Upload
others
View
0
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
Comunità Educativa Pastorale
2016-2017
2
Presidio storico della Città di Bari operante nel quartiere Libertà,
l'Istituto salesiano REDENTORE, fondato da don Michele Rua,
primo successore di don Bosco, è impegnato da più di cent’anni (dal
1905) sul fronte dell’attivazione della risorsa giovanile come motore
dello sviluppo.
Oggi, a livello mondiale, i Salesiani di Don Bosco operano
quotidianamente nelle scuole, nei centri di formazione professionale,
negli oratori, in centri di aggregazione giovanile, nell’accoglienza e
reintegrazione di ragazzi di strada, di bambini soldato, di ragazzi in
misure alternative al carcere in 130 paesi del mondo, in favore di 15
milioni di ragazzi e ragazze. Tanto che il relatore speciale delle
Nazioni Unite sul diritto all’educazione, Vernor Muñoz Villalobos,
ha affermato che i Salesiani oggi sono probabilmente l’agenzia
educativa più rappresentativa al mondo.
Nel corso degli anni, il Redentore ha educato intere generazioni
attraverso l’accoglienza degli orfani di guerra, l’attivazione di corsi
artigianali per sarti e calzolai e professionali per tipografi, meccanici,
legatori, falegnami, della scuola primaria, l’apertura del semiconvitto,
del Centro Pedagogico Meridionale e del convitto universitario, e
l’avviamento dell’Oratorio Centro Giovanile che offre un luogo
educativo in un quartiere segnato dal disagio e dalla povertà.
Negli ultimi anni, il Redentore si è maggiormente aperto al territorio
ricercando la collaborazione istituzionale con Enti pubblici e privati e
favorendop sinergie educative in partneriato con altre associazioni e
cooperative del privato sociale. Basta ricordare i recenti progetti:
FINIS TERRAE, finanziato dalla Fondazione CON IL SUD e che ha
avuto come obiettivo lo sviluppo infrastrutturale e socio-culturale
delle comunità appartenenti alla VIII Circoscrizione di Bari (in
chiusura ad ottobre 2014); LIMES, finanziato dal Ministero
dell’Interno (Fondo Europeo Integrazione) e finalizzato
all’integrazione e all’inserimento lavorativo delle giovani comunità
migranti della Città di Bari (chiuso a giugno 2014); FABER,
finanziato dalla Caritas, fondo 8x1000, si propone un intervento
organico sull’universo delle comunità migranti, attivando una filiera
di servizi residenziali e semiresidenziali destinata ai minori stranieri
non accompagnati (MSNA).
3
Mission
Nella metà dell’Ottocento Don Bosco operava non solo ‘per’, ma
‘con’ i ragazzi più poveri e abbandonati in una Torino che stava
vivendo uno sviluppo tumultuoso, afflitto purtroppo da immense
sacche di povertà e violenza. Nella periferia nord della città si stava
infittendo una ‘cintura nera’ fatta di baracche affollate dagli
immigrati più poveri. Ondate sempre più numerose di famiglie
contadine poverissime e di giovani soli abbandonavano le campagne
e venivano a cercar lavoro e fortuna nella città, affollandosi nelle
catapecchie che nascevano tra gli acquitrini della Dora, dove si
riversavano i liquami della città priva di fognature. Quei giovani,
molti appena ragazzi, se non ancora bambini, venivano impiegati e
sfruttati nei grandi cantieri della zona sud, nelle imprese
manifatturiere, filande, concerie, fornaci, fabbriche. Sottoposti a ritmi
di lavoro disumani, molti morivano prematuramente ad appena 18-19
anni di età; tanti altri, magari cacciati per “scarso rendimento”,
finivano sulle strade. Nell’affannosa e spesso disperata ricerca di
sopravvivere, questi ragazzi spesso si univano in bande, vivevano
rubacchiando dai banchi dei mercati, come piccoli borseggiatori, in
costante conflitto con i poliziotti che davano loro la caccia, e appena
potevano li sbattevano in prigione.
La sconcertante attualità di situazioni di questo tipo riempie gli occhi
e l’anima di tutti quelli tra noi che visitano Paesi poveri, ma anche di
quelli tra noi che hanno occasione di entrare in contatto con le sacche
di povertà e violenza della nostra società.
Oggi il Redentore si propone come comunità educativa di ampia
accoglienza per minori e giovani di diversa estrazione sociale, in
modo particolare quelli di ceto popolare. L’azione sociale ha come
punto di riferimento don Bosco ed il suo sistema educativo
preventivo, si basa sull’educazione integrale della persona e sulla
cultura della prevenzione ed è qualificata da una scelta determinante:
i giovani, soprattutto i più poveri; da un compito: educare
evangelizzando ed evangelizzare educando; da un’esperienza
comunitaria e da uno stile specifico: l’animazione.
L'Istituto salesiano Redentore si avvale della collaborazione di
associazioni e cooperative sociali per offrire con professionalità
servizi socio-assistenziali.
4
La preoccupazione pastorale ed educativa di Don Bosco si situa
all’interno del processo di umanizzazione che cerca la crescita
integrale della persona dei giovani e la costruzione di una società più
umana e più giusta; “educhiamo ed evangelizziamo secondo un
progetto di promozione integrale dell’uomo, orientato a Cristo, uomo
perfetto. Fedeli alle intenzioni del nostro fondatore, miriamo a
formare ‘onesti cittadini e buoni cristiani” seguendo il sistema
educativo preventivo fondato su Ragione, Religione, Amorevolezza.
Attività ordinarie
Da oltre cento anni l’Istituto salesiano “Ss. Redentore” persegue
questa intuizione educativa e pastorale, operando a Bari attraverso:
-L’Oratorio Centro Giovanile, luogo educativo in un quartiere
popolare segnato dal disagio e dalla povertà. Offre un’educazione
preventiva ed informale promuovendo il protagonismo giovanile
attraverso gruppi formativi per diverse fasce d’età; esperienze di
servizio e di solidarietà; formazione sistematica per animatori; tornei
sportivi di calcio, pallavolo, basket, ping-pong, calcio-balilla;
convegni culturali con tematiche educative; laboratori di teatro,
danza, musica, giornalino; attività ludiche-ricreative; gite; feste;
estate ragazzi.
- la Parrocchia, al servizio di un territorio di circa 16.000 persone,
offre un cammino di catechesi e di iniziazione cristiana; gruppi di
educazione alla fede e ai sacramenti; accompagnamento spirituale e
materiale attraverso i gruppi della Caritas e FIDAS Redentore;
- il Centro di Formazione Professionale CNOS FAP Regione
Puglia che cura la formazione professionale dei giovani e degli adulti
nei settori della meccanica industriale, della impiantistica elettrica ed
elettronica, dell’autoriparazione, dei servizi alle imprese e alle
persone;
- il Convitto universitario CUSMIR che ospita e accompagna 50
giovani nel loro percorso di studi universitari e di crescita umana;
- Il Laboratorio culturale, struttura qualificata nel campo educativo
e pastorale; voluta dai Salesiani dell'Ispettoria Meridionale per
animare la realtà ecclesiale e civile delle Regioni meridionali.
Gestisce la Biblioteca di quartiere “don Bosco”;
5
- La comunità educativa per minori “16 Agosto” che accoglie 12
ragazzi italiani ed extracomunitari prendendosene cura nello stile di
famiglia;
- Il Centro d'Ascolto per Famiglie e Centro Aperto Polivalente
per Minori "Libertà" gestita in ATI con APS Piccoli Passi Grandi
Sogni onlus, Occupazione e Solidarietà, Esedra;
- Il Centro Socio Educativo Diurno per minori "I ragazzi di don
Bosco" gestito in ATI con la cooperativa "Il sogno di don Bosco"
OBIETTIVO DELLA CEP
REDENTORE SALESIANI BARI 2016-2017
Rinnovata dal Giubileo della Misericordia la Comunità Educativa
Pastorale del Redentore Salesiani Bari, riscopre la gioia dell’incontro
personale con Gesù nella vita quotidiana, nel servizio educativo per e
con i giovani, nel coinvolgimento delle famiglie.
Linee di animazione e di governo:
Come don Bosco , con i giovani e per i giovani:
1. Unità - L’unità prevale sul conflitto (Evangelii Gaudium,
226-230)
2. Comunità - Il tutto è superiore alla parte (EG, 234-237)
3. Con i giovani per i giovani - Il tempo è superiore allo spazio
(EG, 222-225)
4. Opera salesiana Redentore - La realtà è più importante
dell’idea (EG, 231-233)
6
Linee operative da tener presente nella programmazione
della commissione CEP:
1. Riporre attenzione ad ogni azione educativa affinché sia con i
giovani e per i giovani.
2. Contrastare la disoccupazione giovanile e situazioni di
illegalità.
3. Scrivere il progetto della casa salesiana del Redentore di
Bari.
4. Verificare l’opera di misericordia adottata e come dare
seguito.
5. Curare il clima di famiglia.
6. Valorizzare testimonianze di cristiani che vivono con gioia
la loro vocazione.
7. Offrire ai giovani esperienze di chiara connotazione
spirituale.
8. Parolina all’orecchio in cortile.
CONTENUTI
Il Magistero di Papa Francesco (Evangelii Gaudium, Amoris
Laetitia)
Conoscenza dell’Ispettoria e della missione salesiana
(Capitolo Generale 27)
Strenna 2017, Siamo famiglia
7
CONSIGLIO DELLA COMUNITA’ EDUCATIVA
PASTORALE REDENTORE DI BARI
Presidente: direttore, don Francesco Preite
Membri:
SDB
Coordinatori di commissioni con 3 delegati
Responsabili della FS Locali e Regionali
COMMISSIONE DI PASTORALE GIOVANILE
Oratorio
Coordinatore: Alessandro De Bari
COMMISSIONE DI PASTORALE PARROCCHIALE
Parrocchia
Coordinatore: don Mario Sangiovanni
COMMISSIONE DI FORMAZIONE PROFESSIONAE
Centro di Formazione Professionale
Coordinatore: Giuseppe De Pascalis
COMMISSIONE CULTURALE
Laboratorio culturale, Biblioteca di quartiere, Collegio
universitario (CUSMIR)
Coordinatore: don Giuseppe Ruppi
COMMISSIONE SPECIALE “FESTE ED EVENTI
COMUNITARI”
Coordinatore: Avv. Pasquale Attolico
COMMISSIONE DEI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI
Comunità Educativa per Minori “ 16 Agosto”; centro d’Ascolto
per Famiglie - Centro Aperto Polivalente per minori, CAF/CAP
“Libertà”; Centro Socio -Educativo Diurno per minori “I ragazzi
di don Bosco”; Punto Luce - Spazio Mamme con Save the
Children
Coordinatrice: Avv. Mariapia Locaputo
8
Mandato educativo 2016-2017
Ciascun animatore, catechista, docente, educatore che opera nel “Redentore" è chiamato a formare la Comunità Educativa Pastorale che si plasma attorno alla vita dei giovani, rendendoli protagonisti, e così sappia prendersene cura, accompagnando ogni ambito della loro crescita. È una COMUNITÀ, perché coinvolge in un clima di famiglia, giovani e adulti, genitori ed educatori, dove l’elemento fondamentale di unità non è il lavoro o l’effi cacia, ma un insieme di valori vitali (educativi, spirituali, salesiani...) che configurano un’identità condivisa e cordialmente voluta. È EDUCATIVA, perché colloca nel centro dei suoi progetti, relazioni e organizzazioni, la preoccupazione per la promozione integrale dei giovani, cioè la maturazione delle loro potenzialità in tutti gli aspetti: fisico, psicologico, culturale, professionale, sociale, trascendente. È PASTORALE, perché si apre all’evangelizzazione, cammina con i giovani incontro a Cristo e realizza un’esperienza di Chiesa, dove con i giovani si sperimentino i valori della comunione umana e cristiana con Dio e con gli altri. La Comunità Educativa Pastorale del Redentore è il nostro modo di essere Chiesa. Una comunità che educa e che fonda le sue relazioni nell’incontro con il Signore Gesù può aiutare i ragazzi a leggere la vita in modo unificato integrandola con la fede e con la scelta di seguire il Signore. Le persone che per chiamata e per servizio si mettono a disposizione della Comunità Educativa Pastorale del Redentore, nell’educazione delle giovani generazioni devono in qualche modo
9
essere riconosciute e riconoscersi, per esprimere insieme quella fraternità che mette al centro, la vita dei più giovani che sono loro affidati. Il gesto del Mandato educativo è dunque importante affinché sia tutta la comunità, attraverso la missione di molti, ad impegnarsi a fare dell’educazione il cuore pulsante della sua adesione al Vangelo.
Mandato Educativo Dopo l’omelia, accanto al Direttore, davanti agli educatori, si collocano i coordinatori delle commissioni della Comunità Educativa Pastorale (Commissione di Pastorale Giovanile - Oratorio, Commissione di Pastorale Parrocchiale, Commissione della Formazione Professionale, Commissione Culturale, Commissione dei Servizi Socio-Educativi, Commissione degli eventi e feste comunitarie) . La loro presenza, vicino al direttore, è segno di una comunità che manda gli educatori a vivere in comunione il loro servizio. Gli educatori vengono chiamati ciascuno per nome. Sac.: Si presentino coloro che sono stati scelti per compiere il servizio educativo per i ragazzi, gli adolescenti e i giovani e sono chiamati a formare insieme la Comunità Educativa Pastorale del Redentore, in uno spirito nuovo di comunione e di adesione al Vangelo. [N., N., N., …] Chi è chiamato, uscendo dal proprio posto, dice: “Eccomi!”.
10
Impegno Sac.: Fratelli carissimi, sono qui davanti a noi gli educatori che la Chiesa chiama a mettersi al servizio dei più giovani e a vivere più profondamente la comunione e la fraternità, dando forma alla Comunità Educativa Pastorale che sappia entrare in relazione con la vita stessa dei ragazzi loro affidati. La loro scelta di impegnarsi per i più piccoli è sostenuta dall’amore e dalla fede, doni che essi stessi hanno ricevuto e che ora intendono ritrasmettere. Siamo sollecitati quest’anno dalla Strenna del Rettor Maggiore dei salesiani, don Angel Artime, ad essere famiglia. Ogni nostra casa salesiana è chiamata ad essere scuola di vita e di amore. Siamo una famiglia, stimiamoci di più e promuoviamo il bene possibile per e con i giovani. Preghiamo in silenzio perché i primi a rispondere a questo invito siano questi educatori che si impegnano dinnanzi a tutti noi. La loro scelta è una scelta di bene. Il loro impegno è un modo per dire sì alla chiamata del Signore Gesù che a ciascuno dice il suo: «Seguimi!» Pausa di silenzio in cui tutti i presenti pregano singolarmente. Sac.: Carissimi educatori (animatore, catechista, docente, allenatori, volontari), siete oggi di fronte ad una scelta che è risposta ad una chiamata. Volete dire ancora una volta il vostro “sì” alla chiamata del Signore che vi invita a seguirlo? Educatori: Sì, lo vogliamo! Sac.: Volete vivere in primo luogo il comandamento dell’amore perché quello che testimonierete sia innanzitutto la vostra adesione ai sentimenti e al pensiero di Cristo? Educatori: Sì, lo vogliamo! Sac.: Volete accompagnare i ragazzi e le persone che vi sono affidati all’incontro vivo con il Signore Gesù, vivendo con loro uno
11
stile di preghiera semplice, frequentando insieme i sacramenti, esercitandovi nella conoscenza del Vangelo, procurando nei loro cuori la gioia e la pace, con tutta la dedizione possibile? Educatori: Sì, lo vogliamo! Sac.: Volete essere educatori che sanno dimostrare la propria attenzione alla vita del singolo e alla vita del gruppo, affinché tutti possano crescere alla scoperta della propria vocazione e si incamminino generosamente sulla strada che conduce alla felicità che dura per sempre? Educatori: Sì, lo vogliamo! Sac.: Volete aiutare, sorreggere, assistere, accompagnare, sull’esempio di don Bosco, ogni giovane, affidati alla vostra cura, e farlo insieme, in spirito di comunione fraterna, condividendo lo stesso progetto, e trasmettendo la stessa fede, dimostrando di essere una comunità che sa educare alla vita buona del Vangelo? Educatori: Sì, con l’aiuto di Dio, lo vogliamo! Sac.: Dio nostro Padre, benedici questi tuoi figli che sono stati chiamati dalla Chiesa al servizio educativo nella comunione fraterna, guarda e sostieni il loro impegno perché, amandosi gli uni gli altri, manifestino il tuo amore infinito ai più piccoli e lasciandosi ancora una volta educare da Gesù tuo figlio possano costruire una comunità che sa prendersi cura dei suoi figli e manifesta la tua presenza. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen. Viene consegnato a ciascuno la Preghiera del Padre Nostro, come impegno comune e familiare nella costruzione del Regno di Dio .
12