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delirio allegato a ”QUI QUOTIDIANO” Periodico di cultura, musica e informazione di Vasto e dintorni anno I n. XViII 3 Luglio 2009 pag.3 d d NON SENTO LEGGO IL DELIRIO! NON PARLO Via L. Grassi, 21 Zona Industriale 66050 San Salvo (Chieti) Italia Tel: +39 0873545676 www.jonathansrl.it [email protected] Jonathan S.R.l. Per la pubblicità sul Delirio: OTTAVIANO DIONISIO TEL. 3401842289 NON VEDO Mentre in Italia, in occasione del referendum, si disertano le urne per non perdersi una giornata di mare, in Iran e ci sono persone che lottano, scendono in strada per rivendicare la leggitimità del loro voto quasi a voler dimostrare che l’unico vero modo per ottenere la libertà e quella “X” , segnata a matita, su una scheda elettorale. Per fortuna non viviamo nella stessa condizione degli iraniani, non c’è nessun dittatore a dirci cosa fare e non fare, ma nel nostro paese da sempre si polemizza il sistema politico, la sua inefficienza e mediocrità. Se ne parla, si allestiscono programmi Tv e ci si arrabbia, niente di più; quando poi si tratta di interessarsi veramente decidendo cosa fare ci si dedica ad altre cose o si liquida il tutto con la classica frase “Basta, a votare non ci vado, mi sono stancato” . Passano i mesi e gli anni e tutto resta così com’è, i referendum falliscono ma si continua a screditare il sistema, si chiedono a gran voce i propri diritti senza aver fatto nulla per farli valere. In Iran un' intero popolo manifesta in nome della sua identità, rischia la vita e si batte in nome della speranza di cambiamento e rinascita, tutto il mondo è col fiato sospeso. La maggior parte degli italiani non vota ma è stanca di subire, dà vita al più grande flop di tutti i referendum, mancanza di interesse? Poca risonanza? Oppure troppo sole per rinunciare ad una bella gita in spiaggia? MEGLIO ANDARE AL MARE di stefano lanzano DELIRIO è anche su Facebook! Visita il gruppo, Notizie a portata di click premiata la Forever Dance Il volto di un padre Ahmadinejad VS Mousavi pag.4 pag.2 Confronto tra due Leader Il nuovo racconto di Simone D’Adamio Grande risultato per i ragazzi di San Salvo Esportazione di prodotti agro-alimentari, vini, spumanti, prodotti biologici.

DELIRIO NUMERO 18 del 3 luglio 2009

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delirio n 18

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Page 1: DELIRIO NUMERO 18 del 3 luglio 2009

delirioallegato a ”QUI QUOTIDIANO” Periodico di cultura, musica e informazione di Vasto e dintorni anno I n. XViII 3 Luglio 2009

pag.3

d

d

NON SENTO

LEGGO IL DELIRIO!

NON PARLO

Via L. Grassi, 21 Zona Industriale66050 San Salvo (Chieti) Italia

Tel: +39 0873545676

www.jonathansrl.it [email protected]

JonathanS.R.l.Per la pubblicità sul Delirio:OTTAVIANO DIONISIO

TEL. 3401842289

NON VEDO

Mentre in Italia, in occasione del referendum, si disertano le urne per non perdersi una giornata di mare, in Iran e ci sono persone che lottano, scendono in strada per rivendicare la leggitimità del loro voto quasi a voler dimostrare che l’unico vero modo per ottenere la libertà e quella “X”, segnata a matita, su una scheda elettorale. Per fortuna non viviamo nella stessa condizione degli iraniani, non c’è nessun dittatore a dirci cosa fare e non fare, ma nel nostro paese da sempre si polemizza il sistema politico, la sua inefficienza e mediocrità. Se ne parla, si allestiscono programmi Tv e ci si arrabbia, niente di più; quando poi si tratta di interessarsi veramente decidendo cosa fare ci si dedica ad altre cose o si liquida il tutto con la classica frase “Basta, a votare non ci vado, mi sono stancato”. Passano i mesi e gli anni e tutto resta così com’è, i referendum falliscono ma si continua a screditare il sistema, si chiedono a gran voce i propri diritti senza aver fatto nulla per farli valere. In Iran un' intero popolo manifesta in nome della sua identità, rischia la vita e si batte in nome della speranza di cambiamento e rinascita, tutto il

mondo è col fiato sospeso. La maggior parte degli italiani non vota ma è stanca di subire, dà vita al più grande flop di tutti i referendum, mancanza di interesse? Poca risonanza? Oppure troppo sole per rinunciare ad una bella gita in spiaggia?

MEGLIO ANDARE AL MAREdi stefano lanzano

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premiata la Forever Dance

Il volto di un padre

Ahmadinejad VS Mousavi

pag.4

pag.2Confronto tra due Leader

Il nuovo racconto diSimone D’Adamio

Grande risultato per iragazzi di San Salvo

Esportazione di prodotti agro-alimentari, vini,spumanti, prodotti biologici.

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di danilo bolognese

ATTUALITÀ

ESTATE FIACCA? ANDATEVENE A...

di danilo bolognese

Ahmadinejad VS Mousavi

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Teheran, suo malgrado, è diventata il centro del mondo. Inizia tutto il 13 giugno, arrivano i risultati definitivi delle presidenziali. Mahmoud Ahmadinejad vince le elezioni con il 62,63% mentre il suo principale sfidante, Mir Hossein Moussavi, si attesta al 33,75%. L’affluenza alle urne è da record: a votare è andato l'85% degli aventi diritto. Il leader riformista Mousavi si proclama vincitore prima del tempo ma, a seggi chiusi, il risultato comunicato, dall’Irna e dal ministero dell’Interno, parla di una vittoria schiacciante da parte del presidente uscente Ahmadinejad. Lo sfidante perdente denuncia brogli elettorali così iniziano a scendere in piazza manifestanti fasciati di verde pronti ad incendiare tutto. Questo è un breve riepilogo degli accadimenti causa dei recenti scontri in Iran. Poiché a bombardarvi ci saranno già gli altri giornali, noi andiamo dietro la notizia e vi diamo qualche informazi-one in più sui protagonisti di questa storia. Mir-Hossein Mousavi Khameneh è considerato un riformatore, è stato parte del regime per quasi un decen-nio. Fu infatti il Primo Ministro della Repubblica Islamica d’Iran dal 1981 al 1989. Fu prima ancora tra i rivoluzionari che nel 1979 seguirono Khomeini nella sua rivoluzione culturale islamica e

scacciarono lo Shah. Fu quindi uno tra i fondatori del regime attuale. Come Primo Ministro iraniano condusse la guerra contro l’Iraq in cui morirono quasi un milione tra irakeni e iraniani. Fu durante il suo mandato che il governo iraniano decise di mandare sul campo di battaglia 100.000 bambini per pulire i campi di mine, arruolandoli nel corpo dei volontari Basij. Sotto il suo mandato vennero uccisi per impiccagione migliaia di dissidenti politici, criminali, donne fedifraghe e omosessuali. Altri vennero uccisi dai servizi segreti e dai Pasdaran. Nel 1988 Mousavi dichiarò Israele un “tumore canceroso” da eliminare. L’anno prima definì gli Stati Uniti d’America “il grande Satana”. Tutte frasi e concetti ricorrenti nella retorica

iraniana. Di fatto Mousavi fu il fondatore della politica isolazionista e fondamentalista dell’Iran. Negli anni ’80 fondò e finanziò il gruppo terroris-tico sciita Hezbollah in Libano e fu accusato di essere tra i mandanti degli atti di terrorismo internazionale di quegli anni, dalla Germania all’Argentina. Mahmoud Ahmadinejad viene eletto presidente dell’Iran il 24 giugno 2005, dopo la sua elezione ha dichiarato che "grazie al sangue dei martiri una nuova rivoluzione islamica è sorta ed è la rivoluzione islamica del 1384 (l'anno secondo il calendario dell'Egira) se Dio vorrà, taglierà le radici dell'ingiustizia nel mondo" e che "presto l'onda della rivoluzione islamica raggiungerà il mondo intero".

Durante la conferenza studentesca "Il mondo senza sionismo", Mahmud Ahmadinejad, citando Khomeyni, il vecchio leader supremo iraniano, invoca la distruzione di Israele e la sua cancellazione dalla mappa geografica; condanna inoltre tutti i paesi islamici che riconoscono l'esistenza di Israele: l'opinione pubblica internazionale crede che questo attacco sia rivolto in modo particolare a Qatar, Bahrayn e Pakistan, e ciò che più preoccupa, l'Egitto. Il giorno successivo a queste dichiaraz-ioni, Ariel Sharon, allora Primo Ministro di Israele, chiede l'espulsione dell'Iran dalle Nazioni Unite, mentre il ministro degli Esteri Silvan Shalom richiede la convocazi-one di una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In questo incontro tutti i 15 membri condannano le affermazioni di Ahmadinejad. Kofi Annan esprime la sua costernazione per i commenti e ribadisce gli obblighi dell'Iran e il diritto all'esistenza di Israele. Ahmadinejad risponde riaffermando la sua posizione "augurando morte a Israele e all'America". Dichiara: "le mie parole sono le parole dell'Iran. Gli occidentali sono liberi di commen-tare, ma le loro reazioni sono inutili". Dopo aver letto queste virtuose descrizioni, provate voi a scegliere, democraticamente, tra due dittatori.

Ahmadineiad Mousavi

Il calendario parziale degli eventi dell'estate vastese. 28 giugno: concerto dei New Trolls; 10 luglio: Giovanni Vernia e Katia & Valeria, cabaret all’Arena alle Grazie; 11 luglio: inaugurazione della 42esima edizione del Premio Vasto di Arte Contemporanea; 18 luglio: Dario Vergassola, cabaret alla Rotonda di Vasto Marina; 1 agosto: “Carmen” con Rossella Brescia, al cortile di Palazzo d’Avalos; 2 agosto: Festa del Ritorno con celebrazione del ventennale del gemellaggio tra Vasto e Perth; 11 agosto: Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana presso l’Area Eventi dell’Aqualand; 16 agosto: concerto di Arisa a Vasto Marina; 18-22 agosto: XIVesima Edizione del Vasto Film Festival; 30 agosto: rievocazione storica del Toson d’Oro.

Tutti sappiamo che l'inizio dell'estate a Vasto coincide con l'apertura di Aqualand, il parco acquatico che da quindici anni ormai offre divertimento e relax a tutti coloro che decidono di trascorrere una giornata diversa. Esteso su una superficie di oltre 120.000 mq, il parco racchiude numerose attrazioni spettacolari: 3000 mq di piscine, un chilometro di scivoli e tutti i giochi che non smettono mai di entusiasmare come il Twister, Kamikaze, Collina scivolo, Torrente rapido, Toboga, Piscina Baby con scivoli per i più piccoli. Oltre a tutto ciò, Aqualand garantisce anche intrattenimento e spettacoli dal vivo:lo staff

dell’Agenzia Teatro delle Erbe che gestisce, a Milano, l’omonimo Teatro con annessa Accademia di Recitazione e Danza Moderna, anche quest’anno fornisce il Cast Artistico e di Animazi-one ed organizza gli spettacoli all’Aqualand. Il programma che esalterà le giornate all’Aqualand nell’estate 2009 comprende le commedie musicali ‘Hairspray’ e ‘Mammamia’, gli happening ‘Caos Latino’ e ‘Aqua de Cuba’, ed il grande show finale dal titolo ‘Kings & Queen’, dedicato ai più grandi personaggi maschili e femminili di Broadway. Insomma, l'estate è davvero iniziata, buon divertimento!!!

Riapre Aqualand di stefano lanzano

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QUANDO UCCIDEREDIVENTA UNO SPORT

Danze Caraibiche a Vasto e dintorni : Quale futuro?di pasquale venturini

PREMIATA LA FOREVER DANCE CULTURA ED EVENTI

direzione editoriale:qui quotidianografica ed impaginazione:nino cannizzarocollaboratori:stefano lanzano, giordano di marco, danilo bolognese, dionisio ottaviano,nino cannizzaro,federica iuso,andrea cieri,simone d’adamio,luca d’annunzio.

DD

di noemi paganelli

Avendo vissuto e seguito lo sviluppo che i balli i balli caraibici hanno avuto localmente, posso dire che da qualche anno si è passati da un forte coinvolgimento di un gran numero di praticanti e appassionati ad una sua progressiva riduzione, anche se sono ancora in tanti a muoversi in questa realtà. In questi anni sono aumentati gli insegnanti, l’organizzazione di serate ed eventi,ma in proporzione non quello degli appassionati.La situazione può sembrare ancora accettabile, ma poi a ben guardare ci si accorge che le serate,forse anche troppe, procedono a fatica e senza tanto entusiasmo, che l’ambiente è settoriale e poco accogliente, che alcuni locali chiudono ed altri fanno fatica a portare avanti la programmazione.E’ vero che si assiste ad un parziale ricambio generazio-nale, fatto si di nuovi arrivi, ma anche di tanti abbandoni.Quali le cause? La prima è da ricercare in noi insegnanti: Il nostro scopo non deve essere solo quello di trovare allievi per i nostri corsi,ma di creare salseri per la vita, ovvero persone che anche avvicinandosi inizialmente alle danze caraibi-che per solitudine, per moda, o perché invogliati dagli amici possano successivamente sviluppare una autentica passione o abitudine vitale.Le difficoltà e la timidezza iniziali una volta superate devono lasciare spazio alla passione, all’emozione di ballare.Tutto ciò che facciamo nella vita senza emozione o senza piacere,

pur riuscendovi, è destinato al fallimento e all’abbandono.Devo purtroppo segnalare che molti allievi di livello intermedio o avanzato pensano ed interpre-tano questi balli solo dal lato tecnico o come un rituale collettivo dove ci si sfida a colpi di coreografie inutili che appesantiscono il ballo e spesso dimenticando anche la musica.Dobbiamo solo prendere un po’ l’esempio dalle popolazioni latino-americane che trovano nel ballo strumento migliore per visual-izzare con semplicità quella emozione di vivere, quella socievolezza e spontaneità che noi pur essendo latini abbiamo perso.Forse si tratta solo di fare un passo indietro negli anni, ricordando quando in Italia c’era meno benessere ma più allegria. Certo un buon insegnante deve anche informare su quelle che sono state le ragioni socio-culturali che hanno portato alla nascita di questi balli per meglio interpretarli anche se il contesto socio culturale Vasto-S.Salvo è molto più sensibile a fenomeni consumistici e di massa che verso aspetti di culture diverse.Altro motivo di abbandono? Le Danze caraibiche non sono solo Bachata, Merengue e Salsa, sono anche Rumba e soprattutto Son da cui la salsa è nata e oggi ingiustamente dimenticato.Brani di Rumba afro-cubana e di Son inseriti anche se limitata-mente nella programmazione musicale di una serata possono dare un tocco di novità e allargare la cultura musicale di

molti, anche se si tratta di balli molto tradizionali e antecedenti alla Salsa.Può darsi che non vengano recepiti inizialmente, ma in special modo per un ballerino di livello medio o avanzato possono essere una possibilità di ballare qualcosa di diverso e quindi di avere più motivazioni. Il Son, anche se caratterizzato da una ritmica particolare, si avvicina più di tutti agli altri balli di tradizione europea come il Valzer, la Mazurca, Polka ecc. che come il Son sfruttano di più la postura chiusa, quindi rappresenterebbe anche un mezzo utile per catturare l’attenzione di chi balla il liscio e per il principiante di avere un impatto più morbido con le danze caraibiche.Per la Rumba il discorso è un po’ più complesso, perché molto lontana dalle nostre tradizioni, ma se non la si fa conoscere nella sua essenza non possiamo mai pensare che ci sia qualcuno che la possa ballare anche se la vediamo usata spesso a sproposito nella Salsa.Magari diffondendo e sfruttando di più questi balli potremmo ottenere il massimo dei risultati: Ballare la Salsa con animo rumbero e l’eleganza del Son. Spero di aver dato spunti di riflessione e di successive favorevoli iniziative a favore di tutto il mondo caraibico. Hasta pronto!

Maestro Pasquale Venturini, direttore scuola danze caraibiche [email protected]

La caccia alle foche e uno dei mezzi di sussistenza per le popolazioni che vivono intorno al Mar Glaciale Artico e all’ Oceano Atlantico setten-trionale.In Norvegia, ad esempio, una legislazione severa e dettagliata disciplina la stagione di caccia, le quote, i metodi di cattura e di uccisione, i corsi obbligatori per i cacciatori di foche, lfomologazione delle imbarcazioni e i controlli. Da oltre trent'anni, purtroppo, la caccia alle foche non e piu solo un mezzo di sussistenza, ma e diventato uno "sport". Le foche vengono uccise a picconate, con gli ghakapicsh, dei bastoni di legno che presentano un gancio di ferro all'estremita. Il 97% delle foche uccise ha meno di tre settimane e, data l'elevata presenza nel corpo del grasso fornito dal latte materno, questi cuccioli non possono nemmeno tentare di fuggire. A fare gola al mercato estero, infatti, e proprio la bianca e morbida pelliccia dei cuccioli che, crescendo, presentano poi un pelame fitto e setoloso, non piu adatto a produrre pellicce. Un piano federale canadese ha dato il via libera

all'uccisione di 975 mila foche tra il 2003 e il 2005. Tali foche erano consider-ate in geccesso e dannose per l'economiah, in quanto responsabili della sensibile diminuzione del rendimento della pesca del baccala, dovuto piu

probabilmente ad una pesca selvaggia. Negli anni '80, grazie alla campagna contro la strage delle foche, il mercato europeo della vendita di pellicce di foca subi un crollo improvviso. Nel 1982 venne posto il bando di importazione sulle pelli e prodotti derivati, cosa che gli Stati Uniti avevano gia fatto nel 1972. Nonostante ciò, il nostro Paese nella seconda meta degli anni '90 era il secondo al mondo per importazione. Nel 2001 un gruppo internazionale di veterinari indipendenti scopri che il 79% dei cacciatori non controllavano se gli animali erano morti prima di scuoiarli e nel 40% dei casi il cacciatore si accorgeva solo dopo molto tempo che l'animale non era ancora morto. Il 14 febbraio 2006 e stata vietata l'importazione di pelli di foca e ogni tipo di prodotto derivato, mentre il 27 febbraio 2009 e stata approvata dall'UE la proibizione della caccia ai cuccioli di foca con un mese di età. Ma il giro di affari che questo "sport" produce e troppo grande perche tale barbarie possa dirsi conclusa.

Si sono svolti nell’imponente quartiere fieristico di Rimini i Campionati Italiani di Danza Sportiva 2009 organizzati dalla FIDS, la federazione nazionale riconosciuta dal CONI. Tra i concorrenti di quello che da molti è definito “il più grande festival della danza al mondo”, anche un promettente gruppo di ragazzi di San Salvo, iscritti alla scuola di ballo Forever Dance della maestra Lucia Cicchini. Il gruppo sansal-vese è stato selezionato dalla Federazione come rappresentante dell’Abruzzo nella competizione. Dopo la vittoria dell’edizione 2006, e nei campionati regionali dal 2006 al 2009, i ragazzi della Forever Dance quest’anno portano a casa il titolo di Vice Campioni Italiani per la categoria Danza Coreografica Under 21, insieme ad un terzo posto nel Coreografico 15 e nel Sincronizzato 21 e ad un sesto posto nella categoria sincronizzato 15 “Piccolo Gruppo”. Una grande soddisfazione per la Scuola e per la città di San Salvo, raggiunta grazie ad un impegno costante e all’affiatamento dei ballerini che, divertendosi, hanno raggiunto anche un buon livello agonistico e torneranno di certo a far parlare di se in altre occasioni.

I COMPONENTI DELLA SQUADRA: Arianna Vallone, Vanessa Vallone, Angela Villa, Giovanni Martinelli, Assunta Martinelli, Maria Marta Martinelli, Matteo Di Giacomo, Ilaria Pagliarone, Anastasia Sigismondi, Sara D’Adamo, Anna Spenza, Martina D’Adamo, Antonio Cuccorese, Daiana Sigismondi, Marco Verini, Angelo Verini, Irene Larivera, Ilenia Di Nardo, Lorena Muliello, Ludovica Di Giacomo, Federica Ranieri, Sabrina Petrosi, Miriana Pagliarone, Enrica Castaldo, Federica Di Ienno. Diretti dalla maestra Lucia Cicchini.

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RITRATTO DI UN ARTISTA

IL VOLTO DI UN PADRE di simone d’adamio

Vassilij sapeva che stava commettendo un errore. O meglio, sapeva che la sua coscienza gli avrebbe sempre rimprov-erato la scelleratezza che aveva sotto gli occhi. Quella macchina era la porta per l’inferno, e lui si era già prenotato un posto in prima fila. (Non andartene…non abbandonarli….). Si scosse bruscamente dai suoi pensieri. I pochi confratelli lo guarda-vano, interrogativi. Si erano completa-mente rimessi alle sue decisioni, dall’ultima ondata di morte giunta all’ abbazia. Altre morti, altri interrogativi. I medici non capivano, gli scienziati tacevano. Il mondo era in attesa. Ciò che avevano di fronte poteva essere la speranza, oppure la morte. Tuttavia quest’ultima sarebbe arrivata in ogni caso. Vassilij dopo quell’interminabile silenzio di riflessione decise che era giunto il momento di parlare. “So che ho taciuto troppo a lungo, e ciò per un abate è disdicevole. Sappiate che non potevo esimermi dal farlo. Quella che avete davanti agli occhi, praticamente ultimata, è la macchina più potente sopravvissuta al bando del 2022. Supera di gran lunga la potenza concessa dal regime, e ovviamente la sua tecnologia non è assolutamente conforme agli standard imposti. Quello che state vedendo potrebbe farci uccidere tutti. Dio non voglia che ciò accada.”Seguirono vistosi segni di croce tra i

presenti, e mormorii sommessi. Padre Vassilij continuò. “Il mondo è precipitato nella corruzione, nell’incuria, nel peccato. Uomini muoiono di malattie terribili che la scienza non riesce a spiegarsi, e vaste aree un giorno fertili ora sono inaccessibili. La segregazione è la via più sicura per rimanere in vita. Se questa può chiamarsi tale.” Il mormorio si fece più forte. Un frate tra i più giovani con fare ardimentoso insorse. “Padre! Come potete dire questo? La vita è sempre un dono di Dio!” Il vecchio Vassilij non si scompose. “Certamente figliolo. Ma questa miseria non è il volere di Dio. Tutto questo è il risultato delle azioni nefaste dell’uomo.” Si udì una sventagliata di mitra, in lontananza. Ciò non turbò particolar-mente i presenti, ormai avvezzi a simili situazioni. Si limitarono ad attendere che smettesse, quieti, e poi il vecchio frate continuò. “Questa macchina è in grado di creare una falla nello spazio-tempo. La costruì mio padre, l’inventore della grande barriera, lo schermo che ha parzialmente sostituito la barriera dell’ozono dopo il suo collasso. Come ben saprete tutti mio padre è stato condannato a morte per aver complottato contro la guerra marziana, e tutti i suoi averi sono stati confiscati. Eppure- qui Vassilij si concesse una pausa a effetto- è riuscito a farmi avere questo gioiello. Non è stato confiscato perché mio padre ha avuto l’accortezza di smontarlo prima di morire, e farmi

mandare da un amico fidato un pezzo alla volta affinchè potessi rimontarlo. Con le sue istruzioni è stato facile.” Molti annuirono. Tutti i presenti sapevano che si stava parlando di un autentico genio. “Ora non resta che avvertire il mondo intero. Avvertire il mondo che abbiamo un’altra possibilità. Possiamo scegliere di vivere il nostro mondo apprezzan-dolo, capendo il valore della pace, preservando il nostro cuore dal male. Un'altra vita che…” “No!” Vassilij guardò il giovane frate stavolta quasi con disprezzo. “Cosa c’è ancora?” “Il nostro Dio non lo vorrebbe mai. Dobbiamo pagare per ciò che abbiamo fatto. Noi abbiamo gettato il mondo nel caos e ora così ce lo terremo” I presenti erano confusi…ormai nessuno aveva più la lucidità di pensare. I dogmi erano un ricordo lontano, offuscato dalla fame e dalla malattia. Eppure molti erano visibilmente combattuti. “Sbagli”. Vassilij fu lapidario. “Sono stanco di queste chiacchiere. Chi mi seguirà?” NON ANDARTENE. NON ABBAN-DONARLI. NON ANDARTENE NON ABBANDON…. Il vecchio aveva acceso quella sorta di reattore, sudando freddo . Subito un tonfo sordo pervase l’ambiente, l’aria si fece tersa ed elettrica. In un tempo che parve un secolo ai presenti, si creò la deformazione. Sotto i loro occhi un buco nero di dimensioni modeste apparve al centro della stanza, una sorta di piccolo vortice. La

tensione saliva. Ormai Vassilij aveva definitivamente perso la calma. “Allora vigliacchi? Volete sprecare questa…” Di nuovo venne interrotto. Un frate accorse urlando in preda a un terrore contagioso. “I militari, padre i militari!” Vassilij impallidì. Nella stanza si fece il caos, e tutti presero ad agitarsi follemente. Tuttavia per poco, visto che l’esercitò era già nell’abbazia. Ciò che successe dopo il frate non lo capì mai. O forse il suo cuore non riuscì mai ad accettarlo…I militari erano ovunque. Avevano preso in ostaggio i suoi. Puntavano a lui, alla sua macchina. Alla sua fuga. Vassilij per anni avrebbe sentito quella voce. Ancora una volta: Non andartene. Non abbandonarli. Il suo cuore non lo sapeva, ma la sua mente sì. La sua mente sapeva cosa aveva fatto. Era entrato nel buco, era tornato alla Vita.Quello che con certezza posso dire è che Vassilij aveva tradito i suoi fratelli. In un certo senso aveva tradito il mondo intero. Eppure ciò che lo distrusse non era questo. Probabilmente ora si svegliava col canto degli uccelli, e la sera si addormentava coi colori dell’arcobaleno. Ora si girava e vedeva il verde, al posto del cemento. Ma ciò che avrebbe visto più spesso, di certo, era il volto di suo padre. E nel contempo, come una condanna eterna, avrebbe sentito le sue parole…Io non ti abbandonerò figlio mio, non ti abbandonerò mai…

di federica iuso

il racconto