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AUTORI:Ketty Vaccaro, Fondazione CENSIS, IBDO FoundationLucio Corsaro, MEDI-PRAGMA, IBDO FoundationSalvatore Caputo, Diabete ItaliaSimona Frontoni, Alfonso Bellia IBDO Foundation/Università di Roma Tor VergataAntonio Nicolucci, Fondazione Mario Negri SUD
ABSTRACTI dati relativi alle ricerche su web e salute confermano che è in atto una vera rivoluzione culturale e socio-sanitaria che va governata. Con l’avvento delle nuo-ve tecnologie sembra potersi finalmente realizzare la tanto auspicata centralità del paziente all’interno del sistema. Da una parte, i cittadini sono sempre più in-formati proprio grazie alla rete che utilizzano per ot-tenere informazioni sulla propria salute, le patologie, i farmaci, le terapie ed i percorsi di cura; dall’altra, attraverso i social network, hanno l’opportunità di far sentire la propria voce, condividere esperienze, intera-gire in un’arena informale e diretta con i principali sta-keholder del sistema socio sanitario. Cambia il rappor-to medico-paziente che tende a strutturarsi come una relazione basata su informazione, consapevolezza e condivisione; cambia il rapporto tra cittadini e pubbli-ca amministrazione con lo sviluppo di nuove modalità di interazione e partecipazione, basate su trasparen-za ed efficienza; cambia la comunicazione dell’indu-
stria farmaceutica che attraverso i canali “social” ha l’opportunità di ascoltare il paziente, acquisire nuove informazioni, attivare campagne di disease awareness.
La medicina non poteva rimanere esclusa dalla rivo-luzione informatica che ha modificato così profonda-mente la nostra società: il rapporto medico-paziente è stato infatti riscritto proprio partendo dal fenomeno internet. Come afferma Salvino Leone: «Un elemento nuovo si è aggiunto al patto terapeutico: internet. E nulla oggi può più essere come prima nel rapporto tra medico e paziente». Vi è una data emblematica che segna il momento in cui la sanità entra in internet, ed è il 1993, anno in cui sono disponibili online sia l’archivio di Medline che Eric (Education Resource Information Center), mentre in Italia “Dica33”, il sito di informazioni sulla salute rivolto al grande pubblico, arriva l’anno dopo. Solo tre anni dopo, giornali come Repubblica arrivano sul web, a confermare come la comunicazione medica su web sia stata anticipatrice dei processi di comunica-zione digitale. È una vera rivoluzione culturale che coinvolge la sanità in pieno e che vede i pazienti frui-tori di una cultura medica indotta dal web. Da strumento di informazione di una avanguardia cul-turalmente più dotata di cittadini, abituata a un uso più ampio e generale della rete, nel tempo internet ha infatti assunto un ruolo sempre più rilevante nel pa-norama delle fonti utilizzate dagli italiani per saperne di più di salute e medicina, contribuendo anche ad un profondo cambiamento delle modalità di interazione fra medico e paziente.
DIABETE E WEB:unA RIVoLuzIonE DA REgoLAmEnTARE
01
ANNO
IV - SPECIALE 2014
una crescita documentata nelle recen-
ti ricerche del Censis sulla comunica-
zione sanitaria: a fronte della centrali-
tà che il medico di medicina generale
continua a mantenere come principa-
le fonte di informazione degli italiani
sulla salute, internet viene citato da
quote crescenti di italiani, nel 2010
dal 10,8%, mentre nel 2014 quasi 1
italiano su 5 indica il web come fon-
te dalla quale ha acquisto la maggior
parte delle cose che sa sulla salute.
Questa ultima ricerca conferma an-
che sotto altri profili che Internet si
configura come strumento strategico
in campo sanitario, con il 41,7% del
campione che afferma di utilizzare
internet per questioni sanitarie e con
un uso prevalente (citato dal 78% del
campione) relativo proprio alla ricerca
di informazioni su tematiche di salu-
te e su specifiche patologie. ma sono
maggioritarie anche le quote di italiani
che utilizzano internet per verificare o
approfondire le indicazioni del pro-
prio medico.
una ricerca realizzata dall’ordine dei
medici di napoli, nel 2012, evidenzia
che i pazienti che arrivano in uno stu-
dio medico “non avendo mai consul-
tato il web” sono davvero pochi, tra il
13,3% e l’11,8%.
Dall’altra parte una ricerca medi-
Pragma del 2013 condotta su 3200
medici, evidenzia che il 91% utilizza
abitudinariamente device informatici
(PC, tablet e smartphone); il 70% ac-
cede giornalmente a internet quando
si trova fuori casa; il 35% è iscritto ad
un social network e il 63% utilizza,
almeno settimanalmente, internet per
la pratica professionale; solo meno del
2% dei medici è privo di strumenti in-
formatici.
L’acquisizione in rete di informazioni
sul proprio stato di salute o sulla pro-
pria patologia non attesta ovviamente
una mancanza di fiducia del pazien-
te nei confronti del proprio medico,
quanto piuttosto una tendenza diffu-
sa a fruire in autonomia di informa-
zioni che possono essere gestite in
prima persona o condivise magari in
fase di visita. La possibilità di otte-
nere informazioni in pratica su tutto,
velocemente in qualsiasi luogo e ogni
momento, attingendo anche da fon-
ti autorevoli quali riviste scientifiche,
rende internet oggi uno tra i media
preferiti in tema di salute, contribuen-
do a spiegare l’incremento d’interes-
se e di utilizzo. Sul web infatti non si
cercano solo informazioni ma cresce
anche il numero di chi lo utilizza per
aspetti pratici (prenotare visite, esami,
comunicare tramite mail con il proprio
medico (25% circa) mentre il 18% di-
scute sui social network di episodi re-
lativi alla salute.
E, come i dati Censis evidenziano, gli
“healthnauti” in Italia, anche se nu-
mericamente ancora inferiori a quelli
americani o di altri paesi europei, più
avanzati dal punto divista digitale e
tecnologico, stanno crescendo.
In particolare, nell’ambito della ricer-
ca di informazioni su patologie speci-
fiche, IBDo Foundation, in collabora-
zione con medi-Pragma, ha condotto
a giugno 2014 uno studio con l’obiet-
tivo di comprendere quanto e come le
persone con diabete utilizzino la rete.
Sono stati intervistati sia i medici sia
direttamente le persone con diabete,
per avere i due rispettivi punti di vista.
Il campione, 536 persone con diabete
(utilizzatori di Internet) e 1600 medi-
ci che trattano persone con diabete
(diabetologi 10%, medici di medicina
generale 43%, endocrinologi 10%), è
stato reclutato attraverso un invito via
email nel quale si chiedeva di compi-
lare un questionario semi-strutturato
su una piattaforma on line.
In base ai dati raccolti, i medici dichia-
rano che, durante la visita, capita che
le persone riportino le informazioni
cercate e ottenute tramite internet
(spesso nel 18% dei casi/a volte nel
44%) (fig. 1).
Sono persone di una fascia di età tra i
trentacinque e i sessanta che nel 52%
dei casi hanno contratto il diabete da
poco tempo. L’opinione del medico
su questa tendenza è generalmente
positiva, anche se valuta sempre indi-
spensabile il supporto di un professio-
nista. Solo una minoranza di medici
ha espresso un’opinione negativa, ri-
tenendo che la ricerca autonoma di
informazioni possa creare solo confu-
sione.
02
ITALIAN HEALTH POLICY BRIEF
Figura 1. Frequenza con cui le perso-ne con diabete riportano al medico informazioni ottenute da internet
A VOLTE44%
SPESSO18%
RARAMENTE23%
ANNO IV - SPECIALE 2014
03
i trattamenti (54%), l’alimentazione e
lo stile di vita (50%) e l’autogestione
(27%) e confermano sostanzialmente
quelle riferite dai medici (fig. 2).
L’86% delle persone con diabete si
connette con una frequenza quasi
quotidiana, per un tempo medio di
circa 120 minuti. Sono prevalente-
mente persone con un’anzianità nella
patologia di oltre 20 anni, differente-
mente da quanto riportato dai medici
che descrivono un profilo utente di
diagnosi recente e quindi più incline a
raccogliere informazioni.
Durante la navigazione l’acquisizione
di informazioni da parte delle perso-
ne con diabete avviene per lo più da
fonti mediche considerate autorevoli
(39%). Interessanti i dati relativi all’in-
terazione con la community di riferi-
mento (19%) che viene consultata per
scambi di esperienze e opinioni. Ci si
rivolge anche alla stampa di settore
online per approfondire aspetti relativi
alla patologia (16%) (fig. 3).
Le domande ottengono quasi sempre
risposta; secondo l’esperienza riferita,
su 100 ricerche effettuate in 22 casi
non si scioglie il quesito che ha gene-
Come tipologia di informazione si trat-
ta per lo più di suggerimenti su com-
portamenti da adottare o opinioni su
aspetti specifici della patologia.
Le risposte delle persone con diabete
confermano sostanzialmente quelle
riferite dai medici. Per quanto riguar-
da gli argomenti ricercati si eviden-
zia un grande interesse nei confronti
delle attività dell’associazionismo,
dato che conferma il bisogno di inte-
razione con altre persone che vivono
la stessa condizione. Le altre aree te-
matiche riguardano più propriamente
Sempre secondo il medico, l’acqui-
sizione di informazioni spazia note-
volmente: la persona con diabete si
informa su quasi tutti gli aspetti della
patologia con una maggiore attenzio-
ne agli argomenti relativi all’alimen-
tazione (64%), ai prodotti per la cura
e la gestione della patologia (61%), ai
suggerimenti riguardo allo stile di vita
(46%) (fig. 2). L’indagine medi-Prag-
ma evidenzia che, sempre secondo il
medico, la persona con diabete mostra
interesse anche nei confronti dei devi-
ce e dell’associazionismo.
Figura 3. Acquisizione di informazio-ni durante la navigazione
Figura 2. Tipo di informazioni ricercate in rete
PERSONE CON DIABETEMEDICI
64%ALIMENTAZIONE
50%ALIMENTAZIONE
61%PRODOTTIPER LA CURA
54%PRODOTTIPER LA CURA
46%STILE DI VITA
50%STILE DI VITA
22%GLUCOMETRI
27%GLUCOMETRI
19%ATTIVITÀ DELLEASSOCIAZIONI
61%ATTIVITÀ DELLEASSOCIAZIONI
15%CURA DEL PIEDE
14%PENNE E AGHI
19%CURA DEL PIEDE
14%PENNE E AGHI
104
104
LETTURA DI INFO SCRITTE DA MEDICI
39%
INTERAZIONE DIRETTA CON ALTRE PERSONE CON DIABETE
19%
LETTURA DI INFO SCRITTE DAGIORNALISTI E OPINIONISTI
16%
LETTURA DI INFO SCRITTE DAALTRE PERSONE CON DIABETE
16%
rato la ricerca (fig.4). Dato che dimo-
stra la ricchezza e l’eterogeneità dei
dati presenti in rete.
Internet si configura quindi per questi
pazienti al secondo posto nella classifi-
ca degli influencer dopo il diabetologo
e prima di altre figure storiche di rife-
rimento, quale il farmacista e il medi-
co di medicina generale. (fig.5)
Altro aspetto interessante la dualità
medico-internet, binomio e paradigma
dell’educazione della persona con dia-
bete: medico imprescindibile e inter-
net a costante integrazione. L’uno non
più senza l’altro.
Tuttavia, l’utilizzo di internet è impor-
tante non solo per le persone con dia-
bete ma anche per i familiari; infatti
secondo lo studio DAWn2™,
i cui risultati sono stati pubblicati in
un numero passato di Italian Health
Policy Brief, che esplora le necessità
e i desideri delle persone con diabete,
in Italia il 27% dei familiari desidera
essere maggiormente coinvolto nella
cura del proprio caro, mentre il 31%
si sente frustrato per non conoscere il
modo migliore per aiutarlo (fig. 6).
Internet permette una più ampia dif-
fusione delle informazioni anche nei
confronti dei familiari e consente an-
che di raggiungerli più facilmente di
quanto avveniva in passato. Sotto que-
sto profilo, infatti, può rappresentare
anche un utilissimo supporto al team
diabetologico; basti pensare alle sue
potenzialità rispetto alle informazioni
utili rispetto alla scelta di adottare uno
stile di vita salutare condivisa dall’inte-
ro nucleo familiare o alla possibilità di
facilitare il riconoscimento dei sintomi
di una ipoglicemia notturna da parte
dei familiari.
La comunicazione via web deve esse-
re pensata e realizzata avendo come
punto di arrivo non solo la persona
con diabete, ma anche la sua rete di
prossimità.
In rete esiste una vasta offerta di siti
dedicati alla persona con diabete. nel-
la nostra analisi sono stati presi in con-
siderazione tre portali, i quali coprono
gli ambiti principali del diabete: pre-
venzione, diabete nell’adulto ed anzia-
no (tipo 2) e diabete infanto-giovanile
(tipo 1). L’autorevolezza dei portali
esaminati è garantita dal prestigio de-
gli autori, dal comitato scientifico e
dagli auspici di Diabete Italia.
L’analisi è stata condotta con google
Analytics e sono stati valutati il nume-
ro di accessi, gli utenti unici, le pagine
visitate oltre a dati più tecnici, come
gli accessi da tablet o smartphone. La
nostra analisi si è svolta in un finestra
temporale di due anni dal 2012 al
2014.
In tutti e tre i portali si è osservato un
aumento dei visitatori che accedono
da smartphone e tablet, incremento
particolarmente evidente nel portale
rivolto al diabete di tipo 1 che passa
rispettivamente dal 17% al 33% e dal
9% al 14% in un solo anno di osser-
vazione (fig. 7).
Il portale dedicato al diabete di tipo
2 è quello maggiormente visitato, ri-
specchiando così la maggiore diffusio-
ne della patologia.
Le parole chiave più ricercate sono
legate alla parola “glicemia”; “glicemia
alta”, “come abbassare la glicemia”,
etc. In seconda posizione troviamo la
parola “ipoglicemia”; “come riconosce-
re i sintomi”, “cosa fare”, “come preve-
nire gli eventi”.
gli effetti dell’ipoglicemia preoccupa-
no infatti in Italia il 64% delle persone
04
ITALIAN HEALTH POLICY BRIEF
Figura 4. Risultato della ricerca di informazioni su internet
Figura 5. Principale influencer della persona con diabete
Figura 6. Coinvolgimento dei familiari
PRINCIPALE MOTIVODI UTILIZZO DI
INTERNET PER IL
SU 100 RICERCHEEFFETTUATESUL DIABETE22 NON TROVANORISPOSTA
RICERCARE INFORMAZIONI
97%
DIABETOLOGO
INTERNET
FARMACISTA
MMG
AMICI E PARENTI
43%
22%
15%
13%
7%
IL 31% DEI FAMILIARIPROVA UN SENSO DI FRUSTRAZIONE PER NON SAPERE COME AIUTARE LA PERSONA CARA
IL 27% DEI FAMILIARIVORREBBE ESSERE PIÙ COINVOLTONELLE CURE DEL PROPRIO CARO
74% PC
17% SMARTPHONE
9% TABLET
2013DEVICES UTILIZZATI PER L’ACCESSO
2014DEVICES UTILIZZATI PER L’ACCESSO
53% PC
33% SMARTPHONE
14% TABLET
ANNO IV - SPECIALE 2014
05
zione delle non-communicable disease
(NCDs) fra cui il diabete. Com’è noto,
l’attività fisica regolare è associata ad
una vita più sana e più lunga. Le per-
sone fisicamente attive hanno meno ri-
schi di malattie cardiocircolatorie, alta
pressione, diabete, obesità. All’interno
di questo portale la parola chiave gli-
cemia, presente nei precedenti portali,
è rilegata nelle ultime posizioni. I visi-
tatori sono interessati a sport & diabe-
te, al numero dei passi da percorrere
al giorno, mettendo in evidenza come
la campagne di awareness condotte da
testimonial dello sport per combattere
la sedentarietà diano i loro frutti. Ele-
vato è il numero di download di itine-
rari che promuovono l’attività fisica e
uno stile di vita attivo negli ambienti
urbani.
Pertanto nelle politiche di prevenzione
delle malattie croniche e cura non è
più possibile prescindere da internet
come strumento di informazione ed
educazione della popolazione, purché
supportate dalla consulenza dello spe-
cialista di riferimento. non è solo un
dato di fatto, è una tendenza in pro-
gressivo aumento soprattutto nell’era
del web 2.0, dove si creano conoscen-
ze che vengono poi messe a disposi-
zione di tutti. ma chi garantisce la si-
curezza delle informazioni?
nel 1995 un gruppo di esperti mon-
diali di telemedicina (composto da
medici, ricercatori, esponenti dell’or-
ganizzazione mondiale della Sanità e
della national Library of medicine)
nell’ambito di una conferenza mon-
diale sull’uso di Internet a ginevra
ha fondato un’organizzazione, la He-
alth on net Foundation (Hon) con il
ruolo di stabilire alcune linee guida
con diabete (fig. 8).
Le persone con diabete di tipo 2 in
media possono avere un episodio di
ipoglicemia ogni 3 settimane ed un
episodio grave ogni 3 anni. Tale ap-
prensione trova riscontro sulle pagine
internet maggiormente lette, che par-
lano di come affrontare una ipoglice-
mia, della paura dell’ipoglicemia, della
dose di insulina e dell’ipoglicemia.
Il portale rivolto al diabete infanto-
giovanile è visitato prevalentemente
dai genitori di bambini con diabete di
tipo 1, la media di pagine visitate è la
più elevata e riflette la necessità di re-
perire informazioni sulla malattia e le
terapie da parte dei genitori.
In questo ambito, è possibile identifi-
care due tipi di visitatori: quello mi-
noritario, composto da coloro i quali
ricercano informazioni generali sul
diabete di tipo 1, le cause, la diagnosi,
le terapie, presumibilmente genitori
con bambini neo diagnosticati, e quel-
lo maggioritario, dove le parole chiave
più utilizzate sono glicemia, controllo
glicemico, glicemia e adolescenza. Fra
le altre parole chiave compare insuli-
na, terapia con insulina, somministra-
zione etc.
In questo ambito, merita attenzione
la ricerca sul tema “nuove terapie” o
“cure innovative per il trattamento del
diabete”. In linea con il precedente
portale, anche in questo caso compare
la parola ipoglicemia.
L’ipoglicemia è infatti un argomento
che desta particolare preoccupazione
nei genitori in quanto il 74% delle
ipoglicemia asintomatiche avvengono
durante la notte (fig. 9).
Il terzo portale preso in analisi è dedi-
cato all’attività motoria come preven-
Figura 7. Devices utilizzato per l’ac-cesso al portale dedicato al diabete di tipo 1
Figura 8. Ipoglicemia una delle princi-pali preoccupazioni dei familiari
Figura 9. Frequenza delle ipoglicemie
IL 64% DEI FAMILIARI
È PREOCCUPATO
PER IL RISCHIO DI
EPISODI IPOGLICEMICI
LE PERSONE
CON DIABETE
POSSONO AVERE
IPOGLICEMIE
ASINTOMATICHE12
DEGLI EPISODI
DI IPOGLICEMIA
ASINTOMATICA
SI VERIFICA
DI NOTTE
TIPO 1
TIPO 2
63%
74%
47%}
di autoregolamentazione dei siti di
carattere medico-sanitario, ma senza
imporre l’obbligatorietà della certifi-
cazione. uno strumento utile ma non
risolutivo.
Inoltre, si fa strada anche in Italia,
dopo l’esempio brasialiano del marco
Civil, la Carta dei diritti di internet,
proposta già a partire dal 2005 in oc-
casione del World Summit on Infor-
mation Society di Tunisi, con lo scopo
di «garantire la sicurezza e l’interope-
rabilità dei dati, combattere il digital
divide culturale ed economico e dare
nuovo impulso alla partecipazione de-
mocratica» come afferma l’AIFA. La
Commissione voluta dal Presidente
della Camera Boldrini, composta da
13 esperti e 10 parlamentari, ha mes-
so a punto la Carta dei diritti di In-
ternet, nella quale si vuole regolamen-
tare il diritto d’accesso all’educazione,
la net neutrality, la privacy e il dirit-
to all’oblio. L’esigenza nasce perché,
come afferma la Presidente Boldrini,
«l’idea di costituire una Commissione di
studio nasce dalla consapevolezza che
considerare internet uno dei vari media
è riduttivo e improprio. Internet è molto
di più: è una dimensione essenziale per
il presente e il futuro delle nostre società;
una dimensione diventata in poco tempo
un immenso spazio di libertà, di crescita,
di scambio e di conoscenza».
Conclusioni
Alla luce di quanto riportato in questo
contributo, diventa importante chie-
dersi chi sono oggi i web influencer e
come arrivare a governare un sistema
che può distogliere il paziente da un
corretto piano terapeutico che il me-
dico imposta.
ne deriva la grande utilità di un at-
tento monitoraggio, attraverso la cre-
azione di un osservatorio su WEB e
Diabete. Partendo dalla definizione
dei parametri da prendere in consi-
derazione, si potrebbe ottenere una
fotografia dei diversi siti che oggi pro-
pongono informazioni sulla patologia
diabetica.
Dall’analisi critica di questi dati po-
trebbe nascere l’identificazione dei
requisiti necessari per accreditare i
diversi siti. Questo consentirebbe alle
persone affette da diabete, ma anche
alla popolazione generale, la certezza
che i messaggi che la rete riversa sulle
persone con diabete e i loro familiari
sono validati della Comunità scientifi-
ca e delle Associazioni dei pazienti.
La scelta di creare e condividere un
sistema di certificazione dei contenuti
potrebbe infatti essere una proposta
interessante e autorevole, soprattutto
se alla sua realizzazione sono chiama-
te a partecipare le agenzie e i soggetti
di riferimento. L’esperienza dell’Hon
Code e della Fondazione che l’ha gene-
rato è sicuramente interessante, anche
se, laddove quel sistema di certifica-
zione è diventato condiviso (come in
Francia) grazie all’azione del ministero
della Salute, non ha nei fatti generato
un autentico cambiamento, dal mo-
mento che i siti “certificati” non sono
stati percepiti come più autorevoli
degli altri. Ciò significa che i “marchi
di qualità” devono essere creati, con-
divisi, ma poi anche ben comunicati,
altrimenti diventano inutili. E anche in
questo senso la funzione di una corret-
ta progettazione comunicativa diventa
essenziale.
06
ITALIAN HEALTH POLICY BRIEF
ANNO IV - SPECIALE 2014
07
BIBLIOgrAfIA
medi-Pragma, “Influenza di Internet sulla persona con diabete”, giugno 2014
medi-Pagma, “Digital, marketing e non personal promotion”, giugno 2013
CEnSIS “Quale futuro per il rapporto medico paziente nella nuova sanità?, ottobre 2012
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AIFA, Verso una Costituzione per internet: diritti e i doveri sul web. (http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/verso-una-costituzione-internet-diritti-e-doveri-sul-web) 12 novembre 2014)
Italian Health Policy Brief
Anno IV Speciale 2014
Direttore ResponsabileStefano Del missier
Direttore Editorialemarcello Portesi
Comitato degli esperti:
Pier Luigi CanonicoAchille CaputiClaudio CricelliCarlo FavarettiRenato Lauronello martiniAntonio nicolucciPatrizio PiacentiniAnnarosa RaccaWalter RicciardiFrancesco Rossimario SorrentinoFederico SpandonaroKetty VaccaroStefano Vella
Aut. Trib. milano 457/2012
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