(eBook - ITA - Esoterismo - Teosofia - Alchimia - Magia) - Anonimo - Introduzione Alla Kabbalah

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  • 1Introduzione alla KabbalahIl significato della parola Kabbalah Tradizione, o pi

    precisamente: trasmissione orale per Tradizione.Le origini si perdono nei tempi: di derivazione culturale

    ebraica con influssi neo-platonici,neo-pitagorici, gnostici, delParsismo, come la conosciamo oggi una teoria di sintesi.

    Testi sacri: lo Zohar, il Libro dello Splendore, un commentotutto interiorizzato del Pentateuco (Genesi, Esodo, Levitico,Numeri, Deuteronomio) pi appendici varie ed il Sepher Yetzirah,il Libro della Formazione, in cui viene descritta la formazione delmondo con numeri e lettere.

    Noi prendiamo lo schema cabalistico, o Albero della Vita, oGlifo Otz Chiim e con esso interpretiamo i Testi Sacri checonsideriamo guide dateci dai Maestri dellAntichit per giungerealla reintegrazione, alla riunione con lAssoluto, scopo della vita.Passiamo ora ad esaminare i suoi simboli:

    Su di essi sono stati scritti numerosi libri.

    Unit, perfezione, forza, nulla, tutto eccetera

    Ritmo di potenza, organizzazione del potere, trinit

    Completezza, solidit, ordine, sistema

    I numeri da 0 a 10.Le 22 lettere dellalfabeto ebraico che corrispondono ai

    Tarocchi.Facciamo corrispondere i numeri (0-10) alle Sephiroth

    (radiazioni, emanazioni) e le lettere (Trionfi dei Tarocchi) ai

  • 2Cineroth (Sentieri). Lo studio del simbolismo e dei rapporti tra diloro delle 11 Sephiroth e dei 22 Cineroth, costituisce quello che chiamato studio delle 33 vie della Saggezza.

    Studiando questo schema in noi attraverso i Testi Sacridovremmo arrivare alla comprensione per analogia,comparazione, intuizione o visione della Causa delle Cause,essendo noi fatti a sua immagine.

    Noi consideriamo luniverso manifestazione di una SostanzaPrimordiale Assoluta, Dio e lo schematizziamo cos:

    Ain = negativit Piani dellesistenza Ain Soph = infinito non manifestazionale Ain Soph Aur = luce infinita

    Al centro poniamo lo 0, Kether, la Corona alla sommit dellacolonna centrale dellAlbero, corrispondente al centro al di sopradella testa, loto dei 1.000 petali, lAntico degli Antichi, lAvo.

    Da questa Sephirah, Kether emana Chockmah,la Saggezza, alla cima della colonna di destra, maschile detta dellaGrazia, corrispondente ad un altro centro fuori della testa, ilGrande Padre, il Nonno (1).

    Da Chockmah emana Binah (2), suo reciproco ed interagente,che poniamo alla sommit della colonna sinistra, femminile, dellaseverit. Binah = Comprensione, la Grande Madre, la Nonna,corrispondente sempre ad un centro fuori della persone fisica.

    Da Binah emana Daath (3), la Coscienza, la Sephirah occultache si manifesta solo nel ritorno al Padre, al Kether, corrispondeal centro in mezzo agli occhi, il figlio. Verbo.

    Tutto fu fatto per mezzo di Lui e senza di Lui nulla fu fattodi quanto esiste. (Giov. 1,1)

    Termina cos il primo piano manifestazionale, il primoquadrato, il piano divino Atziluth (Emanazione) archetipale,corrispondente al Fuoco; perfetto dove non entra errore, al di sottodel quale si trova lAbisso; questa la sede della Shekin, forzadivina, il suo serbatoio.

    Da Daath emana Chesed (4), Giustizia, Amore, Grazia, ilPadre, Giove. Occupa il secondo posto sulla colonna maschile.

    Virt: obbedienza, equilibrio, retto comando.Vizio: tirannia, gola. Centro della gola.Da Chesed emana Geburah (5), la Forza, la Severit, la

    Madre. Occupa il secondo posto nella colonna di sinistrafemminile. Marte.

    Virt: coraggio.

  • 3Vizio: violenza. Centro in mezzo alle spalle.Da Geburah emana Tipheret (6), Bellezza, Arte, il figlio,

    lAgnello sacrificale. Sole. Al terzo posto nella colonnadellEquilibrio.

    Virt: dedizione allOpera.Vizio: orgoglio, invidia. Centro del cuore.Termina qui il secondo quadrato, il piano Briah, mondo della

    Creazione corrispondente allelemento Aria, mentale.Da Tipheret emana Netzach (7), Vittoria, donna florida,

    Venere.Virt: abbondanza, altruismo, donazione.Vizio: lussuria. Al terzo posto nella colonna della Grazia.

    Centro del Plesso Solare.Da Netzach emana Hod (8), Splendore, Mercurio, centro al di

    sotto dellombelico, al terzo posto nella colonna della Severit.Virt: abilit in ogni campo, scienza, verit.Vizio: falsit. Disonest.Da Hod emana Yesod (9), il Fondamento, Luna. LEbreo

    errante nel deserto.Virt: indipendenza tale da far decidere il ritorno al Padre.Vizio: pigrizia. Centro degli organi genitali, quarto posto nella

    colonna dellEquilibrio.Termina qui il terzo quadrato, quello del piano della

    formazione Yetzirah astrale, corrispondente allAcqua.Da Yesod emana Malkuth (10), il Regno, la Sposa del figlio,

    alla base della colonna centrale centro, alla base della spinadorsale (piedi).

    Virt: salute.Vizio: malattia. La Terra. Corrisponde al quarto quadrato , al

    piano fisico, Assiah, mondo concreto. Lo studio dellAlbero della Vita consiste nel meditare suicentri e sui sentieri che li uniscono, i 22 Trionfi studiando e

    approfondendo i loro significati in noi, nella nostra esperienzaquotidiana (qui e ora).

    Per il significato esoterico dei Tarocchi, rimandiamo al testodi O. Wirth I Tarocchi e ai nostri raccontini.

  • 4TAVOLA DEI 22 SENTIERI

    Numero Lettera Valore Tarocco 1 A 1 Il Mago

    2 B 2 La Porta del Santuario

    3 G 3 Iside Urania

    4 D 4 La Pietra Cubica

    5 E 5 LIniziato

    6 V-U 6 Le due Strade

    7 Z 7 Il Carro

    CH 8 H 8 La Giustizia

    9 TH 9 LEremita

    10 IY 10 La Ruota

    20 11 C-K 500 La Forza

    12 L 30 Il Sacrificio

    13 M 40 La Morte 600

    14 N 50 La Temperanza 700

    15 S-X 60 Il Diavolo

    16 O 70 La Torre

    17 P-PS 80 Le Stelle F-PH 800

    18 T-S 90 La Luna 900 19 Q 100 Il Sole

    20 R 200 La Resurrezione

    21 S-SH 300 La Corona dei Magi

    22 T 400 Il Folle

  • 5

  • 6 Canto I

    Versi 1-13

    Cominciamo con linquadrare subito tutta la vicenda storica in unavisione cabalistica e col porla tutta sullAlbero; fatto questo avremoovviamente semplificato di molto il lavoro di interpretazione e reso moltopi facile ritrovare i vari personaggi vivi e operanti in noi stessi Dueeserciti, quello dei figli di Dhritarstra e quello dei figli di Pndu sono lunodi fronte allaltro per contendersi il Regno.

    Ad esercito diamo il significato di forza e a regno, come alsolito, quello di Malkuth, Pietra, piano fisico, Assiah. Abbiamo dueeserciti, uno legittimo e uno usurpatore, a servizio uno dei re legittimi elaltro degli usurpatori, vale a dire una forza legittima (volta al bene) e unaforza usurpatrice (volta al male): cio lalbero bianco e lalbero nero inlotta fra di loro.

    Quale stata la causa prima di questa contrapposizione? Perch si avuta la separazione della forza originaria Una in due forze contrastantifra di loro? Rivediamo il fatto storico narrato: il re primogenito Dhritarstra cieco, vale a dire non vede come dovrebbe non ha locchio aperto(quello della visione interiore). Questa simbologia del primo natoimperfetto ci riporta alla qualit propria dellumanit terrestre; tutti coloroche si trovano su questa terra hanno il loro primogenito accecato(ricordiamo Caino che uccide Abele; Esa che cede la propriaprimogenitura a Giacobbe; Zera che deve cedere a Perez della Genesi) civuol dire che una cecit (caduta) si verificata allinizio ed ha generatoquesta nostra situazione di scontro e, come vedemmo nei succitati episodidella Genesi, al secondo nato (e ai suoi eredi) che spetta di governare ilRegno: non a

    D H R I T A R S T R A

    4 + 8 + 200 + 10 + 400 + 1 + 200 + 1 + 300 + 90 + 200 + 1 = 1415 = 11

  • 7(Forza cieca), ma agli eredi di

    P N D U

    80 + 1 + 50 + 4 + 6 = 141 = 6

    (Innamorato) di colui che sa amare il duro sentiero nel modo giusto nelTiphereth (6) bianco, toccher il Regno. Notiamo che i figli diDhritarstra sono 100 (valore del Sole, Tiphereth nero, il solito 666 numerodel Dragone dellApocalisse) mentre i figli di Pndu sono solo 5; ma 5 ilnumero delliniziato, della quintessenza, del punto 0 della croce Zen.Quando i figli di Pndu sono cresciuti abbastanza

    Y U D H I S T H I R A

    10 + 6 + 4 + 8 + 10 + 60 + 90 + 8 + 10 + 200 + 1 = 407 = 11

    (11, Forza che agisce al bianco) richiede il regno che spetta di diritto a lui eai suoi fratelli.

    K R I S N A

    20 + 200 + 10 + 300 + 50 + 1 = 581 = 5

    nella sua qualit di Pontifex, 5 = Papa, cerca di comporre il dissidio tra ledue Forze, ma alla fine la guerra vera e propria inevitabile. Il conflitto sisvolge nel campo di

    K U R U

    20 + 6 + 200 + 6 = 7, nel Carro e

    S A N J A Y A

    60 + 1 + 50 + 3 + 1 + 10 + 1 = 126 = 9

    (Eremita nero), scruta, esamina per il suo re nero la scena: egli valuta lepotenzialit attive nemiche (bianche). Vengono nominati ben 15 personaggitutti operanti nellalbero bianco 15 = (16 1) i quattro elementi per i quattropiani meno il fuoco di fuoco, lo 0 Kether, Motore Immobile.

  • 8Vengono poi esaminate le proprie qualit attive (nere) e nominati 7personaggi, il che significa che lalbero nero si riconosce attivo, a quelpunto della situazione, solo su due piani (nei quattro elementi dellastrale enei tre elementi inferiori del mentale) e non ancora sul piano fisico, essendoil Regno, il Malkuth in contestazione; il solito processo di avanzamentodella forza del male: mentale, astrale, fisico. Viene poi riconosciutalincompletezza dellalbero nero e la completezza dellalbero bianco(incompleto il primo, sufficiente il secondo) ma, ci nonostante, confermata la decisione di combattere.

    Da

    B H S M A2 + 8 + 10 + 300 + 40 + 1 = 361 = 1ricaviamo il Bagatto capovolto, nero, la volont di male-operare e questa,da parte dellesercito nero, va protetta a tutti i costi. Quando taledecisione riconfermata, si d inizio alla guerra vera e propria. Lanzianodei Kaurava, il serpente antico, suona la conca marina ed ecco il conflitto.

    Versi 14-19

    Allesercito nero risponde lesercito bianco: ad una ad una le energievolte al bene si sollevano e si fanno udire, ciascuna di loro con la suaqualit specifica; il suono delle conche divine il suono che risveglia ilchackra e lo mette in azione. A Hriskesa (Krisna) che suona la Gigantea,attribuiamo le Sephiroth Tiphereth e Daath (come al Cristo del Vangelo); aDhanajaya (Arjuna) che suona la Diodonata, Yesod; a Sahadeva che suonala Gemmata, Chesed; a Vrikodara che suona lArundinea, Geburah; aYudhisthira che suona la Vittoriosa, Netzach; a Nakula che suona laDulcisona, Hod. E tutto lalbero con tutti i suoi sentieri si riscuote e il suonodelle armi delle forze del bene (che fa echeggiare la terra e il firmamento)punge il cuore di tremore delle forze del male.

  • 9Versi 20-30

    Il Pndava,

    A R J U N A

    1 + 200 + 3 + 6 + 50 + 1 = 261 = 9

    il nostro Yesod, il nostro Eremita che, di fronte alla battaglia, sipone il problema della validit della lotta, di qui langoscia di Arjuna,titolo del primo canto. Egli vuol vedere, fare il punto della situazione eprega la sua Coscienza, Krisna, Io Sono, Cristo, Daath: O Immortale,guida il mio carro nel mezzo, fra i due eserciti cos da rendersi conto dellarealt della lotta e delle forze in giuoco. Arjuna per mezzo del suo Ssuperiore vede i padri, gli avi, i maestri, gli zii ecc. cio le sue stesseenergie legate alla colonna di destra in entrambi gli eserciti sia nel biancoche nel nero.

    Arjuna si sente svenire, inizia a tremare e subisce tutti i sintomi dellaconfusione psichica e mentale (avversi auspici scorgo a Kesava).

    Lillusione gli fa velo dinanzi agli occhi e il regno, il pianoassianico, la Pietra, perde di significato, la stessa vita gli si depauperadavanti. Vedere la propria energia parte volta al bene e parte al male elaceratesi in se stessa suggerisce il suicidio (o il lasciarsi morire) comeunica soluzione possibile; questa soluzione pu sembrare a prima vistameno cruenta e violenta di quella di combattere.

  • 10

    Versi 31- 47

    Il discorso di Arjuna col suo Io Sono carico di tristezza: lapersonalit in Yesod bianco ha gi superato un certo attaccamento allavittoria, al regno, ai piaceri (di Assiah), ma teme la sofferenza (Yetzirah);quando lunit in noi compromessa, anche una possibile vincita del benesembra una sconfitta, tanto dolorosa al perdita di parte di noi (maestri,padri, figli, avi ecc., volti al male), soprattutto se la contestazione sembrariguardare solo il piano fisico (Malkuth) e non lastrale e il mentale; la lottainfatti porta allinizio la sofferenza solo sul piano fisico e poi, in seguito,scompensi sugli altri due piani. Ricordiamo che il male nasce in Briah(mentale, v. commento alla Genesi 3, 1: ),viene coltivato in Yetzirah e si palesa in Assiah, nello sterminio dellefamiglie. Poi per con lo sterminio delle famiglie si perdono leosservanze eterne e con la loro perdita prevale lempiet; da questaderiva la corruzione delle donne e dalla loro corruzione la mescolanzadelle caste; noi diciamo che la colonna femminile dellalbero quando sicorrompe dimentica i suoi regolari rapporti con la colonna di destra (Hodcon Netzach e Geburah con Chesed) e li altera nei piani creando coslinferno.

    Arjuna in un primo tempo vede solo la prima parte dellopera delmale, poich non stato ancora illuminato da Krisna, crede allora che noncombattere sia il male minore; pose in disparte le frecce e larco e nelcarro si assise, ma poi si sveglier dalla sua illusione e combatter perchquello il suo dovere di Guerriero.

  • 11

    CANTO II

    _______________________________________________________________________

    Versi 1- 3.

    Allorch la personalit in Yesod (Arjuna = 9) chiede al suo SSuperiore (Krisna) aiuto e consiglio, la risposta non tarda ad arrivare. Da

    M A D H U

    30 + 1 + 4 + 8 + 6 = 49 = 13

    ricaviamo il 13 della Morte, infatti il S Superiore il vincitore della morte,Colui che distrugge la morte; da

    P R T H A

    80 + 1 + 200 + 400 + 8 + 1 = 690 = 6

    ricaviamo il 6 del Bivio e da

    P A R A N T A P A

    80 + 1 + 200 + 1 + 50 + 400 + 1 + 80 + 1 = 814 = 4

    il 4 dellImperatore. LIo Sono esorta la sua personalit a non essere vile e adecidere (6) con volont (4) quello che deve fare.

  • 12

    Versi 4 5.

    Arjuna espone il suo problema: come combattere contro Bhsma (10)e

    D R O N A ?

    4 + 200 + 70 + 50 + 1 = 325 = 10

    il 10, Malkuth la base dellalbero su ogni piano, corrisponde al centrodove la forza stessa nella sua primordialit dorme, uccidere tale forzaporterebbe solo a godere gioie intrise di sangue; poich la lotta, comeabbiamo visto nel 1 canto si svolge tutta sullastrale e sul mentale e ilsangue il veicolo dellastrale, lottare con il proprio Yesod nero (Malkuthdi Yetzirah) e con il proprio Tiphereth nero (Malkuth di Briah), non puessere pagato che a prezzo di sangue, del proprio sangue.

    Versi 6 8.

    La personalit di per s non sa e non sapendo non pu cheassumere la posizione di discepolo di fronte al Maestro Interiore, una voltache lha riconosciuto: Te ne supplico, minsegna ; essa teme di perdereparte di se stessa nella lotta tra bianco e nero per la conquista del pianofisico, il prospero regna sulla terra ed disposta a rinunciare perfino aldominio degli Dei (astrale-mentale, essendo gli Dei le Sephiroth).

    Versi 9 15.

    La risposta dellIo Sono alla personalit timorosa datasorridendo: allumilt della sua creatura il S Superiore rispondeamorevolmente, anzi, gli riconosce addirittura di parlare savie parole,infatti chi si pone in Yesod (Arjuna) Eremita e profeta, saggio in un primogrado di saggezza; non dimentichiamo che Yesod il Kether del pianofisico, il punto in linea diretta di comunicazione con Daath; in fondo tutte leSephiroth della linea centrale non sono altro che specchiature del Kether diAtziluth e ad Esso affini ed intime. Inizia ora linsegnamento del Maestro:N per i vivi n per i morti i saggi menano cordoglio. subito messa inevidenza la centralit della posizione del saggio (distacco dalle due vie, siadi destra, [i vivi] che di sinistra, [i morti] ). Lidentit nella sostanza con ilPrincipio Primo, Quello, anche se nella specchiatura, affermata esottolineata: N vi fu tempo mai in cui Io non fossi ecc.; questa frase ciriporta al Vangelo di Giovanni: In principio era il Verbo (Daath), e il

  • 13

    Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio ecc.. Allinalterabilit dello 0Kether, Innominabile Ci, Quello, si oppone la mutevolezza dellamanifestazione e ci talmente ovvio da essere subito compreso dal saggio,come pure il fatto che solo alla manifestazione, allesistenza quale noi laconosciamo, legata la schiavit della sofferenza dei contrari: caldo efreddo, piacere e dolore, eccetera.

    Da

    K A U N T E Y A

    20 + 1 + 6 + 50 + 400 + 5 + 10 + 1 = 493 = 16 = 7

    ricaviamo le due sfingi del Carro e da

    B H R A T A

    2 + 8 + 1 + 200 + 1 + 400 + 1 = 613 = 1

    luno del Bagatto e diciamo che il saggio, colui che sta sul Carro, il Bagattoormai conscio della sua missione, se vuol trascendere i contrari non develasciarsi turbare da essi.

    Versi 16 30.

    Inizia con questi versetti linsegnamento di Krisna ad Arjuna su ciche proprio dello Spirito, la parte immortale che in ognuno di noi. Esisteuna parte peritura, quella della manifestazione che, rimanendo come (irreale) mai pu divenire Reale ed una parte imperitura, quella Reale, che allorigine della manifestazione, (lImmanifesto) che mai pu divenireirreale, il Tao, il Kether, lAssoluto, il Ci, Dio. I corpi dellamanifestazione sono per questo Quid, X, Tao, ecc. come abiti che Eglidepone quando li ha usati, per prenderne altri nuovi, pertanto non ci si devepreoccupare se le nostre energie nella lotta tra bene e male vengono uccise,in ogni caso prima o poi verranno ad esaurirsi, poich per chi nato lamorte sicura e per chi morto certa la nascita. Lapparire e loscomparire degli esseri a causa della manifestazione ciclico: quando lamanifestazione rientra nello 0 Kether, oltrepassa i tre veli della nonmanifestazione Ain, Ain Soph, Ain Soph Aur di cui nulla sappiamo, quandodal Kether essa ha origine appare nella coppia complementare Chockmah-Binah e di l, attraverso la discesa dei vari piani si solidifica in Malkuth, dacui di nuovo deve tornare al Kether; ma nessuno conosce la Realt delKether (il Tao che pu essere detto non lEterno Tao) per sappiamo che

  • 14

    in noi perch sentiamo di essere fatti a Sua immagine, (Iddio cre luomo aSua immagine, a immagine di Dio lo cre; maschi e femmina lo cre- Gen.1, 27).

    Versi 31 38

    Ma la cosa importante per noi conoscere il nostro dovere. Qual ilnostro dovere? Quello inerente a ci che noi siamo.

    Se siamo giunti ad essere Ksatriya, cio Guerriero inteso comecolui che deve combattere le proprie battaglie interiori (e non unaqualifica da poco) allora il nostro dovere la lotta e dobbiamo essere lieti ditale lotta perch felici i Ksatriya che tale guerra spontaneamente sortaottengono ecc., rifiutare di combattere se si guerrieri vuol dire caderein peccato; peccato quindi non compiere il proprio dovere, da ci derivail disonore, la perdita della qualifica di guerriero; invece se si combatte,anche perdendo nella lotta, si acquister sempre il merito (un relativopremio, accumulo di Karma positivo) per averci provato (otterrai ilParadiso).

    Versi 39 40.

    Questo insegnamento si riferisce al Snkhya: Snkhya vuol direSapienza, ma letteralmente misura, cio numero, vale a dire laScienza delle Sephiroth; a questo insegnamento Krisna affianca quelloinerente allo Yoga, al comportamento, ai mezzi atti alla realizzazione delSnkhya; Yoga vuol dire unione, vale a dire la Scienza relativa aiCineroth (cinerah = sentiero, percorso tra una Sephirah ed unaltra).Colui che partendo dal dubbio

    P R I T H 80 + 200 + 10 + 400 + 8 + 1 = 699 = 6si applica allo studio del Snkhya e dello Yoga si libera dai legami del

    K A R M A20 + 1 + 200 + 40 + 1 = 262 = 10la Ruota delle rinascite.

  • 15

    Versi 41 44.

    Nellapplicazione cosciente dello Yoga, la legge dei sentieri, sipercorre il Sentiero, in cui si indirizza la mente ad un unico obiettivo: laReintegrazione; se invece si segue la religione nelle sue prescrizioniletterali, cerimonie e riti vincolati al desiderio di ottenere il paradiso peravere godimento e potere (v. Matteo 23, 5: i Farisei fanno tutte le loroazioni per essere veduti dagli uomini, portano larghe le loro filattrie ecc.)si stolti e si fallisce lo scopo.

    Versi 45 53

    Nei due attributi (Guna) Sattva = purezza e Tamas = oscurit noiritroviamo le due colonne dellAlbero e lo Yang e lo Yin della concezionetaoista; in Rajas, il terzo attributo il continuo cambiamento tra i primi dueattributi (v. il racconto n. 14 dei Tarocchi, la Temperanza) di essi uno d,laltro toglie, ad essi sono legati tutti i contrari e i contrasti; le religioniufficiali, nella comprensione essoterica dei testi sacri (i Veda) su cui sibasano, si legano ai contrari perch di essi vivono, occupandosi del governoe delleducazione del popolo (prescrivono una cosa, ne proibisconounaltra); ma il saggio, liniziato ha gi superato il problema etico, egli devecompiere il suo dovere, lazione, libero frutto dellazione, cio non perottenere un qualsivoglia premio, ma solo per il S Superiore.

    La devozione allIo Sono la centratura dellAlbero, il percorsodiretto dopo aver abbandonato dare e avere, merito e demerito allora leSacre Scritture, a quel punto, vengono usate solo come supporto e da ultimoabbandonate per lesperienza della contemplazione diretta.

    Verso 54

    Allorch la personalit comincia a capire il linguaggio del suo IoSono, ecco che le domande divengono pratiche: che debbo fare? ( = chevuoi che io faccia?).

    Versi 55 61.

    E ora la risposta: abbandona tutti i desideri della mente, siisoddisfatto in Te Stesso, tienti egualmente distante dalla gioia e dal dolore eritirati in Te Stesso; allorch avrai visto il Supremo in te, non desidereraipi nulla. Certo questo non affatto facile (Kaunteya = 7, il Carro, saperguidare il Carro) ma allora che lIo Sono si fa sentire pi vicino; Krisnadice: tu domina i sensi e fissati in Me, in un amore esclusivo, unico (quellostesso che unisce Israele e Jahv).

  • 16

    Versi 62 72.

    qui descritto il processo della caduta: il male nasce in Briah sisviluppa in Yetzirah, si concretizza in Assiah; una volta concretizzato sulfisico, distrugge il piano astrale prima, poi il mentale e conduce alladisintegrazione, lopposto della Reintegrazione. Krisna dice che il punto dipartenza il pensiero, pensare alloggetto dei sensi, poi segue il desiderio elira nellazione e quindi la mancanza di discernimento (azioni errate) daquesto la confusione della memoria (si dimentica lo scopodellincarnazione) e da essa al perdita del raziocinio e la follia .

    Il controllo su di s invece d tranquillit, cessazione dei dolori,costanza nello scopo ultimo (la Reintegrazione).

    Obbedire agli irrequieti sensi significa non saper navigare nelleacque e lasciarsi da esse travolgere. Invece comandare loro

    M A H B H U40 + 1 + 8 + 1 + 2 + 1 + 8 + 6 = 67 = 4Imperatore, colui che esercita la sua volont vuol dire diventare di mentecostante; ed ecco che allora tutti i valori vengono rovesciati rispettoalluomo comune: la notte diviene giorno, il giorno, notte; cio quello chevale per luomo comune negletto dalliniziato (ricchezze, onori, ecc.),quello che esso trascura di valore per liniziato (solitudine, silenzio,concentrazione, eccetera).

    Il 2 canto della Gita, lo Yoga per mezzo del Snkhya, il Sentiero permezzo della conoscenza degli Attributi Divini, termina dicendo che si devetendere alla pace, ma che questa pu essere raggiunta solo con lacessazione di ogni desiderio (anche quello della pace); solo lasciando lideadi ogni possessione e sciogliendosi da ogni attaccamento si perviene allaCoscienza del quarto stato, quello che fa percorrere il sentiero Daath-Kether, nella Riunificazione finale.

  • 17

    Canto III

    Versi 1 9.

    La personalit in Yesod (Arjuna = 9) entra sempre pi nel vivo delcolloquio interiore col suo S; gli appellativi di

    J A N R D A N A3 + 1 + 50 + 1 + 200 + 4 + 1 + 50 + 1 = 311300 = valore della Corona dei Magi (21) e 11 della Forza e

    K E S A V A20 + 5 + 300 + 1 + 6 + 1 = 333valore del 3 (Daath) sui tre piani, fotografano la corretta comprensione delrapporto di Arjuna col suo Krisna: solo nel giusto riconoscimento del Ssuperiore (333) come unica forza (11) in grado di conquistare il mondo (21)c la possibilit di ottenere lilluminazione che d la beatitudine. Due sonoi problemi posti da Arjuna in questo canto; ecco il primo quesito: se ladevozione intesa come contemplazione superiore allazione perchbisogna agire?

    La risposta del S subito chiarificante; da

    A N A G H A1 + 50 + 1 + 3 + 8 + 1 = 64 =1ricaviamo l1 del Bagatto e diciamo che Krisna si rivolge ad Arjuna nellasua qualit di Mago, di Agente dei quattro elementi e gli spiega che ladevozione come applicazione della scienza del Snkhya, contemplazionedelle Sephiroth, attributi divini, una delle due vie, quella degli asceti;laltra via, quella degli yog, lattuazione della devozione nellazione,svincolata dallaspettativa del frutto dellazione. questo un non-agireattivo, contrario del semplice non-agire, che annichilimento. Il non-agireattivo va inteso non come repressione dei desideri, ma come lorosublimazione, una trasformazione, trasmutazione dellagire comune, unagire facendo sacra ogni azione, perch la sacralizzazione la basedella Reintegrazione.

  • 18

    Versi 10 13.

    Allinizio tutto era sacro;

    P R A J P A T I80 + 200 + 1 + 3 + 1 + 80 + 1 + 400 + 10 = 776 = 20la Forza primordiale nella sua qualit creatrice, aveva stabilito che ilsacrificio, azione sacra, dovesse sostentare gli Dei, nutrire i chackra, neiquali gli Dei risiedono; allora gli uomini avrebbero potuto fare qualsiasicosa avessero desiderato, gli Dei essendo da loro sostentati, avrebberoelargito i favori desiderati. Il contrario avviene quando gli uominisfruttano gli Dei, i poteri delle Sephiroth, nellegoismo del s personale: come se rubassero la divina Shekin, lenergia stessa. Si possonomangiare i resti del sacrificio, cio utilizzare per la personalit i poterisolo se sono resti cio se lutilizzazione secondaria allo scopo primo che la sacralizzazione, lofferta di ogni cosa al S Superiore; preparare il ciboper s peccato.

    Versi 14 17.

    E poi il Sacrificio Dio stesso; come? Se la sostanza Prima(Brahman), espressa come Verbo, ha donato la Sacra Parola e perci laSacra Scrittura (i Veda), se nella Sacra Scrittura si prescrive la retta azionesacrale che produce la pioggia e se da questa deriva il cibo che nutre tutte locreature da Dio create, allora si vede che il circolo si chiude e tutto comeuna ruota che gira. Questa ruota in termini cabalistici rapportabile alladiscesa della Shekin che dallo 0 Kether del Piano Atzilutico scende permezzo del Verbo (Daath) nel Piano Briatico (i Veda) poi attraverso ilsacrificio (Tiphereth) nel Piano Yetziratico (la pioggia, umido, vitale, chenutre le creature) fino a raggiungere nel Piano Assianico, Malkuth, nellaPietra da cui ritorna per mezzo del Sacrificio Tiphereth, nel percorsocentrale dellAlbero, in Kether. Chi fa girare la ruota in tale maniera compieil Piano (non vive invano), tuttavia la centratura nel mozzo della ruota(cfr. Tao t Ching cap. XI) ancora pi realizzante, tanto che chi in quelloriesce a porsi (luomo che in Se stesso e nel S soltanto soddisfatto) nonha pi nulla da fare.

    Versi 18 24.

    Per colui che fisso nel S Superiore non c pi alcun altrointeresse. Decadendo ogni interesse secondario, tutto realizzato nello statodi Coscienza dellAssoluto; abbiamo esempio di siffatti Maestri in

  • 19

    J A N A K A3 + 1 + 50 + 1 + 20 + 1 = 76 = 4(Imperatore dellAlbero) e gli altri noi diciamo: Mos, Lao Tz, Budda,Ges ecc. ma bisogna notare e prendere atto che ad un certo puntodellautorealizzazione (espansione verticale), deve subentrare il Servizio(espansione orizzontale), per il benessere della moltitudine dovresti agire.Il Servizio si compie dapprima con lesempio (quello che un grande uomofa, gli altri fanno del pari) poi aderendo alla funzione Daatica,coscienziale. La Coscienza Daath, infatti, pur non avendo nulla a che farecon i tre mondi inferiori (Briah, Yetzirah, Assiah) pure ad essi si mescolaindefessamente per evitare la loro caduta nellincoscienza; invero laCoscienza che mantiene lordine nei piani evitando la mescolanza dellecaste cio i rapporti illeciti tra le Sephiroth delle due colonne allinternodellAlbero (v. commento al vers. 41 del 1 canto).

    Versi 25 35.

    Il disinteresse alla base dellagire senza agire, tuttavia nel suoservizio il saggio non deve porre questo problema a chi non in grado direcepirlo e di con-prenderlo; egli si limiti a dimostrare con i fatti che cosasignifichi essere devoto nellazione. I tre attributi (Guna) sono la causadel modo di agire, ma luomo comune illuso dallegoismo e crede diagire lui stesso (v. il n. 10 dei Racconti dei Tarocchi); colui che risvegliatovede, conosce la differenza tra il S, gli attributi e lazione, conosce comefunziona lAlbero (Daath, le colonne, i sentieri) e vede lillusoriet dei pianiinferiori, ne rimane distaccato e non turba coloro che sono ignoranti, civuol dire che non regala la conoscenza esoterica (non gettate le vostreperle ai porci Matteo, 7, 6): questa deve maturare allinterno di ognipersona e da essa stessa essere coltivata. Lunica occupazione del DiscepoloKsatriya (personalit in Yesod) deve essere quella di combattere con lamente fissa (e non vagante) in Daath, senza cavillare linsegnamentodel suo Maestro interiore, senza discutere, perch discutendo, obiettando eprotestando si perdono tempo ed energie, si rimane cos privi didiscernimento, illusi e perduti.

    Daltronde, ognuno di noi segue la propria natura: il saggio quellarelativa ad un karma positivo, lo stolto quella relativa ad un karmanegativo questa legge non pu essere alterata.

    Ma chi pu discernere la vera dottrina deve evitare a tutti i costi direndersi soggetto ai contrari: desiderio e avversione; egli deve solocompiere il proprio dovere, quello inerente alla situazione in cui si trova,sciolto dai legami dei contrari.

  • 20

    Se si tenta di evitare il proprio dovere (avversione) per desiderarealtro si crea solo ulteriore Karma. Se il proprio dovere non che ilpagamento del karma precedente, creare altro karma vuol dire aggiungeredebito a debito, il che assolutamente pericoloso per chi vuole ottenere labeatitudine.

    Versi 36 43.

    Ed ecco il secondo quesito di Arjuna in questo canto: quale la causadel peccato, dellerrore, che a volta luomo commette senza neanchevolere? Lappellativo di

    V R S N E Y A6 + 1 + 200 + 300 + 50 + 5 + 10 + 1 = 573 = 15il Diavolo ci d qui lidentificazione di Krisna con il Signore dei contrasti(solve, coagula) e come tale Egli risponde al suo Discepolo: il desiderioche capovolgendosi diviene ira (Geburah nero), la malefica divoratrice;quando nel mentale e nellastrale si verifica linvasione dellAlbero, alloranasce lerrore. La conoscenza (mentale) viene rivestita di questo desideriodi possesso, che vuole avere per s invece di essere uno con il S e ,alterando quei due corpi sottili (mentale, astrale) giunge a confondere, avelare, a rendere poco chiaro lo Spirito alla personalit.

    Perci lunico nemico da combattere questo desiderio di possesso.Nella scala dei valori si deve riconoscere una graduatoria: nella creazionetutto grande, ma i sensi vengono trascesi dallintelligenza, lintelligenzadalla ragione (intesa come discernimento), la ragione dallo Spirito;conoscendo ci il Discepolo guerriero (Mahabahu = 4) domina i sensi,lintelligenza e la ragione e uccide il nemico, il desiderio di possesso,imparando cos ad esercitare lo Yoga dellazione.

  • 21

    Canto IV

    Versi 1 3.

    Consideriamo questi primi tre versetti come un riferimento allanticaet delloro, quando ancora la dottrina non era perduta nel mondo; eccoallora che ponendo Krisna in Daath, la diretta successione tra Krisna eVivasvat (il Sole) il sentiero Daath-Tiphereth, cos Manu risulta essereYesod e Iksvaku Malkuth; quando il Malkuth, il Mondo non segue pi leregole della Legge, la dottrina va perduta, fino a che (prima o poi) unMalkuth-Yesod (Arjuna) ridivenuto devoto e amico di Daath (Krisna) nonottiene di nuovo che la dottrina venga dichiarata: questo lAltissimoMistero, la Redenzione del Cristo (Krisna).

    Versi 4 10.

    La personalit al suo livello di coscienza non vede lUnicit dellIoSono a livello sottile; quel poco che conosce del suo S Superiore lo sente elo vede legato alla sua propria vita terrena, egli non riesce a trascendere iltempo e lo spazio, ma vuol sapere e chiede, ed ecco che il Signore gli parladi S: Egli la Monade che ha sperimentato numerose altre vite, tutte unitefra loro ed ora a quella particolare personalit (Arjuna). Il S Superiore,Daath, quantunque non nato (In Principio era il Verbo e il Verbo erapresso Dio e il Verbo era Dio Giovanni, 1, 1) di tempo in tempo si rivestedi un corpo e allorch nel Malkuth lalbero nero (i malvagi) sta per prendereil sopravvento sullalbero bianco (i buoni) si manifesta per distruggerlo. Lapersonalit che conosce la vera natura del suo S Superiore, quando muore,non rinasce, ma si identifica con Lui. Tutti i grandi Maestri hannosperimentato questa beatitudine; come? Liberandosi da ogni attaccamento,timore e ira, assorti nellIo Sono, in Lui rifugiati e purificati dal fuoco dellaSapienza (del Sacrificio della Sapienza).

    Versi 11 12.

    Qui sottolineato il libero arbitrio della personalit (cfr. canto IX v. 25quelli che adorano gli Dei vanno agli Dei, agli avi vanno quelli cheadorano gli avi, vanno agli spiriti malvagi coloro che adorano gli spiritimalvagi; ma quelli che Mi adorano vengono a Me), ma poi in definitiva,bench il modo per giungere allIo Sono sia molteplice qualunque sia, ilSentiero in realt Uno, la Via del Signore.

  • 22

    Versi 13 22.

    I quattro piani di Coscienza (la quadruplice divisione in caste) sonostati creati dallo Stesso Verbo (Tutto stato fatto per mezzo di Lui, e senzadi Lui niente stato fatto di ci che esiste Giovanni, 1, 3).

    Ecco le quattro caste ind sullAlbero:

    Atziluth la casta dei Brahmana: conoscere

    Briah la casta dei Ksatriya: combattere

    Yetzirah la casta dei Vaisya: produrre

    Assiah la casta dei Sudra: servire

    con i quattro stati di coscienza e i relativi attributi e doveri, ma la SephirahDaath (pur essendo il sostegno dei quattro stai) rimane non agente eindistruttibile (occulta), non vincolata dalle azioni delle altre Sephiroth.

    Nellet delloro, prima della caduta (stato edenico) ogni azione eracompiuta in vista della liberazione, per la Divinit: bisogna tornare aquello stato. lo stato dellazione pura, in cui si riesce a vedere linazionenellazione e lazione nellinazione (cfr. Tao t Ching cap. XXVIII: Coluiche si riconosce gallo ma si comporta come una gallina il burrone delmondo, ecc.; colui che conosce il bianco ma si attiene al nero la misuradel mondo; colui che conosce lonore ma resta nella vergogna la valle delmondo, eccetera).

    Questo stato quello in cui, rinunziando allattaccamento al fruttodellazione, si sempre lieti perch agenti senza agire (cfr. ancora Tao tChing cap. XXIII: Perci colui che agisce in conformit con la Via [Tao]si identifica con la Via. Quando si identifica con la Via allora si rallegradellacquisizione della Via. Quando si identifica con il successo, allora sirallegra dellacquisizione del successo. Quando si identifica con la sconfitta,allora si rallegra con lacquisizione della sconfitta, eccetera).

  • 23

    Versi 23 30.

    Lazione compiuta in tale stato non azione, ma sacrificio in unaunificazione totale con lEssere supremo: Brahman lofferta, Brahman loblazione ecc.. non c nessuna differenza tra loggetto, il mezzo, ilsoggetto, il Fine. Lazione sacrificale che poi basata sul comandamentoprincipale del Vangelo: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore,con tutta la tua anima, con tutta la tua mente (Matteo, 22, 37), puriguardare ogni facolt umana: udito, sensi, energie vitali, fortuna,penitenza, meditazione, studio, saggezza, castit, digiuno (praticamenteogni Sephirah di ogni piano) e il sacrificio di ognuna di queste facolt,purch corretto e totale (che collassa nel suo Kether), porta alleternoBrahman; noi diciamo che il passaggio per Tiphereth, la Sephirah delSacrificio la via diretta per la Reintegrazione, Tiphereth essendo il puntocentrale della rotazione dellalbero (v. schema dellalbero ridotto a chackra[ruota] in cui il cielo scende, la terra sale v. il n. 12 dei Racconti deiTarocchi).

    Atziluth

    Briah Atz.

    Tiphereth Yetz. Bri.

    Yetzirah Ass.

    Assiah

  • 24

    Versi 31 37.

    Nel canto III, 10-11, Krisna aveva detto: Il Sacrificio devesostentare gli Dei e gli Dei sostentati accordano agli uomini i favoridesiderati; ora qui viene detto che chi non fa sacrifici non ottiene questomondo, n tanto meno gli altri; ne deriva allora che il potere (semprediscendente dallalto) non pu che essere ottenuto che col Sacrificio,operando al bianco, e che solo in seguito pu essere capovolto per finiegoistici, ma per breve tempo, solo fino a che lenergia accumulataoperando nel bene non si esaurisce.

    I Testi Sacri (i Veda) prescrivono varie specie di sacrifici, ma ilsacrificio della Sapienza il pi alto perch comprende tutti gli altri. Farsacra la Sapienza vuol dire prima imparare da Chi Saggio (lIo Sono),facendosi discepolo, servendo e domandando, poi sacralizzando ogni atto,ogni moto, tutto. Ad un certo momento si vedr che tutti gli esseri non sonoaltro che lo specchio di noi stessi e ci che noi emettiamo (pensieri,sentimenti, azioni) ci ritorna negli altri; cos ci ritroviamo liberi e svincolatio oppressi e legati a seconda di come ci siamo comportati (in tal modo tuttigli esseri vedremo prima in noi stessi); da ultimo, quando avremoidentificato noi stessi col S Superiore, allora saremo in grado di vederetutti gli esseri in Cristo-Krisna: il lebbroso, la prostituta, lassassino,lanimale, il filo derba.

    In quel momento, pur essendo stati i pi grandi peccatori, conseguitala Sapienza, bruceremo nel suo Fuoco tutti gli effetti delle nostre azioni.

  • 25

    Versi 38 43.

    La Sapienza la facolt pi alta a cui si possa aspirare; la veraSapienza solo quella che si trova dentro di noi; i mezzi per ottenerla sono:dominio dei sensi, diligenza, fede, devozione al S. La vera Sapienza donala pace al contrario dellignoranza che porta al dubbio e allinfelicit.

    Sapienza, Saggezza, per la scienza cabalistica Chockmah, la primaSephirah emanata dal Kether e non pu che essere attribuita al quarto livellodi Coscienza, quello Atzilutico, infatti solo penetrando il Piano Causale nelcontatto con lIo Sono si pu conoscere realmente il proprio dovere(Dharma), ma la penetrazione di quel Piano consequenziale al silenzio deitre piani inferiori: del fisico nei sensi, dellastrale per mezzo della diligenza,del mentale per mezzo della fede e, una volta impugnata la spada dellaSapienza, bisogna saper recidere i legami che ancora ci imprigionanosorgendo, risorgendo, come la Fenice dalle proprie ceneri

  • 26

    CANTO V

    Versi 1 5.

    Il concetto del Wu-wei (agire senza agire) o saper vedere (erealizzare) linazione nellazione e lazione nellinazione (canto IV, 18) molto difficile da penetrare e assimilare, tanto vero che Arjuna (lapersonalit) in un primo momento fa confusione. Egli vede la non-azione,vede lazione, ma non riesce a intuire la trascendenza dellazione non-azione; per subito il suo Maestro, Krisna, Io Sono, gli chiarifica ilproblema.

    Il contemplare gli attributi divini (Sephiroth) che avevamoidentificato con la Scuola del Snkhya e il percorrere i sentieri (Cineroth)che avevamo identificato con la scuola dello Yoga, sono in realt la stessacosa, perch tendono entrambi alla Reintegrazione; solo che lo Yoga(ovviamente basato sulla rinuncia delle azioni, come viene spiegato inquesto canto) preferibile in quanto corrispondente al dharma di unoKsatriya. In entrambi i casi chi vede veramente (perch ha sviluppato laSephirah Daath, centro in mezzo agli occhi) vede che le due scuole sonouna sola.

    Versi 6 10.

    Studiando lI Ching abbiamo verificato che ogni possibilecombinazione degli opposti (Yang e Yin, linee spezzate e linee intere), cioognuno dei 64 esagrammi relativi alle 64 situazioni archetipali della vitaumana, se spinto (forzato) alla perfezione (al Kether), a causa della suastruttura cabalistica, ad Albero (la maglia che compone il tessuto dellacreazione) pu divenire Realizzante. Che cosa intendiamo per Realizzante?Lesperienza di vivere lattimo come espressione dellEterno Presente quied ora, come dice lo Zen: Muori mentre vivi e sii interamente morto. Poifa ci che vuoi e tutto sar giusto (Bunan, Mumonkan 14 Koan). Ecco cheKrisna in questi versi indica ad Arjuna la stessa tecnica: pur agendo, nel

  • 27

    vedere, nelludire, nel toccare, nellodorare, nel mangiare, nel muoversi, neldormire ecc., luomo devoto pensa: Io non faccio nulla, i sensi simuovono tra gli oggetti del senso. In quel suo non far nulla il devotoattua il Kether (0, non-azione) dellazione, della Sephirah nel Sankhya,della Cinerah nello Yoga certo tale stato difficile da conseguire, ma nelmomento che lo consegue, il saggio tosto raggiunge Brahman.

    Bisogna tendere a questo stato. Come? Con lessere dediti alladevozione, puri di mente, dominando la propria natura e i sensi,identificandosi col proprio S e col S di tutte le creature: solo cos si agiscesenza essere contaminati. Anche nei Racconti dei Tarocchi avevamoscoperto che lo spingere lazione nel suo Kether (al suo estremo limite)significa farla sbocciare ne Divino la trasformazione alchemica, ilcompimento dellOpera, quello che nello Yoga avviene quando laposizione Si produce, quando si entra in uno stato di EquilibrioImpersonale. Perfetto: lazione non pi azione, Azione non-Azione.

    Versi 11 17.

    Allorch lazione compiuta senza attaccamento, allora purifica ilcorpo, la mente, lintelletto e i sensi, cio svincola tutta la persona deldevoto dal suo Karma e gli permette di conseguire la pace; questo tuttoil contrario di quello che avviene nelluomo comune attaccato al fruttodellazione, che invece sempre di pi si vincola con karma positivo onegativo, costringendosi a tornare e a ritornare sulla terra per adempiereogni volta al proprio dharma. E lo Spirito, la Coscienza, Daath, che fa nelfrattempo? Dimora sereno nella citt delle 9 porte, cio nellAlbero,nellindividuo. Le nove porte del corpo della tradizione indiana possonocorrispondere alle Sephiroth secondo questo schema:

  • 28

    Daath occhi (2) vista

    Chesed bocca (gola) (1) parola

    Gheburah narici (polmoni) (2) respirazione

    Tiphereth orecchie (del cuore) (2) ricordo (delle vite prec.)

    Netzach pelle (fegato, stomaco) sangue (assimilazione)

    Hod uretra (reni) ricambio

    Yesod genitale (1) riproduzione

    Malkuth ano (1) escrezione

    (le corrispondenze sono utili per concentrare la purificazione sul chackralegato allorgano o allapparato che ha qualche disfunzione).

    Ora se il Signore non riceve il peccato e nemmeno il merito dialcuno e se Esso non agisce e non causa di attivit, allora chi agisce?La natura. Avevamo visto nel canto III, v.27 che ogni maniera di azione causata dagli attributi della natura, ma questa natura in noi si manifestacome karma, cio come effetto di cause create da noi in precedenza; eccoche allora la natura in noi viene ad essere determinata da noi stessi nonper in quello che siamo, ma in quello che saremo; di qui la necessit diagire con distacco per non creare vincoli di sorta, e di mantenere la menteconcentrata in Ci, essendo Ci, intenti in Ci, avendo come meta supremail Ci. Per andarcene e non tornar mai pi.

  • 29

    Versi 18 29.

    qui elencata tutta la serie delle regole che permettono al discepolodi stabilirsi definitivamente nellazione non-azione reintegrativa. Moltesono le ripetizioni, ma Krisna, essendo il Maestro per eccellenza saperfettamente che repetita iuvant e insiste: si deve essere equanimi,impersonali, verso i maestri, verso gli animali, verso gli esseri di castainferiore.

    Equanimit vuol dire centralit, n a destra, n a sinistra, ma al centroe nel punto pi alto, nel punto 0 Kether, Brahman. Riposando in Brahmannon c da rallegrarsi quando si ottiene ci che piacevole (si gi inbeatitudine, che cosa si pu aggiungere?), n tanto meno affliggersiquando si ottiene ci che spiacevole (in tale letizia indolore o lasofferenza non pu che sfiorarci solo superficialmente).

    Le gioie legate ai sensi o Kaunteya (= 7, Signore del Carro,dominatore delle due sfingi) iniziano e poi finiscono e quando finisconoprovocano dolore, il saggio (Kaunteya) non se ne occupa ma, ancoranellincarnazione, dominando il tumulto dei corpi inferiori, tuttoconcentrato nel S, consegue la Pace di Brahman, sempre intento albenessere di ogni creatura (Servizio), consapevole dellunit del creato.

    Ed ecco la tecnica pratica: rendere uguale linspirazione elespirazione (prendere e dare, le due colonne dellAlbero) concentrando losguardo (lattenzione) sulla Sephirah Daath; escludere i contatti esterni(avere come unico scopo la Reintegrazione); infine riconoscere il S come ilSupremo Signore di tutti i mondi e lAmico di tutte le creature, solo cos siconsegue la Vera Pace.

  • 30

    Canto VI

    Versi 1 4.

    Laccenno a non trascurare il Fuoco Sacro apporta un elementonuovo allinsegnamento di Krisna: il discepolo saggio, il devoto, coluiche riesce a unificare in s le due qualit specifiche del rinunciatario(Sannys) e del devoto nellazione (Yog), quello che agisce e hacura del Fuoco Sacro. Come dobbiamo intendere questo Fuoco Sacro?probabilmente come fuoco di tutti i livelli di coscienza: da quello fisicodella custodia del fuoco in s (pi avanti si parler di voto di Brahmacri,castit, relativa a Yesod) a quello astrale, dei sentimenti, che possiamochiamare amore (relativo a Tiphereth), a quello mentale, che possiamochiamare Coscienza Universale (relativo a Daath). La cura del Fuoco Sacro dunque il percorso centrale dellAlbero; tale percorso sta in equilibrio trala colonna della Grazia (lazione) e la colonna della Severit (la non-azioneo tranquillit), quando le due vie sono divenute entrambe mezzo diinnalzamento, armonizzate tra loro e svincolate dal desiderio di possesso (v.canto III, 43).

    Versi 5 9.

    qui sottolineata la verticalit dellAlbero: innalzarsi dare lascalata allalbero bianco, abbassarsi capovolgere lalbero e quindidiscendere nellalbero nero. Nessuno ci spinge in una direzione o nellaltra;noi soli siamo i nostri amici noi soli i nostri nemici. I tre corpi inferioripossono essere di aiuto ( la Pietra che i costruttori hanno scartata diventata testata dangolo Matteo 21, 42) pu esserci inciampo ( chicadr sopra a questa Pietra verr sfracellato eccetera. Matteo 21, 44); sta anoi, alla nostra capacit di soggiogarli, avere in essi collaboratori osabotatori a tal punto che in colui che ha dominio su di s il S Supremo simanifesta e il s inferiore diviene centrato (incrollabile nel freddo e nelcaldo, nel piacere e nel dolore altres nellonore e nel disonore).

  • 31

    Lo Yog, dice Krisna, per essere chiamato devoto deveconsiderare a un pari la zolla, il sasso e loro: sono le stesse caratteristichedel Budda della 101 storiella Zen (ed. Adelphi) e la definizione di ottimo(ottimo colui che considera uguali i conoscenti, gli amici, i nemici ecc.) molto simile a quella del buon salvatore di uomini del Tao T Chingcap. XXVII: cos il Santo costantemente un buon salvatore di uominiperch lo senza respingere nessun uomo. Anche tra coloro che non sonobuoni, chi viene respinto, eccetera?.

    Versi 10 15

    Ecco un altra serie di indicazioni tecniche per diventare Iniziati (cfr.I Ching esagramma 52: Tener quieto il proprio dorso, cos che egli nonavverta pi il suo corpo, e Tao t Ching cap. XXXIII): ritirarsi insolitudine senza voler possedere nulla e, senza speranza di ottenere risultati,meditare; in un ambiente puro (dove non ci sia fumo o aria viziata oconfusione e disordine, n ammalati e neppure ci siano state controversie odiscussioni) si pratichi la concentrazione e la meditazione con il corpo, ilcapo, il collo eretti ( lo star ritti iniziatico, per la crescita del braccioverticale della croce); in un posto n troppo alto n troppo basso, su cui distesa lerba kusa, la pelle dantilope e il panno: qui indicato nel suosimbolismo il mondo minerale, vegetale e animale, messo a servizio delloscopo reintegrativo. Lo sguardo fisso sulla punta del naso laconcentrazione (conversione) degli occhi e perci dellattenzione su Daath,escludendo qualsiasi altro interesse. La mente in pace indica il tacere deipensieri inutili; libero da timore losare iniziatico, costante nel voto diBrahmacri significa che lenergia che si risveglia nel Malkuth non vienedispersa allesterno, ma che tutta concentrata va fatta risalire fino a Daath(prefiggendosi Me quale meta suprema) da cui il passaggio a Kether consequenziale essendo Daath e Kether tuttuno nel Causale (Come TuPadre sei in me ed io in Te Giovanni, 17, 21).

    Versi 16 23.

    Il grande merito della devozione la sua capacit di distruggere lasofferenza, ma solo se legata ad un continuo equilibrio (il correre sul filodel rasoio dello Zen): non mangiare troppo n troppo poco; non dormiretroppo n troppo poco; esercitarsi il giusto, rimanendo indifferente agli

  • 32

    oggetti del desiderio, con la mente fissa nel S come una fiamma che nonvacilla, poich il vento del Briah (mentale) stato placato (v. Tao t Chingcap. XLVIII).

    Da che cosa si vede che stato raggiunto lo stato della devozione?Quando la mente quieta, quando si sempre sereni, sempre felici dellaRealt del S, quando in quella felicit non si turbati neanche da grandedolore; ecco, dal suo distacco dal dolore si riconosce il devoto.

    Versi 24 32.

    Le istruzioni date in questi versetti sono tutte relative al controllodella mente; sembra di vederlo questo mostro multiforme ( il serpente a 12teste del 3 racconto dei Tarocchi) che tenta di prendere il sopravvento eche invece deve essere frenato da tutti i lati da parte dello Yog che vuoldiventare uno con Brahman e ottenere la sempiterna gioia.

    Poi ancora una volta viene riaffermato il rapporto speculare dellapersonalit con gli altri rispetto del S. Per la persona comune esistono treenti ben distinti e separati tra loro (se non in contrasto): la Divinit, liopersonale con le sue continue attrazioni per il piacere e repulsioni per ildolore e gli altri; nelliniziato (Yog) tutto centralizzato e unificato: liopersonale unito al suo S per mezzo delladorazione, nella linea verticaledella croce ed unito agli altri per mezzo della linea orizzontale della croce,perch egli giudica il piacere e il dolore di tutte le creature in analogia a sestesso. Questa centralit (v. schema dellAlbero ridotto a ruota, canto IV)si realizza in Tiphereth, Sacrificio, e trasforma completamente la naturadello Yog, cosicch egli non perduto, inutile, vano, illuso (come lapersona comune), ma vive direttamente nel S, nellIo Sono, nel Cristo-Krisna.

    Versi 33 36.

    Alla semplicit dellinsegnamento del Maestro Arjuna oppone ladifficolt della pratica, chiamando Krisna con lappellativo di

    M A D H U S U D A N A

    40 + 1 + 4 + 8 + 6 + 60 + 6 + 4 + 1 + 50 + 1 = 181 = 1

  • 33

    Chockmah, Saggezza, il dispensatore della conoscenza esoterica: assaidifficile frenare la mente e in effetti se facile identificarsi col SSuperiore, dopo cinque minuti per la mente se ne va per conto suo e pensaad altro come il vento che soffia dove vuole (Briah). Krisna riconoscela difficolt, ma poi specifica che due sono i mezzi per ottenere il dominiodella mente: esercizio continuo e distacco pi completo da ogni desiderio difrutto dazione, dopo aver conseguito un buon controllo di s.

    Versi 37 47.

    Ancora la personalit, timorosa di non riuscire a causadellincostanza della propria mente, chiede al suo S Superiore conforto esicurezza; essa vorrebbe non perdersi, non perdere nel nulla tutti gli sforzicompiuti per tentare di raggiungere la perfezione e amorevolmente lIoSono spiega alla sua creatura (chiamandola figliolo) che nulla di buono vamai perduto: ogni rinascita porta con s una nuova possibilit diraggiungere la Reintegrazione, ma nella nuova vita colui che ha gipercorso il Sentiero ritrova in s gli stessi orientamenti prima (anchecontro il voler suo spinto dalla medesima pratica come nel passato), poitutte le acquisizioni precedenti (egli si innalza al di sopra delle scritture).In ogni modo la perfezione finale (la meta suprema) il risultato di moltevite vissute sforzandosi grandemente percorrendo il Sentiero tuttavia lacosa pi importante resta quella di essere un devoto dellIo Sono; questo preferito fra tutti e non ha pi da percorrere sentieri perch essendo ilSuo devoto gi con Lui nel mozzo della Ruota.

  • 34

    Canto VII

    Versi 1 3.

    Nella completa aderenza allIo Sono, al Principio Cristico, allaCoscienza Daath, la possibilit di conoscere lEssenza della Divinit: unavolta conosciuta Questa per mezzo della sapienza e dellesperienza nonrimane pi nulla a conoscere in questo mondo; il Tutto compiuto delVangelo di Giovanni (19, 30).

    Nella ricerca esoterica la decimazione la regola: su 1.000 ricercatoriin Assiah, 100 in Yetzirah; su 100, 10 in Briah, su 10, 1 in Atziluth, perchmolti sono chiamati ma pochi gli eletti. Infatti pochi si sforzano verso laperfezione (per mancanza di volont) e pochissimi si identificano col SSuperiore (per mancanza di conoscenza).

    Versi 4 6.

    Ecco dunque la ripartizione con relativa spiegazione della naturainferiore dellIo Sono: otto elementi che possiamo comodamente collocaresullAlbero: terra, acqua, aria, fuoco, etere: Assiah e Yetzirah; intelligenza,ragione e coscienza: Briah; infine la natura che il principio di vita dalquale questo universo mantenuto: il Piano Divino, Atziluth.

    Da questa ottuplice natura (i quattro piani della coscienza)provengono tutte le creature, come da una matrice (Prakriti, Binah, laGrande Madre) e in essa si possono distinguere due funzioni, una dicostruzione e una di dissoluzione: sono le due colonne dellAlbero; allacolonna della Grazia legata la forza centrifuga che costruisce, alla colonnadella Severit quella centripeta che dissolve; sono le stesse due funzionidella respirazione: lespirazione che emette, linspirazione che prende.

  • 35

    Versi 7 11.

    Krisna si identifica qui col principio maschile Chockmah che fecondala matrice Binah (il filo che penetra le perle); Egli quindi il saporedelle acque (quello che le qualifica), lo splendore del sole e della luna (ilDaath di Tiphereth e Yesod nella linea centrale dellAlbero); lOm deiVeda (il Suono creativo, il Verbo che dona la Sacra Scrittura, che si riflettenei piani pi bassi e permette agli uomini di essere uomini e non animali).

    La fragranza della terra, il fulgore nel fuoco, la vita nelle creature,lausterit negli asceti sono le qualit peculiari per cui tutte queste cosesono quelle che sono; lIo Sono dunque il principio della loro essenzaspecifica; lIo Sono come Chockmah (essere), il principio maschile,leterno seme di tutti gli esseri, lintelletto dei sapienti, la gloria deigloriosi, la forza dei forti, laffetto non incompatibile con il dovere in cuirispettivamente gli esseri, i sapienti, i gloriosi, i forti, ecc. rappresentano ilprincipio femminile di Binah (avere).

    Il tutto per nella costruzione dellAlbero bianco (la forza esente daldesiderio e dalla passione e laffetto non incompatibile con il dovere),specificazione necessaria ancora una volta per ribadire la completa incontaminazione del Piano Atziluth.

    Versi 12 19.

    Ancora sulla natura dellIo Sono abbiamo la spiegazione di comepossano coesistere Immanenza, Trascendenza e Immortalit nella Divinit,ma per poter comprendere ci bisogna non farsi ingannare dai tre attributi;lunico modo per oltrepassare lillusione (Maya) da essi derivata quello diricorrere direttamente allIo Sono. Chi riesce in questo? Cominciamo conlescludere coloro che operano al nero (gli operatori di iniquit ecc.), e imalvagi che si rendono simili ai demoni (forze accumulate al nero); costorosono completamente esclusi dalla conoscenza del S. Di quelli che operanoal bianco abbiamo, come al solito, quattro categorie: la prima caratterizzata dalla sofferenza; colui che soffre chi opera al bianco inAssiah (soffre = subisce), appartiene alla casta dei Sudra (v. schema pag.38); la seconda categoria caratterizzata dalla fortuna; colui che ricerca lafortuna chi opera al bianco in Yetzirah (fortuna = attivit onirica legataalle passioni e allemotivit), appartiene alla casta dei Vaisya; la terzacategoria caratterizzata dalla sapienza; colui che ricerca la sapienza

  • 36

    chi opera al bianco in Briah (sapienza come ricerca studio ed legata almentale), appartiene alla casta degli Ksatriya, come Arjuna che combatteper trovare la sapienza, ormai consapevole della meta; infine la quartacategoria quella superiore alle altre, caratterizzata dal possesso dellasapienza: colui che ha la sapienza chi opera in Atziluth, che adoralUno, che sommamente diletto alla Divinit, il devoto, che appartienealla casta dei Brahmana, di coloro che si reintegrano.

    Tutte le quattro categorie sono valide, ma lultima, quella del devoto insuperabile perch entra a far parte della natura stessa dellIo Sono.

    Per poter far parte di questa quarta categoria bisogna aver vissutomolte vite nella terza ricercando continuamente la sapienza e, dopo averlaottenuta, necessario deporla (perderla) nel S Superiore e a Luisacrificarla (v. canto IV, 33).

    Versi 20 30.

    E al termine della vita, delle altre tre categorie che avviene? Coloroche adorano gli Dei (Sephiroth) vanno agli Dei, cio a quegli Enti che essistessi hanno posto al di fuori di s, con quelle caratteristiche che essi stessihanno attribuito loro; ma anche quando, ad essi dedicando la propria fede,vengono esauditi nei loro desideri, in realt vengono esauditi dallIo Sono(Daath) che il sostegno occulto di tutto lAlbero. Tuttavia riuscire ad averei propri desideri esauditi sintomo di intelligenza limitata (a che valeguadagnare il mondo intero se poi si perde lanima?, in cui per anima siintende Spirito, Io Sono). Coloro che a tal fine tendono, ignorano lEssenzaSuprema della Divinit e rimangono perci illusi e nella loro delusioneperch non riescono a raggiungere la felicit.

    La differenza tra il manifesto e lImmanifesto la Conoscenza; ilmanifesto, lAlbero da Daath in gi, soggetto ai tre attributi e perci aicontrari, lImmanifesto (0 Kether) libero da ogni legame.

    LIo Sono, il Cristo-Krisna, Daath partecipa delle due nature: delmanifesto la Coscienza, dellImmanifesto, 0 Kether il Figlio (essendotuttuno col Padre) Immortale.

    Quando il devoto, liniziato, giunge al termine del suo peccato eper peccato si intende venir meno al 1 Comandamento: Io Sono il SignoreDio tuo, non avrai altro dio allinfuori di me (che corrisponde allacaduta) e adora lIo Sono, sforzandosi di liberarsi dalla nascita e dallamorte, allora egli finalmente pu penetrare il significato e lessenza di

  • 37

    B R A H M A N

    2 + 200 + 1 + 8 + 40 + 1 + 700 = 952 = 7

    Tutto, Assoluto, dellintero

    A D H Y T M

    1 + 4 + 8 + 10 + 1 + 400 + 40 + 1 = 465 = 15

    del superamento degli opposti e di tutto il

    K A R M A

    20 + 1 + 200 + 40 + 1 = 262 = 10

    la Ruota di causa ed effetto.

    Conoscendo il S come

    A D H I B H U T A

    1 + 4 + 8 + 10 + 2 + 8 + 6 + 400 + 1 = 440 = 8

    la giusta manifestazione ( ) e come

    A D H I D A I V A

    1 + 4 + 8 + 10 + 4 + 1 + 10 + 6 + 1 = 45 = 9

    lEterno Seme (Yesod), si giunge alla compenetrazione di

    A D H I Y A J N A

    1 + 4 + 8 + 10 + 10 + 1 + 3 + 50 + 1 = 88 = 7

    lIo Sono, il Cristo, che tutti li riassume e ci si pu reintegrare (Miconoscono al tempo della morte).

  • 38

    Canto VIII

    Versi 1 4.

    Possiamo collocare sullAlbero tutti i termini della filosofia indianacitati da Krisna e di cui Arjuna vuol conoscere il significato: Brahman lo 0Kether cosmico, lAssoluto, lUno senza secondo, lInnominabile Ci dacui deriva come scintilla il Kether individuale (Adhytm), Presenza dellIoSono nellindividuo, il Padre del cristianesimo. Karma la forza per cui ladivina Shekin scende in esilio per sperimentare la realt dei quattro mondifino a che lesilio non termina ed Essa (la Sposa) si ricongiunge allaCoscienza Daath (lo Sposo). In Adhibta ritroviamo il principio di morte(Binah) e in Adhidaiva il principio di vita (Chockmah). Infine consideriamoAdhiyajna come Daath, la Coscienza del corpo incarnato, il Figlio, Cristo,Krisna, Mentale Superiore, fuoco del mentale.

    Versi 5 10.

    Notiamo che nellesortazione del Maestro a ricordarsi di Lui altempo della morte non viene fatta differenza tra Lui Stesso (Daath) elAntico Veggente, Sovrano (Kether) pi minuto dellatomo, sostenitoredi ogni cosa, di forma inimmaginabile, splendente come il Sole (Tiphereth)ecc.; questa una dimostrazione del fatto che nella coincidenza MalkuthYesod (il discepolo)-Tiphereth Daath Kether (il Maestro) si attualistantanea centratura dellAlbero e si realizza la perfezione finale, il cheovviamente non avviene se ci si indirizza ad altre Divinit (Hod, Netzach,Gheburah, Chesed).

  • 39

    Versi 11 15.

    Questo sentiero centrale descritto brevemente: il Sentieroindistruttibile indicato dalle Sacre Scritture (in generale e dai Veda inparticolare), che inizia col Malkuth-Yesod (il voto di Brahmacr), proseguecon il fissare la mente in Tiphereth (il cuore) e termina con laconcentrazione nel chackra in mezzo alla fronte Daath ripetendo lUnasillaba Om.

    Esaminiamo un attimo questo O M = A U M: O corrispondeallebraico Ayn = nulla; M = mem = morte (iniziatica, cio resurrezione);nellOm si esclude la partecipazione dellio personale che si recupera in A =alef (bagatto agente) U = vau (Innamorato, cuore) M = mem e si rendeoperante in I A M (inglese); singolare questa trasformazione di mantra: lapronuncia di I A M A (alef) I (yod = ruota, chackra) E (h = iniziato)M (mem, la grande Madre che riassorbe tutto); noi per a essere sinceripreferiamo il mantra So ham (Io Sono Quello) che comprende anche lashin (S), ricordiamo che Alef, Mem e Shin sono le tre lettere madri, segnidi base per tutto ci che stato fatto e verr fatto (Sepher Yetzirah par. 7).

    Percorrendo tale Sentiero si accede allo Stato Perfetto da cui non sitorna alla vita che luogo di dolore e transitoria perch si diventati

    M A H T M

    40 + 1 + 8 + 1 + 400 + 40 + 1 = 491 = 5 (Iniziato)

    Versi 16 17.

    I quattro mondi o stati di coscienza sono tutti manifestazione eperci destinati a cessare (anche il Piano Divino), per nella CoscienzaDaath, il Figlio, che tuttUno con il Padre e nella risalita della Shekinnon c pi ritorno ma realizzazione completa. In Daath si ha la Conoscenza(con la capacit di essere attivi e non passivi, subendone lalternanza) delGiorno e della Notte; cfr. Genesi, 1, 4: Dio vide che la luce era cosa buonae separ la luce dalle tenebre e chiam la luce giorno e le tenebre notte.Solo Dio conosce (inteso come capacit di penetrazione) il Giorno e laNotte e pu stabilirli: e fu sera e fu mattina, eccetera (Gen. 1, 5).

  • 40

    Versi 18 22.

    La manifestazione e la non-manifestazione sono legate al Giorno ealla Notte di Brahman; sono le due funzione della respirazione cosmica(Zim-Zum della tradizione cabalistica e Chi respira Quel MisteroSupremo del cap. I del Tao t Ching: Ci che essi (i termini essere e nonessere) hanno in comune io lo chiamo il Mistero, il Mistero Supremo, laPorta di tutti i prodigi: Quel Chi lEsistenza Immanifesta ed Eterna,e lAin Soph Aur della Cabala di cui non possiamo dire assolutamentenulla, ma che forse potremo sperimentare (cos qui ci viene promesso) permezzo della fede in Lui solo.

    Versi 23 28.

    In questi versetti affrontiamo un tema essenzialmente pratico:nellagire si deve operare in qualche modo, cio in uno dei due sentieri opoli: quello solare o quello lunare, essendo quello centrale o neutroinafferrabile dalla nostra natura umana e solo di passaggio tra luno elaltro. Vengono qui dati i consigli per lazione reintegrativa e per le operemagiche in genere: fuoco, luce, giorno, luna crescente (inteso comedirezione e legato a Yesod con ascesa dellenergia) per andare a Kether enon tornare; fumo (ombra), notte, luna calante (inteso come direzione elegato a Yesod con discesa dellenergia) ecc. per andare e tornare.Conoscendo la legge dei due sentieri (salita e discesa della Shekin) non cisi pu sbagliare su quello che si vuole anche tornare pu essere lascelta ad un certo livello di coscienza, quello dellAvatar

    Ma tale livello di coscienza deriva ovviamente solo dalladevozione e qui il Maestro si tradisce non vero che bisogna agiresenza ricercare il frutto dellazione; sacrifici, penitenze, carit dannoanchessi il loro frutto e il Maestro lo vuole il frutto per il suo Arjuna (mache sia sacro, per piacere). Questo frutto laltissimo seggioprimordiale che come dire la poltrona nella stanza dei bottoni in ogniluogo e nel persempre!

  • 41

    Canto IX

    Versi 1 3.

    Come avevamo gi visto nel canto III, 32 cavillare cio discuterelinsegnamento del Maestro disintegrativi, mentre non cavillare reintegrativo. Alla personalit che non discute il S Superiore dichiara lasapienza segretissima cio s-creta (distillata allinterno), che non mera teoria, ma esperienza pratica e dimostrativa della liberazionedallillusione. Essa detta scienza sovrana, sovrano mistero, dunquerelativa alla regalit, propria della 4 casta o 4 livello di coscienza e ancheottimo purificatore, perci inerente al fuoco, il miglior purificatore cheesista; essa, dichiarata dal S Superiore (Krisna) e direttamente percepitadalla personalit (Arjuna), diventa facile da seguire e imperitura. Nonaver fede in questa sacra scienza vuol dire fallire lo scopodellincarnazione e dover tornare per riprovare a perseguirlo.

    Versi 4 6.

    Ancora una volta affermata limmanenza e insieme la trascendenzadella Divinit che di tutta la creazione il sostegno e il fondamento pursenza essere da essa contaminata; possiamo vedere qui un parallelo con laTrinit cristiana: il Padre il Divino Potere; il Figlio, la Sapienza, ilVerbo, per mezzo di cui tutto fu fatto, lOrigine di tutti gli esseri; loSpirito Santo lAmore che tutto unisce cos tutte le creature sono inMe.

    Versi 7 10.

    Notiamo che se da

    K A L P A

    20 + 1 + 30 + 80 + 1 = 132 = 6

  • 42

    ricaviamo il 6, nel simbolo del 6 la spirale

    centripeta quando

    gli esseri rientrano nella natura Divina e

    centrifuga quandovengono di nuovo prodotti (Zim-Zum cabalistico): tale respiro cosmicoproduce infinite volte la creazione, indipendentemente dalla volont dellacosa creata e senza coinvolgere (vincolare) la Divinit. Rientra in taleaffermazione il concetto della creazione inteso come lila, giuoco divinoche, come al solito, possiamo appena lontanamente intuire e non certocomprendere.

    La natura produce ci che mobile e ci che immobile: laPrakriti (Binah) fecondata dal Purusa (Chockmah), le due primeemanazioni, genera sotto la sovrintendenza della Divinit stessa, i 10.000esseri del Tao, lAlbero tutto, luniverso che si muove.

    Versi 11 15.

    Ci sono due categorie di persone nellumanit: gli stolti che ignoranocompletamente lIo Sono nella forma umana (i coltivatori dellalbero nero),nei quali tutto vanificato: la speranza, la sapienza, lattivit e dei qualivana, inutile e disintegrativi lesistenza perch si legano alla naturaillusoria dei demoni, il mentale superiore capovolto, dominio del Dragone;questa una categoria; laltra composta da due generi di persone: ipochissimi Mahatma, illuminati, santi, iniziati (gli Uomini Reali del Tao), iquali conoscono direttamente il S Superiore, lo adorano e tutti concentratiin Lui di continuo lo glorificano e i molti altri che, pur nella costruzionedellAlbero bianco, non conoscono veramente lIo Sono, ma lo adorano aldi fuori di loro stessi come lUno, il Diverso, il Molteplice eccetera.

    Versi 16 17.

    Ecco di nuovo un lungo elenco esplicativo degli attributi e qualitdellIo Sono che chiarificano sempre meglio lOnnicomprensivit delloSpirito: da

    K R A T U

    20 + 200 + 1 + 400 + 6 = 627 = 15,

  • 43

    abbiamo il Superamento dei contrasti; da

    Y A J N A

    10 + 1 + 3 + 50 + 1 = 65 = 11,

    la Forza primordiale, da

    S V A D R

    60 + 6 + 1 + 4 + 200 + 1 = 272 = 2,

    la Matrice. La virt delle erbe il potere guaritore; il Mantra la Parola diPotere; il grasso del Sacrificio lodore pi gradevole; loblazione, ilPerdono: tutti riferimenti a Hod, Netzach e Tiphereth. Poi ancora: il Padre,la Madre, il Creatore e lAvo sono la descrizione del Piano Atzilutico:rispettivamente Chockmah, Binah, Daath, Kether; il fine della Sapienza,la potenza purificatrice, lOm sono tutte caratteristiche del Cristo-Krisna: laSapienza il Figlio della Trinit; la potenza purificatrice il Redentore;lOM il Verbo creativo.

    Da

    R I G

    200 + 10 + 3 = 213 = 6

    ricaviamo il 6 dellInnamorato; da

    S M A

    60 + 1 + 40 + 1 = 102 = 3

    il 3 dellImperatrice; da

    Y A J U R

    10 + 1 + 3 + 6 + 200 = 220 = 22

    il 22 del Folle, vale a dire: lAmore, lIntelligenza costruttrice, la Fantasia.

  • 44

    Versi 18 19.

    Poi le 12 qualit del versetto 18 la Mta, il Sostenitore, il Signore,ecc., le collochiamo tutte sullAlbero di Atziluth: attribuiamo allo 0 Kether,Fuoco di Fuoco: la Mta, lOrigine, la Dissoluzione; all1 Chockmah, Ariadi Fuoco: il Signore, il Seme imperituro, il Sostenitore; al 2 Binah, Acqua diFuoco: il Ricettacolo, la Dimora, il Rifugio; al 3 Daath, Terra di Fuoco:lAmico, il Testimonio, il Sostegno.

    Parimenti poniamo sulle due colonne dellAlbero: il caldo,limmortalit, lEsistenza, sulla colonna di Chockmah; le piogge, la morte,la Non-esistenza su quella di Binah.

    Versi 20 27.

    La sovranit dellIo Sono tale che Egli vuol donare alla personalitcostruita sullAlbero bianco ci che essa stessa desidera: il Paradiso se essaagogna il Paradiso (i divini conviti degli Dei, le musiche celestiali, learmonie eccelse ecc.), oppure loggetto dei desideri se essa lo desidera:cio poteri, ricchezze, amori, onori ecc.; ma tutto ci, essendo legato aimeriti dellindividuo, destinato ad esaurirsi e lo obbliga a tornare eritornare, cio a rinascere.

    In realt ladorazione delle varie divinit da quelle solari a quellelunari, da quelle legate alle ricchezze della terra a quelle legate allericchezze dellacqua o dellaria non pu essere altro che ladorazionedellUnico Dio Signore, lIo Sono, il Sostegno dellAlbero nelle suemolteplici manifestazioni; tuttavia poich gli uomini sono dotati di liberoarbitrio, essi vanno alle divinit da loro scelte: agli Dei vanno coloroche adorano gli Dei; agli avi vanno quelli che adorano gli avi, vanno aglispiriti malvagi coloro che adorano gli spiriti (quelli che hanno capovoltolalbero e costruiscono lalbero nero) ma quelli che adorano lIo Sono,pochissimi, eccelsi, i Mahatma, quelli vanno allIo Sono Krisna-Cristo.

  • 45

    Ancora qualche accenno alla tecnica pratica per divenire devoto ildiletto dellIo Sono: offrire al S Superiore con devozione la foglia, ilfiore, il frutto (dellAlbero, ovviamente) ecc. e qualunque cosa uno faccia,qualunque cosa uno offra, qualunque cosa uno dia in definitiva proprioqualunque cosa.

    Lofferta di qualunque cosa a Daath, in altre parole la sacralizzazionecontinua e costante della propria vita, libera dai legami dellazione epermette la liberazione finale. La Divinit impersonale e imparziale contutte le sue creature (perch non viene coinvolta o contaminata dallacreazione) ma permette solo a colui che ladora ed il Suo devoto didiventare Lei Stessa. C perci ununica giusta risoluzione (o decisione odirezione) da prendere ed quella di adorare lIo Sono; una volta presa, lacondizione sociale (re o mendicante), il sesso (maschio o femmina), lo stato(innocente o peccaminoso) non contano pi e non hanno pi nessunaimportanza perch si ha giustamente risoluto.

    questa la sola libera scelta che viene richiesta ad ogniincarnazione non rimane che prenderla! Se poi in pi si gi Re eSacerdoti, cio gi con un buon dominio del popolo (Malkuth) e si giabituati a sacralizzare, cio si ha gi sviluppati Yesod e Tiphereth, nonrimane che fissare la mente in Daath, adorarlo, prefiggerselo quale MtaSuprema! solo questo il Sovrano Segreto!

  • 46

    Canto X

    Verso 1

    Notiamo in questo primo versetto due particolari assai indicativi delrapporto discepolo-Maestro: il discepolo nella Suprema Parola prendediletto, il Maestro la dichiara per desiderio del bene del discepolo; indubbio che un legame damore lega i due e tale legame inteso comecorrente continua a doppia polarit di attrazione ci riporta al concetto diSposo (Daath) e Sposa (Malkah) destinati a congiungersi nel talamopunto del cervello in cui lenergia che scende si congiunge con quella chesale, alla simbologia del Cantico dei cantici della Bibbia, alla letteraturamistico-religiosa di alcuni santi quali San Giovanni della Croce, SantaTeresa dAvila, eccetera.

    Versi 2 7.

    Viene poi riaffermato il pensiero dellimpossibilit per gli Dei o iSavi di conoscere lAssoluto: la parte non pu conoscere il Tutto a menoche ad Esso non si identifichi, infatti solo colui che Mi conosce (nel sensodi entrare) come Non-nato liberato da tutti i suoi peccati. Tutte le Qualit(Sephiroth) nelle loro caratteristiche complementari e contrarie, legate ai treGuna (le tre vie dellAlbero) provengono dallAssoluto (Ain Soph) comeemanazioni: i sette grandi Savi (che rappresentano le sette Sephirothinferiori: Malkuth, Yesod, Hod, Netzach, Tiphereth, Gheburah, Chesed) e iquattro Manu Anziani (le quattro Sephiroth superiori: Daath, Binah,Chockmah, Kether). Quegli che veramente conosce questa mia sovranitecc., che veramente conosce lAlbero, ottiene la devozione incrollabile; inci non vha dubbio.

  • 47

    Versi 8 11.

    Regola base per il devoto, discepolo, yogi, credere che lIo Sono lOrigine di tutto; adorare lIo Sono; tenere fisso il cuore in Lui; dedicarGlila vita e, insieme ad altri devoti, conversare di Lui e, imparando luno conlaltro, essere sempre contenti e felici (cfr. Matteo, 18, 15-22). A questisempre devoti che Mi adorano con Amore Io concedo la devozioneilluminata per mezzo della quale essi Mi conseguono che corrisponde al:Perch dove sono due o tre riuniti nel mio nome, Io Sono in mezzo a lorodi Matteo, 18, 20.

    Versi 12 18.

    Dalla frase del dubbio e dellinsicurezza, per mezzo delle ripetuteaffermazioni della disponibilit del Maestro verso il discepolo devoto,Arjuna passa alle asserzioni positive e realizzative attuando in s, nellunitraggiunta Maestro-discepolo le potenzialit latenti che gli permetteranno nelprossimo capitolo la contemplazione della Visione Universale.

    Arjuna dunque riconosce nellIo Sono il Cristo-Krisna, tuttUno colSupremo Brahman, il Padre; il Redentore, il Dio unico, Onnipresente,Primordiale, Uno senza Secondo, acclamato tale da tutti i saggi terreni ecelesti e afferma la sua completa fede e aderenza alla devozione. N gli Dei(Sephiroth operanti al bianco), n tantomeno i demoni (Sephiroth capovolte,Qelipoth, operanti al nero) possono comprenderLo appieno: lunicapossibilit di comprensione essere Lui (Tu solo da Te stesso conosci TeStesso); che Egli dunque gli dichiari, gli mostri le sue Emanazioni e laForma specifica su cui vuole che egli mediti perch dascoltare le ParoleDivine egli non mai sazio! (atteggiamento perfetto del discepolo: maiessere sazio di Testo Sacro, ma continuare ad attingervi nutrimentospirituale).

    Versi 19 20.

    Inizia cos la dichiarazione (inteso come dire a chiarimento,facendo luce con la parola su un argomento oscuro e sconosciuto) delleEmanazioni dellIo Sono. Innanzitutto la sua locazione il Cuore; lrisiede latomo seme che racchiude la memoria di tutte le incarnazioni e ditutti gli stati di coscienza; l Tiphereth, centro dellAlbero, centro della

  • 48

    coppa rotante in ogni direzione allinterno e allesterno di se stessa, nelle tredimensioni dello spazio e nei quattro stai di coscienza (toiro).

    Versi 21 38.

    Poi vengono annunciate una per una tutte le qualit dellIo Sono: ben74; questo numero (10 + 64) ci riporta subito alle Sephiroth e agliesagrammi dellI Ching: tentiamo di stabilire un rapporto tra lAlbero e laruota dellI Ching. Da una parte gli attributi di Krisna e dallaltra:

    Fra gli Aditya io son Visnu 58 Il Sereno (il lago)tra i luminari il sole raggiante 55 la Copiatra i Marut Io son Marci 57 il Mite (il vento)fra le case della luna la luna son Io 54 la Ragazza che va sposadei Veda sono il Sma Veda 48 il Pozzodei Deva son Vsava 20 la Contemplazionedei sensi la mente 39 lImpedimentodegli esseri lintelligenza 46 lAscendereDei Rdra Sankara son Io 18 lEmendamento delle (Shiva) cose guastedei Yaksa Io son Vittesa (ricchezze) 44 il Farsi incontrodei Vasu son Pvaka (fuoco) 30 il Risaltante (il fuoco)delle Montagne Io son monte Malkuth Meru (asse)Come Brihaspati, capo dei 35 il Progresso Purodhasa (sacerdote)fra i generali Skanda son Io 7 lEsercitodei mari son lOceano 29 lAbissale (lacqua)Fra i Savi Io son Bhrigu 19 lAvvicinamentodelle parole sono lOm Daathdei sacrifici sono il sacr. 25 lInnocenza della precedelle montagne sono lHimlaya 52 lArresto (il monte)di tutti gli alberi sono lAsvattha 53 lo Sviluppodei Saggi Divini Io son Nrada 34 la Potenza del Grande

    dei Gandharva sono Citraratha 16 il Fervore (cantori)tra i perfetti il savio Kapila son Io 11 la Pace

  • 49

    Fra i cavalli Ucchaihsravas 42 lAccrescimentotra gli elefanti Airvata son Io 3 la Difficolt inizialefra gli uomini il Monarca 45 la Raccoltafra le armi la folgore son Io 51 lEccitante (il tuono)fra le vacche Kmadhuk 9 la forza domatrice piccolason Kandarpa causa della 2 il Ricettivo (la terra) generazionefra i serpenti Vsuki son Io 6 la LiteDei Nga sono Annata (serpenti) 36 lOscuramento della Lucedegli esseri acquatici Varuna 47 lAssillodegli antenati Aryamn 63 Dopo il compimentodei sovrani Yama son Io (morte) 12 il RistagnoFra i Daitya son Prahlda (demoni) 38 la Contrapposizionetra gli annov. dei peccati sono il 41 la Minorazione tempofra gli animali sono il leone 13 la Compagnia fra (la forza) uominifra gli uccelli Vainateya (laquila) 26 la Forza domatrice grandeDei purificatori sono Vyu (vento) 21 il Morso che spezzafra i guerrieri Rma son Io 49 il Sovvertimentofra i pesci Makara 61 la Veracit intrinsecadei fiumi Io sono il Gange 59 la DissoluzioneDelle cose create la fine, il principio, 64 Prima del il mezzo compimentofra le scienze la Scienza del 40 la Liberazione Supremo Spiritodi coloro che discutono largomento 23 lo Sgretolamentodelle lettere sono la lettera A 5 lAttesadelle parole composte Dvandva 8 la Solidarietlinesauribile Tempo 32 la Duratail Creatore dagli innumerevoli 1 il Creativo (il cielo) voltiSono la Morte Binahe lOrigine di ci che sar Chockmahsono la Gloria Hodla Prosperit 27 lAlimentazionela Favella 31 lInfluenzamento

    la Memoria 62 la preponderanza del piccolola Fortezza Gheburah

  • 50

    la Pazienza 4 la Stoltezza giovanileFra gli inni del Sma il Brihatsman 22 lAvvenenzadei metri sono il Gyatri 60 la Delimitazionedei mesi Margassa 37 la Casatadelle stagioni la Primavera 24 il Ritornoil giuoco 43 la Decisionela Luce degli illuminati Tipherethla Vittoria Netzachlo strenuo Sforzo 28 la Preponderanza del grandela Bont dei buoni son Io Cheseddei discendenti di Vrisni son 17 il Seguire Vsudevadei Pndava son Dhananjaya 15 la Modestiatra gli asceti son Vysa Yesodtra i vati il vate Usan son Io 56 il ViandanteIo son la verga di coloro 10 il Procedere che governanolaccortezza di quelli che 33 la Ritirata desiderano vittoriadella segretezza sono il Silenzio 14 il Possesso grandela Sapienza dei savi son Io 50 il Crogiuolo.

    Versi 39 42.

    Infine Krisna dopo il lungo elenco di ci che la Divinit, cio SeStesso, conclude dicendo che non c assolutamente nulla di ci che esiste edi ci che non esiste che non faccia parte di Lui o che non provenga da Lui;tuttavia anche la conoscenza che deriva dalla segretissima sapienza e dalleesperienze sue (canto IX, 1) non serve a nulla, perch con conoscenza osenza conoscenza lIo Sono rimane stabile, dimora (cfr. Mumonkan, koann. 23 pag. 174):

    Puoi descriverlo, ma invano, rappresentarlo ma senza risultato. Nonpuoi mai lodarlo in pieno: smettila di brancolare e di usare stratagemmi.

    In nessun luogo si pu nascondere il vero S.Quando il mondo crolla Ci indistruttibile.

  • 51

    Canto XI

    Versi 1 9.

    Arjuna afferma che ora la sua illusione stata dispersa: egli conoscela parola che concerne Adhytm, il supremo Mistero, lIo Sono incarnatonelluomo e la Sua grandezza; notiamo che il riferimento agli occhi diloto un palese richiamo ai chackra: il loto ha la forma della ruota e gliocchi rotanti sono i due centri al di sopra della testa (Binah, Chockmah) resivisibili e attivati. Arjuna dunque crede fermamente che la Parola del suo SSuperiore Verit ed ora aspira solo allesperienza di ci che conosce inteoria. Se nel primo canto si poteva meditare sul dubbio di Arjuna di fronteal Bivio ora si pu ben riflettere sul coraggio di Arjuna (essendo stato ilBivio oltrepassato, Prtha = 6 e 6 = Tiphereth = cuore) facendo un parallelocon lepisodio della vita di Giacobbe della Genesi cap. 32. L Giacobbeprima vede le schiere di Elohim, poi combatte con lAngelo, maloperazione non gli riesce completamente, tanto vero che rimane offesoallanca; qui invece Arjuna vede, non lotta con nessuno e rimaneintegro; ci vuol dire che c stata una preparazione migliore: egli nelperiodo dellapprendistato si affidato completamente al suo Maestro, cosache Giacobbe con tutte le mogli e i figli (nel senso letterale ed esoterico)non ha certo potuto fare.

    Poi il discorso continua diretto, Krisna fa ammirare al suo discepoloil suo Albero: la Sapienza di Chockmah (1) poich da

    V A S U

    6 + 1 + 60 + 6 = 73 = 1

    ricaviamo l1; la Comprensione di Binah (2) che ricaviamo da

    M A R U T

    40 + 1 + 200 + 6 + 400 = 641 = 2

    la Coscienza di Daath (3) che ricaviamo da

    A D I T Y A

    1 + 4 + 10 + 400 + 10 + 1 = 426 = 3

  • 52

    la Bellezza di Tiphereth (6) che ricaviamo da

    R U D R A

    200 + 6 + 4 + 200 + 1 = 411 = 6

    il Fondamento di Yesod (9) che ricaviamo da

    A S V I N

    1 + 300 + 6 + 10 + 700 = 1.017 = 9

    lAlbero cos schematizzato la Croce latina, lUniverso interoraccolto nella Forma dellIo Sono, ma per poterlo vedere gli occhi fisicinon bastano, non sono adatti, bisogna avere lOcchio Divino (il 3 Occhio,Daath, la Coscienza stessa) aperto e attivo, che pu essere donato solo dalRedentore (Hari = Colui che toglie il peccato).

    Veri 10 14.

    Ora Arjuna, ricevuto lOcchio Divino pu vedere. La visione descritta con arditi accostamenti di parole che fanno intravederelindescrivibile e intuire le dimensioni che noi non conosciamo, trascendentiil tempo e lo spazio, nello splendore accecante di mille soli, in cui lUno eil Molteplice si fondono e si identificano, visione terrificante