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Dalla Diagnosi Funzionale al PEI con l’ ICF Dott. Alfonso Gentile, Ph.D. Università degli studi di Napoli, Pedagogista presso il Centro di Ateneo SInAPSi

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Dalla Diagnosi

Funzionale al PEI

con l’ ICF

Dott. Alfonso Gentile, Ph.D.

Università degli studi di Napoli,

Pedagogista presso il Centro di Ateneo SInAPSi

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ICF a scuola

La normativa prevede tre tipi di documenti per la

certificazione di alunni in difficoltà:

la Diagnosi Funzionale (DF)

il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)

il Piano Educativo Individualizzato (PEI)

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Bisogno Educativo Speciale

Il Bisogno Educativo Speciale si riferisce a qualsiasi difficoltà evolutiva, nell’ambito dell’educazione e dell’apprendimento, che consiste in un funzionamento

problematico anche per la persona, in termini di ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata.(Ianes e Macchia, 2008)

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Il funzionamento educativoFunzionamento è dato dalla interazione di fattori

biologici

esperienze ambientali e relazionali

attività e iniziative della persona

L’analisi del funzionamento può essere basata sulla classificazione internazionaleICF e ICF-Children and Youth

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ICF – Children and Youth

Fornisce un linguaggio standard e unificato:

• condiviso a livello mondiale (191 paesi)• condiviso da diverse figure professionali

per descrivere il funzionamento umano.

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La Diagnosi Funzionale

Diagnosi Funzionale (DF) descrive analiticamente la compromissione

funzionale e lo stato psicofisico dell’alunno disabile.

Comprende:

1. l’anamnesi fisiologica (cioè la raccolta dalla voce diretta del paziente o

dei familiari di tutte le informazioni che consentono al medico di

formulare una diagnosi)

2. una diagnosi clinica specialistica secondo il protocollo ICD-10 della OMS

del 1994 (o secondo l’altro protocollo DSM-IV-TR del 2000).

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La DF segue le indicazioni contenute nel DPR del 24 feb. 1994 e persegue i

fini previsti dagli art.12 e 13 della legge 104/1992 (cioè il diritto della

persona disabile all’istruzione).

È redatto «dall’Unità Multidisciplinare presente nei Servizi Specialistici

per l’infanzia e l’adolescenza del territorio di competenza.»

La funzione e il formato della DF sono profondamente cambiati nel corso

di più vent’anni a seguito degli interventi normativi intesi a uniformare un

documento di valutazione dinamica in ingresso.

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«La DF si articola nelle seguenti parti:

Approfondimento anamnestico e clinico;

Descrizione del quadro di funzionamento nei vari contesti;

Definizione degli obiettivi in relazione ai possibili interventi clinici,

sociali ed educativi e delle idonee strategie integrate di intervento;

Individuazione delle tipologie di competenze professionali e delle

risorse strutturali necessarie per l’integrazione scolastica e sociale.»

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la DF deve essere «coerente con i principi dell’ICF»

«In questa nuova versione, la Diagnosi Funzionale include

anche il Profilo Dinamico Funzionale e corrisponde, in

coerenza con i principi dell’ICF, al Profilo di funzionamento

della persona.»

Secondo le nuove indicazioni normative, la nuova DF deve

comprendere la rilevazione degli aspetti funzionali in queste

sette aree:

cognitiva, affettivo relazionale, comunicazione linguistica,

sensoriale e percettiva, motorio prassica, neuropsicologica e

delle autonomie.

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«L’ICF sta penetrando nelle pratiche di diagnosi condotte

dalle ASL, che sulla base di esso elaborano la Diagnosi

Funzionale. È opportuno che il personale scolastico

coinvolto nel processo di integrazione sia a conoscenza del

modello ICF e che diffonda sempre più un approccio

culturale all’integrazione che tenga conto del nuovo

orientamento volto a considerare la disabilità

interconnessa ai fattori contestuali.»

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la DIAGNOSI FUNZIONALE

1. specifica le aree di forza del disabile distinte per

performance (con la mediazione di genitori, insegnanti di

sostegno, assistenti, ausili) e capacità (senza facilitatori e

senza barriere)

2. segnala lo stato di salute del disabile (paragonato allo

sviluppo tipico dei coetanei)

3. descrive il rapporto del disabile con l’ambiente

extrascolastico e scolastico

4. richiede (se necessario) un programma individualizzato

5. scrive gli obiettivi didattici generali da articolare nel PEI

per essere operativi

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IL Profilo Dinamico

Funzionale

Dalla DF si elabora il PDF specificando gli obiettivi, le

strategie e i tempi: a Breve, Medio o Lungo termine

La descrizione della stringa ICF è di per sé già un

obiettivo, perché rappresenta lo stato di salute ideale

preso a punto di riferimento per i QUALIFICATORI.

I qualificatori segnalano infatti le carenze più o meno

lievi rispetto all’OBIETTIVO generale della STRINGA.

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Nella DF e nel PDF si può segnalare al gruppo di lavoro

l’obiettivo usando due qualificatori:

il primo registra la situazione attuale,

il secondo indica il risultato atteso.

Esempio: b1140.1 «Orientamento rispetto al tempo.

Funzioni mentali che producono la consapevolezza di oggi,

domani, ieri, della data, del mese e dell’anno.»

Se si ritiene che dal qualificatore 1 (dall’osservazione del

problema in meno del 25% dei casi in un tempo limitato a

trenta giorni) sia possibile passare al qualificatore 0, cioè

a un una situazione di funzionamento totale,

occorre:

1. segnare un secondo qualificatore b1140.0

2. specificare i tempi necessari per conseguire il risultato.

B , M o L

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Se il nostro obiettivo fosse invece quello di lasciare le cose

come stanno, perché ipotizziamo che la situazione è

irreversibile, lasciamo il secondo qualificatore a 1: b1140.1

Se il risultato atteso fosse addirittura il peggioramento del

funzionamento già compromesso, potremmo segnare un

qualificatore più alto: b1140.2

Se non avessi ancora elementi sufficienti per prevedere un

risultato, il secondo qualificatore indicherebbe 8 (non

specificato): b1140.8

Se al contrario si ritenesse impossibile fissare un risultato

atteso, si dovrebbe scrivere 9 (non applicabile): b1140.9

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Disturbo generalizzato dello sviluppo Verbale di accertamento per l’individuazione - Secondaria di

secondo grado dell’alunno con disabilità

Sesso:F Anno di nascita: 2002

Frequentante la scuola: secondaria di secondo

grado classe/sezione: 2 Sintesi diagnostica

ICD-10

Asse D.P Codice Descrizione

I X F84.90Disturbo generalizzato dello

sviluppo□

III □ F71 Ritardo mentale medio

IV □ H57 Disturbo alla vista□

altro

Tipo di patologia:

□ fisica X psichica □ sensoriale □ plurima che

risulta: X stabilizzata □ progressiva

Area di disabilità:

X relazione □ comunicazione X apprendimento □motoria

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Profilo Dinamico Funzionale - scheda 1

Prima parte

Categorie Descrizione

dell’alunno

Funzionamento

Seconda parte

Serv

izi so

cio

-

sanit

ari

Scuola

Fam

iglia

Posi

tivo

Pro

ble

mati

co

Poss

ibilit

à d

i

sviluppo

Obiettivi prioritari di sviluppo con

riferimento ai contesti di vita

1) AREA COGNITIVA E DELL’APPRENDIMENTOa) Esperienze sensoriali intenzionali

d110 guardare 2 2 0 X

d115 ascoltare 0 0 0 X

d120 altre percezioni sensoriali intenzionali

b) Apprendimento di base

d130 copiare 0 1 0 X X

d1313 imparare attraverso il gioco simbolico 3 3 1 X

d135 ripetere0 0 0

XSaper copiare in autonomia semplicielementi

d140 Imparare a leggere 3 4 1 X rappresentati mantenendo l’attenzione

per tempi crescenti.

d145 Imparare a scrivere 3 4 1 X

d150 Imparare a calcolare 3 4 1 X

d155 Acquisizione di abilità 3 3 1 X X

c) Applicazione delle conoscenze

d160 focalizzare l’attenzione 2 3 1 X X

d163 pensiero 3 3 1 X

d166 lettura 4 4 1 X

d170 scrittura 3 4 1 X

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Profilo Dinamico Funzionale - scheda 2

Prima parte

Seconda parteCategorie Descrizione

dell’alunno

Funzionamento

Serv

izi so

cio

-sa

nit

ari

Scuola

Fam

iglia

Posi

tivo

Pro

ble

mati

co

Poss

ibilit

à d

i sv

iluppo

Obiettivi prioritari di sviluppo con riferimento ai contesti di vita

d172 calcolo 4 4 1 X

d175 risoluzione di problemi 4 4 1 X

d177 prendere decisioni 2 2 1 X Xd210 intraprendere un compito

singolo 13

1X

d220 intraprendere compiti articolati

4 4 1 X

d230 eseguire la routine quotidiana 3 3 1 X X

d240 Gestire la tensione ed altre richieste di tipo psicologico

2 2 1 X X

2) AREA DELLA COMUNICAZIONE

d310 comunicare con-ricevere-messaggi verbali 1 1 0

X XSaper comunicare in modo chiaro, coerente e contestualizzato.

Saper rispettare i ritmi della conversazione migliorando l’ascolto .

d315 comunicar con-ricevere-messaggi non verbali

1 1 0 X

d320 comunicare con-ricevere-messaggi nel linguaggio dei segni

d325 comunicare con-ricevere-messaggi scritti

3 4 1 X

d330 parlare 0 0 0 X

d335 produrre messaggi non verbali2 2 0 X

d340 produrre messaggi nel linguaggio dei segni

d345 scrivere messaggi 4 4 1 X

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Profilo Dinamico Funzionale - scheda 3

Prima parte

Seconda parteCategorie

Descrizione

dell’alunno

Funzionamento

Serv

izi

socio

-sa

nia

tri

Scuola

Fam

iglia

Posi

tivo

Pro

ble

mati

co

Poss

ibilit

à d

i

sviluppo

Obiettivi prioritari di sviluppo con

riferimento ai contesti di vita

d350 conversazione 2 2 1 X X

d355 discussione 2 3 1 X

d360 Utilizzo di strumenti e

tecniche di comunicazione

3) AREA RELAZIONALEd710 interazioni interpersonali semplici 0 0 0

X

Saper utilizzare le formule di cortesia in

modo adeguato.

d720 interazioni interpersonali complesse 3 3 1 X

d740 Relazioni formali 1 1 1 X X

d750 Relazioni sociali informali 3 3 0 X

d760 Relazioni familiari 0 0 0 X

4) AREA MOTORIO-PRASSICA

d410 cambiare la posizione corporea di base 0 0 0

X

Imparare a maneggiare e utilizzare in

modo appropriato semplici strumenti di

uso quotidiano.

Migliorare la grafia.

d415 mantenere una posizione corporea 0 0 0

X

d420 Trasferirsi 0 0 0 X

d430 sollevare e trasportare oggetti 0 0 0 X

d435 spostare oggetti con gli arti inferiori 1 1 0

X

d440 uso fine della mano

2

3

1

X

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Profilo Dinamico Funzionale - scheda 4

Prima parte

CategorieDescrizione

dell’alunno

Funzionamento

Seconda parte

Serv

izi so

cio

-

sania

tri

Scuola

Fam

iglia

Posi

tivo

Pro

ble

mati

co

Poss

ibilit

à d

i

sviluppo

Obiettivi prioritari di sviluppo con

riferimento ai contesti di vita

d445 uso della mano e del braccio 1 1 0 X X

d450 camminare 0 0 0 X

d455 spostarsi 0 0 0 X

d460 spostarsi in diverse collocazioni 0 0 0

X

d465 spostarsi usando apparecchiature/ausili

d470 Usare un mezzo di trasporto 3 3 1 X XSaper utilizzare un mezzo di trasporto pubblico

d475 Guidare (autobus) accompagnata.

d410 cambiare la posizione corporea di based415 mantenere una posizione corporea

5) AREA DELL’AUTONOMIA PERSONALE

d510 lavarsi 1 1 1 X X

d520 Prendersi cura di singole parti del corpo 1 1 1

X X

d530 bisogni corporali0 0 0

XMigliorare l’autonomia nel prendersi cura della propria

d540 vestirsi 2 2 1 X X persona.

d550 mangiare 0 0 0 X

d560 bere 0 0 0 X

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Profilo Dinamico Funzionale - scheda 5

Prima parte

Seconda parteCategorie Descrizione

dell’alunno

Funzionamento

Serv

izi so

cio

-

sanit

ari

Scuola

Fam

iglia

Posi

tivo

Pro

ble

mati

co

Poss

ibilit

à d

i

sviluppo

Obiettivi prioritari di sviluppo con

riferimento ai contesti di vita

6) AREE DI VITA PRINCIPALI (Autonomia sociale)d570 Prendersi cura della propria

salute3 3 1 X

Eseguire semplici attività lavorative.

d571 Evitare situazioni pericolose

per sé e Derali altri

0 0

d810 Istruzione informale

d815 Istruzione prescolastica

d820 Istruzione scolastica 2 3 1 X X

d825 Formazione professionale 0 4 1 X X

d840 Apprendistatod860 Transazioni economiche

semplici 4 4 1 X

d8800 gioco solitario 0 0 0 X

d8801 gioco di osservazione 1 1 1 X

d8802 gioco parallelo

d8803 gioco cooperativo 3 4 1 X

d920 Ricreazione e tempo libero 3 4 0 X

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Piano Educativo

IndividualizzatoCostruire obiettivi, attività didattiche e

atteggiamenti educativi“su misura” per la singola e specifica peculiarità di quell’alunno, ponendo particolare attenzione anche ai suoi punti di

forza, daiquali si potrà partire per impostare il lavoro.

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Co-costruzioneTutti gli insegnanti devono partecipare, perché l’inclusione deglialunni in difficoltà deve riguardare tutti gli ambiti della vitascolastica e non essere solo una presenza limitata a qualche ora oa qualche attività svolta con l’insegnante di sostegno.

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Cosa significa diagnosi funzionale educativa?

La DF deriva da un lavoro interdisciplinare, che vede lacollaborazione degli insegnanti

degli operatoridell’ASL e

dei familiari.

Punti di forza e di deficit dell’alunno, sul quale costruire unaserie di obiettivi e di attività concrete, individualizzate

sull’alunno, sul contesto e sulle risorse

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Perché DF su base ICF?• Piú dettagliata, è descrittiva!• Informazioni legate alla vita “concreta”• Più complessa: più informazioni su esperienze reali della persona• Mette in relazione caratteristiche del contesto e del soggetto• Fonda sulla collaborazione con famiglie e insegnanti

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Sintetizzare i risultati della DF in modosignificativo

Le informazioni raccolte nell’osservazione vengono confrontate e sintetizzate nelle aree significative:• condizioni corporee;• funzioni corporee;• strutture corporee;• attività personali;• partecipazione sociale;• fattori contestuali ambientali; • fattori contestuali personali

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Prima di passare al Profilo Dinamico

Funzionale …… definire in maniera anche non perfettamente

dettagliata quelli che sono ipunti di

FORZA e i punti di DEBOLEZZAdell’alunno.

Indicazioni pratiche per la stesura degli

obiettivi a tutti tre i livelli

(lungo, medio, breve termine).

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Profilo di funzionamento

dell’alunno

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

Trasforma i dati dell’osservazione(Diagnosi funzionale - DF)

in obiettivi a breve termine rispetto a precise priorità.

È un processo a più fasi

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Profilo Dinamico Funzionale fino ad oggi

• Redatto da personale delle AA.SS.LL, insegnanti e genitori• Indica il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno condisabilità possiede nei tempi brevi (6 mesi) e nei tempimedi (2 anni)• Evidenzia bisogni e risorse dell’alunno in diversi ambiti(uguali alla Diagnosi Funzionale l’aggiunta della voce“apprendimento”)• Va rivisto alla fine della scuola dell’infanzia, dellaprimaria, della secondaria di I e II grado (secondo Decretodi Modifica del 2006 devono essere pronti in tempi utiliper l’avvio di pratiche amministrative e organizzative)

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Sviluppi del Profilo Dinamico FunzionaleINTESA STATO REGIONI 2008

Prevede l’unificazione del PDF alla DF e che corrisponda, incoerenza con l’approccio ICF il Profilo di Funzionamentodella persona

Prevede altri momenti di aggiornamento del Profilo diFunzionamento: fine della II e della IV SP, fine della II SSI,fine della seconda e della quarta SSII.

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4 fasi del Pdf

1. Sintetizzare i risultati della DF in modosignificativo;

2. Definire gli obiettivi a lungo termine;3. Scegliere gli obiettivi a medio termine;4. Definire gli obiettivi a breve termine e le sequenze

di sotto-obiettivi.

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Obiettivi a lungo termine

• Sono obiettivi che idealmente ci piacerebbe raggiungere in una prospettiva temporale compresa tra gli 1 e i 3 anni circa.

• Sono una sorta di obiettivi teorici, cioè quelli che derivano dalle sintesi fatte in precedenza.

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Obiettivi a medio termine

• Sono quelli raggiungibili nel corso dell’anno scolastico,in un periodo di tempo tra i 6 mesi e 1 anno.

• Sono obiettivi effettivi sui quali si inizia a lavorare e per il quale si devono iniziare a pensare materiali e tecniche.

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Obiettivi a breve termine e sotto sequenze

Gli obiettivi a medio termine devono essere scomposti in sequenze di sotto-obiettivi più accessibili per l’alunno.

- ridurre la difficoltà dell’obiettivo semplificando le richieste

di corretta esecuzione;

- ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’uso di aiuti

necessari e sufficienti;

- ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’analisi del

compito

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Fase successiva - PEILe informazioni sistematizzate all’interno dellagriglia del PDF ci permettono di passare allafase successiva, cioè nel documento del PEI

nel quale vengono elaborate:

1. metodologie didattico-educative

2. soluzioni operative

3. materiali

rispetto agli obiettivi.

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Il documento del PEI vero e proprio…

• E’ il documento più “sentito”

• E’ il documento che fa da collegamento fra i bisogni del bambino con disabilità e il curriculum della classe

• Importante che coinvolga il maggior numero possibile di soggetti per garantire la completezza della programmazione educativa

• Sottoposto a verifica almeno in sede di valutazione

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PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

SCHEDA DI PIANIFICAZIONEAREE: 1) Cognitiva e 2)

Comunicazione deN'apprendimento

3) Relazionale 4) Motorio-prassica 5) Autonomia 6) Arre di vita principali

personaleOBIETTIVI PRIORITARI DI SVILUPPO: saper copiare in autonomia semplici elementi rappresentati mantenendo l’attenzione per tempi crescenti; saper compiere delle semplici azioni in relazione al contesto di vita.

(Si fa riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Profilo Dinamico Funzionale)

INTERVENTO -SCUOLAINTERVENTO -EQUIPE

INTERVENTO-FAMIGLIAINTERVENTO EXTRA-SCUOLA

ATTIVITÀ’, METODOLOGIE E FACILITATORI(1)

Svolgere semplici compiti contestualizzati alle discipline e all’indirizzo della scuola che prevedano l’esecuzione di azioni ripetitive via via più complesse e per tempi progressivamente più lunghi.

Metodologie: strutturazione degli spazi, tempi e ambienti al fine di farle acquisire una certa autonomia.

Facilitatore: organizzazione del calendario.

Svolgere semplici compiti in relazione al contesto familiare quali: apparecchiare, sparecchiare, piegare la biancheria, ecc.

Svolgere anche compiti assegnati dalla scuola.

Coinvolgere glioperatori dellapiscina persviluppare questoobiettivo.

TEMPI DI RFAI I77A7IONF

L’intero anno scolastico L’intero anno scolastico

VERIFICA: TEMPI E STRUMENTI

Verifiche ogni 2-3 mesi Osservazione sistematica

Verifiche ogni 2-3 mesi Osservazione sistematica

RISULTATI ATTESI

Miglioramento graduale nell’autonomia e nei tempi di attenzione.

Miglioramento graduale nell'autonomia e nei tempi di attenzione.

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SCHEDA DI PIANIFICAZIONE

AREE: 1) Cognitiva e 2) Comunicazione dell'apprendimento

3) Relazionale 4) Motorio-prassica 5) Autonomia 6) Arre di vita principali

personale

OBIETTIVI PRIORITARI DI SVILUPPO: saper comunicare in modo chiaro, coerente e contestualizzato; saperrispettare i ritmi della conversazione migliorando l’ascolto e ampliando i tempi

(Si fa riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Profilo Dinamico Funzionale)

INTERVENTO -SCUOLA

INTERVENTO -EQUIPE

INTERVENTO-FAMIGLIAINTERVENTO EXTRA-SCUOLA

ATTIVITÀ’,

METODOLOGIE E

FACILITATORI(1)

Prevedere momenti

strutturati di

conversazione a

due inizialmente su

argomenti personali

e poi più generali

aumentando i

Organizzazione dei

tempi di conversazione

Migliorare il

coordinamento con

l’operatore alla

comunicazione

TEMPI DI

REALIZZAZIONE

Intero anno scolastico

Intero anno scolastico

VERIFICA: TEMPI

E STRUMENTI

2-3 mesi

Osservazione sistematica

2-3 mesi

Osservazione sistematica

RISULTATI ATTESI

Aumento dei tempi

e della capacità di

ascolto e un

miglioramento

nell’utilizzo del

linguaggio verbale

Aumento dei tempi e

della capacità di

ascolto e un

miglioramento

nell’utilizzo del

linguaggio verbale

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SCHEDA DI PIANIFICAZIONE

AREE: 1) Cognitiva e 2) Comunicazione dell'apprendimento

3) Relazionale 4) Motorio-prassica 5) Autonomia 6) Arre di vita principali

personale

OBIETTIVI PRIORITARI DI SVILUPPO: saper utilizzare le formule di cortesia in modo adeguato

(Si fa riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Profilo Dinamico Funzionale)

INTERVENTO -SCUOLA

INTERVENTO -EQUIPE

INTERVENTO-FAMIGLIAINTERVENTO EXTRA-SCUOLA

ATTIVITÀ’,

METODOLOGIE E

FACILITATORI(1)

Utilizzare le

formule di cortesia

nei momenti di

rapporto

privilegiato da

estendere poi nel

contesto classe

(salutare,

permesso).

Utilizzare le formule di

cortesia nei momenti

di rapporto

privilegiato.

TEMPI DI

REALIZZAZIONE

Intero anno scolastico

Intero anno scolastico

VERIFICA: TEMPI

E STRUMENTI

Osservazione sistematica

Osservazione sistematica

RISULTATI ATTESI

Utilizzo funzionale

delle formule di

cortesia

Utilizzo funzionale

delle formule di

cortesia

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SCHEDA DI PIANIFICAZIONE

AREE: 1) Cognitiva e 2) Comunicazione deN'apprendimento

3) Relazionale 4) Motorio-prassica 5) Autonomia 6) Arre di vita principali

personale

OBIETTIVI PRIORITARI DI SVILUPPO:imparare a maneggiare e utilizzare in modo appropriato semplici strumenti di uso quotidiano

(Si fa riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Profilo Dinamico Funzionale)

INTERVENTO -SCUOLA

INTERVENTO -EQUIPE INTERVENTO-FAMIGLIAINTERVENTO EXTRA-SCUOLA

ATTIVITÀ’,

METODOLOGIE E

FACILITATORI(1)

Migliorare la

motricità fine

attraverso l’utilizzo

della penna, delle

forbici, pennelli

colori, cucitrice.

Utilizzo delle posate,

delle forbici,

tronchetto per le

unghie, ecc.

TEMPI DI

REALIZZAZIONE

Intero anno scolastico

Intero anno scolastico

VERIFICA: TEMPI

E STRUMENTI

Prove strutturate Osservazione sistematica

RISULTATI ATTESI

Utilizzare con

maggior precisione

alcuni strumenti di

uso quotidiano.

Utilizzare con maggior

precisione alcuni

strumenti di uso

quotidiano.

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SCHEDA DI PIANIFICAZIONE

AREE: 1) Cognitiva e 2) Comunicazione dell'apprendimento

3) Relazionale 4) Motorio-prassica 5) Autonomia 6) Arre di vita principali

personale

OBIETTIVI PRIORITARI DI SVILUPPO: saper utilizzare un mezzo di trasporto pubblico accompagnata

(Si fa riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Profilo Dinamico Funzionale)

INTERVENTO -SCUOLAINTERVEN

TO -EQUIPE

INTERVENTO-FAMIGLIAINTERVENTO EXTRA-SCUOLA

ATTIVITÀ’,

METODOLOGIE E

FACILITATORI(1)

Organizzare delle uscite 2

volte al mese utilizzando

l’autobus, accompagnata da un

adulto.

Imparare ad acquistare e

obliterare il biglietto e ad

assumere un comportamento

adeguato

Concorda

sulle

modalità

d’interven

to

Organizzare una volta alla

settimana un’uscita con

l’autobus decidendo un percorso

da memorizzare per poter

acquisire un semplice itinerario.

TEMPI DI

REALIZZAZIONE

Inte ro anno scolastico Intero anno scolastico

VERIFICA: TEMPI

E STRUMENTI

Osservazione sistematica Comunicazioni scuola-equipe

Osservazione sistematica

Comunicazioni scuola-famiglia

RISULTATI ATTESI

Avere un comportamento

adeguato all’interno del mezzo

(obliterare il biglietto, suonare

il campanello e riconoscere la

fermata su un solo percorso).

Avere un comportamento

adeguato all’interno del mezzo (

obliterare il biglietto, suonare il

campanello e riconoscere la

fermata su un solo percorso).

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SCHEDA DI PIANIFICAZIONE

AREE: 1) Cognitiva e 2) Comunicazione dell'apprendimento

3) Relazionale 4) Motorio-prassica 5) Autonomia 6) Arre di vita principali

personale

OBIETTIVI PRIORITARI DI SVILUPPO: migliorare l’autonomia nel prendersi cura della propria persona

(Si fa riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Profilo Dinamico Funzionale)

INTERVENTO -SCUOLA

INTERVENTO -EQUIPE

INTERVENTO-FAMIGLIA

INTERVENTO EXTRA-SCUOLA

ATTIVITÀ’,

METODOLOGIE E

FACILITATORI(1)

Dare indicazione

sulla cura della sua

persona in

momenti

prestabiliti come :

lavarsi le mani , i

denti, tagliarsi le

unghie e

Le stesse attività si

prevedono in azioni

parallele

Attività e

collaborazione con gli

operatori della

piscina.

TEMPI DI

REALIZZAZIONE

Intero ann o scolastico

Intero anno scolastico Intero anno scolastico

VERIFICA: TEMPI

E STRUMENTI

Osservazioni e

prove pratiche

Osservazioni e prove pratiche

Osservazioni e prove pratiche

RISULTATI ATTESI

Riconoscere in

autonomia il

momento di lavarsi

le mani, i denti,

tagliarsi le unghie

e pettinarsi.

Riconoscere in

autonomia il

momento di lavarsi le

mani, i denti,

tagliarsi le unghie e

pettinarsi.

Svolgere semplici

azioni in autonomia

legate alla cura della

propria persona