20
“…mentre discorrevano Gesù si avvicinò” PERIODICO DELLE PARROCCHIE DI MUSILE DI PIAVE E CHIESANUOVA ANNO 2 - N. 1 GENNAIO-MARZO 2008 Piazza Libertà, 2 - 30024 MUSILE DI PIAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E-mail: [email protected] PASQUA: PORTATI FUORI DALLE TOMBE Il sepolcro vuoto di Pasqua è la de- scrizione più evidente che qualcosa di nuovo è successo, di veramente inatteso. Talmente nuovo che modi- fica la vita di sempre. Se ne sono rese ben conto le donne che, di mat- tino presto, si erano portate a “quel” sepolcro. Lungo la strada avevano ragionato e dialogato su ciò che avrebbero trovato e su come fare per rotolare da sole l'enorme masso posto all'imboccatura. Si trattava di un ostacolo non da poco... Ed ora eccole, sorprese, meravi- gliate... il sepolcro è spalancato; come mai? Entrano: non c'è nem- meno il corpo di Gesù! La reazione immediata è la paura, quella di tro- varsi di fronte al gesto di una cattive- ria inaudita: hanno trafugato la salma. Invece “Non abbiate paura! - si sentono dire da un giovane seduto proprio dentro il sepolcro - Voi cer- cate Gesù Nazareno, il crocifisso. E' risorto, non è qui”. Non bastano certo queste parole a vincere la paura, la loro paura. Essa rimane, perché è una paura non solo intensa, ma pure antica, dalle radici profonde lunghe... lunghe tutti i mil- lenni della storia umana fino a quel momento. Nel cuore di quelle donne sta ciò che l'umanità aveva fino ad allora sempre visto e sempre vis- suto: la morte è il punto finale su tutto! Non c'è via di scampo, non ci sono possibilità; non si può pensare diversamente. Ora invece occorre ricredersi, ora che “è risorto”. La rassegnazione è invitata ad arretrare, a lasciar posto ad altro... Ma è comprensibile che si provi paura: è la paura “del nuovo”, che le cose debbano cambiare. Una paura strana, che conosciamo un po' tutti. Perché dice che forse prefe- riamo che le cose vadano come sempre, forse un po' meglio, ma non che ci si debba cambiare da sotto a sopra, modificare tutto. Invece la Pasqua fa proprio questo; capovolge radicalmente, irrompe il nuovo. Per questo all'inizio fa paura. Perché con il sepolcro aperto, dal quale il Signore è risorto, si aprono pure tutte le altre tombe dell'uomo. Non solo quelle dove poniamo i no- stri cari, alla fine della loro esistenza terrena, davanti alle quali dal giorno di Pasqua professiamo, nella fede del Cristo risorto, che essi parteci- pano totalmente del suo dono di vita; ma anche quelle dove sigilliamo pure qualcosa di noi stessi: le nostre cose, le nostre idee, i nostri giudizi, il modo di vivere, anche il nostro modo di vivere la fede, qualche volta per- fino Dio. Ci siamo abituati a tutto questo; non siamo sempre disposti a lasciar en- trare il “nuovo” della Pasqua di Gesù. Si preferisce non modificare qualcosa di noi, rimanere quelli che siamo. Nulla deve cambiare. Anche per questo Pasqua può “far paura”... Ma è solo l'inizio... Poi, lasciandola agire, genera la gioia, l'entusiasmo, il senso di una vita che finalmente si apre; il miracolo di scoprire che la strada di Gesù è l'unica che porta dentro di noi la luce. Ed allora spa- Auguri di Buona Pasqua (segue a pag. 2)

Emmaus Gennaio 2008

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Collaborazione Pastorale di Musile di Piave - Emmaus Gennaio 2008

Citation preview

Page 1: Emmaus Gennaio 2008

“…mentre discorrevano Gesù si avvicinò”PERIODICO DELLE PARROCCHIE DI MUSILE DI PIAVE E CHIESANUOVAANNO 2 - N. 1 GENNAIO-MARZO 2008Piazza Libertà, 2 - 30024 MUSILE DI PIAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E-mail: [email protected]

PASQUA: PORTATI FUORI DALLE TOMBE

Il sepolcro vuoto di Pasqua è la de-scrizione più evidente che qualcosadi nuovo è successo, di veramenteinatteso. Talmente nuovo che modi-fica la vita di sempre. Se ne sonorese ben conto le donne che, di mat-tino presto, si erano portate a “quel”sepolcro. Lungo la strada avevanoragionato e dialogato su ciò cheavrebbero trovato e su come fareper rotolare da sole l'enorme massoposto all'imboccatura. Si trattava diun ostacolo non da poco...Ed ora eccole, sorprese, meravi-gliate... il sepolcro è spalancato;come mai? Entrano: non c'è nem-meno il corpo di Gesù! La reazioneimmediata è la paura, quella di tro-varsi di fronte al gesto di una cattive-ria inaudita: hanno trafugato lasalma. Invece “Non abbiate paura! -si sentono dire da un giovane sedutoproprio dentro il sepolcro - Voi cer-cate Gesù Nazareno, il crocifisso. E'risorto, non è qui”.Non bastano certo queste parole avincere la paura, la loro paura. Essarimane, perché è una paura non solointensa, ma pure antica, dalle radiciprofonde lunghe... lunghe tutti i mil-lenni della storia umana fino a quelmomento. Nel cuore di quelle donnesta ciò che l'umanità aveva fino adallora sempre visto e sempre vis-suto: la morte è il punto finale sututto! Non c'è via di scampo, non cisono possibilità; non si può pensarediversamente. Ora invece occorre ricredersi, ora

che “è risorto”. La rassegnazione èinvitata ad arretrare, a lasciar postoad altro... Ma è comprensibile che siprovi paura: è la paura “del nuovo”,che le cose debbano cambiare. Unapaura strana, che conosciamo un po'tutti. Perché dice che forse prefe-riamo che le cose vadano comesempre, forse un po' meglio, ma nonche ci si debba cambiare da sotto asopra, modificare tutto.Invece la Pasqua fa proprio questo;capovolge radicalmente, irrompe ilnuovo. Per questo all'inizio fa paura.Perché con il sepolcro aperto, dalquale il Signore è risorto, si apronopure tutte le altre tombe dell'uomo.Non solo quelle dove poniamo i no-stri cari, alla fine della loro esistenzaterrena, davanti alle quali dal giornodi Pasqua professiamo, nella fede

del Cristo risorto, che essi parteci-pano totalmente del suo dono di vita;ma anche quelle dove sigilliamopure qualcosa di noi stessi: le nostrecose, le nostre idee, i nostri giudizi, ilmodo di vivere, anche il nostro mododi vivere la fede, qualche volta per-fino Dio.Ci siamo abituati a tutto questo; nonsiamo sempre disposti a lasciar en-trare il “nuovo” della Pasqua diGesù. Si preferisce non modificarequalcosa di noi, rimanere quelli chesiamo. Nulla deve cambiare. Ancheper questo Pasqua può “far paura”...Ma è solo l'inizio... Poi, lasciandolaagire, genera la gioia, l'entusiasmo, ilsenso di una vita che finalmente siapre; il miracolo di scoprire che lastrada di Gesù è l'unica che portadentro di noi la luce. Ed allora spa-

Auguri di Buona Pasqua

(segue a pag. 2)

Page 2: Emmaus Gennaio 2008

GENNAIO - MARZO 200822

Nella prima settimana di Quaresima,dal 12 al 14 febbraio scorso, si sonotenute nel Duomo di San Donà, treserate di spiritualità. Giunte ormaialla nona edizione (sono cominciatenel 2000, anno del Giubileo), vo-gliono essere, come ogni anno, unmomento speciale di proposta e dipreghiera per quanti desiderano pre-pararsi a vivere in pienezza il pe-riodo di Quaresima e l'attesa dellaPasqua. Tema di quest'anno è stato “Noi ab-biamo questo tesoro in vasi di creta”.Le riflessioni sono state offerte dadon Antonio Guidolin. Sempre in-tensa è stata la partecipazione deinumerosi presenti.Ogni serata è stata dedicata ad ap-profondire l'esperienza della debo-lezza in un apostolo, esattamentePietro (debolezza e misericordia),Giuda (debolezza e disperazione) ePaolo (debolezza e grazia).Queste tre figure, apparentementecosì diverse tra loro e magari rite-nute distanti dalla nostra vita, in re-

altà sono state sentite molto vicine,sentendo come la loro vita, le loroscelte, il loro comportamento ab-biano detto molto al nostro vissuto.Don Antonio ha sottolineato in varimomenti due degli aspetti che carat-terizzano la vicenda dei tre apostoli,cioè l'amicizia con Gesù e la lorodebolezza. Pietro, Giuda e Paolonon hanno scelto per primi di diven-tare amici di Gesù; è stato Lui cheha voluto incontrarli, chiamarli aduna missione, diventando così il loropiù caro Tesoro. Questo Tesoro è però racchiuso invasi di creta, nelle loro fragili vite,nelle loro umanità deboli e ricche dicontraddizioni, eppure, forse proprioper questo, scelte da Dio per diven-tare “contenitori” privilegiati. Vedia-moli da vicino.

PIETRO…Gesù chiama Pietro in un giornoqualunque della sua vita, mentre stagettando le reti, nella sua ordinarietàe normalità. Pietro accoglie il suo in-vito, e la sua esistenza cambia radi-calmente. Egli ascolta la sua Parola,si fida di lui, lo segue nei suoi lunghiviaggi, ma la sua fragilità ogni tanto

affiora.Don Antonio ci ha illustrato tre mo-menti di debolezza vissuti da Pietro,narrati dai Vangeli.Il primo è quello in occasione dellapesca miracolosa. Pietro, stanco eavvilito per le sue reti vuote, ascoltae si fida di Gesù. Getta le reti inun'ora inconsueta... ed ecco unapesca abbondante. Laddove primaPietro, abile pescatore, aveva fallito,Gesù manifesta la sua potenza ed ilsuo amore. Il discepolo, di fronte aquesto miracolo, prende coscienzadi essere piccolo e povero. La seconda pagina è quella dellatempesta sedata. Anche qui inizial-mente Pietro si fida di Gesù e sigetta dalla barca per camminaresulle acque e andargli incontro. Maad un tratto distoglie lo sguardo dalMaestro e si lascia distrarre dalvento e dalle onde, iniziando ad affo-gare. Gesù gli tende la mano e losalva dalla sua poca fede. Infine la terza scena è quella del rin-negamento di Pietro. Già nell'Ortodegli Ulivi, Pietro aveva iniziato a se-guire Gesù un po' più da lontano, anon comprenderlo bene come prima,a non riconoscerlo più. Poi nel cor-tile del Sinedrio, dopo il suo arresto,la paura gli fa addirittura rinnegaredi averlo conosciuto. Anche quiGesù lo salva con la sua misericor-dia: mentre le guardie lo stanno arre-stando, Gesù si gira e guarda Pietroche, pur soffrendo amaramente perquello che ha fatto, viene salvato ri-conoscendo in quello sguardo,l'amore misericordioso di Gesù perlui.

GIUDA…Nel secondo incontro, dalla debo-lezza di Pietro siamo passati alla de-bolezza di Giuda, quell'apostolo dicui tutti possono parlare male, versoil quale tutti tengono le distanze, per-ché magari ci si sente superiori elontani dal suo tradimento. Ma chi era Giuda? Giuda era uno dei

lanca pure noi. Ce lo ricordano ledonne del sepolcro, corse subito -dopo l'iniziale paura - a dare l'annun-cio, e poi gli apostoli, e poi altri an-cora... Una gioia ed una corsa checontinuano pure oggi.Celebrare la Pasqua è, allora, farciabitare finalmente dal Signore per-ché di risurrezione abbiamo bisognotutti, ogni giorno, per non rimanerechiusi, con il nostro senso di pesan-tezza, di smarrimento, di poca fidu-cia. Questa la scoperta dei cristiani,questa la “speranza certa” che ci ac-compagna. Gesù “apre” la vita, la farealmente nuova, ogni giorno!Che la Pasqua porti a tutti questavita nuova. Ce la dona il Signore,uscito vittorioso dal sepolcro per faruscire pure noi, alla vita vera. Buona Pasqua!

don Mario e don Vanio

segue dalla 1ª pagina

TRE SERE DI SPIRITUALITA' VICARIALI:CREDENTI E... DEBOLI

S. Pietro, da affresco del Masaccio

Page 3: Emmaus Gennaio 2008

GENNAIO - MARZO 2008 33

dodici, scelto anche lui come Pietroda Gesù. Ci sono molte domande in-torno alla figura di questo apostolo:perché ha tradito Gesù? poi, perchéGesù che sa tutto, che legge i cuoridegli uomini, ha scelto Giuda comesuo apostolo?Sul perché del tradimento di Giudaci sono molte ipotesi: chi afferma chelo fece per avere i 30 denari (cifracomunque ben irrisoria), chi perchéritiene che Giuda, consegnandoGesù, avrebbe voluto che finalmentereagisse come figlio di Dio e cioècon potenza e maestà. Forse è ilvangelo di Giovanni a dare l'indica-zione più vera: Giuda tradì Gesù per-ché Satana si impossessò di lui. DonAntonio ci ha ricordato che il tenta-tore può agire ovunque quando nonsi è attenti e vigili o quando, comeGiuda, si lasciano spazi vuoti tra lanostra vita ed il Signore, allontanan-doci dal suo amore.La risposta alla seconda domanda èstata forse una sorpresa per moltepersone presenti all'incontro:Gesù scelse Giuda perché lo volevasalvare. Lo chiamò ad essere apo-stolo perché stesse più vicino a lui,e quindi per tenerlo più lontano pos-sibile dal male. Predicò con lui per lestrade perché le sue parole d'amoreentrassero anche nel suo cuore.Giuda, a disagio per questo grandeamore e non riuscendo a confessareciò che provava, si nascondeva agliocchi di chi gli stava vicino; non peròagli occhi di Dio. Gesù, conoscen-dolo nel suo profondo, ha continuatoad essergli amico fino all'ultimo: du-rante l'ultima cena gli lavò i piedi egli offrì il boccone riservato agli ospitipiù importanti. Anche dopo il bacio,durante la cattura, Gesù lo chiamòancora “amico”. Ma Giuda, al contrario di Pietro, nonriesce ad accogliere la misericordia

di Dio, non riesce ad accogliere ilsuo perdono e perciò si lascia an-dare alla disperazione che lo porteràal suicidio.

PAOLO… Pure Paolo, come Pietro e Giuda, in-contra Gesù: lo “incontra” sullastrada per Damasco mentre sta an-dando a perseguitare i cristiani. Du-rante il viaggio la Sua voce lochiama, lo fa cadere a terra, lo rendecieco; in un secondo momento gli facomprendere la sua missione cheprenderà totalmente l'apostolo. Ma chi è Paolo? Senz'altro un uomodalla personalità assai complessa,dal carattere forte, sicuro di sé, at-tivo, che prende molte iniziative,porta avanti progetti a cui non rinun-cia facilmente. Ma forse tutto questoattivismo nasconde un'altra verità:Paolo ha paura di fallire, di non es-sere capito e di non corrispondere almandato. Sarà proprio questo latoche verrà valorizzato dallo SpiritoSanto e che farà fruttare nella suamissione.

Ma la vera grandezza di Paoloemerge quando si riconcilia con sestesso, comprendendo ed accet-tando la sua povera umanità. Eglicomprenderà che è importante lasua debolezza, non le sue capacità,proprio perché nella debolezza enella fragilità Dio compie cosegrandi. Durante i suoi viaggi, dopo la suaconversione, vivendo forti espe-rienze spirituali, Paolo comprendeche ha davvero un grande Tesorodentro di sé e di cui potrebbe vantar-sene. Sarebbe facile lasciarsi tentaredalla superbia, dalla superiorità, maper non cadere in questa tentazione,Paolo ringrazia Dio di avergli messoaddosso una spina: una spina per ri-cordargli in ogni momento che la po-tenza di Cristo si manifestaattraverso la debolezza e che unostacolo è spesso una condizionefavorevole per portare avanti la pro-pria missione. Scrive proprio SanPaolo in una delle sue lettere: “Mivanterò quindi ben volentieri dellemie debolezze, perché dimori in mela potenza di Cristo. Quando sonodebole, è allora che sono forte” (2Cor 12,9-10). Paolo comprende che la debolezzafa sì che dimori dentro al cristiano lapresenza e la grazia di Dio: del restoè la croce l'unica vittoria. Propriocome si legge già nell'Antico Testa-mento: Abramo, Mosè, Davide, sonofigure che indicano come Dio scegliele persone più umili, più povere, piùdeboli per realizzare grandi impresee per portare contraddizione in unmondo che vorrebbe al primo postola potenza, la fama e la gloria.

Monica Scarabel

Caravaggio, La conversione di Saulo

In questi mesi molti hanno contribuito ai costi di stampa del giornalino parrocchiale “Emmaus” edei foglietti settimanali per l'anno 2008. Mentre ringraziamo di questo sostegno, ricordiamo aquanti volessero aggiungersi nell'aiuto di rivolgersi in canonica a Musile o in sacrestia (l'offertasuggerita è di euro 10). Grazie.

Page 4: Emmaus Gennaio 2008

Nei giorni tra il 18 e il 20 gennaio,il Soggiorno Marino “Don Bosco” diDuna Verde ha ospitato circa ot-tanta giovani provenienti da di-verse associazioni e movimenti delVicariato, ma anche da altri vica-riati, che hanno voluto partecipareal Corso Base di Evangelizzazionetenuto da don Andrea Brugnoli, sa-cerdote della diocesi di Verona, eChiara Facci, responsabile del-l'équipe nazionale delle “Sentinelledel Mattino”.Il corso inizia la sera del 18; giàdall'introduzione emergono i primitemi “scottanti” che verranno trat-tati in seguito. Innanzitutto, perchéevangelizzare? La risposta a que-sta domanda la si trova in unafrase di Paolo VI, citata da don An-drea: “L'unico scopo della Chiesaè l'evangelizzazione”. Don Andreaaggiunge poi che il vero cristianonon è semplicemente il battezzato,ma l'evangelizzatore.Ma la consapevolezza di questonon è abbastanza per poter ini-ziare una missione di evangelizza-zione; bisogna prima di tuttocomprendere alcune cose essen-ziali, alcune differenze che pas-sano spesso inosservate. Il primopasso da affrontare è quello di co-gliere la differenza tra kerygma ecatechesi. Il primo è Gesù stesso,Gesù vivo tra noi, mentre la se-conda è l'esplicazione dei suoi in-segnamenti. Evangelizzare, quindi,non vuol dire “limitarsi” a snoccio-lare ciò che Gesù ci ha insegnato,ma farsi testimoni del proprio in-contro con lui.A questo punto sono iniziati diversiincontri, suddivisi sempre in dueparti: la prima di ascolto; la se-conda, suddivisi in gruppi, per spe-rimentare interagendo con gli altriciò che era stato ascoltato in pre-cedenza. Tutti i concetti venivanoesemplificati con brani del Van-gelo, esempi di vita quotidiana epersino attraverso l'analisi di un

Interessante proposta per gli educatori“SENTINELLE DEL MATTINO”: GIOVANI EVANGELIZZATORI

GENNAIO - MARZO 200844

Le Sentinelle del Mattino

Non sono un movimento, né un gruppo o una spiritua-lità. Sono dei giovani che hanno deciso di impegnarsinella Chiesa per l'evangelizzazione degli altri giovanicon un progetto chiamato "Progetto Sentinelle".Il Progetto Sentinelle raccoglie e coordina giovani dimovimenti, associazioni, singoli ragazzi e ragazze pro-venienti da diverse Diocesi, ma che condividono il de-siderio di una comunione profonda per evangelizzarecon il mandato della Chiesa. Non seguono una speci-fica spiritualità perché cercano solo di vivere il loro Bat-tesimo. Il primo annuncio ai giovani è l'urgenza del nostrotempo. Poi verrà la catechesi e la crescita nella fede.Se, infatti, non c'è chi avvicina i giovani lì dove sono enon parla loro di Gesù, come potranno credere?I giovani delle "Sentinelle del mattino", impegnati inquesto specifico metodo di pastorale di annuncio, sisono inizialmente organizzati a Verona, a partire dalCentro di Pastorale Giovanile, e sono ora coordinati dadon Andrea Brugnoli, un prete diocesano ordinato nel1992.Nel 1998 a Verona sono iniziate le prime esperienzedi evangelizzazione per le strade e i locali delle piazzeveronesi, in risposta all'invito che il Papa aveva rivoltoai giovani, durante le Giornate mondiali della gioventù:«Giovani, voi stessi siate i primi apostoli degli altri gio-vani!». L'esperienza delle Sentinelle del mattino è cresciuta inquesti anni attraverso corsi e scuole di evangelizza-zione, serate di evangelizzazione (“Una luce nellanotte”), missioni, momenti di preghiera e di ritiro. I gio-vani coinvolti hanno scoperto la gioia di testimoniareCristo e si sono impegnati ad essere “sentinelle delmattino”, come il Papa ha chiesto loro durante il Giubi-leo dei giovani a Tor Vergata, nell'agosto 2000. In questi ultimi anni, le sentinelle sono cresciute: per leultime missioni compiute sulle spiagge, esse provenivanoda tutta l'Italia e persino dall'estero: un popolo nuovo chesi ritrova ad ogni “tam-tam” per evangelizzare.

Page 5: Emmaus Gennaio 2008

55GENNAIO - MARZO 2008

quadro (Cena in Emmaus, del Ca-ravaggio).Un esempio. L'incontro con Gesùe i segni per capire se quest'incon-tro per noi è già avvenuto viene di-viso in sei fasi “bibliche” in cui lavita dell'uomo è rappresentata daun bicchiere che inizialmente èvuoto ma che l'uomo cerca conti-nuamente di riempire va-namente con felicità deltutto materiali. Quandoquesto continuo riempireporta al peccato, il bic-chiere viene rovesciato enon vi è più possibilità diversarvi nient'altro. E' quiche interviene Dio, man-dando suo Figlio sullaterra per permettere al-l'uomo di incontrarlo e perriempire il proprio bic-chiere con la fede in Lui ecredere nella promessa fi-nale dello Spirito Santo.Il “metodo” di evangeliz-zazione invece è fondatosu quello che Gesùstesso utilizza: l'avvicina-mento ad una situazionedi sofferenza è il primopasso. Chi viene avvici-nato spesso non ricono-sce in Lui il Signore. Ildialogo tra Gesù e la per-sona che lo incontra av-viene tramite unadomanda posta da Lui,che in un certo modo insi-nua il dubbio nel suo inter-locutore. Il passo seguente diGesù è quello di compiere ungesto rivelatore (per i discepoli diEmmaus ad esempio è stato quellodi spezzare il pane a cena), il mo-mento vero e proprio dell'incontro.Dopo di questo la scelta dell'evan-gelizzatore è quella di scompariree lasciare la libertà all'evangeliz-

zato, che non riesce a contenere lagioia e lo stupore e si fa immedia-tamente evangelizzatore a suavolta.E' importante sapere che il fine ul-timo dell'evangelizzazione deveessere quello di invogliare a incon-trare Gesù, di predisporre a questoincontro meraviglioso: Ciò va fatto

non attraverso esempi lontani chepossono risultare poco toccanti,ma tramite il racconto della propriatestimonianza, raccontando ap-punto del proprio incontro conGesù, inserendovi all'interno la Pa-rola di Dio.Naturalmente non basta questo:bisogna anche essere preparati ad

affrontare le domande che pos-sono venirci poste; se non si sa ri-spondere non si può certopretendere di essere testimoni cre-dibili! Per questo sono stati affron-tati i temi più scottanti come quellodella verità, della morale sessualee del ruolo della Chiesa, sfatando i“miti” delle nuove generazioni, ba-

sati su opinioni piuttostosuperficiali che nel temposono diventati luoghi co-muni.L'obiettivo finale di questoweekend dedicato alCorso Base di Evangeliz-zazione era quello dicreare un'équipe anchequi nel nostro Vicariatoper riuscire a realizzare ilprogetto “Una luce nellanotte” nella nostra zona.Si tratta di una serata incui invitare i giovani adentrare in una chiesa, te-nuta aperta in orario not-turno, per dar loro lapossibilità di incontrareDio che ci ama e ci per-dona, come cita lo stri-scione che vieneutilizzato in altre Diocesidove l'evento si è già te-nuto. Gli evangelizzatori de-vono essere come i quat-tro amici che hannoportato il paralitico daGesù: è per la loro fedeche Lui ha compiuto il mi-

racolo. E' grazie alla loro fede cheil paralitico ha incontrato Gesù euna volta che ha potuto vedere lasua luce, non è riuscito a tratte-nersi dall'andare e portare labuona notizia a chiunque si imbat-tesse in lui.

Elena De Piccoli

Date campiscuola Medie - estate 2008

1ª media: 19 - 26 luglio (Villa Letizia)2ª media: 23 - 30 agosto (Villa Letizia)

3ª media: 9 -16 agosto

Page 6: Emmaus Gennaio 2008

GENNAIO - MARZO 2008

IL NOSTRO VESCOVO HA INCONTRATO LE COPPIE DI SPOSI

Incontro vicariale per coppie di sposi su“La famiglia, soggetto primo della vita della comunità cristiana”

Domenica 27 gennaio 2008 le cop-pie del nostro vicariato hanno avutola gioia di incontrare il nostro ve-scovo, mons Andrea Bruno Mazzo-cato, in occasione del consuetoincontro promosso dalla Segreteriadi Pastorale familiare. Il tema dell'in-contro era “La famiglia, soggettoprimo della vita della comunità cri-stiana”.Prendendo spunto dall'ultima sualettera pastorale indirizzata a tutta ladiocesi, in particolare dal capitoloche riguarda la famiglia, il vescovoha tracciato una rapida analisi dellasituazione sociale e culturaleodierna. E' passato poi a delineareattese ed aspettative per approntareuna pastorale che aiuti realmente lecoppie cristiane ad essere “profumodi Cristo in vasi di creta”, prima ditutto dentro la famiglia, piccolachiesa domestica, per poi conta-giare ed emanare questo profumonella parrocchia in cui vivono ed of-frono il loro servizio e nei luoghi doveabitualmente svolgono attività lavo-rativa o sociale. La famiglia è sog-getto vitale ed importante per lasocietà, ma ha bisogno di maggioriattenzioni e sostegni, non perché sia

diventata più fragile o più debole ri-spetto ad un tempo: è il tessuto so-ciale e culturale che starepentinamente cambiando, e le fa-miglie sono continuamente sottopo-ste a disagi e fatiche. Quando unastruttura viene messa continua-mente sotto tensione, afferma il ve-scovo, le sue debolezze emergono.C'è quindi bisogno di riscoprire il va-lore educativo e sociale della fami-glia, cellula centrale e primordialedella società e della Chiesa.Esiste una sola forma di famiglia, haribadito il nostro vescovo, quella pro-posta da Gesù secondo il progettodella creazione formata da maschioe femmina per un chiaro obiettivo.Non si tratta di uno dei tanti gruppiche animano le nostre parrocchie: lafamiglia cristiana nasce da un sacra-mento, è dunque una piccola comu-nità generata dallo Spirito Santo edin essa l'amore, le relazioni, il benesi allargano naturalmente dagli sposiai figli, ai parenti agli amici. Le fami-glie sono chiamate a trasmettere ilsenso della vita, innanzitutto, e lapropria fede alle giovani generazioni,esprimendo e vivendo l'accoglienza,l'ascolto, riempiendo le solitudini, an-dando incontro a chi è nel bisogno econcedendo sostegno nelle neces-sità.C'è una reciprocità profonda tra co-munità cristiana e famiglia perchéentrambe nascono dall'azione delloSpirito Santo. Questa reciprocità di-venta ricchezza e contribuisce a raf-forzare la comunione fraternaquando i carismi propri della famigliadiventano dono per la comunità in-tera.In virtù di questo le nostre parrocchiesono chiamate a diventare luoghi,non solo territoriali ben delimitati, macomunità dove ci si sostiene, ci siconosce, si cresce insieme e ci sinutre alla mensa eucaristica, e que-sto è un momento particolarmenteforte e significativo.

Prosegue il vescovo: “La nostra pa-storale è chiamata a farsi caricoanche delle famiglie e coppie in dif-ficoltà. Stanno purtroppo aumen-tando e si diffondono costumi, comele separazioni, le convivenze , il di-vorzio che sono contrarie alla pro-spettiva cristiana del matrimonio. C'èil rischio che tali costumi venganoaccettati come situazioni inevitabili esi sbiadisca nella coscienza dei cri-stiani il significato di quella voca-zione al matrimonio annunciata daGesù e fondata su un sacra-mento...”. La famiglia cristiana, pro-segue mons Mazzocato, proprioperché fondata ed illuminata da Cri-sto, può convincere e far percepirealla società che è possibile amarein un certo modo: quello evangelicogratuito, coinvolgente, fecondo, eche è possibile ricominciare, anchedopo periodi bui o fatiche, sco-prendo risorse inimmaginabili.“Lampade accese poste sul cande-labro” le definisce il vescovo, perchéè Gesù il solo che dà la forza, le ri-sorse per superare situazioni difficilie fatiche. La forza della grazia, invo-cata attraverso la preghiera, prevalesulle debolezze. La carità generatadal sacramento del matrimonio,tiene in piedi il matrimonio, lo rige-nera, e dà speranza.Come sostenere quindi gli sposi ,chiamati ad una vocazione cosìbella, coinvolgente ma anche impe-gnativa? La pastorale da tempo in-veste sulla preparazione almatrimonio cristiano dei fidanzati, inquanto si presentano oggi situazionimolto diverse rispetto ad un tempo:convivenze, fragilità umane, tiepi-dezza spirituale. Il vescovo sottoli-nea che “due giovani cristiani,chiamati dal Signore a completarsinell'amore reciproco e a formare fa-miglia, devono entrare nella logicache solo lo Spirito Santo può rive-lare, perché ormai non è più com-presa nel suo valore dalla culturaMons. Andrea Bruno Mazzocato

66

Page 7: Emmaus Gennaio 2008

GENNAIO - MARZO 2008 77

corrente.” Merita, altresì, particolareattenzione la formazione perma-nente degli sposi anche dopo il ma-trimonio per mantenere vivo e farcrescere il sacramento che li uni-sce. “Due giovani quando si spo-sano cercano una loro casa ecostituiscono un nuovo nucleo fami-liare. Questa scelta ha indubbia-mente molti vantaggi, mette peròspesso la famiglia in una situazionedi solitudine e debolezza. Il soste-gno reciproco tra famiglie cristiane èquindi molto importante, talvolta es-senziale quando la singola famigliafatica a bastare a se stessa.”. C'è unchiaro invito rivolto agli sposi affin-ché trovino momenti per condividerele esperienze, per testimoniarsi reci-procamente la fede, cercando mo-

dalità nuove per favorire la vera con-divisione tra famiglie cristiane. Possa la nostra esperienza quoti-diana di sposi, pur nelle prove o dif-ficoltà, testimoniare questa gioiaprofonda che è la gioia del Vangelo,

“la perla preziosa del Vangelo vis-suto nella famiglia cristiana”, perchési diffonda largamente intorno a noiper rendere più splendente la nostraChiesa.

Adalberta e Maurizio Sternieri

Si è tenuto dal 2 al 4 gennaio, aSella di Borgovalsugana (TN), l'or-mai consueto appuntamento con ilcampo invernale per i giovanissimidi Musile e Chiesanuova. Comel'anno scorso, erano invitati a parte-cipare tutti i ragazzi dalla prima allaquinta superiore. I ragazzi aderentisono stati ben 31. Al nostro arrivo il luogo si presentavacon aspetto autunnale poichè laneve mancava completamente. Du-rante il nostro soggiorno il cielo si èsempre mantenuto coperto, donan-doci finalmente anche 10 cm di nevela seconda notte, permettendoci difare a palle di neve fresca il giornoseguente. La casa “Belvedere”, giànota ai ragazzi di 5° superiore, è si-curamente accogliente e spaziosa,adatta ai campi conquesto numero dipartecipanti, grazieal grande salone alpiano terra e agliampi spazi esterni. L'argomento princi-pale del campo èstato la discussionedi quello che ci stavaa cuore, delle per-sone a cui siamo af-fezionati, di chi può

essere il nostro prossimo e di cosapossiamo fare per aiutarlo concreta-mente. I ragazzi di 4ª-5ª (la pre-ghiera riportata nel riquadro èquanto hanno scritto nel loro incon-tro) hanno lavorato su questo temaseparatamente, per poter discuterea un livello “superiore”, vista la mag-gior età. L'esperienza si deve sicu-ramente considerare importanteseppur breve nella durata, ma si sache questo è da sempre il problemadel campo invernale, che si devesvolgere tra feste e vacanze risicate.Un ringraziamento speciale a donVanio, a tutti gli animatori e ai cuo-chi per aver permesso la realizza-zione di questi 3 giorni divertenti eutili alla nostra formazione.

Marco Bozzo

CAMPO INVERNALE dalla 1° alla 5° SUPERIORE primi di gennaio 2008

Signore, quando ho fame,aiutami a saziarmidi quello che è giusto per mequando ho un dispiacere,tu mi conforti perchései l'unica speranzaquando la mia crocediventa pesante,dammi la forza per poter andareavanti e continuare a portarlaquando non ho tempo,perdonami, se ti trascuroquando sono umiliato,dammi l'aiuto per rialzarmie per comprenderequando sono scoraggiato, dammi la fiducia per continuarein quello che sto facendoquando ho bisognodella comprensione degli altri,dammi la forzadi aprire il mio cuorequando ho bisognoche ci si occupi di me,metti qualcuno che rispecchila tua immagine accanto a mequando penso solo a me stesso, fammi capireche sto sbagliando…fammi aprire gli occhied accorgermi di chiha bisogno di me.

Page 8: Emmaus Gennaio 2008

GENNAIO - MARZO 200888

Programmato già all'inizio dell'annopastorale, in concomitanza con il150° aniversario delle apparizionidella Madonna alla grotta di Massa-bielle, le nostre parrocchie di Musilee di Chiesanuova parteciperanno al-l'annuale pellegrinaggio a Lourdes,promosso da “La Nostra Famiglia”per i giorni 18 - 24 maggio.Il pellegrinaggio avrà come tema“Con Maria per incontrare Gesù”. E'occasione di una ricca esperienzaspirituale, vissuta assieme a migliaiadi altre persone provenienti da tuttaItalia, motivo per crescere nella pro-pria vita cristiana ed alimentare, gra-zie pure all'intercessione di MariaSantissima, la propria fiducia nel Si-gnore.

PROGRAMMA DI MASSIMA:

1° giorno (dom. 18 maggio): Mu-sile di Piave - Milano - Staz. FSOre 9.00: ritrovo partecipanti p.zzalemunicipio Musile, sistemazione inpullman e partenza, via autostrada,per Milano. Sosta lungo il percorso.Primo pomeriggio sistemazione sulTreno Speciale in scomparti da 6cuccette. Partenza per Lourdes

2° giorno (lun. 19 maggio): LourdesDopo arrivo a Lourdes a metà matti-nata, sistemazione in albergo di 2.acategoria superiore. Nel pomeriggiofilmato o diapositive che presentanola storia di Lourdes. Seguirà S.Messa di apertura pellegrinaggio,passaggio alla Grotta per il salutoalla Vergine. Dopo cena, chi vuole,processione.

3° giorno (mart. 20 maggio): Giornata penitenzialeOre 9.00: entrata del gruppo di adultialla porta S. Michele, porta destinataad essere il punto iniziale del Giubi-leo. Seguirà il percorso dell'acqua, leconfessioni. (Ore 10.00: entrata delgruppo dei ragazzi con gli accompa-gnatori)Pomeriggio: S. Messa. Sera: proces-sione di tutto il gruppo.

4° giorno (merc. 21 maggio):Lourdes: Catechesi - prepara-zione ai SacramentiS. Messa alla Grotta. Catechesi delVescovo per gli adulti.Pomeriggio alla Cité per la prepara-zione ai sacramenti del giorno dopo.A partire dalle ore 21.00: adorazionenotturna a gruppetti alla cripta. Per igiovani: incontro nella Cappella del-l'Hospice..

5° giorno (giov. 22 maggio): Lourdes: S. Comunioni e S. CresimeAl mattino (ore 6.00 - 6.15 - 6.30), agruppi divisi di soli adulti si percor-rerà la Via Crucis. Seguirà la Messacon le Sante Comunioni e le SanteCresime. Al pomeriggio si parteci-perà alla processione e alla adora-zione Eucaristica. In serata, dopocena, tutti parteciperanno alla pro-cessione “aux flambeaux”..

6° giorno (ven. 23 maggio): Lourdes St. FS - Partenza per MIlanoIn mattinata Santa Messa di chiu-sura del pellegrinaggio Giubilare.Pomeriggio: trasferimento stazioneFS di Lourdes; sistemazione suTreno Speciale su scomparti da 6cuccette e partenza per Italia Milano.

7° giorno (ven. 23 maggio):Milano - St FS - Musile di PiaveIn mattinata arrivo alla Stazione diPorta Garibaldi di Milano. Segue si-stemazione in pullman e prosegui-mento, via autostrada, verso Musiledi Piave. Arrivo previsto nel pomerig-gio. Sosta lungo il percorso.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE: 650 euro (supplemento per ca-mera singola: 120 euro)

Comprende: viaggio in autopullmanper trasferimento alla stazione FS diMilano A/R;; viaggio da Milano aLourdes in Treno Speciale con cuc-cette; sistemazione in scomparti da6 cuccette; sistemazione in albergo2.a categoria superiore.Non comprende: extra di caratterepersonale in genere e quanto non in-dicato nel programma.

DOCUMENTO: Carta di identità validaespatrio e nuovo tesserino sanitario

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:

In Canonica, a Musile di Piave, di sa-bato, dalle 9.00 alle 11.30 (fino adesaurimento dei 47 posti) ci sarà ilsig. Giorgio Montagner che darà rag-guagli e raccoglierà le adesioni. Al-l'atto dell'iscrizione si porti la carta diidentità, valida per l'espatrio. Si ver-

seranno, quale ac-conto, euro 150. Il saldo dovrà av-venire entro il 10aprile 2008. Si ricorda cheprima della par-tenza si terrà, inuna serata da fis-sare, un incontrofra i partecipanti.

18 - 24 MAGGIO 2008: PELLEGRINAGGIO A LOURDESINVITO

Madonna di Lourdes

Page 9: Emmaus Gennaio 2008

GENNAIO - MARZO 2008 99

MUSILE DI PIAVE

L'esperienza Siloe è promossa daiseminaristi di 5ª teologia del nostroSeminario diocesano, impegnatiper un intero anno, durante il finesettimana, nell'annuncio vocazio-nale presso le parrocchie che li in-vitano. Nel gennaio scorso pure lanostra parrocchia ha potuto acco-glierli, sentendosi arricchita dallafreschezza delle loro testimonianzee dalla gioia della loro risposta alSignore.I quattro seminaristi (in questa pa-gina c'è una loro breve presenta-zione) hanno incontrato i gruppi dicatechismo, i gruppi giovanissimi egiovani, i chierichetti. Inoltre uneducatore del Seminario ha avutomodo di trovarsi con catechisti ecatechiste per richiamare loro il va-lore di una vita vissuta come voca-zione ed indicare le modalità concui offrire questa proposta ai ra-gazzi.Nella prima domenica della loropresenza a Musile, i seminaristihanno narrato durante le SS.Messe la loro vicenda vocazionale,così diversa e originale per cia-scuno. E' emerso chiaramente cheil Signore anche oggi chiama a se-guirlo da vicino, che ciascuno hauna chiamata precisa da realizzare,e che per qualcuno questa chia-mata può essere proprio nel sacer-dozio diocesano. Importante poi èstato anche fare conoscere, a ra-gazzi e giovani, la realtà del Semi-nario, luogo vitale per la vita delladiocesi per la formazione e la curadelle vocazioni al sacerdozio.I seminaristi si sono detti ben felicidell'accoglienza che hanno trovato(anche quella nelle famiglie che lihanno ospitati per la cena e lanotte), avendo avuto modo di cono-

scere più da dentrola nostra comunitàe tanti persone checon loro condivi-dono la fede inGesù, e li incorag-giano nel cammino,sostenendoli con lapreghiera e il fra-terno ricordo..

Simone Stocco24 anni da Fioren-tina di San Donà diPiave: “In famiglia siamo tre fratellidi cui io sono il più grande. Sonoentrato in seminario a 15 anni, inseconda superiore, dopo aver fre-quentato il primo anno al liceoscientifico Galilei di San Donà, gra-zie al gruppo vocazionale “StellaPolare”. Ho prestato servizio diversianni nella parrocchia di San Giu-seppe Lavoratore di San Donà, poiper tre anni a Trebaseleghe (PD).

Luca Guzzo26 anni originario di Silea: “Sonoentrato in Seminario nel 2002, incomunità vocazionale, dopo il di-ploma di geometra e due anni diuniversità: Mia mamma è casa-linga, mio papà geometra e mia so-rella studia all'università. Ho fattoservizio per due anni a Casoni diMussolente, prima di iniziare l'espe-rienza Siloe.

Matias Franceschettoho 24 anni e sono al quinto anno diteologia. Provengo dalla Parrocchiadi San Pio X di San Donà di Piave.Nella mia famiglia sono il più pic-colo di tre figli maschi di cui unosposato. Dalla quinta elementareho partecipato ai gruppi vocazionali

in seminario a Treviso, una volta almese, fino alla terza media. Termi-nate le scuole medie a San Donà,sono entrato in seminario nel 1997in Comunità Giovanile, e nel 2001mi sono diplomato ragioniere alCollegio Pio X. Dopo il secondoanno di Teologia ho svolto il mioservizio nella parrocchia di Castellodi Godego per due anni, di cui unointero di tirocinio pastorale in uncentro per disabili a Castelfranco.Lo scorso anno sono stato nellaParrocchia di Santa Bona, nellaprima periferia di Treviso, e da que-st'anno sono impegnato con l'espe-rienza “Siloe”.

Michele Seccoho compiuto da poco 30 anni, esono originario della parrocchia diSan Paolo di Treviso. Sono entratoin Seminario sei anni fa, dopo unanno di ricerca vocazionale nelgruppo Diaspora. Prima ho fatto illiceo classico; poi ho lavorato comecommesso. Nella mia parrocchia, ein seguito nella parrocchia di Vol-pago del Montello, ho svolto il ser-vizio di animatore dei gruppi dellesuperiori, del Grest e l'aiuto catechi-sta.

LA PROPOSTA “SILOE” IN PARROCCHIAQuattro seminaristi sono stati alcuni giorni tra noi

Page 10: Emmaus Gennaio 2008

GENNAIO - MARZO 20081100

MUSILE DI PIAVE

IL GRUPPO MISSIONARIO IMPEGNA LA PARROCCHIA PER L'INDIA

Nel numero di settembre-novem-bre 2008 di “Emmaus” si era par-lato di Mons. Mukala, vescovo diKohima (India) che aveva visitatola nostra parrocchia in occasionedella Giornata Missionaria Mon-diale. La sua visita ci aveva datomodo di conoscere da vicino lasua diocesi, collocata nel nord-est dell'India, istituita da pochianni.Mons. Mukala ci aveva parlato di

come le comunità cristiane sianolontane l'una dall'altra e di quantoavessero necessità di provve-dere alla costruzione di cappelledove riunirsi per la preghiera e laliturgia.Fu in quella occasione che ilGruppo Missionario parrocchiale,impegnato ogni anno a soste-nere una iniziativa precisa interra di missione, pensò di dedi-care la propria attenzione proprioalla diocesi di Kohima, invitando- con le sue iniziative - la parroc-chia tutta a contribuire su un pro-getto che il vescovo avesseindividuato come urgente. Mons.Mukala accettò di buon gradol'idea, ben felice della disponibi-lità. Ed ecco che, poche setti-mane dopo, è giunto il progetto alquale contribuire: portare a ter-mine la costruzione di una pic-cola chiesa per un villaggio dinome Mima. L'impossibilità perquesti cristiani di raggiungere lamissione centrale, causa le di-stanze e i precari mezzi di tra-sporto, richiede che ogni villaggioabbia una cappella: è il luogodove arriva il sacerdote, ma con-tribuisce pure a dare forte iden-tità al gruppo dei cristiani. Ci hascritto il vescovo: “La comunitàcattolica nel villaggio di Mima fu

iniziata nel 1978 col battesimo di2 giovani studenti, frequentanti lascuola dei Gesuiti. Col tempo lacomunità è cresciuta fino agli at-tuali 394 cattolici. Un piccolosemi-capannone ha fatto finorada cappella della comunità. I cri-stiani, in occasione del giubileod'argento, ha deciso di costruireuna vera e propria chiesa. Iniziòla raccolta di fondi fra la comunitàe i benefattori locali. Dopo loscavo delle fondamenta e l'innal-zamento dei plinti, i fondi sonoterminati. Che fare? Desiderochiedere l'appoggio generosodella comunità di Musile di Piaveper completare i lavori al più pre-sto. Occorrerebbero per termi-nare completamente l'edificio €29.500,00”. Il Gruppo Missionario di Musile si

è dato subito da fareper raccogliere lasomma stabilita. Inquesta direzioneandrà quanto raccoltonel recente “Merca-tino missionario” inoccasione della festadi San Valentino.Grande soddisfa-zione, poi, l'aver tro-vato per raggiungerela cifra pure la dispo-nibilità della Pro Loco.

DESCRIZIONE BREVEDEL PROGETTO

La richiesta punta a finan-ziare il completamento di unacappella nel villaggio diMima. La comunità cattolicain questo villaggio è iniziatanel 1978 col battesimo di gio-vani. Nel tempo la comunitàha raggiunto gli attuali 394cristiani provenienti da 58 fa-miglie (di queste, 36 famigliesono completamente cattoli-che). Finora è stata usatacome cappella la parte di uncapannone.In occasione del 25° dellanascita della comunità, i cri-stiani decisero di costruirsiuna chiesa, cominciando dasubito a raccogliere fondi trai cristiani e alcuni benefattorilocali.I lavori sono potuti iniziare loscorso anno, ma ben prestosi sono dovuti fermare causala mancanza di denaro. Laparrocchia di Musile, tramitele iniziative promosse dalGruppo Missionario, sosterràla ripresa dei lavori con uncontributo pari a 8.000 €.

Diocesi di Kohima(Nagaland - nordest dell'India)

Eretta: 29 gennaio 1973Vescovo: Jose Mukala16.579 Km quadratiPopolazione totale: 1.990.000La popolazione è costituita da tribùMongoloidi, comunemente note comeNaga (Nagaland = terra dei Naga).Cattolici 50.887 Parrocchie 25Sacerdoti diocesani 72Sacerdoti religiosi 69Religiose 243

La attuale cappella di Mima

Page 11: Emmaus Gennaio 2008

GENNAIO - MARZO 2008 1111

MUSILE DI PIAVE

Durante il mese di novembre 2007si è costituita a Musile di Piave l'As-sociazione di volontariato intitolata aPadre Egidio Ferracin, secondo l'or-dine di San Vincenzo De Paoli.Questa organizzazione di volonta-riato assume la forma giuridica di as-

sociazione non lucrosa. Ha sede nelComune di Musile di Piave in viaSan Giovanni, 2. La sede è apertatutti i giovedì dalle 16.00 alle 17.00come indicato nella tabella affissa al-l'esterno della sede stessa. I socifondatori sono sette, ma è auspica-

bile che il numero deisoci volontari possaaumentare da subito.La specifica finalitàdell'organizzazionedi volontariato èquella di perseguireesclusivamente fina-lità di solidarietà so-ciale con l'obiettivo diprestare aiuto domi-ciliareNel dettaglio compitodei volontari è quellodi: prestare un perso-nale gratuito aiutosenza distinzione direligione, ideologia,razza, sesso eclasse sociale, diret-tamente a domiciliodi tutte quelle per-sone che, trovandosiin stato di necessità,ne facciano richiestadiretta od indiretta al-

l'organizzazione. Verrà data la pre-cedenza ai più bisognosi ed in parti-colare alle persone anziane o

ammalate che vivono sole; assicu-rare agli assistiti calore umano, dia-logo, svago e servizi materiali; dareascolto alle necessità per risolvere iproblemi personali; distribuire ali-menti; distribuire medicinali non for-niti dal servizio sanitario; distribuirealimenti per l'infanzia; distribuire pro-dotti per l'igiene; distribuire indu-menti.In base agli attuali fondi economiciin dotazione all'Associazione è pos-sibile assistere sedici nuclei familiariogni mese.Un sentito ringraziamento a tutti co-loro che hanno collaborato e conti-nuano a collaborare alla formazioneed alla crescita di questa preziosainiziativa caritatevole.

A cura del Gruppo “San Vincenzo”

Tale associazione, che anima da anni le feste pro-mosse nel territorio comunale, ha scelto infatti didare quest'anno parte del ricavato ottenuto con la“enorme” torta di San Valentino per un'iniziativamissionaria promossa dalla parrocchia. Un gra-zie di cuore per questo gesto di generosità.Ora non rimane che mettere assieme i frutti “rac-colti” ed inviarli in India. Saprà il Signore poi mol-tiplicarli a vantaggio di questi fratelli più poveri.Per noi la gioia di donare e di immaginarci il sor-riso di questa comunità che potrà godere del no-stro sincero aiuto.

Il Gruppo Missionario

UN GRUPPO DELLA “SAN VINCENZO” PURE A MUSILE

I lavori “fermi “ della nuova chiesa di Mima

Chi è Padre EgidioFerracin a cui è dedi-cato il neo-costituitoGruppo della “SanVincenzo” di Musile?Nato a Malo (Vi-cenza), 13 aprile1937.Ordinato sacerdote aVerona il 28 giugno1964 nell'Istituto deiMissionari Combo-niani. Dal 1965 al1987 è inviato mis-sionario nel nord

Uganda. Muore adAlenga (Uganda), 4 agosto 1987.Padre Egidio ha dato ventidue anni, i migliori dellasua vita, al popolo ugandese in un periodo politi-camente drammatico.Lui era il missionario della gioia: ha saputo dare,pur nella tribolazione, una lezione di speranza ecoraggio, virtù che fondano le radici nella sapienzadella croce. Legato mani e piedi ad un albero dellasavana ugandese, è stato colpito con bastoni e col-telli e fatto morire tra atroci tormenti.Egli pregava e perdonava. Aveva il cuore buono difiglio di Dio.

La sede della “San Vincenzo”di Musile di Piave, in via SanGiovanni 2, è aperta ognigiovedì dalle 16.00 alle17.00(orario possibile con le attualirisorse)

Page 12: Emmaus Gennaio 2008

GENNAIO - MARZO 20081122

CHIESANUOVA

CHIESANUOVA

Per chi ha poco più di vent'anni enon ha mai avuto modo di cono-scere don Claudio di persona, lafoto della sua epigrafe rende unbuon servizio dandone l'imma-gine reale del suo sguardo pene-trante, vivo e umile allo stessotempo.Al primo incontro, infatti, restavisubito colpito da una persona daltratto umano amabile, ma conquella riservatezza che sugge-riva quasi un suo imbarazzo neltimore di non essere lui all'al-tezza delle tue aspettative. Tan-t'è che quando gli dimostravi latua gratitudine e stima, subito sischermiva (“son soltanto un poroprete pantalon” commentava inlingua materna). E' stato l'atteg-giamento che l'accompagnòanche negli anni di quiescenza,passati in silenzio nella Casa delClero, geloso della propria soffe-renza e solitudine, sicuramentepregando, visto che per trovarlo- da parroco - il posto più sicuroera in Chiesa, davanti al Santis-simo e all'altare della Madonna.

Questo in sintesi l'uomo che miporto dentro, e il sacerdote?I suoi vent'anni di apostolato tranoi (1967-1987) hanno coincisocon un cambiamento molto pro-fondo, radicale, della nostra pic-cola comunità, e Lui in questarivoluzione di suo ce ne hamesso tantissimo. Fu, di fatto,l'ultima figura di prete a svolgerequel ruolo religioso e sociale cheda sempre un paese di campa-gna si aspettava dal suo pastore,di anime e di cittadini. Ne eraconsapevole e si sforzò di farcicomprendere come il nostro eraun mondo in veloce mutazionesul piano economico, sociale eculturale, e che ognuno dovevacercare il proprio ruolo e dare ilproprio personale contributo.Il tanto mitizzato '68 contrasse-gnò, nel bene e nel male, le no-stre storie intrecciate di parrocoe di fedeli, mentre lentamente siscindeva l'unità, o meglio l'iden-tità civile e religiosa che fino adallora ci contraddistingueva. La

Chiesa cattolica, per giunta,aveva preceduto, e in parte pro-vocato, lo sconquasso generalecon l'evento epocale del ConcilioVaticano II del quale si tentava -chi più velocemente, chi usandoil freno a mano - di attuare le so-stanziali e sostanziose modifichee novità.In tutto questo don Claudio fu al-l'avanguardia, Chiesanuovasempre la prima a sperimentare ilnuovo, che affascinava e scom-paginava i costumi e la mente dimolti, pastori d'anime compresi.Di sfuggita, chi vi partecipò (tan-tissimi a dire il vero) non dimen-tica tuttora l'assemblearismocoinvolgente e caotico del primiConsigli Pastorali, sovraffollati,onnicomprensivi di persone e dicompiti i più disparati, carichiquindi di aspettative improprie e,inevitabilmente, di tensioni e discontri.

Certamente don Claudio diedelargo spazio ai giovani, con pro-fusione di stimoli e di mezzi, maaffermare solo questo è ingiustoe riduttivo, perché aveva uncuore grande verso tutti, sempredisponibile. Ne è prova la folta ecomposita presenza di chiesano-vesi agli appuntamenti liturgici diquesti giorni d'addio alla sua per-sona, quasi una ricomposizione,dovuta, di persone che nel frat-tempo hanno fatto percorsi di-versi.Tantissime e le più innovativesono state le iniziative intrapresein quegli anni e a diversi livelli -sociale, pastorale, liturgico. Inquesta limitata e personale rievo-

IN RICORDO DI DON CLAUDIO

Don Claudio, giovane sacerdote

Page 13: Emmaus Gennaio 2008

GENNAIO - MARZO 2008 1133

CHIESANUOVA

cazione devo sottolineare, co-munque, le due eredità che re-puto più significative:- la sua carità, costante, sistema-tica e discreta, che privilegiava imalati, gli anziani, le persone indifficoltà e chi dalla vita avevaavuto meno;- l'amore a Maria: fu lui ad instau-rare nel Basso Piave la recita delsanto rosario quale veglia fune-bre, e fu ancora lui a rispolverareil Fioretto a maggio, inizialmentecon il passaggio della statuadella Madonna di casa in casa,finchè fu possibile.

Caro don Claudio, vent'anni sonotrascorsi dalla tua uscita da Chie-sanuova.Molto è cambiato tra dinoi e dentro di noi. Lentamente econ fatica la nostra apparte-nenza, non solo territoriale, aduna comunità cristiana più vastasi fa più consapevole e matura.Continua ad amarci e a pregareper noi di Chiesanuova, piccola epovera realtà immersa nelgrande mistero salvifico dellaChiesa di Cristo.

dall' omelia di S. Ecc. Mons.Mazzocato, vescovo,

in occasione delle esequie di don Claudio Pasqualini,

a Noventa di Piave,il 18 febbraio 2008

“Ci uniamo al grande “grazie” concui questo sacerdote ha volutoriassumere tutta la sua vita...Il primo pensiero è per la VergineMaria di cui dice: “Sono un tuo in-namorato”. Il “grazie” di d. Clau-dio va, poi, ai Vescovi nei quali,come testimonia in altri scritti, hasempre visto gli interpreti dellavolontà di Dio, ma anche i padri acui rivolgersi con confidenza inmomenti di difficoltà incontratilungo il ministero.C'è il grazie alla famiglia a cui d.Claudio è stato profondamentelegato....Un ricordo e una gratitudine par-ticolare riserva ai cristiani delleparrocchie a cui si è dedicatocome cappellano (Fontane,Ciano del Montello, Cavasagra,Noale) e come parroco (20 anni aChiesanuova di S. Donà e 17 aPustumia-Bella Venezia). Porta con sé il ricordo della bontàe comprensione di cui si è sentitocircondato, della vicinanza vis-suta con gli ammalati, i poveri, irifiutati. Gli restano nel cuore igiovani per i quali si è dedicatocon l'entusiasmo e lo spirito di ini-ziativa che hanno caratterizzatoil suo ministero.Il “grazie” di don Claudio è vera-mente la sintesi della sua vita sa-cerdotale e il sentimento piùprofondo del suo cuore.In questo sentimento c'è tutta lasua fede nella quale orientava aDio la sua esistenza; c'è la sere-nità di concludere la vita profon-damente riconciliato con Dio e

con i fratelli. C'è la sua accentuata sensibilitàd'animo che in certi tratti del suocammino lo ha anche fatto sof-frire in modo acuto per qualchefatica o incomprensione.C'è la sua umiltà che lo ha por-tato a donarsi senza pretese e ri-conoscendo, quando ce n'eramotivo, limiti e debolezze. Scrive:“Ho sempre vissuto alla giornata,semplice tuo operaio manuale, oSignore, con tantissimi limiti spi-rituali e umani; chiedo a tutti per-dono per quanto potevo fare dipiù e non ho degnamente adem-piuto al mio ministero cosìgrande”.C'è l'esperienza della grazia diDio sovrabbondante ogni suomerito: “L'aver incontrato Dio inGesù, nei fratelli, nel dolore, nellapreghiera, ha sorpassato per meogni attesa, ogni promessa. Va-leva la pena di vivere!”.E' bello, è cristiano ed è sacerdo-tale concludere l'esistenza ter-rena con questi sentimenti. E'una testimonianza che don Clau-dio lascia anche a noi...”.

Da un foglietto-invito di donClaudio dato ad un allora gio-vane di Chiesanuova.“Una bella preghiera: ripetia-mola intimamente col cuore.Giorno dopo giorno, o Signoredella mia vita, starò davanti aTe, faccia a faccia. A manigiunte, starò davanti a Te, Si-gnore del Cielo e della Terra,per ringraziarTi e lodarTi. Inquesto mondo che è Tuo, fra lefatiche, i tumulti, le lotte, la follaagitata, io mi terrò davanti a Te,faccia a faccia. E quando la miaopera in questo mondo sarà fi-nita, o mio Dio, solo e nel silen-zio, starò davanti a Te, faccia afaccia, nell'amore più vero enella felicità. Così sia.”

Don Claudio, negli anni di Chiesanuova

Page 14: Emmaus Gennaio 2008

GENNAIO - MARZO 2008

CHIESANUOVA

Il pomeriggio di domenica 27 gen-naio è stato molto particolare per lanostra comunità: si è svolta l'ormaiclassica sfilata di Carnevale. Temadella sfilata di quest'anno è stato“L'arte”.In un tripudio di musica, risate e co-lori, il nostro carro è partito carico dibamibini-pittori alla volta dellaChiesa, percorrendo tutto il lungoPiave. Alla sfilata ha partecipato pure ilcarro degli amici della Parrocchia diPassarella (tema: “I cavernicoli”), al-l'insegna dell'ormai assodato motto:

“Più siamo, meglio stiamo!”.Arrivati alla chiesa, e parcheggiati idue carri, il pomeriggio è continuatocon i giochi per i più piccini, propostodal “mitico” Gr.O.G.. I ragazzi delGruppo Oratorio, infatti, hanno datovita a tante piccole sfide, tutte all'in-segna dell'arte, nelle quali i bambinisi sono cimentati a più non possoper vincere i piccoli premi messi inpalio.Tutto questo accadeva mentre sottoil capannone i genitori e gli adultipresenti trascorrevano il tempo trauna tazza di thè ed una frittella (ma-

gari anche due!) preparate dal con-solidato gruppo di compaesani cheda anni si impegnano (a loro va ungrazie enorme e riconoscente!!!) adeliziare i palati e a riscaldare i cuoriin una giornata che solitamente è unpo' rigida.La festa si è conclusa con l'estra-zione della lotteria, presentata dal-l'orco-Lerch che non si tira maiindietro e che quest'anno ha svoltomolto bene il compito di speaker uf-ficiale della sfilata.Ormai il sole stava calando, la genteritornava alle proprie case... Cisiamo guardati; ora toccava il mo-mento meno atteso: quello del “mettia posto”, fatto per senso di dovere,ma che non ci ha tolto la gioia delleore trascorse assieme. Con questagioia desideriamo ringraziare quantihanno collaborato per la buona riu-scita della manifestazione: ilGr.O.G., gli adulti impegnati nellacottura e distribuzione delle frittelle,quanti (tra loro alcuni genitori dellaScuola Materna) hanno dedicato oreper l'allestimento del carro masche-rato, e chiunque altro abbia lavoratoo dato qualcosa per il buon esito.Varrà pure il prossimo anno lo slo-gan confezionato nella festa di que-st'anno: “Con un thé e una frittella,la giornata è più bella!”.

Andrea Contarin

Anche quest'anno le donne di Chie-sanuova si sono date appuntamento

la sera di sabato 26 gennaio per fe-steggiare tutte assieme il carnevale,

nelle nuove ed ac-coglienti sale par-rocchiali.Ognuna aveva ilcompito di portarecon sé, oltre all'al-legria, all'amicizia,alla voglia di di-vertirsi e di pas-sare una serata incompagnia, undolce tipico di car-nevale o qualcosada poter consu-mare insieme.C'è chi ha iniziato

ad impastare torte, frittelle ed a farepanini, tramezzini e pizzette già dibuon mattino, con la speranza dinon sfigurare nel confronto con lealtre; chi invece, all'impegnativo “im-pasto”, ha scelto una più comodapasticceria!La presenza delle donne, giovani emeno giovani, era numerosa, e trarisate, chiacchiere (molte....) è stataanche decisa la prossima gita an-nuale delle donne, che si terrà sa-bato 5 aprile ed avrà comedestinazione il Castello di San Leo(PU - Pesaro Urbino) e la Repub-blica di San Marino.

Stefania Contarin

IL NOSTRO CARNEVALE

IL CARNEVALE …. DELLE DONNE

1144

Page 15: Emmaus Gennaio 2008

GENNAIO - MARZO 2008 1155

CHIESANUOVA

FOTO RICORDO S. MESSA DI PRIMA COMUNIONE

Chiesanuova,domenica 2 dicembre 2007

Musile,sabato 8 dicembre 2007,

ore 9.30

Musile, sabato 8 dicembre,

ore 11.15

Page 16: Emmaus Gennaio 2008

MUSILE DI PIAVEDomenica delle Palme 16 marzo

ore 8.00 S. Messaore 9.30 S. Messa con benedizione e processione delle palmeore 11.00 S. Messaore 15.00 Canto dei Vespriore 18.30 S. Messa

Lunedì 17 marzoore 8.30 Esposizione Santissimo e recita delle Lodiore 11.30 Chiusura dell'Adorazione Eucaristicaore 15.00 Apertura dell'Adorazione Eucaristicaore 18.30 Riposizione dell'Eucaristia e S. Messa

Martedì 18 marzoore 8.30 Esposizione Santissimo e recita delle Lodiore 11.30 Chiusura dell'Adorazione Eucaristicaore 15.00 Apertura dell'Adorazione Eucaristicaore 18.30 Riposizione dell'Eucaristia e S. Messa

Mercoledì 19 marzoore 8.30 Esposizione Santissimo e recita delle Lodiore 11.30 Chiusura dell'Adorazione Eucaristicaore 15.00 Apertura dell'Adorazione Eucaristica.ore 18.30 Riposizione dell'Eucaristia e S. Messaore 20.30 Confessioni per gli adolescenti e giovani

GIOVEDÌ SANTO20 marzo

ore 7.30 Recita delle Lodiore 17.00 S. Messa per bambini, anziani e chi non può partecipare alla celebrazione della seraore 20.00 Celebrazione della S. Messa con il gesto della lavanda dei piedi;

colletta destinata a “Un pane per amor di Dio”; l'Eucaristia viene riposta solennementenel tabernacolo. Seguirà una veglia nella notte della Passione.

ore 22.30 Chiusura della Chiesa

VENERDÌ SANTO(GIORNO DI DIGIUNO E ASTINENZA)

21 marzoore 7.30 Recita delle Lodi e dell'Ufficio delle Lettureore 15.00 Celebrazione della Via Crucisore 20.00 Solenne azione liturgica: lettura della Passione, adorazione e bacio della Croce;

Comunione; processione con reliquia della Croce.

SABATO SANTO22 marzo

ore 7.30 Recita delle Lodi e dell'Ufficio delle Letture

CALENDARIO DELLA SETTIMANA SANTA 2008

GENNAIO - MARZO 20081166

Confessioni tutti i giornidurante l'Adorazione

Eucaristica

Confessioni: 15.30 - 17.00; 18.00 - 19.00

Confessioni: 9.00 - 12.00; 16.00 - 18.30

Confessioni: 9.00 - 12.00; 15.00 - 19.00

Page 17: Emmaus Gennaio 2008

PASQUA DI RISURREZIONESera del 22 marzo ore 21.00 SOLENNE VEGLIA PASQUALE (con battesimo di Rosalba Caramaschi)Domenica 23 marzo SS. Messe alle 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.30

Lunedì di Pasqua 24 marzoSS. Messe alle 8.30 - 10.30

Domenica delle Palme 16 marzoore 8.00 S. Messaore 10.00 S. Messa con benedizione e processione delle palme

Lunedì 17 - Martedì 18 - Mercoledì 19 marzoore 8.30 Recita comunitaria delle Lodiore 15-16 Adorazione Eucaristica, partecipata dalle famiglie di via Argine destro, Chiesanuova

(dal Piave nuovo al Botteghino), D'Andrea, Argine di Mezzo, Bosco, Cimitero, Taglio del Re,Casonato.

ore 16-17 Adorazione Eucaristica per le famiglie di via Calle dell'Orso, Armellina, Peruch.ore 17-18 Adorazione Eucaristica per le famiglie di via Chiesanuova (dal Botteghino verso Caposile) e Pireo.ore 18.00 Riposizione dell'Eucaristia e S. Messa

GIOVEDÌ SANTO20 marzo

ore 7.30 Recita comunitaria delle Lodiore 20.00 Celebrazione della S. Messa con il gesto della lavanda dei piedi;

colletta destinata a “Un pane per amor di Dio”; l'Eucaristia viene riposta solennementenel tabernacolo. Seguirà una veglia nella notte della Passione.

VENERDÌ SANTO(GIORNO DI DIGIUNO E ASTINENZA)

21 marzoore 7.30 Recita comunitaria delle Lodi e dell'Ufficio delle Lettureore 20.00 Solenne azione liturgica: lettura della Passione, adorazione e bacio della Croce;

Comunione; processione con reliquia della Croce.

SABATO SANTO22 marzo

ore 7.30 Recita delle Lodi e dell'Ufficio delle Letture

PASQUA DI RISURREZIONESera del 22 marzo ore 21.00 SOLENNE VEGLIA PASQUALEDomenica 23 marzo SS. Messe alle 8.00 - 10.00

Lunedì di Pasqua 24 marzoS. Messa alle 9.00

GENNAIO - MARZO 2008 1177

CHIESANUOVA

Confessioni: durante l'Adorazione Eucaristica

Confessioni: 15.00 - 19.00

Confessioni: 9.00 - 12.00; 15.00 - 19.00

Page 18: Emmaus Gennaio 2008

SONO DIVENTATI FIGLI DI DIO34. CANEVER RAOUL di Mauro e di Tegon Lisa 04-11-200735. CATTO FEDERICA di Michele e di Bagolin Giovanna 04-11-200736. CATTO SILVIA ANNA di Michele e di Bagolin Giovanna 04-11-200737. DI DIO SARA di Riccardo e di Pasqual Franca 04-11-200738. BETTIN DANIEL di Andrea e di Montagner Loretta 02-12-200739. DENTUTI NICOL di Dimitri e di Inceu Silvia Daniela 02-12-200740. MARIUZZO MATILDE di Andrea e di Piovesan Tiziana 02-12-200741. MICHIELIN MORGAN di Mirco e di Cesari Monia 02-12-200742. SARTORELLO GIULIA di Maurizio e di Giaccaglia Michela 02-12-200743. BENZONI MARIO di Davide e di Frizzarin Cristina 02-12-2007

SONO RITORNATI AL PADRE41. BALDO ARMANDO N. 01-05-1943 M. 04-11-200742. DE NOBILI GIUSEPPE 03-06-1931 15-11-200743. BEDIN MARCELLO 01-03-1936 25-11-200744. CITTA DAVIDE 24-01-1975 26-11-200745. MARIN CAROLINA 02-10-1919 04-12-200746. BOTTAN OLGA 27-02-1933 07-12-200747. TONON LUISA 05-12-1931 09-12-200748. CANEVER ANGELO 17-07-1929 10-12-200749. PIVETTA SILVANO 13-06-1949 12-12-200750. DONE' LINO 04-05-1941 20-12-200751. BRUNELLO GIUSEPPE 28-08-1939 26-12-200752. FERRARI BRANDINA 03-08-1920 28-12-2007

SONO DIVENTATI FIGLI DI DIO

1. CALDO LUCA di Ferruccio e di Peruch Tatiana 25-02-20072. BOTTEGA MARTIN LUCA di Natalino e di Massaroni Morena 04-06-20073. MORETTO MATTEO di Flavio e di Finotto Patrizia 08-07-20074. VAZZOLA CECILIA di Luciano e di De Pieri Roberta 08-07-20075. MENGO LETIZIA di Pierluigi e di Bianchini Ornella 07-10-20076. ZANINELLO GIULIO di Simone e di Don_ Marina 07-10-20077. FINCO GABRIELE di Alessandro e di Pellizzari Stefania 11-11-20078. VAZZOLA SARA di Mauro e di Favretto Alice 17-11-2007

HANNO CELEBRATO IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

1. VISENTIN FABIO - MONTAGNER CHIARA 09-06-20072. CADAMURO ENRICO - MARITAN ELISA 09-06-20073. MONTAGNER MAURO - CHINELLATO ANNALISA 15-09-20074. TONETTO MAURO - CAPIOTTO ERICA 13-10-20075. CALDO DANILO - SORGON SILVIA AUTILIA 15-12-2007

SONO RITORNATI AL PADRE

1. MAMBRIN MAFALDA N. 25-05-1938 M. 06-01-20072. SERAFIN ELISA 30-05-1907 08-01-20073. BERTONCIN GIUSEPPE 30-07-1934 18-01-20074. MARCON SOEMI 13-02-1925 30-01-20075. CAMATA GIANNINO 16-10-1942 31-01-20076. MORETTO GIUSEPPE 16-09-1932 17-03-20077. DE VECCHI GUIDO 13-01-1924 11-04-20078. TREVISIOL MARIA 10-08-1911 27-04-20079. FERRAZZO ALICE 29-04-1922 04-06-200710. CHINELLATO LUIGI 21-06-1943 12-08-200711. TONETTO SANTA 12-09-1939 11-11-200712. BECCEGATO EPIFANIA 05-01-1928 14-12-200713. CASONATO BRUNO 17-08-1924 21-12-2007

GENNAIO - MARZO 20081188

ANAGRAFE PARROCCHIALEPARROCCHIA MUSILE DI PIAVE dal 02-11-2007 al 31-12-2007

PARROCCHIA CHIESANUOVA - 2007

Page 19: Emmaus Gennaio 2008

Domenica 18 maggio, alle ore 10.00, per Chiesanuova, e domenica 1 giugno, alle ore 11, per Musile si ce-lebrerà la S. Messa per le coppie di sposi che quest'anno festeggiano significativi anniversari della celebra-zione del sacramento del matrimonio. A tutti loro vanno le congratulazioni e gli auguri delle nostre comunitàparrocchiali.Nel porgere loro i nostri più fraterni auguri, li invitiamo a tenere presente la data programmata per la Cele-brazione della Festa nelle due parrocchie. Si ricorda che coloro che celebrano quest'anno il 25° saranno in-vitati, tramite lettera, a due momenti di scambio sul significato e il valore di questa tappa della loro vita dicoppia.Inoltre, per quanti partecipano alla S. Messa di anniversario a Musile, sarà offerto un pranzo gratuito di festapreparato dalla cucina di “Comunità in festa 2008” e servito sotto il capannone della manifestazione. Saràpremura di chi intende partecipare al pranzo di festa prenotarsi come secondo quanto indicato in una letterache raggiungerà a casa le coppie dei festeggiati.Se ci fossero altre coppie festeggiate che non si trovano scritte in questo elenco, ci scusino perché non è statacattiva volontà e segnalino in canonica la dimenticanza . Grazie.

70° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO

1 BERGAMASCO ANNIBALE - ZANUTTO ADA v. Bellini 29/4

60° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO

2. MONTAGNER MARINO - SANTI AMABILE v. Pasubio 13. PERUCH VALTER - CANEVER NIDIA v. Bizzaro 5/14. VANIN BRUNO - DAVANZO ERMINIA v. Milano 54

50° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO

1. BARBARESCO VITTORIO - BUSO GIUSEPPINA v. Venezia 142. BASSI GUGLIELMO - BETTARELLO LINA v. Intestadura 413. BETTARELLO SILVANO - ZAMPIERI GELTRUDE v. Martiri 1624. BINCOLETTO GINO - FINOTTO PIERINA v. S. Valentino 65. BORTOLETTO ANGELO - ZORZETTO LIVIA v. Milano 8/36. CASONI RINO - CHIOMENTO ANGELA v. Intestadura 58/17. CHECCHIN GIANCARLO - MORETTI SILVANA v. Pace 378. DAVANZO ELISEO - MIDENA NATALINA v. Podgora 269. DE NOBILI ANTONIO - BASSETTO ERMINIA v. Marconi 11/610. DIRAL GIUSEPPE - CASAGRANDE DOMENICA v. Mincio 4511. FINOTTO RINO - BUCCIOL MARIA v. Triestina 9212. FURLANETTO ERNESTO - ROMBALDONI MARIA v. Martiri 3413. GRANDIN ANGELO - BALLARIN CLARA v. Pio X 1314. MESTRE GUALTIERO - TUIS ALBERTINA v. Giovanni XXIII 1515. MONTAGNER AMPELIO - SALVIATO ROSALIA v. Martiri 8216. MONTAGNER RIZIERI - PAVAN ASSUNTA v. G. Noventa 2-A17. MUFFATO MARIO - BATTISTUZZA PIA v. XXIX Aprile 1018. ORLANDO GIUSEPPE - GAIOTTO MARIA v. Verdi 219. PINEL FERDINANDO - DE ZOTTI ASSUNTA v. don Bosco 1/320. RICCARDI LUIGI - FAGANELLO CLEMENTINA v. Martiri 14721. TREVISAN RENATO - MARCHENTE CLARA v. Dante 13/1

GENNAIO - MARZO 2008 1199

CELEBRAZIONI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 2008

MUSILE

1 GIUGNO

ore 11.00

Page 20: Emmaus Gennaio 2008

22. VINALE GIUSEPPE - DE OSTI ANTONIETTA v. Emilia 3423. VISENTIN MARCELLO - DAMO MILENA v. Martiri 164

25° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO

1. BATTISTELLA IVAN - DI LORENZO ELISABETTA v. R. Pascutto 222. BATTIVA PAOLINO - MONTAGNER MARIA v. S. Giovanni 28/53. BRAMBILLA GIUSEPPE - FOLLADOR CATIA v. Pasubio 154. CAMILLO PIER LUIGI - BIANCO MARIA LORELLA v. Martiri 83/55. CHIANI CLAUDIO - TURCHETTO LORENA v. Bellini 41/36. CINCOTTO GIOVANNI - ZAMBON ELVIRA v. Giotto 15/27. COPPO VENERINO - GAINO DINA v. Martiri 2158. COSTA PAOLO - DE PIERI FRANCESCA v. Oberdan 59. DANIELI SEVERINO - GIRARDI ORNELLA v. Marconi 1710. FRASSON RENZO - BERGAMO NADIA v. Matteotti 14/811. FURLANETTO MARZIO - BENETTI GRAZIELLA v. Piave vecchia 812. GARATTO ENZO - TURCATO SUSANNA v. D. Chiesa 1713. MARANGONI GIANFRANCO - DE SALVADOR NADIA v. Intestadura 7714. MARIUZZO ANGELO - BARBIERI GIULIETTA v. Casebianche 8015. ONGARETTO ANTONIO CARLO - RIGATO SANDRA v. Marconi 79/116. PAVAN RENATO - CANEVER ANTONELLA v. Martiri 108/1117. SCHURZEL GERMANO - DAVANZO DONATELLA v. Intestadura 63-H18. SFORZIN PAOLO - DE NARDI LUCIANA v. Casebianche 39/319. SMANIOTTO LUCIANO - VALERIO FIORENZA v. Bellini 82-A20. TALON GABRIELE - BISCONCIN SAIDA v. Fossanuova 1621. TEGON CLAUDIO - CAPPELLETTO TIZIANA v. Venezia 18/122. TESO GIANNI LUIGI - TONELLO EMANUELA v. Toti 1423. VENTURATO FRANCO - SPILLER MARIA GRAZIA v. S. Giovanni 824. ZANIN ADRIANO - FOLETTO CARLA v. De Gasperi 27

60° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO

1. CAPPELLOTTO LUIGI - BRUNELLO STELLA v. Calle dell'Orso 372. CHINELLATO ARMANDO - TONETTO RITA v. Chiesanuova 115/2

50° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO

1. FURLAN MARIO - MOSCHINO ROSA v. Pireo 122. NIERO LUIGI - FINOTTO EMILIA v. Argine di Mezzo 23

25° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO

1. DE PIERI GABRIELE - DI ROSA MARGHERITA v. Chiesanuova 392. ZECCHIN ANGELO - FINOTTO ADELIA v. Chiesanuova 104

GENNAIO - MARZO 20082200

EmmausPeriodico bimestrale delle parrocchie di Musile di Piave e Chiesanuova.

Direttore Responsabile: Dino Boffo - Via Amalfi, 41 - TVDirezione e Redazione: Piazza Libertà, 1 - Musile di Piave - VE

Registrazione al Tribunale di Venezia n. 884 del 21.03.1987Stampa: Tipografia COLORAMA: San Donà di Piave - VE - Tel. 0421.40225

Hanno collaborato a questo numero di Emmaus:Don Mario, Marco Bozzo, Luca Cadamuro, Andrea Contarin,

Stefania Contarin, Elena De Piccoli, Barbara Fornasier,Vittorina Mazzon, Antonio Pelizzon, Laura Scabbio, Monica Scarabel,

Adalberta e Maurizio Sternieri, Associazione “San Vincenzo”di Musile di Piave, Gruppo Missionario di Musile di Piave.

CHIESANUOVA

18 MAGGIO

ore 10.00