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Verbale della seduta del 05/03/2014 avente il seguente ordine del giorno: esame e dibattito generale sulla questione ECOFUEL, impianto di depolimerizzazione della plastica per produzione di liquido combustibile assimilabile a gasoli e cherosene, previsto nel Comune di Modugno, Zona ASI di Bari.
Città di Modugno
PROVINCIA DI BARI
ATTI DEL CONSIGLIO COMUNALE
Seduta del
5 Marzo 2014
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Città di Modugno – Atti del Consiglio Comunale
Seduta del 5 Marzo 2014 - Pagina 2
INDICE
PUNTO N. 1 Pag. 3
RICHIESTA DI CONVOCAZIONE DI UN C.C. URGENTE MONOTEMATICO
E APERTO CON IL SEGUENTE O.D.G.: ESAME E DIBATTITO GENERALE
SULLA QUESTIONE ECOFUEL, IMPIANTO DI DEPOLIMERIZZAZIONE
DELLA PLASTICA PER PRODUZIONE DI LIQUIDO COMBUSTIBILE
ASSIMILABILE A GASOLI E CHEROSENE, PREVISTO NEL COMUNE DI
MODUGNO, ZONA ASI DI BARI.
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Città di Modugno – Atti del Consiglio Comunale
Seduta del 5 Marzo 2014 - Pagina 3
VERBALE DI DISCUSSIONE RELATIVO AL PUNTO N. 1 POSTO ALL’ORDINE
DEL GIORNO DELLA SEDUTA DI CONSIGLIO COMUNALE TENUTASI IL
GIORNO 05.03.2014, ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE CONSILIARE
N.5/2014.
RICHIESTA DI CONVOCAZIONE DI UN C.C. URGENTE MONOTEMATICO
E APERTO CON IL SEGUENTE O.D.G.: ESAME E DIBATTITO GENERALE
SULLA QUESTIONE ECOFUEL, IMPIANTO DI DEPOLIMERIZZAZIONE
DELLA PLASTICA PER PRODUZIONE DI LIQUIDO COMBUSTIBILE
ASSIMILABILE A GASOLI E CHEROSENE, PREVISTO NEL COMUNE DI
MODUGNO, ZONA ASI DI BARI.
PRESIDENTE: Buonasera a tutti, si procede con l'appello. Prego Dottoressa.
SEGRETARIO GENERALE: Procedo all'appello. Appello nominale. Presenti 21
componenti su 25. Sussiste il numero legale, può aprire la seduta.
PRESIDENTE: Prima di procedere con la lettura del punto all'ordine del giorno,
informo il Consiglio Comunale e il pubblico che verranno effettuate registrazioni e
riprese anche per la diretta streaming, gli interessati saranno il signor Covella, il signor
Vito Cavone, il signor Altamura, e la signora Cinzia Stramaglia. Inoltre la Consigliera
Sanseverino sarà assente in questa seduta di Consiglio per motivi personali. Il
Consigliere Fragassi altrettanto, per motivi di salute. Si procede con la lettura del punto
all'ordine del giorno, richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale urgente
monotematico e aperto, con il seguente ordine del giorno, esame dibattito generale sulla
questione Ecofuel, impianto di depolimerizzazione della plastica per produzione di
liquido combustibile assimilabile a gasoli e kerosene, previsto del Comune di Modugno,
Zona ASI Bari. Rispetto a questa convocazione tra gli ospiti che hanno deciso di
partecipare abbiamo il vice Sindaco di Bitonto la Dottoressa Calò Rosa, per conto del
consorzio ASI l'ingegnere Macchia, il Dottor Agostino Di Ciaula referente regionale
Medico ISDE, per la rivista Sud Critica Domenico Magrone, per il comitato pro
ambiente la signora Iacobone Angela, per la consulta ambiente il Presidente, il signor
Tino Ferrulli, A.S.L. Modugno Dottor Pace, e il dottor Assennato per l'Arpa Puglia.
Prego Consigliere Loiacono.
CONSIGLIERE LOIACONO: Io so che l'intervento concordato in conferenza dei
capigruppo doveva essere quello del Consigliere Cramarossa. Però vorrei porre una
questione preliminare. Al fine di una discussione più completa in cui tutti gli elementi
siano acquisiti dall'assemblea, ritengo che sia opportuno che l'amministrazione chiarisca
alcuni punti peraltro richiesti dai firmatari della richiesta di convocazione, con una
relazione allegata in cui dicono proprio "è opportuno verificare perché in una
conferenza di servizi finalizzata all'obiettivo urbanistico è stato richiesto il parere della
A.S.L. che è entrata in merito di questioni che con la sanatoria urbanistica non avevano
niente a che fare, perché non è stato chiesto quindi il parere di altri soggetti interessati,
per esempio ARPA, associazioni e comitati che hanno presentato osservazioni, ufficio
ambiente dello stesso Comune di Modugno. Quali sono infine i provvedimenti che
l'amministrazione unitamente al Consiglio Comunale intende mettere in atto per
scongiurare questo insediamento inquinante. Essendo contenuti nella richiesta di
Consiglio Comunale questi quesiti sarebbe opportuno prima che l'amministrazione li
chiarisca perché, no chiedo, finisco e poi dici. Chiedo che l'amministrazione possa
intervenire prima per chiarire queste questioni dopo di ché si apre la discussione in cui
tutti gli elementi appunto sono conosciuti all'assemblea.
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Città di Modugno – Atti del Consiglio Comunale
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PRESIDENTE: Prego Consigliere Cramarossa.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: Non c'è nulla in contrario che immediatamente dopo
l'amministrazione chiarisca, ma come per prassi un Consiglio Comunale che è stato
richiesto da una parte del Consiglio Comunale, e cioè di tutta la minoranza, come per
prassi e come per regolamento vengano spiegate le ragioni per le quali questo Consiglio
Comunale è stato richiesto, inclusi i quesiti che hai appena citato. Quindi non vedo il
motivo per cui anticipare la risposta alla domanda. Facciamo una presentazione rapida
delle ragioni per le quali la minoranza ha chiesto questo Consiglio, sicuramente
condiviso dal resto della maggioranza, nonché dall'Amministrazione, poi credo che
l'amministrazione se vuole potrà sicuramente chiarire già alcuni punti, ma data la
presenza di diversi ospiti importanti, e citati anche nella richiesta di Consiglio
Comunale, io anche per garbo istituzionale lascerei prima la parola a loro, magari dando
la possibilità a qualcuno di loro di chiarire in diretta, prima ancora che lo faccia
l'amministrazione. Per cui intanto noi chiediamo come firmatari della richiesta del
Consiglio Comunale che il Consiglio si apra spiegando le ragioni della richiesta.
PRESIDENTE: Prego Consigliere Cramarossa... Prego Sindaco.
SINDACO: Per garbo istituzionale, proprio esattamente per queste ragioni che diceva il
Consigliere, io credo che a questa relazione, che poi è il tema del nostro incontrarci, non
è la richiesta di convocazione, è la relazione alla richiesta, è questo l'argomento.
L'argomento che si vuole sottoporre e che è legittimamente all'attenzione del Consiglio,
è quello di cui fa andare l'azione, cioè è la domanda: "ma l'amministrazione di Modugno
ha mai espresso parere favorevole all'insediamento dall'Ecofuel?" Domanda ancora
mia questa volta "ma dobbiamo discutere su tutto questo trascinandoci questa
domanda, inclusa dentro, chi lo sa ha detto sì o ha detto no?". Siccome ora è pacifico
che l'amministrazione non ha mai dato questo consenso, o questo parere favorevole, mi
pare che per garbo istituzionale anche i nostri ospiti, che io ringrazio per la loro
presenza, abbiano il diritto di sapere che questa domanda è stata già sciolta, come
accertamento del comportamento della pubblica amministrazione. Se non chiariamo
subito, subito ora, che il dubbio una generica, come dice qua, ci sarebbe stato "un
generico parere favorevole espresso dal Comune", capite che se non si chiarisce questo
ci trasciniamo appresso fino alla fine del dibattito il dubbio che noi stiamo dicendo una
cosa qui, avendone prima detto un'altra cosa altrove. Credo che per motivi logici, e per
motivi anche di, appunto, di garbo istituzionale per non farli assistere al dibattito su che
cosa? Dovrebbe essere su questa domanda. Mi pare logico che questo problema sia
preliminarmente risolto, e poi si apre tutta la discussione come liberamente si vuole.
Questa è la mia opinione.
PRESIDENTE: Grazie Sindaco. Consigliere Cramarossa prego.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: Io credo che sia opportuno superare a piè pari questa
piccola controversia, anche perché la richiesta del Consiglio Comunale datata 7 febbraio
è stata ampiamente superata dagli eventi. Per cui avrei detto, così come sto per dire in
questa breve relazione introduttiva, che quelle 10 righe che non sono certo una
relazione, quelle 10 righe a margine della richiesta di Consiglio Comunale
monotematico aperto sono certamente relative alla data del 7 febbraio. Siamo al 5
marzo, quindi la stessa ultima ordinanza del Sindaco che chiarisce definitivamente il
parere non favorevole dell'amministrazione, di fatto negando la possibilità di ulteriori
insediamenti inquinanti in questo territorio, parla da sé, e quindi la introduco come
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elemento assolutamente ineliminabile. Però come il regolamento prevede, un Consiglio
Comunale comunque richiesto dalla minoranza un mese fa, credo che meriti di essere
spiegato come il regolamento prevede. Anche perché nella, a parte diciamo i quesiti
posti per cui se la preoccupazione è che sia chiaro che l'amministrazione abbia già dato,
a partire da luglio, un parere assolutamente non favorevole a Ecofuel, lo diciamo in
premessa e togliamo di mezzo il problema. La ragione della richiesta di Consiglio
Comunale monotematico, è aperto intanto a chi aveva già prodotto osservazioni. E bene
ha fatto l'amministrazione ad allargare ulteriormente l'apertura ai soggetti che oggi sono
intervenuti, e come è stato detto anche in precedenza di questo Consiglio Comunale,
quello di attestare una volontà politica chiara, indiscutibile, e che mette insieme
finalmente senza alcun equivoco. Quindi la ragione della richiesta di Consiglio
Comunale non è soltanto quella di chiarire, e oggi ne avremo l'occasione, perché si sono
ingenerati alcuni equivoci dopo quella conferenza di servizi. Ma detto questo, la ragione
della richiesta del Consiglio Comunale, della celebrazione del Consiglio Comunale, e io
mi auguro della votazione questa sera di un atto di indirizzo, è quello di attestare una
volontà politica contraria a che l'impianto Ecofuel si insedi nel territorio di Modugno.
Per cui richiamata la delibera di Giunta N. 1 di luglio 2013 con cui l'amministrazione
facendo proprie alcune osservazioni prodotte da soggetti esterni, aveva già dichiarato la
propria contrarierà, è chiaro che la conferenza dei servizi benché sull'unico tema
urbanistico tenuta a settembre 2013 ha ingenerato un equivoco, tanto da rendere
necessaria una rettifica da parte del dirigente del settore, proprio rispetto al fatto che
quel parere favorevole, unico parere favorevole, solo tecnico, tutt'altro che politico,
assolutamente probabilmente estraneo alla volontà e alla conoscenza stessa
dell'amministrazione, andava rettificato. Tanto è vero che la Dottoressa Magrone in una
nota ha chiarito che quel parere favorevole era unicamente relativo a questioni
urbanistiche. Non c'è dubbio tuttavia che quella conferenza di servizi ha destato allarme,
e che su quell'allarme che tutti i Consiglieri comunali, maggioranza e minoranza hanno
raccolto, su quell'allarme la minoranza in data 7 febbraio ha ritenuto di, sulla base di
quell'allarme ha ritenuto di inoltrare una richiesta di Consiglio Comunale
monotematico, appunto, e aperto. La necessità di farlo aperto, e quindi di consentire
innanzitutto a chi, non ho capito Sindaco?... Se posso?... Sicuramente il punto non è di
mettere in discussione la contrarierà o il parere chiaramente sfavorevole
dell'amministrazione, né la richiesta del Consiglio Comunale tendeva a coglierla in
fallo. La richiesta del Consiglio Comunale, e la celebrazione del Consiglio Comunale...
SINDACO: Sì, ho capito, ho capito, ho capito. Posso permettermi, prima che lei allarghi
il ragionamento a tutti gli altri temi, posso permettermi di chiedere che risulta
apertamente e ufficialmente che quell'equivoco, nel quale, chiamiamolo equivoco,
perché c'è stata una campagna di stampa, addirittura, su questo preteso nostro consenso
possa...
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: Ci sarà modo questa sera di chiarirlo ulteriormente.
SINDACO: Lo sto tentando di fare. Se me lo fa fare questo, almeno di chiarire essendo
pubblica, avendo ospiti che noi ospitiamo, posso permettermi di dire che questa
relazione fa riferimento a un equivoco che dava per espresso da parte
dell'amministrazione il suo consenso all'insediamento della ECOFUEL è errato, non è
veritiero, e posso chiedere che preliminarmente si sgomberi il problema del dibattito da
questo problema, perché è falso problema ad arte sollevato che io in questa sede ho
diritto di fare sapere come diverso nella realtà? Se mi permette mi sta un po', posso
chiedere che sia chiaro all'inizio del dibattito che il Comune, l'amministrazione di
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Modugno non ha mai espresso un parere in genere, né tanto meno un parere favorevole
all'insediamento. Se diamo questo per assodato, io ho il diritto e il dovere di partecipare
agli ospiti, al pubblico che quella ipotesi è falsa, non ha mai espresso parere favorevole.
Lei me lo concede questo o no?
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: Figuriamoci se non glielo concediamo. Abbiamo
chiesto un Consiglio Comunale appunto monotematico che è talmente importante da
consentire a tutti di fare tutti i passaggi,....
SINDACO: Premessa questa verità al cospetto di una menzogna però. Premessa questa
cosa.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: Sindaco faccia tutte le premesse che crede, avrà
modo....
SINDACO: Le faccio perché è un mio diritto, non perché lei me lo concede. Non si
allarghi troppo, me lo prendo perché è un mio diritto.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: Sindaco, voleva essere una festa di unità, perché
tanta...
SINDACO: È una festa di unità attorno alla verità. Cioè che l'amministrazione non ha
mai espresso il suo consenso all’insediamento della Ecofuel. Se questo è il terreno
dell'unità io sono d'accordo. Se questo è il terreno. Perciò non dovremo ulteriormente
discutere di questo.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: Questo è il terreno in premessa, durante, dopo e in
conclusione. È lo stesso terreno di tutto il Consiglio Comunale. Lei l'ha fatto in
premessa, noi vorremmo che fosse, invece, il terreno dell'intero Consiglio Comunale. E
se consente noi avremmo anche il diritto di esercitare il ruolo di Consiglieri comunali, e
la inviteremmo...
SINDACO: Grazie di avere riconosciuto che è vero quello che dico io, la prego di
continuare. Grazie.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: È un nervosismo che evidentemente... No io non
stento a riconoscere nulla. Tanto è vero che procedo, anche per farla breve, alla lettura
che chiedo, per la quale chiedo anche alla Presidente del Consiglio l'autorizzazione a
distribuire, visto che gliel'ho consegnato in anticipo affinché anche gli altri Consiglieri
comunali di maggioranza possano leggere seguendo. Passo alla lettura, quindi date
queste premesse...
PRESIDENTE: Chiedo scusa, Consigliere Cramarossa, per quanto riguarda l'atto di
indirizzo, io ne prendo atto, lo si mette agli atti, lo può tranquillamente distribuire, però
non è competenza della Presidenza del Consiglio. Cioè io lo acquisisco come atto, ma è
chiaro che questo andava consegnato prima, lei lo sa benissimo, al Sindaco e alla
Segretaria Generale. Quindi lo può distribuire.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: La state trasformando inutilmente in una...
PRESIDENTE: Io le sto solo dicendo che è un atto di indirizzo, in questo momento...
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CONSIGLIERE CRAMAROSSA: È una proposta di atto di indirizzo, che conclude la
relazione introduttiva alla richiesta...
PRESIDENTE: Che andava consegnato 3 giorni prima al Sindaco e alla Segretaria
Generale. In questo momento io ne prendo atto...
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: In conferenza dei capigruppo questa cosa non ce la
siamo detta. In conferenza dei capigruppo questa cosa non ce la siamo detta.
PRESIDENTE: No. Ma neanche lei aveva detto che avrebbe distribuito un atto di
indirizzo all'inizio della seduta, e che probabilmente sarebbe stato formulato alla fine
della seduta. Alla fine. ...
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: Anche questo voleva essere un garbo per consentire
agli altri di leggere.
PRESIDENTE: Tuttavia proceda con la lettura e con la distribuzione.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: Credo che sia nostra libertà comunque di concludere
la relazione introduttiva non tanto sollecitando un dubbio criminale, o un equivoco
criminale, ma concludendo le ragioni, l'esposizione delle ragioni della richiesta del
Consiglio Comunale con quello dove vogliamo questa sera andare a parare. E cioè tutti
quanti insieme, uniti amministrazione - Consiglio Comunale - consulta per l'ambiente -
cittadinanza attiva esprimere un parere contrario all'insediamento di Ecofuel. Questa
interferenza, questo continuo nervosismo mi pare che denunci tutt'altra volontà invece
che restare uniti. Ad ogni modo la proposta che andiamo a fare, sperando che possa
essere condivisa la facciamo in premessa perché possa essere anche un binario della
discussione del Consiglio Comunale, e che premesso che in data 11 giugno venivano
depositati presso il servizio ambiente del Comune di Modugno, gli atti relativi alla
proposta di intervento della ditta Ecofuel per la realizzazione di un impianto di
polimerizzazione etc. etc.; con deliberazione di Giunta numero 1 del 3 luglio
l'amministrazione comunale di Modugno faceva proprie le osservazioni prodotte da
associazioni ambientaliste che si esprimevano negativamente in ordine alla possibilità di
insediamento di tale impianto, e proponeva alla Regione Puglia la richiesta di
assoggettamento dello stesso impianto a VIA, esprimendo quindi in maniera
estremamente chiara la propria contrarietà, il comitato regionale per la valutazione di
impatto ambientale, valutazione di incidenza autorizzazione integrata ambientale
riportava nel verbale ufficiale della seduta tenutasi in data 14 gennaio, e avente per
oggetto verifica di assoggettabilità etc. etc., la presa d'atto nell'ambito della
documentazione pervenuta in fase istruttoria del seguente parere, Comune di Modugno
parere favorevole come da conclusioni della conferenza di servizi presso il SUAP del 5
settembre, e che a febbraio 2014 il Comune inviava comunicazioni alla Regione
ribadendo il proprio parere negativo alla realizzazione dell'impianto Ecofuel, quindi
ancora una volta ribadendo la propria contrarietà;Considerato che non esistono in
ambito nazionale impianti uguali a quello che si vuole realizzare nel territorio di
Modugno, che avrebbe le caratteristiche dell'impianto sperimentale con rischi
ambientali sanitari difficilmente prevedibili, l'opera in progetto inoltre rientrerebbe nel
novero degli insediamenti produttivi che comportano lavorazioni insalubri; Considerato
che risulta assente nella documentazione presentata nell'ambito del procedimento
regionale una adeguata analisi delle ricadute di carattere sanitario che invece è
auspicabile ai sensi dell'articolo 216 del testo unico delle leggi sanitarie etc. etc.;
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considerato che il contesto territoriale in cui l'impianto sarebbe inserito è fortemente
urbanizzato e industrializzato, che il Comune di Modugno è stato inserito già nel 2008
nell'elenco delle 14 città che la Regione Puglia ha classificato nel piano regionale per la
qualità dell'area in fascia C, in quanto già aggravata da inquinamento critico prodotto
sia da insediamenti produttivi che da traffico veicolare, per tali motivazioni il piano
regionale qualità dell'aria prevedeva già all'epoca la necessità di un risanamento
ambientale; Considerato che con l'entrata in vigore del decreto 155 la necessità di
risanamento e la protezione ambientale sono subordinate ad un efficiente monitoraggio
degli inquinanti atmosferici, a questo proposito nonostante il precedente riconoscimento
di criticità ambientale dell'area urbana, la rete di rilevazione della qualità dell'aria ha
dimostrato alcune criticità soprattutto in riferimento alle concentrazioni di particolato
NOx; Considerata la possibilità di risanamento contrastano dunque in maniera evidente
tutte queste ragioni con quelle di realizzare nel territorio in oggetto ulteriori
insediamenti inquinanti anche alla luce del principio di precauzione riconosciuto dalla
vigente normativa nazionale e internazionale; Vista quindi una serie di normative l'atto
di indirizzo si conclude con la proposta che il Consiglio Comunale formuli un apposito
atto deliberativo con il quale esprima in maniera ufficiale la proprietà contrarietà alla
realizzazione dell'impianto proposto da Ecofuel. Si propone altresì di dare mandato alla
Presidenza del Consiglio, e alla conferenza dei capigruppo, quello di formulare una
proposta di deliberazione del Consiglio da approvare nel primo Consiglio Comunale
utile. Ora, in sintesi, con una proposta di atto di indirizzo credo che abbiamo motivato le
ragioni della richiesta che ripeto sono ragioni che restano tutte politiche, in nessun
modo siamo entrati con questa proposta di atto di indirizzo e poi di atto deliberativo nel
merito tecnico della questione, e questa sera ci aspettiamo naturalmente che invece lo si
faccia, e lo si faccia con competenza, ma l'obiettivo ultimo era quello di restare uniti, e
di non sollecitare alcun equivoco. Pertanto chiudo con queste parole, e con la speranza
che alla fine di questo Consiglio Comunale con questo atto di indirizzo, con altri che
potranno essere proposti, facendo una sintesi di entrambi anche mediante una breve
interruzione, si possa arrivare a un'unica proposta di atto di indirizzo che questa sera
possiamo votare, che nel primo Consiglio Comunale utile invece si voti una delibera di
Consiglio Comunale per esprimere il proprio parere contrario all'insediamento di
Ecofuel.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Cramarossa. Consigliere Ruccia.
CONSIGLIERE RUCCIA: Presidente mi permettevo di rilevare come a proposito
dell'atto di indirizzo la scorsa svolta, quando abbiamo votato l'atto di indirizzo nella
seduta sulla cementeria non abbiamo adottato la formalità del deposito dei 3 giorni
prima, perché era stato depositato l'atto di indirizzo del Consigliere proponente che poi
l'ha ritirato, e la Consigliera Longo ha letto in aula l'atto di indirizzo che ovviamente è
stato votato all'unanimità. Quindi ci siamo limitati alla prassi che abbiamo adottato la
scorsa seduta. Era limitato a quello. Dopo di ché non vuole essere questa un'aula di
giudizio, ma esattamente la formazione di una volontà di tutta l'amministrazione, che è
formata dal Sindaco, dalla Giunta che ha fatto una dichiarazione politica il primo di
luglio che non è sembrata essere stata seguita dall'amministrazione nella conferenza dei
servizi, che seppure endoprocessuale quella conferenza evidentemente aveva un valore
procedimentale, di cui abbiamo posto le basi nella discussione che poi aperta, nella
sensibilità che questa minoranza ha avuto nel chiedere la seduta consiliare. E che a
maggiore ragione questa sera si celebra per dare un indirizzo politico. Mentre
l'ordinanza condivisa del Sindaco ovviamente ha un valore sulla, che si base sulla
rilevazione delle centraline, e quindi ha una valenza diversa ed è limitata alle rilevazioni
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Città di Modugno – Atti del Consiglio Comunale
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che poi onorati insomma della presenza degli ospiti anche potremo con il Professor
Assennato valutare questa questione delle centraline. Che è stato posto da questo
movimento in sede di approvazione di bilancio, lo voglio ricordare, quando sollecitavo
l'attenzione di porre dei fondi per le famose centraline che questo Comune ha nel suo
patrimonio, ma che non usiamo per una serie di ragioni, compreso il fatto della
validazione dei dati, questa sera magari potremmo, proprio perché è alla base
dell'ordinanza del Sindaco, che ha una sua valenza diversa da quella di un indirizzo
politico. Quindi questa è la ragione di una seduta consiliare. Continuo ad avvertire però
la sensazione che si giochi una partita gli uni contro gli altri. La seduta consiliare non
può che, alla luce delle iniziative che l'amministrazione ha preso, prima in Giunta e poi
con l'ordinanza, fare chiarezza su un iter procedimentale che evidentemente ha
sollecitato degli equivoci, ma ben venga poi il chiarimento definitivo di questa sera.
Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Ruccia. Intanto le ricordo che questa seduta è aperta,
quella del Consiglio sulla cementeria era una seduta chiusa. E tra l'altro nell'oggetto
dell'ordine del giorno della cementeria era espressamente scritto: "Approvazione di
eventuale atto di indirizzo." Quindi a prescindere da questi dettagli, che non sono solo
dettagli, il discorso cambia. Consigliere Lacalamita.
CONSIGLIERE LACALAMITA: Sembra quasi che il Consiglio Comunale si volga
quasi al termine. Io ricordo dalla conferenza dei capigruppo che essendo questo un
Consiglio Comunale monotematico aperto mi sarei aspettato già da subito il parere degli
esperti. Cioè io sono stato qui convocato per sentire soprattutto il parere degli esperti,
perché penso che ognuno di noi nel proprio interno stia facendo un lavoro. Cioè noi a
esempio di Adesso Modugno stiamo facendo un nostro lavoro, stiamo analizzando la
tematica non solo di Ecofuel, mi piacerebbe parlare invece di tutti i siti inquinanti.
Perché poi è facile parlare di ambiente, qua sembra che ogni sito sia inquinante.
Ritengo, e a breve usciremo noi con un nostro comunicato, ma che non centra nulla con
il Consiglio Comunale di oggi. Oggi non c'è da votare nessun atto di indirizzo. Quindi
non voglio farlo in vena di polemica, però sembra quasi una fuga in avanti presentarsi
già con un atto di indirizzo, l'atto di indirizzo da fare in un prossimo Consiglio
Comunale è bene che veda tutto il Consiglio Comunale stesso uniti in un unico atto di
indirizzo. Quello è sicuramente quello che ci siamo detti, e è giusto che sia anche così,
visto e considerato che non mi piacerebbe parlare solo di Ecofuel, ma ripeto mi
piacerebbe parlare di tutti i siti inquinanti che da tantissimi anni Modugno purtroppo
consuetudinalmente, scusate, si ritrova sempre ad affrontare proposte di apertura da
parte di questi, di aziende che comunque vengono ad investire nel territorio Modugnese.
Purtroppo il territorio Modugnese sorge in una zona industriale, e purtroppo se noi oggi
non andiamo a regolamentare il nostro territorio, cosa che non è mai stata fatta,
purtroppo, perché parlare di siti inquinanti si dice tutto e non si dice niente, per quanto
ci riguarda. Quindi è giusto andare a regolamentare sicuramente le norme tecniche di
attuazione del PRG, che vanno sicuramente in contrasto con quelle del piano urbanistico
esecutivo dell'ASI. Quindi ci sono delle contraddizioni molto forti. Ma io non voglio
entrare nel merito. Io voglio sentire il parere degli esperti. Dopo di ché in merito al
lavoro che ciascuno di noi sicuramente sta svolgendo è chiaro che in un prossimo
Consiglio Comunale verremo con un atto di indirizzo che sarà l'atto di indirizzo del
Consiglio Comunale. Io, scusatemi, io auspico questo. Io non devo dire altro in merito
ad Ecofuel, non, tra l'altro, tra l'altro mi piacerebbe anche sapere effettivamente questo
Ecofuel che cosa da voi esperti, perché io non lo sono, scusatemi, vorrei sapere
effettivamente anche che cosa fa Ecofuel? Perché poi quando c'è una richiesta di questo
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Città di Modugno – Atti del Consiglio Comunale
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tipo di insediamento, c'è la rincorsa da parte di qualsiasi amministratore, da parte di
qualsiasi cittadino, a dire no, non sono d'accordo, senza che purtroppo, senza essere,
diciamo, consapevoli e avendo, diciamo, sapendo di che cosa effettivamente quel sito
deve fare, deve svolgere. Quindi questo è quello che io auspico. Scusatemi, non voglio
assolutamente aprire una polemica, però mi piacerebbe sentire gli esperti, poi magari
faremo le nostre deduzioni, ripeto però per me oggi si era già detto non bisognava
valutare nessun atto di indirizzo, essendo Consiglio Comunale aperto. Tutto qua. Va
bene.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Lacalamita. Consigliere Sanseverino.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: Mi scusi per l'ora, ma il Presidente sa che avevo un
altro impegno istituzionale, e non avevo avuto modo di poter dare un contributo nella
scelta della data. Ad ogni modo sono qui, e raccolgo una apertura che onestamente
continua a meravigliarmi. Ringrazio intanto i cittadini, i rappresentanti delle
associazioni che hanno non solo oggi dato la disponibilità ad essere presenti, ma che
tempestivamente hanno prodotto delle osservazioni. Io non parto, rispetto a
insediamenti produttivi potenzialmente inquinanti, in maniera prevenuta. E questo lo
faccio consapevolmente una dichiarazione di questo genere. Tuttavia parto da un dato
oggettivo, che è quello, a prescindere dalla rilevazione dei dati singoli, si dice che il
nostro territorio, e questo lo dice la Regione Puglia, comunque è da bonificare. E di
questa benedetta storia ne parliamo da moltissimi anni, già dai tempi della centrale, la
famosa Sorgenia, dove abbiamo fatto tante crociate, ma siamo andati sempre in affanno
a rincorrere le situazioni...
CONSIGLIERE CATUCCI (voce fuori microfono): C'è qualcuno che aveva detto sì, eh.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: E sì,...
CONSIGLIERE CATUCCI (voce fuori microfono): Non ce lo dimentichiamo.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: E lo so, ma forse lo devo dire io all'altra parte,
scusami. Ma a me non interessa questo adesso. Se lo dici tu io sai cosa faccio? Ti
rispondo infatti lo dico anche a te che c'è stato qualcuno forse che avevo detto...
PRESIDENTE: Consigliere Catucci però non apriamo un dibattito tra due.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: Consigliere Catucci... Consigliere Catucci...
PRESIDENTE: Consigliere Catucci, Consigliere Catucci!! Consigliere Sanseverino
concluda per cortesia.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: Come concluda? Ho appena iniziato il mio
intervento.
PRESIDENTE: Proceda con il suo intervento.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: No, se dice concluda dovevo concludere.... Allora
Consigliere Catucci io credo che la verità sta negli atti dei Consigli comunali, e in
quello che è stato deliberato. Quindi io la prego...
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Città di Modugno – Atti del Consiglio Comunale
Seduta del 5 Marzo 2014 - Pagina 11
PRESIDENTE: Consigliere Catucci, Consigliere Catucci.... Consigliere Catucci per
cortesia! Consigliere Catucci! ... Consigliere Catucci per cortesia si prenoti e proceda
successivamente con il suo intervento... Consigliere Vasile per cortesia!!.. Consigliere
Catucci! Consigliere Catucci per cortesia!! Consigliere Vasile per cortesia anche lei!
Consigliere Sanseverino prego.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: Allora Consigliere Catucci lei ha... Consigliere
Catucci lei ha fatto una dichiarazione molto importante, sono stati venduti i terreni a
Sorgenia. Io mi auguro che lei si renda conto della dichiarazione che ha fatto, se lo
rivolge a me personalmente mi riservo le azioni legali. No, io glielo dico perché
personalmente ho fatto la mia battaglia, sono limpida, trasparente e coerente. Lei deve
chiederlo alla parte che ha sostenuto quello che è stato fatto. Io non punto il dito, ma lei
credo che meno di me possa permettersi di farlo. Ad ogni modo la mia posizione è
chiara fin dal primo momento rispetto alla vicenda, atteso che io ho chiesto sempre la
verifica dei presupposti. E siccome oggi parliamo di Ecofuel, il passato è negli atti, è
nella storia e nelle scelte politiche di persone che oggi l'accompagnano anche in questa
maggioranza, non tutti per carità, ma di alcuni sì. Detto questo personalmente sono qui a
richiedere questo Consiglio, guarda caso lo chiedo io e non lo chiede lei, e questa è una
differenza, mi permetta di sottolinearlo. Non perché io penso...
PRESIDENTE: Consigliere Catucci, Consigliere Catucci non interrompa!!!
CONSIGLIERE SANSEVERINO: Consigliere Catucci per cortesia, ci confrontiamo, io
sono sempre pronta al confronto. Non perché io pensi che qualcuno lo voglia e stia
gestendo a latere. Non ho elementi per pensare questo, Sindaco. Quindi sgombriamo il
campo da questo punto di vista. Io so soltanto una cosa, so soltanto una cosa, so che c'è
una richiesta di insediamento che risale a questa estate, rispetto alla quale, in
considerazione di quello che è lo stato di salute del nostro territorio, che a prescindere
dalle rilevazioni periodiche risulta incontestabilmente inquinato perché risulta in un
decreto pubblicato sul bollettino della Regione Puglia come una zona da bonificare, io
parto da questo presupposto. Se è una zona da bonificare, atteso che Modugno ha il 70
per cento della zona industriale, che è appetibilissima sotto questo profilo,
personalmente come Consigliere se il ruolo ancora ce l'ho, e il popolo me l'ha dato, lo
devo svolgere nei termini in cui mi preoccupo di capire questa ennesima richiesta in che
direzione sta andando, che tipo di impianto viene inserito? Per questo io sottoscrivo con
consapevolezza una richiesta di Consiglio, perché in Consiglio il percorso
fondamentalmente, ed essenzialmente politico ci permette di confrontarci e ci permette
anche di supportare l'azione dell'amministrazione qualunque essa sia, quando va nella
direzione in cui ognuno di noi ritiene corretto andare. Allora io partendo da un
presupposto di dichiarazione di un territorio che è da bonificare, e non da oggi, ma da
molto tempo, sono preoccupata di questo e quindi chiedo lumi. Chiedo il Consiglio
Comunale aperto perché se ci sono delle persone, degli esperti, dei rappresentanti di
associazioni che hanno fatto delle osservazioni, evidentemente hanno studiato meglio e
prima di me la questione. Quindi io li ascolto per avere una valutazione anche tecnica,
ciò è al di là di questo, superato questo momento che sarà comunque fondamentale per
non andare ad occhi chiusi a sparare contro l'impresa che non credo sia un atto corretto.
Tuttavia partiamo da un presupposto e da un dato che il territorio è da bonificare. E
allora io ascolto con attenzione le osservazioni proposte, ma al di là di questo voglio
esprimere politicamente una posizione rispetto alla condizione. Altrimenti io non capirei
quale possa essere la nostra funzione. Allora se ci sono stati degli atti come io leggo già
nel mese di luglio, Sindaco, io personalmente avrei voluto essere a sostegno e al suo
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fianco, e a sostegno di quanti oggi sono preoccupati di gestire il nostro territorio nella
direzione innanzitutto di salvaguardare la salute, l'abbiamo detto anche l'altra volta,
atteso che peraltro questi insediamenti non ci portano nemmeno una grande soluzione ai
problemi occupazionali. Allora prima di tutto la salute, siamo sempre con questa
preoccupazione, con questa spada di Damocle abbiamo bisogno di capire. E di qui
allora l'accesso agli atti, la comprensione del percorso che si sta facendo. E se lei, come
abbiamo raccolto, nel frattempo ha potuto emettere una ordinanza, di questo ne
facciamo tesoro, tuttavia l'ordinanza sindacale per sua stessa natura lei mi insegna si
lega a una circostanza, a una situazione, a una rilevazione che correttamente ha inferito.
Io sono preoccupata da una questione, e per questo mi fermerò tempestivamente dando
voce a quanti sicuramente potranno dare degli elementi tecnici a supporto. Sono
preoccupata dal fatto che se noi ci limitiamo a guardare le rilevazioni che sono
assolutamente incoerenti e contraddittorie dell'ARPA, o con riferimento al fatto che una
centralina funziona, l'altra no, una è collocata in un posto, l'altra è collocata in un altro,
io questo inseguimento al dettaglio per vedere oggi respiriamo bene e oggi no, non lo
voglio fare. Perché non mi dà sicurezza. Mi espone costantemente a una oscillazione,
oggi l'aria è buona, domani non è buona, questo mese l'ha superato, il prossimo mese
no. No, noi sappiamo che proprio questa oscillazione che noi abbiamo e questa
incoerenza di dati ci porta a dire che evidentemente la qualità della nostra aria non è una
qualità sostenibile in uno sviluppo. Perché noi stiamo parlando dell'esistente, e non
stiamo parlando di quello che verrebbe fuori aggiungendoci altro. Stiamo parlando di
una condizione attuale. Allora rispetto a questo mi permetto di dire, previo ascolto di
quanti hanno presentato osservazioni, mi permetto di dire voglio ascoltare, ma vorrei
poter esprimere una idea politica, precisa, forte, rispetto a quello che può essere un
prossimo futuro, non la pretesa in un tempo lungo, ma in un tempo idoneo a delle
valutazioni oggettive, stabili, nel tempo tutte le rilevazioni statistiche soprattutto in
materia ambientale non possono essere valutate sulla rilevazione di un mese o due. Si fa
una rilevazione mensile per vedere la media, ma quello che conta poi è la media nel
circuito di un tempo maggiore. Altrimenti oggi noi diciamo sì e domani diciamo no. Se
un mese è sì okay potete intervenire. Il mese successivo c'è una valutazione differente
dovremmo dire no. È evidente che ci dovremmo basare su una condizione più ampia
temporale. Oggi questa condizione per una dichiarazione anche oggettiva dell'ARPA,
non abbiamo tutti gli strumenti per, per quanto mi riguarda mi porta ad avere un
atteggiamento prudenziale. E l'atteggiamento prudenziale è prima di dare qualsiasi
autorizzazione preferisco premunirmi. Dopo di ché quando avremo contezza di un
territorio risanato, equilibrato tra l'interesse all'economia e alla produttività, e alla tutela
della salute, in questo Consiglio Comunale si può assumere una valutazione più serena
anche rispetto a insediamenti produttivi potenzialmente inquinanti. Rispetto a questo la
mia presenza in Consiglio e la mia richiesta segue un percorso molto chiaro e lineare,
che non punta il dito su nessuno. Punta la necessità di una considerazione, di una
decisione politica, legittima, che ci spetta e che personalmente non capisco perché
debba creare il disagio. Cioè nessuno sta puntando il dito contro nessuno. Mi avvio alla
conclusione. Stiamo chiedendo di fare chiarezza, la reattività alla vicenda
personalmente mi lascia perplessa. Perché non comprendo le ragioni per cui qualcuno
dice, anche perché qui non c'è una indicazione che porti a responsabilità di nessun
genere. Parliamone, discutiamone, capiamo che cosa dobbiamo fare. Se c'è già
un'ordinanza che va a creare un percorso bene. Rientra in quelle che sono le
considerazioni del Consiglio, rafforziamole con quelle che sono le valutazioni che
potremmo fare in un Consiglio Comunale aperto. Poi rispetto a questo Consiglio
Comunale aperto, quello che può essere un atto di indirizzo io mi permetto di dire che
se il Consiglio un giorno decide di superare con la volontà un criterio, attenzione non
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facciamolo poi in funzione di quello che è l'oggetto. Soprattutto quando il percorso è lo
stesso sotto un profilo regolamentare. Per cui non possiamo monitorare in base
all'oggetto se un Consiglio può superare o meno. Quindi serenità rispetto a questo. E
soprattutto unità. Perché non credo che nessuno di noi abbia posizioni differenti rispetto
al territorio se non quello di poter essere più o meno sensibili alle indicazioni e ai
suggerimenti tecnici che poi ci potranno pervenire questa sera, e per i quali grazie a
questo Consiglio Comunale potremmo avere pubblicamente una richiesta. Perché
magari ciascuno di noi può avere informazioni e può avere relazioni ma un conto è
averle a titolo personale, un conto è averle in seduta pubblica, con tanto di registrazione,
con tanto di rappresentazione della problematica anche alla città.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Sanseverino. Intanto ricordo a tutti di essere un po'
più brevi negli interventi, anche per poter dare la possibilità soprattutto agli ospiti... per
dare la possibilità agli ospiti intervenuti di poter dare appunto un supporto tecnico,
motivo per il quale sono stati invitati. Prego Consigliere Libero.
CONSIGLIERE LIBERO: Grazie Presidente. Io innanzitutto volevo fare un invito un
po' a tutti, so che la vicenda che stiamo trattando è di carattere importante, è
fondamentale per la nostra città, per la nostra sensibilità. Non esiste il paladino della
giustizia più in gamba, quello meno in gamba, il più verace quello meno verace. Esiste
in ognuno di noi una certa sensibilità. Io credo che dobbiamo continuare questo
percorso consigliare in massima tranquillità e serenità. Detto questo passo subito
all'argomento in essere. Io sono contentissimo della presenza di molte figure
chiamiamole così istituzionali, che possono andare dal Presidente dell'ARPA, possono
andare dal Presidente della Consulta, dal Dottor Agostino Di Ciaula, Mino, e
quant'altro, per tanti motivi, per avere una chiarezza maggiore. Però, però c'è da dire
una cosa, un po' tutti dicevano che avevano la necessità di ascoltare, giustamente, la loro
dichiarazione, le loro considerazioni. Però noi dobbiamo partire, noi abbiamo qua un
ruolo politico, un ruolo fondamentale di responsabilità e dobbiamo soprattutto partire da
quella che dovrebbe essere la nostra volontà politica legata alla cittadinanza di
Modugno in che ambiente e clima vuole vivere, vuole continuare a sopravvivere. Il
punto è questo, non è Ecofuel sì, Ecofuel no, Un'altra ditta sì, un'altra ditta no. È che noi
tutti insieme uniti dobbiamo decidere i nostri cittadini, noi stessi, i nostri figli in che
ambiente vogliamo farli vivere. Dico questo perché sembra che nessuno, nessuno voglia
toccare l'argomento iniziale del perché ci troviamo oggi in questa assise. L'argomento
iniziale di apertura di questa assise è la rimozione di un'ordinanza sindacale di un
Sindaco che dopo quante ne ha fatte ogni tanto ha fatto anche qualcosa di buono, e
bisogna riconoscergliela. Come è avvenuta questa rimozione? La cittadinanza di
Modugno versava in una situazione molto particolare, queste cose le dobbiamo dire,
perché sono fondamentali, sono importanti. C'è un qualcosa dietro di poco chiaro che
abbiamo la necessità di capire per non andare di nuovo a rincorrere queste situazioni. La
cittadinanza di Modugno vive in una situazione molto particolare, c'è stata un'inchiesta,
è subentrato un commissario che aveva dei compiti ben definiti, è venuto sul territorio
di Modugno per ripristinare una situazione allo sbando. Questa attività avrebbe dovuto
farla nell'arco dei 6 mesi. Bene, nell'arco dei 6 mesi c'erano parecchie cose da fare, e
aveva un ruolo ben definito come ho detto prima. Io non so come abbia fatto a
incappare in questa ordinanza, che dico io seppure fosse incappato all'epoca, e
qualcuno gliela avesse sottoposta sotto il naso nella scrivania, sicuramente per
l'importanza e ruolo che lui doveva svolgere in questo Comune l'avrebbe dovuta lasciare
dove stava, snobbare, non era importante. È una cosa molto, molto strana. Non esiste
che a Palermo mandano un Prefetto dell'Antimafia e quello là si mette a spostare il
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mercato da una zona all'altra, o allungare il mercato della Vucciria perché deve
comprendere tutto. Si deve dedicare esclusivamente a questo. Questo mi lascia dei
dubbi, vuol dire che è avvenuto qualcosa di anomalo. Ma l'aggravante, la cosa più brutta
che a me fa specie e noi dovrebbe offendere le nostre intelligenze, io lo dico proprio in
maniera chiara, dovrebbe offenderci, è questa. La motivazione è che siccome, io la dico
in maniera breve, la dico in maniera semplice. Siccome le soglie a rischio dei valori
rilevate dalle centraline sono al di sotto delle norme della accettabilità, possiamo
ripristinare l'ordinanza, cioè annulliamo l'ordinanza, può venire di nuovo qualcun altro a
inquinare. Ma ci rendiamo conto? Ci rendiamo conto? Io faccio l'esempio, Antonio non
è il tuo caso, Antonio siccome ha il diabete, il colesterolo, le soglie sono rientrate, sono
rientrate le soglie a Antonio puoi mangiare gli zuccheri, può mangiare l'agnello, le cose,
abbottati di nuovo così scoppi. Cioè io non capisco questo, io non riesco a capire su che
basi, su che criterio si poggia questa rimozione dell'ordinanza. È una cosa grave. Cioè
qua ci vengono a sbeffeggiare, ci vengono a schiaffeggiare, mancano di rispetto alle
istituzioni. Sappiamo noi, io so per quanto mi riguarda personalmente, e so il lavoro che
stanno facendo gli altri, la consulta del Sindaco che è stato tre notti in piedi, e
quant'altro, per mettere in piedi tutto questo meccanismo a difesa di chi? A difesa di
chi? Di una cosa che per fortuna, per fortuna, detta dall'ARPA, era rientrata. Era
rientrata. Quindi io se permettete, e questo è un diritto, un diritto inalienabile, ognuno
ha diritto a costruirsi la propria salute, il proprio luogo in cui vorrebbe vivere da ora a
100 anni, spero per tutti, ha il diritto di definire in che luogo, in che ambiente vuole
vivere. Tempo fa c'erano delle zone denuclearizzate, ci sono dei paesi che hanno
rinunciato a tutti. Non è il caso nostro, anche perché Vinci dell'associazione si è agitato
Eh non vogliono più le imprese. Chi l'ha detto? Vogliono aprire uno scatolificio
aprissero uno scatolificio. C'è un negozio all'ingrosso di abbigliamento facessero, quello
che deve fare l'azienda metalmeccanica come la Bosch. È inutile che creano questo
allarmismo inutile. Però noi dobbiamo ripristinare il senso e ruolo, io dico l'importanza
strategica che ha il Consiglio e l'amministrazione. Su questo noi dobbiamo parlare tutta
la stessa lingua. Quindi l'indirizzo che noi dovremmo dare, e dobbiamo dare, noi
dobbiamo fare dei lavori, li teniamo qua è inutile che ve li sto a leggere. Abbiamo fatto
un lavoraccio enorme, abbiamo fatto in concomitanza con la prima commissione, e noi
della quinta abbiamo portato avanti questa iniziativa. Quindi noi queste cose qua le
dobbiamo definire una volta per sempre, e dobbiamo decidere noi in che ambiente
vogliamo, io lo ripeto, in che ambiente vogliamo vivere. E questo lo decidiamo noi, non
lo decide l'ARPA, non lo decide Ecofuel, non lo decide il politico x, non lo decide il
commissario y, questa è una cosa che sta a noi. Lo dobbiamo fare, e io dico che va fatto,
e siccome ho recepito che parliamo nel bene e nel male in maniera diversa, o con altre
sfaccettature, parliamo più o meno tutti la stessa lingua, l'obiettivo di questa assise e
magari della prossima, se abbiamo la necessità di deliberare, io credo che sia utilissimo
e necessario fare, che noi...
PRESIDENTE: Silenzio per cortesia.
CONSIGLIERE LIBERO:.. noi dovremmo orientarci in questa ottica. Io mi fermo qua
per non fare polemiche ulteriori, perché è giusto che anche gli ospiti dicano la loro,
anche se noi li abbiamo preceduti però vorremmo ascoltare veramente con piacere.
Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Libero. Io vorrei davvero cominciare a dare la
parola agli ospiti. Però ci sono altri interventi dei Consiglieri, in ordine Catucci,
Ragnini, e Barile. Ah, allora Catucci e Barile. A loro due chiedo di essere davvero brevi
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per poter consentire agli ospiti di parlare. Ah, ecco quindi la postazione, quindi Ferrulli.
comunque Consigliere Catucci prego.
CONSIGLIERE CATUCCI: Io mi scuso con la Consigliera Sanseverino, per metterci
d'accordo facciamo così eravamo vittime inconsapevoli. Facciamo così. Poi qualcuno è
diventato consapevole, e altri lo sono rimasti inconsapevoli. Sa perché mi agito quando
si parla di ambiente? Sa perché mi agito? Perché io ho sempre qua dentro l'immagine di
un amico mio, l'ultimo giorno, l'ultimo istante della sua vita. Allora sgombriamo questo
fatto qui, e pensiamo al valore del tempo. Pensiamo al valore del tempo, il valore del
tempo che do io, che non sono malato di tumore, va bene è il valore del tempo per un
malato di tumore. Allora io questa sera non voto nessun atto di indirizzo, perché il mio
atto di, il nostro atto di indirizzo rimane sempre quello, ed unico: stare sempre dalla
parte del cittadino e dalla parte del cittadino, come costituzione insegna, prima di tutto
c'è la salute. Allora io mi sarei aspettato questa sera non di parlare di Ecofuel, che è un
altro mostro, e che lo sappiamo tutti quello che fa, e dei rischi che corre il paese di
Modugno, perché questi con una magia dalla plastica vai: la benzina. A due metri dalla
centrale. Quindi io mi sarei aspettato cosa fa la città di Modugno per la persone che
stanno morendo di tumore, ora!!!
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Catucci. Signor Ferrulli era la sua la prenotazione,
giusto? Prego, prego.
SIGNOR FERRULLI: Buonasera. Io vi ringrazio per l'invito, pure perché insomma
comunque ritengo importante quanto detto dal Consigliere Vito Libero, che peraltro fa
parte di diritto della consulta per l'ambiente, con la quale si è istituita veramente una
sinergia di intenti. Ma tutti intenti ovviamente finalizzati all'interesse collettivo e alla
tutela del territorio. Ed è bene su quello che diceva giustamente il Consigliere Libero
cercare di fare un po' di chiarezza. Quindi io parlerò solo, perché rappresento
giustamente le ben, le 9 associazioni che fanno parte della consulta più tutti i
componenti di diritto. E parto subito dal verbale del 5 dicembre del 2013 in cui la
consulta ha votato in modo unanime questo: "Constatata l'inosservanza delle
prescrizioni riguardo il monitoraggio della rete Sorgenia, menzionata nei decreti
autorizzativi", sapete che sono due i decreti no? Il decreto ministeriale 55 del 2004 che
ha autorizzato di fatto l'impianto, più l'autorizzazione integrata ambientale rilasciata
agli impianti di Sorgenia chiede e sottopone all'attenzione del Consiglio Comunale di
valutare le azioni consequenziali. Approva inoltre all'unanimità la proposta di
ripristino del divieto di nuove installazioni di impianti inquinanti su tutto il territorio di
Modugno, sino a quando verranno osservate dette norme. Richiesta che dovrà essere
sottoposta all'ordine del giorno prossimo Consiglio Comunale, qualora necessario la
consulta offrirà il proprio contributo." Per cui ringraziamo lei signor Sindaco per
l'ordinanza e l'accoglimento di quella che era la proposta della consulta. Però ecco
vorrei aggiungere alcuni particolari, perché come giustamente evidenziava il
Consigliere Libero tutto nasce dalla revoca dell'ordinanza del Sindaco Rana. Il Sindaco
Rana che peraltro in quella circostanza impegnò anche il Consiglio Comunale, e lo fece
proprio in un altro Consiglio Comunale dove io leggo solamente, mi limiterò solo a
leggere quella che è la parte della delibera. Peraltro l'oggetto era presa d'atto da parte del
Consiglio Comunale dell'ordinanza sindacale protocollo numero 0003500 adottata il 22
gennaio del 2010. È una delibera importante, ma vi leggo il contenuto giusto per
evocare insomma quello che è stato un po' l'interesse collettivo, quello che va verso
l'interesse collettivo. Scusami Nicolò, scusami. Quel Consiglio Comunale delibera
questo: "di esprimere apprezzamento per l'operato del Sindaco e per il contenuto
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dell'ordinanza protocollo numero 0003500 in data 22 gennaio 2010, ma soprattutto di
raccomandare a tutte le forze politiche di essere assolutamente coese dinnanzi alla
necessità di tutelare la salute pubblica e l'integrità ambientale." Questa è la delibera del
19 marzo 2010. Non solo, ma in quella circostanza fu anche, adesso credo che ci siano
anche i rappresentanti dell'ASI, no? Voglio dire il contenuto di questa delibera del
Consiglio fu anche inviata all'ASI con le attenzioni di evitare possibilmente
autorizzazioni ad impianti inquinanti. E arriviamo alla parte un po', quella che è stata,
che ha determinato la revoca dell'ordinanza del commissario, sul quale insistono
veramente dubbi e perplessità a tal punto che vi anticipo in quanto è stato deliberato
nell'ultima riunione della consulta che le associazioni aderenti alla consulta sicuramente
prossimamente stanno predisponendo un esposto che sottoporranno all'attenzione della
magistratura, al fine di verificare eventuali vizi formali e sostanziali durante tutto quello
che ha contraddistinto questo procedimento. Che non è il procedimento solo della
Ecofuel, ma chissà quante altre società proponenti potevano produrre istanza. Quindi
questo per quanto, non solo hanno annunciato anche una manifestazione cittadina che si
terrà sicuramente a fine mese, proprio a tutela anche di quello che è stato l'operato e
l'azione fatta dal Sindaco sul quale la consulta ha espresso veramente apprezzamento.
Perché in questo momento particolare stanti i dubbi e le perplessità è importante e
rilevante soprattutto che si faccia chiarezza una volta per tutte. E vediamola questa
chiarezza. Perché viene revocata l'ordinanza e viene revocata a seguito di una richiesta
specifica fatta dall'allora dirigente del settore ambiente, la Dottoressa Anglana. E in
risposta l'Arpa, giustamente su sollecitazione del dirigente, risponde "come è a voi noto:
fino al 2010 nelle stazioni di monitoraggio N. 1, N. 01, e N 02 che fanno parte della
rete Sorgenia, cioè sono di proprietà della Sorgenia queste due centraline, il Professore
Assennato spiegherà molto meglio di me, si erano registrati dei superamenti nei limiti di
legge per i PM, polveri sottili. A seguito degli approfondimenti condotti da ARPA si è
giunti alla conclusione che e anomalie di tipo strumentali abbiano generato la
sovrastima dei valori di Pm 10 nelle stazioni N. 1 e N. 02. Si è quindi proceduto alla
invalidazione dei dati Pm 10, quando sappiamo che nei decreti autorizzativi le
rilevazioni dovevano essere in modo continuo, in modo continuo. E questa è una
prescrizione ministeriale che vale a inosservanza di legge, questo giusto per chiarirci.
Quindi poi le due relazioni evidenziano che nel 2011 e 2012 non sono stati superati i
limiti di legge del PM 10, per cui non evidenziamo situazioni di criticità nell'area
industriale del Comune di Modugno, connessa alle concentrazioni delle stesse polveri
sottili. Però ci siamo, come consulta abbiamo preso anche noi dei dati, e abbiamo visto
il report proprio del 2011. Allora io ho davanti a me il report del 2011 del mese di
maggio. Nel mese di maggio risultano già superamenti per, allora sulla stazione N. 01
nove superamenti, questa è la rete Sorgenia. Sulla N. 02, quella su cui ci sono tante
perplessità, addirittura si registrano 18 superamenti. Qui l'ARPA aveva già adottato un
sistema ovviamente nuovo. E no perplessità perché giustamente, no, no, c'erano stati già
superamenti. Siccome l'ARPA aveva detto nel 2011 non ci sono situazioni di criticità,
oggi proprio nel 2011 invece fino a maggio si erano registrate criticità a tal punto da
venire fuori...
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): Quanti superamenti ci vogliono?
SIGNOR FERRULLI: Allora, no si arriviamo, Professore Assennato, ci arriviamo.
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): Lo dica Lei.
SIGNOR FERRULLI: Sì, sì, lo so, 35 superamenti, ci arriviamo. Non sto nascondendo
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nulla. Però il fatto strano che la stazione N.05 di Palo del Colle addirittura registra fino
a maggio 2011 addirittura ben 28 superamenti. E questa è una di quelle centraline che
almeno fino a prova contraria voglio dire ha sempre funzionato bene. Ora immaginate
Palo del Colle dislocata a un certo numero di chilometri dalla Sorgenia, l'impianto
Sorgenia. Ma c'è di più, le dico di più. Perché accanto alla situazione N. 02 è presente
un'altra stazione, questa di proprietà della Regione, credo, la Enaip, dico bene? Enaip.
Giusto, benissimo. Allora io dal sito del Comune, che era in collegamento con presumo
la Regione, o la stessa ARPA, invece c'è una difformità di dati. Che cosa viene fuori?
Che addirittura sempre relativamente al 2011, leggo testualmente, c'è scritto questo, in
questo punto, parliamo della Enaip, quella adiacente che peraltro l'ARPA aveva ben
detto che si trovava sotto degli alberi addirittura, era posizionato. Ma lasciamo stare la
parte. Addirittura c'è scritto questo, in questo punto la soglia di allarme è stata superata
4 volte negli ultimi 12 mesi. Ora questa è di luglio 2011. Allora come 4 volte? Ma qui
ce ne erano 18 di volte già! Allora la N. 02 18 superamenti, mentre l'ENAIP 4
superamenti. E questi sono più che dubbi. E non solo. Andiamo a leggere quello per il
quale voglio dire gli elementi sul quale poi il Sindaco, l'allora Sindaco Rana
giustamente emise l'ordinanza, e andiamo a leggere. Pure perché a riprova di quello che
vi ho detto prima, leggo testualmente quella che era la stazione Enaip una volta. La
stazione Enaip collocata nei pressi della N. 02 ha registrato solo 4 superamenti. Questo
è il report annuale sul parere di contrarietà dell'impianto di incenerimento dei rifiuti
della società, va bene, Eco Energia, perfetto. Dove l'ARPA diceva giustamente, diceva
giustamente: "La stazione ENAIP posizionata, collocata nei pressi della N. 02 ha
registrato solo 4 superamenti. Questo dato apparentemente anomalo può giustificarsi
con le caratteristiche della stazione Enaip. Essa risulta schermata dalla vegetazione
circostante e quindi non confacente ai requisiti per la collocazione delle stazioni di
monitoraggio della qualità dell'aria stabiliti dal decreto ministeriale, allora c'era in
vigore il decreto ministeriale 6002 che regolamentava, disciplinava un po' le questioni
degli agenti inquinanti per quanto riguarda il monitoraggio. Poi quindi: "le stazioni N.
01 E N. 02 sono quelle che hanno registrato il maggiore numero di superamenti,
superiori, perfino a quelli della stazione di Taranto, via Macchiavelli, collocata nel
quartiere Tamburi." Vi dice niente? Avevamo registrato questi dati, quasi su 100
superamento, almeno sulla N. 02 all'epoca. Ma non solo. Ma nelle conclusioni sempre
di quel report dell'ARPA leggo questo: "rispetto alle patologie potenziali, ecco le
preoccupazioni di molti cittadini derivano da questo che leggiamo, e questo è quello che
sulla voce che si è cimentata la consulta per l'ambiente: "Rispetto alle patologie
potenzialmente associate all'inquinamento atmosferico il profilo di salute della
popolazione residente nell'area di interesse non è significativamente diverso da quello
del resto della Regione, badate bene, fanno eccezione le patologie dell'apparato
respiratorio, e nello specifico le broncopneumopatie e cronico-ostruttive è l'asma
bronchiale che mostrano tassi elevati di mortalità." Questo è nella relazione dell'ARPA,
del 2009. "E rappresentano pertanto un elemento di vulnerabilità nell'aria rispetto a
eventuali incrementi di rischio ambientali. Questo dato assume una specifica rilevanza
alla luce dei dati della qualità dell'area, misurati dalle stazioni di monitoraggio
dislocate nel territorio, che descrivono una delle situazioni più critiche dell'intera
regione." Ora a ultimazione del mio intervento, siccome alla centrale di Sorgenia fu
accluso quello che viene chiamato il piano di monitoraggio e controllo, e questo è parte
integrante dell'autorizzazione integrata ambientale, nella parte finale proprio in merito
alle centraline è riportato questo. Allora ve lo leggo testualmente: "I sistemi di
monitoraggio e controllo dovranno essere mantenuti in perfette condizioni di
operatività, al fine di avere rilevazioni sempre appurate e puntuali circa le emissioni e
gli scarichi. Dovranno essere utilizzati metodi di misura di riferimento per calibrare per
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calibrare il sistema di monitoraggio come da manuale di utilizzo, e non solo. Le
procedure di valutazioni dei dati, le procedure di identificazione e gestione di valori
anomali saranno tali da avere rilevazioni sempre accurate e puntuali." Questo è
accluso all'autorizzazione integrata ambientale, ed è il piano di monitoraggio e controllo
della centrale di Sorgenia, allegato alla autorizzazione. Ma andiamo avanti, io vorrei
anche fermarmi quando per non tediarvi nei miei interventi. Magari poi a seconda di
quello che dirà il Professor Assennato possiamo anche, voglio dire, aprire un dibattito
sulla questione. Però resta il fatto che le prescrizioni contenute nei decreti autorizzativi
rilasciati all'impianto della Sorgenia vanno osservate. E a tutt'oggi nonostante la
consulta ha prodotto tre istanze, tre istanze al Comune e alla Regione sulla verifica di
ottemperanza a tutte le prescrizioni, a tutt'oggi non ha avuto alcun riscontro. E questo
sicuramente sarà oggetto anche di prossima discussione in ambito consulta, quindi da
parte di tutte le associazioni e dei componenti di diritto per verificare anche questa
faccenda di questo impianto, no? Che un insiste ormai da tanti anni, dal 2009 in un certo
qual modo, che ha visto tutta la sollevazione di un'intera popolazione che vorrei
rammentare ha certificato la propria contrarietà agli insediamenti inquinanti in una
petizione nel giro di appena un mese di 15 mila firme. Concludo qua il mio intervento,
se poi sarà necessario la consulta è a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti.
Grazie.
VICE PRESIDENTE: Grazie. Adesso la parola al Dottor Domenico Magrone.
DOTTOR DOMENICO MAGRONE: Vi ringrazio, io rappresento questa sera, per
cortese invito della Presidenza del Consiglio, signora Giovanna Bellino, del Sindaco,
l'amministrazione, ringrazio anche tutti i Consiglieri per l'invito cordiale, rappresento la
rivista Sud Critica, che è una rivista Online che molti di voi conoscono, e che fa capo a
una fondazione che è la fondazione Onlus" Popoli e Costituzioni". Siamo intervenuti
come rivista, è una rivista adesso online, ma ha una tradizione molto antica, si pubblica
da circa 30 anni, quindi è abbastanza consolidata per quanto riguarda quanto meno,
Dottor Di Ciaula, il tempo, poi la qualità è affidata al giudizio dei terzi, non certamente
a me. Allora questa nostra rivista è intervenuta spesso sulle questioni ambientali
circoscritte, non in generale, ma ha tenuto conto dei problemi della zona industriale di
Modugno, del territorio di Modugno, la questione vecchia, annosa, spinosa della ex
cementeria, dell'Italcementi, abbiamo prodotto documentazione, abbiamo scavato anche
un po' nei documenti e nella storia industriale di Modugno. Lo abbiamo fatto anche per
l'ultima vicenda. Io questa sera sarò molto breve, non vi allarmate, l'introduzione è
piuttosto ampia, ma il contenuto mio sarà molto stringato. Voglio dire una cosa molto
semplice, ho sentito delle dichiarazioni sulla ordinanza sindacale. L'ordinanza sindacale
è giovanissima, ha 10 giorni mi pare, 10 non più, due settimane, ecco. Però è l'ultimo
atto di questa amministrazione. Io non voglio dire ha fatto bene, o non ha fatto bene
l'amministrazione a adottare questi provvedimenti. Tuttavia mi preme sottolineare una
cosa importante, credo, per i signori Consiglieri che sono quelli che poi decidono in
questo Consiglio Comunale, non certamente io che sono un invitato. Voglio sottolineare
la coerenza, logica, interna dei provvedimenti dell'amministrazione di Modugno. Perché
affermo questo? È logica interna, una logica sottesa, questi provvedimenti
amministrativi, perché sin dal momento nel quale addirittura non c'era ancora il
Consiglio Comunale, loro sanno molto meglio di me che si è insediato questo Consiglio
Comunale il 25 luglio, mi pare, dell'anno scorso. Ebbene una delibera di Giunta, la n. 1,
perché è necessario ricordare la n. 1? Perché è la n. 1. Cioè la Giunta addirittura come
primo provvedimento mette all'ordine del giorno questa che dice: "Osservazioni in
merito all'assoggettamento, alle procedure di VIA, valutazione di impatto ambientale,
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dell'impianto di depolimerizzazione della plastica per la produzione del LiP" e via via
discorrendo. Ed esprime ovviamente con questa delibera un suo parere amministrativo,
ma anche politico generale. Quando poi da indiscrezioni si è appreso che l'organo
tecnico presso la Regione Puglia avrebbe potuto dare l'autorizzazione perché si è sentito
dire che c'era un parere fantomatico positivo del Comune di Modugno, allora le cose
hanno preso una piega piuttosto preoccupante. E questo mio intervento, che non è
politico, ma è basato sugli atti amministrativi, tende a dissipare ogni dubbio circa la
correttezza amministrativa della amministrazione pubblica di Modugno, l'atto n. 1,
come atto finale poi c'è stata l'ordinanza sindacale. Può sembrare, lo diceva qualche
Consigliere, Libero, mi pare, e qualche altro, della revoca di quel provvedimento dell'ex
Sindaco Rana da parte dell'ultimo commissario governativo qui a Modugno. Certo che
ha suscitato qualche perplessità, qualche dubbio, qualche incertezza interpretativa
quell'atto piuttosto imprevisto, visto che era un commissario che doveva badare più alle
ordinarie amministrazioni di gestione del Comune e non andare, no? in questi problemi
abbastanza profondi e delicati. Tuttavia l'ordinanza del Sindaco, secondo me, è dipesa
essenzialmente da due motivi, uno quello di indiscrezioni che venivano circa una
ipotetica possibile autorizzazione da parte di questo comitato tecnico originale, che non
avrebbe concesso la valutazione di impatto ambientale circa la Ecofuel, e poi il
Professor Giorgio Assennato ci dirà qualcosa mi pare su questa materia spinosa,
Professore, quella delle stazioni di monitoraggio. Dobbiamo fare chiarezza su questo
punto, nessuno è sul banco degli imputati, né l'amministrazione, né i Consiglieri, né il
Direttore dell'ARPA, nessuno di noi. Dobbiamo discutere di questo problema. Noi, lei
mi corregga, e lo faccia in intervento suo che noi aspettiamo, ci sono 5 stazioni di
monitoraggio qui a Modugno. Una a Bitonto, una verso Palo del Colle, e tre qui a
Modugno, a Modugno, va bene? Allora l'ordinanza del Sindaco, le indiscrezioni ho
detto per sommi capi, è dipesa anche, Professor Assennato, dal fatto che quella stazione,
quella come si definisce in termini più correnti, centralina, la N. 02, mi pare, nel mese di
agosto addirittura del 2013 non era funzionante. O, o, qualora, e lei me lo confermerà,
fosse stata in funzione, non dava dati attendibili. La soglia prevista dal decreto
legislativo 155 del 2010, no? parla del 75 per cento di dati utili, attendibili, certi. Questa
centralina mal funzionante addirittura nel mese di agosto, mi corregga se sbaglio, ha
dato dati attendibili del 22 per cento. E non lo so, e lei deve smentire questo dato.
Anche le altre centraline sono state, come dati attendibili al di sotto della soglia del 75
per cento, 60, 50, l'ARPA mi pare che dica in un suo intervento Professore che la media
è del 72 per cento. Ma la legge parla del 75. Stare due, tre, quattro punti sotto...
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): del 90%.
DOTTOR DOMENICO MAGRONE: 90? non il 75. E va bene la guardiamo la legge. Il
decreto legislativo 155 non l'abbiamo fatto noi, né lei, no? Esiste, ce lo studiamo. Allora
dico queste perplessità hanno spinto l'amministrazione secondo il mio modesto parere,
ad adottare un provvedimento per scongiurare in radice la possibilità che ci fosse un
insediamento industriale a rischio. Altro problema, che è un problema tecnico, non è un
problema filosofico, quello della precauzione. In filosofia si parla del principio di
responsabilità, fiumi, fiumi di inchiostro. Ma la precauzione è prevista dal decreto
legislativo 155 del 2010. Questo decreto dice che le amministrazioni pubbliche devono
adottare un principio di precauzione in tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente.
Allora a fronte di una situazione che ingenera dubbi e perplessità sulla bontà dei dati di
queste stazioni di monitoraggio, una amministrazione che ha a cuore, secondo me, e
l'opinione pubblica, quella di Modugno per esempio, l'opinione Pubblica di Modugno si
chiede ma queste aziende le dobbiamo cacciare via, le dobbiamo buttare tutte a mare?
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Noi abbiamo bisogno di lavoro, dobbiamo rilanciare l'economia, Signori certo che è
così, ed è giusto porsi questi problemi. Ma noi non diciamo, cioè noi, l'amministrazione
e il Comune di Modugno non dice non vogliamo le aziende, chiudiamo le saracinesche,
mettiamo una rete di protezione intorno a Modugno, ci isoliamo, non vogliamo più
nessuno. No. Noi diciamo, sottoponiamo questi insediamenti a valutazioni di impatto
ambientale. Se non sono impattanti, come si dice, questi impianti ben vengano. Se sono
nocivi e be' bisogna avere pazienza, bisogna privilegiare la salute all'industria. Credo
che non si sfugga a questi temi.
(Applauso da parte del pubblico).
PRESIDENTE: Per cortesia il pubblico.
DOTTOR DOMENICO MAGRONE: Allora se è questo il quadro, e termino, scusate se
mi sono preso qualche minuto in più. Io dico che questa ordinanza, questa ordinanza è
un'ordinanza che per il Comune di Modugno, visto che è di precauzione, visto che non
chiude all'insediamento di altre industrie purché non siano impattanti per la salute e per
il territorio di Modugno ben vengano. Diversamente bisogna sottoporle a valutazione di
impatto ambientale. La Sorgenia se queste centraline, caro Professore, non dovessero
funzionare adeguatamente lei sa che devono funzionare in continuo e in automatico,
queste, una è sottoposta alla Regione Puglia, le altre sono al servizio della Turbogas, se
qualcuna fa le bizze, l'autorizzazione integrata ambientale che va rinnovata, non è che si
dà una tantum, può essere negata. Vede le implicazioni che ci sono? Allora ci aiuti a
venire fuori da questi problemi, e non si offenda se qualcuno le dice ma io ho dei dubbi
su quei dati. Nessuno dice menzogne e nessuno dice falsità.
PRESIDENTE: Grazie Dottor Magrone. Non so il Professor Assennato vuole
rispondere? Sì, un attimo solo. Sì, okay.
PROFESSOR ASSENNATO: Presidente la ringrazio. Ho ricevuto soltanto ieri mattina
l'incontro, i miei uffici mi avevano già preparato una nota per comunicare la mia non
partecipazione, ma ho ritenuto doveroso partecipare, perché fa parte dei compiti, io
credo normalmente i Direttori Generali delle ARPA non partecipano ad eventi di questo
tipo, a me fa piacere dal punto di vista personale, amo la democrazia e quindi mi fa
piacere stare nelle comunità. Incontrai una volta il Professore Canfora al check-in
dell'aeroporto, lui mi disse “egregio”, io dissi “no, mi dispiace a me piace stare nel
gregge”, io non sono egregio. Lui è filologo classico, e io sono stato allievo di sua
madre, e quindi ci siamo capiti. E quindi mi piace stare nella comunità, e per questo
motivo sono qui. Anche se mi rendo conto che questa è una comunità particolare, ed è
difficile riuscire a veicolare messaggi basati sull'evidenzia scientifica a una comunità
che ha una percezione del rischio. ....
(VOCE FUORI MICROFONO): Ma lei ci ha tradita, Professore.
PROFESSOR ASSENNATO: ha una percezione del rischio mi ascolti, mi ascolti. Ha
una percezione del rischio estremamente elevata, non sempre associata all'evidenza
tecnico scientifica. Dopo di ché noi ovviamente siamo disponibili a tutto. Una sola cosa
non ci piace, se le istituzioni o le stesse associazioni attaccano l'Ente, l'organo tecnico
scientifico, non ci piace, perché non conviene nemmeno a loro, a attaccarci ci pensano
le aziende perché noi le controlliamo e quindi sono i nostri controllati. Se attaccare un
organo tecnico scientifico è come non avere fiducia nel proprio medico curante, tra
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l'altro con una situazione sgradevole di non poter nemmeno cambiare medico curante.
Quindi noi siamo ovviamente sempre criticabili, ovviamente sulla base dei dati che sono
sul nostro sito, o sono forniti mensilmente alle istituzioni, nella fattispecie. Però
bisogna, mi fa piacere fare un ragionamento basato sull'evidenza. Io non mi interesso di
ordinanze né di atti di indirizzo. L'unico contatto che ho avuto con un'ordinanza
contingibile e urgente è quella che ha coinvolto il povero Sindaco di Taranto, il quale
dopo avere ricevuto dal Procuratore della Repubblica una nota in cui si diceva che sulla
base di una perizia la situazione era, come era, critica nella città di Taranto, si rivolse a
noi, noi lo inondammo di una serie di dati, fece un'ordinanza contingibile e urgente, che
il TAR di Lecce cancellò su ricorso dell'ILVA, sulla base di una motivazione molto
precisa, le ordinanze contingibili e urgenti si fanno per fattispecie non prevedibili, come
un terremoto, uno tsunami, e non si possono fare quando le amministrazioni hanno dal
punto di vista giurisdizionale una sede opportuna nelle AIA, nelle VIA per poter
esprimere le proprie indicazioni. Per il Sindaco e autorità sanitaria nelle AIA è proprio
specificato che possono utilizzare il regio decreto del 34 per introdurre elementi proprio
sulla base delle valutazioni sanitarie. E quindi, diciamo, questo è l'unico riferimento che
faccio a ordinanze contingibili e urgenti per l'esperienza che ha coinvolto il suo collega
Dottor Magrone, il suo collega di Taranto che poi si è visto paradossalmente indagato,
perché Lupus non est lupum .... allora parliamo, parliamo... tornando nello specifico,
l'agenzia che dirigo dal 2006 ha dedicato particolare attenzione all'area di Modugno. Nel
2008/2009 sono stati citati alcuni pezzi della nostra attività superspeciale che non trova
riscontro francamente in molte attività a livello, lo dico come Presidente di
ASSOARPA, come Presidente di tutte le associazioni delle ARPA, quello che abbiamo
fatto noi su Modugno, lo studio di area vasta fatta in quel periodo è stato uno studio
grazie al quale voi non avete l'inceneritore che in questo momento vi sparerebbe
qualche grammo di diossina sul capo, è grazie allo studio dell'ARPA. Ringrazio per gli
apprezzamenti che sono stati rivolti alla nostra attività, e mi fa piacere. E siccome non
avete quell'inceneritore, io vedo che c'è una convergenza tra le parti politiche sul fatto
che voi vivete in un'area inquinata da bonificare, è stato detto così, Signora? Non c'è
nessuna evidenza su questo, perché se fosse così ve ne dovreste scappare da questa città.
Ma non è vero, perché non è vero che questa città è inquinata con siti da bonificare.
Quello che doveva essere bonificato è stato bonificato. Veniamo al problema dell'area
specificamente. E poi veniamo anche a questo impianto, anzi vi dico subito che a questo
punto, in modo tale da dare subito un'informazione ai cittadini che non la hanno, mi
meraviglio che non sia stata data, perché non credo che sia un difetto informativo, nella
seduta del comitato VIA del 25 febbraio, vi leggo le conclusioni, il comitato Regionale
per la VIA, ritiene che il progetto debba essere rinviato a procedura di VIA...
CONSIGLIERE (voce fuori microfono): L'hanno mandato all'ARPA, ma non al
Comune di Modugno.
PROFESSOR ASSENNATO: L'ARPA sta, perché l'ARPA sta. E io sto, quindi nel
senso non io, ma ci sta il nostro, lo riceverà, lo riceverà...
PRESIDENTE: Silenzio per cortesia!
PROFESSOR ASSENNATO: Lo riceverà sicuramente, ovviamente.
PRESIDENTE: Silenzio per cortesia.
PROFESSOR ASSENNATO: Allora questo vi leggo, se il Consigliere ha la bontà di i
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ascoltare. "Si ritiene che il progetto debba essere rinviato a procedura di VIA, in quanto
la progettualità proposta pure essendo forte per la novità tecnologica da sviluppare sul
territorio, non restituisce chiarezza sui quali possono essere i reali impatti ambientali.
In particolare il proponente fa una disamina parziale delle fasi di lavoro che
caratterizzano il processo di depolimerizzazione delle 12 classi MPO da trattare, che
probabilmente, data la natura dei prodotti, così come indicato nelle relazioni tecniche,
che probabilmente, qui c'è un anacoluto si tratterà di deidratazione più che di
depolimerizzazione. Alla luce di quanto, e per i dubbi non dipanati non è accettabile la
dichiarazione dell'utente che afferma che la tecnologia non produce emissioni gassose e
pericolose, dichiarazione non sufficientemente supportata da evidenze scientifiche che
descrivono analiticamente tali procedure, applicabile a ogni classe di Mpo od ogni
studio dalle stesse. È necessario che infine in sede di VIA sia posta l'attenzione a tutte le
valutazioni di carattere ambientale utile a dimostrare che il proponente in fase di
esercizio disponga di metodologie di gestione ambientale che possano integrare le fasi
di processo e controllo di tutte le matrici interessate dal conferimento degli Mpo alle
emissioni in atmosfera." Quindi da questo punto di vista potete stare tranquilli. Allora
questo non vuol dire che possiamo andare a casa, perché francamente mi preme
sottolineare alcune cose, qualche sassolino nella scarpa ce l'ho, e mi piacerebbe appunto
capire sulla base di quali evidenze sono state fatte determinate affermazioni.
Sostanzialmente il piano regionale di qualità dell'aria, come è noto, che in un primo
momento collocava Modugno insieme ad altre città, in una fascia di criticità essendo
caratterizzato oltre che da emissioni tipiche di tipo urbano, da problematiche serie di
tipo industriale, successivamente è stato modificato. Perché il decreto legislativo 155 ha
imposto una filosofia diversa dai piani regionali di qualità dell'aria, basata appunto sulla
rete di centraline sul sistema di modellistica e di definizione quindi della criticità sulla
base del superamento dei limiti normativi, di questi siti fissi su cui viene monitorata la
qualità dell'aria. Questa è la differenza fondamentale per cui attualmente in Puglia le
criticità e quindi i piani di mitigazione si riferiscono unicamente alle comunità di
Torchiarolo e di Taranto, e non interessano Modugno, perché, nonostante la lettura che
il rappresentante della consulta ha dato dei dati del 2011, nei dati delle centraline
dell'area modugnese non si sono riscontrati i superamenti che la legge prevede. Ora di
che cosa parliamo, di quali centraline parliamo? Parliamo di una rete che comprende
delle centraline, una è quella della rete regionale, è stata detta quella Enaip, e poi ce ne
sono altre che sono state mutuate dalla rete che l'autorizzazione integrata ambientale, la
VIA prima, imponeva a Sorgenia. Quello fu un atto giusto di imporre questa rete di
monitoraggio a Sorgenia. Ho sempre detto che trovavo vergognoso il fatto che
Modugno si trovava ad avere 5 centraline per un impianto, diciamo, tutto sommato a
emissioni limitate, l'enorme complesso siderurgico di Taranto non aveva nessuna. E una
cosa mostruosa, una cosa mostruosa a cui purtroppo soltanto recentemente è stato posto
rimedio imponendo ad Ilva di adottare delle Centraline per valutare l'impatto enorme
delle emissioni siderurgiche. Non intendo ovviamente confrontare realtà che
evidentemente non sono confrontabili. Stando alla realtà modugnese, queste centraline,
alcune di queste sono state inserite nella rete proprio per evitare quei costi che rendono
impossibile a questa città la gestione di centraline acquistate e che costano 15 mila euro
l'anno dal punto di vista della manutenzione, quindi per risparmiare abbiamo inserito
nella rete regionale qualità dell'aria alcune centraline della rete di Sorgenia. Quindi
questa rete è stata poi proposta al Ministero, il Ministero all'ambiente l'ha riconosciuta,
e quindi è valida, per quanto riguarda la rete di Modugno, l'unica, diciamo, richiesta a
cui noi dobbiamo ottemperare, è quella relativa alla integrazione di sensori di PM 10 e
di BE TX a una delle centraline, in modo poi da poter andare a regime, usando la
terminologia contenuta nella stessa ordinanza del Sindaco. Ordinanza che sembra abbia
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valore finché la rete di qualità dell'aria non vada a regime. Andrà a regime quando, dato
che il Ministero dell'ambiente ne ha già riconosciuto la validità, quando noi
integreremo, e lo faremo presto, lo faremo prima se il Sindaco di Modugno, per evitare
costi alla comunità ci fornirà almeno il sensore di Pm 10 della sua centralina spenta in
modo tale da evitare sprechi di risorse pubbliche, immagino, spero che il Sindaco di
Modugno voglia cortesemente accettare questa richiesta da parte del Direttore Generale
dell'ARPA, di fornire all'Arpa un sensore di Pm 10 per poter rapidamente definire,
completare quanto richiesto dal Ministero dell'ambiente per quanto riguarda la rete delle
centraline dell'area di Modugno. Ora questo è il problema. Dal punto di vista viceversa
di quanto rilevato occorre, per quanto riguarda la nostra funzione di gestori del piano di
monitoraggio e controllo di Sorgenia, che è un argomento diverso, ancorché correlato
rispetto al precedente, perché noi abbiamo preso alcune centraline della rete Sorgenia e
le abbiamo messe nel piano regionale di qualità dell'area. Però noi abbiamo anche la
funzione di gestori del piano di monitoraggio e controllo di Sorgenia, anzi in primo
luogo abbiamo quella funzione e poi secondariamente quella di gestori della rete del
piano regionale di qualità dell'aria. Per quanto riguarda la funzione nostra, noi
mensilmente mandiamo i report alla azienda, e anche al Comune di Modugno, che
mensilmente ha le informazioni grazie alle quali il Dottore ha potuto indicare le
defaillance di una centralina nel mese di agosto del 2013. Ora noi, per quanto riguarda
quella centralina, avendo a fine anno, perché questa attività poi di reportistica viene
fatta nell'anno successivo, indicheremo, stiamo per indicare in un rapporto a Sorgenia
che nel 2013 per quella centralina si è verificata una disfunzione gestionale, e
ovviamente lo invieremo questa reportistica oltre che naturalmente al Comune di
Modugno anche al Ministero dell'ambiente, e che è l'autorità, e alla Regione, e
indicheremo che c'è stata questa violazione del rispetto del limite minimo di efficienza
di una centralina che per quanto riguarda il PM 10 è pari al 90 per cento. E questo è un
problema che evidentemente toccherà poi all'autorità, le ARPA non danno le
autorizzazioni, le ARPA non siedono nelle attività, nelle conferenze di servizio che
determinano le autorizzazioni integrate ambientali nazionali. Quindi noi svolgiamo la
nostra funzione di organo tecnico, e per fortuna in Italia è così, altrimenti le ARPA
sarebbero, no, sarebbero tutte completamente politicizzate se avessimo funzioni
autorizzative che è ovvio. Per fortuna non abbiamo funzioni autorizzative, ma solo
tecnico scientifiche e quindi rivendichiamo con ostinazione la nostra autonomia. Quindi
questa è una funzione che noi svolgiamo, e rispetto a quella centralina evidentemente
avendo noi evidenziato le disfunzioni segnaleremo all'autorità il problema di quella
centralina. Ovviamente che questa disfunzione poi sia stata utilizzata in qualche modo
surrettiziamente per una ordinanza sindacale non è mio compito chiosare. Ripeto anche
tenendo presente che tutto è bene quello che finisce bene. Perché la questione viceversa
del nuovo impianto è una questione come vi ho letto prima risolta, e anzi siccome la
nuova legge regionale prevede a valle del parere del comitato VIA non più direttamente
la determina dirigenziale, ma una conferenza di servizi, il Sindaco Magrone nella
conferenza di servizi ovviamente utilizzerà il parere del comitato VIA per imporre
ovviamente l'adozione del provvedimento di VIA alla conferenza di servizi. Perché
ripeto ancora una volta anche lo stesso comitato VIA è un comitato tecnico scientifico,
non ha funzioni autorizzative. Quindi questo è il contesto, non so se sono stato chiaro.
Noi siamo sempre a disposizione, ovviamente criticabili, ma sulla base dell'evidenza. Se
si determinano nella popolazione eccessive preoccupazioni, o percezioni del rischio
disgiunta dall'evidenza tecnico scientifica, come è il caso del Comune di Modugno,
tocca anche alla vostra comunità informare correttamente e non tentare di speculare a
basso livello sulla paura delle persone, attribuendo a cause ambientali inesistenti tutti i
casi di tumori presenti sul territorio. Perché? Perché se è vero, l'abbiamo detto noi, che i
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valori, i livelli, io poi sono un epidemiologo, sono un medico, sono uno dei pochi, anzi
ora l'unico direttore generale di Arpa ad essere medico, e vi invito tutti perché faccio,
organizziamo un convegno nazionale che molti hanno tentato di boicottare, il 31 marzo
e il primo aprile, su ambiente e salute nell'autorizzazione ambientale, invito Agostino in
particolare, perché quello è il problema carente in Italia, cioè il vuoto totale di linee e
guida nel definire che cosa si deve fare nelle autorizzazioni ambientali sia per le autorità
ambientali sia per le autorità sanitarie. Ma detto questo il problema va affrontato sulla
base dell'evidenza. Se c'è un quadro sanitario critico questo ovviamente non significa
che tutti quei casi di tumori, di patologie croniche sono dovute a, che ne so, alle
emissioni di Sorgenia, non è evidentemente così. La correttezza è diversa. Cioè se noi
abbiamo questo quadro come continuiamo ad avere nel 2009 per i ricoveri di patologie
di BPCO, di broncopatie croniche ostruttive nel Comune di Modugno, è evidente che
bisogna avere particolare cautela proprio per il principio di precauzione che invocava il
collega, nel favorire ulteriori sorgenti emissive che hanno come target l'apparato
respiratorio. Ma questo non significa che le sorgenti emissive esistenti abbiano, causino
questa situazione di eccesso. Potrebbero pure, però ripeto l'evidenza non c'è. L'evidenza
è comunque sufficiente per indurre a cautela in ulteriori sorgenti emissive che insistono
sul territorio, in cui c'è già una situazione epidemiologica...
PRESIDENTE: Silenzio il pubblico per cortesia!!!
PROFESSOR ASSENNATO: Allora io voglio dire, io vi ringrazio ho visto anche un
cartello all'entrata qui, ho visto anche un cartello l'ARPA dorme, qualcuno ci ha anche
lanciato anatemi, dicendo vi verranno anche a voi le malattie, siccome io sono un
leucemico cronico, da tre anni ho una leucemia cronica, questo anatema non può più
rivolgersi alla mia persona. Spero che non si rivolga alla persona del giovane ingegnere
che mi accompagna.
PRESIDENTE: Grazie Dottor Assennato. Dottor Di Ciaula prego.
DOTTOR DI CIAULA: Intanto vorrei ringraziare l'amministrazione per avermi dato la
possibilità di esprimere qualche opinione su questa vicenda Ecofuel. Vorrei
incominciare a parlare di Ecofuel, vorrei incominciare a parlare di Ecofuel ricordando
che il 9 febbraio è venuto fuori un articolo sulla gazzetta del mezzogiorno che titolava
Ecofuel incenerisce la plastica. Il giorno dopo ci è stata giustamente una indignazione
da parte di Ecofuel che diceva noi non, tra l'altro erroneamente Ecofuel aveva attribuito
a me questa affermazione. Ecofuel ha ribadito che non un incenerisce la plastica,
intorno a questo impianto si sono dette alcune cose, non se ne sono dette altre. È bene
dare qualche informazione di chiarimento. Ecofuel non incenerisce la plastica, utilizza
un trattamento chimico industriale particolare, che è assimilabile ad una cosa che si
chiama pirolisi, per cui delle plastiche non vengono direttamente in contatto con le
fiamme. Questo però non vuol dire che dall'impianto Ecofuel qualora realizzato
verrebbero fuori essenze di rose e di verbena, perché voglio dire come gli stessi
proponenti hanno segnalato, Ecofuel emetterebbe qualora autorizzato, e io mi auguro di
no, oltre 26 mila tonnellate anno di gas combusti di composizione secondo me non
esaurientemente definita, e credo anche secondo ARPA, o per lo meno il comitato
tecnico VIA in base a quello che ha concluso. A queste emissioni poi si devono
aggiungere quelle relative al traffico veicolare, emissioni fuggitive etc. etc.. Ma i punti
sono altri in effetti. Secondo il documento di riferimento della commissione europea per
l'incenerimento dei rifiuti le immissioni atmosferiche inquinanti degli impianti di
Pirolisi, come sarebbe quello proposto da Ecofuel sono qualitativamente le stesse
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stabilite per gli impianti di incenerimento tradizionali. Io non entro nel dettaglio delle
criticità emissive, se qualcuno volesse approfondirle rimando al documento di
osservazioni che ho presentato e che l'amministrazione ha fatto proprio con la delibera
di Giunta 1 del 2014. In estrema sintesi, e in riferimento alle caratteristiche emissive più
importanti, ricordo che tra gli inquinanti generati dagli impianti di depolimerizzazione
della plastica ci sono ossidi di azoto, ossidi di carbonio, particolato, idrocarburi
incombusti. Sia per gli ossidi di azoto che di particolato, come il Professor Assennato sa
bene, non esiste un limite al di sotto del quale questi inquinanti siano ritenuti innocui
per la salute umana. Tra l'altro questi inquinanti sono già presenti su un territorio urbano
di Modugno, a causa di altri insediamenti industriali, soprattutto la centrale Sorgenia, e
del traffico veicolare. Uno studio che è stato pubblicato su una rivista internazionale
proprio sul territorio di Modugno, ha dimostrato che questi stessi inquinanti sul nostro
territorio causano già nel breve termine effetti misurabili sulla salute dei modugnesi,
anche per valori al di sotto di quelli consentiti dalla normativa vigente. Questo significa
ovviamente che incrementare ulteriormente i livelli anche soltanto di ossidi di azoto e di
particolato sul nostro territorio, comporterebbe inevitabilmente un incremento
proporzionale delle conseguenze sanitarie sia nel breve che nel lungo termine. Inoltre
evidenze presenti nella letteratura scientifica internazionale sulla Pirolisi di materie
plastiche suggeriscono la possibile emissione da parte dell'impianto di altri inquinanti, è
stata documentata per esempio l'emissione di Cianuro di Idrogeno, diossine, furani,
composti organici volatili, metalli pesanti. Tutte sostanze, come è facilmente intuibile,
estremamente tossiche, alcune cancerogene, e soprattutto persistenti nell'ambiente e
trasmissibili con la catena alimentare, e attraverso la placenta e il latte materno. Punto di
rilievo è che come confermato da documenti presentati dagli stessi proponenti non
esistono in ambito nazionale impianti uguali a quello che si vorrebbe realizzare sul
territorio di Modugno. Questo impianto avrebbe almeno per alcune fasi di elaborazione
le caratteristiche di impianto sperimentale, la connotazione di impianto sperimentale
cosa che ha fatto arrabbiare Ecofuel viene confermata anche da ARPA Puglia, che
prende tra virgolette atto del carattere sperimentale di parte del processo in oggetto in
una nota inviata dalla agenzia regionale all'ufficio VIA della Regione Puglia l'11
novembre del 2013. Da un'integrazione della documentazione presentata da Ecofuel alla
il Regione, il 7 febbraio, si rileva che in Europa esistono due soli impianti simili a
quello che si vorrebbe realizzare a Modugno. Uno è in Irlanda gestito da una società che
si chiama Syner PLC, e l'altro in Svizzera gestito da uno dei soci Ecofuel. Tali impianti
non sono tuttavia pienamente comparabili a quello proposto sul nostro territorio.
L'impianto proposto a Modugno infatti un intenderebbe trattare 13500 tonnellate
all'anno di materie plastiche, che è oltre il doppio di quelle trattate dalla Syner PLC in
Irlanda che ne tratta 6 mila, e quasi il triplo di quelle trattate dall'impianto Svizzero. È
opportuno ricordare che l'entità delle emissioni inquinanti è direttamente proporzionale
a quella del processo produttivo. Cioè più si produce più inquinanti vengono emessi.
L'impianto della SYNER inoltre non tratta due tipi particolari di plastica che sono il
PVC e il PET. Principalmente perché il PET contiene atomi di ossigeno che potrebbero
generare reazioni di tipo ossidativo e alterare il processo di pirolisi, il PVC contiene
atomi di cloro in grado di generare acidi e composti organici clorurati come per esempio
le diossine o i policloruri di fenili che sono sostanze come si è detto tossiche e
cancerogene anche a bassissime concentrazioni. Queste plastiche pericolose sarebbero
invece utilizzate, anche se a detta dei proponenti in scarse quantità e previo un
pretrattamento, nell'impianto di Modugno. Questo processo prevede la produzione di tre
fasi, una fase gassosa che viene parzialmente riutilizzata nell'impianto, una fase liquida
che verrà venduta come combustibile, e una frazione solida carboniosa. Questa frazione
solida in particolare contiene buona parte dei residui tossici che sono esclusi dal
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processo di lavorazione, ed è un problema. La SYNER sta ancora valutando come
utilizzare queste sostanze di scarto, mentre sarebbe intenzione della Ecofuel srl,
destinarle alla combustione in altri impianti industriali come i cementifici. Cioè
vorrebbe venderle perché fossero bruciate come combustibili in altri impianti
industriali. Questa pratica genererebbe probabilmente pericolose emissioni inquinanti da
parte degli impianti che le avviassero a combustione, con potenziali conseguenze
sanitarie sui residenti di altri territori oltre a quelli di Modugno. A queste considerazioni
se ne devono aggiungere altre di tipo ambientale, sanitario e politico gestionale. Dal
punto di vista ambientale concordo con il Professore Assennato quando dice che il
PRQA non serve più è stato sostituito dalla 155 del 2010. Tuttavia dobbiamo
considerare che la zona ASI di Bari Modugno è quella a livello regionale con il
maggiore numero di grossi impianti industriali inquinanti, i cosiddetti complessi IPPC.
Secondo gli ultimi dati, quelli del 2009, fonte ISPRA, in Provincia di Bari ci sono 17
complessi IPPC. Ma fronte degli impianti già esistenti, secondo dati ministeriali ripresi
anche da ARPA Puglia, la zona industriale di Bari, è anche prima a livello regionale,
quasi sono dati del 2011 per numero di domande e di autorizzazione integrata
ambientale da parte di altre aziende. Ci sono 47 domande pendenti di insediamento nella
nostra Provincia, contro le 39 di Taranto che è al secondo posto. L'area un industriale di
Bari è anche la prima a livello regionale per numero di autorizzazione integrate
ambientali rilasciate dalla Regione Puglia, che tra il 2009 e il 2011 sono state 22.
Secondo la banca dati Emission Trading della European Environmental Agency le
emissioni industriali di Co2 nell'area di Bari si sono triplicate tra il 2008 e il 2011 sono
passati da circa 380 mila tonnellate anno, o oltre 1 milione e 100 mila tonnellate l'anno,
principalmente a causa dell'avvio di nuove attività, prima fra tutte la centrale Sorgenia.
Tra le aziende che hanno già ottenuto l'AIA, ce ne sono alcune che emettono di certo
inquinanti, come per esempio i metalli pesanti, che tuttavia non sono mai stati
monitorati nel nostro territorio. E ricordo che Arpa si è impegnata in sede di conferenza
di servizi nella primavera del 2012, ad eseguire quanto meno un monitoraggio di un
paio di mesi per la rilevazione di metalli pesanti nella nostra zona industriale. Io evito
completamente di parlare della questione centraline e rilevamento delle concentrazioni
di inquinanti atmosferici. Evito completamente di farlo, ponendo una domanda che è
questa, secondo voi i limiti di legge tutelano veramente la salute umana? Il Professore
Assennato da medico e da epidemiologo conosce bene la risposta a questa domanda, e
la risposta è no. Vi faccio un esempio. Secondo la American Cancer Society, un
aumento della concentrazione di particolato di soli 10 microgrammi a metro cubo, per
esempio passando da 25 a 35, saremmo sempre abbondantemente al di sotto del limite
di legge che è 50, però la percentuale di rischio per un tumore del polmone
aumenterebbe dall'8 al 14 per cento. Ed è ovviamente una percentuale proporzionale. E
allora non possiamo fare a meno di fare anche alcune considerazioni dal punto di vista
sanitario. Gli ultimi dati epidemiologici di mortalità resi disponibili dall'osservatorio
epidemiologico regionale, e riferiti al periodo 2006 - 2009 mostrano eccessi di mortalità
per i modugnesi rispetto alla media regionale sia per patologie neoplastiche, in
particolare nel sesso femminile che mostra una mortalità per tumori maligni superiori
del 7 per cento rispetto alla media regionale, che per alcune patologie non neoplastiche,
come ad esempio il diabete e si è già parlato delle malattie croniche delle basse vie
respiratorie....
PROFESSOR ASSENNATO: La mortalità per tutte le cause?
DOTTOR DI CIAULA: Prego?
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PROFESSOR ASSENNATO: La mortalità per tutte le cause?
DOTTOR DI CIAULA: La mortalità per tutte le cause presenta un lieve eccesso di
circa il 3 per cento, c'è un SMR superiore di circa il 3 per la mortalità per tutte le cause.
Nel caso di tutte le patologie, nel caso... scusatemi. Nel caso... scusatemi...
PRESIDENTE: Silenzio, Catucci per cortesia.
DOTTOR DI CIAULA: Come il Professor Assennato sa, nel caso di tutte le patologie
per le quali sono stati rilevati eccessi di mortalità, compreso il diabete, sono ben noti in
letteratura internazionale, rapporti di causalità con sostanze inquinanti emesse nel nostro
territorio. Dunque è scontrato che qualunque nuova pratica potenzialmente in grado di
incrementare le concentrazioni ambientali di inquinanti dovrebbe essere evitata,
soprattutto per la tutela di gruppi a rischio particolarmente suscettibili agli effetti
dell'inquinamento, perché non siamo tutti ugualmente suscettibili. Una cosa è il rischio
che corre un adulto in buona salute di 70 chili, altra cosa è il rischio che corre un
bambino, un neonato, un feto, un anziano, una donna in gravidanza, un soggetto affetto
da patologie croniche. Particolare precauzione andrebbe presa, andrebbe adottata anche
alla luce delle particolari preesistenti criticità ambientali e sanitarie del nostro territorio.
Considerati i presupposti emissivi ambientali e sanitari sino ad ora esposti, è rilevante
l'assenza nella documentazione presentata nell'ambito del procedimento regionale di una
adeguata analisi delle ricadute di carattere sanitario. La VIA infatti che ci apprestiamo a
prendere, ci apprestiamo ad affrontare è uno strumento inadeguato a prevedere le
potenziali ricadute sanitarie dell'impianto, che potrebbero invece essere adeguatamente
e con precisione definite utilizzando altri appositi strumenti epidemiologici basati
sull'analisi del rischio, auspicabili anche ai sensi dell'articolo 216 del testo unico della
legge ambientale sanitaria e di alcune direttive europee. In ultimo nell'ambito delle varie
possibilità gestionali di trattamento delle materie plastiche, che dovrebbero alimentare
l'impianto Ecofuel non può non tenersi conto delle indicazioni di legge in merito alla
gestione dei rifiuti e degli indirizzi gestionali adottati ufficialmente dal Comune di
Modugno con l'adesione alla strategia rifiuti zero. A proposito di riciclo di materia il
comma 1 articolo 184 ter del 152/2006 sancisce che le scelte in tema di gestione dei
rifiuti vanno compiute in base al principio che l'utilizzo della sostanza e dell'oggetto,
virgolettato, "non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o sulla salute
umana". Tale caratteristica in base a quanto sino a ora descritto non può essere applicata
all'impianto proposto da ECOFUEL Apulia srl, potrebbe invece essere perfettamente
applicata ad altra tipologia impiantistica, in particolare a impianti di trattamento a
freddo delle stesse frazioni plastiche che l'Ecofuel vorrebbe trattare. Tali impianti che
sono già realizzati e funzionanti in altre zone di Italia, consentono alla produzione di
sabbia sintetica, manufatti plastici, profila destinati ad arredo urbano. E a differenza
dell'impianto proposto dalla Ecofuel hanno il vantaggio di un non prevedere trattamenti
termici con le emissioni inquinanti, e dunque sono sicuramente preferibili in termini di
sostenibilità ambientale. Questa inoltre sarebbe l'unica alternativa gestionale
compatibile con le scelte del Comune di Modugno, che ha deliberato, vi ricordo, e
comunicato ufficialmente alla Regione Puglia già nell'anno 2012 di voler intraprendere
anche insieme agli altri Comuni del nuovo ambito territoriale, il percorso verso il
traguardo rifiuti zero. Questo percorso intende favorire qualunque pratica nella gestione
dei rifiuti che preferisca il recupero sostenibile di materia a quello insostenibile e
dannoso di energia, tra due opzioni, una anche soltanto potenzialmente dannosa, nel
nostro caso la depolimerizzazione, e una completamente sostenibile che è il trattamento
a freddo delle stesse materie plastiche, non solo le scelte gestionali del nostro Comune,
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Città di Modugno – Atti del Consiglio Comunale
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ma anche il principio di precauzione, la logica e perfino l'etica non dovrebbero rendere
difficile la scelta. Abbiamo già avuto sufficienti dimostrazioni che la comunità
modugnese farà tutto il possibile perché la scelta sarà quella giusta. In conclusione, da
cittadino modugnese, prima ancora che come rappresentante della società nazionale che
rappresento, mi permetto di proporre che questo Consiglio Comunale alla luce di quanto
fino ad ora descritto, e del dibattito in corso, esprima in maniera ufficiale e
incondizionata mediante specifica e motivata deliberazione, la propria contrarietà alla
realizzazione dell'impianto proposto da ECOFUEL Apulia srl sul territorio di Modugno,
e trasmetta l'atto con urgenza al Comitato Regionale di Valutazione di Impatto
Ambientale. Nella nostra regione, come il Professor Assennato sa bene, l'assurda
esperienza di Taranto ha dolorosamente dimostrato come e quanto la salute umana
possa essere considerata un bene negoziabile da barattare in quantità indefinita con
offerte imprenditoriali insostenibili e dannose. La stessa storia di Taranto ci ha
dimostrato come questa assurdità possa essere sostenuta da una politica che ha come
obiettivo primario l'interesse imprenditoriale e il bene privato di pochi, invece del bene
comune. Chiedo pertanto con il massimo rispetto che la nostra amministrazione
comunale accolga le richieste della cittadinanza, dimostrando che i modugnesi sono
capaci di disegnare e seguire altre strade e altre priorità, basate sul rispetto delle persone
e dell'ambiente in cui vivono. Grazie.
(Applauso da parte del pubblico).
PRESIDENTE: Grazie Dottor Di Ciaula. Chiedo alla signora Iacobone per conto del
Comitato Pro Ambiente e alla Dottoressa Calò se vogliono intervenire. Chi delle due
per prima? Prego signora Iacobone.
SIGNORA IACOBONE: Prima di tutto mi presento, sono la signora Iacobone,
rappresento il comitato Pro ambiente che rappresenta questa cittadinanza. Ringrazio
l'amministrazione che ha dato la possibilità ai cittadini di avere voce in questo Consiglio
Comunale. Prima di tutto mi permetto molto umilmente da cittadina profana in materia,
ma che segue attentamente, l'andamento di queste vicende, di fare una piccola
considerazione al Dottor Assennato. Lei prima parlava di disservizi, anzi lei ha parlato
di defaillance, io li chiamerei disservizi pubblici. Perché nel nostro caso un disservizio
del genere c'è costato la moratoria, e non saremmo qui in questo momento né a parlare,
avremmo tutelata la nostra situazione ambientale, essendo ancora non ben stabilita
chiaramente dalle letture e da tutto quello che si evince precario, potendo nel futuro
avere una percezione migliore di quelli che erano i passi che avremmo dovuto fare.
Quindi. Tra l'altro noi cittadini dovremmo essere tutelati da... Allora, lei ha parlato
prima di piccole defaillance di centraline che non funzionano, prego? ... di Sorgenia. Ma
sono sempre, sono sempre da voi seguite, giusto? Quindi non è Sorgenia responsabile
della ... ma il poliziotto dovrebbe ribadire là azienda di mettersi in regola, eh, è il
poliziotto che deve fare rispettare le leggi, giusto? No?...
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): Noi comunichiamo al Ministero
dell'Ambiente …
SIGNORA IACOBONE: Va bene.
PRESIDENTE: Il pubblico per cortesia!! Signora Iacobone prosegua il suo intervento.
SIGNORA IACOBONE: Va bene, niente. Mi scuso se sarò ripetitiva perché il Dottor
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Di Ciaula ha già fatto delle premesse che io volevo proporre e semplicemente perché
sono i capisaldi delle osservazioni che il comitato Pro Ambiente ha presentato insieme
alle altre associazioni. Quindi come è noto, sappiamo appunto che nel centro abitato di
Modugno, nella periferia del centro abitato di Modugno, in via delle Mammole, si
intende attivare questo stabilimento di depolimerizzazione della plastica, su iniziativa
della società Ecofuel Apulia. Tale industria come ha già detto il Dottor Agostino è
ritenuta altamente pericolosa dalle leggi sanitarie, e per questo classificata come
industria insalubre di prima classe, secondo il decreto ministeriale della sanità del 5
settembre del 1994. Come è stato già detto, ma lo ripeto anche perché ritengo che sia i
presenti, alcuni presenti e molte persone che ci seguono, non hanno la minima idea di
che cosa sia questo impianto. Quindi un attimino di pazienza, ripetiamo quelle che sono
le sue precarietà. Userà abbiamo detto grossi solventi e aditivi chimici nell'attività di
depolimerizzazione. Porterà l'industria in oggetto a emettere per anni e di seguito
quantità rilevanti di sostanze che citiamo per brevità nei seguenti gruppi, perché se
dovessimo fare l'elenco non finiremmo mai: Particolato totale e solido e particolato
totale sospeso. Sostanze tossiche persistenti, polveri sottili, idrocarburi, policiclici e
aromatici, oltre a emissioni di sostanze organiche volatili. Sottolineato che i dati sulle
emissioni di sostanze organiche volatili, nel particolare sono solo ipotizzati dalla
Ecofuel Apulia attraverso un autocontrollo, e non hanno validità statistica, giusto?
Poiché si riferiscono a misure eseguite in uno spazio temporale troppo limitato, scelto
unicamente dall'industria come metodo per rappresentare il fenomeno emissivo con
forme congruenti a una verifica ARPA. Pertanto si rendono necessarie misure di
prevenzione e protezione atte a impedire lo stato di incompatibilità sanitaria e
ambientale, potenzialmente provocato dalla attività della ECOFUEL Apulia nel centro
abitato e nel territorio di Modugno. Anche perché l'impianto di depolimerizzazione
della plastica è tra quelli classificati a rischio di incendio rilevante, in quanto sono
presenti sostanze pericolose in qualità uguali o superiori a quelle indicate nell'allegato
primo del decreto legislativo 334 del 1999, la tristemente famosa direttiva Seveso. Atto
a prevenire incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitarne le
conseguenze per l'uomo e per l'ambiente. Inoltre di alcuni inquinanti non sono stabiliti i
limiti di emissione, infatti non sono rilevabili all'esterno, oppure si formano da
interazioni con altre sostanze nell'atmosfera, creando composti secondari ancora più
dannosi, e si sommano alla sostanze che sono già presenti. Quella della sommatoria,
aggiungiamo noi degli inquinanti esistenti sui territori, è una grave carenza presente
nelle leggi che regolano l'approvazione di nuove attività inquinanti. Non considerando
la relazione oltre che la sommatoria di tutte quelle sostanze che si combinano formando
un bel cocktail velenoso per la nostra salute. È necessario quindi considerare come false
le motivazioni che alcuni per interessi oscuri, o per pura disinformazione tendono a
valorizzare le opportunità di tale insediamento industriale come un toccasana per lo
sviluppo di un'area industriale in declino, come valido apporto alla soluzione della crisi
economica della stessa. Niente di più falso, l'azienda Ecofuel Apulia ha interessi privati,
con titolarità estera, e promuove uno sviluppo che non è ecosostenibile. Per esempio la
stessa plastica, come ha già detto il Dottor Di Ciaula, potrebbe essere oggetto di
produzione di materiali di riciclo con trattamenti meccanici a freddo, a Vedelago potete
vedere un esempio eccellente, sono privi di emissioni, contribuiscono alla soluzione
ecosostenibile dell'annoso problema dello smaltimento dei rifiuti, che per noi è un
problema serio, garantendo uno sviluppo commerciale e anche economico dell'area, e
anche un importante incremento dell'occupazione. Ben più consistente dei circa 17 posti
di lavoro offerti dalla società Ecofuel, e affidati per lo più a soggetti che per motivazioni
varie non appartengono al nostro territorio. Tali necessità e criticità sono state colte dal
Sindaco di Modugno, che noi ringraziamo, il Dottor Nicola Magrone che in data 25
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Seduta del 5 Marzo 2014 - Pagina 30
febbraio ha attuato una pregevole iniziativa nella sua autorevole veste di garante della
salute pubblica, emanando l'ordinanza che sospende i nuovi processi di impianti
industriali e produttivi che contribuiscono a apportare un aumento degli inquinanti fino
all'entrata in regime della nuova rete regionale di rilevamento della qualità dell'aria. Il
comitato pro ambiente in questa battaglia, che è solo all'inizio di un percorso, ritiene che
sia indispensabile l'unione di tutte le forze politiche amministrative civili appartenenti a
questa comunità. Pertanto propone a questo Consiglio Comunale di esprimersi compatto
in maniera altrettanto chiara e determinata nell'intento di supportare la moratoria
sindacale e le iniziative che saranno necessarie per difendere un diritto sancito anche
dalla nostra Costituzione Italiana, nell'articolo 41, che recita:," L'iniziativa economica
privata è libera, ma non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da
arrecare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana". Grazie.
(Applauso da parte del pubblico).
PRESIDENTE: Grazie signora Iacobone. Dottoressa Calò prego.
DOTTORESSA CALÒ: Un intanto buonasera, sono il Vice Sindaco di Bitonto, e porto
i saluti della mia città. Ringrazio per l'invito, perché credo che oggi non si possa più su
questi temi ragionare a compartimenti stagni, perché le particelle inquinanti non hanno
muri e quindi si espandono. Quindi ecco queste iniziative aperte sono assolutamente da
sponsorizzare e da replicare. Io per la verità arrivo qui questa sera solo come
ascoltatrice più che come relatrice, anche perché proprio solo ieri mi hanno detto di
questo incontro, e questa mattina è arrivato il documento che ho letto molto
velocemente. Una riflessione molto veloce mi veniva in questa sede qui da porgere. Noi
stiamo, dobbiamo cercare di trovare la quadra forse su tre elementi che sono tutti beni
comuni, l'ambiente, la salute, e il lavoro. E quindi riuscire a trovare sintesi, a fare
sintesi, a trovare delle risposte sostenibili, perché questi tre beni comuni e diritti di cui
godiamo, e che la Costituzione garantisce per noi, è insomma la grande sfida di oggi.
Questa sera ascoltandovi pensavo che almeno per i Comuni che fanno parte dell'ASI,
perché come mi diceva la Presidente del Consiglio questa sera sono state chiamate le
città che fanno parte dell'ASI, certo sarebbe interessante poter portare avanti su questi
problemi un indirizzo politico comune. Perché non è possibile oggi fare altrimenti. Le
direttive europee sono chiare in questa direzione, ma anche poi ai vari livelli, a scendere
dall'Europa, fino a noi, insomma gli indirizzi ci sono, e forse dobbiamo avere il
coraggio e la determinazione di dare concretezza a questi indirizzi anche compattandoci
e lavorando insieme. Ascoltando ho, per esempio, colto alcune note concrete su cui si
può lavorare sul nostro territorio, appunto, della zona ASI, e nelle città che ne fanno
parte, come queste centraline di rilevazione possono essere distribuite e fatte funzionare
non a livello episodico ma sistematicamente. Certo noi a Bitonto non viviamo
l'emergenza di Modugno, sentivo, registravo qui che il 70 per cento del territorio di
Modugno è in zona industriale, noi abbiamo un territorio più esteso però a vocazione
rurale. Quindi diciamo le nostre problematiche sono un po' differenti, però noi
confiniamo con il territorio di Modugno, e quindi di rimando viviamo queste
problematiche. E in ottica di prevenzione è opportuno appunto concordare. Oppure un
altro elemento su cui lavorare insieme è vedere come si dice qualcuno rilevava la
conflittualità esistente tra la programmazione della zona ASI e i nostri strumenti
urbanistici. Sarebbe interessante capire come queste programmazioni possano non
contrastare, e quindi anche questa regolamentazione degli interventi sul territorio
potrebbe essere anche un percorso da fare insieme. Ecco io mi sento di poter fare queste
osservazioni. Poi rispetto a quanto diceva il Professor Assennato circa la percezione del
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rischio e dell'evidenza tecnico scientifica sì, è vero questo, però molte volte ci capita
che questa evidenza, le evidenze tecnico scientifiche forse non sempre, perché sono di
diversa natura le evidenze tecnico scientifiche rispetto a quelle dell'ARPA, rispetto a
quelle che fa magari, si fa in campo medico e così via. Allora le evidenze tecnico
scientifiche sono magari a compartimento stagno, e tante volte non sono viste in
un'ottica sistemica. Ecco a me sembra di poter dire questo, e chiudo. Vi ringrazio per
questa opportunità.
(Applauso da parte del pubblico).
PRESIDENTE: Grazie a lei Dottoressa. Medo che gli interveti da parte degli ospiti
siano terminati, in quanto il Dottor Pace dell'A.S.L. è andato via, quindi. Sindaco vuole
intervenire lei?
SINDACO: Rapidamente, ma veramente rapidamente precisare alcune cose prima che
si arrivi non so a quale approdo questa sera. Vorrei approfittare della presenza del
Professor Assennato per fargli fare una piccola visita, gita turistica oltre che nel mondo
scientifico anche nel mondo giuridico e giudiziario, giacché è venuto anche a
raccontarmi queste lezioni, di cui la ringrazio. Lei è maestro in tutto, come si sa, come si
sa. Quando noi diciamo che c'è una situazione di incertezza nella rilevazione dei dati lo
diciamo, lo abbiamo detto, lo ripetiamo, lo ripeto al suo cospetto, prendiamo questi
concetti dalle sue parole e dai suoi scritti. Non ce li siamo inventati noi. L'esperienza
precedente a quella della ordinanza del Sindaco dell'epoca, del 2010, che era un po',
aveva il senso della mia ultima ordinanza, si basava, quella, su dati scandalosamente
gravi che lei aveva segnalato. Non venga qui a raccontare la favola della scienza esatta
che lei come me, come punto di riferimento che è indiscutibile, lo scienziato si basò su
quella, la Sorgenia non è andata via di lì chissà come, non è stata investita da questo
problema, è stata investita anche da quelle analisi che lei raccontò come drammatiche, e
non abbiamo noi collegato la situazione, il problema della salute al problema dei dati
che emergevano allarmati, allarmanti, erano dati che aveva dato lei, non li ho dati io. Li
ha dati lei. Dopo a fatto compiuto ha detto "scusate erano sbagliati, scusate erano
sbagliati." Riconoscimento di un errore che ferisce a morte il tono autorevole e sacrale
della parola dello scienziato. Chiaro? Gli fa onore, gli fa onore, gli fa onore... Gli fa
onore il riconoscimento dell'errore compiuto, ma riconosciuto questo onore, resta il
problema nostro. Se erano allarmanti, è fu un errore, poi dopo vogliamo sapere dove ci
fermiamo? Non sono allarmanti, sono allarmanti, sono bravi, sono buoni, sono vecchi i
dati? Che cosa sono? Questa incertezza è continuata non con parole mie, con parole sue,
non mie, sue anche dopo. Per 6 mesi non abbiamo avuto il piacere del funzionamento di
nessuna delle centraline...
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): Non è vero.
SINDACO: Scusi Professore...
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): E ma non può dire falsità!
SINDACO: Esattamente quello che non può fare lei e che ha fatto abbondantemente
fino ad ora, perché noi siamo liberali, facciamo dire tutto.
PRESIDENTE: Professore Assennato magari...
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PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): … con rispetto! Andiamo.
PRESIDENTE: No, può anche decidere di prendere... Può dibattere... Al termine
dell'intervento può dibattere...
(VOCI FUORI MICROFONO).
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): E ma non può dire falsità!
CONSIGLIERE (voce fuori microfono): … può replicare…
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): … alle falsità non si replica.
SINDACO: Lei non è la prima volta che parla così di falsità, non è la prima volta che
usa questo termine, l'ha scritto anche in dichiarazioni pubbliche, e sta insistendo,
ripete....
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): … utilizzate una volta vent'anni
fa, se lo ricordi!
(VOCI FUORI MICROFONO)
PRESIDENTE: Silenzio il pubblico!
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): … però vent'anni fa …
SINDACO: Non ho capito.
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): … io ero Consigliere di
Amministrazione all'Università…
PRESIDENTE: Professore Assennato chiedo scusa!!!
SINDACO: Ma è venuto qua a fare la polemica con me, ma chi è questo? Ma questo va
identificato, è sotto mentite spoglie, chi è?
PRESIDENTE: Professore Assennato ... Quindi lei è venuto per questo stasera?
SINDACO: Attenzione a cosa? Non faccia il minaccioso "attenzione" a cosa? Non ho
paura di lei!!! Lo capisce o no?
(Applauso da parte del pubblico).
PRESIDENTE: Il pubblico!
SINDACO: Ma guarda un po'. ... Mi fa finire per favore?
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): … "non ho paura di lei."
CONSIGLIERE (voce fuori microfono): Però faccia finire l'intervento.
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PRESIDENTE: Faccia concludere l'intervento al Sindaco, e potrebbe anche decidere di
replicare, nessuno glielo vieta.
SINDACO: Presidente se io non sono, se non ci sono le condizioni per essere garantito
nella mia esposizione mi siedo e non parlo più. Mi siedo e non parlo più.
PRESIDENTE: Prego Sindaco.
SINDACO: Che cosa è questa cosa? Sto dicendo ancora una volta è vero o non è vero
che anche dopo l'incidente famoso riconosciuto come un errore che portò però anche a
una serie di conseguenze fino a quella ordinanza del Sindaco del 2010 che si poggiò, si
poggiò proprio su quei dati. Così fu motivata quella. Ecco perché è diversa dalla nostra,
ecco perché non si poteva. Va bene, non glielo dico perché... Piero parliamo come se
stessimo da soli. Quella ordinanza si basava e si fondava sui dati allarmanti dati
dall'ARPA. Quella ordinanza è stata revocata formalmente, poi i dubbi lasciamoli ad
altra sede, è stata revocata perché nel frattempo era stato detto "erano sbagliati".
Abbiamo questo dato. E anche dopo, anche dopo ci siamo imbattuti in questa situazione
di costante incertezza. Addirittura per 6 mesi il vuoto assoluto. Il problema quale è? Lei
mi deve consentire, io le chiedo scusa se lei si arrabbia, le chiedo io scusa se lei si
arrabbia perché io la vorrei sereno, perché mi preoccupa per quei dati che andrà ancora
a raccogliere, capisce? La voglio sereno. Eh! Non si agiti. Ma le devo chiedere: ma la
distinzione tra precauzione e prevenzione ci è chiara, ci è chiara? Guardi che non è tanto
facile, perché la prevenzione presuppone una situazione contingente, nitida, definita che
se faccio questo mi capita questo. La precauzione significa che è potenziale, o non ho
elementi sufficienti, questo è il concetto, non ho elementi sicuri per poter dire non
accadrà se faccio questo o questo. La precauzione è una difesa avanzata rispetto alla
prevenzione. Di fronte ad una situazione nella quale il dato è mai certo, è sempre come
dicono ormai tutti "ballerino", non è una scelta mia come se fossi un Sindaco impazzito.
Io le auguro di avere un Italia piena di Sindaci impazziti da questo punto di vista, e non
di Sindaci tolleranti, se non omertosi, se non conniventi su queste situazioni. Lei viene
qua e mi viene a fare queste sparate. La precauzione è un dovere previsto ormai dalle
norme, è una categoria giuridica, è un avamposto della prevenzione che viene dopo. C'è
questa certezza? Non c'è questa certezza? In una situazione come questa dice proprio,
non il TAR, quello che frequenta lei, io non lo conosco il TAR di Taranto, queste
sentenze che lei cita. Il Consiglio di Stato dice è un dovere, non si può attendere finché
la scienza scoglie il nodo, non si può. Non è consentito attendere. Vediamo se nel tempo
risolvono il problema e fanno un accertamento definitivo. Nel frattempo se il dubbio
c'è tu devi intervenire, mi dispiace molto. Capisco che lei mi vuole vedere in galera,
come ha auspicato questa sera. Lo capisco. Però le devo ripetere: non è così. Lei
sbaglia. Io ho, il Sindaco ha il dovere di intervenire quando c'è una incertezza anche
solo scientifica sulla situazione reale dell'inquinamento, del pericolo e così via, e tutti
questi elementi che noi sappiamo. Noi abbiamo fatto questo con questa sofferenza,
perché a me non piace il fondamentalismo anche ambientalistico, non è il mio caso.
Anche su questo piano, anche il Presidente, chi è il Presidente della Confindustria, dice
"vuole ammazzare tutte le fabbriche", anche durante la campagna elettorale dicevano se
vince Magrone chiuderà i negozi, se vince Magrone chiuderà le chiese, chiuderà i
campanili, sbarrerà tutto. Queste stupidaggini, queste idiozie che circolano. Anche lui
dice così "vuoi ammazzare le fabbriche". Io voglio ammazzare le fabbriche? Lui le
ammazza come mestiere le fabbriche, basta dare un'occhiata in giro per vedere come
hanno ridotto l'Italia dal punto di vista dell'industria, non c'è più, tutte chiudono. Io lo
vedo, io lo vedo, caro Professore, la mattina faccio ricevimento, gente che viene morta,
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viene disperata. Arriva il Presidente della Confindustria: "Magrone vuole chiudere tutte
le fabbriche". Ma le pare raccontabile una cosa del genere? Mi dispiace, ma se la
fabbrica deve essere un prezzo, la morte per avere la falsa occupazione, la falsa, qui c'è
anche il caporalato, non ne parliamo, siamo in un paese che lei non conosce. Se noi
dobbiamo accettare che dobbiamo mettere a repentaglio perché non abbiamo il dato
certo, la prima è sbagliata, la seconda è parziale, la terza non è ancora sicura, c'è una
situazione nella quale il dato non è accertato. Mi dispiace, in quel momento tu sei
nell'adempimento del tuo dovere: in attesa io non attendo, in attesa io impedisco.
Appena lei mi farà la cortesia di esercitare fino in fondo le sue note capacità scientifiche
me lo comunichi. Io quella ordinanza me la mangio, la distruggo per la felicità del dato
che lei mi dovesse dare "è tutto a posto". Ma non raccontato così tra noi, con la stessa
ufficialità con la qual ha detto che non sono sufficienti tutto quello che è stato fatto fino
a ora. Consigliere Sanseverino la Ecofuel, questo è un dettaglio che sembra marginale,
non è apparsa da noi nell'estate del 2010. Lei vede nell'estate del 2010 il momento più
turbinoso.
PRESIDENTE: Estate 2013 diceva la Consigliera Sanseverino.
SINDACO: 2013, chiedo scusa. Lei cala tutto nell'estate perché è l'estate del lutto, è
l'estate torbida perché siamo arrivati noi. Allora tutto il male è accaduto tutto nell'estate
luglio - agosto, luglio - agosto, luglio - agosto. Mi dispiace, Dottoressa, mi dispiace, non
faccia così, non è del 2013, si è affacciata nel 2009, lo comprende questo? Questo, per
mutuare il linguaggio del Professore, è un dato scientifico, chiaro? È un dato scientifico,
proprio questo. Nel 2009, se lo scordi questo maledetto 2010. Io mi dimetterò per
renderle felice la vita, per togliersi il ricordo del 2010…
PRESIDENTE: 2013.
SINDACO: la voglio liberare, la voglio liberare da questo incubo, non sopporto più la
sua infelicità, lo capisce questo, lo comprende? 2009, 2009 si affaccia, come oggi
abbiamo accertato che si è affacciata una ennesima azienda, e io lo so, si dirà dove era
lei quando? Sono qui, l'abbiamo pizzicata già, l'abbiamo già individuata, abbiamo già
accertato, abbiamo già fatto. Quindi non è una cosa da niente dire si è affacciata a
Modugno nell'agosto, c'è stato uno, e chiudo, c'è stato uno scritto, un parlato, ma non è
importante, che ha detto "se il Sindaco questa ordinanza l'avesse fatta a luglio avrebbe
forse impedito tutto questo strascico." E certo, e certo. Ma la comicità straordinaria di
questa affermazione la comprendiamo. Cioè a luglio si stava per insediare il Consiglio
Comunale, se l'avessi fatta a luglio, dovevo fare a luglio, prima di entrare qui,
l'ordinanza sulla Ecofuel, io. Ecco perché vede tutto nell'estate del 2013 lei, questa è la
malattia. No, no, lasci perdere, lasci perdere scusi. Ma non è così. Guardi le sto
contestando che non è nel 2013 ma è nel 2009. Lo comprende questo, è un dato
questo?...
CONSIGLIERE SANSEVERINO (voce fuori microfono): Non riesco a comprendere …
SINDACO: Non capisce la differenza 2013 2009? Gliela rispiego, non c'eravamo noi e
c'eravate voi, questa è la differenza. Lo capisce, lo comprende questo?
CONSIGLIERE SANSEVERINO (voce fuori microfono): Sindaco capisco la sua …
SINDACO: Allora andando avanti per quanto mi riguarda, per quanto mi riguarda, noi
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abbiamo dato esecuzione a un obbligo tassativo, ormai abbiamo recepito le regole
europee, ormai non è che andiamo avanti come un popolo primitivo, le sappiamo queste
cose, se le so anche io pensi un po'. Sappiamo che il dovere della precauzione, delle
misure di precauzione sono avamposti rispetto alla tutela reale, concreta di un pericolo
individuato e accertato. È una difesa anticipata che si deve fare. D'altra parte se fosse
così e perché non hanno protestato nel 2010 contro, nessuno, contro l'ordinanza del
Sindaco di allora? Perché? Perché? Io questo Presidente della Confindustria
vivacissimo, giovane Presidente, non lo so, non lo so perché si è arrabbiato ora? Ha 20
anni? Perché si è arrabbiato ora? È stato 3 anni, 4 anni con quella ordinanza, con quella
ordinanza. Poi l'hanno revocata, grazie al riconoscimento dell'errore fatto dalla ARPA
prima, e le cose sono continuate così, noi ci siamo trovati in questa situazione di
incertezza. Io non sono dell'avviso di essere in grado di dire c'è questo inquinamento,
l'aria è in queste. Io denuncio la insufficienza del informazioni tecniche e scientifiche da
mettere a disposizione del Comune, questo rilevo. Giuridicamente, prima di lasciarci
prendere dalla foga di vedermi andare con i miei piedi nella Procura di Taranto che lei
conosce tra l'altro, io non la conosco, non l'ho mai frequentata. Prima che si avvii questo
percorso che vada a rispondere, devo dire che per quanto mi riguarda il dato essenziale e
storico che c'è questa incertezza che lei anche questa sera personalmente ha ribadito, ha
riconfermato nella sua - si dice - saltellanti.
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): Parla da P.M. eh.
SINDACO: Sì, ho capito che lei li odia i P.M., anche io li odio i P.M. … Ma guardi io
sono tenero, sono molto più tenero di lei, odio i PM e sono innamorato di lei, pensi un
po', pensi un po'! Si porti a casa questo innamoramento segreto e non lo dica a nessuno.
D'accordo? Un'ultima cosa volevo dire, perché si discute di questa possibilità di atti di
indirizzo che sono due parole, tre, "atto di indirizzo", assurda, una facilità di uso e
consumo veramente spaventosa. Oramai tutti fanno atti di indirizzo, vede circolare qua i
Consiglieri, ognuno mette fuori il suo atto di indirizzo. Non è così. Non è un caravan
serraglio questo posto. Questo posto ha le sue regole. Questo posto al di là delle volontà
grossolanamente espresse, da me per primo, ha le sue regole. In Consiglio Comunale
aperto abbiamo il piacere, io sono contentissimo di avere il Vice Sindaco, ne avrà fatte
forze, ne avrà viste qualcuno, qualche Consiglio Comunale aperto. Il concetto, adesso io
mi sono allontanato da Piero e mi apparto con lei un attimo, per mia fortuna è meglio,
voglio dire, lei ha visto mai un Consiglio Comunale aperto? Non è deliberante, non
delibera, non può deliberare. E perché non può deliberare? Perché l'organismo che deve
deliberare deve essere quello precostituito per legge, non mutevole. Questa è
un'assemblea cittadina alla quale partecipa il Consiglio Comunale, questo è. È
un'assemblea cittadina alla quale l'Assessore è stato invitato ed è venuto, io sono stato
invitato e sono venuto, a casa nostra, ma è un'assemblea che non ha capacità e
legittimità a deliberare un bel niente. Io sono non convinto, chiederò anche al Segretario
Generale, … al Segretario Generale. Chiederò al Segretario Generale se dico balle o è
così, ma lo sappiamo tutti che non è deliberante. Questo Consiglio serve a dibattere, a
discutere, a approfondire, a sentire il Professore, a sentire le sciocchezze che dico io, le
saggezze che dicono gli altri, è fatto per questo, per farsi un'idea. Gli atti di indirizzo
sono un atto di carattere ufficiale che vanno inseriti nei procedimenti. Al prossimo
Consiglio presentate tutti gli atti di indirizzo che volete. Io non voglio nemmeno capire
il contenuto di questi atti. Ma non posso consentire e essere d'accordo nel fare aprire
questa prassi che si fa un un'assemblea pubblica composta da, e se invece di loro c'erano
30 persone e così a caso? chi si trova si trova, vota, approva, disapprova? Non è così che
funziona. La democrazia è rigidità nelle regole. Avvocato Ruccia è così e no? Si può
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fare un'udienza chi viene chi viene? Si può fare così? Si può deliberare? Non si può
deliberare così. Il Tribunale quello è quello, quello è quello, noi qui, è questa storia, è
quella di un Consiglio aperto, questa è un'assemblea, una assemblea alla quale partecipa
anche il Consiglio Comunale, anche la Giunta, ascolta, sente, può depositare un
documento, può mettere un'indicazione, può fare una mozione, così, vostra, per conto
vostro. Ma l'atto di indirizzo riguarda il Consiglio Comunale nella sua funzione
istituzionale. Bisogna che lo si presenti nei modi di legge. Io non ho nessun motivo per
oppormi. Ho intravisto da qualche verbale, quello del comitato della Commissione
Ambiente. Ma quello non è un atto di indirizzo, quello è un atto di sbandamento
generale nel senso che dice tutto, è una enciclopedia. Tu dici giacché la dobbiamo dire
una cosa diciamola tutta e non se ne parla più. Giusto, giusto. Però chi la riceva lo
ammazzi. Io questa mattina ho rischiato un colpo apoplettico, perché ho detto quante
cose devo fare? L'aria, i monti, i grilli, il mare, i sotterranei, i sotterfugi, addirittura si
parla di transfrontalieri, manco che stiamo a Bolzano. Veramente è una cosa veramente
da…, l'atto di indirizzo, Libero, è un atto di indirizzo che dà un indirizzo preciso su una
cosa o due da fare, non è una enciclopedia. Allora, ma ne discuteremo nel Consiglio
Comunale, ne discuteremo nel Consiglio Comunale fisiologico e potrete presentare tutti
gli atti di indirizzi che volete. Io se viene strutturato così certamente non mi presterò a
votarlo, perché è un enciclopedia raccattata da tutte le parti, non si può fare una
delibera. Mentre in questa sede io credo di poter dire che la nostra assemblea che è stata
finora interessante, utile per le cose, anche per le cose, per carità, che ha detto il
Professor Assennato, per le altre che ho sentito. Sono cose importanti che abbiamo
sentito. Come si conclude questa assemblea? Avendo imparato questo. Punto. Avendo
imparato tutto questo. Dopo di ché ognuno di noi è libero di fare un'interrogazione, di
fare una petizione, di fare un atto di indirizzo, di proporlo, ma nella sede del Consiglio
Comunale fisiologicamente inteso. Nessun organo deliberante può essere esposto alla
mutevolezza della sua composizione, nessuno. Non si può fare, non è consentito proprio
che oggi è così, domani ne facciamo un altro, è un altro pezzo di comunità che viene,
chi si trova si trova. Non si può degradare. Per questo mi esprimo, il motivo di principio
di regolazione democratica della democrazia. Io mi oppongo fermamente anche alla sola
discussione se si può o non si può presentare un atto di indirizzo. Fermo restando il
diritto di ciascuno, nell'esercizio delle funzioni di Consigliere, di proporla anche
identica a quella che voleva proporre questa sera. Spero di essere stato chiaro, per il
resto se il TAR revoca la mia ordinanza, io sono un Sindaco precario, il TAR è più
precario di me. Comunque come lui ha diritto il TAR di dire che ho sbagliato, io
commenterò. Anche i TAR sbagliano, dopo di ché è finita la polemica. Anche i TAR
sbagliano, come lei pure sa. Tutto il resto lo dobbiamo affidare a questa consapevolezza
che io ho visto crescere, questa consapevolezza attorno al problema. È giusto che ci sia
questa comunità che, ma purtroppo la vedo ferita sempre da questo giochino, giochetto
di proposte, di contro proposte. Se vi posso calmare tutti, io quella ordinanza potevo,
non la volevo fare nemmeno perché pensavo avrebbero detto presenzialismo,
esibizionismo, vero P.M., vero vigile urbano, tutta questa zavorra di luoghi comuni che
sento e così via. Però sono contento invece che la comunità ha raccolto l'importanza di
questo problema, e cerca di dare una mano, partecipa e cerca di dare una mano. Vi
pregherei, davvero vi pregherei, di credermi. Io la ritengo conclusa questa mia presenza
qui in questa sede. Ma io non mi auguro che le ordinanze aumentino. Io mi auguro di
avere tra qualche giorno dei dati che mi consentano di revocarla io. Perché non è che mi
faccio impressionare dal Presidente della Confindustria che ha detto che io voglio
uccidere tutti gli imprenditori. Non è così. Io lavoro perché anche uno in più di
imprenditori ci sia, ci sia, ma che non costi a noi la morte delle persone. Ultimissima, lei
dice che centra la salute? Noi non abbiamo mai parlato di tumori. E chi ci ha dato questa
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guida luminosa? Chi ce l'ha data? Lei. Lei non ha mai parlato di tumori, giusto? Lei ha
detto che le patologie più diffuse, mi riferisco a quelli tutti sbagliati che diceva, le
patologie sono quelle respiratorie, polmoni, e così via. Abbiamo ripetuto quello, non
abbiamo parlato di polmoni. Però affido all'intelligenza dei Consiglieri, come si fa a
dire, a mettere insieme un fenomeno patologico che tocca le vie respiratorie con un dato
allarmante della situazione dell'aria, quindi si mettono in collegamento uno legge
madonna mia dice questo provoca tutto questo. Poi si annullano i dati, ma resta però il
dato epidemiologico, il dato sanitario, il dato di queste patologie che lei ci ha
raccontato, non io a lei. Mi ha mai visto venire da lei con la borsetta con tutti i dati? Io
non sono mai venuto a portarle e cose, Lei me li ha dati questi dati. C'era o non c'era
questa patologia? C'era. Anche questo è un dato che ci deve indurre a dire andiamoci
piano.
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): Lo sto facendo.
SINDACO: Lo sta facendo, ma io sono convinto che lei lo sta facendo. Quello che
vorrei che lei condividesse, veramente glielo dico, glielo dico con amicizia, non so che
cosa ha evocato lei 20 anni fa, non mi ricordo, non ho capito che cosa, che episodio.
Una cosa triste sarà, anche dagli occhi vedo che deve essere una cosa, mi dispiace le
chiedo scusa per allora. Io quello che vorrei che lei comprendesse è che questa
situazione nella quale noi ci troviamo, per me è una attesa lancinante, vorrei che mi
giungesse un dato degno della sua capacità scientifica che mi dicesse: caro Sindaco di
Modugno a Modugno questi problemi, scusi, non ci sono. Carissimo, egregio Professore
la ringrazio, le mando la copia del provvedimento di revoca della mia ordinanza.
Possiamo concluderla così tra noi? Possiamo concluderla? Mi autorizza a revocarla
perché non ci sono le condizioni scientifiche di accertamento di questi dati, mi
autorizza? Io domani la faccio. Che consiglio mi dà? Aspetta un po'. Se mi dice aspetta
un po' io aspetto con l'ordinanza vigente. Se mi fa aspettare due, tre giorni io non revoco
niente finché questa risposta non arriva. Vi ringrazio tutti, soprattutto gli ospiti.
(Applauso da parte del pubblico).
PRESIDENTE: Grazie Sindaco. Per cortesia. Consigliere Ragnini, Consigliere Ragnini?
Chiedo scusa Consigliere Ragnini vuole rispondere adesso Professor Assennato?
Consigliere Ragnini prego.
CONSIGLIERE RAGNINI: Professore, buonasera, Assennato lei ci ha richiamato la
questione dell'inceneritore, quindi ci ha fatto tornare indietro nel tempo, ha detto che
dobbiamo dire grazie all'ARPA se non abbiamo l'inceneritore. Allora devo supporre che
non era un atto dovuto se dobbiamo ringraziare l'ARPA per un atto dovuto, o era un
favore che faceva per cui noi la dobbiamo ringraziare o era un atto dovuto? Questa è
una domanda. Perché se era un atto dovuto, va bene noi la ringraziamo lo stesso…
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): non era un atto dovuto.
CONSIGLIERE RAGNINI: non era un atto dovuto. E cosa ha fatto? È andato oltre? Ha
fatto un rapporto. Oh, ecco, ma esattamente però un anno prima voi, o forse anche
meno, l'ARPA ha dato parere favorevole allo stesso impianto, sì, di Ecoenergia. Aveva
già la valutazione di impatto ambientale. La Ecoenergia, glielo dico sa perché? Perché
quella valutazione di impatto ambientale l'ho fatta annullare io per un vizio di forma
sulle pubblicazioni, conosco tutto il procedimento. Era già stata data valutazione di
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impatto ambientale positiva con un parere dell'ARPA anche, incluso dentro. Lei non si
ricorda, ma io me lo ricordo perché è una di quelle poche cose. E è l'unico caso in Italia
in cui la valutazione di impatto ambientale già rilasciata, Lei si sorprende, ma io capisco
che tra tante storie che avete Taranto, cosa, qui e là, è chiaro che siete confusi e
frastornati, però questa vostra confusione, questo vostro sovraccarico di lavoro perché
capisco perfettamente vi può dare delle valutazioni non precise. Infatti lei non si ricorda
un dato così chiaro che l'anno prima, no, mi faccia concludere, che l'anno prima avevate
dato parere favorevole allo stesso impianto di Ecoenergia nello stesso posto dove
c'erano anche dei vincoli riguardanti il rischio idrogeologico e tutto quanto, avevate dato
parere favorevole all'impianto, dicendo che non c'erano problemi per
quell'insediamento. Ora dice che dobbiamo dire grazie se nell'anno dopo quella
valutazione di impatto ambientale fu annullata dalla Regione che non la voleva
annullare, chiariamo. Non la voleva annullare, l'annullò quando intervenne la
magistratura, che sequestrò i documenti e evidenziò anche quel vizio sulle
pubblicazioni. Perché guardate c'è un aspetto importante in tutti i procedimenti, lei lo sa
benissimo, quando si parla di procedimenti in materia ambientale, il diritto alla
partecipazione del pubblico è un diritto sacrosanto, è uno dei pilastri fondanti di
qualsiasi democrazia. E lì non fu dato, perché non fu dato ampio spazio alle
pubblicazioni, e quindi si ritornò a valutazione di impatto ambientale. Cambiarono le
situazioni, c'era anche la magistratura che aveva il fiato sul collo, perché aveva
sequestrato i documenti e cose, e dobbiamo dire grazie all'ARPA per questo atto dovuto.
Atto dovuto perché fece una relazione in base a quelle che erano le, ah ci fece un favore.
Lei doveva dire che era tutto a posto, l'impianto, va bene poi ce lo spiegherà, va bene.
Lei doveva dire che era tutto a posto, però ci trovò simpatici in quella conferenza di
servizi, e ci diede il parere negativo dell'ARPA. Prendiamo atto di questo. Va bene. Io
ora voglio arrivare, lascio stare questa cosa che mi è stata, ho sentito il dovere di farla
questa nota, ho visto che aveva detto che grazie all'ARPA, io credo che non dobbiamo
ringraziare nessuno, perché se lei l'ha fatto l'ha fatto per fare il suo lavoro.... va bene,
poi mi spiegherà. Il sottoscritto ha presentato le osservazioni come gli altri per quanto
riguarda l'impianto... vuole intervenire? Ah! Per quanto riguarda l'impianto di Ecofuel,
quelle osservazioni erano mirate a fare sottoporre l'impianto a valutazione di impatto
ambientale, perché la Regione qua si voleva scavalcare il comitato VIA, e non
assoggettare a valutazione di impatto ambientale quell'industria … ma ogni tanto dice
qualcosa, lei ogni tanto dice qualcosa, ma mi vuole...?
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): scavalcare non è tanto vero.
CONSIGLIERE RAGNINI: Pareva che la Regione non volesse assoggettare a VIA, era
questo....
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): Ma sempre attraverso il Comitato
VIA.
CONSIGLIERE RAGNINI: Attraverso il comitato VIA. Sì, il comitato VIA non voleva
assoggettare a valutazione di impatto ambientale l'impianto. Oh! Sarebbe bastato
prendere un passaggio dello studio, in teoria eh, poi è chiaro che ognuno ha evidenziato
tante criticità. Però sarebbe bastato prendere un passaggio dello studio presentato da
Ecofuel, dove dicono "noi inquiniamo meno di un inceneritore". Già quello era
sufficiente per fare sottoporre a valutazione di impatto ambientale l'impianto. Ora noi,
io ho accolto piacevolmente, ci mancherebbe l'ordinanza del Sindaco per quanto
riguarda la sospensione di tutti gli impianti inquinanti, ci mancherebbe. Quello che noi
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dobbiamo capire ora, a questo punto... Scusami, e no, non mi sono preparato, non
riesco, perdo il filo. Quello che noi dobbiamo capire è se questa ordinanza deve essere
un punto di arrivo, noi Consiglieri, noi Consiglio, deve essere un punto di arrivo o deve
essere un punto di partenza che ci deve vedere uniti in un contesto ambientale, che ci
deve vedere anche smarcati rispetto alle scelte che sono state fatte in passato? Allora noi
per quanto riguarda tutti gli impianti voglio chiarire un aspetto ben preciso, lo dico ora
alla presenza, mi dispiace che non ci sia il Sindaco, non c'è il Presidente del Consiglio,
l'Assessore all'Ambiente è occupata, Dottoressa? Vorrei essere ascoltato attentamente.
No, va bene. Poiché c'è ancora un'altra azienda che ha presentato proposta di
insediamento, e si chiama Biochemetex, sul nostro territorio, addirittura sul loro sito
portano la realizzazione dell'impianto su Modugno nel 2014, questo impianto è il centro
ricerche di Modugno, in fase di costruzione, noi però non sappiamo niente. Sul sito,
questo si legge si occuperà di studio di processi catalitici per la valorizzazione della
lignina, studi di modellazione e progettazione, ricerca sulle molecole base building
block della chimica dei polimeri, ricerca su combustibili green jet fuel, combustibili
navali. Il centro si estenderà su una superficie di circa 13 mila metri quadri così
suddivisi: uffici 400 metri quadri, laboratori 500 metri quadri, impianto pilota 200 metri
quadri, impianto demo 2 mila metri quadri. La costruzione dell'impianto dimostrativo è
stata parzialmente finanziata dalla Regione Puglia." Quindi ci sono sempre questi
interessi. Ora vi dico questo impianto è già, in Italia già lo troviamo, a differenza di
quello dell'arabo, sta a Rivalta, dove sono scesi in piazza Rivalta, tutti in corteo per dire
no al bioetanolo, perché gli abitanti sono preoccupati per le emissioni previste
dall'impianto, 300 mila metri cubi di fumi al giorno, 200 tonnellate all'anno di ossido di
azoto nell'aria, 20 tonnellate di polveri per un impianto in funzione 24 ore su 24 per 365
giorni all'anno. Allora io voglio essere veramente molto chiaro con tutti quanti, ma lo
dico proprio con molta serenità, con molto affetto nei confronti di tutti. Siccome è stato
detto che alcuni uscivano da una camera e facevano la conferenza di servizi per quanto
riguarda la parte urbanistica senza dire niente ad altri, io lo dico ora e non lo dico più eh.
E lo dirò di nuovo anzi. Ve lo dico ora e ve lo dirò ogni giorno. Che ogni passaggio di
impianti che vengono sottoposti a valutazione di impatto ambientale devono essere
informati l'intero Consiglio. La Giunta, tutto il rispetto per la Giunta, tanto di cappello
per quello che ha fatto, ha fatto sue le osservazioni. Però quelle osservazioni, e non me
la prendo perché non ha fatto le mie osservazioni. Non ha fatto sue le mie. Non me la
prendo perché sono abituato ad essere un po' messo così a margine. Ma voglio dire
sarebbe stato opportuno che dopo che la Giunta, è chiaro in quel momento non poteva, è
stata la prima determina. Però quelle osservazioni sarebbero state dovute essere recepite
dall'intero Consiglio, perché, tutto rispetto per la Giunta, lo ribadisco ancora, è la
fiducia. Però il Consiglio nel procedimento decisionale in materia ambientale ha un
peso specifico più importante rispetto alla Giunta. Questo è un dato preciso, perché si
dice il Consiglio Sovrano? Perché il Consiglio, va bene. Io ora sto parlando di questa
cosa, poi su tutto, lo facciamo su tutto. Quindi chiedo che chiunque, e lo dico a tutti
quanti, che chiunque dal primo responsabile dell'ufficio ambiente, dell'ufficio, chiunque
sa qualcosa su questi impianti, perché a me è capitato per caso di conoscere questa
situazione. Non dobbiamo aspettare di fare scappare i buoi per poi andarli ad inseguire.
Questo era quanto volevo chiarire. Un altro punto molto importante è questo, noi
dobbiamo capire quindi, intanto dobbiamo partire da un presupposto, un presupposto
importante che è quello che è un diritto di tutti quello di vivere in un ambiente sano.
Professore non se la prenda, noi sinceramente non riteniamo sufficiente quello di stare
entro i 35 sforamenti, entro i, se arriviamo a 36 sforiamo di 1, che fa, abbiamo sforato.
Noi abbiamo un diritto di scegliere come vogliamo vivere, e in che territorio vogliamo
vivere. Noi vogliamo veramente smarcarci dal passato, dove, ma non per volere ora
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aprire una contesa politica, alcuni problemi non sono stati, sono stati un po'
sottovalutati, un po' non si era coscienti di dove si andava a finire. Noi non vogliamo
che tra 20 anni i nostri figli si trovino nella situazione di Taranto. Noi, io ho rispetto di
tutti, quindi ho rispetto anche di lei, ci mancherebbe, voglio dire. Però io ho visto su
Taranto proprio una conferenza stampa dove, mi corregga se sbaglio, ma io ricordo che
c'era anche lei, c'era il Presidente della Regione, sì. Dove dicevate... una conferenza
stampa su, ma non so se a Taranto, in televisione, dove asserivate che i valori dell'area
erano entro i limiti di legge. Poi si è andato a vedere che facevano riferimento solo a 3
giorni all'anno quei valori. Ma comunque dico questo per dire che noi siamo dal 2008,
come ha detto il Consigliere, hanno anticipato altri, in fascia C. In una zona da risanare,
da risanare. Quindi la Regione aveva il dovere di redarre dei piani... redigere. Ah, mi ha
corretto va bene. Dei piani di risanamento. Va bene? La Regione aveva il dovere. Noi
non dobbiamo stare ad aspettare anni che la Regione faccia, prenda delle misure di
precauzione. Noi possiamo in autonomia scegliere in che territorio vogliamo vivere e
che futuro lasciare alle generazioni che ci seguiranno. Quindi, quindi per questa ragione
noi in commissione abbiamo, ho trovato la disponibilità di tutti quanti, anzi abbiamo
fatto commissioni congiunte anche dal punto di vista, con la commissione urbanistica.
Noi in commissione abbiamo elaborato un progetto che ci vede indirizzati verso un
piano di risanamento che preveda la zona industriale regolamentata. Perché, scusami
Mino, non voglio aprire una polemica, quando tu lai detto noi vogliamo che gli impianti
vadano sotto valutazione di impatto ambientale. Noi intanto volevamo garantirci che
questo impianto dovesse andare sotto valutazione di impatto ambientale perché la
volevano, ma noi non vogliamo proprio gli impianti che vadano sotto valutazione di
impatto ambientale. È questo l'indirizzo che dobbiamo dare, almeno io e la
commissione siamo tutti unanimi, noi vogliamo impianti produttivi sostenibili, che
abbiano...
CONSIGLIERE (voce fuori microfono): … verificare.
CONSIGLIERE RAGNINI: Ma verificare, qualsiasi impianto va sotto valutazione di
impatto ambientale ha delle emissioni, altrimenti non viene sottoposto a valutazione di
impatto ambientale. Allora noi vogliamo indirizzare, dare un indirizzo, io dico noi
perché con la maggiore parte dei Consiglieri siamo d'accordo, abbiamo due
commissioni, sono 10 Consiglieri, dove abbiamo tutti quanti, eravamo d'accordo su
questo indirizzo. Quindi dove noi vogliamo arrivare? Vogliamo arrivare a un'area
industriale sostenibile, dove incentiveremo l'insediamento di aziende che non hanno
emissioni in atmosfera, ma dove limiteremo a quelle già esistenti l'insediamento di
queste industrie. E quando si dismetteranno queste industrie, perché c'è ad esempio una
situazione, l'olearia pugliese che abbiamo sul territorio che è chiusa, potrebbe essere
riaperta e insediarsi un altro impianto. Quindi noi dobbiamo regolamentare tutte queste
aziende. Questo è il mio intervento. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Ragnini. Consigliere Alfonsi.
CONSIGLIERE ALFONSI: Innanzitutto ringrazio tutti gli ospiti intervenuti. Perché con
i rispettivi interventi hanno dato maggiori informazioni e delucidazioni sul caso.
Sicuramente al sottoscritto, ma penso anche a tutti i presenti. Detto questo vorrei
esprimere alcune considerazioni di carattere generale in merito all'oggetto del presente
ordine del giorno, dove è ormai noto e al contempo giusto che argomenti concernenti
questioni relative all'ambiente suscitano interesse al predetto tema da parte di tutti i
cittadini, indistintamente, che siano riuniti in associazioni, comitati, consulte o come
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semplici appartenenti ad una collettività. L'interesse al tema in oggetto è originato dal
fatto che spesso e volentieri ad esso si è correlata una solida corrispondenza biunivoca,
la qualità della vita, intesa essa nel senso assolutistico del termine. Non mi soffermerò
su dati, formule proprie della chimica, né affronterò il tema da un punto di vista medico
normativo, non perché non sia utile alla causa, anzi tutt'altro, ma in considerazione di
diversi contributi precisi ed opportuni offerti nel corso di queste settimane, e come ben
visto in questa seduta nell'aula consiliare. Affiderò invece a questo mio intervento dei
pensieri personali, parte dei quali ho raccolto attraverso ad esempio dei semplici
dialoghi e di scambi di venute con chi è il vero cuore pulsante di una comunità: il
cittadino. Fatta questa non necessaria, ma doverosa premessa, e alla luce soprattutto alla
luce dell'atteggiamento quasi ostativo, così mi è sembrato, del massimo esponente Arpa,
esprimo innanzitutto la mia più profonda e sincera riconoscenza come cittadino al
Sindaco Magrone, per avere prodotto un'ordinanza robusta e concreta in forma e
sostanza. Un'ordinanza che ha ricostruito quelle mura non di cinta, ma ha fortificato
questa città che qualcuno munito di un trabucco aveva demolito con una semplicità
inaudita, avendole colpite dall'interno. Sarebbe come se un commissario chiamato a
traghettare la vita amministrativa di una città piccola o grande che sia, sino a future
elezioni, un bel giorno abbandonasse l'ordinarietà del suo lavoro per tuffarsi in azioni di
carattere straordinario. È ovviamente un esempio, e ovviamente è successo in una città
alle porte di Bari. Senza discuterne la possibilità del merito, mi sarebbe però tanto
piaciuto scoprirne il vero movente scatenante. Ma questo mio interrogativo, come
quello di altri pochi concittadini, per utilizzare un eufemismo, si perderà nella notte del
lascia il tempo che trova e resterà una perla al filo inespressa. Quello che resta invece e
si presenta sempre con ciclica cadenza, con abiti diversi e nelle forme più disparate, da
un ricorso fatto con ritardo ad un commissario prefettizio che compie gesta di carattere
straordinario, da cui ne deriva evidentemente la nomenclatura di commissario
straordinario, è che non si capisce chi e perché si vuole la nostra città di Modugno
circondata da insediamenti di impianti che potenzialmente possono essere causa di
maggiore inquinamento per il territorio stesso. Ed è in questa direzione che si muove
l'ordinanza. Mi verrebbe da dire cari amici, Presidente di Confindustria Bari - BAT che
nei giorni scorsi attraverso le colonne della Gazzetta del Mezzogiorno aveva mostrato
tutta la sua perplessità dinnanzi a questa ordinanza, citando testualmente: "Fa bene
dunque il Sindaco Magrone a preoccuparsi per la salubrità dell'aria, ma questa
preoccupazione non può tradursi in interdizione assoluta a impiantare, ampliare
attività produttive in una parte molto vasta della zona industriale di Bari e Modugno."
Bene, a questo punto se mi è concesso, e a carattere satirico ma non troppo, sono io
perplesso nel non capire se il vertice di Confindustria abbia chiara e lampante la
distinzione tra sito potenzialmente inquinante e sito produttivo. Non credo che mai
nessuno, nella fattispecie di questa amministrazione, si sia mai lontanamente sognato di
opporsi all'apertura di insediamenti produttivi. Alla chiusura sì, vedi caso O.M., anzi
colgo la palla al balzo nell'invitare almeno idealmente Confindustria a una tavola
rotonda con l'obiettivo di trovare soluzioni concrete alla questione lavoro, che definirla
emergenza è ormai riduttivo. Che essi siano, i vertici di Confindustria intendo,
ambasciatori di siti produttivi industriali e non potenzialmente inquinanti. Chiusa
parentesi, che seppure di importanza primaria e vitale la questione lavoro non figura
come punto al presente ordine del giorno, concludo il mio intervento sia con il ribadire
l'assoluta soddisfazione e fiducia nel modus operandi, nonché al senso di responsabilità
del Sindaco e di chi lo sostiene sulla condizione di questa ennesima battaglia, su cui il
gruppo consiliare di Movimento democratico si schiera a fianco del primo cittadino. Sia
nel ribadire, condividendo le parole del Consigliere Lacalamita, e senza entrare in
tecnicismi regolamentari in materia di adunanza aperta, che pare ne pongano il veto ai
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sensi dell'articolo 47 del presente regolamento comunale, non voterò alcun atto di
indirizzo politico nelle modalità presentate, non per meri cavilli regolamentari, ma
perché logica e buon senso vorrebbe, specie nel caso odierno, che l'atto sia l'epilogo, la
risultante conclusiva del dibattito e non il prologo di questo Consiglio. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Alfonsi. Sì. Prego Dottoressa Luciano.
ASSESSORE LUCIANO: Grazie Presidente. Volevo soltanto intervenire rapidamente
su quanto detto dal Consigliere Ragnini a proposito del nuovo sito che è in via,
probabilmente insomma da quello che si apprende ma purtroppo soltanto da ricerche su
internet perché né nel settore urbanistica, e nemmeno nel servizio ambiente ci sono
informazioni su questo insediamento che sarebbe partito, o comunque la domanda e il
progetto sottoposto a finanziamento regionale sarebbe partito nel 2010. La sostanza che
verrebbe lavorata in questo impianto è la lignina, che è il residuo di quello che, è un
residuo del processo produttivo di Rivalta, quindi probabilmente peggio dell'impianto
che si descrive come riferimento in Italia. In Italia non ci sarebbe un insediamento
equivalente, ma ce ne sarebbe uno negli Stati Uniti. Quindi questo è lo scenario che
abbiamo di fronte, purtroppo però questa acquisizione di informazioni prescinde dal
materiale e dalle istanze che sono presenti all'interno degli uffici comunali. Questo è lo
stato dell'arte, sicuramente faremo, e volevo anche però puntualizzare che Biochemtex
ha vinto un premio innovazione 2013 di Lega Ambiente.
PRESIDENTE: Grazie Assessore. Consigliere Cramarossa.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA (voce fuori microfono): Posso cedere la parola al
Professore che doveva replicare.
PROFESSOR ASSENNATO: Grazie. Io chiedo scusa per la mia intemperanza, ma ho
ereditato dai miei avi un cattivo DNA e quindi ho un caratteraccio. Volevo rispondere
innanzitutto al Consigliere. È paradossale che venga rovesciato su questa agenzia
proprio l'accusa che corrisponde al merito che rivendica questa agenzia, di avere posto
al centro della visione strategica dell'ARPA contro tutto il sistema agenziale, il rapporto
ambiente salute. Questo Agostino lo sa, tanto forte non a caso noi abbiamo fatto la
valutazione del danno sanitario, che poi hanno copiato malamente, costringendoci a fare
ricorso al TAR, al Ministero della Salute, perché sono assolutamente d'accordo,
ovviamente Agostino lo sa, i limiti ambientali non sono atti a tutelare la salute umana,
okay? Per questo bisogna fare le analisi di rischio, l'abbiamo messo nelle nostre
procedure, il Ministero dell'ambiente continua sciaguratamente a dire che i limiti
ambientali viceversa sono i riferimenti anche per le VIA oltre che per le AIA, e
negando. Viceversa bisogna andare in quella direzione. Perché oggettivamente solo
quando uno potrà dimostrare che quelle immissioni non sono nocive per la salute
umana, o che l'impatto veramente è minimo, e allora potremo convincere tutti che
quell'impianto va bene. Ora nella fattispecie il Sindaco non ha nemmeno detto, e il
Sindaco poteva dire Assennato una buona parola l'ha data, questo impianto va a VIA.
Questa è una buona notizia immagino? Oppure c'è qualcuno che avrebbe preferito il
contrario? No, perché gli amici del tanto peggio tanto meglio ci sono dappertutto.
Quindi figuriamoci. Quindi questo è un fatto positivo. In questo procedimento non è
tanto ben chiaro quanto pesano, ne parleremo appunto in quel convegno a Brindisi,
quanto pesano le componenti sanitarie. Ora dipende dalla comunità, dipende da noi, da
parte, dipende da tutti, dalle associazioni ambientaliste fare in modo che in questo
procedimento VIA pesino queste valutazioni di impatto sanitario, che viceversa sono
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Città di Modugno – Atti del Consiglio Comunale
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escluse. Ed è un fatto di capacità, di rapporto di forza, è un fatto di democrazia, se
vogliamo, di capacità di portare certi argomenti nei procedimenti amministrativi, perché
là devono essere portati, altrimenti ci rimane solo la magistratura. Ma là non centriamo
più niente. Non so se è chiaro, è questa la cifra che deve regolare il comportamento di
tutti, gli atti di indirizzo vostri, le cose. Inserire nei procedimenti autorizzativi, in questa
VIA, le problematiche di valutazione di impatto sanitario. Sono quelle che noi abbiamo
inserito, e vengo alla sua risposta, nel 2009 sul problema, tenete presente io sono il
direttore dell'ARPA, quindi abbiamo tanti dirigenti, tante sedi, non è che io sono il
dittatore che, io devo rispettare. Rispettiamo il contratto della sanità, quindi i dirigenti
sono autonomi. Il Direttore Generale della A.S.L. non è che può ordinare a un dirigente
di fare quello che vuole lui. Il collega Di Ciaula sa che nessun Direttore Generale può
entrare in sala operatoria e dire no devi fare questo intervento e non quest'altro,
analogamente per me. Io definisco la strategia, poi ovviamente ci possono essere
deviazioni che io potrei anche non riuscire a controllare. Quindi se abbiamo fatto, dato
un parere positivo in prima istanza è ben possibile. E perché l'abbiamo dato? Perché non
avevamo fatto, quello che abbiamo potuto fare, non un atto dovuto, ma una fatica
mostruosa, la valutazione di area vasta su Modugno. Nella valutazione di area vasta su
Modugno noi abbiamo valutato anche i dati sanitari, abbiamo detto questa, lì è la cifra
nella nostra specificità, è incredibile che ci venga rivoltata contro, proprio questa che
noi rivendichiamo, gli unici in Italia a farlo. Noi diciamo siccome questa situazione
epidemiologica per patologie respiratorie è critica qua, a prescindere dalle cause, e lo
ripeto ancora una volta, noi dobbiamo essere prudenti, dobbiamo ispirarci al principio di
precauzione. Quindi impianti, è quello che è alla base della cosa che ho rivendicato
prima, il merito dell'Arpa rispetto all'inceneritore. Nella seconda fase, perché se noi non
l'avessimo fatto, ma l'abbiamo potuto fare perché abbiamo fatto quello studio. E non era
uno studio banale, non è un atto dovuto. Perché Arpa valutazioni sanitarie non ne
devono fare, le Arpa si devono limitare a fare, a rispettare il limite di legge, direbbe il
Ministero dell'ambiente. Fate i monitoraggi, le ARPA e le A.S.L. insieme le devono
fare, perché è chiaramente una cosa integrata. Perché purtroppo siamo vittima di una
separazione brutale che da 20 anni, da quando c'è stato il referendum, non fa
comunicare l'istituzione ambientale e sanitaria. Le dobbiamo costringere e metterci
insieme, perché soltanto mettendoci insieme il cittadino avrà la risposta. Per cui quella
risposta fu possibile perché noi facemmo una cosa che non era un atto dovuto. Perché i
nostri atti dovuti, e qualcuno ci contesta, sono fare i monitoraggi e vedere il rispetto del
limite di legge. Noi andiamo molto al di là. Ora Sindaco noi ovviamente al di qua di
questo, noi facciamo i monitoraggi. Noi facciamo i monitoraggi sulla base di definizioni
normative a cui comunque ci dobbiamo attenere. Io ho detto nelle decisioni non ci va
bene che ci si attenga a parametri di centraline che tra l'altro si riferiscono spesso a
inquinanti che non sono quelli specificamente interessati dall'emissione industriale,
sono classici parametri standard che si riferiscono essenzialmente all'emissione del
traffico, come quelli che noi continuiamo a pagare per una serie di inquinanti che sono
tipicamente legati al traffico, e viceversa inquinanti di natura industriale magari non li
monitoriamo, dobbiamo fare degli studi ad hoc. Le reti sono, hanno questa logica
purtroppo. Allora noi facciamo, diciamo garantiamo, e il Ministero dell'ambiente ha
riconosciuto, la rete, la efficienza di questa rete. Ora che poi una di queste 5 per colpa di
Sorgenia, siamo stati noi a dire che era sbagliato Sorgenia. Non è che è stato qualche
altro? Se fosse stato qualche altro a dircelo vedete allora siete proprio voi responsabili.
Perché non avete, avete coperto. Siamo stati noi a dire che una di quelle 5 centraline per
6 mesi faceva schifo, e ora glielo contesteremo quando ora è il momento opportuno per
fare la valutazione dell'anno precedente. Non so se è chiaro. Dopo di ché il Sindaco se
non gli va, se dice che nel mio territorio non è sufficiente, ci vuole di più, ci vuole un
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monitoraggio molto più marcato dei metalli pesanti, tutto quello che vuole, il Sindaco
ha la sua capacità di lobby in senso positivo. Il piano di attività dell'ARPA è definito
non da me, ma da un comitato di indirizzo in cui ci stanno i Sindaci dei Comuni
capoluoghi, e un rappresentante dell'ANCI. Il Sindaco Magrone scrive all'ANCI, o ai
Sindaci colleghi, o al comitato di indirizzo e scrive per Modugno chiedo che venga
potenziato il finanziamento dell'ARPA, visto che noi siamo comunque l'ARPA più
sottodimensionata di Italia pure avendo situazioni pazzesche da controllare come quella
di Taranto e di Brindisi. Lo faccia. Io posso soltanto auspicare questo. Dopo di ché non
sono responsabile. Cioè io devo gestire quello che mi è dato. Non so se è chiaro. Non
posso gestire l'impossibile, quelle sono le risorse. Con quelle risorse che ripeto sono le
più basse di Italia, e non possono essere aumentate soprattutto per il personale, non,
perché anche se ci dessero più soldi non potremmo assumere personale per il patto di
stabilità, è una follia. È questa la situazione. Dopo di ché ovviamente c'è, ripeto, quello
che facciamo, però lo facciamo in scienza e coscienza. Facciamo anche cose al di più, al
di là perché crediamo come per ambiente e salute che si debba fare. Ma il monitoraggio
ovviamente quello lo facciamo. E ripeto, Sindaco, ci dia il sensore PM 10, non mi ha
risposto, ce lo dia perché noi lo inseriamo. Non ce lo vuole dare? Se non ce lo vuole
dare non ce lo dia, non ce lo dia, saremmo costretti a pagarlo. Ma sta là, è inutilizzato, la
centralina è spenta, … ecco e ci fa un regalo. … No, a casa mia no, perché altrimenti
andrei a finire in mano a qualche giudice. Diciamo lo venga a portare ai colleghi
dell'ARPA e non a me, a chi si occupa di qualità dell'aria nell'ARPA, io non mi occupo
di qualità dell'Aria. Quindi ripeto noi abbiamo dato, e poi volevo dire un'altra cosa,
questa sera ho dato al Sindaco in totale anteprima un documento che non ho dato
nemmeno ancora alla Provincia che ce l'aveva richiesto, il monitoraggio sulla Tersan,
che è una attività molto importante che abbiamo fatto, lo metteremo sul sito in modo
che tutti possiate leggerlo, il Sindaco ce l'ha da questa sera, glielo ho dato due ore fa...
Due ore fa, prima che litigassimo, prima che litigassimo, se no non glielo avrei dato.
Ripeto, e guardatelo perché è il segno anche questo di un'attività non banale. Perché è
un'attività complicata rispetto a un impianto che certamente ha un impatto molto
negativo sulla qualità, se non proprio sulla salute, forse anche sulla salute, ma
sicuramente sulla qualità della vita dei cittadini di Modugno. Quindi guardatelo, dopo di
ché criticateci, scrivete al nostro sito Info, noi siamo aperti, siamo un organo tecnico
scientifico, non siamo amici della Confindustria, non so se è chiaro. … no, Vinci non
l'ho mai visto, non so chi sia. Quindi ripeto noi siamo disponibili a interagire sempre di
più con questa area, d'altra parte la mia presenza fisica lo dimostra. Ed essendo
criticabili perché ovviamente per definizione uno che si occupa di cose tecniche e
scientifiche deve essere criticabile, perché la scienza evolve in questo modo, però in
ciascun momento noi cerchiamo di fare il meglio sulla base delle nostre possibilità,
delle nostre risorse, con tutti i limiti dovuti alla storia di queste organizzazioni
pubbliche che hanno tanti bachi all'interno, con tutti i limiti cerchiamo di fare comunque
del nostro meglio. A questo territorio noi cerchiamo di dare un servizio che francamente
anche il territorio, è andata via la Vice Sindaco di Bitonto, ma a Bitonto oggettivamente
noi non diamo nessun servizio. Ovviamente perché, voglio dire ovviamente quando uno
si occupa di protezione ambientale cura quelli che hanno problemi, non cura quelli che
non li hanno. Quindi è ovvio che lo diamo a Modugno il servizio e non a Bitonto che
grazie a Dio non hanno queste pressioni industriali inquinanti. Però, voglio dire,
attaccare però la credibilità è pericoloso perché è lo stesso argomento che usano poi nei
processi contro di noi l'Eni, l'Enel, l'ILVA e tutti gli inquinanti perché potrebbero
utilizzare l'affermazione del Sindaco, dice se è il Sindaco Magrone a dire che l'ARPA
non è affidabile quando lo diciamo noi ci dovete credere. E quindi è inaffidabile anche
quando dice che gli inquinanti superano i limiti, violano la legge, fanno male
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all'ambiente e alle salute in tutte le matrici ambientali, e a un certo punto le
dichiarazioni del Sindaco Magrone potrebbero essere utilizzate dagli Avvocati di parte
dei processi, come quelli, tanti processi che si stanno facendo sulla valutazione del
danno sanitario, proprio le grandi industrie inquinanti che ho appena nominato. Quindi
dobbiamo andare d'accordo. Dobbiamo andare tutti d'accordo. Io molto volentieri ho
portato la notizia della valutazione decisa dal comitato VIA, che è un primo segnale. La
sapevate già? Io vi ho portato il documento così, vi ho portato il documento che è una
bella notizia, però ovviamente non è la fine della battaglia. Noi siamo schierati
ovviamente dalla vostra parte perché noi siamo pagati con le vostre tasche per difendere
il vostro ambiente, la vostra salute, sarebbe assurdo che noi ci mettessimo d'accordo con
l'altra parte. Non lo so se è chiaro. E lo dice uno che si sta battendo perché invece di
essere strutture regionali, il sistema agenziale sia fatto da un sistema nazionale fatto da
agenzie regionali legate dall'agenzia regionale, sganciate dai poteri regionali. Lo dico
perché secondo me il fatto di essere enti strumentali della Regione rappresenta un
elemento di debolezza nostro piuttosto che un elemento di forza. Quindi Sindaco lei può
disporre, come ha avuto la relazione, quando c'è una problematica noi offriamo i nostri
servizi. Se c'è per esempio per la qualità dell'aria, lo ripeto, un hot spot, una criticità
particolare, il Sindaco ci scrive, gratis noi mandiamo l'unità mobile che fa i monitoraggi
per gli hot spot. Perché la filosofia del piano regionale qualità dell'aria è volta a definire
una rappresentazione media di qualità dell'aria del territorio. Ma gli hot spot, le
situazioni locali in cui ci sono dei picchi, non sono assolutamente illustrate dal piano
regionale qualità dell'aria, ci vogliono questi monitoraggi ad hoc. Se ci sono, e il
Sindaco ce lo chiede, anche per quello siamo a disposizione... No, ha detto che viene il
collega.
PRESIDENTE: Un attimo Professore Assennato. Sì, prego il Consigliere, Dottor Di
Ciaula.
DOTTOR DI CIAULA: Una domanda al Professor Assennato se è possibile. Molto
rapidamente Professore, siccome adesso dobbiamo pensare alla VIA di Ecofuel, per
rimanere in tema di Ecofuel, quello che volevo chiederle è se Arpa Puglia, anche sulla
base del lavoro, secondo me, ottimo che ha fatto con la VDS di Taranto potrebbe quanto
meno proporre di applicare nell'ambito di questo procedimento VIA, una valutazione di
rischio. Non dico fare, sarebbe, la soluzione ottimale sarebbe che la facesse, perché
personalmente non ho nessuna fiducia, lei dice lo dobbiamo fare insieme alle A.S.L.,
personalmente non ho nessuna fiducia in quell'altra parte del mondo ....
PROFESSOR ASSENNATO (voce fuori microfono): … perché viene licenziato se dice
…
DOTTOR DI CIAULA: non me ne frega niente, qualche lavoro lo troverò, qualche
lavoro lo troverò. Però mi piacerebbe che quanto meno ARPA Puglia nell'ambito di
questo specifico procedimento VIA, riguardante l'impianto Ecofuel potesse intercedere,
o effettuare uno studio di valutazione di rischio sanitario.
PROFESSOR ASSENNATO: ... Allora questa valutazione, questo convegno abbiamo
separato tutti i punti delle varie autorizzazioni ambientali, VIA, VAS .. e quant'altre,
indicando, perché dobbiamo dire per ciascun punto quindi quello che deve fare il
gestore, quello che deve fare l'istituzione pubblica, nelle varie delle autorizzazioni
ambientali definendo delle linee guida, che presenteremo il 31 marzo. Noi nel comitato
VIA abbiamo già indicato che il nostro rappresentante includerà anche una nostra
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valutazione di impatto sanitario. Ma ovviamente noi dobbiamo chiedere al gestore di
fare preliminarmente uno studio di impatto sanitario nella VIA. Non so se è chiaro?
Perché cominci lui a farlo, dopo di ché tutti quanti ovviamente in piena trasparenza, la
VIA deve essere un procedimento inteso come procedimento trasparente, noi faremo la
nostra parte nei limiti ristretti delle nostre possibilità. Ovviamente questa è un'area in
cui ovviamente metterò il massimo impegno per realizzare quello che propone.
PRESIDENTE: Grazie Professore Assennato. Professore Cramarossa.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA (voce fuori microfono): Mi ha chiesto la parola
Libero, la cedo anche a lui. Prima di fare l'intervento.
PRESIDENTE: A me non risultava proprio tra gli interventi, quindi, decidete tra di voi.
CONSIGLIERE LIBERO: Volevo fare solo chiarezza, Nicola? Scusa, signor Sindaco,
per le dichiarazioni che facevi prima. Siccome avevi detto che questa mattina ti stava
venendo un colpo, io ci tengo alla salute di tutti i cittadini, figuriamoci del primo
cittadino che stimo più di qualche altro forse. Quello che volevo dire, Nicola, è che sulla
base di quello che noi nel nostro piccolo abbiamo potuto elaborare non abbiamo fatto
nient'altro che andare a riprendere una situazione e ricostruirla in maniera chiara e
sintetica. Però ti posso assicurare, perché ognuno di noi ha i propri limiti, io sono un
metalmeccanico, altri, no, siccome dicevi dell'enciclopedia, termini difficili, ti stava
venendo un colpo. Abbiamo cercato di voler dare un nostro contributo maggiore,
abbiamo sbagliato, sì, non è il mio mestiere voglio dire...
SINDACO: (voce fuori microfono): Ho detto non è un indirizzo di indirizzo, è
l'universo intero di tutti i problemi.
CONSIGLIERE LIBERO: Sì, tre paginette sintetiche sono, Nicola. Sono tre paginette
sintetiche, no, Nicola, che poi... no, no. È molto semplice. No, oltre al fatto che non
intendevamo sottoporla oggi perché noi sappiamo come funziona la procedura, abbiamo
voluto...
SINDACO: (voce fuori microfono): La voglio discutere.
CONSIGLIERE LIBERO: no, siccome hai detto già a priori eh ma. Era solo quello, stai
tranquillo, non ti fare venire nessun colpo, Nicola, assolutamente. Stai tranquillissimo, ti
voglio bene lo sai. Era solo quello.
PRESIDENTE: Prego Consigliere Cramarossa... no, parla il Consigliere Cramarossa.
CONSIGLIERE (voce fuori microfono): Vai, vai, così chiudiamo gli esterni.
SIGNOR FERRULLI: No, una riflessione insomma, credo che sia meritevole di una
certa attenzione. A seguito del dichiarazioni rese dal Professor Assennato per quanto
riguarda il malfunzionamento della Centralina N. 02 io vorrei farvi riflettere un attimo,
perché c'è stato un danno incalcolabile all'immagine del Comune di Modugno, o no?
Bisognerebbe riflettere. Perché molti dei cittadini allarmati da quei report sono stati
costretti ad andare via da Modugno, e sicuramente anche sotto l'aspetto socio
economico ha subito un danno l'immagine. E questo credo sia opportuno, lo sottopongo
alla vostra attenzione, per un eventuale risarcimento, richiesta di risarcimento di danni
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alla Regione Puglia. Questo per la prima parte, per quanto riguarda Sorgenia. Perché il
danno non ci sarà, io già prendo atto che un Presidente della Regione che tanto millanta
la partecipazione, il confronto con i cittadini, questa sera non sia presente in questa aula,
come dicasi di altri soggetti regolarmente invitati, su tematiche che hanno a che fare con
l'ecologia di una regione. Quindi questo qui per inciso, e questo è a titolo personale. Poi
per quanto riguarda, giusto come si suol dire per opportuna quanto doverosa
precisazione, mi rivolgo a lei, Professor Assennato, la determina numero 272 per quanto
riguardò la questione Eco Energia, no, giusto per rammentarle, il comitato VIA espresse
parere negativo per un vincolo paesaggistico, e non tenne conto assolutamente di tutte le
osservazioni, di ben 6 associazioni con tutto il parere contrario proprio espresso
dall'ARPA. Ora sinceramente per quel precedente a me preoccupa che il procedimento
sarà assoggettato al comitato VIA. E le dico di più, per quanto riguardò proprio quel
procedimento, poiché non c'era tra i componenti del comitato VIA, una persona esperta
in paesaggistica fu rivista anche la composizione del comitato VIA, in quanto lo sa
benissimo, no? Che poi è stata una delle questioni che oggi è all'attenzione, anzi fa parte
del procedimento penale che ci vede come Comitato Pro Ambiente costituiti parte civile
nel procedimento della Eco Energia che vede imputate un po' di persone etc. etc.. Per
cui è molto rilevante. Per cui io sono d'accordo sul rischio sanitario, ci mancherebbe.
Però dobbiamo anche trovare una soluzione a che il parere dell'ARPA, effettivamente
sul quale io convengo, le do atto, su quello che veramente avete fatto in modo
encomiabile, deve essere in un certo qual modo vincolante. Perché se non lo è stato, e lo
so, però viste le modifiche che sono state apportate alla legge regionale 11/2001, dove
c'è il principio, proprio sul discorso del principio di precauzione, proprio all'articolo 1 è
stato modificato... E lo so, però queste sono cose importanti, perché a me lasciano un
po' di dubbi. Perché io devo anche pensare, sì, però l'esperienza che abbiamo avuto con
la Eco Energia fatto sta che non ha preso proprio in considerazione il parere dell'ARPA,
nonostante era quello il parere dell'ARPA, quello che vi ho letto, e questo la dice lunga.
Io personalmente, e ho detto parlo qua a nome della consulta, le associazioni inizieranno
una battaglia senza fine, alla quale siete o non siete, ma noi sentiamo veramente il
dovere di tutelare questa città. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie signor Ferrulli. Consigliere Cramarossa.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: Infatti, signor Sindaco finalmente possiamo
concludere. Io non vedo quale è il problema di un Consiglio Comunale in cui comunque
per quanto anche sbeffeggiato venga il Direttore dell'ARPA, in qualche modo si possa
interloquire con lui in maniera adeguata e serena. E visto che è stato un Consiglio
Comunale chiesto dalla minoranza credo quanto meno soddisfacente sotto il profilo dei
contenuti e della conoscenza di alcuni dettagli, benché alcuni forse sgraditi a qualcuno,
non vediamo quale sia il problema di adottare le procedure previste anche dai
regolamenti e possibili, perché un Consiglio Comunale di questo tipo non vanifichi e
non si vanifichi nel nulla. Siccome c'è un precedente peraltro, l'unico che io conosca, di
novembre del 2012, in cui fu chiesto e svolto un Consiglio Comunale monotematico
aperto, all'epoca sulla questione ASI, e all'epoca in maniera assolutamente ragionevole e
serena, vennero fuori ugualmente contenuti importanti che alla città intera,
Amministrazione e Consiglio Comunale voleva mandare a dire senza mezzi termini
all'ASI, si attese la fine degli interventi degli ospiti, si fece una sospensione, si chiuse la
seduta, e il Consiglio Comunale del 12 novembre del 2012 dopo un Consiglio
Comunale monotematico aperto, non un atto di indirizzo, adottò una delibera di
Consiglio Comunale che fu assolutamente valida a tutti gli effetti. Quindi questa volontà
di chiudere inspiegabilmente alla possibilità che questa sera, sentito il Direttore
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Generale dell'ARPA, sentiti gli ospiti esterni, ascoltata peraltro un'ultima fondamentale
interessantissima proposta che potrebbe essere immediatamente, potrebbe andare
immediatamente a integrare quello che avevamo già detto, e quello cioè non solo l'atto
deliberativo con il quale la città esprime la propria contrarietà ad Ecofuel, che è una
dichiarazione sui massimi sistemi, ma aggiungere di chiedere all'ARPA di inserire la
valutazione di danno sanitario nella procedura di VIA. Che sarebbe un atto di estrema
importanza e di grande significatività anche rispetto a quello che nelle successive
conferenze di servizio, soprattutto nella procedura di VIA, si andrà a stabilire. Pertanto
propongo di mettere ai voti la proposta di, sentiti ed esauriti gli interventi esterni, di fare
o meno una sospensione ha poca importanza, di rendere chiusa questa seduta di
Consiglio Comunale, di recepire i due atti di indirizzo che sono pervenuti, quello che ho
letto in apertura, e quello che è pervenuto da parte della commissione, fare una breve
sospensione, cercare un facilissimo a mio avviso punto di incontro snellendo i testi, e
soprattutto inserendo, scusate, soprattutto inserendo in un atto di indirizzo la proposta
che è venuta fuori, cioè quella di inserire la valutazione del danno sanitario nella
procedura di VIA. E poiché questa proposta di messa ai voti va messa ai voti, credo che
dobbiamo procedere in tal senso.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Cramarossa. Consigliere Lacalamita.
CONSIGLIERE LACALAMITA: Forse io sono stato poco chiaro, poco felice nel mio
primo intervento. Io non è che non sono d'accordo in questo, però è altrettanto vero che
io ho detto che noi personalmente abbiamo anche fatto uno studio dove sinceramente
non ci vede assolutamente, in parte, conformi a questo tipo di atto di indirizzo. Quindi è
come se tu in questo momento mi stessi dicendo, è come se tu in questo momento mi
stessi dicendo a me non interessa di quello che adesso Modugno ha da dire in merito a
questa materia, dove io tra l'altro ho anche...
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: è un atto di indirizzo, qual è il problema?
CONSIGLIERE LACALAMITA: ma perché bisogna votare l'atto di indirizzo? Se una,
no, scusami io ho auspicato... io ho auspicato che questo Consiglio Comunale in una
prossima seduta faccia un'unica delibera, visto che stiamo parlando di tematiche
ambientali, e qui vorrei che si mettesse agli atti, dove vorrei che per una volta si facesse
chiara la situazione sulle tematiche ambientali stesse. E cioè non solo di Ecofuel, ma su
tutti i quesiti inquinanti dove in questo momento la materia, le norme tecniche io ho
detto questo, forse ripeto sono stato poco felice. Allora ci sono le norme tecniche di
attuazione del piano regolatore vigente del Comune di Modugno che non sono chiare
rispetto al piano regolatore esecutivo dell'ASI. Okay? Quindi se, ora questo mi vede,
forse in disaccordo rispetto ai due atti di indirizzo. Quindi mi piacerebbe che il tutto
fosse parlato tra di noi, e si facesse un'unica soluzione, ma certamente non questa sera.
Non capisco, è chiaro che te lo sto dicendo non ce bisogno che me lo dici tu. Ma chi non
è d'accordo tra di noi? Ma scusami se io oggi sono stato invitato a un Consiglio
Comunale aperto, permetti che io… e certamente. Certamente, certamente, certamente,
e certamente. Ecofuel, scusami, scusami l'amministrazione in questo, il Sindaco anche
attraverso il suo, anche attraverso la sua revoca, scusami tanto, Fabrizio, e poi non mi
spiego a che servono a questo punto le conferenze dei capigruppo, visto e considerato
che non era quello. Assolutamente, assolutamente no, dove. Probabilmente forse,
scusami sono arrivato in ritardo e forse vuol dire che, alla conferenza dei capigruppo
esatto. Perché alla fine della conferenza dei capigruppo, se io ricordo in questo, il
Presidente, il Segretario della conferenza dicemmo, ci demmo un termine entro il 31
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marzo che avremmo dovuto convocare un altro Consiglio Comunale. Per l'atto
deliberativo, è chiaro, è chiaro. Ma io non devo presentare nessun atto di indirizzo
questa sera, scusami Fabrizio...
CONSIGLIERE CRAMAROSSA (voce fuori microfono): possiamo leggere i verbali
della conferenza dei capigruppo? Prendiamo i verbali.
PRESIDENTE: Comunque sia Consigliere Cramarossa io le avevo già sollevato in
quella...
CONSIGLIERE LACALAMITA: Io penso, scusami Presidente, chiedo scusa. Io mi
auguro di essere stato chiaro. Se non sono stato ancora chiaro mi ripeterò, scusatemi.
PRESIDENTE: Grazie a voi. … Ad ogni modo, ad ogni modo... Sì. Ad ogni modo non
è possibile, io ho sentito anche il parere della Segretaria. Anche se non si tratta di una
delibera, anche... anche se lei ha citato, ma anche se lei ha citato un precedente, la
Segretaria mi dice che non è previsto in nessun articolo, è per questo che stiamo
dicendo...
SEGRETARIO GENERALE: Chiedo scusa Presidente. Siccome il Consigliere citava le
norme regolamentari, voglio capire in quale ambito del regolamento è regolamentato,
no, a parte il precedente. Voglio capire nel regolamento è prevista la possibilità di
convocare una seduta in questo modo? Perché il problema è questo, nel momento in cui
chiudiamo la seduta aperta, tecnicamente noi stiamo aprendo un'altra seduta, che è una
seduta straordinaria, chiamiamola convocata d'urgenza? Non so. Ecco dobbiamo
enuclearla in un ambito giuridico amministrativo, allora...
CONSIGLIERE CRAMAROSSA (voce fuori microfono): Segretaria la interrompo,
chiedo scusa se la interrompo, al di là dei precedenti e dei regolamenti, ci sono
precedenti, non credo che nessuno …
PRESIDENTE: Può parlare al microfono gentilmente.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA (voce fuori microfono): ... il problema che sta
emergendo è che in realtà non siamo tutti d'accordo…
PRESIDENTE: Posso…
CONSIGLIERE CRAMAROSSA: non si può andare, non perché non siamo tutti
d'accordo a dire no ad Ecofuel, perché evidentemente ci sono dei distinguo emersi nel
frattempo nell'ambito...
CONSIGLIERE CATUCCI (voce fuori microfono): … di supporto.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA di supporto a che cosa?...
CONSIGLIERE CATUCCI (voce fuori microfono): … a Ecofuel è già stato dato
dall'Amministrazione.
CONSIGLIERE CRAMAROSSA Lo vedi, hai visto che siamo arrivati al problema.
Quindi il Consiglio Comunale è bene che non conti nulla, ed è bene che anche tu non
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Seduta del 5 Marzo 2014 - Pagina 50
conti nulla...
PRESIDENTE: Consigliere Catucci, Consigliere Catucci! ... Consigliere Catucci per
cortesia! Consigliere Cramarossa comunque l'importanza del Consiglio Comunale, è
chiaro che l'ha chiesto la minoranza a firma, però è pure vero che il Sindaco ha accolto
la vostra richiesta estendendo l'apertura a tutti, quando invece nella richiesta erano stati
segnalati determinati soggetti. Per cui non c'è nessuna difficoltà io penso, non c'è
nessuna censura. Non c'è alcuna censura. Comunque se possiamo dare la parola alla
Segretaria per concludere il suo intervento, che è stata interrotta.
SEGRETARIO GENERALE: Volevo solo esprimere un concetto, al di là dei discorsi
ovviamente politici che non mi interessano. Il problema di convocare o meno, o diciamo
chiudere la seduta aperta e aprirne un'altra ritengo sia, non sia un atto di chissà quale
tipo dal punto di vista del merito, perché non si va a impegnare la spesa, non si va a
deliberare un atto che sostanzialmente modifichi l'assetto giuridico. Però è anche vero
che la convocazione per iscritto è una formalità che non è finalizzata a se stessa. È una
prerogativa che viene data a un organo collegiale e ai suoi componenti per essere edotti
sugli argomenti che si vanno a trattare in seduta. Quindi nel momento in cui, chiedo
scusa, nel momento in cui si va a convocare una seduta aperta io Consigliere comunale
so che è esclusivamente legata a un dibattito, posso decidere se partecipare o non
partecipare... Posso finire, chiedo scusa Consigliere, mi faccia terminare.
PRESIDENTE: Consigliere Cramarossa facciamo terminare.
SEGRETARIO GENERALE: Posso terminare?... però la convocazione, perché era una
seduta aperta, perché non c'era un documento allegato, ma una mera relazione che in
base al regolamento giustamente poteva essere allegata se si chiedeva un dibattito. E
questo è stato fatto. Tra l'altro è stata chiesta la seduta aperta, e quindi la seduta aperta è
legata a un dibattito, e quindi questo era coerente con quello che si chiedeva. Ora nel
momento in cui si apre un'altra seduta, e non è stata convocata ritualmente, il vizio della
convocazione può essere sanato solo con la presenza di tutti quanti i componenti il
collegio, mi insegnate. Ora chi non è presente in questa sede, potrebbe avere
verosimilmente, io non so a novembre del 2012 se c'era il plenum oppure no. Ma io
ritengo che debba essere garanzia di tutti i Consiglieri Comunali poter decidere e avere
l'opportunità di essere presenti o meno a un argomento così importante
dell'approvazione di un documento così importante. Quindi nel momento in cui un
collegio decide di non formalizzare la convocazione che è legata a una garanzia di
partecipazione consapevole, deve farlo quando è presente il plenum. Quindi il plenum
sana il vizio della convocazione essendo presente e quindi decidendo di deliberare. Ora
in questo caso mi sembra che ciò non sia accaduto. Quindi io ritengo che al di là di
quelli che possono essere gli effetti e la sostanza di quello che si vuole approvare, credo
che sia giusto dare la prerogativa a tutti i Consiglieri di poter partecipare essendo edotti
di quello che si va a fare. In questo caso credo che non sia possibile. Questo è il mio
parere. ... Se fossi stata io presente mi sarei espressa allo stesso modo. Poi ognuno ha la
sua impostazione.
PRESIDENTE: Prego Sindaco.
CONSIGLIERE SANSEVERINO (voce fuori microfono): Presidente e io? Non arrivo
mai?
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PRESIDENTE: No, guardi che c'è la Consigliera Ruccia prima di lei. L'ordine è questo,
c'è comunque la Consigliere Ruccia....
SINDACO: Ma io le cedo, prego, prego.
PRESIDENTE: No, no, Sindaco c'è comunque la Consigliera Ruccia, a meno che tra di
loro non prendono accordi e parla la Consigliera Sanseverino...
SINDACO: Non lo so io, mica lo faccio io l'elenco.
CONSIGLIERE SANSEVERINO (voce fuori microfono): … Sindaco, poi dipende da
come amministra …
PRESIDENTE: No, io non amministro niente. Io ricevo un bigliettino. Sì.
SINDACO: Ma io le cedo il passo. Ho imparato da Cramarossa. Li fa passare tutte
avanti per essere l'ultimo, io voglio essere anche il primo, non importa.
CONSIGLIERE RUCCIA: No, questa storia di essere i primi, secondi etc.. Il Sindaco
nella sua ordinanza, colgo al volo questa. Il Sindaco ha fatto la sua ordinanza, il
Consiglio Comunale che si sta sbellicando questa sera a difendere. Il Sindaco non ha
bisogno di essere difeso da nessuno. I Consiglieri, è uno stress questa sera, siamo tutti
nervosi. È l'aria, è il monitoraggio dell'aria che non abbiamo fatto. E pazienza lo so che
ti annoia, mi dispiace, ma è questo il modo di parlare. Basta andiamo a casa, siamo tutti
stanchi andiamo a casa. La cosa concreta è che rispetto, siccome sono stata chiamata in
causa dal Sindaco sulla questione udienza, assemblea o no, mi sento in dovere di dire
che essendo una assemblea appunto si può chiuderla e riaprirla secondo il precedente.
Poi se la Segretaria intende interpretare ci atteniamo all'interpretazione della Segretaria,
perché prova provata la norma è generica generale e va applicata al singolo caso. In
genere chi la interpreta è la Segretaria, e io mi rimetto alla interpretazione restrittiva, e
per un mio giudizio, della Segretaria, a parte i precedenti. Nella conferenza dei
capigruppo si era detto di fare vedere come andava la discussione e fare sintesi dei vari
indirizzi. Non lo si vuole fare? Abbiamo la necessità di dire che c'è già l'ordinanza del
Sindaco che assorbe tutto quanto, io non sono d'accordo. Perché, ma è stato detto così,
no! Allora ho inteso male, è l'ora tarda. È l'ora tarda. Dopo di ché io non vedo questa,
tutto... non intendo cambiare nessuna modalità. Ho detto che mi rimetto
all'interpretazione del Segretario. Mi sono sentita tirata in ballo e volevo specificare che
è una questione di gestione dell'assemblea consiliare. E basta. Dopo di ché l'ordinanza
del Sindaco ha una sua valenza, e ce lo siamo sentiti dire questa sera. Perché qua non è
che ognuno che fa un suo intervento se lo suona e se lo canta. Ci è stato chiesto questa
sera dall'Arpa, che ci piaccia o no, che è il nostro interlocutore, insieme a tanti altri che
questa sera non sono venuti, che forse sarà il caso per i prossimi passaggi di intervenire
significativamente nei procedimenti piuttosto che fare soltanto indirizzi politici. A noi
Consiglio Comunale spetta l'indirizzo politico perché rappresentiamo la città. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Ruccia. Consigliera Sanseverino prego.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: No, non sono distratta, per la verità ascolto anche
senza guardare, e posso anche andare in stereofonia. Tant'è che andando in stereofonia
io veramente ho sentito tante cose questa sera. L'iniziativa personalmente mi trova
soddisfatta. Soddisfatta perché al di là dei toni alti, delle reazioni, delle esibizioni, anche
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della comprensibile claque ha dato un elemento, un suo valore. E il valore è stato quello
di portare anche un'ARPA a dichiarare delle cose. Uno, il Professor Assennato ha
dichiarato che si occupa di Modugno e non di Bitonto perché lui si occupa di curare le
zone dove c'è da curare il problema, e non dove non c'è. Quindi noi prendiamo atto di
questo, perché altrimenti sembra che noi siamo facili allarmisti, preoccupati
eccessivamente. Ci sono problemi sul territorio, lo dice anche l'ARPA, e quindi lo
dichiara in Consiglio, che è una cosa diversa dal dirlo altrove, o da poi renderlo
circostanziato in relazione ad un altro documento. La contestualizza in relazione ad un
Consiglio Comunale che si pone il problema ambientale, si pone il problema in
relazione alle richieste che periodicamente ci arrivano sul territorio. E ci dice anche che
il Comune di Modugno a differenza di altri Comuni è sottoposta a pressioni industriali
inquinanti. Mi sono annotata i termini giusto per essere consapevoli quando noi
andiamo ad affrontare la cosa, che non stiamo parlando astrattamente di un pericolo, ma
stiamo parlando concretamente di una preoccupazione legittima. Ergo, 2010, 2013,
2009 relativamente il punto è oggi, e questa sera ci siamo trovati e abbiamo trovato un
punto perché alla fine l'ARPA comunque ha detto "io sono disponibile a collaborare", i
toni si sono abbassati ed è prevalso il buon senso. È vero che ci sono tante leggi, tante
competenze, però possiamo fare qualcosa se c'è la legalità, la volontà di collaborare e la
reciproca comprensione da cui si parte, ognuno nel suo dovere istituzionale possiamo
dare a Modugno un contributo di tutela alla salute pubblica. Ora il fatto che ci troviamo
su queste posizioni differenti perché magari noi l'abbiamo convocato, perché in
conferenza dei capigruppo abbiamo detto, perché questo è stato detto, Sindaco, che
bisogno c'è se c'è l'ordinanza del Sindaco. Questo è stato detto, non è responsabilità tua
quindi per carità state tranquilli. È stato detto, perché ci dobbiamo trovare? Ci dobbiamo
trovare perché abbiamo questa opportunità... scusatami abbiate pazienza, è stato detto.
No, da parte dei Consiglieri, è stato detto, nella presentazione c'è un'ordinanza del
Sindaco siamo sicuri di volerlo fare? Sì siamo sicuri perché il Consiglio Comunale ha
una valenza politica più forte, perché rappresenta l'intera città.
PRESIDENTE: Di volerlo fare come Consiglio aperto, forse era questo.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: E no, ma era stato già convocato, lei stessa mi ha
corretto, Presidente.
PRESIDENTE: E appunto, appunto.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: No, Presidente. Lei ha convocato il Consiglio, ci ha
convocato in conferenza e ha detto è il caso di farlo, l'aveva già convocato il Consiglio.
Quindi il problema...
PRESIDENTE: Io ho detto è il caso di farlo?
CONSIGLIERE SANSEVERINO: Rispetto all'ordinanza.
PRESIDENTE: Ma non l'ho detto io, chiedo scusa, eh.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: Chi l'ha detto Presidente?
PRESIDENTE: Proprio perché l'avevo già convocato.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: E chi l'ha detto Presidente?
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PRESIDENTE: Non lo ricordo, lo ricordi lei. L'ipotesi era quella di convocare un
Consiglio aperto o chiuso, ecco. Ma non di convocare proprio un Consiglio.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: Okay. Nessuno ha detto se c'è un'ordinanza non c'è
necessità di fare Consiglio? Bravo, okay, ci siamo, è stato detto. Dopo di ché, ti
ringrazio per la tua onestà. D'altra parte era una eccezione, voglio dire, anche
comprensibile, non mi scandalizzo. Io dico era necessario perché questa sera abbiamo
prodotto qualcosa in più. Abbiamo incontrato e abbiamo messo, se vogliamo dire anche
alle strette un'ARPA perché gli abbiamo detto noi siamo con questi occhi aperti, non
pensiate di fermarvi di fronte all'aspetto burocratico perché noi chiediamo altro.
Ascoltiamo anche persone competenti in materia, persone che in città si occupano della
cosa. E quindi raccogliamo una serie di elementi. Dopo di ché giungiamo alla
conclusione, perché poi dobbiamo poter produrre qualche cosa. C'è già un'ordinanza con
tutto quello che è stato detto, che cosa può fare il Consiglio? Intanto integrare abbiamo
detto, perché il Professor Assennato su suggerimento anche del Dottor Di Ciaula
integrare la richiesta di Via anche come valutazione di danno sanitario, perché la cosa è
assolutamente rilevante ai fini del rilascio della valutazione. Perché il problema che io
mi pongo è: E se il risultato di valutazione di impatto ambientale dà l'okay che succede?
Noi non abbiamo a monte oggi, siamo scoperti politicamente e non certo per colpa
nostra né vostra. Né nostra, né maggioranza, né minoranza. C'era una delibera, il
Commissario ha deciso diversamente, bontà sua, non è colpa di nessuno. Ma oggi qui,
Sindaco, io quello dico stiamo oggi rispetto al fatto a preoccuparci di dire e se dovesse
andare bene per le logiche loro assurde per cui la valutazione di impatto ambientale dà
esito positivo sotto il profilo della compatibilità ambientale noi ci terremo una ennesima
azienda rispetto a valutazioni che non sono poi così penetranti. Perché da un lato la
valutazione di impatto ambientale, ma la valutazione di danno sanitario non c'è. E mi
dice oggi i tecnici, e quindi io mi fido perché vi ho invitati, vi ascolto, e prendo atto di
questo, mi dicono che questo è un elemento in più che automaticamente non entra, e che
va richiesto. Allora anche su questo un Consiglio Comunale che si esprime, e che
chiede che porta un atto di questo genere permettetemi di dire aiuta l'ordinanza del
Sindaco a irrobustirsi e ad andare alla valutazione di impatto ambientale con una
ragione in più che al momento non c'era. Ma non perché qualcuno è stato più, è stato
disattento, stolto, quant'altro. Perché gli elementi si integrano dalle discussioni che si
hanno con quanta più platea è possibile di persone tra la rappresentanza politica, gli
esperti tecnici, e coloro che avevano già presentato osservazioni è venuto fuori anche
questo. Quindi un ulteriore elemento che io mi preoccuperei di fare arrivare per tempo
al momento della valutazione di impatto ambientale che non so i tempi di convocazione.
E di questo mi preoccupo. Poi non so potranno dire guarda arriverà tra tre mesi abbiamo
tutto il tempo di fare un altro Consiglio Comunale. Ma io non lo so quando arriva
questo comitato. Non vorrei trovarmi scoperta e non essermi preoccupata di arrivare a
quella valutazione con tutti gli elementi possibili rafforzativi, questo dubbio me lo
permettete? È possibile averlo? È possibile preoccuparsi di questo? Non è possibile? Io
dico che è possibile perché abbiamo avuto oggettivamente. Allora se questa è una
preoccupazione io mi preoccuperei insieme a voi, insieme al Sindaco, insieme a coloro
che hanno collaborato con noi, ci hanno offerto questi ulteriori elementi che ci mettono
nella condizione di poter essere più decisi, di andare con una valutazione in più. Lo
possiamo decidere questa sera, lo possiamo deliberare questa sera. Io rispetto a quello
che dice il Segretario, che rispetto, che ha un suo percorso dico che mi esporrei anche al
rischio che l'assente, che Fragassi vada a impugnare la delibera di Consiglio perché
abbiamo deliberato, chiuso il Consiglio Comunale aperto, su una questione di questo
genere. Personalmente non avrei dubbi circa la validazione da parte anche del
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Consigliere Fragassi. Ma mi esporrei a questo rischio. Perché se questo è tutto il
riscontro che devo correre, la discussione non merita più di tanto come preoccupazione.
Ma permettetemi un ultimo punto e poi chiudo. Anche da parte vostra io non trovo
nemmeno una omogeneità, e non voglio speculare visto che si sta parlando di salute e
ambiente, sulla vostra divisione, perché la commissione che comunque è presieduta da
un membro di maggioranza presenta un ordine del giorno, c'è il gruppo di Alfonsi che
dice noi, non per fatti meramente regolamentari, ma per questo ordine del giorno viene
presentato come prologo e non come epilogo noi non lo votiamo. Va bene, ha tutto
questo valore, io la rispetto la tua posizione, ma è una posizione... No, no, ho detto che
rispetto la posizione, sto soltanto dicendo che c'è una posizione del Consigliere Alfonsi
che dice non lo votiamo perché rappresenta il prologo e non l'epilogo. E io dico
andiamo all'epilogo, facciamolo come epilogo e va bene. C'è il Presidente della
commissione che presenta insieme a tutta la rappresentanza del Consiglio, perché una
commissione in rappresentanza di un Consiglio che ha presentato un ordine del giorno.
C'è il Consigliere Ragnini che dice guardate a me poco me ne frega, scusate il termine,
di quello che verrà, siccome io so che siamo in una condizione di pressione, io
politicamente voglio dire che tutte quelle aziende potenzialmente assoggettabili a VIA
io non le voglio. Anche questa è una posizione politica che in questa posizione rispetto
anche a una sua richiesta di votare un ordine del giorno, è un'altra posizione. Allora
voglio dire il problema non è tra me e voi, il problema è tra tutti, è particolarmente tra
voi. Allora, allora, il fatto che non si possa decidere questa sera io non lo comprendo, o
meglio la vogliamo dire tutta? Vogliamo semplificare perché stiamo parlando di salute?
Abbiamo bisogno di dire che dobbiamo dare un contributo tutti in maniera tale che
nessuno si mette la bandierina. Qui il problema è che la bandierina la dobbiamo mettere
sulla salute di Modugno e non possiamo speculare, e io non speculo maggioranza o
minoranza. Non speculo andando indietro e genericamente gettando fumo su quello che
è successo. Perché su quello guardate a me mi troverete sempre pronta a fare chiarezza,
sempre. E poi ognuno si prendere le sue responsabilità anche politiche delle scelte che
ha fatto in passato. Ma a me non interessa, perché io sono proiettata comunque a quello
che oggi con il Sindaco Magrone possiamo fare. Allora vogliamo trovare una sintesi,
siamo in grado di fermarci questa sera e di fare un documento di sintesi che sia del
Consiglio che sia del Sindaco, che sia del Presidente, che sia dei Consiglieri tutti? Io
sono disponibile. Vogliamo rinviarlo, per cosa? Perché è complesso mettere in piedi un
documento questa sera? ... E quale è? ... No, non c'è problema, perché è un contributo....
PRESIDENTE: Lacalamita chiedo scusa.
CONSIGLIERE SPIZZICO: Stella posso soltanto fare chiarezza? Il problema in buona
sostanza ci rendiamo conto che il doppio passaggio che ha fatto Giuseppe Lacalamita
non è stato chiarissimo. In buona sostanza a prescindere dal problema Ecofuel, proprio
in termini di salute...
CONSIGLIERE SANSEVERINO: È un fatto ambientale generale.
CONSIGLIERE SPIZZICO: È un fatto ambientale generale, c'è una discrasia notevole
fra l'articolo 9 e l'articolo 10 delle norme di attuazione del piano regolatore generale,
che va in netta contraddizione con quello ASI. Che succede? Se noi ci dobbiamo trovare
da ora a 10 giorni, 9 giorni, non lo so quanto sono i termini per i quali si deve arrivare a
una definizione VIA, che ci dà un parere positivo, anche in termini di patologie, quindi
di valutazione di impatto sanitario, noi ci troviamo a dover gestire un'ulteriore urgenza,
che si può sanare - e adesso sarò più chiaro io - soltanto facendo un atto di indirizzo che
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Adesso Modugno con Dignità ha già pronto tra l'altro, ma non si può, purtroppo essendo
molto tecnico non lo si può discutere questa sera, che andrebbe a sanare una situazione
normativa che direbbe in maniera chiara non su Ecofuel, ma anche sulla azienda di
Mancini che fra 10 giorni può fare richiesta, andrebbe a sanare una situazione generale
che quindi protegge tutta la nostra comunità. Quindi il vostro atto di indirizzo, che
comunque è un atto di indirizzo importante, potrebbe convergere in un documento unico
che sanerebbe tutta la situazione. Ma questa sera tecnicamente non è possibile
discuterlo, finiremmo domani a pranzo.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: No, no, è chiaro. Allora io l'avevo inteso. Il punto è
un altro, che nessuno ci impedisce oggi comunque di approvare quello che possiamo per
dare la possibilità di irrobustire, per irrobustire nella VIA la richiesta di valutazione di
danno sanitario. Dopo di ché andiamo insieme a fare anche questo Consiglio Comunale
in tempi brevissimi, e andiamo anche a valutare questo. Quale è il punto se noi oggi
votiamo questa cosa per un fatto di emergenza. Io non conosco i tempi. Dopo di ché
andiamo a fare quel provvedimento... no, no, scusami, no, scusami, no, scusami. Il
discorso del Consiglio aperto serviva con il Professor Assennato.
PRESIDENTE: Consigliere Sanseverino si avvii alla conclusione per cortesia.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: No, ho bisogno di tempo. Presidente ho bisogno di
tempo perché non ci stiamo allungando per perdere tempo, o per fare polemica, ma per
trovare una sintesi. Anche perché...
PRESIDENTE: Le faccia la sua proposta e si vede un attimino, perché dialogando tra
voi...
CONSIGLIERE SANSEVERINO: Presidente io la invito a calcolare i tempi degli
interventi.
PRESIDENTE: Infatti lei ha iniziato a parlare, se noi dobbiamo parlare di tempi lei è
fuori tempo, però non le sto dicendo di concludere perché è fuori tempo. La sto
invitando a fare una proposta e non a dialogare...
CONSIGLIERE SANSEVERINO: Presidente lei come mediatrice, devo dire la verità, è
veramente una cosa…
PRESIDENTE: Se puntualmente a ogni Consiglio Comunale dobbiamo sottolineare
queste cose, questo è un altro aspetto.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: Allora Presidente le faccio una domanda cosa
intendeva dire quando lei su Facebook ha scritto che la Anglana aveva un piede da una
parte e un piede dall'altro.
PRESIDENTE: Questo lo deve spiegare lei.
CONSIGLIERE SANSEVERINO: No, lo deve dire lei perché lei l'ha scritto su
Facebook. Presidente ho concluso il mio intervento, perché la volontà non è quella di
fare un unico atto. Io questa sera sono preoccupata di questa cosa, e di andare alla
procedura di VIA, già con un atto più forte. Voi vi state preoccupando di qualche altra
cosa, e quando dico voi scusate la generalità, sicuramente ci sono delle differenze tra di
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voi, non speculo, lo ribadisco, però non capisco ancora quale sia la posizione quella del
Presidente, quella del Consigliere, o l'altra. Io ho detto che ti voto la tua perché
dobbiamo andare a valutare, non la mia, quella emerge questa sera per rafforzare la
valutazione di impatto ambientale. Perché il Professor Assennato ha detto, e questo è il
Consiglio Comunale aperto che ha avuto una valenza, che diventa più forte il discorso
nel momento in cui chiediamo il danno sanitario. Dopo di ché voi bocciatela questa
proposta, cosa vi devo dire. Io non avrò problemi a votare quello che voi proporrete con
tanto di simbolo, di coso, quando la cosa avrà un valore. Questa sera vi state rifiutando
di votare un provvedimento che comunque è un passo in più avanti. Dopo di ché vi
assumete questa responsabilità. Grazie.
PRESIDENTE: Consigliere Lacalamita, Consigliere Lacalamita... Consigliere
Loiacono... In una seduta aperta non si può mettere ai voti... io credo che la Dottoressa
sia stata chiara. No, no... Consigliere Loiacono prego.
CONSIGLIERE LOIACONO: Allora sono stato tirato... Sono stato tirato per i baffi,
non per i capelli perché non posso, in una polemica che francamente non volevo fare.
Allora pare che ci siano più opinioni nella maggioranza, però pare anche che la
maggioranza la pensi tutta come il Sindaco. Ora o il Sindaco la pensa in tre, quattro
modi diversi. Però, però, però, siccome è un fatto che, siccome è un fatto che ripetete in
continuazione questo, tanto per chiarire. A me pare che una maggioranza che la pensi
come il Sindaco non sia una maggioranza anomala, mi pare invece che sarebbe anomala
se la pensasse come l'opposizione. Qua invece ogni volta che non la si pensa come
l'opposizione questa maggioranza è anomala. Bah, va bene. E comunque se devo essere
succube di un Sindaco, preferisco questo piuttosto che Sindaci precedenti. Tuttavia, e lo
so sarà una pena, ma è così... ma non era un fatto contro di te...
PRESIDENTE: Il pubblico per cortesia silenzio!
CONSIGLIERE LOIACONO: Parlo a nome della maggioranza, tranne di Ragnini il
quale in questo momento non è della maggioranza. Scusate, scusate...
PRESIDENTE: Ragnini per cortesia!
CONSIGLIERE LOIACONO: Parlo a nome della maggioranza che si riconosce in
queste parole, quindi non parlo a nome di Ragnini. Dunque io penso che questo atto di
indirizzo, allora parliamo di bandierine, Stella, parliamo di bandierine. Questo
Consiglio Comunale su Ecofuel è stato convocato proprio per mettere una bandierina,
perché... perché effettivamente si vuole fare un atto di indirizzo... si vuole fare questo
atto di indirizzo che era già pronto prima di ascoltare la discussione. Tant'è vero, stava
qua prima...
PRESIDENTE: Consigliere Vasile chiedo scusa, Consigliere Vasile, no!
CONSIGLIERE LOIACONO: Si voleva approvare un atto di indirizzo da parte di... io
se riesco a parlare mi fate un favore, se no io posso anche non parlare. Si voleva
approvare un atto di indirizzo che era già pronto prima di ascoltare la discussione. Tanto
è vero che sono venuti dal Professor Assennato alcuni elementi utili che si ritiene
addirittura di integrare in questo atto di indirizzo. Sarebbe stato opportuno quindi prima
ascoltare la discussione, acquisire gli elementi utili, e poi come del resto era stato
stabilito, riconvocarci per deliberare un atto di indirizzo. Tuttavia un'altra delle ragioni
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per cui ritengo, e l'ho detto anche in conferenza dei capigruppo che ricordo... Oh, se
qualcuno ha la bontà di ascoltarmi, se no vado a parlare a casa. Infatti solo tu, ti
ringrazio, Fabrizio, gli altri li posso anche. Allora fra noi due pare che si svolga il
Consiglio, prima era tra il Sindaco e Assennato ora siamo noi due, bene. Allora del
resto...
PRESIDENTE: Silenzio!!
CONSIGLIERE LOIACONO: D'altra parte io nella conferenza dei capigruppo non ero
d'accordo con quelle posizioni, ma la conferenza dei capigruppo ha un valore
consultivo, non ha un valore deliberante, infatti non è che abbiamo deliberato. Per cui il
fatto che nella conferenza dei capigruppo sia stato detto che si doveva approvare, che
poi questa formula io francamente non la capisco, un atto di indirizzo che doveva
diventare una deliberazione per un eventuale Consiglio Comunale successivo, già
questa formula non mi piaceva. Tuttavia io penso che un atto di indirizzo se deve essere
unitario come voi chiedevate, è opportuno che sia fatto unitariamente, cioè che sia in
qualche modo scritto in maniera congiunta da tutti. E quindi se si deve fare un atto di
indirizzo in un Consiglio Comunale successivo e scegliere anche la forma, perché poi
nel merito io questo atto di indirizzo non lo condividerei neanche se fosse presentato
nella forma più corretta possibile. Perché è un atto di indirizzo ad personam. Noi prima
che il Sindaco facesse quell'ordinanza, io da buon succube sono stato con lui a lavorare
quando lui faceva quell'ordinanza, abbiamo anche ragionato sulla possibilità di farla
contro la Ecofuel, e abbiamo invece pensato, ha pensato che doveva essere una forma
più generica che impedisse tutti gli insediamenti inquinanti, perché non sembrasse una
faccenda personale contro la Ecofuel. Ma l'atto politico, se noi lo facessimo solo contro
la, ma vedi qua già entriamo nel merito per cui serve un Consiglio. L'atto politico se noi
lo facessimo contro la Ecofuel, e se domani si presentasse un altro ne facciamo un altro
contro quell'altro? Lo dobbiamo fare più genericamente tenendo conto delle condizioni
ambientali nelle quali versiamo e quindi di rifiuto di qualunque insediamento industriale
inquinante, in attesa che i dati concessi gentilmente dal Professor Assennato siano,
come dire, ci dicano che il pericolo è scampato. Tuttavia discutere nel merito di questo
tra 5 giorni, tra 7 giorni, quale è il problema se non la bandierina che si vuole veramente
andare a mettere? Si può discutere, si può discutere tra qualche giorno, quando
decidiamo di riaggiornarci su quale è la forma migliore da dare a un atto di indirizzo che
tutti vogliamo dare, sul quale siamo stati d'accordo, anche il Sindaco, il quale vorrebbe
discutere nel merito di tutte queste vicende. Allora quale è la fretta, posto che la
valutazione di impatto ambientale non si fa in 3 giorni, io penso che non si faccia in 3
giorni, ma non sono esperto. Ci vorrà qualche mese? Non vogliamo dire anni, ci vorrà
qualche mese? E non possiamo aspettare una settimana per fare un altro Consiglio
Comunale per un atto deliberativo di indirizzo se non per piantare un'altra bandierina?
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Loiacono. Il Sindaco.
SINDACO: Io davvero volevo tornarci su un attimo. Ribadisco quella che è la mia
opinione dal punto di vista formale dell'atto di indirizzo che in un Consiglio Comunale
aperto non è previsto, e io sono fermo a questi principi. Nel senso che un atto
deliberativo non può concludere un Consiglio Comunale aperto. Saltano, io non so i
precedenti, non li conosco, può anche essere accaduto. Se è accaduto io dico è accaduto
male. Ma i principi sono quelli, e ribadisco anche, condividendo l'opinione del
Segretario. Tuttavia non vorrei che questo sembrasse una contrarietà a trarre il succo di
questo nostro incontro. Questo lo ribadisco, la mia opinione è che è un'assemblea alla
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quale ha partecipato il Consiglio, l'amministrazione, e ospiti e i cittadini. È una
assemblea aperta, non è il Consiglio Comunale. Si dice ma noi ci separiamo dagli altri,
e riprendiamo fra 10 minuti perché siamo tutti d'accordo, tutti l'abbiamo detto siamo
contrari all'insediamento annunciato della, già questo se fosse un ordine del giorno basta
e avanza. Credo che abbiamo tutti espresso contrarietà all'insediamento di questa cosa,
lo possiamo dire tranquillamente al di là delle formalità della delibera perché la sede
non è quella. È un'assemblea che dice, l'assemblea convocata in seduta aperta esprime la
sua contrarietà all'insediamento dell'Ecofuel, basta, il gesto politico è fatto. Perché sono
contrario però ad affrontare, non contrario alla proposta, all'atto di indirizzo proposto
dalla Commissione, ma non sono contrario perché penso che la Commissione ha detto
cose. Perché è straripante. Io vi pregherei con molta lealtà, non è come dici tu, che dici
ormai siamo d'accordo, basta fare una sintesi, basta trovare un punto. No, non è così.
Perché se noi lo leggiamo questo che è preparato da prima, il che già viola una serie di
motivi deontologico-politici, se si porta già pronto vuol dire che quello che diremo noi
non serve a niente. Ma comunque diamolo per buono. Io ho detto che mi è venuto il mal
di cuore, ma non scherzando, l'ho detto perché esprimo questo mio convincimento. Per
esempio: "Si propone al Sindaco e all'intero Consiglio Comunale la necessità di attuare
un piano di risanamento ambientale dell'intera zona ASI di Modugno pianificato,
prego?...
PRESIDENTE: Il verbale della Commissione.
SINDACO: Il verbale della... Però scusa Maurelli può anche dire scusa ti dispiace dire.
Invece con questo tono militare mi... Un poco più affabile per favore. E che, uno si
spaventa. Va bene, va bene, questo è comunque questo atto di indirizzo. Dice ancora,
voglio andare proprio rapido, perché è estenuante la lettura. Dice "Il piano di
risanamento - questo è l'indirizzo che deve dare il Consiglio all'amministrazione - sarà
costituito dai seguenti capitoli: inquadramento generale comprendente la sintesi delle
strategie del piano, le caratteristiche generali del territorio, il quadro normativo. Due,
elementi di sintesi sull'inquinamento atmosferico comprendente il quadro emissivo,
l'inquinamento transfrontaliero, l'analisi di dati meteo climatici e la valutazione della
qualità dell'aria. Modellazione dispersione, trasformazioni chimiche, comprendente la
metodologia di input emissivi e meteorologici nonché l'esecuzione delle simulazioni sui
domini di calcolo. Caratterizzazione delle zone comprendente la zonizzazione
preesistente la definizione delle zone di intervento. Quadro normativo di base in cui
vengono descritti il quadro." Manco Assennato le sa fare queste cose, Assennato
sarebbe svenuto lui altro che io. Così lo dovevamo attaccare Assennato, proponendogli
questo, quello moriva sul colpo. Dice ma chi le fa? Analisi delle tendenze scenari nel
quale vengono rappresentati gli scenari emissivi e il loro confronto. Le azioni del piano
comprendente le misure selezionate e le indicazioni sui costi. Strategie per la
partecipazione del pubblico. Monitoraggio del piano e verifica del piano volte a
garantire che il piano venga attuato secondo gli obiettivi stabiliti e che segua
l'evoluzione del contesto. Ma non è finito, continua. Ora io non disprezzo questo lavoro,
scusa, scusa Vito non sto, non ti sentire, non ti sentire... non ho detto nulla di mio, ho
letto. Se dici tutto a modo mio... ma la stavo leggendo, ma per economia anche, la parte
finale è ancora peggio... Questa è una tua conclusione, se vuoi fallo, ma non chiedere a
me. Ma cosa offendo, cosa offendo? Sto dicendo questo atto di indirizzo è enorme dal
punto di vista dell'esposizione dei problemi. Vogliamo consentirci il lusso di ragionarci
su? O lo dobbiamo bere e basta? Sono problemi enormi, quello che dici tu è giusto,
quello che continui, "indagine epidemiologica registro di tumori, analisi delle matrici
ambientali, aria, suolo, acqua." Voglio dire è l'universo delle ricerche, delle indagini
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che si possono. Un atto di indirizzo, abbiate pazienza, non è polemica, ma non potete
portare come atto di indirizzo una enciclopedia dell'ambientalismo internazionale,
perché questo il Comune di Modugno è. L'amministrazione deve sentire la cosa
fattibile, deve essere aiutato a fare le cose specifiche, fattibili. Da questo punto di vista
anche io dico va riflettuto, questo viene dalla Commissione Ambiente, tanto di cappello,
ma mica stavamo noi a discutere. Leggiamo con attenzione questo documento,
deontologia istituzionale avrebbe dovuto parteciparsi in tempo per partecipare, e va
bene a questa qua, noi ormai non le rispettiamo più. Il problema che si pone, al di là del
fatto che questo è un Consiglio aperto, ma come si fa a dire che troviamo una sintesi
con un programma del genere, i capitoli addirittura. Sembra un trattato giuridico questo
qui. Abbiate pazienza. Qualunque Sindaco, qualunque amministrazione direbbe
"scusate" ai Consiglieri "ma datemi un'indicazione precisa". Li avete dato da studiare
per 20 anni qui. Siete sicuri di essere voi all'altezza di questi temi che li proponete a
noi? State proponendo lo scibile umano in termini di ambientalismo, tutto lo scibile. Tu
sei stato capace in un giorno di leggere tutto e di dire su questo faccio questo, faccio, ma
che stiamo scherzando? Mi sembra proprio, faccio appello alla tua pratica anche di
ambientalista. Si può proporre uno così? E diciamo sì, approviamo, siamo tutti
d'accordo, ma cosa? Aspetta, ho finito, ho finito, veramente. Quindi il mio non è un
dissenso libero nel merito, non è che sto dicendo che capperi dite. Non è, io dico dite
troppo. È enorme questa tematica che voi volete delegare per essere, per fare vedere che
sono colto, "non sum dignus", non ce la faccio a rispondere a tutta questa scienza messa
tutta assieme. Vito non ce la faccio. Prenderò questa direttiva e dirò mi hanno detto
impiccati, mi hanno detto impiccati, fa questo l'aria, i monti, i laghi, i fiumi, le cose,
cancro, tumori, malattie. Ma che cosa deve succedere da domani? Pregherei di
dimensionare un atto di indirizzo che va fatto nella sede del Consiglio Comunale, però
un atto di indirizzo proporzionato alle capacità umane e alle capacità istituzionali di un
organismo, anche questo devo io garantire. Se no, è facile … Come?... E queste sono le
tue preferenze. Non sperare di condividere per forza con me. Non le condivido e basta,
sono cose tue quelle, e basta. Voglio parlare con Libero, ogni tanto si ficca dentro e
vuole partecipare. Quindi non è un dissenso, non è il nostro un dissenso rispetto, come ti
sei permesso, come si è permesso Ragnini. È il contrario, il contrario. Io dico dobbiamo
parlare di questo perché devo dire stabilisci, c'è un pezzo in cui si dice "facendosi
assistere da tecnici, vedendo consulenti." Ma chi mette un consulente che noi non
riusciamo a mettere un Avvocato per fare una causa?! Devo dire Vito riduciamo qua,
andiamo al punto più urgente, andiamo alle cose più fattibili. Invece ci ammazzate con
questa proclama, e voi siete liberi avete detto tutto, e noi non abbiamo fatto niente. In
questo senso io dico faccio appello alla responsabilità di tutti, facciamo un Consiglio,
portiamolo, limiamolo, affiniamolo, facciamo in modo che sia realizzabile un intervento
di questo tipo. Perché se no questo è un gesto di ipocrisia. Se io lo accettassi così
mentirei perché non riusciremo a fare niente. In questo senso io dico il Consiglio è stato
perfetto, perché le cose sono venute fuori, secondo me tutti siamo d'accordo che siamo
contro l'insediamento di questi e di altri, anche di quelli che abbiamo individuato che
stiamo seguendo. Questa cosa è impegnativa, dobbiamo affinarla, dobbiamo vedere, ma
guarda vediamo che cosa possiamo noi fare realmente. Se fate questo vi ringrazio per
aiutarci proprio, perché questa idea che avete del governo locale onnipotente fa paura.
Ma dove vivete voi, ma dove vivete, ma avete visto? Non c'è nessuno. Quale
consulente? Piano, Libero, piano con questa ipotesi, consulente dell'aria, consulente
dell'acqua, consulente dei pesci, consulente di tutto. Qua non possiamo nominare un
cane per consulente che ci arrestano tutti senza che lo facciamo. È chiaro?
Dimensionando invece, discutendo francamente sulle cose fattibili io credo che, e
aggiungendo per quelle che non conosciamo che annunciava Lacalamita, proporrà altre
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cose, e io sono ben lieto di questo. Ma devono essere realizzabili, o è una farsa quella
che stiamo facendo qua? Ma sì, diciamo pure, e fare in modo che i tram camminino
senza luce elettrica, e facciamo in modo che la luce non costi niente. Ma non ho capito
che cosa stiamo dando? Dobbiamo, è la responsabilità dei Consiglieri che deve affinarsi,
deve darci l'input serio però, fattibile, se no è inutile che parliamo. Questa è la mia
opinione, vi chiedo scusa.
PRESIDENTE: Consigliere Silvestri. Grazie a lei signor Ferrulli. Consigliere Silvestri.
... Grazie anche a lei signora Iacobone, grazie a lei. Consigliere Silvestri? Consigliere
Libero?
CONSIGLIERE LIBERO: Sì, posso? Grazie Silvestri. Ho recepito il messaggio, almeno
a livello personale, e sei stato molto esaustivo. Ho capito, ho capito lo spirito, ho capito
lo spirito. Però mi devi far fare solo qualche precisazione. Noi forse abbiamo eccesso un
po', ecceduto diciamo così, ho sbagliato il termine. C'è stato un eccesso di zelo volevo
dire nella materia che abbiamo trattato. L'abbiamo fatto con passione senza voler
spaventare nessuno. Quello che leggevi poco fa, Nicola, il primo capitolo del piano di
risanamento sono solo, sono solo le normative, sono solo quelle che indicano, che non
hanno niente a che vedere con noi, con quello che chiediamo, e che un piano di
risanamento a livello internazionale con delle norme funziona in questo modo, se si
vuole fare un vero. Mentre quello che chiedevamo noi più sintetico io lo vedo molto
semplice, mi tocca rileggere qualcosa. Partiamo da sotto, partiamo da sotto, una cosa
molto importante che non abbiamo mai nominato qua, però è importante, visto che
parliamo di ambiente e quant'altro. Il censimento di tutte le antenne e ripetitori presenti
sul territorio di Modugno, cioè non lo so come funzioni però ci vorrebbe qualcuno,
perché sono state fatte delle richieste all'ufficio tecnico, delle richieste da qualche parte
per mettere in funzione queste antenne, per depositare queste antenne, e da qualche
parte ci sarà un registro, qualche cosa? E bisognerà fare questa ricerca perché abbiamo
anche dei problemi legati alla forte intensità di onde elettromagnetiche. E non credo che
sia difficile da attuare. Secondo me, poi lo vediamo insieme. Io non sono il Vangelo, e
non ho la bacchetta magica, ci mancherebbe. Poi l'applicazione di vincolo idrogeologico
e paesaggistico nella zona ASI è un qualcosa che fa riferimento anche a una serie di
attività che già erano state messe in campo tipo quelle legate alla lama Misciano, delle
problematiche e quant'altro, andava solo a vedere per, andava verificato per vedere se
potevamo intervenire in merito, però non c'è niente di preoccupante, poi lo andiamo a
verificare. Il programma di dismissione, bonifica e trasformazione di insediamenti
inquinanti ce li abbiamo già in atto, c'è la cementeria che già sta funzionando, non c'è
niente. Il censimento delle industrie salubri dobbiamo, io non lo vedo preoccupante,
molto intricato. Però, però siccome mi hai fatto riflettere, effettivamente su alcune cose
che giustamente io ritengo di dover andare a rivedere, noi magari ci riuniamo e se è il
caso ci riuniamo e vediamo un po' di smussare il tutto. Grazie.
VICE PRESIDENTE: Grazie. La parola al Consigliere Silvestri.
CONSIGLIERE SILVESTRI: Grazie Presidente. Allora io inizio con il ringraziare il
Sindaco a livello personale per l'ordinanza che ha fatto, perché visti tutti i dubbi...
Sindaco un attimo solo... Visto i troppi dubbi che sono usciti e sono emersi dalla
discussione di questa sera, è stata doverosa questa ordinanza fatta da lei. Però ciò che
voglio dire a tutti i Consiglieri è una cosa, l'ordinanza per sua natura potrebbe essere
temporanea, anche perché lei ha invitato il Presidente dell'ARPA a dare i dati. Se
domani il Presidente dell'ARPA ci dà questi dati che confermano ciò che ha detto
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pubblicamente l'ordinanza decade. Quindi io invito tutti quanti per una necessità,
come?... Ah! Okay, perfetto. Io invito tutti quanti per una necessità di una presa di
posizione del Consiglio in quanto il Consiglio è l'espressione della popolazione. Quindi
è necessaria immediatamente, secondo me e secondo il gruppo che rappresento, un atto
di indirizzo. Io volevo fare alcune domande anche agli ospiti, però sono andati via, io li
ringrazio per essere qui però volevo dire al Presidente dell'ARPA, anche se non c'è verrà
messo agli atti, visto che è tutto registrato, lui rappresenta un organo tecnico scientifico,
noi qui siamo a rappresentare la cittadinanza, quindi esprimiamo un livello politico di
ciò che vogliamo. In più chiedo che venga messo agli atti che il gruppo Udc Modugno a
seguito di ampia discussione interna del partito, a seguito delle informazioni pervenute
in commissione, e delle notizie oggi apprese, chiede al Sindaco e a tutti quanti i
Consiglieri, quindi all'intero Consiglio una linea politica unitaria che non consenta di
insediare più all'interno del territorio comunale siti inquinanti. Come ha detto anche il
Consigliere Ragnini noi accogliamo pienamente tutto ciò che ha detto. Perché il nostro
territorio è martoriato. Insediare nuovi siti inquinanti non è corretto. Anche perché io
baso questo, lo volevo chiedere anche al Presidente dell'ARPA, visto che fa riferimento
sempre alle normative, c'è una normativa europea che noi dobbiamo rispettare, ossia la
direttiva del 2009 09 CE, la cosiddetta 202020...
VICE PRESIDENTE: Silenzio Consiglieri.
CONSIGLIERE SILVESTRI: … che prevede una riduzione delle emissioni di Co2
equivalenti del 20 per cento tra 6 anni. Io non so, dai dati che è emerso sono triplicate le
tonnellate annue di emissioni. Non capisco come faremo ad arrivare a quell'obiettivo
visto che la normativa è stata recepita dallo Stato Italiano, non capisco in che modo
arriveremo a quella normativa. In più volevo dire che l'atto di indirizzo, io spero che, lo
chiedo al Presidente di farlo quanto prima il prossimo Consiglio, perché l'atto di
indirizzo come diceva il Consigliere Nicola Loiacono è vero che domani non avremo
una valutazione VIA, però a breve in pochi giorni si riunirà il comitato VIA. Arrivare lì
con un atto di indirizzo è un atto forte nei loro confronti in cui come Consiglio
Comunale dichiariamo la contrarietà proprio a questo nuovo insediamento Ecofuel.
Naturalmente se l'allarghiamo... Io dichiaro la contrarietà io che credo anche Raffaele,
posso parlare anche per lui, dichiara la propria contrarietà come Consigliere comunale, e
lo faccio mettere agli atti alla Segretaria, faccio, Segretaria posso fare mettere agli atti
che io come Consigliere comunale, e Raffaele Barile, io chiedo di rappresentare anche
lui, e lui mi dà il consenso, mettiamo agli atti che siamo contrari all'insediamento
produttivo Ecofuel del nostro territorio.... Grazie Sindaco.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Silvestri.
CONSIGLIERE SILVESTRI: Non ho finito, posso? Io volevo ricordare a tutti quanti
una cosa molto importante, la pianificazione del territorio in tematica ambientale spetta
al Consiglio Comunale, spetta all'organo decisorio del Comune, non spetta a nessun
altro, non spetta alla Regione, non dobbiamo seguire ciò che dice la Regione, lo Stato.
In tematica ambientale siamo noi a decidere. Quindi io chiedo a tutti quanti quanto
prima di fare sintesi e di avere veramente unità di intenti e portare un atto di indirizzo
comune contro questi insediamenti produttivi. Anche perché come abbiamo detto anche
in conferenza dei capigruppo, e chi c'era ne è testimone, prendiamo atto di ciò che c'è,
ma facciamo finta che noi non sappiamo la condizione. Vogliamo passare da quello che
abbiamo alla qualità dell'aria migliore, a prescindere da ciò che è passato, ciò che è
pregresso, e ciò che conosciamo. Noi possiamo decidere tranquillamente, non dobbiamo
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sottostare al regolamento di nessuno in tematica ambientale. Grazie a tutti.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Silvestri. Consigliere Pascazio... Consigliere
Ragnini?
CONSIGLIERE RAGNINI: Il piano di risanamento è uno strumento necessario in una
situazione critica come quella nostra. È uno strumento che va redatto da un tecnico,
certo va redatto da un tecnico, che lo può fare chiunque un piano di risanamento, se si
vuole fare, se si vuole fare. È chiaro poi se noi non siamo in grado di reperire le risorse
per dare un incarico a un tecnico che debba portare avanti un indirizzo che potrebbe
emergere, potrebbe emergere, anche se a questo punto mi vengono dei dubbi, dal
Consiglio, se non siamo in grado di fare questo che stiamo a fare? Che stiamo a fare
qua? Sì, appunto. E certo. Poi questo, tutta questa complessità a prescindere dall'indice
delle norme io ho riportato il quadro generale previsto per i piani di risanamento. Poi
abbiamo indicato 7 punti, questi 7 punti non credo siano tanto fuori dalle norme.
L'indagine epidemiologica, il registro dei tumori per studiare le patologie connesse
all'inquinamento non credo che sia una cosa fuori norma. L'analisi delle matrici
ambientali aria, suolo e acqua credo sia una cosa necessaria, anche perché non ci
dimentichiamo che per quanto riguarda la questione del lago dietro la cementeria ad
oggi dall'atto di indirizzo che è stato approvato non c'è stato nessun accertamento. E lì
c'è la falda che è probabilmente inquinata, lo dice l'ARPA. Il censimento delle industrie
insalubri non mi sembra una cosa tanto fuori dalle norme, e il programma di
dismissione e di bonifica e trasformazione delle aziende che vengono, che chiudono, le
aziende insalubri che chiudono non mi sembra una cosa tanto difficile da comprendere.
Un programma industriale sostenibile che possa agevolare le aziende che non inquinano
con delle facilitazioni per quanto riguarda le tasse, le imposte. L'applicazione dei vincoli
nella zona ASI, sono scomparsi tutti i vincoli nella zona ASI, sono scomparsi. Il vincolo
idrogeologico, il vincolo paesaggistico sono scomparsi, li possiamo ripristinare. Il
censimento di tutte le antenne e ripetitori presenti sul territorio di Modugno, e la verifica
delle emissioni. Avrà dei costi farlo, ma li possiamo fare, siamo interessati a farlo o non
lo vogliamo fare? Questo è l'atto di indirizzo, non mi sembra tanto complesso. Poi se
non c'è questa volontà tutto mi sembra complesso. Voglio invece tornare per capire un
po' la questione di Biochemtex che l'Assessore mi ha detto che Lega Ambiente ha fatto
degli elogi. Ma Legambiente, oltre fatto che era a conoscenza di questo insediamento,
perché io l'ho nominato questa sera. Eh?... Siccome fino a ieri non ne sapeva niente
nessuno, ora lo sanno.
ASSESSORE LUCIANO: Le informazioni che noi abbiamo sono informazioni prese da
internet, e cioè informazioni che riguardano il piano di investimento finanziato dalla
Regione Puglia, e una serie di altre informazioni che non riguardano il processo
produttivo non descritto in maniera ovviamente molto semplificata, non c'è traccia, lo
ripeto, abbiamo fatto una verifica anche presso il servizio urbanistica, non c'è traccia di
una richiesta da parte di questa azienda di insediamento sul territorio.
CONSIGLIERE RAGNINI: Ma adesso quando siete a conoscenza di questa cosa.
PRESIDENTE: Però Consigliere Ragnini questo non è all'ordine del giorno.
ASSESSORE LUCIANO: Queste sono informazioni che noi abbiamo recuperato
diciamo da internet, e lo sappiamo da pochissimo tempo, lo sappiamo da due, tre giorni
insomma, perché abbiamo fatto questa…
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CONSIGLIERE RAGNINI: Va bene. Comunque giusto per puntualizzare il fatto di
Legambiente, Legambiente è anche consociata, ha degli interessi con Sorgenia, quindi
voglio dire, il fatto di Legambiente. Va bene, niente. Io concludo dicendo che una volta
Ecofuel presenta lo studio di impatto. Vorrei un po' di attenzione da parte di tutti quanti
se è possibile. Una volta che Ecofuel presenta lo studio di impatto ambientale, quel
provvedimento che noi andremo a votare … grazie!
PRESIDENTE: Consigliere Ragnini il Consiglio la stava comunque ascoltando...
Consigliere Ragnini nessuno le ha tolto la parola, i Consiglieri sono tutti in aula. I
Consiglieri sono tutti in aula. Se lo vuole concludere il suo intervento faccia pure.
CONSIGLIERE RAGNINI: Allora il mio intervento lo concludo così, che una volta che
Ecofuel, che sarà domani, presenta lo studio di impatto ambientale, quel provvedimento
che vorremmo votare, si tenta di inserire nella valutazione di impatto ambientale il
rischio del danno sanitario, non sarà più soggetto di valutazione di impatto ambientale
perché sarà intempestivo rispetto alla presentazione dello studio di impatto ambientale.
Grazie. ... Io sto dicendo che quello non sarebbe di ostacolo su Ecofuel, potrebbe essere
di ostacolo su Biochemtex. Ecco. Però voglio dire che su Ecofuel, che ora abbiamo
questo problema di Ecofuel, il fatto che noi non abbiamo questa sera per questioni
tecniche burocratiche approvato l'atto relativo all'inserimento nella valutazione di
impatto ambientale del rischio del danno sanitario, ci porterà all'esclusione del rischio
del danno sanitario nella valutazione di impatto ambientale su Ecofuel. Ho detto questo.
Resta agli atti, è una cosa che sto dicendo io, ci assumeremo le responsabilità di quello
che facciamo.
PRESIDENTE: Grazie Consigliere Ragnini. Consigliere Angiulli. Okay, quindi non ci
sono altri interventi. Sono le 22 e 33. Sindaco? Quindi non ci sono altri interventi, le 22
e 33, la seduta si dichiara sciolta.
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