Comunicato stampa donne e alimentazione

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Comunicato ISPRA su tavola rotonda con INEA, CNR, ENEA, INRAN, ISS - la biodiversità si difende anche a tavola

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COMUNICATO STAMPALA BIODIVERSITA SI DIFENDE ANCHE IN CUCINATavola rotonda Donne e alimentazione

Alimentazione e ambiente: una nutrizione che fa bene alla salute delluomo, fa bene anche alla salute dellambiente in termini di efficienza nelluso delle risorse e nel ridotto inquinamento che ne deriva. ormai dimostrato che gli alimenti per i quali consigliato un consumo pi frequente, (frutta, ortaggi, pasta) sono proprio quelli che hanno una impronta ecologica meno estesa, cio un impatto minore sullambiente. Alla donna, che spesso sceglie e prepara gli alimenti, viene offerta la possibilit di orientare positivamente la qualit di vita e di curare la biodiversit. Anche in cucina la biodiversit pu essere difesa: un palato educato, infatti, esige variet e bont che giovano direttamente alla salute di persone e natura.

Se n discusso oggi presso la sede romana dellINEA, nel corso di una tavola rotonda organizzata dallISPRA, a cui hanno partecipato professioniste operanti in realt diverse (tra queste, CNR, ENEA, INEA, INRAN, ISPRA, ISS): un luogo di confronto sulle interazioni tra alimentazione e ambiente, partendo dallantropologia, dalla psicologia, dallecologia, per arrivare alla sociologia, alla chimica, alla ristorazione.

I consumi alimentari, come rende noto lIstituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) nellultima indagine sui consumi alimentari in Italia (2010), sono cambiati a causa di un diverso stile di vita, il costante aumento di pasti consumati fuori casa, la disponibilit sul mercato di molti nuovi prodotti alimentari largamente pubblicizzati e i mutamenti socio-demografici. La tradizionale dieta mediterranea, ricca di alimenti di origine vegetale, ha virato negli ultimi anni verso una diminuzione nel consumo di frutta, ortaggi e legumi, in particolare tra gli adolescenti. Lallontanamento dal modello alimentare mediterraneo, cominciato verso la fine degli anni 60, ha portato a una diminuzione del consumo di proteine vegetali e carboidrati a favore di proteine animali e grassi di origine animale: sulle nostre tavole quantitativi di frutta e verdura appena sopra il minimo raccomandato dalla FAO (400 g. al giorno), mentre per quanto riguarda la carne rossa, sono 700 i grammi a testa alla settimana, contro i 400-450 g. raccomandati.

Unalimentazione equilibrata riduce notevolmente le emissioni annuali di gas serra pro capite mentre abitudini alimentari che si basano sullagricoltura convenzionale con elevata assunzione di carne producono emissioni molto consistenti. E quanto costa, in termini di offesa allambiente, il nostro cibo? Alcuni esempi possono aiutare: 1 kg di frumento ottenuto tramite agricoltura convenzionale equivale alle emissioni di unautomobile (BMW 118 d) che percorre 3,4 km mentre lo stesso prodotto da agricoltura biologica genera emissioni per meno della met (1,5 km). La produzione di 1 kg di carne, invece, equivale allinquinamento provocato da un percorso variabile tra 71 e 113 km (Foodwatch Report 2008, Deutsche Wildtier Stiftung). In sofferenza anche gli ecosistemi marini, ormai al limite del collasso: dal 1950, infatti, le attivit di pesca sono aumentate di 5 volte, causando il sovra sfruttamento di molti stock ittici (Living Planet Report 2012). Pur ospitando, i mari italiani, circa 500 specie commestibili, il consumo giornaliero degli italiani si limita in media solo a una ventina di specie. Cambiare i modelli alimentari, ricorrere a metodi meno impattanti per la produzione del cibo, ridurre il quantitativo degli alimenti sprecati rappresentano fattori cruciali per la salute nostra e per quella della nostra casa comune.

Roma, 3 luglio 2012

Per informazioni:UFFICIO STAMPA ISPRADr.ssa Cristina Pacciani329/005475606/5007 2042-2394-2261