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«Continuità del percorso riabilitativo
Ospedale-Territorio»
Regione Puglia
Claudia PATI, Segretario AIFI Puglia
Fabio Domenico MAZZEO, Vicepresidente AIFI Puglia
Polignano a Mare, 21-22 aprile 2016
XI CONVEGNO REGIONALE CARD PUGLIA
Il Distretto tra appropriatezza e
sostenibilità
Cittadini
Sistema Sanitario Nazionale
Il «Sistema Sanitario»
Guthrie B., Saultz JW, Feeman GK, Haggerty JL, Continuity of care matters, 2008
Continuity of care is how one patient
experiences care over time as coherent
and linked; this is the result of good
information flow, good interpersonal
skills, and good coordination of care.
Continuity of care occurs when separate and discrete elements of
care are connected and when those elements of care that endure
over time are maintained and supported.
March 2002
Continuità Assistenziale
- elementi chiave -
• Che la continuità sia percepita dalla persona che riceve
assistenza
• Che sia assicurata nel tempo
C. INFORMATIVA
- Trasferimento di informazioni
- Insieme di conoscenze relative al paziente
C. RELAZIONALE
- Relazione continuativa paziente-operatore
- Stabilità del personale
C. GESTIONALE/ORGANIZZATIVA
- Coerenza del percorso di cura
- Flessibilità
Sulla
Persona
Continuità Assistenziale
- caratteristiche -
FOCUS
Sulla
Persona
Sulla
Malattia
Riabilitazione
… «mira a massimizzare l’indipendenza funzionale attraverso la
stabilizzazione della funzione, la riduzione della disabilità e la
prevenzione di complicanze secondarie, attraverso un processo
educativo che incoraggia l’indipendenza dell’individuo».
Thompson, 1998
Piano di Indirizzo per la Riabilitazione, 2011
… «alla persona con disabilità, deve essere garantito un modello di
accesso al sistema di welfare chiaro e definito, indipendentemente
dall’età e dalla causa che ha generato la condizione di disabilità,
nonché una modalità di piena partecipazione alla valutazione e alla
definizione del progetto individualizzato».
Percorso Riabilitativo Unico
Piano di Indirizzo per la Riabilitazione, 2011
Occorre che sia fornito alla persona disabile ricoverata in acuzie la
proposta del percorso riabilitativo unico integrato nei vari setting
terapeutici della rete riabilitativa.
Questo principio si concretizza nel concetto di «presa in carico
dell’utente» e nell’erogazione degli interventi secondo definiti
programmi riabilitativi all’interno di uno specifico Progetto
Riabilitativo Individuale (PRI) applicando il concetto di
appropriatezza prescrittiva ed erogativa.
Organizzazione Dipartimentale
Fornisce la garanzia della realizzazione di
un adeguato percorso di cura riabilitativo
per tutte le persone che ne hanno bisogno
e rappresenta lo snodo reale della Clinical
Governance.
Si fa garante di una forte integrazione
organizzativa con i presidi provati
accreditati eventualmente presenti sul
territorio secondo i principi di efficienza ed
appropriatezza.
Piano di Indirizzo per la Riabilitazione, 2011
A
S
P
E
T
T
I
D
I
S
T
I
N
T
I
V
I
Appropriatezza dei percorsi nella rete
riabilitativa
La definizione della tipologia di patologia e la classificazione
secondo le categorie ICF
Il grado di acuzie o cronicità della menomazione
Il grado di complessità del paziente preso in carico
Il numero e la tipologia di programmi appropriati per tipologia di
disabilità presenti
Gli strumenti valutativi e terapeutici appropriati per ogni programma
in rapporto al recupero della disabilità
Lo strumento di misura/valutazione finale del/degli obiettivo/i previsti
dal/dai programma/i del PRI
Rappresenta il metodo più efficace di lavoro per favorire il raggiungimento
degli obiettivi professionali e tutela il professionista da eventuali rischi di
isolamento e di burnout professionale.
Nell’esercizio delle sue attività deve affrontare le condizioni di lavoro, in termini
di metodologia, organizzazione ed operatività, che consentono una precisa
differenziazione di competenze rispetto alle diverse professionalità.
T
E
A
M
E v i d e n c e
La comprovata efficacia della tempestività e precocità dell’intervento
riabilitativo, esige che il percorso dello stesso e la definizione del
relativo progetto riabilitativo vengano avviati contestualmente al
ricovero in acuto, che vengano curate e monitorate, con adeguati
strumenti di valutazione dell’appropriatezza, le fasi di passaggio tra i
vari setting riabilitativi ed in particolare le dimissioni protette e le
«dimissioni critiche» nonché la necessaria continuità di interventi
riabilitativi al domicilio o in strutture assistenziali.
I Luoghi di cura
Linguaggio
Documentazione clinica (progetti-programmi)
Procedure e modalità di comunicazione
- scritte/orali
- in presenza/telepresenza/distanza
Continuità «informativa»
ospedale - territorio
Continuità «organizzativa»
ospedale - territorio
Percorsi di cura
Reti di servizi
Rete
Insieme di nodi autonomi interdipendenti tra di loro, che
decidono di organizzare le interdipendenze, perché
questa organizzazione produce valore. L’assenza di
organizzazione delle interdipendenze distrugge valore.
F. Longo, 2011
Elementi di criticità
nella costruzione/gestione delle reti
Le reti nascono se i nodi sono in grado di leggere ed
interpretare le interdipendenze, comprendendo il
vantaggio nell’organizzarle e il danno individuale e di
sistema nell’assenza di coordinamento.
Le reti perdurano se i nodi distribuiscono equamente il
valore aggiunto generato dalla rete, garantendo ai
singoli nodi una sostanziale equità percepita tra i
contributi e ricompense scambiate con la rete.
Del Vecchio, 2001
Rebora e Meneguzzo, 1990
In assenza di Reti di Servizi Criteri «unidimensionali» e non sistemici
Iniquità
Ridondanza
Duplicazione
La necessità di Sinergie
Percorsi di cura e Reti di servizi
- costruzione di percorsi assistenziali appropriati, finalizzati a portare il
soggetto affetto da menomazione a contenere o minimizzare la disabilità
- monitoraggio nel tempo per prevenire e limitare la regressione funzionale
controllandone l’evoluzione e i fattori di rischio e definizione di eventuali
variazioni del progetto di cura
- integrazione tra attività sanitarie di riabilitazione e ambiti clinico-
assistenziali attivando i servizi di rete territoriale idonei al caso o servizi
erogati da strutture diverse
- costruzione di modelli organizzativi appropriati
- prevenzione della perdita di autonomia e motivazione alla partecipazione
- valutazione ausili e informazioni all’utilizzo di protesi, ortesi e ausili,
nonché azione di promozione, educazione e counseling per l’ottimale
accessibilità delle strutture, ambienti e servizi di pubblico utilizzo ed
interesse
- valutazione ed interventi per il possibile rientro c/o U.O. della azienda per
persone disabili ricoverate c/o strutture fuori azienda
Le radici della qualità
Patient development
- Informed choice
- Advocacy and support
- Feedback
- Partnership
Professional development
- Education
- Audit
- Evidence-based-practice
- Guidelines
- Learning from errors
Organizational
development
- Teamwork
- Leadership
- Information support
- System approach
- Investment in staff
Considerazioni
Gestire la complessità e la disabilità nella fase della acuzie/post
acuzie con la concezione organizzativa dell’omogenea intensità
della cura
Pianificare il rientro a domicilio attraverso una presa in carico
integrata e condivisa tra MMG, paziente e familiare (percorsi di
cura)
Lavorare in team rispettando le competenze di ciascuno
Integrare persone e servizi, creando una rete che lavori sui risultati
Lavorare per processi ed esiti e non per prestazioni
Lavorare in un ottica di sistema e di rete (di servizi e professionisti)
Considerazioni
Istituire il Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione in tutte le ASL
Migliorare la Comunicazione/Integrazione tra i servizi ospedalieri e
territoriali
Istituire il Dirigente del Servizio delle Professioni Sanitarie dell’Area della
Riabilitazione in tutte le ASL
Nominare i Coordinatori di Servizi Riabilitativi dello stesso profilo di
appartenenza
“Ma qual è, in definitiva, la pietra che sostiene il ponte?
Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra,
ma dalla linea dell’arcoche esse formano”
Italo Calvino