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CIG – CIGS – Unità produttive Focus sulla Circolare Inps n. 9/2017 A cura di Beniamino Gallo – Direzione provinciale di Torino Torino 28 marzo 2017

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CIG – CIGS – Unità produttive

Focus sulla Circolare Inps n. 9/2017

A cura di Beniamino Gallo – Direzione provinciale di Torino

Torino 28 marzo 2017

Pagina 2 – CIG e CIGS – Focus circolare 9/2017

La circolare 9/2017, focalizza in particolare l’attenzione sui seguenti aspetti:

Il calcolo dei 90 giorni di effettivo lavoro;

Le Unità produttive;

Le regole di calcolo e modalità di versamento del contributo addizionale;

Il recupero del TFR nei casi ancora previsti;

Le modalità di conguaglio e gestione del periodo transitorio.

La circolare Inps n. 9/2017

Le nuove regole di funzionamento della CIG e della CIGS hanno richiesto numerosi interventi di chiarimento da parte del Ministero del lavoro, a seguito dei quali è stata pubblicata la circolare n. 9 del 19.1.2017.

Pagina 3 – CIG e CIGS – Focus circolare 9/2017

Requisiti per l’accesso alla CIG

Per l’accesso alla CIG e alla CIGS, il lavoratore deve possedere il requisito dei

90 giorni di effettivo lavoro presso l’Unità produttiva

interessata dalla CIG/CIGS.

I 90 giorni devono essere riferiti al datore di lavoro che colloca il lavoratore in CIG.

Ai fini del raggiungimento dei 90 giorni si calcolano i giorni di effettivo lavoro, qualunque sia la durata.

Si calcolano anche i periodi di assenza per:

Maternità obbligatoria;

Ferie; Festività e Infortuni;

Il sabato per chi lavora in settimana corta;

Il riposo settimanale di domenica o altro giorno.

Pagina 4 – CIG e CIGS – Focus circolare 9/2017

Casi particolari

In caso di operazioni societarie si deve tenere conto anche dei periodi di lavoro svolti presso il datore di lavoro cedente.

Ai fini dei 90 giorni di effettivo lavoro:

Nei casi di subentro in appalto, per i lavoratori adibiti al medesimo appalto, si tiene conto sia dei periodi di lavoro svolto con il precedente datore di lavoro sia di quelli con il datore di lavoro subentrante nell’appalto.

Il requisito dei 90 giorni di effettivo lavoro non è richiesto per eventi oggettivamente non evitabili.

Si tratta di eventi derivanti da causa di forza maggiore. Per l’edilizia l’evento meteo è oggettivamente non evitabile.

In caso di cambio qualifica si calcola il periodo complessivo indipendentemente dalla qualifica del lavoratore.

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Particolari tipologie di lavoratori

Lavoratori in distacco

Il datore di lavoro distaccante rimane responsabile del trattamento economico del lavoratore. Se l’azienda presso cui il lavoratore è distaccato chiede la CIG, il trattamento non spetta ai distaccati in quanto non sono dipendenti dell’azienda che chiede la CIG.

Lavoratori intermittenti

Se il rapporto di lavoro era già iniziato prima della CIG, il lavoratore ha diritto alla CIG fino alla durata prevista della chiamata.

Se la chiamata era programmata ma la sospensione per CIG si verifica prima che il lavoratore venga chiamato, la CIG non spetta.

Lavoratori somministrati

Il datore di lavoro è l’agenzia di somministrazione che non rientra tra le aziende destinatarie della CIG pertanto in caso di sospensione del lavoro da parte dell’utilizzatore, i lavoratori somministrati sono esclusi dalla CIG.

Lavoratrici madri

Sono escluse dalla CIG per tutto il periodo in cui vige il divieto di licenziamento, salvo il caso in cui siano addette a un reparto sospeso completamente.

Pagina 6 – CIG e CIGS – Focus circolare 9/2017

Contributo addizionale

Il contributo addizionale è pari al:

9% fino a 52 settimane in un quinquennio mobile;

12% dalla 53^ alla 104 settimana in un quinquennio mobile;

15% dalla 105^ settimana in poi in un quinquennio mobile;

Per le imprese che non rispettano i criteri di rotazione il contributo èaumentato di un ulteriore 1%.

Ai fini del conteggio delle settimane:

si cumulano i periodi di CIG e di CIGS;

si contano tutte le settimane delle domande presentate dal24.9.2015;

non si contano le settimane successive al 24.9.2015 se la domanda èstata presentata prima di tale data;

si contano anche le settimane richieste per evento oggettivamentenon evitabile.

Pagina 7 – CIG e CIGS – Focus circolare 9/2017

Base di calcolo - Esonero dal versamento

Per la CIG richiesta per eventi oggettivamente non evitabili;

Dalle imprese sottoposte a procedura concorsuale;

Dalle imprese sottoposte a procedure concorsuali con continuazionedell’attività che, ricorrendone i requisiti, possono chiedere l’interventodella CIG ordinaria;

Dalle grandi imprese in crisi soggette all’amministrazionestraordinaria.

Il contributo addizionale non è dovuto

La nuova misura del contributo addizionale si applica alle richieste di CIG presentate a decorrere dal 24.9.2015 anche se riferite a sospensioni iniziate prima di tale data.

Si applica il precedente regime per la CIG richiesta entro il 23.9.2015; per le proroghe il cui primo trattamento è richiesto entro il 23.9.2015 e per le istanze per il secondo anno di programmi di cessazioni biennali.

Il contributo addizionale è calcolato sulla retribuzione persa per le orenon lavorate che coincide con la differenza di retribuzione daaccreditare per CIG.

Pagina 8 – CIG e CIGS – Focus circolare 9/2017

Quando iniziare il versamento

Il contributo addizionale deve essere versato a prescindere dal fatto che la CIG non sia stata ancora conguagliata.

L’obbligo di versamento del contributo addizionale decorre dal periodo di paga successivo a quello nel corso del quale viene rilasciata l’autorizzazione.

Il primo versamento comprende il periodo dall’inizio della sospensione fino al mese in corso al rilascio dell’autorizzazione. Dal secondo mese successivo, il versamento deve essere fatto mese per mese.

Se l’autorizzazione interviene a periodo concluso si deve versare in unica soluzione il mese successivo.

Il primo versamento deve essere fatto entro il 18 aprile (due mesi

dopo l’emanazione della circolare n. 9/2017).

Nel mese in cui cambia l’aliquota (dal 9% al 12% o dal 12% al 15%), la nuova aliquota si applica dal mese successivo.

Pagina 9 – CIG e CIGS – Focus circolare 9/2017

Esempi

Richiesta CIGS per il periodo dal 30.1.2017 al 29.1.2018

Rilascio autorizzazione il 5.4.2017

Nel flusso relativo a «maggio 2017» si versa il periodo dal 30.1.2017 al 31.5.2017

A decorrere da «giugno 2017» il contributo addizionale si versa mese per mese

Richiesta CIG per il periodo dal 3.4.2017 al 5.5.2017

Rilascio autorizzazione il 10.5.2017

Nel flusso relativo ad «giugno 2017» si versa il contributo addizionale per l’intero periodo dal 3.4.2017 al 5.5.2017

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Particolarità per i contratti di solidarietà

La compilazione dell’elemento <AumRetrCIGS> è obbligatoria a partire dal mese di maggio 2017.

Gli aumenti stabiliti dalla contrattazione aziendale degli ultimi sei mesi sono esclusi:

dalla retribuzione di riferimento per il calcolo della prestazione;

dalla retribuzione persa da accreditare per CIG;

dalla retribuzione persa sulla quale si calcola il contributo addizionale.

Pertanto, bisogna valorizzare l’elemento <AumRetrCIGS> con l’importo riferito agli aumenti, che serve a sottrarre dalla Retribuzione teorica la quota di retribuzione non utile per il calcolo della CIGS e sulla quale non si versa il contributo addizionale.

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Conguaglio delle prestazioni

Il conguaglio deve essere effettuato entro sei mesi dalla fine del periodo di paga in corso alla scadenza del termine di durata della concessione o dalla data del provvedimento di concessione se successivo.

Il termine dei sei mesi è un termine di decadenza. Una volta intervenuto il termine decadenziale, il conguaglio non sarà più operabile né su denunce Uniemens ordinarie né su flussi di regolarizzazione.

Il termine decadenziale è posticipato in caso di sospensione degli adempimenti per calamità naturali.

Periodo autorizzazione: dal 20.2.2017 al 5.4.2017

Data delibera Inps 15.4.2017. Termine di decadenza 31.10.2017

Ultima denuncia utile per il conguaglio «ottobre 2017»

Periodo autorizzazione: dal 20.2.2017 al 5.4.2017

Data delibera Inps 9.5.2017. Termine di decadenza 10.11.2017

Ultima denuncia utile per il conguaglio «novembre 2017»

Esempi

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Gestione della CIG con sistema del ticket

Per tutte le domande di CIG ordinaria e straordinaria deve essere presentata una domanda con il sistema del ticket.

Per la CIG ordinaria la richiesta di ticket è contestualeall’invio della domanda.

Nel caso di CIG Straordinaria, invece, gli utenti devono prima inviare la domanda con le modalità tradizionali e successivamente procedere a creare ed associare il ticket.

Con il sistema del ticket la gestione della CIG per i lavoratori avviene mese per mese prima del rilascio dell’autorizzazione dell’Inps al conguaglio.

In mancanza di abbinamento del Ticket le domande di CIGS non possono essere lavorate.

Pagina 13 – CIG e CIGS – Focus circolare 9/2017

Gestione della CIG con sistema del ticket

Una volta intervenuta l’autorizzazione il sistema calcola la prestazione individuale determinando il «credito dell’azienda» che potrà essere conguagliato con l’autorizzazione concessa.

L’azienda deve totalizzare gli importi individuali che ha già comunicato nei mesi scorsi ed esporre il conguaglio della CIG.

Cosa fa l’Inps dopo che ha autorizzato

Il conguaglio è comunque ammesso solo a seguito di intervenuta autorizzazione da parte dell’Inps.

Nel caso la richiesta di CIG non sia accolta, il datore di lavoro dovrà correggere gli Uniemens già inviati e pagare i contributi dovuti. In tal caso infatti permane l’obbligo retributivo nei confronti del lavoratore.

Pagina 14 – CIG e CIGS – Focus circolare 9/2017

Calcolo della forza ai fini CIGS

L’intervento della CIGS è riservato alle aziende che superando determinati limiti dimensionali, tipicamente:

più di 15 dipendenti nel semestre precedente nel settore manifatturiero;

più di 50 dipendenti nel semestre precedente nel settore del Commercio.

La forza aziendale non deve essere confusa con il numero dei dipendenti occupati.

Il numero dei dipendenti occupati comprende tutti i lavoratori occupati in azienda a prescindere dalla durata e dalla tipologia di rapporto.

La forza aziendale deve invece essere calcolatatenendo conto della tipologia del rapporto di lavoro.

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Particolari criteri di calcolo della forza

Lavoratori a tempo parziale

Devono essere calcolati in proporzione all’orario svolto, rapportato al tempo pieno ai fini del calcolo della forza.

Lavoratori autonomi dello spettacolo

I lavoratori autonomi devono essere sempre esclusi dalla forzaaziendale da indicare nel flusso Uniemens nell’elemento <ForzaAziendale>.

Lavoratori a tempo determinato

Devono essere conteggiati per intero per i mesi di durata del contratto in quanto la disciplina speciale del D.Lgs. 148/2015 prevale su quella generale del D.Lgs. 81/2015 che, all’articolo 27, stabilisce che debbano essere contati calcolando il tempo medio mensile negli ultimi due anni.

Lavoratori intermittenti

Sono conteggiati in proporzione all’orario di lavoro effettivamente svolto nell’arco di ciascun semestre ai fini della forza da indicare nell’elemento <Forza Aziendale>.

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CIGS e recupero del TFR

Nel periodo ante riforma, per i lavoratori licenziati nel corso o al termine della CIGS, la quota di TFR relativa al periodo di CIGS restava a carico della CIGS.

Il D.Lgs. 148/2015 ha abrogato la possibilità di recupero del TFR, lasciandola solo per i contratti di solidarietà (con limitazioni).

Riorganizzazione aziendale e Crisi aziendale

Per i lavoratori licenziati al termine o nel corso della CIGS:

Non è più possibile recuperare il TFR a carico della CIGS per i periodi antecedenti il licenziamento;

Ora l’intero TFR rimane sempre a carico del datore di lavoro.

Sono fatti salvi i casi particolari per il periodo transitorio

CIG in deroga

Il recupero non è mai ammesso.

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Recupero del TFR Contratti di solidarietà

Il recupero è ancora ammesso ma con delle limitazioni:

Il recupero del TFR non è ammesso per i lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo;

o nell’ambito di una procedura di licenziamento collettivo;

entro 90 giorni dal termine di fruizione della CIGS per Contratto di solidarietà.

Ovvero entro 90 giorni dal termine di fruizione di un ulteriore periodo di CIGS concesso entro 120 giorni dal trattamento precedente.

Per le aziende operanti con il Fondo di tesoreria, il TFR maturato durante il CDS deve essere versato al Fondo mese per mese, solo al termine del CDS ed entro un anno dalla conclusionedello stesso, il datore di lavoro potrà recuperarlo dal Fondo.

Trattandosi di una versamento di natura contributiva, il mancato versamento mese per mese è soggetto all’applicazione delle sanzioni civili.

Pagina 18 – CIG e CIGS – Focus circolare 9/2017

CIGS e recupero del TFR – Disciplina previgente

Applicazione della disciplina previgente

Si applica ancora la disciplina previgente:

Per le domande presentate entro il 23.9.2015;

Presentate dopo il 23.9.2015 relative a proroga di trattamenti già chiesti entro il 23.9.2015;

Domande presentate dopo il 23.9.2015 relative al secondo anno di durata dei programmi biennali di cessazione;

Domande presentate tra il 24.9.2015 e il 31.10.2015 a condizione che gli accordi sindacali e le sospensioni siano intervenute entro il 23.9.2015.

Pagina 19 – CIG e CIGS – Focus circolare 9/2017

Il concetto di Unità operativa

L’Inps nel 2010 ha introdotto il concetto di Unità operativa mentre con la riforma della CIG è stato introdotto il concetto di Unità produttiva.

Le Unità operative:

Sono i luoghi nei quali si svolge in maniera stabile attività lavorativa con uno o più dipendenti;

Non si tiene conto dei requisiti di autonomia;

La registrazione delle Unità operative è obbligatoria a prescindere dalla durata e dalla consistenza del personale;

L’Unità operativa è intesa anche come sezione produttiva avente caratteristiche di omogeneità (settore spettacolo).

L’Unità operativa non ha rilevanza ai fini della CIG.In caso di richiesta di intervento, tutte le settimane si conteggiano sulla sede legale.

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Esempio di Unità operativa

Un datore di lavoro che esercita la propria attività a Torino, prende appalti a Milano e Bologna ai quali destina uno o più dipendenti per qualche mese.

Deve registrare nell’anagrafica aziendale, sul sito dell’Inps, le due Unità operative:

L’Unità operativa di Milano;

L’Unità operativa di Bologna.

L’Unità operativa di Torino non va registrata, ad essa è attribuito per default il codice «0» (zero)

Deve riportare nel flusso Uniemens dei lavoratori il codice dell’Unità operativa nella quale sono occupati (Torino oppure Milano oppure Bologna).

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Il concetto di Unità produttiva

Ai fini della CIG, l’Unità produttiva si identifica con:

La sede legale (se vi si svolge attività con dipendenti);

Gli stabilimenti, le filiali e i laboratori distaccati dalla sede, che abbiano una organizzazione autonoma, che svolgano un’attività idonea a realizzare l’intero ciclo produttivo o una sua fase completa e che abbiano in forza lavoratori in via continuativa;

L’unità produttiva deve avere autonomia finanziaria o tecnico funzionale.

I requisiti dell’autonomia devono essere autocertificati.

Nel settore dell’edilizia e affini, ai fini della qualificazione dei cantieri come unità produttiva, la costituzione e il mantenimento degli stessi:

deve essere in esecuzione di un contratto di appalto;

i lavori devono avere una durata minima di almeno un mese.

L’Unità produttiva ha rilevanza ai fini di tutti i limiti di durata dellaCIG e della CIGS (conteggio di un terzo delle ore lavorabili nel biennio;controllo dei 90 giorni di anzianità di lavoro effettivo; delle settimanefruite ai fini del versamento del contributo addizionale, ecc.).

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Criticità gestione Unità Produttive settore edile

Per accedere alla CIG i lavoratori devono possedere 90 giorni di effettivo lavoro presso l’Unità produttiva.

L’Unità produttiva deve durare almeno un mese.

Effetti collaterali:

Se i cantieri durano più di un mese ma meno di tre mesi, nessun lavoratore raggiunge il requisito dei 90 giorni di effettivo lavoro presso l’Unità produttiva per accedere alla CIG anche se i lavoratori sono in servizio da anni presso l’impresa;

Non si potrà quindi chiedere la CIG per l’Unità produttiva in quanto ha operato per meno di 90 giorni;

Né per quei lavoratori potrà essere chiesta la CIG sulla sede legale perché non erano operativi sulla Unità Produttiva «Sede legale».

Soluzione:

Se i cantieri durano più di un mese ma meno di tre mesi, non aprire Unità Produttive autonome (l’apertura è una facoltà non un obbligo).

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Le Unità produttive devono essere registrate nell’anagrafica aziendale.

La registrazione non deve essere fatta se il datore di lavoro ha una sola sede di lavoro. In questo caso la sede assume sia la funzione di Unità operativa che di Unità produttiva alle quali, in entrambi i casi, viene assegnato per default il codice «0» (zero);

La registrazione va fatta entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di apertura, in ogni caso prima di chiedere la CIG;

Con la registrazione il datore di lavoro autocertifica il possesso dei requisiti;

Se occupato su più Unità produttive, si mette quella del periodo più lungo, se il periodo è pari, si mette l’ultima Unità produttiva.

Registrazione delle Unità produttiva

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Modifiche al flusso Uniemens

Il codice di censimento delle Unità produttive deve essere inserito nel flusso Uniemens dei lavoratori che vi sono occupati.

Nel flusso Uniemens sono ora presenti due distinti elementi:

le Unità operative <UnitàOperativa>;

e le Unità produttive <UnitaProduttiva>.

Da marzo 2017 è obbligatorio indicare per ciascun lavoratore:

sia l’Unità operativa nella quale è occupato;

sia l’Unità produttiva ai fini della CIG.

Il codice deve essere inserito anche se non esistono ulteriori articolazioni aziendali aventi le caratteristiche di Unità produttiva oltre alla sede legale. In tal caso va inserito in entrambi gli elementi il valore «0» (zero).

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Esempio 1

Il sito produttivo (stabilimento, ufficio, sede legale ecc.) assume sia la funzione di Unità operativa che di Unità produttiva.

Non è necessario fare la registrazione delle Unità operative o produttive ma è obbligatorio indicare i dati nel flusso Uniemens.

In questo caso, il datore di lavoro deve indicare nel flusso Uniemens per tutti i lavoratori:

Nell’elemento <UnitaOperativa> il codice assegnato per default alla sede legale che è uguale a «0»;

Nell’elemento <UnitaProduttiva> il codice assegnato per default alla Unità produttiva che è uguale a «0».

Azienda che opera su un solo sito produttivo, senza ulteriori Unità operative ne Unità produttive

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Esempio 2

Il datore di lavoro deve registrare l’ulteriore Unità operativa, alla quale viene assegnato il codice progressivo «1».

Per tutti i lavoratori che operano sulla sede legale, nel flusso Uniemens deve essere indicato:

Nell’elemento <UnitaOperativa> il codice 0;

Nell’elemento <UnitaProduttiva> il codice 0.

Per i lavoratori che operano nell’altra Unità operativa, nel flusso Uniemens deve essere indicato:

Nell’elemento <UnitaOperativa> il codice 1;

Nell’elemento <UnitaProduttiva> il codice 0 relativo alla sede legale.

Azienda che opera con uno stabilimento (sede legale) e una ulteriore Unità operativa

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Esempio 3

Il datore di lavoro deve registrare sul sito dell’Inps tutte le Unità operative (alle quali viene assegnato il codice progressivo 1, 2, 3 ...) e tutte le Unità produttive (alle quali viene assegnato il codice progressivo 1,2,3..).

Per tutti i lavoratori che operano sulla sede legale e sulle Unità operative senza autonomia, nel flusso Uniemens deve essere indicato:

Nell’elemento <UnitaOperativa> il codice dell’Unità operativa (es: 0 oppure 1 oppure 2 oppure 3 ecc.);

Nell’elemento <UnitaProduttiva> il codice 0 relativo alla sede legale.

Per i lavoratori che operano nelle altre Unità produttive, nel flusso Uniemens deve essere indicato:

Nell’elemento <UnitaOperativa> il codice assegnato alla specifica Unità operativa (es. 1 oppure 2 oppure 3, ecc.);

Nell’elemento <UnitaProduttiva> il codice assegnato alla specifica Unità produttiva (es. 1 oppure 2 oppure 3, ecc.).

Azienda che opera con più Unità operative e più Unità produttive

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Maschera registrazione Unità operative e produttive

Spuntando entrambe le caselle si registra automaticamente lo stabilimento sia come Unità produttiva che operativa.