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CINECA MDC Project Modellazione della Sala Bologna Micaela Spigarolo [email protected] Dipartimento per il SuperCalcolo, Applicazioni ed Innovazione 18 - 22 ottobre 2010

CINECA MDC Project Modellazione della Sala Bologna · ESPERIENZA DI STAGE La Sala Bologna MODELLAZIONE Il carretto romano TEXTURING PYTHON SCRIPTING RENDER FARM Il meccanismo integrato

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CINECA MDC ProjectModellazione della Sala Bologna

Micaela Spigarolo – [email protected] per il SuperCalcolo, Applicazioni ed Innovazione

18 - 22 ottobre 2010

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

Pipeline grafica

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

ESPERIENZA DI STAGE

La Sala Bologna

MODELLAZIONE

Il carretto romano

TEXTURING

PYTHON SCRIPTING

RENDER FARM

Il meccanismo integrato in Blender 2.5

Customizzazione di Blender 2.4x

Micaela

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

Modelli filologicamente

corretti

Modelli 3D prodotti a partire dalla collaborazione di

professionalità eterogenee

Interdisciplinarità

CULTURAL HERITAGEAl Cineca

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

“La comprensione di un'opera significa il recupero di un'intenzione comunicativa dell'autore”

L'OPERA COME SEGNO

Francesco AntinucciMusei Virtuali

Trasmettere cultura Trasmettere conoscenza

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

COMPRENSIONE DI UN OGGETTO COMUNICATIVO

CODICE CONTESTO

In base al quale il messaggio e' stato formulato

Che l'autore presuppone condiviso

+

NUOVE TECNOLOGIEFunzione di

TRADUTTORE e RIEMPITORE LOCALE per ristabilire le condizioni di codice e contesto

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

Riprodurre modelli 3D di architetture e opere d'arte non solo significa sottrarle all'opera distruttiva del tempo ma anche

intraprendere un percorso verso la comunicazione (e democratizzazione)

della cultura.

IL VISIVO SI SPIEGA DA SOLO

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

Pipeline di gestione del workflow per la produzione dei contenuti 3D (asset management) in contesto filmico (e real time)

CINECA MdC Project

Impiego di numerose persone con ruoli differenti

Occorre un efficiente meccanismo per la comunicazione e il lavoro collaborativo

+

Esigenza specifica: riusabilità del materiale.Determinare una procedura che seguendola

produca modelli riutilizzabili

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

CINECA MdC Blog

https://rvn05.plx.cineca.it:12001/php/MDC/portal/wordpress/

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under construction

Tutorial di Blender Relazioni interne Link a documentazione di

interesse generale Messaggistica

sull'avanzamento del progetto

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

MODELLAZIONE FILOLOGICA

Foto Ricerca bibliografica

LE FONTI

AGGIUSTAMENTI

RIUSABILITÀ DEI MODELLI

Scelte riempitive rispetto alla mancanza delle fonti

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

LA SALA BOLOGNAUBICAZIONE

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

LA SALA BOLOGNAUBICAZIONE

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

LA SALA BOLOGNA

Area a tutt'oggi non pubblica del Palazzo Apostolico Vaticano (oltre a far parte dei vani dedicati alla Segreteria di Stato ed essere contigua alla sala presso la quale si riuniscono le Congregazioni, è prossima agli appartamenti privati del pontefice).

Rif Ghizzoni, Cap III, pag. 120.

In occasione dell'Anno Santo del 1575, papa Gregorio XIII diede ordine di decorare una sala dei propri appartamenti privati in Vaticano con una scenografia di Bologna, sua città natale.

La Sala Bologna, come veniva chiamata la sala da pranzo, era un salone luminoso dotato di cinque grandi finestre disposte lungo le pareti che offrivano una straordinaria vista di Roma e delle campagne circostanti.

(Rif. Ghizzoni, Pag 5 Cap I)

(Rif. Pag 178 Cap VI Testo Carte Dipinte, Francesca Fiorani, Franco Cosimo Panini Ed.)

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

LA SALA BOLOGNAPLANIMETRIE

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Illustrazione n. 75 nel testo di Francesca Florani, Carte Dipinte, Edito da Franco Cosimo Panini

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

LA SALA BOLOGNAStima delle Misure

[…] Le sue notevoli dimensioni – 9 m di larghezza, 14,7 di lunghezza e 9 in altezza, al centro della volta ribassata che la copre – la rendono uno dei vani più ampi dell'intero corpo di fabbrica [NdR braccio a tre logge sovrapposte che chiude a Nord il Cortile di S Damaso]

Rif Ghizzoni, Cap I, pag. 28.

1,90

E' possibile supporre che tale distanza misuri 1,90 m – illustriamo di seguito come si è giunti a tale supposizione

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

Parete MeridionaleMappa Vaticana

Parete Occidentale

Carta del Bolognese

LA SALA BOLOGNAPareti Meridionale e Occidentale

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

LA SALA BOLOGNAPareti Meridionale e Occidentale

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

PARETE MERIDIONALEModellazione in Blender

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Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

LA SALA BOLOGNAPareti Meridionale e Occidentale

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CINECA MDC ProjectModellazione della Sala Bologna

Micaela Spigarolo – [email protected] per il SuperCalcolo, Applicazioni ed Innovazione

18 - 22 ottobre 2010

Questa presentazione introduce una serie di interventi volti a raccontarvi della nostra esperienza di stagisti all'interno del progetto MdC (Museo della Città)

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2Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

Pipeline grafica

Avete visto, con l'intervento di Silvano, che la pipeline di produzione per la realizzazione di contenuti 3D per un filmato è un processo complesso e che si articola in varie fasi.

In particolare, al progetto MdC si aggiunge la finalità specifica di utilizzare modelli filologicamente corretti, ovvero validati dalle fonti (quello che vedi è come con molta probabilità si pensa doveva essere). Per tale ragione, come ha sottolineato Enrico , le ambientazioni hanno valenza pari a quella della storia e del personaggio protagonista, l'etrusco Apa.

A noi sono stati affidati due set ciascuno e abbiamo dovuto confrontarci con un po' tutte le problematiche inerenti la pipeline grafica mostrata nel lucido. Ciascuno di noi, però, proveniva da background differenti e per colmare il più velocemente possibile il gap che avevamo in determinati ambiti, abbiamo deciso di specializzarci per poter poi condividere con tutorial e relazioni (che abbiamo messo disponibili sul Blog https://rvn05.plx.cineca.it:12001/php/MDC/portal/wordpress/) questa conoscenza.

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3Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

ESPERIENZA DI STAGE

La Sala Bologna

MODELLAZIONE

Il carretto romano

TEXTURING

PYTHON SCRIPTING

RENDER FARM

Il meccanismo integrato in Blender 2.5

Customizzazione di Blender 2.4x

Micaela

Michela

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Daniele

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Io, per esempio, ero completamente a digiuno di Blender e ho iniziato scrivendo tutorial di base., Michela e Daniele avevano già modellato con 3D studio Max e Michela, come racconterà anche a voi, ci ha insegnato il texturing. Antonio era ferrato nello scripting e Daniele ci ha dato una mano con l'utilizzo di Gimp e numerose altre cose (a voi parlerà, per esempio, delle funzionalità di Render Farm distribuita integrate nella nuova versione di Blender 2.5).

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4Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

Modelli filologicamente

corretti

Modelli 3D prodotti a partire dalla collaborazione di

professionalità eterogenee

Interdisciplinarità

CULTURAL HERITAGEAl Cineca

Come ho già i detto, il nostro lavoro è stato guidato dall'obiettivo del progetto di realizzare modelli filologicamente corretti e per questa ragione abbiamo dovuto occuparci anche di fonti e inventarci una metodologia di approccio, per ciascuna diversa a seconda della scena che si andava a modellare.

Per poter meglio introdurre anche il lavoro dei miei colleghi, lasciatemi riprendere alcuni dei concetti che vi sono già stati presentati.

Produrre modelli filologicamente corretti, ovvero avvalorati dalle fonti, significa mettere in gioco varie professionalità tra le quali l'informatico e l'ingegnere, o comunque l'esperto del tool che viene utilizzato, rappresenta solo parte (e non del tutto determinante) delle competenze necessarie. Occorrono, infatti, storici e archeologi nonché esperti della comunicazione quale per esempio un regista il cui apporto non è da sottovalutare.

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5Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

“La comprensione di un'opera significa il recupero di un'intenzione comunicativa dell'autore”

L'OPERA COME SEGNO

Francesco AntinucciMusei Virtuali

Trasmettere cultura Trasmettere conoscenza

Non dimentichiamo, infatti, che quelli che vengono prodotti sono “oggetti che parlano”, come ha specificato Silvano nel precedente intervento.

Ci rifacciamo al libro di Antinucci (Musei Virtuali) per meglio spiegare questo concetto.

Un'opera d'arte (o architettonica, come nel nostro caso) e' un oggetto semantico (quello che in scienze della comunicazione viene chiamato 'segno'). È stato, cioè, creato con un obiettivo specifico: trasmettere un messaggio. La corretta interpretazione di questo messaggio determina conoscenza (e di conseguenza cultura).

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6Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

COMPRENSIONE DI UN OGGETTO COMUNICATIVO

CODICE CONTESTO

In base al quale il messaggio e' stato formulato

Che l'autore presuppone condiviso

+

NUOVE TECNOLOGIEFunzione di

TRADUTTORE e RIEMPITORE LOCALE per ristabilire le condizioni di codice e contesto

Ma (e ce lo dicono sempre le scienze della comunicazione), un messaggio per poter essere correttamente interpretato, ha bisogno che chi lo ha trasmesso e chi lo riceve condividano due cose: un codice (in base al quale è stato scritto il messaggio) e un contesto (che chi emette il messaggio dà per scontato per la sua corretta interpretazione. Generalmente si tratta di un substrato culturale condiviso).

Nel nostro caso, la distanza temporale e spaziale che separa l'emissione dalla recezione del messaggio fa sì che queste due condizioni tendano ad essere assenti.

E se una volta si poteva fare affidamento su un curriculum scolastico comune per poterlo colmare, oggi non è più così sia per via delle modifiche al curriculum stesso sia per la società cosmopolita in cui ci troviamo a vivere oggi.

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7Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

Riprodurre modelli 3D di architetture e opere d'arte non solo significa sottrarle all'opera distruttiva del tempo ma anche

intraprendere un percorso verso la comunicazione (e democratizzazione)

della cultura.

IL VISIVO SI SPIEGA DA SOLO

Ecco allora che ci vengono in aiuto le nuove tecnologie che possono fungere da mediatore nel gap tra conoscenze del destinatario e conoscenze pertinenti la comprensione del messaggio.

La riprodurre in 3D di ambienti e architetture non ha più solo la valenza di preservare queste ultime dall'azione del tempo, ma assume anche il ruolo di consentirne la corretta interpretazione.

Tramite l'uso del modello 3D vengono ristabilite le condizioni di codice e contesto e viene pertanto determinata comunicazione, ovvero cultura, ovvero democratizzazione delle opere d'arte (a chiunque è resa accessibile non solo la fruizione ma anche la comprensione).

Il 3D non viene utilizzato solo per motivi di efficacia cognitiva (la vista è il nostro organo percettivo di importanza preponderante sugli altri) o motivazionale introdotti dal mezzo stesso, ma anche e soprattutto perché 'il visivo si spiega da solo'.

Vengono, pertanto, prodotti modelli che a seconda dell'impiego specifico, trasmettono un messaggio particolare correlato all'opera d'arte che riproducono. Si tratta, cioè, di modelli che una volta realizzati possono determinare cultura in una svariata possibilità di differenti impieghi e contesti.

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8Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

Pipeline di gestione del workflow per la produzione dei contenuti 3D (asset management) in contesto filmico (e real time)

CINECA MdC Project

Impiego di numerose persone con ruoli differenti

Occorre un efficiente meccanismo per la comunicazione e il lavoro collaborativo

+

Esigenza specifica: riusabilità del materiale.Determinare una procedura che seguendola

produca modelli riutilizzabili

La sfida in cui si spende il progetto MdC sta proprio nel tentare in un contesto nuovo (l'entertainment) i modelli 3D originariamente prodotti in ambito cultural heritage per lo studio, ovvero per gli 'addetti ai lavori'.

Le già citate capacità comunicative dei modelli prodotti renderanno il filamto un mezzo di integrazione del materiale esposto nel museo (a partire dalla situla da cui fuoriesce Apa, tutto quello che si vede nel filmato e' in qualche modo reperibile all'interno del museo) e consentiranno di determinare non solo divertimento e svago ma anche cultura.

Questo filmato, infatti, verrà proiettato all'interno della sala immersiva progettata sempre dal Cineca per palazzo Pepoli, attualmente in fase di ristrutturazione, per raccontare “Il big bang della storia di Bologna”.

Lo scopo e' coinvolgere nel percorso culturale del museo un target eterogeneo che va dai ragazzi delle scolaresche alla casalinga di Voghera.

E proprio in tale ottica, una parte rilevante all'interno del processo di produzione è rivolta a studiare e determinare un processo di produzione per il quale si possa dire: se lo segui, ottieni modelli riutilizzabili.

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9Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

CINECA MdC Blog

https://rvn05.plx.cineca.it:12001/php/MDC/portal/wordpress/

http: // ww

w.si nte l. org/

under construction

Tutorial di Blender Relazioni interne Link a documentazione di

interesse generale Messaggistica

sull'avanzamento del progetto

Torniamo, dunque, al topic di questo intervento: la modellazione della Sala Bologna. Abbiamo detto che ciascuno di noi ha scritto numerosi tutorial per aiutarci a metterci velocemente in grado di affrontare il compito che ci era stato assegnato: realizzare due set del corto.

Lasciatemi illustrare un attimo questo strumento Blog che perlomeno fino alla terminazione del filmato, è da considerarsi un work in progress per il fatto che lo usiamo in continuazione non solo per condividere tutorial (che rilasciamo con licenza free) ma anche per portare avanti il lavoro collaborativo.

Il Blog, infatti, è stato realizzato in Wordpress. Questo ci ha consentito di strutturarlo in più pagine. Nella prima trovate qualche informazione di carattere generale sul progetto. C'è poi una sessione denominata blog appunto, dove trovate il blog vero e proprio. È a sua volta suddivisa in sezioni. In quella denominata News condividiamo messaggistica inerente l'avanzamento del progetto. In tools & script trovate link a materiale (generalmente tutorial di Blender) reperibili in rete e di interesse comune. La sezione Tutorial contiene i tutorial scritti da noi. Sono stati taggati e alla fine della pagina trovate una mappa semantica che evidenzia, per ogni tag, la rilevanza in termini di numero di tutorial presenti per ciascun specifico argomento.

Per quanto riguarda l'aspetto grafico, ci piacevano le tonalità di arancio del blog di Sintel (www.sintel.org), che abbiamo cercato di riprodurre. Abbiamo inventato un logo con la faccia di Apa prendendo spunto dal conceptual design realizzato da Stefano Meazza per la creazione del personaggio (e che vi ha mostrato anche Silvano).

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10Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

MODELLAZIONE FILOLOGICA

Foto Ricerca bibliografica

LE FONTI

AGGIUSTAMENTI

RIUSABILITÀ DEI MODELLI

Scelte riempitive rispetto alla mancanza delle fonti

Parlandovi del mio lavoro sulla Sala Bologna, metterò l'accento sul processo di produzione e sulle problematiche specifiche, prima tra tutte il fatto che, come abbiamo (ormai più volte) ricordato, vogliamo produrre modelli filologicamente corretti.

Oltre ad avvalersi dell'esperienza di esperti (storici, archeologi, studiosi dell'arte, etc), occorre per prima cosa procurarsi materiale visivo.

Nel nostro caso, come vedremo tra poco, non è stato possibile andare di persona a vedere l'oggetto di studio (e fare le fotografie necessarie, per esempio) perché la Sala Bologna si trova a Roma, in Città del Vaticano, ed è inaccessibile al pubblico, a meno di particolari dispense (è adiacente alle stanze del papa, vicino alla segreteria di stato).

La documentazione presente in Internet è scarsa e di bassa qualità.

Migliori risultati sono stati raggiunti con una caccia bibliografica.

L'elemento che ha fatto la differenza è stata la possibilità di mettermi in contatto con la Dr Manuela Ghizzoni che sulla Sala Bologna ha fatto la sua tesi di dottorato in Storia e Informatica e che ha avuto modo di vedere de visu l'oggetto della sua ricerca.

Ma all'inizio, per problemi di downloading di file molto grandi, ho letto la sua tesi senza avere a disposizione le foto.

Ricordiamo inoltre, come peculiarità del processo, la necessità a completare i modelli anche in caso di assenza di informazione certa. Generalmente, infatti, in presenza di fonti discordanti o assenti, i modelli filologici per gli addetti ai lavori mantengono l'incertezza dell'informazione lasciando spazi vuoti o al massimo colorati, come si vede nell'esempio sulla diapositiva. Nel caso di un filmato, però, questa modalità non potrà essere perseguita. Occorrerà pertanto inventarsi un modo per introdurre questa informazione e/o cercare inquadrature che valorizzino l'informazione in possesso a discapito di quella che si deve azzardare. Per esempio, nel nostro caso, si eviterà di inquadrare le pareti dell'esempio.

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11Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

LA SALA BOLOGNAUBICAZIONE

Quello di cui vi parlerò, infatti, è la modellazione delle altre due pareti, quella Meridionale, che presenta l'elemento più interessante di tutta la stanza, la cosiddetta Mappa Vaticana e quella adiacente Occidentale, che presenta una Carta del Bolognese.

Per prima cosa, è stato importante contestualizzare l'informazione. Dove si trova la Sala Bologna? In quale edificio di Città del Vaticano? E su quale lato della stanza si trova la Mappa Vaticana? Per me che non ci sono mai stata e che avevo inizialmente a disposizione solo descrizioni scritte, è stata una sfida capirlo.

Nella tesi della Dr Ghizzoni si diceva, infatti, che la Sala Bologna si trova nella terza loggia del braccio settentrionale del cortile di San Damaso e che la Mappa Vaticana si trova sulla parete meridionale. I riferimenti sono in termini di parete di Levante, parte Orientale e via dicendo.

Intanto, bisognava fare mente locale sul significato di Orientale e Occidentale rispetto Nord e Sud canonici. Una volta sistemati i punti cardinali, mi ci è voluto, però, del tempo a capire che il braccio centrale (che inizialmente avevo scartato) fosse quello giusto perché le logge fanno riferimento ai piani (vanno, cioè, in altezza) e non ai bracci.

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12Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

LA SALA BOLOGNAUBICAZIONE

Contestualizzata tutta questa informazione (nel frattempo mi sono arrivate le immagini relative alla tesi), ho iniziato a pensare a problemi di modellazione. Fortunatamente, avevamo a disposizione una piantina della stanza (Rif Longhi il Vecchio, Martino. Loggia di San Gregorio XIII nel cortile di S. Damaso, Ultimo piano e locali annessi) dalla quale siamo partiti per il posizionamento di porte e finestre.

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13Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

LA SALA BOLOGNA

Area a tutt'oggi non pubblica del Palazzo Apostolico Vaticano (oltre a far parte dei vani dedicati alla Segreteria di Stato ed essere contigua alla sala presso la quale si riuniscono le Congregazioni, è prossima agli appartamenti privati del pontefice).

Rif Ghizzoni, Cap III, pag. 120.

In occasione dell'Anno Santo del 1575, papa Gregorio XIII diede ordine di decorare una sala dei propri appartamenti privati in Vaticano con una scenografia di Bologna, sua città natale.

La Sala Bologna, come veniva chiamata la sala da pranzo, era un salone luminoso dotato di cinque grandi finestre disposte lungo le pareti che offrivano una straordinaria vista di Roma e delle campagne circostanti.

(Rif. Ghizzoni, Pag 5 Cap I)

(Rif. Pag 178 Cap VI Testo Carte Dipinte, Francesca Fiorani, Franco Cosimo Panini Ed.)

Ma perché una stanza a Roma dovrebbe essere di tanto interessante per la storia di Bologna?

La Sala Bologna è una stanza che faceva parte degli appartamenti del Papa (era la sua sala da pranzo) e che venne costruita nel 1575 in occasione dell'anno giubilare (e dell'ampliamento della terza loggia del braccio settentrionale del cortile di San Damaso).

Il nome le deriva dal fatto che su tutte le sue pareti fosse presente una raffigurazione della città di Bologna: sulla parete Meridionale una pianta di Bologna, su quella Occidentale una carta del bolognese, su quella Settentrionale una veduta di Bologna. Anche su quella di Levante dovevano esserci riferimenti al territorio bolognese ma non sono pervenuti a noi a causa del deterioramento dovuto alla presenza per lungo tempo di arazzi sulle pareti (la stanza era stata adibita a pinacoteca e per non distogliere il visitatore dalle opere esposte i dipinti alle pareti erano stati coperti) e al tamponamento delle finestre su quel lato a seguito della costruzione del palazzo di Sisto V, attuale residenza del Papa.

In particolare, la pianta di Bologna (denominata anche Mappa Vaticana e di cui il Cineca possiede un'acquisizione ad altissima risoluzione) non solo è un'opera d'arte preclusa al pubblico (abbiamo già detto che la stanza non è accessibile) ma rappresenta il Google Heart dell'epoca.

La pianta, infatti, mostra con precisione gli elementi architettonici racchiusi dentro la circla delle mura ma sotto forma di icone. È stato oggetto del lavoro della Dr. Ghizzoni validarne la correttezza in termini planimetrici, indipendentemente da quelle che potevano essere state le scelte stilistiche dell'autore e/o la volontà del committente: essa, cioè, corrisponde fedelmente (al di là di alcuni accorgimenti stilistici trascurabili e di un falso storico dovuto a buona fede: la residenza della famiglia di origine del papa viene mostrata secondo un progetto di realizzazione che in realtà non è mai stato attuato) all'esatta posizione di edifici e strade di Bologna nel 1500.

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14Micaela Spigarolo

MdC Project – Modellazione della Sala Bologna

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Illustrazione n. 75 nel testo di Francesca Florani, Carte Dipinte, Edito da Franco Cosimo Panini

Si tenga presente che nel '500 giungono in Italia gli scritti di Tolomeo e la geografia diventa di moda. La riproduzione delle mappe di un territorio, infatti, viene visto come un mezzo per possedere quel territorio. È in questo periodo che viene dipinta la Galleria delle Mappe Geografiche in Vaticano: da Sud a Nord potete ripercorrere tutta l'Italia mostrata in un connubio geografico ed iconico. D'altronde, anche cognitivamente parlando, sapete che studiando il fatto di trascrivere in appunti un testo significa stabilire un possesso (della conoscenza).

Il papa Gregorio XIII (proprio quello della riforma del calendario) era di origini bolognesi. La Sala Bologna viene commissionata da lui (e gli esecutori sono tutti bolognesi). Una manovra da parte della chiesa per ristabilire un possesso su un territorio che già allora era famoso per l'Università (soprattutto medicina) e la scienza?

Il fatto che Bologna sia il soggetto per tutte le pareti della stanza fa pensare piuttosto a un riferimento alla storia personale di questo papa bolognese che raggiungendo il soglio di Pietro realizza il sogno di tutta la sua famiglia, la gens Boncompagni. Già a metà del secolo XIV la presenza dei Boncompagni è ben attestata nelle istituzioni bolognesi ma è solo grazie alla mirabile carriera ecclesiastica di Ugo che essa raggiunse i più cospicui risultati di progressione sociale.

Il lavoro della Dr. Ghizzoni è stato, pertanto, volto a verificare la veridicità ed esattezza della mappa indipendentemente dagli intenti celebrativi del committente.

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LA SALA BOLOGNAStima delle Misure

[…] Le sue notevoli dimensioni – 9 m di larghezza, 14,7 di lunghezza e 9 in altezza, al centro della volta ribassata che la copre – la rendono uno dei vani più ampi dell'intero corpo di fabbrica [NdR braccio a tre logge sovrapposte che chiude a Nord il Cortile di S Damaso]

Rif Ghizzoni, Cap I, pag. 28.

1,90

E' possibile supporre che tale distanza misuri 1,90 m – illustriamo di seguito come si è giunti a tale supposizione

Ritornando all'oggetto di questa presentazione, siamo partiti dalle misure certe: la mappa di Longhi il vecchio e le misurazioni della Dr. Ghizzoni che ha avuto modo di fare in loco con un metro otticco: 9 m di larghezza, 14,7 di lunghezza e 9 in altezza, al centro della volta ribassata che la copre. Ma dei nove metri di altezza, quanto spazio è preso da questa volta ribassata? E com'è fatta una volta ribassata?

Ora so che una volta ribassata è fatta come in figura. Partendo da altre informazioni certe, mi sono poi inventata un modo per approssimare l'ampiezza che mi mancava.

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Parete MeridionaleMappa Vaticana

Parete Occidentale

Carta del Bolognese

LA SALA BOLOGNAPareti Meridionale e Occidentale

Questo sono le pareti in oggetto

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Sapendo che il dipinto partiva da 1,5 m da terra (quelle in rosso sono le misure certe) e che “nei punti di massima estensione essa raggiunge i 6,38 metri in larghezza e i 4,66 in altezza” (Rif Dr Ghizzoni), si è operata una valutazione spannometrica partendo dall'immagine stessa.

Posizione di porte e finestre ce le avevo dalla pianta di Longhi il Vecchio. Quello che mi interessava era modellare la parete in maniera adatta per il texturing, ovvero per posizionarci sopra l'affresco della mappa (che in prima istanza ho approssimato divisibile nei cinque pezzi numerati).

In seguito, la mappa è stata più semplicemente spezzata un tra parti: le due di qua e di là dalla porta e quella superiore. Poiché sulla porta è dipinto un drappo, la parte più importante del texturing corrispondeva a fare coincidere la parte sopra di tale drappo con le due lateriali (a fianco della porta): Questa operazione ha reso necessario spostare leggermente l'ubicazione della porta rispetto alla sua posizione fornita dalla mappa di riferimento.

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LA SALA BOLOGNAPareti Meridionale e Occidentale

Una prima stima di tutte le misure che dovevo utilizzare me la sono creata con questo modellino approssimato. In seguito, confrontando l'idea che mi ero fatta con il modello in Blender della planimetria di Longhi il Vecchio e le esigenze di texturing (come quella appena citata), ho aggiustato le stime e ho iniziato a segnarmi tutto in un modello più accurato.

Perché, come ha sottolineato Silvano, le cose non si fanno una volta sola e se adesso dovessi cambiare un parametro e ricostruire la Sala Bologna, impiegherei molto meno tempo, saprei già le misure per le estrusioni e come procedere.

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PARETE MERIDIONALEModellazione in Blender

Mi sono segnata le misure man mano che implementavo, ho stampato uno screenshot della parete modellata in Blender, vi riportato le misure e a partire da queste ho modellato e creato lo stesso modello di riferimento anche per le altre.

Mi sono dovuta inventare un modo per modellare il cornicione e ho cercato di farlo coerente con l'originale per il quale l'informazione era praticamente nulla.

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LA SALA BOLOGNAPareti Meridionale e Occidentale

E questo è il rendering di Blender. Si tratta dell'inquadratura più papabile per la scena poiché è quella per la quale possediamo maggiore informazione di texturing. È (e dovrà) comunque essere ritoccata.

Per la parete Occidentale, per esempio, la carta del bolognese è stata aggiustata nei pezzi mancanti con lo strumento clone di Gimp. Non sono previsti zoom su questa parte e perciò quello che si è cercato di fare è stato mantenere il dipinto coerente nel suo insieme. Anche le decorazioni in rosso ai lati non sono complete. In questo caso ho utilizzato un semplice ma efficace copia e incolla.

Il soffitto ( la riproduzione dell'ovato celeste, nel quale campeggiano le Costellazioni e le figure allegoriche dei segni zodiacali) presenta una banda dovuta alla scansione da un libro (I dipinti del Vaticano) con carta patinata: valuteremo se stringere l'inquadratura o correggere la distorsione.

E ancora, un loggiato a coppie di colonne visto di scorcio corre lungo tutta l’imposta della volta, suggerendone un maggior slancio e profondità (tecnica di 'loggiato in prospettiva' per cui erano famose le maestranze proprie del bolognese). Interposte alle doppie colonne , sono presenti figure di astronomi e cosmografi dell’Antichità (Filii Seth, Atlas, Isis, Thales, Anaximenes, Aratus, Ptolomae, Manilius Romanus, Alphonsus Rex).

Di questo loggiato, possediamo a colori solo la parte sovrastante la Mappa Vaticana. Per gli altri lati, siamo in possesso solo di immagini in bianco e nero. Anche questo richiederà scelte appropriate di presentazione e/o regia.