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DIRETTIVA 2012/27/UE del 25 ottobre 2012 sull’efficienza energetica nell’Unione Europea Stabilisce un quadro comune di misure per la promozione dell’efficienza energetica nell’Unione Europea, al fine di garantire il conseguimento dell’obiettivo 202020 entro il 2020 (ridurre del 20% le emissioni di gas serra e il fabbisogno di energia primaria, soddisfare il 20% dei consumi energetici con fonti rinnovabili) . Riguardo la contabilizzazione in edifici esistenti la Direttiva si esprime nell’articolo 9. Articolo 9 “Nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento/raffreddamento centrale o da una rete di teleriscaldamento [...], sono inoltre installati entro il 31 dicembre 2016 contatori individuali per misurare il consumo di calore o raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità, se tecnicamente possibile ed efficiente in termini di costi. Nei casi in cui l’uso di contatori individuali non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di costi, per misurare il riscaldamento, sono usati contabilizzatori di calore individuali per misurare il consumo di calore a ciascun radiatore [...].”

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DIRETTIVA  2012/27/UE  del  25  ottobre  2012  sull’efficienza  energetica  nell’Unione  Europea  Stabilisce  un  quadro  comune  di  misure  per  la  promozione  dell’efficienza  energetica  nell’Unione  Europea,  al  fine  di  garantire  il  conseguimento  dell’obiettivo  20-­‐20-­‐20  entro  il  2020  (ridurre  del  20%  le  emissioni  di  gas  serra  e  il  fabbisogno  di  energia  primaria,  soddisfare  il  20%  dei  consumi  energetici  con  fonti  rinnovabili)  .  Riguardo  la  contabilizzazione  in  edifici  esistenti  la  Direttiva  si  esprime  nell’articolo  9.        Articolo  9  “Nei  condomini  e  negli  edifici  polifunzionali  riforniti  da  una  fonte  di  riscaldamento/raffreddamento  centrale  o  da  una  rete  di  teleriscaldamento  [...],  sono  inoltre  installati  entro  il  31  dicembre  2016  contatori  individuali  per  misurare  il  consumo  di  calore  o  raffreddamento  o  di  acqua  calda  per  ciascuna  unità,  se  tecnicamente  possibile  ed  efficiente  in  termini  di  costi.  Nei  casi  in  cui  l’uso  di  contatori  individuali  non  sia  tecnicamente  possibile  o  non  sia  efficiente  in  termini  di  costi,  per  misurare  il  riscaldamento,  sono  usati  contabilizzatori  di  calore  individuali  per  misurare  il  consumo  di  calore  a  ciascun  radiatore  [...].”  

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RIPARTITORE

Giusto 100R Dispositivo di ripartizione dei costi di riscaldamento di ultima generazione, da applicare ad ogni radiatore per la rilevazione delle unità di consumo termico nei condomini dotati di impianti centralizzati con distribuzione verticale del calore (detto a colonne montanti). Permette il conteggio individuale dei consumi, ottenendo così una quantificazione del reale consumo termico e, di conseguenza, delle spese. I dati di consumo sono letti via radio dall'esterno dell'alloggio ed elaborati dal centro servizi per effettuare il conteggio delle spese individuali.

Unico prodotto MADE IN ITALY

Principali caratteristiche tecniche

Versione compatta dotata di:

- Display che mostra i consumi e manomissioni - Doppio sensore di temperatura - Alimentazione a batterie di lunga durata - Trasmissioni dati radio, ridottissime emissioni - Dispositivo sicurezza e sistema di auto diagnosi

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Come funziona e caratteristiche innovative

Rileva il consumo ogni 2 minuti, sulla base della misura della temperatura superficiale del radiatore e dell’ambiente

• viene parametrizzato sulla base della potenza e tipologia del radiatore • i consumi sono in chiaro, evidenti per l’utente, si possono leggere direttamente sul

display • è installato su tutti i radiatori del condominio con identiche procedure • mostra il consumo della stagione termica in corso e della precedente • memorizza i dati giornalieri di tutta la stagione • la radio trasmette solo quando si effettua la lettura

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VANTAGGI

L'installazione di un sistema che conteggia i consumi effettivi per appartamento e consente di regolare la temperatura ambiente per ambiente ha principalmente il vantaggio di poter

gestire il proprio confort ed i propri costi in autonomia.

Oltre ad una quota fissa, ogni condomino pagherà solo l'energia che realmente avrà prelevato dall'impianto termico.

Perché installare ripartitori e valvole termostatiche?

Maggiore equità nella suddivisione

delle spese di riscaldamento tra

condomini...

...ripartendo le spese sulla base dell'effettivo consumo

Migliore confort negli alloggi...

...per merito della termoregolazione dei

singoli ambienti

La riduzione degli sprechi per il condominio...

...grazie alla possibilità di prelevare l'energia che

serve, dove serve, quando serve, unito all'incentivo economico di pagare gli

effettivi consumi

Si aiuta l'ambiente...

...riducendo le emissioni di CO

2

Inoltre

• l'installazione è rapida e non richiede opere murarie • si ottiene la stessa autonomia dell'impianto autonomo senza avere i rischi della

caldaia in casa • l'energia termica si distribuisce in modo più uniforme tra i vari piani dell'edificio

Il condomino che apporterà migliorie all’isolamento termico di pareti e finestre ridurrà gli sprechi e sarà immediatamente ricompensato. Ogni suo locale, infatti, disperderà meno energia verso l'esterno

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CONTABILIZZAZIONE

La contabilizzazione e termoregolazione, negli impianti di riscaldamento centralizzato a colonne montanti, avviene attraverso l'installazione su tutti i caloriferi del condominio di:

• ripartitori elettronici, che misurano la quantità di calore effettivamente consumata in ogni locale dell'appartamento;

• valvole termostatiche, che consentono di regolare la temperatura ambiente per ambiente.

Inoltre, le valvole termostatiche hanno anche una buona influenza sull’equilibrio termico delle diverse zone dell’edificio. Infatti, quando i piani più caldi arrivano alla temperatura impostata dall'utente (ad esempio 20°C) le valvole chiudono automaticamente i radiatori consentendo un maggiore afflusso di acqua calda ai piani più freddi. Gli impianti a colonne montanti sono costituiti da un anello di distribuzione, formato da una tubazione di mandata e una di ritorno che percorrono la base dell’edificio. Dall’anello si dipartono delle colonne montanti che alimentano i vari radiatori posti sulla stessa verticale ai vari piani dell’edificio.

Schema impianto di riscaldamento centralizzato a colonne montanti

Chi decide di introdurre la contabilizzazione nel condominio ? La decisione di installare un sistema di contabilizzazione sull'impianto centralizzato spetta all'assemblea di condominio.

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La legislazione consente di decidere con maggioranze inferiori rispetto alle normali deliberazioni. Nella sezione "Normative" sono riportati degli approfondimenti.

SERVIZIO DÌ RIPARTIZIONE

Il Servizio di contabilizzazione e ripartizione delle spese di riscaldamento avviene attraverso un opportuno iter che si esplica nelle seguenti fasi:

Fase 1

Acquisizione delle letture I nostri tecnici effettuano la lettura dei ripartitori installati sui radiatori tramite sistema radio. Ogni ripartitore, infatti, trasmette via radio i dati relativi ai consumi all’incaricato della lettura, che acquisisce le letture di tutti gli appartamenti direttamente dal pianerottolo, senza dover accedere nei singoli alloggi.

Fase 2

Validazione dei consumi I consumi letti dai ripartitori vengono validati da un esperto Save Energy, che verifica la correttezza dei dati ed effettua la stima degli eventuali dati mancanti. Come previsto dalla norma tecnica di riferimento UNI10200:2005 nel caso il dato non sia disponibile si effettua una stima, ad esempio per quanto riguarda i consumi di ventilconvettori, oppure per i periodi di mancato conteggio per manomissione del ripartitore. I dati validati possono essere forniti in formato MS Excel con il dettaglio per singolo ripartitore.

Fase 3

Ripartizione della spesa I dati di consumo "validati" nella fase precedente costituiscono la base per predisporre la ripartizione della spesa individuale in un prospetto completo, calcolata secondo i criteri di ripartizione stabiliti dalla norma tecnica di riferimento UNI10200:2005. Le spese ripartite possono essere fornite in formato MS Excel e PDF con dettaglio per singolo ripartitore

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 I ripartitori elettronici di spese di riscaldamento GIUSTO memorizzano i dati di consumo e lo stato su una loro memoria interna. I dati vengono periodicamente scaricati via radio per la successiva contabilizzazione. Due sono i metodi di lettura che adotta Save Energy, in funzione della localizzazione e dimensione del condominio.

Lettura locale, detta "Walk by floor"

METODI DÌ LETTURA

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Questo metodo, il più comune, prevede che il tecnico, munito di un PC portatile dotato di relativo software e chiavetta radio WSL, effettui la lettura radio dei ripartitori direttamente dal vano scala, acquisendo il dato di consumo e lo stato dai ripartitori. Tali dati vengono successivamente "validati" e utilizzati per la ripartizione economica delle spese.

Tele lettura/Tele gestione

Questo metodo prevede che in alcuni pianerottoli della scala vengano installati i concentratori, chiamati in gergo "antenne", dispositivi capaci di comunicare in modo bidirezionale con i ripartitori per leggere i consumi e lo stato ed eventualemente compiere

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azioni di manutenzione.

I concentratori comunicano tra di loro e il concentratore principale, dotato di sistema GSM, trasferisce i dati al centro servizi.

Questo metodo è indicato per condomini dislocati in località non facilmente raggiungibili o particolarmente grandi.

RIPARTIZIONE - COME FUNZIONA

Ogni utente paga solo il calore che realmente ha consumato, oltre ad una quota fissa.

Come funziona Negli impianti a colonne montanti, per misurare quanta energia si consuma individualmente viene installato un ripartitore elettronico su ogni radiatore. La quantità di energia emessa viene registrata dai ripartitori e viene letta periodicamente dal gestore del servizio di contabilizzazione, incaricato dall’Amministratore. Il sistema di ripartizione di Save Energy permette di evitare che la lettura dei consumi sia fatta all’interno dell’appartamento, radiatore per radiatore. Ogni ripartitore, infatti, può trasmettere via radio i consumi all’incaricato della lettura, che potrà prelevare i dati di tutti gli appartamenti direttamente dal vano scala.

RIPARTIZIONE - CALCOLO Come si calcola la ripartizione ?

La ripartizione delle spese di riscaldamento avviene secondo la norma UNI 10200:2005.

I principi base sono due: 1) una quota si paga a consumo di calore volontariamente prelevato dall'impianto 2) una quota si paga a "millesimi di potenza installata" nell'alloggio come disponibilità del "servizio riscaldamento"

Spesa totale di riscaldamento = Spesa a millesimi + Spesa a consumo

Spesa a millesimi = Spesa per la conduzione dell'impianto di riscaldamento + Spesa per il servizio di contabilizzazione + Eventuali quote di ammortamento per investimenti effettuati nell'impianto + Spese per le dispersioni energetiche dell'impianto (stime ricavate da diagnosi energetica)

Spesa a consumo = Spesa totale di riscaldamento - Spesa a millesimi

La spesa a consumo è ripartita tra i condomini secondo gli "scatti" rilevati dai ripartitori nei singoli alloggi, rispetto agli "scatti" dell'intero condominio.

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Quindi, la spesa individuale di riscaldamento imputata ad ogni condomino sarà così definita: Spesa individuale di riscaldamento = quota di Spesa a millesimi di potenza installata nell'alloggio + quota di Spesa a consumo in % degli scatti di alloggio

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TERMOREGOLAZIONE

La contabilizzazione individuale del calore in impianti non dotati di termoregolazione non ha nessun vantaggio. In questo articolo approfondiremo la termoregolazione dei singoli ambienti.

Con la termoregolazione è possibile mantenere i vantaggi di un impianto centralizzato e contemporaneamente avere la libertà di scegliere le temperature che più soddisfano le esigenze del singolo utente in ogni locale.

Si potrà infatti gestire autonomamente il riscaldamento.

Come funziona La valvola termostatica regola automaticamente l’afflusso di acqua calda al calorifero in base alla temperatura scelta ed impostata su una apposita manopola graduata. La valvola riduce il flusso mano a mano che la temperatura ambiente, misurata da un sensore, si avvicina a quella desiderata. Quando la temperatura dell'ambiente scende sotto il valore impostato, il flusso di acqua aumenta e il calorifero emette una maggiore quantità di calore. In questo modo si può consumare meno energia nelle giornate più serene, quando il sole è sufficiente per riscaldare alcune stanze, riducendo la temperatura impostata in caso di assenze prolungate, regolando in modo differenziato la temperatura nei vari locali dell'appartamento.

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VALVOLE PER LA TERMOREGOLAZIONE

Valvole termostatizzabili

Valvola termo statizzabile predisposta per comandi termostatici, da applicare nella conduttura di mandata del radiatore, ha una pressione massima d'esercizio di 10 bar ed un campo di temperatura: 5÷100°C.

Comando termostatico Comando termostatico, detto anche testina termostatica, per valvole termostatizzabili, possiede un sensore incorporato con elemento sensibile a liquido. Presenta una scala graduata per la regolazione da 0 a 5 corrispondente ad un campo di temperatura da 0 a 28°C.

Comando termostatico con sensore a distanza

Comando termostatico per valvole radiatori termostatizzabili con sensore a distanza ed elemento sensibile a liquido. Ha una scala graduata per la regolazione da 0 a 5 corrispondente ad un campo di temperatura da 0 a 28°C ed una lunghezza del tubo capillare 2 metri.

Detentore

Detentore da applicare alla conduttura di ritorno del radiatore

Valvola monotubo e bitubo

La valvola termo statizzabile può essere utilizzata su impianti a radiatori di tipologia sia ad anello monotubo che bitubo. E’ predisposta per l’accoppiamento con comandi termostatici per effettuare la regolazione della temperatura ambiente in modo automatico.

La valvola è installabile sul radiatore tramite il solo attacco inferiore, che viene utilizzato sia per l’entrata che per l’uscita del fluido

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VALVOLA TERMOSTATICA Con il termine valvola termostatica si intende il complesso di due componenti:

1. una valvola termo statizzabile, elemento idraulico costituito da una valvola da installare al posto della normale valvola di chiusura manuale del radiatore, su cui è applicato un elemento di azionamento della valvola a pistoncino. Esso modula l'apertura dell'otturatore e regola il flusso di acqua nel radiatore.

2. un comando termostatico, costituito da una manopola graduata per impostare la temperatura desiderata nel locale e un bulbo sensibile alla temperatura ambiente che aumenta il proprio volume con l'aumentare della temperatura ed aumenta la pressione sull'elemento di azionamento.

Principio di funzionamento comando termostatico

Il dispositivo di comando della valvola termostatica è un regolatore proporzionale di temperatura, costituito da un soffietto contenente uno specifico liquido termostatico. All’aumentare della temperatura, il liquido aumenta di volume e provoca la dilatazione del soffietto.

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Con la diminuzione della temperatura si verifica il processo inverso; il soffietto si contrae per effetto della spinta della molla di contrasto. I movimenti assiali dell’elemento sensibile vengono trasmessi all’attuatore della valvola tramite l’asta di collegamento, regolando così il flusso del fluido nel corpo scaldante.

Il sensore della temperatura dei comandi termostatici non deve essere installato in nicchie, cassonetti, dietro tendaggi e non deve essere esposto direttamente ai raggi solari che ne falserebbero le rilevazioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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BILANCIAMENTO IMPIANTO L'introduzione di valvole termostatiche nell'impianto permette di raggiungere l'equilibrio termico in ogni locale. Infatti, impostata la temperatura desiderata (ad esempio 20°C con la posizione 3 del comando termostatico) la valvola controlla la portata di fluido nel radiatore per garantire tale temperatura.

E l'equilibrio idraulico ?

Normalmente gli impianti termici degli edifici esistenti sono dotati di pompa di circolazione di vecchia concezione, a giri fissi.

In assenza di valvole termostatiche, ad ogni radiatore affluisce una grande quantità di fluido perchè il passaggio idraulico è privo di ostacoli, quindi alte portate,, costanti.

L'introduzione delle valvole termostatiche riduce e modula molto la portata di ogni radiatore grazie alla loro funzione termoregolatrice. Questo fenomeno può provocare, però, in presenza di pompe di circolazione a giri fissi, un aumento di pressione ai capi della valvola.

Infatti, la prevalenza della pompa di circolazione si "scarica" principalmente ai capi dell'otturatore della valvola, provocando della rumorosità. Questo effetto indesiderato si ottiene qualora ai capi della valvola ci sia una pressione superiore alla massima pressione differenziale prevista per la specifica valvola dal produttore.

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In questo caso, un intervento di bilanciamento dell'impianto è reso necessario con una "cura" che dipende dalle specificità dell'impianto stesso.

Quindi, contestualmente alla installazione delle valvole termostatiche è fortemente consigliato prevedere anche il bilanciamento dell'impianto, che normalmente ha una incidenza ridotta rispetto al totale dell'intervento di termoregolazione e contabilizzazione

 

 

 

RADIATORI Il ripartitore elettronico dei costi di riscaldamento si può applicare a diverse tipologie di radiatori, rispettando precise regole di montaggio e utilizzando specifici elementi di fissaggio per la antimanomissione. Nella seguente tabella sono riportati le principali tipologie di radiatori:

ghisa a colonne

 

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ghisa piastra

acciaio tubolare

acciaio a tubi piatti

acciaio a pannello

acciaio a colonne

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acciao lamellare

alluminio piastra

scaldasalviette

...

convettore

ed altre tipologie.

L'installazione dei ripartitori richiede l'intervento di personale qualificato al fine di rendere affidabile la fase di rilievo dei corpi scaldanti, montaggio dei ripartitori ed indetificazione dei parametri di programmazione.

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ASSEMBLEA E RIPARTIZIONE SPESE

Come si ripartisce la quota a millesimi ? La norma tecnica italiana attualmente in vigore, la UNI 10200:2005, definisce la ripartizione della quota a millesimi tra le unità immobiliari secondo la tabella millesimale costruita per potenza termica installata (potenza dei radiatori installati in ciascuna alloggio) e non la tabella millesimale riscaldamento redatta secondo i mc.

Qual è la percentuale di spesa da imputare a millesimi ?

La precedente norma italiana e altri stati Europei prevedono una quota dal 20% al 50%. La norma tecnica italiana attualmente in vigore, la UNI 10200:2005, prevede che la quota fissa sia la parte di spesa gestionale (conduzione caldaia e servizio di contabilizzazione) e la quota energetica derivante dalle dispersioni delle rete di distribuzione del condominio, determinata da un tecnico abilitato.

Quanto si risparmia con la contabilizzazione e termoregolazione ?

Al livello condominiale si ha un risparmio medio dal 15% al 25% il primo anno e un ulteriore 5% o 8% il secondo. Al livello individuale, l'applicazione di un diverso criterio di riparto basato sugli effettivi consumi e "non a millesimi", produrrà un risparmio consistente a coloro che prelevano meno calore dai radiatori e/o che hanno una bassa potenza installata.

Quale maggiornanza in assemblea ?

In base al comma 5 art.26 L.10/91 per le innovazioni relative all'adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato, l'assemblea di condominio valida decide a maggioranza "dei presenti", in deroga agli articoli 1120 e 1136 del Codice Civile.

Valvole e ripartitori vanno installati su tutti i radiatori dell'unità immobiliare ?

Si, è necessario che il condomino possa impostare la temperatura desiderata su tutti i radiatori e, di conseguenza, paghi gli effettivi consumi. Lo richiede la norma di riferimento.

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VALVOLA TERMOSTATICA Perchè il calorifero è metà caldo e metà freddo ?

In assenza di valvole termostatiche nel radiatore circola una grande quantità di acqua e la cessione di calore del radiatore verso l’ambiente non consente il raffreddamento del liquido. Tecnicamente si dice che il radiatore lavora ad alte portate di fluido e basse differenze di temperatura tra mandata e ritorno.

In presenza di valvola termostatica, essa regola la temperatura nell’ambiente attraverso la parzializzazione del passaggio dell’acqua nel radiatore: fa passare solo il liquido necessario a mantenere il confort impostato sulla scala graduata (es. 20 °C). Tecnicamente si dice che il radiatore lavora a basse portate di fluido e alte differenze di temperatura tra mandata e ritorno.

Questo provoca la “stratificazione termica”, ossia l’acqua più calda rimane nella zona alta del radiatore, l’acqua che ha ceduto il calore, quella fredda, nella zona bassa. Questo effetto, quindi, identifica il corretto funzionamento delle valvole termostatiche.

Con la manopola della valvola sulla "posizione 3" perché non raggiungo una temperatura di 20 °C nella stanza ?

La valvola termostatica possiede un sensore collocato nella manopola graduata che è sensibile alla temperatura ambiente. Pertanto, in caso di accumulo di calore attorno al sensore per diverse cause (mensola, copri termo, tendaggi pesanti, indumenti posti sopra) il sensore misura una temperatura diversa della stanza e riduce l’afflusso di acqua calda nel radiatore. Quindi, è necessario liberare completamente il sensore o richiedere il montaggio della valvola termostatica con sensore esterno.

Per risparmiare devo abbassare ogni volta che esco di casa la valvola (es. dalla posizione 3 alla posizione 1) ?

Non si ottiene nessun risparmio modificando nell'arco della giornata l'impostazione della valvola, perchè il reintegro del calore per effetto della riduzione della temperatura nell'arco della giornata è costoso dal punto di vista energitico. Una volta deciso e accettato il livello di confort in ogni locale, bisogna lasciare la manopla della valvola nella medesima posizione. Solo in caso di assenze prolungate (es. una settimana) abbassare l'impostazione della valvola.

In estate, ad impianto spento, in che posizione devo lasciare il comando della valvola termostatica ?

Ad impianto di riscaldamento spento, si consiglia di aprire al massimo (posizione 5) il comando della valvola termostatica per evitare che la guarnizione interna possa bloccarsi.

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RIPARTITORE Quale unità di misura è associata agli scatti dei ripartitori ?

I ripartitori sono realizzati secondo una norma UNI EN 834, la quale chiarisce che i conteggi dei ripartitori sono proporzionali all’energia emessa dai radiatori, sotto specifiche condizioni di funzionamento. Pertanto, l'unità di ripartizione (lo scatto) è adimensionale.

L’equità nella ripartizione è garantita dal fatto che tutti i ripartitori devono essere della stessa marca e modello (quindi alta ripetibilità della misura) e installati con le medesime regole, secondo la norma UNI di riferimento.

Qual è la differenza tra ripartitore a due sensori ed ad un sensore ?

Il ripartitore effettua il conteggio del consumo attraverso il rilievo della differenza tra la temperatura media del radiatore e la temperatura dell’ambiente. Nel caso di procedimento ad un sensore, il ripartitore rileva la temperatura superficiale del radiatore e considera fissa a 20°C la temperatura ambiente. Il ripartitore a sue sensori, oltre a rilevare la temperatura superficiale del radiatore, rileva anche la temperatura dell’aria. Il ripartitore GIUSTO è a due sensori, ma commuta automaticamente al funzionamento ad un sensore quando la temperatura ambiente è falsata per diversi motivi (copri termo, indumenti appoggiati sopra, tentativo di manomissione, ecc).

I ripartitori si possono manomettere ?

I ripartitori sono costruiti con diverse protezioni per la manomissione. Il sistema di fissaggio prevede un sigillo ed elementi studiati per l’antimanomissione. In caso di forzatura, oltre ad avere segni evidenti del sigillo rotto, il sistema memorizza la data e l’ora dell'apertura. Anche il software si accorge di condizioni particolari di funzionamento, come l'accumulo interno di calore, ed avvia delle procedure di protezione.

Quanto sono frequenti e intense le emissioni radio ?

Il sistema radio del ripartitore Giusto è normalmente spento ed emette solo quando l'operatore effettua la lettura dal vano scala (da una a tre volte l'anno). Durante la lettura il ripartitore emette con una intensità più di 100 volte inferiore ad un telefono cellulare (10 mW per meno di un secondo).

 

 

 

 

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 CONSIDERAZIONI

   

L’amministratore lo sa già da tempo e i condomini ne hanno forse sentito parlare, ma per la sempre più ridotta capacità economica delle famigli italiane, quando si parla di contabilizzazione e termoregolazione c’è un po’ di confusione ed è bene dunque affrontare la questione evidenziandone i punti forti, oltre che le principali critiche che potrebbero mettere in difficoltà tecnici e installatori in fase di proposta all’utente. Cinque sono i messaggi su cui si deve insistere, al di là del fatto che presto o tardi la legge imporrà l’obbligo di una diversa termoregolazione nei condomini. Facciamo una breve sintesi: 1) L’utente, attraverso questi strumenti, ha la possibilità di regolare la temperatura secondo le proprie preferenze e secondo i propri orari. In questo modo si porrà fine alle eterne discussioni condominiali sulla regolazione della caldaia. 2) Si viene a realizzare un risparmio medio annuale sul combustibile utilizzato dalla caldaia compreso tra il 10% e il 30% rispetto alla situazione anteriore all’installazione. Tenendo presente che generalmente il riscaldamento centralizzato arriva a incidere per quasi la metà del totale delle spese, i conti in tasca sono presto fatti. 3) Gli investimenti, nel caso in cui non occorra sostituire la centrale termica o i radiatori, sono comunque piuttosto limitati e tutte le incentivazioni fiscali derivanti dall’utilizzo di strumenti per la riqualificazione edilizia rendono l’operazione più abbordabile. 4) Per quelli più avvezzi alla tecnologia è consigliabile citare un dato, secondo il quale per una famiglia media il risparmio energetico indotto dalla contabilizzazione del calore è pari a 70 volte quello che deriva dall’uso di una lavatrice di classe energetica A rispetto a un’altra di classe energetica C.

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5) Agli investitori più scaltri non far mancare la considerazione che la classe energetica dell’edificio può rivalutarsi a seguito dell’installazione di valvole e ripartitori, facendo quindi crescere il valore dell’immobile.

Se questi sono i vantaggi dell’adozione di questi sistemi, è corretto tenere in considerazione una serie di questioni da non sottovalutare perché i conti potrebbero non tornare anche dopo le installazioni, e le nuove rivendicazioni di dover pagare “più di prima” non si farebbero attendere alla prima assemblea. Per essere pronti alle obiezioni ecco qualche considerazione (più o meno) oggettiva. 1) Il passaggio da un sistema di attribuzione dei costi di riscaldamento puramente millesimale a uno basato sulla contabilizzazione non è indolore: occorre, in sede di definizione del contratto di servizio energia, tutelare quegli utenti che potrebbero essere soggetti a un incremento anche considerevole dei propri costi di riscaldamento. 2) Molto spesso, dopo aver adottato la contabilizzazione in uno stabile, gli appartamenti posti all’ultimo piano e al piano terra sopra le cantine sono tra quelli che non mostrano un risparmio nella spesa di riscaldamento. Anzi, talvolta la vedono lievitare. Per quale motivo? Perché si è dimenticato di dire troppo spesso in passato che i consumi energetici delle unità immobiliari degli ultimi e dei primi piani sono molto più elevati di quelli degli altri. Molto frequentemente sono più del doppio. 3) A nulla vale l’obiezione secondo la quale “prima si pagava tutti uguale” (in base ai millesimi). Il Codice civile prevede che ciascuno paghi in ragione dell’uso che fa di un impianto comune e agli alloggi più esterni dei piani bassi fornisce indubbiamente più calore. Questo vuol dire caloriferi con potenze più elevate e costi più alti. 4) Se è vero che gli appartamenti che presentano maggiori superfici esposte all’ambiente esterno si trovano a pagare cifre sensibilmente più elevate di quelle degli appartamenti meno esposti, è anche vero però che gli stessi appartamenti più esposti fanno, per così dire, da “cappotto” agli appartamenti attigui riducendone la loro richiesta di fabbisogno di riscaldamento. Quelli che si trovano ai piani intermedi godono anche di quel calore “rubato” sopra e sotto e di questo, in sede di analisi energetica, occorre tener conto in un qualche modo.

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5) A questo proposito occorre ricordare che il calore utile viene ripartito in parte con la contabilizzazione e in parte viene calcolato (in millesimi) di anno in anno in base al consumo di combustibile e a un rendimento determinato nel progetto dell’impianto. Ciò comporta che siano molti i consumi involontari (leggasi dispersioni). I consumi involontari di acqua calda sanitaria, ad esempio, sono spesso molto importanti. Se un radiatore viene distaccato dalla rete (intervento dell’utente che lo spegne) diminuisce l’erogazione di calore. Di conseguenza, aumenta l’incidenza delle dispersioni percentuali. Se una termostatica va quasi in chiusura, la temperatura di ritorno non può scendere sotto 20°C e anche questo aumenta l’incidenza delle dispersioni percentuali.

Siamo comunque disponibili a sopralluoghi e preventivazioni gratuite con valutazioni tecniche

ed economiche al fine di valutare l’effettivo risparmio.

E’ bene tenere presente che gli appartamenti agli opposti, primo ed ultimo piano, necessitano

di coibentazioni del sottotetto e delle cantine/garage, per equilibrare le dispersioni termiche rispetto agli appartamenti intermedi, delle quali siamo in grado di proporre la soluzione

tecnicamente migliore.

 

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LA CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE:IL QUADRO NORMATIVO

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LA DIRETTIVA EUROPEA

LEGGI E D.P.R.

DIRETTIVA 2012/27/UEdel 25 ottobre 2012 sull’efficienza energetica nell’Unione Europea

La nuova Direttiva stabilisce un quadro comune di misure per la promozione dell’efficienza energetica nell’Unione Europea al fine di garantire l’obiettivo di una diminuzione dei consumi di energia primaria del 20% entro il 2020.Riguardo la contabilizzazione in edifici esistenti la Direttiva si esprime nell’articolo 9.

Articolo 9“Nei condomini e negli edifi ci polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento/raffreddamento centrale o da una rete di teleriscaldamento [...], sono inoltre installati entro il 31 dicembre 2016

contatori individuali per misurare il consumo di calore o raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità, se tecnicamente possibile ed efficiente in termini di costi. Nei casi in cui l’uso di contatori individuali non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di costi, per misurare il

riscaldamento, sono usati contabilizzatori di calore individuali per misurare il consumo di calore a ciascun radiatore [...].”

Le delibere ritengono che per l'adozione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore la maggioranza necessaria è quella dei soli condomini presenti all'assemblea. I partecipanti devono rappresentare almeno la metà del valore del condominio.

“Norme per l’attuazione del piano energetico in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”. del 9 gennaio 1991

L'approvazione in Assemblea Condominiale della Termoregolazione e della Contabilizzazione del Calore è regolata da specifiche leggi e norme tecniche.Il vecchio articolo 26, comma 5 della legge 10 viene modificato in base alle indicazioni dell’art. 28, comma 2, della legge n° 220 del 2012 inerente le modifiche alla disciplina del condominio negli edifici. Sulla base di tali indicazioni il nuovo articolo 26, comma 5 recita:

LEGGE 10

Articolo 26, comma 5, Legge 10“per le innovazioni relative all’adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato, l’assemblea di condominio delibera con le maggioranze previste dal

secondo comma dell’articolo 1120 del Codice Civile”

Articolo 1120, comma 2, Codice Civile“i condomini, con la maggioranza indicata dal secondo comma dell’articolo 1136, possono disporre le innovazioni che, nel rispetto della

normativa di settore, hanno ad oggetto: [...]”

Articolo 1136, comma 2, Codice Civile“sono valide le deliberazioni approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del

valore dell’edificio.”

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D.P.R. 551

“Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, in materia di progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi di energia.”del 21 dicembre 1999

Articolo 5“[...] Ai sensi del comma 3 dell’articolo 26 della legge 9 gennaio 1991, n° 10, gli impianti termici al servizio di edifici di nuova costruzione, la cui concessione edilizia sia rilasciata dopo il 30 giugno 2000, devono essere dotati di sistemi di

termoregolazione e di contabilizzazione del consumo energetico per ogni unità immobiliare. ”

D.P.R. 74

“Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell’articolo 4m comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n°192”del 16 aprile 2013

Articolo 4, comma 6, lettera f)“impianti termici al servizio di più unità immobiliari residenziali e assimilate nei quali sia installato e funzionante,

in ogni singola unità immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore e un sistema di termoregolazionedella temperatura ambiente dell’unità immobiliare stessa dotato di un programmatore che consenta la regolazione

almeno su due livelli di detta temperatura nell’arco delle 24 ore. ”

L’articolo 5 rende obbligatoria la contabilizzazione del calore negli edifici di nuova costruzione.

Il decreto ha ridefinito i valori massimi di riferimento per le medie delle temperature estive ed invernali negli edifici da climatizzare in funzione delle regioni geografiche (art. 4, comma 2, 3,4).

Tuttavia tali disposizioni riguardanti la durata giornaliera di attivazione dell’impianto non si applicano nei seguenti casi:

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D.P.R. 59

“Regolamento di attuazione dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.”del 2 aprile 2009

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Articolo 4, comma 6Per tutte le categorie di edifici, [...], nel caso di mera sostituzione di generatori di calore, [...], si intendono rispettate tutte le disposizioni vigenti in tema di uso razionale dell’energia, [...], qualora coesistano le seguenti condizioni: [...]

e) nel caso di installazione di generatori di calore a servizio di piu’ unita’ immobiliari, [...] al fine di consentire contemporaneamente, in ogni unita’ immobiliare, il rispetto dei limiti minimi di comfort e dei limiti massimi di temperatura

interna; eventuali squilibri devono essere corretti in occasione della sostituzione del generatore, eventualmente installando un sistema di contabilizzazione del calore che permetta la ripartizione dei consumi per singola

unità immobiliare;”

• adozione di contabilizzazione nel caso di mera sostituzione di generatore

Articolo 4, comma 10“In tutti gli edifici esistenti con un numero di unità abitative superiore a 4, appartenenti alle categorie E1 ed E2, [...], in

caso di ristrutturazione dell’impianto termico o di installazione dell’impianto termico devono essere realizzati gli interventi necessari per permettere, ove tecnicamente possibile, la contabilizzazione e la termoregolazione del calore per singola

unità abitativa. [...]”

• obbligo di contabilizzazione in caso di ristrutturazione o installazione dell’impianto termico

Articolo 4, comma 9“In tutti gli edifici esistenti con un numero di unità abitative superiore a 4, e in ogni caso per potenze nominali del

generatore di calore dell’impianto centralizzato maggiore o uguale a 100 kW, appartenenti alle categorie E1 ed E2, [...], è preferibile il mantenimento di impianti termici centralizzati laddove esistenti; [...].”

• mantenimento di impianto centralizzato sopra alle 4 unità abitative

Articolo 4, comma 11“Le apparecchiature installate ai sensi del comma 10 devono assicurare un errore di misura, nelle condizioni di utilizzo, inferiore a più o meno il 5%, con riferimento alle norme UNI in vigore. Anche per le modalità di contabilizzazione si fa

riferimento alle vigenti norme e linea guida UNI”.

• errore massimo di misura dei contabilizzatori inferiore al 5%

Il provvedimento, oltre a ribadire (art. 3) l’adozione delle norme tecniche nazionali della serie UNI/TS 11300 oggi disponibili (parte 1 e parte 2), stabilisce:

Il D.P.R. pubblicato è uno dei tre decreti che il Governo è tenuto ad emanare per l’attuazione dei D.Lgs. 192/2005 e 311/2006 che recepiscono in Italia la Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.

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Il D.P.R. 59, la Direttiva 2012/27/UE e i regolamenti regionali attualmente in vigore, dove esistenti, prevedono che l’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, nella maggior parte delle regioni, venga attuata:• contestualmente agli interventi effettuati sull’impianto (mera sostituzione del generatore, ristrutturazione di impianto termico o nuova installazione di impianto termico in edifi ci esistenti);• in ogni caso, anche senza interventi sull’impianto, entro il 31 dicembre 2016.

Nella seguente tabella vengono riportate le scadenze regionali per l’installazione di sistemi di contabilizzazione del calore.

UNI 10200“Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria - Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale ed acqua calda sanitaria”.del 2013

La norma UNI 10200 fornisce i principi per la ripartizione delle spese di riscaldamento nei condomini in funzione dei consumi di calore di ogni utente, calcolati con ripartitori e contabilizzatori di calore. La riduzione dei consumi viene garantita dal sistema di contabilizzazione e termoregolazione che deve essere realizzato secondo determinati principi di progettazione.La norma fornisce i principi e le indicazioni per la ripartizione delle spese in proporzione ai consumi volontari delle singole unità immobiliari al fine di incentivare la razionalizzazione dei consumi e la riduzione degli sprechi.É una norma tecnica indirizzata ai progettisti, ai gestori del servizio di contabilizzazione, ai manutentori e utilizzatori degli impianti di climatizzazione nonchè agli amministratori condominiali quali soggetti preposti alla ripartizione delle spese.

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NORME TECNICHE NAZIONALI

LEGGI, DELIBERE E REGOLAMENTI REGIONALI

REGIONE/PROVINCIA

PIEMONTE D.G.R. n° 85- 3795 del 27 aprile 2012 1 settembre 2014

31 dicembre 2016

VALLE D’AOSTA Deliberazione della Giunta Regionale n° 488 del 22 marzo2013 (ai sensi della Legge Regionale 1 agosto 2012 n° 26)

LIGURIA Regolamento Regionale 13 novembre 2012 n°6

EMILIA ROMAGNA

ALTRE REGIONI

Deliberazione Giunta Regionale 26 settembre 2011 n°1366

Nessuna scadenzatemporale regionale.

Per gli effetti della Direttiva2012/27/UE scadenza 31

dicembre 2016.

1 gennaio 2015

1 gennaio 2015(Roma e Frosinone)

31 dicembre 2014(tutti gli altri comuni)

vedi approfondimento 1

vedi approfondimento 2

D.G.R. n° IX - 2601 del 30 novembre 2011

Delibera 15 Aprile 2013 n° 573

Piano per il risanamento della qualità dell’aria(da legge regionale 24 dicembre 2010 n° 9)

D.G.R. n° IX - 3522 del 23 maggio 2012D.G.R. n° IX - 3855 del 25 luglio 2012

LOMBARDIA

LAZIO

PROVINCIA AUTONOMADI BOLZANO

NORMA REGIONALE SCADENZA

NESSUNA DISPOSIZIONE REGIONALE.IN QUESTE REGIONI IL RIFERIMENTO NORMATIVO É COSTITUITO DALLA DIRETTIVA 2012/27/UE E DAL D.P.R. 59/2009.

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Regione Lombardia

Approfondimento 1

Approfondimento 2

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TIPOLOGIA IMPIANTO

Potenza termica > 350 kW - Installazione ante 01/08/1997 1 agosto 2012

Potenza termica > 116,4 kW - Installazione ante 01/08/1998

Potenza termica > 116,4 kW - Installazione ante 01/08/1998

1 agosto 2013

I restanti impianti 1 agosto 2014

SCADENZA

TIPOLOGIA IMPIANTO

Potenza termica > 350 kW - Installazione ante 01/08/1997 1 agosto 2012

Potenza termica > 116,4 kW - Installazione ante 01/08/1998 1 agosto 2013

I restanti impianti 1 agosto 2014

SCADENZA

Potenza termica > 35 kW - Installazione ante 01/08/1998

Impianti termici per i quali il cambio di combustibile sia avvenuto dopo il 01/08/1997

Impianti termici che sono stati collegati a reti di teleriscaldamento dopo il 01/08/1997

TIPOLOGIA IMPIANTO

Impianti termici non alimentati a gas naturalePotenza termica > 350 kW - Installazione ante 01/08/1997 1 agosto 2012

Impianti termici alimentati a gas naturalePotenza termica > 350 kW - Installazione ante 01/08/1997 1 agosto 2013

1 agosto 2014

SCADENZA

TIPOLOGIA IMPIANTO

Impianti termici alimentati da qualunque tipo di combustibile.Potenza impianto > 350 kW - Installazione ante 1/8/97 1 agosto 2013

SCADENZA

Tabella A valida per i comuni di: Bergamo, Cremona, Lecco, Milano, Sondrio

Tabella B valida per i comuni di: Varese, Pavia, Lodi (nota 1), comune di Rho, provincia di Lecco (nota 2).Per gli impianti con potenzialità e vetustà diversa vale la tabella A.

Tabella C valida per il comune di Como.

TIPOLOGIA IMPIANTO

Impianto di qualunque potenzialità e vetustà 1 agosto 2014

SCADENZA

Tabella D valida per i comuni di: Brescia, Mantova, provincia di Mantova, comune di Cologno Monzese, Vigevano.

Impianti termici per i quali viene approvato un progetto di ristrutturazione complessiva che consenta un miglioramento dell’efficienza energetica non inferiore al 40% rispetto al rendimento dell’impianto originario.

Nota 1: la deroga è accordata purchè i condomini si impegnino ad elaborare un progetto di riqualificazione energetica dell’immobile checontempli interventi quali al sostituzione del generatore, riduzioni delle dispersioni dell’involucro, ecc.Nota 2: la deroga non si applica ai seguenti comuni: Airuno, Brivio, Calco, Cernusco Lombardone, Imbersago, Lomagna, Merate,Olgiate Molgora, Osnago, Paderno D’Adda, Robbiate, Verderio Inferiore e Superiore. Per questi comuni resta in vigore, per impianti conpotenza termica superiore ai 350 kW ed installati prima del 01/08/1997, la scadenza del 01/08/2012.