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Sull'ultima seduta del consiglio comunale, chiamato a discutere e votare l'adesione al piano Salva Comuni per evitare il dissesto, non è stato detto e scritto tutto. A comin- ciare dallo schieramento spropositato di for- ze dell'ordine per fronteggiare non si è ca- pito quale sommossa e quali minacce di as- salti al palazzo. Giunto in Piazza dei Bruzi per partecipare ai lavori del consiglio, ho sentito il dovere di farmi spiegare cosa stes- se accadendo e perché, essendo pubblica la PALAZZO DEI BRUZI SENZA MAGGIORANZA E SENZA DEMOCRAZIA AREA URBANA NUOVA SERIE N. 86 - 16 FEBBRAIO 2013 È UN SETTIMANALE ON-LINE si legge su internet digitando www.cosenzaoggi.it www.cosenzaoggi.it È UN SETTIMANALE ON-LINE · È UN SETTIMANALE ON-LINE CLICCA QUI CANDIDATURE E RAPPRESENTANZA POLITICA NOMINATI ALLO SBARAGLIO Vederli metaforicamente accapigliarsi sulle sorti della sanità calabrese dopo averla portata a livelli da quarto mondo con i governi regionali sia di centrode- a pagina 2 a pagina 2 MARCO MINNITI CAPOLISTA PD GLI NEGANO LA CALABRESITÀ a pagina 3 SOLUZIONE GENIALE L’IMMONDIZIA IN PUGLIA a pagina 3 FESTIVAL DI SANREMO L’AUTOGOL DI CROZZA a pagina 3 BERSANIANI E RENZIANI MAGORNO SFIDA L’APPARATO a pagina 3 Su Marco Minniti, quotata intelligenza della sinistra meditabonda, e sul suo ful- gido percorso politico si pronunceranno gli storici, quando sarà, tenendo anche Il festival della canzone che porta il no- me di un santo che, a quanto pare, non esiste, è occasione annuale di una guer- ra di polemiche che, alla fine, costitui- In attesa di mandarla in Germania o nei Paesi Bassi, per ora 800 tonnellate di spazzatura prodotta in Calabria vanno in Puglia, la regione governata da Nichi Volevano impedirgli di tenere una ma- nifestazione elettorale a S. Agata d'Esaro col sindaco renziano Branda ed altri ami- ci che hanno sostenuto in Calabria il pro- Marco Minniti Il porto di Gioia Tauro a pagina 3 Ernesto Magorno Maurizio Crozza Se il PD è ridotto a simulare adesioni di soggetti provenienti da altri partiti del centrosinistra, vuol dire che è mes- so male e non deve essere molto sicuro del risultato delle urne. Sta di fatto che Mimmo Talarico LA CAMPAGNA ACQUISTI DEL PD Mario Occhiuto

CsOggi N.86 - 2013

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Cosenza Oggi N.86 del 16 Febbraio 2013

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Sull'ultima seduta del consiglio comunale,chiamato a discutere e votare l'adesione alpiano Salva Comuni per evitare il dissesto,non è stato detto e scritto tutto. A comin-ciare dallo schieramento spropositato di for-ze dell'ordine per fronteggiare non si è ca-pito quale sommossa e quali minacce di as-salti al palazzo. Giunto in Piazza dei Bruziper partecipare ai lavori del consiglio, hosentito il dovere di farmi spiegare cosa stes-se accadendo e perché, essendo pubblica la

PALAZZO DEI BRUZI

SENZAMAGGIORANZAE SENZADEMOCRAZIA

AREA URBANA

NUOVA SERIE N. 86 - 16 FEBBRAIO 2013

È UNSETTIMANALE

ON-LINE

si legge su internet digitando www.cosenzaoggi.it

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CANDIDATURE E RAPPRESENTANZA POLITICA

NOMINATIALLO SBARAGLIOVederli metaforicamente accapigliarsisulle sorti della sanità calabrese dopoaverla portata a livelli da quarto mondocon i governi regionali sia di centrode-

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MARCO MINNITI CAPOLISTA PD

GLI NEGANOLA CALABRESITÀ

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SOLUZIONE GENIALE

L’IMMONDIZIAIN PUGLIA

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FESTIVAL DI SANREMO

L’AUTOGOLDI CROZZA

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BERSANIANI E RENZIANI

MAGORNO SFIDAL’APPARATO

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Su Marco Minniti, quotata intelligenzadella sinistra meditabonda, e sul suo ful-gido percorso politico si pronuncerannogli storici, quando sarà, tenendo anche

Il festival della canzone che porta il no-me di un santo che, a quanto pare, nonesiste, è occasione annuale di una guer-ra di polemiche che, alla fine, costitui-

In attesa di mandarla in Germania o neiPaesi Bassi, per ora 800 tonnellate dispazzatura prodotta in Calabria vannoin Puglia, la regione governata da Nichi

Volevano impedirgli di tenere una ma-nifestazione elettorale a S. Agata d'Esarocol sindaco renziano Branda ed altri ami-ci che hanno sostenuto in Calabria il pro-

MarcoMinniti

Il portodi Gioia Tauro

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ErnestoMagorno

MaurizioCrozza

Se il PD è ridotto a simulare adesionidi soggetti provenienti da altri partitidel centrosinistra, vuol dire che è mes-so male e non deve essere molto sicurodel risultato delle urne. Sta di fatto che

MimmoTalarico

LA CAMPAGNAACQUISTI DEL PD

MarioOcchiuto

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PALAZZO DEI BRUZI

SENZA MAGGIORANZA E SENZA DEMOCRAZIAseduta del consiglio, si impediva ai cittadini di accedervi per assistere ai lavori.La spiegazione che mi è stata data è che si temevano azioni di disturbo e incidenti da par-te degli operai delle cooperative B che nei giorni precedenti avevano duramente protesta-to contro sindaco e amministrazione in carica.Si temeva, insomma. che disturbassero o impedissero lo svolgimento della seduta.La considero una valutazione arbitraria poiché mi risulta che erano soltanto interessati aseguire come veniva discussa la loro vicenda. Per altro, a voler concedere che poteva ve-rificarsi qualche azione di disturbo, andava prevenuta con un adeguato servizio d'ordine.Non si sospendono i diritti dei cittadini per un eccesso di cautela ,diversamente non si ve-de quale ordine le forze preposte sono chiamate a garantire. Né può valere la preoccupa-zione dichiarata che, se non si votava, si andava al dissesto.La verità è che non si voleva la discussione, non si è voluto far

sapere alla città come è stata e viene amministrata, come si for-mano i debiti fuori bilancio, cosa sono i residui attivi e i residuipassivi rispetto alle disponibilità reali delle casse comunali.Né ci si può accontentare delle dichiarazioni dell'assessore alBilancio, il quale ha spiegato il rischio del dissesto a modo suo,con un sovraccarico di tecnicismi per non fare capire in qualidifficoltà versa il comune e, soprattutto, per non spiegare checi sarà a carico dei cosentini una maggiorazione dei tributi edun abbattimento della spesa che si rifletterà sui servizi ai citta-dini. In pratica si è voluto nascondere alla città la gravità dellasituazione e la vicenda delle cooperative è stata cinicamentestrumentalizzata per chiudere la seduta del consiglio in una man-ciata di minuti senza discussione e confronto.Bisogna anche considerare che consiglieri di minoranza si so-no resi disponibili per la riuscita dell'operazione ma, al riguar-do, ognuno si assume le proprie responsabilità. Non metto in discussione il voto finale aifini del dissesto ma è un fatto che la maggioranza politica non aveva i numeri per delibe-rare. Senza il sostegno dei consiglieri di minoranza non c'era il numero legale per proce-dere nei lavori. Qualcuno ne ha dedotto che la maggioranza è in crisi e che dovrebbe trar-ne le conclusioni ma personalmente sono del parere che le crisi si aprono quando, su que-stioni rilevanti per la città, emergono contrapposizioni e diversità di vedute non ricondu-cibili a sintesi. I numeri hanno certamente importanza ma, non essendoci stata discussio-ne, queste diversità non sono emerse e, quindi, si deve pensare che certe assenze rientra-no in quella trattativa permanente fra segmenti della maggioranza per vedersi riconosciu-to maggiore peso e visibilità politica.Può anche darsi che vi siano difficoltà e riserve politiche nel rapporto PDL-UDC ma, pren-dendo in considerazione ipotesi del genere, bisogna guardare al governo regionale dove si

gioca la sorte dell'asse PDL - UDC. Personalmente non vedo un collegamento fra i sus-sulti della maggioranza alla Regione, anche per le incertezze della campagna elettorale, ele criticità che emergono nella maggioranza a Palazzo dei Bruzi.-Il sindaco Occhiuto sostiene che la maggioranza c'è e diventa ecumenico quando ha biso-gno dei voti della minoranza ma è, a quanto pare,altrettanto determinato nel minacciareche, se la maggioranza viene meno, "si va tutti a casa." Devono essere in crisi i rapporticlientelari e gli interessi da tutelare. Quanto alla vita in città, alla sua qualità,all'efficienzadei servizi, a bisogni primari insoddisfatti non mi pare che ci sia da gioire.-Lasciando da parte il diritto al lavoro con le sue tragedie quotidiane ma rispetto al quale,pur nei limiti normativi, l'amministrazione non manifesta grande sensibilità e la vicenda

delle cooperative ne è la dimostrazione, c'è il problema dellasanità e del diritto alla salute dei cittadini. Al di là delle dichia-razioni trionfalistiche e di pura propaganda, c'è la realtà dram-matica in cui versano le strutture ospedaliere. Non si arresta l'e-migrazione sanitaria fuori regione e non mi pare che la nuovaorganizzazione della rete ospedaliera dia risultati visibili.Tutt'altro. Ci sono interi territori rimasti senza o con scarsa co-pertura sanitaria. Se poi passiamo ad esaminare la gestione deirifiuti, unitamente alla raccolta differenziata, non mi pare cheabbia fatto progressi. Sembrava che il sindaco avesse trovatola soluzione definitiva visitando un comune del nord ma non siè saputo più nulla. Leggiamo che la gestione dei rifiuti inCalabria è una emergenza che preoccupa il governo centrale equello regionale mentre per quanto riguarda Cosenza non è da-to sapere a quali soluzioni si lavora. Per certo la soluzione nonpuò essere la nomina di un'altra commissione d'inchiesta comeper l'AMACO. Le commissioni d'inchiesta sono utili se af-

frontano con metodo rigoroso il problema, portando tutto alla luce, diversamente rientra-no nei giochi del palazzo. Vedremo a quali conclusioni perverrà la commissione ma i busvuoti sono sotto gli occhi di tutti, i collegamenti con l'università sono a zero, la circolareveloce si ferma a Campagnano, nell'area urbana non c'è un servizio di trasporto pubblicodecente, i bus extra-urbani invadono ogni mattina la città in attesa che venga imposto co-me terminal, di arrivo e di partenza, Vaglio Lise, anche per liberare il centro città dell'in-quinamento delle centinaia di bus che l'attraversano. E poi c'è il ruolo che deve avere unacittà capoluogo come Cosenza, che è richiamo per l'intera provincia e deve organizzarsiadeguatamente per assolvere a questo ruolo, dall'offerta dei servizi all'offerta culturale. Nonmi pare che Cosenza abbia guadagnato punti in questa direzione, se non con le luminarie.Se può bastare, va bene così.-

Enzo Paolini

CANDIDATURE E RAPPRESENTANZA POLITICA

NOMINATI ALLO SBARAGLIO

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stra che di centrosinistra è uno spettacolo da non dimenticare di questa campagna elet-torale di "nominati" allo sbaraglio. Intanto non li fila nessuno, non tanto per l'antipo-litica che travolge tutti al di là degli schieramenti contrapposti,quanto perché non rie-scono ad attirare l'attenzione qualunque cosa dicono e, al riguardo, dicono ben poco.Replicano quello che si ascolta in Tv dai leader cui fanno riferimento. Una noia mor-tale. I candidati berlusconiani sono talmente modesti e insignificanti da non chiederglinemmeno di raccontare barzellette come,invece,sa fare il loro capo carismatico quan-do non si esibisce in sbracati quesiti da caserma sul numero variabile degli orgasmifemminili.A sinistra le facce inespressive di candidati con storie modeste non hanno nulla che ri-chiami gli "sbranamenti" minacciati da un iroso Bersani o le intelligenti ironie di MatteoRenzi. Calcificati nei numeri di primarie truccate,sono in attesa di passare da "nomi-nati" a eletti,in forza di quella legge nata e concepita nella porcilaia di quella partito-crazia che non si vergogna, ruberie a parte, degli esosi rimborsi elettorali liquidati per-sino a partiti che non esistono più.Dicevamo che si accapigliano sulla sanità ed è sicuramente divertente vedere Scopellitiche viene chiamato per inaugurare una struttura o un distretto ospedaliero e FrancoLaratta che, fotografi e telecamere al seguito,,il giorno dopo si reca sul posto a docu-mentare che i cancelli sono chiusi e la struttura non funziona. Operazione politicamentemeritevole per Laratta ma che dà la misura a cosa è ridotta la lotta politica in Calabria.Aquesto si aggiunga la sfrontatezza del senatore Gentile che,per prendere voti sulla pel-le dei precari della sanità,va millantando il merito di avere ispirato una legge regiona-le per la loro stabilizzazione.

Siamo oltre la vecchia DC. Ovviamente ce n'è anche per il centrosinistra e per AgazioLoiero, predecessore di Scopelliti, al quale vengono contestate operazioni clientelari insanità favorevoli a soggetti "amici degli amici", espressione usata al riguardo da Scopelliti.Vengono ricordate le stabilizzazioni, rivelatesi illegittime, di centinaia di precari alla vi-gilia delle regionali del 2010.Nel dettaglio,poi, ce ne sarebbe per tutti atteso che la spesa sanitaria impegna circa ilo70 per cento del bilancio regionale e, al netto di quanto viene speso per ospedali,cure emedicine, finisce per essere la greppia dove quotidianamente affondano le mani lobbye clientele alimentate sia da destra che da sinistra. Qualcuno ha fatto i conti e pare cheil 40 per cento della spesa sanitaria nazionale è costituito da costi impropri cioè estra-nei alle malattie e alle cure.C'è da augurarsi che i nominati allo sbaraglio di questa campagna elettorale non por-tino in parlamento beghe e contumelie da cortile, buone per i cettolaqualunque di ogniformazione politica.Mentre aspettano, da nominati, di essere eletti vadano a farsi spiegare le potenzialitàdel porto di Gioia Tauro, prendano atto a cosa è ridotto in Calabria il collegamento fer-roviario, si facciano spiegare se l'aeroporto di Lamezia può giocare un ruolo strategi-co per il turismo e l'economia calabrese, chiedano delucidazioni sulle royalties che l'ENIpaga per l'estrazione di gas nel mare di Crotone e, infine, per chi producono energia ilaghi silani e cosa ne viene alla Calabria.In ultimo, se resta tempo dopo aver brigato e intrallazzato per salvare la carriera a qual-che grande elettore all'Afor o all'ARSSA, porre il quesito se la Calabria può avere unruolo strategico con la sua collocazione nel Mediterraneo.a

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Palazzo dei Bruzi

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conto delle caserme che ha inaugurato quando era sottosegretario alla Difesa. Sullasua utilità e produttività politica in rappresentanza della Calabria e dei suoi territo-ri continuano,invece, a interrogarsi i calabresi chiamati ancora una volta a conside-rare la presenza del suo nome nella lista del PD al Senato.Intendiamoci: Marco Minniti non è un incapace,un politicante espressione delle sub-culture notabilari, familistiche e clientelari del profondo sud che ha sempre dato, percome la libertà dal bisogno gli ha consentito, forza e fiducia al PCI ieri e al PD oggi.Marco Minniti, per il talento politico maturato in tanti anni di militanza, per le sen-sibilità culturali che gli si riconoscono, paga il prezzo di non muoversi e impegnarsiall'altezza delle sue capacità e possibilità. Si è lasciato coinvolgere,senza avvertire im-barazzo, nei fallimenti del quinquennio di Agazio Loiero come nei torbidi giochi e neipatti scellerati della famigerata assemblea di Caposuvero. Ha fatto di più nella suaReggio, se è vero che è anche merito suo se il "modello Reggio", con la sua voraginemilionaria, è finito sotto commissione d'accesso per contiguità mafiosa. Eppure aReggio gli rimproverano scarso legame con la città e i problemi del territorio,presocom'è dalle vicende romane. Ci sarebbe un forte deficit di calabresità nei suoi com-portamenti se Scopelliti arriva a contestargli di avere tradito Reggio con Roma. MaMinniti capolista al Senato è certamente più legittimo,quanto a calabresità, di RosyBindi alla Camera anche se resta il problema di come Minniti assolve al suo ruolo diparlamentare eletto in Calabria. Deve essere stata in gran parte sua l'idea di quellamozione Calabria, a fine legislatura, firmata da Bersani e Franceschini, ma ignoratada parlamento e governo. Una ragione in più per farne una piattaforma di confron-to elettorale ma in giro si parla d'altro e Minniti finisce per confondersi con un qual-siasi notabile o feudatario del PD.

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SOLUZIONE GENIALE

L’IMMONDIZIA IN PUGLIA

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Vendola il quale, evidentemente, a differenza di Scopelliti e di Loiero, il problema l'harisolto se può farsi carico dell'immondizia calabrese. Le 800 tonnellate, destinate adaumentare, rappresentano un alleggerimento del carico che grava sulle discariche diAlli, Lamezia, Crotone e Rossano. Con faccia afflitta lo ha comunicato il commissa-rio regionale alla gestione dei rifiuti, Vincenzo Speranza, che ha bussato a soldi ai co-muni in ritardo con i pagamenti. Sanità, rifiuti, trasporti e acqua sono gli indicatoriinoppugnabili dell'inadeguatezza dei nostri governanti regionali,di destra e di sini-stra, ad affrontare i problemi. Quando dal vaniloquio politico, cioè dal parlare senzaalcuna competenza specifica, bisogna passare all'azione di governo concreta, alloraemerge in tutta evidenza l'incapacità a governare gli eventi. Della sanità sappiamotutto, con buona pace di Scopelliti che va in giro a dare i numeri di successi di cui nes-suno si è accorto, visto il degrado in cui versano gli ospedali. Nella gestione dei rifiu-ti è notizia non smentita che circa il 40 per cento della spesa è assorbito dal funziona-mento degli uffici del commissario sparsi in tutta la regione. Con quello che sta inu-tilmente costando il commissariamento, forse si sarebbero potuti realizzare 5 termo-valorizzatori di ultima generazione nelle 5 province, Goia Tauro e Veolia permetten-do. Ma basta pensare alle rendite di posizione che gravano sulla gestione dei rifiutiper rendersi conto che da soli non ne usciremo mai. Il governo centrale è preoccupa-to, i calabresi pure mentre l'esercito dei candidati al parlamento vaga nelle nebbie diuna campagna elettorale senza dignità politica e legittimazione democratica.

MARCO MINNITI CAPOLISTA PD

GLI NEGANOLA CALABRESITÀ

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BERSANIANI E RENZIANI

MAGORNO SFIDA L’APPARATO

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getto di ricambio e innovazione di Matteo Renzi. Per riuscirci feudatari e notabili checontrollano l'apparato avevano armato di censura il responsabile dei giovani PD per-venuto, nel bluff del rinnovamento simulato, all'incarico di coordinatore della cam-pagna elettorale del PD. Non si è capito di quale autorizzazione avesse bisogno il sin-daco di Diamante, visto che si è guadagnato alle primarie la candidatura alla Camera.Fatto sta che per Guglielmelli - questo il nome senza storia del responsabile giovanile-a decidere doveva essere il circolo PD di S. Agata d'Esaro.Un riflesso cromosomico delvecchio centralismo democratico del PCI che,nonostante i passaggi PDS-DS-PD, è du-ro a morire. Ernesto Magorno ha rilanciato ed ha convocato una conferenza stampanella sede provinciale del PD in aperta sfida all 'apparato e a chi lo manovra. Immediatala marcia indietro del povero responsabile giovanile che ha dovuto fare la faccia del-l'incolpevole per la conferenza stampa annunciata e annullata. A volere inquadrarel'accaduto politicamente è un'altra sberla riuscita dei renziani ai feudatari del parti-to che tengono il PD in ostaggio a tutela delle proprie carriere e clientele incorporate.Non possono impedire che Magorno vada in Parlamento ma non tollerano che Magornoabbia una sua visibilità per come interpreta il suo ruolo politico.

FESTIVAL DI SANREMO

L’AUTOGOL DI CROZZA

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scono il vero appeal del festival. La canzone, insomma, diventa il pretesto per unaesercitazione collettiva di polemiche, pettegolezzi, retroscena, scandali, accuse.Quest'anno si voleva addirittura che, stante la campagna elettorale in corso,il festivalvenisse rinviato a dopo il voto. Nessuno ha spiegato perché mai lo svolgimento del fe-stival dovrebbe essere incompatibile con la campagna elettorale, visto che si tratta dicanzonette. Per gli strateghi della comunicazione politica, però, era concreta la pos-sibilità, raffinata o meno, che il festival, oltre a veicolare canzoni, in qualche mododesse orientamenti indiretti al voto. Tutto è possibile. Sta di fatto che il festival è in-nanzitutto un grande indicatore mediatico, nel sensoche i telespettatori che lo seguono vengono conteggiatia milioni e,conseguentemente, è anche un business pub-blicitario.A voler giocare con i numeri, 20 milioni di telespettato-ri, al netto di bambini e minori, fanno almeno il 40 percento degli aventi diritto al voto. Facile, dunque, preve-dere che sull'annunciata presenza di Maurizio Crozzaalla prima serata l'attenzione sarebbe stata altissima.Per altro Crozza fa ridere per l'abilità e la bravura conla quale interpreta e riproduce i tic dei maggiori leaderpolitici. C'erano insomma tutti gli elementi per soste-nere che dare spazio alla satira politica di Crozza nellaprima serata era una provocazione e una sfida a chi,per tenere la politica lontana dalfestival,ne voleva il rinvio a dopo le elezioni. Come sempre succede quando si pensasoltanto alla pentola e non al coperchio, non deve sorprendere se Crozza ha trovatoil suo contestatore e, abituato all'applauso facile, ha dovuto bere due bottiglie d'ac-qua, andando nervosamente su e giù, per ingoiare il rospo della contestazione subita.Il contestatore, a considerarlo in buona fede, aveva le sue ragioni anche se la foto direpertorio, pubblicata il giorno dopo sui giornali, che lo individua accanto ad unAngelino Alfano cordiale e sorridente, fa sorgere fondati dubbi sulla spontaneità del-la sua contestazione. Il punto è un altro. Il contestatore si è messo a protestare nel mo-mento in cui Crozza si mette a imitare Berlusconi. Viene da chiedersi se il contesta-tore trovava uguale stimolo se, per esempio, Crozza avesse iniziato imitandoMontezemolo, Ingroia o Bersani, lasciando Berlusconi per ultimo. Ma Crozza non ciha pensato e nemmeno Fazio e nemmeno il direttore Leone. Che poi Crozza abbia re-cuperato e concluso fra gli applausi era scontato. Ma l'autogol c'è stato. Se voleva col-pire Berlusconi con la sua satira, non c'è riuscito. Forse lo ha favorito. Le imitazioni,per altro, sono state molto al di sotto del suo standard artistico.

Mimmo Talarico, consigliere regionale di Italia dei Valori e commissario, insieme aEmilio De Masi, del partito in Calabria ha diffuso una nota ufficiale con la quale la-menta che il PD strumentalizza fuoriuscite di soggetti da IDV per puro calcolo eletto-rale. Non si è capito se Talarico ne fa una questione di stile politico o una questione dimanipolazione della verità,atteso che il consigliere provinciale Fusaro è da due anni cheha lasciato IDV e si è iscritto al gruppo misto. Talarico inoltre pone anche il problemadei rapporti di correttezza che dovrebbero regolare le forze politiche alleate nell'azio-ne di contrasto al governo di centrodestra guidato da Scopelliti. Per una scadente e inin-fluente azione propagandistica di stampo elettoralistico- fa capire Talarico - si rischiadi mettere in crisi l'impegno comune alla Regione. Talarico non lo dice ma dietro que-ste dichiarazioni di endorsement verso il PD di Fusaro e di altri ci sarebbe la maninadi Mario Oliverio, ormai lanciato a fare proseliti e accordi verso la candidatura alleprossime regionali, incurante di rappresentare la provincia più indebitata d'Italia. Perora porta avanti una sua campagna acquisti che dovrebbe tornargli utile per fronteg-giare l'eventuale candidatura di Gianni Speranza, sindaco di Lamezia, se si renderà di-sponibile con la sua storia e la stima che si è guadagnato per le sue coraggiose battaglie.Ma forse è il caso di stare con i piedi per terra, considerato che Scopelliti non si è can-didato e alla scadenza naturale della legislatura mancano più di due anni.

LA CAMPAGNA ACQUISTI DEL PD

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Maurizio Crozza

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