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Punta Civetta, Parete Nord Ovest Aste – Susatti Relazione da una ripetizione del settembre 2011. Primi salitori: Armando Aste & Fausto Susatti, 26/27/28 Luglio 1954. Difficoltà: VI/A0, EDinf. Lunghezza: circa 600/650 metri + 400 metri di zoccolo. Tempi: 1h30 per l’avvicinamento, 2h per lo zoccolo, 8-10 h per la via, 2h30’ per la discesa fino al Coldai. Materiale: buon assortimento di nuts e friend (fino al 3). Martello e qualche chiodo non indispensabili anche se possono risultare utili. Commento: un’eccezionale linea di diedri e fessure che si susseguono quasi a goccia d’acqua sulla parete e regalano una arrampicata molto bella e divertente. L’arrampicata è quasi esclusivamente in libera su difficoltà molto continue ma mai troppo difficili; la roccia mediamente buona sulla via (un po’ meno sullo zoccolo) e la buona proteggibilità rendono la salita molto divertente. A parte i due tiri di sesto nella parte alta, la via è mediamente poco chiodata ma ben proteggibile. qualche sosta da attrezzare. Decisamente meno impegnativa e più bella della Aste al Crozzon! Avvicinamento: Dal Rifugio Coldai si prende il sentiero per il rifugio Tissi e in breve si arriva alla base della lunga bastionata nord-ovest. Si oltrepassa la torre di valgrande e si prosegue lungo il sentiero fino a un ultimo colletto da dove si vede molto bene l’enorme parete nord-ovest. Da qui abbandona il sentiero principale (che scende) e si prende una traccia ben marcata che costeggia la parete. Sulla verticale della punta Civetta si abbandona la traccia e si risale brevemente il ghiaione fino alla base dello zoccolo. L’attacco è posto presso un canale inizialmente abbastanza verticale

Civetta - Aste Susatti

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Punta Civetta, Parete Nord Ovest

Aste – Susatti

Relazione da una ripetizione del settembre 2011.

Primi salitori:

Armando Aste & Fausto Susatti, 26/27/28 Luglio 1954.

Difficoltà: VI/A0, EDinf.

Lunghezza: circa 600/650 metri

+ 400 metri di zoccolo.

Tempi: 1h30 per l’avvicinamento,

2h per lo zoccolo, 8-10 h per la via,

2h30’ per la discesa fino al Coldai.

Materiale: buon assortimento di nuts e friend (fino al 3). Martello e qualche chiodo non indispensabili anche se possono risultare utili. Commento: un’eccezionale linea di diedri e fessure che si susseguono quasi a goccia d’acqua sulla parete e regalano una arrampicata molto bella e divertente. L’arrampicata è quasi esclusivamente in libera su difficoltà molto continue ma mai troppo difficili; la roccia mediamente buona sulla via (un po’ meno sullo zoccolo) e la buona proteggibilità rendono la salita molto divertente. A parte i due tiri di sesto nella parte alta, la via è mediamente poco chiodata ma ben proteggibile. qualche sosta da attrezzare. Decisamente meno impegnativa e più bella della Aste al Crozzon! Avvicinamento: Dal Rifugio Coldai si prende il sentiero per il rifugio Tissi e in breve si arriva alla base della lunga bastionata nord-ovest. Si oltrepassa la torre di valgrande e si prosegue lungo il sentiero fino a un ultimo colletto da dove si vede molto bene l’enorme parete nord-ovest. Da qui abbandona il sentiero principale (che scende) e si prende una traccia ben marcata che costeggia la parete. Sulla verticale della punta Civetta si abbandona la traccia e si risale brevemente il ghiaione fino alla base dello zoccolo. L’attacco è posto presso un canale inizialmente abbastanza verticale

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dove è molto facile incontrare neve anche a stagione inoltrata. Cinquanta metri sulla dx del canale di attacco è presente un altro canalone (ben più ampio e all’apparenza più facile!) che potrebbe confondere: quello giusto è esattamente sulla verticale dei diedri della aste! Attenzione perché col buio imbroccare l’attacco senza una ricognizione preventiva potrebbe essere problematico! Si risale il primo tratto sulla costola dx del canale presso una fessura e il seguente diedro (III) per una sessantina di metri fin dove si riesce a traversare a sx (IV) entrando nel canalone vero e proprio. Risalirlo lungamente tenendosi nel suo fondo o sulle pareti ai lati (il percorso più facile è abbastanza evidente) fino a un ultimo saltino con una breve corda fissa con anelli poco più sopra della quale si trova una sosta su due chiodi. (max IV, roccia in qualche punto non buona). Da qui traversare a sx in leggera ascesa lungo un’evidente cengia (qualche ometto) fino a girare uno speroncino; risalirlo sulla sx facilmente e puntare successivamente verso dx (III) all’evidente diramazione aste (dx) – andrich (sx). sosta zero sul famoso chiodo ad anello che segna l’attacco delle due vie o pochi metri più sotto presso una sosta su due chiodi. Descrizione: Ø 1° tiro: sulla dx per un diedro con chiodo fino a una cengietta (chiodo). superare la placca sovrastante verso sx puntando l’evidente sistema di diedri neri leggermente sulla sx. sosta alla base dei diedri su 2 chiodi. [25 m, V, 2 ch.] Ø 2° tiro: proseguire lungo i diedri fin sotto uno strapiombo che li sbarra. sosta su due chiodi. tiro eventualmente concatenabile con il precedente. [35 m, V, 2 ch.] Ø 3° tiro: leggermente a dx (chiodo) puntando a un sistema di fessure che si segue fino alla sosta su 2 chiodi sulla dx presso una zona abbastanza facile. [20/25 m, V, 1 ch.] Ø 4° tiro: proseguire dritto seguendo l’evidente sistema di fessure fino a una nicchia dalla quale si esce sulla sx. proseguire lungo la seguente fessura fino alla comoda sosta (4 chiodi) sulla dx. [50/55 m, V, 2 ch.] Ø 5° tiro: proseguire dritto per placchette fessurate seguendo il percorso più semplice fino alla sosta su grosso spuntone alla base di una grande placca gialla strapiombante. [30/35 m, V] Ø 6° tiro: dritti sopra la sosta fino a un chiodo visibile dalla sosta. da qui traversare nettamente a sx (chiodo) fino a brancare l’evidente fessura sulla sx che si risale per poi traversare a sx entrando in un canale, sosta su 2 chiodi sulla sx. [30/35 m, V+, 2 ch.] Ø 7° tiro: puntare l’evidente diedro sulla dx che si risale facilmente fino a un chiodo sulla sx. da qui ignorare i chiodi e cordini sulla placca di sx, ma traversare a dx entrando nell’opprimente camino formato da una torre staccata. risalire il camino stando un po’ esterni e un po’ dentro (3 ch.) fino quasi alla sua sommità dove si incontra una sosta su 2 chiodi. [50 m, V, 4 ch.] Ø 8° tiro: dalla sosta 1 metro dritto, poi traversare a sx entrando nell’evidente diedro. (vi è una sosta eventuale su 2 chiodi un metro più sotto; possibilità di traverso a corda per entrare nel diedro poco più in basso.) superare un piccolo strapiombino (1 ch.) e proseguire più facilmente seguendo il diedro fino a sostare scomodamente su un sasso incastrato e grossa clessidra (1 metro più sopra), un paio di metri sotto un sasso incastrato con cordino. [30 m, V+, 1 ch.]

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Ø 9° tiro: dritto lungo il diedro fino a un chiodo con cordino. sempre dritto con arrampicata sostenuta (1 chiodo) per una decina di metri fino a una zona più abbattuta che si risale sempre seguendo il diedro più facilmente verso dx fino alla sosta su 3 chiodi (1 ballerino!) su un comodo terrazzino. In realtà le relazioni in questo tratto descrivono la possibilità di traversare 10 m sulla sx, entrare e risalire un diedro più facile (saltando quindi il tratto sostenuto) per poi rientrare nel diedro principale sulla dx più sopra. [50 m, VI, 2 ch.] Ø 10° tiro: dritto per il camino soprastante la sosta (2 ch.) uscendo leggermente sulla sx (cordino). proseguire per il successivo diedro (2 ch.), inizialmente facile e successivamente più sostenuto (passo non proteggibile duro poco prima della sosta) fino alla sosta su 3 chiodi presso un terrazzino leggermente sulla sx. [50/55 m, VI–, 4 ch.] Ø 11° tiro: traverso a sx in leggera discesa (chiodo) per entrare in un diedro (vari chiodi e possibilità di sosta). risalirlo (chiodi) su roccia un poco friabile fino alla sosta su 2 chiodi e 2 clessidroni pochi metri sotto un grande tetto. [25 m, VI–, 8/9 chiodi] Ø 12° tiro: risalire nel diedro pochi metri (3 chiodi) e traversare a dx 2 metri fino a un gradino su uno spigoletto (2 chiodi). puntare ora la fessura appena a dx del tetto (4 chiodi) e risalirla qualche metro fino dove questa si trasforma in un camino nettamente più semplice. sosta su 3 chiodi su una cengetta a sx. [20 m, VI e 2 chiodi in A0, 9 chiodi] Ø 13° tiro: in verticale due metri sopra la sosta fino a un chiodo (è altrimenti possibile risalire direttamente il camino) da cui si traversa a dx entrando nel fondo del camino (dal primo chiodo non puntare a un secondo chiodo qualche metro più sopra). sempre dritti seguendo il camino fino al termine delle corde. sosta da attrezzare. [60 m, V+] Ø 14° tiro: proseguire nel camino lungamente (due chiodi di sosta dieci metri più sopra) fino a sbucare sulla cresta sommitale. [80 m, V, 2 chiodi] Discesa: dalla cresta sommitale si scende una decina di metri fino a incrociare l’evidente cavo della ferrata degli alleghesi che si segue lungamente in discesa (sx faccia a valle) fino al sentiero alla base della parete. da qui si traversa lungamente a sx (faccia a valle) su comodo sentiero fino a tornare al coldai. La ferrata è ben attrezzata e ben segnalata.

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L’attacco dello zoccolo.

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Sul primo tiro.

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Sul bellissimo sesto tiro

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Nel gran diedro della parte centrale (nono tiro)