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1 DIRIGENTE SCOLASTICO CONCORSO 2017 GUIDA ALLA PREPARAZIONE di Salvatore Amato Aggiornamento capitolo Programmazione economico-finanziaria (Il paragrafo sulla Programmazione economico-finanziaria di pagina 338, viene ampliato, approfondito e trasformato in capitolo) Informazioni sul testo reperibili nel sito www.concorsods2017.it

DIRIGENTE SCOLASTICO - concorsods2017.it · Orientamento e didattica orientativa 173 Ambienti di apprendimento 193 ... Sicurezza nella scuola - D.Lgs n.81/2008 229 Responsabilità

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DIRIGENTE

SCOLASTICO

CONCORSO 2017 GUIDA ALLA PREPARAZIONE

di Salvatore Amato

Aggiornamento capitolo Programmazione economico-finanziaria

(Il paragrafo sulla Programmazione economico-finanziaria di

pagina 338, viene ampliato, approfondito e trasformato in

capitolo)

Informazioni sul testo reperibili nel sito

www.concorsods2017.it

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SOMMARIO

Pagina

Prefazione 7

L’evoluzione degli ordinamenti scolastici dal

periodo napoleonico alla Buona Scuola

9

Sistema educativo di istruzione e formazione italiano 43

Sistemi educativi europei 59

La scuola dell’autonomia 75

I decreti legislativi attuativi della Buona Scuola 95

Le responsabilità del Dirigente scolastico 127

Il Sistema Nazionale di Valutazione 137

Bisogni Educativi Speciali (BES) 157

Orientamento e didattica orientativa 173

Ambienti di apprendimento 193

Alternanza Scuola Lavoro (ASL) 213

Sicurezza nella scuola - D.Lgs n.81/2008 229

Responsabilità civile e penale 287

Le organizzazioni complesse 305

Organizzazione e gestione della scuola 323

Programmazione economico-finanziaria 347

Le sanzioni disciplinari per il personale della scuola 375

Lavoro pubblico e organizzazione della PA 387

Evoluzione normativa della comunicazione pubblica 405

Trasparenza amministrativa: dalla L. 241/90 al FOIA 419

Diritto alla riservatezza: privacy 445

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PREFAZIONE

Frutto dell'approfondimento teorico e dell'esperienza sul campo

dell'autore, acquisita sia nel ruolo di Dirigente scolastico che in

quello di formatore di docenti, questo volume si pone l'obiettivo

di delineare con chiarezza il quadro generale della realtà

scolastica attuale, focalizzando costantemente la propria

attenzione sulle competenze, le funzioni e le responsabilità che

oggi caratterizzano la figura del Dirigente Scolastico.

I vari ambiti che il testo affronta coprono l'ampia gamma di

argomenti richiesti dal concorso per dirigenti scolastici 2017 e

permettono di cogliere con grande lucidità lo sviluppo normativo

e i profondi cambiamenti che hanno attraversato le istituzioni

scolastiche, soprattutto negli ultimi venti anni, fino al processo di

riforma attualmente in corso.

Aggiornato alle ultime novità che hanno interessato il mondo

della scuola, dalla c.d. Legge della “Buona scuola” e i relativi

decreti attuativi del 13 aprile 2017 alla Riforma Madia sul

pubblico impiego (D.lgs. n. 74/2017 e d.lgs. n. 75/2017), dalla

Carta dei diritti e doveri degli studenti in Alternanza (D. I. 3

novembre 2017) al recente decreto sull'Amministrazione digitale

(D.lgs 217 del 13 dicembre 2017), il volume consente a chi vuole

affrontare le prove concorsuali di fare chiarezza su un tessuto

normativo complesso, che ha subito non poche modificazioni e

integrazioni anche ravvicinate, e permette di mettere a fuoco,

anche grazie alla presenza di schemi e riquadri sinottici, i nuclei

fondanti di questo percorso di cambiamento, per comprendere le

sfide che la scuola e i suoi dirigenti devono saper affrontare

nell'attuale società della conoscenza.

(Prof.ssa Laura Rossetto)

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PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA

Principio organizzativo della distinzione tra Indirizzo-Controllo

e Gestione

Le istituzioni scolastiche sono tenute a rispettare il principio

organizzativo della distinzione tra indirizzo e controllo da un

lato, e gestione dall’altro (ex art. 4, D. Lgs. 165/01): gli organi

politici di vertice (Consigli di Istituto) devono definire gli

obiettivi e i programmi da attuare, e verificare la rispondenza dei

risultati della gestione amministrativa alle direttive generali

impartite; ai dirigenti spetta l'adozione degli atti e provvedimenti

amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano

l'amministrazione verso l'esterno, nonché la gestione finanziaria,

tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa di

organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. I

Dirigenti scolastici sono responsabili in via esclusiva dell'attività

amministrativa, della gestione e dei relativi risultati.

Le suddette attribuzioni dei Dirigenti possono essere derogate

soltanto espressamente e ad opera di specifiche disposizioni

legislative (art. 4 c.3 D. Lgs. 165/01).

Per dare piena attuazione all’autonomia scolastica e alla

riorganizzazione del sistema di istruzione , la Legge 107/15, tra i

nuovi poteri attribuiti al Dirigente scolastico, prevede che il

PTOF (Piano triennale dell’offerta formativa) è elaborato dal

Collegio dei docenti sulla base degli Indirizzi per le attività della

scuola e delle Scelte di gestione e di amministrazione.

Indirizzi e Scelte, nella chiave di lettura, devono essere

interpretati come due ambiti interconnessi tra loro ma a loro

volta distinti in quanto il primo (indirizzi) rappresenta

un’indicazione di lavoro rivolta al Collegio dei docenti “come

devono farlo”, mentre il secondo (scelte) ricade sulle

competenze del Dirigente scolastico “come sarà attuato”.

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Quindi un rapporto chiaro, tra i due soggetti interconnessi, che

salvaguarda i poteri del Dirigente scolastico nel rispetto delle

competenze degli organi collegiali.

In questo nuovo contesto normativo (Buona scuola), il Dirigente

scolastico, al fine di garantire un’efficace ed efficiente gestione

delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali, nonché

degli elementi comuni del sistema scolastico pubblico,

assicurandone il buon andamento, svolge compiti di direzione,

gestione, organizzazione e coordinamento, nonché di

valorizzazione delle risorse umane (comma 78), nel rispetto delle

competenze degli organi collegiali, fermi restando i livelli unitari

e nazionali di fruizione del diritto allo studio.

Purtroppo, a partire dal 1° settembre 2000, a tutt’oggi, l'esercizio

delle competenze dirigenziali, si colloca in un contesto

normativo che non è stato completamente adeguato al nuovo

profilo professionale e alle connesse responsabilità, con

particolare riferimento al funzionamento e alle competenze degli

organi collegiali a livello d'istituto, il cui riordino previsto da

apposito disegno di legge è tuttora fermo in Parlamento. La non

completa definizione degli assetti organizzativi delle istituzioni

scolastiche fa sorgere spesso la questione della compatibilità di

alcune norme preesistenti, non abrogate esplicitamente, e quindi

della loro sopravvivenza rispetto al nuovo quadro normativo

della dirigenza scolastica.

Riforma degli Organi collegiali territoriali della scuola

Il D.Lgs n. 233 del 30/6/1999 (Riforma degli organi collegiali

territoriali della scuola, a norma dell'articolo 21 della legge

15 marzo 1997, n. 59) ha provveduto soltanto alla riforma

degli organi collegiali della scuola a livello territoriale centrale,

regionale e locale, individuandoli, peraltro con compiti

prevalentemente consultivi e propositivi, nel Consiglio

Superiore della Pubblica Istruzione, nei Consigli regionali

dell'istruzione e nei Consigli scolastici locali, mentre risulta

ancora pendente il Disegno di riforma degli organi scolastici.

6

Tenendo conto del parere del Consiglio di Stato relativamente a

disposizioni normative che disciplinano la stessa materia in

modo differente (Consiglio di Stato - Adunanza della Sezione II

del 26 luglio 2000 - N. Sezione 1021/2000 - Ministero della

Pubblica Istruzione), nella fattispecie alcune norme del Testo

Unico (D.L.vo 16 aprile 1994, n. 297) che confliggono con le

competenze attribuite al nuovo profilo professionale del dirigente

scolastico, dove si ritiene prevalente la disposizione successiva

nel tempo, possiamo ritenere abrogate, implicitamente, tutte

quelle competenze del Consiglio d’istituto (cfr. in particolare art.

10, D. Lgs. 297/94 e art.33, D.I. 44/01) ad eccezione di quelle

riconducibili al potere di indirizzo politico quali l’approvazione

del PTOF e dei suoi strumenti finanziari di attuazione,

Programma annuale e Conto consuntivo.

Analogamente dovranno ritenersi abrogate, implicitamente,

tutte le preesistenti disposizioni normative attribuite al

Collegio dei docenti che esulino dalle competenze di natura

pedagogico-didattici riconducibili all’elaborazione del PTOF

(art. 1, comma 14, L. 107/15) e consequenziale valutazione

della sua efficacia in rapporto agli obiettivi programmati.

Il nuovo bilancio scolastico

Negli ultimi decenni il sistema italiano di bilancio è stato

profondamente innovato, e ciò, allo scopo di consentire al nostro

ordinamento di rispondere alle esigenze di una moderna finanza

funzionale.

Dagli inizi degli anni Novanta, l'attività amministrativa della

Pubblica Amministrazione, retta da criteri di economicità, di

efficacia, di pubblicità e di trasparenza, persegue i fini

determinati dalla Legge 241/90 e dalle altre disposizioni che

disciplinano singoli procedimenti, nonché dai principi

dell'ordinamento comunitario che delinea, proprio in quegli

anni, i vincoli di bilancio da soddisfare per entrare in Zona euro.

7

Verso la fine degli anni Novanta, con la Legge Bassanini (L.

59/97) e col suo decreto attuativo n. 300 del 1999 si riorganizza

l’intero assetto amministrativo, rivolto alla logica dell’efficienza

e della programmazione, già sancita dal D.Lgs 29 del 1993, che

suggellava quel faticoso processo di avvicinamento del lavoro

pubblico a quello privato (vedi capitolo Lavoro pubblico e

organizzazione della PA).

La filosofia di fondo del PTOF

In ambito scolastico, col Decreto attuativo della Legge

Bassanini, “Regolamento recante norme in materia di autonomia

delle istituzioni scolastiche” (DPR 275/99 e ss. mm.ii.), ogni

singola istituzione scolastica è obbligata a dotarsi di un

Documento costitutivo della propria identità culturale e

progettuale che espliciti le scelte a livello di progettazione

curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa: il Piano

Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).

La filosofia di fondo a cui si ispira questo Documento è il

successo formativo: un impegno che la scuola assume

pubblicamente con la comunità territoriale, coinvolta nelle fasi di

progettazione, valutazione e rendicontazione. Un successo

formativo inteso come “pieno sviluppo della persona umana”

nella direzione della formazione integrale, nel rispetto delle

identità personali, sociali, culturali e professionali dei singoli

allievi, con conseguente valorizzazione delle diversità.

Una responsabilità che attribuisce alla scuola italiana una

indiscutibile qualità pedagogica, affermandone l'identità

formativa, l'intenzionalità educativa e la progettualità didattica.

È la prima volta che un testo di legge chiede alle scuole di

definire la propria “identità culturale e progettuale”, quale

risposta al bisogno di interlocuzione di studenti, famiglie e

territorio: questo è il senso dell’autonomia scolastica, separare

nettamente il livello politico da quello amministrativo, allo Stato

viene affidato il compito di definire le linee generali del sistema

di istruzione mentre al Dirigente scolastico di attivare, dirigere,

8

orientare, coordinare i processi nelle singole realtà, in base alle

esigenze e ai bisogni dell’utenza e del territorio.

In questo contesto il PTOF si pone in equilibrio tra l’esigenza

territoriale e il rispetto delle linee unitarie del sistema scolastico

nazionale, affinché il sistema stesso non venga disarticolato. Il

garante dell’equilibrio tra queste due istanze è il Dirigente

scolastico (D. Lgs 165/2001), responsabile unico della gestione

della scuola che gli viene affidata, il quale risponde anche degli

aspetti pedagogico-didattici che si sostanziano nelle scelte

educative manifestate nel PTOF.

Dal bilancio di previsione alla programmazione annuale

A seguito delle modifiche apportate con la Legge n. 94/1997 al

bilancio dello Stato, anche il bilancio della scuola subisce un

deciso rinnovamento. Fino al 2001 la gestione della scuola era

nettamente assestata su due versanti: la gestione didattica e la

gestione finanziaria. Il regolamento di contabilità DI 44/2001 ha

messo in relazione i due ambiti, disponendo strumenti di

integrazione programmatica e progettuale.

L’autonomia amministrativa e organizzativa delle istituzioni

scolastiche ha il suo corrispettivo nell’autonomia finanziaria

disciplinata dal regolamento di contabilità, che attraverso le

istruzioni generali della gestione amministrativa-contabile,

riconosce il Programma annuale quale unico documento

contabile da predisporre in coerenza col Piano Triennale

dell’Offerta Formativa (PTOF).

Sotto questo aspetto il Programma annuale incide sulla

definizione della struttura del PTOF, che si articola in una parte

stabile nella programmazione a medio-lungo termine e in una

parte dinamica nella programmazione annuale, a seconda delle

disponibilità finanziarie.

In questo nuovo scenario si viene a consolidare il concetto di

programmazione della spesa in base ai reali obiettivi perseguiti,

9

cioè a seguito della presentazione di programmi e progetti poiché

il semplice bilancio di previsione non è in grado di soddisfare le

emergenti esigenze di efficacia ed economicità richieste dal

processo riformatore in atto. Nella complessa fase di

progettazione, la programmazione della spesa richiede una

accurata pianificazione integrata sia dal punto di vista didattico

che finanziario.

In questo contesto, come abbiamo ribadito in più occasioni, il

Dirigente scolastico opera sulla linea di confine tra

l’educazionale e l’amministrativo, pertanto deve tener conto oltre

che delle risorse umane, anche della dotazione finanziaria

assegnata all’Istituzione scolastica e deve mettere in gioco tali

risorse secondo criteri di trasparenza, efficacia, efficienza,

flessibilità/adattabilità alle varie condizioni operative che man

mano si presentano, al fine di garantire all’utenza una buona

qualità del servizio scolastico.

Affinché ciò sia possibile, il Piano Triennale dell’Offerta

Formativa (PTOF), riferito all’anno di riferimento, e il

Programma Annuale (PA), attraverso una relazione biunivoca,

devono rappresentare due aspetti della medesima attività: la così

detta “alta programmazione” delle Istituzioni scolastiche.

Nel Programma Annuale non è possibile iscrivere attività non

previste nel PTOF e per ognuna di esse deve essere predisposta,

a cura del DSGA, una scheda illustrativa finanziaria che

definisce l’arco temporale in cui l’iniziativa deve essere

realizzata, i beni di servizi da acquistare e l’entità della spesa da

sostenere; l’insieme delle previsioni formulate nelle schede

costituiscono la parte più importante del Programma annuale

poiché le spese avranno una funzione meramente strumentale nel

perseguimento degli obiettivi dei diversi progetti.

Il Programma annuale è, pertanto, il documento che aggrega in

maniera omogenea e dal punto di vista contabile le varie attività

della scuola, strumentalmente raccorda tra di loro le scelte

didattiche del PTOF (con relative implicazioni di strategia

10

formativa) e le scelte attuative (con relative implicazioni di

strategia finanziaria).

Questo nuovo procedimento amministrativo, a partire dal 2001,

impone una significativa e coerente capacità di programmazione,

in quanto impedisce l’estemporaneità e l’improvvisazione e

mette alla prova le capacità programmatiche e gestionali delle

scuole autonome.

Ciclo della programmazione e controllo

La realizzazione dei due documenti (PTOF e PA) si sviluppa

secondo il ciclo della programmazione e controllo, tenendo conto

che i due filoni didattico e finanziario, anche se interconnessi, si

sviluppano in momenti diversi, ciascuno dei quali chiama in

causa soggetti differenti.

La gestione amministrativo-contabile attraverso il ciclo della

programmazione e controllo è regolamentata dal seguente quadro

normativo:

Autonomia funzionale - Art 21 L. 59/97

Regolamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche -

DPR 275/99

Regolamento di contabilità - DI 44/01

Distinzione ruoli di indirizzo e controllo dalla gestione;

competenze del Dirigente Scolastico D. Lgs 165/2001

ed è strutturata nelle seguenti fasi:

1. Programmazione e integrazione tra programmazione

didattica e finanziaria

2. Gestione

3. Modifiche

4. Consuntivazione

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Fase della programmazione e integrazione tra programmazione

didattica e finanziaria

Nella fase della programmazione vengono individuati gli

obiettivi strategici e indicate le risorse, i procedimenti e i tempi

di attuazione. Questa fase prevede un’azione integrata tra il

Consiglio d’Istituto, il Collegio docenti, organo tecnico

professionale con competenze esclusive in materia didattica, e il

DSGA, responsabile della programmazione finanziaria.

All’interno di questa cornice, la gestione unitaria è affidata al

Dirigente scolastico.

La programmazione trova la sua fonte nell’Atto d’indirizzo del

Dirigente scolastico e nel corrispondente PTOF elaborato dal

collegio dei docenti e approvato dal Consiglio di Istituto (Nuove

competenze previste dalla Legge 107/2015).

Il PTOF non deve limitarsi ad una elencazione di progetti, ma

deve assumere una struttura in grado da delineare in modo chiaro

e inequivocabile il curricolo fondamentale della scuola.

Nell’elaborazione del PTOF l’istituzione scolastica deve

rispondere ai bisogni dei giovani, con percorsi educativo-

didattici flessibili, finalizzati al perseguimento degli obiettivi

generali del sistema nazionale di istruzione, nel rispetto della

libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa da parte

delle famiglie e del diritto ad apprendere, attraverso un reale

collegamento con il territorio e le sue peculiari caratteristiche.

Nella fase di integrazione tra programmazione didattica e

finanziaria il Dirigente scolastico predispone il Programma

annuale sulla base del PTOF e dell’ottimizzazione del rapporto

risorse/obiettivi, accompagnandolo con una relazione, in cui

sono riportati gli obiettivi da realizzare, i risultati della gestione

in corso e quelli dell’esercizio precedente. In questa fase

vengono assegnate le risorse finanziarie ai singoli progetti,

attivando quelli che maggiormente rispondono ai principi di

coerenza didattica individuati dal Collegio docenti.

12

Nella compilazione delle schede illustrative dei progetti ad opera

dei docenti referenti, e delle schede finanziarie da parte del

DSGA che traducono le richieste di risorse in termini contabili,

deve essere prevista una certa flessibilità per poter fronteggiare

eventuali elementi ostacolanti, causati per esempio da una

restrizione delle entrate, senza rinunciare così al raggiungimento

degli obiettivi più importanti.

Il programma annuale, una volta predisposto e corredato dal

parere di regolarità contabile espresso dal Collegio dei revisori,

entro il 31 ottobre viene proposto dalla Giunta esecutiva

all’approvazione del Consiglio di Istituto, il quale lo approva

entro il 15 dicembre.

Gli attori che intervengono nella fase della programmazione

sono:

Il Dirigente scolastico è responsabile dell’attività

gestionale;

predispone il Programma annuale,

di cui scrive la relazione di

accompagnamento;

Il Direttore SGA è responsabile della tenuta della

contabilità, delle registrazioni,

degli adempimenti fiscali;

svolge attività tecnica di

ricognizione degli strumenti da

utilizzare nella stesura della

programmazione annuale;

redige e aggiorna le schede

illustrative finanziarie dei

progetti;

La Giunta esecutiva propone il Programma annuale al

Consiglio d’Istituto entro il 31

ottobre;

13

Il Collegio dei revisori esprime il parere (non

obbligatorio) di regolarità

contabile sul Programma annuale

entro 5 giorni prima della riunione

del Consiglio d’Istituto;

Il Consiglio di Istituto

approva il Programma annuale

entro il 15 dicembre

Fase di gestione

Il responsabile della gestione nella fase di realizzazione del

Programma Annuale è il Dirigente Scolastico, che esercita le

attività assegnategli in piena autonomia e senza necessità di

delibera autorizzativa da parte del Consiglio di Istituto,

realizzando di fatto la separazione tra il potere di indirizzo e

quello di gestione, anche alla luce delle novità introdotte dalla

Legge 107/2015 che attribuisce al dirigente il potere di indirizzo

e gestione.

Entrando nel vivo della fase esecutiva della progettazione, ogni

funzione strumentale o referente di progetto, sulla base delle

risorse umane e finanziarie, col suo gruppo di lavoro, realizza il

progetto didattico.

In questa complessa attività progettuale, al Dirigente scolastico

è richiesta una managerialità capace di coordinare efficacemente

tutte le componenti che entrano in gioco.

14

Gli attori che intervengono nella fase di gestione sono:

Il Dirigente

scolastico è titolare della realizzazione del Programma

Annuale nell’esercizio dei compiti e delle

responsabilità di gestione

firma le Reversali d’incasso congiuntamente

con il DSGA

decide le spese in riferimento ai vari

Progetti/Attività contenuti nel PA

esegue le singole spese, di qualsiasi importo,

senza necessità di delibera di autorizzazione,

assumendo i relativi impegni

firma i mandati di pagamento congiuntamente

con il DSGA

Il DSGA aggiorna, con riferimento alle spese sostenute,

le Schede dei Progetti/Attività in relazione

all’andamento degli stessi

firma le Reversali d’incasso e i mandati

congiuntamente con il DS

è responsabile della tenuta della contabilità,

delle necessarie registrazioni e degli

adempimenti fiscali relativi, pertanto imputa

correttamente le spese ai coretti

Aggregati/Voci ed ai livelli del Piano dei

Conti delle Spese

Il Collegio

dei revisori verifica la legittimità e la regolarità delle

scritture contabili

controlla la coerenza dell’impiego delle

risorse con gli obiettivi individuati nel

Programma Annuale

esegue le verifiche di cassa

15

Fase di modifiche

Oggi, rendere conto delle scelte, della provenienza e dell’utilizzo

delle disponibilità finanziarie di cui si è potuto usufruire,

dell’operato e dei risultati, è diventato un passaggio

determinante nei servizi della Pubblica Amministrazione ed in

particolare nella scuola dell’autonomia, anche in un’ottica di

fiducia e trasparenza. In questo contesto appare fondamentale il

monitoraggio in itinere, per tutto l’anno finanziario, dell'efficacia

delle spese sostenute in rapporto agli obiettivi raggiunti.

Gli indicatori del progetto, misurabili, individuati nella fase

preliminare, permetteranno al gruppo di lavoro di monitorare

l’andamento del progetto dal punto di vista didattico e al

Dirigente scolastico e al DSGA dal punto di vista delle spese.

Se dal monitoraggio in itinere risulta l’inefficacia di un progetto,

i finanziamenti devono essere spostati su altre attività.

Durante tutta la fase di gestione, che coincide con l’anno

finanziario e che va dal 1° gennaio al 31 dicembre, si promuove

l’integrazione tra la funzione didattica e quella contabile.

Entro il 30 giugno il Consiglio di Istituto verifica lo stato di

attuazione del PA e le disponibilità finanziarie attraverso una

relazione del DS. È, in ogni caso, sempre prevedibile una

riprogrammazione delle risorse in seguito a nuove entrate o spese

e comunque, eventuali modifiche sono ammissibili entro il 30

novembre.

Gli attori che intervengono nella fase di modifiche sono:

Il DS Predispone un’apposita relazione

sull’andamento della gestione per rendere

possibile la verifica;

Propone modifiche parziali al Programma

Annuale in relazione all'andamento attuativo

dei singoli progetti/ attività;

16

Decreta e trasmette per conoscenza al

Consiglio d’Istituto le variazioni al

Programma Annuale conseguenti ad entrate

finalizzate e gli storni conseguenti a delibere

del Consiglio d’Istituto;

Decreta e trasmette per la Ratifica al

Consiglio d’Istituto i prelievi dal Fondo di

Riserva per aumentare gli stanziamenti dei

Progetti

Il DSGA Predispone un’apposita relazione sulle Entrate

accertate e sulla consistenza degli Impegni

assunti e dei Pagamenti eseguiti, per rendere

possibili le Verifiche al Programma Annuale;

Aggiorna la Scheda di Attuazione del

Programma Annuale e le Schede di

Rendiconto Progetto/Attività.

La Giunta

esecutiva Propone modifiche parziali al Programma

Annuale in relazione all'andamento attuativo

dei singoli Progetti/Attività.

Il

Consiglio

d’Istituto

Riceve le comunicazioni relative alle entrate

finalizzate ed agli storni.

Verifica, entro il 30 giugno, le disponibilità

finanziarie dell'Istituto e lo stato di attuazione

del Programma Annuale;

Delibera gli Storni al Programma Annuale;

Ratifica i prelievi dal Fondo di Riserva,

disposti dal Dirigente Scolastico, per

aumentare gli stanziamenti dei Progetti;

Modifica il Programma Annuale in relazione

all'andamento attuativo dei singoli

Progetti/Attività.

17

Fase della consuntivazione

Infine, con la fase della consuntivazione si esplicita l’uso delle

risorse e la rendicontazione dei risultati della gestione. Entro il

15 marzo dell'anno successivo il Conto consuntivo composto dal

conto finanziario e dal conto del patrimonio, predisposto dal

DSGA, viene sottoposto dal DS ai Revisori dei conti con una

relazione che ne illustra la gestione. Il Conto consuntivo e la

relazione dei Revisori dei conti vengono sottoposti

all’approvazione del Consiglio d’Istituto entro il 30 aprile.

Se il Conto consuntivo viene approvato in difformità al parere

dei Revisori, il DS lo trasmette all’USR entro il 15 maggio,

corredato di tutti gli allegati, del Programma annuale, con

relative variazioni e delibere, nonché di una dettagliata e

motivata relazione ai fini dell’adozione dei provvedimenti di

competenza. Se il C.di I. non approva il Conto consuntivo entro

45 gg. della sua presentazione, il DS lo comunica al Collegio dei

revisori dei conti e al dirigente dell’USR che nomina un

commissario ad acta per il relativo adempimento.

Gli attori che intervengono nella fase di consuntivazione sono:

Il DS Predispone una dettagliata relazione che

illustra l’andamento della gestione

dell’istituzione scolastica e i risultati

conseguiti in relazione agli obiettivi

programmati;

Sottopone il Conto Consuntivo all’esame del

Collegio dei Revisori dei Conti.

Il DSGA Predispone il Conto Consuntivo, composto

dal Conto Finanziario e dal Conto Patrimonio,

entro il 15 marzo dell’anno successivo

all’esercizio finanziario chiuso;

Predispone gli allegati al Conto Consuntivo:

o Elenco dei Residui Attivi/Passivi

o Situazione Amministrativa definitiva

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o Prospetto delle Spese per il Personale

o Rendiconto dei Progetti/Attività

o Riepilogo per Tipologia di Spesa.

Il Collegio

dei

Revisori

Predispone la relazione con parere sul Conto

Consuntivo

La Giunta

esecutiva Propone il Conto Consuntivo

all’approvazione del Consiglio di Istituto

entro il 30 aprile dell’anno successivo

all’esercizio finanziario chiuso

Il

Consiglio

d’Istituto

Approva il Conto Consuntivo

Programma annuale

Come abbiamo visto nel capitolo “La scuola dell’autonomia”,

con la legge n. 59 del 15 marzo 1997 (c.d. Bassanini), le scuole

hanno assunto una propria autonomia didattica, organizzativa e

finanziaria, quest’ultima regolamentata dal D.I. n. 44/2001

(regolamento di contabilità).

Il regolamento di contabilità ha introdotto il documento contabile

programmatico (Programma annuale) attraverso il quale la

scuola indica non solo entrate e spese, ma anche la

programmazione dell’attività didattica e organizzativa che

intende realizzare nel corso dell’esercizio finanziario

(coincidente con l’anno solare).

Le risorse assegnate dallo Stato costituenti la dotazione

finanziaria di istituto sono utilizzate senza altro vincolo di

destinazione che quello prioritario per lo svolgimento delle

attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie

della scuola. Le risorse sono destinate alla realizzazione degli

obiettivi in coerenza con le previsioni del PTOF.

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Al fine di incrementare l'autonomia contabile delle istituzioni

scolastiche ed educative statali e di semplificare gli

adempimenti amministrativi e contabili, la legge n. 107/2015,

all'articolo 1, comma 143, ha previsto che il Ministero

provveda ad adottare un nuovo regolamento di contabilità, in

grado di attualizzare il Regolamento già vigente (DI n.

44/2001).

Al momento è in corso l'iter per l'adozione del nuovo decreto

interministeriale e in via previsionale dovrebbe essere

approvato e diventare esecutivo a partire da gennaio 2019.

Schema semplificato del programma annuale

In questa trattazione si propone lo schema semplificato del

programma annuale in quanto permette di focalizzare

l’attenzione sugli aspetti fondamentali delle attività didattiche da

realizzare, anche agli occhi di coloro che hanno interesse, non

sempre competenti in materia contabile. Tale documento

contiene il programma annuale di utilizzo delle risorse

finanziarie. Le voci di entrata e di spesa riguardano grossi

aggregati, attività e progetti. È opportuno ricordare che nei

bilanci degli istituti scolastici non compaiono:

le entrate/spese relative agli emolumenti principali del

personale scolastico, che comprendono gli stipendi al

personale, le imposte (es. Irpef) e i contributi/ritenute;

le spese di manutenzione degli immobili, ordinaria e

straordinaria e i costi per l’energia elettrica, l’acqua e le

spese di riscaldamento;

gli eventuali affitti dei locali scolastici verso Enti o privati .

Senza entrare troppo nel tecnicismo, qui di seguito viene

riportato a titolo di esempio il programma annuale (bilancio) di

un istituto superiore che raggruppa un Istituto Tecnico

Industriale e un Istituto Professionale per l’Industria e

l’Artigianato, redatto, per semplicità di comprensione, secondo

20

il modello semplificato in vigore per le scuole di ogni ordine e

grado. L’istituzione scolastica, presa come riferimento ha circa

1.000 studenti e un organico di 170 unità tra personale docente

e ATA.

Programma Annuale - Esercizio finanziario 2018 – Conto di competenza

ENTRATE

Aggr Importi

Voce

01 Avanzo di amministrazione presunto 399.556,17

01 Non vincolato 232.219,67

02 Vincolato 167.336,50

02 Finanziamenti dallo Stato 75.450,49

01 Dotazione ordinaria 41.381,29

02 Dotazione perequativa

03 Altri finanziamenti non vincolati

04 Altri finanziamenti vincolati 34.069,20

05 Fondo Aree Sottoutilizzate FAS

03 Finanziamenti

01 Dotazione ordinaria

02 Dotazione perequativa

03 Altri finanziamenti non vincolati

04 Altri finanziamenti vincolati

04 Finanziamenti da Enti locali o da altre istituzioni pubbliche

01 Unione Europea

02 Provincia non vincolati

03 Provincia vincolati

04 Comune non vincolati

05 Comune vincolati

06 Altre istituzioni

05 Contributi da privati 131.200,00

01 Famiglie non vincolati 60.000,00

02 Famiglie Vincolati 56.000,00

03 Altri non vincolati 15.200,00

04 Altri Vincolati

06 Proventi da gestioni economiche

01 Azienda agraria

02 Azienda speciale

03 Attività per conto terzi

04 Attività convittuale

07 Altre entrate

01 Interessi

02 Rendite

21

03 Alienazione di beni

04 Diverse

08 Mutui

Totale entrate 606.206,66

SPESE

Aggr Importi

Voce

A Attività 256.828,04

A01

Funzionamento amministrativo

generale 61.532,88

A02 Funzionamento didattico generale 118.095,16

A03 Spese di personale 22.000,00

A04 Spese d'investimento 55.200,00

A05 Manutenzione edifici

P Progetti 255.883,45

P01

Potenziamento attività

professionalizzanti 17.503,60

P02 Test Center ECDL 6.080,97

P03 Alternanza Scuola Lavoro 72.048,78

P04 Viaggi di istruzione 56.702,10

P05 Sistema Qualità – RAV e PDM 5.000,00

P06 Sicurezza 5.000,00

P07 Formazione del personale 11.000,00

P08

PON Ist. Tecnico: inclusione sociale e

lotta al disagio

39.774,00

P09

PON Ist. Professionale: inclusione

sociale e lotta al disagio

39.774,00

P10 Istruzione in ospedale/domicialiare 3.000

G Gestioni economiche

R Fondo di riserva 500,00

R98 Fondo di riserva 500,00

Totale spese 513.211,49

Z Disponibilità finanziaria 92.995,17

Z01 Disponibilità finanziaria da

programmare 92.995,17

Totale a pareggio 606.206,66

22

ENTRATE

01 – Avanzo di amministrazione presunto

L’avanzo di amministrazione definisce il risultato di gestione

alla data del 31 dicembre e in esso confluiscono le risorse

derivanti da economie di bilancio, gli acconti non ancora

utilizzati ma accertati e gli eventuali accantonamenti

dell’aggregato Z01.

L’avanzo di amministrazione si ricava con la seguente formula:

Avanzo amm.= Saldo di cassa+Residui attivi-Residui passivi

Esso è riconducibile a due tipologie: finanziamenti non

vincolati (non finalizzati) e finanziamenti vincolati (finalizzati),

questi ultimi destinati alla realizzazione di progetti/attività

indicati dal soggetto erogatore (ad esempio viaggi di istruzione,

lettorato di lingua inglese, PON, Finanziamenti Alternanza

Scuola Lavoro, ecc).

I residui attivi sono le entrate accertate e non riscosse

(l’accertamento avviene tramite comunicazione da parte del

MIUR); i residui passivi sono le spese impegnate e non ancora

pagate e quindi le corrispondenti somme è come se non le

avessimo.

02 – Finanziamenti dallo Stato

Annualmente il MIUR, attraverso il Dipartimento per la

programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e

strumentali - Direzione Generale per le risorse umane e

finanziarie - Ufficio IX, comunica alle istituzioni scolastiche

l'assegnazione delle risorse finanziarie per il funzionamento

didattico ed amministrativo ed altre voci.

Ciò consente alle istituzioni scolastiche di avere un quadro

certo e completo della dotazione finanziaria disponibile per

l'intero anno scolastico, anche ai fini di una adeguata

23

programmazione delle attività da inserire nel Piano dell'Offerta

Formativa.

Le risorse finanziarie, riportate qui di seguito sono iscritte in

entrata in conto competenza all'aggregato "02 Finanziamento

dallo Stato", voce "01 Dotazione Ordinaria". I finanziamenti

vengono erogati in due momenti diversi, il primo di 4/12 per il

periodo settembre-dicembre e il secondo di 8/12 per il periodo

gennaio-agosto.

Aggregato 02, voce 01 - Quota funzionamento amministrativo-

didattico, Alternanza Scuola Lavoro e Revisori dei conti

La ripartizione del Fondo di Funzionamento amministrativo-

didattico avviene in attuazione di quanto previsto dal DM n. 834

del 15 ottobre 2015, che ha individuato i criteri ed i parametri più

rispondenti alle mutate esigenze e condizioni del settore

scolastico nonché i criteri per la ripartizione delle risorse

finanziarie finalizzate ad attività di Alternanza Scuola-Lavoro,

per le classi terze, quarte e quinte degli istituti professionali,

tecnici ed i licei.

Totale Funzionamento Amministrativo-Didattico a.s. 2017-18

Quota per Alunno

Quota Fissa

Quota per Sede aggiuntiva

Quota per Alunni disabili

Quota per scuole serali - ospedaliere - carcerarie

Quota per Classi terminali della SSI° grado

Quota per Classi terminali della SSII° grado

Alternanza Scuola Lavoro ai sensi della Legge n. 107/2015

Compenso Revisori dei conti per Istituzione Capofila

Tale risorsa è finalizzata alla retribuzione degli incarichi

svolti dai revisori dei conti, in rappresentanza del MEF e del

MIUR, presso le istituzioni scolastiche.

24

Aggregato 02 – voce 04 Contratti di pulizia ed altre attività

ausiliarie (si apre una scheda in altri finanziamenti vincolati ad

es. Aggr. 02 voce 04.1)

La somma è assegnata ai sensi dell’art. 31, comma 4, del D.I.

n. 44/2001, alle scuole con organico accantonato di

collaboratori scolastici (in sostanza assegnano in organico di

diritto meno collaboratori scolastici).

La quota assegnata è destinata all’acquisto di servizi non

assicurabili mediante l’impiego del solo personale interno, a

causa del parziale accantonamento dell’organico di diritto dei

collaboratori scolastici.

Le istituzioni scolastiche il cui organico di diritto dei

collaboratori scolastici non presenti posti accantonati non

possono acquistare servizi di pulizia: dette funzioni debbono

essere svolte integralmente dal personale dipendente.

Aggregato 02 – voce 04 Contratti di co.co.co. per le attività

tecniche e di segreteria (si apre una scheda in altri finanziamenti

vincolati ad es. Aggr. 02 voce 04.2)

Solo per le scuole dove prestano servizio soggetti con contratti

di co.co.co ai sensi del D.M. n. 66/2001.

03 – Finanziamenti dalla Regione

Nel panorama italiano ci sono alcune Regioni che si fanno

maggiormente carico delle scuole del loro territorio (ad esempio

le Regioni autonome), ma nella maggior parte dei casi i

finanziamenti diretti da parte delle Regioni sono assenti o di

modesta entità. Le spese per l’istruzione sostenute dalle Regioni

sono prevalentemente costituite da trasferimenti verso gli Enti

Locali.

25

04 – Finanziamenti da Enti locali o da altre istituzioni pubbliche

Finanziamenti dall’Unione europea

L’Unione Europea finanzia le scuole italiane, di ogni ordine e

grado, secondo due modalità: attraverso i programmi europei tipo

Erasmus+ e attraverso i finanziamenti PON costituiti da fondi

strutturali, FSE (Fondo Sociale Europeo) e FESR (Fondo

Europeo di Sviluppo Regionale). Nei due settenni precedenti i

finanziamenti PON erano destinati ad alcune regioni del

Mezzogiorno con lo scopo di colmare il divario rispetto alle

altre regioni d’Italia. Nell’attuale terzo settennio (2014-2020) i

PON sono stati estesi a tutte le regioni.

Finanziamenti dalle Province e dai Comuni

I finanziamenti che giungono alle scuole da parte degli Enti

Locali, nel complesso sono più consistenti rispetto a quelli che

arrivano dalle Regioni. Le Province erogano agli istituti superiori

presenti sul loro territorio un contributo per le spese di

funzionamento (telefono, fotocopie, ecc.) e la piccola

manutenzione; i Comuni si fanno invece carico di alcune spese

sostenute dalle scuole del primo ciclo (infanzia, primarie e

secondarie di I grado). Ogni Ente agisce con procedure proprie

che possono consistere in un finanziamento diretto alle scuole

oppure nella fornitura del servizio.

05 – Contributi da privati

I contributi da privati provengono in massima parte dalle

famiglie, e sono costituiti dai versamenti all’atto di iscrizione

(contributi scolastici), dalle quote per i viaggi di istruzione o

per l’attivazione di qualche progetto specifico, come per

esempio il lettorato di lingua straniera.

Il contributo delle famiglie è volontario e non obbligatorio: è

detraibile ai fini delle imposte; va usato con trasparenza; non si

possono pagare con il medesimo le spese amministrative ma

26

esclusivamente spese relative all’ampliamento dell’offerta

formativa. Esso rappresenta una fonte essenziale per assicurare

un’offerta formativa che miri a raggiungere livelli qualitativi

sempre più elevati, soprattutto in considerazione delle ben note

riduzioni della spesa pubblica che hanno caratterizzato gli

ultimi anni.

È buona pratica che le scuole, al momento delle iscrizioni,

chiedano ai genitori un contributo per le spese didattiche per

l’anno successivo, prevedendo magari anche una

rateizzazione, a richiesta, per venire incontro alle esigenze

delle famiglie. Non si può comunque subordinare l’iscrizione

degli alunni al preventivo versamento del contributo. Tale

comportamento è illegittimo e si configura come grave

violazione dei propri doveri d’ufficio sanzionabile

disciplinarmente.

Negli istituti tecnici e professionali il contributo delle

famiglie ha una valenza più significativa rispetto agli altri

ordini di scuola in quanto contribusce a coprire le spese di

esercitazione nei laboratori e nei reparti di lavorazione. La

norma di riferimento che disciplina i contributi di laboratorio

rimane il Regio Decreto Legge n. 749 del 15.05.1924, tuttavia

considerato che l’argomento ha costituito fonte di dissidi e

polemiche, dubbi e contrasti tra istituzioni scolastiche e

genitori, il MIUR è intervenuto ultimamente con due note allo

scopo di chiarire e disciplinare la materia. Le note sono la

circ.n. 312/2012 e la circ.n. 593/2013. Dalle suddette note

emerge che il problema della richiesta di contributi di

laboratorio alle famiglie va valutato in relazione alla natura

pubblica del servizio scolastico e all’esigenza che la scuola

eroghi un servizio qualificato, aggiornato, efficiente, puntuale.

Ai fini della trasparenza, alle famiglie, al termine dell’anno

scolastico dovrebbe essere assicurata una rendicontazione chiara

ed esaustiva della gestione dei contributi dalla quale risulti come

sono state effettivamente spese le somme e quali benefici ne ha

ricavato la comunità scolastica (C.M.. 312/2012).

27

Naturalmente, poiché mai si può trattare di gestione fuori

bilancio, tali contributi devono trovare collocazione

nell’ordinaria gestione amministrativo contabile.

Cedolino unico (non vengono inseriti in bilancio)

In data 28 luglio 2017 il Ministero e le OO.SS. rappresentative

del comparto Scuola hanno siglato l'ipotesi di CCNI per

l'assegnazione alle istituzioni scolastiche ed educative statali

delle risorse destinate al MOF (Miglioramento dell'Offerta

Formativa) per l'a.s. 2017-2018.

1- Assegnazione per gli istituti contrattuali (Retribuzione

accessoria)

FIS (Fondo delle istituzioni scolastiche da contrattare

con la RSU)

Funzioni Strumentali all'offerta formativa

Incarichi Specifici del personale ATA

Remunerazione delle Ore Eccedenti l'orario

settimanale d'obbligo, effettuate in sostituzione di

colleghi assenti

L’assegnazione è prevista anche per le attività complementari di

educazione fisica e per le ore eccedenti svolte dai coordinatori

regionali dei relativi progetti, nonché per le misure incentivanti

per i progetti relative alle aree a rischio (cfr.art. 9 CCNL

29/11/2007).

2- Supplenze brevi e saltuarie

3- Compensi per lo svolgimento degli esami di Stato (in

unica soluzione nel periodo 1° gennaio-31 agosto)

28

SPESE

Nei documenti contabili delle scuole le spese sono raggruppate

in grandi categorie (vedi modello SPESE di cui sopra): le due più

importanti sono le attività nell’aggregato A e i progetti

nell’aggregato P.

Aggregato A – Attività

L’aggregato A è articolato in cinque voci:

1. funzionamento amministrativo generale;

2. funzionamento didattico generale;

3. spese di personale;

4. spese di investimento (macchine per laboratori, materiale

scientifico, tecnico e didattico, attrezzature sportive e così

via, che una volta acquistate confluiscono nel patrimonio

dell’istituto)

5. spese per la manutenzione degli edifici.

A01 – Funzionamento amministrativo generale

Le spese di funzionamento amministrativo generale, prevedono

l'acquisto di cancelleria, stampati, materiale di pulizia locali,

nonché le spese postali, telefoniche, Internet, le spese per

l'energia elettrica, per la manutenzione ordinaria (quest’ultime se

a carico della scuola) e per la locazione delle apparecchiature ed

attrezzature degli uffici (es. fotocopiatori, stampanti), per le

uniformi di servizio ed altre spese varie, correlate anche alle

tecnologie multimediali. In detta scheda, inoltre, è prevista, nella

"Tipologia di spese - Partite di giro", l'anticipazione del "fondo

per le minute spese" a favore del Direttore dei servizi generali ed

amministrativi, di cui all'art. 17 del Regolamento di contabilità.

A02 - Funzionamento didattico generale.

In questa voce sono previste le spese per l'acquisto di libri,

riviste, periodici, giornali tecnici e scientifici e relativi

29

abbonamenti, riferiti all'attività didattica; quelle per l'acquisto del

materiale per le esercitazioni di laboratorio, per gli acquisti e i

rinnovi di modesta entità delle attrezzature tecnico-scientifiche;

le spese per il materiale di consumo delle officine e dei

laboratori, per la manutenzione delle macchine e delle

attrezzature dei laboratori, ivi compreso quello informatico di

proprietà; nonché quelle afferenti ad esigenze connesse con

l'attività didattica generale.

A03 - Spese di personale.

In questa voce sono previste le spese per il personale assunto per

supplenze brevi, nonché i compensi e le indennità per il

trattamento accessorio spettante al personale medesimo. Negli

ultimi anni tali spese sono gestite direttamente dal MEF e quindi

nel bilancio, sotto questa voce, va messa la cifra equivalente a

“zero”. In questa voce vengono previste anche le spese di

missione ed altre spese di personale non riconducibili ai singoli

progetti per esempio corsi di recupero gestiti con economie di

bilancio e quindi retribuiti direttamente dalla scuola.

Voce A04 - Spese di investimento.

In questa voce sono inserite le spese che si prevede di sostenere

per acquisti di beni mobili e immobili non imputabili ad uno

specifico progetto (ad esempio: le spese per la costituzione o il

rinnovamento di un laboratorio o l’acquisto di LIM o Computer

da destinare nelle varie aule).

Voce A05 - Spese per la manutenzione degli edifici

Questa spesa di norma è in carico agli Enti locali: Comune per le

scuole del primo ciclo, Provincia per lle scuole del secondo

ciclo. Potrebbero essere previste delle somme per la

manutenzione degli edifici scolastici che la scuola effettua per

conto dell'Ente locale.

30

Aggragato P - Progetti

L'aggregato P comprende tutti i progetti relativi all'ampliamento

dell'offerta formativa previsti nel PTOF. Come abbiamo già detto

precedentemente, per ogni progetto deve essere predisposta una

specifica scheda illustrativa. In questo aggregato sono previste

anche le spese per progetti finanziati da organismi comunitari,

vedi PON, e internazionali; quelle per le attività di educazione

degli adulti, di istruzione e formazione tecnica superiore ( IFTS)

e quelli relativi agli ITS;

Aggregato G - Gestione Economiche

L’Aggragato G comprende le previsioni di spesa di specifiche

attività economiche, disciplinate dal Titolo I capo V del

Regolamento (DI n. 44/2001) vedi ad esempio Aziende agrarie e

aziende speciali o proventi derivanti dalla vendita di beni e da

servizi a favore di terzi.

Aggregato R - Fondo di Riserva

L’Aggragato R comprende il fondo di riserva che non potrà

essere superiore al cinque per cento della dotazione finanziaria

ordinaria.

Aggregato Z – Disponibilità Finanziaria da Programmare

L'eventuale somma da iscrivere nell'aggregato Z è costituita dalla

differenza tra il totale delle entrate e il totale delle spese, per far

quadrare il bilancio. È bene ricordare che il totale delle spese

non può superare il totale delle entrate.

Nota: Consiglio ai candidati al Concorso per dirigenti scolastici

di procurarsi il Programama annuale della propria scuola e

analizzarlo sulla falsa riga di quello proposto in questa

trattazione.

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