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Centro Studi C.N.I. - 29 ottobre 2014

Centro Studi C.N.I. - 29 ottobre 2014 - tuttoingegnere.it · sicurazioni di Delrio. Nel testo definitivo dell'Accor- ... sull'Accordo di Partenariato Destinati più finanziamenti

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Centro Studi C.N.I. - 29 ottobre 2014

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 29 ottobre 2014

Pagina I

FONDI STRUTTURALI

Scure sul cofinanziamento ai programmi UeSole 24 Ore 29/10/14 P. 13 Giuseppe Chiellino 1

GIOVANI UE

Garanzia giovani, impegnato solo un terzo dei fondiSole 24 Ore 29/10/14 P. 10 Claudio Tucci 2

MESTIERI GREEN

Dall'agronomo al bioarchitetto la rivincita dei mestieri green che fanno crescere l'ItaliaRepubblica 29/10/14 P. 24 Antonio Cianciullo 3

FISCAL COMPACT

«Renzi ha rottamato il fiscal compact»Corriere Della Sera 29/10/14 P. 6 Nicola Saldutti 5

ILVA

Il miliardo bloccato ai Riva torna nelle casse dell'Ilva ora la bonifica può iniziareCorriere Della Sera 29/10/14 P. 17 6

FORMAZIONE

Pochi soldi: un diplomato su due non si laureaSole 24 Ore 29/10/14 P. 17 7

GIURISPRUDENZA APPALTI PUBBLICI

Oneri sicurezza, l'appalto si salvaItalia Oggi 29/10/14 P. 36 Dario Ferrara 8

AVVOCATI

Nella qualificazione ok anche a società misteItalia Oggi 29/10/14 P. 29 Dario Ferrara 9

Avvocati con il bollino bluItalia Oggi 29/10/14 P. 1-29 Antonio Ciccia 10

Avvocati in tribunale per smontare la riformaSole 24 Ore 29/10/14 P. 42 Patrizia Maciocchi,Giovanni Negri

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FORMAZIONE CONTINUA AVVOCATI

Parte la formazione continua per i legaliSole 24 Ore 29/10/14 P. 42 13

Per Campania, Calabria e Sicilia risorse nazionali dimezzate peri[ 2014-2020- Nona n cora notificati a Bruxelles i Por delle tre Regioni

Scure sul cofinanziGiuseppe ChiellinoMTLA!NO

Oggi la Commissione euro-pea metterà il timbro finalesull'Accordo di partenariato conl'Italia per la gestione dei fondistrutturali 2014-2020, ma i Pro-grammi operativi (Por) di Campa-nia, Calabria e Sicilia non sono an-cora stati notificati a Bruxelles esono, insieme a quello di una re-gione svedese, gli unici non anco-ra trasmessi agli uffici della Coni-missione. Quel che si sa già, però,è che nei tre programmi c'è scrit-to che il cofinanziamento nazio-nale per i prossimi sette anni saràdimezzato: dal So al 25°o dell'im-porto che arriverà dall'Europa.

Per vie informali la decisione ègià stata comunicata a Bruxelles,dopo che nei mesi scorsi il sottose-gretario alla Presidenza del consi-glio, Graziano Delrio, avevaespresso l'intenzione di tagliarela quota nazionale per le cinqueregioni del Sud (Puglia e Basilica-ta in aggiunta alle tre citate) conl'obiettivo di svincolare la spesadei fondi europei dal cappio delPatto di stabilità interno che, bloc-cando il cofinanziamento, impedi-sce anche di spendere le risorseeuropee. Puglia e Basilicata, in re-altà, non solo sono state più vir-tuose nella capacità di spesa masono state più rapide delle altre e,appena hanno capito le intenzio-ni di Delrio (anticipate dal Sole 24ore ad agosto), si sono precipitatea completare i programmi opera-tivi e a consegnarli a Bruxelles,bloccando - senza incontrare resi-stenze - il cofinanziamento al5ooio. Il taglio, che non riguarda iprogrammi finanziati con il Feasr(aree rurali), è di circa 8 miliardi,di cui 3,4 alla Sicilia, 3,15 alla Cam-pania e 1,5 alla Calabria. Le risor-se, tuttavia, dovrebbero restarenella dotazione delle tre Regioni

attraverso il Fondo sviluppo e co-esione, secondo lo schema già uti-lizzato nel -,oli dall'ex ministro Fa-brizio Barca. Ma su questo l'unicagaranzia è rappresentata dalle ras-sicurazioni di Delrio.

Nel testo definitivo dell'Accor-do di partenariato ci sono due im-

La Commissione EuropeaLametterà oggi il timbro finalesull'Accordo di PartenariatoDestinati più finanziamentiallo sviluppo della banda larga

ento ai programmi Ueportanti novità. La prima riguar-da l'aumento delle risorse per losviluppo dellabandalarga(Obiet-tivo Tematico 2, in gergo OT2).La Dg Connect che fa capo a Nee-lie Kroes, ha difatto posto unvetochiedendo che fossero ripristina-te se non aumentate le risorse perlabanda larga e ultralarga, in lineacon gli obiettivi di Europa 2020 (il5ooio del territorio a moo megabit eilresto aio megabit). Nellaversio-ne dell'Adp presentata a settem-bre dall'Italia, una parte delle ri-sorse già previste era stata sposta-ta altrove. La modificaimposta da-gli uffici della Kroes raddoppia da

136 a 258 milioni le risorse Feasrper la rete e aumenta di So milioniquelle previste dal Fesr. In totalesaranno 2,1 miliardi.

L'altra novità, sia pure attesa, èl'obbligo che ogni programma, na-zionale o regionale, sia accompa-gnato da un Piano di rafforzamen-to amministrativo firmato dal mi-nistro o dal governatore compe-tente. Inoltre, è stato meglio speci-ficato l'obiettivo competitività:una parte significativa dell'OT3sarà legata alle strategie di specia-lizzazione intelligente regiona-li/nazionali, mentre gli aiuti gene-rici dovranno essere attuati construmenti di ingegneria finanzia-ria per da evitare gli aiuti diretti"non focalizzati", a pioggia.

@chigiu

CA RIPRO DDZIO NE RISERVATA

Fondi Strutturali Pagina 1

Poletti: Calabria in forte ritardo

ia giov,Claudio TucciROMA

Finora «sono stati impegna-ti 561 milioni» (sugli oltre 1,5 mi-liardi complessivi a disposizio-ne di Garanzia giovani per il bi-ennio 2014-2015); ma la program-mazione attuativa nei territoriva avanti a diverse velocità.

Solo 12 regioni (Lombardia,Veneto, Liguria, Emilia Roma-gna, Toscana, Umbria, Lazio,Campania, Puglia, Sicilia, Sarde-gna, provincia autonoma diTrento) hanno pubblicato avvi-si per misure dirette ai Neet; ilPiemonte è in dirittura d'arrivo,mentre la Calabria è «in grave ri-

impegnato solo un terzo dei fonditardo». I giovani registrati alprogramma Ue antidisoccupa-zione, partito in Italia il i°mag-gio, sono 262.171 (al 23 ottobre),ma appena 62mila hanno fattoun primo colloquio con i serviziper l'impiego. Le opportunità dilavoro pubblicate sono 19.109,per un totale di 27393 posti di-sponibili (il 71,6% delle occasio-ni è concentrata al Nord, il14,6% al Centro, il 13,8% al Sud,solo lo o,i°,o all'estero).

La fotografia sullo stato diavanzamento di «Youth Gua-rantee» è stata scattata, ieri, di-rettamente dal ministro, Giulia-no Poletti, nel corso di un'audi-

zione dinnanzi la commissioneLavoro del Senato, presiedutada Maurizio Sacconi.

A livello internazionale soloItalia e Francia hanno approva-to piani attuativi di Garanzia gio-vani (gli altri Paesi sono indie-tro). Da noi, però, «la messa apunto» del programma viaggiaa macchia di leopardo: «Alcuneregioni sono più avanti perchédisponevano già di piani territo-riali per i giovani. Altre sono in-dietro». C'è poi il nodo dei cen-tri per l'impiego, poco efficienti.

Il punto, ha ricordato Poletti,è che le risorse vanno impegna-te entro il 2015. Poipossono esse-

Atanto ammontano le risorseimpegnate. 1 fondi nazionalisono circa 230 milioni (più altri70 in corso di impegno). Lerisorse, lato Regioni, sono pocopiù di 260 milioni

Sono i giovani Neet registrati damaggio a oggi. Appena 62milahannofatto un colloquio con iservizi per il lavoro

re spese nell'arco dei tre annisuccessivi. Finora sono stati im-pegnati circa 230 milioni per lemisure nazionali (oltre 188 mi-lioni per il bonus occupazionalee quasi 40 milioni per il serviziocivile).Altri 70 milioni (naziona-li) sono in corso d'impegno.Mentre le risorse, lato territori,sono poco più di 260 milioni, il22,01% degli 1,1 miliardi totali (alnetto dei fondi per bonus occu-pazionale e servizio civile). Ilministero del Lavoro «sta ope-rando a stretto contatto con leRegioni - ha detto il dg per le po-litiche attive, i servizi per il lavo-ro e la formazione, Salvatore Pir-rone -. Da un lato, stiamo moni-torando le iniziative già messein campo, dall'altro cerchiamodi dare una spinta propulsiva».Del resto, gli iscritti a Garanziagiovani viaggiano al ritmo di5omila giovani Neet al mese, econ i soldi attualmente a disposi-zione il servizio potrà essere ga-rantito «potenzialmente a4-50omila ragazzi».

«Il ministro ci ha dato l'imma-gine di un piano nazionale chesolo alcune Regioni riescono inqualche misura a implementa-re, sia pure con un generale ri-tardo -ha commentato il giusla-vorista, senatore di Sc, PietroIchino -. C'è il grave rischio chegran parte delle risorse messe adisposizione dall'Ue restinoinutilizzate».

Giovani UE Pagina 2

Dall'agronomo al bioarchitettola rMncita dei mestieri greenche fanno crescere l'ItaliaTre milioni di posti di lavoro e il 61 per cento delle nuove assunzioninelle aziende che hanno investito in prodotti e tecnologie eco-compatibili

Un'azienda su cinque hascommesso sul green. In questogruppo di eco investitori tre sudieci hanno portato a casaun'innovazione e il 18,8 percen-to havisto crescere il proprio fat-turato nel 2013 facendo salirelacifra dei green jobs italiani aquota 3 milioni. Sono alcuni deinumeri di Greenltaly 2014, ilrapporto di Fondazione Symbo-la e Unionc amene che verr à pre-sentato la prossima settimana.

Saranno il 70% delleassunzioni previste

quest'anno per attività

di ricerca e sviluppo

E un affresco che rappresen-ta un panorama ampio, che vadai settori più tradizionali aquelli hi-tech, dall'agroalimen-tare all'edilizia, dalla manifat-tura alla chimica, dall'energiaai rifiuti. In tutto 341.500 azien-de dell'industria e dei servizi,con almeno un dipendente, chehanno investito negli ultimi 5anni o investiranno quest'annoin prodotti e tecnologie green.Questo raggruppamento di im-prese ha un profilo decisamen-te più competitivo della media.1119,6 per cento esporta stabil-mente, contro il 9,4 per cento dichi non investe.

Sono numeri che danno forzaal lavoro. Nel 2014 le aziendeitaliane dell'industria e dei ser-vizi hanno programmato di as-sumere 50.700 figure profes-sionali green e 183.300 figurecon competenze ambientali. Intutto fanno 234mila assunzio-ni, il 61 per cento del totale. Delresto questa è la prospettiva eu-

ropea. Di qui al 20 20, secondo laCommissione, si creeranno 20milioni di posti di lavoro verdi: il70 per cento di tutte le assun-zioni previste dalle aziende nel2014edestinatead attivitàdiri-cercae sviluppo sarà coperto dagreenjobs (nel 2013 erail61,2per cento).

Ma quali sono i mestieri verdicon più futuro? L'elenco è tal-mente lungo che, prendendoloper intero, risulta disorientan-te: va dal riskmanager al greencopywriter, dalla guida natura-

L'ESPERTACatia Bastioli,

amministratore delegatodi Novamonte

presidente di Terna

listica all'esperto di bonifiche,dall'agronomo che seleziona lespecieresistenti alcambiamen-to climatico al geologo specia-lizzato in dissesto idrogeologi-co, dal progettista di impiantisolari al carpentiere specializ-zato nella costruzione di tettisuperisolati.Mainrealtàinqua-si tutti i settori ci sono segmen-ti, più o meno consistenti, che siriconvertono alla logica dellamaggiore efficienza e del minorimpatto.

Certo in alcuni casi la tenden-za è più netta. La chimica è in fa-se di riconversioneverde. L'edi-lizia è stata segnata da un cam-biamento radicale e chiede pro-gettisti, esperti di efficienzaenergetica, personale specializ-zato nei materiali ad alta coi-bentazionee basso impatto am-bientale. L'agricoltura vede lacontinua avanzata del biologi-co. La gestione dei rifiuti ha bi-sogno di chimici e manager ca-paci di gestire il passaggio dalladiscarica al riciclo.

«La migliore risposta alla cri-si per un'Italia che vuol fare l'I-talia è puntare su innovazione,conoscenza, qualità, bellezza egreen economy», propone Er-mete Realacci, presidente diSymbola. «Affrontare questasfida come un dovere, come l'a-dempimento burocratico a ob-blighi internazionali significanon aver colto la posta in gioco.È un atteggiamentorassegnatoche fa pensare al "Gattopardo":in uno dei dialoghi più celebridel libro, il principe di Salinaspiega di aver avuto sette figlidalla moglie e di non averne m aivisto l'ombelico perché sullasua impenetrabile camicia danotte campeggiava il motto

"Non lo fo per pi ac er mio, m a perdare un figlio a Dio". Ecco, gli in-vestimenti green sono ancheun "piacere" oltre che una cosautile».

Capacità di reggere la com-petizione globale e investimen-ti green viaggiano in parallelo:l'Italia avanza nei settori in cuiinnovazione e attenzione al-l'ambiente non vengono meno.Dall'inizio della crisi il fatturatoestero della nostra manifatturaè cresciuto percentualmentepiù di quello tedesco: 16,5 percento contro 11,6 per cento.

«Questi numeri spieganoperché la green economy ap-paia una scommessa ragione-vole anche per le nuove impre-se», aggiunge Ferruccio Darda-nello, presidente di Unionca-maere. «Nel primo semestre del2014 si contano quasi 33.500start-up green che hanno inve-stito in prodotti e tecnologieverdi già nei primi mesi di vita oprevedono di farlo nei prossimi12 mesi: benil 37,1 percentodeltotale di tutte le aziende natenei primi sei mesi di quest'an-no».

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Mestieri Green Pagina 3

AZIENDE EXPORTSonoleimpreseche Sono leimpresegreeninvestono in prodotte itallanecheesportanotecnologiegreen, pari stabilmente i loroal 21,8%del totale prodotti

LostudiodiFondazioneSymbola eUnioncamere:tradizionaliohi-tech,le impreseamichedell'ambieiilesono le piùcompetitive

CATU vax abPo d. ;. í.

"Innovare e dare occupazioneecco la sfida della chimica verde"

«Il futuro, anche dal punto di vista dell'occupazione, è nel colle-gamento tra le imprese e i territori, tra l'industria e l'agricoltura. Il set-tore della bioeconomia in Europa vale 2 mila miliardi di euro e dà lavoroa oltre 22 milioni di persone». Catia Bastioli, amministratore delegato diNovamont e presidente di Terna, guarda al futuro dei giovani con l'oc-chio rivolto alla capacità d'innovazione della chimica verde: secondo lestime della Commissione, per ogni euro investito in ricerca si possono ot-tenere 10 euro di fatturato entro il2025.

Cosa si può fare in Italia?«L'Italia occupa una posizione di tutto rilievo in questo settore. Con l'i-

naugurazione della bioraffineria di Matrica a Porto Torres, ha dimostra-to di saper passare dalla teoria alla pratica, guadagnando mercato men-tre la crisi fa arretrare tanti settori della old economy».

Quanto lavoro si può creare?«L'occupazione è un elemento di forza della strategia basata sulla chi-

mica verde. Ogni 1.000 tonnellate di bioplastiche si possono creare 60posti di lavoro».

Quali sono le bioplastiche già in circolazione ? Potrebbero cresce-re in tempi rapidi?«I bioshopper, quelli compostabili, rispondono a entrambe le doman-

de: esistono già ma la piena attuazione della normativa potrebbe contri-buire a una crescita occupazionale del comparto di più 6 mila persone. tuna sfida importante per il mondo, visto che l'impatto ambientale delleattività estrattive cresce continuamente. Doppiamente importante perl'Europa, che ha scommesso sulla bioeconomia. E ancora più importan-te per l'Italia, che ha poche materie prime ma buona capacità di ricerca».

(a. cian.)

OCCUPATISono i posti di lavorocreati nel 2014 dalleimpresegreen, pari al61 %del totale

RICERCAESVILUPPOI nuovi posti di lavoro perricerca e sviluppo centratisulle tematiche green(stime2014)

CONSUMATORIGli italiani che sonodisposti a spenderedi più per prodotti eservizi green

EMISSIONILe tonnellate di anidridecarbonica per ognimilione di eurodifatturato

INNOVAZIONE FATTURATOSono le imprese Sono leimpresegreenmanifatturieregreen che hanno au mentatoche puntano il loro fatturato nel corsosull'innovazione del 2013

LAVORATORISono i greenjobs in Italia,ovvero attività rispettosedell'ambienteesocialmente responsabili

ASSUNZIONIÈ la quota di impresegreenche preveded i assumere nel corsodiquest'anno

Mestieri Green Pagina 4

Remi ha rottamato il fiscal compact»Gua ' o: Maastricht torni centrale, il pareggio 'bilancio imposto da regolamento

di Nicola Saiduft!

Professor Guarino, che co-sa è davvero cambiato con loscambio di lettere tra Italia eUnione Europea?

«Renzi, in parte in modo deltutto inconsapevole, ha cen-trato obiettivi davvero straor-dinari».

Quali ad esempio?«Sono parecchi. Mi fermerò

solo sui più semplici. Il primogennaio 1999, data in cuiavrebbe dovuto essere immes-so sul mercato l'euro comeprevisto dal Trattato di Maa-stricht, è stata lanciata, con lostesso nome, una moneta sog-getta a una disciplina di segnoopposto. Con il regolamento1466/97, atto che non avrebbeavuto alcuna capacità di modi-ficare un Trattato, la Commis-sione ha imposto agli Statimembri l'obiettivo del pareg-gio del bilancio al posto diquello della "crescita sosteni-bile". Agli Stati il cui bilanciogià registrasse un passivo si èprescritto, senza che gli Statipotessero sottrarvisi, di realiz-zare il pareggio a medio termi-ne seguendo un percorso chela stessa Commissione avreb-be assegnato separatamente aciascuno Stato. Il pareggio im-posto a Stati in disavanzo equi-vale di fatto a una capacità diindebitamento pari allo 0%.Renzi ha ottenuto che, ai finidella valutazione della posi-zione di bilancio italiano, siassumesse come valore di rife-rimento non lo 0%, ma il 3% in-dicato nel protocollo numero5 del TUE (Maastricht). Impli-citamente, ma inequivocabil-mente, la Commissione ha ri-conosciuto che la norma in vi-gore non è quella del regola-mento, ma quella dei Trattati.L'imposizione del rigore a par-tire dal gennaio 1999 ha costi-tuito un atto illegale. Di conse-guenza l'Unione ne deve ri-spondere, e per essa i presi-denti della Commissione a

partire dal gennaio 1999 inpoi. Barroso è il principale re-sponsabile avendo presiedutola Commissione per due man-dati consecutivi. In punto difatto Renzi ha rottamato i re-golamenti e il cosiddetto Fi-scal compact».

In qualche modo si riapreil capitolo della flessibilità...

«I13i non è un limite all'in-debitamento, ma un semplice"valore di riferimento". Il mo-do in cui tale valore va applica-to è fissato negli articoli citati.Il 3%, come dispongono que-ste norme, può essere lecita-mente superato in presenza diuna forza maggiore cui lo Sta-to non sarebbe stato in gradodi sottrarsi. È difficile ipotiz-zarsi un caso di forza maggio-re più grave di quello che si èverificato a partire dal `99,quando è stata la stessa Com-missione a imporre un vincolodello o q., che avrebbe costrettogli Stati non a crescita, ma adeperire. Al punto che oggi,dopo 15 anni, invece di crescere si ritrovano ridotti a condizioni che corrispondono più omeno a quelle di venti, trentaanni prima».

Adesso cosa bisognerebbefare?

«Si deve stare sul chi va là.Tutte le burocrazie non cedo-no facilmente i poteri di cui sisono impossessate. L'osserva-zione vale in particolare per laburocrazia europea, la più co-stosa e che opera in assenza diun vero governo europeo. Nonmancherà di cogliere qualsiasioccasione per ribaltare di nuo-vo la situazione a suo vantaggio. Se ne ha già una prova. Nelpresentare la posizione assunta dalla Commissione nei con-fronti dell'Italia si afferma chel'approvazione della legge dibilancio è condizionata allaemanazione e alla applicazio-ne sollecita ed effettiva di nor-me aventi a oggetto riforme

Burocrazía UeMa attenzione, tutte leburocrazie non cedonofacilmente i poteri di cuisi sono impossessate

"strutturali". Il termine "strut-ture" è estraneo ai Trattati. Incaso si accertasse l'esistenza diun disavanzo eccessivo, si po-trebbe come massimo inflig-gere una sanzione pecuniariadi entità adeguata. L'ipotesinon si è mai verificata. LaFrancia, che versa attualmentein condizioni di maggiore pre-carietà, della eventualità diuna sanzione sembra non preoccuparsi affatto».

Anche lei un renziano del-l'ultima ora?

«Chiunque offra una chiaveper uscire dalla gabbia euro-pea, va apprezzato e aiutato.Solo quando saremo ritornatitutti all'aria aperta, potremoriallacciarci a vecchi valori econfrontarci con i principi chehanno accompagnato l'Europanel suo lungo e storico glorio-so passato. La Rottamazionedel principio della parità delbilancio provocata da Renzi offre una occasione unica. Senon venisse colta, è improba-bile che si ripresenti».

RIPRODUZIONE RISERVATA

GiuseppeGuarino, 91 anni,è stato ministrodelle Finanze,dell'industriae dellePartecipazionistatali

Fiscal Compact Pagina 5

L ' *.r

Il miliardo bloccato ai Rivatorna nelle casse dell'IlvaOra la bonifica può iniziareMILANO Non è incostituzionale il comma deldecreto legge utilizzato dal commissario straor-dinario dell'Ilva spa Piero Gnudi per chiedere iltrasferimento alla società di 1,2 miliardi di eurosequestrati nel 2013 dai pm milanesi Greco-Ci-vardi-Clerici su trust offshore dei fratelli Emilio(nel frattempo scomparso) e Adriano Riva inun'inchiesta per truffa allo Stato. Per il gip Fa-brizio D'Arcangelo, infatti, non si tratta di unanorma penale, né di diritto processuale, non hanatura sanzionatoria, non è confisca retroattiva,ma è una norma di diritto societario «esclusiva-mente finalizzata a garantire il reperimentodelle risorse economiche necessarie per l'indif-feribile bonifica ambientale prevista dall'A.LA.nella drammatica situazione occupazione in cuiversa l'Ilva». Non c'è espropriazione perché isoldi non vanno allo Stato ma sono trasferiti a«una compagine societaria controllata sotto ilprofilo proprietario dai medesimi controllori»Riva, ancorché oggi commissariata. La norma«trasla l'onere economico del risanamento am-bientale sui soggetti che hanno esercitato ladirezione e il controllo di società di interessestrategico nazionale prima del commissaria-mento». È dunque una «prestazione patrimo-niale imposta, ai sensi dell'articolo 23 della Co-stituzione, sotto forma di una previsione diricapitalizzazione forzosa» a chi ha esercitato lamala gestio del gruppo. Il «sacrificio» del «tra-sferimento coattivo imposto» dalla legge è bi-lanciato dal fatto che «il legislatore persegue inmaniera non sproporzionata l'obiettivo di rea-lizzare la bonifica in vista del fine di utilità so-ciale costituito dalla necessità di perseguire ilrisanamento dell'ambiente, la tutela della salutee il mantenimento dei livelli occupazionali».Per il gip, «la Costituzione non ricomprende nelcatalogo delle libertà fondamentali le libertàeconomiche», che «d'articolo 41 subordina al-l'attitudine» di questa libertà «di accollarsi icosti delle estemalità negative secondo canonidi efficienza sociale e non solo economica».

L. Fer.ferra re aDcorrieIa@corrie re

L'ex patrondell'llva, EmilioRiva (nettafoto), è mortolo scorso 30aprile per untumore

Nel 1995

Riva aveva

acquistato

dall'iri

l'acciaieria al

costo di 1.460

miliardi di lire e

in breve tempo

aveva triplicato

la produzione e

quadruplicato il

giro d'affari a

circa 11.500

miliardi

II figlio Fabio,arrestato nel2013 a Londra,aveva a lungoaffiancato ilpadre

ILVA Pagina 6

. .1 _. Ricerca Soda litas-Randstad

Pochi soldi: un diplomatosu due non si laureaMILANO.

Quasi uno studente su

due non prosegue gli studidopo il diploma per mancan-za di risorse economiche eperché non ritiene che esse-re laureati aiuti realmentenella ricerca del lavoro. Adorientare la scelta del percor-so di studio sono soprattuttola passione e la predisposi-zione più che la spendibilitànel lavoro. Alla scuola eall'Università è riconosciu-to un ruolo informativo manon di orientamento effetti-vo; nove giovani su diecichiedono di intensificare leesperienze in azienda duran-te il percorso scolastico e ri-tengono sia ancora troppoforte il gap scuola-impresa.Più ottimismo, però, tra i gio-vani che hanno scelto per-corsi di studio Stem (Scien-ce, Technology, Enginee-ring and Mathematics). Que-sti, in sintesi i risultati dellaRicerca "Formazione tecni-

co-scientifica e lavoro:l'esperienza dei giovani",condotta nel mese di settem-bre da Fondazione Sodalitase Randstad Italia. La presen-tazione dei dati è avvenuta ie-ri nell'ambito della quintaedizione di ScopriTalenti, lagiornata nella quale i giovanidistintisi durante i corsi Gio-vani&Impresa di Fondazio-ne Sodalitas nel 2014 posso-no sostenere colloqui cono-scitivi con un pool di Azien-de leader di mercato.

All'indagine hanno parte-cipato 1.460 under 29: uncampione prevalentementemaschile (56,3%) e inposses-so più di diploma (68,4%)che di laurea (26,3%). Neglistudi Stem però i giovani ri-pongono maggiore ottimi-smo: il 67,4% dei diplomati eil 49,9% dei laureati li ritieneinfatti più spendibili a livellolavorativo rispetto agli altripercorsi.

RIP ROD.ZIONE RISERVATA

Formazione Pagina 7

Non conta la mancata indicazione

Oneri sicurezza,l'appalto si salva

DI DARLo FERRARA

L egittimo affidamento.Deve essere confer-mata l'aggiudicazionedell'appalto all'impre-

sa che ormai conta di avere ildiritto a eseguire i lavori, an-che se all'esito della procedi-irasi scopre che come concorrentenon ha indicato nell'offerta glioneri di sicurezza per rischispecifici. E ciò soprattuttoperché nel codice dei contrat-ti pubblici non c'è alcun rife-rimento all'esclusione dallagara per chi non provvede. Eciò a maggior ragione quan-do l'incombente non risultaprevisto dal bando di gara. Êquanto emerge dalla sentenza1624/14, pubblicata dal TarCalabria, che interviene su diuna questione tutt'altro chepacifica.

Interpretazione sostan-zialistica . Niente da fare perl'azienda che ha perso la garad'appalto: è escluso che possaottenere la revoca dell'aggiudi-cazione. Deve prevalere, spie-gano i giudici, un'interpretazio-ne sostanzialistica: non c'è ingenerale algosa norma di leggeche commina l'esclusione dallagara a chi non indica gli oneridi sicurezza per rischi specifi-ci. E in effetti può ben capitareche in un certo tipo di appalto

il pericolo sia pari a zero, comeaccade nella specie dove lagara riguarda la fornitura dibeni per laboratorio da cucina,secondo le precisazioni offertedalla stessa azienda in sede diverifica. Si applica stavolta ilprincipio secondo cui bisognafavorire e non ostacolare la par-tecipazione delle imprese allagara laddove la specificazionedell'impresa interessata è stataritenuta congrua e ragionevoledall'amministrazione in rela-zione al tipo di gara.

Verifica ampia . La mate-ria, comunque, resta contro-versa: secondo l'orientamentogiurisprudenziale più rigorosol'esclusione dalla gara derivadalla natura precettiva e impe-rativa delle norme che discipli-nano gli oneri di sicurezza darischi specifici. Un altro indi-rizzo interpretativo più flessi-bile ritiene che l'estromissionedell'azienda dalla procedurapuò avvenire soltanto in se-guito a una verifica più ampiasulla serietà e sulla sostenibi-lità dell'offerta economica nelsuo insieme.

I0

Giurisprudenza appalti pubblici Pagina 8

Nella qualificazione ok anche a società misteVia libera alle sigle «miste», perchécomposte anche di altri professionisti,nell'elenco delle associazioni maggior-mente rappresentative previste dallostatuto dell'avvocatura e regolamentatedal Consiglio nazionale forense: non sipossono dunque escludere dalla partitadella qualificazione professionale le as-sociazioni non composte di soli avvocatiche, in definitiva, devono solo esprimerepareri sulla formazione laddove la cir-costanza non appare irragionevole aigiudici. E quanto emerge dalla sentenza8039/14, pubblicata dalla terza sezionedel Tar Lazio.

Nessuna esclusivaNiente da fare per le associazioni fo-rensi che tentano di estro-mettere la sigla mista (ilprovvedimento del Tri-bunale amministrativoregionale è tutto copertoda omissis). In realtà c'è

carenza di interessi per il ricorso ancheperché mentre i giudici si pronuncianoil regolamento ministeriale sulla forma-zione forense previsto dall'articolo 9 del-la legge professionalenon risulta emanato,per cui la lesione allaposizione dell'organi-smo che adisce il Tarè «meramente even-tuale e comunque,allo stato , non attua-le». Ma soprattuttoanche la domanda disospensiva è rigetta-ta. E ciò perché l'as-sociazione iscritta dalConsiglio nazionale forense nell 'elenco

incriminato mostradi possedere tutti irequisiti : diffusioneterritoriale capil-lare; ordinamentodemocratico ; consi-

stente e gratuita offerta formativa nel-le materie di competenza . E in effettiné la riforma forense né il regolamentodel Cnf prevedono che tutti gli iscritti

alla sigla debbano es-sere avvocati presen-ti nell'albo. Chi vuolefar cancellare la sigladall'elenco dei sodali-zi più rappresentativideve dare la prova diuna concreta e attualelesione della sua sferagiuridica che derivadagli atti impugnatio dal comportamentodel soggetto che eser-

cita le funzioni pubblicistiche, elemen-to da cui consegue l'utilità effettiva chericaverebbe dall'annullamento dell'attoimpugnato e comunque dall'accogli-mento del ricorso così come proposto.

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Avvocati Pagina 9

Avvocati con il bollino bluIl nuovo regolamento sulla formazione continua prevede una specifica attestazioneche sarà indispensabile per assumere un praticante od ottenere incarichi dalla p. a.

Avvocati con il bollino blu. Il nuovoregolamento sulla formazione con-tinua dei legali prevede una speci-fica attestazione , indispensabile perammettere praticanti in studio oper accettare incarichi di commis-sario d'esame e per essere inseritoin elenchi previsti da specifiche nor-mative o convenzioni . Il nuovo prov-vedimento entrerà in vigore dal 1°gennaio 2015 , sdoppiando l'attivitàformativa nella attività di formazio-ne e in quella di aggiornamento.

Ciccia a pag. 29

Avvocati Pagina 10

FORMAZIOÌVE COI TTI TUA/ Il rcgolarnento diffuso (lai Consiglio nazionale forense

bollino bluGli avvocati con ilDI ANTONIO CICCIA

vvocati con il bollinoblu. Il nuovo regola-mento sulla forma-zione continua dei

legali prevede una specificaattestazione, indispensabileper ammettere praticanti instudio o per accettare incarichidi commissario d'esame e peressere inserito in elenchi pre-visti da specifiche normative oconvenzioni.

Il nuovo provvedimento so-stituisce quello risalente al2007 ed entrerà in vigore dal1° gennaio 2015, sdoppiandol'attività formativa nella atti-vità di formazione e in quelladi aggiornamento.

Ma vediamo i passaggisalienti del regolamento n.6/2014, che attua l'articolo 11della nuova disciplina dell'or-dinamento della professioneforense (legge 247/2012) e cheè stato pubblicato sul sito delconsiglio nazionale forense.

Attestato. A domandadell'avvocato, il consigliodell'ordine rilascerà l'attesta-to di formazione continua, cheha natura strettamente per-sonale (non è estensibile allostudio associato). L'avvocatointeressato potrà dichiararedi avere l'attestato nel sitoweb dello studio e nelle altrecomunicazioni consentite. Mal'attestato non conta solo per leinformazioni sullo studio. Essosarà titolo per l'iscrizione e ilmantenimento dell'iscrizionedell'avvocato negli elenchiprevisti da specifiche norma-tive o convenzioni, o comunque

indicati dai consigli dell'ordinesu richiesta di enti pubblici;inoltre sarà necessario per ac-cettare la candidatura per lanomina di incarichi o di com-missario di esame, e anche perammettere tirocinanti alla fre-quenza del proprio studio.

Crediti. Gli avvocati do-vranno, nel corso di tre anni,accumulare 60 crediti forma-tivi (almeno 15 all'anno), di cuinove in ordinamento/previden-za/deontologia forense.

Il periodo decorre dal primogennaio successivo alla data diiscrizione all'albo o all'elenco ditirocinanti con patrocinio.

Nell'impianto attuale i credi-ti da acquisire nel triennio sono90 di cui 15 in deontologia.

Il nuovo regolamento fissaun tetto del 40% per l'utilizzodella formazione a distanza.

Rispettando il numero dicrediti l'avvocato avrà liberascelta degli eventi da segui-re.

Norme transitorie . Il nuo-vo regolamento entrerà in vi-gore il 1° gennaio 2015.

Il regolamento, comunque, fasalvi gli eventi già accreditatisecondo le disposizioni previ-genti. Inoltre in sede di primaapplicazione, per coloro che almomento dell'entrata in vigoredel regolamento risultano giàiscritti negli albi ed elenchi, ilprimo periodo di valutazionetriennale decorre dal 1° gen-naio 2014.

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Attestazionedi formazione

A tale proposito il regola-mento dichiara utilmente con-seguiti i redditi formativi ma-turati a partire dal 1° gennaio2014 mediante la partecipazio-ne alle attività di formazioneprofessionale continua accredi-tate ai sensi delle disposizioniprevigenti.

Tipi di attività formative.Le attività possono essere didue tipi: 1) «aggiornamento»,finalizzato all'adeguamentodella formazione iniziale; 2)«formazione», volta alla acqui-sizione di nuove competenze odi maggiore specializzazione.

Accreditamento . Il rego-lamento elenca i crediti chepossono essere riconosciuti inrelazione alle diverse attivitàutili. Per esempio per le atti-vità di aggiornamento sono ri-conosciuti da 1 a 3 crediti pereventi della durata di mezzagiornata (mattina o pomerig-gio) e da 2 a 4 crediti per eventidella durata di una intera gior-nata. Per le attività di forma-zione sono concessi da 2 a 4crediti per eventi della duratadi mezza giornata e da 6 a 20crediti per eventi della duratadi una intera o più giornate.

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90 crediti a triennio; minimo20 per anno e minimo 15 dideontologia nel triennio

1-JC>ne1a?I avvocati isOtIida 40 anni

Non previsto

Controllo sulla parteci-pazione. Il regolamento as-segna al consiglio nazionaleforense e ai consigli dell'ordinedi adottare misure di verificain entrata e uscita dei parte-cipanti. Inoltre sono previstiaccertamenti durante lo svolgi-mento delle attività formative.All'esito delle verifiche i creditiformativi possono essere ridot-ti o revocati.

Illecito disciplinare. L'ac-certamento della violazionedel dovere di formazione e ag-giornamento professionale e lamancata o infedele attestazio-ne di adempimento dell'obbli-go costituiscono infrazioni di-sciplinari ai sensi del codicedeontologico forense.

Commissione centraleper l 'accreditamento dellaformazione . Il regolamentoistituisce presso il consiglio na-zionale forense: ha il compitodi valutare e attestare la qua-lità degli eventi di formazionee aggiornamento che abbianouna rilevanza nazionale, sianoseriali, prevedano modalità diformazione a distanza (Fad),che si svolgano all'estero.

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Distlnzionn tra to n)naZiOne e

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60 crediti atriennio; minimo 15per anno e minimo 9 in deonto-logia nel triennio (3 per anno);massimo di 40% in formazionea distanzaE s on`.rati avvocati iorr tti da 25anni o con 60 anni d i r t

Attestazione di formazionecontinua necessario per spe-cifiche attività e per accoglie-re tirocinanti

Avvocati Pagina 11

Avvocati in tribunaleper smontare la riformaPatrizia MaciocchiGiovanni Negri

e in Francia gli avvocati al-zano un muro coni codiciper arginare le liberaliz-

zazioni, in Italia si prova a cam-biare la riforma forense con iricorsi al Tar e le iniziative poli-tiche. Agli avocat francesi, chehanno scioperato contro la ri-forma voluta dal governo - cheinteressa 37 professioni libera-li- non piace l'idea di far paga-re anche alla categoria una par-te del contributo per chi prestail gratutito patrocinio a caricodello Stato. Pollice verso an-che per il legale dipendentedall'impresa e per l'ingressodel socio capitale negli studi.La riforma forense è invecepassata in Italia con l'appoggiodella stragrande maggioranzadegli avvocati che volevanoevitare il rischio di cadere nelcalderone dei professionisti"in genere", salvo cercare oracambiare la fisionomia dellalegge. Al Tar del Lazio sono sta-ti depositati i ricorsi contro l'ar-ticolo 21 del nuovo ordinamen-to che prevede l'obbligo di ver-sare i contributi minimi allaCassa in conseguenzadell'iscrizione obbligatoria. Asollevare i dubbi di costituzio-nalità è l'Associazione giovani-le forense, che ha chiesto an-che la sospensiva dall'obbligodei pagamenti fino alla decisio-ne. «La sospensiva si concedesolo in caso di danno grave e ir-reparabile -precisa il presiden-te di Cassa forense Nunzio Lu-ciano, non credo che 700 curol'anno siano un danno per nes-suno. Sono piuttosto un'occa-sione per 5o mila avvocati chene erano privi, di avere previ-denza e assistenza». Si sono ri-volti al tribunale amministrati-vo laziale anche alcuni com-mercialisti tenuti ora a pagaredei contributi alla Cassa foren-

se per l'attività svolta come le-gali, mentre prima si potevaesercitare l'opzione.

È di ieri la notifica del ricor-so al Tar dell'Associazione gio-vani avvocati, che avanza dub-bi di costituzionalitàper dispa-rità di trattamento sul regola-mento che detta i requisiti peri cassazionisti. «Prima serviva-no 12 anni - dice il presidenteNicoletta Giorgi - oggi "solo"8 ma è necessario frequentareuna scuola che c'è solo a Ro-ma. È certamente privilegiatochi si è iscritto tempo fa. Senza

ITENTATIVIRicorsi al Tar controi contributi minimie le regole peri[ titolodi cassazionistaUn dossier liberalizzazioni

Acquisti in fieraequiparabili a quellieffettuati nei negozi

L'acquisto presso lo stand diuna fiera non gode delle stessetutele di quello effettuato in unluogo pubblico. Lo ha stabilitola Cassazione

www.quotidianodiiiM .iLsole24ore.com

contare che, in contraddizio-ne con la tendenza alla specia-lizzazione, il titolo di cassazio-nista è subordinato a una veri-fica su materie multidiscipli-nari. Così si incoraggia il ricor-so ai prestanome». Sul frontepolitico sia l'Organismo unita-rio dell'avvocatura sia l'Aigahanno inviato le loro osserva-zioni alla Commissione giusti-zia della Camera per chiederela modifica del regolamentospecializzazioni a cominciaredal numero dei mandati: trop-pi i 5o incarichi richiesti sullastessa materia.

Se da una parte gli avvocatilavorano per "tagliarsi" su mi-sura la riforma, dall'altra il mi-nistero per lo Sviluppo econo-mico studia perpredisporre unDdl concorrenza, in linea conle indicazioni dell'Autority,non troppo lontano dagli inter-venti francesi che tendono adabbassare le tariffe e ad aprirealla concorrenza, rompendo imonopòli. Il Ddl potrebbe pre-vedere la liberalizzazione del-la consulenza stragiudiziale el'abolizione del vincolo del do-micilio dell'avvocato presso lasede dell'associazione. Allostudio anche lapossibilità di in-trodurre il socio di capitale, in-ziativa questa non sgradita aigiovani avvocati, e la possibili-tà di prevedere espressamentela pubblicità dei compensi. Trai punti oggetto d'esame anchel'obbligo di fornire il preventi-vo anche se non richiesto;l'abrogazione dei parametri;l'eliminazione del divieto delpatto di quota-lite e del ruolodegli ordini circondariali nelladeterminazione dei compensinelle controversie con il clien-te e, per finire, la rimozione delregime di incomptibilità, miti-gato dall'obbligo di astensionedalle attività in conflitto.

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Cnf. Regolamento

Partela formazionecontinuaper i legali

Al viadali°gennaioilre-golamento sulla formazionecontinua . L'avvocato peradempiere all'obbligo deon-tologico e legislativo dellaformazione ha a disposizio-ne due vie: formazione e ag-giornamento. Il regolamen-to, pubblicato sul sito webdel Consiglio nazionale fo-rense, consente di sceglieregli eventi da seguire in basealle proprie esigenze. Con-sentita anche la formazione adistanza (Fad) ma solo nei li-miti del 4000 dei crediti ri-chiesti per il triennio. Il siste-ma di verifica e monitorag-gio - che coinvolge più attoricon responsabilità diverse euna governance che garanti-sca il maggior livello di uni-formità possibile - è disegna-to secondo il seguente sche-ma: professionista, formazio-ne, coerenza, valutazione, ve-rifiche e monitoraggio.

Grande attenzione è riser-vata alle regole per ilfmanzia-mento delle attività formati-ve da parte di terzi sia pubbli-ci sia privati, il tutto per rag-giungere il duplice scopo dinon gravare per quanto ri-guarda i costi sui beneficiari,evitando al tempo stesso inge-renze sulla didattica. Il perio-do di formazione sarà di treanni con 6o crediti (almeno 15l'anno), di cui 9 in: ordinamen-to/previdenza/deontologiaforense. Il periodo decorredal i°gennaio successivo alladata di iscrizione all'Albo. De-butta l'attestato di forlnazio-ne continua, rilasciato su do-manda dal Consiglio dell'Or-dine, che proval'adempimen-to dell'obbligo e apre le porteall'iscrizione e al suo manteni-mento, negli elenchi per ac-cettare la candidatura per lanomina di incarichi o di com-missario d'esame, o per averedei tirocinanti di studio.

P. Mac.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Formazione continua Avvocati Pagina 13