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Da imprese a iper-imprese a ciber-imprese Come una nuova architettura informativa e informatica abilita anche le piccole imprese a governare ed innovare i propri affari nella globalizzazione. Memorandum, Luglio 2014 Giulio Beltrami Sommario: Premessa Da imprese a iperimprese Dieci comandamenti, per le imprese del terzo millennio Architettura HyperBusiness Requisiti ed obiettivi Attuazione HyperBusiness Relatività delle risorse anagrafiche Frattale delle risorse organizzative Integrazione applicativa Comunicazione integrata Da iperimprese a ciberimprese Organizzazioni frattali Organizzazioni reattive Organizzazioni adattabili Organizzazioni predittive Organizzazioni cibernetiche Benefici e problemi previsti Premessa Per capir[mi] preferisco esprimermi in italiano (per ora), trattandosi di una memoria su una mia ricerca e sviluppo amatoriale, stimolata anche da discussioni, sul governo dei sistemi informatici e informativi, nel gruppo di lavoro interassociativo “IT Systems Architect”. Le illustrazioni riguardano una sperimentazione, con l’associazione Informatici senza Frontiere. 1

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Da imprese a iper-imprese a ciber-imprese Come una nuova architettura informativa e informatica abilita anche le piccole imprese a governare ed innovare i propri affari nella globalizzazione.

Memorandum, Luglio 2014 Giulio Beltrami

Sommario:

Premessa Da imprese a iper­imprese

Dieci comandamenti, per le imprese del terzo millennio Architettura Hyper­Business

Requisiti ed obiettivi Attuazione Hyper­Business

Relatività delle risorse anagrafiche Frattale delle risorse organizzative Integrazione applicativa Comunicazione integrata

Da iper­imprese a ciber­imprese Organizzazioni frattali Organizzazioni reattive Organizzazioni adattabili Organizzazioni predittive Organizzazioni cibernetiche

Benefici e problemi previsti

Premessa Per capir[mi] preferisco esprimermi in italiano (per ora), trattandosi di una memoria su una mia ricerca e sviluppo amatoriale, stimolata anche da discussioni, sul governo dei sistemi informatici e informativi, nel gruppo di lavoro inter­associativo “IT Systems Architect”. Le illustrazioni riguardano una sperimentazione, con l’associazione Informatici senza Frontiere.

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Da imprese a iper-imprese “1 Il mondo è tutto ciò che accade. 1.1 Il mondo è la totalità dei fatti, non delle cose.” Ludwig Wittgenstein, “Tractatus logico­philosophicus”, 1922 “La relazione viene per prima, precede” Gregory Bateson, “Mente e natura”, 1979 Con la globalizzazione le imprese non possono più godere le rendite di posizione di una volta, e sempre più il loro successo o insuccesso dipende da altre imprese; quindi bisogna adottare architetture informative e informatiche orientate alle “relazioni d’affari” fra imprese in rete, invece che alle risorse della specifica impresa, a cui riferisce il paradigma ERP, con il suo portafoglio gonfio di applicazioni gestionali: ERP, CRM, SCM, PDM, CMS, BPM, ecc..

Dieci comandamenti, per le imprese del terzo millennio Globalizzazione dei mercati e dematerializzazione del lavoro con l’ICT si influenzano a vicenda, per rivoluzionare il modo tradizionale di fare affari, che intendeva il sistema informativo come mero sussidio alle attività materiali, mentre: 1. Le imprese devono qualificarsi con i servizi digitali erogati, oltre che con le loro appendici

materiali, di prodotti, servizi e strumenti logistici. 2. Le imprese devono identificarsi con le relazioni d’affari ­ previste, attuali e trascorse – piuttosto

che con le proprie risorse organizzative. 3. Le imprese devono intrattenere, con la medesima diligenza e metodo, le relazioni d’affari con i

clienti, i fornitori, i collaboratori ed i partner. 4. Le imprese devono partecipare a molteplici comunità d’affari, distribuite fra le attività primarie e

quelle di supporto (secondo Porter). 5. La business knowledge dell’impresa deve essere condivisa, nelle comunità d’affari partecipate,

per la promozione dei servizi digitali offerti. 6. La business experience dell’impresa deve essere condivisa, con i clienti, i fornitori ed i partner,

nell’ambito delle catene di fornitura a cui essi collaborano. 7. La business intelligence dell’impresa deve considerare le prestazioni complessive, della

comunità d’affari partecipata, oltre quelle della propria impresa, con un approccio olistico. 8. Le relazioni d’affari cambiano ogni giorno, a fronte di problemi imprevisti, ma anche di nuove

opportunità di mercato; quindi le imprese devono gestire dinamicamente le risorse organizzative, interne (in­sourcing) ed esterne (out­sourcing).

9. Il sistema informativo, nelle reti di imprese, deve essere un self­service digitale, per garantire scalabilità di prestazioni ed economie di scala, senza colli di bottiglia organizzativi.

10. In particolare l’inclusione di nuove imprese o reti di imprese deve prevedere politiche di coaptazione, analoghe a quelle delle reti sociali, ma applicate agli affari.

Solo una rivoluzione copernicana, nell’architettura del sistema informativo, può abilitare le imprese, grandi e piccole, a diventare iper­imprese, per affrontare la globalizzazione, sfruttando iprogressi delle tecnologie dell’informazione e comunicazione

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Architettura Hyper-Business “Gli affari su Internet possono essere linkati (metaforicamente) come le pagine Web: iperlink che sono fatti dalle catene di transazioni che animano i processi di fornitura.” Robert Haugen and William McCarthy In concreto, con l’affermarsi del “cloud computing” e del “Web x.0”, come tecnologie abilitanti ogni collaborazione d’affari su Internet, il paradigma “Enterprise & Business” può evolversi in “Hyper Enterprise & Business”, e la “Enterprise Architecture (EA)” in una “Hyper Enterprise Architecture (HEA)”, in grado di meglio rappresentare l’impresa estesa o le reti di imprese, nei loro mercati. Consideriamola una naturale evoluzione del Web: hyper­text ⇒ hyper­media ⇒ hyper­business!

Requisiti ed obiettivi “Prendiamo ad esempio un terreno … se costruisco un muro, sono un architetto, per definizione ..., quindi lo dividerò in due parti e questa nozione di separazione … penso che funzionava in precedenza … oggi pone problemi perché separa. E’ evidente che dobbiamo costruire muri per proteggerci, ma è necessario che questi muri non ci separino… Possiamo pensare di sviluppare una architettura che sia protettiva, senza escludere …” Dominique Perrault, Intervistato in TV da Philip Daverio a Passpartout nel 2010 Per promuovere, e nel contempo tutelare, le reti di imprese l’architettura HyperBusiness è: “relativistica”, per considerare i diversi punti di vista e interessi, delle persone e delle imprese in

rete “semantica”, per abilitare ogni sorta di relazione d’affari, fra imprese in rete “mimica”, per propiziare l’emulazione, come motore di innovazione, per le reti di imprese “governabile” a livello collettivo, con intelligenza (intelligence), nel valutare le prestazioni, e con

diligenza (compliance), nel prevenire errori e abusi negli affari.

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Attuazione Hyper-Business L’ architettura Hyper­Business trova attuazione nella Google App HyperBusiness (brochure), prototipata a http://hypbiz.appspot.com/.

Relatività delle risorse anagrafiche Per abilitare relazioni d’affari, comunque variabili ed intrecciate, HyperBusiness prevede una anagrafe di risorse “neutrale”, rispetto alle persone, alle imprese ed alla natura dei loro affari. Sfruttando la scalabilità della piattaforma applicativa Google, detta anagrafe è concepita globale, per cui ogni persona (Person) ed impresa (Enterprise) hanno una unica rappresentazione al mondo; così come ogni ambito d’affari (sociale, merceologico, geografico, ecc.) è rappresentato da una comunità (Community):

mia comunità

mia impresa

popolazione della mia organizzazione

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Ogni impresa può quindi partecipare a più comunità d’affari, esibendo apposite organizzazioni (Org), con il loro organigramma di membri umani (Member) e di dispositivi attivi (Device) , entro 1

gerarchie di ruoli (Role), di competenza e/o ubicazione:

Ove il delegare una “agenzia” ad altro ruolo, nella stessa comunità, anche recursivamente, abilita ogni sorta di collaborazione, intra e inter organizzativa: matriciale, esternalizzata, ecc.. Per cui ogni persona può partecipare (stakeholder) a diversi ruoli, in diverse organizzazioni, di diverse imprese e comunità d’affari:

direttamente, come agente (Agent) di un membro in tali ruoli indirettamente, quando il suo ruolo diretto é assegnato come agente in un altro

Ciò corrisponde alla realtà umana, in cui ogni individuo frequenta quotidianamente diversi ambiti di vita e di lavoro: famiglia, società, professione, ufficio, squadra, scuola, ecc.. E corrisponde all’attuale mondo del lavoro, in cui spesso si lavora in una professione o impresa, per una molteplicità mutevole di altre imprese: come [sub]fornitore, partner, consulente, ecc... Per i partecipanti (stakeholder) HyperBusiness genera un Curriculum Vitae, con la cronologia dei ruoli ricoperti e delle relative competenze procedurali, nelle varie organizzazioni partecipate:

1 L’architettura Hyper­Business include infatti anche la Internet of Things (IoT).

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Frattale delle risorse organizzative Per semplificare e rendere flessibile la gestione degli affari (pianificazione, esecuzione, analisi e rendicontazione) l’organizzazione HyperBusiness supera i limiti della classica modellazione a “flow­chart” dei processi, adottando una struttura “frattale”, di norme produttive e procedure esecutive, intrecciate fra di loro e con l’organigramma:

Procedure/Procedures

Organigramma/Org­Chart

Norme/Standards

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La pianificazione di un affare (business) consiste quindi in una gerarchia di procedure, che stabiliscono sequenza e modalità d’esecuzione dei procedimenti (process) costitutivi:

1. Ruolo competente 2. Norma produttiva 3. Norma motivante o condizionante 4. Tempi e metodi (scadenze, urgenze, ecc.)

Ove anche le norme prevedono una struttura gerarchica, di modelli di contenuti opzionali, la cui produzione, andando a costituire il fascicolo documentale dell’affare, può condizionare istanze di subprocedimenti successivi o motivare istanze di affari subordinati. Inoltre le norme permettono di “connettere” risorse anagrafiche, come parti in causa del procedimento, e di “annettere” applicazioni esterne, in particolare Google Apps (Gmail, Drive, Calendar, Hangout, ecc.), per la gestione assistita di qualsivoglia contenuto/evento. L’esecuzione di un affare prevede l’instanza delle procedure subordinate, con la produzione di documenti a norma, da parte degli addetti, ai ruoli competenti, che se ne facciano carico, secondo il paradigma dell’azione linguistica (Language­Act Perspective) di Winograd e Flores. In base al ruolo di partecipazione assunto, nell’organizzazione così pianificata, il partecipante (player) dispone quindi di una “lista di compiti” (To Do List), articolata in:

1. Affari nuovi, da iniziare 2. Procedimenti pendenti, da farsi carico 3. Procedimenti correnti, da eseguire 4. Procedimenti espletati, da consultare

La consuntivazione degli affari si basa sul “giornale dell’affare”, alimentato dall’esecuzione dei procedimenti costituenti e articolato in “registro procedimenti” e “fascicolo documentale”:

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Integrazione applicativa Di per sè HyperBusiness non automatizza la produzione effettiva degli addetti, ma si limita a orchestrarne il lavoro, occupandosi di decisioni & attività & risultati. Mentre l’attività produttiva, di contenuti a norma, può essere automatizzata a livello voluto, semplicemente integrando applicazioni Google (Gmail, Drive, ecc.) e/o aziendali (contabilità, magazzino, bilancio, ecc.), come "componenti applicativi verticali" di HyperBusiness stesso.

Comunicazione integrata Parimenti HyperBusiness non implementa la comunicazione fra partecipanti, ma delega ciò a Gmail, Google+ Hangout, ecc.. Ma la comunicazione personale, immediata o asincrona, resta un fattore essenziale per fare affari, sopperendo i formalismi di qualsiasi sistema di controllo e contabilizzazione delle attività, secondo un detto Cluetrain revisionato: i mercati non sono solo negoziazioni, ma anche conversazioni. Per questo HyperBusiness, non solo incorpora un suo soft­video­phone HyperPhone:

ma combina comunicazione & collaborazione, contestualizzando ogni chiamata e messaggio con l’identità personale ed il ruolo degli interlocutori, nel Mondo HyperBusiness.

HyperBusiness assicura e disciplina ogni comunicazione d’affari, identificando e qualificando sistematicamente gli interlocutori, con il loro ruolo organizzativo.

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Da iper-imprese a ciber-imprese “Mobilis in mobili” Capitano Nemo Per affrontare i problemi e le opportunità emergenti, nelle comunità d’affari partecipate, ottemperando i requisiti della iper­impresa, HyperBusiness prevede una architettura d’impresa (Enterprise Architetture) a scalare in flessabilità organizzativa:

1. Reattiva rispetto alle situazioni esistenti 2. Adattabile rispetto alle variazioni delle situazioni 3. Predittiva rispetto alle tendenze di variazione delle situazioni

Allo scalare di tali paradigmi organizzativi, corrisponde l’evoluzione dei criteri gestionali d’impresa:

dall’efficenza all’efficacia, nell’uso delle risorse; dalla conservazione all’innovazione, nelle relazioni d’affari.

Ad abilitare tutto ciò provvedono due peculiarità di HyperBusiness, già viste:

gestione relativistica delle risorse anagrafiche (persone, imprese e comunità d’affari) gestione frattale delle risorse organizzative (organigramma, norme produttive e procedure

esecutive) La prima rende l’organizzazione un sistema aperto, in grado di relazionarsi dinamicamente con altre organizzazioni, della stessa comunità d’affari, di cui condivide il destino. La seconda la rende un complesso evolutivo di fattori d’affari (Orgoni?), facilmente plasmabili, a fronte delle circostanze, e selezionabili, in base a una valutazione delle loro prestazioni.

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Organizzazioni frattali La flessibilità di HyperBusiness è garantita dalla struttura frattale delle risorse organizzative della impresa (organigramma, norme e procedure), che determina il frattale dei servizi d’affari erogabili:

Servizio “Richiesta Progetto” Servizio “Gestione Progetto”

Una sorta di Sommario dei Servizi dell’organizzazione che: 1. Indicando chi e dove (impegno) faccia cosa (risultato), come (proposito) e perchè (situazione). 2. Misurando le prestazioni relative dei fattori organizzativi in campo serve a governarla, migliorarla e, se il caso, innovarla; oltre a fungere da materia prima per redigere rapporti e accordi sui suoi livelli di servizio (SLA). Particolare valore semantico hanno nel Sommario le “situazioni”, che motivano o condizionano i “propositi”, declinati nelle categorie degli “Atti Linguistici” (Speech Acts), di Austin e Searle:

Assertivi Direttivi Commissori Espressivi Dichiarativi

HyperBusiness provvede modelli semantici (pattern) utili a propiziare ed a mantenere le relazioni d’affari delle imprese, fra le loro organizzazioni e con il personale interessato (stakeholder).

Curriculum Vitae, che caratterizza la persona, e Sommario dei Servizi, che caratterizza la organizzazione, agevolano rispettivamente le ricerche di personale e di mercato.

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Organizzazioni reattive HyperBusiness è conforme allo Extended Enterprise Architecture Framework E2AF:

che adotta il paradigma “rispondere alle sensazioni” (sense & response), invece del tradizionale “fare per vendere” (make & sell), nella conduzione degli affari (business management). 2

In particolare ogni “affare” in HyperBusiness: 1. Parte da un “proposito” procedurale, motivato da una “situazione” a norma da affrontare, con

l’“impegno” di un ruolo, per ottenere un “risultato” a norma, che potrebbe implicare altre “situazioni”, atte a motivare “affari” subordinati.

2. Procede in modo recursivo, sul frattale di “propositi” procedurali subordinati, condizionabili da “situazioni” pre­scelte, e che, a loro volta, prevedono l’“impegno” di un ruolo, per ottenere “risultati”, generando eventuali “situazioni”, per condizionare ulteriori “propositi” subordinati.

3. Misura le prestazione, ergonomiche ed economiche, di ognuno dei fattori organizzativi costituenti.

2 ricorda un classico della Intelligenza Artificiale robotica: il “situation calculus” di MacCarthy.

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L’architettura reattiva dell’organizzazione HyperBusiness permette di ottimizzare le risposte alle situazioni, interne ed esterne, migliorando l’efficienza degli affari: Profilo di servizio:

Situazione iniziale motivante il Proposito procedurale principale (Affare):

Risultato di un Proposito procedurale subordinato, che funge anche da Situazione/Condizione

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Organizzazioni adattabili La reattività organizzativa è presupposto per un ulteriore passo architetturale, che in letteratura prende nomi come:

Adactive Complex Enterprise (ACE) Actionable Business Architecture

perchè prevede ulteriori meccanismi di adeguamento dell’organizzazione alle circostanze, interne ed esterne, con l’obiettivo di migliorare l’efficacia degli affari. Di per sé la struttura frattale dell’organizzazione HyperBusiness ne semplifica la revisione, a qualsiasi livello di dettaglio dei fattori d’affari: potando o aggiungendo tronchi e rami, in base a criteri di Enterprise Performance Management (EPM), arricchiti dalla emulazione delle buone prassi nella comunità d’affari partecipata. La reattività, insieme alla capacità rappresentativa di collaborazioni intra e inter­organizzative, permette di formulare l’analisi SWOT dell’organizzazione HyperBusiness, in ottica Extended Enterprise Performance Management (XEPM).

Fattori Positivi Negativi

Interni Forze Debolezze

risorse utili e attive: Buoni propositi Risultati positivi Adeguato impegno dei partecipanti

risorse inutili e/o passive: Cattivi propositi Risultati negativi Scarso impegno dei partecipanti

Esterni Opportunità Minacce

organizzazioni collaboranti emulazione delle altrui buone prassi entrare in altre comunità d’affari ecc.

organizzazioni concorrenti plagio delle proprie buone prassi declino della comunità d’affari ecc.

Tenendo conto che ogni organizzazione HyperBusiness è impegnata in una comunità d’affari, per una classe PEST (Politica, Economica, Sociale o Tecnologica) di fattori esterni SWOT critici.

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Organizzazioni predittive L’adattabilità organizzativa è presupposto per l’ulteriore passo architetturale, che in letteratura prende il nome di “Predictive Enterprise”, perché abilita una conduzione proattiva degli affari, oltre che meramente reattiva, allo scopo di meglio garantire sussistenza e prosperità all’organizzazione. Si tratta di elaborare statisticamente la serie di analisi SWOT della organizzazione, in ottica Extended Enterprise Dynamic Performance Management (XEDPM), per rilevare le tendenze dei fattori rilevati, allo scopo di classificare importanza e urgenza nell’intervenire sui fattori critici. Per ciascun servizio è ad esempio disponibile una classificazione statistica d’uso (ergonomia) dei diversi fattori d’affari, integrale o nel periodo:

Ma mentre l’analisi statistica offre strumenti e metodi consolidati (business Intelligence), resta il problema di tradurre previsioni e diagnosi in efficaci azioni operative sull’organizzazione. Fino a questo livello di HyperBusiness simili interventi restano riservati al personale umano, di “grado” gestionale e direttivo, dell’organizzazione stessa; ma si prevede un ulteriore passo architetturale, per abilitare l’automazione di tutti o parte tali compiti. Sembra fantascienza, ma non lo è, se si pensa ad esempio al meccanismo di auto organizzazione nelle moderne applicazioni di posta: l’aggiornamento [semi]automatico della rubrica, con gli indirizzi dei nostri nuovi interlocutori.

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Organizzazioni cibernetiche In HyperBusiness le imprese sono intese come organismi cibernetici i cui agenti partecipanti (stakeholder) cooperano, entro una sorta di “thai­ci”, per migliorare la conoscenza organizzativa (nella anagrafe risorse) utile a governare la esperienza d’affari (nel giornale degli affari):

Abbiamo visto strumenti e metodi, per assistere gli addetti nel: 1. Ottimizzare i servizi d’affari, migliorando il responso della organizzazione alle situazioni

esistenti, interne ed esterne. 2. Innovare i servizi d’affari, adattandoli alle nuove situazioni, interne (es. dimissioni o

riqualificazione del personale) ed esterne (es. nuovi clienti e nuovi mercati). 3. Pianificare i servizi d’affari, prevenendo certe variazioni delle situazioni, interne ed esterne. A questo punto non resta che valutare la possibilità tecnica e l’opportunità per gli affari di realizzare meccanismi [semi]automatici di revisione o innovazione dei servizi, nell’ottica sopra vista. Si tratta di spostare, almeno in parte, certe responsabilità gestionali e direzionali, dall’uomo al software, sfruttando la plasticità di HyperBusiness e prendendo in considerazione ulteriori ambiti, “esterni” all’organizzazione già estesa: 1. Organizzazioni concorrenti, nella stessa comunità d’affari partecipata 2. Altre comunità HyperBusiness (altri mercati) più l’immenso bacino delle risorse e relazioni d’affari “dis­organizzate” nel Web, filtrato da Google (Search, Gmail, Drive, ecc.) e rappresentato in figura dall’oceano azzurro, che circonda il “thai­ci” del Mondo HyperBusiness. La trasformazione della iper­impresa in una ciber­impresa, è abilitata da un motore “cerca affari”, in grado di reperire, nei tre ambiti “esterni” all’organizzazione (comunità partecipata, altre comunità e Web), informazioni attinenti i suoi profili di servizio (business­pattern matching), e di conseguenza suggerire nuovi profili o miglioramenti dei profili vigenti.

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Il “cerca affari” (new business mining), diversamente dai tradizionali sistemi aziendali di “business intelligence”, tratta informazioni esterne all’organizzazione vigente, declinate nelle dimensioni e filtrate (match/search) nei contenuti dai suoi profili di servizi:

Dimensione Scopo Mondo HyperBusiness Mondo Web

Situazioni trovare motivazioni Confronto fra norme Ricerca per norma

Propositi emulare procedure Confronto fra procedure Ricerca per procedura

Impegni cercare personale Confronto fra competenze dei ruoli e Curricula

Ricerca per ruolo, con le sue competenze e/o ubicazione

Risultati scoprire prodotti e/o servizi

Confronto fra risultati Ricerca per norma

e riguardanti tutti i fronti dell’impresa: prodotti, clienti, fornitori, partner, collaboratori ed autorità:

L’intervento innovativo, motivato dalla scoperta di nuove opportunità, nel mondo HyperBusiness e sul Web, o da richieste esplicite di altre organizzazioni, può essere condotto a due livelli:

INTERNO Complessificando l’organizzazione vigente, con l’immissione, nel frattale, di nuovesituazioni, nuovi risultati e nuovi propositi.

ESTERNO Fondando una nuova organizzazione, in altra comunità d’affari, esistente o creata “ad hoc”.

Nel primo caso si tratta di “innovazione” negli affari e nel secondo di “diversificazione” di mercato.

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Benefici e problemi previsti “In analogia con la grammatica di una lingua, che consente alle persone di condurre una conversazione, la grammatica delle regole ­ vale a dire l’insieme delle routine ­ consente agli individui (attori organizzativi o membri di una società) di portare a termine compiti complessi in situazioni che cambiano. In questo senso alcuni autori hanno definito le routine le abilità di un’organizzazione… Infatti le organizzazioni imitano e copiano le routine di altre organizzazioni nel loro campo per aumentare sia la loro efficienza tecnica, sia la loro legittimazione sociale. L’imitazione ha una duplice conseguenza per l’apprendimento fra organizzazioni che competono entro lo stesso campo: la soluzione che viene copiata porta a diminuire il vantaggio competitivo di chi l’aveva inventata ma nel contempo beneficia del processo di diffusione che le assicura una maggiore legittimazione.” Silvia Gherardi e Davide Nicolini, “Apprendimento e conoscenza nelle organizzazioni” , Marzo 2004, Carocci collana “le bussole”. Adottiamo quindi l’analisi SWOT per valutare la stessa architettura HyperBusiness :

Fattori Positivi Negativi

Interni Forze Debolezze

Riduzione dell’architettura d’impresa, a fronte della crescente complessità e varietà degli ambiti industriali, economici e sociali approcciabili. Semplificazione ed elasticità gestionale, originata da modularità frattale e da apertura gestionale (da org estesa a comunità, fino al Web mediato da Google).

L’approccio globale e la pervasività della architettura sono una sfida, anche alla scalabiltà della piattaforma Google. Si tratta di una applicazione di GRC, per cui deve essere lei stessa del tutto governabile, sicura rispetto ai rischi e conforme alla normativa.

Esterni Opportunità Minacce

Abilitazione di relazioni d’affari dinamiche, senza vincoli di genere e dimensione, per supportare la globalizzazione, anche nelle piccole imprese. Innovazione di processo (procedure) e di prodotto (norme), per emulazione fra imprese in rete, fatti salvi diritti automatici. Ricerche di personale e di mercato, supportate da profili semantici automatici.

Resistenze alla trasparenza, con cui condividere conoscenza organizzativa ed esperienza d’affari, a partire dai partecipanti (stakeholder). Resistenza alla libera concorrenza. Timori sulla privacy presunta.

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