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1 Analisi economica del sistema regionale di offerta dei servizi alla prima infanzia - 22 giugno 2011 -

CONVEGNO PRIMA INFANZIA CIWE - Uniud 22.06.11 rasi

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Analisi economica del sistema

regionale di offerta dei servizi alla

prima infanzia

- 22 giugno 2011 -

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Indice del documento

• L’interesse pubblico ai SPI

• Il finanziamento regionale in FVG

• Struttura economica dei SPI: l’analisi del CIWE

•Conclusioni

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Indice del documento

• L’interesse pubblico ai SPI

• Il finanziamento regionale in FVG

• Struttura economica dei SPI: l’analisi del CIWE

•Conclusioni

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L’interesse pubblico ai servizi della prima infanzia

• I SPI alla prima infanzia:

– Non sono beni pubblici in senso stretto (rivali ed escludibili);

– Coinvolgono però aspetti “individuali” e “collettivi” di interesse pubblico;

SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA

SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA

Pari Opportunitàed effetti redistributivi

“Workfare” e conciliazione Famiglia-Lavoro

Investimento in “Human Capital”

Conseguenze

economiche

Sviluppo psicofisico

dell’individuo

I Servizi per la prima infanzia, pur non rispondendo alla definizione di bene pubblico, sono

beni di interesse pubblico per le implicazioni che coinvolgono per un Paese.

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• Caratteristiche del settore a giustificazione di un intervento pubblico:

– Esternalità positive

– “Malattia dei costi di Baumol”

– Aspetti redistributivi

– Accessibilità

– Sostenibilità strutture

– Assimetrie informative

• Interesse pubblico ≠ Intervento pubblico diretto

• Necessità di studiare metodi incentivanti l’efficienza e l’efficacia del sistema

• Garantendo requisiti di qualità, imprescindibili nella tutela dei minori e sostenibilità del servizio alle strutture.

• Dimensioni di analisi:

– LA DOMANDA: famiglie e individui che fruiscono del servizio;

– L’OFFERTA: gli attori economici che offrono il servizio

L’interesse pubblico ai servizi della prima infanzia

L’interesse pubblico non implica un intervento diretto dello Stato. Il miglior sostegno

pubblico è quello capace di coniugare efficacia ed efficienza del sistema.

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Indice del documento

• L’interesse pubblico ai SPI

• Il finanziamento regionale in FVG

• Struttura economica dei SPI: l’analisi del CIWE

•Conclusioni

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Il finanziamento regionale in FVG

• La regione FVG ha stanziato per il 2009/2010 13,5M€ così distribuiti:

– Sostegno alla DOMANDA:

• Fondo abbattimento rette per 4M€ (30%)

– Sostegno all’OFFERTA:

• Contributo alla gestione dei nidi comunali per 6,5M€ (48%) [ex articolo 10, comma

21, della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 17 - ora abrogata]

• Contributo alla gestione dei nidi privati e dei servizi integrativi per 3M€ (22%) [ex articolo 2, comma 28, della legge regionale 28 dicembre 2007, n. 30 - ora abrogata]

• Stabilità dei fondi stanziati nonostante il periodo di crisi.

(‘000€) Anno 2009/2010 %

Abbattimento rette € 4.000 30%

Finanziamenti ai Comuni € 6.500 48%

Finanziamenti ai Privati € 3.003 22%

Totale € 13.503 100%

La regione Friuli Venezia Giulia interviene a sostegno del settore, sia dal lato della domanda,

che dal lato dell’offerta.

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Il finanziamento regionale in FVG

• Fondo abbattimento rette:

Anno scolastico Stanziamento Rendicontato ed erogato % utilizzata

2006/2007 € 4.000.000,00 € 1.073.653,49 27%

2007/2008 € 4.000.000,00 € 2.280.509,85 57%

2008/2009 € 3.405.342,11 € 2.556.306,39 75%

2009/2010 € 4.000.000,00 € 1.789.414,47 (solo acconto) 45%

Tabella 1: Stanziamenti ed erogazioni per abbattimento rette (FONTE: Dati regionali FVG)

Figura 1: Andamento stanziamenti ed erogazioni per abbattimento rette

% Percentuale utilizzo dei fondi

Il Fondo abbattimento rette è uno strumento a sostegno della Domanda che non sembra

essere sfruttato a pieno dagli utenti.

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Il finanziamento regionale in FVG

• Il Contributo alla gestione dei nidi comunali:

Dividendo i 6.500.000 € stanziati dalla regione per il 2009 per il numero di bambini iscritti (2.337) e in

convenzione (1.019), cioè il numero dei bambini per cui potenzialmente può essere fatta la richiesta di

contribuzione, otteniamo che lo stanziamento procapite annuo per bambino è di 1.936,83 €.

Il contributo alla gestione dei nidi comunali rappresenta un finanziamento a “piè di lista”

atto a ripartire totalmente i fondi stanziati.

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Il finanziamento regionale in FVG

• Contributo alla gestione dei nidi privati e dei servizi integrativi:

Per legge stabilito un tetto massimo di finanziamento per bambino di 1.600€

Il contributo alla gestione dei nidi privati rappresenta un finanziamento a “piè di lista” ma

prevede anche un “tetto massimo” di finanziamento di 1.600€ per bambino.

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Indice del documento

• L’interesse pubblico ai SPI

• Il finanziamento regionale in FVG

• Struttura economica dei SPI: l’analisi del CIWE

•Conclusioni

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Obiettivo dell’analisi

• Obiettivi:

– Cogliere gli aspetti economici caratterizzanti il settore (OFFERTA dei SPI)

– Analizzare comparativamente l’efficacia e l’efficienza dei SPI in Friuli Venezia

Giulia

– Comprendere i driver di costo e di qualità del servizio di nidi d’infanzia è

essenziale per creare incentivi corretti, premianti ed efficienti in un sistema.

• Base d’analisi:

– rilevazioni e visite ai S.S.C. da parte del AW o ASS5 del Friuli Venezia Giulia

• Criticità:

– L’analisi quantitativa esposta evidenzia alcuni driver del settore, ma non può

essere esaustiva poiché non coglie a pieno le dinamiche qualitative coinvolte nel

settore.

L’analisi del CIWE si basa sui dati raccolti dal del Centro Interdipartimentale di ricerca del

Sevizio politiche per la famiglia e sviluppo dei servizi socio-educativi del Friuli Venezia

Giulia

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Analisi descrittiva

• Alla parte economica del questionario hanno risposto 85 strutture

• Solo 49 strutture presentavano risposte analizzabili:

- 38 strutture a gestione privata

- 11 strutture a gestione pubblica

- Nessuna struttura a gestione mista

Valore PercentualeValore senza

i tot

Percentuale

senza i tot

Risposte >80% 28 25% 16 16%

Risposte <50% 63 55% 63 62%

Risposte tra il 50% e l'80% 23 20% 23 23%

Tot Domande 114 100% 102 100%

Percentuale di risposta alle domande

I dati analizzati presentano delle criticità di completezza ed omogeneità dei dati. Il campione

analizzato è ristretto ma permette di cogliere gli aspetti salienti del settore.

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COSTO STANDARD TOTALE

Dati in migliaia € Privato Pubblico

Min 1,67 2,48

1° quartile 6,44 14,86

Mediana 7,61 17,43

3° quartile 9,50 18,05

Max 20,48 21,25

Media 8,40 15,58

Varianza 13.823 28.699

RSD (sqr(var)/media) 44% 34%

Costi standard calcolati sul numero delle presenze di bambiniMedia totale 10k€

Costo std sul numero dei bambini presenti

Dati in migliaia € Privato Pubblico

Min 1,21 2,26

1° quartile 4,64 9,11

Mediana 5,58 12,13

3° quartile 6,50 13,03

Max 13,42 17,38

Media 5,60 11,07

Varianza 4.702 18.489

RSD (sqr(var)/media) 39% 39%

Costi standard calcolati sulla capacità ricettivaMedia totale 6,8k€

Costo std sulla capacità ricettiva

Analisi dei costi

Il costo totale standard è calcolato come rapporto tra i costi totali delle strutture diviso la

capacità di accoglimento o il numero delle presenze effettivi di bambini 0-3 anni.

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COSTO STANDARD TOTALE

Il pubblico presenta costi più elevati, tuttavia è necessario comprendere le cause:

Obblighi di servizio pubblico (universalità, redistribuzione)?

Maggior rigidità contratti del personale?

Rigidità metodi approvvigionamento per servizi e beni?

X-inefficienza?

Qualità maggiore?

Costo orario

per bambino

Tutte le

gestioni

Gestione

pubblica

Gestione

privata

Min 0,71 1,16 0,71

1° quartile 2,98 7,61 2,94

Mediana 3,76 8,42 3,66

3° quartile 6,95 9,11 4,33

Max 9,88 9,88 9,52

Media 4,89 7,61 4,10

Varianza 6,49 6,72 3,76

RSD 52% 34% 47%

Analisi dei costi

Il costo totale standard si aggira intorno ai 10k€ annui per bambino e ai 5€ per ora di servizio

offerto.

CNEL (2010) individua nella fascia compresa fra i 4 ed i 6 euro per ora bambino di servizio erogato il range che è

capace di contenere diverse possibili soluzioni e varianti organizzative e gestionali con la garanzia di elementi di

qualità fondamentali e in 10.000€ annui il costo standard per un posto bambino a tempo pieno in nido.

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Incidenza: Tutti Pubblico Privato

Costo del lavoro 66% 58% 67%

Acquisto beni 6% 5% 6%

Spesa per servizi 12% 18% 10%

Costo utenze 5% 4% 6%

Spese generali e

amministrative7% 6% 7%

Costi indiretti 6% 6% 7%

Le percentuali sono ottenute come media dei valori indicati escludendo i valori 0% poichè dovuti ragionevolmente a parti incomplete del questionario.

INCIDENZA DEI COSTI

L’evidenza della caratterizzazione della “Malattia dei costi di Baumol” nel settore

Analisi dei costi

Il settore è caratterizzato da una forte incidenza di costi fissi, in particolare del personale, i

quali sono altresì difficilmente comprimibili se non a discapito di una riduzione della qualità

del servizio.

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Dati in

migliaia €Tutti Privato Pubblico

Min - - -

1° quartile 2,47 2,67 1,84

Mediana 3,24 3,52 2,47

3° quartile 4,11 5,11 2,83

Max 7,49 7,49 4,12

Media 3,51 3,85 2,33

Varianza 2.955 2.989 1.141

RSD 49% 45% 46%

Analisi dei ricavi

Il pubblico ha obiettivi di pubblico interesse: redistributivi (ISEE), universalità, generalità e

accessibilità del servizio che giustificano minori entrate da rette.

Tutti Pubblico Privato

Rette ed erogazioni liberali 72% 42% 81%

Finanziamento pubblico 28% 58% 19%

Ripartizione ricavi

Osservazioni:

-Maggior dipendenza del pubblico da finanziamenti pubblici;

Dati ISTAT (2010):

Finanziamento Nidi

pubblici a carico delle

Famiglie 17,9%

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Usato stesso approccio metodologico dei costi;

Incrociati i dati con l’analisi dei costi.

Analisi dei ricavi

La gestione privata del servizio evidenzia una struttura di costi meno onerosa e una più

elevata capacità di ottenere ricavi da rette maggiori.

Il pubblico è probabilmente gravato da obiettivi di interesse collettivo che portano a questo

risultato.

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PERDITA D’ESERCIZIO

Dati in

migliaia €Tutti Privato Pubblico

Min - 485,13 - 192,21 - 485,13

1° quartile - 51,00 - 25,17 - 346,17

Mediana - 18,76 - 9,55 - 283,00

3° quartile - 3,08 - 1,28 - 213,87

Max 43,01 43,01 - 3,46

Media - 73,91 - 18,83 - 264,22

Varianza 16.492.663 2.025.467 20.302.656

RSD -174% -239% -54%

Comune di Trieste (SPI –Nido – aggregato)

Utile dichiarato* (ricavi-costi) - 6.139,05

Utile per struttura - 383,69

Utile per posto capacità ricettiva - 7,70

Utile per bambino (media presenti) - 11,80

* Comprensivo dei servizi integrativi e sperimentali comunali (dati in migliaia €)

Analisi dei ricavi

* Sulla base delle strutture del campione d’analisi

L’82% delle strutture d’esercizio presenta una perdita d’esercizio. La totalità delle strutture

pubbliche e il 72% delle strutture private non riesce autonomamente a coprire i propri costi.

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Dati in

migliaia €Tutti Privato Pubblico

Min - 11,03 - 5,07 - 11,03

1° quartile - 3,22 - 1,15 - 7,41

Mediana - 0,47 - 0,37 - 6,43

3° quartile - 0,11 - 0,04 - 4,63

Max 1,54 1,54 - 0,12

Media - 1,85 - 0,70 - 5,83

Varianza 8.456 2.207 9.933

RSD -157% -214% -54%

Dati in

migliaia €Tutti Privato Pubblico

Min - 13,48 - 7,84 - 13,48

1° quartile - 5,00 - 1,66 - 10,17

Mediana - 0,95 - 0,52 - 9,78

3° quartile - 0,12 - 0,06 - 8,02

Max 2,18 2,18 - 0,14

Media -2,73 - 1,14 - 8,25

Varianza 16.572 5.537 15.890

RSD -149% -207% -48%

Perdita di esercizio per posto di capacità ricettiva Perdita di esercizio per bambino (media presenze)

Analisi del risultato d’esercizio

L’analisi del risultato d’esercizio conferma quanto evidenziato nell’analisi dei costi e dei

ricavi.

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Indice del documento

• L’interesse pubblico ai SPI

• Il finanziamento regionale in FVG

• Struttura economica dei SPI: l’analisi del CIWE

•Conclusioni

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Summary

Evidenze del settore:

– Il costo del servizio per un posto annuo si aggira intorno ai 10.000 euro e ai 5 euro all’ora per bambino;

– Il costo del personale è fattore determinante nella struttura dei costi delle strutture

– Necessità di intervento pubblico:• Per garantire gli standard di qualità di base;

• Per garantire accessibilità e disponibilità del servizio;

– Necessità di sostegno pubblico alle strutture:• I costi del servizio denotano un’incapacità delle strutture di coprire totalmente i costi per

il servizio;

• Garantire l’offerta implica sostenere gli operatori del settore;

– Necessità di strumenti regolatori incentivanti l’efficienza e l’efficacia (es.: voucher);

– La “tipologia di gestione” del servizio influisce fortemente sul costo del servizio

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Summary

Confronto di efficienza “pubblico” vs “privato”

– il nido pubblico investe di più perché è di qualità superiore ed offre maggiori opportunità ai propri utenti;

– se invece il livello di qualità (in termini quantità e tipologia dei beni) fosse uguale sia nel pubblico che nel privato allora la motivazione andrebbe ricercata in qualche motivazione di inefficienza:

• inefficienza attribuibile alla gestione pubblica;

• inefficienza dovuta alle metodologie con cui il pubblico si approvvigiona di beni e servizi.

» Gare ad evidenza pubblica;

» Rigidità compiti personale;

» Altre cause.

– maggior capacità del privato a soddisfare le esigenze delle famiglie? (flessibilità orari, servizi integrativi o speciali);

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Conclusioni

• Il peso della spesa per nidi d’infanzia con costo medio procapite di

10.000€ per bambino e l’incidenza sul sistema economico:

• Possibili soluzioni:

– Regolazione pubblica incentivante;

– Il ruolo del terzo settore e delle soluzioni alternative (es.: Tagesmutter)

Peso della spesa per nidi d'infanzia

(Costo medio pro bambino=10000€)Peso % sul PIL

Peso % sulla Spesa

Pubblica

Servizio offerto al 33% della popolazione 0-

3 anni 0,58% 0,94%

Servizio offerto alla totalità della

popolazione 0-3 anni 1,77% 2,85%

* Rielaborazioni CIWE su dati Istat e Ministero dell’Economia e delle Finanze

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Conclusioni

“Solo il sostegno pubblico alla copertura dei costi può consentire a

tutte le iniziative di qualità – e in particolare anche a quelle private -

di integrarsi nella rete delle opportunità accessibili ai bambini e alle

famiglie in modo generalizzato ed equo” CNEL (2010)

La regolamentazione incentivante del settore, atta a favorire

comportamenti gestionali efficienti, nel rispetto dei requisiti

standard di qualità, può intervenire in modo incisivo nel

settore, razionalizzando le risorse e garantendo un’efficacia

maggiore del sistema nel suo complesso, a vantaggio di tutti.