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PROGETTO REPORT C i c l o C l i c k Ass. cult. Il Tre Ruote Ebbro Settembre 2013 Settembre 2014

CicloClick

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CicloClick è un progetto dell'associazione culturale "Il Tre Ruote Ebbro" per implementare la rete di mobilità ciclabile dell’Area Vasta Valle d’itria. CicloClick è finanziato da “Crea-Attiva-Mente”,Pugli(A)Pedali, Regione Puglia, Assessorato alla Mobilità; è realizzato in collaborazione con il Comune di Locorotondo, il Comune di Cisternino, l’Area Vasta Valle d’Itria, il Laboratorio urbano G.lan, il GAL Valle d’Itria e l'associazione Contro Pedale. Progetto a cura di Annalisa Adobati e Livianna Curri settembre 2013 - settembre 2014

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PROGETTO

REPORT

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Ass. cult.Il Tre Ruote

Ebbro

Settembre

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NOZIONI DI BASE

10La mobilità ciclistica

Le nozioni e la terminologia per l’inquadramento della tematica

12Le tipologie

Le quattro tipologie di piste

ciclabili

IL PROGETTO

IND

CE

CHI SIAMO

4Il Tre Ruote

EbbroL’associazioneculturale attiva dal 2005 sul

territorio della Valle d’Itria

6CicloClick

Il progetto per la rete di mobilità

ciclabile dell’Area Vasta

Valle d’Itria: Obiettivi specifici e risultati attesi

INDICE

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PROGETT-AZIONE

44 La

progettazione I diversi livelli di

azione sul sistema della mobilità:

Mobilità locale, inter-comunale,

intermodale, turistica

54Punti di sosta

e ristoro I diversi livelli di

azione sul sistema della mobilità

IL CONTESTO

14L’esistenteIl contesto di riferimento

18 ConnessioniLa rete di mobilità su gomma e su

ferro e il loro collegamento con le reti di mobilità

ciclabile

22 La rete degli albergabici

L’ospitalità su due ruote

25 Area Vasta Valle d’Itria

Itriaciclabile

40Sopralluoghisul territorioLa verifica delle

segnalazionie la scoperta del

territorio

42Il corso di

CiclomeccanicaImparare a

manutenere la bicicletta

STRATEGIA DEL

PROGETTO

28La strategia progettuale

Le fasi del progetto CicloClick

32Progettazione partecipata

Come si articola il percorso

Cosa emerge dagli incontri

I punti di forza e i punti di debolezza della Valle d’Itria

CREDITI

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CHI SIAMO

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OECOFARMsviluppo rurale sostenibileprogetto di sensibilizzazione sui temi del vivere sostenibile, declinato in tre macroaree: Agricoltura, Edilizia e Turismo.

VISIONI RURALIpercorso collettivo di ascolto e confronto sul valore dell’agro del Comune di Locorotondo.Nell’immagine Planning for real per la progettazione partecipata di un parco per bambini.

TASTE - perc

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lorizzazione delle produzioni enogastronomiche locali

ENERGETICA - primo corso in Valle d’itria di costruzione di un pannello solare termico

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L’associazione culturale Il Tre Ruote Ebbro nasce a Locorotondo nel 2005 con l’obiettivo di contribuire alla creazione di una nuova sensibilità sociale ed ambientale, facendo leva sui due aspetti che formano la sensibilità dell’individuo, ovvero la dimensione culturale e il territorio. L’approccio strategico dell’associazione si è concentrato sulla ricerca e l’individuazione di nuove pratiche partecipative capaci di promuovere lo sviluppo sostenibile, attraverso un costante e proficuo dialogo fra istituzioni e comunità locali. Dal 2005 ad oggi le azioni rivolte al rapporto tra cittadino e territorio hanno abbracciato sia attività di ricerca, sensibilizzazione e informazione come indagini territoriali, mostre, conferenze e tavole rotonde, sia eventi aggregativi e culturali. Prospettive future della associazione riguardano la promozione di una

strategia di sviluppo territoriale imperniata sul concetto di “competitività sociale”, ovvero la capacità dei soggetti e delle istituzioni di operare insieme in modo efficace e proficuo e riconoscere, esprimere e favorire interessi individuali e collettivi.

Il Tre Ruote EbbroL’associazione culturale della Valle d’Itria

ENERGETICA - primo corso in Valle d’itria di costruzione di un pannello solare termico

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PROGETTO

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Cicloclick ha previsto la

realizzazione di un piano di azioni per la promozione della mobilità ciclabile per la Valle d’Itria, attraverso la creazione di uno strumento partecipativo volto alla promozione della ciclabilità e dei mezzi di trasporto pubblico nel territorio di Locorotondo e nei comuni limitrofi. Al centro della progetto vi era la creazione di una piattaforma web che raggruppasse le reti di mobilità sostenibile del territorio di riferimento. I contenuti della piattaforma web sono stati realizzati attraverso un percorso partecipato, finalizzato a capire i comportamenti e le necessità dei ciclisti, in modo da creare le migliori condizioni per l’effettiva attuazione degli interventi previsti.

In seguito ad incontri di coordinamento con i rappresentanti del Comune di Locorotondo si è delineata la possibilità di utilizzare una piattaforma già esistente, realizzata all’interno del progetto della Rete degli Itinerari Ciclabili dell’Area Vasta della Valle d’Itria1. La piattaforma itriaciclabile.it, infatti, necessitava di essere implementata con percorsi, punti di riferimento e news per l’intero territorio dell’Area Vasta Valle d’Itria, ad eccezione del Comune di Monopoli, che attualmente risulta essere l’unica area aggiornata; pertanto i contenuti “partecipati” realizzati all’interno del progetto Cicloclick, verificata l’attendibilità delle informazioni raccolte e la 1. Questo progetto si inserisce nel progetto Cy.Ro.N.Med (Cycle Route Network of the Mediterranean), nell’ambito del quale la Regione Puglia ha individuato sul proprio territorio le dorsali della rete ciclabile regionale costituita dagli itinerari della rete ciclabile italiana Bicitalia e di quella transeuropea EuroVelo.

CicloClickIntroduzione al progetto

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PROGETTO

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percorribilità completa dei percorsi indicati, saranno riversati sulla piattaforma. La mappa fornirà uno strumento indispensabile per la comunità di ciclisti, conterrà tutte le informazioni utili per seguire i percorsi ciclabili individuati, così da poter godere appieno degli attrattori paesaggistici, storici, archeologici presenti lungo i percorsi.La piattaforma itriaciclabile si configurerà come un servizio di utilità pubblica dedicato a tutti coloro che amano muoversi in bicicletta, dove sia possibile individuare percorsi ciclabili di interesse.

Obiettivi specifici• Rafforzare la mobilità ciclopedonale all’interno dei comuni, (piste ciclabili, servizi alla ciclabilità, moderazione del traffico).• Garantire l’accessibilità ciclopedonale tra i vari Comuni.

• Rafforzare l’intermodalità Bici-TPL.• Promuovere e facilitare lo spostamento con l’utilizzo del treno+bici.

Risultati attesi• Il rafforzamento delle conoscenze disponibili sul potenziale di sviluppo della mobilità ciclabile nell’area.• Il consolidamento delle relazioni di collaborazione tra i soggetti coinvolti dal progetto.• La sollecitazione della disponibilità dei cittadini e degli utenti del territorio ad adottare modalità di spostamento più sostenibili.• Lo sviluppo della capacità di governo locale a favore della ciclabilità.

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Il presente lavoro rappresenta una sintesi del processo di progettazione partecipata realizzata all’interno del progetto CicloClick. Tale processo ha coinvolto, oltre ai comuni e all’associazione culturale “Il Tre Ruote Ebbro”, tutte le associazioni e le diverse realtà che si occupano, nei territori interessati, di ospitalità turistica, mobilità sostenibile ed ambiente.

Il piano quindi non ha le caratteristiche proprie del piano urbanistico di settore ma rappresenta più il risultato del lavoro svolto con le associazioni ed i cittadini sulla tema della mobilità ciclistica.Si tratta quindi di una proposta collegiale scaturita dal lavoro comune sviluppato in quest’ultimi mesi.Le analisi e le proposte raccolte vogliono essere

un elemento concreto per il miglioramento delle condizioni di uso della bici negli spostamenti quotidiani. Proposte reali, quindi, anche di basso impatto economico, ma che intendono realizzare cambiamenti effettivi ed immediati nella viabilità ciclistica esistente. In sostanza il presente report si propone di fornire una sintesi di buoni principi, appunti normativi e suggerimenti operativi al fine di evidenziare i principali aspetti da considerare per la progettazione, la promozione e lo sviluppo della mobilità dolce in Valle d’Itria.

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NOZIONIDI BASE

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Percorso promiscuo pedonale e ciclabileconsentiti se le strade non hanno dimensioni sufficienti per la realizzazione di una pista ciclabile e di un contiguo percorso pedonale.

MO

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Pista ciclabile a doppio senso di marcia su corsie riservatericavata da carreggiata stradale e delimitata da elementi separatori

Piste

cicla

bili in sede propria

Percorsi promiscui veicolari e ciclabili

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La mobilità ciclistica non è regolamentata in maniera esaustiva nel quadro legislativo nazionale, elemento che si misura anche con le difficoltà riscontrabili nella mobilità urbana e con la carenza di infrastrutture ciclabili nelle nostre realtà. Con la legge 366 del 19 ottobre 1998 “Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica” si sono inseriti nel codice della strada alcuni articoli in cui si stabilisce che:

- le strade di nuova costruzione (extraurbane secondarie, urbane di scorrimento, strade urbane di quartiere e strade locali) devono avere una pista ciclabile realizzata in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali;

- in caso di manutenzione straordinaria delle strade, gli enti

proprietari devono realizzare percorsi ciclabili.

In realtà, per diversi motivi, non ultimi quelli legati alle difficoltà economico finanziarie degli enti locali stessi, questo non sempre si è verificato. Tuttavia si è assistito negli ultimi anni ad una evoluzione culturale di maggior sensibilità verso la mobilità sostenibile, con particolare riguardo all’uso della bicicletta, che ha man mano suggerito una riconsiderazione complessiva del concetto di mobilità, per cui in presenza di determinate condizioni di regolamentazione e moderazione della viabilità secondaria e urbana, la realizzazione di piste ciclabili riservate non è più l’unica misura possibile per lo sviluppo e la messa in sicurezza della mobilità ciclabile, né necessariamente quella più adatta a tutte le situazioni. Infatti nelle reti locali appartenenti

La mobilitàNozioni di base

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NOZIONIDI BASE

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agli ambiti residenziali e per le strade secondarie, le misure di regolamentazione della circolazione promiscua e di moderazione della velocità dovrebbero ridurre fortemente la pericolosità della coesistenza di veicoli a motore con le biciclette, riducendo la necessità di predisporre piste ciclabili riservate. Per un’analisi esaustiva di seguito riportiamo le principali definizioni secondo il D.M. 557 del 30 novembre 1999, con il quale sono state definite le linee guida riguardanti le caratteristiche tecniche delle piste ciclabili, distinte in quattro tipi di percorsi (con diversi livelli di sicurezza riservati all’utenza ciclistica):

1. Percorsi promiscui veicolari e ciclabili sulla rete viaria principale: laddove per motivi economici o di spazi insufficienti non sia stato

possibile realizzare piste ciclabili separate, i percorsi promiscui ciclabili e veicolari sono consentiti solo per dare continuità agli itinerari ciclabili. In questi casi è fondamentale che siano attuate misure di moderazione della velocità e di manutenzione del manto stradale al fine di garantire ai ciclisti la massima sicurezza possibile.

2. Percorsi promiscui pedonali e ciclabili all’interno di zone a traffico limitato: sono consentiti, previa apposizione di apposita segnaletica, se le strade non hanno dimensioni sufficienti per la realizzazione di una pista ciclabile e di un contiguo percorso pedonale.

3. Piste ciclabili su corsie riservate ricavate da:

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• carreggiata stradale ad unico senso di marcia: la pista ciclabile deve essere attigua alla corsia destinata ai veicoli a motore ed ubicata di norma a destra rispetto al senso di marcia e nel lato opposto dell’eventuale fascia parcheggio;• marciapiede ad unico o doppio senso di marcia: qualora l’ampiezza ne consenta la realizzazione senza pregiudizio per la circolazione dei pedoni e sia ubicata sul lato adiacente alla carreggiata stradale, purché regolamentata da apposita segnaletica.

4. Piste ciclabili in sede propria: • delimitate da elementi separatori. In tal caso offrono una maggiore protezione rispetto alle corsie ricavate sulla carreggiata. • Separate dalla parte di strada destinata alle automobili solo tramite segnaletica orizzontale: esse presentano il problema della sosta abusiva delle automobili, che spesso si posizionano sulla pista per fermate più o meno brevi.

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CONTESTO

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TO Il territorio registra una

presenza considerevole di percorsi ciclabili e di elementi funzionali alla creazione di un piano per la rete di mobilità. Si tratta spesso però di strutture non connesse fra loro che non costituiscono quindi quella rete di percorsi che renderebbe, soprattutto

nei collegamenti intercomunali, agevole lo spostarsi in bicicletta. Inoltre di particolare criticità risultano gli attraversamenti agli incroci, infatti, se alla mancanza di piste ciclabili in sede propria e in corsie riservate, è facile sopperire grazie ad una fitta rete di strade secondarie classificabili, seconda la normativa vigente, come “strade a basso traffico” e

“strade senza traffico”1, gli attraversamenti con la rete viaria principale risultano ad oggi estremamente pericolosi. Tuttavia l’attuazione di misure di regolamentazione della circolazione promiscua e di moderazione della velocità dovrebbero ridurre fortemente la pericolosità della coesistenza di veicoli a motore con le biciclette, garantendo ai ciclisti la massima sicurezza stradale. Per quanto riguarda

la viabilità comunale nei centri storici sono presenti aree

1. Strade a basso traffico: strade con percorrenze motorizzate inferiori a 500 veicoli/die, senza punte superiori ai 50 veicoli/ora. Strade senza traffico: strade con percorrenze motorizzate inferiori a 50 veicoli/die.

Rappresentazione dell’esistenteil contesto di riferimento

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pedonali, tuttavia queste zone risultano quasi sempre isolate, dal punto di vista della mobilità ciclistica, dai percorsi ciclabili.Anche nelle aree residenziali non sono diffusi gli interventi di moderazione del traffico. Questo rappresenta una criticità soprattutto nelle aree rurali, dove se da un lato il traffico è limitato e quindi potrebbero in potenza costituirsi come zone a circolazione promiscua, l’elevata velocità dei pochi mezzi rappresenta un oggettivo pericolo per i ciclisti.

Per quanto riguarda gli itinerari turistici, le criticità sono le medesime, visto e considerato che, per la morfologia e le caratteristiche antropiche del territorio, molti di questi itinerari si inseriscono nelle aree rurali. Il lavoro realizzato dal G.A.L. Valle d’Itria si inserisce in questo contesto come azione

fondamentale in quanto sopperisce, per quanto riguarda gli itinerari da loro valorizzati, ad alcune criticità evidenziate, attraverso il posizionamento della segnaletica sui percorsi, la realizzazione di aree di sosta attrezzate e il rifacimento di alcuni tratti di muretti a secco. Infine il territorio è interessato dalla ciclovia dell’Acquedotto. Ad oggi è stato realizzato il primo stralcio del progetto di ciclovia, di 15 chilometri complessivi, tra Locorotondo e parco Pineta Ulmo (Ceglie Messapica) e rappresenta il primo tratto pugliese del percorso ciclabile nazionale n. 11 “Ciclovia degli Appennini” della rete Bicitalia. La pista ciclabile è su sede propria e non presenta criticità ma non è raggiungibile in maniera agevole dai centri abitati limitrofi.

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Savelletri

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Fasano

Monopoli

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IL TERRITORIOLa

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La Valle d’

Itria

Il sistema costiero

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Il territorio dell’Area Vasta Valle d’itria è caratterizzato dalla presenza di tre grandi ambiti distinti, con peculiarità specifiche:

1. La Murgia dei Trullicomprendente i Comuni di Alberobello, Castellana Grotte, Noci e Putignano;

2. la Valle d’Itria comprendente i Comuni di Cisternino, Locorotondo e Martina Franca;

3. il Sistema costieroall’interno del quale ricade solo il Comune capofila di Monopoli.La presenza del Comune di Monopoli all’interno del comprensorio di riferimento ha indotto il team di lavoro ad estendere l’area di indagine anche al sistema costiero limitrofo, al

fine di soddisfare l’esigenza di collegamento tra l’entroterra e la costa, sia in riferimento ad una mobilità intercomunale per motivi di lavoro o spostamenti saltuari, sia in relazione all’ampliamento e miglioramento dell’offerta turistica.Pertanto l’indagine è stata estesa al Comune di Fasano ed alle sue numerose frazioni: Montalbano, Torre Canne, Savelletri, Canale di Pirro e Pozzo Faceto. In questo modo è stato possibile immaginare un sistema integrato di viabilità capace di collegare il territorio collinare a quello costiero, con particolare attenzione al Parco naturale regionale “Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo”, un’area naturale complessa caratterizzata da numerosi habitat naturali, oliveti secolari, la via Traiana, siti archeologici e di rilevanza storico-culturale, masserie storiche e frantoi ipogei. La Valle

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Stazione Ferroviaria FI

Linea ferroviaria FI

Stazione Ferroviaria FSE

Linea ferroviaria FSE

MOBILITA’ SU FERRO

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Castellana Grotte

Alberobello

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Cisternino

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Monopoli

Locorotondo

Polignano a mare

MOBILITÀ SU FERRO

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Il territorio è attraversato dalle Ferrovie del SudEst, una rete ferroviaria capillare che collega il capoluogo di regione con la zona interna costituendo, così, un ramificato tessuto di comunicazione che mette in relazione uomini e paesi lungo la penisola. Questa rete di collegamento è riconosciuta come elemento di valore, infatti non solo ha una ramificazione capillare sul territorio, ma offre anche un servizio frequente sulla tratta Bari- Taranto con fermate intermedie sul territorio di riferimento, come Putignano, Noci, Alberobello, Locorotondo e Martina Franca. Inoltre si sottolinea come, su molte delle corse, sia possibile il trasporto delle biciclette, previa richiesta del relativo biglietto di supplemento. E’ consentito, inoltre, previa richiesta del relativo biglietto di supplemento, il trasporto gratuito su tutti i treni di bici pieghevoli al seguito del viaggiatore (contenuta o no in

apposita sacca porta bici), purchè l’ingombro complessivo non superi le dimensioni di cm. 70 x 110 x 30 e non venga recato pericolo o disagio ad altri viaggiatori. Le criticità riferite alle Ferrovie del SudEst riguardano sostanzialmente la sospensione del servizio domenicale, che effettivamente incide negativamente sulla mobilità turistica, sia di breve che di lungo raggio, e l’assenza di posteggi idonei presso le stazioni. La presenza di strutture di parcheggio è una delle fondamentali condizioni per invogliare i cittadini a servirsi della bicicletta e ogni spesa in questo settore verrà rapidamente ripagata in termini di salute pubblica, costi nella pianificazione e miglioramento ambientale. Naturalmente a patto di adottare soluzioni che siano funzionali, comode, sicure ed esteticamente valide.

La mobilità su gomma e su ferro e i collegamenti con le reti di mobilità ciclabile

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CONTESTO

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Autolinee SudEst

Autolinee SudEst - stagionale

Autolinee Lorusso

Trasporto urbano Fasano

MOBILITA’ SU GOMMA

Savelletri

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Castellana Grotte

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Ceglie Messapica

MOBILITÀ SU GOMMA

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La mobilità su gomma presenta molte criticità in più per quanto concerne il territorio di riferimento, infatti le corse risultano essere estremamente ridotte, in particolare per quanto riguarda alcune tratte. Nel dettaglio i comuni di Locorotondo e Martina Franca risultano essere ben collegati tra loro, con un elevato numero di corse, che collegano i comuni anche al capoluogo di provincia Taranto. Il servizio differisce per quanto concerne i collegamenti con i comuni marittimi, come Fasano, Monopoli e Torre Canne, infatti dalla Valle d’Itria le corse sono estremamente ridotte, talvolta vi è un lasso si tempo pari a tre ore tra una corsa e l’altra. I collegamenti con Alberobello e Cisternino sono ancora più critici, in alcuni casi addirittura inesistenti. Infine non sono stati rilevati ad oggi mezzi di trasporto su gomma che dispongano di rastrelliere o

soluzioni affini per il trasporto di biciclette. In conclusione per migliorare l’intermodalità si dovrebbero adottare adeguate misure e/o servizi, come ad esempio:

• introduzione di meccanismi di bike sharing;• parcheggi e strutture di servizio presso i principali terminal dei comuni (stazioni ferroviarie, terminali autobus, aree di parcheggio auto, ecc.);• predisporre rastrelliere per il trasporto bici sugli autobus.

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VICTOR COUNTRY HOTELC.da Albero della Croce-S.P.78 Alberobello-Mottola Km. 2,770011 Alberobello (Bari)

TRULLIDEA RESORTVia Monte San Gabriele,170011 Alberobello (Bari)

AGLI ANTICHI TRULLIS.P. 239 per Alberobello zona g 2870015 Alberobello (Bari)

JOYFUL PEOPLEViale Apulia n. 10, Coreggia70011 Alberobello (Bari)

HOTEL COLLE DEL SOLEVia Indipendenza, 6370011 Alberobello (Bari)

IL SOLE AL SUDVia Rosata Romanazzi 5870017 Putignano (bari)

L’ANGOLO DI GAUDÌVia Campanile N°7270017 Putignano (Bari)

SUITE 801Strada Vicinale Barsento C.da Barsento70017 Putignano (Bari)

DIMORA LAMA D’INFERNOStrada Comunale Lama D’inferno 1370017 Putignano (Bari)

B&B CASA RICCARDIVia S. Lucia n. 870017 Putignano (Bari)

B&B IL BAMBÙVia Sandro Pertini, 6N70017 Putignano (Bari)

MASSERIA MURGIA ALBANESES.p. 237 Km. 28 Strada Murgia Antici70015 Noci (Bari)

BED AND BREAKFAST “LA CASCATA”Via Per Martina Zona F 87/ABivio Martina-Massafra70015 Noci (Bari)

B&B IL VIOTTOLOZona F 24 A70015 Noci (Bari)

CORALLO ECO WELLNESS HOTELSp 34 Per Martina Franca Km 3,0070015 Noci (Bari)

B&B LOGGIA DEI LEZZIC.da Lezzi Zona H 122/B70015 Noci (Bari)

La rete degli albergabiciL’ospitalità su due ruote

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HOTEL CAVALIEREVIA TOMMASO SICILIANI, 4770015 Noci (Bari)

B&B MASSERIA S.D. DI MANCHISICozzana70043 Monopoli (Bari)

MASSERIA GARRAPPAC.da Losciale,Capitolo70043 Monopoli (Bari)

MASSERIA OASI SAN GIOVANNI BATTISTAC.da Ottava, sn- Montalbano di Fasano - 2016 Fasano (Brindisi)

MASSERIA ABATE RISI DI LATORREC.da Cerasina 7 a72015 Fasano (Brindisi)

MASSERIA MONTENAPOLEONEC.da Bicocca (Via delle Croci) n.872010 Fasano (Brindisi)

HOTEL LA SILVANAViale Dei Pini, 8772015 Selva di Fasano (Brindisi)

B&B PIETRAVIVAC.da Figazzano 1772014 Cisternino (Brindisi)

HOTEL AIA DEL VENTOVia Locorotondo, 7972014 Cisternino (Brindisi)

TRULLI GALLO ROSSOS.P. 56 Martina Franca - Noci km 1374015 Martina Franca (Taranto)

B&B TRULLI VALLE D’ITRIASP 62 Martina-Ostuni74015 Martina Franca (Taranto)

MASSERIA CHIANCONE TORRICELLAStrada Chiancone Trasconi - Località Trasconi74015 Martina Franca (Taranto)

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A partire dal 2008 l’Area Vasta Valle d’Itria ha dato avvio alla redazione del piano di rete ciclabile ITRIACICLABILE. La Rete degli itinerari Ciclabili dell’Area Vasta della Valle d’Itria rappresenta un’alternativa all’impiego dell’auto per collegare i centri abitati, le borgate rurali, le aree di interesse turistico, favorendo una mobilità sostenibile sul territorio. La rete della mobilità ciclistica è una infrastruttura utile non solo per i turisti ed i visitatori che frequentano la Valle d’Itria nei diversi periodi dell’anno, ma anche per la popolazione locale che intende effettuare brevi spostamenti tra un comune e l’altro, tra una borgata e/o una contrada e l’altra.Per la sua realizzazione è

stato adottato un approccio definito “pragmatico”, legato cioè alla valorizzazione della viabilità esistente, in altre parole la Rete Ciclabile è stata costruita sulla base delle migliori risorse viabilistiche disponibili (miglior dal punto di vista del ciclista). Quindi la Rete degli itinerari Ciclabili dell’Area Vasta della Valle d’Itria non impiega piste ciclabili separate e protette, ma strade ad uso promiscuo, per quanto possibile secondarie e a basso traffico, la cui sicurezza è data dalla segnaletica orizzontale e verticale.

Area Vasta Valle d’ItriaIl piano di rete ciclabile ITRIACICLABILE

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CASTELLANA G.22.845,22

PUTIGNANO32.718,93

NOCI32.047,86

MONOPOLI78.874,61

MARTINA FRANCA91.972,96

LOCOROTONDO29.095,48

CISTERNINO23.637,94

ALBEROBELLO14.413,00

Area Vasta Valle d’ItriaItriaciclabile | Piano di rete ciclabile

Gli itinerari individuano una lunghezza complessiva di 340 Km

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43%

57%

39%

61%

% di rete su aree naturali protette

il 31% della Rete Ciclabile della Valle

d’Itria attraversa aree naturalistiche della Rete Natura 2000

(SIC, Parchi Naturali e Riserve)

l’8% attraversa le Oasi di Protezione

(Barsento, Trazzonara; Monte San Nicola, ecc.)

individuate dal PUTT/p Puglia

Locorotondo e Martina Franca presentano una

percentuale maggiore rispetto

alla media dell’Area Vasta Valled’Itria

con un percentuale rispettivamente del 79% e 77% di

case sparse

residenzialità diffusa nel territorio

rurale

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STRATEGIAPROGETTO

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Incontro presso il GAL Valle d’Itriaper la costruzione della rete da parte degli attori coinvolti: Ecomuseo Valle d’Itria, Il Tre Ruote Ebbro, rappresentanti del GAL e il Mobility manager regionale Raffaele Sforza.

La ciclovia dell’Arneoraccontata dall’economista dei trasporti Cosimo Chiffi (Civitas e TRT Trasporti e territorio). Nuove prospettive di connessione regionale su larga scala.

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Ciclisti, associazioni e realtà “su due ruote” a confronto

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La raccolta dei datiIl lavoro si è sviluppato a partire da un’attenta valutazione dello stato di fatto con l’analisi della documentazione fornita dagli enti che operano sul territorio:• Materiale cartografico del territorio comunale;• Rete della mobilità ciclistica esistente;• Rete dei trasporti pubblici e relative stazioni;• Identificazione dei poli di attrazione;• Progetti in fase attuativa o previsti.

La costruzione della reteTale analisi ha portato il team di lavoro a riflettere sulla necessità di mettere in relazione gli enti pubblici e privati che a vario titolo concorrono all’individuazione,

messa in sicurezza e realizzazione di percorsi preposti alla mobilità ciclabile. Ciò sostanzialmente poiché ci si è resi conto di una mancanza di coordinamento e comunicazione fra i suddetti enti, che ha causato da un lato la sovrapposizione di percorsi, cartellonistica e segnaletica verticale/orizzontale, e dall’altro la mancata integrazione di servizi di utilità a supporto della ciclabilità. Pertanto si è provveduto a colmare questo gap comunicativo innanzitutto mappando gli stakeholders e i progetti in atto sulla mobilità ciclabile, quindi realizzando una serie di incontri con i soggetti operanti nel territorio volti a discutere delle azioni realizzate, in corso e quelle programmate, e ad identificare gli ambiti di azione dei percorsi di progettazione partecipata. Questa fase è stata essenziale al fine di mappare i percorsi già esistenti e

La strategia progettualeLe fasi del progetto CicloClick

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realizzati, ma soprattutto poiché ha consentito la condivisione di percorsi già ideati e finanziati ma non ancora realizzati, così da poter avere una fotografia reale dei percorsi ciclopedonali, anche in una prospettiva futura. Pertanto i tavoli di coordinamento realizzati in questa prima fase hanno coinvolto principalmente gli enti locali e il Gruppo di Azione Locale Valle d’Itria, una società consortile a responsabilità limitata, che vede coinvolte le amministrazioni comunali di Cisternino, Locorotondo e Martina Franca ed un folto partenariato di soci privati.In particolare il Protocollo di Intesa sottoscritto con il Comune di Locorotondo ha consentito di impiegare parte degli elementi emersi dall’analisi, contenuta nel presente report, per la redazione congiunta di una proposta progettuale da presentare all’Area

Vasta, (in riferimento all’invito protocollo n. AOO_009/000691 del 19 Novembre 2013) volta a rilanciare e potenziare le politiche della mobilità sostenibile, proponendo azioni di completamento di interventi già realizzati e in corso sul territorio comunale.Inoltre l’inserimento del progetto all’interno della Rete degli Itinerari Ciclabili dell’Area Vasta della Valle d’Itria ha consentito allo staff di promuovere una rete secondaria di percorsi da innestare sulle direttrici principali della suddetta Rete già dotate di segnaletica.In particolare assume rilevanza l’attività intrapresa dal G.A.L. Valle d’Itria, che ha avviato da tempo la mappatura e la creazione di percorsi adatti alla mobilità ciclopedonale, e che nonostante detti percorsi non siano ancora stati realizzati, in termini di segnaletica (verticale/orizzontale),

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cartellonistica, aree di sosta, rastrelliere, ed in alcuni casi di messa in sicurezza, sono stati messi a disposizione del progetto così da poter avere una visione integrata dei percorsi disponibili sul territorio, presumibilmente entro la fine del 2014. Infine si è provveduto a contattare le realtà erogatrici di servizi e operanti nel settore turistico, come

strutture ricettive, associazioni culturali, il Centro di Educazione Ambientale di Cisternino, le pro loco operanti nei comuni di riferimento, l’ecomuseo della Valle d’Itria, associazioni sportive (con particolare attenzione a quelli di ciclisti), per invitarle al percorso di progettazione partecipata di cui si parlerà nel paragrafo successivo.

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La progettazione partecipata è una prospettiva metodologica che prevede la collaborazione dei vari attori di una comunità (cittadini o gruppi sociali destinatari di un’iniziativa, amministratori e tecnici) che, attraverso spazi e momenti di elaborazione, sono coinvolti nell’ideazione o nella realizzazione comune di un progetto con ricadute positive sui partecipanti e il loro gruppo di appartenenza (Martini, 2003). Si

inserisce nel recente orientamento dei servizi volto a rifondare un nuovo patto sociale in cui gli amministratori (i decisori), i tecnici (i progettisti) e i cittadini (i destinatari) si fanno carico insieme delle sfide che investono la comunità.Il percorso di progettazione partecipata aveva l’obiettivo di individuare nuovi percorsi sul territorio proposti dai partecipanti, sottolineare i punti di forza e i punti di debolezza del sistema

Progettazione partecipataCome si articola il percorso

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infrastrutturale, del territorio e delle comunità ad esso riferite, e infine di sollecitare proposte e suggerimenti per una rete della mobilità ciclabile in Valle d’Itria. Pertanto, al fine di rendere maggiormente comprensibile ai partecipanti il percorso da intraprendere, è stata realizzata una mappa cartacea formata A1 dell’intero comprensorio dove sono stati disegnati i progetti già attuati o in procinto di esserlo. In questo modo è stato possibile visualizzare l’esistente ed iniziare a progettare una rete di mobilità di collegamento e/o di approfondimento del territorio, tracciando direttamente sulla mappa cartacea detti percorsi.

Nel dettaglio i percorsi disegnati sono:

• Area Vasta Valle d’Itria;• G.A.L. Valle d’Itria, i cui interventi riguarderanno:

individuazione discariche, inserimento della segnaletica sui percorsi, realizzazione di aree di sosta attrezzate e rifacimento alcuni tratti di muretti a secco. ;• “Percorsi tra cultura e natura” realizzati dal Comune di Cisternino e dalla Cooperativa Thalassia.• Primo tratto della Ciclovia dell’Acquedotto (Questo primo intervento fa parte del primo stralcio del progetto di ciclovia, di 15 chilometri complessivi, tra Locorotondo e parco Pineta Ulmo (Ceglie Messapica) e rappresenta il primo tratto pugliese del percorso ciclabile nazionale n. 11 “Ciclovia degli Appennini” della rete Bicitalia). • La via Adriatica, rete nazionale a lunga percorrenza.

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Costruzione collettiva delle nuove reti di mobilità ciclabilead integrazione degli itinerari già tracciati sul territorio dell’Area Vasta.

Incontro di progettazionepartecipatacon le realtà su due ruote della Valle d’Itria presso il Laboratorio Urbano G.lan di Locorotondo.

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Il percorso di progettazione partecipata si è svolto in tre giornate, durante le quali tecnici, operatori economici, rappresentanti di associazioni del territorio e degli enti aderenti alla rete si sono confrontati sui temi della mobilità ciclabile e sui possibili sviluppi della stessa. Il percorso proposto ha incontrato l’interesse dei partecipanti, infatti la possibilità di usare la parola scritta ha permesso a tutti di intervenire nella riflessione circa i temi affrontati e ha facilitato i confronti tra i partecipanti.Il lavoro si è svolto al meglio in ogni giornata attestandosi come reale possibilità di dialogo, condivisione e formazione. Il clima positivo di lavoro partecipato ha in sintesi facilitato il lavoro di analisi e interpretazione del processo.Di seguito si propone una sintesi di quanto emerso attraverso una lettura trasversale che ha permesso di individuare delle sotto azioni/

temi riferiti alla mobilità ciclabile in generale, e alla creazione di una rete ciclabile della Valle d’Itria in particolare.Incontri: 23, 30 Marzo e 13 Aprile 2014| Laboratorio Urbano G.lan- Locorotondo.Per condividere il patrimonio di informazioni raccolte in occasione dei lavori, si è scelto di procedere alla trascrizione integrale di tutti i contributi raccolti e delle indicazioni condivise, valorizzando la vasta conoscenza emersa da parte dei partecipanti. Come già detto lo scopo era di raccogliere, rispetto a quanto già progettato e/o realizzato in termini di percorsi ciclabili, indicazioni e suggerimenti utili all’integrazione di detti percorsi, è stato chiesto inoltre di evidenziare problemi e criticità, opportunità, ostacoli alla realizzazione, le azioni di compensazione che potrebbero essere messe in campo, le proposte.

Progettazione partecipataCosa emerge dagli incontri

Localizzazione delle Stazio ni delle Ferrovie SudEst

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Locorotondo

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PUNTI DI FORZA

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Progettazione partecipataI punti di forza della Valle d’Itria

Per quanto concerne i punti di forza che caratterizzano l’area, intesa nella sua accezione più ampia, gli elementi emersi dal confronto riguardano sostanzialmente la presenza di elementi funzionali alla creazione di una rete per una mobilità sostenibile, ossia:

1. elevata qualità paesaggistica;2. presenza di molti attrattori turistici;3. presenza della rete degli albergabici e Fiab;4. presenza capillare della rete ferroviaria regionale FSE;5. presenza del Parco delle dune costiere;6. diversi progetti e finanziamenti lungo la Via Traiana;7. ciclovia dell’Acquedotto;8. casa cantoniera di Figazzano attrezzata come centro di informazioni turistiche;9. casa cantoniera di Montalbano attrezzata come

centro di informazioni turistiche e albergabici;10. il tratto di collegamento tra i comuni di Locorotondo e Martina Franca, nonostante non sia segnalato, é molto conosciuto e percorso dai turisti, in particolar modo da stranieri;11. esistenza di strutture ricettive interessate alla collaborazione.

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Parcheggio bici multipiano - Friburgo

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I punti di debolezza evidenziati riguardano essenzialmente carenze nei collegamenti e nelle infrastrutture, nel dettaglio:1. infrastrutture sovralocali e grandi opere che costituiscono barriere: la circonvallazione nel Comune di Locorotondo è stata segnalata come intervento inadeguato per la creazione di una rete ciclabile in Valle d’itria, se da un lato non risulta infatti conforme alle disposizioni della Legge 366/98, dall’altro rende pericoloso l’attraversamento, interrompendo i percorsi di mobilità secondaria;2. mancanza di una rete di ciclabilità infracomunale;3. mancanza di un collegamento tra i percorsi già individuati e i centri urbani dell’area di pertinenza;4. assenza di collegamenti tra il territorio rurale e i centri abitati;5. carenza nella rete di collegamento tra stazioni FSE e

percorsi tracciati;6. chiusura domenicale della FSE;7. evidente pericolosità nell’attraversamento delle strade provinciali per i percorsi tracciati;8. necessità di messa in sicurezza di molti percorsi già mappati;9. carenza di segnaletica orizzontale e verticale lungo i percorsi;10. mancanza di strutture e servizi (rastrelliere e/o parcheggi protetti) che consentano di lasciare la bicicletta “in sicurezza”;11. assenza di comunicazione e confronto tra i soggetti beneficiari di finanziamenti per l’individuazione di percorsi ciclabile;12. randagismo diffuso lungo i percorsi rurali.

Progettazione partecipataI punti di debolezza della Valle d’Itria

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Itinerario ciclabile nazionale n.11primo tratto realizzato della Ciclovia dell’Acqua di collegamento tra C.da Figazzano e Ceglie Messapica

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creazioni di nuove reti ciclabili

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L’infrastruttura dell’AQP potenzialmente a servizio della mobilità ciclabile

L’importanza della segnaletica

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L’infrastruttura dell’AQP potenzialmente a servizio della mobilità ciclabile

Una volta costituito un quadro degli aspetti problematici della situazione esistente, sono state eseguite molte verifiche “sul campo” per valutare le possibili soluzioni concrete ai problemi sollevati.Questi sopralluoghi sono stati effettuati con la collaborazione delle associazioni e dei cittadini che avevano fornito le indicazioni relative alle criticità, in modo da valutare direttamente insieme le soluzioni possibili.I risultati emersi dai sopralluoghi effettivamente confermano quanto raccontato dai partecipanti del percorso di progettazione partecipata. In particolare, le criticità che risultano maggiormente problematiche, in quanto sollevano questioni in merito alla sicurezza e alla reale fattibilità dei percorsi ciclabili sono:- “assenza di collegamenti tra il territorio rurale e i centri abitati”;- “evidente pericolosità

nell’attraversamento delle strade provinciali per i percorsi tracciati”;- “carenza di segnaletica orizzontale e verticale lungo i percorsi”.

I sopralluoghi sul territoriola verifica delle segnalazionie la scoperta del territorio

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Lezioni teoriche e pratica a confrontodurante il corso i partecipanti si sono confrontati direttamente con le questioni pratiche precedentemente trattate teoricamente.

Il primo corso di ciclomeccanica della Valle d’itria4 e 5 luglio 2014presso il laboratoriourbano G.lan e Ciclofficina in piazza!

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La cicloffi cina di piazza - sostituire una ruota

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La cicloffi cina di piazza - sostituire una ruota

Lo staff di progetto ha ritenuto interessante organizzare un corso di ciclo meccanica al fine di fornire strumenti pratici alla comunità di ciclisti presente sul territorio. Il corso -già previsto in fase di progettazione- è risultato coerente con quanto emerso durante gli incontri di progettazione partecipata. Infatti l’assenza sul territorio di ciclofficine specializzate, capaci di offrire servizi di assistenza e consulenza non solo ai ciclisti ma anche a tutte le realtà private che a vario titolo operano nel settore, è un elemento di criticità più volte emerso durante il processo partecipativo.Il corso è stato realizzato insieme all’Associazione Culturale “Contro Pedale” di Lecce. Il corso, il cui monteore complessivo era di 12 ore, si è svolto nelle giornate di venerdì 4 e sabato 5 Luglio, presso la sede de “Il Tre Ruote Ebbro”. Inoltre al termine del corso è stata allestita una ciclofficina in piazza,

con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere un numero sempre maggiore di utenti. L’affluenza è stata oltre ogni aspettativa, infatti il numero degli iscritti ha addirittura superato di 2 unità il numero massimo dei partecipanti, per un totale di 27 persone. Ulteriore elemento che preme evidenziare in questo report è la provenienza dei corsisti, infatti i partecipanti non provenivano solo dai comuni afferenti il territorio di riferimento, come Cisternino, Locorotondo, Martina Frnca e Fasano, ma anche da Trani, Molfetta, Brindisi, Carivigno.PROGRAMMA DEL CORSO- L’esperienza della ciclofficina e la critical mass di lecce;- Breve introduzione alla storia della bicicletta;- La meccanica della bicicletta: telai, ruote e pneumatici e raggiatura, mozzi, guarniture e cassette, catene, cambio, deragliatori ant/post, serie sterzo, freni, manubri e attacchi, selle canotti/reggisella, pedali, manutenzione ordinaria della bicicletta.

Corso di CiclomeccanicaImparare a manutenere la bicicletta

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EGeneralmente l’obiettivo progettuale di un Piano della Mobilità ciclistica risiede

nella definizione di una rete di percorsi e di un insieme di servizi che soddisfino le diverse esigenze di mobilità.In questo caso, il progetto è coordinato da un soggetto (l’associazione culturale “Il Tre Ruote Ebbro”) che solitamente non si occupa, appunto, di pianificazione, ma che ha nella capacità di attivare partecipazione e di coordinare attività sociali la propria forza.Quindi tutta l’attività di progettazione viene svolta con la consapevolezza

del quadro di riferimento generale ma con l’obiettivo di individuare soluzioni progettuali circoscritte che diano risposte immediate alle aspettative rilevate nel corso del lavoro partecipativo svolto.In generale è opportuno sempre tener conto che la progettazione di strutture e servizi per la mobilità ciclistica interessa varie tipologie di utenze nonchè spostamenti, per lunghezza, frequenza e destinazione, profondamente diversi fra loro.In sintesi la mobilità ciclistica riguarda:1.MOBILITÀ LOCALE;

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4. MOBILITÀ TURISTICA.

La progettazione i diversi livelli di azione sul sistema della mobilità

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Caratteristiche• Soddisfa le esigenze di accessibilità alle scuole, alle zone commerciali e amministrative, agli spazi culturali di aggregazione, alle aree gioco e sportive.• Si svolge a bassa velocità e limitato impegno fisico su brevi percorsi cittadini.• Risente in misura ridotta delle variazioni climatiche stagionali freddo e caldo.

ProposteDurante gli incontri di progettazione partecipata tra le proposte emerse, una fra tutte, risulta essere conditio sine qua non per lo sviluppo della mobilità ciclabile in senso lato, ossia la necessità di porre in essere azioni di promozione della rete ciclabile da parte delle istituzioni. Inoltre in questo ambito potrebbe essere utile avviare azioni a sostegno della ciclabilità

fra i minori, promuovendo questa forma di mobilità attraverso attività di sensibilizzazione e formazione da realizzare nelle scuole di ogni ordine e grado. Infine la realizzazione di parcheggi adeguati e coperti in prossimità di spazi di aggregazione, aree gioco e sportive, si configurerebbe come incentivo all’utilizzo delle biciclette.

Mobilità Locale

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Caratteristiche• Assolve la domanda di collegamento tra comuni limitrofi per motivi di lavoro quotidiano o spostamenti saltuari.• Si svolge a velocità media su distanze anche lunghe.• E’ molto sensibile alle condizioni climatiche e abbastanza a quelle stagionali.

ProposteQuesta tipologia di mobilità può utilizzare la normale rete stradale se viene resa più sicura attraverso la realizzazione di corsie ciclabili in carreggiata o piste in sede separata. Tuttavia date le caratteristiche del territorio una soluzione a basso costo potrebbe essere individuata nei percorsi separati dalla viabilità principale in presenza di tratti secondari, linee ferroviarie o realizzati su strade locali chiuse al traffico.

L’utilizzo di strade secondarie nel territorio rurale potrebbe essere incentivato attraverso l’apposizione di segnaletica adeguata, capace di indirizzare il ciclista su percorsi idonei. Inoltre emerge prepotentemente la necessità di avviare azioni capaci di limitare l’eccessiva velocità, che caratterizza i pochi veicoli circolanti su queste strade secondarie, ad esempio posizionando limitatori di velocità e la segnaletica riferita.

MOBILITÀ INTERCOMUNALE

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Caratteristiche• Interessa i punti di interscambio con i mezzi pubblici su gomma o rotaia.• E’ composta da un traffico generalmente costante nei giorni lavorativi che si svolge a velocità media o alta su breve percorrenza.• Si svolge sulle normali strade aperte al traffico che dovrebbero essere dotate di corsie riservate laterali per aumentarne la sicurezza.• E’ poco sensibile alle variazioni climatiche e stagionali.

ProposteL’intermodalità è l’utilizzo combinato di più mezzi di trasporto e nello specifico della bicicletta in accoppiata con il treno, le metropolitane, le funicolari, gli autobus, le navi, l’aereo. Come si può immaginare, incentivare una politica di integrazione modale

da parte delle amministrazioni comunali, non solo comporta un impatto notevole per la diffusione delle bici in ambito urbano ed extraurbano, ma soprattutto rappresenta una forte leva per la promozione turistica. La mobilità intermodale permette di accorciare i tempi tra una stazione e la fermata dell’autobus o il punto di arrivo, rendendo lo spostamento fattibile quotidianamente senza l’utilizzo di un’automobile, soprattutto laddove i tragitti da effettuare sono coperti dai mezzi di trasporto pubblici solo parzialmente.In questo territorio le linee ferroviarie, Trenitalia e Ferrovie del SudEst, consentono il trasporto di biciclette, inoltre hanno approntato un regolamento che in maniera esaustiva indica come trasportare i differenti tipi di bicicletta. È evidente come l’impiego di biciclette pieghevoli riduca notevolmente

MOBILITÀ INTERMODALE

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il problema del trasporto, date le ridotte dimensioni che queste possono raggiungere.Al contrario il trasporto combinato bicicletta + autobus risulta quasi inesistente. Quello che accade sul territorio di riferimento non si discosta molto da quanto accade sul territorio nazionale, infatti sono pochissime le esperienze rintracciabili che combinano il binomio autobus e bicicletta. Di seguito le esperienze più significative individuate:

Porta-bici anteriore: è una soluzione diffusa ormai in tutti gli Stati Uniti. L’autista non deve fare nulla durante l’operazione di carico, che dovrebbe impiegare 30 secondi, se non controllare che sia effettuata al meglio: per questo il porta-bici si trova nella parte anteriore. Il sistema è installato in modo da non

interferire con la visuale dell’autista e non oscurare il sistema di illuminazione dell’autobus.

Porta-bici posteriore: si tratta di una soluzione poco diffusa ovunque perché poco pratica e sicura. L’autista non è in grado di vedere, controllare, ed eventualmente correggere l’operazione di carico della bicicletta, che ad ogni fermata farebbe perdere troppo tempo. In Svizzera è attivo in molte regioni ma solo a scopo turistico. Gli autobus infatti non percorrono tratte urbane ed il carico/scarico delle biciclette è consentito solamente all’inizio e alla fine del viaggio. Dopotutto trattandosi di un autobus che collega località turistiche è comprensibile.

Biciclette nella Bagagliera

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dell’autobus: si tratta di un servizio a discrezione delle aziende di trasporti pubblici, infatti in Italia è possibile rintracciare diversi esempi. Tuttavia è necessario evidenziare come la maggior parte di questi servizi riguardano il trasporto extraurbano e i così detti Autobus Granturismo, dotati di ampie bagagliere, dove non si utilizzano dispositivi ad hoc per le biciclette. Inoltre questo tipo di servizio non sempre è disponibile e talvolta può essere a discrezione dell’autista. In generale questo servizio in Italia ha le seguente caratteristiche:

• Sugli autobus delle linee urbane, non muniti di bagagliere, è consigliato servirsi di una bici pieghevole, che qualora rientri nelle dimensioni del bagaglio a mano consentito (50x45x25cm)

non comporta neppure il pagamento di un ulteriore biglietto. Diversamente è necessario munirsi di ticket supplementare e chiedere la preventiva autorizzazione dell’autista.

• Sugli autobus di linea extraurbani è possibile il trasporto gratuito di 1 bicicletta per passeggero, esclusi i tandem, fino al limite massimo consentito dalle capacità delle bagagliere.

• Il passeggero deve provvedere al carico e scarico della bicicletta sugli autobus senza che questa possa causare interferenze o impedimenti all’assetto di marcia e sotto la propria responsabilità, pena la possibile richiesta di risarcimento danni.

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Questa tipologia di servizio è molto diffusa nelle Regioni del Nord Italia: Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Piemonte e Lombardia. Si riscontrano anche rare esperienze nelle regioni del centro e centro-sud, ma sono effettivamente saltuarie, legate esclusivamente a servizi di tipo turistico e quindi concentrate nei periodi estivi e su determinate tratte.Le città metropolitane di Roma e Milano effettuano servizi anche su linee metropolitane sotterranee e non solo sui mezzi pubblici di superficie. Tuttavia in entrambi i

casi il servizio non è continuo ma è disponibile solo per determinate fasce orarie, determinate tratte e spesso solo nei festivi.Infine, negli ultimi anni, si trovano sul mercato dei meccanismi di fissaggio per biciclette da poter inserire nelle bagagliere degli autobus, così da rendere maggiormente sicuro il trasporto su mezzi pubblici. Tali sistemi sono di facile utilizzo, permettono il carico/scarico in totale autonomia da parte dei passeggeri e soprattutto sono dotati di un sistema di aggancio che assicurare il carico in stiva.

Portabicicletta nella bagagliera dell’autobus

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Caratteristiche• Si indirizza verso luoghi di interesse esterni ai centri abitati o utilizza strade di scarso traffico anche non asfaltate.• Si svolge a velocità medio bassa ed è frequente la presenza di bambini.• Interessa quasi esclusivamente nei giorni festivi ed è molto sensibile alle variazioni climatiche e stagionali.

ProposteIn questo ambito le proposte presentate pervengono direttamente da quanto emerso durante gli incontri di progettazione partecipata. Nel dettaglio riguardano le seguenti azioni:• Maggiore formazione per gli operatori turistici sul tema della mobilità sostenibile;• Maggiore integrazione con le strutture ricettive presenti sui

percorsi ciclabili tracciati;• Maggiore coinvolgimento dei privati e maggior controllo sociale per la manutenzione dei percorsi ciclabili e delle aree di sosta ad essi abbinati;• Presenza di mini “ciclofficine” o ciclopoint per la manutenzione della bicicletta nelle strutture ricettive;• Creazione di un ente per noleggio bici al servizio degli ospiti delle strutture ricettive.• Creazione di un portale web di informazione sui percorsi ciclabili.• Creazione di un APP per la gestione dei percorsi e le informazioni sulle strutture ricettive presenti sul territorio.• Distribuzione di mappe negli uffici informativi dei centri storici, stazioni ferroviarie e strutture ricettive.• Riqualificare due case cantoniere individuate dai

MOBILITÀ TURISTICA

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partecipanti per la creazione di spazi e servizi vocati alla ciclabilità.

Infine vi sono una serie di elementi e servizi che possono fornire un valore aggiunto alla mobilità ciclabile e soprattutto devono essere presi in considerazione già in fase di progettazione. Tra questi la presenza sul territorio di parcheggi consoni è probabilmente il più importante. Affinché i bici-parcheggi risultino funzionali e per incentivarne l’uso è necessario tenere in considerazione diversi fattori: la vicinanza e la facilità di accesso dal percorso di provenienza, la prossimità con la destinazione finale, la diffusione capillare per evitare, per quanto possibile, il parcheggio in luoghi impropri o che creano intralcio alla circolazione.Per il parcheggio di lunga durata e in corrispondenza delle stazioni, sono accettabili localizzazioni

anche più lontane purché più sicure.In prima approssimazione i parcheggi potrebbero essere collocati:• in vicinanza dei centri amministrativi e dei servizi;• nei centri storici o in prossimità dei centri commerciali;• vicino alle scuole se non siano collocabili all’interno dei cortili;• in corrispondenza delle fermate dei mezzi pubblici, negli impianti sportivi, aree verdi e spazi gioco bambini.Si potrebbero inoltre attivare procedure per l’identificazione dei bisogni di parcheggio sulla base delle segnalazioni degli utenti o per la presenza di parcheggio diffuso di biciclette.La scelta della tipologia della struttura portabiciclette dovrà essere dettata da criteri di funzionalità di uso, robustezza e possibilità di assicurare il telaio

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come prevenzione del furto. Elementi accessori del parcheggio possono essere: pensiline di copertura, fontanelle di acqua potabile, zone di verde e ombra, panchine coordinate nel disegno o che servono da supporto all’appoggio, cartelli di segnalazione di entrata e uscita, frecce direzionali in caso di corsie strette, pannelli personalizzati per informazioni pubblicitarie o per segnalare l’esercizio commerciale/struttura ricettiva a cui il parcheggio compete (si può ipotizzare che singoli negozi e strutture ricettive, all’interno di un piano complessivo unitario, acquistino e installino il parcheggio bici per i propri clienti).

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CiclostazioniIn adiacenza delle grandi zone di attrazione della mobilità ciclistica o in luoghi centrali e di facile accessibilità, si possono prevedere punti di parcheggio e assistenza.Tali strutture possono comprendere: parcheggio coperto e custodito, disponibilità di semplici attrezzi di riparazione, controllo e gonfiaggio dei pneumatici, officina di riparazione, servizi igienici eventualmente con docce e spogliatoi, armadietti portabagagli, erogatori di acqua potabile, apparecchi automatici per cibo e bevande. A tal proposito esistono sul territorio diversi

immobili, come ex case cantoniere e fabbricati rurali, che potrebbero essere destinati a tale utilizzo. Attualmente risultano due ex case cantoniere preposte a tali scopi: la casa cantoniera di Figazzano (Comune

di Costernino) di proprietà del G.A.L. Valle d’Itria, in via di ristrutturazione, che verrà impiegata come spazio d’informazione turistica e a servizio della pista ciclabile; la casa cantoniera di Montalbano, il primo Albergabici in Puglia. L’immobile è stato acquisito dal Comune di Ostuni che grazie ad un finanziamento regionale l’ha trasformata in una struttura a supporto della mobilità ciclistica all’interno del Parco delle Dune Costiere. Immerso tra oliveti secolari, l’Albergabici fa parte della Ciclovia Adriatica (individuata dalla Regione Puglia con il progetto Cyronmed), uno dei percorsi di lunga percorrenza della rete ciclistica nazionale di Bicitalia, che da Venezia segue lungo tutto il litorale adriatico fino al capo di Santa Maria di Leuca. Il tratto della Traiana compreso nell’area Parco è oggi attrezzato con aree di sosta e punti di informazione per cicloturisti.

PUNTI DI SOSTA E RISTORO

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Punti di sosta turisticaLungo gli itinerari turistici potranno essere previsti luoghi di sosta e ristoro zone di verde e ombra, fontanella di acqua potabile, servizi raccolta rifiuti, giochi per bambini o attrezzature per il fitness o lo sport degli adulti (es. percorsi vita, parete arrampicata, attrezzi per il fitness).

Rivendite e CiclofficineÈ necessario che siano presenti sul territorio comunale operatori privati che forniscano l’assistenza, la riparazione, e la vendita di ricambi ed accessori, anche associati alla vendita di biciclette nuove ed usate.Altrettanto necessaria è la presenza di operatori privati che noleggino biciclette di diversa tipologia (city bike, mountain bike, a pedalata assistita), utili soprattutto in chiave turistica.

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CREDITI

La mappa collettivamomenti della costruzione partecipata della rete ciclabile

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CR

ED

TI

CICLOCLICK E’

FINANZIATODA

RegionePuglia

Assessorato alle infrastrutture,

Mobilità e Lavori Pubblici

Ufficio Reti di Mobilità Sostenibile

BANDOPugli(a)pedaliprogramma

CreAttivaMente

CREDITI

CICLOCLICKE’ UN

PROGETTO

Il Tre Ruote Ebbro

Associazione culturale

Locorotondo (BA)

PROGETTO E REPORT

A CURA DI

Annalisa AdobatiSociologa

Livianna Curri

Architetto

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Incontri per la costruzione della

rete di attori coinvolti

3 Incontri

partecipati

2Giornate

di Corso di Ciclomeccanica

12 ore 27 partecipanti

67 Partecipanti totali

SI RINGRAZIANO

Gli Enti PubliciG.A.L. Valle d’Itria

Area Vasta Valle d’ItriaComune di LocorotondoComune di Cisternino

Le Associazioni e Cooperative

Amica, Ecomuseo Valle d’Itria, Ciclammino, Dragare, ADS Locorotondo, Arengo tour,

Federazione verdi, CRI, CEA Cisternino, Cooperativa Thalassia

Le imprese e Strutture ricettive

Masseria il Frantoio, Trulli il Castagno, Trulli Angela

Le imprese P’assaggi di Puglia, Taste & Go

il Consigliere Arch. Antonio Grassi del Comune di Locorotondo

L’entusiasmo dei partecipanti al primo corso di Ciclomeccanica

della Valle d’Itria

SPECIAL THANKS I NUMERI DI

CICLOCLICKPER AVER RESO

POSSIBILE CICLOCLICK

Vito Perriniper i reportage fotografici

durante gli eventi

Rino Carluccioper i materiali cartografici

utilizzati durante gli incontri partecipati

Contro PedaleGiulio Elia

e Cristiano Levantaci per il corso di

Ciclomeccanica

Alfredo Negliade “La Bottega di Alfredo” per aver generosamente condiviso i percorsi con

CicloClick

Cosimo ChiffiEconomista dei trasporti

di “TRT - Trasporti e Territorio”CIVITAS

DOCKS 101per il supporto durante la

Ciclofficina in piazza

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per il piano di

rete ciclabiledella Valle d’Itria

CicloClick

e’ un progetto dell’Associazione Culturale “Il Tre Ruote Ebbro”www.treruote.net - [email protected] - Locorotondo (BA)