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organismo istituzionale di rappresentanza studentesca su base provinciale, la cui attività è disciplinata dall’art.6 del D.P.R. 567/96, come modificato e integrato dai D.P.R. 156/99, 105/01, 301/05 e 268/07 . Presentazione a cura delle docenti comandate USR Toscana: Maria Coppolecchia UST XIII Ambito Territoriale per la provincia di Lucca Annalisa Bindi UST XI Ambito Territoriale per la provincia di Grosseto Consulta provinciale degli Studenti CPS

Consulta provinciale degli Studenti CPS · esprime, su richiesta del Ministro o di propria iniziativa, pareri su azioni attinenti La partecipazione degli studenti ... Iniziative complementari:

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organismo istituzionale di rappresentanza studentesca su base provinciale,

la cui attività è disciplinata dall’art.6 del D.P.R. 567/96, come modificato e

integrato dai D.P.R. 156/99, 105/01, 301/05 e 268/07.

Presentazione a cura delle docenti comandate USR Toscana:

• Maria Coppolecchia UST XIII Ambito Territoriale per la provincia di Lucca• Annalisa Bindi UST XI Ambito Territoriale per la provincia di Grosseto

Consulta provinciale degli Studenti – CPS

Comma 1.

Due rappresentanti degli studenti per ciascun istituto o scuola di istruzionesecondaria superiore si riuniscono in consulta provinciale in una sedeappositamente attrezzata e messa a disposizione all'ufficio scolastico localea livello provinciale che assicura alla consulta il supporto organizzativo e laconsulenza tecnico-scientifica. La durata in carica dei predettirappresentanti e' di due anni. L'elezione di tali rappresentanti avviene entroil 31 ottobre dell'anno di scadenza dell'organismo con le stesse modalita'della elezione dei rappresentanti degli studenti nel consiglio di istituto. Per lasostituzione degli eletti venuti a cessare per qualsiasi causa, o che abbianoperso i requisiti di eleggibilita', anche per aver conseguito il diploma, siprocede alla nomina di coloro che, in possesso dei detti requisiti, risultino iprimi fra i non eletti delle rispettive liste. In caso di esaurimento delle liste siprocede ad elezioni suppletive. La prima riunione della consulta e' convocatadal dirigente dell'ufficio scolastico locale a livello provinciale entro quindicigiorni dal completamento delle operazioni elettorali.»;

Commento: Comma 1

La Consulta Provinciale è composta da due studenti per ogni istitutosecondario di secondo grado della provincia.

I rappresentanti che la compongono sono eletti da tutti i loro compagni dellascuola di appartenenza e restano in carica, a seguito delle modificheapportate con il D.P.R. 268/07, per due anni.

L’USP mette a disposizione della CPS, oltre ad una sede appositamenteattrezzata, il supporto organizzativo e la consulenza tecnico scientifica per ilsuo funzionamento, compito svolto nella maggior parte dei casi da undocente comandato presso l’Ufficio Scolastico Provinciale che divienereferente per le attività della Consulta.

Le CPS dispongono inoltre di fondi propri (Art. 6 – ter – comma 2) chepossono essere spesi solo dagli studenti che la compongono. La quotaprevista è almeno il 7% dei fondi provinciali destinati alle scuole per le attivitàdegli studenti (questo anno però……).

Comma 2. La consulta provinciale degli studenti ha il compito di:a) assicurare il più ampio confronto fra gli studenti di tutte le istituzioni di istruzione secondaria superiore della

provincia, anche al fine di ottimizzare ed integrare in rete le iniziative di cui al presente regolamento e diformulare proposte di intervento che superino la dimensione del singolo istituto, anche sulla base di accordi direte previsti dall'articolo 7, del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, nonché di accordiquadro da stipularsi tra la competente autorità scolastica periferica, gli enti locali, la regione, le associazionidegli studenti e degli ex studenti, dell'utenza e del volontariato, le organizzazioni del mondo del lavoro e dellaproduzione;

b) formulare proposte ed esprimere pareri agli uffici scolastici, agli enti locali competenti e agliorgani collegiali territoriali;

b-bis) collaborare con gli organi dell'amministrazione scolastica e con i centri di informazione e consulenza di cuiall'articolo 326, commi 17 e 18, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, per la realizzazione di progetti diattività informativa e di consulenza intesi alla prevenzione e cura delle tossicodipendenze, nonché alla lottacontro l'abuso di farmaci e di sostanze per l'incremento artificiale delle prestazioni sportive. Le relative iniziativepreviste dai commi 19, 20 e 21 del citato articolo 326, sono disciplinate dal presente regolamento;

c) istituire, in collaborazione con l'ufficio scolastico locale, uno sportello informativo per gli studenti con particolareriferimento all'attuazione del presente regolamento e dello statuto delle studentesse e degli studenti e alleattività di orientamento;

d) promuovere iniziative di carattere trasnazionale;d-bis)designare i rappresentanti degli studenti nei consigli scolastici locali;e) designare i rappresentanti degli studenti nell'organo di garanzia previsto dall'articolo 5, comma 4, del decreto del

Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249.

Commento : Comma 2

Le funzioni delle Consulte sono: assicurare il più ampio confronto fra gli studenti di tutte le scuole di istruzione

secondaria di secondo grado della provincia; ottimizzare ed integrare in rete le attività extracurricolari; formulare proposte che superino la dimensione del singolo istituto; stipulare accordi con gli enti locali, la regione, le associazioni di volontariato e le

organizzazioni del mondo del lavoro; formulare proposte ed esprimere pareri all’USP, agli enti locali competenti e agli

organi collegiali territoriali circa questioni attinenti alle problematiche studentesche; istituire uno sportello informativo per gli studenti, con particolare riferimento alle

attività integrative, all’orientamento e all’attuazione dello Statuto delle studentesse edegli studenti;

progettare, organizzare e realizzare attività anche a carattere transnazionale; designare due studenti all’interno dell’organo provinciale di garanzia regionale

previsto dall’art. 5 del D.P.R. 249/98, così come sostituito dal D.P.R. n° 235 del 21novembre 2007.

Comma 3.

La consulta si dota di un proprio regolamento, a norma del quale elegge un presidenteed un consiglio di presidenza e può articolarsi in commissioni di lavoro, territoriali e/otematiche.

Commento : Comma 3

Ogni Consulta è tenuta a dotarsi di un regolamento, elegge alsuo interno un Presidente e può lavorare in commissioni dilavoro tematiche e/o territoriali.

Comma 4.Al fine di assicurare continuità di indirizzo nella gestione e favorire il pieno inserimento dei neo eletti, i

componenti del consiglio di presidenza della consulta che hanno terminato il curricoloscolastico o non sono stati rieletti dal proprio istituto, possono, a richiesta e a titolo gratuito, esserenominati dalla consulta consulenti per non più di un anno scolastico. Per quel periodo transitorio adessi si applica il trattamento previsto per i membri della consulta.

Comma 5.

Le consulte appartenenti ad una stessa regione danno vita ad un coordinamento regionalerappresentativo, il quale viene insediato dal dirigente del competente ufficio scolastico regionale.Detto ufficio assicura al coordinamento il supporto tecnico-organizzativo. Il coordinamento regionale

adotta un proprio regolamento interno con il quale sono disciplinate la composizione e lemodalità organizzative.

Comma 6.Con decreto del Ministro della pubblica istruzione è individuata una sede di coordinamento e di

rappresentanza delle consulte a livello nazionale .

Art. 6 -bis Consiglio nazionale dei presidenti delle consulte provinciali degli studenti. 1. La Conferenza nazionale di cui all'articolo 1, comma 1, lettera g) del decreto del Presidente della Repubblica 28

marzo 2007, n. 75, assume la denominazione di Consiglio nazionale dei presidenti delle consulte provinciali degli studenti; esso e' organo consultivo del Ministero ed assicura una sede permanente di confronto e di rappresentanza degli studenti a livello nazionale.

2. E' composto da tutti i presidenti eletti in ciascuna consulta.3. Il Consiglio svolge le seguenti funzioni: coordina e cura lo scambio di informazioni relativamente alle attivita' delle consulte provinciali degli studenti; promuove 1'ideazione e realizzazione di attivita' progettuali di rilevanza nazionale, comunitaria ed

internazionale; esprime, su richiesta del Ministro o di propria iniziativa, pareri su azioni attinenti La partecipazione degli studenti

e la progettualita' delle consulte; promuove indagini conoscitive sulla condizione studentesca i cui risultati formano oggetto di relazioni al

Ministro, elabora proposte ed indicazioni progettuali con particolare attenzione al funzionamento del sistema di

partecipazione e rappresentanza degli studenti.4. Il Consiglio nazionale dei presidenti si dota di un regolamento interno che ne fissa le modalita' organizzativo-

gestionali, nonche' la pianificazione delle adunanze, che, comunque, possono essere convocate anche dal Ministro.

5. I componenti del Consiglio rimangono in carica fino al subentro dei rispettivi successori.6. Il Consiglio si articola in commissioni di lavoro, territoriali e/o tematiche.7. Il Ministero assicura il supporto organizzativo e la consulenza tecnico-scientifica riguardo all'istituzione ed al

funzionamento delle consulte provinciali degli studenti, dei coordinamenti regionali rappresentativi e del Consiglio nazionale dei presidenti delle consulte provinciali degli studenti.

Commento: Art. 6 bis – Consiglio Nazionale

Il Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte provincialidegli studenti è organo consultivo del Ministro, sede permanentedi confronto e di rappresentanza degli studenti a livello nazionale.

Il Consiglio si dota di un regolamento interno al quale èdemandata la determinazione delle modalità organizzative egestionali di funzionamento del Consiglio e la pianificazione delnumero minimo di adunanze per anno scolastico, adunanze chepossono essere convocate anche dal Ministro stesso.

Il Consiglio nazionale si organizza in commissioni di lavoroterritoriali e/o tematiche.

Art. 6-ter. Disposizioni finanziarie.

1. Con le risorse finanziarie destinate alle attività previste dal presente regolamento sono, altresì,coperti gli oneri derivanti dalla completa realizzazione di iniziative attuate all'esterno degliistituti, come deliberate dai competenti organi, nonché il rimborso delle spese di viaggio esoggiorno, nella misura prevista per i dipendenti della VIII qualifica funzionale del compartoMinisteri, in favore dei componenti delle consulte e degli studenti individuati per lapartecipazione alle predette iniziative ed in favore degli studenti e dei genitori partecipanti aiForum istituiti ai sensi degli articoli 5-bis e 5-ter.

2. Sui fondi di cui sopra, in ciascuna provincia, è accantonata una quota non inferiore al 7 percento, utilizzabile dalla consulta provinciale per esigenze connesse alla propria organizzazione eal proprio funzionamento e per l'attuazione delle iniziative deliberate. Ai membri delle consulteprovinciali, nei limiti delle disponibilità sopra indicate, sono rimborsate le spese di viaggio e disoggiorno connesse all'esercizio delle loro funzioni. Tali rimborsi possono essere corrisposti, inalternativa, dai consigli di istituto nei limiti delle disponibilità finanziarie degli istituti destinatialle omologhe finalità.

Iniziative complementari: si inseriscono negli obiettivi formativi delle scuole.La partecipazione alle relative attività può essere tenuta presente dal Consigliodi classe ai fini della valutazione complessiva dello studente. (art. 1)

Attività integrative: sono finalizzate ad offrire occasioni extracurricolari per lacrescita umana e civile e opportunità per un proficuo utilizzo del tempolibero.(art. 1)

“Scuole aperte”: gli istituti devono predisporre almeno un locale attrezzatoquale ritrovo dei giovani dopo la fine delle lezioni, al pomeriggio, durante igiorni festivi e nel periodo di interruzione estiva. (art. 2)

Scuola e territorio: gli istituti devono favorire tutte le attività che realizzano lafunzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile delterritorio. Le collaborazioni per attività educative, culturali, ricreative esportive possono essere realizzate con associazioni, regioni, enti locali, entipubblici, enti e soggetti privati. (art. 3)

Ruolo del comitato studentesco: le iniziative previste dal regolamento, compreso l’impiego delle risorse finanziarie necessarie, sono proposte dal comitato studentesco o da almeno 20 studenti o da associazioni studentesche e deliberate dal Consiglio d’Istituto. Il comitato studentesco gestisce la realizzazione delle attività; deve dotarsi di un regolamento interno e può: dividersi in commissioni, esprimere un gruppo di gestione, elaborare un piano di gestione delle iniziative e realizzare attività di autofinanziamento. (art. 4)

Convenzioni. Si possono stipulare convenzioni per la realizzazione delle attività non gestite direttamente dalla scuola. Anche le associazioni studentesche possono fare convenzioni con le scuole. (art. 5)

Consulta provinciale degli studenti: composta da due studenti per istituto in ogni provincia eletti dai loro compagni, dura in carica due anni ed ha il compito di assicurare il più ampio confronto fra gli studenti, ottimizzare ed integrare in rete le attività integrative e complementari e formulare proposte di intervento che superino la dimensione del singolo istituto. (art. 6)

Il superamento del concetto di “attività extrascolastiche”: tutte le attività organizzate dalle istituzioni scolastiche sulla base di progetti educativi diventano proprie della scuola, tant’è che uno degli effetti che ciò comporta è la copertura assicurativa INAIL per conto dello Stato. (integrazione all’art. 1)

La possibilità di utilizzare docenti per finalità di sostegno alle iniziative previste dal D.P.R. 567/96 e a quelle ad esso collegate. (integrazione all’art. 4)

La possibilità per le associazioni studentesche di costituirsi mediante deposito gratuito agli atti dell’istituto del testo degli accordi, previsto all’art. 36 del codice civile. (integrazione all’art. 5)

Le Consulte provinciali degli studenti: i rappresentanti sono eletti, con le stesse modalitàdell’elezione dei rappresentanti degli studenti nel Consiglio d’istituto e durano in caricadue anni. Entro 15 giorni dalla elezione dei rappresentanti di Consulta, il Dirigentedell’Ufficio Scolastico Provinciale deve convocare la prima riunione della consulta chedeve, inoltre, dotarsi di un regolamento ed eleggere un presidente ed un consiglio dipresidenza. Per la sostituzione degli eletti venuti a cessare per qualsiasi causa, o cheabbiano perso i requisiti di eleggibilita', anche per aver conseguito il diploma, si procedealla nomina di coloro che, in possesso dei detti requisiti, risultino i primi fra i non elettidelle rispettive liste. In caso di esaurimento delle liste si procede ad elezioni suppletive.

Le consulte appartenenti ad una stessa regione danno vita ad un coordinamentoregionale rappresentativo, il quale viene insediato dal dirigente del competenteufficio scolastico regionale. Detto ufficio assicura al coordinamento ed il supportotecnico-organizzativo. Il coordinamento regionale adotta un proprio regolamentointerno con il quale sono disciplinate la composizione e le modalità organizzative.

La Consulta deve designare i rappresentanti degli studenti nell’organo di garanziaregionale previsto dallo Statuto delle studentesse e degli studenti.

Disposizioni finanziarie: possono essere coperti tutti gli oneri derivanti dallarealizzazione di attività complementari e integrative, compresi i rimborsi spese per ipartecipanti alle iniziative e per i rappresentanti delle consulte. Una quota non inferioreal 7% dei fondi provinciali destinati alla realizzazione delle attività previste dal D.P.R.567/96 è utilizzabile dalla consulta provinciale.

Il comma 5 dell’art.6 del DPR 567/96 prevede il coordinamentoregionale delle consulte appartenenti alla stessa regione e chelo stesso si doti di un proprio regolamento, per disciplinare lemodalità organizzative.A detto organo infatti è assegnato l’importante compito didesignare i due studenti che – per la scuola superiore – devonofar parte dell’Organo di Garanzia Regionale che, a norma diquanto previsto dal comma 3 dell’art. 5 del D.P.R. 249/98, cosìcome recentemente modificato dal D.P.R. n. 235/2007, esprimeun parere vincolante al Direttore dell’Ufficio ScolasticoRegionale, che decide sui reclami contro le violazioni delsuddetto regolamento e dei singoli regolamenti di istituto edelle sanzioni ivi contenute.

Fondamentale è l’importanza che la figura del docente referente riveste, per ilcorretto funzionamento del suddetto organismo, sia per quanto attieneall’osservanza del regolamento interno che per il rispetto delle normeamministrativo – finanziarie.Egli partecipa ai lavori della consulta, pur non influenzandone gli indirizzi;esprime pareri tecnici sulle deliberazioni della consulta, nel rispettodell’autonomia di gestione della stessa; assicura, unitamente agli ufficiamministrativi e contabili, cui i fondi sono stati affidati, un utilizzo degli stessicoerente e pertinente con le finalità della consulta.

Nella suo ruolo di educatore, inoltre, il docente referente ha il compito digarantire, nel rispetto delle vigenti normative, la correttezza, la democraticità eil buon andamento della consulta medesima, ma soprattutto di sostenere la piùampia partecipazione dei giovani, favorendo un consapevole e responsabileesercizio di democrazia diretta e di cittadinanza attiva da parte deirappresentanti eletti.

Il Consiglio Nazionale dei Presidenti delle CPS è organo consultivo delMinistero e costituisce sede permanente di confronto e rappresentanzadegli studenti a livello nazionale:.

è composto da tutti i Presidenti eletti di ciascuna Consulta Provinciale. si dota di un regolamento interno al quale è demandata la

determinazione delle modalità organizzative e gestionali difunzionamento del Consiglio e la pianificazione del numero minimo diadunanze per anno scolastico, che possono, comunque, essereconvocate anche dal Ministro.

di ogni adunanza dovrà essere redatto un processo verbale da cui risultilo svolgimento dei lavori, il nome degli intervenuti e le decisioniadottate.

si organizza in commissioni di lavoro territoriali e/o tematiche.

Il Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte Provinciali degli Studenti:

coordina lo scambio di informazioni fra le diverse Consulte provinciali inrelazione alla loro attività;

promuove attività progettuali di rilevanza nazionale ed internazionale;

su richiesta del Ministro o di propria iniziativa, esprime pareri in ordine adazioni attinenti la partecipazione studentesca ovvero alla progettualità delleConsulte;

promuove indagini conoscitive sulla condizione studentesca e relaziona alMinistro;

elabora proposte ed indicazioni sul sistema di partecipazione erappresentanza degli studenti

Lo Statuto è stato promulgato con il Decreto del Presidente della Repubblica 249 del 24 giugno 1998 e modificato successivamente con il DPR del 21 Novembre 2007, n. 235.

Lo Statuto è la carta fondamentale dello studente italiano di scuola secondaria e consta di 6 articoli: Articolo 1: Vita della comunità scolastica; Articolo 2: Diritti; Articolo 3: Doveri; Articolo 4: Disciplina; Articolo 5: Impugnazioni; Articolo 6: Disposizioni finali.

Scopo dello Statuto è quello di stabilire per gli studenti un sistema equilibrato di diritti basato su regole chiare e condivise. I punti salienti dello Statuto sono:

diritto degli studenti alla partecipazione responsabile alla vita della scuola (art.2)

diritto a una valutazione trasparente e tempestiva (art.2) disciplina del diritto di riunione e di associazione (art.2) dovere di un comportamento corretto e del rispetto di altre componenti della

scuola (art.3) responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura

(art.3) trasparenza del sistema delle sanzioni (art.4) provvedimenti disciplinari con finalità educative secondo il principio della

riparazione del danno (art.4) ………………….

Scopo dello Statuto è quello di stabilire per gli studenti un sistema equilibrato di diritti basato su regole chiare e condivise. I punti salienti dello Statuto sono:

diritto alla difesa in caso di sanzioni disciplinari (art.4) la disciplina non può influire sulla valutazione del profitto (art.4) le sanzioni sono sempre temporanee e possono essere convertite in attività in

favore della comunità scolastica (art.4) limiti alle sanzioni che comportano l'allontanamento dalla comunità scolastica

(sospensione) (art.4) diritto di presentare ricorso contro i provvedimenti disciplinari (art.5) istituzione di un organo di garanzia che può dare parere vincolante sui

provvedimenti disciplinari e sull'applicazione dello statuto (art.5) abolizione della bocciatura a seguito dell'insufficienza in condotta (recentemente

ripristinato) (art.6)

Allo Statuto fanno riferimento tutti i Regolamenti d'Istituto delle singole scuole.

Lo statuto è stato modificato successivamente con il DPR del 21 Novembre2007, n. 235 che inserisce nello Statuto un art. 5 – bis con il quale si introduce ilPatto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in manieradettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolasticaautonoma, studenti e famiglie e il cui obiettivo primario è quello di impegnarele famiglie, fin dal momento dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nucleifondanti dell’azione educativa.

Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte di chiunque vi abbiainteresse (genitori, studenti), entro quindici giorni dalla comunicazione ad unapposito Organo di Garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dairegolamenti delle singole istituzioni scolastiche.L’organo di garanzia dovrà esprimersi nei successivi dieci giorni (Art. 5 - Comma 1).Qualora l’organo di garanzia non decida entro tale termine, la sanzione non potràche ritenersi confermata.Il comma 3 del citato art. 5 modifica l’ulteriore fase di impugnatoria: la competenzaa decidere sui reclami contro le violazioni dello Statuto, anche contenute neiregolamenti d’istituto, già prevista dall’originario testo del DPR 249, vienespecificatamente attribuita alla competenza del Direttore dell’Ufficio scolasticoregionale.La decisione del Direttore è subordinata al parere vincolante di un organo digaranzia regionale che dura in carica due anni scolastici. Detto organo,- presiedutodal Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale o da un suo delegato, è composto, dinorma, per la scuola secondaria di II grado, da due studenti designati dalcoordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docentie da un genitore designati nell’ambito della comunità scolastica regionale. Per lascuola secondaria di I grado, in luogo degli studenti sono designati altri due genitori.

……..

L’organo di garanzia regionale, dopo aver verificato la corretta applicazionedella normativa e dei regolamenti, procede all’istruttoria esclusivamentesulla base della documentazione acquisita o di memorie scritte prodotteda chi propone il reclamo o dall’Amministrazione (Comma 4). Non èconsentita in ogni caso l’audizione orale del ricorrente o di altricontrointeressati.

Il comma 5 fissa il termine perentorio di 30 giorni, entro il quale l’organo digaranzia regionale deve esprimere il proprio parere. Qualora entro taletermine l‘organo di garanzia non abbia comunicato il parere o rappresentatoesigenze istruttorie, il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale puòdecidere indipendentemente dal parere.