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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione Tesi di Laurea in Marketing e Comunicazione LA COMUNICAZIONE INTERNA DELL’IMPRESA SISTEMA VITALE TRA CONOSCENZA E COMPETENZE DISTINTIVE. PRESUPPOSTI TEORICI ED ELEMENTI DI SVILUPPO Relatore Ch.mo Prof. Alfonso Siano Candidato

Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

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LA COMUNICAZIONE INTERNA DELL’IMPRESA SISTEMA VITALE TRA CONOSCENZA E COMPETENZE DISTINTIVE. PRESUPPOSTI TEORICI ED ELEMENTI DI SVILUPPO

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO

Facoltà di Lettere e Filosofia

Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione

Tesi di Laurea in

Marketing e Comunicazione

LA COMUNICAZIONE INTERNA DELL’IMPRESA

SISTEMA VITALE TRA CONOSCENZA E

COMPETENZE DISTINTIVE. PRESUPPOSTI

TEORICI ED ELEMENTI DI SVILUPPO

Relatore

Ch.mo Prof. Alfonso Siano

Candidato

Ventriglia Angelo

matr. 365/641

Correlatore

Prof. Paolo Piciocchi

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Anno accademico 2005/2006LA COMUNICAZIONE INTERNA DELL’IMPRESA SISTEMA

VITALE TRA CONOSCENZA E COMPETENZE DISTINTIVE.

PRESUPPOSTI TEORICI ED ELEMENTI DI SVILUPPO

Introduzione

Capitolo I I presupposti concettuali alla comunicazione internad'impresa

1.1 L'Approccio Sistemico allo studio delle dinamiche interne all'impresa

1.2 La prospettiva dell’impresa come sistema cognitivo nel suo ambiente di riferimento

1.3 La gestione dinamica del patrimonio cognitivo: il Knowledge Management

Capitolo II Le variabili di contesto per l’organizzazione checomunica

2.1 La leva del "saper fare" e il rapporto con le capacità dibase/dinamiche

2.2 Il ruolo della cultura aziendale e dei valori guida nelle interazioni tra le componenti

Capitolo III Comunicazione interna e comunicazione organizzativa

3.1 L’area della comunicazione interna nel sistema d’impresa

3.2 Dal fronte interno all’organizzazione sistemica: la comunicazione organizzativa

Bibliografia

2

Page 3: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

Introduzione

Il presente lavoro di tesi affronta il tema della comunicazione

interna d'impresa assumendo come punto di partenza e di costante

riferimento i contributi disciplinari dei Proff. Golinelli, Invernizzi e

Siano in merito alle problematiche connesse al governo dell'impresa1.

Tali approcci allo studio delle dinamiche imprenditoriali individuano,

in particolare, le determinanti principali per la creazione e la

sostenibilità del vantaggio competitivo delle imprese, e vengono in

questa sede ritenuti condizioni necessarie allo sviluppo e al

consolidamento delle attività comunicazionali all’interno delle imprese

stesse.

L’impresa, di grandi dimensioni, verrà qui considerata nella

fase successiva allo start-up aziendale, quando opera a regime con

l'obiettivo di pieno utilizzo della struttura di cui è dotata.

L'approccio sistemico allo studio dell'impresa, il paradigma

della comunicazione organizzativa e il legame tra competenze e

comunicazione d'impresa costituiscono, quindi, l'impalcatura

dell'argomentazione sviluppata nelle pagine che seguono, con

l’obiettivo di dimostrare che il management della comunicazione

interna, funzione dell’attività imprenditoriale da cui non è possibile

prescindere, debba necessariamente poggiare su basi teoriche e

concettuali ben definite.

Invero, la prospettiva d’analisi proposta da Invernizzi privilegia

la visione della comunicazione interna in ottica integrata, in quanto

componente da ascrivere alla più ampia prospettiva della

comunicazione d’impresa (corporate communication), ridefinita

“organizzativa” per il suo elevato livello di strategicità ai fini del

conseguimento degli obiettivi complessivi dell’impresa. Le sue

____________________

1 Golinelli G.M., L’approccio sistemico al governo dell’impresa, Cedam, Padova,

2000; Invernizzi E., La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi,

Giuffré, Milano, 2000; Siano A., Competenze e comunicazione del sistema

d’impresa, Giuffré, Milano, 2001.

3

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varie declinazioni (interna, esterna, al cliente) contribuiscono in egual

misura al funzionamento dell’organizzazione, tanto da poter ascrivere

il paradigma considerato all’approccio sistemico vitale.

La maggiore complessità, sia a livello concorrenziale che di

sistema d’impresa (varietà), rende indispensabile un cambiamento di

prospettiva: da mero strumento impiegato al fine di migliorarne

l’immagine, la comunicazione è divenuta parte integrante

dell’organizzazione ed elemento irrinunciabile per far conoscere

all’esterno ciò che l’impresa realmente è, privilegiando un

orientamento alla trasparenza.

Ciò non inficia, comunque, il ruolo che la comunicazione

interna assume per tutti i soggetti che vi partecipano, grazie alla quale

è possibile realizzare una base comune di conoscenze e sviluppare tutte

le potenzialità dell’organizzazione.

La comunicazione all’interno dell’impresa viene riferita

anzitutto ai rapporti che intercorrono tra il soggetto preposto al

governo del sistema e le componenti operative; gli elementi di

sviluppo di tali interazioni risiedono, nell’ambito delle capacità della

struttura, nelle “capacità sociali interne”, che si fondano sulla fiducia

reciproca. L’intervento dell’organo di governo mira, in questo caso,

all’uso di un linguaggio compatibile con quello della struttura, in

modo tale che le informazioni circolino facilmente e si possa giungere

a una comunanza di finalità, valori e motivazioni con essa. Si viene

così a creare un elevato grado di risonanza, in termini di soddisfazione

delle prerogative dei sub-sistemi da parte del sistema impresa

complessivo.

Flussi di comunicazione interpersonale sono individuabili

anche all’interno della struttura operativa, qui favoriti dalla possibilità

per le componenti di auto-organizzarsi e di prendere decisioni

autonome nello svolgimento delle routine.

Nel prosieguo della trattazione viene poi evidenziato il ruolo

della cultura aziendale quale risorsa indispensabile ad aumentare il

senso di appartenenza e di coinvolgimento delle componenti strutturali

4

Page 5: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

interagenti. La capacità della leadership di trasmettere ai membri

dell’organizzazione l’identità specifica del sistema d’impresa poggia le

basi, in particolare, su un patrimonio culturale che è il portato della

storia e del progetto strategico in cui ognuno di essi si riconosce.

L’importanza dei valori guida, scelti dall’Organo di Governo, è

da ascrivere alla loro diffusione presso tutti i portatori d’interesse

attraverso la comunicazione interna, affinché possano orientare i

comportamenti collettivi e i processi aziendali.

Il primo capitolo prende in considerazione i contributi teorici

utili a comprendere le logiche di funzionamento dell’impresa. La

metafora del “sistema vitale” conduce all’identificazione di due entità

principali: l’organo di governo e la struttura operativa; nell’ambito

dell’attività imprenditoriale, le decisioni dell’organo di governo

modificano in senso evolutivo la struttura. Della conoscenza viene

analizzato il suo ruolo di risorsa specifica per l’impresa inserita in un

contesto complesso; il processo di creazione, a partire dalle abilità del

singolo, e di gestione dinamica, con il coinvolgimento della rete di

tutti i soggetti afferenti all’organizzazione sistemica.

Il secondo capitolo concerne gli elementi alla base della

pianificazione delle attività comunicazionali, vale a dire il saper-fare

distintivo dell’impresa, la cultura aziendale e il sistema dei valori

guida. Di ognuno emerge il ruolo di riferimento per tutte le iniziative

di comunicazione dell’impresa, oltre che di leva per il cambiamento

delle condotte strategiche e delle routine operative, collegato

all’attivazione di processi di auto-organizzazione e di continua

rigenerazione delle risorse contestualizzate.

Nel terzo capitolo vengono evidenziate, nello specifico, le aree

e le forme di comunicazione riguardanti sia l’organizzazione in senso

stretto, e quindi i flussi di interazione integrati all’interno della

struttura, che il sistema considerato nel complesso, con riferimento al

modello della comunicazione organizzativa.

CAPITOLO I

5

Page 6: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

I PRESUPPOSTI CONCETTUALI ALLA COMUNICAZIONE

INTERNA D’IMPRESA

1.1 L’approccio sistemico allo studio delle dinamiche interne all’impresa2

La problematicità delle realtà fenomeniche imprenditoriali ha

reso necessaria, negli ultimi anni, l'adozione del pensiero sistemico

quale strumento concettuale di lettura e interpretazione delle criticità

presenti nell'ambito dell'impresa. Gli studi di Economia d’Impresa che

fanno riferimento alla teoria dei sistemi consentono di osservare

un’organizzazione imprenditoriale “come un sistema unitario, in virtù

delle relazioni e interazioni che legano i suoi elementi costitutivi”3. Ciò

che l’approccio sistemico favorisce e che si ritiene utile ai fini del

presente lavoro di tesi è la messa a fuoco, appunto, dell’organizzazione

delle interconnessioni interne all’impresa.

Per giungere ad una qualificazione specifica dell’impresa come

sistema è indispensabile, anzitutto, il riconoscimento dell’azione di un

organo preposto all’attività di governo, che elabori e pianifichi gli

indirizzi strategici delle condotte imprenditoriali in vista delle finalità

di sviluppo e funzionamento dell’impresa. L'organo di governo è

identificabile, quindi, quale soggetto decisore cui sono attribuite le

scelte in merito alla definizione dell’idea imprenditoriale e alla

predisposizione di adeguati meccanismi di integrazione e

coordinamento delle diverse unità organizzative, atti a preservare

l’unitarietà e l’integrità del sistema stesso.

___________________

2 Si escludono per ora i concetti di vitalità, struttura ampliata, consonanza strutturale e

risonanza sistemica, che riguardano l’apertura del sistema verso l’ambiente e

verranno richiamati in seguito, a proposito dell’immissione di conoscenza nel sistema.

3 Cfr. Golinelli G.M., L’approccio sistemico al governo dell’impresa, CEDAM,

2000, Vol. I., pag. XIII. In Italia, intorno agli anni cinquanta, è Zappa a vedere per

primo l’impresa in ottica sistemica. Cfr. Zappa G., Le produzioni nell’economia delle

imprese, Giuffré, 1956.

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Sarà compito dell’altra macro-componente di base del sistema

impresa, la struttura operativa (complesso di componenti relazionate

caratterizzate da capacità e competenze), tradurre in azioni e operazioni

le decisioni di governo.

È opportuno precisare, peraltro, che “l’organo di governo è

sempre espressione di un atto volitivo della proprietà”, anche quando

composto da soggetti diversi dai proprietari. E questi ultimi detengono

il potere di nomina degli amministratori; sotto questo profilo,

l’efficacia dell’azione di governo dipende, anzitutto, dalla capacità

della proprietà di selezionare manager competenti4.

L’idea imprenditoriale, espressione del disegno strategico

dell’impresa, costituisce il presupposto per la definizione di uno

schema organizzativo, in base al quale l’azione di governo specifica le

modalità di relazione tra gli elementi dell’impresa, ai quali sono stati

precedentemente assegnati ruoli, attività e compiti. Il concetto di

schema organizzativo risulta di fondamentale importanza per una

configurazione sistemica ottimale: un’impresa è qualificabile come

sistema, infatti, quando vi siano, al suo interno, più componenti,

interconnesse e interdipendenti in vista di una finalità. È, in particolare,

con la teorizzazione di uno schema organizzativo di massima che da

un’aggregazione di elementi accomunati da nessi di omogeneità

(insieme) si genera un complesso unitario di componenti, identificabile

come una struttura logica. Questa potrà poi concretizzarsi in strutture

fisiche differenti, a seconda delle particolari componenti (singoli

individui ed elementi tecnici) attivate, e delle specifiche relazioni di

connessione realizzabili tra queste.

Si arriva così a delineare il processo logico-formale che conduce

all’individuazione delle proprietà sistemiche dell’impresa. Sarà la

struttura logico-fisica in azione, orientata a un obiettivo comune e

condiviso al suo interno, a rappresentare il sistema, il cui fine ultimo è

la sopravvivenza, attraverso la creazione di valore economico5.

____________________

4 Cfr. Golinelli G.M., op. cit., Vol. I, pag. 210.

5 Cfr. Vicari S., “Risorse aziendali e valore”, Sinergie, 29, 1992; Guatri L., “La teoria

di creazione del valore”, Finanza Marketing e Produzione, 2, 1992.

7

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1.2 La prospettiva dell’impresa come sistema cognitivo nel suo ambiente di riferimento

Con l’emergere del sistema dalla struttura, l’impresa è in grado

di esplicare il suo percorso di sviluppo teso alla sopravvivenza,

condizione senza la quale un soggetto imprenditoriale non può operare

nel contesto ambientale di riferimento, ovvero nei mercati o settori

merceologici di appartenenza, in termini di scelte competitive

vantaggiose.

Il sistema d’impresa, infatti, non è solo la combinazione dei

fattori interni che concorrono a formarla e a identificarla, o delle

motivazioni dei soggetti che vi partecipano, ma è anche il risultato

delle dinamiche che coinvolgono impresa e ambiente, le quali

influenzano profondamente la configurazione e le performances

dell’impresa stessa.

L’intervento dell’Organo di Governo mirerà allora a indirizzare

l’evoluzione del sistema mediante progressive modificazioni strutturali

a scopi adattivi; decisioni strategiche, quali la scelta del mix dei

prodotti (outputs) e dei canali distributivi, la determinazione delle

varie fasi produttive scandiranno tale continuo divenire, insieme a

processi di auto-organizzazione interni.

I processi auto-organizzativi consentono di fatto alla struttura di

tradurre operativamente le decisioni strategiche dell’organo di

governo; oltre che promuovere dal basso il cambiamento volto allo

sviluppo, la delega di autonomia decisionale alle unità organizzative

(seppur concessa entro certi limiti6) favorisce lo sviluppo di

imprenditorialità interna alla struttura stessa, che verrà così a

qualificarsi come sub-sistema.

È con la specificazione del grado di apertura del sistema-impresa

____________________

6 L’organo di governo, nel garantire una direzione unitaria di sviluppo del sistema

impresa in condizioni ambientali complesse, attenua la varietà dei possibili stati (set

di relazioni tra componenti) della struttura operativa.

8

Page 9: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

e delle modalità di interazione tra le sue componenti strutturali e quelle

delle organizzazioni esterne che l’organo di governo regola i flussi di

conoscenza necessari alla corretta evoluzione del sistema.

Sulla base delle considerazioni espresse, la vitalità del sistema è

strettamente connessa alla sua caratteristica di sopravvivere solo in

quanto contestualizzato nel proprio ambiente, realizzando con esso

scambi significativi.

L'impresa può allora considerarsi come un sistema variabilmente

aperto, nella misura in cui l’organo di governo decida di sfruttare la

capacità di apertura, insita nella struttura e definita da questo

attraverso lo schema organizzativo di massima, evitandone al

contempo il dissolvimento. Affinché le componenti interne possano

rapportarsi a quelle dei sovra-sistemi di riferimento7, il soggetto

decisore abilita la struttura all’interazione esterna, per cui è possibile

giungere ad una rappresentazione ampliata e flessibile delle

connessioni attivabili (struttura ampliata).

È evidente lo sforzo dell’organo di governo nel dominare la

complessità ambientale, predisponendo i processi di input-

trasformazione-output in uno schema organizzativo, di massima e

definito, che contempli impostazioni organizzative in grado di favorire

l’acquisizione di conoscenza dall’esterno. Più specificamente si rende

necessaria la ricerca di adeguati livelli di consonanza, intesa come

compatibilità, sintonia tra strutture basata sulla comunanza di

linguaggi, sia all’interno che all’esterno dell’impresa. L’accesso alle

conoscenze possedute dai sovra-sistemi rilevanti richiede, peraltro,

anche la capacità dell’organo di governo di recepirne e soddisfarne le

attese, alfine di giungere a un grado complessivo di risonanza (a livello

sub- e sovra-sistemico) che denoti condivisione di finalità e senso di

appartenenza reciproco.

____________________

7 Sono le altre entità presenti nel contesto, valutate in base a criteri di rilevanza, nel

caso in cui posseggano risorse critiche per l’impresa, e influenza, se esercitano

pressioni pur non detenendo risorse critiche.

9

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Nell’impresa concepita come un sistema cognitivo, le dinamiche

imprenditoriali verranno a configurarsi quali flussi di conoscenza,

risorsa indispensabile per la sopravvivenza nonché principale fonte di

creazione di valore8. Il trasferimento di conoscenze caratterizza in

particolare le interazioni di un’impresa con le entità esterne, sulla base

di configurazioni strutturali e tecniche appropriate, tali da favorire la

connettività e la rapidità dello scambio. Oltre alle condizioni sopra

richiamate di consonanza e risonanza, l’organo di governo dovrà

garantire l’immissione nella struttura di capacità di combinazione e ri-

combinazione, che le consentano di realizzare nuovi prodotti e

implementare processi e relazioni che incorporino nuova conoscenza e

la rendano utilizzabile da altri sistemi imprenditoriali

1.3 La gestione dinamica del patrimonio cognitivo: il Knowledge Management

Secondo la teoria evolutiva dell’impresa, la conoscenza è memorizzata

nelle routine organizzative, vale a dire nelle procedure attraverso cui

operano le organizzazioni, per cui si darebbe più importanza

all'utilizzo di conoscenza già posseduta che alla creazione di nuova. Le

routine prevalenti sono quelle che determineranno lo sviluppo, il

funzionamento e il conseguimento dei risultati economici dell’impresa,

la quale è sostanzialmente ancorata alla sua storia e alla conoscenza in

essa incorporata9.

L'Organizational Knowledge Creation pone invece l'enfasi

processi di conversione di conoscenza tacita in conoscenza

____________________

8 Cfr. Rullani, E., “Il valore della conoscenza”, Economia e politica industriale, 82,

1994.

9 Nelson, R.R., Winter, S.G., An evolutionary theory of economic change, Belknap

Press of Harvard University Press, 1982.

1

Page 11: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

esplicita, e viceversa, mediante l'interazione sociale all'interno delle

organizzazioni. Si evidenzia, in particolare, nell'ambito di tale

approccio, il ruolo di "elementi irrazionali" quali l'ambiguità

semantica, il caos creativo, e del potenziale umano nel processo di

creazione di conoscenza10.

Tale processo si svilupperebbe secondo quattro fasi:

mediante la "socializzazione", i membri dell'organizzazione

condividono conoscenza implicita attraverso l'azione e l'esperienza

diretta; con la fase detta "esteriorizzazione" c'è la conversione della

conoscenza tacita socializzata in conoscenza codificata, soprattutto

grazie al dialogo; attraverso la "combinazione" avviene lo scambio

intra- e inter-organizzativo di conoscenza esplicita; infine, la

conoscenza esplicita viene ricontestualizzata nell'ambito

dell'impresa, risultandone arricchita e rinnovata, attraverso la

"interiorizzazione".

La corrente di pensiero che ha più approfonditamente

affrontato il problema della generazione di conoscenze nelle

organizzazioni, è quella rappresentata soprattutto da Nonaka e

Takeuchi11. Secondo questi autori, la conoscenza è in gran parte

tacita, presente nella mente e nelle relazioni sociali degli individui.

Questa forma di conoscenza è un elemento fondamentale per

l’apprendimento e per la gestione di competenze difficilmente

imitabili o trasmissibili, che possono però determinare un vantaggio

competitivo. La gestione della conoscenza e il processo di

apprendimento non avvengono solo attraverso la gestione di

documenti, archivi e informazioni di diverso genere e natura, ma

anche attraverso la gestione della conoscenza tacita. In altre parole,

la trasmissione di conoscenza e l’apprendimento vengono favoriti

____________________

10 Nonaka, I., A dinamic Theory of Organizational Knowledge Creation,

Organization Science, vol. 5, 1994, pagg. 14-37.

11 Cfr. Nonaka I., Takeuchi H., The knowledge creating company, Guerini e

associati, 1995.

1

Page 12: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

conduce ad un accrescimento della conoscenza di importanza

significativa per l’azienda.

L'impresa si configura, quindi, come una comunità sociale,

nella quale le risorse di conoscenza vengono sfruttate attraverso la

loro ri-combinazione e integrazione. In proposito, assumono grande

rilevanza le alleanze strategiche con altre imprese a scopo

collaborativo, anche se non bisogna trascurare il ruolo del singolo

individuo nella creazione di nuova conoscenza, che l'organizzazione

nel suo complesso ha il compito di combinare con quella degli altri

e applicare, opportunamente, ai fini del conseguimento del

vantaggio competitivo.

Le conoscenze possedute dall'impresa avranno, comunque,

piena completezza e applicazione solo se integrate con quelle dei

sovra-sistemi e dei sub-sistemi di riferimento, attraverso

l'apprendimento e l’impiego delle routine (v. fig.1).

Fig. 1 - Dalla conoscenza astratta alla sua utilizzazione produttiva

Conoscenza astratta (risorse)

dall’esterno

contestualizzazione Conoscenza pratica, firm-

specific

learning

applicazione di routine

Capacità di base (della struttura)

sviluppo delle routine

Servizi derivanti dalle risorse

1

Page 13: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

La caratteristica dell’intangibilità delle risorse di conoscenza

possedute dal sistema impedisce che i processi di comunicazione

interpersonale possano avvenire attraverso la condivisione di un

linguaggio formale. Se fosse possibile ricorrere ad un simile

linguaggio, i processi aziendali non si qualificherebbero per la loro

complessità sociale, dovuta all’elevata interdipendenza del numero

di soggetti che vi prendono parte.

Nel caso della creazione congiunta di conoscenza, vengono

alla luce, infatti, modalità operative sempre più frequentemente

basate sulla divisione del lavoro tra partner.

Gli output della relazione, tuttavia non essendo tangibili a priori,

comportano l’accettazione da parte dei partner di regole di

coordinamento e gestione, che rispecchiano la sostanziale incertezza

circa il ritorno dall’investimento nella relazione stessa.

Per quanto riguarda le strutture, l’analisi va condotta in

relazione al tipo di conoscenza che si intende produrre

congiuntamente. Se la conoscenza creata è di tipo esplicito, cioè

codificabile, la struttura comunicativa può far leva sui mezzi di

comunicazione in grado di fissarne in modo oggettivo i contenuti e i

significati creati dai partner. Gli strumenti di comunicazione vanno

dalla forma cartacea dei mansionari a quella elettronica dei

software. A tal proposito una crescente importanza è rivestita dalle

tecnologie dell’informazione, quale strumento di integrazione delle

conoscenze codificate, prodotte in contesti reticolari. Quando la

conoscenza creata è prevalentemente tacita, le strutture

comunicative sopra citate non sono sufficienti e le imprese partner

devono fare ricorso alle persone quali vettori di conoscenza.

In definitiva, quando determinate soluzioni tecniche ed

operative scaturiscono da procedure e prassi frutto di

apprendimento congiunto delle parti, la struttura comunicativa

basata su forme codificabili non è più sufficiente ad integrare una

conoscenza ricca di significati empirici, non codificabili, perché

contestuali al luogo di creazione.

1

Page 14: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

CAPITOLO II

LE VARIABILI DI CONTESTO PER L’ORGANIZZAZIONE

CHE COMUNICA

2.1 La leva del “saper fare” e il rapporto con le capacità di base/dinamiche

Per poter essere utilizzata produttivamente e costituire,

quindi, una vera e propria risorsa per l’impresa, la conoscenza

astratta, acquisita presso terzi, dovrà quindi essere opportunamente

implementata nell’ambito dell’organizzazione attraverso processi

interni di contestualizzazione. Attraverso l’immissione di capacità

di combinazione e ri-combinazione (dynamic capabilities) nella

struttura, il soggetto decisore abilita le componenti all’utilizzo del

patrimonio cognitivo, supportato da reti di comunicazione interna

adeguate e infrastrutture informative accessibili che ne consentano

lo scambio reciproco12.

Sono dinamiche, inoltre, anche le capacità che l’organo di

governo utilizza per gestire le capacità individuali (conoscenze

codificate e attitudini) presenti nella struttura, al fine di ottenere, sul

piano operativo, le competenze di creazione del valore sulle quali

l’impresa può contare per fronteggiare la concorrenza.

Con riferimento all’attività di comunicazione interna, è utile qui

richiamare, nell’ambito della capacità di base cosiddette

“composite”, ossia di tipo sociale, quelle che “derivano dagli effetti

connessi alle interazioni tra gli individui, a livello sub-sistemico,

intra-sistemico o del sistema d’impresa nel suo complesso”13.

Tali capacità saranno, quindi, anche alla base dei rapporti che

maturano nell’ambito di unità organizzative (team) che lavorano

____________________

12 Cfr. Storlazzi A., Adinolfi R., “La generazione delle risorse nella prospettiva

impresa sistema vitale”, Esperienze d’impresa, Serie Speciale S/1, 2003.

13 Golinelli G.M., op.cit., Vol. III, 2002, pag. 103.

in maniera coordinata e collaborativa a progetti di ricerca e

sviluppo.

1

Page 15: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

A favorire l’interazione comunicativa necessaria sarà il

modello organizzativo cosiddetto “a rete”, tipicamente post-fordista

e competitivamente vantaggioso per l’impresa, in virtù delle

crescenti esigenze di flessibilità connesse alla complessità del

contesto e a vantaggio di una più agevole disponibilità delle risorse

necessarie alla formazione di competenze distintive14.

L’organizzazione a rete, infatti, si forma intorno a una

leadership progettuale, detenuta dall’organo di governo, e si delinea

quale sistema di relazioni intense e continuative tra i suoi membri,

utili a elevare la qualità dell’attività produttiva (economicamente

intesa).

La generazione delle competenze dell’impresa avviene,

quindi, grazie all’arricchimento delle singole capacità e competenze

individuali, che, interagendo, si contestualizzano alla realtà

aziendale in cui vengono impiegate e diventano “firm-specific”.

Hamel e Prahalad, a tal proposito, sviluppano il concetto di

“core competence” per indicare la fonte principale a cui le imprese

di successo devono ispirarsi e attingere per dare vita a una base

tecnologica comune a più prodotti (“core product”), da cui

sviluppare poi gli output15.

È il “saper fare”, in definitiva, a risultare l’elemento

strategico e competitivo di difficile imitabilità in quanto legato

all’ambiguità dei nessi causali di interdipendenza tra i fattori interni

e alla dipendenza dal percorso seguito e dalla storia passata

dell’impresa16.

____________________

14 Dezi L., Gatti M., “L’impresa del neo-fordismo”, in Cafferata R., Management

e organizzazione aziendale, Aracne, 2000.

15 Prahalad G., Hamel C.K., “Le competenze distintive”, in Porter M.E.,

Montgomery C., Strategia, Il Sole 24 Ore Libri, 2003.

16 Cfr. Siano A., Competenze e comunicazione del sistema d’impresa, Giuffré,

2001, pagg. 97-125.

Emerge, anche in merito alla formazione di competenze così

come nel passaggio dal sistema alla struttura prima descritto, la

1

Page 16: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

dinamicità del percorso di sviluppo dell’impresa, per cui le

conoscenze e le attitudini dei membri dell’organizzazione,

attraverso l’integrazione e il coordinamento nelle routine, evolvono

in skill finalizzati e contestualizzati17.

A livello della singola persona, il “sapere cosa” (conoscenza

codificata) ha bisogno dell’esperienza pratica, dell’applicazione a

situazioni concrete per essere impiegato come competenza

individuale. Allargando il discorso all’impresa nel suo complesso

sistemico, l’organo di governo e la struttura operativa

contribuiranno con le loro capacità dinamiche, rispettivamente, alla

progettazione e all’implementazione delle competenze distintive (v.

fig.2).

____________________17 Cfr. Siano A., Basile G., Confetto M.G., “Il ciclo risorse-capacità-competenze

nell’approccio sistemico vitale: dall’individuo all’organizzazione”, in Barile S. (a

cura di), L'impresa come sistema. Contributi sull'Approccio Sistemico Vitale,

Giappichelli, 2006.

Fig.2 - Capacità di base, comportamenti collettivi e competenzedistintive

1

Page 17: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

Adattata da SIANO A., Competenze e comunicazione del sistema d’impresa, Giuffré, Milano, 2001.

2.2 Il ruolo della cultura aziendale e dei valori guida nelle interazioni tra le componenti

interazione tra le capacità di base ri-

combinate dall’O.d.G

elaborazione e condivisione di nuova

conoscenza

capacità di base della struttura operativa(competenze individuali)

- conoscenza tacita

- csperienza diretta

- conoscenza codificata

competenze distintive

prestazioni al cliente

INPUT

PROCESSI(NESSI CAUSALI)

OUTPUT

1

Page 18: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

L’aver focalizzato i processi aziendali di comunicazione interna

secondo una prospettiva resource-based porta inevitabilmente a

considerare la cultura aziendale quale risorsa indispensabile a

incrementare il senso di appartenenza e di coinvolgimento delle

componenti strutturali interagenti. La capacità della leadership di

trasmettere ai membri dell’organizzazione l’identità specifica del

sistema d’impresa poggia la sua base, in particolare, su un patrimonio

culturale che è il portato della storia e del progetto strategico in cui

ognuno dei partecipanti si riconosce.

In riferimento all’identità dell’organizzazione sistemica, va detto

che l’organo di governo, pur favorendo cambiamenti strutturali

mediante la rigenerazione flessibile delle risorse umane e tecnologiche,

mira a ottenere l’adesione delle componenti alla mission, che

differenzia l’impresa dai competitors e la rende riconoscibile nel

contesto di riferimento. Per effetto dell’elevato grado di coesione che si

sviluppa intorno all’identificazione nella mission così come nel sistema

di valori maturato nel corso del tempo, l’organizzazione esclude la

formazione di mire e interessi personalistici in contrasto con la finalità

sistemica di sopravvivenza19.

Per contrastare le resistenze che la struttura operativa può

opporre al perseguimento degli obiettivi sistemici, si rende talora

necessario un “cambiamento culturale” che porti a far coincidere la

cultura strategica, ossia i valori espressi dalla leadership, con la cultura

diffusa tra gli altri soggetti organizzativi. Un cambiamento

incrementale della cultura aziendale dovrà tenere conto sia della storia

passata che delle condizioni presenti nel sistema, in modo da poter

trasmettere efficacemente nuovi significati e nuovi valori

condivisibili20.

___________________19 Cfr. Golinelli G.M., op. cit., Vol. I, pagg. 313-316.20 Gagliardi P. (a cura di), Le imprese come culture, Isedi, 1986, pagg.418-438.

Se si assume la tesi di Schein, secondo cui la formazione della

cultura organizzativa è un processo dinamico che raramente conduce al

1

Page 19: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

cambiamento partecipato di tutti i membri, la comunicazione riveste un

ruolo di socializzazione, prima, e di sedimentazione, poi, della cultura

stessa, finendo per favorire notevolmente tale processo.

L’elaborazione di un linguaggio in grado di dare senso alle

situazione complesse che l’organizzazione si trova a dover affrontare è

il presupposto affinché la leadership possa operare quel reale processo

simbolico di integrazione, ovvero di connessione tra passato e presente,

tra i conflitti presenti nell’organizzazione, tra i punti di vista e le

ragioni altrui non sempre riducibili agli obiettivi strategici complessivi:

tra l’individuo e l’organizzazione, insomma.

I flussi comunicazionali verranno gestiti in forma diretta

dall’organo di governo, rendendo operativo il corollario della causalità

circolare legato alla tesi della diffusione generalizzata della

comunicazione interna; secondo tale corollario, infatti, “può essere

proprio la comunicazione a stimolare o indurre dei cambiamenti

organizzativi nelle imprese [...], alla ricerca di livelli di coerenza tra

detto e agito indispensabili per migliorare la credibilità delle imprese

stesse”21.

In ultima analisi, ciascuna organizzazione si distingue per una

propria cultura, intesa come costrutto sociale che ricompone in maniera

coerente l’insieme degli elementi di base dell’organizzazione stessa.

Essa, cioè, secondo la definizione data da Bodega, “integra aspetti

cognitivi, emotivi, comportamentali in un unico e unificato insieme

culturale. La cultura è interpretabile come un modello definito di

pensare, sentire e reagire, acquisito e trasmesso attraverso simboli [...].

Il sistema culturale risultante rappresenta, da un lato, un prodotto

dell’azione, dall’altro un insieme di elementi condizionanti l’azione

futura”22.

____________________

21 Cfr. Invernizzi E., La comunicazione organizzativa: teorie, modelli, prassi, Giuffré,

2000, pag.11;

22 Cfr. Bodega D., Organizzazione e cultura, Guerini, 1996, pag. 40.

L’altro elemento strutturale che caratterizza l’organizzazione è

il clima, l’atmosfera emozionale che si sostanzia in un insieme di

condizioni psicologiche più o meno stabili e durature nel tempo, che

1

Page 20: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

caratterizzano un’organizzazione o uno o più sottosistemi ad essa

correlati. Probabilmente, l’interazione, l’adattamento ed il reciproco

influenzamento percettivo/emotivo tra i membri di una formazione

sociale hanno offerto, nel lontano passato, il vantaggio competitivo di

facilitare reazioni gruppali alle minacce improvvise di pericolo,

consentendo ai nostri lontani antenati di rispondere più efficacemente

alle sfide dell’ambiente.

Goleman ha spiegato quale sia la relazione tra emozione e

comportamento, descrivendo l’importanza del ruolo svolto dalle

risposte emozionali individuali, di gran lunga più rapide e tempestive

delle risposte razionali) nella sopravvivenza degli antichi progenitori

dell’homo sapiens (Goleman, 1996). Ne consegue che, quando si parla

di organizzazioni, il tradizionale parallelo con la teoria dei sistemi non

può far dimenticare che ogni persona è già in sé un sistema complesso

e che ciascun membro della specie umana è un esemplare unico ed

irripetibile. L’uomo è quindi portatore di una sua soggettività, che

spesso può entrare in conflitto con il sistema sociale azienda. 

L’ambiente sociale che è possibile rintracciare in una data

organizzazione sarà, pertanto, il risultato della interazione tra varianza

individuale, organizzativa ed ambiente esterno. Sembra, perciò, più

corretto pensare alla azienda come ad un sistema psico-sociale

articolato, nel quale possono convivere modalità differenziate,

all’interno di un quadro comune che assicura la coesione del sistema

stesso. In questo contesto, la comunicazione organizzativa, intesa

nell’accezione “meta”, costituisce il catalizzatore dei processi operativi

ed il vettore delle dinamiche imprenditoriali. Essa, allo stesso tempo,

viene percepita come dimensione in sé dai membri di una

organizzazione. La gestione strategica e proattiva della comunicazione

organizzativa rappresenta, pertanto, un’opzione strategica per il

successo dei processi di cambiamento, che necessitano di una base

culturale e di un clima favorevole alla loro implementazione.

Per quel che riguarda i “valori guida”, nei flussi di

comunicazione interna vengono definiti e veicolati dall’Organo di

Governo a tutti i soggetti dell’impresa, in quanto fonti di

2

Page 21: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

identificazione, modelli di riferimento e stimoli al raggiungimento

degli obiettivi d’impresa. Essi riguardano la capacità di competere

efficacemente sui mercati (servizio al cliente), di offrire adeguate

prospettive alle persone (valorizzazione e sviluppo delle risorse

umane), e di essere redditizia (economicità)23.

In effetti sono proprio i valori guida a rendere possibile

l’integrazione tra le attività comunicazionali all’interno dell’impresa e

quelle all’esterno, a fondamento del paradigma della comunicazione

organizzativa elaborato da Invernizzi.

E sono ancora i valori guida, in quanto “saper essere”, a essere

legati, secondo Siano, in maniera circolare alle competenze

dell’impresa, considerando che essi sono in grado di orientare anche i

processi aziendali da cui si origina il “saper fare” distintivo

dell’organizzazione24.

___________________

23 Cfr. Invernizzi E., op.cit., 2000, pagg. 247-251; Coda V., “Valori imprenditoriali

e successo dell’impresa”, Finanza Marketing e Produzione, 2, 1985.

24 Cfr. Siano A., op cit., 2001, pagg. 142-150. 

Tab.2 - Capacità e competenze nel sistema. Classificazione e caratterizzazione

2

Page 22: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

Capacità

di base

elementari

capacità produttivadell’impianto

capacità di adeguamento dell’impianto(versatilità)

capacità di svolgimento dei processi operativi

capacità dei singoli individui operanti nella struttura (competenze individuali)

compositecapacità relazionali interne ed esterne al sistema

dinamichedi combinazione e ri-combinazione delle capacità di base

Competenze

di apertura

consentono la traduzione sul piano operativo (all’interno della struttura) dei processi e delle opportunità legate al grado di apertura del sistema. Ne sono un esempio:

competenze di assorbimento di conoscenze possedute dai partner

competenze di contestualizzazione delle informazioni di fonte esterna

competenze relazionali, (basate sulla fiducia), e di socializzazione (attraverso la condivisione di esperienze).

di creazionedel valore

Adattata da GOLINELLI G.M., GATTI M., SIANO A., “Approccio sistemico e teoria delle risorse: verso un momento di sintesi per l’interpretazione della dinamica dell’impresa”, in GOLINELLI G.M., L’approccio sistemico al governo dell’impresa, Vol. III, CEDAM, Padova, 2000.

CAPITOLO III

2

Page 23: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

COMUNICAZIONE INTERNA E COMUNICAZIONE

ORGANIZZATIVA

3.1 L’area della comunicazione interna nel sistema d’impresa

Volendo chiarire anzitutto i contenuti della comunicazione

interna, la cultura e i valori guida sopra richiamati vengono veicolati

attraverso i flussi comunicativi che rientrano nell’area della

comunicazione interna definita di primo livello, in base alla

classificazione proposta per redigere il piano di comunicazione

aziendale25.

Obiettivo di fondo dei processi d’interazione concernenti la

struttura è “rendere visibile il legame vitale tra tutti i partecipanti

dell’impresa”26, per coinvolgere i pubblici interni con un intento

formativo27; i bisogni di informazione riguardo lo svolgimento dei

processi produttivi innescano, invece, una tipologia di comunicazione

cosiddetta “funzionale”, che permetta ai dipendenti così come agli

interlocutori che hanno una relazione continuativa con l’impresa

(comunicazione interna di secondo livello) di apportare in maniera

appropriata il loro contributo, rispettivamente, produttivo o

collaborativo.

Ne deriva una sostanziale coincidenza tra comunicazione

interna e organizzazione dell’impresa, poiché la prima è

inscindibilmente connessa agli obiettivi della seconda, tanto da poter

parlare di comunicazione organizzativa, per identificare correttamente

una funzione aziendale rilevante per una corretta

___________________

25 Siano A. (a cura di), Il piano di comunicazione aziendale, Edizioni CUSL, 2002,

pagg. 64-72.

26 Cfr. CNEL, “Secondo Rapporto sulla comunicazione d’impresa”, Documenti

CNEL, 25, 2000, pag. 281.

27 Cfr. Invernizzi E., op. cit., 1996, pagg. 173-174.

evoluzione del sistema d’impresa. Attraverso l’attività di

comunicazione organizzativa, l’impresa sarà in grado di realizzare una

2

Page 24: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

base comune di conoscenze e di sviluppare tutte le potenzialità

dell’organizzazione.

In rifermento al modello dell’Impresa Sistema Vitale, le forme di

comunicazione riguardano le relazioni organo di governo-struttura

operativa, le relazioni di struttura operativa e le relazioni di struttura

ampliata (v. fig. 3)28.

L’organo di governo, facendo leva sulle sue capacità progettuali

per combinare dinamicamente le capacità di base della struttura,

attiverà dei flussi comunicativi di tipo top-down con il management

della struttura operativa, la quale svilupperà al suo interno capacità

relazionali tali da implementare le decisioni dell’o.d.g in materia di

comunicazione.

Tali decisioni sono volte alla redazione di un “piano strategico”,

nel quale sono indicati la mission e la vision, gli obiettivi strategici e la

strategia di marketing e comunicazione; di un “piano di marketing”,

contenente gli obiettivi operativi e le tattiche di marketing, all’interno

del quale verrà concepito uno specifico “piano di comunicazione”29. La

struttura operativa, invece, indirizzerà la comunicazione all’organo di

governo attraverso un processo di tipo bottom-up, oltre a rivolgersi al

management di riferimento (comunicazione verticale) e a sviluppare

attività comunicazionali al suo interno, con la compartecipazione di

tutte le componenti (comunicazione orizzontale). Le relazioni di

struttura ampliata, infine, faranno leva sulla fiducia reciproca che tiene

legata l’impresa con i vari partner; i confini dell’impresa, di

conseguenza, risulteranno attenuati, difficilmente delineabili, anche in

considerazione dell’inconsistenza di una differenziazione tra i tre livelli

ascrivibili alla prospettiva della comunicazione organizzativa.

___________________

28 Cfr. Siano A., Confetto M.G., “Fonti-aree-forme-mezzi-veicoli: un modello per la

scelta del communication-mix nell’impresa sistema vitale”, Esperienze d’impresa, 2,

2003, pagg. 60-64.

29 Cfr. Siano A., “Struttura e sistema di comunicazione d’impresa”, Esperienze

d’impresa, 2, 2004, pagg. 176-178.

2

Page 25: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

Fig. 3 - Comunicazione di struttura (interna di I livello) e comunicazione di struttura ampliata (interna di II livello) nel sistema d’impresa

Impresa Sistema Vitale (ISV)

relazioni di struttura ampliata

relazioni di struttura ampliata

* PROPRIETÀ , DISTRIBUZIONE, FORNITURA

Adattata da SIANO A., CONFETTO M.G., “Fonti-aree-forme-mezzi-veicoli: un modello per la scelta del communication-mix nell'impresa sistema vitale”, Esperienze d’impresa, 2, 2003.

2

struttura operativa

relazioni di struttura operativa

Organo di Governo(O.d.G.)

relazioni O.d.G. – Struttura operativa

SOVRASISTEMI DI RIFERIMENTO*

Page 26: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

3.2 Dal fronte interno all’organizzazione sistemica: la comunicazione organizzativa

L’affermazione delle organizzazioni a rete, con il conseguente

incremento dei soggetti e dei fattori che ne determinano, in maniera più

o meno influente, le sorti, ha favorito, sin dagli inizi degli anni Novanta,

il consolidamento di una prospettiva della comunicazione d’impresa che

ne evidenzia il carattere strategico e competitivo, qualora venisse gestita

in un’ottica integrata.

Le decisioni di governo e di gestione dovrebbero mirare, secondo

la concezione fatta emergere in primis da Fiocca30, a prendere in

considerazione le dinamiche comunicative dell’organizzazione nel loro

complesso, non potendovi essere dei vantaggi nell’eventuale

distinzione tra flussi comunicativi interni ed esterni. Questa prerogativa

per la leadership dell’impresa si palesa dal momento in cui “l'estrema

articolazione degli strumenti utilizzati per comunicare e

l'interconnessione degli effetti della comunicazione sui vari pubblici

rendono necessaria una visione unitaria e complessiva della

comunicazione; una visione, per l'appunto, integrata”31.

Pur essendo possibile scomporre i flussi comunicativi che hanno

come oggetto l’impresa in base alle diverse aree che attivano, una

logica integrata consentirà di armonizzarli per diffondere, non solo tra

le componenti strutturali, ma anche tra tutti gli altri interlocutori, la

condotta strategica e i valori che la contraddistinguono.

Da ciò consegue un’allargamento dei confini tradizionali

dell’impresa, che non possono più delimitarne esclusivamente la

struttura, ma si allargano a comprendere fornitori e clienti, che, con il

raggiungimento di livelli sempre maggiori di fiducia e la condivisione

di orientamenti e obiettivi strategici, assumono il ruolo di co-makers.

___________________

30 Cfr. Fiocca R., Relazioni, valore e comunicazione d’impresa, Egea, 1993.

31 Cfr. Fiocca R. (a cura di), La comunicazione integrata nelle aziende, Egea, 1994,

pag.1.

Nell’impresa fordista, in particolare, la rigida determinazione

dei confini discendeva essenzialmente dalla mancanza di interazione,

2

Page 27: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

rintracciabile, invece, nelle organizzazioni che fanno della flessibiltà

produttiva e del decentramento decisionale gli asset di un approccio

strategico che finisce con l’essere multidimensionale.

Dall’informazione meramente persuasiva alla comunicazione che

coinvolge e motìva, dunque, passando per il riconoscimento di un

discreto margine di discrezionalità alle unità organizzative, realizzabile

mediante l’attuazione di processi di auto-organizzazione e lo sviluppo

di imprenditorialità diffusa (concetti già richiamati precedentemente32).

La multidimensionalità discende, di fatto, dal dover

contemplare, da un lato, le capacità e competenze interne, e dall’altro,

le capacità cosiddette market-driven, o di confine, grazie alle quali è

possibile incontrare i bisogni e le aspettative che emergono dal mercato

di riferimento.

Le capacità di percezione del mercato consentono all’impresa di

sfruttare i fattori endogeni e di orientarla al marketing a partire dal

patrimonio di risorse immateriali in suo possesso; senza queste ultime

l’impresa non è in grado di esprimere il suo “saper-fare” firm-specific,

la sua unicità, ma senza gli strategic maket factor non può percepire le

tendenze ambientali33.

La comunicazione va considerata, a questo punto, come “vettore

principale dei flussi di relazioni che inseriscono l’impresa

nell’ambiente in modo unitario e sistemico”34. Si avverte, cioè, la

necessità di integrare, sia nei contenuti che nei riferimenti ai valori

distintivi dell’impresa, la comunicazione interna, che sviluppa coesione

tra le persone dell’impresa, e la comunicazione esterna, riguardante i

rapporti dell’impresa con i suoi mercati.

___________________

32 Cfr. par. 1.2.

33 Cfr. Siano A., “Dall’orientamento al marketing all’orientamento alle capacità. Un

apparente ritorno al passato”, Esperienze d’impresa, 2, 1999.34 Cfr. Fiocca R., op. cit., 1993, pag.79.

2

Page 28: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

Tab.2 - I quattro livelli della comunicazione organizzativa (Invernizzi,

2000)

2

funzionale

tratta le informazioni di tipo operativo a

supporto dei processi organizzativi e

decisionali interni

strategica

riguarda la mission e la strategia necessarie

a far conoscere l’impresa per ciò che

realmente è

formativa

concerne la formazione dei pubblici interni

ed esterni, ad opera di professionisti del

settore o di manager, su metodi di lavoro e

modalità comunicative

creativa

si attua per la creazione di sapere

innovativo attraverso relazioni di

cooperazione professionale

comunicazione organizzativa

prevede una pluralità di soggetti,

l’alternanza dei ruoli tra emittente e

ricevente, la combinazione di conoscenze

esplicite e tacite, l’intervento di

regolazione del management

Page 29: Comunicazione, conoscenza e competenze nell'impresa

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