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COMUNE DI MONTESPERTOLI

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COMUNE DI MONTESPERTOLI( P r o v i n c i a d i F i r e n z e )

S E T T O R E L A V O R I P U B B L I C I E S E R V I Z I T E C N I C I

LAVORI DI

RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DEL POPOLO

PROGETTO ESECUTIVO

RELAZIONE GENERALE

Novembre 2014

Il Progettista

(Arch. Francesca Di Natali)

RELAZIONE GENERALE.doc Pag. 1

Comune di Montespertoli - piazza del Popolo,1 - FIRENZE - 50025 p.iva 01175300480

RELAZIONE GENERALE

Premessa

Posta a margine del centro storico del capoluogo, è la piazza più ampia del paese e, grazie alla sua

posizione strategica, all’ampiezza degli spazi, all’offerta di esercizi commerciali, è il vero cuore

pulsante del Centro Commerciale Naturale di Montespertoli.

Delimitata dall’edificato, ha nell’insieme una forma irregolarmente quadrangolare mentre al centro

assume un disegno ellittico caratterizzato da un doppio giro di lecci, alberi che sottolineano anche le

diagonali il cui fulcro è costituito dal Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale. Si tratta di

una tipologia di piazza molto particolare, in quanto dotata di una componente vegetale notevole che ne

costituisce l’elemento più caratterizzante.

Oltre ai suddetti lecci, la componente vegetale arbustiva attuale e la ripartizione in aiuole sono il

risultato di successivi interventi di sistemazione che si sono svolti fino circa agli anni ’70/’80.

Successivamente alla sua realizzazione, la piazza è stata completata con l’edificazione dei margini,

in particolare dei lati ovest e nord. Attorno ad essa sono stati realizzati edifici residenziali durante la

prima metà del ‘900 fino agli anni ‘60, quasi tutti con spazi commerciali ai piani terra, con la

conseguente presenza di un gran numero di esercizi di vicinato e pubblici esercizi.

L’edilizia che si affaccia sulla piazza è piuttosto eterogenea dal punto di vista architettonico, ma gli

spazi aperti, che ne costituiscono il connettivo, nonostante i successivi interventi di sistemazione,

mantengono una impostazione chiara e unitaria.

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Cenni storici

L’ampia piazza del Popolo nasce come spazio mercatale e fiera del bestiame nel corso del 1800. Le

stratificazione storiche desunte dai documenti d’archivio, schematizzate nell’estratto dal Quadro

Conoscitivo del Piano Strutturale del Comune di Montespertoli che si riporta sotto, stabiliscono

l’edificazione intorno alla piazza tra il 1821 ed il 1940, con successivi interventi di completamento

tra il 1945 ed il 1970 circa.

La primitiva piazza era uno spazio in terra battuta posto sul tracciato che conduceva in uscita dal

paese, allora tutto sviluppato attorno alla più antica piazza Machiavelli, in direzione Empoli -

Castelfiorentino.

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Una prima ricostruzione della genesi e delle trasformazioni che ha nel tempo subito piazza del

Popolo si è basata su una collezione privata di cartoline. Nella immagine sopra riprodotta, risalente

molto probabilmente alla fine del 1800 – primi anni del ‘900, si nota lo spazio centrale densamente

alberato con lecci ancora molto giovani, con la superficie orizzontale a prato attraversata da viali

rettilinei in terra battuta che segnano le diagonali della piazza quadrilatera. Purtroppo non sono

leggibili molti dettagli.

Carta del 1873

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La carta del 1873 mostra, in modo approssimativo ma sostanzialmente coincidente con la realtà, la

piazza con tre filari alberati lungo il perimetro ellissoidale (oggi i filari sono due), le diagonali

alberate e uno spazio libero centrale di forma circolare. Inoltre i lati non edificati sono a loro volta

alberati, cosa di cui non si hanno altre testimonianze pertanto da prendere con le dovute cautele.

Dello stesso anno è la Monografia Storica e Statistica del Comune di Montespertoli, compilata

dall’Avvocato Marcello Nardi-Dei per i tipi della Tipografia Cooperativa nella quale a pagina 23 si

legge: “ …e crescendo con l’aumento della popolazione il bisogno di nuove abitazioni si seguitò ad

edificare in continuazione della via Volterrana al di sotto delle Vie di Montelupo e di sotto le

Mura1, finattantochè non venne ai nostri giorni circondata di case la parte occidentale della nuova

piazza della Fiera.” Più oltre nella stessa pagina : “Attualmente questo paese di Montespertoli si

compone di sette strade con due piazze assai vaste, una delle quali, la nuova, è ridotta a pubblico

passeggio, e l’altra, la vecchia, di forma triangolare conserva tuttora l’antica sua destinazione di

sede del mercato settimanale.”

Un’altra immagine, una cartolina del 1904, ripresa presumibilmente dall’alto di un edificio posto

lateralmente all’attuale palazzo Comunale, conferma una sistemazione assai semplice, senza

elementi decorativi né partizioni geometriche ad aiuole. Gli stessi elementi si possono rilevare in

altre immagini del 1912 e del 1924.

Data l’ampiezza, nonostante la realizzazione dello spazio alberato centrale, la piazza ha continuato

a ospitare la Fiera del Bestiame.

1 Oggi dette vie sono rispettivamente denominate via Sonnino, via Dante Alighieri e via Martini.

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Sulla piazza affaccia l’edificio che oggi ospita il Palazzo Comunale, risalente con ogni probabilità

alla fine del XIX secolo ed edificato come residenza della facoltosa famiglia Puccioni.

Precedentemente il Municipio era situato in piazza Machiavelli nel palazzo dei Podestà, oggi sede

della Stazione dei Carabinieri; venne poi trasferito nell’edificio adiacente al cosiddetto palazzo

degli Orologi, come si legge nella Carta del 1873 sopra citata. Solo più tardi il Municipio venne

trasferito nell’attuale sede riadattando l’edificio appartenuto alla famiglia Puccioni, rimasto nella

facciata principale praticamente inalterato fino ad oggi, ad esclusione dell’aggiunta del balcone

realizzato negli anni 1935/37. In sostanza, a cavallo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, il centro

politico ed economico del paese si sposta da piazza Machiavelli a quella che tutt’oggi viene detta

“piazza nuova”. La piazza, precedentemente denominata “della Fiera”, venne dedicata, con

decisione presa dalla Giunta Comunale nella seduta del 31 luglio 1900, al re Umberto I ucciso in un

attentato due giorni prima, il 29 luglio.

Estratto dal verbale della seduta del Consiglio Comunale del 31 luglio 1900.

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Il primo elemento di novità nella compagine della piazza nuova si registra con l’introduzione, al

centro dello spazio ellittico, del monumento ai caduti della Grande Guerra inaugurato il 17 ottobre

del 1919.

Il bassorilievoIl precedente bozzetto per il Monumento.

Realizzato grazie all’impegno di un comitato promotore di cui fecero parte, tra gli altri, i più illustri

personaggi del luogo, dal Barone Sidney Sonnino al marchese Frescobaldi, dal conte Guicciardini al

marchese Bartolini Salimbeni oltre al sindaco Giulio Peruzzi ed al noto tenore Amedeo Bassi, il

monumento è costituito da un pilastro rivestito in lastre di marmo bianco su cui è posto il

bassorilievo, sempre in marmo bianco, che fu eseguito dallo scultore torinese Giudo Bianconi.

Il bassorilievo raffigura un uomo che sguaina la spada con ai piedi un’aquila che spezza una catena,

tema già raffigurato dallo stesso Bianconi nel monumento ad alto rilievo dedicato a Vittorio

Emanuele realizzato per Vercelli nel 1908.

I discendenti dello scultore conservano un bozzetto della primitiva idea per il monumento che

doveva essere una scultura a tutto tondo. Per evidenti problemi economici il comitato ripiegò sul

meno costoso bassorilievo. Eretto al centro della piazza, luogo già evidenziato dall’intersezione dei

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vialetti, il monumento va a sottolineare la composizione centripeta dell’insieme senza modificare

l’impianto generale.

Una cartolina del 1932 riprende il monumento delimitato da bassi piastrini tronco-piramidali, una

aiuola quadrata e lampioni in foggia floreale.

L’immagine sopra riportata mostra una cartolina spedita nel 1955 che ritrae quattro scorci di

Montespertoli tra cui una panoramica della piazza e i Giardini Pubblici, che si distinguono adesso

nell’ampio spazio anche grazie all’inserimento di aiuole fiorite e panchine.

Immagini successive, sempre cartoline spedite tra il 1962 ed il 1969, ma riprese presumibilmente

alla fine degli anni ’50 o primi anni ‘60, mostrano vedute parziali dell’interno dei giardini pubblici

con il Monumento ai Caduti ed aiuole delimitate da siepi di bosso. In particolare, la cartolina che si

riproduce di seguito mostra una aiuola circolare con una palma (Trachycarpus fortunei), fioriture

stagionali ed una stella creata con piccoli bossi.

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Una testimonianza diretta ci permette di completare la ricostruzione dell’immagine della piazza

negli anni ’50 – ’60: i quattro settori ricavati all’interno dell’ellisse erano ognuno ripartito in aiuole,

di cui una centrale circolare con la palma e, intorno ad essa, settori a prato definiti dalla siepe di

bosso. Intorno al monumento un’area ampia, che ripeteva probabilmente la forma ellissoidale,

ornata da panchine in pietra, mentre la pavimentazione dei percorsi era in ghiaia. Si riporta sotto lo

schema di una ricostruzione effettuata grazie alle cartoline ed a testimonianze dirette.

Ricostruzione ipotetica della partizione ad aiuole al 1950 circa

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Ancora in quegli anni viene realizzata ai margini dello spazio alberato, in corrispondenza del lato

est, una struttura in materiale leggero destinata ad ospitare il bar “Chalet”.

L’ultima rilevante modifica alla configurazione del giardino risale agli anni ’70 del novecento.

Vengono del tutto eliminate le aiuole di due interi settori, negli altri due vengono realizzate, in

sostituzione delle precedenti partizioni geometriche, due grandi aiuole di forma irregolare con

roccaglia centrale decorata con arbusti, fiori e una piccola vasca con cascatella. I lecci vengono

confinati in aiuole rettilinee sulle diagonali e curvilinee in coincidenza con l’ellisse più interna. La

ghiaia della pavimentazione viene sostituita con l’asfalto. Una foto aerea di quegli anni mostra le

due grandi aiuole, denominate dai cittadini “le montagnole”, a loro volta decorate internamente con

aiuole circolari ricche di fioriture.

È significativo sottolineare che le chiome dei lecci sono visibilmente più ampie del settore nord

occidentale della piazza, mentre quelle del settore sud orientale sono notevolmente più piccole,

alcune sembrano di alberi appena impiantati. È noto che i problemi di substrato sono stati da sempre

conosciuti ma mai risolti neppure con gli interventi recenti di aerazione del piede delle piante.

Infatti nel 2000 i lecci dell’anello esterno vennero dotati di una formella in blocchi alveolari di cls

al fine di garantire una maggiore permeabilità del terreno. Nello stesso anno il bar “Chalet” viene

completamente ricostruito ed assume le forme attuali, inglobando al suo interno uno dei lecci del

perimetro esterno.

Note critiche2

Per genesi e stile, ma anche per contemporaneità di realizzazione, piazza del Popolo si può

analogicamente riferire alle coeve piazze post-unitarie della vicina Firenze.

Il giardino pubblico, quale luogo di incontro, di passeggio e di conoscenza inteso in senso

“moderno” (ovvero a prescindere dall’identificazione di spazi aperti di uso pubblico che

ovviamente sono sempre stati presenti in tutte le epoche, quali luoghi di mercato e incontro ma

anche boschi sacri o luoghi per attività ginniche o celebrative), è un concetto che deriva dalle

trasformazioni urbanistiche nelle capitali d’Europa a partire dalla fine del ‘700, con i piani di

abbellimento di Parigi napoleonica da una parte e, dall’altra, con il contributo inglese che si esprime

sia nella codifica del cosiddetto stile paesaggistico (e nelle sue varianti successive del pittoresco e

del gardenesque), sia nella nascita di grandi parchi realizzati appositamente per la cittadinanza.

2 M. Bencivenni, M. de Vico Fallani, Giardini pubblici a Firenze dall’ottocento a oggi, Firenze, 1998.

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Nella Firenze dei primi del ‘800, grazie alla nobiltà fiorentina, alla presenza di una nutrita colonia

anglofona, nonché alle vicende storiche che si succedono da Napoleone alla Restaurazione

Granducale fino alla Firenze Capitale, si assiste alla formazione di una vivace cultura del

giardinaggio e dell’arte dei giardini che risulterà molto utile alle successive evoluzioni urbanistiche

con l’adeguamento della città al nuovo ruolo di Capitale d’Italia.

Lo stile che si impone, tanto nella revisione di giardini privati, quanto nella creazione di spazi

pubblici, è quello che unisce la tradizione italiana degli spartiti geometrici con le linee curve a

“serpentina” mutuate dalla moda del parco paesaggistico all’inglese.

Facendo un parallelo tra la sistemazione della nostra Piazza della Fiera e le contemporanee

sistemazioni di spazi simili a Firenze, possiamo fare riferimento, a puro titolo esemplificativo e per

affinità di problematiche e soluzioni formali, a quanto avvenuto nella antica piazza di Santo Spirito,

nonché in quelle di nuovo impianto quali piazza Acciaioli al Galluzzo e Piazza della Libertà.

La prima, nata priva di vegetazione e destinata a mercati e a feste, viene dotata nel 1869 di giardini

nello stile degli squares inglesi, composti lungo l’asse longitudinale con la successione di tre spazi

circolari definiti da aiuole e sedili curvi in muratura. Foto del 1900 - 1901 mostrano una

vegetazione rigogliosa dalla quale svettano anche palme. Nel 1938, il Podestà di Firenze delibera,

per questa come per altre piazze, la trasformazione da giardino a piazza alberata, pertanto, per

aumentare lo spazio per il passeggio, vengono eliminate le aiuole e la vegetazione presente,

probabilmente in cattive condizioni, e viene inserito un filare di olmi in aiuole perimetrali semplici

e lineari.

Piazza Acciaioli al Galluzzo nasce invece alla fine del 1800, in occasione dell’attraversamento

dell’abitato dalla via Senese cui la piazza è tangente. Si tratta di uno spazio rettangolare sterrato con

un doppio filare perimetrale di platani e tigli. Dopo la prima guerra mondiale venne realizzato il

monumento ai caduti con le quattro grandi aiuole a prato, diventate poi sei con l’introduzione di due

vialetti diagonali che si intersecano nel baricentro segnato, come avviene a Montespertoli, dal

monumento stesso.

Il riferimento a Piazza della Libertà è invece di tipo più prettamente formale e funzionale. L’utilizzo

della forma ellissoidale risulta una soluzione razionale alla necessità di organizzare lo spazio anche

dal punto di vista viario. Ad opera del Poggi, un viale ad anello connette i percorsi diversamente

orientati unendo funzionalità ad ordine, con una soluzione scenografica che mette in risalto

l’assialità dell’arco trionfale con l’antica porta delle mura fiorentine. Si sottolinea che la necessità di

organizzare la viabilità era riferite in quegli anni alle carrozze e vetture trainate da cavalli, non certo

al traffico automobilistico dei giorni d’oggi!

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A Montespertoli Piazza della Fiera, poi Umberto I e quindi del Popolo, dal primitivo e semplice

impianto ellissoidale alberato, quasi un’etoile di derivazione francese, partecipa della moda degli

squares in una versione tardiva di gusto gardeneque, contaminata con il revival del giardino

“all’Italiana”, fino alla semplificazione delle aiuole ed alla contemporanea creazione, negli anni ’70,

delle roccaglie piantate con varietà di conifere e fiori, in uno stile che possiamo definire una

derivazione più moderna dello stesso gusto gardenesque. Qui ogni pianta è posizionata e curata in

modo da enfatizzarne le potenzialità, in specie per le curiosità botaniche dalla foggia singolare, che

porta alla creazione di paesaggi a piccola scala e a promuove la bellezza del dettaglio. In sintesi

Montespertoli, pur nella modestia delle ambizioni urbanistiche e nel ritardo nella ricezione delle

mode, si pone comunque in continuità con la eco culturale di provenienza fiorentina che si legge

chiaramente nella configurazione della piazza.

Dal punto di vista compositivo si sottolinea come la piazza abbia una matrice centripeta, che fa

convergere al centro le visuali, mancando di elementi emergenti lungo il perimetro capaci di

orientare diversamente assi visuali prospettici e compositivi. Pertanto la forma centrale ne deriva

come naturale conseguenza, anche in relazione alla irregolarità degli allineamenti dei fabbricati,

come pure l’individuazione del centro quale posizione per il monumento ai caduti.

L’uso degli spazi

La superficie della piazza nel suo complesso, cioè misurata al filo facciata degli edifici che vi si

affacciano è di circa 8500 mq. Dal punto di vista funzionale si possono distinguere nella storia della

piazza alcune fasi (le date sono indicative):

- prima del 1865: piazza di circa 8500 mq a pavimentazione sterrata per fiere e mercati. Spazio

indistintamente ad uso pedonale e per carri e animali;

- dal 1865: realizzazione dello spazio alberato centrale di circa 3450 mq, lo spazio restante di

5050 mq rimane come mercatale, quindi sia pedonale che per il transito di carri e animali;

- 1940: espansione del traffico veicolare a motore, distinzione tra area a giardino di 3450 mq, aree

pedonali a marciapiede di 800mq, aree per la viabilità motorizzata e, più tardi, per le necessità di

parcheggio, 4250 mq.

- 2006: parziale ri-pedonalizzazione della piazza in occasione dei lavori di asfaltatura e arredo

urbano, pertanto si ottengono: area a giardino 3450 mq, aree pedonali a marciapiede o

comunque chiuse al traffico circa 1600 mq, aree per transito e sosta veicoli 3450 mq.

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Come si vede l’area inizialmente tutta ad uso pedonale si riduce a circa la metà a vantaggio degli

spazi per la circolazione ed il parcheggio dei veicoli. L’ellisse alberata della piazza ha funzionato

per lungo tempo, in sostanza fino al 2006, quale rotatoria per lo smistamento dei diversi flussi della

viabilità veicolare.

Per quanto riguarda gli usi si riscontra un parallelo aumento della complessità delle attività che si

svolgono in quella che, sempre più con il tempo, è diventata il cuore anche commerciale oltre che

sociale del paese. Oltre agli spazi per i veicoli pertanto si sottraggono alla pedonalità le aree per i

dehor di bar e ristoranti, per l’installazione dell’edicola e del bar Chalet. La piazza continua ad

essere il luogo ideale per la feste, in particolare per la mostra del vino Chianti a partire dal 1957.

Stati di fatto

Attualmente la piazza, pur mantenendo le sue funzioni sociali e commerciali, risulta piuttosto poco

attraente a causa della scarsa qualità degli elementi che la compongono, in particolare la

pavimentazione ed i cordoli in asfalto, ma lasciano a desiderare anche alcuni elementi quali

l’edicola dei giornali, i pali per l'illuminazione stradale e relativi corpi illuminanti, questi ultimi

ormai obsoleti sotto il punto di vista sia estetico che funzionale tanto che la piazza di sera appare

piuttosto buia.

L’Amministrazione Comunale dal 2006 ha realizzato una serie di interventi, tra cui:

1. il rifacimento della pavimentazione in asfalto di tutte le superfici della piazza, sia pedonali

che carrabili, con il riordino degli spazi di sosta esistenti;

2. il rifacimento dell’arredo della piazza, comprendente sia gli elementi di arredo urbano veri e

propri (panchine e cestini) che la componente vegetale minore (arbusti, erbacee

ornamentali);

3. il restauro e la riqualificazione del Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale;

4. la realizzazione di un sistema di illuminazione scenografico della facciata del Palazzo

Comunale e la sistemazione dello spazio pubblico di pertinenza del palazzo comunale

stesso, ricadente nel perimetro della piazza del Popolo;

Gli interventi sopra descritti hanno consentito un minimo miglioramento della qualità degli spazi e

delle condizioni di fruibilità da parte dei cittadini, in quanto la situazione precedentemente era

gravemente degradata, ma si è trattato di interventi “tampone” che non hanno ottenuto una vera e

propria riqualificazione architettonica e funzionale complessiva.

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Il progetto

L’intervento che ora si vuole realizzare mira, secondo le indicazioni dell’Amministrazione, ad una

riqualificazione ed una ri-funzionalizzazione degli ampi spazi a disposizione, al fine di rendere la

piazza ancor più vivibile e rappresentativa per la comunità di Montespertoli.

Le linee guida, i desiderata espressi dalla Giunta, per la riqualificazione della piazza sono:

1.1.1.1. mantenimento della struttura alberata della piazza;

2.2.2.2. riqualificazione della pavimentazione.

3.3.3.3. riqualificazione degli arredi anche con soluzioni innovative;

4.4.4.4. riordino degli impianti a servizio delle attività commerciali e di spettacolo temporanei;

5.5.5.5. maggiore flessibilità di utilizzo;

6.6.6.6. aumento delle superfici pedonali.

L’intervento illustrato dalla presente relazione prevede la riqualificazione architettonica della sola

parte centrale ellittica della piazza nel rispetto della sua immagine consolidata e costituisce il 1°

lotto funzionale di un intervento complessivo che, a completamento, dovrà realizzare il rifacimento

e la riqualificazione della restante superficie. Rispetto al progetto definitivo approvato dalla Giunta

Comunale con Deliberazione n.57 del 18/04/2013, la nuova amministrazione insediatasi nel 2014,

in fase di definizione progettuale di cui al presente esecutivo, ha espresso la volontà di pervenire ad

una ulteriore semplificazione dello schema compositivo eliminando le due aiuole dette

“montagnole” al fine di acquisire maggiore spazio libero alla fruizione. Lo schema finale è

dettagliato negli elaborati grafici di progetto.

Pertanto gli interventi previsti con il primo stralcio consistono in :

1. Rifacimento della pavimentazione dell’ellisse centrale della piazza.

Evitando la demolizione dell’asfalto e degli strati sottostanti come inizialmente previsto, la nuova

pavimentazione sarà realizzata con la posa in opera di un tappeto di finitura di graniglia di marmo e

resina trasparente, tale da conferire alla piazza l’effetto inghiaiato delle origini, quando infatti la

piazza era uno spazio sterrato o inghiaiato secondo i modi correnti all’epoca. Per recuperare la

quota del colletto degli alberi posti sulle diagonali, al fine di eliminare le corrispondenti aiuole ed

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ottenere una maggiore permeabilità degli spazi, il tappeto di finitura della pavimentazione sarà

posato su cls armato posto sull'attuale asfalto. In corrispondenza delle diagonali che tagliano

l'ellisse, invece, l'asfalto sarà demolito e la pavimentazione sarà realizzata in masselli autobloccanti

con sottostanti strati drenanti. Infatti uno degli aspetti più delicati della sistemazione della piazza

riguarda la permeabilità della nuova pavimentazione. Attualmente le aree permeabili, computando

le due montagnole e tutte le aiuole esistenti compreso le formelle in gree-pav, corrispondono a

1.001 mq, quantità che non poteva essere diminuita a costo di una possibile sofferenza degli alberi,

già oggi con diversi problemi fitosanitari dovuti all'età ed alle condizioni edafiche non ottimali. Con

il progetto, pur eliminando le due grandi aiuole, si migliora la quantità di aree permeabili grazie

all'ampliamento delle aiuole del filare interno di lecci ed alla realizzazione di una pavimentazione

drenante in autobloccanti in corrispondenza delle diagonali.

Si prevede di eliminare i cordoli in asfalto e di sostituirli con cordoli in cls effetto pietra

scalpellinata per il perimetro esterno dell'ellisse e per la delimitazione dell'anello di aiuole alberate

più interno. Alla base degli alberi privi di aiuola sarà realizzato un cordolo di contenimento in

acciaio complanare alla pavimentazione per non creare inciampo. Verranno inoltre rifatte la zanella

perimetrale e le relative caditoie e pozzetti per lo smaltimento delle acque piovane.

2. Intervento di manutenzione straordinaria sulla componente vegetale arborea della piazza.

Con il presente intervento si intende ricostituire la porzione di circonferenza esterna dell’ellisse del

lato posto a sud, che presenta i lecci in grave sofferenza con molta probabilità per la presenza in

superficie di uno strato argilloso che, oltre a comportare ristagni d'acqua non graditi alle piante,

impedisce loro di estendere l’apparato radicale e quindi di accrescersi, tanto che nel tempo molte

piante sono morte e le sostituzioni non hanno avuto migliore risultato. L’intervento prevede

l’eliminazione delle piante mal formate, lo scavo di una trincea larga e profonda con la creazione di

uno strato di drenaggio e la sostituzione della terra esistente con altra terra idonea, e quindi il

reimpianto di giovani lecci.

Infine, si rende necessario reinserire nelle aiuole la vegetazione erbacea ed arbustiva. Lo scarso

spessore di terreno a disposizione dovuto alla presenza degli apparati radicali dei lecci, consente di

piantare solo specie di limitato accrescimento.

3. Realizzazione degli impianti a servizio degli stand.

Uno degli aspetti più importanti della Piazza del Popolo è quello della vocazione di questo spazio

ad ospitare manifestazione e fiere di vario tipo. Ad oggi le forniture di luce e acqua agli stand sono

sempre state realizzate di volta in volta dall’Amministrazione, con notevole impiego di tempo e di

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risorse umane e con l’inconveniente di avere cavi aerei e tubazioni a terra antiestetici e di possibile

intralcio.

Con il presente intervento ci si pone l’obiettivo di realizzare una rete interrata di servizi, provvista

di 9 punti di allacciamento contenuti in pozzetti a loro volta interrati. In questo modo si manterrà

sempre in ordine la piazza sia durante lo svolgimento delle manifestazioni che in fase di normale

uso quotidiano, con una maggiore efficienza nel servizio agli stand durante le diverse

manifestazioni.

4. Realizzazione di un sistema di illuminazione

Attualmente la piazza è illuminata internamente da alcuni lampioncini da giardino poco efficaci,

mentre l’anello carrabile esterno è illuminato da lampioni stradali in cattive condizioni di

conservazione. Il risultato è una piazza pressoché buia soprattutto al di sotto delle chiome, e quindi

poco attraente. Al fine di migliorare l’illuminazione sia delle parti pedonali che di quelle carrabili,

ed in continuità e coerenza con l’obiettivo di riqualificazione architettonica, si prevede la

sostituzione dei lampioni della piazza con nuovi sistemi sia su palo che a terra di adeguate

prestazioni tecniche e formali. La tipologia preferenziale, sia ai fini della resa illuminotecnica sia ai

fini del risparmio energetico, è quella che prevede l’utilizzo di LED in tutte le componenti. I

lampioni in stile posti ai lati del monumento ai caduti furono restaurati nel 2006 ed insieme alle

stringhe a LED poste al piede della colonna commemorativa, inserite nella stessa occasione, creano

una buona illuminazione della parte centrale. Per questi lampioni si prevede comunque la

sostituzione dell'ottica con lampade a led, per uniformare la tipologia e l'effetto illuminotecnico.

5. Rinnovo elementi di arredo urbano. Saranno sostituite le attuali panchine con altre di adeguate

caratteristiche estetiche e funzionali.

Raggiungimento obiettivi

Gli obiettivi che si raggiungono con questo intervento, sulla base di quanto espresso dalla Giunta

Comunale, sono i seguenti:

1 - mantenimento della struttura verde della piazza: l’obiettivo è raggiunto in quanto la struttura

vegetale dominante costituita dai lecci, alcuni dei quali quasi monumentali, viene mantenuta e

restaurata grazie anche alla sostituzione della porzione perimetrale non sviluppata, previo

risanamento del substrato di accrescimento. Eliminando le due aiuole dette “montagnole”

l’immagine della piazza apparirà semplificata a vantaggio della fruibilità.

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2 - riqualificazione della pavimentazione: l’obiettivo viene raggiunto attraverso una nuova

pavimentazione che sarà in materiali di pregio, drenante nelle porzioni prossime alle piante e

che conferma l’immagine storica della piazza inghiaiata.

3 - riqualificazione degli arredi anche con soluzioni innovative: l'impianto di illuminazione dela

piazza costituisce l'elemento di arredo più innovativo grazie ad un design semplice, elegante ed

al tempo molto robusto. Gli altri arredi, quali panchine e cestini, saranno completamente

rinnovati con particolare cura alla qualità estetica ed alla funzionalità.

4 - riordino degli impianti a servizio delle attività commerciali e di spettacolo temporanei:

l’obiettivo sarà realizzato grazie alla completa revisione impiantistica ed all’installazione di

torrette a scomparsa a completo servizio degli stand per la fornitura di energia elettrica ed

acqua, e consentirà anche l’ottenimento di una maggiore flessibilità funzionale.

5 - maggiore flessibilità di utilizzo: questo obiettivo sarà raggiunto in modo più completo

rispetto alla fase definitiva di progettazione grazie all’eliminazione delle grandi aiuole in stile

“gardenesque”. Sarà possibile ottenere risultati significativi però solo con la sistemazione

definitiva dello spazio perimetrale che dovrà essere oggetto di un secondo stralcio funzionale.

6 - aumento delle superfici pedonali: anche questo obiettivo sarà perfezionabile solo con il

secondo stralcio. In ogni caso il progetto attuale già realizza un netto miglioramento con

l’eliminazione delle due grandi aiuole come sopra descritto.

Novembre 2014

Il Progettista

(arch. Francesca Di Natali)

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