16
Anno Accademico 2014/2015 DISPENSA CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE PROF. FR. ROBERTO FUSCO FFB ISTITUTO TEOLOGICO “SANTA FARA” Bari Ad uso esclusivo degli studenti Fraternità Francescana di Betania http://teologiaspiritualeitsf.wordpress.com

CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

Anno Accademico 2014/2015

DISPENSA

CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

PROF. FR. ROBERTO FUSCO FFB

ISTITUTO TEOLOGICO

“SANTA FARA”

Bari

Ad uso esclusivo degli studenti

F r a t e r n i t à F r a n c e s c a n a d i B e t a n i ah t t p : / / t e o l o g i a s p i r i t u a l e i t s f . w o r d p r e s s . c o m

Page 2: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

Bibliografia J.M. GARCIA, Teologia Spirituale. Epistemolo-

gia e interdisciplinarità. LAS, Roma 2013.

J. AUMANN, Teologia spirituale. Edizioni Dehoniane Roma 1980.

CH.-A BERNARD, Teologia spirituale. Ed. S. Paolo, Milano 20026.

—————, Il Dio dei mistici. Le vie dell’inte-

riorità. Ed. S. Paolo, Milano 1996.

—————, Il Dio dei mistici. II. La conforma-

zione a Cristo. Ed. S. Paolo, Milano 2000.

AA.VV., Dizionario di mistica. A cura di L. Borriello, E. Caruana, M.R. Del Genio, N. Suffi, Città del Vaticano 1998.

A. DAGNINO, La vita cristiana. Edizioni Paoline, Milano 1988.

AA.VV., Dizionario enciclopedico di spirituali-

tà. Voll. 3. A cura di E. Ancilli, Città Nuova, Roma 1995.

R. FUSCO, Amore e compassione. L’esperienza

di Angela da Foligno. Istituto Storico dei Cappuccini, Roma 2001.

————, Angela, Giuliana, Margherita. Tre

mistiche medievali. Editrice Ancora, Milano 2008.

G. GOZZELINO, Al cospetto di Dio. Elementi

di teologia della vita spirituale. ELLE DI CI LEUMANN (Torino), 1989.

A. ROYO MARIN, Teologia della perfezione

cristiana. Ed. S. Paolo, Milano 1987.

T. ŠPIDLÍK, Manuale fondamentale di spiritua-

lità. Edizioni PIEMME, Casale Monferrato 1997.

P. ZOVATTO (ED.), Storia della spiritualità

italiana. Città Nuova Editrice, Roma 2002.

D. SORRENTINO, L’esperienza di Dio. Dise-

gno di teologia spirituale. Cittadella Editri-ce, Assisi 2007.

F. ASTI, Spiritualità e mistica. Questioni meto-

dologiche. LEV, Città del Vaticano 2003.

———, Teologia della vita mistica. Fondamenti,

Dinamiche, Mezzi. LEV, Città del Vaaticano 2009.

L. FANIN, La crescita nello spirito. Lineamenti

di teologia spirituale. Edizioni Messaggero Padova, 1995.

N o m e o r g a n i z z a z i o n e Ti t o l o

"2

Page 3: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

Elementi introduttivi

Obiettivo del corso

Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue fonti, ecc., e attraverso di essa comprendere l’importanza della vita e dell’esperienza spirituale per tutti i cristiani.

Mezzi

Lezioni e materiale di studio (cfr. dopo per la bibliografia), ma soprattutto… l’esperienza personale!

Lezioni

Le lezioni sono fondamentali per la comprensione e l’assimilazione della materia, per cui non saranno ammesse più di quattro assenze per la validità del corso e per sostenere l’esame.

Materiale di studio

Il materiale di studio che permetterà di sostenere l’esame, e che comprenderà tutto quanto è necessario sapere per una conoscenza di base della teologia spirituale, è così composto:

1. Dispense

2. Articoli utili di lettura obbligatoria

3. Lettura di un classico della spiritualità

Le dispense

Conterranno le lezioni così come saranno svolte in classe. Ogni settimana la lezione sarà disponibile su un blog: http://teologiaspiritualeitsf.wordpress.com. Questo sarà uno dei nostri strumenti di comunicazione, sul quale troverete due sezioni: la prima, con il mate-riale da scaricare, e la seconda - dal titolo Lezioni - nella quale potete lasciare dei post, cioè dei messaggi, con osservazioni, richieste e appunti riguardanti ogni lezione e che possa servire a tutti per l’attività d’insegnamento e di apprendimento. Dovrete iscrivervi al blog, dopodiché riceverete automaticamente sul vostro indirizzo di posta elettronica gli avvisi con gli aggiornamenti settimanali delle dispense.

F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"3

Page 4: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

Gli articoli di lettura obbligatoria

Sono degli articoli importanti e interessanti che riprenderanno alcuni argomenti, li spie-gheranno e approfondiranno alcune tematiche importanti che tratteremo assieme. Tali ar-ticoli vanno letti e studiati, in quanto fanno parte del programma di esame finale. Anche questi articoli potranno essere scaricati dal blog.

La lettura dei classici

Il corso vuole essere anche un’occasione per avvicinare alcuni classici della spiritualità cri-stiana. Propongo di fare la conoscenza diretta e approfondita di almeno uno di essi, per crearsi una cultura, e soprattutto, un punto di riferimento che possa servire per il proprio ministero. I classici a disposizione per quest’anno sono:

1. Anonimo, La nube della non conoscenza.

2. Giuliana di Norwich, Il libro delle rivelazioni.

3. Teresa di Gesù, Il Castello interiore.

4. Giovanni della Croce, La salita del Monte Carmelo.

Uno di questi classici a scelta dovrà essere portato all’esame assieme con gli altri argomen-ti del corso. Entro breve tempo potrete scaricare dal blog una scheda con una pista di lettu-ra del testo che avrete scelto, per essere agevolati nella sua comprensione e nell’interpreta-zione.

Esperienza personale

Lo studio della teologia ha senso soltanto se essa s’inscrive in un processo di formazione personale che comprenda anche e soprattutto la sua interiorizzazione e comprensione vita-le. Se questo vale per ogni ambito della teologia cattolica, quanto più vale per la teologia spirituale! Ciò significa che se si vuole davvero capire e imparare dagli argomenti che trat-teremo in questo corso, si deve farne esperienza; ciò può avvenire solo ed esclusivamente attraverso un cammino di preghiera costante e continuo, che permette di comprendere i misteri di Dio e di farne esperienza.

Un esempio ci aiuta a comprendere quanto stiamo dicendo. Uno degli argomenti centrali di questo corso sarà la teologia della preghiera. Ma com’è possibile parlare di essa (ed in-segnarla agli altri) se noi per primi non ne facciamo esperienza? Oppure, come potremo far capire agli altri l’importanza dell’accompagnamento spirituale, se noi per primi non ne F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"4

Page 5: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

abbiamo fatto esperienza significativa in qualità di accompagnati? Come dice Von Baltha-sar, una teologia che non è esperienza concreta e reale di Dio, non è più una scienza; dun-que, mai come in questo corso è necessario lo studio accompagnato dalla preghiera. Bene-detto XVI, citando proprio questo teologo, parla di teologia in ginocchio; grazie a questa è possibile dare alla Chiesa uno studio fecondo e davvero utile su Dio.1

Un chiarimento necessario

Il presente non è un corso di licenza! Quindi, le convinzioni personali e le interpretazioni non sono ammesse.

Inoltre, il taglio del corso vorrebbe essere eminentemente pastorale: gli argomenti trattati serviranno a dare agli studenti gli elementi fondamentali che servono soprattutto per la propria formazione umana e religiosa, in vista del ministero sacerdotale.

Il programma del corso

Lo studio della teologia spirituale, soprattutto nell’ambito del ciclo istituzionale (ciclo di baccellierato) comprende tre momenti:

1. Studio sistematico sulla natura della teologia spirituale;

2. I mezzi dell’attuazione della vita spirituale;

3. Lo sviluppo dinamico della vita spirituale.

Secondo questa distinzione, il programma del corso sarà strutturato verosimilmente nel seguente modo:

A) STUDIO SISTEMATICO

Natura e compiti della Teologia Spirituale, oggetto proprio di essa, differenza con altre discipline teologiche, metodo e fonti, ecc.

B) ATTUAZIONE DELLA VITA SPIRITUALE

La preghiera, l’ascesi, la direzione spirituale.

C) LO SVILUPPO DINAMICO DELLA VITA SPIRITUALE: LA SANTITÀ

La santità, i fenomeni straordinari nella vita cristiana.

Cfr. discorso di Benedetto XVI del 9 settembre 2007 ad Heiligenkreuz. 1

F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"5

Page 6: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

!

Parte 1°

Studio sistematico

sulla natura della Teologia Spirituale

F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"6

Page 7: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

Lezione 1

La Teologia Spirituale tra passato e presente

Ieri…

L’idea della teologia spirituale intesa come disciplina teologica è in realtà un’acquisizione recente; nella formazione teologica dei chierici, essa aveva un carattere specificamente empirico/pratico, in quanto era considerata alla stregua di una dottrina che serviva alla formazione immediata di direttori spirituali. In ogni caso, la storia c’insegna che la lettera-tura spirituale ha sempre avuto un posto rilevante nella vita cristiana, soprattutto sotto forma di libri di pietà, nei quali s’invitava i credenti a vivere la propria fede in modo sem-pre più coerente e maturo, in modo da avere un’esperienza di vita spirituale che poi sfo-ciasse in un concreto stile di vita. Sin dall’inizio della vita della chiesa quest’aspetto è stato fondamentale: del resto, gli stessi padri della chiesa, i santi con i loro scritti invitavano i cristiani ad un progresso spirituale, e anche quando questi autori parlavano della loro per-sonale esperienza spirituale non lo facevano per compiacere se stessi, quanto per racconta-re la storia e l’azione di Dio nella loro vita, in modo che potesse servire a chi leggeva.

In ogni caso, i primi tentativi di studio scientifico di questa parte della teologia appaiono all’inizio del secolo XX: essi erano legati soprattutto a velleità di curiosità psicologica nei confronti dell’esperienza di quei santi che presentavano vita mistica. La teologia spirituale,

F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"7

Spiritualità, Teologia spirituale, ascetica/mistica, vita spirituale

Keywords

In questa prima lezione vengono spiegati alcuni concetti fondamentali per la comprensione della teologia spiritua-le: viene spiegata la differenza tra il concetto di spiritualità e teologia spirituale, e la storia dei termini che hanno fatto la “fortuna” di questa disciplina teologica: ascetica, mistica e vita spirituale.

Sommario

Page 8: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

così, ha ricevuto uno statuto teologico soltanto a partire dagli anni ’20, periodo in cui si ascrive la comparsa dei primi studi sistematici riguardanti l’ascetica e la mistica. Successi-vamente, la teologia spirituale è venuta man mano configurandosi sempre più come una branca della teologia contemporanea con una propria fisionomia specifica ed una propria autonomia, con un proprio oggetto, un metodo, delle fonti proprie e con un campo di azione ben definito.

…Oggi 2

Oggi, si può a ben diritto parlare di ambiti diversi di ricerca e interazioni con altre disci-pline teologiche con le quali la teologia spirituale trova applicazione. Gli scritti riguardanti la teologia spirituale sono molti; già dal passato, essi hanno una grande varietà di titoli. In genere, tali titoli tendono sempre a ruotare attorno a una serie di concetti che sono ricor-renti e propri del linguaggio della teologia spirituale:

• Ascetica; • Mistica; • Perfezione; • Unione (cioè traguardo del rapporto dell’uomo con Dio);• Santità; • Devozione; • Pietà.

Dunque, questa scienza ha avuto vari nomi nell’ambito della teologia: teologia ascetica e mistica, teologia della perfezione cristiana, teologia della santità cristiana… Oggi, la mag-gior parte degli autori preferisce riferirsi a questa disciplina con il nome di teologia spiri-tuale in quanto questo nome è più onnicomprensivo.

Il periodo contemporaneo si presenta pieno di stimoli e di sfide per la teologia spirituale. In Novo Millennio Ineunte Giovanni Paolo II parla esplicitamente di una diffusa esigenza di spiritualità: così dice il testo: “E non è forse un «segno dei tempi» che si registri oggi, nel mondo, nonostante gli ampi processi di secolarizzazione, una diffusa esigenza di spiritua-lità, che in gran parte si esprime proprio in un rinnovato bisogno di preghiera?” (n. 33). Oggi sappiamo bene che lo stesso termine “spiritualità” si presta a una grande varietà di

Cfr. J. CASTELLANO CERVERA, «Teologia spirituale e spiritualità. Attualità e compiti per la Chiesa di oggi», in Unità e 2

Carismi, 5 (2001) 4-10; cfr. anche D. SORRENTINO, L’esperienza di Dio, pp. 28-32; L. FANIN, La crescita nello spirito, pp. 18-19. F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"8

Page 9: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

significati; a essi molte volte sottendono una serie di esigenze ed espressioni piuttosto va-ghe.

Persino in ambito ecclesiale, questo concetto è uno dei più utilizzati, e viene usato in ma-niera fluida e ricorrente, con una grande varietà di significati: da alcuni il termine viene accolto negativamente, come sinonimo di tutto ciò che ha a che fare con uno spiritualismo disincarnato che sfocia in New age, in sincretismi di vario genere, o peggio ancora, in forme deteriori di cristianesimo devozionale e sorpassato.

Da altri, invece, il concetto di spiritualità viene accolto nel suo significato più corretto: esso è sinonimo di tutto ciò che ha a che fare con la vita nello Spirito e richiama un’esperienza battesimale ed eucaristica qualificata, vissuta nella consapevolezza e nell’impegno umano e sociale, e che ha come punto di partenza il personalismo e l’interiorità. Dunque, il termi-ne spiritualità trova la sua completezza concettuale ed esistenziale nell’ambito dell’espe-rienza cristiana: in ambito cristiano, il termine spiritualità indica la vita cristiana intesa come esperienza consapevole e qualificata, con tutte le risonanze evangeliche e sacramen-tali; un’esperienza che nello stesso tempo è totalizzante, in quanto assume in sé tutte le parti della persona, con la sua psiche e la sua corporeità, cioè quegli ambiti in cui si mani-festa l’azione dello Spirito Santo. È inoltre un’esperienza che si svolge in delle coordinate ben precise, in quanto è inserita nel tempo, nello spazio, nella cultura e nella propria voca-zione ecclesiale.

Spiritualità e teologia spirituale

Approfondiamo ancora. Il termine spiritualità è accertato nel suo uso non prima del secolo V, in un documento chiamato Lettera pseudo-geronimiana 7, che pare composta in ambienti pelagiani. In essa si trova un’esortazione ad un adulto battezzato affinché egli possa vivere un’autentica vita cristiana: “Age, ut in spiritualitate proficias”. 3

In senso generico, il termine rinvia alla sfera razionale, volitiva e anche affettiva dell’uo-mo, contrapposta alla sfera biologico - materiale. In un senso più ristretto, il termine spiri-tuale fa riferimento al fatto religioso. Però, in quest’uso semantico si deve distinguere un senso complessivo che coincide con il fenomeno religioso in quanto tale, e il suo versante esperienziale. Nel primo senso, si può facilmente comprendere come tutta la teologia e il mondo religioso, nel suo insieme, sia spirituale; nel secondo senso invece esso denota

In realtà la lettera è da attribuire al monaco Pelagio: cfr. PELAGIUS, Epistula 7,9: PL 30, 114D-115A.3

F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"9

Page 10: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

un’espressione specifica che indica il fatto religioso in rapporto alle dinamiche soggettive di ciascuna persona: è la religione in quanto oggetto di percezione, coinvolgimento e scelta esistenziale.

A questo punto, risulta chiaro che parlare di spiritualità a proposito della dimensione esperienziale del fatto religioso, implica fare riferimento a una serie assai disparata di esperienze e di ambiti. È questo il motivo per cui oggi il termine spiritualità è sicuramente molto usato (e spesso anche abusato) per fare riferimento a tante esperienze religiose. Oggi si parla, per esempio, di spiritualità al plurale, e mai al singolare.

È chiaro che tutto ciò è oggetto di riflessione sistematica: dunque dalla spiritualità si passa alla teologia spirituale, cioè a una precisa disciplina che ha uno spazio ben definito nel-l’ambito delle scienze teologiche. Dunque, spiritualità e teologia spirituale sono come due facce della stessa medaglia: la prima indica l’esperienza vissuta, la seconda l’elaborazione teologica. Dunque, la teologia spirituale è chiamata a offrire i criteri per un discernimento. Essa, in effetti, ha il compito di elaborare criteri interpretativi adeguati che siano in grado d’individuare i reali bisogni che si celano sotto la domanda crescente di spiritualità; essa ha inoltre il compito di vagliare le diverse proposte, risposte ed esperienze e tracciare per-corsi, alla scuola della S. Scrittura e della genuina tradizione della Chiesa.

Ascetica e mistica. Una chiarificazione terminologica necessaria4

La disciplina teologica che studia la spiritualità si chiama teologia spirituale; come abbia-mo già accennato prima, questo nome in realtà rappresenta una conquista recente.

I nomi che abbiamo precedentemente citato, che si riferivano a questa branca della teolo-gia, indicano una difficoltà, cioè quella di giungere a una precisione terminologica e con-cettuale riguardo la materia trattata.

L’ambito in cui questa difficoltà trova la sua espressione più significativa è quella legata alla definizione di due termini che per tanti secoli sono stati legati alla spiritualità: ascetica e mistica. Per questo motivo, all’inizio di un corso di teologia spirituale, è assolutamente necessario chiarire una volta per tutte il senso di questi due vocaboli.

Anzitutto il termine “ascetica”. Inizialmente il vocabolo “ascesi” indicava l’esercizio, l’allenamento per giungere a un determinato risultato, e si applicava sia all’esercizio fisico

Cfr. CH.-A BERNARD, Teologia spirituale, pp. 28-31; G. GOZZELINO, Al cospetto di Dio, pp. 33-34; J. AUMANN, Teo4 -logia spirituale, pp. 12-15.F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"1 0

Page 11: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

sia alla riflessione filosofica. Ma ben presto esso assunse un altro significato, in quanto man mano iniziò a indicare gli sforzi da mettere in pratica per riuscire a progredire nella vita morale e religiosa. Dunque, l’ascesi da un lato impone una disciplina corporale, e dal-l’altro presuppone degli esercizi di preghiera di vario genere più o meno serrati.

In ambito cristiano il termine “ascetica” presenta un duplice significato: in senso più am-pio, esso richiama la dimensione della lotta richiesta dal superamento di quegli ostacoli che non ci permettono di sviluppare in pieno le modalità della vita evangelica; così intesa, essa è una dimensione che riguarda la vita spirituale nel suo insieme e in tutti i suoi perio-di. Però molti autori attribuiscono a quest’espressione anche un senso più ristretto e più tecnico: esso indica quella fase della vita spirituale che precede direttamente la fase misti-ca: essa sarebbe così la prima fase (ordinaria), che sfocerebbe nella seconda fase (più elita-ria ed eminente).

Per quanto riguarda, invece, il termine “mistica”, le cose divengono senz’altro più compli-cate: è bene, a questo punto, presentare in maniera sommaria la storia di quest’espressio-ne, per comprendere l’importanza crescente che ha rivestito nel corso della storia della spi-ritualità cristiana.

Un po’ di storia

I termini “mistico”e “mistica” sono di derivazione greca, e fanno riferimento alla radice del verbo #υεω, che significa “nascondere”; questi erano i misteri legati a quei riti che era-no noti solo agli iniziati, per i quali c’era una forma di conoscenza religiosa che non era aperta a tutti. Nella S. Scrittura il termine è poco presente, e solo sotto la forma del sostan-tivo #υστηριον; nell’AT si trova solo nel libro del profeta Daniele e nei libri deuterocano-nici; nel NT, invece, lo troviamo usato da S. Paolo soprattutto per indicare il segreto di Dio legato alla salvezza di tutti gli uomini e finalmente rivelato in Cristo (cfr. Ef 1,9). Invece, l’aggettivo #υστικος non appare né negli scritti neotestamentari e neppure negli scritti dei primi padri apostolici; esso appare solo nel III sec. e man mano assume principalmente tre significati, legati a tre ambiti ben definiti della vita cristiana:

• Liturgico: in riferimento al culto religioso;

• Esegetico: indicava l’interpretazione allegorica della Sacra Scrittura, distinta dal senso puramente letterale;

• Teologico: segnalava una conoscenza più profonda delle verità di fede; tale co-noscenza non era uguale per tutti.

F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"11

Page 12: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

L’espressione Teologia Mistica compare per la prima volta in Oriente, nel IV sec., negli scritti di Marcello di Ancira, e successivamente nel V sec., negli scritti di Marco l’eremita: soprattutto il primo utilizza quest’espressione intendendo parlare di una conoscenza di Dio ineffabile, distinta da quella comune.

In Occidente grande importanza riveste l’opera dello Pseudo-Dionigi Areopagita (secolo V/VI), che annovera tra i suoi scritti anche l’opera De Mystica theologia. A lui va il grande merito di aver chiarito un particolare importante: questa conoscenza misteriosa e ineffabile di Dio costituisce l’apice dell’esperienza religiosa:

Ma tu, o mio caro Timoteo, applicati intensamente alle mistiche visioni, metti da parte le sensazioni, le attività intellettuali, tutte le cose sensibili ed intelligibili, tutto ciò che non esiste e che esiste e per quanto puoi abbandonati senza più conoscere all’unione con ciò che è al di sopra di ogni essere e di ogni conoscenza: nel tuo abbandono incondizionato, assoluto e puro al raggio sovraessenziale della tenebra divina elimina tutto, e una volta staccatoti da tutto lasciati portare verso l’alto.

In ogni caso, negli scritti di questi primi autori, il termine “mistico” indicava soprattutto una conoscenza non solo superiore e più profonda dei misteri di Dio (questa era la gnosi), ma anche e soprattutto una conoscenza più diretta, esperienziale e intuitiva di Dio e del suo mistero. Solo in seguito, a causa degli autori posteriori, man mano il termine mistica diviene più tecnico, e strettamente legato alla realtà della contemplazione; i trattati, da adesso in poi, divengono sempre più astratti.

Jean Gerson (1363-1429) operò un’ulteriore distinzione nel suo trattato La teologia mistica: egli parlava di mistica speculativa e mistica pratica; in questa distinzione, l’autore inclu-deva nella mistica speculativa l’intera vita spirituale, dalla prima conversione sino alla vita mistica vera. Si deve a Giovan Battista Scaramelli (1687-1752) la distinzione che ottenne tanto successo nei periodi posteriori: egli per primo parlò di teologia ascetica e teologia mistica, attribuendo a quest’ultima lo studio delle grazie mistiche straordinarie legate alla contemplazione.

Solo in tempi recenti, due autori di scuola domenicana, Réginald Garrigou-Lagrange (1877-1964) e Juan Arintero (1860-1928), hanno cercato di tornare alla concezione originaria della mistica: nella vita cristiana esiste una sola via verso la perfezione, sebbene essa am-metta delle tappe ascetiche e mistiche. Secondo questi autori la vita mistica non è frutto di grazie straordinarie, bensì lo sviluppo normale e la perfezione della grazia ricevuta da ogni cristiano nel Battesimo.

F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"1 2

Page 13: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

Il problema della mistica

Questo rapido excursus storico sull’uso del termine “mistica” ci fa entrare nel pieno della problematica legata all’uso di quest’espressione. La vita cristiana, da un lato, richiede uno sforzo ascetico volontario; d’altro canto, però, essa in certi casi assume un carattere passi-vo, nel senso che è Dio stesso a rivelarsi nel suo mistero, e ciò pur nell’oscurità di una co-noscenza del tutto inadeguata alla trascendenza che si manifesta nell’esperienza mistica. Questo ingenera un rischio, che nel corso dei secoli ha riportato spesso l’attenzione su questa problematica: quest’esperienza è sicuramente privilegiata, rispetto a quell’ordinaria della vita spirituale più comune. In fondo, non è molto meglio quella passività in cui Dio opera come meglio crede nell’anima, piuttosto che quell’attività e quello sforzo che, in fondo, non ci permette di conoscere Dio se non in modo molto imperfetto?

Fu così che la distinzione tra teologia ascetica e teologia mistica creò questa duplice conce-zione della vita spirituale: esiste cioè una forma ascetica, attiva, volontaria e ordinaria di vivere la vita cristiana e l’unione con Dio, che si distingue da una forma più passiva, con-templativa, straordinaria di unione con Dio.

Come si può risolvere quest’aporia? A noi serve avere chiaro un concetto, sul quale torne-remo in seguito, ma che è bene già precisare subito: la vita cristiana va considerata come uno sviluppo e una crescita continua, nella quale si succedono varie fasi. Sarebbe però un errore considerare l’esperienza spirituale alla stregua di una espansione continua e regola-re (simile ad una linea retta che sale costantemente); il più delle volte infatti ci si trova di fronte ad un continuo di alternanze, di desolazioni e consolazioni (per usare un linguaggio tipicamente ignaziano), e forse, spesso, ci si trova di fronte non tanto ad una linea retta, quanto ad una spirale, dove gli eventi spirituali apparentemente si ripetono uguali a sé stessi, ma magari con un’intensità via via diversa e più approfondita.

Proprio per questo motivo, come abbiamo già detto, gli autori preferiscono oggi parlare di teologia spirituale, intendendo con questo termine lo studio della vita spirituale intesa nel-la sua dimensione più ampia e generale.

F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"1 3

Page 14: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

Vita spirituale: significato di un’espressione5

Per i greci e per il Cristianesimo

Un’altra espressione che torna sovente nel trattato della teologia spirituale e che, se non viene intesa correttamente può dare adito a equivoci, è quella di “vita spirituale”. All’ini-zio del nostro corso è bene chiarire anche il significato di questo modo di dire, per evitare equivoci.

I filosofi greci furono i primi a riflettere in maniera sistematica sul termine “spirito” e sui suoi rapporti con l’essere dell’uomo. Lo spirito, o anima, è totalmente immateriale, e quin-di differisce radicalmente dal corpo; siccome l’animo umano è in grado di esprimere delle verità che trascendono la materia e il tempo, ciò vuol dire che anche l’anima è eterna ed immateriale, a differenza del corpo, che esprime in sé proprio la corruzione e la decaden-za, che porta pian piano alla morte.

Dunque, l’uomo è contemporaneamente materiale e spirituale; questi due elementi sono tra loro così contrastanti e contraddittori, che i filosofi greci, e soprattutto Platone, giunse-ro alla conclusione che questo stato era innaturale, e che ciò che veramente caratterizza l’uomo sia proprio la sua parte immortale. Dunque il corpo è qualcosa di aggiunto, quasi un peso che si è attaccato all’anima per qualche ragione misteriosa e che impedisce la vera libertà dell’essere; per questo, l’anima deve cercare in tutti i modi di liberarsi di questa prigione che la incatena, e per questo motivo, secondo i filosofi, vivere una vita spirituale vuol dire mortificare completamente il corpo, per poter occupare lo spirito con la contem-plazione di ciò che le è proprio, cioè le verità eterne.

Questa concezione, anche se spesso si trova in alcuni ambiti e periodi storici del cristiane-simo, in realtà non corrisponde all’idea evangelica di vita spirituale: spirituale, secondo la concezione cristiana, è tutto ciò che è abitato e permeato dallo Spirito di Dio. Dunque, la vita spirituale è la vita vissuta con lo Spirito Santo e nello Spirito Santo. L’uomo perfetto - cioè chi vive in pienezza la vita spirituale - è colui nel quale tutti gli ambiti del proprio es-sere sono uniti e armonici, sotto l’influsso dello Spirito Santo. L’uomo giunge così a una piena spiritualizzazione: nella sua mente, nel suo corpo, nella sua volontà e nei suoi sen-timenti. Ecco dunque superata l’aporia dei filosofi: non una dicotomia tra anima e corpo,

T. ŠPIDLÍK, Manuale fondamentale di spiritualità, p. 11-16.5

F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"1 4

Page 15: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

bensì un’unione ed un equilibrio perfetti, vissuti sotto l’egida dello Spirito Santo: questo vuol dire vivere una piena vita spirituale.

I segni di una vita veramente spirituale

Una domanda che sicuramente può sorgere, dopo questa spiegazione, è la seguente: come si fa a riconoscere se una persona vive veramente una vita spirituale? Da quali segni si può valutare il valore spirituale di una persona?

In realtà, sin dall’inizio del Cristianesimo, questa domanda ha ricevuto diversi tentativi di soluzione. Gli gnostici, ad esempio, affermavano che esistevano tre tipi fondamentali di uomini:

• i materialisti; • gli uomini che coltivano gli interessi dell’anima; • i veri spirituali, cioè coloro che possiedono la gnosi; essa era una conoscenza

delle cose divine che agli altri era ignota.

Fu Ireneo di Lione a confutare queste posizioni. Anzitutto non è lecito racchiudere gli uo-mini in tre categorie, in modo che alcuni siano sempre inferiori, e altri sempre superiori. Siccome Cristo ha promesso il suo Spirito a tutti i cristiani, vuol dire che tutti sono chiama-ti alla perfezione. E del resto, non è neanche la conoscenza superiore dei misteri di Dio il vero segno di una vita spirituale; il vero segno, secondo Ireneo, è la carità. Quindi, se una persona vive la carità, vive dunque una vita veramente spirituale.

Ai primordi del Cristianesimo, questa carità vissuta si manifestava nell’esperienza estrema del martirio, attraverso il quale si donava la vita, proprio come aveva fatto Gesù Cristo. Ma già poco dopo la fine delle persecuzioni contro i cristiani, lo stesso Ireneo diceva che i cristiani potevano manifestare la presenza della carità nella loro vita anche più semplice-mente, per mezzo di una vita vissuta nella fede e nell’osservanza della legge evangelica. Dunque, il segno di una vita autenticamente spirituale è la carità, vissuta nella fede pura, nella vita morale irreprensibile, nelle virtù e nella condotta immacolata.

Ciò non esclude che lo Spirito Santo possa donare una conoscenza particolarmente acuta e illuminata del mistero di Dio; ma a questa si unisce anche quella conoscenza più ordinaria, e non per questo meno preziosa, che si manifesta in una coscienza retta e che cammina sul-la via del Vangelo, nella volontà di Dio.

F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"1 5

Page 16: CORSO DI TEOLOGIA SPIRITUALE · PDF fileElementi introduttivi Obiettivo del corso Portare gli studenti a una conoscenza di base della teologia spirituale, del suo metodo, del-le sue

Concludendo, possiamo riassumere dicendo questo: la vita spirituale è quella vita vissuta all’insegna dello Spirito Santo che permea tutta la persona, e che si manifesta concreta-mente nella carità vissuta nella propria vita, attraverso la fedeltà a Dio e al Vangelo di Gesù Cristo.

F r. R o b e r t o F u s c o F F B C o r s o d i Te o l o g i a S p i r i t u a l e

"1 6