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8/7/2019 Comunicazione della Commissione relativa alla trasmissione delle PMI
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Comunicazione della Commissione relativa alla trasmissione delle piccole e medie imprese
(98/C 93/02)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
INTRODUZIONE
La trasmissione delle imprese un problema di enormerilievo della politica dimpresa della Commissione euro-pea(). Dopo la creazione e la crescita, la trasmissione la terza fase cruciale nel ciclo di vita di unimpresa().Nel momento in cui il fondatore si ritira e passa le con-segne, in gioco ci sono i posti di lavoro.
Studi recenti hanno dimostrato che, nel corso dei pros-simi anni, oltre 5 milioni di imprese nellUnione europea,pari al 30% circa di tutte le imprese europee, dovranno
far fronte al problema della trasmissione. Il 30% circa diesse, cio 1,5 milioni, spariranno per insufficiente prepa-razione alla loro trasmissione, compromettendo 6,3 mi-lioni di posti di lavoro circa().
Lazione della Commissione europea in questo campo ri-sale al 28 e 29 gennaio 1993, ad un simposio da essaorganizzato a Bruxelles per fare il punto sulla situazionenegli Stati membri e definire le pratiche migliori nelcampo della trasmissione delle imprese. Ad esso seguuna vasta consultazione di tutte le parti interessate sullabase di unapposita comunicazione() che condusse al-ladozione, il 7 dicembre 1994, di una raccomandazione
ufficiale relativa alla trasmissione delle piccole e medieimprese (PMI), indirizzata dalla Commissione europeaagli Stati membri().
Larticolo 9 della raccomandazione stabiliva che, entro il31 dicembre 1996, gli Stati membri avrebbero dovutopresentare una relazione sui progressi compiuti. Gi nelcorso del 1996, la Commissione aveva invitato tutti gliStati membri a comunicare informazioni provvisorie sulleiniziative intraprese rispetto ai vari elementi della racco-mandazione e sulle modifiche che essi intendevano ap-portare alla legislazione vigente.
()Valorizzare al massimo il potenziale delle PMI nel campodelloccupazione, della crescita e della competitivit. Pro-posta di decisione del Consiglio relativa ad un Terzo pro-gramma pluriennale per le piccole e medie imprese (PMI)nellUnione europea (1997-2000), COM(96) 98 def. del20 marzo 1996.
()Programma integrato a favore delle PMI e dellartigianato,COM(94) 207 def. del 3 giugno 1994.
()Losservatorio europeo delle PMI, quarta relazione annuale,1996, pag. 183.
()Comunicazione della Commissione sulla trasmissione delleimprese. Azioni a favore delle PMI, GU C 204 del23.7.1994, pag. 1.
()GU L385 del 31.12.1994, pag. 14 (dora in poi, denominatala raccomandazione); cfr. anche la comunicazione conte-nente la motivazione della raccomandazione, GU C 400 del31.12.1994, pag. 1.
Nella sua proposta di decisione del Consiglio, relativa alTerzo programma pluriennale a favore delle PMI, laCommissione manifestava lintenzione di presentarenuove iniziative, come unazione concertata, in base allavalutazione del seguito dato alla raccomandazione del1994(). La decisione del Consiglio del 9 dicembre 1996,sul Terzo programma pluriennale, ha confermato lobiet-tivo di continuare gli sforzi in questo senso(). Memoredi tale decisione, la Commissione europea ha organiz-zato, il 3 e 4 febbraio 1997, la Lille (Francia) il forumeuropeo sulla trasmissione delle imprese. La valutazionedelle informazioni fornite dagli Stati membri e il dibat-tito nelle sessioni plenarie e nei vari seminari del forum
sono i risultati descritti in questa comunicazione.
A seguito della pubblicazione della raccomandazionedella Commissione, vari Stati membri hanno adottato o,almeno, previsto di adottare misure per migliorare lam-biente giuridico e fiscale in questo campo. Inoltre, lamaggior parte degli Stati membri manifesta il desideriodi facilitare la trasmissione delle PMI. Le parti interes-sate, come le autorit nazionali, le organizzazioni pro-fessionali e le imprese stesse, cominciano a comprenderele dimensioni del problema. Questo importante, perchla sensibilizzazione degli ambienti interessati uno deiprincipali obiettivi della Commissione.
MISURE PRESE O PROPOSTE
La maggior parte delle misure fin qui adottate riguar-dano modifiche allambiente giuridico per incoraggiare eagevolare i preparativi al trasferimento di unimpresa(cfr. punto A, infra). Molti Stati membri hanno modifi-cato laspetto fiscale della trasmissione, soprattutto ridu-cendo i diritti di successione e di donazione (cfr. puntoB). Altre iniziative mirano a migliorare le prospettive fi-
nanziarie delle imprese al momento della loro trasmis-sione (cfr. punto C). Alcuni aspetti pratici hanno, inoltre,notevoli conseguenze sulla riuscita o il fallimento dellatrasmissione (cfr. punto D).
A.Misure giuridiche relative alla trasmissione delle im-prese
Recentemente, alcuni Stati membri hanno preso provve-dimenti, per lo pi nellambito del diritto civile e societa-
()Cfr. sopra, nota 1, pag. 6.()GU L 6 del 10.1.1997, pag. 25.
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rio, per facilitare la trasmissione delle imprese. In talunisettori si registrano progressi, in altri meno ma i miglio-ramenti non sono uniformi in tutti gli Stati membri. Par-ticolarmente importanti sono gli aspetti che seguono.
1.Trasformazione di societ di persone in societ di capi-tali e viceversa
Modificare la forma giuridica di unimpresa (trasforma-zione) pu essere utile sia al cedente, al fine di effettuareuna trasmissione accurata, con una struttura adeguata,sia al cessionario, che, per esempio, pu introdurrenuove procedure decisionali. In questo caso, tuttavia, al-cuni Stati membri esigono la liquidazione dellimpresa ela sua sostituzione con unaltra, il che un requisito one-roso che ostacola una felice trasmissione dellimpresa.
Come precisato allarticolo 4, lettera a) della raccoman-dazione, quindi importante che in tutti gli Stati membrile PMI possano essere trasformate in unaltra strutturagiuridica senza dover passare attraverso la loro liquida-zione.
In Germania, la legge del 1994 sulle trasformazioni(Umwandlungsgesetz) ha introdotto varie forme di tra-
sformazione come la fusione, la modifica dello statutogiuridico e la divisione, ed ha anche introdotto nel dirit-tio societario tedesco la nozione di scissione. Queste pos-sibilit si applicano sia alle societ di persone che aquelle di capitali e possono dunque riguardare un grannumero di trasmissioni di PMI. La legge era inoltre ac-compagnata da disposizioni fiscali (Umwandlungssteuer-gesetz) che garantivano la neutralit fiscale di ogni ope-razione di trasformazione (cfr. oltre punto B.4).
Nel diritto societario spagnolo, la trasformazione da so-ciet di persone in societ di capitali, e viceversa, gi
possibile in numerosi casi.
Nel diritto austriaco (Umwandlungsgesetz), la trasfor-mazione delle societ di capitali possibile per fusione abeneficio del maggior azonista o per trasformazione inuna societ di persone di nuova fondazione; operazioniche sono state facilitate nel 1996 da norme fiscali (Um-grndungssteuergesetz) che assicurano la neutralit fi-scale delle trasformazioni (cfr. oltre punto B.4). La leggenon prevede la trasformazione di una societ di personein una di capitali, possibile solo integrando i beni dellasociet di persone (come contributo in natura) in quella
di capitali. Lesenzione fiscale si applica a questa formadi trasformazione solo per un periodo molto breve di esi-stenza dellimpresa.
Nel diritto societario finlandese, possibile la trasforma-zione di una societ di persone in una di capitali, ma nonlinverso. In Svezia, la trasformazione delle societ incaso di trasmissione dellimpresa stata recentemente fa-cilitata da una legge del 1996.
I provvedimenti legislativi dei vari Stati membri hannoconseguito buoni risultati nella pratica. bene perci chegli altri Stati membri come Regno Unito, Danimarca eIrlanda (cfr. allegato, tabella 2), in cui simili trasforma-zioni non sono ancora consentite o avvengono in condi-zioni fiscali sfavorevoli, tengano conto di queste espe-rienze.
2.Societ per azioni semplificata
Le PMI dovrebbero potersi trasformare da impresa sin-gola o societ di persone in societ per azioni. veroche la societ privata a responsabilit limitata (Srl,GmbH) unentit giuridica largamente indipendentedai suoi membri, in grado, quindi, di sopravvivere al de-cesso di uno di essi. Ma tale struttura, utile alle impresemolto piccole poco esigenti in materia di capitale so-ciale lo meno alle medie imprese perch consideratadalle banche pi debole delle societ per azioni. In alcuni
Stati membri, inoltre, la societ a responsabilit limitatanon pu emettere azioni al portatore, il che la rendemeno adatta alla trasmissione dalla seconda alla terza ge-nerazione (ed oltre) a causa del numero di eredi semprepi elevato. La societ per azioni (SA, AG) si presta me-glio a questo tipo di operazione.
Larticolo 4, lettera b) della raccomandazione mira, per-ci, a introdurre nel diritto di tutti gli Stati membri ilconcetto di societ per azioni semplificata, che permettealle PMI di trasformarsi agevolmente in tale tipo di so-
ciet, pi adatta ad affrontare i processi di trasmissione,e consente di ripartire le azioni tra gli eredi attuali o fu-turi, come richiesto dal diritto di successione.
Finora, questo tipo di societ per azioni semplificata stato istituito solo in Germania nellambito della leggesulle societ per azioni (Aktiengesetz), modificata nel1994 per permettere alle PMI di assumere senza diffi-colt la forma di societ per azioni semplificata (kleineAktiengesellschaft). Tale legge accorda una serie di age-volazioni alla fondazione e al funzionamento di tali so-
ciet, come formalit ridotte per la tenuta dellassembleagenerale per le societ che non superano determinate di-mensioni, esenzione dallobbligo di istituire un collegio
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sindacale per quelle con meno di 500 dipendenti e lapossibilit di escludere un diritto prioritario sullacquistodi nuove azioni.
In Francia, stata introdotta nel 1994 la Socit par ac-tions Simplifie (SAS). Tale forma giuridica, per, mira afacilitare la cooperazione tra grandi aziende e non per-tanto uno strumento adatto a tutte le PMI, specialmentenon per quelle di pi ridotte dimensioni. Attualmente,perci, nellambito della relazione sullaggiornamento deldiritto societario, presentata nel 1996 dal senatore Phi-lippe Marini() al primo ministro, prevista la semplifi-cazione dei requisiti per la fondazione di una societ diquesto tipo.
Anche altri Stati membri stanno considerando la possibi-lit di facilitare la trasformazione in societ per azioni, inmodo che essa si diffonda tra le PMI.
3.Societ per azioni unipersonale
Se la societ per azioni, ai fini della trasmissione dellim-presa, spesso la struttura giuridica pi conveniente edadeguata, molti Stati membri hanno stabilito requisitimolto severi per quanto riguarda il numero minimo disoci iniziali e/o azionisti. Molti piccoli imprenditori esi-
tano, perci, a scegliere tale forma giuridica perchtroppo complessa.
La dodicesima direttiva sul diritto delle societ(), cheprevede la costituzione di una societ con un unico so-cio, si applica, in linea di principio, alle societ a respon-sabilit limitata. Secondo larticolo 6, essa si applica, selo Stato membro ne consente la costituzione, anche allesociet per azioni con un unico socio. Nei numerosi Statimembri che non prevedono tale possibilit, la direttiva siapplica solo alle societ a responsabilit limitata, per cuiuna societ per azioni ancora composta da pi soci.
Occorrerebbe, pertanto, consentire le societ per azionicon un unico socio [cfr. articolo 4, lettera c) della racco-mandazione] come gi avviene in Austria, Danimarca,Germania (dalla revisione dellAktiengesetz nel 1994),Finlandia, Spagna (dal 1995), Paesi Bassi e Svezia. InBelgio, dal 1995, una societ per azioni pu avere unsolo azionista, ma il numero minimo di soci iniziali an-cora di due.
()La modernisation du droit des socits, relazione al primoministro, La Documentation Franaise, Collection des Rap-
ports Officiels, Parigi 1996.()Direttiva 89/667/CEE del Consiglio, GU L 395 del
30.12.1989, pag. 40; cfr. articolo 2, primo paragrafo.
Gli altri Stati membri dovrebbero modificare il loro di-ritto societario e consentire le societ per azioni con ununico socio/azionista. In Francia, ci stato recente-mente prospettato dalla relazione Marini().
4.Miglioramento della continuit delle imprese
Molti imprenditori piccoli e medi danno vita ad aziendesenza servirsi di consulenti giuridici. Ci deve continuaread essere possibile, ma, in taluni casi, si crea una situa-zione in cui scelte strategiche e derogazioni giuridichenon vengono usate in modo ottimale, come in caso didecesso imprevisto dellimprenditore. Molte imprese, inottemperanza alle norme in vigore, sono quindi costrettea cessare. Modifiche relativamente modeste del dirittonazionale allevierebbero notevolmente la situazione, so-prattutto per i punti che seguono:
a)Un concetto pi ampio di continuit dellimpresa
Larticolo 5, lettera a) della raccomandazione prevedelintroduzione come principio giuridico della continuitdella societ di persone in tutti i diritti civili nazionali, alfine di evitare la chiusura ingiustificata di PMI. unprincipio gi applicato in Italia e in Portogallo, paesi chehanno la pratica migliore in questo campo.
In Germania, questo principio stato introdotto per lesociet di persone nelle professioni liberali (in virt dellaPartnerschaftsgesellschaftengesetz del 1994). La sua in-troduzione generalizzata nella legge tedesca stata re-centemente prevista dalla proposta di revisione del dirittocommerciale (Handelsrechtsreformgesetz), del 1996.
b)Diritto di prelazione
Un altro modo per ottenere una miglior continuit dellesociet di persone sarebbe quello di introdurre il diritto,per limprenditore, di trasferire, anche provvisoriamente,la propria funzione a un membro della famiglia in casodi decesso, malattia o altra incapacit permanente a con-tinuare lattivit (come avviene, per esempio, in Lussem-burgo attraverso la Loi rglementant laccs aux profes-sions dartisan, de commerant, dindustriel ainsi qucertaines professions librales del 1988).
In Belgio, la legge del 1995, che modifica le leggi coor-dinate sulle societ commerciali (Loi de rparation), haintrodotto la possibilit di utilizzare clausole di gradi-mento e di prelazione negli accordi di successione o di
()Cfr. sopra, nota 8.
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liquidazione del patrimonio comune tra parenti, primaproibite. Con ci gli imprenditori hanno una maggior li-bert contrattuale per pianificare la successione dellaloro impresa e per mantenerla in seno alla famiglia. richiesto inoltre un accordo tra gli eredi o lespressione
di una attribuzione preferenziale dellazienda ad uno de-gli eredi.
Le societ di persone, bench molto diffuse tra le PMIdellEuropa continentale, sono forme di associazione in-trinsecamente deboli quando si tratta di resistere alle ten-sioni che spesso sorgono allatto di una trasmissione. Ci particolarmente vero quando pi eredi reclamano laloro quota dellimpresa ed esigono di essere liquidati.Generalmente, perci, la societ viene sciolta e limpresacessa con conseguente perdita di attivit economica e diposti di lavoro. Per difendere le societ di persone dalladissoluzione provocata da eredi con conflitti dinteressi,alcuni Stati membri hanno introdotto un diritto di prela-zione o altre forme di attribuzione preferenziale dellequote di unimpresa ad un erede che lavori nellimpresa,legandolo allobbligo di compensare gli altri eredi (peres., in Lussemburgo, gli articoli da 815-1 a 815-18 delcode civil, modificato dalla Loi relative lorganisationde lindivision et tendant lattribution prfrentielle encas de succession aux entreprises commerciales, indu-strielles et artisanales del 1993; in Belgio, per le impreseagricole, cfr. articolo 41 della legge del 1988).
c)Administratiekantoor, Trust, Fiducie
La continuit delle imprese potrebbe migliorare se si in-troducesse nel diritto nazionale anche una forma di cer-tificazione delle azioni, come esiste, per esempio, nel-ladministratiekantoor del diritto olandese, la cui intro-duzione prevista anche in Belgio.
Uno strumento ancora pi efficace sarebbe lintrodu-zione del trust, concetto ben noto al diritto inglese, o diforme ad esso simili, come ne esistono in Germania
(Treuhandgesellschaft) e in Lussemburgo (Fiducie). Lin-troduzione della Fiducie stata recentemente presa inconsiderazione dal legislatore belga e da quello fran-cese().
d)Patti dimpresa/accordi di famiglia
Un altro modo per aumentare in pratica la continuitdellimpresa il ricorso a patti dimpresa o ad accordi difamiglia. Soprattutto nel caso delle imprese familiari,
()Cfr. sopra, nota 8, relazione Marini.
questi accordi possono essere utilizzati per mantenere ta-lune regole gestionali da una generazione allaltra. Inqualche misura, esse vengono gi usate in Francia e inSpagna per attenuare le conseguenze della proibizionedei patti sulla futura successione.
chiaro tuttavia che tali accordi sono unalternativa re-lativamente debole rispetto ai patti di successione am-messi nella maggior parte degli Stati membri. L dove ipatti successori sono vietati (Italia, Francia, Belgio, Spa-gna, Lussemburgo), gli Stati membri dovrebbero conside-rare lopportunit di introdurli, perch la loro proibi-zione complica inutilmente una sana gestione patrimo-niale.
5.Semplificazione amministrativa e contabile
Per la sopravvivenza di numerose imprese, importanteche siano semplificati i requisiti amministrativi legati allatrasmissione dellazienda, e alla sua costituzione, ciomeno formalit, termini abbreviati, un punto di contattounico(). Attualmente, in Italia per esempio, un impren-ditore deve spesso contattare numerosi uffici ed espletarelunghe procedure amministrative per poter effettuare latrasmissione.
In Danimarca, nel 1996 una proposta di legge mira a
semplificare lonere amministrativo per le PMI. Inoltre,nel quadro della legge danese sulla contabilit aziendaledel 1996, stata approvata una radicale semplificazionedelle norme contabili per PMI, tracciando un modello dicontabilit per facilitare la compilazione dei conti an-nuali da parte di PMI nei pi tipici settori dattivit comeil commercio, lartigianato e lindustria. In Finlandia stato creato un gruppo di lavoro a livello ministeriale in-caricato di esaminare strumenti per semplificare lammi-nistrazione delle piccole imprese.
B.Misure fiscali relative alla trasmissione delle imprese
La trasmissione delle imprese non va dettata da ragionifiscali. Lo scopo impedire che i sistemi fiscali ostacolinola trasmissione dellimpresa, costringendo alla sua ven-dita forzata per poter pagare i debiti dimposta. Il chiaroobiettivo della politica fiscale, per quanto riguarda la tra-smissione, deve essere la salvaguardia dei posti di lavoro.Tutti perdono, anche lo Stato, se, per una trasmissionenon riuscita, si perdono dei posti di lavoro.
()Raccomandazione della Commissione del 22 aprile 1997sul miglioramento e la semplificazione del contesto delleattivit dimpresa, per la creazione di nuove imprese, GUL 145 del 5.6.1997, pag. 29.
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Dopo la pubblicazione della raccomandazione dellaCommissione, vari Stati membri hanno adottato misurefiscali per migliorare il trattamento delle trasmissioni, so-prattutto per quanto riguarda limposta di successione esulla donazione. possibile ridurre gli oneri fiscali ridu-
cendo il tasso massimo applicabile o introducendo esen-zioni, sgravi e soglie di imposizione che, per agevolare lacontinuit dellazienda, dovranno essere fissate ad un li-vello tale da interessare le PMI.
Nelle misure fiscali, come in quelle a carattere giuridico,si registrano progressi diseguali e miglioramenti che nonsono omogenei in tutti gli Stati membri. Limposta sulleplusvalenze, di successione e (se esiste separatamente)sulle donazioni, con i loro tassi talvolta proibitivi, conti-nuano a ostacolare il trasferimento delle imprese in quasitutti gli Stati membri, indipendentemente dal fatto che
esso avvenga per donazione, per successione nellambitodella famiglia o per cessione a terzi. I seguenti aspettisono particolarmente importanti.
1.Donazioni e successioni
In alcuni Stati membri il tasso dellimposta di successionee di donazione rimane alto (80% in Belgio, 68% neiPaesi Bassi, 65% in Grecia), mentre altri Stati hanno re-centemente adottato o prevedono di adottare regolemeno gravose per la trasmissione delle imprese.
Come afferma larticolo 6, lettera a) della raccomanda-zione, occorre ridurre limposta di successione e sulledonazioni in caso di trasmissione di aziende. In alcunipaesi, il tasso massimo di tali imposte molto elevato(80% in Belgio, 68% nei Paesi Bassi, 65% in Grecia).
Alcuni paesi hanno, per, adottato speciali norme per latrasmissione di imprese. Il Regno Unito ha introdottounesenzione del 100% dallimposta di successione che
possibile ottenere per la trasmissione di quote di unim-presa e di azioni, non quotate, di una societ commer-ciale (comprese le societ iscritte nellAlternative Invest-ment Market) se limpresa stata posseduta per almenodue anni prima della trasmissione, indipendentementedalla dimensione della partecipazione e dai diritti divoto.
Lamministrazione delle Fiandre (Belgio), ha ridotto, nel1996, i diritti di successione per la trasmissione di im-prese al 3% del valore netto del patrimonio diunazienda familiare. La base imponibile dipende dal nu-
mero di dipendenti. Nel 1997, il governo belga ha appro-vato un progetto di legge che riduce limposta sulla do-nazione di unazienda al 3% se essa avviene a favore di
un membro della famiglia che prosegue lattivit per al-meno 5 anni.
In Svezia, limposta di successione viene riscossa solo ol-tre la soglia di 70000 SEK, a un tasso del 10% per im-porti fino a 300000 SEK, del 20% fino a 600000 SEKe del 30% oltre tale cifra.
Nel 1996, la Germania ha introdotto, per gli attivi dim-presa, una soglia di 500000 DEM e una riduzione divalore del 60%. Il resto dellimporto sempre tassato altasso pi basso applicabile ai membri pi stretti della fa-miglia (tra il 7 e il 30%). Limposta di successione puessere scaglionata su un periodo massimo di 10 anni,senza interessi.
La Spagna applica ora un notevole sgravio fiscale sullim-posta di successione in caso di trasmissione dellaziendanellambito della famiglia. La recente modifica dellarti-colo 20 della legge sulle imposte di successione e di do-nazione favorisce la trasmissione di imprese e di valorimobiliari in seno alla famiglia, introducendo uno sgraviodel 95% sulla base imponibile dellimposta di succes-sione se limpresa o i valori mobiliari sono trasferiti a co-niugi o a discendenti del defunto. Esistono alcuni limitise ad essere trasferiti sono i titoli di una societ: il bene-ficiario deve possederne almeno il 15% e far parte delmanagement della societ. Esso deve inoltre conservare
la propriet per 10 anni. Lo stesso sgravio si applica an-che alle donazioni se il donatore ha unet superiore ai65 anni oppure se soffre di unincapacit lavorativa per-manente e non trae pi alcun reddito dallimpresa.
Dal 1& aprile 1996, la Francia ha ridotto limposta sulledonazioni applicando un detrazione fiscale sulle trasmis-sioni gratuite. Per donazioni a pi beneficiari, la ridu-zione sale dal 25 al 35% se il donatore di et inferiorea 65 anni, e dal 15 al 25% se il donatore ha unet com-presa tra 65 e 75 anni. Un regime limitato alle donazioninon risolve, per, in modo soddisfacente le trasmissioni
non preparate, causate dalla morte accidentale dellim-prenditore. Tali misure andrebbero pertanto estese aquesto tipo di trasmissioni.
necessario fare di pi al fine di ridurre lonere risul-tante dalle imposte di successione e di donazione sul tra-sferimento del patrimonio dellimpresa, come stabilito al-larticolo 6, lettera a) della raccomandazione. Ci po-trebbe essere compiuto, ad esempio, attraverso unesen-zione totale, aliquote di tassazione ridotte o sgravi fiscalipi importanti. Infine, si potrebbe prevedere un differi-mento del pagamento della tassa di successione su di un
periodo ragionevolmente lungo, con leventuale possibi-lit per limprenditore di pagare il debito fiscale col pro-prio lavoro durante gli anni successivi alla trasmissione.
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2.Vendita a terzi
Per quanto riguarda la trasmissione di unazienda a terzi,
vari Stati membri applicano esenzioni o riduzioni del-limposta sulle plusvalenze. Come stabilito dallarticolo 7,lettera a) della raccomandazione, tali sgravi fiscali an-drebbero ulteriormente estesi.
Sarebbe, in particolare, opportuno uno sgravio per ilreinvestimento dei proventi della vendita di unimpresa inunaltra impresa (roll-over relief). Ci possibile in Ir-landa e nel Regno Unito, dove lo sgravio si applica an-che quando i proventi della vendita dellimpresa sonoreinvestiti in una nuova societ di capitali. La plusvalenzaviene trasferita (rolled-over) ai nuovi azionisti e il ce-
dente deve corrispondere limposta sulla plusvalenza solose vende la sua quota. La stessa possibilit esiste, in qual-che misura, anche in Germania.
Inoltre, gli sgravi fiscali, che, a partire da una certa et,incoraggiano gli imprenditori a trasmettere limpresa (re-tirement relief), come in Austria, Belgio, Germania, Ir-landa, Paesi Bassi e Regno Unito, vanno generalizzatianche in tutti gli altri Stati membri. In Germania, se ilproprietario supera i 55 anni, pu ottenere uno sgraviofiscale di 60000 DEM, che si riduce se limporto dellaplusvalenza superiore a 300000 DEM oppure pari azero se la plusvalenza superiore a 360000 DEM. Selimporto della vendita superiore a 15 milioni di DEM,il tasso applicato solo il 50% di quello normalmenteapplicato.
In Irlanda, secondo il Financial Act del 1995, il proprie-tario da almeno 10 anni di una piccola impresa con oltre55 anni det, pu ritirarsi e trasmettere a chiunque lim-presa familiare, senza dover versare tasse sulla plusva-lenza per le prime 250000 GBP del prezzo di vendita.Anche nel Regno Unito il retirement relief sulla plusva-
lenza da cessione stato recentemente esteso. Let, apartire dalla quale limprenditore pu transmettere lapropria impresa e beneficiare dello sgravio, passata da55 a 50 anni. Se un investitore attivo a tempo pieno nel-limpresa (full-time working investor) possiede unim-presa o una societ commerciale, o parte di essa, pubeneficiare di sostanziali esoneri sui guadagni imponibili.Fino a 250000 GBP lesonero totale; tra 250000 GBPe 1 milione di GBP esso del 50%. Let minima richie-sta di 50 anni; inferiore, se il ritiro avviene per ragionidi salute.
In Austria, con la Strukturanpassungsgesetz del 1996, stato ridotto lonere fiscale sulla trasmissione a terzi. Selimpresa ha almeno 7 anni di vita, il beneficio derivante
dalla vendita pu essere distribuito su tre anni. Se il ven-ditore muore, diviene inabile al lavoro o si ritira alletminima di 60 anni, limposta sulla plusvalenza viene di-mezzata. In Francia, l80% di simili trasmissioni pu es-sere totalmente esentata da tasse o essere tassata ad un
tasso fisso del 5%.
3.Vendita ai dipendenti
La trasmissione di unimpresa ai suoi dipendenti ne salva-guarda loccupazione e mantiene al suo interno la moti-vazione e lesperienza da essi accumulata. Lonere fiscalesulla vendita di unazienda ai dipendenti ostacola, per,tale operazione. La Commissione raccomanda perci un
trattamento pi favorevole di questo tipo di trasmissione,come auspicato allarticolo 7, lettera b) della raccoman-dazione.
Finora, comunque, le misure fiscali adottate per incorag-giare la trasmissione di aziende ai dipendenti sono benpoche. In Francia tali trasmissioni sono esentate, a talunecondizioni, dalla tassa di bollo. Nel Regno Unito esi-stono vari tipi di sgravi per il trasferimento di azioni aidipendenti, attraverso per esempio luso di trust(Statutory Employee Share Ownership e Approved ProfitSharing Schemes). Per molte imprese sarebbe assai utilese sgravi di tale tipo, che riscuotono notevole successo,fossero generalmente adottati da altri Stati membri perincoraggiare il rilevamento dellimpresa da parte dei di-pendenti.
4.Trasformazione delle societ
Oneri fiscali ingiustificati possono insorgere dalla tra-
sformazione della societ per prepararla alla trasmissione(cfr. sopra, punto A.1). Per promuovere trasmissioni benriuscite, gli Stati membri dovrebbero perci eliminaretale onere. In Germania, per esempio, le misure fiscaliadottate nel 1994 con lUmwandlungssteuergesetz garan-tiscono la neutralit fiscale rispetto allimposta sul red-dito e sulle societ per tutte le trasformazioni, compresequelle non esplicitamente previste dalla legge. In Austria,lUmgrndungssteuergesetz garantisce la neutralit fi-scale per tutte le operazioni di questo tipo. In Francia latrasformazione di una societ di persone in societ di ca-pitali tassata per un ammontare fisso di 500 FRF, se gliassociati accettano di mantenere le loro quote per un pe-riodo di almeno 5 anni successivi alla trasformazione. Gli
altri Stati membri sono invitati a seguire questi esempi ea introdurre sistemi di neutralit fiscale totale per tutte leoperazioni di trasformazione.
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5.Doppia imposizione
Attualmente esistono poche convenzioni tra gli Statimembri sulla doppia imposizione per quanto riguardalimposta di successione e di donazione. La doppia impo-sizione pu essere un problema grave per la trasmissionedei beni di unazienda diversi dagli immobili se essa pos-siede filiali in uno o pi Stati membri. importante eli-minare la doppia imposizione in questo campo, comple-tando la rete di trattati sullimposta di successione e didonazione come previsto dallarticolo 220 del trattatoCE.
6.Informazione e pratiche migliori
Come auspicato dallarticolo 2 della raccomandazione,occorre che linformazione sulla legislazione e la praticafiscale sulla trasmissione delle imprese sia chiara e uni-versalmente accessibile. Un sistema di anticipazionenormativa delle autorit fiscali che definisca anticipata-mente le conseguenze fiscali della trasmissione di unim-presa prima che essa abbia inizio, darebbe maggior sicu-rezza a tutte le parti interessate. Un tale sistema allostudio in Francia. Gli imprenditori, nel preparare la tra-smissione della propria azienda, penserebbero fin dal-linizio agli aspetti fiscali che essa presenta. La Commis-sione stessa ha un ruolo di primo piano nella diffusionedi informazioni aggiornate e di esempi di pratiche mi-gliori in tutti gli Stati membri.
7.Riforme fiscali
Larticolo 6 della raccomandazione prevede che il tratta-mento fiscale contribuisca alla sopravvivenza dellim-presa. Ci implica che i regimi fiscali devono adeguarsialle realt aziendali e ai mutamenti di priorit. Gli Statimembri devono quindi proseguire lopera di riforma fi-scale nel campo della trasmissione delle imprese, affron-tando innanzitutto gli ostacoli pi urgenti. Anche in que-sto campo, la Commissione continuer ad assistere gliStati membri con lo scambio di pratiche migliori.
C.Misure di sostegno, pubbliche e private, alla trasmis-sione delle imprese
Ai sensi dellarticolo 2 della raccomandazione, vanno in-coraggiate le iniziative pubbliche e private tese alla sensi-
bilizzazione, allinformazione e alla formazione degli im-prenditori. Inoltre, larticolo 3 della medesima racco-manda che intorno alle PMI venga costruito un ambiente
finanziario che favorisca la loro trasmissione. Sono sug-gerimenti, rivolti in primo luogo a consulenti e istitutifinanziari, ancora validi e che sono articolati come se-gue:
1.Il ruolo degli istituti finanziari
Le PMI incontrano spesso difficolt ad ottenere finan-ziamenti dagli istituti finanziari e, spesso, la trasmissionedi unimpresa ha costi elevati per finanziarne lacquisto;non di rado, questultimo fa parte di una ristrutturazionestrategica dellimpresa che, a sua volta, richiede ingenticapitali supplementari. Uno studio della DeutscheAusgleichsbank mostra che il capitale richiesto dal rileva-mento di unimpresa pi elevato del 60% di quello ri-chiesto dal suo avvio (400000 DEM per il rilevamentocontro 250000 DEM per lavvio).
a)Misure gi in atto
Le attuali misure di sostegno da parte delle banche com-prendono banche-dati per la raccolta e la fornitura di in-formazioni sul calcolo dei rischi, una rete per la ricercaattiva di partner e il contatto tra venditori e potenzialiacquirenti di unimpresa (grazie anche a reti di informa-zione transfrontaliere), un servizio di valutazione per de-terminare il valore preciso dellimpresa, consulenza sul-limporto esatto dellapporto finanziario necessario,
fondi di garanzia per prestiti e fondi di garanzia reci-proca.
In Belgio, stato istituito, nellambito del Fonds de par-ticipation presso la Caisse Nationale du Crdit Profes-sionnel, un fondo speciale per finanziare la trasmissionedelle imprese (Fonds de Transmission). Tale fondo offretassi dinteresse preferenziali su prestiti destinati alla tra-smissione di imprese sia in seno alla famiglia che a terzi.Il prestito viene accordato per un periodo compreso tra 7e 20 anni. Il tasso del 3% per i primi 5 anni e au-menta, con scatti dello 0,25%, fino al limite del 3,75%.Per lottenimento del prestito non necessario produrregaranzie.
Dal 1990, la Deutsche Ausgleichsbank, ente pubblico te-desco, promuove la trasmissione delle imprese attraversolEigenkapitalhilfeprogramm (programma di aiuto al ca-pitale proprio). Grazie a prestiti subordinati a tassi moltofavorevoli sono state effettuate oltre 20000 acquisizioni.Il 50% circa delle imprese acquisite appartengono allar-tigianato, il 25% al commercio e il 20% ai servizi.Questa esperienza ha dimostrato che, pur essendo iltasso normale dei prestiti accordati alla trasmissione lie-vemente pi elevato di quello accordato alla fondazione
di nuove imprese (4,6% per la trasmissione contro il3,3% per la fondazione), esso ha potuto essere conte-nuto entro limiti ragionevoli.
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Regimi che favoriscono il rilevamento di unimpresa esi-stono anche in Francia, ove, attraverso lente finanziariopubblico SOFARIS(), sono disponibili dei prestiti adun tasso del 3,5%; nel Regno Unito con lo Small FirmsLoan Guarantees Scheme, in Austria con la BRGES-
Frderungsbank ed in Finlandia attraverso lIstituzionefinanziaria pubblica Kera.
Tutti questi regimi sono risultati molto utili e si dovrebbeesaminare ladattabilit in altri Stati membri.
b)Priorit da prendere in considerazione
Le trasmissioni di imprese risulterebbero facilitate se leistituzioni finanziarie adottassero un atteggiamento pipositivo verso lerogazione di prestiti alle PMI. Finan-ziare le operazioni delle PMI in generale, e, in partico-lare, la loro trasmissione, pu essere un buon affare perle banche se fatto in modo altamente professionale, privi-legiando i prestiti a lungo termine e introducendo unavalutazione della qualit dellimpresa da trasmettere.Particolare cura richiede il finanziamento dellavvia-mento (goodwill), data la difficolt di stabilire una valu-tazione precisa dei beni immateriali.
Le banche, inoltre, dovrebbero adottare una strategia in-terna pi coerente per la trasmissione delle PMI, conprogrammi per la loro riuscita contenenti una migliore epi tempestiva informazione degli imprenditori sulle mi-sure di sostegno disponibili nonch piani di trasmissioneche tengano conto del valore dellimpresa, del profilodellacquirente e delle modalit per spuntare il prezzomigliore.
2.Il ruolo degli intermediari
Poich la trasmissione di unimpresa ha aspetti contabili,fiscali e giuridici e determinati requisiti finanziari, gli im-prenditori che meditano di trasmettere o di acquisireunimpresa devono disporre di unampia gamma di ser-
()SOFARIS e CEPME hanno recentemente trasferito le loroattivit alla holding finanziaria BDPME (Banque pour ledveloppement des PME) per cooperare attraverso i lorostrumenti complementari e offrire alle PMI una pi ampiagamma di servizi finanziari. SOFARIS continua, per, aesistere come organismo specializzato nellerogazione digaranzie.
vizi professionali di intermediazione da parte di ragio-nieri, fiscalisti, avvocati, notai, consulenti aziendali, ecc.Esaminato approfonditamente il contesto commercialedellimpresa e le relazioni personali tra i membri dellafamiglia, essi devono prendere in considerazione ogni
possibile opzione per la successione.
a)Servizi offerti dagli intermediari
Per gli imprenditori che trasmettono la propria impresa, iprincipali servizi che gli intermediari devono offrire sonoconsulenze, studi, indagini, seminari, comunicazioni, unarete di relazioni e un check-up dellimpresa. Per quelli
che acquisiscono unimpresa, sono importanti la prepara-zione e il monitoraggio dellimpresa prima e dopo lac-quisizione esaminando in particolare numerose im-prese potenzialmente in vendita, contattando reti o ban-che-dati, istituendo un elenco di imprese pronte alla tra-smissione e lelaborazione di un piano di trasmissione.
Varie imprese ed organizzazioni sono attive in questoramo ed esistono varie banche-dati, relative a regioni o asettori specifici. Tuttavia, le attivit miranti a mettere incontatto le parti interessate hanno generalmente una por-
tata limitata. Non esiste ununica attivit professionale ingrado di soddisfare le esigenze dellintero gruppo. Permediare efficacemente tra le parti, sar quindi necessarioistituire una banca-dati molto pi ampia sulla domanda esullofferta, in modo da organizzare contatti specifici eselettivi. Un altro problema costituito dal fatto che lamaggior parte delle banche-dati non sono accessibili alpubblico: gli imprenditori vengono cos esclusi dalla con-sultazione di dati, accessibili solo a banche e contabili.Sarebbe utile, per la riuscita di molte trasmissioni, chetali dati divenissero pi largamente disponibili.
b)Priorit da prendere in considerazione
Il consulente deve poter intervenire precocemente inmodo da preparare per tempo un piano dimpresa e con-trollare i criteri per una sua riuscita trasmissione in treprincipali aspetti: il futuro imprenditore (formazione,esperienza, situazione finanziaria, ecc.), lattuale impren-ditore (pensioni, et, interessi futuri, ecc.), limpresastessa (attivi, investimenti, dipendenti, situazione finan-ziaria, prospettive, ecc.). Gli intermediari devono inoltre
sviluppare un approccio globale per lelaborazione delpiano di trasmissione dellimpresa, coinvolgendovi tuttele professioni sopra ricordate.
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I servizi offerti dovrebbero riguardare tre settori princi-pali: la stabilit dellimpresa una volta trasmessa alla ge-nerazione successiva, il regime pensionistico dellimpren-ditore che si ritira e le opportunit di quello che suben-tra. Una struttura, tipo consiglio di famiglia, permette-
rebbe una franca discussione sulle questioni della succes-sione prima di elaborare il piano definitivo che regolerla successione, la continuazione dellimpresa, il calenda-rio e i meccanismi correttivi.
3.Conclusioni
Per avere successo il trasferimento dellimpresa deve es-sere accompagnato in tutte le sue fasi, dal momento chelimprenditore ha bisogno di aiuti finanziari (cfr. arti-colo 3 della raccomandazione) e di consulenza professio-nale prima, durante e dopo la trasmissione. I criteri pergarantire in futuro il miglior sviluppo possibile dellim-presa e le misure da adottare devono essere chiaramentedefinite fin dallinizio. La creazione di una rete tran-sfrontaliera di potenziali acquirenti e venditori (come neiPaesi Bassi e in Belgio) sarebbe a tale riguardo moltoutile. Infine, laiuto finanziario alla trasmissione delle im-prese dovrebbe essere allineato a quello erogato per laloro fondazione (come in Belgio, in Francia, in Germa-nia e in Italia).
D.Esperienze pratiche di imprenditori che hanno tra-smesso o rilevato unimpresa
In preparazione al forum europeo di Lille, talune asso-ciazioni professionali europee hanno condotto nel 1996uno studio sulle esperienze pratiche dei cedenti (personeche trasmettono limpresa) e dei cessionari (persone cherilevano limpresa). Questo studio stato effettuato ela-borando un questionario precedentemente inviato a nu-merosi imprenditori degli Stati membri. I risultati dellostudio possono essere cos riassunti:
1.Preparazione e formazione
La conclusione pi chiara che la trasmissione dellim-presa spesso preparata male. In genere, il problemaviene affrontato troppo tardi, quando impone opzionipi costose e pi rischiose.
In genere, i cedenti preferiscono la trasmissione dellin-tera impresa. Se ci non possibile, preferiscono la tra-smissione graduale a un membro della famiglia, piuttostoche a un estraneo o a un dipendente. Secondo lo studio,i cessionari considerano loperazione innanzitutto come
unoccasione da cogliere e, solo in seconda linea, comeun mezzo per garantire la continuit dellimpresa. Essitendono ad optare per la trasmissione totale o parziale
dando scarso peso ad altre possibilit, come leasing, do-nazione o trasformazione in societ per azioni. I dueaspetti essenziali per il successo di una trasmissione sonola consapevolezza, da parte del cedente, della necessitdi preparare la trasmissione con largo anticipo e la fami-
liarizzazione, da parte del cessionario, con la strutturadellimpresa.
Normalmente, la trasmissione non considerata attivitgestionale importante. invece essenziale sensibilizzaregli imprenditori al fatto che la trasmissione unopera-zione delicata, sia sul piano emozionale che su quellodella riservatezza. Un modo per affrontare largomentopotrebbe essere quello di organizzare iniziative di forma-zione nelle imprese, per familiarizzare gli imprenditoricon il problema della trasmissione, come recita larti-colo 2 della raccomandazione.
2.Valutazione
Essa ha un ruolo importante su tre diversi piani: quellodel trattamento fiscale dellimpresa, quello della sua ven-dita a terzi e quello della sua donazione ad un membrodella famiglia. La valutazione pu essere effettuata conmetodi basati, tra laltro, sul valore intrinseco, sul red-dito, sul rendimento dellinvestimento, sui flussi di cassa,
sul valore di mercato, ecc.
a)Trattamento fiscale dellimpresa
Per quanto riguarda il trattamento fiscale, soprattuttoper la trasmissione mediante successione, i metodi di va-lutazione usati dallamministrazione pubblica per le im-poste di successione sono troppo rigidi. perci impor-tante che le imprese possano far effettuare unanalisi in-dipendente. importante, come precisa larticolo 6, let-
tera c) della raccomandazione, che la valutazione fiscaledellimpresa tenga conto del possibile cambiamento delsuo valore se il proprietario decede. Nella maggior partedei casi, esso sar nettamente inferiore rispetto a quellostabilito quando il proprietario era ancora in vita e do-vrebbe pertanto essere determinato in base a un mo-mento alquanto posteriore al decesso dellimprenditore.
b)Vendita dellimpresa a terzi
Per quantoriguarda la trasmissione per vendita, il risul-tato finale determinato dai negoziati oltre che dalle ca-
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pacit finanziarie del cessionario. La cosa migliore ,pertanto, incoraggiare le due parti ad informarsi sui ri-spettivi metodi di valutazione e, se necessario, a ricorrereagli esperti con sufficiente anticipo da permettergli unesame attento dellofferta. Comunque, ci che conta alla
fine il valore del mercato, cio il prezzo che il poten-ziale cessionario dellimpresa disposto a pagare.
c)Donazione dellimpresa ad un membro della famiglia
In caso di donazione allinterno della famiglia, il pro-blema rappresentato dalla mancanza di un prezzo dimercato e dalle numerose stime da cui dipende la valuta-zione. Daltra parte, la valutazione dellimpresa sarcomparata a quella di altri beni dati ai membri della fa-miglia come anticipo della successione. Perci, la valuta-zione dellimpresa dovr soprattutto tener conto dei ri-schi specifici e delle potenziali debolezze di unimpresarispetto agli altri beni trasferiti, come gli immobili, il cuivalore tende ad essere meno volatile.
3.Valorizzazione dellesperienza degli ex imprenditori
Anche nel caso di trasmissioni preparate per tempo eportate a termine secondo un piano convenuto, il cessio-nario deve spesso far fronte a situazioni gestionali inat-tese. In tal caso, il cedente potrebbe aiutarlo nelle deci-sioni, in qualit, ad esempio, di consulente, di direttore atempo parziale o di manager per un certo periodo dopola trasmissione. Una buona intesa tra cedente e cessiona-rio , al riguardo, essenziale. Si potrebbe anche preve-dere un consulente esterno che riveda le varie questionisociali, fiscali e finanziarie, e assista le due parti ad at-tuare con successo una trasmissione senza attriti.
Sarebbe anche utile un dialogo sui vantaggi di una mag-gior comprensione tra generazioni diverse di imprendi-tori e di un pi efficace trasferimento di know-how dauna generazione allaltra. Ad esempio, i Business An-gels(), relativamente diffusi negli USA e nel RegnoUnito, sono imprenditori in pensione pronti ad investire iproventi della vendita della loro impresa in una o pi al-tre PMI. Il reinvestimento di tali proventi stato reso
()Cfr. la comunicazione della Commissione sui problemi fi-nanziari delle piccole e medie imprese, COM(93) 528 del10.11.1993, 29; comunicazione della Commissione sul mi-glioramento dellambiente fiscale delle piccole e medie im-prese, GU C 187 del 9.7.1994, pag. 5, 6.
fiscalmente attraente e potrebbe agevolare numerose tra-smissioni dimprese. Il valore aggiunto di queste possibi-lit risiede nel fatto che gli imprenditori pensionati consi-gliano le societ nelle quali investono, evitando loro iproblemi di trasmissione di una generazione allaltra.
TABELLE COMPARATIVE
Per descrivere nel miglior modo possibile la situazioneattuale per quanto riguarda gli aspetti giuridici e fiscalidella trasmissione di imprese nei 15 Stati membri del-lUnione europea, la Commissione ha aggiornato le ta-belle allegate alla comunicazione del 23 luglio 1994().Queste sei tabelle si trovano nellallegato alla presente
comunicazione.
SINTESI E CONSEGUENZE DELLATTUALESITUAZIONE
Come risulta dal capitolo precedente e dalle tabelle alle-gate alla presente comunicazione, le situazioni varianonotevolmente da uno Stato membro allaltro. Alcunihanno recentemente adottato provvedimenti, o preve-
dono di farlo, per migliorare lambiente giuridico, fiscalee finanziario delle trasmissioni di imprese, mentre altri,da questo punto di vista, non si sono molto attivati inquesto campo.
La situazione generale degli Stati membri indica che levarie proposte formulate nella raccomandazione nonsono state seguite in una misura tale da eliminare gliostacoli specifici incontrati dalle imprese al momentodella loro trasmissione. Questa conclusione sembra parti-colarmente pertinente alla luce del numero probabil-
mente elevato di liquidazioni di PMI, causate da unacattiva preparazione della loro trasmissione.
Gli Stati membri, gli intermediari pubblici e privati e gliimprenditori stessi, devono essere consapevoli della deci-siva importanza di questi aspetti per la sopravvivenza dinumerose imprese e il mantenimento dei posti di lavoroad esse legati. Gli Stati membri dovrebbero proseguire eintensificare i loro sforzi per facilitare la trasmissionedelle imprese, agendo sulla semplificazione legislativa eamministrativa, riducendo effettivamente le tasse e facili-
()Cfr. nota 4.
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tando laccesso al finanziamento per il rilevamento diunimpresa. Gli intermediari vanno accuratamente infor-mati su tutti gli aspetti della trasmissione dellimpresa inmodo da usare il loro know-how a vantaggio di un grannumero di imprenditori, sia dellattuale che della pros-
sima generazione.
Il ruolo della Commissione europea in questo camposar quello di seguire la situazione da vicino e di contri-buire a sensibilizzare, informare e formare tutte le partiinteressate. Sulla base di una valutazione approfondita di
tutte le reazioni alla presente comunicazione, la Com-missione europea proporr nuove misure per facilitare latrasmissione delle imprese.
La Commissione attende quindi con interesse le reazioni
alla presente comunicazione, che vanno indirizzate a:
Sig. Guy CrauserDirettore generale DGXXIIIRue de la Loi/Wetstraat 200B-1049 Bruxelles
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ALLEGATO
TABELLA COMPARATIVA N. 1
Societ per azioni (SpA)
Stato membroNumero minimo
di soci per lafondazione
Capitale minimo Consiglio di sorveglianza Oneri amministrativiridotti per le PMI
A 2 1 milione di ATS71890 ECU
Obbligatorio (3/7/12/20 membri, secondo ladimensione della societ)
No
B 2 1250000 BEF30660 ECU
No S (contabilit)
DK 1 500000 DKK66490 ECU
Obbligatorio (sistema misto con possibile par-tecipazione dei lavoratori)
S (contabilit)
D 1 100000 DEM
50500 ECU
Obbligatorio (partecipazione dei lavoratori li-
mitata alle societ con almeno 500 dipendenti)
S (kleine
Aktiengesellschaft)
EL 2 10000000 di GRD32260 ECU
No
FIN 1 500000 FIM83750 ECU
Facoltativo, se il capitale non inferiore a500000 FIM; se inferiore, il numero deimembri pu essere inferiore a 3 e non obbli-gatorio lamministratore delegato
S (contabilit)
E 3 10000000 di ESP59880 ECU
(pi elevato per alcunesociet)
No S (contabilit)
F 7 Quotata in borsa:
1500000 FRF226930 ECU
Facoltativo No
non quotata:250000 FRF37820 ECU
IRL 7 30000 IEP39470 ECU
No No
I 2 200000000 di ITL103250 ECU
No No
L 2 1250000 LUF30660 ECU
No No
NL 1 100000 NLG43860 ECU
Obbligatorio per le grandi imprese (capitalenon inferiore a 25 milioni di NLG, consigliodamministrazione, almeno 100 dipendenti)
No
P 5 5000000 di PTE24780 ECU
(pi elevato peralcune attivit)
Facoltativo No
UK 2 50000 GBP74630 ECU
No No
S 1 500000 SEK57600 ECU
Obbligatorio No
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TABELLA COMPARATIVA N. 2
Societ di persone e imprese individuali
Statomembro
Principiogiuridico
della continuitdelle societdi persone
Conflitto tra societ semplicee societ costituita con
contratto di societDecisione dei beneficiari Trasferimento dei benidellimpresa
Trasformazione insociet di capitali e
viceversa
A No Nessuna soluzione giu-ridica, ma in praticaprevale laccordo
Unanime Parzialmente codificato(soltanto per le societ dicapitali)
B No Nessuna soluzione giu-ridica, ma in praticaprevale laccordo
Unanime Nella pratica si usa ilconcetto di avviamento(goodwill)
Parzialmente codificato
DK No Soluzione giuridica ine-sistente
Codificato
D No (presto,s) s, per leassociazionidi professioni-sti
Soluzione solo parzial-mente a favore dellapriorti del contratto disociet
Unanime (a maggio-ranza in alcuni casispecifici)
Trasferimento integraleper le imprese indivi-duali e le associazioni diprofessionisti
Codificato
EL No Soluzione solo parzial-mente a favore dellapriorit del contratto disociet
Unanime
FIN No Priorit del contratto disociet
Unanime Nessun obbligo giuri-dico a trasferire i benisingolarmente
Parzialmente codificato(solo per la trasforma-zione di societ di per-sone in societ di capitali)
E No Soluzione solo parzial-mente a favore dellapriorit del contratto disociet
Unanime, per la ces-sione delle quote so-ciali; a maggioranzaper la loro ammini-strazione
Obbligo di pagamentoimmediato in contanti
Parzialmente codificato
F No Priorit del contratto disociet
Unanime Trasferimento integrale(avviamento good-will)
Parzialmente codificato
IRL No Nessuna soluzione giu-ridica, ma in praticapriorit del contratto disociet
Unanime Trasferimento integrale Non codificato, obbligodi sciogliere la societ inprevisione della sua tra-sformazione (scorporo)
I S Nessuna soluzione giu-ridica, ma in praticapriorit al contratto disociet
Unanime Trasferimento integrale(azienda)
L No Nessuna soluzione giu-ridica
Unanime Nella pratica si usa ilconcetto di avviamento(goodwill)
Parzialmente codificato
NL No Nessun trasferimentointegrale
Parzialmente codificato
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Statomembro
Principiogiuridico
della continuitdelle societdi persone
Conflitto tra societ semplicee societ costituita con
contratto di societDecisione dei beneficiari Trasferimento dei benidellimpresa
Trasformazione insociet di capitali e
viceversa
P S Nessuna soluzione giu-ridica Unanime, per la ces-sione delle quote so-ciali; a maggioranzaper la loro ammini-strazione
Trasferimento integrale(estabelecimento comer-cial)
Codificato
UK No, ma lese-cutore testa-mentario pudisporre del-limpresa per1 anno suistruzione deibeneficiari
Nessuna soluzione giu-ridica
Unanime Trasferimento integrale Non codificato, obbligodi sciogliere la societ inprevisione della sua tra-sformazione (scorporo)
S No Priorit del contratto disociet
Unanime Trasferimento integrale Parzialmente codificato
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TABELLA COMPARATIVA N. 3
Trasmissione dellimpresa nellambito della famiglia e suo trattamento fiscale
Stato
membro Trasmissione tra coniugi
Diritti del coniuge al decesso
dellimprenditore
Trattamento fiscale della
trasmissione tra coniugi
Momento della valutazione
dellimpresa a fini fiscali
Pagamento ratealedellimposta sulle
plusvalenze datrasmissione
A S Diritto legale alleredit(Ehegattenerbrecht);compensazione in con-tanti (Pflichtteil). Ecce-zione: le propriet agri-cole, che non danno di-ritto a una compensa-zione adeguata (Aner-benrecht)
S, su 3 anni(Struktur-anpassungsgesetz)
B Solo se previsto nelcontratto matrimo-niale; nessuna ven-
dita, n patti di suc-cessione
Nessun diritto di pro-priet, ma usufrutto, epossibilit di riacqui-
stare tale diritto
No
DK (Facoltativo) diritto dipropriet indivisa suibeni immobili
No Inventario (1-2 annidopo la morte dellim-prenditore)
No
D S Diritto legale alleredit(Ehegattenerbrecht);compensazione in con-tanti (Pflichtteil)
Decesso dellimprendi-tore
EL
FIN S No Sono applicate latassa sulle plusva-lenze, la tassa di suc-cessione e quella didonazione
Decesso dellimprendi-tore
No
E Nessun diritto di pro-priet, ma compensa-zione in contanti, ec-cetto le propriet agri-cole
F Solo se previsto nelcontratto matrimo-
niale (communautuniverselle); dona-zione possibile, manon la vendita n ipatti di successione
Sgravio di 330000FRF
Morte dellimprenditore(la dichiarazione deve
essere effettuata entro 6mesi)
IRL S No Decio dallamministra-tore dei beni, conside-rando le esigenze fiscalie giuridiche (di norma,poco dopo il decesso)
I Solo se previsto nelcontratto matrimo-niale (azienda co-
niugale); nessunavendita, n patti disuccessione
No
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Statomembro Trasmissione tra coniugi
Diritti del coniuge al decessodellimprenditore
Trattamento fiscale dellatrasmissione tra coniugi
Momento della valutazionedellimpresa a fini fiscali
Pagamento ratealedellimposta sulle
plusvalenze datrasmissione
L
NL No
P
UK S S
S S Nessun diritto specificoper il coniuge
Nessuna imposta sulreddito per il cam-biamento di azioni-sta, imposta di suc-cessione e di dona-
zione
Decesso dellimprendi-tore
No
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TABELLA COMPARATIVA N. 4
Imposta di successione e di donazione
Stato membroTasso massimodellimposta di
successione
Tasso massimo per i figli Norme speciali per le
imprese
Rateazione senza interessi Calcolo della base
impositiva
A 60% 15% No No Valore di mercatomeno i debiti; immo-bili: valore monetario(10% del valore dimercato)
B 80% 30% La legge della re-gione fiamminga del1996 ha ridotto iltasso sui beni del-limpresa al 3%; ilprogetto di legge fe-
derale del 1997 ri-duce il tasso sullim-posta di donazione al3%
Valore di mercato +relazione tra donatoree beneficiario
DK 36,25% 15% Esenzione fino a25000 ECU
Valore di mercato +relazione tra donatoree beneficiario
D 50% 30% Esenzione fino a500000 DEM, ridu-zione del 40% sul-limporto restante
S: per 10 anni (senecessario a garan-tire la sopravvivenzadellimpresa)
Per gli immobili: va-lore del bilancio fi-scale: valore stimatomeno le esenzioni +
relazione tra donatoree beneficiario
EL 65% 25% S: per 5 anni Scaglionato tra 5% e60%
FIN 48% 16% Tassazione su valoriinferiori a quelli dimercato (su richiesta)
S: per 5 anni (su do-manda)
Valore di mercatomeno i debiti
E 34% (calcolomediante un co-
efficiente patri-moniale fino a2,4)
La base imponibile ridotta a seconda
dellet dei figli
Riduzione del 95% S: per 5 anni Valore di mercatomeno i debiti
F 60% 40% Pagamento rinviato orateizzato
No Valore stimato dedottigli abbattimenti
IRL 40% (impostaimmobiliare)
4 0 % Esenzione per le im-prese
No Valore di mercatomeno le esenzioni +relazione tra donatoree beneficiario
I 60% 27% Esenzione fino a250000000 di LIT Valore di mercato +relazione tra donatoree beneficiario
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Stato membroTasso massimodellimposta di
successioneTasso massimo per i figli Norme speciali per leimprese Rateazione senza interessi
Calcolo della baseimpositiva
L 15% 15% Valore di mercatomeno i debiti + rela-
zione tra donatore ebeneficiario
NL 68% 27% Imposta sul reddito esulla successione
P 50% 25% Valore di mercatomeno i debiti + rela-zione tra donatore ebeneficiario
UK 40% 40% Esenzione del 100%(soglia per i beni tas-sabili aumentata a
155000 ECU)
S: per 10 anni pergli attivi non esentati
Valore di mercatomeno i debiti + rela-zione tra donatore e
beneficiario
S 30% 30% Abbuono di base:70000 SEK; tassodel 10% sugli im-porti fino a 300000SEK, 20% fino a600000 e 30% oltre
No Valore di mercatomeno i debiti + rela-zione tra donatore ebeneficiario
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TABELLA COMPARATIVA N. 5
Trasmissione di impresa a terzi e le sue tasse
Stato membro Agevolazioni alla trasmissione
di imprese a terzi
Sgravi fiscali su plusvalenze da
trasmissione, reinvestite in unaltra PMI
Sgravi in caso di pensione anticipata
A Imposte sulle plusvalenze scaglio-nate su tre anni se il venditore haposseduto limpresa per almeno7 anni
No Imposta sulle plusvalenze ridotta al50% se il venditore di et superiorea 60 anni e va in pensione
B No Imposta sulle plusvalenze ridotta suibeni immateriali se il venditore di etsuperiore a 60 anni
DK No No No
D 50% del tasso medio dellimpo-sta sul reddito S Riduzione di base di 60000 DEM se atrasmettere un proprietario di et su-periore a 55 anni. Essa viene dedottadagli importi superiori a 300000 DEM
EL
FIN No No No
E No
F No No
IRL S S (roll-over reliefs) Esenzione dallimposta sulle plusva-lenze se limprenditore, raggiunta letdi 55 anni, vende taluni attivi della suaimpresa per meno di 250000 IEP
I No
L
NL Limposta pu essere legalmentedifferita e si possono evitare tassielevati
No Esenzione su 20000 NLG; per le per-sone di et superiore a 55 anni, lesen-zione aumentata a 45000 NLG
P
UK S S Sgravio fiscale sulle plusvalenze da ces-sione (let necessaria ridotta da 55 a50 anni)
S No No No
C 93/20 28.3.98Gazzetta ufficiale delle Comunit europeeIT
8/7/2019 Comunicazione della Commissione relativa alla trasmissione delle PMI
20/20
TABELLA COMPARATIVA N. 6
Trasmissione di impresa ai dipendenti e le sue tasse
Stato membroMisure specifiche per agevolare la
trasmissione ai dipendentiSgravi per i dipendenti in materiadi bolli fiscali e tasse di registro
Norme specifiche per la trasmissione
ad unimpresa o cooperativa di lavorocreata da dipendenti
A No
B Sgravio fiscale generale:40000 BEF/1000 ECU
Imprese di economia sociale
DK No No No
D Diminuzione del 30% dellim-posta di successione e donazione
Soglia annuale: 300 DEM/150 ECU
EL
FIN
E Cooperative
F Riduzione di imposta Esenzione fiscale per trasferimento diquote
IRL
I
L
NL
P
UK ESOP ESOP ESOP
S No No No
28.3.98 C 93/21Gazzetta ufficiale delle Comunit europeeIT