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I.S.I.S. “F. ZUCCARELLI” Pitigliano Sezione staccata I.T.I.S. di Manciano DOCUMENTO 15 MAGGIO 2011

DOCUMENTO 15 MAGGIO 2011 - Scuoletoscane.it 2010-11... · - GRIGLIE DI VALUTAZIONE DI II,III PROVA E ORALE . ... E’ dotato di due laboratori di fisica, ... • Griglie di valutazione

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I.S.I.S. “F. ZUCCARELLI” Pitigliano Sezione staccata I.T.I.S. di Manciano

DOCUMENTO 15 MAGGIO 2011

INDICE

- DOCUMENTO FINALE - RELAZIONI FINALI E PROGRAMMI SINGOLE DISCIPLINE - ESEMPI DI SIMULAZIONE DI II E III PROVA - GRIGLIE DI VALUTAZIONE DI II,III PROVA E ORALE

DOCUMENTO DEL 15 MAGGIO 2011

PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO L’ITIS ad indirizzo chimico ha sede in Manciano, occupa un edificio che si sviluppa su tre livelli con quattro classi, dalla seconda alla quinta. E’ dotato di due laboratori di fisica, un laboratorio di informatica, uno di analisi strumentale e tecnica, uno di analisi qualitativa e quantitativa, uno di preparazioni organiche, nonché di un’aula per il disegno tecnico. Il corso di studi si articola in un biennio propedeutico e in un triennio di specializzazione. La scuola ha adottato il Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche proposto dal Ministero della Pubblica Istruzione, il cui fine è quello di porre le istituzioni scolastiche in condizione di elevare la qualità dei processi formativi attraverso l’uso generalizzato delle tecniche e delle tecnologie multimediali. Il laboratorio di informatica è collegato ad Internet ed è stato rinnovato completamente con computer tecnologicamente più avanzati. I servizi amministrativi e di segreteria hanno sede in Pitigliano. Gli uffici di segreteria sono tutti dotati di computer con accesso ad Internet. A partire dall’a.s.1994/95 è stato attivato dal M.I.U.R. il "nuovo" biennio che rende il corso più attuale e più rispondente alla richiesta di una formazione culturale più ampia. Il perito chimico, oltre a possedere una consistente cultura generale accompagnata da buone capacità linguistico interpretative, avrà, quindi, un ampio bagaglio conoscitivo riferito a tutte le problematiche caratteristiche dei processi dell’industria chimica, del laboratorio di analisi e di tutti quei settori del terziario nei quali è essenziale una profonda conoscenza delle tematiche connesse ai settori della chimica. In particolare, egli dovrà essere in grado di interagire in modo efficace con tutte le strutture ed intervenire attivamente all’interno dell’azienda nella quale opera. Il territorio nel quale è inserito l’I.T.I.S. fa parte della zona collinare della Maremma toscana ed è caratterizzato dal punto di vista economico da una prevalenza delle attività agricole, collegate anche alla presenza di piccole industrie di trasformazione di prodotti del settore primario (caseificio, oleifici, ecc…). Negli ultimi anni, favorito dalle condizioni ambientali, si è rapidamente sviluppato il settore turistico, sia nell’aspetto termale, sia rurale. In proposito, presso l’I.T.I.S. di Manciano è stato attivato un corso IFTS “Tecnico per la gestione delle risorse termali e del patrimonio ambientale”, che si è concluso nell’aprile 2003.

Il perito chimico trova, quindi, molteplici possibilità d’inserimento nel mondo del lavoro e di proseguimento negli studi universitari. Il diploma di perito chimico dà, infatti, la possibilità di accesso a tutte le facoltà universitarie; particolarmente indicate sono quelle tecnico-scientifiche, specialmente Chimica, Chimica Industriale, Ingegneria Chimica, Farmacia, Chimica Farmaceutica.

L’attività dell’Istituto, inoltre, si inserisce nella realtà del territorio con particolare attenzione all’aspetto analitico sia dei terreni che dei diversi prodotti alimentari:

� analisi di campioni di terreno;

� analisi merceologiche di latte, vino, acqua e olio.

Per le competenze acquisite, il perito chimico è, quindi, in grado di svolgere funzioni di tecnico ricercatore e analista chimico-tecnologico nei reparti di produzione e di collaborare alla progettazione di impianti chimici e alla loro conduzione.

Il monte orario del triennio è così articolato:

Triennio

Materie Classe terza

Classe quarta

Classe quinta

Prove di esame

Religione 1 1 1

Italiano 3 3 3 S.O.

Lingua straniera 3 3 2 O.

Storia 2 2 2 O.

Economia industriale e diritto - 2 2 O.

Analisi chimica e laboratorio 7 (6) 6 (4) 8 (8) O.P.

Matematica 3 3 3 S.O.

Chimica Fisica e Laboratorio 4(1) 2 3 O.

Chimica Organica e Bio-Organica e Laboratorio 4(3) 5(3) 3 (2) O.P.

Tecnologie Chimiche Industriali 3(2) 4(2) 7 (3) S.O.

Educazione Fisica 2 2 2 O.P.

TOTALE ORE SETTIMANALI 32 32 36

Le ore indicate tra parentesi si riferiscono alle ore di laboratorio

La nostra scuola tende, nel processo educativo, a sviluppare armonicamente e in tutte le dimensioni la personalità degli allievi, favorire il successo formativo e lo sviluppo di competenze sociali, favorendo l’adesione

consapevole alle regole. Particolare attenzione è dedicata all’accoglienza per integrare gli alunni svantaggiati e gli allievi di altra nazionalità o cultura. La nostra scuola mira, a fornire una formazione culturale ampia e critica, una preparazione professionalmente valida e rispondente alle esigenze del mondo produttivo, grazie alla partecipazione degli alunni a stage aziendali. Oltre a promuovere le pari opportunità di apprendimento, mira, inoltre, a contrastare la dispersione scolastica con attività di recupero e progetti didattici innovativi, ed elabora strategie volte al potenziamento delle eccellenze.

PRESENTAZIONE SINTETICA DELLA CLASSE La classe è composta da 17 alunni, di cui sono solo quattro le femmine. Prevalentemente gli alunni provengono da scuole appartenenti al comprensorio di Manciano e dell’Alto Lazio. Quattro alunni sono ripetenti, di questi una non ha mai frequentato. Un altro alunno con regolare curricolo, nonostante le sollecitazioni del corpo docente, ha interrotto la frequenza all’inizio del secondo quadrimestre senza però ritirarsi ufficialmente. Tutti provengono dalla classe quarta del nostro istituto nel quale hanno frequentato tutti gli anni di corso. Nel corso dell’anno scolastico il gruppo classe ha frequentato le lezioni in maniera regolare mostrando interesse verso le discipline, un’attiva partecipazione alle attività proposte, e disponibilità alla discussione e al dialogo. Complessivamente la classe ha raggiunto una preparazione soddisfacente, tuttavia permangono difficoltà nell’uso della lingua e la comunicazione non è sempre efficace. Nel corso del triennio gli alunni hanno avuto un percorso didattico in costante miglioramento soprattutto nelle discipline di indirizzo, nelle quali sono in grado di analizzare e utilizzare le informazioni tecniche e le conoscenze anche in ambito interdisciplinare. La classe ha rivelato particolari attitudini nelle attività tecnico pratiche denotando capacità nel selezionare strumenti e conoscenze funzionali allo svolgimento di un dato compito. Dal punto di vista disciplinare non sono mai emerse situazioni problematiche: il comportamento nei riguardi degli insegnanti e della scuola è stato sempre corretto e responsabile, i rapporti interpersonali tra gli alunni si sono rilevati abbastanza buoni. .

STORIA DELLA CLASSE NEL QUINQUENNIO (DATI STATISTICI)

CLASSE ISCRITTI

ALLA STESSA CLASSE

ISCRITTI DA ALTRA CLASSE

PROMOSSI PROMOSSI CON DEBITO FORMATIVO

NON PROMOSSI

RITIRATI

I 20 0 12 5 3 0 II 17 0 10 5 1 1 III 16 1 7 8 1 0 IV 15 0 13 1 1 V 17 4

Il livello della classe risulta, pertanto, mediamente intorno alla mediocrità per la maggior parte degli alunni, con qualche elemento che, per un impegno più regolare, ha conseguito un profitto soddisfacente. Il consiglio di classe ha la seguente composizione: Prof. Mariella, Colantonio (Chimica Fisica) Prof. Pietro, Bordo (Tecnologie Chimiche e Analisi Chimica) Prof. Romeo, Giovanni (Chimica Organica Biorganica e delle Fermentazioni) Prof. Barbara Egle, Colangelo (Italiano e Storia) Prof. Leonardo, Teglielli (Matematica) Prof. Daniela, Tedeschi (Inglese) Itp. Rita, Montauti (docente tecnico pratico di laboratorio di Analisi Chimica) Prof. Delia, Guerrini (Religione) Prof. Fausta, Mazzoni (Economia Industriale ed Elementi di Diritto) Prof. Eria, Parri (Educazione Fisica) Itp. Scalacci, Marcello (docente tecnico pratico di Chimica Organica Biorganica e delle Fermentazioni e Tecnologie Chimiche)

PROGRAMMAZIONE COLLEGIALE OBIETTIVI GENERALI Si è privilegiato, in linea di massima, la scelta di fornire ai ragazzi una solida preparazione di base, per consentire loro, una volta diplomati, di potersi inserire più facilmente nel mondo del lavoro, o di poter proseguire gli studi. Questo nell’ottica di fornire una preparazione elastica che risponda alla realtà attuale che vede il diffondersi di una grande mobilità professionale. Pertanto, per l’area tecnica scientifica, il Consiglio di classe ha ritenuto fondamentale puntare sull’acquisizione di competenze specifiche per permettere una più facile comprensione dei contenuti delle varie discipline dell’area tecnica. Per quanto riguarda l’area umanistica, abbiamo ritenuto fondamentale fornire capacità linguistico-espressive e logico-interpretative, unitamente alla chiarezza di esposizione, sia orale sia scritta. OBIETTIVI TRASVERSALI Gli obiettivi trasversali cognitivi ritenuti più si gnificativi sono:

• L’uso del linguaggio corretto per ogni disciplina; • Acquisizione di un metodo di studio adeguato e autonomo; • Maturare il senso critico;

• Perfezionare le capacità di analisi e di sintesi e di rielaborazione dei contenuti delle varie discipline.

La maggior parte degli alunni hanno raggiunto le finalità proposte, alcuni di loro hanno seguito le attività didattiche in modo discontinuo e disordinato e gli obiettivi sono stati raggiunti in modo parziale. Gli obiettivi trasversali disciplinari ritenuti più significativi sono, nell’ambito delle materie tecnico-professionali:

• Garantire la formazione culturale e procedurale relativa agli aspetti impiantistici, di processo e di laboratorio che permettano allo studente di acquisire le abilità tecnico-pratiche utili per accedere al mondo del lavoro;

• Essere in grado di affrontare in maniera autonoma delle problematiche inerenti la professione di perito chimico;

• Applicare conoscenze acquisite all’ uso della strumentazione e delle procedure di laboratorio;

• Possedere capacità di estrapolazione di concetti acquisiti per la risoluzione di problemi specifici.

Per il conseguimento di questi obiettivi comuni si è puntato su un’azione sinergica di tutti gli insegnanti, soprattutto di quelli di area scientifica. Si sono selezionati i contenuti disciplinari, per evitare inutili sovrapposizioni nei programmi. Si è adottata una metodologia comune nello svolgere le attività di laboratorio e di verifica. Si sono adottate, in linea di massima, le stesse strategie didattiche nel comunicare i contenuti disciplinari agli alunni. Si è cercato, con gli strumenti a disposizione, di rendere lo studio delle materie il quanto più possibile stimolante e coinvolgente. Metodi I metodi utilizzati con gli alunni sono stati vari:

• Lezione frontale • Discussione • Prove di laboratorio

Nello specifico si rinvia alle relazioni delle singole discipline allegate. SIMULAZIONE DELLE PROVE SCRITTE

Sono state effettuate, finora, una simulazione della terza prova a tipologia mista. Si allega copia di suddette simulazioni. Sono state svolte due simulazioni di seconda prova di esame di cui si allegano le copie, ed un’altra verrà fatta alla fine di maggio. Per ciascun tipo di prova, è stata utilizzata una griglia di valutazione, riportata in appendice al documento. Sono programmate entro la fine del mese di maggio la simulazione della prima prova scritta e della terza prova scritta. Mezzi La strumentazione utilizzata va dai cosiddetti materiali poveri (carta, matita, libri, lavagna, grafici e tabelle, quotidiani, ecc…) a quelli più sofisticati (strumentazione informatica ed apparecchiature del laboratorio di chimica). Si rinvia, per la loro utilizzazione, alle relazioni allegate alle singole discipline. Spazi e tempi Sono stati utilizzati le aule, i laboratori di informatica e di chimica, la biblioteca, la palestra e l’aula di disegno. Si rinvia, per maggiori dettagli, alle relazioni allegate alle singole discipline. Criteri di valutazione I criteri per la valutazione sono stati i seguenti:

1. Livello di partenza. 2. Disponibilità al lavoro. 3. Risultato delle prove. 4. Conoscenza dei contenuti. 5. Utilizzazione corretta del linguaggio specifico disciplinare. 6. Capacità di comprensione del testo e di rielaborazione personale. 7. Capacità di orientamento nella discussione sulle problematiche trattate. 8. Autonomia di lavoro. 9. Disponibilità alla partecipazione al dialogo educativo. 10. Progressi e recuperi rilevati rispetto alla situazione di partenza e

grado complessivo di preparazione raggiunto. Si è tenuto conto anche delle indicazioni del POF e, nell’attribuzione del voto e nella formulazione dei giudizi, si è fatto riferimento alla griglia di valutazione proposta in sede di Collegio dei Docenti. Voto Conoscenze Competenze Capacità

1 Conoscenze nulle Competenze assenti Capacità assenti

2 Conoscenze scarsissime Competenze assenti Capacità assenti

3 Conoscenze scarse Competenze insignificanti Capacità non rilevabili

4 Conoscenza parziale e frammentaria degli argomenti essenziali

Scarse competenze nell’affrontare problemi semplici

Scarse capacità di orientamento nella disciplina

5 Conoscenza generica e superficiale degli argomenti essenziali

Competenze incerte nell’affrontare problemi anche elementari

Capacità superficiali di trasferimento delle conoscenze

6 Conoscenza di base adeguata ma non approfondita

Competenze adeguate ad affrontare problemi non complessi

Capacità di orientamento nella disciplina

7 Conoscenze di base articolate degli argomenti trattati

Competenze adeguate ad affrontare problemi non complessi in modo autonomo

Capacità di orientarsi nella disciplina e di effettuare qualche collegamento interdisciplinare

8 Conoscenza piena ed approfondita degli argomenti

Competenze adeguate a risolvere problemi in modo autonomo

Buone capacità di collegamenti interdisciplinari

9 Conoscenza completa, coordinata ed approfondita di tutti gli argomenti trattati

Competenza sicura per risolvere problemi nuovi con approfondimenti interdisciplinari

Ottime capacità di collegamento e di approfondimento interdisciplinare

10 Conoscenza eccellente, completa, coordinata ed approfondita di tutti gli argomenti trattati

Competenza sicura per risolvere problemi nuovi con approfondimenti interdisciplinari effettuati in modo eccellente

Eccellenti capacità di collegamento e di approfondimento interdisciplinare

Modalità di recupero In tutte le classi, in attuazione della circolare ministeriale n. 92, sono stati previsti corsi di recupero, all’inizio del secondo quadrimestre. Gli insegnanti, nella classe quinta hanno provveduto all’attuazione di attività di recupero soprattutto nelle normali ore di lezione, secondo le necessità delle singole materie, interrompendo lo svolgimento dei programmi quando necessario e dedicando al ripasso il tempo richiesto. Sono state svolte, quando possibile, anche attività di approfondimento. Attività curriculari ed extracurricolari La classe ha svolto le seguenti attività:

• Visita al Parlamento • Giochi della Chimica • Percorso educativo sui diritti umani, partecipazione Meeting Firenze • Orientamento universitario a Siena

• Partecipazione al Treno della Memoria • Viaggio di Istruzione a Berlino • Giochi Sportivi Studenteschi

Tutti gli alunni della classe, nell’anno scolastico precedente 2009-2010, hanno inoltre svolto uno stage di lavoro presso enti ed aziende del territorio. Rapporti con le famiglie I rapporti con i familiari degli alunni si sono sviluppati nelle ore di ricevimento individuale dei docenti e, in particolare, nei due ricevimenti generali quadrimestrali. NUMERO E TIPOLOGIE DELLE PROVE SCRITTE E PRATICHE EFFETTUATE DURANTE L’ANNO PRIMO

QUADRIMESTRE SECONDO QUADRIMESTRE

TOTALE

ITALIANO 3 3 6 INGLESE 3 3 6

MATEMATICA 3 3 6 TECNOLOGIE

CHIMICHE 3 3 6

ANALISI CHIMICA 3 3 6 CHIMICA DELLE FERMENTAZIONI

3 4 7

Si rinvia, riguardo le tipologie, alle relazioni allegate alle singole discipline. ELENCO DEGLI ALLEGATI AL DOCUMENTO FINALE

• Relazioni finali e programmi singole discipline • Esempi di quesiti a risposta mista per simulazione terza prova • Esempio di simulazione di prima prova • Esempio di simulazione di seconda prova • Griglie di valutazione

Il consiglio di classe: Prof. Mariella, Colantonio

Chimica Fisica

Prof. Pietro, Bordo

Tecnologie Chimiche e Analisi Chimica)

Prof. Romeo, Giovanni

Chimica Organica Biorganica e delle Fermentazioni

Prof. Barbara Egle, Colangelo

Italiano e Storia

Prof. Leonardo, Teglielli

Matematica

Prof. Daniela, Tedeschi

Inglese

Itp. Rita, Montauti

docente tecnico pratico di laboratorio di Analisi Chimica Chimica

Prof. Delia, Guerrini

Religione

Prof. Fausta, Mazzoni

Economia Industriale ed Elementi di Diritto

Prof. Eria, Parri

Educazione Fisica

Itp. Scalacci, Marcello docente tecnico pratico di Chimica Organica Biorganica e delle Fermentazioni e Tecnologie Chimiche

Il Dirigente incaricato di reggenza Prof.ssa Maria Grazia Trani Manciano, 13 maggio 2011

ESEMPI DI SIMULAZIONE DI II E III PROVA

PROVA DI INGLESE

1. What are the main characteristics of detergents? ________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

2. What are esthers? How are they used?

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

Multiple choice

1 enzymes are destroyed _____________high tenperature a) because b) with c) by d) of 2 all ammonia is now manufactured ________ naphta and methane a) for b) from c) by d) of 3. most of the benzene is converted _________ materials neede for the plastic industry a) in b) from c) by d) into 4 carbamide contains 46% nitrogen and is the most concentrated nitrogenous fertiliser_________ a) available b) confortable c) chemical d) sedative

ITI MANCIANO SIMULAZIONE 3° PROVA DI ESAME CLASSE 5°A - A.S. 2010-11

DISCIPLINA: CHIMICA ORGANICA, BIOORGANICA E DELLE FERMENTAZIONI

Pagina 1 di 1

A B

D

C

E

H

G

tempo

log

num

ero

batt

eri

NOME:______________________ COGNOME:______________________DATA: ____/____/_______ 1) Completa lo schema seguente con i titoli delle fasi comuni a tutte le produzioni biotecnologiche :

2) Specifica le fasi in cui si compie la respirazione aerobia e indicando i prodotti in entrata ed in ingresso per ciascuna fase.

_____________________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________________

3) Nell’espressione N=KLA (C0-CL) N rappresenta ⃝ a) il coefficiente volumetrico di trasferimento dell’O2 nel terreno di coltura; ⃝ b) il coefficiente di trasferimento del calore nella biomassa fermentante; ⃝ c) la velocità volumetrica di trasferimento dell’O2 nel terreno di coltura; ⃝ d) la velocità media di raffreddamento della biomassa dal valore dato (O) al valore voluto (L).

4) I fermentatori non si classificano in base a ⃝ a) dimensione ; ⃝ b) tipo di produzione; ⃝ c) destinazione d’uso; ⃝ d) sistema di agitazione.

5) La coltura di sospensione (figura a lato) è utilizzata per identificare il tipo fisiologico dei batteri in rapporto con l’ossigeno. Identifica i tipi fisiologici di cui in figura 2 e 3. a ) ⃝ aerobi obbligati / anaerobi; b) ⃝ aerobi facoltativi / aerobi; c ) ⃝ anaerobi obbligati / aerobi; d) ⃝ anaerobi obbligati / aerobi facoltativi

6) Nel grafico a lato il tratto C corrisponde a: ⃝a) fase di crescita esponenziale; ⃝ b) fase di crescita accelerata; ⃝ c) fase di latenza; ⃝ d) fase di crescita decelerata.

ISIS “Francesco Zuccarelli”- Pitigliano Sezione Staccata ITI di Manciano Anno Scolastico 2010/2011 SIMULAZIONE TERZA PROVA ESAME DI STATO MATEMATICA ALUNNO________________________________________ Classe V ITI. 10/03/2011

[1.] Per poter calcolare 1

x +1( )2x2 + 3( )∫ dx occorre scomporre la funzione integranda come:

a)A

(x +1)2 +B

x2 + 3 b)

A

x +1+

2B

x2 + 3+

C

x2 + 3 c)

A

x +1+

B

(x +1)2 +2Cx + D

x2 + 3 d)

A

x +1+

B

x +1+

C

(x2 + 3)

[2.] La formula di integrazione per parti permette di affermare che:

a) dxxgxfxgxfdxxgxf )()()()()()( ''∫∫ −= b) f (x)∫ g(x)dx = f (x)g(x) − f (x)∫ g'(x)dx

c) f '(x)∫ g'(x)dx = f (x)g(x) − f (x)∫ g'(x)dx a) f2

(x)∫ g(x)dx = f (x)g(x) − f (x)∫ g'(x)dx

[3.] L’integrale1

x2 dx0

1

∫ può essere calcolato studiando il comportamento del:

a) limz→ 0+

1x2 dx

z

1

∫ b) limz→ 0

1x2 dx

z

1

∫ c) limz→1−

1

x2 dx0

z

∫ d) limz→ +∞

1

x2 dx0

z

[4.] Una primitiva della funzione f (x) = ln x è:

a)G(x) = ln x + x b)G(x) = x ln x −1( ) c)G(x) = ln x +1 d)G(x) = ln x +1

x

[5.] Illustra il Teorema della Media soffermandoti in particolare sul suo significato geometrico.

[6.] Illustra come sia possibile calcolare il volume del solido generato dalla rotazione completa attorno all’asse delle ascisse della regione finita di piano racchiusa dai grafici di due funzioni continue che si intersecano in due punti distinti.

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE - MANCIANO ATTRIBUZIONE DEL PUNTEGGIO DELLA PRIMA PROVA SCRITT A- ITALIANO

Griglia di valutazione con uso di descrittori CLASSE V SEZ. A ALUNNO :___________________________

Indicatori Articolazione Punti Conoscenza dei contenuti (da 1 a 7 punti) • Dati e nozioni • Problemi o questioni • Soluzioni e/o approfondimenti • Possesso di conoscenze e competenze idonee alla

individuazione della natura del testo e delle sue strutture formali

Ottimo Distinto Più che sufficiente Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente Nullo

7 6 5 4 3 2 1

Competenze (da 1 a 4 punti) • Uso del lessico • Chiarezza e correttezza nella esposizione dei contenuti • Coerenza nell’esposizione

Puntuale Adeguato Insufficiente Gravemente insufficiente

4 3 2 1

Capacità (da 1 a 4 punti) • Organicità dei discorsi • Argomentazione • Critica motivata • Capacità di formulare giudizi critici e di esprimere in modo

argomentato i propri personali convincimenti

Ottimo Adeguato Insufficiente Gravemente insufficiente

4 3 2 1

Totale __________/15

Livello: nullo (voto: 3/15) gravemente insufficiente( voto: 4-5-6/15) insufficiente (voto: 7-8-9/15) Sufficiente (voto: 10/15) più che sufficiente (voto: 11/15) buono (voto:12-13/15) Distinto (voto: 14/15) Ottimo (voto:15/15)

ITI “MANCIANO”- ANNO SCOLASTICO 2007-2008 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA

CANDIDATO___________________________________ INDICATORI DESCRITTORI PUNTEGGIO

MASSIMO ATTRIBUIBILE

LIVELLI DI VALORE DI VALUTAZIONE

PUNTEGGIO CORRISPONDENTE AI DIVERSI LIVELLI

VOTO ATTRIBUITO ALL’INDICATORE

Correttezza della relazione tecnica

Conoscenza specifica degli argomenti

4.5 punti Gravemente insuf. Insufficiente Sufficiente Buono Ottimo

0.9 1.8 3.0 3.6 4.5

Pertinenza della risoluzione rispetto alla traccia assegnata

Focalizzazione delle problematiche proposte; coerenza delle scelte progettuali

4.5 punti Gravemente insuf. Insufficiente Sufficiente Buono Ottimo

0.9 1.8 3.0 3.6 4.5

Correttezza della elaborazione grafica

Correttezza e qualità dell’elaborazione grafica

3 punti Gravemente insuf. Insufficiente Sufficiente Buono Ottimo

0.6 1.2 2.0 2.4 3.0

Correttezza e padronanza del calcolo e delle unità di misura

Correttezza dell’applicazione del calcolo

3 punti Gravemente insuf. Insufficiente Sufficiente Buono Ottimo

0.6 1.2 2.0 2.4 3.0

Totale (in /15)

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE - MANCIANO ATTRIBUZIONE DEL PUNTEGGIO DELLA TERZA PROVA

CLASSE V SEZ. A ALUNNO :___________________________ Punteggio : 0,25 punti per ciascuna risposta esatta, 0 nel caso di risposta inesatta o non data per le 4 domande a risposta multipla. Punteggio: 0,1-0.3 punti risposta gravemente insufficiente, 0,4 punti risposta insufficiente, 0,5 punti risposta lievemente insufficiente, 0,6 punti risposta sufficiente, 0,7 punti risposta discreta, 0.8 punti risposta buona, 1 punti risposta ottima, 1,375 punto risposta eccellente per le 2 domande a risposta aperta. Parametri: pert inenza e completezza, conoscenza dei contenuti, com petenza linguistica, capacità di sintesi.

PUNTEGGI PER DOMANDE

MATERIA DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA DOMANDE A RISPOSTA APERTA

PUNTEGGIO TOTALE PER MATERIA: MAX 3,75 PUNTI

PUNTEGGIO GLOBALE CONSEGUITO

PUNTEGGIO GLOBALE CONSEGUITO IN QUINDICESIMI ………./15

Scheda di valutazione ORALI

ESAME DI STATO 2007/2008

ALUNNO: ____________________________

Indicatori Punteggio max Livello di valore Punteggio corrispondente

Voto

Uso corretto del linguaggio disciplinare

8 punti

Ottimo Buono

Discreto Sufficiente Mediocre Scarso

8 7 6 5 4 3

Conoscenza specifica degli argomenti

10 punti

Ottimo Buono

Discreto Sufficiente Mediocre Scarso

10 9 8 6 5 3

Capacità di utilizzare le conoscenze e di collegarle in forma pluridisciplinare

8 punti

Ottimo Buono

Discreto Sufficiente Mediocre Scarso

8 7 6 5 4 3

Capacità di discutere e di approfondire gli argomenti

9 punti

Ottimo Buono

Discreto Sufficiente Mediocre Scarso

9 8 7 6 5 4

TOTALE …………./35 Livello: Scarso (voto 13-14-15-16-17/35) Mediocre (voto 18-19-20-21/35) Sufficiente ( voto 22/35) Discreto ( voto 23-24-25-26-27/35) Buono (voto 28-29-30-31/35) Ottimo ( voto 32-33-34-35/35) La prova risulta di livello …………………….. con voto …………/35

ALL. A RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE

CLASSE V ITIS A.S. 2010/2011

Materia: Economia industriale ed elementi di diritt o

Docente: Fausta Mazzoni

Presentazione della classe

La classe ha tenuto durante tutto l’anno scolastico un comportamento corretto sul piano

disciplinare, rivelando una maggiore coesione rispetto agli anni precedenti.

Lo svolgimento del programma è stato quindi regolare e gli allievi hanno mostrato un

discreto interesse per gli argomenti trattati, soprattutto quando la disciplina ci ha offerto lo

spunto per commentare fatti di attualità legati alla crisi economica.

Quanto sopra vale anche per i ragazzi ripetenti che hanno dimostrato un maggiore senso

di responsabilità rispetto allo scorso anno.

Il profitto complessivo appare mediamente più che sufficiente. Qualche situazione di lieve

incertezza che ancora permane, e che dovrà essere oggetto di ulteriore verifica da qui alla

fine dell’anno scolastico, è riconducibile non tanto ad una non sufficiente conoscenza dei

contenuti quanto a difficoltà di esposizione degli stessi che in alcuni ancora permane.

CONOSCENZE

Gli elementi migliori, distintisi per serietà ed impegno, hanno ottenuto valutazioni positive,

denotando nelle verifiche conoscenze sicure degli argomenti richiesti che sono in grado di

esporre con una certa correttezza terminologica.

Altri hanno conseguito risultati più modesti, ma comunque di livello sufficiente, in alcuni

casi migliorando rispetto ai risultati del primo quadrimestre, grazie ad un impegno più

regolare.

COMPETENZE E CAPACITA’

Con le differenziazioni sopra esposte, gli alunni sono in grado di:

• distinguere il mercato monetario dal mercato finanziario e individuare i

soggetti che vi operano;

• individuare le funzioni della banca e comprendere la struttura del

nostro sistema bancario e i compiti dell’Eurosistema;

• comprendere la funzione del mercato borsistico;

• definire il concetto di commercio internazionale e di globalizzazione

dell’economia rilevandone le opportunità e i problemi che essa pone;

• definire l’impresa, individuare i fattori produttivi ;

• individuare i fondamenti dell’attività di gestione aziendale e

comprenderne la struttura organizzativa;

• analizzare il patrimonio aziendale e comprendere la funzione del

bilancio di esercizio;

• analizzare e classificare i costi aziendali;

METODOLOGIE

Lo strumento principale è stata la lezione frontale, il più possibile partecipata e aperta

agli interventi degli allievi, sia durante la spiegazione, sia nelle lezioni volte a verificare

quanto i ragazzi avessero appreso di un argomento trattato nella lezione precedente.

Lezioni di ripasso sono state svolte, sia per chiarire argomenti risultati di più difficile

comprensione, sia per prepararsi a verifiche scritte e alle simulazioni della terza prova

d’esame.

MATERIALI DIDATTICI

Il testo in uso è “Economia industriale ed elementi di diritto” di G. Zagrebelsky – D.

Biozzi – G. Paoletti – C. Trucco edito da Le Monnier.

SPAZI

Aula scolastica

TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE

Sono state effettuate sia verifiche scritte, per valutare conoscenze e capacità di

sintesi, sia verifiche orali volte a giudicare come è stato appreso l’argomento richiesto,

la capacità di esporlo in modo chiaro ed ordinato con adeguata terminologia e la

capacità di operare collegamenti.

Nell’attribuzione del voto, si è tenuto conto anche dei progressi fatti e dell’impegno

dimostrato durante il corso dell’anno scolastico.

Manciano, 09/05/2011 L’insegnante

PROGRAMMA DI ECONOMIA INDUSTRIALE

A.S.2010/2011

1° QUADRIMESTRE

IL SISTEMA BANCARIO

Mercato monetario e mercato finanziario

Il credito

Le funzioni della banca

Il sistema bancario italiano

La Banca centrale europea

LA BORSA VALORI

Funzione del mercato

Le azioni, le obbligazioni e i titoli di Stato

Il valore dei titoli

La CONSOB

IL COMMERCIO INTERNAZIONALE

Vantaggi degli scambi internazionali

Teoria dei costi comparati: cenni

L’ ATTIVITA’ PRODUTTIVA

Nozione di attività produttiva e ruolo dell’imprenditore

I lavoratori e la loro retribuzione

Il profitto

Le scelte dell’imprenditore

I fattori produttivi e la loro produttività

2° QUADRIMESTRE

Rendimenti di scala

Il finanziamento degli investimenti

La produzione multipla

Il progresso tecnico

Il decentramento produttivo

FORME E STRUTTURA DI MERCATO

Definizione di mercato

La domanda e l’offerta di beni: fattori che le influenzano

Il mercato di concorrenza perfetta

Il monopolio

La concorrenza imperfetta

L’oligopolio

Le barriere all’entrata

La differenziazione dei prodotti

LA PRODUZIONE E L’AZIENDA

Nozione di produzione

L’azienda: caratteristiche, obiettivi, classificazioni

L’azienda come sistema

Il sistema economico

I sottosistemi aziendali

La gestione dell’azienda

Costo, ricavo e reddito

LA STRUTTURA DELL’AZIENDA

La struttura organizzativa dell’azienda

La microstruttura e la macrostruttura

L’organizzazione del lavoro

Gli organigrammi

Lo stile di direzione

La Qualità totale

IL PATRIMONIO E IL BILANCIO

Concetto di patrimonio

Capitale di funzionamento e capitale di finanziamento

Analisi degli investimenti e analisi dei finanziamenti

Il capitale: attivo, passivo e netto

L’importanza del bilancio d’esercizio

Lo schema legale del bilancio

LA GESTIONE E I COSTI

Il concetto di costo

Analisi e classificazioni dei costi

Il principio di economicità della gestione

Rimane da trattare l’argomento concernente il controllo di gestione che verrà affrontato

nelle sue linee generali concernenti la finalità, le fasi da cui è composto e i tempi in cui si

svolge.

Da ultimo i concetti di pianificazione e programmazione.

Manciano, 09/05/2011

L’insegnante

Riservato all'Ufficio

(protocollo)

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

PER CHIMICI DI MANCIANO

Via Campolmi – 58014 Manciano (GR)

PROGRAMMA SVOLTO

A.S. 2010 - 2011

Disciplina CHIMICA ORGANICA, BIO-ORAGANICA, DELLE FERMENTAZIONI E

LABORATORIO

Classe 5° A

Docenti Giovanni ROMEO, Marcello SCALACCI

MODULO DI AZZERAMENTO E RIPASSO

SETTEMBRE – OTTOBRE

I gruppi funzionali in chimica organica e la loro reattività, i lipidi, la loro

struttura e la reazione di saponificazione. I carboidrati la loro struttura. Gli

amminoacidi il legame peptidico e le proteine. La struttura primaria,

secondaria, terziaria e quaternaria delle proteine.

MODULO 1: LA FERMENTAZIONE

OTTOBRE – DICEMBRE

UD1 – GENERALITÀ SUL PROCESSO FERMENTATIVO

Definizione di fermentazione. Principali tipologie di fermentazione. Lo

sviluppo storico dei processi fermentativi e principali applicazioni.

UD2 – GENERALITÀ SUL PROCESSO FERMENTATIVO

Origine, natura e composizione. Denominazioni e classificazioni. Attività

enzimatica. Fattori che influenzano l’attività enzimatica. Inibizione enzimatica.

Meccanismo di azione dell’enzima.

UD3 – I MICRORGANISMI

La cellula eucariota e procariota. Classificazioni e nomenclatura dei

microorganismi. Morfologia e struttura dei batteri. Attività e funzione dei

batteri. Crescita batterica. Cenni di fisiologia batterica con riferimento a tipi

nutrizionali esigenze chimiche e fisiche. I microorganismi per le produzioni

industriali

MODULO 2: I PROCESSI BIOTECNOLOGICI

GENNAIO – FEBBRAIO

UD1 – LE MATERIE PRIME

I costi. Le fonti . La composizione. I trattamenti preliminari. Stechiometria

della biomassa.

UD2 – LE FASI DI PRODUZIONE

Preparazione dell’inoculo. La fermentazione. Estrazione e purificazione dei

prodotti.

UD3 – IL FERMENTATORE

Il fermentatore ed il bioreattore. Diagramma a blocchi, schema semplificato o

di principio. Il fermentatore “standard” ed i suoi elementi costiruenti.

Fermentatori per produzioni in continuo: il chemiostato ed il turbidostato.

UD4 – CONTROLLO DI PROCESSO

Parametri chimici, fisici e biologici. Misure on line, in line ed off line. I

biosensori. Raffreddamento della biomassa. Sistemi antischiuma.

Sterilizzazione. L’ossigeno nelle trasformazioni aerobie

MODULO 3: CRESCITA MICROBICA E CICLI METABOLICI

MARZO

UD1 – CRESCITA MICROBICA

Le fasi della crescita microbica. I modelli matematici di dinamica delle

popolazioni (cenni): il modello di Malthus ed il modello logistico di Verhulst.

La crescita microbica nei bioreattori: accrescimento limitato ed illimitato.

Crescita microbica e formazione di metaboliti: la cinetica di una produzione

biotecnologica.

UD2 – I CICLI METABOLICI

Anabolismo e catabolismo. Flusso di energia e di materia nella cellula. La

respirazione aerobia. la respirazione anaerobia e la fermentazione

MODULO 4: PRODUZIONI BIOTECNOLOGICHE

APRILE – MAGGIO

UD1 – PRODUZIONI ALIMENTARI

Lo sviluppo storico delle produzioni biotecnologiche. Produzione del pane e

produzioni di lieviti: terreno di coltura, reazioni biochimiche, fasi del processo.

UD2 – PRODUZIONI BIOTECNOLOGICHE DI SINTESI

Alcol etilico: importanza industriale, materie prime e microrganismi,

biochimismo della fermentazione alcolica, le fasi di produzione, l’impianto di

produzione, la separazione del prodotto dalla biomassa.

Acido citrico: importanza industriale, reazioni biochimiche, il terreno colturale,

il processo produttivo e la purificazione del prodotto.

Acido lattico: importanza industriale, reazioni biochimiche, il terreno colturale,

il processo produttivo, la fermentazione omolattica ed eterolattica.

UD3 – TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE

Le acque reflue: definizione, origine e composizione. Biodegradabilità e

valutazione del grado di inquinamento. Trattamento primario. Trattamento

secondario o biologico aerobio ed anaerobio. Trattamenti finali. Impianti di

depurazione delle acque reflue.

ATTIVITA’ DI LABORATORIO

Il laboratorio di microbiologia: la sicurezza in laboratorio, attrezzature e

strumenti, la sterilizzazione dei materiali.

I terreni colturali e la loro preparazione.

La determinazione della carica batterica e la cinetica microbica.

Analisi batteriologica delle acque: determinazione della carica microbica

totale.

Analisi batteriologica del latte: valutazione dello stato di freschezza (saggio al

reattivo di Nessler. Prova della riduttasi.

Manciano 09 maggio 2011

I DOCENTI :

prof. Giovanni ROMEO _________________________

prof. Marcello SCALACCI

_________________________

GLI STUDENTI :

Francesca FERRARI

_________________________

Ylenia PELOSI

_________________________

Riservato all'Ufficio (protocollo) ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

PER CHIMICI DI MANCIANO

Via Campolmi – 58014 Manciano (GR)

RELAZIONE FINALE

A.S. 2010 - 2011

Disciplina CHIMICA ORGANICA, BIO-ORAGANICA, DELLE FERMENTAZIONI E

LABORATORIO

Classe 5° A

Docenti Giovanni ROMEO, Marcello SCALACCI

1 – PROFILO EDUCATIVO DI SVILUPPO IN RELAZIONE AGLI ESITI

La classe è capace di riflettere sui contenuti appresi e la maggior parte dei

componenti del gruppo classe mostra adeguata attitudine ed interesse alla

rielaborazione personale ed alla formulazione di pensieri astratti.

I componenti del gruppo classe, inoltre, sono consapevoli delle proprie

capacità ed attitudini e sanno altresì riconoscere gli errori.

L’atteggiamento complessivo è mediamente regolato da buona

partecipazione e grado di coinvolgimento.

Con specifico riferimento agli obiettivi disciplinari ed in considerazione del

fatto che gli argomenti trattati si caratterizzano per una marcata

interdisciplinarità (chimica organica e biochimica, microbiologia, ingegneria di

processo etc.) l’acquisizioni delle nozioni ha comportato il dover ritornare più

volte sugli stessi argomenti ed elaborarli con modalità, metodologie e

tecniche didattiche diversificate.

Ciò anche in ragione del fatto che le conoscenze di base e/o propedeutiche

agli argomenti del corso erano non omogenee ed in alcuni casi non adeguate

così come il metodo di studio non sempre sufficientemente critico. Queste

risultanze sono emerse all’inizio dell’anno scolastico ed il primo mese è stato

impegnato in un modulo di azzeramento e ripasso (gruppi funzionali in

molecole biorganiche e relativa reattività, enzimi) nel quale sono stati forniti

altresì elementi metodologici e linee guida.

Nel corso dell’anno si è cercato di agire altresì sull’aspetto motivazionale ed i

risultati sono apparsi apprezzabile nel contingente ma anche

sull’atteggiamento complessivo tant’è che gli obiettivi di apprendimento più

volte prevalevano sugli obiettivi di prestazione.

La capacità di ascolto, dialogo e confronto è adeguata e se opportunamente

stimolata diventa buona; la capacità di elaborare esprimere ed argomentare

le proprie opinioni con particolare riferimento agli argomenti disciplinari è

adeguata ma non sempre utilizza il linguaggio proprio della disciplina.

Buona nel complesso la coscienza della distinzione e simbiosi tra la

conoscenza e il saper fare supportata, in alcuni casi, dall’impegno nel

ricercare le relative sinergie.

1.1 OBIETTIVI E RISULTATI EFFETTIVAMENTE RAGGIUNTI

1.1.1 Conoscenze generali specifiche

Relativamente ai contenuti svolti:

• alcuni alunni posseggono conoscenze ampie ed integrate;

• parte del gruppo classe possiede conoscenze adeguate anche se non

sempre adeguatamente integrate e correlate;

• pochi alunni posseggono conoscenze frammentarie e superficiali.

1.1.2. Competenze

Relativamente alla competenza di comprensione/ analisi/ interpretazione

/contestualizzazione:

• alcuni alunni comprendono, analizzano, interpretano e contestualizzano

messaggi/informazioni di testi teorici, strutturalmente o linguisticamente

complessi, quali manuali e istruzioni tecniche, in modo adeguato;

• il gruppo classe, eccetto poche eccezioni, analizza,

messaggi/informazioni veicolati da testi scritti ed orali, di diversa

tipologia in modo adeguato.

Relativamente alla competenza comunicativa/relazionale:

• alcuni alunni sono in grado di utilizzare lo strumento linguistico e i

diversi codici per comunicare/ scambiare/ discutere informazioni, idee

ed opinioni in modo adeguato al contesto, allo scopo ed al destinatario;

• per la maggior parte del gruppo classe dette modalità sono non sempre

adeguate.

Relativamente alla competenza laboratoriale

• parte del gruppo classe è in grado di selezionare, applicare ed

utilizzare conoscenze, materiali e strumenti funzionali ad un compito

dato in modo adeguato;

• parte del gruppo seleziona, conoscenze, utilizza materiali e strumenti

funzionali ad un compito dato in modo adeguato anche se la

correlazione con gli aspetti teorici e con le conoscenze non è sempre

appropriata.

1.2 RISULTATI OTTENUTI ED OSSERVAZIONI

Relativamente ai processi di sviluppo si evidenzia che:

• alcuni alunni, superando le difficoltà iniziali, raggiungono risultati

soddisfacenti;

• il gruppo classe, superando le difficoltà iniziali, raggiunge risultati

mediamente discreti;

Rispetto al piano di lavoro individuati gli obiettivi ed i risultati sono da

considerarsi raggiunti.

2. MODALITÀ FORMATIVE

Le modalità formative utilizzate sono state:

• lezione frontale;

• lezione partecipata;

• lezione/applicazione (spiegazione seguita da esercizi applicativi);

• scoperta guidata (conduzione dello studente all’acquisizione di un

concetto o di un saper fare attraverso l’alternanza di domande, risposte

brevi, brevi spiegazioni ..)

• brainstorming (sollecitazione della classe alla partecipazione, alla

relazione, alla riflessione … ).

3. MODALITÀ DI VERIFICA DEGLI APPRENDIMENTI

Le verifiche sono state condotte con le seguenti modalità: interrogazione

breve, verifca orale, prova strutturata e semistrutturata,relazione.

4. MATERIALI E STRUMENTI DIDATTICI

I materiali e strumenti didattici utilizzati sono stati: libro di testo, dispense,

fotocopie, presentazioni power point.

5. AZIONI DI RECUPERO

Le azioni di recupero sono state svolte con le seguenti modalità:

• ritornando sugli argomenti per tutta la classe con le stesse modalità;

• ritornando sugli stessi argomenti per tutta la classe con modalità

diverse.

• corso di recupero. I corsi di recupero sono stati particolarmente efficaci

per alcuni studenti.

6. LIBRO DI TESTO

Titolo: Microbiologia e chimica delle fermentazioni con

laboratorio

Autori: Fornari, Gando, Evangelisti

Casa editrice: Zanichelli

7. ALLEGATI

• Programma svolto

Manciano 9 maggio 2011

I docenti :

prof. Giovanni ROMEO

_________________________

prof. Marcello SCALACCI

_________________________

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE MANCIANO

PROGRAMMA

CLASSE: V I.T.I.

DISCIPLINA: CHIMICA FISICA

DOCENTE: Mariella Colantonio

MODULO 1 :TERMODINAMICA CHIMICA

U.D.1:.Secondo principio della termodinamica (Ottobre-novembre)

� Limiti di validità del secondo principio della temodinamica

� Il secondo principio della termodinamica e le macchine termiche

� Equivalenza degli enunciati di Kelvin e Clausius

� Rendimento di un ciclo motore

� Ciclo di Carnot

� Uguaglianza di Clausius ed entropia

� Calcolo della variazione di entropia dei sistemi materiali

� Entropia e processi irreversibili

� Disuguaglianza di Clausius

� Significato dell'entropia

U.D.2: Terzo principio della termodinamica (novembre)

� Spontaneità di una reazione:fattore entalpico e fattore entropico

U.D.3: L’energia libera (novembre-dicembre)

� Introduzione al concetto di energia libera

� Energia libera e lavoro utile

� Condizioni termodinamiche per l’equilibrio chimico

� Relazione tra energia libera, entalpia ed entropia di una reazione

� Calcolo della variazione di energia libera di una reazione

� L’affinità chimica delle sostanze

� Energia libera molare standard di formazione

� Energia libera di una reazione in soluzione

� Energia libera ed energia libera standard dei sistemi materiali

� Sistemi aperti a più componenti e potenziali chimici

U.D.4: Energia libera ed equilibri chimici (gennaio)

� Variazione dell’energia libera in una reazione. Equazione di Van’t Hoff

� Importanza della funzione energia libera

� Isobara di Van’t Hoff

U.D.5: L'energia libera e gli equilibri di fase (febbraio)

� Equazione di Clapeyron

� Equazione di Clausius-Clapeyron

MODULO 2:CINETICA CHIMICA

U.D.6: Cinetica delle reazioni (febbraio-marzo)

� Concetti fondamentali sulle reazioni chimiche

� Velocità delle reazioni chimiche

� Legge della velocità delle reazioni chimiche

� Equazione cinetica delle reazioni del primo ordine

� Periodo di emivita o tempo di dimezzamento

� Equazione cinetica delle reazioni del secondo ordine

� Reazioni di ordine zero

� Molecolarità e meccanismo delle reazioni

U.D.7: Teoria della cinetica delle reazioni (marzo)

� Legge della distribuzione delle velocità molecolari

� Teoria degli urti molecolari

� Velocità di reazione e temperatura

� Equazione di Arrhenius

� Teoria del complesso attivato

U.D.8: Catalisi (marzo)

� Catalizzatori

� Caratteristiche generali della catalisi

� Catalisi omogenea

� Catalisi eterogenea

� Catalisi negativa

� Trasformazione di catalizzatori omogenei in eterogenei

� Catalisi enzimatica

� Cinetica enzimatica

� Inibizione enzimatica

� Enzimi allosterici

MODULO 3:TERMOCHIMICA

U.D.9: Conversione dell'energia chimica in energia elettrica (aprile-

maggio)

� Oggetto dell’elettrochimica

� La pila Daniell

� Potenziale dell’elettrodo

� Potenziale di diffusione

� Aspetti termodinamici

� Equazione di Nernst

� Calcolo del potenziale relativo dell’elettrodo

� Tipi di elettrodi

� La serie dei potenziali normali o standard di riduzione degli elettrodi

� Calcolo teorico della f.e.m di una pila

� Proprietà ossidanti e riducenti dei sistemi redox

� Limiti di applicazione dei potenziali standard di riduzione

� Calcolo della costante di equilibrio di una reazione redox

� Elettrodi di riferimento e di misura

U.D.10: Conversione dell'energia elettrica in energ ia chimica (da

svolgere entro la fine di maggio)

� Elettrolisi

� Leggi di Faraday

� Tensione di decomposizione

� Polarizzazione chimica

� Sovratensione

� Potenziale catodico e anodico di scarica

� Ordine di scarica catodica e anodica

� Codeposizione

Manciano 09-05-2011 L’insegnante

Prof.ssa Mariella Colantonio

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE MANCIANO

RELAZIONE FINALE

CLASSE: V I.T. I.

DISCIPLINA: CHIMICA FISICA

DOCENTE: Mariella Colantonio

PRESENTAZIONE DELLA CLASSE:

La classe V A si compone di 17 allievi:13 maschi e 4 femmine. Un dei

discenti non ha mai frequentato mentre un alunno ha abbandonato la scuola

durante il corso dell'anno. La classe è eterogenea per quanto riguarda la

partecipazione alle lezioni, la preparazione di base, l’interesse dimostrato e

l’estrazione sociale.

La classe ha avuto nel corso dell'anno un comportamento quasi sempre

corretto ed educato.

I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti per un piccolo gruppo di allievi che

ha mostrato un buono interesse culturale per la materia che si è manifestato

con uno studio costante, una puntuale risposta alle richieste del docente, un

proficuo impegno domestico. La rimanente parte dei discenti ha conseguito

una preparazione che può essere considerata sufficiente o quasi sufficiente.

OBIETTIVI DISCIPLINARI

Gli obiettivi che si erano individuati in fase di programmazione, in generale,si

possono considerare sufficientemente raggiunti dalla quasi totalità della

classe

Gli allievi hanno sviluppato conoscenze, abilità e competenze tali da:

• saper utilizzare i principi della termodinamica per interpretare e

prevedere i fenomeni;

• saper calcolare, nel caso di semplici trasformazioni chimiche e fisiche,

la variazione delle principali grandezze termodinamiche;

• saper prevedere lo spostamento di un equilibrio di reazione in base a

considerazioni termodinamiche;

• utilizzare la nozione di velocità di reazione e le nozioni ad essa

collegate riguardanti la cinetica chimica per descrivere l'evoluzione

temporale di una reazione chimica;

• saper indicare l'ordine di una reazione e saperne calcolare la costante

cinetica;

• saper valutare le variabili da cui dipende la velocità di una reazione

enzimatica;

• conoscere e saper descrivere le caratteristiche e le proprietà delle

catalisi omogenea, eterogenea ed enzimatica;

• saper applicare i concetti termodinamici alla conversione dell'energia

chimica in energia elettrica;

• descrivere il funzionamento dei vari elettrodi;

• utilizzare la tabella dei potenziali redox e l'equazione di Nernst per

calcolare la forza elettromotrice di una pila e per prevedere se e in

quale senso avvengono le reazioni ossido riduzione.

METODOLOGIA

Per lo svolgimento del programma ci si è avvalsi di lezioni tradizionali frontali

con spiegazioni teoriche sempre supportate da esempi, applicazioni ed

esercizi al fine di un migliore apprendimento. Si è inoltre cercato di stimolare

gli allievi al dialogo e al ragionamento evitando in questo modo uno studio

passivo e mnemonico. Gli interventi di recupero sono stati effettuati durante

l'orario curricolare

STRUMENTI

Per lo svolgimento dell'attività didattica ci si è serviti :

� Libro di testo,

� Lavagna

VERIFICHE

Nel corso dell'anno scolastico gli allievi hanno dovuto affrontare colloqui

orali individuali che hanno consentito di evidenziare le capacità di

esposizione e di orientamento, le abilità e le competenze acquisite.

Sono state poi svolte verifiche scritte con domande a risposta multipla o

aperta ed esercizi e problemi atti a stimolare, affinare e verificare le

capacità acquisite.

Il numero di verifiche programmato è stato rispettato

LIBRO DI TESTO

Titolo :Chimica Fisica volume 2° e volume 3° Autore : S. Pasquetto , L Patrone

Casa editrice: Zanichelli Ed.

Manciano 9-05-2011 L’insegnante

Prof.ssa Mariella Colantonio

MATERIA: Analisi Chimica e Laboratorio

CLASSE V

ANNO SCOLASTICO 2010-2011

INSEGNANTE Prof. Pietro BORDO; Prof.ssa Rita Montau ti

PROGRAMMA SVOLTO

MODULO 1: Introduzione alle tecniche cromatografich e

I principi generali della separazione cromatografica, meccanismi chimico-fisici

della separazione cromatografica, tecniche cromatografiche, il

cromatogramma.

Grandezze, equazioni e parametri fondamentali: costante di distribuzione,

tempo di ritenzione, tempo morto, tempo di ritenzione corretto, fattore di

ritenzione, selettività, efficienza, risoluzione, asimmetria dei picchi, capacità.

MODULO 2: Cromatografia su strato sottile

Principi e applicazioni. Grandezze, parametri e prestazioni: selettività, fattore

di ritenzione, fattore di ritenzione relativo, efficienza, risoluzione, capacità.

Materiali: materiali di sostegno, fase stazionaria, fase mobile, criteri per la

scelta della fase mobile e della fase stazionaria.

Tecnica operativa: lastrine, deposizione del campione, camera di eluizione,

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Per CHIMICI DI MANCIANO

Via Campolmi – 58014 Manciano (GR)

eluizione, rivelazione delle sostanze separate.

Metodi di analisi qualitativa.

MODULO 3: Cromatografia su colonna a bassa pressio ne

Principi e applicazioni. Cromatografia di adsorbimento – ripartizione:

meccanismi di azione, fase stazionaria, fase mobile, prestazioni.

Cromatografia di scambio ionico: meccanismi di azione, fase stazionaria, fase

mobile.

Cromatografia di esclusione: cenni e principali applicazioni

MODULO 4: Gascromatografia

Principi, applicazioni e limiti.

Grandezze, parametri e prestazioni: tempo e volume di ritenzione, costante di

distribuzione, fattore di ritenzione e rapporto di fase, selettività, efficienza,

risoluzione, asimmetria dei picchi e capacità.

Materiali: fase mobile, fase stazionaria (fasi stazionarie solide per GSC, fasi

stazionarie liquide per GLC, criteri per la scelta della fase stazionaria e del

tipo di colonna).

Strumentazione e trattamento del campione.

Metodi di analisi: analisi qualitativa, analisi quantitativa (misura dell’altezza

dei picchi, misura dell’area dei picchi, metodi di misura della concentrazione)

MODULO 5: Potenziometria

I principi generali: le reazioni di ossidoriduzione, il doppio strato elettrico, la

conversione dell’energia chimica in energia elettrica, i conduttori di prima e

seconda specie, la 1° legge di Ohm per i conduttori di prima specie e per i

conduttori di seconda specie.

Elettrodi e potenziale di elettrodo: classificazione degli elettrodi, calcolo dei

potenziali di elettrodo (legge di Nernst).

Celle galvaniche o pile: pila Daniell, potenziali standard di ossidoriduzione,

calcolo della tensione teorica (f.e.m) di un pila.

Elettrodi per la misura del pH: elettrodo a vetro. Elettrodi per la misura del

potenziale redox: elettrodo al platino. Elettrodi selettivi: elettrodi ionoselettivi,

elettrodi gas-selettivi

Misure: ph, attività e concentrazioni.

MODULO 6: Metodi elettrochimici

I metodi elettrolitici e la conversione di elenergia elettrica in energia chimica.

Teoria esemplificata dell’elettrolisi: reazioni all’anodo, reazioni al catodo,

reazioni complessive ai due elettrodi, previsione delle reazioni di cella.

Tensione teorica minima, tensione pratica minima, la sovratensione ed i

fenomeni che la generano, tensione pratica di regime.

Elettrolisi di una soluzione contenente un solo catione elettroattivo.

Principali Applicazioni. Strumentazione e metodi di analisi: elettrolisi a

corrente costante, elettrolisi a potenziale controllato

MODULO 7: Conduttimetria

Principi e applicazioni: conducibilità elettrica delle soluzioni, legge

fondamentale ed analisi dimensionale, conducibilità equivalente e legge di

Kohlrausch, equazione di Onsager

Strumentazione: conduttimetri, celle conduttimetri che.

Metodi di analisi: misure dirette (determinazione della costante di cella),

misure indirette.

MODULO 8: Metodi di analisi quantitativa strumental e

La misura e i materiali di riferimento: standard primario, soluzione standard

diluita e soluzione standard di lavoro.

Titolazioni: titolazioni conduttimetriche, titolazioni potenziometriche (metodi di

interpolazione grafica, metodi matematici per determinare il punto di

equivalenza)

Retta di taratura: metodo dello standard interno, metodo del confronto con

singolo standard, metodo della normalizzazione interna

Metodo dell’aggiunta: metodo dell’aggiunta multipla, metodo dell’aggiunta

singola.

MODULO 9: Trattamento statistico dei dati analitici

da completare entro maggio

Gli errori nelle misure e la propagazione degli errori (cenni). Le operazioni

con le grandezze fisiche.

Fonti di errore nell’analisi chimica: errori sistematici e casuali, esattezza e

accuratezza, precisione, attendibilità, riproducibilità e ripetibilità, precisione

degli strumenti analitici

Raccolta e sintesi dei dati: registrazione dei dati, cifre significative, scelta del

valore centrale di una serie di dati.

Probabilità e statistica: istogrammi e diagrammi a gradini, distribuzioni di

frequenza e di probabilità

Relazioni lineari fra due variabili: correlazione, regressione.

LABORATORIO

Analisi dell’acqua: IOD (domanda di ossigeno immediata; ossidabilità del

permanganato di potassio), COD (domanda di ossigeno chimica), BOD

(domanda di ossigeno biologica), BOD5, residuo fisso a 180°C, conducibilità,

pH, alcalinità, durezza, cloruri, nitrati, fosfati, ammoniaca, ferro, nitriti, sodio,

potassio, litio.

Determinazione iodometrica del rame.

Determinazione del calcio con metodo complessometrico.

Determinazione del nikel con metodo complessometrico.

Analisi degli olii: campionamento, saggi organolettici, peso specifico,

determinazione del grado termosolforico, determinazione del grado di acidità

e numero di acidità, numero di iodio, valutazione della rancidità,

determinazione del numero dei perossidi, numero di saponificazione.

Analisi potenziometrica: acido debole-base forte.

Analisi conduttimetrica: acido forte – base forte.

Analisi terreno: determinazione dello scheletro e della terra fine,

determinazione dell’umidità, pH, analisi granulometrica, calcare totale,

calcare attivo, sostanza organica, conducibilità, capacità di scambio, acidità

di scambio, somma di calcio e magnesio, determinazione del calcio,

determinazione del sodio e potassio, determinazione del fosforo assimilabile,

determinazione del ferro assimilabile, determinazione del rame (da

completare entro la fine di maggio).

Analisi elettrogravimetrica: determinazione del titolo del rame commerciale

(da svolgere entro la fine di maggio).

Manciano 10 maggio 2011

I docenti :

Prof. Pietro Bordo _________________________

Prof.ssa Rita Montauti _________________________

Gli alunni

Corso di Analisi Chimica Cl. V

DOCENTI: Prof. Pietro Bordo; Rita Montauti

RELAZIONE FINALE

Presentazione della classe

La situazione di ingresso si presentava relativamente positiva, fin dall’inizio sono riusciti ad

amalgamarsi bene tra di loro, e a trarre i migliori benefici dagli elementi trainanti presenti.

Gli alunni hanno manifestato durante tutto l’anno scolastico un discreto interesse verso la

materia, la partecipazione al dialogo educativo è sempre stata vivace e costruttiva.

La classe ha tenuto durante tutto l’anno scolastico un comportamento corretto sul piano

disciplinare, rivelando una maggiore coesione rispetto agli anni precedenti.

Lo svolgimento del programma è stato regolare e gli allievi hanno mostrato sempre

interesse nei confronti degli argomenti trattati.

La classe è capace di riflettere sui contenuti, e mostra una adeguata attitudine alla

rielaborazione personale anche in ambito interdisciplinare.

Il profitto complessivo appare mediamente più che sufficiente; qualche situazione di lieve

incertezza permane ancora in qualche alunno, tali situazioni saranno oggetto di ulteriore

verifica da qui alla fine dell’anno scolastico.

Obiettivi realizzati in termini di conoscenze, comp etenze e capacità

Gli argomenti svolti hanno dotato gli alunni delle necessarie conoscenze di base per

comprendere i principi teorici e il funzionamento delle principali tecniche ed

apparecchiature analitiche .

L’obiettivo primario è sempre stato quello di mettere a disposizione dell’alunno, un

bagaglio di informazioni che lo mettano in grado di correlare le proprie conoscenze con il

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Per CHIMICI DI MANCIANO

Via Campolmi – 58014 Manciano (GR)

caso concreto, in modo da interagire in maniera efficace al fine di risolvere il problema in

modo autonomo.

In questa ottica una buona parte della classe ha raggiunto gli obiettivi prefissati,

elaborando i concetti in modo autonomo, utilizzando le conoscenze interdisciplinari

apprese nel corso degli studi ed applicarle alla risoluzione del caso concreto.

Metodologie di insegnamento – apprendimento

La metodologia che ho utilizzato è stata la lezione frontale per quanto riguarda la teoria, gli

alunni si sono sempre mostrati molto attenti sia ai contenuti degli argomenti svolti, sia ai

contenuti matematici dei vari argomenti affrontati.

Tutti gli argomenti trattati, compatibilmente con le disponibilità tecniche del nostro

laboratorio, sono stati coadiuvati da una intensa attività pratica che ha consentito di

utilizzare le conoscenze acquisite per risolvere casi pratici di analisi di laboratorio.

Strumenti e sussidi

Sono stati messi a disposizione degli alunni tutte le attrezzature presenti nei nostri

laboratori, audiovisivi, libri di testo e appunti forniti dal docente.

Criteri e strumenti della misurazione del profitto e della valutazione di ordine al

raggiungimento degli obbiettivi generali e specific i

Le metodologie di verifica che ho utilizzato durante l’anno sono sostanzialmente di tre tipi:

Il colloquio orale, finalizzato alla valutazione delle capacità dell’alunno sia sotto il profilo

delle conoscenze, che delle sue capacità di dialogo e rielaborazione dei concetti appresi, il

colloquio orale è stato coadiuvato da prove scritte di due tipi: risposte a quesiti e

risoluzione di esercizi.

Ogni prova ha lo scopo di valutare in modo efficace gli aspetti della preparazione

generale, in particolare la prova scritta che prevede la risoluzione di esercizi, ha lo scopo

di valutare la capacità di applicare i concetti appresi a casi concreti.

I vari argomenti che si sono susseguiti nel corso dell’anno sono spesso correlati tra loro,

pertanto ogni verifica è necessariamente collegata a tutto il programma svolto.

Alla fine dell’anno scolastico sono state comunque effettuate delle prove di riepilogo per

verificare l’efficacia della preparazione rispetto agli obbiettivi prefissati.

Manciano Lì 10/05/2011

Prof. Pietro BORDO

I.S.I.S. “ZUCCARELLI”

MANCIANO

MATERIA: TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI, PRINCIPI DI AUTOMAZIONE E DI

ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE

CLASSE V

ANNO SCOLASTICO 2010-2011

INSEGNANTE Prof. Pietro BORDO

PROGRAMMA SVOLTO

RETTIFICA CONTINUA

Principi teorici e funzionamento di una colonna di rettifica.

Diagrammi di stato, miscele azeotropiche.

Bilancio di materia e di energia.

Equazione delle rette di lavoro inferiore e superiore, condizione termiche

dell’alimentazione.

Calcolo del numero teorico di stati di equilibrio con in metodo grafico di Mc. Cabe e Thiele.

Determinazione per via grafica del rapporto di riflusso minimo, teorico ed effettivo.

Efficienza dei piatti.

Dimensionamento di massima di una colonna di distillazione: diametro in funzione della

velocità dei vapori, distanza tra i piatti.

Tipi di piatti di una colonna.

Distillazione flash. Stripping.

Distillazione in corrente di vapore; distillazione azeotropica ed estrattiva.

Distillazione discontinua.

Colonna a riempimento: definizione HEPT.

Vantaggi e svantaggi rispetto alle colonne a piatti.

Controllo automatico della colonna di distillazione.

Lo stripping; schema di impianto calcolo del numero degli stadi

L’assorbimento; il trasferimento di materia tra fasi; la teoria del doppio strato; calcolo del

numero di stadi di una colonna di assorbimento.

PROCESSI INDUSTRIALI BASATI SULLE OPERAZIONI DI DIS TILLAZIONE

Processi petroliferi.

Il petrolio: origine e formazione dei giacimenti, composizione chimica, trattamenti

preliminari del grezzo, distillazione primaria o topping. Distillazione vacuum.

Frazioni petrolifere, benzine e potere antidetonante, numero di ottano e sua

determinazione, gasolio e numero di cetano; processi di raffinazione.

Il craking termico, il craking catalitico, il reforming, principali della petrolchimica, etilene e

derivati, propilene e derivati; La desolforazione dei prodotti petroliferi.

Estrazione solido liquido

Rappresentazione delle miscele a tre componenti sui diagrammi triangolari.

Bilancio di materia e regola della leva. Principio di allineamento delle correnti.

Linea del solido (corpo di fondo).

Estrazione con contatti multipli in controcorrente e calcolo grafico del numero degli stadi.

Apparecchiatura discontinua nell’estrazione solido liquido.

Apparecchiatura continua: estrattore Bollman.

La suddivisione del miscuglio d’estrazione e limite di saturazione.

Estrazione liquido liquido a parziale miscibilità

Diagrammi triangolari a lacuna di miscibilità.

Estrazione a singolo stadio con solventi parzialmente miscibili.

Operazioni multistadio in controcorrente e determinazione grafica del punto di differenza e

del numero teorico di stadi di equilibrio.

BIOTECNOLOGIE

Caratteristiche generali. Materie prime.Sterilizzazione.

Microrganismi impegnati nelle biotecnologie.

Cinetica di accrescimento batterica.

Reattori e sistemi di controllo.

DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE

Inquinamento delle acque naturali. Carico organico e carico idraulico. Il carico di solidi

sospesi. Schema a blocchi di un impianto di depurazione.

Ossidazione biologica. Calcolo di un depuratore biologico a fanghi attivi.

PRODUZIONI BIOTECNOLOGICHE SU LARGA SCALA

- Produzione di etanolo

- Produzione di antibiotici

PRODUZIONI DELL’INDUSTRIA DEI POLIMERI

- Produzione industriale di PVC

- Produzione industriale di PE

Gli alunni

Il Docente Prof. Pietro Bordo

Corso di Tecnologie Chimiche Cl. V

DOCENTI: Prof. Pietro Bordo; Marcello Scalacci

RELAZIONE FINALE

Presentazione della classe

La situazione di ingresso si presentava relativamente positiva, fin dall’inizio sono riusciti ad

amalgamarsi bene tra di loro, e a trarre i migliori benefici dagli elementi trainanti presenti.

Gli alunni hanno manifestato durante tutto l’anno scolastico un discreto interesse verso la

materia, la partecipazione al dialogo educativo è sempre stata vivace e costruttiva.

La classe ha tenuto durante tutto l’anno scolastico un comportamento corretto sul piano

disciplinare, rivelando una maggiore coesione rispetto agli anni precedenti.

Lo svolgimento del programma è stato regolare e gli allievi hanno mostrato sempre

interesse nei confronti degli argomenti trattati.

La classe è capace di riflettere sui contenuti, e mostra una adeguata attitudine alla

rielaborazione personale anche in ambito interdisciplinare.

Il profitto complessivo appare mediamente più che sufficiente; qualche situazione di lieve

incertezza permane ancora in qualche alunno, tali situazioni saranno oggetto di ulteriore

verifica da qui alla fine dell’anno scolastico.

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Per CHIMICI DI MANCIANO

Via Campolmi – 58014 Manciano (GR)

Obiettivi realizzati in termini di conoscenze, comp etenze e capacità

Gli argomenti svolti hanno dotato gli alunni delle necessarie conoscenze di base per

comprendere i principi teorici e il funzionamento delle principali apparecchiature presenti

all’interno dell’industria chimica.

L’obiettivo primario è sempre stato quello di mettere a disposizione dell’alunno, un

bagaglio di informazioni che lo mettano in grado di correlare le proprie conoscenze con il

caso concreto, in modo da interagire in maniera efficace al fine di risolvere il problema in

modo autonomo.

In questa ottica una buona parte della classe ha raggiunto gli obiettivi prefissati,

elaborando i concetti in modo autonomo, utilizzando le conoscenze interdisciplinari

apprese nel corso degli studi ed applicarle alla risoluzione del caso concreto.

Metodologie di insegnamento – apprendimento

La metodologia che ho utilizzato è stata la lezione frontale per quanto riguarda la teoria, gli

alunni si sono sempre mostrati molto attenti sia ai contenuti degli argomenti svolti, sia ai

contenuti matematici dei vari argomenti affrontati.

Ogni argomento trattato è stato coadiuvato da un gran numero di esercizi svolti sia in

classe, con l’ausilio dell’insegnante, sia a casa.

Strumenti e sussidi

Sono stati messi a disposizione degli alunni tutte le attrezzature presenti nei nostri

laboratori, audiovisivi, libri di testo e appunti forniti dal docente.

Criteri e strumenti della misurazione del profitto e della valutazione di ordine al

raggiungimento degli obbiettivi generali e specific i

Le metodologie di verifica che ho utilizzato durante l’anno sono sostanzialmente di tre tipi:

Il colloquio orale, finalizzato alla valutazione delle capacità dell’alunno sia sotto il profilo

delle conoscenze, che delle sue capacità di dialogo e rielaborazione dei concetti appresi, il

colloquio orale è stato coadiuvato da prove scritte di due tipi: risposte a quesiti e

risoluzione di esercizi.

Ogni prova ha lo scopo di valutare in modo efficace gli aspetti della preparazione

generale, in particolare la prova scritta che prevede la risoluzione di esercizi, ha lo scopo

di valutare la capacità di applicare i concetti appresi a casi concreti.

I vari argomenti che si sono susseguiti nel corso dell’anno sono spesso correlati tra loro,

pertanto ogni verifica è necessariamente collegata a tutto il programma svolto.

Alla fine dell’anno scolastico sono state comunque effettuate delle prove di riepilogo per

verificare l’efficacia della preparazione rispetto agli obbiettivi prefissati.

Manciano Lì 10/05/2011

Prof. Pietro BORDO

ISICSMT F. Zuccarelli

Pitigliano

Sezione staccata ITI

Manciano

a. s. 2010-11

PROGRAMMA DI STORIA

Classe V ITI

Insegnante: Barbara Colangelo

L’età della Restaurazione

- Restaurazione e opposizioni

- I moti degli anni Venti e Trenta

L’Europa delle nazioni

- I moti rivoluzionari del 1848

- L’unificazione italiana e tedesca

- L’Italia nell’età della Destra e della Sinistra storica

L’epoca dell’imperialismo

- La seconda rivoluzione industriale

- Le grandi potenze

- La spartizione imperialistica del mondo

All’alba del Novecento

- La società di massa

- L’età giolittiana

Guerra e rivoluzione

- La prima guerra mondiale

- La rivoluzione russa

- Il primo dopoguerra

L’età dei totalitarismi

- L’Italia tra le due guerre: il fascismo

- La crisi del 1929

- La Germania tra le due guerre: il nazismo

La seconda guerra mondiale

- Verso la guerra

- Il mondo in guerra

Manciano, 9 maggio 2011

ISICSMT F. Zuccarelli

Pitigliano

Sezione staccata ITI

Manciano

a.s. 2010-11

Relazione finale

Classe V ITI

Storia

Insegnante: Barbara Colangelo

Nello studio di eventi e fenomeni storici gli alunni hanno dimostrato

un generale interesse e un’apprezzabile disposizione alla discussione su di

essi.

L’impegno è stato regolare per la maggior parte degli alunni e le

conoscenze acquisite conferiscono ai ragazzi una preparazione non

approfondita, ma chiara e sufficiente, sui periodi storici analizzati. E’

generalmente consolidata l’abitudine a collegare i fenomeni storici ai

movimenti culturali e artistici coevi.

La semplicità dell’espressione, che è propria di molti alunni, non

ha consentito una vera padronanza del linguaggio specifico della disciplina.

I risultati raggiunti sono nel complesso pienamente sufficienti, in

alcuni casi discreti e, per un alunno, buoni. Anche il profitto degli alunni

ripetenti è in linea con il resto della classe, tranne che in un caso, che risulta

tuttora incerto.

Il comportamento della classe è stato corretto e disciplinato.

Metodologie

Gli argomenti sono stati svolti utilizzando diverse metodologie volte a

stimolare la partecipazione degli alunni, la ricerca personale e l’autonomia:

= lezioni frontali, per introdurre gli argomenti e per raccordare i

contenuti delle varie unità didattiche;

= lezioni partecipate, soprattutto per l’interpretazione di fenomeni

storici che hanno suscitato maggiore interesse;

= elaborazione di mappe concettuali semplici e schemi assieme

all’insegnante, al fine di evidenziare i rapporti tra gli eventi e

per facilitare la lettura dei fenomeni storici attraverso le

categorie concettuali di causa, conseguenza, successione;

= lettura in classe e individuale di documenti storiografici e fonti.

Verifiche

Le verifiche sono avvenute attraverso interrogazioni e questionari a risposta

multipla e a risposta aperta.

Manciano, 9 maggio 2011

ISICSMT F. Zuccarelli

Pitigliano

Sezione staccata ITI

Manciano

a.s. 2010-11

PROGRAMMA DI ITALIANO

Classe V ITI

Insegnante: Barbara Colangelo

Settembre-ottobre-novembre

L’età napoleonica

Neoclassicismo e Preromanticismo

Ugo Foscolo: la vita, il pensiero, le opere.

= Le ultime lettere di Jacopo Ortis: “L’incontro con il Parini”.

= I sonetti: “Alla sera”; “In morte del fratello Giovanni”; “A Zacinto”.

= Dei sepolcri: Versi 1-55 ; 151-135; 279-295

L’età del Risorgimento

Il Romanticismo in Europa e in Italia

Alessandro Manzoni: la vita, il pensiero, le opere.

= Lettre à M. Chauvet: “Poesia e storia”.

= Inni Sacri: “La Pentecoste”.

= Odi: “Il cinque maggio”

= Le tragedie: “Adelchi”: “Coro dell’atto terzo”; “Morte di Adelchi”.

= I Promessi Sposi.

Dicembre-gennaio

Giacomo Leopardi: la vita, il pensiero, le opere.

= Operette morali: “Dialogo di un venditore di almanacchi e di

un passeggere”; “Dialogo della Natura e di un islandese”.

= I Canti: “L’infinito”, “A Silvia”, “Il sabato del villaggio”,

“La quiete dopo la tempesta”.

Febbraio-marzo

L’età postunitaria

Il Naturalismo francese, il Verismo italiano.

Giovanni Verga: la vita, il pensiero, le opere.

= Vita dei campi: “Rosso Malpelo”.

= Novelle rusticane: “La roba”, “Libertà”.

= Mastro don Gesualdo: “La morte di Gesualdo”.

= I Malavoglia: “La famiglia Toscano”.

Il Decadentismo

Gabriele D’Annunzio: la vita, il pensiero, le opere.

= Il Piacere: “Ritratto di Andrea Sperelli”.

= Le Laudi: “Alcyone”, “La sera fiesolana”, “La pioggia nel pineto”.

= Notturno: “Il bisogno di scrivere”.

Aprile-metà maggio

Giovanni Pascoli: la vita, il pensiero, le opere.

= Myricae : “Lavandare”, “Novembre”, “Arano”.

= Poemetti: “L’aquilone”.

= Canti di Castelvecchio: “Il gelsomino notturno”.

Luigi Pirandello: la vita, il pensiero, le opere.

= Novelle per un anno: “Ciaula scopre la luna”, “La patente”.

= Il fu Mattia Pascal: “Morte di Mattia Pascal e nascita di Adriano Meis”.

= Uno, nessuno e centomila: “Allo specchio”.

Italo Svevo: la vita, il pensiero, le opere.

= La coscienza di Zeno: “Prefazione e preambolo”, ”L’ultima sigaretta;

“La morte di mio padre”: “Il padre e lo schiaffo”.

La poesia del Novecento e l’ Ermetismo

Giuseppe Ungaretti: la vita, il pensiero, le opere.

= L’allegria: “I fiumi”, “Soldati”, “Veglia”.

Eugenio Montale: la vita, il pensiero, le opere.

= Ossi di seppia: “Non chiederci la parola”, “Meriggiare pallido e assorto”,

“Spesso il male di vivere ho incontrato”.

Umberto Saba: la vita, il pensiero, le opere.

= Il Canzoniere: “Trieste”.

Manciano, 9 maggio 2011

ISICSMT F. Zuccarelli

Pitigliano

Sezione staccata ITI

Manciano

a.s. 2010-11

Relazione finale

Classe V ITI

Italiano

Insegnante: Barbara Colangelo

Il percorso che gli studenti della V ITI hanno seguito nel corso del

triennio si può definire positivo; infatti è progressivamente cresciuta la

coesione tra gruppi provenienti da scuole e territori diversi, è avvenuto un

miglioramento nella disciplina e nel comportamento scolastico, si è

consolidata nel tempo la consapevolezza di quanto sia importante

impegnarsi seriamente per ottenere progressi e successo scolastico. Ho

apprezzato particolarmente l’emergere e il consolidarsi di un sensibile

interesse verso le materie letterarie in alunni che, al di fuori dello stretto

ambito disciplinare, non ricevono stimoli o sostegni utili a coinvolgerli negli

studi umanistici.

Dal punto di vista del profitto in senso stretto, tuttavia, i progressi di

cui ho detto sono stati limitati dal permanere di generali carenze di base

inerenti alla debolezza nelle capacità espressive, orali e scritte, presenti in

molti alunni, che sono penalizzati nella loro aspirazione a esternare

riflessioni, osservazioni, critiche, che gli argomenti proposti hanno suscitato

in loro. Il clima propositivo della classe ha influito positivamente su almeno

due dei tre alunni ripetenti, che hanno partecipato e studiato in modo più

serio e produttivo rispetto allo scorso anno scolastico, conseguendo notevoli

progressi.

I risultati raggiunti sono da considerare pienamente sufficienti e in

qualche caso discreti. Gli alunni infatti sanno leggere, comprendere e

analizzare i testi proposti con un certo grado di sicurezza, sanno

contestualizzare nell’ambito letterario e storico autori e testi studiati, su cui

cercano di esprimere le loro opinioni, che, sebbene semplici, sono tuttavia

in genere appropriate. E’ da sottolineare che le maggiori difficoltà

espressive sono incontrate dai ragazzi nell’esposizione scritta.

Metodologie

o Lettura e comprensione dei contenuti del libro di testo, guidate da

didascalie, questionari e mappe concettuali.

o Lettura e analisi dei testi letterari.

o Discussione e dibattito su temi dati.

o Lezioni frontali, che si sono concretizzate nelle fasi di spiegazione,

approfondimento e chiarimento.

Verifiche

Le verifiche scritte sono state effettuate attraverso l’elaborazione di testi di

vario tipo: analisi di testi letterari, saggi brevi, testi argomentativi, articoli di

giornale (tre a quadrimestre).

Le verifiche orali sono avvenute attraverso interrogazioni e questionari a

risposta multipla e a risposta aperta.

Manciano, 9 maggio 2011

CONTENUTI TRATTATI E TEMPI DI SVOLGIMENTO

Materia: MATEMATICA

Classe V ITI Indirizzo Chimico Industriale

1. CALCOLO INTEGRALE

Integrale indefinito: concetto di integrale indefinito, primitive di una funzione, integrazione delle

funzioni fondamentali,

integrazione delle funzioni razionali fratte con denominatore di primo grado,

integrazione delle funzioni razionali fratte con denominatore di secondo grado,

integrazione delle funzioni razionali fratte con denominatore scomponibile in fattori di primo grado

con molteplicità maggiore di uno,

integrazione delle funzioni razionali fratte con denominatore scomponibile in fattori di primo e

secondo grado,

integrazione per sostituzione e per parti.

Integrale definito: il problema delle aree, il trapezoide, definizione di integrale definito per funzioni

positive e generiche, il teorema della media, il teorema fondamentale del calcolo integrale,

calcolo di aree sottese da grafici di funzioni su intervalli,

calcolo di aree comprese fra grafici di funzioni,

calcolo di volumi ottenuti per rotazione di grafici attorno all’asse delle ascisse.

Integrale improprio: individuazione del problema, definizione di integrale improprio per funzioni

illimitate agli estremi di un intervallo, definizione di integrale improprio di funzioni su intervalli

illimitati, calcolo di integrali impropri.

TEMPI DI SVOLGIMENTO: Settembre 2010-Marzo 2011

2. EQUAZIONI DIFFERENZIALI

Concetto di equazione differenziale, definizione di integrale particolare e generale, definizione di

problema di Cauchy.

Equazioni del primo ordine a variabili separabili, equazioni del primo ordine lineari omogenee e

non omogenee e relativa formula risolutiva, risoluzione di problemi di Cauchy del primo ordine.

Equazioni del secondo ordine lineari omogenee a coefficienti costanti e loro risoluzione,

Equazioni del secondo ordine lineari a coefficienti costanti non omogenee con termine noto

polinomiale e loro risoluzione.

TEMPI DI SVOLGIMENTO: Aprile 2011-Maggio 2011

Le ore di lezione oltre la data del 9 Maggio 2011 saranno dedicate presumibilmente alle seguenti

attività:

1) Approfondimenti vari e ripasso dei contenuti trattati

2) Verifiche

3) Recupero

MATERIALI DIDATTICI

Testo adottato “Corso Base verde di Matematica vol.5” di Anna Trifone e Massimo Bergamini-

Zanichelli

L’insegnante

prof. Leonardo Teglielli

RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE

Materia: MATEMATICA

Classe V ITI Indirizzo Chimico Industriale

PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

La classe è composta attualmente da 17 alunni. Un alunno non ha mai frequentato durante il

corrente anno scolastico, un altro alunno ha interrotto la frequenza dopo l’inizio del secondo

quadrimestre senza però ritirarsi ufficialmente. In media gli alunni hanno mostrato interesse verso

la disciplina, partecipazione attiva alle lezioni, regolarità nella frequenza delle lezioni e delle prove

di verifica. Dal punto di vista disciplinare non sono mai emerse situazioni problematiche: il

comportamento nei riguardi dell’insegnante è stato sempre corretto e responsabile, i rapporti

interpersonali tra gli alunni si sono rilevati abbastanza buoni anche se la classe mi è da subito

apparsa “divisa” in due gruppi ben distinti. L’aspetto didattico invece può essere così riassunto: la

maggior parte degli alunni possiedono discrete capacità; questi hanno sempre mostrato interesse

riguardo agli argomenti trattati, partecipazione al lavoro in classe, impegno regolare nel lavoro a

casa. Essi raggiungono risultati che vanno dal sufficiente al discreto e in qualche caso buoni. Un

gruppo ristretto di alunni invece ha mostrato impegno non costante, studio superficiale, scarso

lavoro a casa. Questi alunni raggiungono risultati mediocri e al limite della sufficienza.

OBIETTIVI DISCIPLINARI E LORO GRADO DI RAGGIUNGIMEN TO

CONOSCENZE:

• Conoscere i problemi che hanno portato alla nascita del calcolo integrale

• Conoscere le formule del calcolo differenziale e integrale

• Conoscere i teoremi principali del calcolo integrale

• Conoscere procedimenti per risolvere equazioni differenziali

GRADO DI RAGGIUNGIMENTO

Il livello raggiunto è stato più che sufficiente/discreto per la maggior parte degli allievi, insufficiente

e in qualche caso mediocre per un gruppo di pochi alunni.

COMPETENZE:

• Utilizzare consapevolmente le regole e i teoremi del calcolo differenziale e integrale

• Impostare e risolvere problemi mediante il calcolo infinitesimale

• Utilizzare consapevolmente i procedimenti per la risoluzione delle equazioni differenziali

• Saper interpretare e dare un significato ai problemi

GRADO DI RAGGIUNGIMENTO

Per quanto riguarda il grado di competenze, (in relazione anche al grado di conoscenza) in

generale il livello raggiunto è:

� buono per pochi alunni,

� discreto per un gruppo di alunni,

� in qualche caso sufficiente e mediocre

� insufficiente per un gruppo ristretto

CAPACITÁ:

• Cogliere i caratteri distintivi dei vari linguaggi

• Attitudine a riesaminare criticamente e a sistemare logicamente le conoscenze via via

acquisite

• Affrontare situazioni problematiche di varia natura avvalendosi di modelli matematici atti

alla loro rappresentazione e risoluzione

GRADO DI RAGGIUNGIMENTO

La maggior parte degli allievi sono riusciti a raggiungere tali capacità in modo accettabile. A volte

nella risoluzione dei problemi è stata necessaria la guida e l’aiuto dell’insegnante sia nella fase

preparatoria che durante lo svolgimento delle prove scritte in classe. Nel complesso comunque la

maggior parte degli alunni è in grado di procedere autonomamente.

CONTENUTI TRATTATI E TEMPI DI SVOLGIMENTO

1. CALCOLO INTEGRALE

Integrale indefinito: concetto di integrale indefinito, primitive di una funzione, integrazione delle

funzioni fondamentali,

integrazione delle funzioni razionali fratte con denominatore di primo grado,

integrazione delle funzioni razionali fratte con denominatore di secondo grado,

integrazione delle funzioni razionali fratte con denominatore scomponibile in fattori di primo grado

con molteplicità maggiore di uno,

integrazione delle funzioni razionali fratte con denominatore scomponibile in fattori di primo e

secondo grado,

integrazione per sostituzione e per parti.

Integrale definito: il problema delle aree, il trapezoide, definizione di integrale definito per funzioni

positive e generiche, il teorema della media, il teorema fondamentale del calcolo integrale,

calcolo di aree sottese da grafici di funzioni su intervalli,

calcolo di aree comprese fra grafici di funzioni,

calcolo di volumi ottenuti per rotazione di grafici attorno all’asse delle ascisse.

Integrale improprio: individuazione del problema, definizione di integrale improprio per funzioni

illimitate agli estremi di un intervallo, definizione di integrale improprio di funzioni su intervalli

illimitati, calcolo di integrali impropri.

TEMPI DI SVOLGIMENTO: Settembre 2010-Marzo 2011

2. EQUAZIONI DIFFERENZIALI

Concetto di equazione differenziale, definizione di integrale particolare e generale, definizione di

problema di Cauchy.

Equazioni del primo ordine a variabili separabili, equazioni del primo ordine lineari omogenee e

non omogenee e relativa formula risolutiva, risoluzione di problemi di Cauchy del primo ordine.

Equazioni del secondo ordine lineari omogenee a coefficienti costanti e loro risoluzione,

Equazioni del secondo ordine lineari a coefficienti costanti non omogenee con termine noto

polinomiale e loro risoluzione.

TEMPI DI SVOLGIMENTO: Aprile 2011-Maggio 2011

Le ore di lezione oltre la data del 9 Maggio 2011 saranno dedicate presumibilmente alle seguenti

attività:

4) Approfondimenti vari e ripasso dei contenuti trattati

5) Verifiche

6) Recupero

METODOLOGIE DIDATTICHE

La disciplina è stata affrontata principalmente attraverso lezioni frontali e discussioni guidate su

temi relativi ai contenuti disciplinari. Su alcuni argomenti particolarmente significativi è stata

effettuato un approfondimento. Inoltre si è cercato di insistere in certi casi sulle problematiche

storiche che hanno portato all’invenzione e alla sistemazione dei concetti fondamentali del calcolo

infinitesimale. L’insegnamento è stato condotto sia con metodi deduttivi che induttivi sollecitando

gli alunni a ricercare la soluzione di un problema mediante il ricorso alle conoscenze già acquisite

e a generalizzare poi il risultato ottenuto. Ho utilizzato molti esercizi ti tipo applicativo (svolti in

classe e assegnati come compito a casa) sia per consolidare le conoscenza apprese, sia per far

acquisire una consistente abilità di calcolo, privilegiando certo le applicazioni, ma senza trascurare

le dimostrazioni delle regole. C’è sempre stata disponibilità al chiarimento e alla ripetizione, e

anche i colloqui orali sono stati utilizzati come momento per chiarire e studiare insieme. Gli alunni

sono stati sempre resi coscienti delle proprie possibilità e del grado di preparazione raggiunto,

nonché consigliati sempre sulle strategie da adottare per migliorarsi.

MATERIALI DIDATTICI

Testo adottato “Corso Base verde di Matematica vol.5” di Anna Trifone e Massimo Bergamini-

Zanichelli

SPAZI: Aula

PROVE DI VERIFICA

Prove scritte: risoluzione di problemi inerenti gli argomenti di volta in volta trattati.

Orale: colloqui orali, domande a trattazione sintetica degli argomenti, risoluzione rapida di problemi

pratici e teorici, sviluppo di temi.

La valutazione si è basata sui seguenti criteri:

• Acquisizione e organizzazione delle conoscenze

• Capacità di effettuare collegamenti fra le varie parti della disciplina

• Capacità di risolvere autonomamente i problemi proposti

• Capacità di esporre i contenuti in modo chiaro e corretto

• Acquisizione di un linguaggio specifico

• Impegno e interesse

• Progresso ottenuti rispetto ai livelli di partenza

• Puntualità nello svolgimento dei lavori a casa

Per l’attribuzione del voto è stata utilizzata l’intera scala da 1 a 10 secondo la griglia approvata dal

Collegio dei Docenti.

RAPPORTI CON STUDENTI E FAMIGLIE

Il rapporto con gli alunni è stato di reciproco rispetto e cordialità. Ho avuto colloqui con la totalità

delle famigli, sia nei ricevimenti quadrimestrali che mattutini.

Manciano, 9 Maggio 2011

L’insegnante

prof. Leonardo Teglielli

Anno scolastico 2010 - 2011

RELAZIONE FINALE

DOCENTE Daniela Tedeschi

MATERIA INGLESE

CLASSE V

Sono stata inserita nella componente del consiglio di classe della 5° sez. A nell’anno

scolastico 2008/09, pertanto ho potuto osservare un livello di partenza della lingua

piuttosto inadeguato, considerato lo scarso corredo lessicale e strutturale acquisito nel

biennio; nel corso del triennio soltanto molti studenti hanno migliorato sensibilmente la loro

preparazione, mentre altri continuano a mostrare lacune evidenti..

Inoltre, alcuni studenti hanno mostrato talvolta un atteggiamento non sempre diligente

tanto da rendere poco proficuo lo svolgimento delle lezioni. Lo studio è stato superficiale e

spesso limitato alle verifiche finali.

Tale comportamento ha determinato la necessità di ricorrenti sollecitazioni allo studio e

revisioni di alcuni temi del programma per favorire uno studio più proficuo e costante

soprattutto nei confronti di coloro che avevano mostrato scarsa partecipazione.

Va altresì evidenziato che la qualità dell’ascolto non è stata di certo aiutata dall’orario

settimanale che prevedeva sempre le ultime ore di lezione le quali, peraltro, sono state

ulteriormente abbreviate di 10 minuti a causa dell’uscita anticipata di gran parte della

classe.

Tuttavia, è d’obbligo far emergere diversi alunni hanno seguito responsabilmente le lezioni

ottenendo risultati adeguati alla preparazione di base e all’impegno profuso.

Dal punto di vista didattico, dato il livello di partenza della classe, si è privilegiato un

approccio di tipo comunicativo-funzionale, semplificando, seppur con un linguaggio

rigoroso ed appropriato, l’espressione linguistica usata dal testo scritto, enucleando i

concetti fondamentali, le strutture sintattico – grammaticali e le “key words” necessarie.

Al termine del primo quadrimestre, è stato svolto u n corso di recupero con

sospensione della didattica, il quale, soprattutto per mancanza di buona volontà di

alcuni dei frequentanti, ha determinato risultati s oltanto parzialmente positivi.

Inoltre, la classe ha opposto una particolare resistenza nell’abbandonare un’impostazione

di studio mnemonico, spesso del tutto negletto agli aspetti fonici e strutturali della lingua.

Per questo dal punto di vista sintattico grammaticale, sono state proposte attività di

produzione scritta volte a potenziare o a recuperare un adeguato uso del lessico e un

corretto seppur semplice “word order”. Si è incoraggiato l’utilizzo della L2 in classe,

guidando gli studenti a riformulare in maniera personale le informazioni ed i concetti,

asportando dal testo le strutture utili da memorizzare per essere usate come modello

espressivo.

Il libro di testo in uso “Chemistry”(edito da Edisc o – autore: P. Briano) anche se

valido, non sempre ha fornito un percorso didattico ottimale, giacché le difficoltà

linguistiche hanno richiesto un continuo lavoro di riorganizzazione del materiale

necessario allo svolgimento del programma ed un ripasso incessante.

Conoscenze

Ad oggi si può rilevare che un ristretto numero di studenti possiede una conoscenza

linguistica che li rende autonomi nell’apprendimento e che ha permesso loro di affrontare

i temi curricolari con sufficiente padronanza.

La gran parte, invece, a causa di un inadeguato corredo strutturale e lessicale, è riuscita a

raggiungere soltanto un livello di conoscenze pressoché accettabile.

Infine un’altra componente della classe, invece, ha assimilato molto parzialmente gli

argomenti trattati, i quali vengono esposti in modo mnemonico, senza una consapevole

comprensione delle strutture linguistiche, determinando difficoltà di comprensione da parte

di colui che ascolta.

Competenze e capacità

La maggior parte della classe ha mostrato capacità piuttosto eterogenee.

Anche in questo caso è necessario un distinguo: alcuni riescono a comunicare con

un’accettabile padronanza espressiva ed è in grado di compiere collegamenti

pluridisciplinari in modo autonomo; il secondo è in grado di riferire in modo comprensibile

gli argomenti studiati, tuttavia limitato nel poter affrontare un dialogo; infine il terzo gruppo,

non riesce ad affrontare in maniera idonea un colloquio sulle tematiche affrontate, giacché

non dispone di conoscenze sufficienti ad illustrare gli argomenti, non sorretto da una

preparazione di base adeguata.

Per quanto riguarda la competenza linguistica , alcuni studenti hanno mostrato di saper

articolare in modo abbastanza corretto la comunicazione in lingua scritta, organizzando

espressioni coese e coerenti. Nella produzione orale, invece, sono emerse talune difficoltà

a causa di una pronuncia non sempre corretta.

Complessivamente, la classe ha mostrato di possedere una competenza non sempre

efficace giacché lo scarso corredo lessicale e la poca attenzione per gli aspetti fonologi

della lingua, hanno costituito una difficoltà concreta ad una corretta comunicazione.

Alcuni, soltanto se guidati, riescono comprendere la lingua e ad esprimersi, non senza

sforzo, usando forme linguistiche essenziali e piuttosto elementari.

In conclusione, si possono distinguere tre diversi gruppi di profitto: uno raggiunge dei

risultati buoni, un altro è oscillante tra la sufficienza e la mediocrità ed infine un piccolo

numero di studenti a causa di un impegno scarso non consegue risultati valutabili come

soddisfacenti, soprattutto per lo scarso impegno ed interesse.

Obiettivi formativi

Sviluppo e potenziamento della capacità di comprensione del linguaggio parlato sia in

situazioni a carattere generale che professionale; acquisizione di un registro linguistico

adeguato;

Rafforzare il concetto della lingua inglese quale strumento di comunicazione globale;

ulteriore sviluppo della competenza comunicativa orale, con particolare attenzione alle

situazioni riguardanti i problemi quotidiani connessi con l’area professionale.

Miglioramento delle tecniche di lettura di un testo mirante alla comprensione di ogni suo

elemento rilevante sul piano semantico, strutturale e analitico.

Obiettivi disciplinari specifici della lingua ingl ese in termini di saper fare

1) Ulteriore sviluppo della capacità di comprensione del linguaggio parlato e scritto sia in

situazioni a carattere generale che professionale in termini di: saper leggere e

comprendere i documenti scientifici di vario genere; perfezionamento delle tecniche di

lettura di un testo mirante alla comprensione di ogni suo elemento rilevante sul piano

semantico, strutturale e analitico.

2) ulteriore sviluppo della competenza comunicativa orale e scritta, con particolare

attenzione alle situazioni riguardanti le tematiche quotidiane connesse con l’area

professionale in termini di: saper riportare il contenuto degli argomenti teorici letti ed

analizzati in classe, saper sostenere un dialogo funzionalmente adeguato al contesto e

alla situazione, esprimendosi con un lessico adeguato ed una pronuncia ed intonazione

accettabili; saper redigere brevi relazioni, riassumere brani, sapendo riconoscere le

strutture comunicative necessarie ad illustrare la tematica.

3) trattazione di alcuni temi scientifici in un’ottica pluridisciplinare in termini di: saper

relazionare tali argomenti collegandoli con quanto già studiato nelle altre materie, con

padronanza lessicale e sintattica.

4) Miglioramento della conoscenza delle strutture più avanzate del linguaggio nei contesti

situazionali propri dell’attività lavorativa futura al fine di un costante arricchimento

lessicale.

5) Consolidamento di un metodo efficace di studio sempre più orientato ad una maggiore

autonomia ed auto-valutazione.

Mezzi e metodi

Le procedure didattiche e le attività proposte in classe sono state proposte seguendo il

libro di testo: CHEMISTRY (edito da Edisco ) e le tipologie di esercitazioni contenute,

naturalmente adattate alle esigenze della classe.

In classe spesso si è dovuto usare la lingua italiana, almeno per chiarire ed enucleare i

contenuti essenziali, cercando, tuttavia di evitare esercizi meccanici in favore di attività più

aperte per incoraggiare gli studenti ad elaborare personalmente il materiale presentato e

ad arricchirlo attingendo alla loro esperienza personale e ai saperi già appresi nelle altre

discipline scientifiche.

In particolare le attività sono state di vario genere, discussioni, relazioni orali e scritte,

questionari, vero o falso, risposte a scelta multipla e naturalmente domande aperte.

Verifica e valutazione

La verifica e il livello effettivo di preparazione raggiunto dal singolo alunno è avvenuto

attraverso un controllo costante del lavoro svolto in classe e del processo di

apprendimento mediante test orali e scritti durante i quali lo studente è stato chiamato

direttamente in causa per risolvere problemi, effettuare delle scelte, dimostrare la solidità

della sua preparazione professionale nel cogliere le connessioni interdisciplinari.

Sono state effettuate 3 prove scritte e 2 interroga zioni per ogni quadrimestre .

Le tipologie delle verifiche sono state elaborate come: questionari, vero o falso, scelte

multiple, domande aperte.

Nella verifica sommativa sono state utilizzate le seguenti modalità: domande a risposta

aperta formulati in lingua (verifica scritta ed orale); quesiti a scelta multipla (verifica scritta);

trattazione sintetica di un argomento (scritta ed orale);

La valutazione non è stata intesa come un momento separato in previsione di scadenze

scolastiche particolari ma come l’espressione la più libera possibile, come l’alunno riesce

ad utilizzare i vari elementi della lingua inglese per comunicare efficacemente, tenendo

conto della situazione iniziale, delle reali capacità, dei risultati delle verifiche periodiche,

dell’attenzione e della partecipazione alle attività svolte in classe, del grado di autonomia

raggiunto, della proprietà lessicale e della capacità di ampliare e rielaborare in maniera

originale il materiale proposto. Ciò premesso, si è tenuto in considerazione i seguenti

elementi: correttezza grammaticale, registro linguistico, ricchezza lessicale, coerenza e

coesione del testo scritto o dell’esposizione orale, elaborazione personale e

approfondimenti.

Il docente

Daniela Tedeschi

Programma 2010/11 - Classe V - inglese

Modulo 1

Settembre – ottobre

Grammar

Verb pattern

Revision tenses

Organic Chemistry Content and vocabulary Alkanes Alkenes Aromatic Hydrocarbons

Ottobre – novembre

Relative clauses

Phrasal verbs

Revision reported speech

Crude oil The Petrochemical Industry Chemicals from Alkanes Chemicals from Alkenes Chemicals from aromatic compounds

Modulo 2

Dicembre – gennaio

Prepositions and verbs

Synthesis gas Sulphur Content and vocabulary Detergents

Modulo 3

Febbraio – marzo

Modal verbs

Lexicon

Revision Esters Carbamide Fats as element of nutrition Essentially Fatty Acids

Modulo 4

Aprile – maggio - giugno

Word –formation

Lexicon

Proteins as element of nutrition and structures Carbohydrates Radioactivity Nuclear Energy Radiation and medicine Energy production from fuels and chemicals Uses of radioactivity Penetrating power

RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE

MATERIA Religione

Classe V ITI

A.S 2010/2011

PREMESSA.

La classe nel corso dell’anno scolastico ha partecipato alle lezioni manifestando un

interesse sufficiente. Il clima di lavoro si è mantenuto sereno, ma solo pochi allievi si sono

distinti per un atteggiamento propositivo e dinamico. Le tematiche proposte sono state ben

accettate e le lezioni svolte con regolarità. Il dialogo educativo spesso proposto come

metodologia didattica è stato animato solo da pochi allievi , gli altri hanno preferito l’ascolto

e la riflessione silenziosa, tuttavia se sollecitati hanno saputo collaborare in modo

adeguato.

Nel corso degli anni è migliorata la socializzazione e si è intensificata la coesione tra i

piccoli gruppi, che nei vari anni si sono distinti.

CONOSCENZE

La conoscenza dei contenuti specifici della disciplina risulta mediamente sufficiente.

COMPETENZE

La classe ha acquisito un livello mediamente sufficiente delle seguenti competenze:

sa fare analisi di argomenti e contenuti, di testi, di documenti e cogliere ove si presentino

le dimensioni religiose; sa analizzare e comprendere un testo specifico esprimendo

semplici commenti personali.

Alcuni allievi hanno dimostrato inoltre, le competenze per l’opera di confronto,

differenziazione e sintesi dei temi trattati; soprattutto nei nessi con la realtà sociale e

culturale contemporanea. Non tutti hanno acquisito un pertinente linguaggio specifico.

CAPACITA’

La classe ha acquisito un livello mediamente sufficiente delle seguenti capacità:

capacità di partecipare ai colloqui e dibattiti, ascoltando ed intervenendo;

capacità di organizzare un lavoro e collaborare nelle fasi di esecuzione;

capacità di effettuare semplici collegamenti tra argomenti affini;

capacità di confronto con realtà religiose diverse dalle proprie.

CONTENUTI DISCIPLINARI E TERMPI DI REALIZZAZIONE

I° quadrimestre

1. I grandi interrogativi dell’uomo

2. La nascita delle religioni e il sacro

3. Le grandi religioni e la comune ricerca di Dio :

• La mappa delle religioni (oggi nel mondo).

• L’ebraismo, storia, tetri sacri, le verità fondamentali,riti e feste

• La shoah, la giornata della memoria

• Le leggi razziali in Italia, il razzismo.

• L’Induismo, il Buddismo, la storia, i testi sacri,le verità fondamentali, i riti e le

feste.

• Il concetto di reincarnazione nelle diverse religioni, la reincarnazione nell’ottica

cristiana, confronti tra reincarnazione e resurrezione

II° quadrimestre

4. L’ Islam, l’origine, il profeta Maometto, il Corano,la dottrina morale,il

fondamentalismo e l’integralismo, agganci con l’attualità. I Kamikaze

5. I nuovi movimenti religiosi, il sincretismo religioso, le sette.

6. Le sette sataniche, i testimoni di Geova, gli scientology

7. La libertà religiosa e il dialogo interreligioso

METODOLOGIE:

• Lezione frontale

• Lezione partecipata

• Documentazione diretta (lettura in classe di documenti, riviste, quotidiani, libro di testo,

analisi di immagini)

• Dialogo educativo

• Dibattiti e discussioni.

• Cicle –time

• Visioni di filmati

MATERIALI DIDATTICI:

Libro di testo, quotidiani, riviste , testi specifici su argomenti trattati, testi del magistero,

Bibbia, consultazione di internet, visione filmati, tecniche multimediali.

TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE:

Le valutazioni sono state effettuate prevalentemente tramite verifiche orali, dialogo

educativo e osservazioni libere. E’ stata effettuata inoltre, l’osservazione sistematica

dei comportamenti e degli atteggiamenti tenuti a scuola.

Manciano 15/5/2011 Prof. Delia Guerrini

Istituto Statale d’Istruzione Classica, Scientifica , Magistrale e Tecnica.

“F. Zuccarelli” Pitigliano.

Relazione finale del docente di Educazione Fisica p rof.ssa Eria Parri.

Classe V ITI

Presentazione della classe. Gli alunni di questa classe hanno seguito le lezioni, Con impegno ed interesse adeguati a partire dal secondo quadrimestre, dimostrando capacità organizzative e determinazione soprattutto nei giochi sportivi. La pallavolo, in modo particolare, è stata per tutti loro lo sport nel quale hanno evidenziato buone capacità, adeguato spirito agonistico, collaborazione ed impegno costante nel perseguire l’obiettivo finale. Nella trattazione degli aspetti teorici della disciplina il loro impegno è stato sufficiente. I risultati sono generalmente discreti ed, in alcuni casi, buoni. Nel corso dell’anno il loro comportamento è diventato più responsabile e la loro partecipazione più attiva e costante. Conoscenze e competenze. Gli obiettivi fissati nella programmazione annuale sono stati raggiunti. Tutti hanno acquisito semplici ma valide motivazioni al lavoro proposto, in modo da saperlo finalizzare, dosare e valutarne gli effetti. Gli alunni sanno quali sono i traumi che più di frequente accadono in palestra e di conseguenza sanno come intervenire. Conoscono le regole dei giochi sportivi, sanno svolgere compiti di arbitraggio. Capacità Sanno lavorare singolarmente e in gruppo (squadre) per raggiungere un fine intenzionale. Gli alunni sanno compiere attività di resistenza, forza, velocità e articolarità. Sono in grado di coordinare azioni efficaci in situazioni complesse. Sanno utilizzare le proprie capacità in modo adeguato alle diverse richieste. Sanno praticare almeno uno sport. Hanno migliorato il gesto tecnico.

Programma svolto ATTIVITA’ Consolidamento e rielaborazione degli schemi motori . Potenziamento delle capacità condizionali e coordin ative. Giochi sportivi: pallavolo, pallacanestro, calcetto, esercizi propedeutici alla pallamano e hitball. Atletica leggera: corsa e preatletica di base. Trattazione sintetica di argomenti attinenti le att ività pratiche svolte. Cenni di anatomia e traumatologia. Conoscenza delle regole dei giochi sportivi effettu ati. Gli alunni hanno partecipato ai giochi sportivi studenteschi di pallavolo e calcetto. Metodologie . Nelle lezioni ho cercato di variare le situazioni operative sviluppando gli obiettivi prefissati, con il massimo coinvolgimento degli alunni, affinché tutti avessero la possibilità di applicarsi secondo le personali capacità.

L’apprendimento motorio è stato perlopiù di tipo globale, ma se necessario, era analizzata l’esecuzione nei minimi particolari, soprattutto in quei casi in cui è indispensabile conoscere tempi e successione dei movimenti.

Diversamente, per far acquisire la padronanza del linguaggio specifico della materia, l’esecuzione avveniva senza dimostrazione, In generale la parte iniziale della lezione è stata utilizzata per effettuare il riscaldamento e lo stretching, la seconda ha riguardato gli argomenti programmati. Il lavoro è stato svolto singolarmente, a coppie, in gruppo e a squadre. Materiali didattici e spazi utilizzati. Palestra. Palazzetto dello sport. Grandi attrezzi: spalliere, quadro svedese, scala orizzontale, cavallina. Piccoli attrezzi: palloni, palla medica, bacchetta, funicelle, attrezzi codificati e non codificati. Tipologie delle prove di verifica utilizzate. Valutazione dei risultati conseguiti nelle varie attività motorie proposte. Capacità di rielaborazione personale di schemi motori acquisiti e facilità nell’adattarsi a situazioni motorie nuove. Grado di partecipazione alle lezioni ed impegno nelle stesse.

Normalmente ho effettuato una valutazione al mese. I mezzi per valutare il livello di apprendimento motorio raggiunto sono stati: percorsi e lavori a circuito, esecuzioni singole, giochi di squadra e sportivi, l’osservazione sistematica (che permette di tenere sotto controllo ogni minimo cambiamento e miglioramento). Relazioni e schede di verifica. L’insegnante. Manciano 9 maggio 2011 Professoressa Eria Parri.