Dislessia - guida per genitori

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    Dalla scuola materna alluniversit

    GUIDA alla Dislessiaper genitori

    a cura di Luca Grandi

    www.aiditalia.org

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    GUIDA alla Dislessia per genitoriA cura di Luca Grandi

    Testi di: Luca Grandi, Alessandra Luci, Monica Bertelli, Enrica Bianchi,

    Viviana Rossi, Luciana Ventriglia, Giacomo Stella, Associazione ItalianaDislessia.

    Impaginazione e illustrazioni: Margherita Bissoni

    Questa Guida stata realizzata grazie al contributodella Fondazione Johnson & Johnson

    2008-2012 Associazione Italiana DislessiaTerza Edizione - Maggio 2012

    Stampa: Tipograa Valgimigli snc - Faenza RA

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    DenizioneCause

    Dislessia e Disturbi Evolutivi Specici di

    apprendimento

    Comorbilit

    Come pu un genitore riconoscere la dislessia

    Possibili fattori di rischio dei DSA

    Punti di forza

    Come muoversi

    Preparare il bambino per la diagnosi

    Comprendere una diagnosi

    Consigli per i genitori

    Cosa dire al bambino

    Cosa possiamo attenderci per il futuro?

    Trattamento riabilitativo

    Il genitore cosa pu fare? Leggere insieme!

    COS LA DISLESSIA?

    INDICE

    LA VALUTAZIONE DIAGNOSTICA

    DOPO LA DIAGNOSI

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    Prima della DiagnosiDopo la DiagnosiLa procedura da seguire

    Il Piano Didattico PersonalizzatoLa Legge 170 del 2010Il genitore e la scuolaIl genitore e i compiti a casaAiuto doposcolasticoPensate a lungo termineNon diventate linsegnante di vostro glio!

    La famiglia e la legge 170La scelta della scuola secondaria di secondo gradoPunti da considerare nella scelta della scuola

    Esami di Stato

    Conseguimento Patente e Patentino di Guida

    La legge e luniversitConsigli per gli studenti universitari

    Entrare in contatto con il professore

    Studiare

    Organizzarsi

    Altre considerazioni

    La diagnosi delladulto

    LA SCUOLA

    ESAMI DI STATO, PATENTI DI GUIDA

    LUNIVERSIT

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    Apprendimento

    Strategie compensative

    Strumenti compensativi: cosa sono?

    Software riabilitativi e software compensativi

    Leggere con le orecchie

    Libri Digitali

    Audiolibri e Libri Parlati

    Campus estivi e corsi

    Glossario strumenti software

    Glossario strumenti hardware

    Scopi dellAssociazione

    Progetti

    I Soci

    Servizi offerti

    Le Sezioni locali

    Come sostenere lAssociazione

    Risorse dellAID

    APPRENDIMENTO, AUTONOMIA

    TERAPIE ALTERNATIVE

    LASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA

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    PREMESSA

    Quando andiamo in vacanza siamo abituati a scegliere le mete in basea ci che vogliamo visitare, al clima che vogliamo trovare; controlliamo

    il tempo che ci sar in quei giorni, prepariamo la valigia sapendo a checosa andremo incontro.

    Ci sono alcuni viaggi in cui, per, non tutto cos facile daprogrammare: pensi di avere la valigia pronta per andare al marema, scendendo dallaereo, ti accorgi che latterraggio avvenutoin montagna, fa freddo e tu non hai gli indumenti adeguati, devicapire dove sei nito, come mai c stato un cambiamento di rotta,

    devi fare in modo di avere tutto ci che ti permetta di stare bene, di

    sentirti accolto in questa meta imprevista ed alla ne, dopo un po discombussolamento, ti accorgi che la montagna offre molte attrattive.Non eri preparato perch pensavi di arrivare al mare, ma hai imparatoin poco tempo ad adattarti e hai sicuramente trovato molti aspettipositivi anche in questa meta imprevista.

    Questo accade anche nella vita reale: un giorno ti accorgi o ti diconoche tuo glio ha bisogno di aiuto. Prima pensi che sia pigro e lo

    rimproveri perch non ha voglia di studiare, poi inizi a capire che cqualcosa che non va. Cerchi di sapere dove andare, cosa fare, comecomportarti. A volte ti senti anche in colpa per non averlo capito.Incontrerai persone che ti giudicheranno e non ti capiranno ma anchepersone che ti sapranno ascoltare, consigliare, accompagnare neimomenti pi difcili. Il viaggio allinterno dei capitoli di questa Guida

    stato pensato proprio a questo scopo: non lasciarvi da soli, infreddoliti,a guardare uno scenario che non conoscete, in un luogo in cui nonsapete come muovervi.

    Questa Guida vuole essere una valigia: aprendola troverete tutto ciche importante sapere per affrontare con serenit e consapevolezzail resto del percorso.

    Per questo vi guideremo tra campanelli dallarme, denizioni,

    caratteristiche, strumenti, possibilit e nuove prospettive; vi aiuteremoa comprendere cosa vuol dire apprendere quando hai un disturbo

    dellapprendimento, quali sono i punti di debolezza ma anche qualisono i punti di forza di vostro glio.

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    A poco a poco, nel corso di questo viaggio insieme, vi accorgereteche sar necessario cambiare occhiali: togliere quelli da sole edindossare quelli da sci. Dovrete munirvi dellattrezzatura necessaria,riettendo sulle caratteristiche uniche e speciali di vostro glio.

    A quel punto fate in modo che possa potenziare le sue abilit, chepossa stare insieme ad altri ragazzi che come lui devono imparare asciare, chiedete allistruttore essibilit; distinguete sempre il compito

    dallobiettivo ed apprezzate quello che , invece di arrabbiarvi perquello che non .

    Se, vedendolo sciare, guardandolo dallalto, non fate che notare isuoi difetti, provate a guardarlo da unaltra prospettiva e divertitevi ascoprire ed a valorizzare i suoi punti di forza.

    Buona lettura!

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    COS LA DISLESSIA?

    Denizione

    Cause

    Dislessia e Disturbi Evolutivi Specici diApprendimento

    Comorbilit

    Come pu un genitore riconoscere la dislessia

    Possibili fattori di rischio dei DSA

    Punti di forza

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    COS LA DISLESSIA?

    Perch mio figlio non sa leggere?Perch scrive cos male?

    Perch non sa le tabelline?Forse il suo problema la dislessia.

    La dislessia un di sturbo che riguarda la capacit di leggere escrivere in modo corretto e fluente.

    Leggere e scrivere sono atti cos semplici ed automatici che risultadifficile comprendere la difficolt di un bambino dislessico che faticaad automatizzare questi processi.

    In Italia la dislessia ancora poco conosciuta, bench si calcoli cheriguardi almeno 1.500.000 persone. Nella popolazione scolastica sistima che mediamente ci sia almeno un alunno con DSA per classe;purtroppo, per, meno della met di questi ha ricevuto una diagnosi.

    La dislessia non causata n da un deficit di intelligenza n daproblemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici.Il bambino dislessico pu leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo

    impegnando al massimo le sue capacit e le sue energie, poichnon pu farlo in maniera automatica. Perci si stanca rapidamente,commette errori, rimane indietro, non impara. La difficolt di letturapu essere pi o meno grave e spesso si accompagna a probleminella scrittura e nel calcolo. Tuttavia questi bambini sono intelligentie, di solito, vivaci e creativi.

    DEFINIZIONE

    Esistono diverse definizioni di dislessia, una delle pi accreditate quella dellInternational Dyslexia Association :

    La dislessia una disabilit dellapprendimento di origineneurobiologica. Essa caratterizzata dalla difficolt ad effettuareuna lettura accurata e/o fluente e da scarse abilit nella scrittura

    (ortografia). Queste difficolt derivano tipicamente da un deficit nellacomponente fonologica del linguaggio, che spesso inattesa in

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    rapporto alle altre abilit cognitive e alla garanzia di una adeguataistruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includereproblemi di comprensione nella lettura del testo scritto e una ridottacrescita del vocabolario e della conoscenza generale, conseguente

    ad una ridotta pratica nella lettura.Riteniamo importante iniziare a riferirci alla dislessia come ad unaneurodiversit, ovvero come ad uno sviluppo neurologico atipico,che rappresenta per una manifestazione delle normali variazioninello sviluppo umano. Possiamo facilmente asserire che tutti s iamodiversi, o neurodiversi . Questa neurodiversit in alcune culturee societ pu determinare una disabilit ed in altre no. Quindi,una neurodiversit non determina una disabilit di per s,ma solo

    ed esclusivamente allinterno della societ in cui si manifesta.Se ci pensiamo, la dislessia in una cultura orale resterebbe unaneurodiversit, ma non rappresenterebbe una difficolt, n undisturbo, n una disabilit, poich non si manifesterebbe neanche!In questo senso i Disturbi Specifici di Apprendimento rientranonelle differenze individuali tipiche della neurodiversit umana,secondo cui ogni individuo si comporta in modo differente daglialtri. Conseguenza pi importante di questa considerazione

    quella di darci la possibilit di respingere lidea che le differenzenellapprendimento di lettura, scri ttura e calcolo sianonecessariamente disfunzionali e da correggere, ma piuttosto che,in quanto espressione della neurodiversit dellindividuo, siano dariconoscere e rispettare.

    CAUSEIn questi ultimi anni sono state intraprese diverse ricerche, alivello nazionale ed internazionale, che riconoscono l origineneurobiologica del disturbo, che a sua volta determina una diversamodalit di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processidi lettura, scrittura e calcolo. Inoltre sono in atto studi per valutarela componente ereditaria e geneticadel disturbo. Al momento,i rischi di ricorrenza per la dislessia variano dal 9% al 78%, a

    seconda delle ricerche considerate (PARCC., 2011).

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    Dal punto di vista funzionale, una delle teorie pi accreditateritiene che la dislessia sia causata da un deficit di processamentofonologico. Il fonema la pi piccola unit di suono nella parola.Per leggere occorre avere la capacit di associare velocemente le

    lettere, che rappresentano i fonemi, con i corrispondenti suoni orali.Gran parte degli autori riconoscono la competenza metafonologica,cio la capacit di percepire e riconoscere i fonemi che compongonole parole,come uno dei requisiti necessari per lapprendimento dellalingua scritta.

    Questa competenza, questa consapevolezza, aiuta il bambino ascoprire come trattare la parola orale per darle una veste scritta.Per accedere al codice scritto il bambino, infatti, deve riflettere su:

    quanti sono gli elementi allinterno della parola,quali sono gli elementi allinterno della parola,lordine sequenziale in cui sono posti,come si rappresentano.

    Infine, dato che il processo di lettura si alimenta di informazionivisuopercettive, anche gli aspetti legati a possibili disturbi neiprocessi visivi possono avere un ruolo nel determinare la dislessia.

    DISLESSIA E DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI

    APPRENDIMENTO

    La Dislessia fa parte dei Disturbi Evolutivi Specifici diApprendimento (DSA). La principale caratterist ica di questo

    disturbo la specificit, intesa come un disturbo che interessauno specifico dominio di abilit in modo significativo ma circoscritto,lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. In particolarei DSA sono:

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    Dislessia, disturbo specifico della decodifica della lettura(in termini di velocit e accuratezza), quindi la lettura pilenta e/o meno corretta delle aspettative, in base allet o allaclasse frequentata.

    Disortografia, disturbo specifico della scrittura di naturalinguistica (in termini di errori di ortografia):

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    Disgrafia, disturbo specifico della scrittura di naturagrafomotoria (in termini di scrittura poco leggibile):

    Discalculia, disturbo specifico del sistema dei numeri e delcalcolo:

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    Essendo la Dislessia il disturbo maggiormente diffuso e quindiconosciuto nel linguaggio quotidiano, spesso si utilizza il termineDislessia per indicare genericamente anche gli altri DSA.

    Le principali caratteristichedei DSA sono:inattese e importanti difficolt nella letto-scrittura e/o nei numerie nel calcolo;difficolt nella consapevolezza fonologica (difficolt nelriconoscere quanti, quali e in che ordine sono i suoni di unaparola);lentezza nellautomatizzazione di diverse abilit.

    Alcuni bambini con DSA possono anche avere difficolt dicoordinazione, di motricit fine, nelle abilit di organizzazione e disequenza, difficolt nellacquisizione delle sequenze temporali (ore,giorni, stagioni, ecc.).

    COMORBILIT

    Una caratteristica rilevante nei DSA la comorbilit(in alcuni casiindicato come disturbo associato). Questo termine significa chedislessia, disgrafia, disortografia e discalculia possono comparireinsieme, oltre che isolatamente.

    La Consensus Conference (2007) ha evidenziato che nella praticaclinica si riscontra unalta presenza di comorbilit sia fra i disturbispecifici dellapprendimento stessi, sia fra DSA ed altri disturbi(disprassie, disturbi del comportamento e dellumore, ADHD, disturbidansia, ecc.).

    importante considerare questa compresenza tra disturbi come unasemplice contemporaneit, senza necessariamente derivarne unarelazione di tipo causale; tuttavia, in alcuni casi di manifestazionipsicopatologiche in presenza di disturbi specifici dellapprendimento,la comorbilit pu anche essere la conseguenza dei vissuti derivantidal disturbo.

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    COME PU UN GENITORE RICONOSCERE LA

    DISLESSIA

    molto importante, una volta che si sospetta la presenza di un

    DSA, procedere ad una valutazione diagnostica (vedi capitoloseguente) il pi precocemente possibile. Questo consentir di capirequali sono le effettive difficolt del bambino e come intervenire nelmodo migliore per aiutarlo.

    Quali sono gli indicatori che possono farci venire il dubbio diun DSA?

    Alcuni li abbiamo gi illustrati, ma vediamoli pi in dettaglio.Va premesso che ogni dislessico diverso dallaltroperch ladislessia non una entit monolitica. Essa si presenta come uncomplesso di caratteristiche che ogni persona condivide in misurapi o meno estesa.Riportiamo di seguito un elenco di tratti, comportamenti, abilit,differenze percettive o di sviluppo, che possono essere presenti inmisura pi o meno ampia negli individui dislessici.Nello scorrere lelenco che segue, tanto pi alto il numero delle

    affermazioni in cui si riconoscono le caratteristiche del proprio figlio,tanto maggiore la probabilit che si tratti di dislessia.In tal caso necessario rivolgersi ad uno specialista per avere unadiagnosi.

    Sicuramente uninattesa difficolt nella acquisizione dellalettura e della scri ttura sono i campanelli dallarme piimportanti.

    Il bambino dislessico ha difficolt scolastiche che di solitocompaiono gi nei primi anni di scuola, a volte gi nella scuoladellinfanzia, e persistono negli anni seguenti.

    Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura erroricaratteristici come:

    Inversione di lettere e di numeri (es. 21 vs 12);Sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d, a/e);

    A volte non riesce ad imparare le tabelline ed alcuneinformazioni in sequenza come le lettere dellalfabeto, i giorni

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    della settimana, i mesi dellanno;Pu fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali etemporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni);Pu avere difficolt ad esprimere verbalmente quello che pensa;

    In alcuni casi sono presenti anche difficolt in alcune abilit motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe).

    A volte il bambino potrebbe manifestare anche problemi psicologici,con difficolt nel rapporto con i compagni e/o con le insegnanti eun rifiuto per la scuola, ma si tratta della conseguenza e non dellacausa delle difficolt scolastiche.

    Anche nella scuola secondaria persistono lentezza ed errori nella

    lettura, che possono ostacolare la comprensione del significato deltesto scritto. I compiti scritti richiedono un forte dispendio di tempo.Il ragazzo appare disorganizzato nelle sue attivit, sia a casa sia ascuola. Ha difficolt a copiare dalla lavagna ed a prendere nota delleistruzioni impartite oralmente. Talvolta perde la fiducia in se stesso epu avere alterazioni dellumore e del comportamento.

    Segue un elenco d i poss ibili indicatori . Se un bambino presentadiversi di questi indicatori consigliabile fare unindagine pi

    approfondita.

    POSSIBILI FATTORI DI RISCHIO DEI DSA (3-5 ANNI)

    Relativamente allo sviluppo del linguaggio, le prime parolevengono prodotte oltre i 18 mesi di vita e/o le prime frasi, di

    2-3 elementi, oltre i 30 mesi. Pi avanti, dai 3 anni, pronuncia male parole lunghe e/o

    formula frasi molto brevi e/o non corrette quando parla.

    Sostituisce alcuni suoni nelle parole, in modo che quandoparla il suo linguaggio risulta poco comprensibile a personeche non sono familiari.

    Ha difficolt nel riconoscere i suoni che compongono una

    parola e li pu confondere. Ha difficolt nel dividere la parola in sillabe (analisi sillabica)

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    e/o nel ricostruire la parola intera dalle sillabe (sintesisillabica).

    Pu equivocare ci che sente.

    Utilizza parole non adeguate al contesto o le sostituisce.

    Tende a non ricordare le elencazioni (nomi, cose, numeri, ecc.)specie se in sequenza.

    Ha difficolt nel riconoscere e/o imparare rime o parole conassonanze.

    Ha difficolt a mantenere il ritmo.

    Ha difficolt nel ricordare il nome appropriato degli oggetti.

    lento ad ampliare il vocabolario. Ha difficolt nellapprendimento dei numeri, dei giorni della

    settimana, dei colori e delle forme.

    Ha difficolt nellimparare a scrivere il proprio nome.

    Ha difficolt nel seguire pi indicazioni insieme e routine.

    Ha difficolt con i compiti che implicano abilit motorie(allacciarsi le scarpe, ritagliare, infilare perline, ecc.).

    Pu apparire poco coordinato e goffo nei movimenti quandogioca o impegnato in attivit sportive (es. prendere una pallaal volo).

    POSSIBILI INDICATORI DEI DSA (5-7 ANNI)

    lento nellapprendere e nello stabilizzare la corrispondenzatra le lettere ed i suoni.

    Ha difficolt nel separare la parola in suoni (analisi fonemica)ed a ricostruire la parola dai suoni (sintesi fonemica).

    Le capacit di lettura e di scrittura risultano inferiori allavivacit intellettiva.

    Ha unintelligenza vivace e pronta ma il suo rendimento

    scolastico basso, specie nelle prove scritte. Apprende rapidamente attraverso losservazione, la

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    dimostrazione, la sperimentazione e gli aiuti visivi.

    Pu pronunciare male parole lunghe.

    Ha difficolt nel leggere singole parole isolate.

    Esita nel leggere una parola fluentemente, specialmente se nuova.

    Fa confusione anche nel riconoscere parole corte.

    Quando scrive dimentica delle lettere nelle parole e/o le mettenellordine sbagliato.

    La lettura lenta, priva di espressivit e poco fluente (letturaad alta voce faticosa e stentata).

    Ha pi difficolt con le preposizioni (di, per, in, su) che con leparole di contenuto (giallo, correre, nuvole).

    Tende a non ricordare le elencazioni (nomi, cose, numeri, ecc.)specie se in sequenza.

    Ha difficolt nel verbalizzare i suoi pensieri.

    La comprensione in lettura potrebbe essere compromessa pervia della poca accuratezza, velocit e scorrevolezza di lettura.

    La comprensione di un testo in lettura pu essere miglioredella lettura di singole parole.

    La comprensione migliore quando ascolta qualcuno chelegge rispetto a quando legge lui.

    Ha difficolt nel pianificare e organizzare.

    Ha difficolt a leggere lora in un orologio con le lancette.

    Durante la lettura si lamenta di provare sensazioni di

    movimento o di vedere le parole in movimento o distorte. Sembra avere problemi visivi che i test standard non rilevano.

    Pu avere difficolt con i compiti che implicano abilit motorie.

    Ha difficolt nellallacciarsi le scarpe, annodare, vestirsi.

    Ha difficolt a copiare o a riassumere correttamente.

    Impugna biro e matita in maniera goffa.

    La scrittura talvolta illeggibile.

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    Ha difficolt a ricordare il proprio numero di telefono e/o ilproprio compleanno.

    Pu avere limitate competenze nel pianificare e organizzare leattivit.

    Ha una difficoltosa gestione del tempo.

    Pu avere poco senso dellorientamento.

    Ha poca autostima e sicurezza di s.

    Pu avere difficolt nei rapporti sociali con i compagni e/o gliinsegnanti.

    POSSIBILI INDICATORI DEI DSA (OLTRE I 12 ANNI)

    Continua a leggere lentamente, in maniera poco fluente e conerrori.

    Ha un bagaglio culturale limitato, per via della difficolt dilettura.

    Continua ad avere difficolt nello spelling. Scrive a mano lentamente, con difficolt ed il risultato poco

    leggibile o illeggibile.

    Ha migliori competenze orali che scritte.

    Ha difficolt nella pianificazione e nella composizione di untesto scritto.

    Ha difficolt nella sintassi e nella punteggiatura quando scrive.

    Ha difficolt a riassumere ed a sintetizzare. Ha difficolt a prendere appunti o a copiare dalla lavagna.

    Rimanda o evita di fare attivit che richiedono la lettura e lascrittura.

    Non completa i compiti per casa.

    lento a rispondere alle domande, soprattutto a quelle aperte(che richiedono una risposta articolata).

    Ha difficolt nella memorizzazione.

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    Continua a pronunciare male alcune parole.

    Si confonde nellusare parole lunghe (ad es. deduzione alposto di detrazione).

    Ha difficolt a ricordare i nomi di alcune parole, o oggetti, o

    nomi di persone familiari.

    Ha limitate competenze nel pianificare e organizzare le attivit.

    Ha difficolt nella gestione del tempo.

    Ha pi difficolt nelle materie letterarie.

    Ha una bassa autostima e poca fiducia in se stesso.

    In classe disturba, fa il buffone, oppure troppo calmo.

    Pu essere emotivo o ansioso in merito ai suoi problemiscolastici, nella lettura, nella scrittura e nella matematica.

    Pu essere ipersensibile, emotivo e aspirare alla perfezione.

    Pu avere difficolt nei rapporti sociali con i compagni e/o gliinsegnanti.

    C una notevole discrepanza tra la sua vivace intelligenza,le intere ore pomeridiane dedicate allo studio ed il suo

    rendimento scolastico. I professori spesso riportano che a scuola facilmente

    distraibile, spesso non porta a termine i compiti scritti perchrimane indietro e non riesce a rispettare i tempi di consegna.

    NOTA BENE:gli indicatori riportati non sono presenti tuttiquanti contemporaneamente ma spesso alcuni tra questi possonoessere associati. Inoltre questi comportamenti non sono esclusivi

    della dislessia e comunque non costituiscono un indicediagnostico, ma solo un indicatore della possibile presenza diun Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), ed in quanto tali,in loro presenza, si raccomanda al genitore di far effettuare unavalutazione specialistica.

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    PUNTI DI FORZA

    Abbiamo pensato di concludere questo capitolo con una parte cheper noi importante e non scontata, con la speranza che vi rimanga

    impresso nella mente questo messaggio: il disturbo specificodellapprendimento interessa uno specifico dominio di abilit (lettura,scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivogenerale. I vostri fi gli sono in telligenti!

    Ecco una carrellata di caratteristiche pos itiveche spesso sonoassoc iate ai DSA:

    Hanno unintelligenza nella norma e/o superiore alla norma.

    Riescono facilmente ad avere una visione dinsieme, apercepire unimmagine nel suo complesso.

    Hanno una percezione globale, riescono a leggere lesituazioni in modo pi ampio.

    Sono in grado di cogliere gli elementi fondamentali di undiscorso o di una situazione.

    Ragionano in modo dinamico, creando connessioni inusualiche altri difficilmente riescono a sviluppare.

    Apprendono facilmente dallesperienza.

    Ricordano maggiormente i fatti non in modo astratto ma comeesperienze di vita, racconti ed esempi.

    Pensano soprattutto per immagini, visualizzando le parole e iconcetti in modo tridimensionale.

    Memorizzano pi facilmente per immagini. Sono capaci di vedere le cose da diverse prospettive.

    Tendono ad affrontare i compiti con approcci e modalitdiverse.

    Percepiscono ed apprendono in maniera multi-dimensionale,usando tutti i sensi.

    Tendono a processare le informazioni in modo globale invece

    che in sequenza.

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    Sono molto curiosi ed intuitivi.

    Hanno una fervida immaginazione.

    Hanno un diverso stile di apprendimento.

    Sono creativi, creano e sviluppano facilmente nuove idee esoluzioni.

    Esprimono le loro potenzialit in un contesto dinamico, incontinuo cambiamento, in cui riescono a sviluppare idee e afare previsioni.

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    LA VALUTAZIONE DIAGNOSTICA

    Come muoversi

    Preparare il bambino per la diagnosi

    Comprendere una diagnosi

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    LA VALUTAZIONE DIAGNOSTICA

    Quando qualcuno (genitore o insegnante) sospetta di trovarsi difronte ad un bambino dislessico importante che venga fatta, al pi

    presto, una valutazione diagnostica.

    La dislessia, infatti, non solo impedisce al bambino di apprenderele basi fondamentali della letto-scrittura, del calcolo e dei numerima influisce negativamente sullautostima e pu avere effettinegativi anche a lungo termine. Per questo intervenire il primapossibile, comprendere la natura delle difficolt scolastiche, risulterdeterminante per unevoluzione il pi possibile positiva.

    La diagnosideve essere fatta da specialisti esperti, mediantespecifici test (la Consensus Conference, il Panel di Aggiornamentoe Revisione della Consensus Conference e lIstituto Superiore diSanit hanno stabilito un iter diagnostico condiviso). Per questooccorre rivolgersi alla Azienda Sanitaria Locale di competenza, oa centri privati, magari dopo aver contattato lAssociazione ItalianaDislessia nelle sezioni locali.

    La valutazionepermette di capire finalmente che cosa stasuccedendo ed evitare gli errori pi comuni, come colpevolizzare ilbambino (non impara perch non si impegna) o attribuire la causaa problemi psicologici. Si tratta di errori che comportano sofferenze,frustrazioni e scoraggiamento nel bambino.Nonostante sia prematuro fare diagnosi conclamata di dislessia,disortografia e disgrafia prima della fine della seconda classeprimaria e di discalculia prima della fine della terza classe primaria, possibile, gi prima di questi periodi, dichiarare leventualesospetto di DSA. Questo permette di attivare tempestivamente gliinterventi di prevenzionedel disturbo.

    Ottenuta la diagnosi, si possono mettere in atto aiuti specifici,tecniche di riabilitazione e di compenso, nonch alcuni sempliciprovvedimenti come disporre di tempi pi lunghi per lo svolgimentodei compiti e lutilizzazione della calcolatrice o del computer.I dislessici hanno un di verso modo d i imparare, ma comunque

    imparano ed hanno dir itto d i imparare!Non sempre facile trovare la persona in grado di identificare il

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    problema; perci opportuno consultare le figure professionalipreposte (neuropsichiatra infantile e/o psicologo, magari incollaborazione con un logopedista).

    COME MUOVERSI

    Quando il genitore sospetta che il figlio sia dislessico, come primacosa deve rivolgersi agli insegnanti (in particolare, qualora presente,allinsegnante referente per la dislessia dellIstituto Scolastico diappartenenza), con i quali potr valutare lopportunit della messa inatto di percorsi di potenziamento. Qualora tali percorsi didattici non

    risultino efficaci per la risoluzione della problematica evidenziata, il caso di rivolgersi al servizio di Neuropsichiatria Infantilediriferimento per una valutazione diagnostica.

    Indipendentemente dalla scuola, la famiglia pu comunque rivolgersial proprio pediatra e/o al servizio di Neuropsichiatria Infantile diriferimento. Se il Servizio Sanitario Nazionale non fosse facilmenteaccessibile (a causa di liste di attesa che superino i 2 mesi)

    possibile rivolgersi a specialisti privati. In questo caso il costopotrebbe variare tra i 300 e i 600 euro.

    La diagnosi definitiva non pu essere formulata prima dellaseconda classe primaria ed il risultato di una valutazione che duraalcune ore.

    Prima di iniziare la valutazione, lo specialista ricostruir con igenitori la storia personale del bambino e indagher sulle difficolt

    riferite. Sarebbe utile presentarsi alla prima valutazione con unarelazione da parte della scuola.

    In seguito, il bambino sar sottoposto a una serie di test per lavalutazione dellintelligenza, della scrittura, della lettura, dellacomprensione del testo e della matematica. In alcuni casi potrannoessere effettuati anche altri test, per approfondire le capacit di:linguaggio, attenzione, memoria, capacit visuo-motorie, ecc.

    Il risultato di tale valutazione sar comunicato immediatamente alla

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    famiglia tramite relazione scritta,che deve contenere i risultati deitest somministrati, la diagnosi e precise indicazioni per migliorarelapproccio didattico-educativo a beneficio del bambino, tenendoconto delle strategie da adottare (tale documento scritto, in alcuni

    casi, viene inviato alla famiglia successivamente).Se tale relazione scritta non vi dovesse essere rilasciata, vistalimportanza di questo documento anche al fine di attivare le misurenecessarie da parte della scuola, per lattuazione di una didatticaindividualizzata e personalizzata, consigliamo di pretenderla.

    PREPARARE IL BAMBINO PER LA DIAGNOSI

    Ricevere una diagnosi di dislessia per molti bambini/e un veroe proprio sollievo. Questo perch possono dare finalmente unnome alle difficoltche sanno di avere, poich le riscontranoquotidianamente, e delle quali incolpano se stessi e la propriaintelligenza/stupidit. Ma, poich si tratta comunque di unasituazione delicata e complessa, non sempre vissuta da tutti,genitori e figli, positivamente, sar meglio ricordare alcune cose:

    1. Cercate uno psicologo/neuropsichiatra infantile specializzatosui DSA.

    2. Informatevi preventivamente di come si svolger la valutazionediagnostica.

    3. Pi riuscirete a sapere in anticipo cosa aspetta voi e vostrofiglio, pi sarete tranquilli, e questo sar positivo per ilbambino.

    4. Siate il pi possibile onesti nel rispondere alle domande delbambino.5. Spiegate al bambino il perch di quella visita (es. per aiutarti a

    scuola, nella lettura e scrittura).6. Presentatela nella maniera pi positiva possibile, come una

    soluzione che avete trovato appositamente per aiutarlo.7. Spiegategli che cosa lo psicologo far (es. domander alcune

    cose della scuola, ti chieder di leggere, scrivere, copiare delle

    figure, ecc.).8. Spiegate che non un esame, non c un voto, n un giudizio

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    e lo specialista cercher solo di capire il modo migliore diaiutarlo.

    9. Dite dove sarete voi durante la valutazione diagnostica equanto durer.

    10. Assicuratevi che il bambino sia tranquillo quando lo lasciate.11. Portatevi una buona merenda se necessario.12. Se possibile, organizzate una piccola festa una volta rientrati.

    Finita la valutazione diagnostica lo specialista probabilmente dir irisultati a voi e, in genere, al vostro bambino. Nel caso in cui questonon avvenga, usando molto tatto, spiegate al bambino, nel modopi semplice possibile, quello che vi ha detto lo psicologo, cercandodi evidenziare gli aspetti positivi. Se vi sentite troppo nervosi opreoccupati, aspettate un momento di maggiore tranquillit per fareun discorso completo al vostro bambino.

    COMPRENDERE UNA DIAGNOSI

    In questo paragrafo cercheremo di indicare come generalmente si

    svolge la valutazione diagnostica. In realt, anche se esistono dellelinee guida condivise per la diagnosi, potrebbero esserci alcunedifferenze di metodo tra uno specialista e laltro.Dovendo generalizzare possiamo dire che i l protocollodiagnostico suddiviso i n quattro fasi:

    Fase 1. Anamnesi (intervista)Fase 2. ValutazioneFase 3. Colloquio conclusivo e relazione scrittaFase 4. Controllo

    Fase 1: Anamnesi

    LAnamnesi la raccolta, a scopo diagnostico, di tutte le notizieriguardanti i precedenti fisiologici e patologici, personali e familiaridi un paziente. Generalmente viene svolta attraverso unintervista

    ai genitori e/o attraverso la compilazione di un questionario. Inquesta fase si cerca di far emergere i dati significativi ai fini della

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    formulazione diagnostica.

    Le domande riguarderanno questi temi:1. Dati anagrafici.2. Anamnesi personale, in cui vengono richieste informazioni su:

    - gravidanza - dati neonatali e patologie significative - sviluppo: - Sviluppo Motorio - Sviluppo del Linguaggio - Sviluppo Relazionale - Autonomie3. Anamnesi familiare:

    - nucleo familiare, valutazione degli stimoli socioculturali - familiarit, valutazione dei fattori genetici4. Storia scolastica.5. Situazione attuale.

    Lo specialista, attraverso questa intervista, al fine di proseguirenella sua valutazione diagnostica, dovr esaminare ed escludere lapresenza di questi fattori:

    Escludere la presenza di un deficit neurologico1. , chepotrebbe essere la causa di ritardi e/o inabilit nellindividuo inesame.Escludere la presenza di deficit sensoriali2. , chespiegherebbero le difficolt scolastiche con un ritardonellesposizione ai testi (nel caso di deficit visivi) o al linguaggio(nel caso di deficit uditivi).Escludere linadeguatezza delle condizioni socio-culturali3.

    della famiglia. Un contesto socio-familiare particolarmentedegradato potrebbe motivare il ritardo nellapprendimento nonpi riconducibile ad un disturbo specifico.Escludere linadeguatezza dellesposizione alla lettura e4.scrittura, ovvero che le carenze mostrate dal bambino nondipendano da uninsufficiente esposizione alla lettura e scrittura(per esempio perch il bambino non ha potuto andare a scuolaper un lungo periodo, ecc.).

    necessario prestare molta attenzione al fatto che, nel caso in cui

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    anche solo uno di questi fattori sia presente, non possibile parlaredi DSA, perch verrebbe a mancare il carattere di specificit deldisturbo, ovvero il fatto che il bambino abbia solo ed esclusivamentequello.

    Fase 2: Valutazione

    Terminata la fase di anamnesi ed esclusi tutti i quattro fattori elencatinella fase precedente, si pu passare alla fase di valutazione.Al bambino verranno sottoposti diversi test atti a valutare leseguenti aree:

    Livello cognitivo generale.1.

    Abilit scolastiche strumentali (lettura, scrittura, calcolo).2. In alcuni casi: linguaggio.3.In alcuni casi: funzioni cognitive di base (attenzione, memoria,4.prassie).

    Per verificare il l ivello cognitivo verranno somministrate delle proveche valutano le abilit logiche e di ragionamento verbale e nonverbale, abilit che sono indipendenti da nozioni precedentementeapprese.

    Nel caso in cui il livello cognitivo risulti inadeguato rispetto alle stimeper let cronologica del soggetto, le difficolt di apprendimento delbambino potrebbero essere dovute ad un deficit cognitivo e non adun disturbo specifico.

    La valutazione del l inguaggio avviene analizzando due aspetti, illinguaggio recettivo e quello espressivo:

    Nella valutazione del1. l inguaggio recettivo si analizzano il

    lessico passivo (ampiezza del vocabolario) e la comprensionemorfosintattica.Nella valutazione del2. l inguaggio espressivo viene valutataladeguatezza fonetica e fonologica, il vocabolario in produzionee la produzione di linguaggio in un contesto discorsivo.

    La valutazione delle funzioni cognitive di base pu essere cosschematizzata:

    Memoria a Breve Termine (che svolge un ruolo molto importante1.

    nei processi di apprendimento).

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    Attenzione.2.Prassie visuo-costruttive (coordinazione ed integrazione3.visuomotoria).

    La valutazione delle abilit scolastiche strumentali viene

    suddivisa in:Lettura.1.Scrittura.2.Calcolo e numeri.3.

    Della lettura vengono valutati gli aspetti di:Velocit.Correttezza.

    Comprensione del testo scritto.Le componenti di velocit e correttezzavengono analizzateattraverso la lettura ad alta voce di liste di parole, liste di non parole(parole che non esistono) e di un brano.La comprensioneviene valutata mediante la lettura, a mente o avoce, di un diverso brano, alla quale seguono domande con rispostaa scelta multipla.

    Della scrittura vengono valutati il livello grafo-motorio e il livello dicorrettezza ortografica attraverso: dettato di parole e non-parolesingole; dettato di testo o frasi; composizione di frasi o testo.

    Dellarea del calcolo e numeri vengono valutati: fatti aritmetici;padronanza di addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni; confrontodi quantit e abilit di conteggio, lettura, scrittura e ripetizione dinumeri.

    Fase 3: Colloquio conclusivo e relazione scritta

    Al termine della valutazione viene svolto un incontro con i genitoriper riportare quanto emerso e comunicare loro la diagnosi;contestualmente o in seguito, il clinico rilascer alla famiglia unarelazione scrittain cui sono riportati:

    La1. diagnosicon i relativi codici ICD-10.

    La2. valutazione neuropsicologica, con i risultati delle prove(competenze cognitive, competenze linguistiche, abilit

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    scolastiche di lettura, scrittura, comprensione del testo ecalcolo).La valutazione dell3. area affettivo-relazionale.Le proposte ed i suggerimenti per l4. intervento riabilitativo .

    Le5. misure di spensativee gli strumenti compensativi suggeritiin ambito scolastico.

    Verr anche riportata, dove necessario, lindicazione della presa incarico (vedi capitolo seguente).Inutile dire che lultima parte della relazione fondamentale: quantopi saranno chiare e dettagliate le indicazioni espresse dal clinico,tanto maggiore sar il vantaggio che il bambino potr trarne, graziead un intervento adeguato da parte della famiglia, della scuola e, incaso, del terapista.

    Fase 4: Cont rol lo

    Al termine della prima visita, in base alla diagnosi riscontrata, viverr consigliato di fissare una visita di controllo .Questa visita fa parte della presa in carico del bambino da parte

    dello specialista ed fondamentale dato che il DSA un distu rboin costante evoluzione e cronico.

    Nella visita di controllo ci sar nuovamente una fase di anamnesi(intervista), semplificata rispetto a quella della prima visita, volta aregistrare nuovi eventi o dati che possono aver subito modificazioninel corso del tempo (ad esempio, la presenza di patologiesignificative in corso).

    Il punto pi interessante dellintervista nella visita di controlloriguarda la valutazione delleffettuazione del trattamentoprecedentemente consig liato; in questambito si cerca di stabilireanzitutto con che livello di sistematicit sia stato effettuato dettotrattamento ed in seconda istanza il tipo di risultati che si ritieneabbia prodotto. Tali risultati verranno poi confermati o smentiti nellavalutazione strumentale condotta nella visita di controllo.

    Nella visita di controllo la somministrazione dei test limitata allearee emerse come deficitarie nella prima visita e/o su quelle sulle

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    quali stato mirato il trattamento condotto.

    Infine, nella relazione verr sintetizzata la nuova situazione delbambino, con lindicazione sullopportunit di proseguire o menoil trattamento e lindicazione sulle misure dispensative e sugli

    strumenti compensativi da applicarsi nello studio a casa ed a scuolaalla luce della nuova condizione rilevata.

    Le visite di control losono molto utili proprio per verificare ereimpostare, nel caso ve ne sia bisogno, il trattamento e le strategieda adottare.

    Si consigli a, pertanto, che siano effettuate ogni 2 annio,

    comunque, nelle fasi scolastiche di passaggio:Dalla primaria alla secondaria di primo grado.1.A conclusione della scuola secondaria di primo grado, in vista2.degli esami di stato.A conclusione del biennio della scuola secondaria di secondo3.grado.A conclusione della scuola secondaria di secondo grado, in vista4.degli esami di stato e degli esami di ammissione alluniversit.

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    DOPO LA DIAGNOSI

    Consigli per i genitori

    Cosa dire al bambino

    Cosa possiamo attenderci per il futuro?Trattamento riabilitativo

    Il genitore cosa pu fare? Leggere ins ieme!

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    DOPO LA DIAGNOSI

    Arrivare alla diagnosi pu essere un processo lungo e costoso e, inogni caso, impegnativo. Dopo cosa succede?

    Intanto estremamente importante seguire le indicazioni chelo specialista ha riportato nella relazione e ha comunicatoverbalmente; in molti casi ci sar una presa in caricoda parte dellospecialista.Si definisce presa in carico il processo integrato e continuativoattraverso cui deve essere garantito il governo coordinato degliinterventi per favorire la riduzione del disturbo, linserimentoscolastico, sociale e lavorativo del bambino, orientato al pi

    completo sviluppo delle sue potenzialit.Prima di addentrarci nello specifico della presa in carico vediamoalcuni consigli, anche riguardo al cosa dire al bambino.

    CONSIGLI PER I GENITORI

    Molti genitori si chiedono come possono aiutare i loro figli dopo aver

    avuto la diagnosi di DSA.Quanto segue il risultato elaborato da molti genitori nel corso deglianni.

    1. Non sentitevi colpevoli.Voi non siete la causa della dislessia di vostro figlio e nonavreste potuto prevederla o prevenirla.

    2. Non incolpate nessun altro , il bambino, linsegnante, laltrogenitore. La dislessia una caratteristica della persona ed unfatto della vita: accettatela e pensate a tutte le cose positiveche potete fare per affrontarla.

    3. Parlate a vos tro f igli oe spiegategli come si manifesta e checosa, insieme, potete fare per affrontarla e superarla (vediparagrafo seguente).

    4. Leggete a vostro f iglio , pi spesso e pi a lungo possibile. Ilbambino in tal modo potr:

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    - sviluppare un vocabolario pi vasto;- apprendere le modalit con cui si scrivono i testi;- udire parole pronunciate in modo appropriato;- imparare ad amare i libri e la cultura;

    - conoscere i libri che leggono i coetanei;- apprezzare unattivit conoscitiva senza la pressionescolastica.

    5. Leggete con vostro figlio utilizzando leggere insieme(paired reading, pi avanti nella Guida), magnifica tecnica cheincoraggia la lettura finalizzata al piacere ed al significato.

    6. Parlate convostro figlio . La vita familiare spesso cosimpegnativa per i genitori che manca il tempo per parlare ed

    ascoltare i propri figli. molto importante, invece, rimanerein stretto contatto con i ragazzi dislessici perch la dislessiainfluenza non solo il rendimento scolastico, ma anche lapersonalit: il sentirsi diverso dai propri coetanei crea deivissuti che vanno ascoltati e compresi dai genitori, in modoche non diventino problemi.

    7. Ascoltate vostro f igl io. Imparate ad ascoltare ci che dicee notate ci che non dice. Notate il tono di voce per capire

    se ci sono cose che lo preoccupano. Fategli domande: Cosapensi di questo?, Come ti senti quando fai cos?. I ragazzi,che spesso sperimentano a scuola situazioni di giudizio edi incomprensione, hanno bisogno di sapere che almeno infamiglia possono sentirsi accolti, accettati e capiti.

    8. Giocate con vostro figlio : Scacchi, Monopoli, Memory, Giochidi carte, Shanghai, Nomi cose animali e citt, Scarabeo,Indovina chi, Tab, Trivial Pursuit, Paroliamo, Cruciverba,Tangram, ecc. Tutti questi giochi sviluppano capacit diconcentrazione, strategie, abilit di memoria, manualit fine,linguaggio e tanto altro ancora; con i bimbi pi piccoli, invece,create rime, filastrocche, cantate. Non sottostimate mailimportanza dellapprendimento che ha un bambino mentre con voi, mentre vi guarda, vi imita e vi prende a modello dicomportamento.

    9. I genitori sono gli i nsegnanti pi important i: linsegnamentonon solo quello in cattedra, moltissimo si insegna con i

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    comportamenti, prima e pi efficacemente che con le parole.

    10. Fate gitee andate a visitare gli amici con vostro figlio. Nondovete necessariamente portarlo nei musei per renderloacculturato. Una passeggiata in campagna o sulla riva di un

    fiume pu essere unottima esperienza di apprendimento.Ricordate che i nonni sono spesso un grande aiuto per i bimbidislessici, poich hanno pi tempo per leggere loro dei libri,per ascoltarli e parlare con loro.

    11. Guardate la televisionecon vostro f igl ioe commentatequello che vedete.

    12. Evidenziate gli aspetti positivi delle capacit del ragazzoad esempio in campo sportivo, pittorico, musicale e tuttoquanto altro possa farlo sentire uguale, o migliore, deicoetanei: mettete in risalto i suoi punti di forza.

    13. Insegnate ai vostri figli, credendoci voi per primi , che ilvalore della scuola in quello che si impara, non nei voti chesi ricevono.

    14. Insegnate ai vost ri fig li il valore di ogni di versit e lacrudelt e la sterilit di un sistema esclusivamente competitivo.

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    COSA DIRE AL BAMBINO

    Se vostro figlio ha una diagnosi di dislessia avr bisogno di un aiutosupplementare per impostare un metodo di studioche sia efficace

    per lui, magari attraverso un tecnico dellapprendimento o uninsegnante appositamente formato.A scuola gli insegnanti dovranno adottare strategie appropriate,sia durante le spiegazioni, sia nelle verifiche, sia nella richiesta dicompiti a casa; contemporaneamente possibile che lo specialistavi consigli di intraprendere un trattamento riabilitativo di tipologopedico.Tutte queste nov it dovranno essere spiegate a vos tro f igli oconcura e dolcezza; utilizzate un linguaggio semplice, chiarendo chele difficolt che sta vivendo a scuola o nel fare i compiti riguardanosolo alcuni ambiti specifici che sar possibile trovare un mododiverso di apprendere, pi adatto a lui. In alcuni momenti potressere faticoso ma di sicuro avr anche degli aspetti positivi e potressere affrontato contando sui vari strumenti oggi disponibili. Ditegliche non deve preoccuparsi, perch state gi adoperandovi tuttiquanti (voi, gli insegnanti, il terapista e lui stesso) per affrontare almeglio le difficolt che incontra. Spiegategli che molto importante

    conoscersi: sapendo dov che fa pi fatica nello studio, sipotr finalmente aiutarlo con strumenti che valorizzeranno il suopotenziale, in modo che esso possa essere espresso sempre almeglio.

    Se vostro figlio ha una diagnosi di dislessia: diteglielo! Lunicorischio in questi casi tacere!

    Spiegategli che la dislessia molto comune, che

    probabilmente anche nella sua scuola/classe altri bambinisono dislessici e forse anche nella sua famiglia.

    Portategli molti esempi positivi di persone conosciute opersonaggi dislessici.

    Potete spiegargli che dislessia solo un nome per spiegare ilperch alcuni bambini hanno difficolt a imparare a leggere, ascrivere ed a contare.

    Spiegategli che tutti siamo diversi: tutti abbiamo abilit estrategie differenti.

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    Individuate i punti di forza di vostro figlio, nello sport, nellamusica, nel disegno, nel bricolage, ecc., scoprite le suecapacit relazionali e mettete tutto ci che ha di positivo inevidenza in modo che anche lui riesca a vedere le sue qualit.

    Fategli capire che ogni bambino unico e speciale e seincontrer compagni che impareranno a leggere ed a scriveresubito senza fatica non dovr abbattersi perch ognuno di noiha le proprie caratteristiche e le proprie qualit, lui come glialtri, e ognuno a suo modo.

    Spiegategli che la dislessia non colpa sua, n vostra o dellascuola. una caratteristica con cui nasce la persona, comeavere i capelli castani o gli occhi azzurri.

    Spiegategli che il disturbo dellapprendimento la causa dellesue difficolt a scuola ma fategli capire, anche, che il suomodo diverso di apprendere pu essere una potenzialit(creativit, pensiero per immagini, ecc.).

    Spiegategli anche che questo significa che bisogner lavoraresodo, impegnarsi molto, anche pi dei suoi compagni, mache lui comunque avr tutto laiuto di cui ha bisogno e tutti gli

    strumenti appropriati per riuscire ad arrivare agli stessi obiettividegli altri.

    Spiegategli che luso del computer e di determinati strumenticompensativi non deve essere vissuto come qualcosa chesottolinea la sua diversit ma come qualcosa che lo potenzia.Inoltre fatelo riflettere sul fatto che tutti nel mondo del lavorousano i computer e molti manager utilizzano le mappeconcettuali, strumenti che i ragazzi con DSA possono utilizzare

    quotidianamente gi a scuola! Preparatevi a dover ripetere queste cose pi volte anche nel

    corso degli anni e siate sempre pazienti e disponibili.

    Se prima di sapere la diagnosi avete discusso con vostrofiglio perch faceva male i compiti, perch vi sembrava pigroe demotivato e per i suoi insuccessi scolastici, ammettete ilvostro errore e non abbiate paura di chiedergli scusa, i bambinisanno perdonare; gli insegnerete, cos, il valore dellammettere

    i propri errori.

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    Non sentitevi in colpa se per parecchio tempo avete pensatoche vostro figlio fosse svogliato. Considerate la diagnosi comeun punto di svolta: il passato alle spalle e ora dovete andareavanti con fiducia pensando alle potenzialit di vostro figlio,

    rispettando i suoi tempi ed il suo modo di apprendere. Se ci fosse bisogno di un aiuto supplementare, magari per i

    compiti a casa, presentatelo come unopportunit e non comeuna punizione; per far in modo che effettivamente sia coscercate una persona qualificata che aiuti vostro figlio ad essereautonomo nello studio e che non si sostituisca a lui! I ragazzihanno bisogno di sentirsi efficaci e non di avere una personaa fianco che faccia al posto loro, trasmettendogli, ancora una

    volta, il messaggio io sono lesperta, tu non sai fare niente. Fate in modo che i compiti non interferiscano eccessivamente

    con altre attivit che gratificano molto il bambino (sport, feste,ecc).

    Se vostro figlio arriva a casa con brutti voti non punitelotogliendogli lattivit sportiva o ci a cui tiene; forse non sieteancora riusciti a trovare le strategie giuste per rendere i suoirisultati scolastici positivi! Piuttosto premiatelo con attenzioni

    ed attivit a lui gradite quando si impegna nello studio,indipendentemente dai voti ottenuti: in questo modo la scuolanon sar da lui vissuta come ci che gli toglie qualcosa dibello, ma come ci che gli permette, se si impegna, di averequalcosa che ama.

    Guardate, ascoltate, leggete e commentate con vostrofiglio tutto ci che trovate riguardo la dislessia: film, filmati,documentari, speciali, articoli, in TV, per radio o su internet. importante che impari a conoscersi sempre di pi percomprendere i suoi punti di forza e superare con le strategiegiuste ci che senza di quelle lo limita.

    Assicuratevi che vostro figlio capisca che la scuola moltoimportante ma solo un aspetto della vita.

    Aiutate vostro figlio a trovare la sua strada e non precludeteglidei percorsi per paura che non ce la possa fare: ragionate con

    lui sulle difficolt che potrebbe incontrare e sostenetelo ognivolta che cerca di realizzare i suoi sogni.

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    Se volete raccontare della diagnosi ad altre persone, parentio amici, fatelo ma solo dopo aver chiesto il suo permesso,cercando di essere il pi possibile positivi e dicendo aglialtri le stesse cose che avete detto a vostro figlio. Eventuali

    discrepanze arriverebbero velocemente a vostro figlio,spaventandolo e minando la fiducia che ha in voi.

    Cercate di parlare pi di vostro figlio che dei suoi problemi,pi con lui che di lui e se, invece, fosse lui a parlarvi dei suoiproblemi di apprendimento accoglietelo e fategli sentire chenon solo: insieme troverete il modo giusto per superare leeventuali avversit.

    Assicuratevi che vostro figlio sappia che il vostro amore

    nei suoi confronti non dipende dai risultati scolastici, n danullaltro che non sia il fatto che vivo.

    Certamente queste cose sono pi facili da dire che da fare. Allinizio difficile accettare la diagnosi con tranquillit. Spesso capita dipensare ma perch mio figlio? o non giusto!. Si tratta di unareazione normale, ma transitoria ed appena il dispiacere iniziale passato, importante dirigere tutte le energie nellaffrontare il

    problema per aiutare al meglio il bambino.

    Un grande aiuto, in tal senso, potrete riceverlo contattando lasezione dellAssociazione Italiana Dislessia pi vicina a casavostra. Questo vi consentir di confrontarvi con altri genitori e diricevere molte informazioni utili.

    Potete anche telefonare allHelp Line dellAssociazione, dovepotrete parlare con degli esperti e ricevere ulteriori informazioni.

    Un altro modo efficace per confrontarvi con altri genitori quello diconsultare il Forumpresente nel sito dellAID, o andare nella paginaFacebookdellAssociazione (www.facebook.com/aiditalia).

    Non sentitevi soli : ci sono molti modi per poter trovare persone chestanno vivendo la vostra stessa esperienza, per essere accolti nellevostre perplessit e difficolt, per essere consigliati sulla strada daintraprendere e su come muoversi in modo efficace, per caricarvi

    di energia positiva e trasformare i sentimenti negativi, che statevivendo, in forza e fiducia nel futuro!

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    COSA POSSIAMO ATTENDERCI PER IL FUTURO?

    Come crescer nostro figlio?Questa una delle domande pi spaventantie ricorrenti. Non

    certamente facile rispondere, del resto difficile prevedere il futurodi tutti. Quello che si pu dire che gli effetti della dislessia daadulti dipenderanno dalla severit del disturbo, dallet in cui statodiagnosticato e dalla qualit del supporto avuto a casa, a scuola e inambito sanitario.Una tarda identificazione o un errato approccio potrebberodeterminare problemi aggiuntivi. Per esempio, potrebbe svilupparsiuna fragilit emotiva, dovuta agli insuccessi scolastici; potrebberomanifestarsi malesseri fisici, ozio e/o passivit; potrebbeinstaurarsi un sempre maggiore rifiuto a proseguire negli studi;potrebbero diventare irrequieti e fortemente disturbanti a scuola;potrebbero rifiutare il problema e, di conseguenza, gli aiuti di cuinecessiterebbero, portandosi dentro un carico emotivo eccessivo.

    Laspetto positivo che la dislessia sempre pi conosciutae stud iata. Ogni giorno, in tutto il mondo, ci sono studiosi cheelaborano nuove strategie e modelli di intervento sempre pi

    efficaci. Ci sono molt iss ime strade per affrontare la dislessia,alcune sono indicate anche in questa Guida.

    Quello che certo che non ci sono attivit o lavori preclusi airagazzi con dislessia e che il modo di apprendere dei DSA racchiudeanche numerosi punti di forza. Basta cercare in internet e troveretecentinaia di persone affermate con dis lessia, e questo in tutti gliambiti: attori, uomini di spettacolo, artisti, designers, uomini daffari,imprenditori, avvocati, chirurghi, inventori, scienziati, atleti, sportivi,scrittori, poeti, cuochi, fumettisti e naturalmente anche tantepersone normali e felici!

    TRATTAMENTO RIABILITATIVO

    A fronte di un forte sospetto di DSA (prima della fine della seconda

    primaria) o a fronte di una diagnosi di dislessia, occorre mettere inatto tutte le procedure util i a ridurre le difficolt riscontrate.

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    importante chiarire cheil trattamento agisce sulle conseguenze,sugli effetti del disturbo, non su lle sue cause, per cui il disturbonon scompare per quanto gli interventi su lettura, ortografia ecalcolo determinino un miglioramento delle prestazioni almeno

    nel breve termine. Come abbiamo gi detto, la dislessia unacaratterist ica personalee non una malattia da cui si pu guarire.Avere questo ben chiaro, ci aiuta a non avere aspettative troppoelevate sullintervento e sul trattamento che verranno attuati.Vediamo alcuni punti fermi riguardo la riabilitazione.

    LA RIABILITAZIONE DEI DSA :

    Dominio-specifica, quindi il riabilitatore deve intervenire sugliambiti specifici della difficolt. Ovvero lavorer sulla lettura, ese necessario sul linguaggio in quanto suo prerequisito, perla dislessia. Per la disortografia interverr sulla scrittura, e senecessario sul linguaggio in quanto suo prerequisito. Per ladisgrafia lavorer sullortografia e se necessario sulla motricit

    fine in quanto suo prerequisito. Per la discalculia lavorer sulsistema del calcolo e dei numeri e, quando necessario, sullamemoria a breve termine e sulle abilit visuo-spaziali in quantosuoi prerequisiti.

    Intensiva, ovvero richiede un trattamento di 2-3 volte asettimana, meglio se incrementato con ulteriori esercitazioni dafare a casa tutti i giorni per poco tempo al giorno.

    Prolungata, si tratta di cicli ripetuti di almeno 3 mesi di

    trattamento, da realizzare ambulatorialmente e/o a domicilio. Effettuata da specialisti sanitari, nel caso specifico:

    logopedisti, in alcune regioni neuropsicomotricisti, e psicologiesperti nella riabilitazione neuropsicologica.

    In base a quanto raccomandato nella Consensus Conference(2007), nel Panel di aggiornamento e Revisione della ConsensusConference (2011) e nella Consensus Conference dellIstituto

    Superiore di Sanit (2011), diamo alcune indicazioni sugli aspettiriabilitativi e di trattamento dei DSA.

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    Il trattamento deve essere iniziato quanto pi precocementepossibile, ovvero al momento della diagnosi di DSA (dalla fine dellaseconda classe primaria per dislessia, disortografia e disgrafia; dallafine della terza classe primaria per la discalculia), o nel momento

    in cui si ponga un forte rischio di disturbo (precedentementealle classi citate), sempre tenendo conto del profilo scaturito dalladiagnosi e seguendo le indicazioni in essa riportate.

    Il trattamento parte di un progetto di presa in carico e deveessere condivisotra la famiglia, il bambino e gli operatori sanitaricoinvolti. Il trattamento si deve basare su un modello chiaro esu evidenze scientifichee va regolato sulla base delleffettivaefficaciadimostrabile.

    Si ritiene che un trattamentosia efficacequando miglioralevoluzione di un processo pi della sua evoluzione naturale; inaltre parole, un trattamento per la dislessia efficace se migliorala correttezza ed i tempi di lettura pi di quanto queste sarebberomigliorate naturalmente con lo sviluppo e con la normale attivitdidattica.

    Il trattamento va interrottoquando:

    Non ci sono pi motivazione e disponibilit da parte delbambino e/o della sua famiglia.

    Quando gli esiti del trattamento (verificati oggettivamenteentro 6/12 mesi dallinizio del trattamento) non soddisfano ilcriterio di un cambiamento clinicamente significativo.

    Quando si sono raggiunti risultati che permettono lautonomiadel bambino rispetto alle richieste ambientali anche tramiteluso di strumenti compensativi.

    Per la dislessiaviene raccomandato un trattamento effettuato con:

    Interventi specialistici mirati al miglioramento della velocite della correttezza della lettura, che siano quindi diretti allacorrettezza ed allautomatizzazione dei processi psicolinguisticidi conversione tra stringa ortografica e stringa orale.

    Interventi che partono da attivit finalizzate a favorire le

    abilit meta-fonologiche e lapprendimento delle regole diconversione tra grafemi e fonemi.

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    Ha una durata di almeno 20 sessioni in totale, di 30 minuticiascuna, in rapporto uno a uno tra operatore e utente;

    Favorisce la velocit di recupero associandola a unacomprensione dei rapporti tra gli addendi, utilizzando per

    esempio la linea dei numeri o istruzioni specifiche fornitedalloperatore.

    Infine, sulla base della diagnosi, della presa in carico e del progettoriabilitativo si decider quando e come usare gli strumenticompensativi(vedi apposito capitolo, pi avanti in questa Guida).

    IL GENITORE COSA PU FARE?LEGGERE INSIEME! (PAIRED READING)

    Questa metodica, pubblicata sul sito della Dyslexia Associationof Ireland(www.dyslexia.ie), un modo che possono utilizzarei genitori per aiutare il loro bambino nella lettura. Funziona benecon la maggior parte dei bambini, che migliorano la loro lettura.Tale metodica non in contrasto con linsegnamento scolastico e,

    con essa la maggior parte dei bambini, stimolata nella voglia dileggere.

    Prima di iniziare

    Scelta dei libr iAbbiate un buon numero di libri tra i quali scegliere, prendeteli ascuola, in biblioteca o da amici. Vostro figlio deve poter scegliere il

    libro da leggere. I bambini imparano a leggere meglio sui libri chepiacciono a loro. Non preoccupatevi se vi sembra un po troppodifficile. Vostro figlio imparer a scegliere i libri giusti per il suolivello di lettura. Se sceglier libri troppo facili, lasciatelo fare.Se il bambino vuole cambiare il libro o vuole rileggere pi volte lostesso libro lasciatelo fare.

    Tempo

    Quando dovete applicare paired reading ?Cercate di applicarlotutti i giorni, sono necessari solo 10 minuti. Non oltrepassate

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    mai i 15 minuti se non vostro figlio a chiedervelo. Se non avetetempo tutti i giorni potete chiedere ai nonni o ai fratelli di sostituirvi,limportante che la metodica sia eseguita quotidianamente.

    LuogoDove leggiamo? Cercate un posto tranquillo:non possibileleggere se vi sono rumori o persone in movimento intorno a voi;allontanatevi se la televisione accesa. Cercate un posto comodo,dove potete guardare insieme il libro.

    Nuovo metodo di aiutoSpesso pi difficile per i genitori che per i bambini imparare cose

    nuove!Cosa deve imparare il genitore con paired reading:

    quando vostro figlio legge una parola sbagliata, leggetegliela voi1.correttamente e il bambino la ripeter dopo di voi. Non lasciateloa combattere da solo nel cercare di leggerla;quando vostro figlio legge una parola in modo corretto,2.sorridetegli e ditegli giusto!

    Parlare fa beneMostrate interesse per il libro che il bambino ha scelto:commentando le figure, discutendo della storia che state leggendo.I commenti meglio farli allinizio o alla fine della lettura, altrimentiil bambino pu perdere il filo logico della storia. Chiedete a vostrofiglio come finir la storia secondo lui e lasciatelo parlare, non fatetutto voi!

    Prendere appuntiScrivete quanto leggete tutti i giorni, i progressi e i titoli dei libri.Rendete partecipi gli insegnanti di questo lavoro.

    MetodicaPaired reading ha due livelli:

    Leggere insieme1.

    Voi e vostro figlio dovete leggere insieme le parole ad alta voce.Non dovete andare troppo veloce, adattatevi alla velocit di

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    vostro figlio. Il bambino deve leggere ogni parola. Se vostrofiglio combatte con una parola e poi la legge giusta, mostrateglila vostra contentezza. Non lasciate mai che il tentativo di letturadi una parola superi i 5 secondi. In questo caso e nel caso di

    una lettura errata:- leggete voi la parola in modo esatto;- fategli poi ripetere la parola in modo appropriato;- accertatevi che il bambino guardi le parole. utile che uno deidue, meglio se il bambino, sottolinea la parola letta con un dito.Leggere da solo2.Ad un certo punto vostro figlio si sentir sufficientemente sicuroda poter leggere un pezzetto da solo. A questo punto decideteun segno convenzionale (ad es. alzare una mano) che lui pufare senza distrarsi, per farvi smettere di leggere con lui, econtinuare a leggere da solo. Nel momento in cui impiega pi di5 secondi a leggere una parola, intervenite, leggetegli la parolae fategliela ripetere. Quindi riprendete la lettura insieme, fino ache vostro figlio non si sente sicuro e tranquillo di poter leggereda solo. Ricordatevi di in tervenire sempre nei momenti didifficolt!

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    LA SCUOLA

    Prima della DiagnosiDopo la Diagnosi

    La procedura da seguire

    Il Piano Didattico Personalizzato

    La Legge 170 del 2010

    Il genitore e la scuola

    Il genitore e i compiti a casaAiuto doposcolastico

    Pensate a lungo termine

    Non diventate linsegnante di vostro glio!

    La famigl ia e la legge 170

    La scelta della scuola secondaria di secondo grado

    Punti da considerare nella scelta della scuola

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    LA SCUOLA

    PRIMA DELLA DIAGNOSI

    Nelle Linee Guida emanate dal MIUR il 12 lugl io 2011, vieneaffidato a voi genitori il compito di richiedere ai docenti, nel casoin cui vi siate resi conto che vostro figlio o figlia ha difficoltnellaffrontare il lavoro scolastico, unosservazione attenta esistematica della situazione.

    Cercate di capire se altre persone in famiglia hanno avuto lestesse difficolt quando hanno frequentato la scuola;analizzatebene le tappe evolutive di vostro figlio e ricordate se da piccolo hamanifestato un ritardo nel linguaggio, se ha pronunciato in mododisordinato alcuni suoni delle parole per un periodo piuttosto lungo.

    Siate collaborativi s ia con gli esperti che valuteranno le difficolte i punti di forza di vostro figlio sia con gli insegnanti che visegnaleranno le diverse situazioni problematiche. questo il momento di andare a fondo della situazione, fino ad

    arrivare ad una diagnosi precisa che permetter a vostro figliodi ricevere gli adeguati aiuti e le opportune tutele, indispensabiliad ammortizzare le problematicheche si evidenziano in modoparticolare nel passaggio da un ordine di scuola allaltro (Vedi icapitoli 2 e 3).

    DOPO LA DIAGNOSI

    Molte volte i genitori, magari con la diagnosi ricevuta da pocotempo, si trovano in difficolt a presentare il proprio figlio allascuola. Per questo motivo cercheremo di fare chiarezza sui passi dacompiere per garantire la giusta attenzione da parte della scuola incui iscritto.

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    LA PROCEDURA DA SEGUIRE

    La famiglia La scuola

    Consegna la diagnosi alla Scuola Riceve la diagnosi dalla famiglia. 1La protocolla.La inserisce nel fascicolo personaledello studente.

    Informa il coordinatore di classee/o il referente DSA (se presentenella scuola) e lo invita a prenderevisione della diagnosi.

    Richiede la stesura di un PianoDidattico Personalizzato (PDP) Prepara il Piano Didattico.Personalizzato (PDP) contenenteanche indicazioni in merito aglistrumenti compensativi e le misuredispensative necessari.

    Aggiorna il fascicolo personaledello studente inserendovi il PDP,debitamente compilato dopo averlocondiviso anche con la famiglia

    e lo studente (e, se necessario,lo specialista che ha compilato ladiagnosi, o le persone che lo hannoin carico).

    Ad ogni cambio di ciclo scolastico,consegna una copia della Diagnosie del PDP allordine di scuolasuccessivo

    IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

    Il PDP(Piano Didattico Personalizzato) un documento che deve

    essere scritto dagli insegnanti, dopo essersi confrontati con g lispecialisti che seguono lallievo e i genitori .

    1Vedi C.M. 101 del 30 dicembre 2010 sulle iscrizioni

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    Lo scopo di questo documento di dichiarare quali sono le strategiee gli strumenti che la scuola intende mettere in atto per megliofavorire lapprendimento dello studente. Questo senza modificareicontenuti del programma scolastico, che rimangono gli stessi della

    classe. In particolare, nelle Linee Guida che accompagnano laLegge 170/2010 si dichiara che il PDP deve contenere:

    1. Dati anagrafici dellalunno.2. Tipologia di disturbo.3. Attivit didattiche individualizzate.4. Attivit didattiche personalizzate.5. Strumenti compensativi utilizzati.6. Misure dispensative adottate.7. Forme di verifica e valutazione personalizzate.

    Il PDP un contrattocondivisofra Docenti, IstituzioneScolastiche, Istituzioni Socio-Sanitarie e Famiglia perindividuare e organizzare un percorso personalizzato, nel qualedevono essere definiti tutti i supporti e le strategie che possonoportare alla realizzazione del successo scolastico degli alunni DSA.Si tratta, quindi, di un progetto educativo e didattico personalizzato,

    cio di un intervento commisurato alle potenzialit dellalunno,che rispetti i suoi tempi di apprendimento e che ne valuti iprogressi rispetto alle abilit di partenza.

    Il PDPcompilato va dato in copia alla famiglia, accompagnatoeventualmente da lettera protocollata.Questo documento, che verr anche firmato dalla famiglia, potressere verificato e modificato nel corso dellanno scolastico ,

    a garanzia che quanto previsto nel documento sia effettivamenteefficace. Il PDP uno strumento utile e costruttivo, che, seopportunamente interpretato e utilizzato nellimpostazione dimetodologie didattiche, oltre a permettere lapprendimento deglistudenti con DSA, ha una ricaduta positiva sullintero gruppo-classe.Il PDP un documento che la scuola deve predisporre entro ilprimo trimestre scolastico; se per la vostra scuola non si attivataper predisporlo, potete fare una richiesta scrit ta al Dirigente

    scolastico per la sua stesura.

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    Sul sito dellAssociazione Italiana Dislessiapotete trovare unaguida alla sua compilazione, modelli per la scuola primaria e perla scuola secondaria di primo e secondo grado e un modello perrichiedere il PDP alla scuola.

    In molte scuole presente uninsegnante referente per i DSA: una garanzia di attenzione la presenza nella scuola di un referente acui poter fare riferimento durante il percorso scolastico del ragazzo.Mostra di essere sensibile nei riguardi dei DSA la scuola che, nelproprio Piano dellof ferta formativa(POF), inserisce, fin dalliniziodellanno scolastico, le procedure per laccoglienza degli studenticon DSAe un modello di Piano Didattico Personalizzato.

    LA LEGGE 170 DEL 2010

    Negli ultimi anni sono numerose le note ministeriali, le circolari,contenenti indicazioni sia per la normale didattica che per gli esamidi stato a tutela degli alunni con dislessia. Copia di questi documenti reperibile nel sito dellAID, www.aiditalia.org.

    Il passo pi importante, a livello normativo, avvenuto conlapprovazione da parte del Parlamento Italiano della LEGGE n.170 dell8 ottobre 2010: Nuove norme in materia di disturb ispecifici di apprendimento in ambito scolastico .

    In questa legge vengono finalmente riconosciute la dis lessia, ladisgrafia, la diso rtografia e la discalculia quali disturbi specifi cidi apprendimentoChe si manifestano in presenza di capacitcognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit

    sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante peralcune attivit della vita quotidiana (Art. 1).Questo un principio fondamentale, che toglie ogni dubbio a chiancora oggi pensa ai Disturbi Specifici dellApprendimento come auna scusa. Non dovreste pi sentirvi dire: intelligente, ma non siapplica, quando vuole le cose le sa fare solo pigro!.

    La Legge 170/2010rappresenta sicuramente una vitto ria peri dislessici e per i loro genitori, ma anche unopportunit di

    crescita culturale per la scuola e unoccasione per riflettere sulla

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    sua organizzazione e sulle sue metodologie. Infatti garantire uncorretto inserimento degli alunni con dislessia significa parlare distrategie di apprendimento significativo e autentico, centrate sulsoggetto che apprende, per assicurargli necessarie misure di

    accompagnamento e di sostegno allo studio. Questa modalit diapproccio allinsegnamento ha indubbi benefici anche per il restodella classe.

    La legge prende in considerazione tutto il percorso formativoscolastico, dalla scuola dellinfanzia fino alluniversit. Inoltre, nelperseguire le proprie finalit, entra nellorganizzazione scolasticae nelladeguamento delle impostazioni didattiche:Gli studenti condiagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti

    dispensativi e compensativi di flessibilit didattica nel corso dei ciclidi istruzione e formazione e negli studi universitari. (Art. 5).

    La legge170/2010 persegue, per la persona con DSA, le seguenti nalit:a. Garantire il diritto allistruzione;b. Favorire il successo scolastico, anche attraverso misure

    didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata epromuovere lo sviluppo delle potenzialit;

    c. Ridurre i disagi relazionali ed emozionali;d. Adottare forme di verifica e di valutazione adeguate allenecessit formative degli studenti;

    e. Preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confrontidelle problematiche legate ai DSA;

    f. Favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;g. Incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia,

    scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e diformazione;

    h. Assicurare eguali opportunit di sviluppo delle capacit inambito sociale e professionale.

    Il 12 luglio 2011sono stati pubblicati anche il Decreto Attuativoe le Linee Guida ad esso associate, che spiegano in forma chiarae dettagliata tutte le azioni che gli Uffici Scolastici Regionali, lescuole e famiglie devono attuare, non solo per una piena e correttaapplicazione della legge, ma soprattutto per la tutela e il supporto

    degli allievi con DSA.

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    Per le lingue straniere, il Decreto Attuativo, Art. 6, comma 4,5 e 6, sancisce che: Le Istituzioni scolastiche attuano ognistrategia didattica per consentire ad alunni e studenti con DSAlapprendimento delle lingue straniere. A tal fine valorizzano

    le modalit attraverso cui il discente (lo studente) meglio puesprimere le sue competenze, privilegiando lespressione orale,nonch ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misuredispensative pi opportune. Le prove scritte di lingua straniera sonoprogettate, presentate e valutate secondo modalit compatibili conle difficolt connesse ai DSA.

    In taluni casi, previa specifica richiesta specificata nella diagnosi eapprovazione del consiglio di classe, possibile dispensare alunnie studenti dalle prestazioni scritte in lingua straniera in corso dannoscolastico e in sede di esami di Stato.Si sconsigl iaviceversa la possibilit, prevista in casi di dislessiamolto severa,di essere esonerati dalle lingue straniere.Lesonero totale dallinsegnamento della lingua straniera infatti portaa ricevere solo un attestato, e non un vero dip loma.Per un approfondimento, tutta la normativa vigente consultabile inhttp://www.istruzione.it/web/istruzione/dsae nel sito nazionale

    dellAID (http://www.aiditalia.org/) dove potrete trovare ildocumento Insegnamento/apprendimento delle lingue straniere eDSA.

    IL GENITORE E LA SCUOLA

    La Legge 170/2010 affida alla Scuola un ruolo da protagonista,ma anche alla famigli a si ch iede di fare una parte moltoimportante.

    NelleLinee guida,infatti, si afferma:La famiglia che si avvede per prima delle difficolt del proprio figlioo della propria figlia, ne informa la scuola, sollecitandola ad unperiodo di osservazione. Essa altrimenti, in ogni caso, informatadalla scuola delle persistenti difficolt del proprio figlio o figlia.

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    La famiglia:

    Provvede, di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra() a far valutare lalunno o lo studente secondo le modalitpreviste dallArt. 3 della Legge 170/2010.

    Consegna alla scuo la la diagnosi di cui allart. 3 della Legge170/2010.

    Condivide le linee elaboratenella documentazione deipercorsi didattici individualizzati e personalizzati ed chiamataa formalizzare con la scuola un patto educativo/formativoche preveda lautorizzazione a tutti i docenti del Consigliodi Classe - nel rispetto della privacy e della riservatezza delcaso - ad applicare ogni strumento compensativo e le strategiedispensative ritenute idonee, previste dalla normativa vigente,tenuto conto delle risorse disponibili.

    Sostiene la motivazione e limpegno dellalunnoo studentenel lavoro scolastico e domestico.

    Verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati.

    Verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti.

    Incoraggia lacquisizione di un sempre maggiore grado diautonomia nella gestione dei tempi di studio, dellimpegnoscolastico e delle relazioni con i docenti.

    Considera non soltanto il s igni ficato valutativo, ma ancheformativodelle singole discipline (Linee Guida, pag. 25).

    GENITORI e SCUOLA sono, quindi, tenuti alla reciprocacollaborazione, fondamentale per dare piena attuazione alla

    funzione educativa e formativa di entrambe le istituzioni.

    IL GENITORE E I COMPITI A CASA

    I compiti a casapossono essere l incubo giornalierodelbambino dislessico e della sua famiglia; per questo motivovi riportiamo alcuni consigli per rendere i compi ti uti l i

    all apprendimento e non un motivo di scontrotra voi e il ragazzo.Per prima cosa ricordatevi che il fine dei compiti scolastici

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    praticare qualcosa che si gi appreso a scuola. Se il compito troppo difficile parlatene con linsegnante. Non permettete chevostro figlio si senta frustrato se i compiti sono troppo difficili otroppo lunghi per le sue forze oppure chiedete alla scuola che gli

    vengano assegnati compiti formulati in modo pi semplice e inquantit minore;ricordatevi, infatti, che nella progettazione delPDP dovranno essere indi cate le modalit di accordo tra idocenti e la famiglia anche sui compiti a casa.

    Ad esempio:

    Assegnazione dei compiti e modalit su come vengonoassegnati (con fotocopie, su file digitale, registrati,ecc.).

    Quantit di compiti assegnati (tenendo conto che i ragazzicon DSA non traggono vantaggio dal ripetere molte volte lastessa tipologia di esercizi, occorre selezionare gli aspettifondamentali di ogni apprendimento, per non affaticareinutilmente).

    Scadenze con cui i compiti vengono assegnati, evitandosovrapposizioni e sovraccarichi.

    Modalit di esecuzione e presentazione con cui il lavoro

    scolastico a casa pu essere realizzato (uso di strumentiinformatici, presentazioni con mappe, PowerPoint, ecc.).

    Di fronte alle richieste della scuola, allindicazione dei clinici diutilizzare strumenti compensativi, alla necessit di mettere vostrofiglio nella condizione di apprendere, sicuramente vi troveretea prendere delle decisioni:cercher di ritagliarmi del tempo peraiutarlo, contatter una persona che gli dia ripetizioni, iscriver

    mio figlio ad un doposcuola per DSA, ecc.Qualunque cosa voi decidiate di fare importante che sappiatericonoscere se laiuto che gli state/gli stanno dando va nelladirezione giusta. Per questo motivo abbiamo elencato una seriedi suggerimenti per guidarvi nellaiuto doposcolastico per icompiti.

    Stabili re una routine

    Programmate una routine quotidiananellesecuzione dei compiti

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    scolastici. Una programmazione scrittaappesa al muro vicino alposto di studio sarebbe la cosa pi indicata. La programmazionenon deve occupare tutto il tempo, occorre lasciare spazio anche alleattivit extra scolastiche (sport, amici, ecc.).

    Il luogodove si studia deve essere tranquillo, con ampio spazio dilavoro e tutto il materiale a disposizione (matite, carte geografiche,computer, dizionari digitali, enciclopedie multimediali, internet, ecc.).Il tavolo da cucina va bene solo per brevi momenti di studio!Oltre al luogo importante trovare l ora miglioreper vostro figlioper studiare. Ricordatevi che il ragazzo dislessico necessita di tempisupplementari di recupero dopo il rientro da scuola:egli ha dovutoinvestire pi energie dei coetanei.

    La lettura quotid iana importante per arricchire il vocabolario eper migliorare la comprensione dei testi. Visto che questa attivit particolarmente gravosa, fornitegli i libri in formato digitale odigitalizzateli con lo scanner, per poi leggerli con le orecchie,grazie al computer e la sintesi vocale. Questo sar un ottimoesercizio di lettura, oltre che consentirgli di essere pi efficace nelfare i compiti e studiare. Se non disponete di tali strumenti, una

    alternativa per evitare eccessivo affaticamento e frustrazione di intervenire leggendogli ad alta voce i testi; ci pu aiutarlo adapprezzarne i contenuti e ad arricchire il vocabolario.

    Eseguire i compi tiDividete i compit iin parti eseguibili in tempi ragionevoli.Fate fare delle pause. Incoraggiate il ragazzo a produrre, concalma, compiti di buona qualit piuttosto che cercare di finire tuttomale e in fretta. Il ragazzo dislessico spesso si scoraggia se la

    quantit di compiti eccessiva.

    Controllate che il ragazzo capisca le consegne del compito:leggetegliele ad alta voce se sono di difficile comprensione. Senecessario, eseguite con lui i primi esercizi.

    Nei componimenti scritti, prima che inizi, aiutate il ragazzo,oralmente, a sviluppare le idee secondo un ordine logico e magaristrutturate con lui una mappa (nel tempo imparer a farla in

    autonomia); insegnategli il vocabolario specifico di cui ha bisogno.

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    Se necessario, in forti disortografie, se non pu utilizzare ilcomputer, siate il suo scrittore in modo che il suo pensiero possasvilupparsi indipendentemente dalla sua difficolt.

    Indici testuali

    Tutti i libri sono caratterizzati da una impaginazione volta avalorizzare alcuni elementi del contenuto. Titol i in g rassetto,evidenziazioni, box colorati, figure. Tutti questi elementi sono gliindici testuali. Questi indici ci aiutano a comprendere il contenutodel testo senza doverlo leggere, o dovendo leggere solo alcunielementi. Aiutate vostro figlio a conoscere bene i libri che deveusare in modo che aprendo la pagina possa trovare immediatamentegli elementi che laiuteranno a capirne i contenuti.

    Controllo dei compitiInsegnate a vostro figlio a rivedere i propri compiti , correggendolie migliorandoli, ci lo render indipendente da voi.Insegnategli ad usare un computercon il correttore ortografico ela sintesi vocale, incoraggiatelo a velocizzare la digitalizzazione,magari suggerendogli dei giochi o delle attivit a lui gradite(Facebook, ecc.).

    Quando il ragazzo completa in modo soddisfacente i compiti,lodatelo e sottolineate le cose fatte bene!Anche quando sbaglia, invece di sottolineare gli errori, cercate diriflettere ins ieme a lui sul le strategieche possono aiutarlo asuperare o ad aggirare le sue difficolt.

    OrganizzazioneAiutatelo ad organizzare una chiara pianificazionescritta deicompiti settimanali. Potete costruire insieme a lui una griglia con

    lindicazione delle varie materie (rappresentate con dei simboliche ne facilitino la memorizzazione) e della loro distribuzione nellasettimana. Incoraggiatelo a creare formulari, schemi, mappechegli possano servire come supporto. Devono essere suddivisi permateria e, possibilmente, organizzati in un contenitore ad anelli,in modo da non perderli. Usate color i diversi per materia: ci liaiuter molto.Se il ragazzo non scrive in modo accurato i compiti assegnati,

    invitatelo a chiedere ai compagni di aiutarlo o chiedeteallinsegnante di dargli indicazioni scritte, oppure sollecitatelo

  • 8/13/2019 Dislessia - guida per genitori

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    alla gestione efficiente del diario. Considerate che ci sono ottimeoccasioni per stargli accanto e collaborare con lui.

    Contattate regolarmente gli insegnanti per sapere se il ragazzosegue il livello didattico della classe. A questo proposito, nelle Linee

    Guida si parla in modo esplicito della necessit di intensificare irapporti tra i docenti e le famiglie di alunni e studenti con DSA, alfine di una maggiore sinergia di azione.

    Controllate che il ragazzo porti a scuola i libri ed il materialenecessario ma aiutatelo a diventare sempre pi autonomo.

    Abili t scolastiche importante che il ragazzo abbia acquisito le strategiepereseguire compiti scolastici quali: preparazione di componimentiscritti, preparazione alle interrogazioni e rielaborazione di appunti.Aiutatelo nel trovare strategie alternative nella soluzione deiproblemi matematici o nei compiti in generale; pensate anche apersone differenti o compagni con i quali possa lavorare: non siimpara in solitudinema confrontandosi e riflettendo con lui susignificati e strategie.

    Revisionate insiemeil lavoro svolto prima delle verifiche.Incoraggiatelo a fare schemi, a sfruttare gli indici testuali, asottolineare i testi, ad utilizzare schizzi e disegni, ecc., sfruttandotutto ci che pu aiutare le abilit mnemoniche. Non pensatedi risolvere i suoi problemi scaricando da internet mappe gipreconfezionate, o preparandogli voi le mappe, seguendo i vo