavoroqualificato. L'unica cosa di cui abbia-mo realmente bisogno sono le scuole.Oggi noi abbiamo 1.400 persone alSud. Potrebbero essere molte di più.Noi per il Sud possiamo essere unagrande soluzione, ma bisogna creder-ci, puntarci. La materia che viene tra-sformata è l'intelligenza: si produce at-traverso un pc, immettendo e trasfor-mando intelligenza. Nulla di più».Voi siete già stati quotati in Borsa.

Tornerete sul listino?«Nel 2000 ci siamo quotati. Siamo

stati in Borsa fino al 2016. Uno dei dueazionisti vendette le sue quote ad unfondo che, posizionandosi al 29,9%minacciò un'opa ostile. Il presidente

Cinaglia si oppose aun'operazione cheavrebbe indebitato l'azienda, compro-mettendone lo sviluppo. Successiva-mente altri fondi rilevarono la mag-gioranza accettando i limiti all'indebi-tamento da noi richiesti. È così che cisiamo trovati delistati, ma uno dei pro-getti allo studio - non lo nascondo - èdi tornare in Borsa. Grazie all'imposta-zione sul debito e alla forte generazio-ne di cassa, prevediamo di chiuderel'anno con 145 milioni di Ebitda e 70milioni di Pfn (posizione finanziarianetta), con un rapporto di o,5».Quando tornerete in Borsa?«Calma. E un'idea a cui stiamo pen-

sando. Ci piacerebbe riuscire, se tuttisaranno d'accordo, a tornare sul listi-no appena le condizioni di mercato lopermetteranno».Ma il destino appare segnato:

2019?«Siamo in una logica da fondo di in-

vestimento».A voi però servirebbe un socio ca-pace di dare continuità alla suaazione di investitore.«La nostra posizione strategica mi

pare indiscutibile. Siamo un'aziendain utile che deve continuare a investireper essere protagonista e l'ipotesi diun ritorno al listino ci sembra la mi-gliore per lo sviluppo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La nostraindustria e unastraordinaria • cos'è Engineering

opportunità .Fondata a Padova nel1980 come «CervedAnche per il

Sud. Basta uncomputerperpoter partire

Engineering», da un'ideadel professor MarioVolpato , oggi è una Spacon sede a Roma e che èstata a lungo controllata dadue soci storici : RosarioAmodeo e Michele Cinaglia(attuale presidente). Nel2000 si è quotata in Borsaa Milano, dove è rimastafino al 2016 , quandoAmodeo ha venduto esono entrati i fondi. Nel2017 l'azienda ha chiusocon un fatturato di 1.028,8milioni di euro, in crescitadel 10 ,1 per cento sui934,6 milioni del 2016.1dipendenti sono 10 .273, diquesti 944 all'estero.

Società di ingegneria Pagina 8

Page 12: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Tra sconti fiscalie riqualificazioneorizzonte rosaper l'edilizia

IL RISPARMIO ENERGETICOE IL COMFORT ABITATIVO SONOORMAI DIVENTATI DUE PILASTRISIA NELLA COSTRUZIONEDEL NUOVO CHE NELLARISTRUTTURAZIONEDEL VECCHIO. E ORMAI SONOQUASI META DEL FATTURATO

Marco Frojo

Milano

'V gode1 impiantistica nell'edilizia

L gode di buona salute e lecose non potrebbero stare diversa-mente. Il risparmio energetico e ilcomfort abitativo sono orinai diventa-ti due pilastri sia nella costruzione delnuovo che nella ristrutturazione delvecchio, facendo sì che il giro d'affaridel settore dell'impiantistica rappre-senti ben il 46% di tut-te le risorse destinateall'edilizia". La pun-tuale fotografia diquesto comparto èstata scattata dal Cre-sme, in collaborazio-ne con Mce, Cita Im-pianti, Anima e An-gafsa, ed è contenutanel IV Rapporto con-giunturale e previsio-nale sul mercato ita-liano dell'installazio-ne impianti in edili-zia, che verrà presen-tato domani 13 mar-zo a Milano nel corsodella 41ma Mostraconvegno Expocon-fort.

Secondo i calcoli del Cresme nel2017 gli investimenti effettuati dalladomanda finale ammontano a circa60 miliardi, inclusi i lavori sviluppatida imprese non specializzate e dalfai-da-te, un valore in crescita del 5%rispetto a quanto registrato nel 2016.Se si sommano però i fatturati di tuttala filiera dell'impiantistica (industria,distributori e installatori) si arriva ad-dirittura a 118 miliardidi euro, con unambito economico che coinvolge cir-ca 200mila unità locali e 750mila ad-detti- Nel dettaglio, l'anno scorsole in-dustriehanno visto crescere illoro fat-turato +7%, la distribuzione del +4% el'installazione del +5%.

«Gli impianti vedono crescere il lo-ro peso anche nelle nuove costnizio-nigraziesoprattutto al risparmio ener-getico e all'evolversi del comfort abita-tivo - spiega Lorenzo Bellicini, presi-dente del Cresme - Crescono anchegrazie alla loro naturale obsolescenzatecnologica e, pertanto, mostrano unciclo di vita ridotto rispetto ad altri ma-teriali e componenti (si pensialle fini-ture e alle strutture). Naturalmenteun grande contributo a questa cresci-ta è venuto dalla riqualificazione edili-zia che, nell'ultima fase economica,ha goduto di una migliore performan-

ce rispetto agli altri segmenti del mer-cato e che privilegia da un alto le fini-ture e, dall'altro, proprio gli impian-ti".

fl riferimento è ovviamente agli im-portanti incentivi fiscali per il recupe-ro edilizio e la riqualificazione energe-tica che hanno attivato 28 miliardi diinvestimenti. <Per quanto riguarda leprospettive di scenario, possiamo di-re che vi sono due ambiti di interpreta-zione - prosegue l'esperto di Cre-sme - Il primo riguarda la crescenterilevanza degli impianti nell'edilizia,che prospetta scenari positivi sia a bre-ve che a medio e lungo termine e che

vede il mantenimento degli incentivifiscali, il secondo ci obbliga a disegna-re una possibile curva più negativanelcaso della di rimodulazione e, so-prattutto, di non proroga degli incenti-vi fiscali, che scadranno nel 2018 e do-vranno essere prorogati per il 2019».

primo scenario prospettico preve-de, a condizioni attuali inalterate(mantenimento degli incentivi fiscalialle abitazioni), la seguente crescitadell'impiantistica negli edifici: +3,6%nel 2018 e+3,4%0 nel 2019. Questo sce-nario è alimentato da diversi fattoristrutturali e congiunturali, a partiredalla vocazione del settore all'innova-zione e dal crescente ruolo della com-ponente tecnologica all'interno delleopere edili, dinamiche alimentate dalla maggiore sensibilità in termini diimpatto ambientale e dall'invecchia-mento della popolazione, che portacon sé un'accelerazione dell'impianti-stica orientata al comfort.

Il quadro cambierebbe però se ilnuovo governo decidesse dì elimina-re o ridurre le detrazioni fiscali (+4,6%nel 2018 e - 8 % nel 2019). Nell'ulti-malegge dì Stabilità per il 2018 è statanuovamente prevista l'interruzionedei meccanismi agevolativi interni al-le abitazioni alla fine dell'anno, rin-

wEPI

Mercato delle costruzioni Pagina 9

Page 13: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

viando la decisione se prorogarli omeno al momento in cui verrà redat-ta la legge di Stabilità per il 2018. Sonostati invece potenziati gli interventi dimiglioramento antisismico e gli inter-venti di riqualificazione energetica suparti comuni condominiali oche inte-ressino tutte le unità abitative dell''edi-ficio. Peccato però la stragrande degliinterventi incentivati sia stata rappre-sentata dalle opere realizzate nei sin-goli alloggi

»Oggi è presto per prevedere unaulteriore, ennesima, proroga per glianni a venire, con le attuali aliquote

conclude Bellicini Tutto dipen-derà da una serie di fattori. l'agendapolitica del nuovo governo, la misuradell'efficacia dell'ulteriore stimolo adintervenire sugli involucri degli edifi-ci, quanto il mercato sarà in grado dimuovere l'adeguamento antisismico(magari congiunto con l'efficienta-mento energetico) e, infine, quantopeserà la valutazione di impatto fisca-le nella decisione di proroga o meno.Ricordo infatti chela soppressione de-gli incentivi potrà determinare sia unridimensionamento del mercato, siaun ricorso al lavoro nero. Entrambicon conseguenze piuttosto negativeper il g ettito fis cale ».

IL MERCATO DEGLI IMPIANTI PER EDIFICIIn miliardi di eure, prezzi costanti 2012

70- CON PROROGA INCENTIVI ABITAZIONI• •' A LEGISLAZIONE VIGENTE

65

•• i

55 V \ /'i

50 s s a'08'09'10 '11 '12 '13'14'15 ' 16'17'18'19'20'21

for¢ amanwi e nim COME

II graficomostral'impennatadegliinvestimentiII IV Rapportosugli impiantiin edilizia verràpresentatodomania Milano

Mercato delle costruzioni Pagina 10

Page 14: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

A f

Nr

} ` : t ¡rrÌ • h}

-i !..%` y , ` \ ¡} •

€:.

W

'-•. - f .`:• `. ì %

1k y

}` _ _ p 1 I • ... 3

- e `

z

,.."•Y yy

Mercato delle costruzioni Pagina 11

Page 15: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

II racconto

Ascensore d'acquacome a PanamaOra torneremoa navigare sul Po

L'opera da 47 milionisarà aperta il 23 marzoConsentirà il passaggiosul fiume a battellimerci e da crociera

Dal nostro inviato

VALERIO VARESI,

ISOLA SERAFINI (PIACENZA)

Non esiste più la "dogana fluviale"di Isola Serafini, che impediva lanavigazione del Po fino a Pavia e al-la foce del Mincio. Da anni, la bar-riera costituita dalla diga Enel alconfine tra Emilia e Lombardia eraun ostacolo quasi invalicabile perbarche e pesci, ma dal 23 marzo ilgrande fiume non sarà più spezza-to da un salto d'acqua di 12 metriche ostacolava come un dazio turi-smo e transito di merci. Con 47 mi-lioni investiti tra Europa (7) ed Emi-lia Romagna (40) è stata costruitala conca di navigazione che farà diIsola Serafini la "Panama padana".Un "ascensore d'acqua" lungo 120metri, largo 12 e profondo 10 con-sentirà a navi merci e da crocieradi risalire il fiume.

La vecchia conca costruita neglianni 60 era fuori uso da tempo. IlPo ha il fondale in continua meta-morfosi, per i depositi, ma ancheper l'alveo che negli ultimi decen-ni si è abbassato di 5 metri, anche acausa dei massicci scavi eseguiti inpassato, quando la sabbia del fiu-me finiva a tonnellate nei cantieri.

chio impianto, con l'effetto di azze-rare la navigazione e spostarnegran parte nel più moderno "CanalBianco" che collega Ostiglia, nelMantovano, a Rovigo. Una via alter-nativa che mantiene sempre la pro-fondità necessaria grazie a 5 chiu-se, ed essendo un corso d'acquasenza forti flussi in risalita dall'A-driatico consente di risparmiaretempo e carburante, non dovendoandare controcorrente.

Il funzionamento della conca èsemplice. Due corridoi (mandrac-chi) a monte e a valle portano ad al-trettanti sbarramenti, simili ad an-te di armadio. Quando le barche siavvicinano dal lato a valle, il piùbasso, si apre la porta corrispon-dente, mentre l'altra resta sbarra-ta. Poi, la paratia si chiude e l'im-barcazione si trova in un bacino al-lagato gradualmente, attraversocondotti, dall'acqua a monte, 12metri più alta. A riempimento con-cluso, l'imbarcazione è allo stessolivello del fiume dal lato sorgente:così, una volta aperta la paratia aprua, può proseguire verso Piacen-za. La manovra contraria viene ef-fettuata in direzione opposta, sen-za pompe e con un solo manovrato-re: riempimenti e svuotamenti av-vengono per gravità. Finora, il pas-saggio poteva avvenire solo conpiccole imbarcazioni, spostate dauna parte all'altra con una gru. Il23, invece, il nuovo impianto verràtenuto a battesimo dalla motona-ve "Stradivari", una delle pochissi-me che ancora muovono turisti traMantova e Piacenza. L'imbarcazio-ne, attraccata a Boretto, nel Reggia-no, è lunga 62 metri e sarà un ban-co di prova determinante.

Dal nuovo ascensore d'acqua cisi aspetta un'ascesa anche del turi-smo sul fiume. «Fino ai primi anni2000, qui circolavano grandi moto-navi, con crociere fluviali che parti-vano da Venezia - spiega il capita-no della Stradivari, Giuliano Landi-ni - C'erano armatori olandesi, te-

Ci si aspetta un rilancioanche del turismovista la vicinanza di cittàd'arte come Parma,Mantova e Cremona

Infrastrutture Pagina 12

Page 16: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

EMILIA-ROMAGNA

N

5 km

deschi e francesi con imbarcazionidi 110 metri. Ma un po' per le magredopo estati caldissime, un po' per-ché il fondale non viene dragato esoprattutto per lo sbarramento diIsola Serafini, che limitava i tragit-ti, hanno gettato la spugna».

Un indotto che invece potrebbeavere potenzialità simili ai grandifiumi europei, vista la vicinanza dicittà d'arte come Parma, Mantovae Cremona e di territori con pre-senze culturali come quelle di Ver-di, Ligabue e Zavattini, abbelliti dalasciti architettonici dei Gonzagacome Sabbioneta e Guastalla. Sen-za contare la gastronomia: a parmi-giano, culatello, prosciutto, lam-brusco ora si aggiungono i piatti dipesce d'acqua dolce visto che nelPo, finalmente in acque migliori, sirivedono arborelle, cavedani, luc-ci, anguille e persino storioni.

«Si potrà ricominciare», ripren-de Landini, che ha lanciato peraprile il programma naturalisti-co-gastronomico "Lambruschet-ta", con la motonave che si muove-rà per 30 chilometri tra Torricella(Parma) e Boretto, unendo degusta-zioni a bordo e pedalate sulla cicla-bile che corre sulle strade alzaie.Da queste parti infatti passerà la ci-clovia che dovrebbe unire Veneziaa Torino.

Il rilancio della navigazione po-trà interessare anche le merci, co-me quando il Po era un'autostradad'acqua percorsa dalle petroliereche alimentavano le centrali elet-triche di Porto Tolle, Sermide o Pia-cenza e dalle bettoline cariche digranaglie o profilati d'acciaio. Nonpoco, se si pensa che oggi unachiatta può portare fino a mille ton-nellate, quanto 50 Tir.e R I PRO oU zi o rv E RISERVATA

w,m

Nella foto , la conca che consentirà alle navi di superare il salto di 12 metri

Infrastrutture Pagina 13

Page 17: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Ordine di Milano . La possibilità di compagini tra più professioni non vale solo per le associazioni

Avvocati in società multidisciplinariDue terzi del capitale e dei diritti di voto riservati agli iscritti ad albi

PAGINAA CURA DI

Angelo Busani

La società tra avvocati puòessere costituita ed esistere an-che in forma di società con og-getto multidisciplinare, e cioèpure per l'esercizio di profes-sioni "protette" diverse da quel-la di avvocato: lo afferma l'Ordi-ne degli avvocati di Milano inuna nota del 7 febbraio 2018(prot. n. 32/18) in risposta a unquesito dei Notai di Milano.

Il dubbio sorge perché, mentre

l'articolo 4 della legge professio-

nale forense (legge 247/2012),

ammette esplicitamente la mul-

tidisciplinarietà per le associa-

zioni professionali delle quali

facciaparte unavvocato, lastessa

previsione di multidisciplinarie-

tà non è così chiaramente esplici-

tata nel successivo articolo 4-bis

(introdotto dalla legge 12/2017), e

cioè la norma che disciplina la

"nuova" società tra avvocati.Tanto che la conclusione a cuigiungono gli avvocati di Milanonon è condivisa da tutti gli altriOrdini. Ma andiamo con ordine.

In base all'articolo 4, legge

247/2012, alle associazioni tra av-

vocatipossono partecipare, oltre

che gli iscritti all'albo forense, an-

che altri liberi professionisti ap-

partenenti alle categorie indivi-

duate con regolamento del mini-

stro della Giustizia (dm 23 del 4

febbraio 2016), che enumera 19

professioni ordinistiche che pos-

sono associarsi con gli avvocati:

dai geologi ai veterinari, dai chi-

mici ai biologi, a commercialisti,

ingegneri e architetti, eccetera.

L'articolo 4 sancisce poi che laprofessione forense può essereanche esercitata da un avvocatoche partecipa ad associazionicostituite fra altri liberi profes-sionisti; e che le associazioni tra

professionisti possono indicarel'esercizio di attività propriedella professione forense fraquelle previste nel proprio og-getto, oltre che in qualsiasi co-municazione a terzi, solo se tragli associativi è almeno un avvo-cato iscritto all'albo.

Quanto, invece, alle società traavvocati, lalegge è unpo'reticen-te, come detto, sul punto dellamultidisciplinarietà. Ma, perl'Ordine di Milano, non è questounproblema, in quanto, se posso-no esistere associazioni tra avvo-cati multiprofessionali, sarebbepoco plausibile che non possanoesistere società tra avvocatiaperte all'esercizio di altre pro-fessioni. E ciò, a maggior ragione,quando si pensi che la legge con-sente alle società tra avvocati diessere partecipate anche socinon avvocati, solo che vi sia il ri-spetto delle seguenti limitazioni:

0 i soci, per almeno due terzi delcapitale sociale e dei diritti divo-to, devono essere avvocati iscrit-ti all'albo, ovvero avvocatiiscrittiall'albo e professionisti iscritti inalbi di altre professioni;O ilvenire meno ditale condizio-ne costituisce causa di sciogli-mento della società e il consigliodell'Ordine presso il quale èiscritta la società procede allacancellazione della stessa dall'al-bo, salvo che la società non abbiaprovveduto a ristabilire la preva-lenza dei soci professionisti neltermine perentorio di sei mesi;O la maggioranza dei membridell'organo di gestione deve es-sere composta da soci avvocati;o i componenti dell'organo digestione non possono essereestranei alla compagine sociale; isoci professionisti possono rive-stire la carica di amministratori.

0 RIPROOUZIO NE RISERVATA

La risposta ai notai

IL CUORE DEL PARERE«È invece rilevante,ai fini dell'iscrizione dellasocietà nella Sezionespeciale dell'Albodegli avvocati, attenersialle disposizionicontemplate dall'articolo 4bis, comma 2(maggioranza dei membridell'organo di gestionecomposta da soci avvocati)e dai commi 6 bis e 6 ter.Nell'articolo 4non è prevista la circostanzache la maggioranzasia composta da sociavvocati, anche perchénelle associazioninon sono previstisoci di capitale».

Avvocati Pagina 14

Page 18: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

"Servizi bancari, nuova missione dei Confidi33SI CERCANO NUOVE VIE PERAMPLIARE L'OPERATIVITÀDEI CONSORZI: "ËIPOTIZZABILE- DICEVLADIMIRO RAMBALDI, CAPODI TORINO FINANZA - UNAFORMA DI ASSISTENZAAGLIISTITUTI NELLAVALUTAZIONE DELMERITOCREDITIZIO DELLE PMI"

Eugenio Occorsiti

T consorzi di garanzia crediti4f I sono uno strumento impor-

tantissimo, in questo momento di ri-strettezze bancarie, per permettereil finanziamento alle piccole e me-die imprese». Partendo da quest'as-sunto, e valutato il continuo decre-mento del numero dei Confidi scesidai 510 del 2010 ai 318 di oggi, Vladi-miro Rambaldi, presidente dei Co-mitato Torino Finanza (insediatopresso la Camera di Commercio),ha. promosso un ampio studio sul ca-

so, realizzato con il Dipartimen-to di management dell'Uni-versità dei capoluogo pie-montese. 11 report verràpresentato domani allaCamera di Commercio diRomae contiene una fittaserie di analisi e proposte,che lo stesso Rambaldi cianticipa: «Un'importante op-

portunità peri confidi per usci-re dalla crisi può essere quelladi offrire prodotti diversi dallamera garanzia, che possano alcontempo permettere allePini l'accesso al credito e de-terminare una marginalitàpositiva per i confidi stessi.Proprio come le banche,che stanno puntando peri ri-

cavi sempre meno sulla gestione delcredito e sempre più su consulenzae servîzî, anche i confidi si trovanonella necessità di allargare il lorocampo d'azione, ad esempio allaconsulenza agli stessi istituti nellava-lutazione del merito creditizio dellePmi. Insomma, non una concorren-za con le banche ma una cooperazio-ne. Altre volte ancora sioperain set-tori diversi. La situazione è corri-plessa, e il report - realizzato dai ri-cereato riRoberta Artusio, Diego Bo-lognese, Alessio Bongiovanni e Sal-vatore Vescina - l'analizza a fondo.La crisi e la liquidazione di due deimaggiori confidi, Eurofidi e Unionfi-di, è suonata come campanello d'al-larme per l'intero settore. Uno deiproblemi è che la stessa vigilanzadella Banca d'ltaha che di fatto limi-ta il credito alle Pmiimponendo allebanche severi limiti ai rischi e rigidiraíios patrimoniali, ora si "accani-sce" sui confidi, almeno quelli dì di-mensioni maggiori, cioè i 34 diretta-mente vigilati. Come se non bastas-se, sono nati nuovi concorrenti vistoche è stata attribuita alle banche lapossibilità di rivolgersi direttamenteal Fondo centrale di garanzia.

«ll sistema dei confidi - spiegaRambaldi - ha risposto all'introdu-zione della normativa di vigilanzascommettendo su una tipologia dipiayerdi grandi dimensioni, interset-toriale e attivo sull'intero territorionazionale. E questo seno naltro per-ché la vigilanza ha un costo tale danecessitare grandi dimensioni edeconomie di scala per essere sosteni-bile». 'I'ra i diversi modi per diventa-re "grandi" lo studio contempla gliaccordi di rete in grado di centraliz-zare e rendere più efficienti alcuneattività peculiari. Oggi gliintermedia-ri vigilati da Bankitalia, i 34 maggio-ri, stanno cercando di acquisire sem-pre più potere contrattuale con gliistituti di credito stessi e hanno ac-cresciuto la capacità finanziaria perconcedere prestiti alle Pini perchè

vantano migliori relazioni con lebanche (il numero cli convenzioni èquattro volte superiore rispetto aquelli non vigilati). «11 tutto - puntua-lizza Rambaldi - cercando di nonperdere d'occhio la mission tipicadei confidi, che è rimasta intatta nei284 minori non vigilati: essere difit-si sul territorio, avere un rapportopersonale con le PmL conoscendodirettamente tutti gli elementi im-portanti per la valutazione del ri-schio creditizio caso per caso».

Grandi o piccoli, vigilati o non vi-gilati, i confidi comunque si trovanotutti di fronte ad alcuni obblighi.«Per esempio quello di essere provi-r(er di informazioni il giorno in cui,dando attuazione peraltro a un pro-getto che ha già la copertura finan-ziaria nel programma operativo2014-20 del Mise, tutti i confidi italia-m saranno in grado di pro durre e ge-stire informazioni in formato elettro -nico, secondo uno standard nazio-nale, queste informazion avrannoun enorme valore commerciale peril contributo che daranno a una allo-cazione intelligente dei credito».Questo sarà cruciale anche per un al-tro aspetto di crescente importanzala concessione di garanzie su creditonon bancario. «Una porzione delladomanda di credito insoddisfattadel sistema bancario - spiega Ram-baldi - si rivolge sempre di più allepiattaforme online di 1endirag quelleche pennettono l'incontro di sogget-ti in cerca di fondi e diinvestitori incerca di rendimenti, oltre che ad al-tre forme di credito extra-bancario».Crescendo le dimensioni di questomercato alternativo dei credito, equindi dei volumi di denaro coinvol-ti il tema della gestione del rischioacquisisce sempre più rilevanza ec-co il ruolo cruciale dei confidi, diceRambaldi, «quello dipotersirivolge-re al nuovo mercato offre rido il loroprodotto principale, appunto la ga-ranziadel credito».

Confidi Pagina 15

Page 19: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

I CONFIDI OPERATIVIPer area geografica

153

51 56

NORD NORD CENTRO SUDOVEST EST EIS[LE

31I CONFIDI IN ITALIANumero attuale. Di questi, 34sono vigilati dalla Banca d'Italia.La tendenza è alla contrazione:! consorzi nel 2011erano 510, nel 2016 erano 334

Vlaäimiro Rambaldi,presi dente del Comitato TorinoFinanza,che studi a i Con;"idi

Confidi Pagina 16

Page 20: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Italia in equilibrio, precarioTutti i dati economici sono positivi: grazie a Jobs act, legge Fornero, Industria 4.0,digitalizzazione, il Paese è uscito dalla crisi. Ma il dibattito politico si cura d'altro

DI MARINO LoNGONI

mlongo ni@elass. it

robabilmente non c'è mai stato unocollamento così ampio tra dibatti-

to politico e Paese reale. Mentre intelevisione e sui social si dibatte di

reddito di cittadinanza, e questo crea le codeagli sportelli dei Caf, il Paese reale (grazieproprio alle riforme che i politici promettono

di abolire) sta cominciando a scrollarsi di dos-so i postumi di una delle più lunghe e pesanticrisi della sua storia. Non sono pochi gli indi-catori economici resi noti negli ultimi giorniche vanno in questa direzione. Cominciamo

dai dati sulla previdenza, raccolti dal Centrostudi Itinerari previdenziali: per la primavolta dopo molti anni è leggermente diminu-ito, invece di aumentare, il deficit dell'Inpse il tasso di disoccupazione è sceso ai livelli

pre-crisi. Grazie alla favorevole congiunturainternazionale, certo, ma grazie alle riformelacrime e sangue approvate negli anni scorsi,soprattutto legge Fornero e Jobs act. La spe-sa pensionistica del 2016 si è infatti ridottadi 211 milioni rispetto all'anno precedente(0,08%) mentre le entrate contributive sonoaumentate di 5,18 miliardi (2,5%). Il saldo re-sta negativo per quasi 60 miliardi, ma il trend

si è invertito. Il tallone d'Achille del sistemaprevidenziale è però l'inverno demografico,che a metà di questo secolo farà crescere ilnumero della popolazione anziana (ultrases-santaquattrenni) di 6 milioni, dall'attuale

22% si passerà al 34%, con effetti sociali, po-litici, economici difficili da prevedere. Ma cer-

tamente con effetti negativi sui bilanci deglienti di previdenza.Invece di concentrarsi su que-sti problemi la politica sembrairresistibilmente attrattada temi futili come quel-lo dei vitalizi dei poli-tici, una posta chenel 2016 vale

1.346 milionidi euro (in di-minuzionedi 50 milio-

ni rispettoall'anno

prima),cioè lo0,5% deltotale delleuscite pre-

videnziali (afronte di versa-menti contributi-vi che, in tutto oin parte, sonocomunque sta-ti effettuati):in questo casol'unica vera

anomalia è che quasi la metà di questo co-sto è causato dalla regione Sicilia.Anche da un'altra analisi, quella di Euler

Hermes, emergono dati confortanti

2018 e dell'1,2%nel '19. Miglio-rano anche le

condizioni dipagamen-to (-38% dimancati

pagamentirispetto al2013), le in-solvenze siriducono e i

tempi medi di in-casso sono scesia 85 giorni. Inol-

tre hanno ripresoa crescere gli inve-stimenti del settore

privato e la riduzio-n e della spesa pubblica ha fattoregistrare qualche modesto, ma pur im-portante, risultato. A livelli record anche

il tasso di fiducia dichiarato dalle im-prese. Tutto ciò è principalmentel'effetto in primo luogo di

unut congiuri-

_-., ,-,-_

sull'attuale situazione econo-mica. Si prevede infatti

una crescita del Pildell'1,4% per il

tura internazionale favorevole, ma non sareb-

be stato possibile senza le riforme realizzatenegli anni più duri della crisi, a cominciaredal piano industria 4.0 e da quello sulla ban-da ultralarga, senza dimenticare la riforma

del mercato del lavoro, il Jobs act, le varie

riforme della giustizia. Ancora da implemen-tare restano invece la riforma degli appaltie quella sulle crisi aziendali (ma non è dettoche le deleghe, in quest'ultimo caso, sarannoesercitate).

Rimane tuttavia un Paese ancora ostaggiodi fragilità politiche interne ed esterne. Ba-sti pensare ai rischi che potrebbero derivaredall'incapacità di costituire, dopo le elezionidel 4 marzo, un esecutivo con un minimo distabilità, oppure dall'allentamento del quan-titative easing della Bce. Per non parlare del-le pulsioni antieuropee, mai così forti comenel parlamento appena eletto, dove il 55%dei parlamentari è fortemente critico neiconfronti dell'euro o dell'Unione europea.E tuttavia il paese reale va avanti. Lo di-mostra, da ultimo, l'accordo sulla rappre-sentatività sottoscritto venerdì scorso traConfindustria e Cgil, Cisl, Uil che, per laprima volta dopo tanti anni, vede la firmacongiunta dei principali sindacati su un do-cumento importante. Non è detto che sia lafine delle pulsioni irrazionali o del velleita-rismo sindacale, ma è comunque un passoverso la ricostruzione di relazioni sinda-cali più ragionevoli. Il Paese c'è: è la suarappresentazione politica che non sembraall'altezza.

Economia Pagina 17

Page 21: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Il ineccarr, isrrio cli concessione ciel Fondo nazionale per l 'efficienza gestito da Iravïtalia

Energia, 1 tempismo è tuttoSi segue l ordine di invio fino a esaurimento delle risorse

Pagina a curaDI ROBERTO LENZI

® ® ammissione alleagevolazioni delFondo nazionale perl'efficienza energeti-

ca passa dalla velocità nellapresentazione della domandaper via telematica. L'istrutto-ria segue l'ordine cronologicodi invio, fino a esaurimentodelle disponibilità previste.

Le imprese devono presen-tare la domanda prima delladata di inizio lavori, a penadi esclusione dal contributo.A prevederlo è il decreto in-terministeriale del ministerodello sviluppo economico, delministero dell'ambiente e mi-nistero dell'economia del 22dicembre 2017 (pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale n.54 del 6/3/2018).

Nell'istanza devono essereforniti la descrizione detta-gliata dell'intervento, unatabella dei costi, con indica-zione di quelli ammissibili, ilcrono-programma. Le doman-de che prevedono interventidi riqualificazione di edificidevono allegare l'attestato diprestazione energetica ante-intervento o la diagnosi ener-getica per la quantificazionedel risparmio conseguibiledell'intervento con relativaspecifica dei parametri im-piegati per il calcolo.

Ammessi i soli costi fi-nalizzati all'intervento. Icosti ammissibili per lo svol-gimento degli interventi diefficientamento energeticodevono riferirsi all'acquisto oalla costruzione di immobiliz-zazioni, nella misura necessa-ria alle finalità del progettooggetto della richiesta di age-volazioni. In particolare sonoagevolabili i costi per consu-lenze concesse al progetto diinvestimento, con riferimentoalle spese per progettazioneingegneristiche relative allestrutture dei fabbricati e degliimmobili, direzione lavori, col-laudi di legge, progettazionee implementazione di sistemidi gestione energetica, studi difattibilità nonché la predispo-sizione dell'attestato di presta-zione energetica degli edifici edella diagnosi energetica degliedifici pubblici, nella misuracomplessiva del 10% del totaledei costi ammissibili. Le speseagevolabili prevedono, anche,i costi per le apparecchiature,gli impianti, i macchinari e leattrezzature varie, comprensi-vi delle forniture di materialie dei componenti previsti perla realizzazione dell'opera, in-terventi sull'involucro ediliziocomprensivi di opere murariee assimilate, inclusi i costi pergli interventi di mitigazionedel rischio sismico qualora ri-guardanti elementi edilizi cheinteressano interventi di effi-cientamento energetico. Sono

escluse le spese relative a beniacquisiti con il sistema dellalocazione finanziaria e la co-struzione di immobilizzazionitramite commesse interne dilavorazione, le spese relative amacchinari, impianti e attrez-zature usati, le spese relativeall'acquisto di automezzi e at-trezzature di trasporto targa-ti, le spese di funzionamento,le spese notarili, quelle rela-tive a imposte, tasse, scorte e,nel caso di progetti di investi-mento presentati da imprese,quelle per le quali i soggettibeneficiari abbiano già fruito,nei dieci anni antecedenti ladata di presentazione delladomanda, di altri aiuti, fattaeccezione per quelli di naturafiscale. Fa eccezione il caso incui le amministrazioni conce-denti abbiano revocato e re-cuperato totalmente gli aiutimedesimi. Sono ulteriormenteescluse le spese di consulen-za specialistica rilasciata daamministratori, soci e dipen-denti del soggetto beneficiariodell'agevolazione e le spese re-lative a singoli beni di importoinferiore a 500 euro, al nettodi Iva, suscettibili di singolaautonoma utilizzazione.

Esito dell 'istanza dopo60 giorni dall'invio . La fasedi istruttoria delle domandedi accesso alle agevolazioni ècondotta da Invitalia, che seritiene necessario può richie-dere una sola integrazioneall'impresa richiedente. Leverifiche di Invitalia riguar-dano la validità e fattibilitàtecnica, la solidità economico-patrimoniale delle imprese.Questa deve essere valutatasulla base delle possibilità difar fronte agli impegni finan-ziari legati alla realizzazione

Energia Pagina 18

Page 22: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

del programma e alla restitu-zione del finanziamento age-volato, all'ammissibilità e lapertinenza delle spese inseri-te in domanda. Invitalia prov-vede alla notifica dei risultatidell'istruttoria direttamentealle imprese, entro 60 giornidalla ricezione della documen-tazione. Queste ultime in casodi esito positivo devono avvia-re le procedure per il perfezio-namento dell'intervento. Nelcaso di esito negativo, Invi-talia procederà comunque adavvisare le imprese con unacomunicazione contenente imotivi ostativi.

Lavori avviati entro 12mesi dalla data di ammis-sione dell'istanza. Le im-prese, successivamente allapresentazione della doman-da, dovranno comunicare aInvitalia l'avvenuto inizio deilavori, indicando la data e al-legando la copia del verbaledi consegna lavori o denunciadi inizio attività. I lavori direalizzazione dell'interventodevono essere avviati entro12 mesi dal provvedimentodi ammissione e terminatientro e non oltre i successivi36 mesi, salvo richiesta di pro-roga motivata e accordata daInvitalia. L'istanza di prorogadei termini, non deve esseresuperiore a 180 giorni solari,deve essere debitamente sot-toscritta e motivata dall'im-presa, nonché corredata, doveesistente, dai precedenti statidi avanzamento nel caso diproroga termini di fine lavo-ri.

Invitalia, entro 30 giornidalla richiesta, invierà rispo-sta all'impresa richiedentecon l'esito di valutazione.

Alle imprese sarà conces-

sa anche la possibilità di ri-chiedere a Invitalia eventua-li varianti in corso d'opera,

dell'intervento progettato,anche questa debitamentesottoscritta e opportunamentemotivata e integrata di idoneadocumentazione giustificativa.Importante che non venga au-mentato l'importo del finanzia-mento agevolato o della garan-zia riconosciuta. La richiestanon deve far superare neanchele soglie di intensità di aiutopreviste. Invitalia entro 45giorni dalla suddetta richiestaprovvede a comunicare l'esitodella valutazione all'impresarichiedente.

-C Riproduzione riservata-

Invio istanze per via telematica con valutazione istanze cronologica

Agevolazione finalizzata a interventi di miglioramento efficienza energeticadei processi e dei servizi

Previste garanzie su operazioni di finanziamento singolo e finanziamentiagevolati a tasso fisso di 0.25% per dieci anni massimo

Agevolazione cumulabile

Realizzazione intervento entro 12 mesi dalla pubblicazione delle graduatorie

Energia Pagina 19

Page 23: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Le Camere di commercio"A scuola di industria 4.03,2 milioni di mprese"

LA RIFORMANE FA UNOSTRUMENTO AL SERVIZIODELLE PML VERRANNOINVIATI "EVANGELISTI" CHEANDRANNO PORTA -A-PORTAPERLE AZIENDE AVEDEREIL LIVELLO DIDIGITALIZZAZIONE PERAGGIORNARE SITI E PORTALIE FARE DAGUIDATRAINCENTIVI EAGEVOIYZIONI

Stefano Carli

RomaD D imenticate le vecchie Ca-

mere di Commercio, coni loro orari di sportello i moduli egli uffici. Certo, tutto questo ci sa-rà ancora, ma tra poco non saran-no più le imprese ad andare inCamera di Commercio mala Ca-rnera di commercio ad andaredalle imprese. E non metaforica-mente: nell'ultimo anno ben2500 dei 7 mila dipendenti delle90 Camere sparse su tutto il terri-torio nazionale ha frequentatoun corso di aggiornamento in vi-sta di compiti del tutto nuovi. Ein più si stanno per selezionare200 giovani "evangelisti" (i primi60 partiranno a giorni) pronti aportare il verbo del digitale im-presa per impresa, in un vero eproprio porta a porta. Obiettivo:accelerare la trasmigrazionedell'intero tessuto produttivo ita-liano nell'era del digitale, dell'in-dustria 4.0 e dell'internazionaliz-zazione.Una rivoluzione, insom-ma.

Oltre I°anagrafeDopo l'Ire, la Sace, la Simest

ora l'universo delle Pini italianeha un nuovo strumento da utiliz-zare per crescere. Cori l'ultimodecreto mancante viene infattidefinitivamente varata una rifor-ma della struttura camerale chene cambia radicalmente la mis-sione che hanno avuto per de-cenni: quella di mera anagrafedel tessuto produttivo italiano.Un'anagrafe modernizzata, digi-tale, consultabile online, ma pursempre una banca dati. Ora par-te invece la loro seconda vita e di-venteranno qualcosa di moltopiù pro attivo. Nella riforma, par-tita tre anni fa su impulso del mi-nistero della Funzione Pubblicae del ministro Madia (le Camerefanno parte del sistema delle au-tonomia funzionali, e sono a tut-ti gli effetti una parte del settorepubblico) è partita l'idea della ri-

forma. La parte vista finora è ilriassetto. Dall'originario nume-ro di 130 le Camere sono via viascese fino alle attuali 90 ma il per-corso si arresterà a 60. I1 criterio èmatematico: tutte le Camere chehanno meno di 75 mila impreseiscritte perdono la loro autono-mia amministrativa e finisconoaccorpate: non diminuirà però ilnumero delle sedi, ossia la pre-senza capillare sul territorio. Peresempio, Milano, Monza e Lodisono oggi un'unica Camere mala rete territoriale è salva. Menocosti amministrativi ma ugualevolumi di servizi, anzi di più: que-sta è la regola. Al tempo stesso èstato anche dimezzato l'importodel contributo camerale cheogni impresa deve pagare per so-stenere la struttura. Ora il Miseha autorizzato urn aumento dellaquota del 20% ma esclusivamen-te finalizzato a finanziare i nuoviprogetti. E non sarà un salasso:un artigiano che paga 44 eurol'an no di contributo ne paghe-rà 9 itn più. Saranno insommasoldi che le imprese vedrannoconcretamente tornare indietro,anzi, in azienda.

Il piano è ambizio-so. «E' il secondo filo-ne del programma Im-presa 4.0: il primo, so-no gli incentivi, i varisuper e iperammor-tamenti, il secondoriguarda gli inter-venti diretti di assi-stenza alle Pininell'utilizzo delletecnologie 4.0 (in-formazione, forma-zione voucher)sul territorio. Equi che entriamoin gioco noi - spiegaGiuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncame-re, l'associazione delle Ca-mere di Commercio, guida-ta da Ivan Lo Bello - E' unpiano triennale, di qui al2020, articolato su tre livelliprogressivi di approfondi-mento e coinvolgimentodelle imprese-Alle Camere èin particolare affidato il pri-mo, quello del primo contat-to, ma che fornirà a breve an-che una messe di indicazionidel tutto nuove e importantis-sime».

Il primo passo sarà la costi-tuzione di 77 Pid, Punti Im-presa Digitale, a cui faran-

no capo team agili di funzionaripreparati che andranno in giro evisiteranno le singole aziende.Chiederanno in ogni impresaquanti pc, sono in uso e quanti ta-blet, se c'è un sito e se lo farannomostrare, daranno anche dei ra-pidi consigli su come migliorar-lo. Chiederanno se l'azienda facommercio elettronico, in chemisura e come. Ci vorrà del tem-po ma nell'arco dei prossimi do-dici rrresi si dovrebbero avere da-ti freschi e capillari sul grado didigitalizzazione delle imprese-Sarà tutto molto veloce e agile.

Nascono i Pid«Abbiamo già inviato e rag-

giunto, per conto del ministero,con le mail, 3,2 milioni diimpre-se», afferma Tripoli. Secondopunto qualificante per ogni con-tatto sarà di spiegare agli impren-ditori a quali strumenti possonoaccedere; dagli incentivi alle age-volazioni e, nel caso, aiutarli nel-le pratiche- E questo significa an-che fare formazione sul campo.Un altro compito dei Pid sarà direalizzare dei video sulle bestpractice di cosa può significareportare il 4.0 nelle linee di produ-zione, nel servizio clienti, nellafatturazione e tosi via. in mododa presentarli nelle aziende inte-ressate. Qui finisce la fase infor-mativa: «Le imprese che saran-no fortemente intenzionate adoperare innovazioni - continuaTripoli - saranno dirette verso ilsecondo livello, i Digital Innova-

W rilw - . ioiiPAn(:oiifiAï

Industria 4.0 Pagina 20

Page 24: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

tion I-lub territoriali, dove trove-ranno dei team di esperti che leseguiranno nelle scelte operati-ve. Il terzo livello è un po' comel'università dell'innovazione: so-no i competente center dove leimprese sono messe in contattocon laboratori e centri di ricerca.Ma qui siamo al livello più alto.L'obiettivo dibase dei Pid è di ar-rivare, a fine triennio, quando sitireranno le somme, ad aver atti-rato i cambiamento>s_

Sei milioni di impreseCi sono 80 mila imprese che

vendono all'estero in modo epi-sodico e che possono aumenta-re i volumi. E altre 10 mila chenon si affacciano oltre confinema ne avrebbero le potenzialità.Sembrano poche 100 mila impre-se circa? No, se si pensa che se-condo la classificazione Istat dei6 milioni di imprese italiane lePmisono 340 mila- E sono loroche devono innovare per primeper poi "fertilizzare" la gran mas-

sa dei 4,2 milioni di microimpre-se ( il resto sono imprese indivi-duali). Ma tutti comunque po-tranno accedere agli altri servizidelle nuove Camere: dai progettiper i voucher all'innovazione,con i Pid che avranno anche ilcompito di aggregare più impre-se su singoli progetti per aumen-tare le possibilità di approvazio-ne, al nuovo ruolo dei Suap.GliSportelli Unici per le Attività Pro-duttive, che sono stati affidati aiComuni, ma che nella metà deicasi, circa 4 mila, i sindaci hannodelegato alle Camere di Com-mercio, hanno il compito di gesti-re il "fascicolo unico di impresa".Adesso lo devono gestire nel suoformato digitale e su un'unicapiattaforma in modo che ogniimpresa che debba presentareuna documentazione già esistente, depositata in occasioni prece-denti, la potrà trovare in co pia di-gitale nel suo fascicolo senza do-verla riprodurre.

COMMERCIO E RIPARAZIONE AUTO

COSTRUZIONI

AGRICOLTURA, SILVICULTURA E PESCA

ATTIVITA MANIFATTURIERE

ATTIVITÀ DEI SERVIZI ALLOGGIO E RISTORAZIONE .''.I

ATTIVITA IMMOBILIARI 286.281

ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI 241.216

ATTINTTA PROFESSIONALI. SCIENTIFICHE E TECNICHE 266.723

SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE 196.202

TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO 169.287

SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 134.812

ATTIVITA FINANZIARIE E ASSICURATIVE 124.841

434A289101

CAMEREDa 130 che erano IeCamere diCommercio sono oggi 90 ma gliaccorpamenti continueranno Finoal numero programmato di 60.Saranno fusioni amministrative,le sedi locali resteranno tutte

fOIIG ONmoameléloloCaMl9, 6I04'RI1016SC

Il segretari ogenerale diUnioncamereGiuseppeTripoli (1)II mi nitro delloSviuppoEconomicoCarloCalenda (2)

Industria 4.0 Pagina 21

Page 25: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

DISTRIBUZIONE D ELLE SEDI DI IMPRESA PER MACRO -AREA GEOGRAFICAStock al 31 dicembre 2017, quota % e tasso di creso

r

a annuale in %

1.331.940

W* +1,35%21,9%

FPoA e: eion¢ ae IdrC ge, MAViApies®

4r

MILAI I presidente Tra î primi obiettivi del pianounioncarnere triennale è portare sui mercati]van esteri 80 mila imprese che oggiLo Bello esportano in modo saltuarie e 10

mila che non lo fanno affatto puravendone le caratteristiche

1 IL CASO]

Alternanza scuoia-lavoro, un Registrogarantirà più trasparenza ed efficaciaUn ulteriore compito affidato alle nuove Camere di Commercio è ilrapporto con il mondo della scuolae della formazione. Qui il nodo darisolvere è il mismatchingtra domanda e offerta di profiliprofessionali. Oggi suquattro profili ricercati, in media, uno deveessere coperto da candidati che non hanno le caratteristiche adatte.L'istituzione dell'alternanza scuola-lavoro ha appunto il compito dicoprire questa distanza. Ma il rapporto scuola-lavoro può comportareanche il rischio di zone più opache, come alcun! casi riportati dallecronache hanno evidenziato. Un problema che si risolve con latrasparenza. Le Camere istituisconocosì un Registro dell'Alternanza,incui le aziende che vogliono partecipare si iscrivono in modo che lìrisulti in modo trasparente la loro storia. Le scuole potranno cosìverificare la congruità dei loro progetti con l'attività delle aziende. Epotranno anche scegli ere, magari privilegiando le aziende cheabbiano una consolidata esperienza nel campo della digitalizzazioneedei rapporti con l'estero per innalzare il livello qualitativodell'esperienza da offrire agli studenti.

SUD E ISOLE..... ....... . _ ...... ....2.029.280

Industria 4.0 Pagina 22

Page 26: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

NEL BUNKER DI TLL AVIV -_DOVE Si BATTONO I PIRATISiamo entrati nella CyberGy m dove nord, ex hacker ed ex militari insegnano a difendersi a banche,

aziende, Stati. Perché gli attacchi sul `veb passeranno da smart tv e lampadine. E «sarà uno tsunami»dal nostro inviato a Tel Aviv Paolo Ligammari

A un'ora di macchina da Tel Aviv, nel complesso dellacentrale elettrica di Heftziba, i due ragazzi smanetta-no sui notebook all'interno di una villetta isolata, in

una stanza resa gelida dall'aria condizionata. Sulle pareti, trai volti dei cattivi di Star Wars, due maxi schermi: sul primo,scorrono veloci stringhe incomprensibili; sull'altro, strisceluminose si accendono e svaniscono su un planisfero, comescie di missili immaginari. Sono i segnali - reali - dellaguerra elettronica che si consuma lontano dai nostri occhi, aogni ora del giorno e della notte. Cyber attacchi portati damisteriosi scantinati della Cina verso gli Stati Uniti, dallaRussia a Londra, dall'Iran a Israele. E viceversa. Attacco, pa-rata e risposta. Come in un assalto di scherma all'infinito.I due giovani, con le felpe hip-hop a nascondere il capo, la-

vorano per CyberGym, una delle centinaia di startup partori-te ogni anno nello stato ebraico, con nerd cibernetici, hac-ker, ingegneri, esperti di intelligence ed ex militari. La socie-tà, che ora ha dipendenti in 30 Paesi e clienti in 70, è nata perdifendere dai pirati dei bit la rete elettrica, com'è facile intui-re una delle infrastrutture strategiche di un Paese. Ora inse-gna a fronteggiare gli attacchi informatici a banche, aziendeenergetiche e istituzioni pubbliche in quattro continenti.

Affari í-ùù1ardari

«Gli hacker hanno cambiato pelle, i lupi solitari sono vir-tualmente estinti», dice il ceo, Ofir Hason, ex militare cometanti imprenditori israeliani della cyber sicurezza. Ora, i badguys del cyber spazio lavorano in branchi addestrati da men-ti geniali, foraggiati dai governi. E mirano in alto: «Alle retitelematiche che governano treni e aerei, ospedali, grandi in-dustrie. Vogliono mettere in ginocchio un Paese intero», di-ce Hason. CyberGym è una tra le decine di società e startupche si sono presentate a investitori e venture capita] al Cyber-Tech 2018 di Tel Aviv, la più grande fiera sulla sicurezza fuoridagli Usa. Un mercato in ascesa impressionante, valutato in105 miliardi di dollari nel 2o15 e che se-condo Zion Research raddoppierà il gi-ro d'affari entro il 2021. Quando si pre-vede che salgano a mille miliardi didollari i costi che le aziende nel mondodovranno sostenere per far fronte agliattacchi informatici. Israele gioca unruolo di primo piano: controlla il 10%del mercato e raccoglie il 15% degli in-vestimenti, 6oo milioni di dollari solonel 2016. Militari e intelligence, università e ricerca scientifi-ca, capitali privati e investimenti statali (il4,3%o del Pil è inve-stito in ricerca, più di ogni altro Paese) puntano nella stessa

direzione: trasformare Israele nella culla dell'hi-tech.Non stupisce che tra gli stand del CyberTech lo stesso

Mossad faccia recruitment o che tra i relatori ci sia

David Petraeus, ora un consulente del fondoIka, ma ex direttore della Cia fino al 2012,

quando fu travolto dallo scandalo dellerivelazioni all'ex amante-biografa e fi-

nite in un libro (non un grandeesempio come spia). «E vero,

in Israele siamo ossessio-nati dalla sicurezza

quasi quanto dal cibo», scherza il venture capitalist RamiEfrati, imprenditore ed ex ufficiale della leggendaria Unità8200, i pionieri dello spionaggio elettronico. A loro è attri-buita la decrittazione dei messaggi che indicavano l'immi-nenza dell'attacco egiziano nella guerra del ICppur del 1973.

Gli obiettivi

Tempi lontani? Non troppo, se si pensa che proprio duranteCyberTech, l'ex veterano dello Shin-Bet e attuale responsabi-le della Cyber Technology Unit del governo israeliano, YigalUnna, harivelato che il nuovo obiettivo dei pirati informaticiè l'aviazione civile: «Dal lancio del Dreamliner (il gigante deicieli, ndr.) i cyber attacchi si sono moltiplicati». Oggi, non 40anni fa. E i nemici sono ovunque: persino Hezbollah, dal vi-cino Libano, sta investendo massicciamente nella cyberguerra. «Possono hackerare tutto, è solo questione di tempoe di soldi», dice Udi Mokady, ex militare anche lui e fondato-re di CyberArk, che inpochi anni è diventata un colosso dellacyber sicurezza e una delle quasi 70 società israeliane quota-te sul Nasdaq. Perciò, a Stati e aziende conviene fare sul se-

rio. «Quando si parla di Cyber Warfare- dice Efrati - si ha sempre l'impres-sione, sbagliata, che il peggio toccheràa qualcun altro».Il mondo intero, però, si è accorto che

la minaccia è reale in un solo giorno.Era il 12 maggio 2017. Il malware Wan-naCry, diffuso sul Darkweb anche gra-zie alle soffiate dell'ex tecnico della CiaEdward Snowden, mise al tappeto ban-

che, ferrovie, ospedali, scuole, cioè i servizi essenziali, in piùdi cento Paesi: per riattivarli bisognava pagare un riscatto in

Sicurezza ICT Pagina 23

Page 27: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Bitcoin. Il futuro non sarà meno complicato: basti pensareall'Internet of Things, i device connessi alla Rete: tv, video-camere, persino le lampadine «intelligenti». Tutti po- -tenziali portatori di virus. Gli strateghi della Idf, leforze armate israeliane , sono già oltre: parlano giàdi IoE (Internet of Everything ) e di 30-45 mi- 1eliardi di dispositivi connessi al web nejprossimi anni. E chi non ha una stratgia di difesa? «Verrà spazzato viadice una fonte anonima-. Sarà 11

%

uno tsunami tecnologico». I© RIPRODUZIONE RISERVATA

l 9iiiI numeri

Milioni di dollariRaccolti da Israele nel2016 per fronteggiaregli hacker: il 15% degliinvestimenti mondiali

MiliardiI dispositivi che siprevede sarannoconnessi al web:

possono portare virus

Il mercato della cyber sicurezza nel mondoFatturato globale in miliardi di dollari

2015 2016 2017

InvestitoreRami Efrati, venturecapitalist, ex Unità 8200,pioniere dello spionaggioelettronico: «Si pensasempre che l'attaccotoccherà altri. Sbagliato»

2018* 2019* 2020*

In campoOfir Hazon,amministratore delegatodi CyberGym. La societàè andata al CybertTech2018 di Tel Avivper raccogliere capitali

2021* *Stima

Sicurezza ICT Pagina 24

Page 28: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Mancano denaro, esperti e strategiele città italiane non sono ancora smart

STUDI RECENTI CONFERMANOCHE LE CAPITALI NORDEUROPEE SONO LEADERSUTRASPORTI, ENERGIA,GESTIONE DI RIFIUTI ETUTELADELL'AMBIENTE. PERL'INDEX2017, MILANO PRIMA CITTÀTRICOLORE AL 60ESIMOPOSTO, MENTRE LA CAPITALEROMA È SOLO 71 ESIMA

Vito de Ceglia

Milanoi fa presto a dire smart,

S quando le nostre città cosìsmart non sono. La conferma ar-riva dall'ultimo report delloSmart City Index 2017 che asse-gna al Nord Europa la leadershipincontrastata della classifica con10 città "intelligenti" piazzate neiprimi 20 posti, Copenaghen in te-sta. Fin qui niente di nuovo: daquelle parti - si sa - fanno sul se-rio in tema di trasporti, energia,gestione dei rifiuti o tuteladell'ambiente. A quanto pare,non ancora in Italia: la migliorecittà - Milano - si trova piuttostoin basso, al 60° posto. Seguita daTorino al69° e Roma al71°.

Che la situazione non sia dellemigliori, lo certifica anche l'ulti-mo rapporto sulla smart citydell'Osservatorio IoT dellaSchool of Management del Poli-tecnico di Milano, il quale rilevache alcuni segnali di migliora-mento ci sono stati negli ultimi 3anni, ma restano comunque in-sufficienti per ridurre il divariocon le città del Nord Europa per-ché si tratta di iniziative che trop-po spesso si arenano subito dopola fase iniziale. I principali ostaco-li? Mancanza di risorse (indivi-duata dal 71% dei comuni) e dicompetenze (61%), oltre natural-mente ad una strategia naziona-le non definita che di certo nonaiuta.

Secondo il rapporto, negli ulti-ini 3 anni la maggior parte deiprogetti di smart city si sono con-centrati soprattutto su illumina-zione intelligente (nel 52% dei co-muni), servizi turistici (43%), rac-colta rifiuti (41%), mobilità (ge-stione del traffico 40% e dei par-cheggi 33%) e sicurezza (39%)_Per quest'armo, prevede inoltre ilrapporto, le iniziative "smart" sicontinueranno a orientare suquesti ambiti, ad eccezione di unnetto calo dell'attenzione verso iservizi turistici (indicati solo dal12% dei comuni).

Alcune grandi città come Mila-no e Torino, ma anche realtà dimedie dimensione come Cremo-na e Firenze, stanno portandoavanti programmi di "ampio re-spiro", ad esempio sul tema spi-noso della mobilità o della gestio-ne dei rifiuti, sulla scia delle gran-di città europee come Barcello-na, Amsterdam e Londra. «La di-rezione è quella giusta, ma appa-re ancora troppo circoscritta perpoter cogliere i benefici dellesmart city a livello di sistema Pae-se - commenta Giulio Salvadori,direttore dell'Osservatorio loTdel Polimi -- La smart city in Italiarisulta ancora 'in cerca di autore'.Ma i possibili autori sono diversi:i comuni, lo Stato centrale e an-che i privati, con cui è necessariosviluppare modelli virtuosi di col-laborazione».

La governance . Per affrontareadeguatamente progetti di smartcity, riporta la ricerca, i comunichiedono alla PA centrale soprat-tutto più fondi (nel45%o dei casi)e più formazione (389%_ Ma an-che linee guida (36%), condivisio-ne di best practice (34%), defini-zione di impegni e priorità (28%).

La collaborazione pubbli-co-privato. Per far ripartire lasmart city inoltre è necessarie po-tenziare la collaborazione con isoggetti privati, che oggi in Italiarisulta ancora molto rara. La ri-cerca dell'Osservatorio loT rivelache nel 61% dei comuni italianianalizzati non è attiva alcuna ini-ziati va privata di smart city, in eri-tre nel 27% dei comuni queste so-no attive ma non c'è collaborazio-ne con la PA. Solo nel 12% dei ca-si c'è una qualche forma di colla-borazione tra l'attore pubblico eil privato.

Il nolo dei Comuni. In que-sto senso, è imp oziante il ruolo

che assurrre il comune nell'avvio

e nella gestione dei progetti- Lamaggior parte delle amministra-zioni cittadine (il 66%) immaginadi avere un ruolo da "promoto-re", cioè il soggetto capofila chedelinea le applicazioni priorita-rie, la strategia per migliorare laqualità della vita dei cittadini eaumentare il livello di attrattivitàdel territorio e che si impegna inprima persona a guidare iproget-ti. Quasi un comune su due in Ita-lia (il 47%) vorrebbe un ruolo da"abilitatore", che creale condizio-ni per lo sviluppo di progettismart da parte di privati, sull'e-sempio di Barcellona dove la mu-nicipalità con la società privataTunstall offre a più di 70.000 cina-dirti teleassistenza gratuita. Soloil 22% dei comuni italiani, infine,immagina per sé un ruolo da "uti-lizzatore", che usufruisce dei daticondivisi da attori terzi per eroga-re a sua volta servizi, come il bikesharing senza stazioni fisse avvia-to a Milano e Firenze con le socie-tà Mobike e Ofo.

La raccolta dei dati. Due co-muni italiani su tre non utilizza-no i dati raccolti all'interno deiprogetti di smart city perdendoimportanti opportunità per abili-tare nuovi servizi per i cittadini.Nel dettaglio, solo il 34% delle am-mïnistrazionï utilizza i dati raccol-ti e, tra questi, appena il 12% licondivide con altri. Il 53% dei co-muni invece non utilizza interna-mente i dati raccolti, ma dichiarache saranno utilizzati in seguito.Nel 13% dei casi i dati non sonoutilizzati internamente e difficil-mente lo saranno in seguito.

Le nuove reti di comunicazio-ne. Nel 2017 si segnalano alcuneimportante evoluzioni nelle retidi comunicazione per l'IuT checonsentono di ridurre costi e

WEEMNIMM

complessità nello sviluppo dinuovi servizi digitali per i cittadi-ni. Alle nuovi reti come SigFox eLoRa, si affianca la rapida diffu-sione sul territorio italiano dellarete Narrow-Band IoT e le primesperimentazioni di reti 5G checoinvolgono già molte città, co-me Bari, L'Aquila, Matera, Mila-no e Prato.

Le città italiane piir intelligen-ti. Secondo i risultati di ICity Rate2017, il rapporto annuale di FPA,società del gruppo Digital360,nella top ten delle città più smartMilano si conferma al 1° posto -per il 4° anno consecutivo - stac-cando le altre città in particolareper crescita economica, Inabilitàsostenibile, ricerca/innovazione,trasformazione digitale, con otti-mi risultati anche nella partecipa-zione dei cittadini e nella gestio-Ile dei beni comuni.

Al 2° posto si colloca Bologna,medaglia d'argento con solo duepunti di distanza dal vertice (con-tro gli oltre 50 del 2016), potendo

Smart City Pagina 25

Page 29: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

vantare il primato nell'energia enella governance e in generaleun approccio complessivo dibuon equilibrio nei diversi ambi-ti che compongono la "città Intel-ligen te"_ Firenze invece si ripren-de il 3° posto che aveva perso loscorso anno, in particolare graziea politiche per turismo sostenibi-le e cultura, crescita digitale, energia e ambiente. Seguono poi Ve-nezia, Trento, Bergamo, Torino,Ravenna, Parma e Modena acompletare la "top ten", in cui siscorge un forte blocco di cittàemiliano-romagnole, esempi disuccesso per sostenibilità, inclu-sione e innovazione. E in cui sievidenzia la forte accelerazionedi Bergamo (6° posto con un sal-to di ben 5 posizioni rispettoall'anno scorso), grazie ai buonirisultati in crescita economica ericerca/innovazione, e di Trento(5° posto, 3 posizioni guadagna-te), grazie ad ambiente e econo-mia circolare.

LA SPINTA ALLA SMART CITYDriver di adozione, in %

MIGLIORI 74SERVIZI OFFERTI

MIGLIORE QUALITÀ 47DELLA VITA

INTRODUZIONE 45NUOVI SERVIZI

RIDUZIONE COSTI 40

RACCOLTA DATI 1B

MAGGIORI INTROITI 10 I I

:. FIFF.9U.ll-CY!-NISER•i.ST.S

LO SCENARIOLo Smart City I ndex 2017assegna al Nord Europa laleadershi p incontrastata dellaclassifica con 10 città"intelligenti" piazzate nei primi 20posti, Copenaghen in testa. InItalia la migliore città, Milano, èal60° posto seguita da Torino al 690e Roma al 711.

fom¢hunaNrno

Smart City Pagina 26

Page 30: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

[LACLASSIFICAI

Lo scatto di Romaguadagnaquattro posizionima resta indietro

SMART CITY, I PROGETTI REALIZZATIPeriodo 2015 -17, in %

GESTIONE PARCHEGGI

MONITORAGG IO AMBIENTALE

ILLUMINAZIONE INTELLIGENTE

SERVIZI TURISTICI

GESTIONE TRAFFICO

RACCOLTA RIFIUTI

SICUREZZA

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

il Nord Ovest è vicino e ilCentro si scosta di pocosoprattutto grazie allaqualità delle risorse naturalie alle politiche disalvaguardia . II Sud inveceè molto indietro rispetto alresto d'Italia sia nelledimensioni legateall'economia eall'innovazione, che Inquelle del welfare, nellepolitiche di contrasto dellapovertà, nel turismo ecultura . Se guardiamo alvalori medi la distanza tra lecittà del Nord Est (494) equelle del Sud e delle Isole( 302) è di circa 200 punti.Nel meridione peròspiccano alcuneeccellenze. Su tutteCagliari , che anche per il2017 è la prima città delSud In graduatoria: dalla54° posizione 2016,quest 'anno entra nella metàalta della classifica con Il47° posto. Tra le prime 15città del Sud ci sono anchegli altri due comuni sardianalizzati, Sassari eOristano , a conferma delpercorso di crescitadell'isola . Ma anche le cittàabruzzesi hannocomplessivamente un buonposizionamento.

La Capitale lentamente simuove. Ma Roma rimanelontana dalla vetta dellecittà più smart d'Italia,anche se quest'annoregistra uno scatto I n avantidi 4 posizioni (dal 21° al17°), grazie soprattutto alvalori nella trasformazionedigitale ( diffusione bandalarga ed ultra larga, opendata , utilizzo dei soc ia 1,servizi on line ) che la fannosalire a un Inedito 3° postoIn questo ambito. Per ilresto, salvo un 5° posto Incultura e turismo , rimanearretrata In gran parte deisettori che dovrebberocaratterizzare città digrandi dimensioni: 33°posto nella mobilitàsostenibile , 49° In energia,26° In occupazione, 37° Ingovernance . A rilevarlo è ilrapporto annuale ICity Rate2017 , che prende inconsiderazione anche lemacro-aree del Paese dovesi concentrano le città piùsmart. Dal confronto al 1°posto risulta Il Nord Est, ma

m

25

33

141

39

fi 42

39

54

Poue:4s€mmriar

I PROGETTI DA REALIZZARE NEL 2018In9'4

GESTIONE PARCHEGGI

MONITORAGGIO AMBIENTALE

ILLUMINAZIONE INTELLIGENTE

SERVIZI TURISTICI

GESTIONE TRAFFICO

RACCOLTA RIFIUTI

SICUREZZA

TRASPORTO PUBBLICO LOCALEI

* 12

iRh 12

14

22

18

21

26

*le 41sxratri,er

Smart City Pagina 27

Page 31: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

[1L CASa]

Edison: "Primo passoè ripensare i palazzi"

IL GRUPPO ENERGETICO ILM ARATOUNPIAN[) CI-IE PARTE DALLA RIGENERAZIONEURBANA. BIM ÈUN INEDITO SOFTWAREDI PROGETTAZIONE CI-IE DI UN EDIFICIOCONSENTE DI CONOSCERE IN ANTICIPOCONSUMI, PRESTAZIONI, MANUTENZIONELA SOCIETÀ PUNTA ALLA LEADERSI IIPNEL SEGMENTO) DELL'EFFICIENTAMENTO

MilanoTT1 nostro approccio parte da una vi-

t lsione strategica che concepisce icentri urbani come uno spazio fruibile incui le soluzioni pensate e condivise dalleamministrazioni e dal cittadino si propon-gono di rispondere a esigenze reali e con-crete di qualità della vita e dell'ambiente, si-curezza, mobilità e connettività».

Paolo Quaini, responsabile della divisio-ne Servizi Energetici di Edison, entra subi-to nel vivo della strategia che la società diForo Buonaparte ha messo in campo perprogettare le città del futuro, o comune-mente chiamate "smart cities", in ogni suoambito: dalla Pubblica amministrazioneall'industria, dalle Pini agli ospedali fino al-le scuole. «Una città smart non è intelligen-te in quanto semplicemente digitale - pre-mette però Quaini -, lo è invece quandogestisce le proprie risorse naturali in modointegrato e investe in più ambiti come il ca-pitale umano e sociale, le infrastrutture tra-dizionali (mobilità e trasporti) e quelle mo-derne (Ict)».

Un mercato, quello delle smart cities,dalle enormi potenzialità in cui Edison hadeciso di entrare seriamente nel2016,quando ha creato la divisione ServiziEnergetici per raggruppare tutte le attivitàdel gruppo che operano in questo settore eproporre soluzioni innovative perla ge-stione sostenibile delle risorse ener-getiche, ambientali ed economi-che delle città.

Il punto di partenza: "rigenera-re" i centri urbani, ostaggio di unpatrimonio edilizio con un'età me-dia molto elevata, tra i 40 e i 45 armi,e con consumi assai superiori a quel-li che permettono oggi le nuo-ve tecnologie.

Una di queste porta il no-me di Bim, acronimo di Buil-ding Information Model-ling, che consente di«modellare l'edificiocome se fosse un vi-deogioco», dice QLtai-ni. In che modo? «Gra-zie a questo dispositivo,

4

è possibile progettare con un software unedificio e conoscere in anticipo una serie didati: quanto e come consumerà, le presta-zioni che avrà, a quali cicli di manutenzio-ne dovrà essere sottoposto e come può inte-grarsi al meglio nel paesaggio urbano. Poi,con i dati raccolti, si può correggere e mo-

dellare la costruzione rendendo possi-bile un risparmio dei consumi di oltreil 30 percento», risponde Quaini.

L'obiettivo dichiarato di Edison èche questo modello, ancora ineditoin Italia, diventi uno standard nella

progettazione delle sinart ci-ties. E uno "strumento"perraggiungere la leadership

= di mercato nel segmentodell'efficientamento dellerisorse entro i prossimi 5anni. Secondo la visionedella società, anche l'ap-proccio al lavoro e alla pro-gettazione urbana dovreb-be radicalmente cambiare.«II nostro approccio verso lecittà del futuro - così co-

Smart City Pagina 28

Page 32: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

me quello verso il suo mercato tradizionale(le imprese) - è di superare la "tradizioneverticale" ancora oggi dominante in cui c'èchi si occupa dell'involucro, chi dell'im-pianto, chi della gestione delle informazio-rri legate all'utilizzo dell'energia e all'utiliz-zo in generale degli spazi. Un metodo evi-dentemente cieco e poco improntato all'ot-timizzazione».

11 modello proposto da Edison prevede ilcoinvolgimento del cliente in raia vera epropria partnership per individuare le solu-zioni migliori. Un esempio pratico è l'accor-do che la società ha stretto cli recente con laBiennale di Venezia a cui ha messo a dispo-sizione le sue competenze nei servizi ener-getici e ambientali in vista della 16° MostraInternazionale di Architettura (26 maggio- 25 novembre). Il passaggio successivosarà quella di dotare la Biennale di una so-luzione "smart audit", in grado di gestire lerisorse energetiche in modo ottimale gra-zie all'IoT e cli proporre interventi di miglio-ramento perle principali strutture a mag-gior intensità energetica e impatto dellamostra.

Per rendere più efficienti le nostre città,ci vuole altro. Qui la ricetta di Edisort ri-

sponde a due concetti: "rigenerazione ur-bana" e "urbanesimo digitale". «Nel primocaso, è importante lavorare spalla a spallacon architetti e urbanisti a partire dalla pia-nificazione del tessuto urbano per propor-re la riqualificazione cli edifici e quartieri inottica di efficienza e di ottimizzazione dellerisorse - aggiunge ancora Quaini - Nelsecondo caso, riteniamo invece che i dati ele piattaforme digitali open rappresentanolo snodo ci comunicazione tra la città e i cit-tadini e lo strumento di gestione integratadei servizi da parte dell'amministrazionelocale».

Un altro ambito in cui Ed isoli vuole inter-venire è quello delle cosiddette "energyconrmunities", ossia comunità energetica-niente indipendenti improntate all'auto-produzione e all'autoconsruno in un'otticadi economia circolare che riescono ad ave-re al proprio interno un bilanciamento di ri-sorse anche innovative e che, a certe condi-zioni, potrebbero rendersi totalmente indi-pendenti dalla rete elettrica nazionale.«Edison anche su questo terreno è prou ta afare la sua parte e a incoraggiare nel brevetermine l'avvio di progetti sperimentali»,concludeQuaini. (e.d.c.)

V RIP.RCLIJLONE 1C3ERüFTñ

1 .- i _ :.'

..- :.

.-M,j ~ -,

Or

aï o

lo-'00. I l

v4

lïiinl ll< ,

i 4C-. MA

,d i 1 l awkwer '=:4'9

Smart City Pagina 29

Page 33: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Dal !Mise i clliarirrienti sulle corlcliziorii cli fruizione (lei berle i fiscali e corlti-ibiitivi

Sisma nelle Zfu, richieste al viaSi parte dal 12/3 con le richieste di esenzioni da imposte

DI BRUNO PAGAMICI

1 via dal prossimo 12marzo le nuove richie-ste per i soggetti delle

one franche urbane(Zfu) istituite nei comuni delCentro Italia colpiti dal terre-moto del 2016 e 2017. Il Mini-stero dello sviluppo economico,con la circolare direttoriale n.144220 del 5 marzo 2018, èintervenuto nuovamente sulladisciplina delle agevolazioni ri-conosciute alle imprese e ai la-voratori autonomi che operanonelle Zfu terremotate, per chia-rire le novità recentemente in-trodotte dalla legge di Bilancio2018. Il Mise aveva già fornito,a più riprese, chiarimenti su ti-pologia, condizioni, limiti, du-rata, modalità di concessionee fruizione delle agevolazioni,nonché su termini di presenta-zione delle domande (circolarin. 99473/2017, n. 114735/2017,n. 157293/2017 e n. 163472/).Con diversi decreti direttoria-li, poi, sono stati approvati glielenchi dei beneficiari delleagevolazioni. La normativaconnessa all'istituzione dellaZfu comprende le seguentiagevolazioni: esenzione dalleimposte sui redditi; esenzionedall'Irap; esenzione dall'im-posta municipale propria;esonero dal versamento deicontributi previdenziali e as-sistenziali sulle retribuzioni dalavoro dipendente.

Le novità della Manovra2018 . Sulla disciplina dellaZfu è recentemente interve-nuta la legge di Bilancio 2018(legge 205/2017) in base allaquale le agevolazioni spetta-no: ai soggetti che hanno lasede principale o l'unità localenei comuni di Lazio, Umbria,Marche e Abruzzo (indicatinell'allegato 2 al dl 189/2016)e che hanno subito nel periododal l° novembre 2016 al 28 feb-braio 2017 una riduzione delfatturato almeno pari al 25%rispetto al corrispondente pe-riodo dell'anno precedente; aititolari di imprese individuali odi imprese familiari, che hannosubito, a seguito del terremoto,una riduzione del fatturato al-meno pari al 25% nel periododal 1° settembre 2016 al 31dicembre 2016, rispetto al cor-

rispondente periodo dell'anno2015.

La circolare n. 144220.Con la circolare del 5 marzo ilMise ha fornito ulteriori chia-rimenti su tipologia, condizio-ni, limiti, durata e modalità difruizione dei benefici fiscali econtributivi previsti dalla leg-ge di bilancio 2018, indicandole modalità e i termini di pre-sentazione delle istanze di age-volazione.

Agevolazioni comma 745.Le agevolazioni di cui al com-ma 745 della legge di Bilancio2018 si riferiscono all'esenzio-ne dalle imposte sui redditi,all'esenzione dall'Irap, all'esen-zione dall'imposta municipalepropria e all'esonero dal versa-mento dei contributi previden-ziali e assistenziali sulle retri-buzioni da lavoro dipendentee sono riconosciute esclusiva-mente per i periodi di imposta2017 e 2018.

Possono beneficiare del-le agevolazioni: imprese, diqualsiasi dimensione, con ri-ferimento a tutte le tipologiedi esenzioni fiscali e contri-butive; i titolari di reddito di

lavoro autonomo, con esclusivoriferimento all'esonero dal ver-samento dei contributi previ-denziali e assistenziali.

Le imprese che intendonoaccedere alle agevolazioni de-vono essere costituite entro il28 febbraio 2016, mentre i ti-tolari di reddito di lavoro auto-nomo devono aver presentato,alla data del 28 febbraio 2016la dichiarazione di inizio atti-vità. Le istanze relative alleagevolazioni di cui al comma745, possono essere presenta-te a partire dalle ore 10 del 12marzo 2018 e fino alle ore 12del 27 marzo 2018.

Agevolazioni comma 746.Le agevolazioni concedibili,previste dal comma 746 dellalegge di Bilancio 2018, sonorappresentate dall'esonerodal versamento dei contributiprevidenziali e assistenziali,con esclusione dei premi perl'assicurazione obbligatoria in-fortunistica e sono riconosciuteesclusivamente per i periodi diimposta 2017 e 2018.

Possono beneficiare di que-ste particolari agevolazioni ititolari di imprese familiari o

di imprese individuali (sonoagevolabili tutti i settori adeccezione della pesca e acqua-coltura) che:

- non abbiano già ottenutole agevolazioni connesse allaZfu, ovvero

- intendano integrare l'age-volazione già ottenuta, allaluce delle novità introdottedalla legge di Bilancio 2018.

Le imprese familiari e indi-viduali che intendono accederealle agevolazioni devono esse-re iscritte al registro imprese ecostituite entro il 31 dicembre2015. Le istanze per richiederele agevolazioni di cui al comma746 possono essere presenta-te a partire dalle ore 10 del 4aprile 2018 e fino alle ore 12del 20 aprile 2018.

Intensità delle agevola-zioni. Ciascun soggetto puòbeneficiare delle agevolazionifino al limite massimo di 200mila euro, ovvero: 100 milaeuro, nel caso di imprese at-tive nel settore del trasportodi merci su strada per contoterzi; 15 mila euro, nel casodi soggetti attivi nel settoreagricolo.

Sisma Pagina 30

Page 34: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Secondo il dodicesimo rapporto Clusit gli investimenti in sicurezza restano al palo. Il 47% spende in modo saltuaria

Cybercrime, aziende senza difeseMarciano a velocità differenzia-

ta gli investimenti in innova-zione tecnologica e quelli insicurezza. Una volta toccato

il fondo della crisi globale dell'economia,lo scenario volge verso la ripresa con ri-flessi anche sulle prospettive di spesa inIt: per il 2018, circa il 78% delle impre-se prevede un budget sostanzialmentestabile, il 16% intravede una crescita,

mentre solo il 6% segnala una ulteriorerazionalizzazione della capacità di spe-sa. Ma il passaggio successivo, dalla for-mazione del budget Ict alla definizionedi un budget per la sicurezza informa-

tica, non è scontato. È quanto si leggenel contributo di Idc Italia relativo a«Il mercato italiano della Sicurezza It»,contenuto all'interno della dodicesimaedizione del rapporto sulla sicurezza Ict

redatto da Clusit (Associazione italianaper la sicurezza informatica), che saràpresentato al pubblico martedì 13 mar-zo, in apertura della decima edizionedel Security summit. Proprio nell'anno

peggiore dal punto di vista della sicu-rezza, circa il 47% delle imprese spendein modo del tutto saltuario per mettereal riparo i propri sistemi.

Tomasicchio apag. 6

Cyber Crime Pagina 31

Page 35: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

DATI A RISCHIO

Lo scenario delineato dal rapporto Clusit: nel 2017 toccati livelli ínímmaginabili

Cyber crime imprese indifeseDanni dieci volte superiori agli investimenti in sicurezza

Pagina a curaDI Rox To1AsICCHIo

arciano a doppiavelocità gli inve-stimenti in inno-

M tecnologi-ca e quelli in sicurezza. Unavolta toccato il fondo dellacrisi globale dell'economia,lo scenario volge verso la ri-presa con riflessi anche sul-le prospettive di spesa in It:per il 2018, circa il 78% delleimprese prevede un budgetsostanzialmente stabile, il16% intravede una crescita,mentre soltanto il 6% segnalauna ulteriore razionalizzazio-ne della capacità di spesa. Mail passaggio successivo, dallaformazione del budget Ict alladefinizione di un budget perla sicurezza informatica, nonè assolutamente scontato. Èquanto si legge nel contri-buto di IDC Italia relativoa «Il mercato italiano del-la Sicurezza IT», contenutoall'interno della dodicesimaedizione del rapporto sullasicurezza Ict redatto da Clu-sit (Associazione Italiana perla sicurezza informatica), chesarà presentato al pubblicomartedì 13 marzo, in apertu-ra della decima edizione delSecurity summit (convegnoche si propone di analizzarelo stato dell'arte della cybersecurity).

Proprio nell'anno peggio-re dal punto di vista dellasicurezza (o forse dovremodire «insicurezza», si vedaanche ItaliaOggi Sette del30/10/2017), infatti, circa il47% delle imprese spendein modo del tutto saltuarioper mettere al riparo i proprisistemi, quasi il 48% spendeesclusivamente nel budgetgenerale dell'It, mentre menodel 5% delle imprese conside-ra la sicurezza It una spesastrategica a cui riservare unbudget specifico e dedicatonel 2018.

Gli esperti Clusit stimanoche l'Italia nel 2016 abbiasubito danni derivanti daattività di cyber crimine perquasi 10 miliardi di euro, unvalore dieci volte superiore aquello degli attuali investi-menti in sicurezza informa-tica, che arrivano oggi a sfio-rare il miliardo di euro. Nonsorprende, quindi, che tra levarie voci che formano il bud-get di information technologyla sicurezza molto spesso hapeso marginale: circa il 30%delle imprese italiane vi asse-gna meno dell'1% del budgetcomplessivo, il 24% si spingefino al 3% e meno del 5% delleimprese supera tale soglia. Dasegnalare non solo una attri-buzione ridotta di valore, maanche un rapporto quasi di-rettamente proporzionale traqueste spese e l'andamento divariabili fondamentali comeil fatturato Ict: quando fattu-rato o budget sono stabili o inriduzione, oltre il 70% delleimprese riserva meno dell'1%del budget alla sicurezza It;viceversa, quando le previsio-ni sono positive, il 45% delleimprese spende ben oltre talesoglia, quasi il doppio rispettoagli altri casi.

Tutto ciò, appunto, proprioa dispetto di dati allarmanti.Gli esperti del Clusit, lo han-no definito un «salto quanti-co»: l'andamento della cyberinsicurezza ha toccato nel2017 livelli inimmaginabiliancora pochi anni fa, sia alivello quantitativo, che qua-litativo. Nell'ultima edizionedel rapporto, si evidenzia untrend inarrestabile di cresci-ta degli attacchi e dei danniconseguenti: 1.127 sono statigli attacchi «gravi» registratie analizzati nel 2017 da Clu-sit a livello mondiale, ovverocon impatto significativo perle vittime in termini di perdi-te economiche, di danni allareputazione, di diffusione

di dati sensibili. Di questi,il 21% è stato classificato diimpatto «critico». In termininumerici, si assiste a unacrescita del 240% degli at-tacchi informatici rispettoal 2011, anno a cui risale laprima edizione del rapportoClusit, e del 7% rispetto al2016; tuttavia, a preoccuparegli esperti, è il vero e proprio«cambiamento di fase» nellivello di cyber insicurezzaglobale, con interferenze pe-santi tanto nella geopoliticae nella finanza, quanto suiprivati cittadini, vittime nel2017 di crimini estorsivi sularghissima scala.

La sicurezza non è unapriorità per molti. Pur po-sizionando la spesa in Itc invetta tra le priorità tecnolo-giche delle imprese italiane,spesso questa rilevanza sitraduce in una dichiarazionedi principio più che in unaeffettiva prerogativa di spe-sa. La cyber security vieneindicata come priorità peril 2018 da circa il 28% delleimprese sopra i 10 addetti.Sebbene il dato dello scorsoanno facesse riferimento a unperimetro di indagine più ri-stretto, che comprendeva solole imprese sopra i 50 addetti,comunque si osserva un certoridimensionamento rispettoad altri indirizzi strategicirispetto allo scorso anno, inmodo particolare rispetto aobiettivi di automazione e diconsolidamento dei sistemi.Più in dettaglio, le impresecon obiettivi legati alla Sicu-rezza It sono ampiamente piùorientate sull'automazione esull'ottimizzazione dei proces-si (55% nel gruppo SicurezzaIt rispetto a un dato del 32%sul totale campione). La dif-ferenza è ancora più marcatain merito al miglioramentodei servizi It e dei tempi didelivery (39% contro il 13%del campione generale) e ri-mane comunque molto eleva-ta nella dimensione relativa

all'innovazione e al rinnova-mento delle infrastrutture It/datacenter (26% versus 9%).Tutti indizi che inducono a ri-tenere che l'investimento inSicurezza preceda processi ditrasformazione più generali,legati sia alla trasformazio-ne digitale nelle sue differentisfaccettature sia all'Internetdelle cose e all'Industria 4.0sia ad appuntamenti norma-tivi importanti, come la finedel periodo transitorio di ade-guamento al Gdpr.

Gli attacchi nel 2017. Ilrapporto Clusit 2018 eviden-zia il cyber crime (la cui fina-lità ultima è sottrarre infor-mazioni, denaro, o entrambi),quale prima causa di episodigravi a livello mondiale (76%degli attacchi complessivi,in aumento del 14% rispettoal 2016). Crescono del 20%rispetto allo scorso anno gliattacchi di Information War-fare (la guerra delle informa-zioni) e il Cyber Espionage, insalita del 46% (lo spionaggiocon scopi geopolitici o di tipoindustriale, come per esempioil furto di proprietà intellet-tuale).

Importanti le cifre in gioco:secondo gli esperti Clusit dal2011 al 2017 i costi generatiglobalmente dalle sole attivi-tà del cyber crime sono quin-tuplicati, arrivando a toccarequota 500 miliardi di dollari

Cyber Crime Pagina 32

Page 36: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

nel 2017. Lo scorso anno, truf-fe, estorsioni, furti di denaroe dati personali hanno colpitoquasi un miliardo di personenel mondo, causando ai soliprivati cittadini una perditastimata in 180 miliardi didollari. Sono esclusi da que-sta quantificazione i dannicausati dalle attività di CyberEspionage e le conseguenzesistemiche generate dalle cre-scenti attività di InformationWarfare, i cui impatti sonodifficilmente calcolabili, masicuramente crescenti.

Una novità, nel 2017, èrappresentata dalla tipo-logia e distribuzione dellevittime: è infatti la catego-ria dei «Multiple Targets» lapiù colpita: rispetto al 2016c'è un incremento a tre cifre(353%), a conferma del fattoche nessuno può ritenersiescluso dall'essere un obiet-tivo e che gli attaccanti sonosempre più aggressivi. A que-sto proposito, è il malwareprodotto industrialmente ea costi sempre decrescenti ilprincipale vettore di attacconel 2017, in crescita del 95%rispetto al 2016 (quando giàsi era registrato un incremen-to del 116% rispetto all'annoprecedente). Si tratta, cioè,di quei software «cattivi» cheinfettano i server aziendaliper raccogliere informazioni,creare malfunzionamenti ocriptare dei dati.

© Riproduzione riservata-

Distribuzione degli attaccanti per tipologia

ATTACCANTI PER N}Irlszlord 7D17 Trfrid2914 21115 Z016 2017

TIPOLOGIA su 71116 2017

Cybgrcrlrno 578 AK4 151 251 1&11%

1-I.sckiivi:m 236 209 1!'r1 7? ,á4•,93%

nagkr 1E5,pìL4 6.9 `%!!'i-

881

179 M."F

*-3.760 .IC i

fnfrarrmak ion I-12 23 50 24,Z0%

Ir :3l . r

TEJT3w:L1E 1 -5T3 1.1312 1.0510 1.1 27r I +7,33%

Aree di investimento 2018

44 RRr + .

W44MA 5eriaity

K*4 9rTv;hw&4ft

fáRlp®nl Sfcuty

i3rxed weulir.sr T.KArdA-jgws

IiLMlnAlly arep4Ça" J4Lx1.MPmwN

SrmÍrk and w1ïrarsl>iIIWlVamAgwrwn6

Massagr-ng SeKim[y

Mi12Xd_5fÀCLl4v taliF#i®s

;+ocarp' Fqm1 rnimaor:dp sz,,wes

?,`.r`F51;° • ' :°,lf Ir S`

r

ACNI W% ArF

FRá:' ;F ' 1 TTI'+r L=. Ctí P T-' F•à f=L "_. ", SI i_ "Ai 12A I r

ii Ti:xM} Ihef w'AI rk°IW,)1!rs.wwxcclwa ~iwr& i n4ei b~A ITr.P►al{lIp

E"a~ clw InCI1La PE[Z~A°e & Lpetia Vilurt.ìnrta Tihr b.IduIr 1T 9~F

Cyber Crime Pagina 33

Page 37: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

v. Entro 1131 marzo

Il censimentoanticorruzionedivide le Padalle aziendeAlberto Barbiero

Le società e gli altri enti didiritto privato controllati epartecipati dalle amministra-zioni pubbliche devono rile-vare la situazione relativa agliadempimenti in materia ditrasparenza, per consentireagli organismi indipendentidivalutazione di attestare il ri-spetto degli obblighi di pub-blicazione.

L'Autorità nazionale anti-

corruzione ha definito con la

deliberazione n. 141/2018 i cri-

teri e i modelli per la rilevazio-

ne e per l'attestazione, conuna

novità rispetto agli anni scorsi:

griglia e schema non sono più

in formato unico, ma sono stati

differenziati in tre tipologie, di

cui una dedicata alle ammini-

strazioni, una predisposta per

le società e gli altri enti di dirit-

to privato in situazione di con-

trollo pubblico e una utilizza-

bile dalle società e dagli enti

soltanto partecipati.

L'Anac ribadisce in questomodo l'obbligo di soddisfarequanto richiesto dal Dlgs33/2013, rispetto al quale avevafornito indicazioni specifichee un'articolata tabella di riferi-mento nelle linee-guida adot-tate con la determinazione

1134/2017.La deliberazione 141 chiari-

sce che l'attestazione da partedegli Oiv (o di organismi ana-loghi) va formalizzata entro il31marzo eva quindipubblicatasulla sezione amministrazionetrasparente entro il 30 aprile.

Per le società o gli enti chenon hanno un Oiv o un sogget-to analogo, la compilazionedella griglia di rilevazione e laconseguente attestazione de-vono essere effettuate dal re-sponsabile anti-corruzione,specificando che nell'ente èassente l'organismo di valuta-zione o organismo con fun-

zioni analoghe e motivando-ne le ragioni. In ogni caso ilre-sponsabile anti-corruzionedeve farsi carico di fornire leinformazioni all'organo di va-lutazione.

L'Anac ha precisato nelladeliberazioneletipologiediin-formazioni sulle quali deve es-sere focalizzata la rilevazione.

Le società e gli enti in con-trollo pubblico devono rileva-re la situazione al 31 marzo deidocumenti e degli obblighi dipubblicazione in particolaresu consulenti e collaboratori,gli incarichi al personale e leselezioni per il reclutamentodelle risorse umane, il patri-monio, ibilanci, iservizieroga-ti e il registro degli accessi. So-lo queste ultime tre tipologie didati devono essere oggettodella rilevazione e dell'attesta-zione nelle società e negli entisoltanto partecipati dalle Pa.

Tra gli organismi che devo-no effettuare le due operazionirientrano anche gli enti pubbli-ci economici.

L'Oiv è tenuto a specificarele procedure e le modalità se-guite per la rilevazione, comead esempio l'analisi delle atti-vità del responsabile dellapre-venzione della corruzione edella trasparenza, la verificadei documenti e delle banchedati, i colloqui con i responsa-bili degli uffici rispetto ai flussiinformativi.

La rilevazione deve esplici-tare le criticità rilevate, so-prattutto quando si evidenzi-no nell'analisi problemi deri-vanti dalla mancata o incom-pleta pubblicazione di dati edocumenti.

La compilazione della gri-glia di rilevazione deve essereeffettuata seguendo alcuni cri-teri indicati dall'Anac per ren-dere omogeneii processi dive-rifica, focalizzando l'attenzio-ne sull'avvenuta pubblicazio-ne o meno del dato, sullacompletezza del contenuto,sul livello di aggiornamentodelle informazioni e sul forma-to dei documenti (per riscon-trare se sia aperto o meno).

La rilevazione, per poter ri-sultare efficace, richiede per-tanto di essere svolta coinvol-gendo le varie strutture orga-nizzative interessate, potendogarantire anche una verificaindiretta sulla corretta defini-zione dei flussi informativi edelle relative responsabilità.

Q R1Pftoo11Z NE RIb ERVATA

OIV Pagina 34

Page 38: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Procedura . Non sono soggetti tributari autonomi

Le Ati non possonoricevere notificheper gli associatiAlessandro Sacrestano

Un'associazione tempora-nea di imprese (Ati) non è unsoggetto tributario autonomo.A ribadire l'assunto è la Ctr Ca-labria (sentenza 3000/2/2017,presidente e relatore Prestinen-zi), con cui i giudici tributarihanno evidenziato che l'Ati «sibasa su un rapporto di mandatoche non determina di per sé or-ganizzazione o associazione de-gli operatori economi riuniti,ognuno dei quali conserva lapropria autonomia ai fini dellagestione, degli adempimenti fi-scali e degli oneri sociali».

La vicenda trae spunto da unappalto per l'esecuzione di al-cuni lavori di manutenzione afavore di un ente pubblico, vin-to da un'Ati fra due imprendito-ri, cui l'amministrazione finan-ziaria contesta l'omessa fattura-zione di alcune attività. Il Fisco,però, anziché procedere allanotifica della contestazione incapo ai singoli raggruppati, laingiunge all'Ati come soggettotributario autonomo. La difesadel contribuente, basata - oltreche su alcuni vizi procedurali -essenzialmente sulla contesta-zione dell'autonomia giuridicadel raggruppamento, esce vin-cente dal vaglio della commis-sione di primo grado.

Il Fisco, comunque, appella.Bisognapremettere che l'Atitro-va la sua formulazione giuridica- di ispirazione anglosassone,che ne conosce una forma moltonota nellaclassicajointventure-nel combinato disposto dato da-gli articoli 34 del Dlgs 103/2006,95 del Dpr 554/1999,1703-1705 e2932 del Codice civile. L'insiemedi tale norme porta a ritenereche, come si è affermato in dot-trina, che la costituzione diun'Ati non realizza l'istituzionedi un soggetto giuridico nuovo.

Lo dimostra anche il fatto che isingoli associati stipulano ilcon-tratto di appalto direttamentecon il committente.

Di contro, l'amministrazionefinanziaria, con alcune eccezio-ni, è sempre stata costantementeorientata a intravedere nell a fat-tispecie in argomento un evi-dente profilo di autonomia tri-butaria; e questo sia quando l'og-getto dell'appalto è un'operaunitaria e indivisibile (si vedanoRm 13 agosto 1982, protocollo147; Rm 30 marzo 1979, protocol-lo 571; Rm17 novembre 1983, pro-tocollo 782) sia quando si verifi-ca un comportamento conclu-dente degli associati, con conte-stuale rinuncia alla propriaautonomia gestionale da partedegli stessi (si vedano Rm 28 giu-gno 1988, protocollo 550231; Rm16 maggio 1989, protocollo550763; Rm 24 settembre 1991,protocollo 500161; Rm 9 giugno1992, protocollo 530742).

L'assunto del collegio cala-brese è, invece, pienamente sop-portato da un altrettanto costan-te orientamento della giurispru-denza di legittimità. Fa scuola, inparticolare, il precedente detta-to dalla Cassazione, con senten-za 6791/2009. Secondo i giudici,è lo stesso tenore letterale del ri-ferimento normativo della legge584/1977 a escludere ogni ipotesidi autonoma soggettività tribu-taria, e questo addirittura nel ca-so in cui il raggruppamento si so-stanzi in una società consortile.

Parte della dottrina ritiene pe-rò che la posizione della Cassa-zione, oltre che anacronistica ri-spetto all'evoluzione deimo dellicontrattuali in uso, sia anche incontrasto con quanto, ad esem-pio, si è assunto aproposito dellesocietà di fatto, cui invece è stataattribuita autonomia fiscale.

CO RIPRODUZIONE RISERVATA

ATI Pagina 35

Page 39: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

I dati di In focarnere al 5 iriarz0. Lazio, Lornbardia, Veneto e Toscana le regioni più attive

Contratti di rete avanti tuttaIn tre anni crescita del 124%. Per oltre 27 mila imprese

Pagina a curaDI CINZIA DE STEFANIS

Trend altissimo di cre-scita all'interno deltessuto produttivoitaliano per i contrat-

ti di rete. Dal marzo 2015al marzo 2018 i contratti direte sono cresciuti del 124%e le imprese coinvolte sonoaumentate del 174%. Al 5marzo 2018 questo modellodi aggregazione tra impreseha superato le 4 mila espe-rienze, coinvolgendo oltre 27mila aziende sparse su tuttoil territorio nazionale, nes-suna provincia esclusa.

A siglare il contratto direte sono prevalentementele aziende collettive costi-tuite sotto forma di societàdi capitali (in totale 13.024pari al 47% del totale).

La forma giuridica piùcomune nelle reti è quelladella società a responsabili-tà limitata (nelle sue variearticolazioni), con 11.795unità.

Al secondo posto, e in cre-scita nel corso degli ultimitre anni, le imprese indi-viduali (pari al 28,1% deltotale). Interessante il datoriferito alle società di perso-ne, con 4.383 unità pari al15,8% del totale.

Ma quali sono i settorimaggiormente coinvolti daifenomeni aggregativi dellereti? In termini di numerodi imprese coinvolte, in cimaalla classifica si trovano icomparti del manifatturiero(4.896), seguiti da quelli deiservizi alle imprese (4.729),il commercio (4.688) e infineagricoltura (4.560). Questoè quanto risulta dal monito-

raggio di InfoCamere (socie-tà che gestisce il patrimonioinformatico delle Camere diCommercio), elaborato adhoc per ItaliaOggi Sette suicontratti di rete depositatial registro delle imprese alladata del 5 marzo scorso.

Come stilare il contrattidi reti tra imprese. Il con-tratto di rete è stipulato dapiù imprenditori con lo sco-po di accrescere, individual-mente e collettivamente, lapropria capacità innovativae la propria competitivitàsul mercato.

A tal fine gli imprendito-ri si impegnano a collabo-rare in forme e in ambitipredeterminati e attinentiall'esercizio delle proprieimprese sulla base di unprogramma comune, scam-biandosi informazioni oprestazioni di natura indu-striale, commerciale, tecnicao tecnologica ed esercitandoin comune una o più attivi-tà che rientrino nell'oggettodella propria impresa.

Per la forma del contrattoè possibile scegliere tra:

- redazione dell'atto pub-blico, con l'intervento diun notaio che redige l'atto(come per gli atti costitutivi

delle società di capitali);- scrittura privata auten-

ticata: richiede la presenzadi un notaio ma solo perl'autenticazione delle firmedi tutti gli imprenditori par-tecipanti;

- atto sottoscritto con la

firma elettronica a normadegli articoli 24 o 25 del Co-dice dell'amministrazionedigitale (Cad): ciascun im-prenditore o legale rappre-sentante delle imprese ade-renti e trasmesso al Registroimprese può redigere il mo-dello standard tipizzato (dmdel 10 Aprile 2014 n. 122).

Il contratto di rete puòessere stipulato tra impre-se senza limitazioni relativealla forma giuridica (societàdi capitali, società di per-sone, imprese individuali,cooperative, consorzi ecc.),dimensione (grandi, mediee piccole imprese), numerodi imprese (devono esserealmeno due), luogo (possonopartecipare aziende situatein diverse parti del territo-rio italiano e imprese estereoperative in Italia e attività(possono operare in settoridiversi).

Ricognizione territo-riale. Quattro sono le re-gioni in testa per numero diimprese aderenti al contrat-to di rete e risultanti iscrit-te al registro delle imprese:Lazio, Lombardia, Veneto eToscana.

I numeri parlano chiaro:nella regione Lazio le im-prese aderenti al contrattodi rete ammontano a 7.551(pari a 27,3% del totale).

La regione Lombardia è laseconda per numero di im-prese partecipanti all'aggre-gazione di rete ammontanoa 3.006, pari all'11,1% deltotale. Nella regione Venetoin totale sono state iscrittenel registro delle imprese2.097 imprese aderenti alcontratto di rete.

In Toscana sono 1.842 leimprese partecipanti alleaggregazioni e conseguen-temente iscritte al registrodelle imprese.

Il Piemonte, pur essendouna delle regioni industrial-mente più avanzate e con un

peso economico significativo,appare ancora poco coinvol-to dal fenomeno, con un nu-mero di imprese partecipan-ti alle reti che nello stessoarco temporale si è attestatoa 1.118.

Le due regione fanalino dicoda per numero di impresepartecipanti alle reti sonorappresentate dal Molise (48unità pari allo 0,2 per cento)e dalla Valle d'Aosta con solo49 unità (pari allo 0,2 %).

La trasversalità deglieffetti a livello settoriale,geografico e di dimensio-ne registrati sulle impresecoinvolte, pur con alcune ri-levanti eccezioni, configurapienamente il contratto direte come strumento di po-litica industriale orizzontalea sostegno del sistema pro-duttivo italiano.

-C Riproduzione riservata-

Infocamere Pagina 36

Page 40: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Così gli ultimi tre anniSerie storica contratti di rete e imprese aderenti ad un contratto

Periodo di rilevazione

marzo 2018

marzo 2017

marzo 2016

marzo 2015

Fonte: Unioncamere-InfoCamere

Contratti di rete Imprese in rete

4.511 27.676

3.479 18.079

2.699 13.518

2.012 10.099

27.ó 115

~inraraae 4n !rae

~'wt1.ºfb di W-1.

, ...o 'J:`. Rv.aJra 7c:A maJO 3M r orsaJn TblIC

L'andamento regione per regione JRegione Imprese in rete

al 5 marzo 2018Peso % su totale

ABRUZZO 996 3,6

BASILICATA 246 0,9

CALABRIA 587 2,1

CAMPANIA 1.683 6,1

EMILIA-ROMAGNA 1.816 6,6

FRIULI-VENEZIA GIULIA 1.278 4,6

LAZIO 7.551 27,3

LIGURIA 645 2,3

LOMBARDIA 3.066 11,1

MARCHE 716 2,6

MOLISE 48 0,2

PIEMONTE 1.118 4,0

PUGLIA 1.512 5,5

SARDEGNA 573 2,1

SICILIA 760 2,7

TOSCANA 1.842 6,7

TRENTINO-ALTO ADIGE 397 1,4

UMBRIA 696 2,5

VALLE D'AOSTA 49 0,2

VENETO 2.097 7,6ITALIA

Fonte: Unioncamere-InfoCamere

27.676 100,0

Infocamere Pagina 37

Page 41: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

[L'INTERVISTAI

"OpenFiberva avantiloro hmino il ramela fibra la posiamo noi"

PARLA L'AD RIPA: ` SLAMO DIVENTATI UNPUNTO DI RIFERIMENTI) IN EUROPA. ILMODELLOWHOLES4LE È VANTAGGIOSOPERTUTTIGLI OPERATORI DI TLC E PERLETG°. STIAMO RAGGIUNGENDO LA VELOCITÀDI CROCIERA: ABBIAMO RECUPERATO SUMOLTI RITARDI NON NOSTRI. AD APRILEPARTIAMO IN 17 REGIONI DELLE AREE C E D"

Stefano Carli

Roma¡\ uestafaccenda della società unicadel-

« la rete non ci appassiona . Noi abbia-mo un mandato e lo stiamo portando avanti condeterminazione . Anche perché al Paese l'infra-struttura in fibra e la banda ultra larga servonogià oggi e serviranno ancora di più domani eOpen Fiber è l'unica società che sta davvero po-sando. Stiamo raggiungendo la velocità di cro-ciera. Il nostro modello sta riscuotendo un inte-resse crescente in Italia e all'estero perché stia-mo portando risultati concreti . Crediamo chequello del ivholesale sia il modello vincente perlosviluppo infrastrutturale . Lavoriamo per offri-re i nostri servizi a tutti gli operatori , nessunoescluso, nel mercato delle tic e ai broadcaster».Elisabetta Ripa è da poco più di 60 giorni l'ad diOpen Fiber. Sta limando il piano industriale chea giorni andrà ai cda dei suoi due azionisti, Enele Cdp, e che sarà poi varato ad aprile.

C'è anche un'altra voce ricorrente, ed èche facciate fatica a trovare risorse finanzia-rie. L così?

«Le rispondo così: City Fiber in Gran Breta-gna, Siro in Irlanda , Stokab in Svezia , e poi aneo-raArabia Saudita e ancheArgentina . Sa Cosa so-rio? Tutti i mercati in cui è già partita osi sta svi-luppando un progetto di infrastruttura in fibra af-fidata a atti operatore solo wholesale . Per non di-nienticare la Germania e la Francia , dove il mo-dello sia partendo a livello locale . Questo per di-re che il modello Open Fiber funziona . Non a ca-so continuiamo a ricevere dimostrazioni di inte-resse da parte di banche e fondi esteri. Ma lasmentita vera arriverà a breve , quando rendere-monoti i termini dell'operazione difinanziarnen-to per 3 ,5 miliardi di euro che servirà a sostenereil grande sforzo che dovremo fare , soprattutto

quest'armo e il prossimo . Inizialmente il Projectfrnancing sarà gestito dalle stesse tre banche delprestito ponteerogatola scorsa estate, Unicredit.SocGen e Bnp Paribas, alle quali si aggiungeràanche la Bei che sta giàvalutando il progetto, at-tesa come tinto dei pii rilevanti stil mercato euro-peo del finanziamento delle infrastrutture. Saràun'operazione della durata di 7 anni»,

Prima ha parlato di velocità di crociera.Che significa? Che avete superato i ritardi dicui vi hanno accusato Fastvv eb e Tiscali?

«Prima di tuttovoglio chiarire che quelle pole-miche sono superate. Cori Fastvveb il proble-ma è di natura negoziale. Stiamo parlan-do e abbiamo individuato le soluzioni,mantenendo il nostro punto di vista.Pure conTiscali è tutta rientrato. Lo-ro in estate ci hanno chiesto più atti-vazioni di quante pattuite e ora lasituazione si è riassorbita comple-tamente. E' per questo che parla-vo di velocità di crociera. Urta so-cietà che investe in infrastruttu-re e che deve partire da ze-ro coane abbiamo fattonoi è più lenta all'avvio,aia poi l'av viceral arsi deicantieri prende un suoritmo. Abbiamo i nume-ri a dimostrarlo. Nell'ul-timo trimestre del 2017in media abbiamo con-nesso 35 mila abitazio-ni a settimana. A di-cembre, mese in cuiabbiamo dato unagrossa accelerazio-ne, ne abbiamo con-nesse 65 mila. Per ilprovisioning ossia iltempo che passi dal-la richiesta di allac-cio di un utente all'al-laccio effettivo pun-tiamo alle best prac-tices che per noivuol dire 15 giorni eche nelle ire maggioricittà, Milano, Torino e

Bologna, vogliamo ridurre a 12 giorni».Ma staparlando di unità connesse con la fi-

bra portata fino alla base dei palazzi?«No, sto parlando di fibra che sale per tutti i

piani del palazzo e arriva sopra le porte d'in-gresso di ogni singolo appartamento. Questoper noi è la banda ultra larga: Ftth, fibra fino al-le case. E bene ha fatto l`Agconinei giorni scor-

si a mettere l'accento sul fatto che noti si può par-lare di filtra-fibre o iper-Fibre quando un pezzodella rete resta in rame e non ha quindi la veloci-tà e l'affidabilità della nostra soluzione».

Che numeri presenterà nel piano indu-striale?

«Per quelli bisognerà attendere che siano ap-provati. Ma i numeri 2017 sono q stesti: a fine an-no avevamo collegato 2,45 milioni di tutità im-mobiliari. AI netto degli 1,1 milioni cli case con-nesse portate in dote da Metroweb ne abbiamoaggiunte nei dodici mesi 1,35 milioni: se ci han-noi appena assegnato, la settimana scorsa a Bar-cellona, il premio 2018 del Fnh Council una ra-gione ci sarà pure stata, non crede? Nelle prime13 città italiane, a cui si uniscono alcuni comuni

Banda larga Pagina 38

Page 42: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

dell'hinterland milanese e torinese, come SestoSan Giovanni, Bresso, Settimo Torinese, abbia-mo già ampiamente superato la quota del 50%di case connesse e quindi è partita la commer-cializzazione da parte delle telco con cui abbia-mo gli accordi».

Avete anche un dato sugli abbonamenti ef-fettivi attivati sulla vostra fibra da Vodafone,Wtnd3 e dai vari Isp locali?

«Certo: al 31 dicembre 2017 erano 230 mila».Come valutate questo valore , attorno al

10% delle case connesse?«Positivamente. C'è da considerare che stia-

mo parlando soprattutto di risultati del secondosemestre 2017, ossia da quando è entrata nellanostra disponibilità 1a vendita delle unità immo-biliari di Perugia, prima città italiana cablata daOpenFiber e completata in meno di un anno».

Questi sono i risultati sulle aree A e B, quel-le dove siete in competizione con Tini. Nellearee a fallimento di mercato dove avete vintolegare Infiratel , invece?

«Li c'è un ritardo, che non dipende da noi,ma stiamo recuperando. Consideri chel'ultimoatto prima di poter div entare pienamente opera-tivi era il regolamento per l'assegnazione in ap-palto dei lavori: è arrivato il 9 novembre scorso.In precedenza eravamo partiti, solo grazie a unaderoga, in 54 Comuni della cosiddetta "fase ze-ro' della primagara, peri qualiil vialibera era ar-rivatolo scorso giugno. Ma noi siamo stati in gTa-do di recuperare un po' di tempo perduto. Giànel mese di gennaio abbiamo lanciato le primegare per assegnare i lavori nelle prime 6 Regioni.Entrala fine di questo mese avremo assegnata a

gara ilavori in tutte le altre 11 Regioni (le tie ran-crantisaranno oggetto qu t'ranao cdell'rrllïrra(i ga-ra lr a1el, ndr). Abbiamo già progettatol'infra-struttura in 1.300 comuni e ad aprile partirannoaltri cantieri, attivando ulteriori investimentiper 600 milioni: 100 milioni per acquisto di ma-teriali e 500 milioni di lavori per opere civili. 1tempi di posa dei nuovi cavi ottici sono normal-mente di 516 mesi ma stiamo facendo il massi-mo per ottimizzare l'impiego entro l'anno deifondi pubblici (anche di origine Ue) che nellearee a fallimento di mercato finanziano per il50% circa il costa di realizzazione. Il nostro pia-no prevede di collegare 9, 3 milioni di abitazioninelle aree C e D che si sommeranno ai 9,5 milio-ni nelle aree A e B».

Quante aziende sono coinvolte?«Alla realizzazione prendono parte 48 im-

prese di costruzioni e impiantistica, le stessepiù o meno lavorano sia nelle aree A e B sia nel-le C e D, alle quali si aggiungono centinaia diaziende in subappalto. E' uno sforza enormeanche perché si concentra in tempi stretti. Que-ste imprese stanno assumendo una media di200 persone al mese e al nord hanno dovutofronteggiare anche difficoltà a trovare persona-le qualificato, al quale anche OpetnFiber contri-buisce ad erogare 5-6 settimane di formazionesui temi tecnici ma anche della sicurezza. Giàoggi stimiamo che vi siano 7- 8 mila addetti im-pegnati nei nostri cantieri».

Nelle aree C e D operate da soli , infatti ave-te vintole gare . Nelle aree a successo di merca-to invece sfate rilevando difficoltà per la con-comitaunzadei lavori diTim?

«A dire il vero né noi né le telco nostre partnerhanno rilevato granché su quel fronte».

Per ora sembra che con Tini vi parliate so-prattutto attraverso gli uffici legali.

«La battaglia attraverso Far e tribunali è unretaggio soprattutto di una precedente gestio-ne dell'incumbent, di cui stiamo vivendo unacoda, peraltro con molte soddisfazioni da par-te nostra visto che finora i tribunali hanno sem-pre riconosciuto la validità della nostra posizio-ne. Nella dozzina di contestazioni che ci sonostate mosse la piùbizzarra riguarda una ipotesidi "storno dei dipendenti».

L'AgCom ha appena messo a consultazio-ne il primo documento invista delle gare peril 5G che ci saranno il prossimo autunno. Viprenderete parte?

«Sulle frequenze delle bande 700 Mhz e3.600-3.800, ossia quelle tipiche della telefoniamobile, certamente no. Valuteremo se parteci-pare a quelle per la banda 26-28 ghz, perché èquella su cuïviaggiano le nostre soluzione difl-xed 4vireless access, l'ultimo miglio via radio,per le case isolate in campagna. Ma abbiamogià delle frequenze in quella banda. Vedremose avremo ulteriori necessità. A noi il 5G inte-ressa perché sotto ognuna delle nuove anten-ne che dovranno essere installate dagli opera-tori mobili dovrà esserci la fibra, non il rame.Tutto ciò comporta chele città tra due anni do-vranno essere già fortemente cablate. Nel cor-so del 2018 prevediamo di aver raggiunto 94città, un terzo delle 270 che sono il nostro obiet-tivo a fine 2022».

Il 2018 e il 2019 sono anche gli anni in cuiil vostro fatturato inizierà a decollare, oggi ache punto siete?

«Abbiamo chiuso il 2017 con ricavi a quota90 milioni. La nostra struttura è al momentodi circa 600 persone e il nostro organico defi-nitivo sarà di circa 900. La nostra tecnologia èsenza legacy, ha costi operativi e di manuten-zione moltolimitati, dell'ordine di pochi pun-ti percentuali e tali da garantire ad un opera-tore come Open Fiber una marginalità benpiù alta delle altre società di tlc. Questo co-munque è un business che non si misura so-lo sull''ebitda, considerato l'elevato impegnoin termini di investimenti nelle fasi iniziali.Ed è su questi presupposti che si basa il no-stro business plan».

Banda larga Pagina 39

Page 43: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

CRESCE LA BANDA ULTRA LARGAMilioni di accessi per classe di velocità

16,3816

15,43 TUTALE12 ACCESSI

7 58 7IAbiVs,6,73

r`r-

1ìsMbitls4 5,U 5,84 < 30

3$1>:if} hAhHic

o 187 - - s

Set.'16 Dia, Mar.17 Giu. Set. Ialr ossea. icim

II presidentedi Open FiberFrancoBassanin1(1)più voltesi èespresso infavore di unasocietà unicadella rete.TommasoPompei (2)ex ad dellasocietà, èsempre statodi opinioneopposta

L IGLI SFIDANTI l

La società nata meno di due anni fa ha bruciato le tappeOpen Fibernasce nella primavera del 2016 e il suo progetto è da subito di creareuna rete di accesso totalmente in fibraotticafino alle case degli utenti. Finoalla fine del 2016 è rimasta una controllata 100% Enel ma il gruppo elettricoguidato da Francesco Starace scenderà al 50%quando entrerà , nella secondametà del 2016 , la Cassa Depositi e Prestiti in seguito all 'acquisizione diMetroweb. 11 suo piano prevede , per le aree a successo di mercato , il cablaggiodi 94 città entro il 2018 . e di 1270 città entro il 2022 . Per quanto invece

opriguarda le aree C e D a fallimento dimercato , Open Fiber ha vinto le due garedeibandi Infratel in 17 regioni, dove i lavoripartiranno entro il prossimo mese di aprile.

A lato, l'ad di Open FiberElisabetta Ripa

Banda larga Pagina 40

Page 44: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

.,,e`-' .

_ T

Banda larga Pagina 41

Page 45: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

Una rete unica., anzi due: Tim sotto assedio riparte la battaglia per la Banda UltralargaLA MOSSA DELL'AD GENISII STILLO SCORPOROE L'ARRIVO DEL FONDO ELLIOTT RIACCENDONOLE POLE ICHEATTORNO ALL'IPOTESI DI UNASOLA SOCIETÀ DELL'INFRASTRUTTUR,.1.. CHE PERONON SAREBBE FACILMENTE REALIZZABILE

na rete Telecom Italia societa-Urizzata, forse quotata, forse

aperta a nuovi soci , forse aperta auna fusione con Open Fiber . Ma for-se no. E ' il vasto programma in mate-ria di banda ultralarga che si ricavadal susseguirsi di dichiarazionidell'ad Amos Genish e del presidenteArnaud de Puyfontaine.

Una società unica della rete, pernon disperdere risorse , ha chiestopiù volte il ministro -uscente- del Mi-se Carlo Calenda. Posizioni non trop-po diverse da quelle dei partiti uscitivincitori dal voto del 4 marzo . Socie-tà unica della rete , scrivono i 5 Stellenei loro programmi elettorali: insomma, va bene Open Fiber ma a con-trollo sicuramente pubblico (sottin-tendendo evidentemente che l'Enelè per loro troppo "privato"). Societàunica della rete , fanno eco dalla Le-ga di Matteo Salvini , ma a loro bastaun controllo saldo in mano a Cdp ela partecipazione nell'azionariato ditutte le altre tele o , a reciproca garan-zia e senza diritti di veto. E il nuovosfidante di Vincent Bolloré, il fondoElliott di Paul Singer? Le intenzioni

che lascia filtrare vanno in tutte le di-rezioni possibili . Da una parte fa sa-pere di essere contrario ad ogni ces-sione di asseti ( anche perché la reteè parte non piccola delle garanzie diTelecom Italia sul suo debito). Madall'altra parla di fusione con OpenFiber. Un'ipotesi che non ha un esi-to scontato dal punto di vista del con-trollo: tutto dipende dai tempi.

Se la si facesse domani sarebbechiaramente appannaggio di Tele-com. Ma non è una cosa che si possafare in qualche mese . Sarebbe lecitoipotizzare almeno un paio d'anni. Afine 2018 la società guidata da Elisa-betta Ripa dovrebbe aver messo a ter-

ra 1,5 miliardi di investimento e a fi-ne 2019 una quota importante dei 3,5miliardi che sta per ottenere dal mer-cato e degli altri 2 miliardi circa difon-di pubblici vinti cori le gare Infratelperle aree a fallimento di mercato, Ce D. A fine 2019 il valore patrimonialedi Open Fiber sarà tutt'altra cosa. Masoprattutto quale sarà a quel punto ilvalore della rete di accesso di Tele-coni'? Ogni metro di fibra ottica mes-sa a terra da Open Fiber azzera il cor-rispondente valore del rame di Tele-com che gli corre accanto. E questoprima ancora di andare a vedere i va-lori effettivi della rete dell'ex mono-polista : già sono oggetto di dubbi i 15

miliardi di cui ogni tanto si parla, ov-via mente senza ufficialità , e che sonorimasti invariati rispetto a quandoOpen Fiber non esisteva ancora. Poidipende da quanto personale passe-rà alla Netco di Genish; e di quantodebito. Una partita complicatissima,insomma. E dai tempi soprattutto in-certi. Lo stesso de Puyfonta[ne ha det-to che comunque il tenia dello scor-poro della rete e della sua societariz-zazione non sarebbe stato affrontatoprima dell'estate.

In Italia non poteva che finire così:prima niente fibra ottica per anni.Estenuanti polemiche accademichese venisse prima la domanda o l'of-ferta e che avevano l'unico obiettivodi non far decollare né l'una né l'al-tra. E poi , nel giro di pochi mesi, l'i-dea Open Fiber e le due reti in fibraottica in competizione l'una con l'al-tra. Almeno a parole, perché Open Fi-berè diventata operativa sotto la gui-da di Tommaso Pompei , nell'aprile2016: parliamo di areno di due annifa_ Ma solo ora , con il primo piano in-dustriale Telecom firmato Genish,l'ex monopolista ha detto nero subianco che il futuro della banda ultra-larga è l'Ftth, la fibra fino a casa. Cheè quello chehanno sempre detto tut-ti i suoi concorrenti, e perfino un suoalleato come Fastweb.

E' per questo che chi sopporta Fo-

perazione Open Fiber vuole assolu-tamente andare avanti e ha anzi pau-ra di ogni possibile rallentamento.Come ha detto il ceo di Vodafone Vit-torio Colao due settimane fa adAfa-ri & Finanza, due reti non sono unproblema , al contrario : dove c'ècompetizione c'è più efficienza. E achi sottolinea che un monopolio na-turale non si può duplicare e che ilmodello deve essere la rete elettricadì Terna o i binari dì Fs o i tubi delgas, bisogna ricordare che Ternanon ha rete di accesso ma trasportodi lunga distanza, dove nelle tic c'ègià la concorrenza di quattro o cin-que dorsali in fibra- E che le stesseFerrovie per fare l'alta velocità han-no dovuto mettere altri binari accan-to a quelli vecchi. Si chiamava qua-druplicamento . Per non parlare del-le 4 reti di telefonia mobile.

L'unica certezza è che se Open Fi-ber si fermasse oggi , si fermerebbeanche Telecom. Non resta che at-tendere l'ennesima performance diVincent Bolloré. L'unica vera novi-tà è che il finanziere bretone ha ag-giunto un altro " nemico " alla nutri-ta lista di quanti non amano il mo-do in cui sta gestendo la sua "cam-pagna d'Italia". E finora i risultatiraggiunti non sembra stiano dandoragione a lui. (s.cur.)

Banda larga Pagina 42

Page 46: Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 12 marzo 2018 Pagina II OIV Sole 24 Ore 12/03/18 P. 34 Il censimento anticorruzione

COSA ABILITANO LE SUPER RETICon la fibra...

E-COMMENCE L TELEVISIONE-\ er lo imp unaewnnestlon l l'aPaè A-p Nenf xe Amazon.lo peyN

nPr 9Paiii ze l—d, d vien e. olI ne, ,

I.d,xrrPe,' P r oa la..ajnI

LP dI 111P dl ielenu opas átiiiemóa é soomadl Wh V.1 nulle gare Doline

SICONEELIaooeU- una capacità eí uploae, ossaeí ramare ioeo e I l evla

ìmmehle deeo ín rme

che ha olspgno tlella slla Ilbra

LEMEOICINAmneamentaie i ìmmeeìaterze

eeha baamiseíone aat awiamenle anmram plo aelle lmma appacazloei dnelecremrqia

PI

SO NOsono rune le .,,da wsíeaotle small office

uhr l av orare da pace r a fro oÉasda.

TELEVONOFer lavp re om

á e w

il Iradico di conlenuli videodi cualità Illm sede N 1111NW Bereeere pih pmqmmmi

l'aÌfa tle enm úane

peraonuecheÌe solod ñmafinoa cacaeeu•weme paa dare

áÌ aiaeI u fe lo áo mn°r© o äPem are su p ánafoaae romplesse a

LaconaeaciomaniveaemT= - e -M N

applrirnáPIO, 1= ionilegalaÌlircplena"tÓelleac06eeealleretlSG :IM

LE TELCO E LA BANDA LARGAQuote di mercato di broadband e ultrabroadband a settembre 2017

TI M45,6%

FNf119: D6IA0l

FASTWEB14,8%

I ALTRI4,7%

WIND TRE14,7%

VODAFONE114,11%

TISCALI3,2%

LINKEM 92,996

Nel grafico qui alato, la

situazione delmercato dellabanda larga in

Italiafotografata

dal l'üsservato-rio sulle

Comunicazionidell'AgCom

[ L'EX MONOPOLISTA 1

Societarizzazionei tempi non sono brevi

Yvendicantmlla Tefecom Italia con un2493 %e una pos¢lone di forza i n Cda.Quel Cdache ha appone varato ll planoInduslrlale prapostodall ' ad AmosGenish egli ha anche dato mandato di

procedere alla seaietadoaazionedella rete dl accessa. UnvlaIibe al

m,Otudone di una Netceocietà dellarete,

controllata a1100% daTelecoer . U. passaggiococlandale ma celo

io. Adesso intatti.disfi dovrà metterenerosu biancafattorl,

obìettivl e tempi dellaocietarizzaziceao Wosentarll

aIISAgCom e attenderelaluceverde dell'Autorità.

n

Banda larga Pagina 43