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 31 CULTURA il Gior nale Gioved ì 28 gennaio 2010 GiordanoBruno Guerri I  mmaginate l a vita di un uomo-natoinun’aristo- craticafamigliasvizzera, iKellervonKellerer-che nellaprimaguerramon- dialediventauncampio- ne volante della squadriglia di FrancescoBaracca.Unuomo,di singolareaspetto,chepoidiven- tail cap o del laguard iadi D’A n- nunzioaFiume,egettaunpitale suMontecitorio,involo.Chepoi  va in Turc hia per aprire una scuola di pilotaggio e una linea aerea;poiaBerlino,comeaddet- toall’aeronauticapressol’amba- sciataitalian a e a Ben gas i come uffici ale pilot a. Che,insofferen- tedella vit a mil itarein tem podi pace,sispostainAmericaLatina - Brasi le,Cile,Perù,Venezuela- dov e spe radi riu sci rea fon dere conlearmilerepubblichesuda- mericane per sottrarle all’ege- monia degli Stati Uniti . Tutt o questo,inmenodiquindicianni e essen do un antic onformista anticipatore, fascista e anarchi- co, intellettuale senza scuole se nonla sua , bur lon ee mas sone. Nonmeritadiessereconosciu- to, un personag gio così? Invece GuidoKellerèpochissimonoto. Nonper labrevitàdellasua vita, maperladifficoltàdiinquadrar- la.Comesetutteleesistenzedo-  vesser oessereinquad rate:lepiù appassionanti escono da ogni schema.Eccocidunqueafesteg- giarel’uscitadiL’uscoccofiuma- no.GuidoKellerfraD’Annunz io e Marinetti , di Alberto Bertotto (Sasso scrit to Edit ore,pagg. 192, euro 15). Amm etto che è arduo trovare unadefinizio neper Kel- ler,ma «fraD’Annunzio eMari- netti» è riduttivo, a meno che nonsiintendaconilprimogigan- te la passione di letterato-guer- riero, con il secondo la frenesia del creatore-rivoluzionario. Bertotto,però,èriuscitoaresti- tuirc iKellerquasi inter o.Di più: secondo Berto tto, «se il libro nonè romanzo,ma hacarat ter i di una scrittura confidenziale e profon da, allor a il nostroentra- re sarà ancora più penetrante». Elasuascritturaconfidenzialee profonda riesce davvero a met- terci in profon da confid enza con il «suo Keller», ben aiutato daun appar atofotografi coe do- cumentario eccezionale, quasi tutto proveniente dagli archivi del Vittoriale. Keller era nato il 6 febbraio 1892,aMilano.Ottenneilbrevet- todi pil otauna set tim anadopo l’entratainguerradell’Italia,eal- lafinedelconflittoavevatreme- daglied’argento,periduellivin- ti,lebeff eai dan nidelnemi co,il lavorodiricognizioneediscorta quotidiano che pareggiava il contoconuncomportamentori- belle e indisciplinato. Fu anche abbattutoefattoprigioniero,ma giàdopouna set timanariusc ì a fuggire dal campo di prigionia aus tri aco . Dov e vol etechelo ri- trovi amo,finitoil conflitto? Quand o D’Ann unzio, quasi solitario,detteinizioall’impresa di Fiume, l’11 settembre 1919, trovò a attenderlo gli autocarri cheil tenente GuidoKeller ave -  vatrafuga todaundepositoeche gli consegnò insieme a un im- mensomazzodifiorirossi;nello zainoil giovan e uffici ale barbu- toportavaunteschio–vero-con unfeznerodaardito.Sugliauto- carrisalironoi186granatieriche atte ndevan o l’orada giorni ; poi alla colonna in marcia per Fiu- mesiaggregaronoquattroauto- blind e dibersaglie rie unnume- roimprecisatodiuominiarmati, entusiasti quanto disordinati. Da «cit olocau sta», come l’avevadefinitaD’Annunzio,Fiu- medivenne,secondoledirettive delComandante,la «Cit diVi- ta»dovetuttoera leci to,anchee soprattutto ciò che la mentalità dei benpensanti giudicava im- morale.Unospiritorivoluziona- rio e antic onformista anima va i legionari,circadiecimila,chevis- serolalorostagionediintempe- ranzeconunvitalismoeun’esu- beranz a maivistiprima.A buon dirittoD’Annunziopotéentusia- smarsiperavereplasmatolasua cittàideale,dovetuttopotevaes- seresperimen tatoe l’avan guar- dianonavevalimitiall’espressio- ne.Intornoaséavevafigurefuo- ri dall ’ordin ario,uominid’azio- ne,idealis tisenzanienteda per- der e,mili onar i incercadi emo- zioniegiovanichesipresentava- noaluicomedavantiaunoraco- lo.«La sortemi hafatto princ ipe della giovinezza sulla fine della miavita»,mormoròungior- no Gabriele, bea- to.Chipote-  va piace rgli più di Kel - ler? Nero di ca- pel lie dibarba arruffati, il pilo- taera circon dato da un alone leg- gend ario grazi e al- lesueimpresediar- mi e di sesso. Per la suapassionenaturisti- caeistrionica,aFiume si era costruito una ca- settasu unalber o,ama-  vapassegg iarenudosull a spi ag- gia e si divertiva a terrorizzare coppiettegirando,conlepuden- da inbellavista , perbosch ett ie giardini.Omosessualedichiara- to,inun’epocaincuinoneraco- sì facile, un suo obiettivo era sconvolgere i bigotti con ogni mezzo.DivenneilpupillodelCo- mandante, che lo nominò suo «segretario d’azione» e gli con- cessel’ambit o perme sso didar- glideltu,estasiatodallesueper- formancestravagantiedallesue impr ese.Per ladifesa person ale del Coman dante, Kelle r creò una «Compagni a della Guar- dia»costituitadaglielementipiù indisciplinati, quelli che a Fiu- menon avevan o neppu re volu- to esibi re un docu men- to.Il grupp o, subit o di-  venut odiscipli natiss i- mo, assunse il nome «La Disperata», che avràgrandesucces- so nello squadri - smofascista.Cifu solt an to un o screzio fra i due quando D’An- nu nz io, pe r scherzo, fece rapirel’aqui- la che Kel- ler av eva addestratoastar- glisullaspallaecheaveva chiamatocomelui,Guido.IlCo- mandante dovette restituirla di tutt a frett a, a scansodi guai. Kell erera speci alizz atoin col- pidimano,daipiùaudaciaipiù bizza rri,comequando,per sop- perire alla mancanza di viveri, cronica nellacittà,fece razziadi angurieinuncampodoveeraat- terrato appositamente; il peso sfondò l’apparecchio e il pilota feceun insol itobombardam en- tosuifiumani.Abordodelvelivo- loavevasempreunserviziodatè in ottima porcellana e abbon- dantidosi dicocaina.  Amicoe sodaledi Kell er erail futuroscrittoreGiovanniComis- so,non ancoraventicinque nne. Insie me, fondano Yoga, un’« Unione di spiriti liberi tendenti alla perfezione». Né partito né movimento politico , Yoga era un’aggregazione di creativi che concepivanoscherzi,burle,azio- nidimostrat ive,per mett erealla berlina gli amanti dell’ordine e dell adiscipli na.Convero spiri to futurista, realizzavano sberleffi teatr alial sensocomunedelpu- doredecidendodisfidarele«più o meno idiote tavole di valori» che la gente per bene definisce «morale». Intanto, l’esistenza di Fiume eralogoratadall’evidenteimpos- sibilità a vincere, dai contrasti, daldubbiocheD’Annunzionon fosse davvero il capo ideale, o che–losidicesemprequandosi ama un dittatore - si fosse «mal circon dato» .C’era chine depl o- ravaleoscillazionipolitiche,l’in- capacitàdidareallamissioneun diseg no preci so;chi teme va che tragliuominie ledonn e delsuo piùstretto entou rage trama sse- rospiedelgovernoitaliano.Kel- ler arrivò a studiare, insieme a Comisso, un piano segreto per rapir e Luisa Baccara, amante del Vate sospettata di manovre oscure o, almeno, di distrarre D’Annunzio.Progettaronodiri- pristinare un’antica festa vene- zia na,anco rain usoa Treviso:il «Castello d’amore» consisteva nelfingereunabattaglianelcor- so dell a qualeavrebberomesso lapiani sta«inuna gab biacome una gallina», ricorda Comisso, per portarla in un’isola deserta insie meagli uffici alipiù anzian i e di grado superiore, in genere mode rati.D’Annunz io forsein- tuìilprogetto,ecomunquegiudi- cò la festa «troppo dannunzia- na»e neg ò ilpermesso. Il colpo di grazia all’impresa giunseil12novembre1920.Ilgo-  verno italiano, dopo tratt ative esten uanti , firmòcon quel lo ju- goslavo il Trattato di Rapallo, cherisolvevalaquestioneadria- tica. Fiume sarebbe stata, per il momento,unacittàindipenden- te;già nel1924 passer à all’I talia : maisarebbeavvenutosenzal’in- terve nto di D’Ann unzio. Era un risultato positivo per l’Italia e che rendeva difficile per il Co- mandante continuare l’impre- sa, anche perché le potenze in- ternazionali pretendevano che l’acc ordo veniss e rispe ttat o. Molti che avevano sostenuto la causa di Fiume, come Mussoli- ni,giudicaronoconfavoreiltrat- tato,alparideifiumaniedell’opi- nione pubblica, tutti stanchi di quell’avventura. L’estemporanea reazione di D’Annunzio fu l’ennesima bef- fa,affidataaKeller.Lospericola- topilotavolòsuRomaelasciòca- deresulVaticanounarosabian- caconunadedica«aFrateFran- cesco» (il santo amato dal suo Comandante); sul Quirinale fe- cepioveresetteroserosse,offer- teindono«allaReginaealpopo- lod’Itali a»;su Monte citor iosca- gliòunpitaleinferrosmaltato:al manico era legato un mazzo di rape e di carote, con un nastro rossoe la scritt a: «Gui do Kelle r, alaazione nellosplendo re»,era ilsuomotto,«donaalParlamen- toealGovernochesireggonoda tempoconlamenzognaeconla paura, la tangibilità allegorica dellorovalore».L’impresalore- secele brein tut toil mon doe gli guadagnò l’eterna ammirazio- ne delComandan te. Poi Keller partì alla ventura perilmond oe tor nòin Ita lianel 1928.Aderìalfascismoealfuturi- smo,mavennesempreconside- rat o con sospe tto per le sue aspre critiche al regime, oltre che per il suo stile di vita. Morì nel1929aMaglianoSabina,a35 anni,inunincidentestradale,co- me il suo contempora ne o Lawrence d’Arabia. D’Annun- ziolovollesep olt ovicin o asé, al  Vittoriale. www.giordanobrunoguerri.it FILOSOFO Insieme a un giov anis simo Comi sso fon «Yoga», un’ unio ne di spir iti libe ri L’ALTRA FACCIA DEL VENTENNIO «CONTRO» Guerriero, cocai noman e, nudis ta, gay : sfi tut te le mor ali de l te mp o. Mo a 35an ni Guido Keller, il folle volo dell’«aquila» di Fiume Ca po de ll a Gu ar di a di D’ An nu nz io , fu un o de gl i er oi de ll ’i mpre sa de l ’1 9 Una bio gra fia cel ebr a ildiment ica to ass o del l’avia zio ne. E ana rco -fa sci sta PICCHIATA Guido Keller, il quinto da sinistra, con il cappotto nero e la barba, davanti al suo aeroplano, a Fiume. In basso, un primo piano di Keller

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 31CULTURAilGiornale

Giovedì 28 gennaio 2010

GiordanoBruno Guerri

Immaginate la vita di unuomo-natoinun’aristo-craticafamigliasvizzera,iKellervonKellerer-chenellaprimaguerramon-dialediventauncampio-

ne volante della squadriglia diFrancescoBaracca.Unuomo,disingolareaspetto,chepoidiven-tail capo dellaguardiadi D’An-nunzioaFiume,egettaunpitalesuMontecitorio,involo.Chepoi

 va in Turchia per aprire unascuola di pilotaggio e una lineaaerea;poiaBerlino,comeaddet-toall’aeronauticapressol’amba-sciataitaliana e a Bengasi comeufficiale pilota. Che,insofferen-tedella vita militarein tempodipace,sispostainAmericaLatina

- Brasile,Cile,Perù,Venezuela-dove speradi riuscirea fondereconlearmilerepubblichesuda-mericane per sottrarle all’ege-monia degli Stati Uniti. Tuttoquesto,inmenodiquindiciannie essendo un anticonformistaanticipatore, fascista e anarchi-co, intellettuale senza scuole senonla sua, burlone e massone.

Nonmeritadiessereconosciu-to, un personaggio così? InveceGuidoKellerèpochissimonoto.Nonper labrevitàdellasua vita,maperladifficoltàdiinquadrar-la.Comesetutteleesistenzedo-

 vesseroessereinquadrate:lepiùappassionanti escono da ognischema.Eccocidunqueafesteg-giarel’uscitadiL’uscoccofiuma-no.GuidoKellerfraD’Annunzioe Marinetti , di Alberto Bertotto(Sassoscritto Editore,pagg. 192,euro 15). Ammetto che è arduotrovare unadefinizioneper Kel-ler,ma «fraD’Annunzio e Mari-netti» è riduttivo, a meno chenonsiintendaconilprimogigan-te la passione di letterato-guer-riero, con il secondo la frenesiadel creatore-rivoluzionario.

Bertotto,però,èriuscitoaresti-tuirciKellerquasi intero.Di più:secondo Bertotto, «se il librononè romanzo,ma hacaratteridi una scrittura confidenziale eprofonda, allora il nostroentra-re sarà ancora più penetrante».Elasuascritturaconfidenzialee

profonda riesce davvero a met-terci in profonda confidenzacon il «suo Keller», ben aiutatodaun apparatofotograficoe do-cumentario eccezionale, quasitutto proveniente dagli archividel Vittoriale.

Keller era nato il 6 febbraio1892,aMilano.Ottenneilbrevet-todi pilotauna settimanadopol’entratainguerradell’Italia,eal-lafinedelconflittoavevatreme-daglied’argento,periduellivin-ti,lebeffeai dannidelnemico,illavorodiricognizioneediscortaquotidiano che pareggiava ilcontoconuncomportamentori-belle e indisciplinato. Fu anche

abbattutoefattoprigioniero,magiàdopouna settimanariuscì afuggire dal campo di prigioniaaustriaco. Dove voletechelo ri-troviamo,finitoil conflitto?

Quando D’Annunzio, quasisolitario,detteinizioall’impresadi Fiume, l’11 settembre 1919,trovò a attenderlo gli autocarricheil tenente GuidoKeller ave-

 vatrafugatodaundepositoechegli consegnò insieme a un im-mensomazzodifiorirossi;nellozainoil giovane ufficiale barbu-toportavaunteschio–vero-conunfeznerodaardito.Sugliauto-carrisalironoi186granatiericheattendevano l’orada giorni; poialla colonna in marcia per Fiu-mesiaggregaronoquattroauto-blinde dibersaglierie unnume-

roimprecisatodiuominiarmati,entusiasti quanto disordinati.Da «città olocausta», come

l’avevadefinitaD’Annunzio,Fiu-medivenne,secondoledirettivedelComandante,la «Città diVi-ta»dovetuttoera lecito,ancheesoprattutto ciò che la mentalitàdei benpensanti giudicava im-morale.Unospiritorivoluziona-rio e anticonformista animava ilegionari,circadiecimila,chevis-serolalorostagionediintempe-ranzeconunvitalismoeun’esu-beranza maivistiprima.A buondirittoD’Annunziopotéentusia-smarsiperavereplasmatolasuacittàideale,dovetuttopotevaes-

seresperimentatoe l’avanguar-dianonavevalimitiall’espressio-ne.Intornoaséavevafigurefuo-ri dall’ordinario,uominid’azio-ne,idealistisenzanienteda per-dere,milionari incercadi emo-zioniegiovanichesipresentava-noaluicomedavantiaunoraco-lo.«La sortemi hafatto principedella giovinezza sulla fine dellamiavita»,mormoròungior-no Gabriele, bea-to.Chipote-

 va piacerglipiù di Kel-ler?

Nero di ca-pellie dibarbaarruffati, il pilo-taera circondatoda un alone leg-

gendario grazie al-lesueimpresediar-mi e di sesso. Per lasuapassionenaturisti-caeistrionica,aFiumesi era costruito una ca-settasu unalbero,ama-

 vapasseggiarenudosulla spiag-gia e si divertiva a terrorizzarecoppiettegirando,conlepuden-da inbellavista, perboschetti egiardini.Omosessualedichiara-to,inun’epocaincuinoneraco-sì facile, un suo obiettivo erasconvolgere i bigotti con ognimezzo.DivenneilpupillodelCo-mandante, che lo nominò suo«segretario d’azione» e gli con-

cessel’ambito permesso didar-glideltu,estasiatodallesueper-formancestravagantiedallesueimprese.Per ladifesa personaledel Comandante, Keller creòuna «Compagnia della Guar-dia»costituitadaglielementipiùindisciplinati, quelli che a Fiu-menon avevano neppure volu-

to esibire un documen-to.Il gruppo, subito di- venutodisciplinatissi-

mo, assunse il nome«La Disperata», cheavràgrandesucces-so nello squadri-smofascista.Cifusoltanto unoscrezio fra i duequando D’An-nunzio, per

scherzo, fecerapirel’aqui-la che Kel-ler aveva

addestratoastar-glisullaspallaecheaveva

chiamatocomelui,Guido.IlCo-mandante dovette restituirla ditutta fretta, a scansodi guai.

Kellerera specializzatoin col-pidimano,daipiùaudaciaipiùbizzarri,comequando,per sop-perire alla mancanza di viveri,cronica nellacittà,fece razziadiangurieinuncampodoveeraat-terrato appositamente; il pesosfondò l’apparecchio e il pilotafeceun insolitobombardamen-

tosuifiumani.Abordodelvelivo-loavevasempreunserviziodatèin ottima porcellana e abbon-dantidosi dicocaina.

 Amicoe sodaledi Keller erailfuturoscrittoreGiovanniComis-so,non ancoraventicinquenne.Insieme, fondano Yoga, un’«Unione di spiriti liberi tendentialla perfezione». Né partito némovimento politico, Yoga eraun’aggregazione di creativi checoncepivanoscherzi,burle,azio-nidimostrative,per mettereallaberlina gli amanti dell’ordine e

delladisciplina.Convero spiritofuturista, realizzavano sberleffiteatralial sensocomunedelpu-doredecidendodisfidarele«piùo meno idiote tavole di valori»che la gente per bene definisce«morale».

Intanto, l’esistenza di Fiumeeralogoratadall’evidenteimpos-sibilità a vincere, dai contrasti,daldubbiocheD’Annunziononfosse davvero il capo ideale, oche–losidicesemprequandosiama un dittatore - si fosse «malcircondato».C’era chine deplo-ravaleoscillazionipolitiche,l’in-

capacitàdidareallamissioneundisegno preciso;chi temeva chetragliuominie ledonne delsuopiùstretto entourage tramasse-rospiedelgovernoitaliano.Kel-ler arrivò a studiare, insieme aComisso, un piano segreto perrapire Luisa Baccara, amantedel Vate sospettata di manovreoscure o, almeno, di distrarreD’Annunzio.Progettaronodiri-pristinare un’antica festa vene-ziana,ancorain usoa Treviso:il«Castello d’amore» consistevanelfingereunabattaglianelcor-so della qualeavrebberomessolapianista«inuna gabbiacomeuna gallina», ricorda Comisso,per portarla in un’isola desertainsiemeagli ufficialipiù anzianie di grado superiore, in generemoderati.D’Annunzio forsein-tuìilprogetto,ecomunquegiudi-

cò la festa «troppo dannunzia-na»e negò ilpermesso.

Il colpo di grazia all’impresagiunseil12novembre1920.Ilgo-

 verno italiano, dopo trattativeestenuanti, firmòcon quello ju-goslavo il Trattato di Rapallo,cherisolvevalaquestioneadria-tica. Fiume sarebbe stata, per ilmomento,unacittàindipenden-te;già nel1924 passerà all’Italia:maisarebbeavvenutosenzal’in-tervento di D’Annunzio. Era unrisultato positivo per l’Italia eche rendeva difficile per il Co-mandante continuare l’impre-sa, anche perché le potenze in-ternazionali pretendevano chel’accordo venisse rispettato.Molti che avevano sostenuto lacausa di Fiume, come Mussoli-ni,giudicaronoconfavoreiltrat-tato,alparideifiumaniedell’opi-

nione pubblica, tutti stanchi diquell’avventura.L’estemporanea reazione di

D’Annunzio fu l’ennesima bef-fa,affidataaKeller.Lospericola-topilotavolòsuRomaelasciòca-deresulVaticanounarosabian-caconunadedica«aFrateFran-cesco» (il santo amato dal suoComandante); sul Quirinale fe-cepioveresetteroserosse,offer-teindono«allaReginaealpopo-lod’Italia»;su Montecitoriosca-gliòunpitaleinferrosmaltato:almanico era legato un mazzo dirape e di carote, con un nastrorossoe la scritta: «Guido Keller,alaazione nellosplendore»,erailsuomotto,«donaalParlamen-toealGovernochesireggonodatempoconlamenzognaeconlapaura, la tangibilità allegoricadellorovalore».L’impresalore-

secelebrein tuttoil mondoe gliguadagnò l’eterna ammirazio-ne delComandante.

Poi Keller partì alla venturaperilmondoe tornòin Italianel1928.Aderìalfascismoealfuturi-smo,mavennesempreconside-rato con sospetto per le sueaspre critiche al regime, oltreche per il suo stile di vita. Morìnel1929aMaglianoSabina,a35anni,inunincidentestradale,co-me il suo contemporaneoLawrence d’Arabia. D’Annun-ziolovollesepoltovicino asé, al

 Vittoriale.

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PICCHIATA Guido Keller, il quinto da sinistra, con il cappotto nero e la barba, davanti al suo aeroplano, a Fiume. In basso, un primo piano di Keller