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Indice
1) Natura dei conti e relativa collocazione in bilancio
2) Immobilizzazioni calcolo e contabilizzazione di ammortamenti, svalutazioni e ripristini di valore
3) Rimanenze di magazzino valutazione e contabilizzazione
4) Operazioni in valuta estera valutazione e contabilizzazione
5) Partecipazioni Valutazione e contabilizzazione con l'Equity Method
N.B.
Per il punto 1), che costituisce il fondamento della scienza contabile ed è
obbligatoriamente oggetto di studio di Economia
Aziendale (I o II anno) di qualunque corso di Laurea Triennale, si rimanda a
libri e appunti già posseduti dagli studenti.
3 3 3
CARATTERISTICHE
Si tratta di costi anticipati o sospesi comuni a più periodi amministrativi, la
cui ripartizione concorrerà alla formazione del reddito ed alla situazione
patrimoniale-finanziaria cui afferiscono per più esercizi
consecutivi.
Poiché i beni costituenti le immobilizzazioni non sono destinati alla
vendita ma sono piuttosto strumenti di produzione, la loro trasformazione
in reddito avviene indirettamente tramite i futuri ricavi derivanti
dal loro impiego nel processo produttivo.
Dalla caratteristica delle immobilizzazioni di strumento di produzione del
reddito a fecondità ripetuta discende la non imputabilità del relativo costo
a conto economico di sostenimento, ma piuttosto (in base al
principio della competenza economica) la sua sistematica ripartizione
sulla base della stimata vita utile, tramite la tecnica ammortamento
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
4 4 4
Le immobilizzazioni sono iscrivibili in bilancio solo se esistenti e pronte
quindi, di cespiti ancora in corso di acquisto
(trasferimento della proprietà non ancora avvenuto) ovvero di
fabbricazione in proprio (c.d. in ) alla data di
chiusura i relativi costi fino a tale momento sostenuti vanno
iscritti nella voce Immobilizzazioni in corso e acconti.
Si considerano immobilizzazioni esclusivamente quegli elementi impiegati
come strumenti di produzione durevoli e pertanto non destinati alla
vendita o alla trasformazione, mentre non sono tali quei cespiti che
costituiscono oggetto di compravendita da parte
della propria attività caratteristica principio di destinazione
economica degli elementi iscritti di SP (e non per natura).
Costi ed oneri relativi ad immobilizzazioni sono iscrivibili tra le attività di
bilancio soltanto se e nella misura in cui risultino in futuro recuperabili
tramite i ricavi producibili delle immobilizzazioni medesime.
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
5 5 5
Costo
È rappresentato dal prezzo effettivo , solitamente rilevato
dal contratto ovvero dalla fattura, al netto .V.A. di
I.V.A. indetraibile, il relativo ammontare deve essere capitalizzato come
costo aggiuntivo).
Gli eventuali sconti commerciali (sconti incondizionati in fattura e
sconti di quantità) si portano a diretta riduzione del costo .
Gli sconti cassa vengono normalmente accreditati al conto economico
tra i proventi finanziari, a meno che non siano di importo rilevante e in
tal caso possono essere portati a riduzione del prezzo finale.
ISCRIZIONE IN BILANCIO
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
6 6 6
Oneri accessori
Per oneri accessori si intendono quegli eventuali ed
ulteriori costi collegati con il bene da un nesso di consequenzialità, che
deve sostenere perchè possa essere
proficuamente utilizzata nel processo produttivo:
i costi di trasporto, di installazione, le spese notarili per la redazione
le tasse per la registrazione i costi di
progettazione, i costi di collaudo, eventuali dazi sulle importazioni, le
spese di montaggio e posa in opera di immobilizzazioni
materiali);
spese di consulenza legale, finanziaria oppure di marketing, le spese
notarili, quelle di registrazione (nel caso di immobilizzazioni
immateriali e materiali).
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
7 7 7
Costo di produzione
Nel caso di produzione interna (c.d. costruzione in economia) di
il di :
deve obbligatoriamente comprendere tutti i costi direttamente
imputabili;
può comprendere, per la quota ragionevolmente imputabile, anche i
costi riconducibili solo in modo indiretto e
comunque relativi al solo periodo di fabbricazione, da considerarsi
concluso a partire dal momento in cui il bene risulta oggettivamente
utilizzabile (quindi e non )
Non sono mai capitalizzabili i costi amministrativi e/o di vendita.
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
8 8 8
Oneri di indiretta imputazione
I costi indiretti eventualmente capitalizzabili devono identificarsi con i
costi generali di produzione:
stipendi e relativi oneri afferenti la mano indiretta e il personale
tecnico di stabilimento;
gli ammortamenti economico-tecnici dei cespiti utilizzati per la
fabbricazione ;
i costi derivanti da manutenzioni e riparazioni dei beni impiegati per la
produzione;
i materiali di consumo utilizzati;
altre spese effettivamente sostenute nel processo produttivo
(manutenzione esterna, gas, servizi di vigilanza, etc.).
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
9 9 9
Oneri finanziari
Possono essere patrimonializzati gli oneri finanziari sostenuti per la
fabbricazione sia interna (c.d. costruzione in
economia che presso terzi (c.d. produzione su commessa a
condizione che:
la capitalizzazione si riferisca agli interessi passivi sostenuti per capitali
specificamente presi a prestito per ;
gli interessi capitalizzabili sono soltanto quelli maturati durante il periodo
di fabbricazione inteso come il periodo che va dal
momento di esborso dei fondi fino al momento in cui è pronto
;
il finanziamento è stato effettivamente utilizzato per la fabbricazione,
interna o presso terzi, .
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
10 10 10
AMMORTAMENTO (art. 2426 c.c., comma 2)
Il costo delle immobilizzazioni il cui utilizzo è limitato nel tempo deve
essere sistematicamente ammortizzato, in ogni esercizio, in relazione alla
residua possibilità di impiego.
Sistematicità conformità del processo di
ammortamento ad un piano prestabilito, al fine di evitare che le quote
annue possano essere accelerate o rallentate nei diversi secondo
convenienza (cc.dd. politiche di bilancio).
La predisposizione di un piano di ammortamento richiede la preventiva
definizione dei seguenti parametri:
1) valore da ammortizzare;
2) residua possibilità ;
3) criteri di ripartizione del valore da ammortizzare.
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
11 11 11
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
1)Valore da ammortizzare differenza tra il costo storico
o di produzione) e il presumibile valore
di realizzo al termine del periodo di vita utile.
2)Residua possibilità ( ) dipende non soltanto
dalla teorica durata fisica ma anche e soprattutto dalla supposta durata
economica periodo di tempo lungo il quale si considera il cespite
idoneo a produrre benefici per che ne dispone.
3)Criteri di ammortamento devono assicurare la sistematica
ripartizione del valore dei cespiti sulla base della presupposta vita utile:
metodo a quote costanti (preferibile);
metodo a quote decrescenti trae maggiore utilità nei primi
periodi dei cespiti, a causa della progressiva diminuzione
tecnica dei medesimi imputabile ;
metodo a quote variabili, al variare dei volumi di produzione.
12 12 12
Tutte le immobilizzazioni di proprietà devono essere
ammortizzate, ad eccezione dei cespiti la cui utilità non si esaurisce nel
corso del tempo (come nel caso tipico dei terreni).
Il processo di ammortamento decorre dal momento in cui il cespite è
disponibile per e non al momento entrata in funzione
(pertanto pronto e non in uso), e va registrato in ogni esercizio anche nel
caso in cui versi in condizioni di perdita.
deve essere calcolato anche sui cespiti sottoutilizzati o
temporaneamente non utilizzati, mentre deve sospendersi per quelli che
non impiegati per un lungo periodo di tempo, obsoleti ovvero da alienare
(da riclassificarsi circolante).
I componenti del piano di ammortamento originario devono essere
periodicamente ricontrollati ed eventualmente modificati, a condizione
che tali modifiche siano necessarie in seguito al mutare delle strategie
aziendali ovvero delle condizioni operativo.
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
13 13 13
PERDITA DI VALORE (art. 2426 c.c., comma 3)
Il valore in bilancio di (cioè il suo Valore
Netto Contabile, pari al costo di acquisto/produzione al netto delle quote
di ammortamento già accumulate e delle eventuali rettifiche di valore) non
può eccedere il suo valore effettivamente recuperabile,
definito come il maggiore tra:
il presumibile valore di alienazione (ammontare ricavabile dalla
vendita sul mercato, al netto degli eventuali oneri di dismissione);
il suo valore in uso in ottica di going concern valore attuale netto dei
flussi di reddito attesi in futuro dal cespite (compresi quelli derivanti
dalla vendita al termine del periodo di vita utile) normalmente il più
utilizzato nella realtà aziendale
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
Anche definibile in termini di sommatoria degli ammortamenti che in futuro si
ritiene troveranno copertura con i ricavi producibili dal cespite
14 14 14
Se alla data di chiusura il Valore Recuperabile
(generalmente, come anticipato, tramite di un cespite risulta
obiettivamente e durevolmente inferiore al Valore Netto Contabile, esso
deve iscriversi in bilancio a tale minor valore.
Le cause obiettive di una perdita di valore durevole sono molteplici
(obsolescenza di prodotto, fattori concorrenziali, danneggiamenti, ecc.) e
si traducono nella riduzione prospettica del cespite. Invece la
sussistenza di una perdita al pari del normale deperimento
dovuto non implica del valore dei cespiti.
Obbligo di svalutazione sorge nel momento in cui si ritiene
obiettivamente che le future quote di ammortamento del cespite non
troveranno adeguato recupero tramite i correlati ricavi attesi
del medesimo compromissione della capacità .
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
15 15 15
RIPRISTINO DI VALORE
Se in un esercizio successivo a quello in cui è stata operata la
svalutazione vengono meno, in tutto o in parte, i motivi della
svalutazione medesima (ipotesi, peraltro, assai rara), il valore svalutato
non può essere mantenuto in bilancio ma deve venire ripristinato,
totalmente o parzialmente, di costo originario al netto delle
maggiori quote di ammortamento in precedenza non calcolate a causa
della svalutazione in altre parole è obbligatorio ripristinare quello che
sarebbe stato il Valore Netto Contabile del cespite se in precedenza non
fosse stata effettuata la svalutazione.
Il ripristino di valore non può essere effettuato con riferimento a particolari tipologie di immobilizzazioni immateriali, quali i costi pluriennali e avviamento
Il ripristino di valore deve essere effettuato nella misura massima di costo originario, a nulla rilevando maggior
valore di mercato .
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
16 16 16
A) Acquisto
______________________ ____________________
Immobilizzazione a Banca 100
_____________________ ____________________
Esempi di scritture contabili
B) Svalutazione
______________________ ____________________
Svalutazione Immob. a Immobilizzazione 30
_____________________ ____________________
C) Ripristino di valore
______________________ ____________________
Immobilizzazione a Rivalutaz. Immob. 30
_____________________ ____________________
Immobilizzazioni (ammortamento-svalutazione-ripristino)
17 17 17
Componenti delle rimanenze di magazzino
Materie prime e materie sussidiarie destinate ad incorporarsi nei
prodotti finali fabbricati .
Materie di consumo materiali utilizzati nel ciclo produttivo
(combustibile, ecc.), ma che non si incorporano nel prodotto finale.
Merci prodotti acquisiti e destinati alla
rivendita senza ulteriori lavorazioni/trasformazioni.
Prodotti finiti beni e prodotti che hanno concluso il ciclo produttivo e
sono pronti per essere venduti sul mercato.
Valutazione rimanenze di magazzino
Semilavorati parti finite e/o di produzione, destinate ad
incorporarsi nel bene finale in un ulteriore fase del processo produttivo.
Prodotti in corso di lavorazione beni «intermedi» che non hanno
ancora completato il processo produttivo e destinati ad essere «finiti» nel
successivo/i esercizio/i (e quindi venduti sul mercato).
Lavori in corso su ordinazione slide 28
18 18 18
Gli elementi destinati a permanere come investimento
duraturo sono da classificare tra le immobilizzazioni, mentre quelli
destinati ad entrare nel ciclo produttivo e/o commerciale, ma che alla
chiusura non sono stati ancora consegnati ai clienti finali,
sono da classificare circolante tra le rimanenze.
Le rimanenze di magazzino sono infatti costi accumulati per processi
produttivi non ancora conclusi alla fine , ma iniziati nello
stesso periodo o anche in quelli precedenti e che verranno recuperati
negli esercizi successivi, mediante:
realizzo per i beni destinati alla vendita (merci, prodotti finiti);
realizzo per quelli che dovranno subire ulteriori
trasformazioni prima di giungere al prodotto finale (semilavorati, prodotti
in corso di lavorazione, lavori in corso su ordinazione).
Valutazione rimanenze di magazzino
19 19 19
È il passaggio del titolo di proprietà da un punto di vista sostanziale (e
non soltanto formale) a determinare o meno di un elemento
tra le rimanenze di magazzino ad una certa data.
traslativo si considera avvenuto:
alla data di spedizione ovvero di consegna per i beni mobili;
alla data di stipulazione del contratto di compravendita per gli immobili.
Sono comunque fatti salvi eventuali accordi difformi intervenuti tra le
parti contraenti in sede pattizia.
Valutazione rimanenze di magazzino
20 20 20
CRITERI DI VALUTAZIONE (art. 2426, comma 9)
Le rimanenze (come le attività finanziarie che non costituiscono
immobilizzazioni) devono essere iscritte in bilancio al costo ,
acquisto (per merci, materie prime, materie sussidiarie e di consumo)
ovvero di produzione (prodotti finiti, semilavorati, prodotti in corso di
lavorazione), calcolati secondo i medesimi criteri stabiliti con riferimento
alle immobilizzazioni.
Se il valore di carico in bilancio risulta superiore al valore di realizzo
(valore di mercato), è obbligatorio svalutare il magazzino fino a
concorrenza di tale minor valore.
Tale ammontare non può però essere mantenuto nei successivi bilanci se
vengono meno i motivi della precedente svalutazione, dovendo in tal caso
procedere alla rivalutazione delle giacenze fino a concorrenza, totale o
parziale, del costo originario (e mai oltre!).
Valutazione rimanenze di magazzino
21 21 21
Costo
È rappresentato dal prezzo effettivo , rilevato dal contratto
ovvero dalla fattura, al netto .V.A. di IVA indetraibile, il
relativo ammontare si contabilizza ad incremento del costo).
Gli sconti commerciali (sconti quantità) sono portati a diretta riduzione del
prezzo mentre gli sconti cassa vengono accreditati al conto
economico tra i proventi finanziari.
Nel costo si computano anche gli oneri accessori
eventuali ed ulteriori costi che deve sostenere affinché il bene
rientri nella sua piena disponibilità (trasporti, dazi doganali,
assicurazioni, provvigioni degli agenti, imposte indirette, etc.)
Non sono invece mai imputabili gli eventuali oneri finanziari sostenuti
per dei beni in rimanenza.
Valutazione rimanenze di magazzino
22 22 22
Costo di fabbricazione
Comprende tutti i costi direttamente imputabili al bene in rimanenza (ad
es. il costo delle materie prime);
Può comprendere, per la quota ragionevolmente imputabile, anche altri
costi di natura indiretta ma comunque di competenza del periodo di
fabbricazione.
I costi di indiretta imputazione si identificano con i costi generali di
produzione (e non con i costi generali amministrativi o di vendita):
stipendi e relativi oneri concernenti la mano indiretta e il
personale tecnico di stabilimento;
gli ammortamenti economico-tecnici dei cespiti utilizzati;
i materiali di consumo utilizzati;
altre spese sostenute per la produzione (gas, vigilanza, etc.)
Valutazione rimanenze di magazzino
23 23 23
Valore di mercato
Costo di sostituzione o di riproduzione (materie prime, sussidiarie e
semilavorati ) costo al quale, in condizioni normali di
gestione, un determinato elemento presente in magazzino può essere
riacquistato o riprodotto.
Valore netto di realizzo (merci, prodotti finiti, semilavorati di produzione
e prodotti in corso di lavorazione) prezzo di vendita della
normale attività aziendale, al netto degli eventuali costi di completamento
e dei costi direttamente imputabili di vendita (provvigioni,
spese di trasporto e di imballaggio).
Valutazione rimanenze di magazzino
24 24 24
CONFIGURAZIONI DI COSTO (art. 2426 c.c., comma 10)
La configurazione di costo tecnicamente più corretta presupporrebbe
e alle singole unità fisiche in rimanenza dei
costi specificamente sostenuti per ovvero la produzione, delle
unità medesime (valutazione a costi ).
Nel caso però di rimanenze di beni fungibili, risultando di difficile
attuabilità pratica la loro valutazione a costi specifici a causa della
plausibile entità delle scorte nonché della relativa velocità di rotazione, è
consentito calcolare il costo di tale tipologia di beni (e soltanto di questa,
dovendosi sempre impiegare il criterio del costo con
riferimento alle rimanenze di beni infungibili) con i criteri alternativi:
Valutazione rimanenze di magazzino
25 25 25
Costo Medio Ponderato (per periodo)
Data Operazione Q.tà Prez. Unit. Importo C.m.p.
01/01 Giacenza iniziale 5.000 300 1.500.000
26/02 03/03 12/03 13/05
1 carico 2 carico 3 carico 4 carico
2.000 3.000 4.000 1.000
400 430 450 470
800.000 1.290.000 1.800.000 470.000
Totale 15.000 5.860.000 390,67
(Scarichi totali (9.000) 390,67 (3.516.030)
31/12 Rimanenze finali 6.000 2.343.970
Valutazione rimanenze di magazzino
26 26 26
Primo Entrato, Primo Uscito FIFO (First In, First Out)
Data Operazione Q.tà Q.tà parz. Prez. unit. Importo
01/01 Giacenza iniziale 5.000 300 1.500.000
26/02 1 carico 2.000 400 800.000
03/03 2 carico 3.000 430 1.290.000
12/03 3 carico 4.000 450 1.800.000
09/05 (Scarico) (5.500) (5.000)(500)
(300)(400)
(1.500.000)(200.000)
13/05 4 carico 1.000 470 470.000
19/10 (Scarico) (3.500) (1.500) (2.000)
(400) (430)
(600.000) (860.000)
31/12 Rimanenze finali 6.000 1.000 4.000 1.000
470 450 430
470.000 1.800.000 430.000
2.700.000
Valutazione rimanenze di magazzino
27 27 27
Ultimo entrato, primo uscito LIFO (Last In, First Out)
Data Operazione Q.tà Q.tà parz. Prez. unit. Importo
01/01 Giacenza iniziale 5.000 300 1.500.000
26/02 1 carico 2.000 400 800.000
03/03 2 carico 3.000 430 1.290.000
12/03 3 carico 4.000 450 1.800.000
09/05 (Scarico) (5.500) (4.000)(1.500)
(450)(430)
(1.800.000)(645.000)
13/05 4 carico 1.000 470 470.000
19/10 (Scarico) (3.500) (1.000) (1.500) (1.000)
(470) (430) (400)
(470.000) (645.000) (400.000)
31/12 Rimanenze finali 6.000 1.000 5.000
400 300
400.000 1.500.000 1.900.000
Valutazione rimanenze di magazzino
28 28 28
LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE
Il termine lavori in corso fa genericamente riferimento a processi
produttivi non ancora conclusi alla data di chiusura ,
originati da operazioni effettuate :
per conto proprio: prodotti in corso di lavorazione e semilavorati
destinati al magazzino, oppure immobilizzazioni in corso di
realizzazione - c.d. in - destinate ad essere
impiegate durevolmente nel processo produttivo (da iscrivere nelle voci
in corso e tra le immobilizzazioni materiali o
immateriali);
per conto terzi: produzioni o lavori su commessa (c.d.
ordinazione ), concernenti la fornitura di beni o non di serie eseguiti su
ordinazione del committente secondo le specifiche tecniche da questi
richieste. Di seguito oggetto di studio
Valutazione rimanenze di magazzino
29 29 29
Criteri di contabilizzazione (art. 2426, comma 11)
1) Criterio della commessa completata
I ricavi e il margine di commessa vengono riconosciuti, e quindi
imputati in bilancio, soltanto quando le opere oggetto della commessa
sono ultimate e consegnate al committente. La valutazione delle opere
non ancora completate alla fine pertanto, viene effettuata
esclusivamente sulla base dei costi di produzione fino a quel momento
sostenuti.
Dovrebbe impiegarsi soltanto con riferimento a commesse di breve
termine (tempo di esecuzione inferiore a 12 mesi).
Non ottempera ai principi della competenza (contrapposizione costi-
ricavi) e della rappresentazione veritiera e corretta.
Valutazione rimanenze di magazzino
30 30 30
2) Criterio della percentuale di completamento
I ricavi e il margine di commessa vengono imputati in bilancio sulla
base stato di avanzamento produttiva.
Tale criterio, per ragioni di prudenza, deve essere impiegato soltanto a
condizione che:
esista un contratto vincolante per le parti, che ne definisca chiaramente
le obbligazioni nonché il diritto al corrispettivo;
sia possibile effettuare stime ragionevoli ed attendibili dei ricavi e dei
costi di commessa in base allo Stato di Avanzamento dei Lavori;
non siano presenti situazioni di aleatorietà connesse a condizioni
contrattuali o a fattori esterni.
Valutazione rimanenze di magazzino
31 31 31
Con riferimento al trattamento contabile degli elementi di bilancio
espressi in valuta estera, . 2426 comma 8-bis) prevede una
differente disciplina a seconda che i citati elementi siano appostati in uno
dei seguenti raggruppamenti:
1) Attivo circolante, crediti e altri titoli iscritti tra le immobilizzazioni
finanziarie, passività metodo del cambio a pronti
2) Altre immobilizzazioni (materiali, immateriali, finanziarie costituite
dalle sole partecipazioni valutate al costo).
Attività e Passività in Valuta Cambio corrente
32 32 32
1) Attivo circolante, Crediti e altri titoli iscritti tra le immobilizzazioni,
Partecipazioni valutate con il PN iscritte tra le imm.ni, Passività.
Gli elementi contabili presenti nei citati raggruppamenti devono essere
registrati in contabilità al cambio vigente al momento di effettuazione
in cui alla data di chiusura si sia verificata una
variazione del tasso di cambio originario, le citate attività e passività
devono iscriversi in bilancio sulla base del nuovo tasso.
Gli utili o le perdite presunte su cambi derivanti di
adeguamento del valore originario al tasso vigente alla data di
chiusura devono essere imputati a conto economico (oneri e
proventi finanziari: voce Utili e perdite su cambi)
Attività e Passività in Valuta Cambio corrente
33 33 33
utile netto su cambi (complessiva eccedenza degli utili su
cambi rispetto alle perdite su cambi) deve essere integralmente
accantonato ad una apposita riserva di patrimonio netto, non
distribuibile fino al momento realizzo medesimo
art. 2423 bis c.c. (principio della prudenza): si possono indicare
esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura .
Tale riserva indistribuibile:
deve essere formata esclusivamente in sede di destinazione
utile ;
pertanto, di chiusura con una perdita non si
procede alla sua costituzione e/o alimentazione;
se netto su cambi è superiore deve
integralmente imputarsi alla citata riserva;
pur non essendo distribuibile ai soci, la riserva è comunque disponibile
per coprire eventuali perdite .
Attività e Passività in Valuta Cambio corrente
34 34 34
2) Immobilizzazioni (materiali, immateriali, finanziarie costituite dalle
sole partecipazioni valutate al costo).
Devono iscriversi in bilancio al tasso di cambio in vigore al momento del
loro acquisto, ovvero a quello inferiore vigente alla data di chiusura
nella misura in cui tale riduzione possa ragionevolmente
considerarsi durevole.
perdita su cambi (non è prefigurabile il realizzarsi di un utile
su cambi) deve essere contabilizzata nel Conto Economico.
Nei successivi esercizi si deve ripristinare valore di bilancio
(comunque, al massimo nei limiti di e mai oltre!) qualora
del tasso di cambio inverta il proprio trend negativo.
Attività e Passività in Valuta Cambio corrente
35 35 35
BILANCIO
Partecipazioni iscritte nelle Immobilizzazioni finanziarie
Equity Method (facoltativo ma fortemente raccomandato
per le partecipazioni in società controllate o collegate)
Metodo del costo
Partecipazioni iscritte
Metodo del costo
Valutazione delle partecipazioni
36 36 36
(art. 2424-bis c.c.)
Gli elementi patrimoniali strumentali e quindi
destinati ad essere utilizzati durevolmente, devono essere iscritti in
bilancio tra le immobilizzazioni.
Una partecipazione si caratterizza per un utilizzo durevole quando
viene mantenuta nel patrimonio aziendale a scopo di investimento
strategico (quindi stabile nel tempo) piuttosto che meramente
speculativo.
Risulta comunque sempre possibile riclassificare circolante una
partecipazione inizialmente iscritta tra le immobilizzazioni finanziarie nel
momento in cui viene meno la sua funzione strategica.
Valutazione delle partecipazioni
37 37 37
Devono considerarsi immobilizzazioni finanziarie (presunzione relativa) le cointeressenze in altre imprese in misura non inferiore a quelle stabilite dal terzo comma . 2359 c.c. (c.d. partecipazioni qualificate):
controllate:
1) le società in cui società dispone della maggioranza dei voti esercitabili assemblea ordinaria; (controllo di )
2) le società in cui società dispone di voti sufficienti per esercitare un influenza dominante assemblea ordinaria; (controllo di )
3) le società che sono sotto influenza dominante di società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa.
Ai fini dei numeri 1) e 2) si computano anche i voti spettanti a società controllate, a società fiduciarie e a interposta persona. (controllo )
Sono considerate collegate le società sulle quali società esercitanotevole; si presume quando assemblea
ordinaria può essere esercitato almeno un quinto dei voti ovvero un decimose la società ha azioni quotate in
Valutazione delle partecipazioni
38 38 38
1) METODO DEL COSTO (rettificato)
Nel costo acquisto si computano anche gli oneri accessori,
solitamente costituiti da:
costi di intermediazione bancaria e finanziaria (commissioni, spese
bancarie, imposte di bollo, etc.);
costi per consulenze professionali (in materia contrattuale, per studi
di fattibilità, etc.).
Non possono mai considerarsi oneri accessori, e di conseguenza
non possono aggiungersi al costo , gli interessi passivi
ovvero gli altri oneri finanziari sostenuti per di
titoli o partecipazioni.
Valutazione delle partecipazioni
39 39 39
a) Partecipazioni immobilizzate
Considerata la destinazione economica di carattere strategico, il valore in bilancio non può venire modificato a seguito di temporanee fluttuazioni al ribasso del relativo valore corrente.
Però, la partecipazione che alla data di chiusura risulti durevolmente di valore inferiore al costo deve essere iscritta a tale minor valore.
non può essere mantenuto nei successivi esercizi se sono venute meno le ragioni della svalutazione medesima.
Il processo di ripristino deve attuarsi solo in funzione del riassorbimento,
totale o parziale, delle precedenti svalutazioni, e non può mai comportare
il superamento del costo originario.
Valutazione delle partecipazioni
40 40 40
Verifica del requisito di durevolezza della perdita
Le ragioni che inducono a ritenere durevole una perdita di valore
sono da ascrivere alle condizioni economico-finanziarie della
partecipata, ossia quando sulla base di riferimenti certi e costanti
sono accertate perdite non episodiche o temporanee,
bensì strutturali, tali cioè da intaccare la consistenza patrimoniale
della . (OIC n. 20)
Una perdita si considera durevole quando fondatamente non si
prevede che le ragioni che causata possono essere rimosse
in un breve arco temporale ( ); quindi, una perdita di valore è
durevole perché non è ragionevolmente dimostrabile che nel breve
periodo la società partecipata possa sovvertirla mediante positivi
risultati
Valutazione delle partecipazioni