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Centro Studi C.N.I. - 3 febbraio 2015

Centro Studi C.N.I. - 3 febbraio 2015 - tuttoingegnere.it · Riforma Catasto Pagina 1 ... mo corso al processo penale se c'è buona fede. Berlusconi non c'entra niente, ... prova

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Centro Studi C.N.I. - 3 febbraio 2015

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 3 febbraio 2015

Pagina I

RIFORMA CATASTO

La riforma del catasto è già fuori tempo massimoSole 24 Ore 03/02/15 P. 3 Saverio Fossati 1

REGIME DEI MINIMI

«La soglia del 3%? Non per gli evasori»Corriere Della Sera 03/02/15 P. 11 Francesco DiFrischia

2

ECONOMIA

Due mesi per agganciare la ripresa economica dal Jobs Act alla pagella Ue governo allaresa dei conti

Repubblica 03/02/15 P. 13 Roberto Petrini 3

POLITICA DI SVILUPPO

Dangerous cracks at Europe's centreFinancial Times 03/02/15 P. 9 Gideon Rachman 5

SPLIT PAYMENT

Iva soft per gli enti pubbliciItalia Oggi 03/02/15 P. 23 Franco Ricca 7

STP

Stp, professioni prevalentiItalia Oggi 03/02/15 P. 29 Valerio Stroppa 8

REGIME DEI MINIMI

Cambia il regime delle imprese minimeItalia Oggi 03/02/15 P. 31 9

INNOVAZIONE E RICERCA

Cemento sostenibile contro la crisiSole 24 Ore 03/02/15 P. 12 Carlo Andrea Finotto 10

CAMBIAMENTI CLIMATICI

Meno catastrofismo contro l'effetto serraCorriere Della Sera 03/02/15 P. 27 Danilo Taino 12

INNOVAZIONE E RICERCA

Fuga scienza dallaRepubblica 03/02/15 P. 28 Silvia Bencivelli 13

Ora anche la ricerca deve inseguire il consensoRepubblica 03/02/15 P. 29 Bruno Arpaia 16

CONSULENTI DEL LAVORO

Online la piattaforma Asse.CoItalia Oggi 03/02/15 P. 31 17

CHIRURGHI

Formazione più breve per diventare chirurghi ora bastano 5 anniRepubblica 03/02/15 P. 15 18

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I giorni a disposizione a partire dal 20 febbraio sono troppo pochi peri due passaggi e i t governo sarebbe costretto ac accogliere tutte le condizioni poste dalle commissioni parlamentari

La riforma del catasto è già fuori tempo massimoSaverio Fossati

Lariforma del catasto avrà bi-sogno di una proroga: non sareb-be materialmente possibile fareidue passaggi tra Governo e com-missioni parlamentari nei pochigiorni dal2ofebbraio al 26 marzo.Come aveva spiegato il presi-dente della commissione Finan-ze della Camera, Daniele Capez-zone, «il termine di 30 giorni perl'espressione delparere scadreb-be il 22 marzo; le Commissioni sa-rebbero costrette a esprimere ilparere entro i 30 giorni, senzapo-ter chiedere laproroga di 20 gior-niprevista; e infineil Governo sa-rebbe verosimilmente costrettoarecepire tutte le osservazioni econdizioni formulate nei pare-ri», dato che non ci sarebbe tem-po per un secondo passaggio.Eevidente che questa situazionenon può andar bene né al Gover-no né al Parlamento.

Ildecreto sul Catasto, infatti, si

presenta come uno dei più di-

scussi: a meno di ripensamenti

dell'ultima ora, lo schema che si

avvia a venire presentato al Go-

verno (e alle Commissioni) pre-

vede alcuni punti che cozzano

con la delega o quanto meno cre-

ano una certa diffidenza. A co-

minciare dalla formazione delle

zone sulle quali costruire le «fun-

zioni catastali» che serviranno a

definire i nuovi valori patrimo-

niali e locativi di 63 milioni di im-

mobili: attualmente, su ammis-sione della stessa agenzia delleEntrate, nelle 3omila microzonedisegnate dallo stesso catastonon esistono abbastanza dati perelaborare funzioni statistiche se-rie. La soluzione proposta, quin-di, e quelladi allargare (addirittu-ra sino al livello dei confini diunaprovincia in casi estremi) il terri-torio su cui "lavorare", con evi-denti effetti distorsivi davverodifficili da eliminare con altricorrettivi statistici. L'ipotesi diun così ampio dominio dei nu-meri,a partire da una casisticanecessariamente ristretta di ca-se-campione, ha suscitato molteperplessità tra i parlamentari eaperta ostilità tra i proprietariimmobiliari.

Lamancanza di dati deriva dal-la scelta delle Entrate di basarsisolo su quelli desumibili dagli atti

di compravendita, che proprionegli ultimi anni sono molto di-minuiti, de124%, acausadellacri-si immobiliare e in 5.158 Comuni,cioè in quasi il 64% dei casi, ci so-no state meno di ioo transazioni.

E non sarà questo il solo osta-colo sulla via della riforma (cheper orahapartorito solo il decre-to sulla formazione delle com-missioni censuarie). Nella dele-ga, infatti, spiega il presidente diAssoedilizia, Achille ColomboClerici, si dà per scontato che lanotificazione di nuove rendite evalori si faccia ordinariamentemediante affissione all'albo pre-torio e parallelamente autorizzail Governo a prevedere forme dinotifiche integrative, anche inderoga a quelle ordinarie (previ-ste dalla legge 342/2000). Ma lanorma generale di cui si autoriz-za la deroga non indica come

mezzo di comunicazione l'affis-sione all'albo pretorio bensì lanotifica personale al soggetto in-teressato. Si prevede allora unadoppia deroga: quella comunica-zione che per legge doveva esse-re fatta personalmente all'inte-ressato con formale notifica di-venta legittima non solo se si ef-fettua mediante affissione a unalbo pretorio, ma anche se vieneindirizzata attraverso altri mezzidi comunicazione, anche collet-tivietelematici,nonmeglioiden-tificati. «Ci sono perplessità sulpiano costituzionale - dice Co-lombo Clerici-.L'accesso onlineai provvedimenti modificatividelle rendite catastali non puòessere un mezzo di conoscenzaadottabile per tutti i soggetti pro-prietari di immobili sul territoriostatale: richiede, infatti, disponi-bilità di strumentazione e cono-scenze informatiche che non sipuò pensare possiedano tutti».

Il decreto si presenta comeuno dei più discussi. Tra i nodila formazione delle zoneda cui partire per definirei nuovi valori patrimoniali

Riforma Catasto Pagina 1

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«La soglia del 3%? Non per glí evasori»Il premier difende il decreto fiscale: sanzioni doppie ma niente processo per chi sbaglia in buona fedeI1 governo apre sulle parliie Iva: nel Consiglio del 20 febbraio correggeremo il sistema per i professionisti

ROMA Nuove regole sul Fisco,sul riordino dei contratti previ-sto nel Jobs act e sulla «concor-renza» (nel solco tracciato dal-l'Antitrust). Il prossimo Consi-glio dei ministri del 20 febbra-io, dopo l'elezione di SergioMattarella a presidente dellaRepubblica, rappresenta un al-tro passo strategico per il pre-mier Matteo Renzi che vuolepremere sull'acceleratore delleriforme.

Molto attesi sono i decretiattuativi delle legge delega sulFisco: l'ex sindaco di Firenzevorrebbe presentarli tutti,compresa la norma ribattezza-ta «salva Berlusconi» che il 24dicembre l'esecutivo aveva ap-provato prima di trasmetterlaal Parlamento per un parere.Dopo le furiose polemiche e ilritiro del documento da partedel governo, lo stesso Renzi di-fende la legge e ai microfoni diRtl 102.5 spiega: «Sulla normadel 3% stiamo valutando, verifi-cando: vedremo se cambiarla ecome. Il senso è che se fai il fur-bo e ti becco, ti stango, ti facciopagare il doppio, ma non dia-mo corso al processo penale sec'è buona fede. Berlusconi nonc'entra niente, ma bisogna divi-dere tra gli evasori e chi fa erro-ri in buona fede». Su questopunto il sottosegretario all'Eco-nomia, Enrico Zanetti, mettedei paletti: «Nel decreto fiscale,se anche decidessimo di lascia-

Le riforme

re in piedi la regola del 3%, an-drà in ogni caso tolto il reato difrode documentale, da quelliper i quali opera questa fran-chigia. Su tutto il resto si puòdiscutere».

Renzi annuncia anche novitàper le partite Iva: «Nei decretidelegati sul Fisco c'è lo spazioper modificare in meglio lenorme». Si dovrebbe così siste-mare il pasticcio sulle nuovedisposizioni fiscali sui minimie sui contributi all'Inps cheaveva scatenato le proteste dimigliaia di liberi professionisti(70o mila in Italia). Il 20 febbra-io l'esecutivo ha in programmadi approvare un altro decretoattuativo del Jobs act, quelloche riguarda i codici dei con-tratti. «Dopo tante promesse- auspica Susanna Camusso,leader della Cgil - ci aspettia-mo un intervento che porti a

Il «salva Berlusconi»

L'articolo 19 bis dei decreto fiscaleprevedeva una soglia del 3%dell'evasione rispetto all'imponibile. Aldi sotto il reato di frode fiscale nonsarebbe più punibile penalmente. CosìBerlusconi vedrebbe derubricato asanzione amministrativa il reato per ilquale è stato condannato nel 2013

cancellare le forme precarieche ci sono e che abbia il corag-gio di intervenire rispetto aglistessi provvedimenti annun-ciati». Di parere opposto il se-natore Maurizio Sacconi (Areapopolare), presidente dellacommissione Lavoro: «Uneventuale irrigidimento ulte-riore delle tipologie contrat-tuali produrrebbe l'effetto ne-gativo già sperimentato con lalegge Fornero. Per parte nostrasarebbe davvero inaccettabile

Jobs act

Il 20 febbraiol'esecutivo hain programmadi approvare,tra l'altro, unaltro decretoattuativo delJobs act, quelloche riguardai codici deicontratti. Adannunciare lanorma è statoGiuliano Poletti,ministrodel Lavoro

SusannaCamusso (Cgil)chiede algoverno:«Dopo tantepromesse,ci aspettiamoun interventoche porti acancellare leforme precariee un'effettivasemplificazionee trasparenza»

Aliquote e minimi

II governo aveva portato dal 5 al 15%l'aliquota sui minimi per le partite Ivaper gli under 35, cancellando i limitid'età. Erano diminuite le soglie peraccedere al regime (tra 15 e 40 milaeuro in base alle professioni). Eranoaumentati contributi all'Inps fissandoper il 2018 l'aliquota dal 27 al 33%

perché bruceremmo ancoraposti di lavoro». Replica GigiPetteni (Cisl): «Il vero nodo èfare pulizia sulle tipologie con-trattuali, cancellando le formespurie di flessibilità e di falsolavoro autonomo».

Tra i provvedimenti figuraanche il disegno di legge sulla«concorrenza» che abbracciamolti settori tra i quali pedaggiautostradali, porti, Re auto, far-macie e ordini professionali insanità e giustizia. Tra le normeche circolano nelle bozze,l'abrogazione dal 30 giugnoprossimo dei prezzi «protetti»del gas (regime di «maggior tu-tela») perle utenze domestichee dal 30 giugno 2016 di quellidell'energia elettrica casalinga.Regole che toccano interessi dimolte lobby.

Francesco Di Frischia© RIPRODUZIOfd= RISERVA'A

La «concorrenza»

Il disegno di legge sulla «concorrenza»abbraccia molti settori: pedaggiautostradali, porti, Rc auto, farmacie eordini professionali. Previstal'abrogazione dal 30 giugno dei prezzi«protetti» del gas per le utenzedomestiche e dal 30 giugno 2016di quelli dell'energia elettrica casalinga

Regime dei minimi Pagina 2

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Due mesi peragganciarela ripresaeconomicadal Jobs Act alla pagella Uegoverno alla resa dei contiIL MINISTROPier Carlo Padoan,ministrodell'Economia

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ieri dati incoraggianti sul fabbi-sogno: a gennaio avanzo di 3,4miliardi.

RoMA. Poco più di due mesi per ag-ganciare la ripresa. E questa lasfida che aspettaRenzie Padoan.Traguardo ideale il Def, il docu-mento di economia e finanza chedovrà essere consegnato al Par-lamento entro il 10 aprile. Sarà laprova del nove: le nuove stimesulla crescita e sui conti pubblicici diranno seleprossime dieciset-timane riusciranno a portare de-finitivamente l'Italia fuori dallacrisi. Oppure no. Primissimo se-gnale positivo, il fabbisogno sta-tale in attivo per 3,4 miliardi agennaio 2015.

IL TRENO DELLA RIPRESABasta guardare le tabelle del

vecchio Def per accorgersi che ilquadro è completamente cam-biato.Ilprezzo delpetrolio erasti-mato a 98,5 dollari al barile, oggiè intorno ai 50 doll ari. L'euro si èdeprezzato considerevolmente ecammina verso la parità con ildollaro. La mossa di Draghi inon-derà di liquidità il sistema e, no-nostante gli scetticismi, non po-trà non avere effetti sull'eroga-zione del credito. Di conseguen-za Bankitalia, Confindustria ecentri di ricerca hanno almenoraddoppiato la crescitadelPildal+0,4 previsto per quest'anno. Loscenario volge al meglio, consi-derando che risparmieremo 5-6miliardi di spesa per interessi. E

ESAM I U E SU LLA FLESSI ILITÀVissuti con ansia disperata

dall'Italia per anni stavolta po-trebbero essere superati, anchese per un pelo. Le nuove regolesulla flessibilità varate dallaCommissione Juncker riduconola correzione della legge di Stabi-lità 2015 dallo 0,5 allo 0,25: sic-come abbiamo fatto già lo 0,3 ilverdetto del marzo pros simo nondovrebbe prevedere manovreaggiuntive. Resta un rischio per i

Lo scenario è cambiato:il prezzo del petroliosi è dimezzato e l'eurosi è molto deprezzato

conti del 2014 e la regola del de-bito: la decisione sarà politica mal'Italia dovrà comunque tenerela guardia alta.

TURBOLE NZE SU LJOBS ACTI due decreti legislativi attendo-

no il parere, non vincolante, delParlamento entro il 12 febbraio. Ilnodo è la questione dei licenzia-menti e del reintegro: l'Ncd conSacconi, in turbolenza dopo le vi-cende del Quirinale, insiste per ge-neralizzare l'indennizzo. Dall'al-tra parte la minoranza Pd puntal'indice sulla questione dei licen-ziamenti disciplinari: si lamenta la

Economia Pagina 3

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SALE IL PILDopo il varo del qua ntitativeeasingdella Bce, Ba nkitalia,Confindustriaecentridi ricerca hanno quasiraddoppiato le stime per la crescitadel Pii 2015 finoa pochi giorni faferme a l lo 0,4%

SPESA INTERESSIII calo generalizzato dei tassipotrebbe portare ad una riduzionedella spesa per interessi dello Statonel corso del 2015 per ci rca 5-6miliardi. Andranno ad investimentie riduzione del debito

OCCUPATI IN RECUPEROA dicembre il tassodidisoccupazione è sceso sotto illivello del 13%. In un anno sonostati creati 100 mila posti di lavoroLa disoccupazione giovanile, indiscesa, si attesta tuttavia al 42%

INDICE DI FIDUCIAA gennaio l'indice di fiducia deiconsumatori Istat è salito a 104da 99,9, top da 6 mesi. L'indicedi fiducia delle imprese è cresciutoi nvece a 91,6 l ivel lo che nontoccava da settembre 2011

II calendario del governo

PUBBLICAAMMINISTRAZIONELa riforma è al Senato:tra i nodi da sciogliere ladisciplina del lavoroe le municipalizzate

JOBS ACTDeve giungere il pareredel Parlamentosui due decreti attuativi varati(art. 18 e nuovi ammortizzatori)

LIBERALIZZAZIONI

Il provvedimento cheva dalle farmacie all'energia,potrebbe essere varatoin questa data

DECRETOMILLEPROROGHEProvvedimento omnibus checontiene, tra l'altro, laproroga dei precari della pa.

BANCHE POPOLARI

II decreto deve ancoracominciare il percorsoparlamentare. La maggioranzaè divisa sulla trasformazione in spa

DELEGA FISCALE

Manca all'appello il decretoattuativo sulla depenalizzazionedei reati fiscali e l'abusodi diritto

PAGELLA BRUXELLES

Entro il mese di marzola Commissione si dovràpronunciare suiconti pubblici italiani

DOCUMENTOECONOMIA E FINANZAEntro il 10 aprile dovràessere presentato:al suo interno il nuovoquadro macroeconomico

mancanza di proporzionalità trainfrazione e "sanzione°. Il ministrodel Lavoro Poletti tira dritto: ieri haannunciato che nel consiglio deiministri del 20 febbraio sarà vara-to un ulteriore decreto delegato sulnuovo "codice dei contratti".

FISCO, CORSA CONTRO IL TEMPOC'è da risolvere la questione del-

le piccole partite Iva per le qualiRenzi ha assicurato il suo impegno:la legge di Stabilità ha infatti alza-to aliquote e tetti di reddito, ta-gliando fuori settori e categorie.Ma il tema centrale è la delega fi-scale. Anche al netto della clausola-Berlusconi la questione non è di po-co conto: la delega scade il 27 mar-zo e, se non ci sarà una proroga,abuso di diritto, depenalizzazioni,giochi e fatturazione elettronica,rischiano di restare al palo.

POPOLARI SPACCATICon una scatto in avanti il 20

gennaio il governo ha varato il de-creto che impone alle grandi ban-che popolari di abbandonare il vo-to capitarlo e trasformare la gover-nante. La maggioranza è tuttaviaspaccata: contrari molti esponentidell'Ncd ma anche nel Pd ci sonomalumori. Attesa anche per il prov-vedimento sulle liberalizzazioni:dalle farmacie all'energia si ten-terà di fare più spazio al mercato.

PROVINCE, POLIZIA E PANon va dimenticato il fronte so-

Attesa anche per ilprovvedimento sulleliberalizzazioni: dallefarmacie all'energia

ciale. Nonostante lerassicurazionidel governo, il complicato mecca-nismo che segnerà il passaggio dei20 mila esuberi delle Province alleRegioni e alla nuova Agenzia perl'impiego, continua a preoccuparei sindacati.

Senza contare le proteste mon-tanti per i tagli della Polizia e di ca-tegorie come i bancari che hannoappena incrociato le braccia. Unaboccata d'ossigeno sul piano del-l'occupazione verrà dal millepro-roghe che interviene sui precaristatali. Il rilancio del Paese è anco-ra tutto da giocare.

Economia Pagina 4

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Dangerouscracks at

Europe's centre

T here are three crises afflict-ing Europe. Two are on theborders of the EU: a warlikeRussia and an implodingMiddle East. The third

emergency is taking place inside the EUitself - where political, economic anddiploinatictensions are mounting.

The past month has seen all three cri-

ses facing Europe intensify. The terror-

ist attacks in Paris heightened fearsabout the potential spillover of violenceand religious tensions from the Middle

East. Russian-backed separatists haverenewed their offensive in Ukraine. And

Syriza's victory in Greece means that -for the first time since the euro crisis

broke out - a radical left party has won

an election in an EU country.The problems in Russia, the Middle

East and the eurozone have very differ-ent roots. But, as they worsen, they arebeginning to feed on each other.

The economic slump in much of theEU has encouraged the rise of populistparties of the right and left. The sense ofinsecurity on which the populists feédhas been further encouraged by thespillover from the conflict in the MiddleEast - whether in the form of terrorismor mass illegal migration. in countries

such as Greece and Italy, the inflow ofmigrants from (or through) the MiddleEast has heightened the atmosphere ofsocial crisis, making immigrationalmost as controversial as austerity.

Meanwhile, Russia's military inter-vention in Ukraine presents the EUwithits biggest foreign policy challenge since

the cold war. Mishandled, it could leadto military conflict. The EU, marshalled

by Germany, has managed to unitearound a reasonably tough package of

sanctions. But the rise of the politicalextremes within Europe threatens EUunity on Russia - making it more likely

that the Kremlin will be emboldenedandthatthe crisis will escalate.

One emotion that seems to unite thefar-left and the far-right in countriessuch as Greece, Germany and France is a

soft spot for Vladimir Putin's Russia.The far-right likes Mr Putin's social con-

servatism, his emphasis on the nationstate, his authoritarianism and his hos-

tility to America and the EU. Theextreme left seems to have retained its

traditional affinity for Moscow.It makes perfect sense for Russia to

cultivate the political extremes insidethe EU. If the unity of the EU breaks

down, the sanctions regime that hashelpedto isolate Russiawill also beginto

dissolve. Mr Putin has fostered ties with

the far-right National Front in France,as well as Syriza in Greece. The first for-

eign dignitary received by AlexisTsipras, the new Greek prime minister,

was the Russian ambassador. Athensimmediately voiced its opposition to

further EU sanctions on Russia.

For Angela Merkel, the German chan-cellor and Europe's dominant politicalfigure, the problems are crowding in.She is under domestic pressure to be

tough with Greece - but under interna-tional pressure to cut a deal. Greece's

flirtation with Russia has added a geo-

political angle to the euro crisis, makingit likely that the Americans will press

Germany to keep the Greeks within theEU family. (Historians might recall that

the Truman doctrine of containment ofthe Soviet Union was rolled out in 1947,

as Washington moved to keep Greece

from falling into Moscow's orbit.)The intensification of the fighting in

Ukraine presents the German chancel-lorwith another setof starkchoices. Theclamour to arm the Ukrainians is grow-ing in the US and parts of the EU. ButtheRussians are issuing dire warningsabout the consequences of such a deci-sion that are likely to alarm the paci-fistic German public. The rightwingGerman parties that are calling fortoughness towards Greece and softnesstowards Russia, are also linked to the"anti-Islamisation" demonstrationsthat havebrolcen out in German cities.

Ms Merkel's government at least has

the advantage of reasonably favourableeconomic conditions at home. Unem-

ployment is low and Germany can bor-row at rock-bottom rates. By contrast,

there is a strong sense of social and eco-nomic crisis in other key EU countries.

Unemployment is in double-digits in

Spain, Italy and France - and Greek-

style revolts against economic austerity

and the EU are dístinctlypossible.Worryingly, none of Europe's three

crises looklike improving. In the MiddleEast, Syria and Libya are in a state ofnear-collapse and the situation is alsobleak in Yemen and Iraq . Russia'sbehaviour is becoming more, not less,threatening. And although optimistscontinue to argue that it is inevitable

Politica di sviluppo Pagina 5

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that Greece and the EU will strike a debtdeal, the early signs are unpromising -and confrontation is looming.

All of this looks like a formula for afurther fracturing of the political centrein Europe. Loose parallels are beingmade withthe politics ofthe 1930s wheneconomic depression, combined withan unstable international political envi-ronment, led to the rise of politicalextremism - and, ultimately, war.

Fortunately, comparisons with theinterwar years still seem far-fetched.Europe back then was a continent stilltraumatised by the mass killing of thefirst world war. European states lackedwelfare systems - which meant that aprolonged slump quickly translatedinto mass destitution.

Modern Europe has an economic andpolitical resilience, as well as a bedrockof wealth, that was simply not there inthe 1930s. All the same, the currentatmosphere in the continent is as unsta-ble and unpredictable as anything that Ican remember in my adult lifetime.

Coliipmlsolls me being

made -with tlie econoflùcdepl-essionand mlstable

politics af'tli.e 1.930s

Politica di sviluppo Pagina 6

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Il decreto del Minecorro>riia sulle modalita operative relative allo split, paymerrt

Iva soft per gli enti pubbliciPer acquisto di beni e servizi il pagamento sar contabile

DI FRANco RICCA

dempimenti Iva piùleggeri per gli entipubblici che acqui-stano beni e servizi

nell'ambito di attività com-merciali: l'imposta addebitatadai fornitori non dovrà esserepagata cash, ma sarà assoltacontabilmente, all'atto dellaliquidazione periodica, con lapossibilità di neutralizzare ildebito attraverso l'eserciziodella detrazione. E quantoprevede il decreto firmato il23 gennaio 2015 dal ministrodell'economia e delle finanze,che definisce le modalità e itermini di pagamento dell'Ivadovuta con il meccanismo dellosplit payment di cui alle nuovedisposizioni dell'art. 17-ter, dprn. 633/72, aggiunto dalla leggen. 190/2014.

I contenuti del decreto, incorso di pubblicazione in G. U,erano stati in parte anticipatidal Mef con una nota del 9 gen-naio scorso, che aveva soprat-tutto tranquillizzato sul fattoche, diversamente da quantodesumibile dalla legge, il nuo-vo meccanismo non si applicaalle fatture emesse fino al 31dicembre 2014. Vediamo piùin dettaglio le disposizioni delprovvedimento, applicabili, ap-punto, «alle operazioni per lequali è stata emessa fattura apartire dal 1° gennaio 2015» (e,occorre aggiungere, la cui esi-gibilità dell'Iva si è realizzatada tale data).

Adempimenti dei fornito-ri. Il citato art. 17-ter stabilisceche per le cessioni di beni e perle prestazioni di servizi effet-tuate nei confronti dello statoe dei suoi organi, anche dotatidi personalità giuridica, deglienti pubblici territoriali e deiloro consorzi, delle camere dicommercio, degli istituti uni-versitari, delle Asl, degli entiospedalieri, degli enti pubblicidi ricovero e cura aventi pre-valente carattere scientifico,degli enti pubblici di assisten-za e beneficenza e di quelli diprevidenza, l'Iva è in ogni casoversata dagli stessi cessionari/committenti, secondo modali-tà e termini da fissare con dm.Sono escluse dall'applicazionedi queste disposizioni:

- le operazioni per le qualii suddetti enti sono debitorid'imposta ai sensi delle dispo-sizioni in materia di Iva (es. leoperazioni sottoposte al regimedell'inversione contabile)

- i compensi per prestazionidi servizi assoggettati a ritenu-ta Irpef (sia a titolo di accontoche di imposta).

Il meccanismo speciale nonimpatta sulle modalità di fat-turazione delle operazioni daparte dei fornitori, salva lanecessità di fare riferimento almeccanismo stesso; al riguar-do, l'art. 2 del decreto confer-ma che i fornitori emettonola fattura di cui all'art. 21 deldpr n. 633/72 con l'annotazio-ne «scissione dei pagamenti».Anche la registrazione dellefatture emesse nei registri Ivava effettuata normalmente,ovviamente senza computarel'imposta a debito nella liqui-dazione periodica, dato che ilpagamento del tributosarà effettuato dall'en-te destinatario. Comeprevisto dalla legge, ildecreto stabilisce che ifornitori che effettuanooperazioni in regime di«split payment» hannodiritto di precedenzanel rimborso del creditoIva, fino a concorrenzadell'importo dell'impo-sta applicata su detteoperazioni, nel rispettodel presupposto dell'aliquotamedia (al riguardo, si ricordache la legge prevede che le ope-razioni in esame concorrono alpredetto presupposto). La di-sposizione ha effetto a partiredalle richieste di rimborso re-lative al primo trimestre 2015.Il diritto al rimborso prioritarioè comunque subordinato allasussistenza delle condizionirichieste dall'art. 2 del dm 22marzo 2007 (tre anni di attivi-tà, eccedenza rimborsabile su-periore a determinate soglie).

Modalità di versamentoda parte degli enti pubbli-ci. Il versamento dell'Iva do-vrà essere effettuato dagli enticessionari/committenti, senza

possibilità di compensazioneorizzontale, entro il 16 delmese successivo a quello in cuil'imposta è divenuta esigibile(tale condizione si realizza almomento del pagamento delcorrispettivo al fornitore o, suopzione dell'ente, al ricevimen-to della fattura se precedente).Gli enti potranno scegliere seeffettuare, entro il suddettotermine, un versamento cumu-lativo mensile, oppure distintiversamenti dell'imposta dive-nuta esigibile in ciascun giornodel mese, oppure per ciascunafattura. Per il versamento, glienti titolari di conti pressola banca d'Italia utilizzano ilmod. «F24 enti pubblici», glienti autorizzati a tenere unconto presso banche convenzio-nate con l'Agenzia delle entra-te la delega unificata mod. F24normale, mentre gli altri entiverseranno direttamente sulcapitolo di bilancio 1203. Saràistituito un codice tributo peri primi due casi e un articoloper il terzo.

Enti soggetti passivi. Lanovità principale del decretoè la previsione secondo cui glienti soggetti passivi Iva cheeffettuano acquisti nell'eser-cizio di attività commerciali,annotano le fatture d'acquistoai sensi degli artt. 23 o 24 deldpr n. 633/72 entro il giorno 15del mese successivo a quello incui l'imposta è divenuta esigi-bile, con riferimento al meseprecedente. In tal caso, l'Ivadovuta partecipa alla liquida-zione periodica del mese o deltrimestre. In sostanza, l'impo-

sta sarà assolta mediante iscri-zione contabile (come avvienecon il reverse charge), con pos-

sibilità di neutralizzare il debi-to esercitando, se spettante, ladetrazione. Alla luce di questaprevisione, si spiega quindi lafacoltà, che l'art. 3 del decretoaccorda agli enti cessionari)committenti, di anticipare l'esi-gibilità dell'imposta (e di con-seguenza la nascita del dirittoalla detrazione) al ricevimentodella fattura.

Inversione contabile. Ilmeccanismo dello « split pay-ment» non si applica nei casiin cui l'ente cessionario/com-mittente rivesta la qualifica didebitore dell'Iva secondo le di-sposizioni in materia: operazio-ni soggette a inversione conta-bile, acquisti intracomunitari,acquisti da fornitori esteri. Intali casi, l'assolvimento dell'im-posta rimane disciplinata dallepertinenti disposizioni del dprn. 633/72 e del dl n. 331/93.

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Split payment Pagina 7

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Inarcassa (ingegneri/architetti) inette i paletti alla costituzione delle società

Stp, professioni prevalentiA prescindere dalle quote del capitale sociale

DI VALERIO STROPPA

er la costituzione di unaStp i soci professionistidevono essere almenodue, a prescindere

dalla ripartizione delle quotedel capitale sociale . Non è pos-sibile nemmeno trasformareuno studio associato in unasocietà, laddove nel frattempouno dei due partner di studio sisia cancellato dell'albo a causadel pensionamento . Questa larisposta fornita da Inarcassaa due ingegneri marchigia-ni, uno dei quali cancellatosidall'albo professionale dopoaver raggiunto la pensione dianzianità il 30 marzo 2013.

Trovatisi nell'impossibilitàdi proseguire l'attività con lostudio associato (che può es-sere costituito solo da soggettiiscritti all'albo professionale),i due hanno cercato di coglie-re le opportunità offerte dallalegge n. 183/2011: con atto co-stitutivo stipulato davanti aun notaio nel dicembre 2013l'associazione professionale èstata trasformata in una socie-tà semplice tra professionisti.Secondo lo statuto , la possibi-lità di svolgere le attività ri-servate agli ingegneri restava

esclusivamente in capo al socio«attivo», titolare dei due terzidel capitale , mentre l 'ingegne-re in pensione avrebbe svolto ilruolo di socio finanziatore conun terzo della quota.

Nel marzo 2014, però, Inar-cassa ha riscontrato una noncorretta applicazione dellanormativa. L'ente ha dappri-ma confermato che lo studioprofessionale aveva perso irequisiti di legge previsti perl'esercizio delle attività regola-mentate dal sistema ordinisti-co il 30 marzo 2013 , cioè alladata in cui uno dei due partnersi è cancellato dall'albo a causa

del pensionamento . Tuttavia,tale circostanza impedirebbe,secondo la cassa, anche la co-stituzione di una Stp.

L'articolo 10 della legge n.183/2011 stabilisce che nelveicolo societario «il numerodei soci professionisti e la par-tecipazione al capitale socialedei professionisti deve esseretale da determinare la mag-gioranza di due terzi nelledeliberazioni o decisioni deisoci». Nel caso in esame, sotto-linea Inarcassa nella rispostainviata all'ingegnere pensiona-to, «risulta soddisfatta soltantola seconda condizione, mentreil numero dei soci non rispondealle prescrizioni di legge».

Per questo motivo, negli ar-chivi dell'ente la partita Ivadella società è stata inseritacome «non professionale» adecorrere dal 30 marzo 2013.Con la conseguenza che i pro-venti derivanti dalla parteci-pazione alla Stp «imperfetta»non sono assoggettabili allacontribuzione prevista pressoInarcassa.

Sul fronte previdenziale,peraltro, l'ente di categoriadi ingegneri e architetti hadeliberato di considerare leStp al pari delle società di in-gegneria disciplinate dal dlgsn. 163/2006. Ciò vuol dire che,nelle more di un intervento le-gislativo ad hoc , le Stp tra in-gegneri dovranno applicare infattura la maggiorazione con-tributiva del 4% e versarne di-rettamente il corrispettivo allacassa. La società deve ancheprocedere alla comunicazioneannuale del volume d'affari. Isoci , invece, non sono tenuti adalcun adempimento diretto neiconfronti di Inarcassa : la loropartecipazione alla Stp noncostituisce titolo né per l'iscri-zione né per la contribuzionesoggettiva.

In assenza di una norma-tiva specifica , altre casse diprevidenza hanno adottatoorientamenti diversi. Consu-lenti del lavoro , dottori com-mercialisti e ragionieri soci diuna Stp , per esempio , sarannoassoggettati alle regole previ-denziali della propria cassadi previdenza . A tale scopo, itre enti di categoria (rispet-tivamente Enpacl, Cnpadc,Cnpr), hanno adottato speci-fiche delibere approvate anchedai ministeri vigilanti ( si vedaItaliaOggi del l° agosto 2014).In tali ipotesi , il socio profes-sionista deve pagare il contri-buto soggettivo sul reddito alui attribuito per trasparenzain ragione della quota di par-tecipazione agli utili. Saràsempre il socio a versare ilcontributo integrativo sullaquota di volume di affari alui spettante , riproporzio-nando quella eventualmen-te riferita ai soci non profes-sionisti (la Stp, infatti, deveapplicare la contribuzioneintegrativa su tutti i corri-spettivi rientranti nel suovolume di affari Iva). Un'in-terpretazione che troverebbeapplicazione pure in caso disocietà multidisciplinari.

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Cambia il regimedelle imprese minime

Cambia il regime delle imprese minime. Dopo 15 annidall 'entrata in vigore del regime dei minimi, e il rest-yling del 2012 con il regime di vantaggio , dal 2015 èin vigore il regime forfetario.Diverse le novità in materia di imposte dirette e in-dirette, ma cambia sostanzialmente anche il regimecontributivo di imprese e autonomi che fatturanotra i 15 e i 40 mila euro . Lo precisa la FondazioneStudi dei Consulenti del lavoro che, con la circo-lare numero 2 del 2015, analizza le novità che daquest 'anno caratterizzeranno questo nuovo regimecontabile.I contribuenti che applicano il regime forfetario

sono esclusi dall 'applicazione degli studi di settoree dei parametri. Gli stessi saranno esclusivamentetenuti a specifici obblighi informativi, sull 'attivitàsvolta, in appositi riquadri della dichiarazione deiredditi . In materia di accertamento , riscossione,sanzioni e contenzioso si applicano - in modo com-patibile alle prescrizioni del regime forfetario - ledisposizioni vigenti in materia di imposte dirette,Iva e Irap.In caso di infedele indicazione dei requisiti e dellecondizioni per fruire del regime forfetario , le san-zioni sono aumentate del 10 % se il maggior redditoaccertato supera del 10 % quello dichiarato.In caso di accertamento divenuto definitivo e, quin-di, in caso di contenzioso esclusivamente con sen-tenza passata in giudicato , il regime forfetario cessadi avere applicazione dall'anno successivo.Diverse sono le novità in materia di regime di impo-ste dirette e indirette, ma cambia sostanzialmenteanche il regime contributivo di imprese e autono-mi che fatturano tra i 15 e i 40 mila euro . Da sot-tolineare la sostanziale inapplicabilità del regimeper i giovani liberi professionisti che, per poterneusufruire , dovrebbero rispettare il limite dei 15mila euro di volume d'affari annuo, cioè poco più di1.000 euro di incassi al mese in quanto non rileval'importo speso per acquisti . Resta sostanzialmenteinspiegabile come mai si sia voluta creare questadifferenziazione che crea contribuenti di serie A edi serie B. La circolare n.212015 è fruibile sul sitowwwconsulentidellavoro.it

Regime dei minimi Pagina 9

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Negli ultimi anni le imprese del settore hanno investito 120 milioni di euro e tagliato le «emissioni specifiche»

Cemento sostenibile crisiProspettive ancora incerte - Marazzi (Altee): «Serve una scossa dell'economia reale»

Carlo Andrea Finotto

Contr o la crisi che dura da setteanni pieni, i produttori di cementoaccentuano la metamorfosi in chia-ve sostenibile. E intanto- verrebbedadire,fmalmente-incassanoilmi-glioramento della fiducia espressodalle imprese dellecostruzioniere-gistrato dall'Istat sul2o15.

«I segnalip ositivi certononman-cano-confermaGiacomoMarazzi,presidente di Aitec, l'associazionedicategoria-.Il crollodelprezzodelpetrolio, il deprezzamento dell'eu-ro e la recente manovra della Bcepossono dare unpo'di respiro alno-stro sistemaproduttivo».

Il recupero del settore sarebbeauspicabile, viste le inevitabili rica-dute che avrebbe per il compartocementiero a monte della filierache, dal 2007 al 2o14havisto più chedimezzarsi la produzione: da 47,5milioni ditonnellate ai21 milioni cir-castimatiafine2014.. «Laveraspinta- sottolinea Marazzi- dovrebb e vcaire dall'economiareale,ovverodalrilancio delle costruzioni e delleopere pubbli che. Purtroppo su que-sto fronte non vedo alcun cambia-mento. Per il momento la nostraprevisione sui consumi di cementonel 2o15 è invariata e indica un'ulte-riore contrazione» .

In questi anni, tuttavia, il com-

parto rappresentato dall'Aitec(l'acronimo sta per Associazioneitalianatecnico econolrilcacemen-to, associata a Confindustria), checonta 28 aziende, 79 cement erie, 39impianti a ciclo completo e dà lavo-ro a 8.6oo addetti indotto compre-so, non è rimasto con le mani in ma-noasubirelarecessione.Intre anni,dal 2011 al 2013, con un trend prose-guito anchenei d odicimesi appenaconclusi, le aziende hanno messoincampol2omilioni dieurodiinve-

I LRidotti drasticamentei fumi nocivi per tonnellatadi prodotto realizzatoGiù anche la Co2:305milatonnellate in meno nel 2013

stimentiin chiave "green",chehan-no consentito agli impianti indu-striali di tagliare in maniera signifi-cativa le emissioni nocive: ridottedel 32% le emissioni specifiche diossidi di zolfo, -20% le emissionispecifiche dipolveri;-15%quell ere-lative agli ossidi di azoto.

Una riduzione indipendente dailivelli di produzione, come specifi-cano daAitec in occasione del Rap-

porto sostenibilità: «Parlando diemissioni specifiche in atmosfera,ci si riferisce alle emissioni di cia-scuna s ostanzanociva per ogni ton-nellata di clinker prodotto». Nel ci-clo di produzione del cemento, ilclinker è il semilavorato che escedal forno di cottura dove ad altissi-me temperature - intorno ai 1450°centigradi - vengono cotte argilla ecalcare. Al cemento vero e propriosiarrivasoloinun secondomomen-to del processo, quando il prodottouscito dai forni di cottura, raffred-dato, viene macinato nei mulini avalle del forno insieme al gesso.

«L'analisi - dichiara DanieleGizzi, environmental manager diAitec- evidenziaun miglioramen-to sensibile di tutti i profili emissividell'industria». A livello di emis-sioni diCo2,1'associazioneregistraun risparmio del 44% in tre anni eun incremento del4%io nell'utilizzodi combustibili alternativi (passatidall'8 all'al%, circa del totale), que-st'ultima scelta ha consentito, nelsolo 2013, un taglio di 3o5mila ton-nellate diCo2 emessa. «Nonostan-tela crisi che il settore del cementosta attraversando - sottolinea Giz-zi - le imprese hanno continuato ainvestire in s ostenibilità e il 2o14 haregistrato una crescita delle risor-se impegnate in tal senso».

«Quello intrapreso da Aitec edalle aziende del settore - precisail manager- è un percorso che de-riva dalla consapevolezza del-l'importanza di dover concentra-re gli sforzi per minimizzare l'im-patto ambientale dei nostri pro-cessiproduttivi».

Puntare su efficienza e qualità èuna delle strade possibili, forsel'unica, per superare crisi che siportano via numeri, addetti eaziende. Tanto più per un settorecome quello del cemento che, perragioni strutturali, non ha potutocontare in questi anni sul salva-gente dell'export: questa voce pe-sa più o meno per il lo%io della pro-duzione (nel2o13 si sono esportate2,3 milioni ditonnell ate suunapro-duzione totale di oltre 23 milioni).Negli ultimi anni la quota è anchecresciuta, ma è ancora distante dailivelli pre-crisi (2,6 milioni di ton-nellate) e soprattutto questa vocenon ha un ruolo fondamentale peril settore come avviene invece nel-la meccanica strumentale, dove leesportazioni pesano mediamenteper il71% dei ricavi.

Ora il comparto spera che oltrealla fiducia del settore costruzioni,ripartano anche gli investimenti.Come auspica Marazzi.

12RIPRUDOZIQNE RISERVATA

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Andamento ancora in discesa

I l trend del com parto con le stime sul 2014. Dati in milioni di tonnellate

49 Variazione %

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014*

46,1 -; - , ,0 36,3 34,4 33,1 26,2 23,1 21,5

(*) Stime

I risultati sul fronte ecologico

Taglio emissioni di ossidi di zolfo I combustibili alternativiGli investimenti green hanno € La quota sul totale è passataanche ridotto del 20% le polveri dall'8%all'11%circa

Innovazione e ricerca Pagina 11

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NTI CLIMATICI

MENO CATASTROFISMOCONTRO L 'EFFETTO S?-

di ®anilOTainO

straordinario come davent'anni cresca rego-larmente l'allarmismosui cambiamenti cli-matici ma, in paralle-

lo, aumentino anche le emis-sioni globali di gas serra. C'èqualcosa che non funziona. Dalmomento che a fine anno siterrà a Parigi una conferenzadelle Nazioni Unite ritenuta ilmomento chiave per impostarela strategia del dopo-Kyoto nel-la lotta al riscaldamento globa-le, è probabilmente il caso diinterrogarsi sulle strategie cheil mondo dovrebbe mettere inatto. Prendendo atto che quelledel passato sono fallite. Il pri-mo passo è stabilire qualchepunto fermo.

Che assistiamo a un rialza-mento globale delle tempera-ture è evidente nell'esperienzadi tutti e dagli studi di granparte dei ricercatori. Che que-sto sia provocato dall'attivitàumana, in particolare dalleemissioni di gas serra, è estre-mamente probabile - comeindicano un gran numero discienziati. Ciò significa che ilmondo sta andando veloce-mente verso la catastrofe, comesostengono molti movimenti emolti politici di rilievo, in testal'ex vicepresidente americanoAl Gore? Probabilmente no. Inun articolo apparso ieri sulalali Street Journal, BjornLomborg - un ambientalista

controverso non allineato al ca-tastrofismo - ha ricordato chenegli scorsi 15 anni il modellomedio degli scienziati prevede-va un aumento della tempera-tura di o,8 gradi Fahrenheit: al-la prova dei fatti è stato di o,09gradi.

I ghiacci si sciolgono, è indu-bitabile: l'Artico più rapida-mente di quanto previsto; ma,sempre a differenza di quantoprevedevano i modelli scienti-fici, il ghiaccio dell'Antarticocresce. Il livello degli oceaniaumenta, ma alcuni studi cal-colano che sia in corso un pic-colo rallentamento di questa

SoluzioniLa strategia migliorepotrebbe essere unatassa globale sulleemissioni, mal'allarmismo non aiuta

crescita. Lomborg sostiene chedal 1982 la superficie della Ter-ra colpita dalla siccità è dimi-nuita e che i tifoni sono in so-stanza stabili dall'inizio del1900. E riporta un dato interes-sante tratto dal database del-l'Università di Oxford: nella pri-ma metà del Novecento, inon-dazioni, siccità, temperatureestreme, uragani provocavanoin media 13 morti all'anno ognicentomila abitanti. Oggi siamoa 0,38 morti per centomila per-sone, il 97% in meno. Il proble-ma vero, piuttosto, è la povertàche spesso rende molti Paesiincapaci di rispondere ai disa-stri provocati dai fenomeni cli-matici. Tutto sommato, insom-ma, il catastrofismo sembrapiuttosto forzato.

Una ragione per non fareniente? Naturalmente no. Unaragione, però, per affrontarel'effetto serra con meno emo-zione e più razionalità. Allaconferenza Onu di Parigi, si

ScadenzaAlla fine dell'annoci sarà a Parigi unaconferenza dell'Onusul dopo Kyoto:servono punti fermi

confronteranno diverse posi-zioni. Alcune sembrano averescarse possibilità di successo:per esempio quelle sostenuteda movimenti e militanti untempo della sinistra sociale og-gi virate all'ambientalismo, chemirano al superamento del ca-pitalismo tout-court. Altrepuntano a mettere un limite al-le emissioni: ma è la strada discarso successo seguita dall'ac-cordo di Kyoto in poi. Una va-riante di quest'ultima è l'impo-sizione di una tassa globalesulle emissioni.

Un'altra strategia prevede difinanziare meglio la ricerca sul-le energie rinnovabili e sui mo-di per stoccare l'energia solaree del vento per abbassare i co-sti.

Di certo, seivono nuove stra-tegie: il catastrofismo scalda icuori ma non raffredda l'am-biente.

@danilotaino0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Cambiamenti climatici Pagina 12

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SILVIA BENCIVELLI

n1 ee

d i ch i l i studia sono semprep iu lontane quelledella gente comune

' dellad iscipl ina più O ettlVa

I PIACE la scienza.Ma solo a parole. Enon ci fidiamo di leise pretende di spie-garci che cosa ab-

biamo nel piatto. Ci piace, pur-ché non insista con la fastidio-sa abitudine di mettere in di-scussione tutto e di non darcredito al "buon senso" né aquello che "si vede a occhio nu-do". Insomma: ci piace, manon la seguiamo.

Quella tra la comunitàscientifica e il resto della so-cietà è una storia di amore-odio, senza buoni né cattivi edall'intreccio sempre più com-plesso. Stavolta la racconta unsondaggio dell'American As-sociation for the Advance-ment of Science (la AAAS: lapiù grande associazione scien-tifica al mondo) e del thinktank americano PewResearchCenter, pubblicato su Science.

dalla

Innovazione e ricerca Pagina 13

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Il risultato è un confronto traquello che pensano gli scien-ziati (3748 iscritti alla Aaa-sAAS) e quello che pensa il"grande pubblico" (2002 "Ca-salinghe diVoghera" d'Ameri-ca, non meglio definite) su al-cuni temi "legati alla scienza".

Come prevedibile, la diffe-renza più clamorosa riguardagli Ogm: sostanzialmente si-curi per l'88 per cento degliscienziati lo sono solo per il 37della popolazione generale. «Èun dato americano - sottoli-nea Roberto Defez, direttoredel Laboratorio di biotecnolo-gie microbiche dell'Ibbr delCnr di Napoli e autore de Il ca-so Ogm (Carocci) - ma i son-daggi italiani danno gli stessirisultati». Proprio questo mo-stra il difetto di comunicazio-netra scienziati e no: «Gli ame-ricani mangiano Ogm davent'anni ma evidentementenon lo sanno». Non solo: pochigiorni fa il rapporto annuale

Un sondaggio pubblicatosu "Science" mostra chel'interesse per la materiaè alto, l'80 per cento

dell'Isaaa, associazione di ri-ferimento perle biotecnologieagrarie, ha mostrato che sia-mo entrati nel ventesimo an-no di crescita delle superficiagricole globali destinate allecoltivazioni Ogm. «Ma eviden-temente questo non incidesulle idee del pubblico, né inAmerica né qui».

A scorrere i dati del sondag-gio, altri numeri fanno pensa-re che il difetto di comunica-zione di cui sopra nasca daun'idea di "naturalità' noncondivisa tra chi fa scienza dimestiere e chi no. Infatti la si-tuazione si ribalta se si parla dicambiamenti climatici. Qui, leCasalinghe di Voghera ap-

paiono propense al 50 per cen-to a discolpare la mano del-l'uomo, mentre gli scienziatila accusano all'87. E se mentreper quasi tutti gli scienziati icambiamenti climatici sonoun problema «serio o molto se-rio» (94 per cento), solo per il65 per cento del pubblico ge-nerale lo è.

Altro dato curioso riguardaenergia nucleare versus estra-zione di petrolio in alto mare:il 65 per cento degli scienziatiè a favore della costruzione dicentrali nucleari, contro il 45dei non-scienziati. Ma solo il32 per cento degli scienziati èper trivellare i fondali marini,contro il 52 degli altri. Gene-ralizzando: i cittadini usanocon disinvoltura il petrolio matemono l'atomo, gli scienziatila pensano al contrario.

Da qui in poi, è importanteleggere i dati su quello chepensiamo che gli scienziatipensino. Un non-scienziato sutre pensa che gli scienziatistiano ancora litigando suicambiamenti climatici, e inquesto autoinganno troval'assoluzione alle proprie re-sponsabilità di uomo occiden-tale. Sarebbe però stato inte-ressante avere anche il datoopposto, cioè vedere che cosagli scienziati pensino di quelloche pensano i non-scienziati.Forse, troveremmo lì partedelle ragioni del problema.Perché, come dicono gli ame-ricani, it takes two to tango:per ballare il tango bisogna es-sere in due. Ed ecco la criticitàmaggiore. Il sondaggio, infat-ti, dice che il consenso genera-le per la scienza è alto, sul 79per cento. Ma, sull'altro fron-te, la vaga affermazione «ilpubblico non sa abbastanza discienza» è condivisa dall'84per cento del campione. Tra lerighe si legge la solita idea: sela gente conoscesse la scienzasarebbe d'accordo con lei an-che nelle fattispecie.

Questo però è poco scientifi-co, di certo indimostrabile, as-sai semplicistico, e probabil-mente sbagliato. Lo dimostra-no le ricerche di settore, comeun'analisi appena uscita sullarivista Vaccine che ha mostra-to come una decisa informa-zione istituzionale sulla vacci-nazione antiinfluenzale possaaddirittura rinforzare i pregiu-dizi di chi già non si fida. Il pro-blema non è da poco: oggi nel-le zone ricche di Los Angeles itassi di copertura vaccinale deibambini in età scolare sono glistessi che si registrano in Ciado in Sud Sudan. Con la diffe-renza che i genitori di Malibupotrebbero permettersi la spe-sa e avrebbero i medici prontia spiegargliene la necessità. Eche anche Barack Obarna inpersona è intervenuto nellaquestione, per ribadire che ibambini non vaccinati metto-no a rischio di malattie gravi sestessi e i più fragili tra gli altri:

Tuttavia la stessapercentuale di intervistatisostiene che la gentenon ne sa abbastanza

«capisco che qualcuno possaessere preoccupato. Ma sape-te, la scienza su questo è abba-stanza incontestabile».

E che "spiegare" non basti lodimostra anche il ripetuto ten-tativo da parte della comunitàscientifica di "educare" unapopolazione, di per sé, spessoriottosa e diffidente. Si comin-ciò proprio a casa AAAS nel1951, con 1"Arden house sta-tement" in cui si leggeva chetra gli obiettivi dell'associa-zione c'era «l'aumento dellacomprensione e dell'apprez-zamento da parte del pubblicodell'importanza e della poten-zialità dei metodi della scien-za». Era il 1951, il rumore del-

la bomba atomica era ancoranell'aria, e gli scienziati rico-noscevano che sarebbe statoun lavoro difficile e lungo.Questo approccio fu rilanciatoin grande nel 1985 in GranBretagna con il rapporto dellaRoyal Society "The public un-derstanding of science" (Pus).Fu li che il cosiddetto "deficitmodel", l'idea per cui il pubbli-co ha un "deficit" culturale dacolmare, si fece preponderan-te e portò a grossi investimen-ti per l'educazione pubblica. Enascevano le indagini sull'al-fabetizzazione scientifica.

Queste però hanno sempremostrato la stessa cosa: a pa-role la scienza piace a tutti mapoi è poco conosciuta e su al-cuni temi poco apprezzata. Adispetto delle attività nate sul-la scia del Pus: belle, interes-santi e di successo, ma poco in-cisive sui grandi numeri. Tan-to che, dopo decenni di Pus,due settimane fa uno studiodella Oklahoma State Univer-sity ha mostrato che l'80 percento degli americani è fiera-mente disposto a dirsi a favoredell'etichettatura obbligato-ria sui cibi "contenenti Dna",confondendolo con gli Ogm.

Infine, il sondaggioAAAS-Pew continua a lasciare aper-to il dubbio che ci si pone da al-meno tredici anni, da quandosempre dalle pagine di Scien-ce si cominciò a mettere in di-scussione il deficit model. Ecioè: siamo sicuri che una do-manda sugli Ogm o sull'evolu-zionismo sia una "domanda discienza"? Per qualcuno na-sconde questioni identitarie,politiche, religiose. NessunaCasalinga di Voghera in carnee ossa vive in un mondo divisotra "scienziati" e "non scien-ziati". Vive in un mondo com-plesso, a cui forse gli scienzia-ti parlano poco. Ma questa èun'altra storia.

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0GMSecondo i sondaggi gli

organismi geneticamentemodificati sono

considerati sicuri dall'88'%degli scienziati ma, solo

dal 37% della popolazionegenerale

CAMBIAMENTI Ci IMATICIColpa dell'uomo? Sì per l'87%

degli scienziati, ma solo per il 50%della gente comune

ENERGIA NUCLEAREE a favore

della costruzionedí centrali nucleari

il 67% degli scienziati.Percentuale che scende

al 45 interpellandoil resto della popolazione

VACCINIA Los Angeles i genitori non sifidano

e in alcune zone la percentuale di bambinivaccinati è la stessa che in Ciad

Innovazione e ricerca Pagina 15

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ILCOMMENTO

Ora anche la ricercadeve inseguire il consenso

volta, quando la scienza parla-va, la società ascoltava a boccaaperta. Oggi, invece, la società nonfirma più cambiali in bianco a nes-

suno. Ormai pienamente entrati in quellache John Ziman definisce "l'era post-accade-mica della scienza", noi tutti, in un modo onell'altro, siamo chiamati a partecipare ade-cisioni rilevanti su temi scientifici, attraver-so i media e i social network, i comitati di cit-tadini, le associazioni ambientaliste o dei ma-lati, i referendum sulla riproduzione assisti-ta o sulle centrali nucleari. Come molte altreistituzioni, anche la scienza ha così dovutoabbandonare il proprio ruolo sacrale per mi-surarsi con la diffidenza dell'opinione pub-blica, rendere conto di ciò che fa e cercare unconsenso democratico alle sue scelte.

È logico, dunque, che le inchieste rivelino ungap tra le opinioni degli scienziati e quelle delgrande pubblico. Si badi: non è in discussione lascienza in quanto tale, che continua a essere ri-tenut a benefic ae necessaria da quasi tutti gli in-tervistati; le divergenze, infatti, riguardanosingoli temi, soprattutto il cambiamento cli-matico, gliOgm, ivaccini... Spesso, però, chicon-testa le opinioni degli scienziati lo fa accusan-doli di fare "pseudoscienza", fornendo asuavol-ta argomentazioni "scientifiche", non importase vere o false, raccattate qua e là su Internet,dove, volendo, si trovano "prove" per giustifi-care qualunque tesi, anche la più strampalata.

A poco serve, però, mettere sotto accusa laRete: le ragioni di queste divergenze tra comu-nità scientifica e grande pubblico vanno ben ol-tre l'uso indiscriminato delle nuove tecnologie.Spesso i non esperti non sanno cosa pensi dav-vero la maggioranza degli scienziati; oppure,comespieganomoltipsicologi, accettanomoltopiù facilmente le opinioni che confermano quel-le già possedute; o, ancora, resi diffidenti daltrattamento "spettacolare" che i media riser-vano a molte notizie scientifiche, estendono

quella diffidenza anche a fattiverificati e accer-tati. Ma i fatti, si sa, non sono mai slegati dalleemozioni, dalle strutture mentali in cui tendia-mo a inquadrarli, dalla loro capacità di rag-giungere il cuore oltre che il cervello. È per que-sto che una buona storia può convincerci a cam-biare idea molto più di una serie inoppugnabiledi dati.

Il problema, dunque, sta tutto nel modo di co-municare la scienza. Si fa ancora fatica, infatti,a c apice che sono finit i i tempi dell a semplic e "di-vulgazione", quando scienziati e giornalistipensavano che il loro dovere fosse "spiegare" laVerità a un pubblico ignaro che bisognava"edu-care". Oggi la comunicazione della scienzadev'essere un processo in cui diversi soggettiproducono conoscenze e pratiche accettate datutti. Non è facile. Perché, per sua natura, lascienza cambia le carte in tavola a ogni scoper-ta e bisogna ogni volta ricominciare da capo;perché, nell'epoca dell'obesità dell'informazio-ne, per farsi sentire bisogna spesso alzare trop-po la voce, lanciando messaggi troppo brevi esemplificati; perché raccontare la scienza im-plica un'enorme responsabilitàetica; perché lascienza è difficile, essendo un modo di conosce-re del tutto innaturale, che spesso è controin-tuitivo evacontro il senso comune, e bisogna al-lora essere capaci di raccontare storie affasci-nanti senza svilire la complessità di ciò che siracconta. Del resto, come diceva Albert Ein-stein, «le cose vanno semplificate il più possibi-le, ma non di più». E tuttavia bisogna provarci,sempre. Cercando di ottenere la fiducia della so-cietà con l'autorevolezza che deriva dalla com-prensione reciproca tra scienziati e pubblico, enon con dichiarazioni di autorità o atteggia-menti di superiorità. Lo ha detto benissimo Gio-vanni Carrada: «Come in un matrimonio, nellacomunicazione della scienza la fiducia si gua-dagna con fatica e si perde con facilità. Bastauna scappatella ed è finita».

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A seguito del protocollo daratesc Cnu-111inísterO, è Operativa, la pírxtt rfc rrrz ira fc)r°rricctiecz• • Asse,Co

I consulenti potranno asseverare irapporti di lavoroonline la piattaformaAsse.Co. (Asseverazio-ne contributiva) tra-mite la quale i Con-

sulenti del lavoro potrannoasseverare la conformità deirapporti di lavoro. A seguitodel Protocollo d'intesa sigla-to tra Ministero del lavoro eConsiglio nazionale dell'Or-dine , è ora operativa la piat-taforma predisposta dallaFondazione Studi Consulen-ti del lavoro, che permetteràai Consulenti di «asseverare»la regolarità contributiva eretributiva delle impresenella gestione dei rapportidi lavoro , semplificando gliadempimenti e promuoven-do al tempo stesso la culturadella legalità.

Per diventare Consulente«asseveratore» bisognerà se-guire un corso di formazionein modalità e-learning, pre-sente sulla medesima piatta-forma, al termine del qualesarà rilasciato un attestatodi formazione che permette-rà di accedere alla proceduraAsse.Co. per dare il via al pro-cesso di asseverazione.

Asse.Co. sarà rilasciata dalConsiglio nazionale dell'Ordi-ne, su istanza volontaria deldatore di lavoro , sulla base didue dichiarazioni di respon-sabilità: una del datore di la-voro sulla non commissione diilleciti nell 'anno precedentel'istanza ( lavoro mino-rile, tempi di lavoro,sicurezza sul lavoro,lavoro nero ); l'altradel Consulentedel lavoro sul-la sussistenzadei requisitiper il rilasciodel Dure e sulrispetto dellacontrattazione

collettiva . L'elen-co delle aziendeche otterrannol'assevera-

Per diventareConsulente

«asseveratore»bisognerà seguire uncorso di formazione

in modalitàe-learn .ing, presente

sulla medesimapiattaforma, al

termine del qualesarà rilasciatoun attestato di

formazione chepermetterà diaccedere alla

procedura Asse.Co. per dare il

via al processo diasseverazione

zione sarà pubblicato sul sitodel Ministero del lavoro e delConsiglio nazionale dell'Ordi-ne dei Consulenti del lavoro.

Con l'ottenimento dellaconformità contributiva e re-tributiva, le aziende «certifi-

cate » entreranno a farparte dei criteri

di selezionedell'attività

ispettiva delMinisterodel lavoro,che ter-rà con-to delleaziende

«asseve-rate» nel-

la defini-zione degli

accertamentie potrà utilizza-

re l'asseve-

razione anche per la verificadelle regolarità delle impresenegli appalti privati.

Un traguardo importanteper i Consu-lenti del lavo-ro, categoriaformata daprofessionisticon un ruolosussidiarioriconosciutodal Legislato-re attraversol'affidamentodi altre fun-zioni pubbli-che rilevantiquali la certi-ficazione deicontratti dilavoro, l'inter-mediazione, laselezione, laconciliazionee l'arbitrato,e che adessoamplificanole loro compe-tenze con unulteriore riconoscimento delloro ruolo di terzietà.

Il testo del protocollo d'in-

tesa, il Regolamento appro-vato dal Consiglio nazionaledell'Ordine dei Consulenti dellavoro, la piattaforma opera-

tiva e tuttala documen-tazione uti-le è fruibileaccedendoal sito www.consulenti-dellavoro.it.«È una nuovaattività peri Consulen-ti del lavoroche ne esal-ta il ruolo diterzietà. Cosìcome emergeil senso di re-sponsabilitànell'assumereuna funzioneche mira afar risaltarela positivitàdelle azien-de virtuose»,commenta la

presidente del Consiglio na-zionale dell 'Ordine MarinaCalderone.

Consulenti del lavoro Pagina 17

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Formazione più breveper diventare chirurghiora bastano 5 anni

Con la firma sul decreto diriordino delle Scuole di specializ-zazione il ministro dell'Istruzio-ne, dell'Università e della Ricer-ca Stefania Giannini ha tagliatoladuratadelle scuole: in media diun anno. Non esisteranno piùpercorsi di studio di sei anni: po-tranno essere di 3, 4 0 5 stagionial massimo. Per diventare chi-rurghigeneralio neurochirurghiserviranno 5 anni di formazionee non più 6. Scuole come Geria-tria, Dermatologia, Oftalmolo-gia dureranno 4 anziché 5 anni.La riduzione del percorso di stu-dio riguarda 30 scuole su 55. Éprevisto l'accorpamento di cin-que scuole e la soppressione didue (Medicinaaeronauticaespa-ziale e Odontoiatria clinica gene-rale). Le Scuole di specializzazio-ne passano dalle attuali 61 a 5 5.

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