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filumena-romani
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Comunicazione sulla saluteLa salute è oggi più che mai uno dei temi prioritari per la comunicazione di massa, ed appare fondamentale nei rapporti tra mass media e pubblico per il grande interesse che suscita nei suoi molteplici aspetti. La salute è, infatti, bene primario per tutti e presenta svariate implicazioni, anche di natura economica. La grande mole di notizie diffuse attraverso le fonti mediali presenta effetti positivi come sviluppare e aggiornare le conoscenze del pubblico, ma allo stesso tempo può provocare distorsioni e carenza di informazione efficace e corretta.Un problema legato alla comunicazione sulla salute è dato dall’eterogeneità del pubblico, infatti l’età, il sesso, la zona di residenza, il livello socio-economico-culturale, l’attività lavorativa, le condizioni psicologiche e di salute proprie o di amici e familiari influenzano sia l’interesse che la capacità di comprendere le informazioni. Ciò che viene percepito e ricordato dipende in larga misura dalle caratteristiche sociali e culturali di chi legge o ascolta e spesso proprio coloro che più avrebbero bisogno di informazione efficace non sono in grado di comprenderla. Le difficoltà aumentano quando si sviluppa la necessità di accrescere le conoscenze riguardo alla propria salute: la volontà, il bisogno, stimolano l’attenzione verso il contenuto del messaggio, ed è in quella “precisa” area di ricezione che si vengono a creare i salti di comprensione o le deformazioni dei significati per l’eccesso o il difetto della comunicazione. Oggi, a causa della maggiore accessibilità alle notizie sanitarie le conoscenze del pubblico in materia sono molto più elevate che in passato e si assiste ad una progressiva evoluzione verso una volontà di autodeterminazione della propria salute.Per arrivare a ciò sarebbe necessaria una diffusa “alfabetizzazione sanitaria” intesa come la capacità di comprendere le problematiche relative alla salute e di prendere a tal proposito decisioni consapevoli e misurate al proprio benessere. In Italia non è completo neppure il livello di “alfabetizzazione” tout court ed è assai frequente che i soggetti meno istruiti non comprendano il linguaggio utilizzato per affrontare temi legati alla salute, subendo così informazioni distorte che possono provocare ansie collettive e reazioni eccessive.
Un problema di alfabetizzazione: la saluteL’informazione sanitaria risulta essere complessa ed espressa in un linguaggio tecnico e scientifico provocando difficoltà nella lettura e nella comprensione del materiale scritto come le prescrizioni mediche, le istruzioni dei medicinali, gli opuscoli informativi sulle malattie e sui trattamenti, le forme di consenso. Negli Stati Uniti ormai da tempo Enti governativi del Dipartimento della Sanità e dei “Human Services” come Health Care Financing Administration, il Food and Drug Administration e gli Istituti Nazionali della Sanità hanno avviato delle attività volte a promuovere l’alfabetizzazione medico-sanitaria elaborando dei principi e delle linee guida aventi lo scopo di rendere il materiale medico-sanitario accessibile ai diversi livelli culturali della popolazione.
La situazione italiana In Italia la promozione dell’alfabetizzazione sanitaria risulta essere insufficiente perché si presenta più complessa dell’alfabetizzazione stessa.Infatti alcuni studi riguardanti “Le competenze alfabetiche della popolazione adulta italiana” hanno messo in evidenza tre aspetti:• Il rischio alfabetico, l’illeteratismo, ossia la difficoltà di settori di popolazione che non sono in grado di comprendere, utilizzare, produrre informazioni contenute in testi scritti.• Il deficit di istruzione di livello post secondario, circa il 10% di popolazione consegue un titolo successivo al diploma.• La povertà del contenuto socio-culturale in cui vivono quote consistenti di cittadini. Entro questo schema, la ricerca sulle competenze alfabetiche rappresenta la popolazione in questo modo: Un terzo che non supera il livello I (Competenza alfabetica molto modesta al limite dell’analfabetismo). Di questo primo livello fa parte il 5% di popolazione italiana tra i 16 -65 anni che non supera le prove che valutano la soglia di illetteratismo e che quindi si
definisce come analfabeta funzionale;• Un terzo che si colloca al livello 2 (possesso di un limitato patrimonio di competenze di base);
• Un terzo che raggiunge i livelli 3-4/5. I fattori che hanno una forte correlazione con le competenze alfabetiche sono: l’età, il sesso, l’area geografica di residenza e il titolo di studio posseduto.La variabile età appare elemento fortemente discriminante in relazione alla competenza alfabetica della popolazione. In realtà dai dati emersi risulta che le classi che denunciano gravi carenze non sono solo quelle più anziane.L’età, inoltre, non costituisce solamente una barriera nell’ambito dell’alfabetizzazione in generale, ma diventa un ostacolo maggiore nella comprensione dei messaggi medico-sanitari e in quello che costituisce l’alfabetizzazione medico sanitaria. Per quanto riguarda il linguaggio medico-sanitario ed in particolar modo la comunicazione medico-paziente risulta inadeguata alle capacità di comprensione del cittadino.A tale proposito si può prendere in considerazione la ricerca condotta dalla casa farmaceutica americana Pfizer, condotta nel 96 su un campione di 1000 italiani.Le finalità furono quelle di analizzare il livello di comprensione del “linguaggio della salute” e di enunciare le difficoltà incontrate dalla popolazione nei confronti del mondo della sanità. Un quarto della popolazione tende ad avere difficoltà nella comprensione della terminologia specialistica dei medici e dei foglietti illustrativi contenuti nei farmaci.In una posizione intermedia si pone il rapporto con il medico ospedaliero, mentre meno problematico risulta il rapporto con il medico di famiglia, il farmacista, il personale ospedaliero paramedico.Un riscontro delle difficoltà di comprensione viene poi dal “ test di familiarità” elaborato sempre dalla casa farmaceutica Pfizer riguardante alcune parole più o meno conosciute.Alcune parole sono ormai entrate nel linguaggio comune come “terapia”, “artrosi”, altre sono interpretate approssimativamente. Ad esempio, il 38% degli intervistati, non sa il significato del “morbo di Alzheimer” e il 21% attribuisce un sinonimo errato a questo termine. Circa un quintodella popolazione non conosce affatto il significato di parole come “posologia”, “micosi”, “profilassi”.
QUESTIONARIO SULLA COMPRENSIBILITA’ DELLA COMUNICAZIONE SANITARIA
SEMINARIO INTERNAZIONALE SALUTE E COMUNICAZIONE: ESPERIENZE A CONFRONTO
PRATO, 2 LUGLIO 2004
MASTER IN COMUNICAZIONE BIO-SANITARIA
DOMANDE RIVOLTE AGLI UTENTI ASLDOMANDE RIVOLTE AGLI UTENTI DEGLI OSPEDALI
0 % 2 0 % 4 0 % 6 0 % 8 0 % 1 0 0 %
C re de c he s ia no a ffida b ili leno tizie s u lla s a lu te c he L e i
ric e v e da lla c a rta s ta m pa ta ?
C re de c he s ia no a ffida b ili leno tizie s u lla s a lu te c he
ric e v e da lla T V ?
C re de c he s ia no a ffida b ili leno tizie s u lla s a lu te c he
ric e v e da In te rne t?
s ì
a bba s ta nza
po c o
no
0 % 2 0 % 4 0 % 6 0 % 8 0 % 1 0 0 %
D a qua le pe rs o na ric e v em a g g io ri in fo rm a zio n i s u lla
s a lu te ?
D a qua le pe rs o na v o rre bberic e v e re m a g g io ri
in fo rm a zio n i s u lla s a lu te
m e dic o d ifa m ig lia
m e dic ios pe c ia lis ta
fa rm a c is ta
fa m ilia ri
a m ic i/c o no s c e nti
a ltro
0% 20% 40% 60% 80% 100%
Di solito,secondo Lei,i medici specialisti siesprimono chiaramente in modo che lei possa
capire?
Di solito,secondo Lei,gli infermieri si esprimonochiaramente in modo che Lei possa capire?
Di solito,secondo Lei,quando Lei consulta il medicodi famiglia, il medico si esprime chiaramente in modo
che possa capire?
tutto/ogniparola
quasi tutto
abbastanza
poco
niente
0 5 0 1 0 0
pos o log ia
g lice mia
pap te s t
che ck -up
s cre e ning
B S E
S A R S
TA C un e s ame me dico
s indrome re s piratoria acuta
e nce fa lopatia s pong iforme bov ina
indag ine s u una popolazione pe rindiv iduare i cas i di malattie
contro llo me dico ge ne ra le
un te s t di contro llo
zucche ri ne l s angue
la dos e pre s critta di un farmaco
1. Sesso :
m as ch io
fem m in a
2.E tà:
2 0 -3 0
3 1 -4 0
4 1 -5 0
5 1 -6 0
6 1 -7 0
7 1 -8 0
>8 0
3.Titolo di studio:
licenzaelementare
scuola mediainferiore
scuola mediasuperiore
laurea diprimo livello
laurea disecondolivellotitolo distudio postlaurea
4.Attività attuale:
studente
lavoratoredipendente
pensionato
casalinga
liberoprofessionista
in cerca dioccupazione
altro
0 % 2 0 % 4 0 % 6 0 % 8 0 % 1 0 0 %
C re de c he s ia no a ffida b ili leno tizie s u lla s a lu te c he L e i
ric e v e da lla c a rta s ta m pa ta ?
C re de c he s ia no a ffida b ili leno tizie s u lla s a lu te c he
ric e v e da lla T V ?
C re de c he s ia no a ffida b ili leno tizie s u lla s a lu te c he
ric e v e da In te rne t?
s ì
a bba s ta nza
po c o
no
0 % 2 0 % 4 0 % 6 0 % 8 0 % 1 0 0 %
D a qua le pe rs o na ric e v em a g g io ri in fo rm a zio n i s u lla
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D a qua le pe rs o na v o rre bberic e v e re m a g g io ri
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m e dic ios pe c ia lis ta
fa rm a c is ta
fa m ilia ri
a m ic i/c o no s c e nti
a ltro
0% 20% 40% 60% 80% 100%
Quando si reca in ospedale, secondo Lei, i medicispecialisti si esprimino chiaramente in modo che Lei
possa capire?
Quando si reca in ospedale, secondo Lei, gliinfermieri si esprimono chiaramente in modo che Lei
possa capire?
Quando Lei consulta il medico di famiglia, di solito,si esprime chiaramente in modo che possa capire
tutto/ogniparola
quasi tutto
abbastanza
poco
niente
0 5 0 1 0 0
pos o log ia
g lice mia
pap te s t
che ck -up
s cre e ning
B S E
S A R S
TA Cun e s ame me dico
s indrome re s pira toria acuta
e nce fa lopa tia s pong iformebov ina
indag ine s u una popo lazione pe rindiv iduare i ca s i di ma la ttie
contro llo me dico ge ne ra le
un te s t di contro llo
zucche ri ne l s angue
la dos e pre s critta di un farmaco
1. Sesso :
m as ch io
fem m in a
2.E tà:
2 0 -3 0
3 1 -4 0
4 1 -5 0
5 1 -6 0
6 1 -7 0
7 1 -8 0
>8 0
3.Titolo di studio:
licenzaelementare
scuola mediainferiore
scuola mediasuperiore
laurea diprimo livello
laurea disecondolivellotitolo distudio postlaurea
4.Attività attuale:
studente
lavoratoredipendente
pensionato
casalinga
liberoprofessionista
in cerca dioccupazione
altro
Somministratori del questionario: Dott. Daniel De Wet, Dott. Puddu Romilda, Dott. Margerita Brunetti, Dott. Martina Rossi, Dott. Noèmie Costa Elaborazione dati: Dott. Maria Renda
ALLIEVI DEL MASTER
BATTAGLIA FIORELLA, BECHERINI ROSALBA, BRUNETTI MARGHERITA, COSTA NOEMIE, CRUCIATA MARIA ANTONIETTA, DE WET DANIEL, GABRIELLI GABRIEL, GINANNESCHI TOMMASO, LANDI FLAVIANA, MALVALDI GIULIO, MAZZA CRISTIANA, MONTI FERNANDA, PUDDU ROMILDA, RENDA MARIA, ROSSI MARTINA, SARTI CLAUDIO