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Legge 12 dicembre 2016, n. 238, recante Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino Gabriele Castelli Ufficio vitivinicolo Alleanza delle cooperative italiane - agroalimentare

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Legge 12 dicembre 2016, n. 238, recante

Disciplina organica della coltivazione della vite e

della produzione e del commercio del vino

Gabriele Castelli

Ufficio vitivinicolo

Alleanza delle cooperative italiane - agroalimentare

CAPO IVCOMITATO NAZIONALE VINI DOP E IGP

Art. 40Comitato nazionale vini DOP e IGP

Conferma del Comitato nazionale vini DOP e IGP, quale organismo del

Ministero, con competenze consultive e propositive in materia di tutela

e valorizzazione qualitativa e commerciale dei vini a DOP e IGP.

Comitato nazionale vini DOP e IGPQuali novità?

Tra i membri del Comitato, il Testo unico innova prevedendo

l’ingresso di un nuovo componente designato dall’Ordine nazionale dei

dottori agronomi e dei dottori forestali;

Si introduce una incompatibilità tra l’incarico di membro effettivo

del comitato e incarichi dirigenziali o di responsabilità svolti presso

organismi di certificazione o altre organizzazioni aventi analoghe

competenze.

CAPO V

CONSORZI DI TUTELA PER LE DENOMINAZIONI DI ORIGINE

E LE INDICAZIONI GEOGRAFICHE PROTETTE

Art. 41

Consorzi di tutela

Conferma del ruolo e delle funzioni dei consorzi di tutela riconosciuti:

- rapporto di unicità tra denominazione e consorzio, fatta salva lapossibilità a determinate condizioni di costituire un consorzio per piùdenominazioni;

- i requisiti necessari per ottenere il riconoscimento ministeriale;

- le attività: gestione del disciplinare di produzione, assistenza tecnicaverso gli associati, valorizzazione, tutela e promozione delladenominazione, ruolo e funzioni degli agenti vigilatori;

- riconoscimento Erga Omnes.

Consorzi di tutela: quali novità?

Come per la registrazione di una DO o IG, anche per ilriconoscimento di un Consorzio di tutela, ivi compresa la proceduraper ottenere l’incarico erga omnes, le soglie di rappresentativitàrichieste sono da calcolare come media e non più come valore assolutoda riscontrare in entrambe le annualità di riferimento;

Sono state introdotte possibili cause di incompatibilità degliamministratori e dei dirigenti dei consorzi, che dovranno esserepuntualmente definite in un apposito decreto del Ministro;

Obbligo di garantire l’informazione di tutti i soggetti inseriti nelsistema di controllo della relativa denominazione in ordine ai costiderivanti dalle attività cosiddette Erga Omnes.

TITOLO IVETICHETTATURA, PRESENTAZIONE E

PUBBLICITÀ

Art. 43Etichettatura e presentazione dei prodotti vitivinicoli

in relazione alla protezione delle DOP e IGP,delle menzioni tradizionali e delle altre indicazioni riservate ai prodotti

vitivinicoli a DOP e IGP

Ad eccezione dello sciroppo di uva, del succo d’uva, delle bevande

spiritose e dei vini aromatizzati a base di prodotti vitivinicoli, del mosto

cotto, del vino cotto o di prodotti a base di mosto o vino cotto, nessuna

bevanda può essere posta in vendita utilizzando nell’etichettatura,

presentazione e pubblicità termini o raffigurazioni che richiamano la

vite, l’uva, il mosto o il vino.

Tale divieto non si applica quando i predetti termini compaiono nella

lista degli ingredienti.

Art. 44Utilizzo delle denominazioni geografiche,

delle menzioni tradizionalie delle altre indicazioni riservate ai prodotti vitivinicoli DOP e IGP

L’articolo traccia il perimetro della tutela delle DOP, IGP, delle menzionitradizionali, delle sottozone, delle unità geografiche aggiuntive e delle altreindicazioni riservate dal disciplinare di produzione alle rispettive DOP e IGP.

Tra cui:

- Divieto di fare riferimento ad una zona geografica di qualsiasi entitànell’etichettatura, presentazione e pubblicità di prodotti vitivinicoli senzaDOP o IGP;

- Regole in materia di minimizzazione [da un ¼ a ½] dei caratteri, quandonomi propri, ragioni sociali o indirizzi di ditte, cantine, fattorie e similicontengono, in tutto o in parte, termini geografici riservati a DO e IG;

- Utilizzo del riferimento ad una DOP o IGP nell’etichettatura, presentazionee pubblicità di prodotti composti, elaborati o trasformati a partire dalrelativo vino a DOP o IGP.

Quali novità?

La c.d. Circolare Lauro diventa Legge

Si consente per prodotti vitivinicoli a DO o IG ed a determinate condizionil’uso di nomi geografici riservati ad una DOP o una IGP.

Nello specifico, al fine di indicare la collocazione territoriale dell’aziendavitivinicola o dei vigneti, il nome della regione o della provincia che è allabase di altra DO o IG può figurare nell’etichettatura del vino, anche qualoradetta regione o provincia sia riconosciuta come DOP o IGP, a condizione chetale indicazione veritiera sia nettamente separata dalle indicazioniobbligatorie e riportata nell’ambito delle informazioni complementari relativealla storia del vino, alla provenienza delle uve e alle condizioni tecniche dielaborazione [ Piemonte utilizzato per DOC più piccole]

È altresì ammesso riportare, nell’etichettatura di prodotti a DO o IG riferite aterritori di ambito interregionale o interprovinciale o intercomunale, il nomedi una unità amministrativa più piccola riservata ad altre DOP o IGP ricadentenel relativo ambito territoriale. [ Friuli per DOC Delle Venezie]

Quali novità?

c.d. Emendamento Agostini

«6. Con il decreto del Ministro, di cui all’articolo 43, comma 1, sono

stabilite le eventuali forme di ulteriore informazione resa al

consumatore nei casi in cui il vino prodotto sia composto dai vitigni che

contengono o sono costituiti da una DOP o da una IGP italiana, il cui

utilizzo è autorizzato dalla normativa europea»

Art. 45Disposizione per l’utilizzo dei nomi

di due o più varietà di vite

Si disciplina l’uso in etichetta di due o più nomi di varietà di uva da vino perqualificare le relative tipologie di vini, sia nel caso di vini a DO o IG, sia nelcaso di vini senza IG.

In particolare, i nomi di varietà di uva da vino devono figurare:

- in ordine decrescente di percentuale rispetto all’effettivo apporto delle uveda essi ottenute;

- rappresentare un quantitativo superiore al 15% del totale delle uveutilizzate, ad eccezione dei casi di indicazione delle varietà nella partedescrittiva per tipologie di vini non qualificate con il nome dei vitigni;

- figurare con caratteri aventi le stesse dimensioni, evidenza, colore edintensità colorimetrica.

Art. 48Contenitori e contrassegno per i vini a DOP e IGP

L’articolo stabilisce quali sono le categorie di prodotti vitivinicoli – deroghecomprese - per le quali è riservata la chiusura con tappo a fungo.

Novità. Nel confermare che i vini DOCG devono essere muniti, a cura delleimprese imbottigliatrici, di uno speciale contrassegno applicato in modo taleda impedirne il riutilizzo, il legislatore ha innovato prevedendo che lo stessopossa essere stampato dall’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato o datipografie autorizzate.

Cessa il monopolio dell’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato nella stampa efornitura dei contrassegni come strumento di anticontraffazione nel settorevitivinicolo.

I consorzi di tutela riconosciuti o, in loro assenza, le Regioni – sentita lafiliera vitivinicola interessata – possono avvalersi del medesimo contrassegnoper il confezionamento dei vini DOC.

Art. 48Contenitori e contrassegno per i vini a DOP e IGP

Novità. I consorzi di tutela riconosciuti o, in loro assenza, le Regioni –

sentita la filiera vitivinicola interessata – possono avvalersi di un sistema

telematico di controllo e tracciabilità – alternativo al contrassegno di cui

sopra - per i vini confezionati a DOC e IGT che, attraverso l’apposizione

in chiaro, su ogni contenitore, di un codice alfanumerico univoco non

seriale o di altri sistemi informatici equivalenti, renda possibile

l’identificazione univoca di ciascun contenitore immesso sul mercato.

Questo sistema è alternativo e concorrente al contrassegno per i vini DOC,

mentre costituisce un unicum nella tutela e valorizzazione dei vini IGT.

Infine, rimane la possibilità – per i vini DOC - di utilizzare il lotto.

TITOLO VI

ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E CONTROLLI

CAPO I

ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI

Art. 58Dichiarazioni obbligatorie,

documenti di accompagnamento e registri nel settore vitivinicolo

Novità. Per i titolari di stabilimenti enologici con produzione annua pari o

inferiore a 50 ettolitri e con annesse attività di vendita diretta o ristorazione,

l’obbligo di tenuta dei registri si considera assolto con la presentazione della

dichiarazione di produzione e la dichiarazione di giacenza.

Attenzione. A parere dell’ICQRF, la nozione di produzione annua va intesa

quale dato previsionale, stimato dal produttore in piena autonomia -

eventualmente, ma non necessariamente, basandosi su propri dati produttivi

storici – facendo riferimento a qualsiasi quantitativo introdotto nello

stabilimento ed avviato alla trasformazione.

Art. 58Dichiarazioni obbligatorie,

documenti di accompagnamento e registri nel settore vitivinicolo

Novità. Per gli operatori dotati di sistemi informatici aziendali che sicollegano alla banca dati SIAN, il rispetto dei termini di registrazioneprescritti dalla normativa di riferimento si considera assolto conl’inserimento dei dati nel proprio sistema informatico, a condizione chei predetti sistemi informatici siano in grado di giustificare, a primarichiesta dell’organismo competente, le operazioni e le giacenze nonancora registrate sul registro telematico e che le suddette operazioni e legiacenze possano essere controllate in qualsiasi momento sulla base didocumenti giustificativi attendibili, quali sono - ad esempio - idocumenti di accompagnamento, i documenti commerciali riconosciuti,le dichiarazioni preventive, le bollette di introduzione delle uve emessedalle cooperative per i conferimenti effettuati dai soci.

Art. 59Coordinamento degli adempimenti amministrativi

Il Ministero delle politiche agricole si conferma quale autorità preposta

al coordinamento degli adempimenti amministrativi del settore

vitivinicolo.

Novità. Tutte le dichiarazioni, informazioni, comunicazioni,

autocertificazioni, registri, dati e relativi aggiornamenti che le imprese

del settore vitivinicolo sono tenute a fornire alla Pubblica

Amministrazione e agli altri soggetti individuati dalla normativa di

riferimento – compresi i soggetti privati cui sono attribuite funzioni di

interesse pubblico, laboratori di analisi, organismi di controllo dei vini

DOP e IGP, consorzi e commissioni di degustazione dei vini a DO -

sono inserite nell’ambito dei servizi SIAN.

Art. 60Registri per i produttori, gli importatori e i grossisti di talune

sostanze zuccherine

I produttori, gli importatori, i grossisti e gli utilizzatori di talune

sostanze zuccherine – ad eccezione di determinate tipologie di zucchero

e/o di operatori individuati in maniera tassativa dalla norma in

commento – devono tenere un registro dematerializzato in ambito SIAN

di carico e scarico delle predette sostanze zuccherine.

Attenzione: tale obbligo non riguarda i produttori vitivinicoli già

soggetti alla tenuta del registro vitivinicolo, i quali annoteranno nel

predetto registro vitivinicolo l’utilizzazione delle sostanze zuccherine in

questione.

TITOLO VIADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E CONTROLLI

CAPO II

CONTROLLI E VIGILANZA

Art. 64Controlli e vigilanza sui vini a DO o IG

La verifica annuale del rispetto del disciplinare di produzione nel corso della

produzione, durante e dopo il confezionamento del vino è effettuata dai

cosiddetti organismi di controllo ovvero le autorità pubbliche e gli organismi

privati, cui è attribuita la funzione di controllo e certificazione del rispetto del

pertinente disciplinare di produzione da parte dei vini DOP e IGP.

Gli organismi di controllo privati devono essere accreditati in base alla

norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065:2012.

Le autorità pubbliche, invece, entro sei mesi dall’entrata in vigore del Testo

unico – 12 gennaio 2017 - devono essere conformi ai requisiti previsti dai

punti 5.1, 6.1, 7.4, 7.6, 7.7, 7.8, 7.12 e 7.13 della stessa norma UNI CEI EN

ISO/IEC 17065:2012.

[D.L. Milleproroghe]

Art. 64Controlli e vigilanza sui vini a DO o IG

Quali conferme?

Il Ministero, su richiesta, iscrive gli organismi di controllo abilitati in unelenco, previa verifica della sussistenza dei requisiti.

I soggetti proponenti le registrazioni - contestualmente alla presentazionedella domanda di registrazione - oppure i Consorzi di tutela per le DO e IGgià riconosciute scelgono l’organismo di controllo tra quelli iscrittinell’elenco di cui sopra. In mancanza di tale scelta, la decisione spetta alleRegioni o Province autonome nel cui territorio ricadono le produzioniinteressate.

L’organismo di controllo scelto richiede al Ministero l’autorizzazione alcontrollo di ciascuna denominazione, presentando il relativo piano dicontrollo, il tariffario e, se organismo privato, il certificato di accreditamento.

L’autorizzazione ha durata triennale e può essere sospesa e/o revocata.

L’articolo dettaglia i casi, nonché le conseguenze, della revoca e dellasospensione dell’incarico.

Art. 64Controlli e vigilanza sui vini a DO o IG

Quali novità?

Accanto al principio di una DOP/IGP un organismo di controllo - che viene confermato,unitamente alla possibilità per gli organismi di controllo di svolgere la propria attività per una o piùproduzioni riconosciute, anche eventualmente avvalendosi di personale e strutture di altri organismidi controllo – il legislatore ha innovato introducendo il principio complementare di un produttore un organismo di controllo.

Di fatto, nei soli casi in cui l’operatore sia immesso nel sistema di controllo di più organismi dicontrollo, si prevede un meccanismo per cui le visite ispettive, i controlli documentali ed il prelievodei campioni devono essere svolti da un solo organismo di controllo. In caso di mancato accordo tragli organismi interessati, la scelta ricade sulla Regione o Provincia autonoma, sentite leorganizzazioni della filiera vitivinicola.

Nei casi di imbottigliamento fuori Regione, la scelta spetta alla Regione o Provincia autonoma nelcui territorio ricadono gli stabilimenti enologici interessati.

La norma prevede, altresì, l’individuazione della struttura responsabile di tutte le attività dicertificazione e di controllo, ma solo quando le specifiche funzionalità nell’ambito dei servizi SIANsaranno implementate. Di nuovo, in caso di mancato accordo tra le parti, si applica la procedurapocanzi descritta. In ogni caso, l’esecuzione degli esami chimico fisici e organolettici è svolta a curadell’organismo di controllo autorizzato per la specifica DOP o IGP.

Infine, si conferma l’esercizio da parte dell’ICQRF della vigilanza sugli organismi di controllo.

Art. 65Analisi chimico fisica e organolettica

Si conferma l’obbligo di verificare la corrispondenza delle partite deivini atti a DOCG o DOC con i requisiti prescritti dai corrispondentidisciplinari di produzione – attraverso un’analisi chimico fisica eorganolettica a cura del competente organismo di controllo – per poterrivendicare le partite in questione come vini a DOCG e DOC, nonchéper poter procedere alla loro designazione e presentazione.

La certificazione ha validità di centottanta giorni per i vini a DOCG, dueanni per i vini a DOC e di tre anni per i vini a DOC liquorosi.

Ai fini della rivendicazione delle partite di vini atti a IGT, è confermatoil solo esame analitico.

Art. 65Analisi chimico fisica e organolettica

Quali novità?

Viene ridotta da tre ad una commissione di appello, istituita presso ilComitato vini e competente a revisionare – in caso di ricorso – le risultanzedegli esami organolettici condotti dalle commissioni di degustazioneindividuate dagli organismi di controllo.

Per i vini a DOCG si conferma l’obbligo di controlli organolettici eanalitici sistematici.

Per i vini a DOC con produzione annua inferiore a 10.000 ettolitri siprevedono controlli organolettici a campione, mentre per i vini a DOC conproduzione annua superiore a 10.000 ettolitri i controlli organolettici sonoobbligatoriamente sistematici.

Per i vini DOC e IGT i controlli analitici sono a campione, basati suun’analisi dei rischi.

Attenzione: è prevista la possibilità per le singole DOC anche con produzioneannua inferiore a 10.000 ettolitri di non avvalersi delle innovazioni introdotte,mantenendo controlli analitici e/o organolettici sistematici.

TITOLO VIISISTEMA SANZIONATORIO

CAPO IVIOLAZIONI IN MATERIA DI PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE

Art. 69Violazioni in materia di potenziale vitivinicolo

Le violazioni sanzionate:

- impianti viticoli non autorizzati;

- mancato estirpo di impianti viticoli non autorizzati;

- non utilizzo – anche parziale – di autorizzazioni per il nuovo impiantoentro i tre anni di tempo dalla loro concessione;

- rinuncia all’autorizzazione concessa per il nuovo impianto nei casi incui venga riconosciuta al produttore una superficie inferiore al 100%di quanto richiesto ma superiore al 50%.

Attenzione: non è colpito da sanzione il mancato utilizzo – ancheparziale – entro i termini previsti di un’autorizzazione per il reimpianto.

In particolare…

Il mancato utilizzo – anche parziale – di autorizzazioni per il nuovo impianto entro i 3 anni

di tempo dalla loro concessione è punito:

a) 3 anni di esclusione dalle misure di sostegno dell’OCM e 1.500 €/ha, se la superficie

impiantata è inferiore o eguale al 20% del totale della superficie concessa con

l’autorizzazione;

b) 2 anni di esclusione dalle misure di sostegno dell’OCM e 1.000 €/ha, se la superficie

impiantata è superiore al 20% ma inferiore o eguale al 60% del totale della superficie

concessa con l’autorizzazione;

c) 1 anno di esclusione dalle misure di sostegno dell’OCM e 500 €/ha, se la superficie

impiantata è superiore al 60% ma comunque inferiore al totale della superficie concessa con

l’autorizzazione.

Qualora la superficie non impiantata sia inferiore al 5% del totale della superficie concessa

con l’autorizzazione ma comunque non superiore a 0,5 ha, non si applica alcuna sanzione.

Per le superfici autorizzate non superiori a 0,3 ha, tale percentuale viene aumentata al 10%.

In particolare…

La rinuncia all’autorizzazione concessa per il nuovo impianto nei casi in

cui venga riconosciuta al produttore una superficie inferiore al 100% di

quanto richiesto ma superiore al 50% comporta:

- la sanzione amministrativa pecuniaria di 500 €/ha o frazione di ettaro

della superficie autorizzata;

- l’esclusione dalle misure di sostegno previste dall’OCM vitivinicola

per 2 anni.

Grazie!

Gabriele Castelli

Ufficio vitivinicolo

Alleanza delle cooperative italiane - agroalimentare