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EPITELI Pavimentoso Riveste le cavità del corpo che non comunicano con l’esterno, peritoneale, pleurica e pericardica (sierose), vasi sanguigni (endotelio) fenestrati (ghiandole endocrine, glomeruli renali e intestino) e continui, vasi linfatici, alveoli (pneumociti 1), rete testis, capsula di Bowman. - L’edotelio regola la permeabilità vascolare (transcitosi, micropincitosi) - Le cellule endoteliali intervengono nel regolare l’adesione delle cellule del sangue alla parete del vaso e la loro successiva extravasazione (attivazione di integrine e selectine) - Le cellule endoteliali secernono sostanze in grado di agire sulla muscolatura liscia causando vasocostrizione o vasodilatazione. Funzioni: rivestimento delle membrane, trasporto dei fluidi, scambio gassoso, lubrificazione, riduzione dell’attrito (favorisce il movimento dei visceri). Cubico Dotti di molte ghiandole, rivestimenti delle ovaie, forma i tubuli renali, follicoli tiroidei, plessi coroidei (ependimociti, ependima, rivestono i ventricoli cerebrali). Funzioni: secrezione, assorbimento, protezione Batiprismatico (cilindrico) ciliato Mucosa dell’ovidotto, alcune aree dell’utero, tube ovariche, picoli bronchi e dotti efferenti. Sono presenti negli eputeli le cui cellule sono specializzate nel trasporto, sulla superficie dell’epitelio, li ligquidi o di un sottile strato di muco. Lunghezza circa 7-10 micron, diamoetro 200 nm. Struttura intenra delle ciglia è formata da microtubuli, assonema,

Epiteli semplici (Autosaved)

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EPITELI

Pavimentoso

Riveste le cavità del corpo che non comunicano con l’esterno, peritoneale, pleurica e pericardica (sierose), vasi sanguigni (endotelio) fenestrati (ghiandole endocrine, glomeruli renali e intestino) e continui, vasi linfatici, alveoli (pneumociti 1), rete testis, capsula di Bowman.

- L’edotelio regola la permeabilità vascolare (transcitosi, micropincitosi)- Le cellule endoteliali intervengono nel regolare l’adesione delle cellule del sangue alla parete del

vaso e la loro successiva extravasazione (attivazione di integrine e selectine)- Le cellule endoteliali secernono sostanze in grado di agire sulla muscolatura liscia causando

vasocostrizione o vasodilatazione.

Funzioni: rivestimento delle membrane, trasporto dei fluidi, scambio gassoso, lubrificazione, riduzione dell’attrito (favorisce il movimento dei visceri).

Cubico

Dotti di molte ghiandole, rivestimenti delle ovaie, forma i tubuli renali, follicoli tiroidei, plessi coroidei (ependimociti, ependima, rivestono i ventricoli cerebrali).

Funzioni: secrezione, assorbimento, protezione

Batiprismatico (cilindrico) ciliato

Mucosa dell’ovidotto, alcune aree dell’utero, tube ovariche, picoli bronchi e dotti efferenti. Sono presenti negli eputeli le cui cellule sono specializzate nel trasporto, sulla superficie dell’epitelio, li ligquidi o di un

sottile strato di muco. Lunghezza circa 7-10 micron, diamoetro 200 nm. Struttura intenra delle ciglia è formata da microtubuli, assonema, parte interna del cilio, 9 coppie di microtubuli laterali più una centrale (struttura 9+2)

Batiprismatico (cilindrico) non ciliato

È un tipo di epitelio le cui caratteristiche morfologiche variano notevolmente a seconda della sede e della funzione che sono deputate a svolgere.

Intestino, dal cardias a l’intestino crasso, frammisto a ghiandole mucipare (muco -> PAS positivo) ENTEROCITI (25-30 micron) orletto striato.

Epitelio intestinale: ha funzione assorbente, è quello dell’intestino tenue, che in realtà compie due funzioni principali. Una digestiva, diretta a completare la digestione dei cibi, l’altra assorbente, che permette ai

prodotti di passare selettivamente nei vasi sanguigni e linfatici. Le cellule dell’epitelio intestinale sono dette ENTEROCITI, in queste cellule c’è una polarità strutturale cui corrisponde una polarità funzionale. Il polo apicale, quello rivolto verso il lume, è specializzato nell’assorbimento dei prodotti della digestione intestinale ed il polo basale interviene nei processi di trasporto delle sostanze assorbite verso la rete capillare sanguigna o linfatica sottostanti.

Rigenerazione

Bene o male tutti i nostri tessuti sono soggetti a consumo e debbono rinnovarsi, anche i tessuti cosiddetti perenni si è visto che poi così perenni non sono. L’epitelio intestinale è soggetto ad un rinnovamento rapido, questo perché nel lume intestinale passa di tutto, enzimi, agenti patogeni e quindi questo epitelio si rinnova continuamente a partire da cellule staminali. Tutti i tessuti soggetti a rinnovamento hanno delle cellule staminali che si dividono per meiosi asimmetrica, ossia possono fare cellule identiche a se stesse e a cellule che non sono più staminali ma differenziate. Nella mucosa intestinale sono presenti delle ghiandole (nelle cripte di Lieberkühn) secernenti enzimi digestivi, in fondo alle quali le cellule staminali dell’epitelio intestinale. Una caratteristica di queste cellule staminali è che si dividono poco, per preserarsi dalle mutazioni genetiche, le cellule che producono invece, che non sono più staminali, si dividono

attivamente.

Ghiandole mucipare

Intercalate tra gli enterociti con funzione assorbente, nell’epitelio intestinale si osservano numerosissime cellule caliciformi o mucipare che producono muco il cui ruolo è quello di proteggere il rivestimento epiteliale. Le cellule caliciformi si possono considerare ghiandole mucose unicellulari. All’inizio del processo di secrezione, nel citoplasma adiacente alla regione del Golgi sono presenti scarse gocce di mucinogeno. A mano a mano che le gocciole diventano più numerose, la porzione apicale delle cellule si distende ed assume una tipica forma a calice, mentre il nucleo è schiacciato

al polo basale. Le gocciole di muco non sono cosnervate con i comuni metodi di fissazione per cui la porzione apicale delle cellule caliciformi appare otticamente vuota.

Epitelio pluriseriato o pseudostratificato ciliato

Questo tipo di epitelio è composto da un unico strato di cellule di altezza variabile ma che poggiano tutte sulla membrana basale, dando l’impressione che si tratti di un epitelio a più strati di cellule. Lo troviamo ciliato ad esempio nelle mucose del’apparato respiratorio, faringe, trachea e bronchi, per questo chiamato anche epitelio respiratorio. Le cellule di questo epitelio tuttavia non sono tutte uguali, in mezzo alle cellule proprie dell’epitelio troviamo infatti altre più chiare, con citoplasma chiaro, che sono in realtà ghiandole mucipare, che producono muco. Le ciglia vibratili fanno dunque muovere questo muco. Le cellule piccole basali sono le cellule staminali, che producono sia cellule dell’epitelio che cellule mucipare, quelle più alte sono in progressivo differenziamento.

Ciglia

Ci sono delle cellule che hanno un solo coglio vibratile, e si è scoperto che su questo ciglio vibratile vi sono dei recettori. Per esempio nell’epitelio dell vie urinarie fungono da sensori di flusso che monitorano quanta urina sta passando. Più veloce è il flusso, più si piegano, più il segnale è forte per il rene. Nell’epitelio delle vie respiratorie è stato visto che ci sono dei recettori gustativi per il saprore amaro perché con composti di sapore amaro queste ciglia aumentano il loro battito, quindi evidentemente è un meccanismo che serve ad informare l’epitelio respiratorio che è entrato qualcosa dal sapore amaro e che tanto buono non sarà e quindi deve essere espulso.

Effetti del fumo

I fumatori corrono un rischio molto elevato di carcinoma polmonare (un tumore che deriva da un epitelio prende il nome di carcinoma, uno che deriva da epiteli ghiandolari si dice adenocarcnoma, mentre un tumore che deriva da una linea connettivale è detta sarcoma. Un carcinoma ha origine epiteliale perché esprime cheratina, perciò se troviamo delle metastasi di cellule che esprimono cheratina sappiamo che il tumore va cercato in un epitelio) perché il fumo più indurre una

mutazione genetica che potrebbe far insorgere un carcinoma a 40 anni, il fumo crea effetti dannosi perché provoca delle alterazioni della sostanza intracellulare che c’è tra gli alveoli, con la distruzione delle fibre elastiche dei polmoni, che quindi perdono elasticità. Se soffiassimo dentro al polmone di un non fumatore, questo si espanderà e poi tornerà allo stato iniziale afflosciandosi, se facessimo lo stesso con un polmone di un soggetto fumatore, si gonfierebbe ma non ritornerebbe allo stato iniziale. Quando respiriamo, la parte respiratoria è passiva perché è dovuta all’elasticità del polmone, ed i polmoni non sono più elastici in un fumatore, poi gli alveoli si fondono tra loro, facendo così diminuire la superficie di scambio tra O2 e CO2 (enfisema). Chi ha questa cosa che si chiama enfisema non potrà più fare attività come giocare a pallone o salire le scale senza sentirsi male.

Epitelio pseudostratificato non ciliato

L’epitelio pseudostratificato non ciliato lo troviamo nell’uretra maschile, nel condotto deferente, nell’epididimo e nei grossi condotti escretori di alcune ghiandole.

Epitelio di transizione, o urotelio

È chiaramente stratificato, riveste gli organi il cui lume è soggetto a variazione, come la vescica. Il numero di strati e la forma delle cellule variano a seconda dello stato funzionale (distensione o contrazione) dell’organo. Quando la vescica è vuota, contratta, l’epitelio assomigliaad un epitelio cubico stratificato, mano a mano che la vescica si distende per accumulo di urina, le cellule dello strato superficiale si appiattiscono mantenendo i collegamenti giunzionali occludenti, mentre quelle degli strati più profondi scivolano le une sulle altre, di modo che lo spessore dell’epitelio si riduce (epitelio plastico). Lo troviamo esclusivamente nelle vie

urinarie che cominciano con i canali renali, quindi l’uretere che sfocia nella vescica e dalla vescica parte l’uretra, tutte queste vie urinarie sono rivestite da questo epitelio.

Epitelio pavimentoso stratificato

Questo tipo di epitelio è costituito da moli strati di cellule di varia forma, in superficie però, troviamo elementi appiattiti, di aspetto squamoso. È possibile distinguere l’epitelio pavimentoso stratificato NON CORNEIFICATO e l’epitelio squamoso CORNEIFICATO.L’epitelio squamoso non corneificato lo troviamo in alcune regioni bagnate da liquidi, quali la cornea, le

mucose della bocca, dell’esofago, della vagina, quella terminale dell’ano e congiuntivale. Le cellule superficiali di questo epitelio non perdono i nuclei.

Epitelio pavimentoso stratificato corneificato

È presente nelle regioni asciutte esposte all’aria, la pelle (o cute, sono due sinonimi). Le cellule superficiali di questo epitelio perdono il nucleo e sono cariche di cheratine, si trasformano in squame corneificate inerti. La cute è un organo che ricopre la superficie del corpo, è costituito da due strati, uno strato di epitelio e uno strato connettivo. Lo strato epiteliale si chiama epidermide (di origine ectodermica) e lo strato connettivale si chiama derma (di origine mesodermica). Questi due strati sono separati da una membrana basale. Sotto il Derma si trova il connettivo sottocutaneo, che si trasforma poi nel pannicolo adiposo. Annessi alla cute vi sono peli, unghie e ghiandole sebacee o sudoripare. L’epidermide protegge l’organismo da traumi e partecipa alla termoregolazione, al mantenimento dell’equilibrio idrico e altre importanti funzioni dell’organismo.

L’epidermide è costituita da tre linee cellulari distinte, i cheratinociti, che proliferano nello strato più profondo dell’epitelio, i quali, spostandosi verso la superficie, vanno incontro ad un complesso e ben definito processo differenziatico che porta alla loro corneificazione. Ci sono poi i melanociti, che

sintetizzano un pigmento, la melanina, e infine ci sono le cellule di Langerhans, che hanno un ruolo nella risposta immunitaria.Nell’epidermide si riconoscono vari strati cellulari sovrapposti (quattro o cinque a seconda della zona in esame), con caratteristiche citologiche diverse. L’epidermide presenta uno spessore di 70-120 micron nella maggior parte delle sedi, può arrivare a 0.8 mm sul palmo delle mani e a 1.4 mm sulla

pianta del piede. Questi strati sono, dal basso, lo strato basale, spinoso, granuloso, lucido (solo mani e piedi) e corneo.

Lo strato basale

Cornea

Le cellule responsabili del rinnovo dell’epitelio si trovano nello strato basale dell’epidermide, anche detto strato germinativo. Solo in questo strato troveremo figure mitotiche, le cellule staminali responsabili del continuo rinnovamento dell’epidermide, i cheratinociti. Queste e cellule formano un singolo strato di cellule cilindriche o cubiche, sono ancorate alla membrana basale dai semidesmosomi e sono collegate e ancorate tra loro da dei desmosomi (per fare un desmosoma ci vogliono due cellule).

La funzione di adesione dei desmosomi è resa possibile dall’interazione tra le molecole desmosomiali e le strutture del citoscheletro, in particolare i filamenti intermedi di cheratina. Le cheratine sono le proteine strutturali più importanti dell’epidermide, sono una caratteristica specifica. Questi filamenti sono però diversi da quelli soprastanti per composizione chimica, sono infatti costituiti da una proteina basica K5 e K14, i filamenti intermedi di questo strato sono infatti chiamati tonofilamenti, perché sono liberi nel citoplasma.

Lo strato Spinoso

Nello strato spinoso i cheratinociti cominciano a differenziarsi, questo strato è composto da 4-8 strati di cellule basofile che si appiattiscono man mano che si approssimano alla superficie. Questo strato si chiama spinoso perché le cellule che lo compongono presentano delle protusioni citoplasmatiche sottili a forma di spine, come se ci fossero delle spine che s’irragiano dalla

superficie della cellula, e nel cuore di queste spine vediamo proprio la cheratina. Queste spina vanno ad incontratsi con le spine delle cellule dello stesso strato e si agganciano attraverso i desmosomi. Solo che i

filamenti di cheratina di queste spine sono diversi. I tonofilamenti cominceranno af aggregarsi formando le tonofibrille, alcune delle quali anche visibili al microscopio ottico, che attraversano il citpolasma in tutte le direzioni conergendo sui desmosomi. Le cellule di questo strato cominciano inoltre a produrre l’involucrina, che si mette sotto la faccia interna della membrana plasmatica di ciascun cheratinocita così da formare l’involucro cellulare corneificato. Vengono sintetizzati i cheratinosomi, vescicole ovoidali che si staccano dal golgi (100-150 nm). Questi granuli contengono materiale lipidico destinato ad essere rilasciato nello spazio intercellulare dello strato granuloso che va a

rivestire la membrana cellulare e si riteine che esso serva a costituire una barriera intercellulare che contribuisce a rendere l’epidermide impermeabile all’acqua.

Lo strato Granuloso

Nello strato granuloso i cheratinociti hanno una forma appiattita, è formato da 3-5 strati di cellule appiattite contenenti grossi granuli intensamente basofili di forma irregolare (granuli di cheratoialina). Questi granuli contengono filaggrina, molecola capace di aggregare in macrofibrille i i fasci paralleli di filamenti di cheratina. Queste cellule granulose sintetizzano la loricrina, che si dispone insieme all’involucrina sulla faccia interna della membrana plasmatica e vengono legate insieme da un enzima per l’impermeabilizzazione della membrana.

Lo strato Lucido

Lo strato lucido è situato tra lo strato granuloso e quello corneo, è presente solo in alcune regioni corporee. È composto da pochi strati di cellule acidofile, ormai prive di nucleo.

Lo strato corneo

È costituito da molti strati di cheratinociti ormai terminalmente differenziati. Sono cellule appiattite e corneificate, prive di nucleo ma ripiene di filamenti di cheratina fittamente addensati tra loro ed immersi in una densa matrice. Le cellule dello strato corneo sono strettamente connesse tra di loro e con quelle dello strato sottostante. Le cellule cornee sono

particolarmente resistenti agli insulti meccanici e chimici per la presenza subito al di sotto della loro membrana plasmatica di uno spesso materiale definito involucro cellulare corneificato composto prevalemtemente da lipidi e proteine che costituisce la principale barriera verso l’ambiente esterno.

L’epidermide si rinnova continuamente

Le cellule cornee degli strati superficiali vanno incontro a una desquamazione continua e sono sostituite da nuovi elementi che derivano dall’attività mitotica dello strato profondo, i cheratinociti staminali, che danno origine per mitosi asimmetrica a una cellula staminale e a un cheratinocita precoce. La riproduzione cellulare nello strato profondo e la desquamazione in quello superficiale sono in equilibrio costante (steady state).

Melanociti

Sono cellule molto importanti per la protezione che ci forniscono dai carcinomi della pelle, derivano dalla cresta neurale per poi migrare nel derma e raggiungere l’epidermide. Si trovano principalmente nello strato basale e in quello spinoso, ma anche nel derma sottostante.I melanociti proteggono i nuclei dei cheratinociti dai raggi ultravioletti che sono mutageni, anche se una parte di loro servono per trasformare i precursori della vitamina D in vitamina D, e se questo non avviene, soprattutto nei bambini, si verifica una malattia che è il rachitismo. È una cellula a forma di polpo, sono in contatto con i loro “tentacolicitoplasmatici”, che possono essere da 4/5 a una ventina, con le celule dello strato spinoso (soprattutto) e dello strato basale.I melanociti contengono l’enzima tirosinasi, necessario per la formazione della melatonina, che viene contenuta in organelli (melanosomi) e trasportata sopra i nuclei dei cheratinociti. Si parla qui di citocrinia,

la secrezione di un organello direttamente dentro un’altra cellula. La melanina è responsabile perciò del colore della pelle, e oltre che nei melanociti, la tirosinasi è attiva anche nell’epitelio pigmentato della retina. La melanina epidermica è dunque responsabile della pigmentazione della cute e svolge un ruolo importante nella protezione dell’organismo dalla radiazione ultravioletta. Nella pelle umana

esistono due tipi di melanina, l’eumelanina (pigmenti marrone/neri) e la feomelanina, che colorazione giallo/rossa. Le persone di carnagione chiara e capelli biondi o rossi producono prevalentemente feomelanina.

Cellule di Langerhans

Sono strane cellule piene di ramificazioni,cellule dendritiche, che pattugliano l’epidermide per vedere che non sia penetrato qualche agente patogeno, e se questo è presente attivano la risposta immunitaria.

Cellule di Merkel

Sono dei ricettori tattili a lento adattamento. Mandano segnali continui al cervello, contengono nel loro interno microscopiche vescicole identiche a quelle delle sinapsi, che rilasciano sui lunghi filamenti nervosi che arrivano a queste cellule, accolti in una depressione della cellula di Merkel.