Effetti collaterali. A volte, con le migliori intenzioni Nereo
Zamperetti ULSS 6 - Vicenza INFERMIERI E LIMITE Udine - 12 maggio
2014
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La storia della signora Luigia.
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Italian Survey of the Dying of Cancer La storia della signora ,
e della signora , e del signor , e
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4-8 mesi dopo il decesso del paziente, al caregiver principale
stata proposta una intervista sugli ultimi tre mesi di vita del
paziente (il caregiver principale la figura non professionale che
ha seguito pi da vicino il paziente nei suoi ultimi 3 mesi di
vita)
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il luogo desiderato di decesso (dove vorrebbero morire i
pazienti oncologici italiani) %(95% CI) Casa di
abitazione91.5(90-93) Altra casa 2.0(1 3) Ospedale 4.9(4 7) Hospice
0.2(0.1 1) RSA 1.4(1 3) Ambulanza --
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il luogo desiderato per aree geografiche Nord ovest Nord est
CentroSud %% Casa di abitazione87.788.193.197.6 Altra
casa2.41.42.71.4 Ospedale8.07.83.3- Hospice--0.40.5 RSA2.02.80.5
Ambulanza----
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il luogo di decesso (dove muoiono i pazienti oncologici
italiani) %(95% CI) Casa di abitazione55.7(49 62) Altra casa 2.2(1
3) Ospedale34.6(29 41) Hospice 0.7(0.3 2) RSA 6.5(5 9) Ambulanza
0.4(0.1 1)
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il luogo di decesso per aree geografiche Nord ovest Nord est
CentroSud %% Casa di abitazione46.025.755.593.5 Altra
casa1.82.54.20.5 Ospedale42.460.233.04.6 Hospice0.51.41.1-
RSA9.210.35.20.9 Ambulanza0.2-1.00.5
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Il ricovero del malato terminale Il ricovero in regime
ordinario in una struttura dedicata alla fase acuta di malattia pu
generare attivit inutili e, spesso, dolorose per il malato, in un
contesto in cui il criterio decisionale dovrebbe essere improntato
allastensione da tutto ci che non sia in grado di migliorare la
qualit di vita del malato.
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Trattamento ospedaliero di pazienti morenti nelle ultime 24 ore
di vita Sintomi prevalenti: Spossatezza93% Dolore 75% Dispnea 70%
Agitazione 50% Prestazioni: Infusioni venose 71% Esami sangue 57%
Emotrasfusioni 9% TAC 8% Dialisi 8% Catetere centrale 7%
Chemioterapia 4% Toscani et al, 2005
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DimissioneFrequenza%Frequenza cumulata % cumulata Per decesso
ospedaliero 1956479.531956479.53 A casa 479519.492435999.02 Altro
2400.9824599100.00 Osservatorio regionale per le cure palliative e
la lotta al dolore, Regione Veneto dati 1997-2005 Modalit di
dimissione dellultimo ricovero ospedaliero in malati oncologici -
in Veneto
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Durata in gg. ultimo ricovero ordinario
durata0-12-34-78-1415-3031-6061-9091 e + decesso ospedale % riga
2741 14.01 2300 11.76 3138 16.04 3877 19.82 4430 22.64 2489 12.72
420 2.15 169 0.86 decesso domicilio % riga 140 2.92 362 7.55 911
19.00 1430 29.82 1432 29.86 452 9.43 55 1.15 13 0.27 altra
struttura % riga 8 3.33 25 10.42 43 17.92 49 20.42 74 30.83 35
14.58 6 2.50 0 0.00 Totale % riga 2889 11.74 2687 10.92 4092 16.63
5356 21.77 5936 24.13 2976 12.10 481 1.96 182 0.74 % cumulata
11.722.739.361.185.297.399.3100 Osservatorio regionale per le cure
palliative e la lotta al dolore, Regione Veneto dati 1997-2005
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Effetti collaterali. A volte, con le migliori intenzioni Di
buone intenzioni lastricata la strada dellinferno (K. Marx) Di
buone intenzioni lastricata la strada dellinfermo
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Limite s. m. [dal lat. limes -mtis]. 1. a. Confine, linea
terminale o divisoria: il l. fra due stati, fra due territor; i l.
dun terreno, dun podere; sino al l. del campo; oltre il l. del
bosco. In questo sign., la parola oggi poco com. o ha valore
generico; frequente, invece, nel linguaggio sport., per indicare la
delimitazione di un campo di gioco o di una parte di esso. Fuori
limite, nel golf, il terreno sul quale proibito giocare. b. letter.
Qualsiasi contrassegno (solco, steccato, cippo, ecc.) che ha la
funzione di determinare il confine di un terreno: un sasso antico e
grande, Chivi a sorte per limite era posto A spartir campi e tr
lite a vicini (Caro). Vocabolario Treccani
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Il limite come separazione fra due realt Il limite ci che
separa e differenzia
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Non ingiustificato il timore che lassistenza terapeutica,
applicata indiscriminatamente, possa superare il limite del reale
beneficio per il paziente e produrre una esistenza puramente
biologica, in cui la qualit della vita estremamente bassa,
aggiungendosi anzi alle sofferenze insite nella malattia quelle
connesse agli stessi trattamenti. (CNB, Questioni bioetiche
relative alla fine della vita umana, 1995)
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L'accanimento terapeutico il segno di una medicina che ha perso
il vero obiettivo della cura: una medicina che non si rivolge pi
alla persona ma alla malattia, e che avverte la morte non come
evento naturale ed inevitabile, ma come una sconfitta. (CNB,
Questioni bioetiche relative alla fine della vita umana, 1995)
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Il medico, anche tenendo conto delle volont del paziente
laddove espresse, deve astenersi dallostinazione in trattamenti
diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente
attendere un beneficio per la salute del malato e/o un
miglioramento della qualit della vita. CDM, art. 16, Accanimento
diagnostico-terapeutico
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Giovanni Paolo II. Evangelium vitae, 1995
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Dalleutanasia va distinta la decisione di rinunciare al
cosiddetto accanimento terapeutico, ossia a certi interventi medici
non pi adeguati alla reale situazione del malato, perch ormai
sproporzionati ai risultati che si potrebbero sperare o anche perch
troppo gravosi per lui e la famiglia.
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Si d certamente l'obbligo morale di curarsi e di farsi curare,
ma tale obbligo deve misurarsi con le situazioni concrete; occorre
cio valutare se i mezzi terapeutici a disposizione siano
oggettivamente proporzionati rispetto alle prospettive di
miglioramento.
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La rinuncia a mezzi straordinari o sproporzionati non equivale
al suicidio o all'eutanasia; esprime piuttosto l'accettazione della
condizione umana di fronte alla morte.
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Limite s. m. [dal lat. limes -mtis]. 2. a. In senso pi
astratto, confine ideale, livello massimo, al disopra o al disotto
del quale si verifica normalmente un determinato fenomeno; per es.,
in geografia e in biogeografia: l. altimetrico, il confine estremo
verticale entro il quale si sviluppano o si estendono particolari
fenomeni fisici o biologici;... O lestremo grado a cui pu giungere
qualche cosa: l. di carico, il carico massimo che pu sopportare una
struttura, un veicolo, ecc.; l. di udibilit, l. di tolleranza,
ecc.); l. elastico o l. di elasticit, l. di snervamento, l. di
rottura, Vocabolario Treccani
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Limite s. m. [dal lat. limes -mtis]. O, infine, il termine
spaziale o temporale o comunque quantitativo che non pu o non deve
essere superato, o il cui superamento ha per effetto un mutamento
di condizioni: limiti det, let alla quale cessano oppure hanno
inizio determinati diritti o rapporti (per es., andare in pensione
per raggiunti l. det); porre un l. alle spese; la discussione non
pu essere esaurita nei l. di una seduta (o non pu essere riassunta
nei l. di un articolo); con altro senso, nello sport, abbassare,
superare un l., ottenere un risultato migliore di quello
precedentemente ottenuto da altri atleti (o dallatleta stesso),
battere un primato. Vocabolario Treccani
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Il limite come termine Il limite ci che identifica la
terapia
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(Diderot et DAlembert, Enciclopedie)
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La morte (limite assoluto) rimane una realt ineludibile
dellesistenza umana. Il poter manipolare il processo del morire non
equivale sempre a sconfiggere la morte n, purtroppo, a riaffermare
la vita.
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scopo della medicina combattere la malattia e la morte: la
malattia loggetto della cura. ?
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la malattia loggetto della cura? la persona diventa un
accidente della malattia, il substrato biologico che permette alla
malattia di manifestarsi ed attraverso cui la malattia pu e deve
essere combattuta con ogni mezzo.
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la malattia loggetto della cura? diventa impossibile gestire un
limite, anche nelle situazioni pi disperate.
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la malattia loggetto della cura? la persona inguaribile pu/deve
essere abbandonata.
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i limiti fanno paura, mettono angoscia
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i limiti sono costitutivi dellumano, da sempre punti di
riferimento imprescindibili (e per questo utili) per gestire la
terapia
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Il limite come termine Il limite ci che identifica la mia
storia
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noi, terapeuti, entriamo con prepotenza in storie che non sono
nostre, determinandone la qualit dellesito.
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-, [] servizio, cura, ossequio, rispetto, culto PLAT. Phaedr.
255a., Rp. 427b (per gli di), Leg. 886c (per i genitori), al.
ISOCR. 11.24 (per gli di) ecc. | . cura del corpo (ginnastica e
medicina) PLAT. Gorg. 464b; . cura del corpo PLUT. Alex. 48.3
(lavacri, profumi, vesti); in vesti e ornamenti eleganti XEN. Mem.
3.11.4; giorni della purificazione o della cura del corpo VT. Esth.
2.12; vesti da schiava VT. Esth. 5.1 // religione, culto, credo
EUS1. VC.2.24 ecc. // cura, premura, attenzioni THUC. 3.11.5 ISOCR.
3.22 ecc.; trattavano con grande cura THUC. 1.55.1; servivano
Callibio con ogni premura (o si mostravano servili verso) XEN. Hel.
2.3.14 // cura, governo, trattamento, di animali PLAT. Euthyph. 13a
ARISTOT. HA. 578a 7 PLUT. Praec. 823e | di piante PLAT. Theaet.
149e THPHR. HP. 2.2.12 // manutenzione, di cose ISYLL3. 1106.49
(IIIa) ecc. | preparazione, di farmaci DIOSC2. 2.76 // med. cura,
trattamento HP. Art. 80, al. PLAT. Prot. 354a ecc. | fig. . rimedio
alla passione CHARIT. 2.8.1 // collett. servit, scorta di gente
HDT. 1.199.1, al. POL. 4.87.5 ecc.; con una scorta di cavalleria
XEN. Cyr. 4.6.1; IG - Loescher
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1 attivo a servire OD. 13.265; qcn. PLAT. Euthyph. 13d // avere
cura, rispettare, onorare, venerare, con acc. (gener. di di) HDT.
2.37.2 PIND. P. 3.109 ecc.; n volevano venerare gli di immortali
HES. Op. 135; servo e venero i templi EUR. Ion 111; . onorare il
padre e la madre PLAT. Rp. 467a; | sostenere: facendosi sostenitore
di Cesare PLUT. Ant. 5.2 | seguire: la dottrina stoica PLUT. Cic.
4.2 // tras. soddisfare: il ventre HLD. 2.22.5 | curare, mantenere,
allevare, coltivare HDT. 1.193.5 (piante) PLAT. Gorg. 516e
(cavalli) XEN. Oec. 5.12 (terra come divinit) ecc. // med. curare
HP. VM. 9 THUC. 2.47.7 XEN. Cyr. 3.2.12 ecc.; la malattia ACH.
1.17.4 | est. riparare: le parti avariate della nave DIOD. 4.41; 2
med. servire, occuparsi del servizio HOM. 3.390 (di culto divino)
ecc. prendersi cura: lo subissavano di premure XEN1. 5.10.12 3
passivo essere trattato bene o onorato HP. Aph. 6.38 PLAT. Leg.
684c ecc. | essere venerato THUC. 4.98.2 // essere preparato, di
vivande PLUT. QConv. 716e // med. essere curato: meglio non curare
(coloro che hanno un cancro nascosto); se vengono curati, infatti,
muoiono rapidamente HP. Aph. 6.38. IG - Loescher
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- - a che si prende cura, servizievole, servile, di pers. e
cose XEN. Hel. 3.1.28 MEN. fr. 296.15 PLUT. Adul. 74a, al. ecc. |
con gen. PLAT. Def. 412e XEN. Ag. 8.1 ecc.; incline al servilismo
nei confronti dei potenti PLUT. Lys. 2.4 | sost. arte di prendersi
cura: l'arte di curare queste cose (cio i vestiti) PLAT. Pol. 282a
// che serve dio PHIL2. Fug. 17.42 b med. curativo, terapeutico: Il
metodo terapeutico GAL. tit. ecc.; sost. arte di curare,
terapeutica [DIOSC2.] Th. praef. | costituzione malaticcia cio
bisognosa di continue cure ARISTOT. Pol. 1335b 7 // compar. - avv.
in modo servizievole PLUT. Art. 4.3 IOS. AI. 17.204, BI. 2.297 ecc.
IG - Loescher
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-, // servitore, inserviente, assistente, aiutante, compagno
(d'armi) IL. 2.110, al. OD. 4.23, al. HES. Th. 100 PLUT. Pomp. 72.4
ecc. | . adoratore di Apollo PIND. O. 3.16; . servizievole verso
gli stranieri, ospitale PIND. O. 13.3 (di Corinto) // servo HDT.
1.30.1, al. ARISTOPH. Pl. 3, al. LYS. 7.34 ecc. dat. pl. - PIND. P.
4.41.. IG - Loescher
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scopo della medicina prendersi cura delle persone con problemi
di salute rispettandone la storia la persona, con la sua storia, il
soggetto del percorso di cura
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Ettore e Achille
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Oh, fossi rimasta fra le immortali marine, e Peleo avesse
sposato una donna mortale! Ora anche tu avrai nel cuore un lutto
infinito per il tuo figlio morto, che non accoglierai mai pi nella
casa, perch il mio cuore non mi spinge pi a vivere in mezzo agli
uomini, fino al momento che Ettore, colpito dalla mia lancia, perda
la vita e paghi il prezzo per la spoliazione di Patroclo. XVIII -
vv. 86-94
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E a lui cos disse Teti, versando lacrime: Avrai rapida morte,
figlio, se vero quel che dici: subito dopo Ettore pronto il tuo
destino . [] Turbato le rispose il rapido Achille: Ora andr a
cercare lassassino delluomo che mi fu caro, Ettore, e poi anchio
avr la morte quando lo vogliano Zeus e gli altri immortali . XVIII
- vv. 95-117
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Cos Ettore, con un furore inestinguibile non arretrava,
appoggiando alla torre lo splendido scudo, e turbato disse al suo
magnanimo cuore: Per me molto meglio sarebbe allora affrontare
Achille e tornare avendolo ucciso o morire gloriosamente ucciso da
lui in difesa della citt.. vv. 97-111
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lasciatolo, la dea raggiunse il nobile Ettore prendendo
laspetto di Deifobo e la sua voce sicura, e, standogli accanto, gli
disse queste parole: Il veloce Achille ti incalza e ti insegue
attorno alla citt di Priamo, con i rapidi piedi; su fermati,
resistiamogli e difendiamoci.. vv. 227-231
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Pi non ti fuggir, figlio di Peleo, come sono scappato tre volte
intorno alla grande citt di Priamo, senza mai trovare il coraggio
daffrontare il tuo assalto; ma ora il cuore mi ha spinto a starti
di fronte: chio ti uccida o sia ucciso da te. vv. 250-254
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e, dopo averla palleggiata, scagli la lunga lancia; ma lo
splendido Ettore la scorse arrivare e la schiv; la vide in anticipo
e si chin, gli pass sopra la lancia di bronzo e si piant a terra;
la raccolse Pallade Atena, e, di nascosto ad Ettore condottiero di
popoli, la rese ad Achille. vv. 273-277
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e dopo averla palleggiata scagli sua lunga lancia, colse nel
centro lo scudo di Achille, non sbagli il colpo; ma rimbalz lasta
lontano dallo scudo; Ettore si adir che inutilmente larma veloce
gli fosse sfuggita di mano. Si ferm affranto, non avendo altra
lancia di frassino. Chiam Deifobo dal bianco scudo, gridando a gran
voce: gli chiedeva una lancia; ma quello non gli era pi accanto.
vv. 289-295
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Ettore allora comprese in cuor suo e disse: Ahim, certo gli dei
mi hanno chiamato alla morte: io credevo che mi fosse vicino
Deifobo, invece dentro le mura ed Atena m'ha tratto in inganno. Ora
mi accanto la morte crudele, non pi lontana, e non c' scampo... .
vv. 296-301