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Giornale scolastico del primo circolo didattico “Don Lorenzo Milani” - Galatone Aprile 2011 Buon viaggio tra le parole e i pensieri P arlare di laboratorio di giornalismo in una Scuola Primaria significa, secondo la mission del nostro isti- tuto, assecondare il naturale bisogno di comunicare insito nei ragazzi, ma farlo offrendo loro tutti gli strumenti della pa- rola e del pensiero. Ecco perché abbiamo scelto, tra gli obiettivi del nostro PON 2010/2011, di puntare sulle competenze linguistiche, finalizzate certamente all’ac- quisizione della nostra bella e bistrattata lingua italiana, ma soprattutto a far assa- porare ai nostri piccoli utenti il dono della parola. Una parola che argomenta, inda- ga, incanta, una parola che si fa in cento, in mille per raggiungere lievemente uno, cento, mille lettori. Una parola che plasma il pensiero e a sua volta si arricchisce del pensiero stesso. Da qui il titolo del nostro modulo «In-forma mentis», rivolto agli alunni delle classi IV e V, per salutarli di- gnitosamente e augurare loro che la forma della loro mente possa adeguarsi come la creta alle diverse età ed esperienze di vita, studio e lavoro che si appresteranno a fare dopo la Scuola Primaria. Buon viaggio, ragazzi, tra le parole ed i pensieri! Grazie anche ai docenti tutors, all’esperto, a tutto il personale scolastico che ha scritto una qualche parola sui fogli della vostra mente. Con affetto. La vostra dirigente dott.ssa Adele Polo W il primo circolo! LA NOSTRA SCUOLA. Una squadra forte al servizio della cultura e del nostro futuro L’intervista alla dirigente, alle segretarie, ai collaboratori e tante curiosità sulla nostra scuola In visita ad Otranto La Cattedrale il Castello il mare pagg. 6 - 7 > Frutta nelle scuole Un progetto buono e salutare pag. 7 > ...è tempo di scrivere... Chi sono don Milani e Giuseppe Susanna? Il sacerdote fiorentino e lo scrittore galatonese a cui sono dedicati i nostri plessi Supplemento al n. 56 del periodico «Il Salentino» Super Mario Galaxy 2 pag. 7 > pagg. 2 - 3 - 4 - 5 >> I due plessi scolastici che fre- quentiamo noi alunni del primo circolo didattico di Galatone sono intitolati a don Lo- renzo Milani e Giuseppe Susan- na. Il primo era un sacerdote ed educatore di Firenze, il secondo un letterato nostro concittadino. pag. 6 > Il mito Juventus pag. 8 > Denny Lodi pag. 8 >

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Giornalino del primo circolo didattico "don Lorenzo Milani"

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Giornale scolastico del primo circolo didattico“Don Lorenzo Milani” - Galatone

Aprile 2011

Buon viaggiotra le parolee i pensieri

Parlare di laboratorio di giornalismo in una Scuola Primaria significa, secondo la mission del nostro isti-

tuto, assecondare il naturale bisogno di comunicare insito nei ragazzi, ma farlo offrendo loro tutti gli strumenti della pa-rola e del pensiero. Ecco perché abbiamo scelto, tra gli obiettivi del nostro PON 2010/2011, di puntare sulle competenze linguistiche, finalizzate certamente all’ac-quisizione della nostra bella e bistrattata lingua italiana, ma soprattutto a far assa-porare ai nostri piccoli utenti il dono della parola. Una parola che argomenta, inda-ga, incanta, una parola che si fa in cento, in mille per raggiungere lievemente uno, cento, mille lettori. Una parola che plasma il pensiero e a sua volta si arricchisce del pensiero stesso. Da qui il titolo del nostro modulo «In-forma mentis», rivolto agli alunni delle classi IV e V, per salutarli di-gnitosamente e augurare loro che la forma della loro mente possa adeguarsi come la creta alle diverse età ed esperienze di vita, studio e lavoro che si appresteranno a fare dopo la Scuola Primaria.Buon viaggio, ragazzi, tra le parole ed i pensieri! Grazie anche ai docenti tutors, all’esperto, a tutto il personale scolastico che ha scritto una qualche parola sui fogli della vostra mente. Con affetto.

La vostra dirigentedott.ssa Adele Polo

W il primo circolo!LA NOSTRA SCUOLA. Una squadra forte al servizio della cultura e del nostro futuro

L’intervista alla dirigente, alle segretarie, ai collaboratori e tante curiosità sulla nostra scuola

In visitaad Otranto

La Cattedraleil Castello

il marepagg. 6 - 7 >

Fruttanelle scuoleUn progettobuono esalutare

pag. 7 >

...è tempo discrivere...

Chi sono don Milanie Giuseppe Susanna?Il sacerdote fiorentino e lo scrittore galatonese

a cui sono dedicati i nostri plessi

Supplemento al n. 56 del periodico «Il Salentino»

Super Mario Galaxy 2pag. 7 >

pagg. 2 - 3 - 4 - 5 >>

I due plessi scolastici che fre-quentiamo noi alunni del primo circolo didattico di

Galatone sono intitolati a don Lo-renzo Milani e Giuseppe Susan-na. Il primo era un sacerdote ed educatore di Firenze, il secondo un letterato nostro concittadino.

pag. 6 >

Il mito Juventuspag. 8 >

Denny Lodipag. 8 >

...è tempo di scrivere...2 Aprile 2011

■ Come si è sentita quando è diven-tata dirigente?

Malissimo! Da una parte c’era la sod-disfazione per aver raggiunto un bel risultato nella mia carriera, perché dopo 24 anni di insegnamento si ha anche il bisogno di spendersi in qual-cosa di diverso. Dall’altra, però, c’era tanta paura. Il primo giorno di nomi-na, nella scuola di Matino, appena en-trai in ufficio le assistenti amministra-tive si alzarono in piedi come soldati: questo senso di rispetto, che durante tutto l’anno mi è stato sempre dimo-strato, mi riempì di tanto coraggio e sicurezza. Il primo giorno avevo tanta paura, poi però c’è stato un crescendo di sicurezza e di soddisfazione.

■ Quali responsabilità ci sono nel suo lavoro?

È tutto un lavoro di responsabilità, perché quando una persona «dirige» significa che sono addossate su di lei tutte le responsabilità di quello che fanno gli altri che sono alle sue di-pendenze. Ci sono innanzitutto le re-sponsabilità che derivano dalla vostra stessa presenza a scuola. Se voi non riuscite a realizzare i vostri obiettivi e a raggiungere dei risultati alla fine dei cinque anni di scuola primaria, da una parte si deve all’insegnante, dall’altra al dirigente, che non ha sa-puto controllare, valutare i docenti, sensibilizzarli all’aggiornamento, che non ha controllato gli orari di servi-zio…

Poi ci sono anche le responsabili-tà che riguardano il rispetto di tutte le leggi scolastiche, di tutti i regola-menti, delle circolari che ogni giorno arrivano a scuola, delle leggi che ri-guardano la sicurezza dei locali dove voi vivete, l’igiene, la funzionalità dei laboratori... Anche quella che stiamo vivendo adesso è una responsabilità, perché per fare il PON stiamo utiliz-zando delle risorse finanziarie e delle figure professionali: bisogna spendere bene i soldi, come un buon padre di famiglia che non deve sperperare il suo stipendio ma deve pensare a so-stenere la famiglia, la casa e tutto ciò che riguarda il futuro dei figli.

■ Le piace la scuola che dirige?

Certo, l’ho scelta apposta perche sa-pevo che è una bella scuola, dove c’è tanto bel materiale umano con cui stare bene. Quando una persona sce-glie una casa non la sceglie da ristrut-turare, ma ne prende una dove tutto funziona. Poi se nel corso degli anni ci sono delle disfunzioni, questo fa parte della vita, e io sono disposta a migliorarle.

■ Le piace Galatone?

Insomma… È un paese piccolo, ci sono tante realtà esterne alla scuola come il degrado ambientale, la disoc-cupazione, i giovani e i ragazzi che non sanno come trascorrere il loro tempo libero, le scritte sui muri, gli

atti vandalici e anche una certa ri-strettezza mentale che purtroppo fa parte dei piccoli paesi.

■ È difficile prendersi cura di una scuola grande come questa?

Non tanto, perché la scuola dove ero prima era più grande, con tante sedi distaccate, tante scuole dell’infanzia e scuole primarie. Questa è una situa-zione giusta, è una scuola che si può gestire, perché ci sono due scuole primarie e una scuola dell’infanzia. Si ha tanto da fare, si vorrebbe esse-re presenti in tutte le scuole, in tutte le classi. Però attraverso il telefono e attraverso le persone che collaborano con me riesco a gestire tutto bene.

■ Quando ha pensato di diventare dirigente?

Non so rispondere a questa doman-da… sicuramente il desiderio nasce nel momento in cui c’è un bando di concorso che dà la possibilità di di-ventare dirigente, cioè una proposta da parte del Ministero che dà la possi-bilità di migliorare la propria carriera. Comunque, è bello cambiare nel pro-prio lavoro. Oggi quello che si richie-de, non per piacere ma per necessità, è proprio la capacità mentale di essere in grado di lavorare in ambienti di-versi e con carichi di lavoro diversi. Una persona che sa fare solo una cosa

per tutta la vita è una persona ristret-ta, perché la vita ci offre tante possibi-lità… se tu domani farai la dottoressa, potresti sentire la necessità, per esem-pio vedendo dei bambini che stanno male, di fare una ricerca, sempre nel tuo campo, che ti faccia migliorare e che ti dia la possibilità di far stare bene gli altri.

■ È stato facile vincere il concorso per dirigente?

No, per niente, perché le prove da su-perare sono tante e poi, oltre all’esa-me vero e proprio, ci sono molte ore di formazione on-line. Per un anno intero, poi, ho fatto un tirocinio in una direzione per vedere come lavo-rano i dirigenti più anziani e, quindi, per fare esperienza pratica.

■ Le piace il suo lavoro?

Sì, è un lavoro molto interessante e, soprattutto, non è un lavoro ripetiti-vo. Ogni giorno è diverso dall’altro perché ci sono problemi diversi da affrontare: ciò da una parte dà insi-curezza, perché non si sa mai cosa si può trovare in ufficio il giorno dopo, dall’altra è stimolante, perché ripetere sempre le stesse azioni diventa noio-so.

A colloquio con la DirigenteL’INTERVISTA. Tante le domande alla dottoressa Adele Polo da parte degli studenti

Dal lavoro di insegnante alla scelta della carriera da dirigentepassando per la passione per il canto e il rapporto con bambini e docenti

continua a pag. 3 >

Sede centrale - Scuola primaria «Don Lorenzo Milani» - Via XX Settembre

...è tempo di scrivere... 3Aprile 2011

■ Le piace la meta che è stata scel-ta per il viaggio di istruzione delle quinte?

Sì, perché ci sono andata anche io come maestra ed è stata una bella esperienza. Vi auguro di saper coglie-re il meglio di questo viaggio, l’aspet-to culturale ma anche l’aspetto dello stare insieme e del rispettare ambienti e luoghi che vi ospiteranno. Siate re-sponsabili nei movimenti, perché voi siete minori e, per qualsiasi cosa do-vesse succedere, i responsabili sono gli adulti.

■ Le piace recitare e cantare?

Mi piace molto. Canto da quando ero piccola, perché mio zio aveva una parrocchia a Nardò e cantavo in chiesa. Poi sono entrata a far parte di gruppi di musica classica, gospel e musica popolare salentina. Purtroppo sforzando la voce come insegnante ho potuto dare poco, mi sarebbe piaciuto fare di più.

■ Le piace passare il tempo con i bambini?

Molto, ogni volta che entro in classe mi riempite di gioia. Mi piace dialo-gare, scherzare con voi, vedere i vostri progressi. Un’insegnante che diventa dirigente rimane sempre insegnante, quindi vi vedo sempre volentieri e starei più tempo con voi, ma ci sono le responsabilità che mi spingono a stare molto in ufficio. Vi invito, quan-do avete qualcosa da chiedere o qual-che proposta da fare, di considerare la dirigente come una vostra docente.

■ Ha mai pensato di sospenderci?

No, perché la sospensione non è una sanzione prevista nella Scuola Prima-ria ma nella Scuola Secondaria di Pri-mo Grado. Però ci sono ragazzi che potrebbero meritare una sospensione. Basta, a volte, anche una buona paro-la dell’insegnante e una promessa da parte vostra per migliorare e non in-correre in questo tipo di sanzioni.

■ Si è mai arrabbiata con i docenti?

A volte sì. Come la maestra si arrab-bia con voi a volte anche io mi arrab-bio con i docenti, perché in alcuni casi non rispettano delle direttive che io do, fanno finta di non sentirle… nella maggioranza, però, sono tutti docenti rispettosi delle regole.

■ Cosa ne pensa del lavoro dell’inse-gnante?

È un lavoro molto difficile oggi, perché la scuola deve insegnare ed educare. Gli insegnanti devono fare tanto, hanno tante responsabilità e hanno una retribuzione che non è adeguata al loro lavoro. È vero che l’insegnante lavora solo 24 ore setti-manali, ma è anche vero che c’è una preparazione del lavoro a casa, quin-di ci sono tante ore non contate che l’insegnante spende per voi e anche tante responsabilità che l’insegnante ha nello scegliere il percorso da fare. Un’insegnante si chiede sempre se sta sbagliando qualcosa, se è responsabi-le, se fa bene o se fa male. In un lavo-ro materiale se si rompe un oggetto, questo si ricompra o si ripara. Però se si fa del male ad una mente umana, sono danni che non passano più.

■ Perché non ridipinge le pareti del-la scuola?

Non decido io di ridipingere le pareti della scuola, ma ci pensa il Comune, che deve seguire tante altre scuole e tante altre esigenze. Rispetto alle al-tre scuole, comunque, nella nostra si fanno tanti interventi di manutenzio-ne. Anche i genitori hanno pitturato un’aula. C’è da dire, però, che anche voi dovete rispettare la scuola: è vero che l’istituto dovrebbe essere più puli-to, però anche voi non dovete imbrat-tare i muri e, soprattutto, i bagni.

■ Le piacerebbe ristrutturare la scuola?

Sì, abbiamo anche partecipato a un bando, con le risorse della Comunità Europea, e siamo in attesa di sapere se abbiamo avuto il finanziamento in-sieme ad altre scuole di Galatone. In particolare abbiamo chiesto fondi per ristrutturare gli infissi e i bagni e per la pitturazione.

■ Cosa ne pensa del PON di giorna-lismo?

È molto bello. Nel momento in cui lo abbiamo scelto, io e le altre docenti che hanno elaborato il piano, abbia-mo ritenuto che fosse molte utile per migliorare le competenze linguistiche ma anche la vostra capacità di giudi-zio critico, di esprimere un’opinione, di osservare la realtà e quindi di divul-gare quello che voi volete far osserva-re agli altri. È una cosa molto bella, migliora la comunicazione, quindi penso che sia un’esperienza molto utile.

< continua da pag. 2

Scuola primaria e dell’infanzia - Plesso «Giuseppe Susanna»Via De Pace

Scuola primaria e dell’infanzia - Plesso «Giuseppe Susanna»Via Alceste Colitta

La Dirigente dott.ssa Adele Polo

...è tempo di scrivere...4 Aprile 2011

Alla scopertadella nostra scuola

Visitiamo la nostra scuola!

Il4 aprile 2011 noi ragazzi del PON giornalismo siamo andati a perlu-strare la nostra scuola. Come pri-

ma cosa abbiamo visitato la palestra: que-sta è stata ristrutturata, decentemente, con i fondi disponibili, ma ancora molte cose lasciano a desiderare. La struttura è molto semplice, gli spogliatoi sono molto belli e nuovi, con le piastrelle azzurre e bianche. Poi ci sono degli sgabuzzini in cui ci sono tanti attrezzi. Dopo la palestra abbiamo visitato la segreteria: qui abbiamo trovato diverse signore tra cui Costanza Colopi, che si occupa di fare gli ordini per i mate-riali scolastici, Annamaria Cuppone, che si occupa degli stipendi e del personale, Maria Greco, che invece si occupa degli alunni. Successivamente abbiamo visitato l’archivio, dove ci sono i registri nuovi e vecchi. Uno dei primi risale al 1884: è di

una classe maschile molto numerosa.In seguito abbiamo intervistato la signora Anna Schirinzi: lei fa la bidella, ha tanti la-vori da svolgere tra cui aiutare i bambini, fare fotocopie, ecc..Nella nostra scuola ci sono anche molti laboratori, come quello scientifico, quello informatico e quello d’inglese. C’è anche un bel cortile, ricco di alberi e piante, vi-sitando il quale abbiamo approfittato per fare un giro intorno alla scuola. Ma non abbiamo esitato a intervistare la Dirigen-te, facendole alcune domande a livello scolastico e personali, come se le piacesse cantare e recitare.È stato molto bello visitare la nostra scuo-la... nostra «ancora per poco»!

Lisa MirocletoGiorgia Buia

Il 1° circolo secondo noi!

Il 1° Circolo di Galatone comprende due plessi: «Don Lorenzo Milani» e «Giuseppe Susanna». La nostra

scuola é il «Giuseppe Susanna».Questa scuola ha le sue cose belle e le sue cose brutte: le cose belle, secondo noi, sono lo spazio disponibile per il nostro studio, la disponibilità di tutti i collaboratori sco-lastici, la pazienza delle maestre e la loro comprensione nei nostri confronti...Invece le cose brutte di questa scuola sono i muri con crepe e i bagni, ma di questo non ha colpa la scuola ma il negativo comportamento di noi scolari.Siamo anche andati a vedere l’ altra scuola del 1° circolo, la «Don Lorenzo Milani», e abbiamo notato che le cose brutte e belle di questa scuola non sono molto differenti

da quelle del nostro plesso.In questa scuola abbiamo intervistato le segretarie Costanza Colopi, Anna Maria Cuppone e Maria Greco, che ci hanno detto che ognuna di loro ha un compito diverso, come quello di occuparsi degli stipendi oppure del materiale scolastico per non farci mancare niente, quello di provvedere agli stipendi e alle pratiche per le pensioni, ecc.. Abbiamo anche intervi-stato la bidella, la signora Anna Schirinzi, che ci ha detto che lei lavora qui da ben trent’anni. Prima di tutto questo abbiamo intervistato la Dirigente, che ha risposto alle nostre domande con chiarezza e mol-ta gentilezza.

Federico FiloniAlessio Bove

La nostra scuola «Giuseppe Susanna»

I ragazzi del PON di giornalismo «In-forma mentis» dei plessi «Don Lo-renzo Milani» e «Giuseppe Susanna»

hanno visitato la loro scuola; Francesco Parisi, Christian Terragno, Edoardo Po-tenza e Leonardo Stranieri ora descrivono il plesso «G. Susanna».Questa scuola è molto bella ed ha circa trent’anni; prima era situata in viale 24 Maggio, poi è stata trasferita tra via De Pace e via Alceste Colitta. All’interno è molto bella, con i muri azzurri e bianchi, ha in totale 18 aule e 4 atrii.Questa scuola fa parte del 1° circolo didat-tico di Galatone «Don Lorenzo Milani» e

si trova nella zona della chiesa dei Santi Medici, a differenza del plesso «Don Mi-lani», che si trova nella zona della chiesa del Sacro Cuore.Oltre a questo, nella scuola «Don Milani» noi alunni abbiamo intervistato la diri-gente dott.ssa Adele Polo e le tre signore che lavorano in segreteria, che si chia-mano Anna Cuppone, Costanza Colopi e Maria Greco.

Francesco Giuseppe ParisiChristian Terragno

Edoardo PotenzaLeonardo Stranieri

Alla scoperta della scuola

Oggi noi scolari del PON di giornalismo del plesso «Don Lorenzo Milani» abbiamo os-

servato la nostra scuola. Siamo andati nella palestra, dove abbiamo notato una finestra rotta, coperta da un cartone. Però la palestra è stata ristrutturata da poco e i bagni sono nuovi, con doccia e scaldaba-gno e con i muri puliti.Uscendo all’esterno della scuola abbiamo notato che la porta laterale è tutta scritta; le finestre hanno una protezione in ferro in modo da non fare entrare i ladri.

Siamo andati a visitare la segreteria, che ha tre dipendenti di nome Costanza Colo-pi, Anna Maria Cuppone e Maria Greco. Abbiamo fatto alcune domande riguardo il loro lavoro e la gestione della scuola. Dopo siamo ritornati nella nostra classe a fare un intervista alla signora Anna Schi-rinzi e, successivamente, siamo saliti in sala computer per descrivere l’esperienza.

Ludovica FiloniFederico Bruno

Noemi Musardo continua a pag. 5 >

In giro per l’istituto scolastico

La mia scuola si divide in due plessi, «G. Susanna» e «Don Lorenzo Milani». Io faccio par-

te del «G. Susanna»; nella mia scuola ci sono molte cose belle, come le classi e la palestra pulite, i computer funzionanti; purtroppo, però, ci sono anche le cose brutte, come le scritte sui muri e sulle porte dei bagni.Anche nel plesso «Don Milani» ci sono cose belle e brutte. La palestra a nostra di-sposizione, tutti i computer perfettamen-te funzionanti, i corriodoi e le classi puliti sono le cose belle, mentre le cose meno belle sono i muri rotti e le scritte sui muri e nei bagni.

Il 4 aprile noi studenti del PON di gior-nalismo abbiamo incontrato le segretarie, che ci hanno spiegato in cosa consiste il loro lavoro; poi siamo andati fuori e ab-biamo notato, purtroppo, dei cartoni di pizza vicino alle porte d’ingresso.Siamo stati poi accompagnati in una stan-za dove c’erano le pagelle addirittura di quando fu creata la scuola: abbiamo visto una pagella di un alunno che ora non c’è più. Alla fine della lezione ci siamo seduti sulle scale della scuola ed abbiamo scatta-to una foto insieme alle insegnanti Paola Lisi e Anna Bagnato.

Simone Bove

...è tempo di scrivere... 5Aprile 2011

Scopriamo la scuola

Noi bambini del PON di giornali-smo «In forma mentis» abbiamo fatto un giro nella nostra scuola

«Don L. Milani». All’inizio abbiamo volu-to vedere la palestra, che prima era chiusa per ristrutturazione, perché non era agi-bile; abbiamo notato che anche se è stata chiusa per lavori aveva una finestra rotta, che per sicurezza è stata chiusa con dei cartoni. Gli spogliatoi erano nuovissimi e molto puliti.Siamo usciti da un corridoio molto pic-colo che non avevamo mai visto e ci sia-mo trovati nel cortile, dove si stavano svolgendo dei lavori, però non sembrava molto curato perché alcune persone male-ducate hanno buttato cartoni e bottiglie...Poi abbiamo visto i lati della scuola, im-brattati da alcuni ragazzi che non hanno rispetto dell’ambiente e delle strutture... c’erano scritte anche alcune parolacce.Siamo arrivati al piazzale principale dove le finestre erano protette da grate di ferro per non far entrare i ladri; qui abbiamo fatto delle foto. Abbiamo poi intervistato la Dirigente, le segretarie e la collaboratri-ce Anna Schirinzi.

Agata CalòErika Cardinale

Vittoria De Martinis

La scuola commentata dagli alunni

I bambini del PON di giornalismo di Galatone hanno visitato la loro scuo-la per vedere le cose belle e brutte di

essa. Gli alunni sono stati accompagnati dall’esperto Pierangelo Tempesta e dalla maestra Anna Paola Lisi.Per prima cosa hanno girato per i corridoi e notato che l’intonaco era danneggiato ed era anche scritto; poi sono andati in palestra per esaminarla. Insieme al loro esperto hanno scoperto che è stata ristrut-turata un anno fa: è stato cambiato il pa-vimento che in precedenza era costituito da piastrelle; i muri sono stati intonacati; il bagno è stato spostato; successivamente hanno costruito gli spogliatoi.In seguito i piccoli giornalisti hanno visita-to il cortile, dove erano in corso dei lavori; successivamente sono rientrati nell’edificio scolastico e hanno fatto visita alla segre-teria, dove c’erano le segretarie. La prima, Costanza Colopi, si occupa del materiale da

ordinare. Poi ci sono Anna Maria Cuppone che si occupa degli stipendi delle maestre e Maria Greco che si occupa degli alunni. Le signore hanno spiegato ai ragazzi quello che fanno nella loro attività e hanno det-to che l’istituto è stata costruito intorno al 1930. Subito dopo gli studenti sono andati, insieme alle assistenti, nell’archivio, per ve-dere i vecchi registri. Gli alunni, dopo aver visto i fascicoli, hanno osservato che i voti in media erano 5, 6, 7, 8 e qualche 9; c’erano materie che oggi non si fanno più e le classi erano suddivise maschili e femminili. Suc-cessivamente, tornati in classe, gli studenti hanno intervistato la bidella Anna Schirinzi e la Dirigente Adele Polo, che hanno detto che l’istituto è bello così com’è e che sono felici del loro lavoro, divertente ma anche molto impegnativo. Infine hanno iniziato a scrivere la bella esperienza vissuta.

Simone Maria GiustizieriAntonio Colazzo

Reportage sulla nostra scuola

Noi ragazzi del PON di giornali-smo lunedì 4 aprile abbiamo co-nosciuto meglio la nostra scuola.

Saliti al primo piano abbiamo iniziato a guardarci intorno e abbiamo notato classi rovinate e scritte sui muri.Una volta andati in palestra abbiamo visto sia cose belle che cose brutte, come i bagni puliti, con doccia e scaldino e una finestra rotta coperta da un cartone (ma il cartone potrebbe sempre volare!).Siamo poi usciti nel cortile della scuola, dove abbiamo visto che il prato non era molto curato.Usciti dal portone posteriore del cortile siamo andati nel grande piazzale, dove abbiamo le foto con le nostre insegnanti Paola e Anna.Poco dopo siamo entrati nella segreteria, dove ci aspettavano due signore che ci hanno riferito che nella segreteria lavora-no tre dipendenti: Costanza Colopi si oc-cupa degli ordini materiali ma anche de-gli stipendi; Anna Cuppone si occupa dei

documenti per le pensioni; Maria Greco si occupa delle iscrizioni degli alunni. Dopo le signore della segreteria, essendo così gentili, ci hanno portati nel vecchio archi-vio, dove abbiamo iniziato a vedere vecchi registri; il più vecchio risale al 1884.Tornati in classe abbiamo fatto una mini-intervista alla signora Anna Schirinzi e abbiamo chiesto che cosa fanno veramen-te i bidelli. Lei ci ha risposto che si occu-pano dei bambini quando, per esempio, escono da scuola per andare a casa… ci ha spiegato che i collaboratori hanno fatto il corso di pronto soccorso, perchè, quan-do un bambino si fa male, devono sapere dove «mettere le mani».Cosi è finita la nostra espolarazione della scuola: ce ne siamo andati in classe e ab-biamo continuato la lezione come norma-li e piccoli giornalisti .

Giulia SimoneMaria Pellegrino

La nostra fantastica scuola!

La scuola «Don Lorenzo Mila-ni» di Galatone è molto bella e grande e «ospita» circa 400

bambini. È di un colore giallo sbiadito, perché l’hanno costruita molti anni fa e nel corso del tempo il colore si è rovina-to. All’interno ci sono quattro bagni (un bagno per ogni corridoio) e quattro corri-doi, due al piano superiore e due al piano terra, con circa quattro classi per ognuno di essi.La palestra è molto grande, è lunga circa 20 metri. Al suo interno ci sono due sga-buzzini, molte finestre (delle quali una è rotta ed è coperta da un cartone) e quattro bagni.Il cortile è molto grande anch’esso e al suo interno i docenti parcheggiano le automo-bili; c’è anche un giardinetto, ma per terra ci sono molte cartacce, bottiglie, lattine e cose varie: ciò vuol dire che dei bambini o dei ragazzi non hanno avuto rispetto della propria scuola. Anche nei bagni ci sono molte scritte, e anche in classe.La segreteria è gestita da tre signore: Co-stanza Colopi si occupa di fare gli ordini materiali, Anna Maria Cuppone si occu-pa del personale e delle pensioni e Maria

Greco si occupa delle iscrizioni e degli alunni. Le signore hanno fatto vedere a noi i piccoli giornalisti l’archivio, una stanza che conserva i registri di ognuno di noi; i più vecchi sono del 1884.Abbiamo poi intervistato la custode della scuola, la signora Anna Schirinzi, che ci ha spiegato che lavora in questa scuola da 30 anni: il suo primo giorno di lavoro le è piaciuto molto, perché ama molto stare con i bambini.La Dirigente di questa magnifica scuola è la dottoressa Adele Polo, alla quale noi bambini del PON di giornalismo abbia-mo fatto un’intervista, chiedendole come svolge il suo lavoro. Ci ha risposto con piacere! Il sentimento che ha provato quando è diventata Dirigente è stata la fe-licità e uno stato di ansia, perché dopo 24 anni di insegnamento ha voluto cambiare. Lei non trova molto difficile dirigere que-sta scuola così grande, perché la scuola in cui lavorava prima era molto più grande di questa. Abbiamo fatto anche della do-mande personali, come se le piacesse can-tare e recitare: anche qui ci ha risposto con molta felicità!

Chiara Greco

I ragazziosservano la scuola

Il 4 aprile 2011 i ragazzi delle clas-si quarte e quinte del PON «In-forma mentis» hanno osservato la

scuola «Don Lorenzo Milani». Partendo dalla loro classe sono arrivati in palestra, ma, durante il tragitto, hanno notato che le piastrelle del battiscopa erano rovinate e anche mancanti e che i muri avrebbero bisogno di una ristrutturazione. Arrivati in palestra hanno visto che è stata ristrut-turata, anche se un vetro è rimasto rotto. Dalla palestra sono usciti nel cortile e hanno fatto una «passeggiata» all’esterno della scuola. Tornati all’interno, i ragazzi hanno visitato la segreteria, facendo delle domande alle segretarie sul loro lavoro. Infine le signore della segreteria hanno condotto gli alunni nell’archivio, dove sono conservati da più di 100 anni i regi-stri e le pagelle degli alunni. Dopo i ragaz-zi sono tornati in classe ed hanno inter-vistato la Dirigente, facendole domande su come potrebbe far riparare la scuola e renderla più nuova e moderna. Ad alcune domande lei non sapeva come risponde-re, perché quelle domande non potevano avere risposte.

Giacomo MarcuccioGraziano Natalini

< continua da pag. 4

...è tempo di scrivere...6 Aprile 2011

Don Lorenzo Milani nacque in epoca fascista a Firenze il 27 maggio 1923, da una ricca fami-

glia di intelettuali, e morì a Barbiana il 26 giugno 1967. Ragazzo molto vivace e in-telligente, coltivò la passione per la pittura studiando come privato.Figura controversa della Chiesa Cattolica, oggi è rivalutato per il suo impegno civile nell’educazione dei poveri e per il valore della sua esperienza di maestro.Don Lorenzo Milani, a causa della sue idee moderne e innovative, venne trasfe-rito in una piccola chiesa di campagna nel piccolo paesino di Barbiana. Lì, siccome c’erano bambini molto poveri che non avevano la possibilità di studiare, creò una scuola nella sua casa, che adesso è divenu-ta un museo.Lui preparava i suoi alunni, cioè i ragaz-zi poveri del paesino, per poi mandarli in città a fare gli esami della scuola elemen-tare e media.Con i suoi alunni scrisse un’opera fonda-mentale, «Lettera ad una professoressa», in cui denunciava il sistema scolastico ed il metodo didattico che favoriva l’istruzio-ne delle classi più ricche lasciando gran parte del Paese nell’analfabetismo.

«Lettera ad una professoressa» fu scritta negli anni della malattia del sacerdote, che lo portò poi alla morte. Il libro fu molto venduto, diventando uno dei testi studen-teschi più letti nel ‘68.Adesso molte scuole, come la nostra, sono intitolate a don Lorenzo Milani; il corpo del sacerdote ora riposa nel piccolo cimi-tero di Barbiana.

Chi era don Lorenzo Milani?La straordinaria figura del sacerdote a cui è dedicata la nostra scuola

Agata Calò - Giorgia Buia - Lisa Mirocleto - Simone Giustizieri - Graziano Natalini - Giacomo Marcuccio

Giuseppe Susanna, letterato a cui è dedicato un plesso della nostra scuola, nacque a Galatone il 27

giugno 1851.Diventato insegnante presso la scuola elementare della città a ventotto anni, nel 1890 fu costretto a dimettersi per alcuni contrasti con l’amministrazione comuna-le, derivati dalle sue dichiarate idee socia-liste.Con lo pseudonimo di Giorgio Solmura scrisse molti articoli sulla stampa locale a sostegno dei suoi ideali politici.Nel 1918 si ritirò definitivamente dall’im-pegno politico; visse gli ultimi anni della sua vita nell’ospizio dei frati Cappuccini di Galatone, dove si spense il 28 giugno 1929.Le opere più importanti di Giuseppe Su-sanna sono: «Scritti in dialetto galatone-se», edito nel 1912 dalla tipografia «La Sociale» e nel 1920 dalla tipografia Giof-freda; «Guerra alla guerra», scritto presu-mibilmente nel 1920.

GiuseppeSusanna

il letteratodi Galatone

Alunni plesso «G. Susanna»

Il 5 aprile 2011 i bambini delle clas-si IV D e IV E del plesso «G. Su-sanna», accompagnati dalle ma-

estre Rosanna Marra, Daniela Leopizzi, Rita Marcuccio e da alcune mamme, sono andati ad Otranto. Una volta arri-vati i bambini si sono indirizzati verso il porto e hanno notato tante barche per il turismo.Successivamente sono andati verso il centro storico e la maestra ha fatto no-tare che i pavimenti erano fatti di pietra viva, una pietra che si ricava da sotto ter-ra. La maestra ha fatto vedere una palla di granito che i Turchi hanno usato per uccidere gli otrantini. I bambini hanno visto anche i torroni e un ponte levatoio: la maestra ha spiegato loro che gli otran-tini di notte lo alzavano e di giorno lo abbassavano. Di fianco al ponte c’era un buco nel terreno e la maestra ha spiegato che serviva per asciugare l’acqua del fiu-me. C’erano stradine strette, con molte curve a serpentina.I bambini hanno attraversato il ponte con entusiasmo ed hanno visto il Canale

d’Otranto, largo 70 km. Hanno anche visto una chiesa che non è più utilizza-bile. Arrivati alla splendida Cattedrale i piccoli studenti hanno ammirato il ro-sone, meraviglioso e grandissimo, e il pavimento a mosaico.Quando i bambini sono entrati all’inter-no della Cattedrale hanno alzato il naso all’insù e sono rimasti a bocca aperta nel vedere un soffitto tanto meraviglioso. La

scolaresca ha incontrato un signore che ha spiegato loro tutta la storia della Cat-tedrale, la sua struttura, la chiesa e anche la storia del territorio otrantino.Il gentile signore ha spiegato le caratteri-stiche del mosaico della Cattedrale: a si-nistra l’albero della vita (Spirito Santo), a destra l’albero di Cristo Redentore. L’al-bero della navata centrale è chiamato al-bero della Creazione. Inoltre la guida ha fatto vedere due elefanti, uno maschio e l’altro femmina che allattava il cucciolo, e ha spiegato che rappresentano Adamo ed Eva. In un tratto del pavimento era rappresentata l’arca di Noe (l’arca del-la salvezza). I bambini hanno potuto

vedere i 12 cerchi dell’anno e delle co-stellazioni, che rappresentano le coltiva-zioni e le cose che si facevano un tempo. Hanno anche visto i teschi e le ossa di 800 cittadini otrantini morti e anche la pietra su cui i Turchi appoggiavano le teste e poi le decapitavano. La guida ha raccontato ai piccoli visitatori la storia di Maometto e dell’Italia e poi li ha fatti scendere nella cripta dove hanno visto le 49 colonne.La guida ha spiegato che negli armadi a muro ci sono 600 ossa e le altre 200 sono esposte a Napoli.Successivamente alunni, maestre e mamme sono andati all’orto botanico: quando sono entrati hanno visto un giardino pieno di alberi e piante giganti dai frutti succulenti.Tutti hanno potuto ammirare le piante grasse americane e l’esperto ha spiegato molte cose e ha fatto loro alcune do-mande. Ha spiegato che le piante grasse si dividono in piante mostruose e piante crestate. La gita è proseguita con la visi-ta al bosco di lecci e al giardino segreto, dove ci sono molti animali pericolosi; c’è anche una riproduzione dell’ambiente di vita dei dinosauri. I bambini hanno visto tanti rettili bellissimi.La visita guidata dei bambini di IV D e IV E si è conclusa con il rientro a Gala-tone: tutti erano tanto entusiasti e con-tenti!

In visita a Otrantoe all'orto botanico

Simone Bove

...è tempo di scrivere... 7Aprile 2011

Bernard l’orso è nato dalla matita di José Luis Ucha e Claudio Biern Lliviria. Le prime puntate sono an-

date in onda su Italia 1 dal 2004, suddivi-se in 156 episodi in 3 stagioni. Le storie parlano di quest’orso che, per rimediare ai suoi guai, si caccia sempre in brutte si-tuazioni e, alla fine delle puntate, ritorna a casa sempre pieno di cerotti e gessi. Di recente sono state avvistate su Youtube delle «parodie» in cui è stato cambiato l’audio originale dalle imprecazioni di Ge-rardo Mosconi. Gli altri personaggi sono

Lloyd il pinguino, Eva il pinguino, Zack la lucertola, Goliath il chihuahua, Tyler il bambino, Santa Claus, Pilot il cane, Pokey il porcospino. È un bellissimo cartone per bambini di tutte le età!

Bernard l'orsoSimone M. Giustizieri - Antonio Colazzo

Ci sono molti cartoni divertenti ma... il più allegro è questo

 

Una nuova rivoluzione nella li-nea di giochi di Super Mario: è nato Super Mario Galaxy 2 per

la console Wii. In questo gioco Mario deve di nuovo attraversare tutte le ga-lassie sotto le grinfie di Bowser. Mario è nel Regno dei Funghi, dove festeggia il Festival delle Stelle, un avvenimento che succede ogni 100 anni, in cui ci sarà per tutto il giorno una pioggia di stelle ca-denti. Per strada Mario trova uno Sfavil-lotto smarrito: questo decide di infilarsi sotto il cappello del personaggio per tra-smettergli il potere di fare delle piroette.Mario prosegue dritto fino al castello e, una volta arrivato, si accorge che il Re-gno dei Funghi è sotto le mani di Bowser, cresciuto a dismisura grazie al potere della Megastella. A questo punto Bowser

rapisce la principessa Peach, sposa di Mario, e la porta al centro dell’universo per ricostruire il suo impero, perso nel precedente gioco Super Mario Galaxy. In aiuto di Mario arriverà, su un’astro-nave, lo Sfavillotto Lume, con il quale Mario procederà verso le altre galassie.In questo gioco sono stati inseriti dei nuovi potenziamenti (cioè delle trasfor-mazioni) che c’erano anche nell’antece-dente versione: Mario Iride, Mario Ape, Mario Fuoco, Mario Spettro e Mario Molla. Queste, invece, sono le vere in-trodotte nel nuovo gioco: Mario Roccia e Mario Nuvola (seguito da tre nuvolette).Ad un certo punto del gioco (nella Ga-lassia Isola Yoshi) Mario si trova di fron-te ad una strada che lo porterà dritto a Yoshi. Ma attenzione! Una volta arrivato qui l’uovo del personaggio è racchiuso in una bolla indistruttibile perché co-mandata da Kamek, un suo nemico che dalla sua bacchetta magica fa uscire dei Goomba. Per sconfiggerlo bisogna fare delle piroette.Un gioco così non poteva non essere in-ventato, perché è uno dei passatempi più belli per i ragazzi!

Nuovo gioco per la Wii:Super Mario Galaxy 2

Antonio Colazzo

La rivoluzione del Nintendo

 

Quest’anno noi classi quarte an-dremo a visitare la citta di Albe-robello e le grotte di Castellana.

Ad Alberobello si trova un museo del territorio chiamato anche «Casa Pezzola», un complesso architettonico di proprietà comunale, formato da 15 trulli comu-nicanti, il cui scopo è far conoscere non solo la cultura materiale, le testimonianze aritistiche e architettoniche, ma anche le tradizioni popolari e le relazioni culturali di una particolare città come Alberobello.Il Museo, gestito dall’associazione «Sylva Tour and Didactics», costituisce il luogo ideale per conoscere le bellezze della città, riconosciuta nel 1996 patrimonio mon-diale dell’umanità dall’Unesco, grazie alla straordinaria presenza dei trulli.Una visita all’interno del museo aiuta a

conoscere le caratteristiche dei trulli e il tipico arredamento interno. Nelle va-rie sezioni, legate alle attività produttive principali, come la viticoltura e la raccolta del grano e all’arredo della tavola contadi-na, sono esposte foto artistiche del centro storico.La parte esterna dei trulli è composta da mattoni che con la calce diventano bianchi; il tetto è ricoperto da mattoni che vanno dal grigio chiaro al grigio scuro.La parte interna del trullo non è tanto grande ma ha il focolare con la cucina, fornita di tavolo da pranzo e di utensili da cucina molto antichi.Il nostro racconto è terminato ma cre-diamo che, quando andremo in gita, sarà ancora più bello vedere questa splendida città dal vivo.

Alla scoperta di AlberobelloRiconosciuta patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco

grazie alla straordinaria presenza dei trulli

Una città meravigliosa per il suo valore storico

Il progetto «Frutta nelle scuole» ha l’o-biettivo di far fare un’alimentazione sana e adatta per la crescita dei bam-

bini, far mangiare le verdure agli alunni, abituare i bambini a mangia-re i frutti che offre la natura. Questo progetto e diffuso in 5.000 scuole italiane e coinvol-ge bambini dai sei agli undici anni.

Per l’anno scolastico 2010-2011 i frutti utilizzati nel progetto sono: mele, kiwi, fragole, pere, carote, arance, pomodorino e finocchio.Agli alunni viene data solo frutta di sta-gione ed adatta per la loro crescita. I pro-

dotti sono certificati D.o.p., I.g.p. e biologici.Il progetto «Frutta nelle scuo-le» è a cura del Mipaas, che opera mediante la combina-zione di più strumenti.

Frutta nelle scuoleSimone Bove

Giulia Simone - Maria Pellegrino

Otranto è situata lungo la costa orientale della Penisola Salenti-na ed è il comune più orientale

d’Italia.Il capo d’Otranto, chiamato anche «Punta Palascia», è il punto più ad est della peni-sola italiana.Il paese, che si sviluppa attorno all’impo-nente castello e alla cattedrale, è sede arci-vescovile e importante centro turistico; ha dato il suo nome al tratto di mare che lo bagna, chia-mato proprio canale d’O-tranto, che separa l’Italia dall’Albania. Il suo nome si estende anche a tutto il ter-ritorio circo-stante, chia-mato «Terra d ’Otranto». Da ciò capiamo l’importanza e la gran-dezza di Otranto nell’antichità.Il territorio era già abitato nel Paleo-litico e nel Neolitico; fu poi abitato dai Messapi, una popolazione presente nel Salento, e fu poi conquistato dai Greci, entrando a far parte della Magna Grecia. Infine finì sotto il dominio dei Romani. Nel periodo Romano Otranto era una della città marinare più importante del-la Puglia e aveva una fitta rete stradale che la metteva in comunicazione con il Salento e con il resto della Puglia, favo-rendo molto gli scambi commerciali. Il

suo porto fece da ponte tra l’oriente e l’occidente.La cattedrale di Otranto, terminata nel 1088, è la più grande fra tutte le chiese della Puglia; sulla facciata possiamo am-mirare un rosone circolare. All’interno 14 colonne di granito levigato sorreggono la volta. La chiesa si compone di tre navate. Il soffitto della navata centrale è ricoperto con cassettoni di legno dorato. Il pavi-mento della chiesa è un grande mosaico che riproduce tre grandi alberi su cui è rappresentata tutta la storia dell’umanità.

Nella navata a destra, in set-te grandi ar-madi a muro, si conservano le ossa dei beati Martiri d ’ O t r a n t o : sono i resti di più di 800 cit-tadini sgozza-ti dai Turchi sul Colle di

Minerva, alla periferia della città, il 14 agosto 1480, per non aver voluto rinnega-re la fede cristiana. Nella chiesa è visibile la pietra usata dai Turchi per il martirio. Grande valore artistico ha anche la cripta, una grande chiesa sotterranea.La città già da tempi lontani era protetta da forti mura di difesa con torri d’avvi-stamento e porte di ingresso. Del grande sistema di difesa fa parte anche il castello, che fu fatto costruire da Alfonso d’Ara-gona tra il 1485 ed il 1498. In seguito il castello venne circondato da un fossato e furono aggiunti tre torrioni.

La bellissima OtrantoFederico Filoni - Alessio Bove

...è tempo di scrivere...Giornale scolastico del primo circolo didattico “don Lorenzo Milani” - Galatone

REDAZIONE DOCENTIEsperto esterno

dott. Pierangelo Tempesta

Tutorprof.ssa Anna Paola Lisiprof.ssa Anna Bagnato

Giornale realizzatonell’ambito del P.O.N.«In-forma mentis»

Primo circolo didattico«Don Lorenzo Milani»

Galatone (Le)

Dirigente: prof.ssa Adele Polo

Alessio BoveSimone Bove

Federico BrunoGiorgia BuiaAgata Calò

Erika CardinaleAntonio Colazzo

Vittoria De MartinisFederico FiloniLudovica Filoni

Camilla GattoSimone Giustizieri

Chiara GrecoGiacomo Marcuccio

Lisa MirocletoNoemi Musardo

Graziano NataliniFrancesco Giuseppe Parisi

Maria PellegrinoEdoardo Potenza

Giulia SimoneLeonardo StranieriChristian Terragno

Supplementoal n. 56 del periodico

«Il Salentino»

sport!qqqqqqqB...è tempo di

La Vecchia Signora, con i suoi 27 scudetti, 2 Coppe dei Cam-pioni, 4 Supercoppe Ita-

liane, 1 Coppa delle Coppe, 3 Coppe Uefa, 2 Supercoppe Uefa, 1 Trofeo Intertoto e 2 Coppe Intercontinentali, è uno dei club più titolati d’Italia.La Juve ha miti antichi come Michael Platini, attuale presidente della Uefa, ma anche miti dei nostri giorni, come Del Piero e Krasic. La sua storia nasce nel 1897, da 11 ragazzi che giocavano a calcio con la loro divisa da college, che consi-

steva in cravattino nero, camicia rosa e pantaloni neri. È il terzo club per anziani-tà tra quelli tuttora attivi (al primo posto

c’è il Genoa, al secondo l’Udinese). È stata dal 1929 fino ad oggi in

serie A, tranne nella stagione 2006-2007. Negli anni cam-

bia il colore della maglia, da rosa a bianconera.Nel 1981-1982 sulla ma-glietta si cuce la seconda stellina che significa il ventesimo scudetto con-quistato. Una squadra che ha sempre lottato con

Inter e Milan fino a fine campionato per lo scudetto

e la Coppa Italia. Ora si im-pegna, dopo sei anni, a ricon-

quistare lo scudetto.

J u v eun mito del calcio

Graziano Natalini Lionel Messi nasce a Rosario (Ar-gentina) il 24 giugno 1987, anche se ha lontane origini italiane: la

sua famiglia, infatti, è emigrata da Reca-nati e giunta, appunto, a Rosario.Messi ha iniziato nelle giovanili del Bar-cellona, squadra che lo ha reso famoso e che gli ha fatto vincere tutto. All’età di 12 anni gli viene diagnosticata una deficienza alla somatotropina e il River Plate, squadra che era interessata al gio-vane talento, non ha i soldi per pagargli la cura. È così che Messi giunge a Bar-cellona. Il club catalano si interessa al ragazzo e Leo viene curato. Inizia l’av-ventura al Barça!Nel 2006 arriva in prima squadra e il Barcellona gli dà il numero 19 perchè il 10 era nelle mani di Ronaldinho.Nell’estate del 2008 Ronaldinho riceve un’offerta dal Milan e passa, quindi, a

Milano. Il club catalano quindi concede a Messi il numero 10, con il quale vince 2 palloni d’oro, una Champions League, 1 Mondiale per Club e 3 campionati spagnoli. Che fenomeno!!!

Francesco G. Parisi - Leonardo Stranieri

Messi la pulce!

 

...e spettacolo!

AMICI 10. Il ballerino che ha trionfato

Il ballerino vincitore di Amici 10 è Denny Lodi, nato a Treviglio, in provincia di Bergamo, il 25 aprile 1990.Denny amava danzare fin da piccolo,

tanto che è diventato un ballerino della Scala di Milano. Dopo tanti anni ha de-ciso di lasciare la scuola più importante dell’Europa per andare al programma televisivo «Amici di Maria De Filippi», dove è stato preso subito per le sue gran-di doti. Fin dal primo giorno ha dato del suo meglio, ha avuto sempre ottimi voti

(otto e nove) e alla fine è riuscito ad andare al serale; come aveva tanto desiderato e sperato, è entrato nella squadra blu. Ha quasi sempre vinto tutte le sfide che gli avevano as-segnato contro Giulia, Vito e Riccardo; è stato bravissimo e

gli insegnanti erano sempre soddisfatti. Alla penultima puntata è riuscito ad an-dare in finale con la tuta rossa insieme agli altri quattro finalisti: Annalisa, Vir-ginio, Vito e Giulia. Finalmente, nell’ul-tima puntata è riuscito a vincere insieme a Virginio e ad agosto andrà a New York a fare la scuola Comlexion. Tra vent’anni vorrebbe fare il coreografo.

Denny Lodi il vincitoreChiara Greco - Camilla Gatto

Anche se non fa gridare al miracolo il de-

cimo tempo di Vale a Sepang con la Ducati Desmosedici, il grande campione, dopo l’in-cidente del Mugello, ritorna sulle due ruote.

Rossi e Ducati saranno insieme per il biennio 2011-2012 e tenteran-no di conquistare il ti-tolo della MotoGp. Il rapporto di Valentino Rossi con la Yamaha è stato molto bello, sono stati anni importantis-simi. Anche il legame con la sua moto, la M1, è stato molto forte… ma ora per Vale è arrivato il momento di cambia-re… inizia l’era Ducati!

Christian Terragno - Edoardo Potenza

Vale in Ducati!