1
38 Tempi liberi Venerdì 29 Agosto 2014 Corriere della Sera Tecnologie raccontate U na delle anomalie di questa estate troppo fresca sono stati i su- permercati. Chi è rima- sto in città, soprattutto al Nord, si sarà dovuto a rassegnare anche in agosto a code in cassa o davanti al banco dei fre- schi sorprendentemen- te sguarnito nonostante il periodo vacanziero. Gli scherzi del clima e quelli della crisi sono in- somma stati preziosi alleati della grande distri- buzione, ma non è solo questo: c’è l’abitudine, il senso di sicurezza e la consapevolezza di incon- trare in quei corridoi gli altri abitanti estivi della città. Andare a fare la spesa è un rito fatto di tan- ti piccoli gesti, tanto automatici e rassicuranti quanto fastidiosi quando si ha poco tempo. Nel giro di qualche anno potrebbe diventare un’esperienza completamente diversa e total- mente virtuale con la complicità della realtà au- mentata. La possibilità di acquistare online i prodotti e vederseli recapitare a casa, con costi e tempi ag- giuntivi però, è attiva da tempo. La diffusione di oggetti come il visore Oculus Rift potrebbe scombinare le carte in tavola: si tratta, nel caso specifico, di una maschera che una volta indos- sata ci proietta in un mondo virtuale e tridi- mensionale. La realtà virtuale non è una novità, ma lo è Oculus, che non ancora in commercio è piaciuto talmente al fondatore di Facebook Mark Zuckerberg da essere stato oggetto di un’acquisizione da 2 miliardi di dollari. L’intui- zione di sfruttarlo per farci riempire il carrello in un’altra dimensione è dell’italiana Imille. In- dossata l’ingombrante maschera e con un con- trollore fra le mani della stessa forma dell’impu- gnatura del carrello saremo in grado, grazie al software ShelfZone, di muoverci fra scaffali e prodotti disposti come se ci trovassimo in un punto vendita vero e proprio. «Non necessaria- mente nello stesso modo, non è detto che la mi- gliore soluzione possibile sia la riproduzione fe- dele dell’ambiente a cui siamo abituati, ma si possono studiare proposte sempre più avanza- te: ogni prodotto, ad esempio, può essere in- grandito all’occorrenza o esplorato fino all’ulti- mo ingrediente o possibilità culinaria», spiega l’amministratore delegato Matteo Esposito. Questo è il futuro di ShelfZone, quando Oculus Rift e dispositivi analoghi saranno pre- senti in maniera consistente nelle case dei con- sumatori. Una discriminante sarà il prezzo: il primo modello a basso costo di Oculus dovreb- be arrivare nel 2015. L’altra la varietà di servizi disponibili: se il figlio lo utilizzerà per i video- giochi e i genitori per guardare le partite di cal- cio come se si trovassero in panchina o conte- nuti di intrattenimento da una prospettiva ine- dita, una spesa intorno ai 300-400 euro per fare anche la spesa virtualmente potrebbe essere giustificata. Non a caso pure la catena britannica Tesco sta lavorando a qualcosa di simile. Per ora Imille si rivolge alle aziende interessa- te a fare dei test sulla disposizione dei prodotti, si pensi a un marchio di pasta che deve dare in- dicazioni al supermercato in cui espone, senza dover armeggiare con scaffali fisici. Sia in que- sto caso sia in quello dell’e-commerce con la re- altà aumentata, una delle frecce all’arco di Shel- fzone è l’elaborazione dei dati sulle zone in cui i clienti si soffermano di più o sull’efficacia di messaggi promozionali. Materiale per cui chi vuole farci spendere di più si lecca già i baffi. Per Nuove frontiere La sfida della grande distribuzione: conciliare rivoluzione tecnologica e abitudini dei consumatori. Le innovazioni da provare e quelle del prossimo futuro Si indossa il visore Oculus Rift e ci si muove fra gli scaffali La startup che fa risparmiare tempo e quella che trova tutte le offerte Con il carrello al super La spesa virtuale in 3D Operazione trasparenza La nuova pagina web in cui scoprire che reazione suscita ogni nostro «cinguettio». E le delusioni non mancano Come sapere chi mi legge (senza interagire) su Twitter L a vera domanda che l’uten- te dei social network osa solo sussurrare fra sé e sé è: quanti mi stanno guardando? O addirittura: chi mi sta guardan- do? Pubblichiamo come dei for- sennati alla caccia di «mi piace», commenti o, se ci troviamo su Twitter, re-tweet, che è il rilan- cio di un nostro messaggio da parte di un utente a quanti lo se- guono. Ma non basta. Il sogno è sapere chi ci legge senza intera- gire. Quanta attenzione ricevia- mo per tutto quel lavoro quoti- diano di pubblica e condividi. Con l’apertura dei suoi Analytics Twitter lo realizza, al- meno in parte. Si tratta di una pagina Web raggiungibile a questo indirizzo https://analyti- cs.twitter.com in cui vengono in quali fasce orarie. Acquisite le informazioni si possono fare tentativi o esperimenti per cer- care di diventare più influenti, termine che per chi cinguetta con dedizione è un punto d’arri- vo. L’utente medio, seppure in- curiosito, dopo essersi scontra- to un paio di volte con la dura realtà molto probabilmente sarà portato a desistere. A essere stuzzicate davvero, come spiega l’esperto Vincenzo Cosenza, saranno le aziende a cui, contestualmente al deso- lante scenario, «vengono pro- posti investimenti pubblicitari in grado di migliorare le presta- zioni». Il meccanismo è lo «stes- so che regola le pagine profes- sionali di Facebook». Menlo Park però se ne guarda bene dallo svelarci quale sia la reale esposizione delle foto delle no- stre vacanze, lasciandoci l’illu- sione di una presenza attenta e coinvolta superiore ai cinque o 10 «mi piace» racimolati. M. Pen. © RIPRODUZIONE RISERVATA La recensione Asus-Acer e il ritorno due in uno dei netbook Solo pochi anni fa c’erano i netbook: così si definivano i mini pc portatili, poco potenti ma leggeri e dal basso costo. L’esplosione dei tablet li ha fatti sparire ma i netbook, anche se non li chiamiamo più così, ora sono tornati. Il formato con schermi da 10 pollici è un buon compromesso tra portabilità ed esigenze, minime, di lavoro e svago. Il vantaggio di questi «nuovi netbook» è che sono due in uno: tablet e computer. Infatti il display è staccabile e si può usare come tavoletta a sé stante. I due modelli testati hanno entrambi sistema Windows 8.1, schermo touchscreen 10,1”, 2 GB di Ram, disco a stato solido da 32 GB, processore Intel Atom. L’Asus Transformer T100 ha una scocca in plastica, meno rifinita del rivale, ma comunque ben assemblata. La finitura lucida del prodotto però lo riempie di ditate in breve tempo. L’innesto tra tablet e tastiera è solido. La tastiera stessa è molto buona, superiore al rivale e perfetta anche per scrivere testi lunghi. Interessante l’autonomia, che può superare anche le 10 ore. Utile l’Assicurazione Kasko (12 mesi) contro i danni accidentali. Il rivale Acer Switch 10 è più «bello» dell’Asus con la sua finitura metallica e non dà affatto l’idea di un prodotto low cost. In più della concorrenza ha due cose: un display molto più luminoso e contrastato e una modalità d’uso ulteriore. Grazie agli attacchi magnetici infatti la tastiera si può montare anche «al contrario»: utile in caso di presentazioni. I difetti sono due: una tastiera peggiore dell’Asus e un’autonomia inferiore. Difficile andare oltre le 6 ore. Asus Transformer T100, 349 euro, 3 stelline Acer Switch 100, 349 euro, 3 stelline di Paolo Ottolina automaticamente aggiornati i dati su quante volte ogni nostro cinguettio è stato visto dai no- stri follower o da altri iscritti al microblog (il termine tecnico è impression). Viene calcolato an- che il numero di click ottenuti e il rapporto fra pubblico rag- giunto e interazione. E i dati fanno male: basta una rapida occhiata alle statistiche per rendersi conto di quanto siano basse le reazioni concre- te alle no- stre ester- nazioni, partendo già da un’esposi- zione decisa- mente inferiore al numero di persone che ci seguono. Molto meno di uno su dieci, spesso e vo- lentieri. La nostre riflessioni a 140 caratteri, insomma, le vedono in pochi e a re- agire sono pochissimi. Non contento, lo strumen- to mostra graficamente l’an- damento degli ultimi 28 giorni e i cambiamenti con il periodo precedente. Insomma, volendo- cisi incaponire c’è da perderci minuti se non addirittura ore. Per giornalisti, politici e per- sonaggi dello spettacolo inte- ressati a raggiungere un bacino d’utenza più ampio possibile potrebbe trattarsi di tempo ben speso: Analytics aiuta a capire cosa funziona meglio, tipo di linguaggio o presenza o meno di una fotografia ad esempio, e Per fare la spesa in futuro potremo non doverci spostare da casa grazie a visori come Oculus Rift Indossato il visore verremo scaraventati in un ambiente simile al supermercato, con tanto di corridoi e scaffali Il carrello, virtuale questa volta, sarà presente sullo schermo come i prodotti da infilarci dentro Ci potremo muovere orientando un controllore della stessa forma dell’impugnatura del carrello 1 4 2 3 1 4 2 3 Corriere della Sera / Mirco Tangherlini La legge di Analytics Nella pagina vengono aggiornati i dati sulla visione di ogni nostro «contenuto» Le prospettive Le aziende sono tra gli utenti più interessati al nuovo servizio italia: 52495258535051

Corriere della Sera - Come sapere chi mi legge su Twitter

  • Upload
    vincos

  • View
    740

  • Download
    0

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Commento di Vincenzo Cosenza a Twitter Analytics

Citation preview

Page 1: Corriere della Sera - Come sapere chi mi legge su Twitter

38 Tempi liberi Venerdì 29 Agosto 2014 Corriere della Sera

Tecnologie raccontate

Una delle anomalie diquesta estate troppofresca sono stati i su-permercati. Chi è rima-sto in città, soprattuttoal Nord, si sarà dovuto arassegnare anche inagosto a code in cassa odavanti al banco dei fre-schi sorprendentemen-

te sguarnito nonostante il periodo vacanziero. Gli scherzi del clima e quelli della crisi sono in-somma stati preziosi alleati della grande distri-buzione, ma non è solo questo: c’è l’abitudine, ilsenso di sicurezza e la consapevolezza di incon-trare in quei corridoi gli altri abitanti estivi dellacittà. Andare a fare la spesa è un rito fatto di tan-ti piccoli gesti, tanto automatici e rassicuranti quanto fastidiosi quando si ha poco tempo. Nelgiro di qualche anno potrebbe diventareun’esperienza completamente diversa e total-mente virtuale con la complicità della realtà au-mentata.

La possibilità di acquistare online i prodotti evederseli recapitare a casa, con costi e tempi ag-giuntivi però, è attiva da tempo. La diffusione dioggetti come il visore Oculus Rift potrebbescombinare le carte in tavola: si tratta, nel casospecifico, di una maschera che una volta indos-sata ci proietta in un mondo virtuale e tridi-mensionale. La realtà virtuale non è una novità,ma lo è Oculus, che non ancora in commercio èpiaciuto talmente al fondatore di FacebookMark Zuckerberg da essere stato oggetto diun’acquisizione da 2 miliardi di dollari. L’intui-zione di sfruttarlo per farci riempire il carrelloin un’altra dimensione è dell’italiana Imille. In-dossata l’ingombrante maschera e con un con-trollore fra le mani della stessa forma dell’impu-gnatura del carrello saremo in grado, grazie alsoftware ShelfZone, di muoverci fra scaffali eprodotti disposti come se ci trovassimo in unpunto vendita vero e proprio. «Non necessaria-mente nello stesso modo, non è detto che la mi-gliore soluzione possibile sia la riproduzione fe-dele dell’ambiente a cui siamo abituati, ma sipossono studiare proposte sempre più avanza-te: ogni prodotto, ad esempio, può essere in-grandito all’occorrenza o esplorato fino all’ulti-mo ingrediente o possibilità culinaria», spiegal’amministratore delegato Matteo Esposito.

Questo è il futuro di ShelfZone, quandoOculus Rift e dispositivi analoghi saranno pre-senti in maniera consistente nelle case dei con-sumatori. Una discriminante sarà il prezzo: il primo modello a basso costo di Oculus dovreb-be arrivare nel 2015. L’altra la varietà di servizidisponibili: se il figlio lo utilizzerà per i video-giochi e i genitori per guardare le partite di cal-cio come se si trovassero in panchina o conte-nuti di intrattenimento da una prospettiva ine-dita, una spesa intorno ai 300-400 euro per fareanche la spesa virtualmente potrebbe essere

giustificata. Non a caso pure la catena britannicaTesco sta lavorando a qualcosa di simile.

Per ora Imille si rivolge alle aziende interessa-te a fare dei test sulla disposizione dei prodotti,si pensi a un marchio di pasta che deve dare in-dicazioni al supermercato in cui espone, senzadover armeggiare con scaffali fisici. Sia in que-sto caso sia in quello dell’e-commerce con la re-altà aumentata, una delle frecce all’arco di Shel-fzone è l’elaborazione dei dati sulle zone in cui iclienti si soffermano di più o sull’efficacia dimessaggi promozionali. Materiale per cui chi vuole farci spendere di più si lecca già i baffi. Per

Nuove frontiere La sfida della grande distribuzione: conciliare rivoluzione tecnologica e abitudini dei consumatori. Le innovazioni da provare e quelle del prossimo futuro

Si indossa il visore Oculus Rifte ci si muove fra gli scaffali La startup che fa risparmiare tempo e quella che trova tutte le offerte

Con il carrello al superLa spesa virtuale in 3D

Operazione trasparenza La nuova pagina web in cui scoprire che reazione suscita ogni nostro «cinguettio». E le delusioni non mancano

Come sapere chi mi legge (senza interagire) su TwitterL a vera domanda che l’uten-

te dei social network osasolo sussurrare fra sé e sé è:

quanti mi stanno guardando? Oaddirittura: chi mi sta guardan-do?

Pubblichiamo come dei for-sennati alla caccia di «mi piace»,commenti o, se ci troviamo suTwitter, re-tweet, che è il rilan-cio di un nostro messaggio da parte di un utente a quanti lo se-guono. Ma non basta. Il sogno èsapere chi ci legge senza intera-gire. Quanta attenzione ricevia-mo per tutto quel lavoro quoti-diano di pubblica e condividi.

Con l ’ apertura de i suoiAnalytics Twitter lo realizza, al-meno in parte. Si tratta di unapagina Web raggiungibile aquesto indirizzo https://analyti-cs.twitter.com in cui vengono

in quali fasce orarie. Acquisite leinformazioni si possono faretentativi o esperimenti per cer-care di diventare più influenti,termine che per chi cinguettacon dedizione è un punto d’arri-vo. L’utente medio, seppure in-

curiosito, dopo essersi scontra-to un paio di volte con la durarealtà molto probabilmente saràportato a desistere.

A essere stuzzicate davvero,come spiega l’esperto VincenzoCosenza, saranno le aziende acui, contestualmente al deso-lante scenario, «vengono pro-posti investimenti pubblicitariin grado di migliorare le presta-zioni». Il meccanismo è lo «stes-so che regola le pagine profes-sionali di Facebook». MenloPark però se ne guarda benedallo svelarci quale sia la realeesposizione delle foto delle no-stre vacanze, lasciandoci l’illu-sione di una presenza attenta ecoinvolta superiore ai cinque o10 «mi piace» racimolati.

M. Pen.© RIPRODUZIONE RISERVATA

La recensione

Asus-Acer e il ritorno due in uno dei netbook

Solo pochi anni fa c’erano i netbook: così si definivano i mini pc portatili, poco potenti ma leggeri e dal basso costo. L’esplosione dei tablet li ha fatti sparire ma i netbook, anche se non li chiamiamo più così, ora sono tornati. Il formato con schermi da 10 pollici è un buon compromesso tra portabilità ed esigenze, minime, di lavoro e svago. Il vantaggio di questi «nuovi netbook» è che sono due in uno: tablet e computer. Infatti il display è staccabile e si può usare come tavoletta a sé stante.I due modelli testati hanno entrambi sistema Windows 8.1, schermo touchscreen 10,1”, 2 GB di Ram, disco a stato solido da 32 GB, processore Intel Atom. L’Asus Transformer T100 ha una scocca in plastica, meno rifinita del rivale, ma comunque ben assemblata. La finitura lucida del prodotto però lo riempie di ditate in breve tempo. L’innesto tra tablet e tastiera è solido. La tastiera stessa è molto buona, superiore al rivale e perfetta anche per scrivere testi lunghi. Interessante l’autonomia, che può superare anche le 10 ore. Utile l’Assicurazione Kasko (12 mesi) contro i danni accidentali.Il rivale Acer Switch 10 è più «bello» dell’Asus con la sua finitura metallica e non dà affatto l’idea di un prodotto low cost. In più della concorrenza ha due cose: un display molto più luminoso e contrastato e una modalità d’uso ulteriore. Grazie agli attacchi magnetici infatti la tastiera si può montare anche «al contrario»: utile in caso di presentazioni. I difetti sono due: una tastiera peggiore dell’Asus e un’autonomia inferiore. Difficile andare oltre le 6 ore.Asus Transformer T100, 349 euro, 3 stellineAcer Switch 100, 349 euro, 3 stelline

di PaoloOttolina

automaticamente aggiornati idati su quante volte ogni nostrocinguettio è stato visto dai no-stri follower o da altri iscritti almicroblog (il termine tecnico èimpression). Viene calcolato an-che il numero di click ottenuti eil rapporto fra pubblico rag-giunto e interazione. E i datifanno male: basta una rapidaocchiata alle statistiche per rendersi conto diquanto siano basse ler e a z i o n i concre-te alle no-stre ester-n a z i o n i ,partendo giàda un’esposi-z i o n e d e c i s a -mente inferioreal numero dipersone che

ci seguono. Molto meno diuno su dieci, spesso e vo-lentieri.

La nostre riflessioni a140 caratteri, insomma,le vedono in pochi e a re-agire sono pochissimi.

Non contento, lo strumen-to mostra graficamente l’an-

damento degli ultimi 28 giorni ei cambiamenti con il periodoprecedente. Insomma, volendo-cisi incaponire c’è da perderciminuti se non addirittura ore.

Per giornalisti, politici e per-sonaggi dello spettacolo inte-ressati a raggiungere un bacinod’utenza più ampio possibilepotrebbe trattarsi di tempo benspeso: Analytics aiuta a capirecosa funziona meglio, tipo dilinguaggio o presenza o meno di una fotografia ad esempio, e

Per fare la spesa in futuro potremo non dovercispostare da casa grazie a visori comeOculus Rift

Indossato il visore verremo scaraventati

in un ambiente simileal supermercato,

con tanto di corridoie scaffali

Il carrello, virtuale questa volta, sarà presente sullo schermo come i prodotti da infilarci dentro

I supermercatie le aziende avranno così facile accessoai dati sui nostrispostamentie preferenze

Nei punti vendita verie propri dotatidi tecnologia Beacon invece si possonogià ottenere scontisullo smartphone

Inquadrandocon la fotocamera appositi Qrcodesi può pagareevitando le codein cassa

Ci potremo muovere orientando

un controlloredella stessa forma

dell’impugnaturadel carrello

1

4

5

2

3

6

7

1

4

5

2

3

6

7

Corriere della Sera / Mirco Tangherlini

La legge di AnalyticsNella pagina vengono aggiornati i dati sulla visione di ogni nostro «contenuto»

Le prospettive Le aziende sono tra gli utenti più interessati al nuovo servizio

italia: 52495258535051