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Bollettino della Societn Paleontologic a Italiana Pubblicato sottogli auspici del Consiglio Nazionale delleRicerche Volume 42rr.312003 MTJCCHI MODENA

della Societn Paleontologic a Italiana

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Page 1: della Societn Paleontologic a Italiana

Bollettinodella

Societn Paleontologic aItalianaPubblicato sotto gli auspicidel Consiglio Nazionale delle Ricerche

Volume 42rr.312003

MTJCCHI MODENA

Page 2: della Societn Paleontologic a Italiana

Bollettino della Societi Paleontologica ltaliana 42 (3),2003 rssN 0375-7633267 -280 Modena, Dicembre 2003

Asso ciazioni ad ostracodi del Pliocene di Centuri

interp ret azione p aleo ambientale.

Francesco Scluro Antonietta Rosso

RIASSUNTO - Sono state studiate le associazioni ad ostracodi rinuenute in una successio:rAnte a Centuripe (Sicilia cento orientale). L'analisi ha consentito di tracciare l'euoluzione palin un contesto geologico-strutturale complisso, al di sopra dette scaglie tenoniche del fonte dilla

I liuelli piil baii della successione sono stati riferiti ad una pileobatimetia iniziale presumd1nte, ptr.tohlo, nell'orizzonte superiore /el pia7o"By1ale, V qit:t* frndo, alln normale fauna ,tt prouenrcnfi da ambienti pilt prossimali siiuati n9i piani Cirialitorale ed lnfralitorale. L'euoluzitro orofondi i testimoniata,-nella Dorzione medio-alta della sezione, dalla-scomparsa delle spe,alle formle a distribuzione circa-batiale, di taxa a distibuzione che comprende sia'ilpiano Ciicat,ailo alk normale fauna autoctona continuuno ad addizionarsi, to\roiutto nei liueili piil alti denea, pertanto, ult bacino di sedimentazione in fase di progressiuo iolmamento la cui profonditdto ofll orizzonti piit alti del Piano Circalitorob al timite"con l'Infalitorale. La sedimeitazioneun'paltobacino intrrrrrato continuumente da apporti e contaminazioni da ambienti superfcitattiua.

ABSTRACT - [Pliocene ostracod assemblages from Centuripe (Sicily): palaeoenvironna 327 metres thick Pliocene terrigenous succession cropping out neai Centuripe (Sicib) in a.con

Palaeoenuironmental ,rronrfruction was Derfor-bd in"tegrating different^approachet sucb asthe analysis of specimen abundance, species riihiess, popuktio, ttrittiie and iophoromic featurewithin "ore-distribution stochs. Thi; study allowed-tracing the euolution of thi depositional bas,

A deep althoush proximal enuiror*int with a palaeibathymetry not shallowir than aboutbeen bvpothesisedToi the basal layers containinr spicies liuingln baihyal enuironments, but laclmens Silonsins ti irfro-circaliniral or euen ,*ilrtirelv infrafinoral siecies, haue been inter\retecto the outh'orrtonoui assembkges. A shallouting hat b'rrn"postulated fo, tht middle part ofthe se,calittoral-to-bathyal distributions joined with"the disappearance of"exclusiuely deef-watir specie.circalittoral palaioenuironments ind the top-most part, neAr the infra-circa[ittoril borndiry aslower depth'rAnges progressiuefit appear. Afioctborbrr, exclusiuely infalinoral inputs are obiuiou

fh; exrcnt"o7'al$ntt*tlrtti 'all

along the section, points- t0 "A

marginal'location of thepalaeobasin borler aid seemingly triggered ttr ry sintectonic actiuity.

Dipartimento di Scienze GeologicheSe^2. di Oceanologia e Paleoecologia

Universit) degliTrudi di Catanii

KEY IVORDS - Ostracoda, Palaeoenuironment, Terrigenous succession, Pliocene, Sicily.

INTRODUZIONE

Lo studio delle associazioni ad ostracodi bentoni-ci riveste una notevole importanza nella valutazionedella paleobatimetria di deposi zione dei sedimentiche costituiscono le successioni geologiche e, in gene-rale, nelle ricostruzioni paleoambientali. Questatematica e stata affrontata tra gli altri da Benson(1972a, 1972b, 1975, 1984), Babinot & Lethier(1984), Carbonel (1987) e Guernet 6r Lethiers (1989)

: applic azioni specifiche sono state effettuate, ancheln successtoni terrigene, da diversi autori tra cui vanHarten (1986) nell i r icostruzione del bacino di sedi-mentazione delle marne plioceniche di Prasas a Creta,da Nachite et al. (1993) per i sedimenti del PlioceneInferiore del bacino di Tetuan in Marocco, nonchd daGuernet 6( Moullade (1994) per la definizione dei

Salvatore TonruslDipartimento di Scienze Geologiche^

Sez. di Geologia e GeofisiciUniversith degliStudi di Catania

cambiamenti paleoambientali verificatisi al passaggioMio-Pliocene in Atlantico centrale e da Amore et Al.(2000) per le varrazioni verificatesi nel PleistoceneSuperiore nel Golfo di Gaeta.^ln

Sicilia, studi a carattere paleoambientale sonoquelli sui

"Ti'ubi" dello Zancleano inferiore di Capo

Rossello (Barra et dl., 1998) e sui sedimenti delPliocene Superiore di Capo Milazzo (Sciuto, 2003)riferiti, entrimbi, ad un ambiente deposizionale col-locato nell'epibatiale.

Il presente lavoro si prefigge la ricostruzionep.aleoambientale di una successione sedimentaria ter-ngena attnbuita in letteratura al Pliocene Inferiore -

M.di" (Di Grande et dl., 197 6) affiorante aCenturipe (CT), attraverso I'interpretazione in chia-ve attualistica delle associazioni ad ostracodi.

Page 3: della Societn Paleontologic a Italiana

268 E SCIUTO, A. ROSSO, S. TORNSI

MATERI-ALI E METODI

Lostracofauna anali zzata proviene da una sezioneubicata in C.da Tenutella, lungo il versante SE dellacollina su cui sorge il paese di Centuripe (Fig. 1C) . Lasezione, potente 327 metri, interessa la parte superio-re delle marne siltose (4) e per intero I'alternanza are-naceo-sabbioso-marnosa (3) .

La successione litostratigrafica (Fig. 2) comprendesedimenti terrigeni generalmente ben stratificati edistribuiti in stlati e tranchi di spessore variabile. Laparte basale b costituita da marne siltose sciolte diLolore chiaro a stratificazione poco evidente, corri-

spondenti alle "Marne argillose azztJrre" del Pliocene

thferiore di Di Grande eial. (1976) di cui sono staticampionati gli ult imi 10 metri sommitali. Seguoqo,in con cordaiza, sedimenti pelitici in cui si intercala-no irregolarmente strati arenitici da sciolti a cementa-ti. Nel

-d.tt"glio si hanno sabbie siltose, silts ed arena-

rie in strati -regolari,

separati da sottili livelli peliticiper uno rp.tt5t. di 16 metri; marne siltose

-sciolte

Lolor grieio chiaro a stratificazione poco evidente conintercflaZioni, a vari livelli, di strati e banchi sabbio-so-arenacei per uno spessore di 66 metri; sabbie silto-se ed arenaiie ben stratificate analoghe a quelle pre-senti alla base, per uno spessore di 25 metri nonchdsedimenti marnoso-siltosi, per lo pitr sciolti, con unaspessa intercalazione sabbiosa nella parte centrale peruno spessore di 60 metri. La parte sommitale, infine,b costituita da arenarie pitt o meno cementate in stra-ti da decimetrici a meirici, separati da sottili livellipelit ici per complessivi 150 metri.'

Sono stati prelevati 43 campioni, ad intervalliquanto piU postibile regolari, ".g]i interstrati peliticinon cementlti; di ognuno di essi b stato misurato iltenore in CaCO, ed-efFettuata I'analisi granulometri-ca. Lanalisi micropaleontologica b stata condottasulla frazione compresa va 63- e 500 pm del residuodi lavaggio di un volume di sedime-nto pari a 300 cc.Sono stiti, quindi, prelevati tutti gli ostracodi e con-teggiati i carapaci interi nonchd l&alve disarticolate,sii?estre che sinistre, degli esemplari maturi, per iquali sono stati effettuati

-i conteggi. La presenza di

esemplari immaturi, quando riconoscibili, e statasegnal ata a parte.-

Linte rpietazione paleoecologica e stata condottatenendo conto delle indicazioni autoecologiche esinecologiche delle diverse specie, delle caratteristichetafonomJche e, quando rilevabile, della strutturaonrogenetica. Sulle stesse basi:l e proced"p p.t .ff.l,-tuare la dtsttnzlone tra sPecle ln Posto e sPlazzate

Seguendo il criterio proposto da Montenegro et al.(1998) e tenuto conto

^che i dati di letteratrltt sugli

ostracodi sono ancora insufficienti per I'introduzionedi stock biocenotici, le specie sono state raggruppatein stock di significato paleoambientale relativarnenteampio, in relizione alli loro distribuzione all'internodei-piani del dominio bentonico. Sono stati pertantoconsiderat i i seguenti stock: specie del pianoInfralitorale; speci-e la cui distribuzione comprende ipiani Infralitorale e Circalitorale; specie viventi nelCircalitorale profondo e nel Batiale nonchd specie delpiano Batiale. A questi b stato a,ggiunto un ulterioregruppo. comprendente tutte quelle specie considerateienii signifiiato preciso, o perchi segnalate solo unao pochilsime volt^e e solam.ttt. allo ttito fossileg per-chd esistono pochi dad di letteratura utili a definirnele esigen ?e .ecologi:h.. Gli esemp,lari sicuramenterimaneggiati da sedimenti piit antichi non sono statipresi in considerazione.

LINEAMENTI GEOLOGICI

I. de.positi pliocenici dell'area di Centuitff fig. 1)costituiscono una copertura discordante (Di Grandeet dl., 1976) al tetto delle unitl tettoniche frontalidella Catena Appenninico-Maghrebide sovrascorsesul dominio di Avampaese (Lentini et al., 2000). Thliunith sono rappresentate dalle successioni alloctonedel Flysch Xrimidico ( 1 I ), di et) supraoligoceni.q-inframiocenica (Lentini et al., 1994; Finetti et al.,1996), ricoperte in discor danza dalle successioniargilloso-marnose con intercalazioni arenacee delSeiravalliano-Tortoniano superiore ( 10), dai sovra-stanti termini evaporit ici messiniani della SerieGessoso Solfifera (8-e 9) e, infine dai

"Ti"ubi" (7) delPliocene Inferiore.

La successione pliocenica di Centuripe b conserva-ta al nucleo di ttti sinclinale sviluppaiasi al letto diun sovrascorrimento ad orient azione circa E-\f,lungo il quale il Flysch Numidico si accavalla, convergenza meridionale, sull'intera successione messi-niaio-infrapliocenica, all'interno della qua!9 sono svi-luppate estese intrusioni di brecce argillose, note.o-. Argille Brecciate (5), connesse a processi di"mud

dia[irism" (Catalano et al., 2002). Verso nord,la successione pliocenica poggia sulle successioninumidiche esposte al tetto del sovrascorrimento,mentre verso rud b bordata dalle strutture ad embricidelle unit) frontali della Catena (Unit) di M. Judicadi Lentini et al., 1990), nel loro complesso accavalla-te su termini del Pliocene Inferiore dell'AvanfossaGela-Catania.

Dal punto di vista litostratigrafico, la successionedi Centuripe comprende un iniervallo basale argillo-so-marnoso (6), dit.ttamente poggiante sui Tlu6l a.tPliocene Inferiore, con spessori variabili da un massi-mo di 150 metri nel fianco settentrionale della sincli-nale, ad un minimo di 40-50 metri in quello meri-dionale. Verso I'alto, la successione e completata daun emiciclo regressivo, oggetto del presente lavoro,costituito da mirne siltose (4) che, arricchendosi pro-gressivamente in termini sabbioso-arenacei, evolvonoi.rro un'alternanza arenaceo-sabbioso-marnosa (3).Lo spessore complessivo, valutato nei pressi diCenturipe, b di circa 360 metri.

Page 4: della Societn Paleontologic a Italiana

OSTMCOFAUNA PLIO CENI CA DI CENTURIPE 269

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Canale di Sicilia

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Fig. I - A) Ubicazione geografica della sezione di Centuripe (CT). B) Schema geologico-strutturacezione dell'arei distudio: l) Vulcaniti etneee; 2) Depositi dell'Avanfossa Gela-CataniaUnitl del Maghrebian Thrusi Belt; 5) Unitl di Mt. Judica; 6) Depositi carbonatici iblei; ,della Fdda diGela; 9) Faglie trascorrenti. C) - Schema geologico dill'area di Centuripe:l) I3) Alternenzaarenaceo-sabbioso-marnosa (Pliocene MEdio-Superiore); 4) marne siliose ([e-prodotti di mud diapirism (Pliocene Inferiore-Medio); 6) Marne ed argille (Pliocene In8f Gessi (Messiniano); 9) Calcare di Base (Messiniano); l0) Sequen-ze argilloso-marSerravalliano-Tortoniano Superiore; I l) Flvsch Numidico (Olieocent Superioie-Miocent(b) 5O'-90", (c) strati rovesciiti; 13) Faglie trascorrenti (a) e norriali (b); 14) Thrust principdi.deiezione; 17) Traccia della sezione.-

Page 5: della Societn Paleontologic a Italiana

270 E SCIUTO, A. ROSSO S. TORRISI

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325Superiore

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Fig. 2 - Sezione stratigld.3 di Cen-runPe e drstnDuzlone Per-centuale degli stock paleo-ambientali.

zuSUTTATI

I sedimenti esaminati sono terrigeni, costituiti pre-valentemente da granuli dl,g:t"tto, talora arrotonda-to, ma contenenti una sensibile quantitl di carbonati,variabile solitamente intorno al-20-25o/o, con picchisino al 44o/o. La componente carbonatica b esclusiva-mente biogena e costituita da gusci di foraminiferi e,subordinat"amente, da carapaci

-di ostracodi nonchd da

rari frammenti di brio zoi, molluschi e radioli di echi-

nidi. Lo stato di conservazione del materiale biogenob buono per i foraminiferi sebbene molti gusci aPpar-tenenti ad esemplari di ElPhidium siano frammentati.Lostracofauna b sempre ben conservata mentre tuttele macrofaune sono estremamente frammentate eabrase tanto da non essere determinabili.

Dei 43 campioni esaminati alcuni, prelevati inlivelli sabbioso-marnosi o sabbiosi ricchi in macrofau-ne estremamente frammentate ed abrase si sono rive-lati completamente sterili per le microfaune. Soltanto

Page 6: della Societn Paleontologic a Italiana

OSTRACOFAUNA PLIOCENICA DI CEAITURIPE 27r

25 campioni presentano ostracofaune. Si tratta disedimenti a granulometria variabile dalle sabbie , rap-presentate qilasi soltanto dalla frazione fine e moliohtte, ai fanghi sabbiosi o addirittura ai fanghi, costi-tuiti prevalentemente da silt. Il contenuto in argilla bsolitamente molto basso, sempre minore del 7o/o.

Sono stati complessivamente identificati 87 taxa diostracodi di cui 7 | determinati a livello specifico e irimanenti 16 a l ivello generico (Tab. l).

Le faune sono irregolarmente distribuite sia quali-tativamente che quantitativamente, sebbene i valori diabbon danza e ricchezza.specifica siano, in generale,correlati positivamente. E interessante notare come leassoclazronr piil ricche e diversificate si osservino neisedimenti piir fini fangosi o fangoso-sabbiosi.

La maggior parte dei campioni presenta ricchezzaspecifi." ."J-pt.tt fra 6 e l3^ed abbon danza variabi-l e f r a 1 2 e 2 5 ( c a m p i o n i l , 5 , 1 1 , 1 7 , 1 8 , 2 1 , 2 2 , 2 8 ,31, 32 e 37). A questo gruppo si contraPpongono icampioni 2, 16, 24, 33, 35, 4l , !2 che presenranouna-ricchezza specifica compresa fra 16 e 23 specie,per un numero complessivo di esemplari variabile fra47 e 91. Fanno eccezione a questo andamento i cam-pioni 39, molto ricco a l ivello di specie (23) ma conpochi esemplari (28) e, all 'opposto, i campioni 3, 25a $ in cui sono presenti molti esemplari (54-65)appartenenti ad un ridotto numero di specie (9-t+1 .Molto poveri sono infine il campione 36 con 3 speciee 5 esefplari nonchd i campioni 30 e 34 con un'uni-ca specie e un solo esemplare.

Dal confronto delle associazioni riscontrate (Thb. I )b possibile individuare tre raggruppamenti di campioni.-

I l primo gruppo comprende i campioni della partebasale della sezione da cui provengono i primi 10campioni contenenti ostracofaune (l-22). Lassocia-zion-e e sensibilmente diversificata annoverando ben54 specie di cui sol o 9, perb, sono frequenti e abbon-danti. Si tratta di: Bythicypris obtusati, Henryhoutellasarsii profund,a, ni;rdofpilata profunda, Cytherellagibba,- considerate autoctone, e di Pontocythere tur-\ida, Aurila gr. conuexa, Aurila gr. Punctata,Grapyocythere- hsuipta e Urocyt!.ereis fauosa.considera-te spla zzate. Interessante sotiolinear-e, inoltre, la pre-senia, sebbene sporadica, di Rugieria tenaptera Pal-pebralis, Ruggieriella decemcostata, Krithe Praetexte,Argilloecia robusta, Qrosibuntonia seguenziana eXeitoleberis pasta tutte considerate in posto.

Il gruppo intermedio e dato da 3 soli campionicon ostracofaune (24-28), tutti prelevati nella parteintermedia della sezione. Lass ociazione b molto menodiversificata e comprende complessivamente 30 spe-cie. Le specie piil abbondanti, tutte considerate spiaz-zate, sono : Heterocytltereis albomaculata, Pontocyt/tereturbida, Aurila g, con?)exa, Aurila gr. puictata,Loxoconcha rhomboidea e Xestoleberis toil*inis; fra lespecie meno comuni, sono da segnalare: Krithe doli-ihodtira, Argilloecia acumina/a, Paijenborchellamalayensis tyilbrla ed Henryhowella saisii profunda,considerate in posto.

Nel terzo gruppo, dato da 12 campioni contenen-ti ostracofr"ti. Q:0-43), tutti provenienti dalla partealta della sezione, infine, le associazioni mostrano unadiversi ficazione intermedia, comprendendo comples-sivamente 5l taxa determinati a livello specifico.Ivlolte sono le specie comuni ed abbondanti fra cuiParacytheridea gr. depressa, Tenedocythere Praua,Aurila gr. conuexA, A. gr. punctata, A. ltesperiae,Cythereila gibba, Carinirythereis whirci e Mutilusritiformis, considerate in posto e Urocythereis fauosa,Hiterocythereis albomaculita e Graptoiythere lncripta,considerate, invece, spiazzate. Subordinate sonoEchinocythereis laticarina, Aurila cimbaeformis,Sagmatogythye naPoliana, Celtia quadride.ntata, Costareymenti e Urocythereis labyrinthiia, quest'ultima con-siierata spiazzata. Infine Krithe. ifiqua. e Kroem-melbeinella coae, sebbene presenti rispettivamente inuno o due campioni, raggiungono domin anze abba-stanza elevate.

DISCUSSIONE

Le asso ciazioni ad ostracodi del primo gruppo dicampioni sono relativamente poco diversificate e ten-denzialmente povere in esemplari. Sono caratterizza-t€, inoltre, dalla presenza concomitante di stock dispecie appartenenti a paleoambienti diversi (Ttb. 2,Flg. 2).-ln particolare b molto ben rappresentato lostock delle qpecie a distribuzione batiale che, sebbenecon poche specie, raggiunge valori del l2-3lo/o.Comune e ben rappresentata b Henryhowella sarsiiprofunda, nota in ambienti batiali dell'area atlanto--.diterranea sia fossile (Monte S. Nicola: Aiello etal., 2000; Capo Rossello: Barra et dl., 1998; CapoMilazzo: Sciuto, 2003) che vivente (.f. Bonaduce etal., 1999). Meno frequente ma piir abbondante iBythocypris obtusata segnalata a 300 metri nel Golfodi Napoli (Bonaduce & Pugliese, 1979) e, piit ingenerale, nella regione atlanto-mediterranea tra 600 eieeg metri (Bon"aduce et al., 1983). Anche le segna-lazioni fossili di questa specie si riferiscono a sedi-menti batiali (Mar Tirreno: Colalongo et al., 1988,1990; Le Castella: Colaloogo, 1965; Capo Milazzo:Sciuto,2003; Vrica: Colalongo & Pasini , 1980). Conbuone domin anze b presenteinche Bairdoppilata Pro-funda, specie fossile rinvenuta nei

"Thubi" di Monte

S. Nicola (Aiello et dl., 2000) e di Capo Rossello(Aiello & Barra, 2001) nonchd a Capo Milazzo(Sciuto , 2003). Sebbene presenti in un solo campio-re , infine, sono paleoecologicamente interessantianche Rugieriella decemcostnta, Presente alla Vrica(Colalongo 6{ Pasini , 1980) e a Monte S. Nicola(Aiello et al., 2001) e segnalata vivente a profondit) di1245 metr i in At lant ico e di 2613 metr i inMediterraneo (Bonaduce et al., 1983) e Ruggieriatetraptera palpebralis rinvenuta fra I'altro a Monte S.Nicola (Aiello et al., 2000).

Di significato affine b anche il gruppo delle speciea distribuzione circalitorale profondo-batiale, presen-

Page 7: della Societn Paleontologic a Italiana

272 F. SCIUTO,/4. ROSSO, S. TORRISI

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273OSTMCOFAUNA PLIOCENICI4, DI CENTURIPE

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274

Fig.3 - 1) Cytherella gibba Aiello, Barra, Bonaduce & Russo, 1996. Valva sinistra in nornBarri & Bonaduce,2000. Valva destra in norma laterale.3) Bythocypris obnuam (SaRuggierin tetraptera pnlpebralis Ruggieri, 1960. Valva destra in-normi laterale. 5) Krrdestra in norma laterale. [ ,a barra corr isponde a 100prm.

F: SCIUTO, A. RO.'SO, S. TORRISI

te sporadicamente e con percentuali sempre inferiorial Ilo/o. Esso b rappresentato dalle specie: Parakrithedimorpha,, segnalata in Mediterraneo occidentale tra604 ; 2676 metr i (Bonaduce et al . , 1983) e solo inAdriatico a partire dai 70 metri (Bonaduce et al.,197 5); Argilloecia robusta, apPartenente al

"deep

water assemblage" di Bonaduce et al. (197 5) e segna-lata al di sotto dei 100 metr i (Montenegro et dl . ,l99B); Krithe Praetexta, nota fra 50 e 500 metri neiMari del NordE,uropa (Athersuch et al., l9B9)., tra 30e 200 metri in Adriatico (Breman, 1978) e,, pitt ingenerale a profondit) maggiori di 50-60 metr i inMediterraneo (Montenegro et al . , l99B); nonchdCytherella aluearium,, segnalata nel Tirre no da l38 a1387 merri (Puri er al., 1969), nello Jonio al di sottodi 105 metr i (Sciuto & Rosso , 2002) ed in Adriat icofino ad oltre 1000 metri (Breman, 1978). K, praetex-td, Parahrithe acuta, P. dimorpha ed HenryhowellaasperrimA sono segnalate anche in sedimenti epibatia-l i -del Pl iocene (Capo Rossel lo : Aie l lo & Barra,200 l ;M.te S. Nicola: Aiel lo et al . . , 2000).

Agli stock citati si aggiungono taxa a distribuzioneinfra-circalitorale (rappresentati prevalentemente daAurila gr. conuexA, A..gr. PunctntA e, tP:.?,4icamente,specie appartenenti al generi Callistocytltere,[-lrocytheriii, Carinocythereis, Loxoconcha) e, addirittu-rr, rp.cie di significaio infralitorale com e Grqptorytherehti,tripta, Uiocythereis fauosa, U. labyriirhicA,Poniocythere tuibida e Kioemmelbeinella toit, Questidue giuppi insieme raggiungono percentuali conside-revoli (Tab. Z; Fig. 2) anche nei campioni basali.

La rimanente quota dell 'associazione b data dallostock.di fpecie. senza signifi:tt9 preciso che in talunicampioni.raggiunge valori del 50o/o circa. Potrebberonentrare ln questo stock le specie Krithe iniqua, K.perno.ides, K.

^perpulchra.to.tchd CythylQ gibba e C.

russot presenti n.l Pliocene di Monte S. Nicola (Aielloet al . , 2000).

Queste associazioni possono, pertanto, essereinterpretate come derivanti da originari popolamentibatiali fortemente contaminati da apporti provenien-t i da b io top i p iu super f i c ia l i , s ia de l p iano

Campion i 1 2 3 5 11 16 17 18 21 22 24 25 28 30 31 32 33 3

Stock

ln f ra l i to ra l i 8 3 ,2 6 ,2 16 ,7 20 4 ,3 15 ,8 21 ,1 8 ,7 7 ,1 5 ,9 16 ,7 1 1 ,1 0 8 ,3 3

ln f ra -c i rca l i to ra l i 28 11 ,1 53 ,9 61 ,1 50 38 ,3 84 ,2 78 ,9 87 21 ,4 67 ,1 81 ,5 72 ,2 100 66 ,7 3

C i r c a l i t . p r o f . - b a t i a l i o 6 , 3 3 , 1 0 0 4 , 3 0 0 4 , 3 2 1 , 4 8 , 2 1 , 8 0 0 0

Bat ia l i i2 31,7 20 16.7 25 25,5 0 0 0 21,4 2,4 0 5,6 0 0

S . s . p 5 2 4 6 1 5 , 4 0 0 2 7 ] 0 0 0 2 8 , 6 1 3 , 0 0 5 , 6 0 2 5

- l r rb. 2 - Disrr ibr . rz ione percentuale degl i s tock paleoamlr iental i nel la sezione di Centur ipe.

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Circalitorale che di quello Infralitorale. A questo pro-posito b da sottolineare come le specie appartenenti aguesti. stock,,p.tr.se rappresentate.da esemplari a dif-ferenti stadi di sviluppo ontogenetico, presentino pre-valentemente carapaci con le valve in connessioneanatomica. Questi ultimi possono essere facilmenteaddizionati alle associazioni profonde in quanto selet-tivamente presi in carico e trasportati rispetto allevalve disarticolate della medesima specie e delle stessedimensioni per le quali b necess aria una corrente divelocitl doppia, come dimostrato da esperimenti dilaboratorio (Kontr ovirz, 197 5) .

La relativa esiguit)., almeno in taluni campioni,della domin anza"degli stock di specie ad aFfinitlbatiale rispetto alla componente di provenienza piitsuperficiale potrebbe derivare dalla normale rarefazio-ne di esemplari che si riscontra nei popolamentiprofondi (Benson, 197 5) ulteriormente amplificatadall'effetto di diluizione causato dalla grande quantit)di apporti alloctoni di significato piir superficiale.

La def inizione del la paleobatimetr ia r isultaalquanto difficoltosa poichd la distribuzione dellediverse specie copre ranges batimetrici relativamenteampi. Tenuto, comungue, conto della concomitantepresenza di Bythocypris e Krithe attualmente riscon-trata oltre i 250 metri di profonditl in Mediterraneo(van Harten, 1986) e del l imite superiore di distribu-zione di Bythocypris obtusata da un canto, nonchbdella distri6uzione di Krithe praetexta, frnora non rin-venuta a profonditl superiore ai 500 metri dall'altro,si pub definire un paleoambiente situato nella partealta dell'epibatiale, a profondit) quasi sicuramentenon inferiori ai 300 metri e non eccedenti i 500metri.

Nelle associazioni del secondo gruppo di campio-ni (T"b. 2; Fig. 2) si assiste ad una forte riduzionedelle forme francamente batiali e di quelle a distribu-zione circalitorale profondo-batiale che raggiungonoal massimo valori dell'8o/o, in un solo campione. Glistock delle specie a distribuzione infra-circalitorale einfralitorale, invece, hanno valori molto elevati checomplessivamente oscillano tra il tra 11 73 o/o ed il 98o/o. Relativamente abbondanti (5-t 3o/o) rimangono lespecie senza significato preciso.

Lo stock batiale b rappresentato solamente daBythocypris obtusata e da Krithe dolichodeira, quest'ul-tima segnalata in Adriatico tra 243 e 1200 metri e ingenerale nel Mediterraneo occidentale va 585 e 2798ilretri (cf. Coles et al., L994).

Lo stock circalitorale profondo-batiale, anch'essocon dominanze relativamente basse, inferiori all'8o/o,e dato da Argilloecia acuminatA, conosciuta daprofondit) maggiori di 50- 100 metri (cf. Montenegroet al., 1998) .-d" Paijenborchella malaiensis cymbila.

Questo taxon, diffuso nell'area mediterranea dalPliocene ad oggi (Colalongo & Pasini, 1980), potreb-be rappresentare un morfotjRo. superficiale d.ella .rpe-cle nomlnale, prettamente batiale, con distribuzionebatimetrica fra i 100 ed i 400 metri, in analogia a

OSTRACOFAUNA PLIOCENICA DI CENTURIPE 275

popolazioni molto simili r iscontrate nei mari dellaCina (Keij , 1966). Dr interpretare restano le sporadi-che segnal azionr in sedimenti di significato piLprofondo (Aiello et al., 2000). A questo stock potreb-bero anche essere riferite alcune specie fossili cono-sc iute da paleopopolament i profondi comeCytheropteron pseudoalatum e C. scalprum (Colalongo& Pasini , 1980; Aiel lo et al . , 1996,2000).

E itrt.ressante, infine, segnalare anche la pres enza,nello stock infra-circalitorale, delle specie Loxoconcltarhomboidea e Paracytheridea depressa la cui distribu-zione conosciuta si spinge fino a circa 125 metri nelMediterraneo attuale (Montenegro et al., 1998).

Le associazioni del secondo gruppo sono per certiaspetti simili a quelle del primo ma ca ratterizzarc dauna drastica riduzione, sia in diversificazione che indomin anza, delle specie ad affinit) batiale, peraltrorappresentate solamente da taxa la cui distribuzioneslitta verso batimetrie inferiori cominciando verso i240-300 metri di profonditl o addirittura verso i 100metri. E', pertanto, ragionevole ipotizzare una ridu-zione della batimetria e le associazioni riscontratepotrebbero essere interpretate come derivanti da ori-g.inari paleop,op"lp:nti vissuti forse in fondali situa-u ancora nell 'epibatiale superiore ma in prossimit)del bordo esterno della piattaforma. Il sensibile incre-mento dello stock di specie a distribuzione infra-cir-calitorale, in cui per di piit raggiungono notevoleabbon danza alcune specie tendenzialmente profondeche si spingono ben oltre i 100 metri, potrebbe cor-roborare I'ipotesi di una sedime ntazione avvenuta inun ambiente di transizione. E da notare, comunque,come il rapporto fra carapaci integri e valve disartico-late degli esemplari appartenenti a questi stock restimediamente elevato deponendo per un probabile tra-sporto. Oltre che dalla normale rarefazione dellefaune in ambienti prossimi al l imite di distribuzione,I'esiguit) delle specie batiali potrebbe derivare sopra-tutto dall'estrema diluizione causata dalla forte conta-mrnazione di elementi alloctoni apportati dai biotopipii l superficiali.

Nelle associazioni del terzo grvppo la ricchezza inspecie ed esgmplarj .e tendenzialmente maggiore conl'eccezione di qualche livello a faune estremamenterarefatte. Gli stock (lrb. 2; Fig. 2) delle specie adistribuzione batiale e circalitorale profondo-batialescompaiono del tutto mentre prevalgono gli stockdelle specie infra-circalitorali e, subordinatamente, diquelle tipicamente infralitorali, con valori di domi-nanza complessivi variabili dal 75o/o ad oltre il 97o/o.Non sono presenti specie esclusivamente circalitorali.

Ben rappresentati sono alcuni taxa a distribuzioneinfralitorale fra cui Urocythereis fauosA, Heterocythereisalbomaculata, Graptocythere hscripta (Montenegro etal., 1998; Aranki, 1987) e Kroemmelbeinella coae(Mostafawi , 1983; 1986).

Molto piil interessante e perb la presenza di taxadello stock infra-circalitorale. Fra le specie piir fre-quenti e abbondanti, diverse hanno distribuzione che

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)76 E SCIUTO, A. ROSSO, S. TORRISI

si spinge in profonditl f in verso i 100- 125 metricome Aurila gr. conuext, Carinocythereis uthitei,Echinocythereis laticarina, Loxoconcba rhomboidea,Parrttytheridea depressa, Sagmatocytltere napoliana,Xestoleberis communis (Montenegro et dl., 1 998), ePontocythere nrbida (Bonaduce /t al., 1975). Ad essesi aggiungono anche altre specie, relativamente menocom uni, Ia cui distr ibuzione appare l imitata inprofondit) verso i 70-80 metri, fra cui Tenedocythereprrtutt, accompagnate nei campioni della parte piil altaclella sezione (dal campione 39) anche da Aurilaspe_yeri, Celtia quadridentAtA, Costa batei e Loxoconcltaturnida (Bonaduce et al., 1975; Montenegro et al.,r ee8).

Il rapporto fra esemplari integri e valve disartico-late calcolato per le specie di questi stock in questicampioni si riduce notevolmente, arrivando a valoridello 0,,3-0,4o/o contro lo 0,5-0,60/o dei campioni delprimo e del secondo gruppo. La presenza di carapacia valve articolate insieme a valve disarticolate, semprecon prevalenza di queste ultime, pub essere conside-rata corne un indizio di autoctonia delle diversepopolazioni succedutesi nel paleobiotopo. Questastnlt tura r:afonomica, unitamente al la completascomparsa delle specie batiali ed anche di quelle adistribuzione molto ampia (circalitorale profondo-batiale) .d alla fortissima domin anza delle speciedello stock infra-circalitorale, pub fare ipotizzare perquesti livelli un'ulteriore riduzione della paleoprofon-ditl di sedimentazione. La deposizione b presumibil-nrente awenuta in corrisponden za della parte esternadella piattafbrma come indicato dalle associazioni adostracodi complessivamente r i fer ibi l i ad unCircalitorale inferiore, in parte contaminate ancora

4. ..pporti piil superficiali oramai ristretti alle. specietipicamente infralitorali, talune delle quali l imitatealla trancia batimetrica piil superficiale di 20-30metri. La comparsa, dal campione 39, di ulteriori spe-cie la cui distribuzione b l imitata in profondit) versoi ;/0-80 metri potrebbe essere un ulteriore indizio diridr-rzione della batimetria con profondit) progressi-varnente minori verso I'alto. Questa tesi sarebbe sup-portata anche dalla presenza nei campioni piil altidella serie (41 e 43) di Kroemmelbeinella cone consi-derata specie di acque basse (Mostafawi, 1983; I 986).

Fanno eccezione due campioni (36 e 37) confhune estremamenre rarefatte ;d elevata percentualedi specie .senza significato preciso in cui si verifica unanotevole riduzione degli stock infralitorale e infra-cir-calitorale, che presentano complessivamenre valoricJel 40 e 55o/o. In questi campioni, inoltre, b stataosservata la presen za, con domin anze significative, dispecle quali

'Cytherella gibba, Krithe infiua e K. per-

pulchra. Si traita di speZie fossili, rurre conosciutt dasedimenti batiali: come i trubi di Monte S. Nicola edi Capo Rossello (cf, Barra et al., 1998 e Aiell o et al.,2000). Le associazioni riscontrate i. quesri due cam-pioni, i cui sedimenti presenrano fra i 'altro una gra-nul,rnretria sabbiosa pitr grossolana, potrebbero essere

interpretate come derivanti dal rimaneggiamentoall'interno dello stesso bacino deposizionale- di asso-ciazioni provenienti da sedimenti lievemente piilantichi e iii significato piir profondo, sollevati ed efosiprobabilmente a causa di una tettonica sinsedimenra-ria che interessava periodicamente I'area. Ulterioritestimonianze di scivolamenti e frane sottomarinesono peraltro presenti lungo tutta la sezione, caratre-rizzata dalla presen za di livelli a granulometria gros-solana con pissaggi nemi alla basJ, su sedimenti-ten-denzialmente pelitici e solitamente sterili o conrenen-ti ostracofaune molto povere con esclusiva pres enza difaune spiazzate, anche nella parte bassa deila sezione.

CONS I DERAZIONI B I OSTRATI GRAFICHE

Lattribuzione biostratigrafica d alquanto comples-sa e non pub essere dettagliata a causa della raritl deimarker e della scarsa documentazione di tipo strati-grafico per molti dei ta>€ presenti. Seppure con talilimitazioni e comungue, da citare la presenza, gil apartire. dal .cq1npione. l, { Cytlte_rylk Stllq sflecieconoscrura dallabase della ZoniMPl 3 J Pleistocene(Aiello et Al., 2000). L" presen za di questo taxon con-sente di riferire la base della sezione ad un'etl nonantecedente la Zona MPI 3. Un altro dato significati-vo b la pres enza, nel cam pione 24 (a 123 metri dallabase), di specie note a partire dall'inizio della ZonaMPI 4 quai i Parakrithe Vimorpha, Cytheropteron scal-prum e C. pseudoalatum che porterebbe " ri.otroscerela Zona MPI 4 a partire da questo campione. La pre-senza di Krithe pirpulchra dal campione 16 (lO metridalla base) potrebbe aggiungere ult.riori inform azio-ni. Questa specie, infatti, sebbene sia stata riscontrarasoltanto nella sezione di M.te S. Nicola (Gela) esegnalata dalla fine della Zona MPI 4 al Pleistocene(Abate et dl., 1993). Se questa distribuzione fosseconfermata, si potrebbe ipotizzare la presenza dellaparre finale delli Zona MPI 4 giiL dal cimpione 16.

La parte alta della sezione contiene ancora osrra-cofaun^e compatibili con la deposizione durante ilPliocene Medio. Il rop, infine, (campione 43 a 320metri dalla base)

- registra la comparsa di

Kroemmelbeinelk coae specie ancora vivent-e e segna-lata nell'area orientale d6l Mediterraneo sempre a par-tire dal Pliocene Superiore (Mostafawi, 1983) . L; suapresenza, percanto, consentirebbe di ipotizzare il pas-saggio al Pliocene Superiore verso li sommit) dellasezione.

I risultati ottenuti con eli ostracodi sembrerebbe-ro non discostarsi da q,.t.Tli desumibili artraverso iforaminiferi studiati da'Di Grande et Al. (1976) inuna sezione limitrofa a quella attuale. Gli Autoriinfatti segnalano la Zona a G. puncticulata in unintervallo" corrispondente stratimetricamente con iprimi 23 metri della sezione in esame e G. bononien-sis negli oltre 200 metri successivi. Reinterpretandoquesti dati alla luce del nuovo schema biostritigraficoproposto da Cita et Al. (1996), i livelli basalT della

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nostra sezione possono essere ascritti, con buonaapprossimazione, all'intervallo MPI 3-MPl 4a, dun-que.alla parte alta del Pliocene Inferiore. I livelli suc-cessivi, corrispondenti a quelli in cui viene segnalataG. bononiensis, invece, corrisponderebbero al PlioceneMedio e, piil dettagliatamente, all'intervallo parte altadella Zoia MPI 4b - Zona MPI 5a. Cib consentireb-be di confermare la comparsa di K. perpulchra nelPliocene Medio ed in particolare, nella parte termina-le della Zona MPI 4.

Sempre secondo Di Grande et al. (197 6) ilPliocene Superiore non e documentabile nella lorosezione a causa dell'assenza di marker significativi, magli stessi Autori e successivamente Lentini (1982) nonEscludono che, sulla base di consid erazioni stratime-triche, almeno i livelli piil alti della serie, possanoessere riferiti al Pliocene Superiore. Considerato, inol-tre, che G. bononiensis b segnalata fino alla fine dellaZonaMPl 5a (Cita et dl., 1996), e che la specie vienerinvenuta da Di Grand e et Al. (I97 6) per uno spesso-re di almeno 200 metri e, dubitativamente, ancorapiil in alto, non b del tutto improbabile che i livelli"tti della sezione possano essere efFettivamente riferitial Pliocene Superiore.

Solo ulteriori e piil approfondite analisi stratigra-fiche integrate, che esulano dalla tematica principaledel presente lavoro, potranno contribuire ad unamigliore conoscenza del Pliocene Superiore nell'areadi Centuripe.

CONCLUSIONI

"\Xhen there is downslope contamination, there

must be a cause for the transport" (van Harten, 1986).La successione studiata comprende quasi per inte-

ro una serie terrigena prevalentemente fangosa allabase e sabbiosa fine alla sommit), in cui si intercala-no livelli sabbiosi grossolani piil o meno cementati, acomponente organogena localmente abbondante.

Linterpretazione paleoecologica e la ricostruzionedell'evoluzione dei paleoambienti in cui successionisedimentarie di questo tipo si sono deposte non b age-vole. Va solitamente tenuto conto, infatti, del genera-le elevato tasso di sedimentazione, causato da un sol-levamento delle aree emerse contigue ed associato aduna tettonica attiva sindeposizionale documentataper l'area da Torrisi (2002) che condizionano forte-mente la oossibilitl di coloni zzazione dei fondalinonchb la

^composizione e la struttura dei popola-

menti (cf Di Geronimo & Robba, 1989). I l continuoapporto sedimentario, inoltre, influisce anche a livel-lo tafonomico diluendo i resti organogeni autoctonipassibili di entrare nel record fossile. (Jn'ulteriore

complicazione b rappresentata dalla possibilit) diaddizionamenti di vario tipo che vanno dai semplicispiazzamenti di resti scheletrici di oreanismi coevi vis-suti in habitats limitrofi e/o piil r.tpJ.ficiali, presi sin-golarmente in carico dalle correnti : trasportati pe1sospensione elo per rotolamento al fondo o spostati

OSTRACOFAUNA PLIOCENICA DI CENTURIPE 277

in massa con i sedimenti nei quali si erano deposti aformare slumpings o veri e propri livelli torbiditicifino ai rimaneggiamenti di resti ormai fossilizzati dasedimenti oiir antichi.

Nonostinte le problematiche esposte, I 'esame didettaglio di composizione e struttura dei paleopopo-lamenti ad ostracodi presenti lungo la sezione diCenturipe e delle loro caratteristiche tafonorniche haconsentito di risalire ai paleoambienti deposizionali edi avanzare ipotesi sull'evoluzione del paleobacino.

In base alle caratteristiche delle associazioni adostracodi e, infatti, possibile individuare tre interval-li. Il primo basale, potente ll2 metri, b caratterrzzatodalla prevalenza di livelli pelitici con associazioni adostracodi ricche di specie batiali o circalitorali profon-do-batiali con prevale nza di forme epibatiali e termo-sferiche e con assenza di specie di habitat marcata-mente profondo (come la psicrosferi ca Agrenocytlterepliocenica, segnalata nei sottostanti

"Ti"ubi") che con-

r.trtono di -ipotiz

zare un ambiente deposizionalesituato nella scarpata superiore, ̂ .o1 paleoprofondit)comprese approssimativamente fra 300 e 500 metri.Le ostracofaune della parte mediana della sezione,spessa 60 metri e ancora caratterizzata dalla prevalen-za.di peliti, ,potrgbb.ero essersi deposte a. profondit)minori per la riduzione delle specie esclusivamentebatiali e la presenza di specie del circalitorale-batiale ilcui l imite superiore di distribuzione si situa poco oltrei l cent inaio di metr i . Gl i ul t imi 150 metr i sommital i ,infine, prevalentemente dati da sabbie e arenarie econ pii l sotti l i intercalazioni polit iche contengonoostracofaune di ambienti circalitorali profondi allabase cui si aggiungono, procedendo verso I'alto, spe-cie sempre pii l superficiali che consentono di ipotiz-zare profondit) di 70-80 metri a circa 50 metri dallachiusura della sezione.

Procedendo lungo la sezione, quindi, b possibileosservare una contlnua riduzione della profondit)con deposizione di spessori complessivi di sedimentopressochd corrispondenti ad un progressivo colma-mento del paleobacino senza evidenza di processiimportanti di subsid enza o sollevamento, fino.3 r1g-giungere probabilmenl: profonditi riferibili agli oriz-zonti superiori del Circalitorale o al l imite Infra-Circalitorale, in corrispond enza del top.

Evidenze di spiazzamenti, contaminazioni, tra-sporti in massa e rimaneggiamenti, perb, sono evi-denti lungo tutta la sezione. A varie altezze sono pre-senti livelli sabbiosi anche grossolani caratte rizzari al[abase da un contatto netto solitamente su l ivell i pelit i-ci, e spesso da gradazione diretta e che sfumano versol'alto a l imi. I campioni provenienti da tali l ivell i ,spesso completamente privi di^ostracofaune o conassoclazronr estremamente rarefatte, talora date d,rsingole specie di ambienti molto superficiali (piat-taforma interna e/o media) rappresentano sicuramen-te degli scivolamenti gravitativi e sono maggiormenteabbondanti e piir facilmente individuabil i nella partebassa e intermedia.

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278

Tutti i campioni analizzati, e soprattutto quelli dellaparte basale, iholtre, sono caratte rizzari dalla commi-stione di gruppi di ostracodi tipici di ambienti diffe-renti. Oltre a stock di specie che possono essere consi-derate in posto sono pt.i.tti anche stock alloctoni p.ro-venlenu sla da ambienti circalitorali che infralitorali inbasso e solamente dall'Infralitorale in alto. Spesso lacontaminazione faunistica b tale che le dominanze rela-tive agli .stock. spiazzati sono confrontabili o addirittu-ra magglon di quelle degli stock in posto, condizione,quest'ilItima risiontrata inche da uan Harten (1986) ins-edimenti marnosi pliocenici di Maiorca.

Uaddizionamento continuo pub essere eviden zia-to anche mediante l'esame di alcuni caratteri tafono-mici. ii itrteressante notare, infatti come gli esempla-ri appartenenti alle specie batiali o circalitorali-batia-li, oltre che da alcune valve disarticolate corrispon-denti alle ultime mute, siano rappresentate prevalen-temente da carapaci integri. Cib consente di ipotizza-re un rapido seppell imento in posto in un ambiente atasso di-sedimentazione elevato dal momento che levalve,. 4opo la morte ,*gti esemplari,, tendono adaprirsi in poche _ore (Guernet & Lethiers, I 989).C"r"tteristithe tafonomiche simili sono state riscon-trate anche da Pokorny (1964) ed Oertli (I97l) perassociazioni di livelli pelitici depositati in bacini dista-li a sedime ntazione estremamente rapida. Il veloceaccumulo di sedimenti e la loro successiva comPatta-zione, inoltre, ha probabilmente causato, nei l ivell ipiil bassi della sezibne, la compressione laterale e laparziale frattur azione selettivamente riscont rata Perbsemplari integri di Byth.y.tyP,fit g Krithe i cui carapacisono estremamente sottl l l e l lscl.

La presenza, nelle associazioni studiate, anche perle speCie spiazzate di carapaci integri ed in buonostato di .o.r., vazion "..r.to alle ,r"alve disarticolatepqo essere messa in relazione con I'intensit) idrodina-mrca regnante negli ambienti di provenienza {egliapporti.'-lenut9, irigltre, conto delli quasi immediataseparazrone delle valve alla morte, b ragionevole sup-porre p€r le forme spiazzate un trasP.o rto

,in uiuo o

immediatamente post-mortem, seguito da raPidadeposi zione e seppellimento. AnchE la generale^ esi-guit? delle forme giovanili, sia per eli esemplari dellespecle autoctone che alloctott., potfrbb. .tt.t. causa-ti dalla loro eliminazione seletfiva a causa delle cor-renti. Lallontanamento selettivo b maggiormente evi-dente per i livelli intermedi e sommitali della sezionementre sembrerebbe interessare solo i primi stadiontogenetici nei livelli basali, deposti in paleobiotopipiil profondi e calmi. In queste associazioni, inoltre,assieme alle forme maturi e immature delle specieautoctone (soprattutto Bythocypris) sono presentianche, e talora in quantitl significative, immaturi dialcune specie alloctone com e Auril( tpp.presi in cari-co in ambienti pitt superficiali e deposti qui insiemeai carapaci integri, a causa della riduzione di comPe-tenza della coriente. Mentre per gli ostracodi e P_erparte dei foraminiferi il trasporto-b awenuto prefe-

E SCIUTO, A. RO.'SO, S. TORRIST

renzialmente o selettivamente in sospension€, 2 causadella loro taglia e morfologia, b ragionevole suPPoffeun trasporto per rotolamento o in massa-Per moltiforaminiferi (fra cui gli esemplari di ElPhidium) e Perle macrofaune sicuramente dopo una prolungata ela-borazione al fondo in ambienti superficiali, cometestimoniato dalla loro forte frammentazione e abra-sione.

Tutte queste osserv azioni concorrono alla defini-zione di un paleoambiente deposizionale situato nel-l'ambito del margine di un bacino evolvente dall'epi-batiale superiore, in corrispondenza della Parte altadella scarpata continentale, verso batimetrie Progres-sivamente inferiori fino alla piattaforma intermedia,al limite Infra-Circalitorale. I generahzzati fenomenidi risedimentazione e di spiazzamento e le caratteri-stiche tafonomiche consentono di ipotizzare deipaleofondali acclivi lungo cui si verific ava il trasportosingolo in sospensione, E in massa di resti scheletrici esedimenti, presumibilmente innescato da una persi-stente attivit) tettonica.

RINGRAZIAMENTI

Gli aurori ring raziano il Prof. Nevio Pugliese (Universith diTiiesre), il Prof. Antonio Russo (Universit) di Modena) ed il Prof.

Iralo Di Geronimo (Universit) di Catania) pet i consigl i e la let-

rura critica del manoscritto nonchi il Prof. Stefano Catalano(Universit) di Catania) p.r le proficue discussioni sull 'evoluzione

geologica dell'area. Un ringrazramento particolare va, infine, alla

Dott.-Rossana Zuccarello per la valida collaborazione.Nell'ambito del presente lavoro Salvatore Torrisi B responla-

bile dei dati geologici e strutturali, Francesco Sciuto dei dati rela-

tivi alla sistematica ed all'interpretazione paleoecologica degli

ostracodi, Antonierta Rosso dell'interpretazione dei dati tafono-

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di dottorato inedita): l-178.

(manoscrino riceauto il I aprile 2003accettato il 5 giugno 2003)

Francesco SctutoAntonietta Rosso

Dipartimento di Scienze GeolosicheSe'2. di Oceanologia e Paleoecologia

Universith degli Studi di CataniaCorso Italia 55,-95129 Carania, Italy

Salvatore TonRIsl

Dipartimento di Scienze Geologiche^ Sez. di Geologia e Geofisici'

Universith degli"Studi di CataniaCorso Italia 55,- 95129 Catania, Italy