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di Raffaello De Masi ) Triello coordinamento di Andrea de Prisco l'ambiente macro presente e rende il pacchetto e le sue applicazioni direttamente compatibile con OB 111, anch'esso prodotto dalla Ashton-Tate. AOP prova l'Atari 1040 ST, e mostra i primi segni di deviazione (grafica) mentale osannando alla sua potenza grafica. 111040 è un esempio eccellente de- gli ultimi colpi di coda dei non-compatibili; con essa vengono forniti anche un Basic piuttosto veloce (cir- ca il doppio dell'XTl. un Logo, il NEOchrome, esem- pio di programma di grafica di buòn livello e un wp un tantino macchinoso, ma perfettamente integrato nell'ambiente WYSIWYG. La macchina, che costa un milione e mezzo, risente forse della limitazione di essere stata prevista, almeno in default, per essere collegata con un televisore, e questo fa tanto video- gioco, anche in quel periodo; ciononostante avrà un certo successo, riuscendo a occupare, sotto forma di rubrica, uno spazio fisso, per un certo periodo, sulla rivista. PCBit AT è il titolo della prova di una macchina "seria"; e della dinamica casa romana Corrado ha modo di mostrare la serietà, visto che, al prezzo di poco più di cinque milioni, l'acquirente porta a casa un vero AT, con 512 KB di RAM, 1 floppy da 1.2, un monitor a fosfori verdi o bianchi, e un winchester da 20 MB (ce ne sono di due tipi; ad accesso normale e veloce, e la differenza, in termini di puro quattrino, è di ben cinque centoni - quello che oggi costa un HO da tre o quattro giga, ad accesso fulmineo). Per chi "non può spendere", la PCBit offre anche un ibrido MiniAT, una macchina che ha prestazioni si- mili al vero AT, ma a un costo di poco superiore al PC/XT presente nel catalogo. Il buon Truscelli prova un RoboCad-PC, versione aggiornata e potenziata del già famoso omonimo in ambiente Apple Il; si tratta di un sistema completo per la produzione di disegni tecnici a due dimensio- ni, capace di funzionare su PC XT o AT. Il menu prin- cipale del pacchetto è impressionante, per le sue caratteristiche e possibilità, e il fatto che il lavoro possa essere svolto usando il mouse rende l'am- biente amichevole e gradevole. Costa carissimo (tre milioni tondi) ma è l'ideale per chi dovrà lavorare nel campo della grafica tecnica, nell'attesa che pac- chetti come MiniCad e AutoCad facciano piazza pu- lita della concorrenza. L'ambiente lavora solo in B/N, anche se è annunciata, di là da venire, una versione a colori. Amiga attraversa il suo grande periodo di splen- dore. Con gran sfarzo di lustrini, AOP dà fiato alle trombe del neonato capolavoro Commodore, dando vita alla seconda puntata della rubrica ad hoc, Ami- MCmicrocomputer n. 184 - maggio 1998 Ohilà, che parola infame. Ma non ne so- no io l'autore. Se ricordate bene è il tito- lo di un brano musicale della colonna so- nora de "Il buono, il brutto, il cattivo", quando i tre loschi si affrontano alla fine davanti a diecimila tombe per spartirsi il bel carico d'oro nascosto da John Car- sono E il triello è anche sulle pagine di MC; ma compare nel numero 61. Procediamo inve- ce con ordine e vediamo cosa ci riserva il numero 59 Con questo numero inizia l'anno 1987, che sarà ricco di novità, anche se non rivoluziona- rio come quello appena trascorso. Cominciano a vedersi, sulle pagine della pubblicità, i primi modem ad alta velocità (si fa per dire, 2400 baud) e, in occasione di una conferenza stampa del Comitato ristretto per il Lotto della Commis- sione Finanze, viene presentata Lottomatica, la prima macchina per la gestione automatica delle giocate del popolare concorso (curioso il particola- re per cui l'apparecchiatura sarà prodotta dalla Se- lenia nello stabilimento di Napoli, culla incontra- stata del gioco). Rodime, specchio dei tempi, offre un HO da 20 MB per Mac, gemello dello stesso modello per PC, e Agfa presenta uno scanner, definito pomposamente "40.000 cm3 di intelligenza ottica". MC-link, passata la fase sperimentale, ap- proda alla versione 2, e, manco a farlo ap- posta, ecco una prova di un modem. Seb- bene non sia il primo comparso sulle no- stre pagine, quello presentato a pagina 46 del numero 59 ha una particolarità; è un clone esatto dello Smartmodem di Hayes. Il prodotto, monostandard a 300 baud, co- sta relativamente poco (260.000 Iirette) e, per i tem- pi, è più che adeguato (parole di Corrado: " ... chi di voi pensa veramente di chiamare un BBS americano in teleselezione a 300 baud?"). IBM offre un "Venti- quattrore", uno strano portatile con 512 K di RAM, due microfloppy, OOS 3.2 e... nessuna interfaccia! Segue la prova di Framework Il, prezzo e prestazio- ni elevate, splendido esempio d'integrato tuttofare la cui unica colpa fu di non essersi presentato già in veste Windows. Nove i dischetti su cui era presen- te il programma, che, quando mancava un HO, an- davano messi e tolti continuamente, in maniera tal- volta fastidiosa. Interessante la presenza di Fred (Framework Editor), un linguaggio di programmazio- ne, forte di ben duecento comandi, che integra ALTRI 174

coordinamento di Andrea de Prisco TrielloTriello coordinamento di Andrea de Prisco l'ambiente macro presente e rende il pacchetto e le sue applicazioni direttamente compatibile con

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  • di Raffaello De Masi )

    Triellocoordinamento di Andrea de Prisco

    l'ambiente macro presente e rende il pacchetto e lesue applicazioni direttamente compatibile con OB111,anch'esso prodotto dalla Ashton-Tate.

    AOP prova l'Atari 1040 ST, e mostra i primi segnidi deviazione (grafica) mentale osannando alla suapotenza grafica. 111040 è un esempio eccellente de-gli ultimi colpi di coda dei non-compatibili; con essavengono forniti anche un Basic piuttosto veloce (cir-ca il doppio dell'XTl. un Logo, il NEOchrome, esem-pio di programma di grafica di buòn livello e un wpun tantino macchinoso, ma perfettamente integratonell'ambiente WYSIWYG. La macchina, che costaun milione e mezzo, risente forse della limitazione diessere stata prevista, almeno in default, per esserecollegata con un televisore, e questo fa tanto video-gioco, anche in quel periodo; ciononostante avrà uncerto successo, riuscendo a occupare, sotto formadi rubrica, uno spazio fisso, per un certo periodo,sulla rivista.

    PCBit AT è il titolo della prova di una macchina"seria"; e della dinamica casa romana Corrado hamodo di mostrare la serietà, visto che, al prezzo dipoco più di cinque milioni, l'acquirente porta a casaun vero AT, con 512 KB di RAM, 1 floppy da 1.2, unmonitor a fosfori verdi o bianchi, e un winchester da20 MB (ce ne sono di due tipi; ad accesso normalee veloce, e la differenza, in termini di puro quattrino,è di ben cinque centoni - quello che oggi costa unHO da tre o quattro giga, ad accesso fulmineo). Perchi "non può spendere", la PCBit offre anche unibrido MiniAT, una macchina che ha prestazioni si-mili al vero AT, ma a un costo di poco superiore alPC/XT presente nel catalogo.

    Il buon Truscelli prova un RoboCad-PC, versioneaggiornata e potenziata del già famoso omonimo inambiente Apple Il; si tratta di un sistema completoper la produzione di disegni tecnici a due dimensio-ni, capace di funzionare su PC XT o AT. Il menu prin-cipale del pacchetto è impressionante, per le suecaratteristiche e possibilità, e il fatto che il lavoropossa essere svolto usando il mouse rende l'am-biente amichevole e gradevole. Costa carissimo (tremilioni tondi) ma è l'ideale per chi dovrà lavorare nelcampo della grafica tecnica, nell'attesa che pac-chetti come MiniCad e AutoCad facciano piazza pu-lita della concorrenza. L'ambiente lavora solo in B/N,anche se è annunciata, di là da venire, una versionea colori.

    Amiga attraversa il suo grande periodo di splen-dore. Con gran sfarzo di lustrini, AOP dà fiato alletrombe del neonato capolavoro Commodore, dandovita alla seconda puntata della rubrica ad hoc, Ami-

    MCmicrocomputer n. 184 - maggio 1998

    Ohilà, che parola infame. Ma non ne so-no io l'autore. Se ricordate bene è il tito-lo di un brano musicale della colonna so-nora de "Il buono, il brutto, il cattivo",quando i tre loschi si affrontano alla fine

    davanti a diecimila tombe per spartirsi ilbel carico d'oro nascosto da John Car-

    sonoE il triello è anche sulle pagine di MC; ma

    compare nel numero 61. Procediamo inve-ce con ordine e vediamo cosa ci riserva il

    numero 59Con questo numero inizia l'anno 1987, che

    sarà ricco di novità, anche se non rivoluziona-rio come quello appena trascorso. Cominciano

    a vedersi, sulle pagine della pubblicità, i primimodem ad alta velocità (si fa per dire, 2400

    baud) e, in occasione di una conferenza stampadel Comitato ristretto per il Lotto della Commis-

    sione Finanze, viene presentata Lottomatica, laprima macchina per la gestione automatica dellegiocate del popolare concorso (curioso il particola-re per cui l'apparecchiatura sarà prodotta dalla Se-lenia nello stabilimento di Napoli, culla incontra-stata del gioco). Rodime, specchio dei tempi,offre un HO da 20 MB per Mac, gemello dellostesso modello per PC, e Agfa presenta unoscanner, definito pomposamente "40.000cm3 di intelligenza ottica".MC-link, passata la fase sperimentale, ap-proda alla versione 2, e, manco a farlo ap-posta, ecco una prova di un modem. Seb-bene non sia il primo comparso sulle no-stre pagine, quello presentato a pagina46 del numero 59 ha una particolarità;

    è un clone esatto dello Smartmodem diHayes. Il prodotto, monostandard a 300 baud, co-

    sta relativamente poco (260.000 Iirette) e, per i tem-pi, è più che adeguato (parole di Corrado: " ... chi divoi pensa veramente di chiamare un BBS americanoin teleselezione a 300 baud?"). IBM offre un "Venti-quattrore", uno strano portatile con 512 K di RAM,due microfloppy, OOS 3.2 e... nessuna interfaccia!Segue la prova di Framework Il, prezzo e prestazio-ni elevate, splendido esempio d'integrato tuttofarela cui unica colpa fu di non essersi presentato già investe Windows. Nove i dischetti su cui era presen-te il programma, che, quando mancava un HO, an-davano messi e tolti continuamente, in maniera tal-volta fastidiosa. Interessante la presenza di Fred(Framework Editor), un linguaggio di programmazio-ne, forte di ben duecento comandi, che integra

    ALTRI

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  • (ALTRI lr[EM][P~)

    Framework fu uno dei più famosi pacchetti integrati degli anni Ottanta. Era prodotto dalla Ashton-Tate, mala localizzazione per il nostro idioma era stata curata dalla Editrice Italiana Software.

    L'Atari 1040 ST fu un ottimo successore dell'indimenticabile 520. Integrava ben un megabyte di memoriaRAM, l'unità floPPV disk, era Ifinanchel a colori e costava circa un terzo del monocromatico Macintosh, puressendo dotato di un hardware assai simile.

    dati, con una tecnica diversa da quella fi-nora vista su altri pacchetti comeSymphony. I dati restano, con questopacchetto, proprietari di ogni singolomodulo, anche se sono leggibili dagli al-tri. L'ottica presentata, che ovviamentepresenta grosse difficoltà di realizzazio-ne, offre certamente una maggiore po-tenzialità creativa all'utente; e pare cheOpen Access colga proprio nel segno,

    città della scienza e del futuro, e Corradoci va giù pesante con la descrizione deiprotocolli binari di trasferimento dei filee, successivamente, affrontando la pro-va di due modem Interdata da 1200baud. Open Access è la prova più impor-tante dal punto di vista software; questopacchetto, rappresentato da una colle-zione di numerosi programmi tra loro se-parati, ma integrati, per quanto attiene ai

    ghevole, che avrà lunga vita. E la vernicedella rubrica non può essere che sfolgo-rante; ben nove i pacchetti o le utilitypresentate, da un compilatore Pascal al-la grafica 1024x1 024, al Deluxe Paint 2,a un terminale esterno (un C128 "lega-to" a un Amiga via RS-232) al TextcraftPlus (un pregevole wp presente anchein versione shareware), all'immancabileFlight Simulator, a un buon pacchetto digrafica vettoriale, l'Aegis Draw. Ma Ami-ghevole è di più, visto che si apre, inquesto numero, anche l'immancabile(per allora) facciata tecnica dell'ambien-te, con sfoggio di grande perizia nel ma-neggio degli indirizzi e dei device fisici e"quasi fisici".

    La rubrica Mac ospita la prova di Over-Vue 2.0, un data base sui generis, ancorapresente sul mercato, dalle doti di po-tenza eccezionali, per i tempi. Era (ed è)caratterizzato dal fatto che caricava inRAM la base dati completa, e i pregi intermini di velocità, sono evidenti. Oggi ilpacchetto, dopo aver cambiato produtto-re e nome (oggi si chiama Panorama) haancora una sua nicchia di estimatori, masi sta progressivamente spegnendo for-se anche a causa di una cattiva e svo-gliata scelta di pubblicità.

    Ancora ADP, tra Macchine di Turing eAlgoritmi giuoca alla teoria della compu-tabilità, e la rubrica di Intelligenza Artifi-ciale conclude la sua trattazione del L1-SP, mentre tra le rubriche, per puro ca-so, prevale la trattazione di argomentigrafici, e, nella rubrica MSX, un lettoredi Bruino si ingegna a far parlare la suamacchinetta. Ma è ora di passare a par-lare del numero successivo. •

    Amiga diventa bifronteGià, Commodore, sull'onda del suc-

    cesso di vendite ottenuto dalla sua nuo-va macchina, lancia sul mercato altri duemodelli, rispettivamente orientati a fa-scia più bassa e più professionale diquella cui era dedicata la precedenteversione. E' di Marco la presentazione,con tanto di etichetta" Eccezionale". Maavremo modo di riparlarne. In compensoLeo Sorge parla a lungo delle tecniche ditraduzione multilingue, approdando addi-rittura in Bolivia con l'Atamiri, e svolaz-zando sui dolci fiori delle parole dai nomiesotici, come agglutinanti e flessive.L'articolo è gradevolissimo e non mancaun'intervista interessante a Ivan Guzmande Rojas, padre di Atamiri (un algoritmodi traduzione automatica). David laschise ne va in Florida a godersi Epcot, la

    MCmicrocomputer n. 184 - maggio 1998 175

  • ALTRI lf[EM[P~se riesce a offrire grosse potenzialità an-che a chi ha bisogno di pacchetti profes-sionali di elevata potenza.

    Ed ecco la prova di IBM Ventiquattro-re, di cui abbiamo già accennato. Uncomputer d'autore, viene definito nellaprova, e lo è, anche se le sue prestazioninon sono certamente sbalorditive, in ter-mini di velocità, potenza, autonomia. Do-tato di MS-DOS 3.2, di un mini wp, diun'agenda, di una rubrica telefonica e diuna calcolatrice (così poco, direte? Già,ma per i tempi era una bella dotazione!)costa circa quattro milioni, ed è dotatodi una stampantina termica che costaquanto oggi si paga un'ink-jet di una cer-ta classe.

    Texas presenta il TI 74 Basicalc, unamacchinetta del costo di circa trecento- Il PCBit AT fu uno dei primi "compatibili" non strettamente "e/onati" dall'originale macchina IBM. Il vantag-mila lire, che continua la lunga e gloriosa gio più evidente della non-e/onazione erano le dimensioni della scheda madre, di gran lunga inferiori.

    RoboCad-PC era un sistema completo per la produzione di disegni tecnici bidimensionali per svariati campid'applicazione. Nella foto è visibile anche il plotter a colori, otto penne, Roland OXY 980A.

    Guardate che roba: se vi dicessimo che si trattava di un'unità cibernetico-spaziale per il controllo a micro-processore dei satelliti artificiali via PC, probabilmente ci credereste. Invece (da non crederci!) la scheda In-terdata qui mostrata è "solo" di un modem interno a 1200 baud. Che dolore ...

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    tradizione delle calcolatrici TI abbando-nando la forma palmare per passare aquella "tavoletta di cioccolato". Dotatadella classica interfaccia per registratore(su cui salvare dati e programmi) e di unBASIC su ROM dalle discrete prestazio-ni, può essere arricchita con i classicimoduli ROM Ti, tra cui un interessantePasca I e due pacchetti, matematica estatistica.

    Saltiamo a piè pagina Playworld (beh,visto uno, visti tutti!) e andiamo a dareun'occhiata all'arte della "deduzione"(con la d, come Domodossola); Corrado,rompendo la regola che impedisce, daun po' di tempo, di pubblicare su MC li-stati lunghi, ci presenta il listato del pro-gramma Deductor, di Federico Cominot-to, capace di risolvere, a quanto afferma-to, problemi di quelli che capitano allaSusi, del tipo: "Carlo è più alto di Gior-gio, Giovanni ha picchiato Andrea, Mariaha sposato Andrea e non Anna (e cimancherebbe altro!), Nicola se la fa ad-dosso un giorno sì e due no; quesito, chisi è mangiato una frittata di dodici uovasenza essere ricoverato all'ospedale?".Per gli "amigaans", ecco una storia ro-manzata delle vicissitudini che hanno ac-compagnato la nascita di questa macchi-na, e una prova di DigiView, un digitaliz-zatore video di costo e qualità non indif-ferenti.

    Mac Corner presenta la prova di Mi-crosoft Works, il bell'integrato che tutticonosciamo, e che rappresentava perMac quello che per Apple Il era stato TrePer Te, un pacchetto che aveva segnatouna grande tappa nella vita del Il. L'inte-resse per Framework, sul mercato, èelevato, e spinge Francesco Petroni atrattare più a fondo l'uso del suo modulospreadsheet con un esempio pratico an-

    MCmicrocomputer n. 184 - maggio 1998

  • che sulla gestione degli stipendi (l'esem-pio parla di retribuzioni nette di un paio dimilioncini, un bel compenso per i tempi;di' un po', Francesco, oggi il tuo stipen-dio qual è?) e, successivamente, ancoralui tratta della grafica sempre nello stes-so ambiente.

    AOP, nei suoi appunti di informatica,ci parla dei formalismi e delle funzioni to-tali, e Raffaello insegna ai computer a"veder.e". La rubrica algoritmi affrontal'argomento dei prestiti e degli interessida pagare, e, sempre sull'onda della re-vanche della grafica, ecco un bell'articolosu quella per C128, in modalità 640x200.Ancora, a proposito deIl'MSX, arriva unacompleta disamina dell'interfaccia stam-pante, e, per la firma di Panunzi, un mini-corso della programmazione in batch.Sempre per la rubrica 128, un bel pro-gramma di pianificazione familiare e, peril C64, un pacchetto di simulazione del-l'ambiente Windows, otto nuove istru-zioni per il Basic, un generatore di Auto-start. Non manca l'ennesimo program-ma, stavolta sotto MSX, per vincere im-mancabilmente al Totocalcio, e uno persparare alle oche volanti.

    (ALTRllf[EM[P~)

    Ouando i notebook ancora non c'erano, i computer portatili si chiamavano "LapTop" (proprio come le se-gretarie più abili). Anche IBM a suo tempo scese in campo, presentando il tanto criticato PC Convertible, inItalia fu ribattezzato "Ventiquattrore ". Ch'e non era l'autonomia di funzionamento a batteria, ma le dimensionitipiche di una valigetta così denominata.

    Eccoli qui, i Mac di seconda generazione. Il più grande, non a caso denominato Macintosh Il, era addiritturaa colori e fu il vero capostipite di tutti i successivi "Meloni" dall'architettura (finalmente) aperta ed espandi-bile. Il piccolino, denominato SE, fu più che altro una rivisitazione in chiave moderna del primo modello da128 K8 e/o del più interessante "Plus".

    Beh, eccoci al centrodel cimitero diAlamogordo

    Già, è arrivato il momento del duello atre, vale a dire eccoci alla famigerata pro-va-confronto. La ospita, come abbiamodetto, il numero 61 (marzo, sempre1987), ma prima di arrivare alle rivoltella-te, diamo un'occhiatina a quanto lo stes-so numero contiene.

    PCBit non perde tempo, e, nell'otticadell'assoluta clonazione, propone un por-tatile del tutto simile al Ventiquattrore del-la prova precedente. Big Blue prometteun ET, versione economica del PC di bas-sissimo costo, e Compaq offre un portati-le con schermo al plasma di grande qua-lità e prestigio a un prezzo intorno ai diecimilioni (con HO da 40 MB).

    HP 28 inaugura la nuova generazione dicalcolatori tascabili della Hewlett-Packard,mentre Omnis 3, il famosissimo (e altret-tanto costoso) database della Blyth, vieneimplementato anche su Apple IIGs. Gran-di novità in casa Apple, con Macintosh SEe Mac Il, mentre, appena girata la pagina,Corrado ci intrattiene sulla sintassi delprotocollo Xmodem, così ci possiamo gu-stare meglio la prova del modem Spider2400 (lo immaginate quanto costava allo-ra un modem del genere? Su, sparate,

    ma sparate grosso! Un gioiello del generedava una sciabolata al conto in banca, unmilione bello tondo).

    E arriviamo al dunque; burattinai dellospettacolo sono Marco, Andrea e Walter,con qualche aggiunta di Oavid laschi. Ilconfronto occupa una ventina di pagine e

    si gioca su diversi campi; grafica, affidabi-lità del S. O., disponibilità di applicazioni,costo, e non mancano tre miniinterviste atre patron delle rispettive case. Il risultatofinale, in termini di palma assegnata alvincitore, va a... beh, non ci è riuscito ditrovare la risposta, cosa d'altro canto pre-

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  • (ALTRllr[EM[P~)

    Ben venti pagine di MC n. 61 erano dedicate alla megaprova a confronto dei tre computer che, in quell'epo-ca, rappresentavano per alcuni versi la massima espressione delle macchine per un utilizzo (anche) dome-stico. Tutt'e tre potevano, naturalmente, essere utilizzati in ambito professionale (in differenti "specialità "),ma chi cercava un computer relativamente economico da piazzare principalmente in casa, passata (o quasi)l'ondata Commodore 64 e affini, poteva scegliere praticamente solo tra questi tre modelli

    vedibile. Con sénno di poi ognuno trarràle sue conclusioni.

    Microteck offre alle prove il suo primocalcolatore, il Personality AT, che inau-gura una lunga serie di articoli su mac-chine "tanto sono tutte eguali". Anchequi niente di diverso rispetto al solito,tranne lievi differenze nel corredo inizia-le e nelle prestazioni, e marcate diffe-renze nei prezzi. Segue la prova di Da-taEase, un discreto data base relazionalegirante sotto DOS (erano tempi in cuiWindows, peraltro già presente sul mer-cato da qualche anno, veniva visto co-me un divertente accessorio; "gli uomi-ni duri" continuavano a preferirgli DOS).DataEase è un buon pacchetto, potentee, forse, oggi ancora attuale, capace difunzionalità avanzate nella versione LANsu network Novell, che ha una marciavincente nella facilità d'uso e una marciaperdente nella difficile interscambiabilitàdei dati con altre applicazioni. Segue laShinwa VP 8100, una bella stampante,di basso costo, caratterizzata da un belcolore grigio antracite; si tratta di unastampante "da battaglia" senza moltesofisticazioni, ma con una certa quantitàdi stili (tutti in modo draft) e una discretavelocità.

    Corrado continua a "dedurci", presen-tando questa volta un'ampia carrellata diinterventi dei lettori, e Elvezio Petrozzi ciracconta del" solitario", dalle origini finoalla versione in bit. Riguardo all'Amiga,ecco un riepilogo dei comandi diretti datastiera, e, per quel che attiene al Mac,una disamina dei pacchetti di grafica

    "pittorica", esaminati nei loro dettagli.Sempre nella rubrica Mac, un esempiodi un bel programma nutrizionale, e, nel-la rubrica Spreadsheet, la gestione degliarchivi in Lotus 123, mentre in quella re-lativa agli" appunti di informatica" ADPesulta per aver scoperto che ha due let-tori che si sono ingoiati le sue disserta-zioni sulla computabilità. Raffaello conti-nua a discutere di tecnica della visioneartificiale e di interessi e banche. ADPinsegna a fare l'hard copy dello schermodel 128, e Pierluigi Panunzi persevera

    Anche per l'Amiga si re-spirava aria di rinnova-mento. Su MCmicro-computer n. 61 (delmarzo 1987) una breveanteprima dell'Amiga2000, macchina a dir po-co super-espandibile.Poteva integrare finan-che un intero PC suscheda per esserehardware/softwarecompatibile con l'inarre-stabile avanzata MS-DOS & Company. Natu-ralmente, da brava (evera, parola di ADP)macchina multitaskingpoteva essere utilizzatacome PC compatibilesenza rinunciare all'uti-lizzo (simultaneo) diquanti programmi Ami-ga eravamo in grado dilan~iare nella memoriadisponibile. Volendo, al-cuni di questi, anchelanciati in più sessioni di-stinte. Altro che storie ...

    nell'insegnarci la programmazione inbatch. Per i software Apple, abbiamouna battaglia sanguinosa e un pacchettodi chimica per i calcoli stechiometrici,mentre i giochi targati C128 ci portano inuna "Casa Segreta", o viceversa a gio-care con l'ennesima versione del Frog, acui non interessa per nulla attraversarela strada.

    ConclusioneE per concludere, come al solito, qual-

    che curiosità, spiluccata qua e là, ma so-prattutto nelle rubriche Compro-Vendo onella Posta. La rivista arriva a circa 250pagine (ma non sarà anche per merito, ocolpa, della pubblicità, come già sostie-ne qualcuno?) e offre stranamente unagran messe di annunci provenienti daTaiwan; un lettore chiede a mm se siameglio il Flight Simulator della Sublogico della Microsoft (ignorando che si trattadella stessa cosa). un altro ci accusa (an-zi accusa Truscelli) di non essere obietti-vo nei giudizi sulle stampanti (penaliz-zando, a suo dire, la Citizen). un altro an-cora desidera sapere se i Commodorianicolloquiano con MC-link con protocolloXmodem o Nibble. Ma la chicca più gu-stosa ce la racconta Carlà, che si è vistonegare la spedizione di un pacchetto daoltre Atlantico, perché Francia, Italia,Spagna, Portogallo sono sulla lista neradelle software house statunitensi per ildiffuso fenomeno della pirateria. Bella fi-gura! E scagli la prima pietra ... !

    178 MCmicrocomputer n. 184 - maggio 1998

  • MONITOR.

    1COé il primo progetto di standard ambientale globale. Si basa sulla premessa di offrire all'utente le miglioricondizioni di lavoro (a norma della legge 626).Assicura che i prodotti marcati TCOsiano esenti dal contenere sostanze nocive quali Freon, CFC,derivati dal cloro, o metallipesanti. Particolare attenzione é stata posta all'adozione di tutti i dispositivi che possano ridurre il consumo energetico.Oltre a soddisfare i rigorosi valori di bassa emissione di calore, rumore e di radiazioni elettromagnetiche, garantisceche i prodotti siano realizzati con materiali riciclabili ecologicamente. I monitor Hyundai con marchio TCO sono statisottoposti a severi test di qualità presso l'Ente Svedese .

    .•-MY U I D A I DOS,"'80»' HYOHD"'''". C167~002266100040 Roma - Via di Casal Morena, 19/A - Te'- 06/7232264 -------.

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