17
 1 DANIELE ARNESANO ERMOGEN E E L A CERCHIA ERUDITA. MANOSCRITTI DI CONTENUTO RETORICO IN TERRA D'OTRANTO «Lo studio prolungato arreca grande giovamento a coloro che lo praticano. Preparare le tavolette e un comportamento che procura un grande onore a i ragazzi. Fanciullo, cer ca e uccidi i pidocchi; se infatti tu stermini loro, io stermino e anniento la rovina, l ottusita e lo stordimento della mente. Come i braccianti si affaticano e sudano tutto il giomo per ricevere i l compenso dellav or o dai padroni, cos l anche voi, ragazzi, impegna tevi e sudate nei discorsi, nelle letture e nell e regole, per ottenere lari compensa dal vostro maestro e prendere la corona della gara» 1 Con queste p arole un 6t6á oxaA.o<; salentino de l sec. XIV si rivo lgeva ai suoi allievi: l esorta va a dare il meglio di sé nelle letture, ne lle regole grammatica li e V Toi<; A.óym<; cioe «nei discorsi». Queste parole rispettano un TÓrto<; quello della rtaQaÍVEOL<; alla <PtA.oJtOvía , cioe dell esortazione ad uno studio condotto con assiduita ed abnegazione, madi ventano ben piu concrete quando si pensi a i numerosi manoscritti salentini ch e sono pervenuti, contenenti autori come Omero o strumenti come gli EQWTTJJ.LUTa: questi ultirni si trovano ad esempio nel Crypt. Z. a . 11 nel quale ho rinvenuto la firma del 6t6áoxaA.o<; Giorgio, possesso re e fruitore del man oscritto 2 Dunque classici da leggere e regole da studiare. Ma cosa possiamo dire dei A.óym? Ab biamo testimonianze tangibi li pe r il Salento di quell arte di rivolgersi ad un uditorio che fu 1 oratoria? Si potrebbe ricordare il famoso palinsesto di Archimede 3 , realizzato con per gamene provenienti, oltre che dal codice dello scienziato di Siracusa, da un manoscritto del secolo X-XI contenente orazioni: nello strato inferiore si legge un passo del discorso n e o ~ TiJl UVO }OV di Iperíde 4 Lo strato superiore del palinsesto, datato al1229 5 , con tiene un eucologio, la cui scrittura e stata attribuita ad un amanuense di educazione gra fica salentina, attivo pero fuori dalla propria regione 6 : il testo liturgico, infatti, non appartiene alla tradizione locale 7 Bisogna attendere i secoli XV e XVI per trovare testi-  1 Laur. Plut. 57 .36, f. 106r; cfr. Amesano-Baldi, ll palinsesto Laur. Plut . 57.36 p. 117. 2 Amesano-Sciarra, Libri e testi di scuola pp. 464-46 8, tav . 16. 3 Wilson, Archimedes. 4 Tchernet ska , New fragm e nts o Hyperides ; Ucciardello , H y perides in the Archimedes Palimpsest. 5 Lowden, Archimedes into /con p. 234. 6 Luca, Su due sinassari pp . 56-57 en. 18. ~ . 7 aren i , h e L i t u r : g i c a L T ~ : a d i t i o n ;  E a ¡ e n t i  L a - t m d i ~ Ü J n e l i t U ~ g G a  - - - - - - - - - - - - - - c ~ - - - - - - - - - : - > - . -

Ermogene a La Cerchia Erudita

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 1/17

•1

DANIELE ARNESANO

ERMOGENE E LA CERCHIA ERUDITA.

MANOSCRITTI DI CONTENUTO RETORICO IN TERRAD'OTRANTO

«Lo studio prolungato arreca grande giovamento a coloro che lo praticano. Prepararele tavolette e un comportamento che procura un grande onore ai ragazzi. Fanciullo, cerca

e uccidi i pidocchi; se infatti tu stermini loro, io stermino e anniento la rovina, l'ottusita

e lo stordimento della mente. Come i braccianti si affaticano e sudano tutto il giomo per

ricevere il compenso dellavoro dai padroni, cosl anche voi, ragazzi, impegnatevi e sudate

nei discorsi, nelle letture e nelle regole, per ottenere laricompensa dal vostro maestro e

prendere la corona della gara» 1•

Con queste parole un 6t6áoxaA.o<; salentino del sec. XIV si rivolgeva ai suoi allievi:

l i esortava a dare il meglio di sé nelle letture, nelle regole grammaticali e EV Toi<; A.óym<;,cioe «nei discorsi». Queste parole rispettano un TÓrto<;, quello della rtaQaÍVEOL<; alla

<PtA.oJtOvía , cioe dell'esortazione ad uno studio condotto con assiduita ed abnegazione,madiventano ben piu concrete quando si pensi ai numerosi manoscritti salentini che sono

pervenuti, contenenti autori come Omero o strumenti come gli EQWTTJJ.LUTa: questi ultirni

si trovano ad esempio nel Crypt. Z. a. 11, nel quale ho rinvenuto la "firma" del

6t6áoxaA.o<; Giorgio, possessore e fruitore del manoscritto 2•

Dunque classici da leggere e regole da studiare. Ma cosa possiamo dire dei A.óym? Ab

biamo testimonianze tangibili per il Salento di quell' arte di rivolgersi ad un uditorio che

fu 1'oratoria? Si potrebbe ricordare il famoso palinsesto di Archimede 3, realizzato con per

gamene provenienti, oltre che dal codice dello scienziato di Siracusa, da un manoscritto

del secolo X-XI contenente orazioni: nello strato inferiore si legge un passo del discorso

n e o ~ TiJlUVO(}OV di Iperíde

4

• Lo strato superiore del palinsesto, datato al1229

5

, contiene un eucologio, la cui scrittura e stata attribuita ad un amanuense di educazione gra

fica salentina, attivo pero fuori dalla propria regione 6: il testo liturgico, infatti, non

appartiene alla tradizione locale 7• Bisogna attendere i secoli XV e XVI per trovare testi-

-1 Laur. Plut. 57 .36, f. 106r; cfr. Amesano-Baldi, ll palinsesto Laur. Plut. 57.36, p. 117.2 Amesano-Sciarra, Libri e testi di scuola, pp. 464-468, tav. 16.3 Wilson, Archimedes.4 Tchernetska, New fragments ofHyperides ; Ucciardello , Hyperides in the Archimedes Palimpsest.5 Lowden, Archimedes into /con, p. 234.6 Luca, Su due sinassari, pp . 56-57 en. 18.

- ~ - - ! . - - - - - - - 7 _.__

aren i , T h e . L i t u r : - g . ~ : a d i t i o n ; E a ¡ : e n t i L a - t m d i e - l i t - U ~ g - . . - - - - - - - - - - - - - - - ' c ~ - - - - - - ' - - - : - > - . -

Page 2: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 2/17

96 DANIELE ARNESANO

monianze degli oratori antichi collegabili al Salento 8. Al 1501 risale il Vindob. phil. gr.

3, contenente i Aóyot di Isocrate 9, con f3ím dello pseudo-Plutarco e di Filos rato e

1' 'Jaoxgárr¡r; di Dionigi di Alicamasso 10• Es so fu vergato dal copista Angel o Costantino

di Stematia, ma probabilmente non nel Salento bensl in Abruzzo, poiché il Costantino era

al servizio di Andrea Matteo III Acquaviva d' Aragona, duca di Atri 11; il manoscritto,

inoltre, fu esemplato direttamente sull 'incunabolo del 1493 12• Si puo insomma afferrnare

che in Terra d'Otranto non eattestata alcuna tradizione degli oratori antichi 13•

Angelo Costantino, in circostanze analoghe a quelle in cui aveva vergato il Vindob.

phil. gr. 3, lavoro anche a due copie della 'Pr¡rogtxi¡ di Aristotele, il Monac. gr. 176 (a.

1516 circa) e il Vindob. phil. gr. 29 (sec. XVI in.). 11 trattato aristotelico ci conduce al

cuore del nostro argomento, i manoscritti salentini di retorica, quell'antica disciplina del

parlare e dello scrivere che era alla base della stessa arte oratoria e che da secoli si inse

gnava tanto nel mondo pagano quanto in quello cristiano, sia in ambito greco sia in quello

latino 14• La 'Pr¡rogtxi¡, tuttavia, pur rimanendo un punto di riferimento e di confronto per

gli scrittori successivi, non ebbe a Bisanzio la diffusione che ci si potrebbe aspettare 15:

in Terra d'Otranto non riscosse alcun successo, a differenza di altre opere aristoteliche,

in particolare quelle di logica, che furono lette, studiate e commentate 16• 11 trattato di Ari

stotele fu soppiantato da manuali veri e propri, scritti da retori di fama o rimas i ano ni mi,

quasi sempre impegnati nell'attivita didattica: in queste pagine vorrei passare in rassegna

le pochissime e per questo significative testimonianze salentine a loro riconducibili.

l. 1 manoscritti salentini di contenuto retorico

11 Vat. gr. 316 fu vergato nella seconda meta del secolo XIII; contiene il trattato Sulmondo di Aristotele ma enoto soprattutto quale testimone piu ~ n t i c o ed autorevole del

l'opera di Giovanni ltalo, intellettuale vissuto nel secolo XI, di origini italo-meridionali

8 Nel secolo XV era fiorita la raffinata cerchia erudita di Sergio Stiso (sul quale si tornera alla fine),dove si copiarono, tra gli altri, Platone, Aristotele e Aristofane ma non gli oratori né i retori; cfr. Ame-

sano, San Nicola di Casole, pp. 132-138 (con bibliografía).9 Un'orazione di Isocrate , llQór; LJr¡flÓVtxov, econtenuta in un codice del sec . XV ex., Ambros. E

26 sup., dagli studiosi ritenuto salentino, mache non ho avuto modo di esaminare; cfr. Martini-Bassi,

Catalogus codicum, I , pp. 306-310 (precisamente p. 306); Pasini, Bibliografia dei manoscritti greci, p.238.

10 Pinto, Perla storia del testo di lsocrate, pp. 58-60.11 Cfr. A. Jacob in Canart-Luca (edd.), Codici greci dell'ltalia meridionale, p. 152; Arnesano, Copi-

sti salentini del Cinquecento, pp. 89-90.12 Menchelli, lsocrate commentato, p. 19 en . 63; Martinelli Tempesta, Per l'identificazione delle

_ _ onti manoscritte , p. 239 n. 13, p. 251. _13 Sulla loro trasmissione si veda Cavallo, Conservazione e perdita dei testi greci, pp. 120-130 (Gli

oratori) [rist. pp. 104-117]; Canfora, Le collezioni superstiti, pp. 164-184 (Gli oratori) ..14 Si veda il recente con tributo di Stramaglia, Come si insegnava a declamare?, do ve si potra repe

rire ampia bibliografía.15 Cfr. Con1ey, Aristotle's Rhetoric, p. 30; ma dello stesso autore si veda anche Notes on the Byzan-

tine Reception.

Page 3: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 3/17

'

1'

ERMOGENE E LA CERCHIA ERUDITA 97

ma trasferitosi a Costantinopoli, do ve fu allievo di Michele Psello 17• Ai ff. 141 v-145r si

legge un trattatello scritto per il giovane Costantino Duca e intitolato M É 8 o 6 o ~ QTJ"tOQLX.TJ 18

• 11 Marc. gr. 265 egemello del vaticano: ha contenuto pressocché identico (il

trattato retorico si legge ai ff. 187r-199v) e fu vergato dal medesimo amanuense del vaticano 19

• Quest'ultimo esibisce la tipica scrittura salentina del secolo XIII-XIV, la rninu

scola "barocca", e ho proposto di chiamarlo «Anonimo di Aristotele A» 20•

La circolazione del trattatello retorico di Giovanni ltalo nel Salento, tuttavia, mi pare

debba essere ricondotta non tanto ad un uso pratico, di studio o di insegnamento, ma piut

tosto ad esigenze di conservazione del testo, nel quadro dell opera omnia di q uesto in

tellettuale. E invece su altri tre manoscritti salentini di contenuto retorico che vorrei

soffermarmi, poiché ci tramandano i trattati piu diffusi e concretamente utilizzati nel

mondo bizantino 21, alcuni dei quali, noria caso, furono anche raccolti in un corpus gia

nel V secolo d.C. 22.

11 Par. gr. 1304 e un codice in carta italiana non filigranata, contenente, fra gli altri,

uno scritto intitolato Td JCQOAt:yó¡ü:va rrjc; rtxvr¡c; (]r¡roetx:rjc; o l l :Qi rwv rrjc;

(]r¡roetxijc; JCQOoí¡uov (ff. 40-44). Si tratta di un'introduzione generale allo studio della

retorica, composto da un autore anonimo non piu tardi del V secolo d.C. 23. 11 codice ri

sulta vergato in minuscola "barocca" da un solo copista, che ho chiamato «Anonimo 7»

(tav. 1) e al quale ho attribuito, su base paleografica, parte del Vallic. C 7, contenente

il commento di Teofilatto ai Vangeli e databile al 1292 circa 24• Cio consente di asse

gnare anche il manoscritto dei JtQOAEYÓJ.LEVa agli ultimi anni del secolo XIII. 11 Par. gr.

1304, non registrato nell 'edizione di Walz 25, ha ricevuto la sigla Pó nelle edizioni di

Rabe

26

e di Patillon

27;

appartiene alla medesima famiglia di Ph

28,

il notissimo Par. gr.3032, prodotto in Calabria nel secolo X e vergato in minuscola "ad asso di picche" 29;

17 Romano , Perla fortuna di Giovanni /talo.18 Cérétéli (ed.), Johannis Itali Opuscula, pp. 33-46; Conley, John /talos' Methodos Rhetorike.19 Harlfinger, Die Textgeschichte, p. 147.2°Cfr.Amesano, La minuscola «barocca», p. 78 nr. 17 (Vat. gr. 316), p. 119 nr. 167 (Marc. gr. 265).2 1 Per un 'introduzione generale alla retorica nel mondo bizantino si vedano Jeffreys, Rhetoric in By-

zantium e Whitby, Rhetorical Questions.22 Cfr. Patillon (ed.), Corpus Rhetoricum, 1, pp. V-XI. Le opere del corpus attestate nel Sa1ento sono:

Td lr(!OAEyó¡u;va r : r ¡ ~ r : t x v r ¡ ~ g r ¡ ' t O Q t x r ¡ ~ o IlEQi r:wv - c r ¡ ~ g r ¡ r : O Q t X r i ~ neooip.wv (anonimi), i

IlQoyvp.váap.ar:a di Aftonio, il IlEQi ar:áaEwv di Ermogene ed il IlEQi E V Q É a E w ~ dello pseudo-Ermogene. Non sappiamo se nella regione circolasse l'intero corpus o solo alcune parti di esso: iIlQoyvp.váap.ara di Aftonio, ad esempio, ebbero una fortuna propria ed una diffusione autonoma (sucui cfr. ibid., p. vm n. 3).

23 Sull'opera cfr: Patillon (ed.), Corpus Rhetoricum, 1, pp. 3-19.24 Amesano, La minuscola «barocca», risp. p. 110 nr. 138, p. 117 nr. 159 (con bibliografía); si tratta

esattamente della mano A di questo codice, responsabile dei fogli lr-9v, 52v-129v (uno specimen in Ar-nesano, ll «Copista del Digenis Akritas», tav. VI).

25 Walz (ed.), Rhetores Graeci, VI, pp. 4-30 (cfr. ibid., pp. 2-3).26 Rabe (ed.), Prolegomenon sylloge, pp . 18-43 nr. 4 .27 Patillon (ed.), Corpus Rhetoricum, 1, pp. 20-45; cfr. ibid., pp. 13, 19.28 Su cui cfr. ibid., pp. VII, XXXV-XXXVII.

-+---------2_9

'"""w..allo_,La_tmsmissione..sailla .,_p_p.._l&i, 186-187;lrigoin, La tradit.Wn_de.uhéleliLS..,_

f.lp__._ 7,_,

5_-_,__,___[n""=t"- ___

• • ~ • ~ u ~ - • • •

" .. _. . . .

Page 4: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 4/17

98 DANIELE ARNESANO

esso anzi ne fa le veci do ve 1'altro e illeggibile ed e quindi un testimone di non secondaria importanza 30

Il Vat. gr. 1408 e un codice in carta filigranata di origine fabrianese, databile ai primi

anni del seco o XIV 31 ; contiene dei rreoyu f.LVÚOJ..LU'ta, cioe esercizi preparatori 32 , esattamente quelli composti da Aftonio, celebre sofista fiorito nel IV seco o d .C. 33 . IIl(!oyv¡tváa¡tara sono accompagnati nel codice vaticano dal commento di Giovanni diSardi, vescovo e agiografo vissuto nel secolo IX 34

; per questa ragione il codice e contrassegnato dalla sigla Sard.vnell 'edizione di Patillon 35 . N el proprio commento Giovannidi Sardi cita letteralmente altri JtQOYUf.LVÚOJ..LU'ta, attribuiti dalla tradizione ad Ermogene 36 e quindi il manoscritto vaticano traman da simultaneamente anche questi ultimi 37 •

Il codice, unica testimonianza della circolazione di Aftonio e dei JtQOYUf.LVÚOJ..LU'ta dellopseudo-Ermogene nel Salento, fu vergato in minuscola "barocca" da due maní moltoabili; una delle due e a mio avviso identificabile con quella del copista Giorgio di Aradeo (tav. 2), il quale nel 1295/96 sottoscrisse il Par. gr. 2572, contenente componimentischedografici 38 • La decorazione del codice vaticano e, sebbene meno abbondante, stilisticamente del tutto simile a quella del parigino 39

L' ultimo dei tre manoscritti salentini di contenuto retorico e il Par. gr. 2970 40• Il co

dice e stato ricondotto al Salento poiché nei ff. 80-100, contenenti la Batracomiomachia,

e stata riconosciuta la mano del copista Nettario di Casole, attivo nel sec. XV e omonimodel celebre egumeno vissuto in epoca federiciana (sul quale si tornera piu avanti) 41

• Inquesta sede ci interessa la prima parte del codice (ff. 1-79), cartacea e attribuibile graziealla filigrana all ' inizio del seco o XIV 42

• Essa costituisce 1'unica testimonianza della cir

colazione nel Salento dei trattati di Ermogene di Tarso, vissuto fra il160 ed il225 d.C.43

.I ff . 1-30 contengono il Ilt:(!i aráat:wv 44

, i ff. 31-79 il Ilt:Qi dJ(!Éat:wr; (da alcuni spe-

pp. 583-585]; Forstel-Rashed, Une rencontre d'Hermogene; cfr. anche Cataldi Palau, Gian Francescod'Asola, pp . 481-482,785 tav. 62, p . 786 tav. 63 .

30 Cfr. Patillon (ed .), Corpus Rhetoricum, 1, pp. 13-14 n. 36.31 Arnesano, Il «Copista del Dioscoride», p. 48 n. 137.32 Sui n:eoyu¡.tváa¡.LO:ta si veda ora Femández Delgado, Influencia literaria.33 Walz (ed.), Rhetores Graeci, I, pp. 59-120; Rabe (ed.), Aphthonii progymnasmata, pp. 1-51; Patil

lon (ed.), Corpus Rhetoricum, 1, pp. 112-162. Sull'opera cfr. ibid., pp. 49-111 .34 Rabe (ed.), loannis Sardiani commentarium. Non mi estato possibi1e consultare il volume di Al-

pers, Untersuchungen zu Johannes Sardianos.35 Patillon (ed.), Corpus Rhetoricum, 1, p. 111.36 Rabe (ed.), Hermogenis opera, pp . 1-27; Patillon (ed .), Corpus Rhetoricum, 1, pp. 180-206.

37 Cfr. ibid, pp. 175, 179 (sigla Sard.v).38 Amesano , La minuscola «barocca», pp. 81-82 nr. 30 (Vat. gr . 1408), pp. 112-113 nr. 145 (Par. gr.

2572), con bibliografia.39 Su quest'u1tima si veda Hoffmann, La décoration du Parisinus .40 11 codice ebrevemente descritto da Omont, Inventaire sommaire, 111, p. 76 .41 Jacob, Deux copies salentines, p. 8.42 Amesano, Il «Copista del Digenis Akritas», p. 147 n. 69 .43 Su Ermogene cfr. Lindberg, Hermogenes ofTarsos.44 Walz (ed.), Rhetores Graeci, III, pp. 1-64; Rabe (ed.), Hermogenis opera, pp. 28-92; Patillon (ed.),

________-=-'-r.QUS Rhetoricum,_ll,_pp__h&_LSuU .:.opera-Gfh-ibid.,.-pp -;-X--v-HI-b-Y-HI-:- ----------------

Page 5: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 5/17

ERMOGENE E LA CERCHIA ERUDITA 99

cialisti considerato spurio) 45• 11 primo trattato econtenuto in tre quatemioni ed un temione

(ff. 1-30), il secondo in cinque quatemioni ed un quinione (ff. 31-79) 46: lo «snodo» pre

sente nella struttura del codice (tra f. 30 e f. 31), consente di individuare due «blocchi»,

copiati contestualmente e con ogni probabilita ben presto assemblati 47 . 11 manoscritto fu

vergato da otto mani 48:

A (=Giorgio di Aradeo)

B

C (= Anonimo 13)

D (=Anonimo di Aristotele C)

E

F

G (=Anonimo di Aristotele E)

H

ff. lr-6r (r. 21)

ff . 6r (r. 21)-6v

f. 7r

f. 7v

f. 8rv

ff.9r-16r

ff. 16v-28v, 30r-51v, 52v-79v

f. 52r

Quattro fra queste sono note solo grazie a questo manoscritto: si tratta dei copisti B

(tav. 3), E (tav. 4), F (tav. 5) ed H (tav. 6). Gli altri quattro copisti sono invece conosciuti

grazie ad altre testimonianze, alle quali lavorarono da soli o in sinergia con altri ama

nuensi 49. 1 primi fogli del codice sono attribuibili alla mano del copista Giorgio di Ara

deo (tav. 7), responsabile, come si e visto, anche della schedografia Par. gr. 2572 e

dell'Aftonio Vat. gr. 1408 (tav. 2) 50• La mano D va invece identificata con !'elegante co

pista «Anonimo di Aristotele C» (tav. 8), al quale dobbiamo una copia del trattato Sul

l'interpretazione con il commento di Psello (Oxon. Magd. Coll. gr. 15), una degli Analitici

primi con il commento di Giovanni Filópono (Laur. Plut. 72.19) ed una del Dialogo contro i giudei di Nettario di Casole (Par. gr. 1255, tav. 9) 51

• 11 copista principale dell'Ermo-

gene salentino e dentificabile con l '«Anonimo di Aristotele E» (tav. 10), cui si deve anche

la maggior parte dei marginalia nel resto del codice: varianti testuali 52 e annotazioni di

45 Walz (ed.), Rhetores Graeci, lll, pp. 65-188; Rabe (ed.), Hermogenis opera, pp. 93-212. Sull'opera

cfr. Patillon , Le 'De inventione'.46 Ff. l-24 (3 quaternioni), 25-30 (1 ternione), 31-70 (5 quaternioni) , 71-79 (quinione; f. 71 privo di

riscontro): ringrazio Christian Forstel per aver rilevato questo dato (comunicazione personale del 2 ottobre 2010).

47 Sulla coincidenza di sezione materiale e sezione testuale nei manoscritti e sulla relativa terminologia si veda Maniaci, ll codice greco 'non unitario', p. 79.

48 Cfr. Arnesano , La minuscola «barocca», p. 114 nr. 149.49 1 rapporti di collaborazione fra gli amanuensi che citero sano schematizzati nella tabella sinottica

pubblicata ibid., pp. 123-128.50 Nel vergare quest'ult imo manoscritto egli ricevette la collaborazione di un copista che ho chiamato

«Anonimo 11 » e al quale ho attribuito la copia dell 'lliade Vindob. phil. gr. 49 (ibid., p. 120 nr. 170); spe-- - --cimen in Arnesano, ll «Copista del7Jigenis Akritas», fav. X, fig. 2-  -

51 Arnesano, La minuscola «barocca», p. 91 nr. 59, tav. XXVII (Laur. Plut. 72.19), pp. 107-108 nr.129 (Oxon. Magd. Col!. gr. 15), p. 110 nr. 137 (Par. gr. 1255).

52 Il Par. gr. 2970 non compare nelle edizioni di Ermogene (solo il Rabe lo registra nell'elenco deimanoscritti esaminati: Hermogenis opera, p. XVII , sigla Pr) . Non equesta la sede per definire l'esatta po-sizione del codice parigino nello stemma, ma si puo offrire un esempio del lavoro filologico che esso

_______

os.p.itO_nei.propri-margini .-Da-un-bre.v.e-saggiO--di-coUazione..che--hQ--GGndgttQ.-SU-akuni-capitoli-del-ll&f!tr-'- - - - -

...... l ~ • ' 1 • • '! ' • ~ • , . ~ , . , . , . , .: , ~ , . . . , , ~ . · ~ · T " " • • • · ~ · - O •• . , . . . , , . ~ t T - • • o • r

. .. ... ' . .. . .. ~

Page 6: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 6/17

100 DANIELE ARNESANO

natura esegetica (tavv. 3-5,7-8, 12) 53. Con la sua scrittura informale, rapida, minuta, que

sto copista vergo numerosi codici. Collaboro anzitutto alla realizzazione del Laur. Plut.

5.10 (tav. 11) 54, testimone indispensabile perla conoscenza della produzione poetica di

scuola otrantina (e sul quale si tornera fra breve). E tuttavia nella copia di testi aristotelici che egli si spese maggiormente, contribuendo in modo determinante ad una copia

dell'Organon con commenti, realizzata all'intemo di una cerchia erudita 55• La mano C

del Par. gr. 2970, infine, e dentificabile con quella del cosiddetto «Anonimo 13» (tav. 12):

questi vergo parte delle Omelie di Filagato da Cerami nel Vat. gr. 1912 11 56, due fogli del

miscellaneo Par. gr. 1087 e parte dell'antologia poetica Vat. gr. 1276 57• Forse non e un

caso che in quest'ultimo manoscritto, oltre ai diversi componimenti poetici, si trovi un

trattatello di natura retorica, il llE(!i T:(!ÓJtWv di Trifone (sec. 1 a. C.) 58, ricopiato ai ff . 82v-

89v proprio dall'«Anonimo 13» (tav. 13) 59.

aráat:wv, risulta che il parigino, nel testo, concorda sempre con i testimoni Py (Par. gr. 2923) e Vb (Vat.gr. 104), appartenenti al ramo x, e che dunque esso debba a questi essere direttamente o indirettamentericondotto (sui due manoscritti cfr. Patillon [ed.], Corpus Rhetoricum, I, p. XL [descrizione], 11, p. LXXXVI

[stemma]) . Nei margini, tuttavia, l' «Anonimo di Aristotele E» e intervenuto annotando di volta in voltala lezione propria dell'altro grande ramo della tradizione,y nello stemma di Patillon. Ecco tre esempi.In 1.16.8 (tav. 7, r. 2), il testimone salentino ha yqóvam, la lezione propria di Py e di Vb; il ramo y hainvece yíyvov,;m e proprio questa variante e riportata nel margine esterno, introdotta dal consuetoyQá<j>e,;m. In 1.22.5 (tav. 7, r. 2), troviamo un altro yQá<j>nm: in corrispondenza della lezione XQtl delramo x e del nostro parigino, e annotata la lezione OEi propria del ramo y. In 1.23.3 (tav. 7, r. 5) JtÉ¡..LJtELVe presente solo nei manoscritti del ramo x, manca in vece nel ramo y; nel codice di Parigi la paro la e stataerasa (sul valore critico-testuale della variante in 1.22.5 e dell'aggiunta 1omissione in 1.22.3 cfr. Patillon [ed .], Corpus Rhetoricum, 11, p. xc). Questo dimostra che !'erudito ha personalmente collazionato

e corretto un testimone del ramo x (il nostro parigino) con uno del ramo y (evidentemente disponibilesul suo tavolo di lavoro).

53 Ad esempio in l lt:ei aráat:wv 1.22.4 Ermogene porta come paradigma di questione che egli definisce "squilibrata" la vicenda del tiranno Crizia, rifugiatosi, per trovare immunita, presso le statue di Armodio e di Aristogítone (cfr. Patillon [ed.], Corpus Rhetoricum, 11, pp. XLI, 8 n. 1): uno scolio riportatonel margine inferiore (tav. 7 )- introdotto dalla formula L o n ~ o v Ol:L- narra nel dettaglio la vicenda deidue celebri tirannicidi (il primo per un lapsus e chiamato M a Q O Ó V L O ~ ) .

54 Arnesano, La minuscola «barocca», p. 87 nr. 46 (con bibliografia), tav. XXVII.55 Egli vergo Sull'interpretazione con il commento di Ammonio (Ambros. D 48 sup., cfr. ibid., p. 100

nr. 98, tav. XLIII), Confutazioni sofistiche con il commento dello pseudo-Aiessandro (Mutin . gr. 86 +Par. gr. 2019, cfr. ibid., risp. p. 105 nr. 120, p. 110 nr. 139), alcuni commenti ali'Organon (Par. gr. 2062,cfr. ibid., pp. 118-119 nr. 165), Topici con il commento di Alessandro di Afrodisia (Marc. gr. 256, cfr.ibid., pp. 118-119 nr. 165) e Sull' anima con il commento di Temistio (Vall ic. B 93, cfr. ibid., p. 117 nr.158). Fra i diversi copisti che lavorarono aquesta impresa va ricordato 1' «Anonimo di Aristotele D»,forse identificabi1e con Droso di Aradeo, che fu poeta e professore di filosofia: sulla ricostruzione delcorpus aristotelico rinvio ad Arnesano, Aristotele, pp. 163-179.

56 Arnesano, La minuscola «barocca», p. 82 nr. 31. In questo codice (in cui la sua scrittura presentaun ductus piu corsivo) egli fu coadiuvato da un copista al quale André Jacob ha attribuito il frammentodi eucologio Vat. Barb. gr. 102 I e che ho chiamato «Anonimo 18>> (ibid., pp. 74-75 nr. 4, con bibliografía).

57 /bid., risp. p. 109 nr. 134, tav. XV, pp. 80-81 nr. 26. In entrambi i casi egli fu aiutato dal copista«Anonimo 14» (sul quale cfr. ibid.). Altri specimina si trovano in Arnesano-Sciarra, Libri e testi discuola, tavv. 4-5.

58 Su Trifone cfr. Baumbach, Tryphon; Schirren, Tropen im Rahmen der klassischen Rhetorik, pp.1489-1491 nr. 3 (Die 'Tryphones'de tropis (nt:ei reó:n:wv 1peri tropon) und andere Grammatiker).

____

_______~ . e s t O J l e l m a n o s c r j t t O - e m u t i l o J r ú i n e . - { c o r r i s p o n d e _ a _ S p e n g e L { e d . ] . , . R h e t o t " e s G r . - a e c i p p l - 9 - l 2 0 " + 4 ) h ; - - -

Page 7: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 7/17

ERMOGENE E LA CERCHIA ERUDITA 101

2. Ermogene e la cerchia erudita

Da tutto ció possiamo dedurre che il manoscritto parigino di Ermogene fu prodotto al

l'intemo di un sodalizio erudito, fiorito all'inizio del secolo XIV nella zona di Aradeo, in

teressato alla poesía epigrammatica ed impegnato nella trascrizione dell Organon

aristotelico, secondo le modalita proprie del «circo o di scrittura» 60• Il codice, inoltre,

costituisce l'anello di congiunzione nell'a ttivita di numerosi scribi salentini, ritenuti si

nora indipendenti, poiché si colloca al centro della fitta trama di rapporti di collaborazione

cuí essi diedero vita:

Anonimo 11

tnonimo 18 Giorgio di Aradeo

1

Anonimo13----- Par. gr . 2970---- AnonimodiAristote1eC

/Anonimo 14

(Val. gr. 1276)Anonimo di Aristotele E

(Laur. Plut. 5.10)

~ Anonimo di Aristotele D

(corpus aristotelico)

Il Par. gr. 2970 gode dunque ai nostri occhi di una certa preminenza storico-culturale,

sia sui codici ai quali edirettamente collegato sia sul resto della produzione libraria sa

lentina e, piu in generale, italo-greca 61• A Bisanzio, infatti, lo studio dei trattati di reto-

cfr. Acconcia Longo-Jacob, Une anthologie salentine, p. 214 nr. 30. Si noti che il testo econtenuto inal tri due manoscriti salentini, piu ardi, il Laur. 56.16 (ff. 48r-59r), ultimato nel 1450 da Nicola Antonio

Pinella per Giovanni Antonio Orsini del Balzo, edil Par. gr. 2558 (ff. 160r-165r), attribuito (per i ff . 55-168) alla mano di Tommaso di Casole, attivo nel secolo XV: Jacob, Un copiste du monastere de Caso/e,pp. 205-206; cfr. anche Arnesano, San Nicola di Caso/e, pp. 114 (sul parigino), 126-127 (sullauren

ziano).60 Sul «circolo di scrittura» nel mondo bizantino si veda Cavallo, «Foglie chefremono sui rami», pp.

606,615,619,621-622.61 In Italia meridionale, infatti, lo studi()_della retorica dovette essere raro, se non addirittura ecce-

i o n a l e . 11 gia citato Par. gr. 3032, prodotto in Calabria nel secolo X, e un corpus retorico straordinarioma, di fatto, isolato. La localizzazione di alcuni manufatti di contenuto retorico, gia indiziati di origineitalo-greca e risalenti ai secoli XI, XII e XIII, e n alcuni casi stata discussa, in al tri persino rigettata: peri dettagli si veda Luca, Su due sinassari, p. 55 n. 15 e Luca, Note perla storia, pp. 57-58. Non si conoscono manoscritti di contenuto retorico perla Calabria del secolo XIV né per il XV, su cui cfr. Luca, l llibro greco. Un caso eccezionale ecostituito dal Vat. Ottob. gr. 178 (Retorica di Aristotele, Aftonio, Iso-

- - - - - - - - - ' - " - A t e ) _ . _ c h e i u t t a . Y j a . s i J n s e r i s c e _ i n - u n c o n t e s t o c u l t u r a l e _ d e L t u t t ( ) _ _ p a r t i c o l a r e , - e s s e n d O - s t a t o v . e r g a t o M e s . ____

Page 8: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 8/17

102 DANIELE ARNESANO

rica- in partí colare quello di Aftonio e, ad uno stadio superiore, quello di Ermogene- co

stituiva la vetta dell'istruzione superiore e rappresentava un'occupazione senz'altro eli

taria 62. Questi autori, infatti, anche nell epoca di cuí trattiamo, conobbero un ' ampia

diffusione nei piu importanti milieux culturali d'Oriente 63: per citare solo alcuni esempi,

ricordero Nicea nel periodo del regno latino, dove fu verisimilmente prodotto il Vat. gr.

105 (a. 1244-1254, Aftonio ed Ermogene) 64, Costantinopoli ai tempi di Massimo Pla

nude, il quale curo un 'edizione commentata del corpus hermogenianum 65, Tessalonica du

rante la fioritura della cerchia tricliniana, cui va ricondotto l'Oxon. New Coll. 258 (a.

1308, Aftonio ed Errnogene), auto grafo del grande filologo 66• Tutto cio spiega perché di

Ermogene il Salento ci abbia lasciato un solo testimone, afronte delle numerose copie di

autori come Omero, Esiodo, Aristotele, Licofrone, Gregorio Nazianzeno e Giovanni Da

masceno, oppure di strumenti come il trattato grammaticale di Michele Sincello e i diversi

hu .LOAOytxá

67•

Gli scolari che lessero e studiarono il Par. gr. 2970 erano tra i pochi ad aver intrapreso

e superato illivello di istruzione elementare, quello dedicato ai rudimenti della gramma

tica e accessibile ai piu; avevano superato illivello medio di apprendimento, che anche

nel Salento poggiava sui manuali di grammatica tradizionali ed era impemiato sulla sche

dografia 68• Alla nostra cerchia, come si evisto, e egato il Par. gr. 2572, copiato da Gior

gio; componimenti schedografici sono presentí anche nel Laur. Plut. 5.1O (Teodoro

Prodromo) 69 e nel Vat. gr. 1276 (Droso di Aradeo) 70•

Superata l ' e y x ú x A . w ~ J t a Í Ó E u m ~ , per il ristretto gruppo di studenti salentini il pro

cesso di apprendimento si era fatto piu difficile: ora i JT.QOYUJ.LVáaJ.LU'ta erano indispen

sabili ad acquisire un'istruzione di livello retorico (ed eper questo che gli unici esercizipreparatori copiati nel Salento, traditi dal Vat. gr. 1408, sono riconducibili proprio allano

stra cerchia erudita). Dopo i JT.QOYUJ.LVáOJ.LU'tU fu possibile affrontare i complessi trattati

di Ermogene e vantare una preparazione intellettuale di alto livello: il gruppo selezionato

sina nel 1485 dal monaco Gioacchino, fuggito da Casole in seguito all'assalto turco, per conto di Costantino Lascari: Re, Copisti salentini, p. 109. Una conferma aquesto stato di cose giunge da quell'importante documento per la conoscenza del patrimonio librario ítalo-greco che e il Liber Visitationis diAtanasio Calceopulo, in cuí si annoverano codici di contenuto grammaticale e schedografico ma non retorico: si veda Laurent-Guillou (edd.), Le 'Liber Visitationis'.

62 Browning, L'insegnante, pp. 135-142 (La figura e lafunzione del retore).63

Sui quali si veda Constantinides, Teachers and students of rhetoric.64 Prato, La produzione libraria, pp. 115 , 145 .65 Walz (ed.), Rhetores Graeci, V, pp; 212-576; cfr. Patillon (ed.), Corpus Rhetoricum, I, pp. LXXIII

LXXV.

66 Bianconi, Tessalonica nell 'eta dei Paleologi, pp. 106, 180.67 Si veda !'inventario dei codici greci salentini in Mazzotta, Monaci e libri greci, cui si aggiunga Ar-

nesano, Il repertorio dei codicie Ames-ªno, Manoscritti greci. _68 Sulla schedografia cfr. Efthymiadis, L enseignement secondaire, pp . 267-271 , 27 4-27 5. N umerosi

sono i manoscritti salentini di contenuto schedografico: cfr. Arnesano, La minuscola «barocca», p. lO

en. 36. Si aggiunga ora il Monac. gr. 272, a mio avviso salentino (come l'Horologion Monac. gr. 320;su entrambi tornero in altra sede).

69 Vassis, Graeca sunt, p. 3, sigla L.70 Acconcia Longo-Jacob, Une anthologie salentine, pp. 167, 190 nrr. 9.6-9 .14 . Su Droso di Aradeo

__:_--------s--ve€1-a--or-a--R:einse -, Einige Ver-se·:---------------------------

Page 9: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 9/17

ERMOGENE E LA CERCHIA ERUDITA 103

di J..W.8rp:at era finalmente in possesso degli strumenti per accedere alla lettura degli au

tori classici e postclassici, pagani e cristiani, una lettura, quindi, di tipo retorico 71•

Ampia era la scelta che offriva loro la vivace produzione libraría, da Omero a Gregorio

Nazianzeno, da Sofocle a Giovanni Damasceno (pur con qualche assente illustre, come

Platone e gli storiografi) 72. Oggetto della maggiore attenzione, pero, fu Aristotele, so

prattutto le opere di logica, che furono trascritte, lette e commentate in concomitanza con

il manuale di Ermogene. Cio avveniva anzitutto in virtu dell'antico legame fra retorica e

logica 73, porta va poi al completamento del trivium- costituito per 1'appunto dallo studio

della grammatica, della retorica e della filosofía 74- ed infine era funzionale ad una piu

solida formazione teologica, quindi alla composizione e alla pratica omiletica 75: il copi

sta Giorgio di Aradeo e il ó t ó á o x . a A . o ~ Droso, figure centrali nella vicenda culturale di

cui trattiamo, e rano entrambi sacerdoti.

Aquesto punto c'e da chiedersi se lo studio della retorica nel Salento fosse destinato

anche alla stesura di declamationes originali, a performances in presenza del maestro o

di un uditorio qualificato: sembra di no, almeno per il sodalizio erudito di Aradeo, del

quale non e pervenuto alcun esercizio retorico o piece oratoria. 1 suoi membri, tuttavia,

non hanno mancato di tramandare delle testimonianze interessanti sotto questo aspetto,

le composizioni di tre famosi conterranei, vissuti alcuni decenni prima, che furono rico

piate in un manoscritto cruciale come il Laur. Plut. 5.10 e delle quali non si avrebbe al

trimenti traccia.

3. Tes ti retorici di scuola otrantina

Nel margine inferiore dei ff. 215v-221r del Laur. Plut. 5.10 (tav. 14) una mano se

condaria ha vergato un breve testo in prosa di Nettario di Casole ( t 1235) 76, esattamente

una E ' X . < f > Q a O L ~ 77. Si tratta della descrizione di una <f>táATJ

78, la fontana coperta da una cu

pola collocata nel cortile del monas tero della Theotokos Evergetis a Costantinopoli, che

Nettario visito di persona 79• Un commento puntuale del testo travalicherebbe i limiti del

presente lavoro: ai nostri fini conta rilevare come l'autore, cogliendo uno spunto auto

biografico, si sia prodotto in una sorta di divertissement retorico i cui precetti erano espli-

71 Sulla quale cfr. Cavallo, Leggere a Bisanzio, pp. 51-52.72 Il Diodoro Siculo Par. gr. 1665 fu annotato dall'otrantino Giovanni Grasso (sul quale si tornera piu

avanti), ma eun manoscritto costantinopolitario del secolo X che peraltro nel secolo XIV ritomo nellacapitale, dove fu annotato da Niceforo Gregora: si veda Mazzucchi, Diodoro Siculo; Pérez Martín, Lectores y público, p. 140.

73 Si veda in proposito Allen, Rhetoric and Logic.74 Cfr. Markepoulos, De la structure de l'école byzantine , pp. 88-90.75 Cfr. in proposito Jacob, Laformazione del clero, p. 231.76 Su Nettario si veda Hoeck-Loenertz, Nikolaos-Nektarios von Otranto.77 Sulla EXcj>Qaotc; come esercizio retorico si veda ora l'ampio studio di Webb, Ekphrasis.78 Cfr. Bouras, Phiale.79 Per i dettagli si veda Magdalino, The Evergetis fountain, con edizione e traduzione inglese alle pp .

_____________ 4 4 2 - ~ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

r • , "" • • .. , • ~ - • • ' • " ' ., • • ., • ' • ' ~ ., ' • • . . . .

• . • .. • ~ ~ J.

Page 10: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 10/17

104 DANIELE ARNESANO

citamente indicati nei JtQOY1J J . . L V Ú O ~ ' t a 80• Nettario inserisce la descrizione dell 'opera

d'arte nel racconto della visita al rnonastero, specificando le circostanze che lo portarono

alla composizione della E X $ Q a O L ~ 81, della quale sottolinea il carattere narrativo aura

verso il verbo O t f ] y É o ~ L 82 :

Arcf)A.8ov non: E i ~ 1:Tjv E i J E Q y É u b o ~ 8dav f.LOVTJV 1:Tjv e ~ w JtE$vxviav 1 : i ' j ~ J t Ó A E W ~ , EV n 8EaOáJ..L'Y]V a v 8 t ~ 1:0 l : i ' J ~ < P t á A T ] ~ E X . E L V T ] ~ EQYOV E ~ U L Q E ' t O V lla'ÚA01JEX.EÍV01J l:O'Ü J..LUX.UQL01J 'tO'Ü 'YbQ01JV'tLV01J 01JJ.,LJtOAÍ't01J 'IÍJ..LWV, EQYOV OJtEQ 1Ío i x . o v ~ v ' Y l naoa oiJ x.ÉX.'t'Y]'tat, ox.al, J t E Q t < P Q a o u x . w ~ bL'YJYlÍOOJ..Lat 83

.

Dopo l ' e x < P Q a O L ~ vera e propria, nella quale descrive ed esalta i dettagli della <Ptá.ATJ,l'autore esprirne la propria rneraviglia nel contemplare l'opera d'arte e sottolinea laman-

canza di paro e nell esprirnerne tutta la bellezza: «'taiJ'ta b' É W Q a x w ~ 1:É8T]Jta o A . o ~ xalÉ ~ E O ' t T J X Ó J . . L T J V f J J t O Q T J X W ~ » 84

• L' abate di Caso le conclude il racconto ricordando i fatti

scaturiti dalla visita al monastero: decise di scrivere dei versi 85, perché desiderava «elo

giare l'opera» («l:TJV 'tÉXVTJV EJtaLVÉOaL») e «per quanto possibile, ricambiare !'artista»

(«'tOV l:EXVÍLTJV w ~ tvov av'taJ..LEhpm») che affresco la cupola della fontana, il conterra

neo Paolo di Otranto 86. Questi versi, inseriti all'interno del racconto, sono seguiti da quelli

composti da un monaco dell'Evergetis di nome Marco, che li dedico a Nettario, vantan

done le doti di abile interprete greco-latino 87.

La genesi del secondo testo tdtdito dal codice laurenziano - ricopiato dal copista prin

cipale ai ff . 183r f. 15 -184r r. 6 - eparirnenti legata ad un X a L Q Ó ~ : l'incontro diplornatico

tenutosi a Gallipoli fra Federico 11 e Giovanni Cornneno Vatatze, governatore di Corfu 88•

80 Aftonio, XII.l-3 Patillon.8 1 Sembra quasi che egli abbia tenuta canto di quanto stabilivano Teone e lo pseudo-Ermogene a pro

pasito della descrizione di un avvenimento, cioe di non limitarsi al fatto specifico, madi narrare anchequanto accaduto sia prima sia dopo l'avvenimento stesso: «'ErtLXELQTJOOf.!GV OE 1:a ,..,Ev JtQáy¡.ta'ta

b u j > Q á ~ O V ' t E ~ aJtÓ 'tWV JtQOYfYOVÓ'tWV xal. EV U U ' t O L ~ YLVO¡lÉVWV xal. E J t L O l J ~ U L V Ó V ' t W V » (pseudoErmogene, X.4 Patillon). Si ricordi che i JtQoyu¡.tváo¡.ta'ta dello pseudo-Ermogene sono attestati inTerra d'Otranto, essendo indirettamente tramandati dal commento di Giovanni di Sardi ad Aftonio nelVat. gr. 1408 (cfr. supra, nn. 36-37).

82 Su questo verbo cfr. Webb, Ekphrasis, p. 39; cfr. anche Patillon (ed.), Corpus Rhetoricum, I, p. 94,Il,p.203n.151.

83 Magdalino, The Evergetisfountain, p. 442.84

/bid., p. 444.Equesto un artificio retorico presente anche nell'esempio diE X < j > Q U O L ~

riportato daAf-tonio, relativo all'acropoli di A1essandria: «To ¡.tfv Oil x á A . A o ~ XQEi't'tov fJ 'A.ÉyELv· El OÉ 'tL rtaQU'A.ÉAxLJttm,rtaQEV8TJXTJ yEyÉVTJ'tUL S a ' Ú ¡ . t a ' t O ~ · o L ~ yó.Q oux ~ v Elmiv, rtaQaA.ÉJ .ELJttUL>> (XII.l2 Patillon).

85 Ed. in Sola, De codice Laurentiano, p. 381; Hoeck-Loenertz, Nikolaos-Nektarios vpn Otranto, p.141 nr. X; Gigante, Poeti bizantini, p. 77 nr. X; Magdalino, The Evergetisfountain, pp . 444,446. Essisi trovano anche nell'altra antología poetica prodotta all'interno della nostra cerchia erudita, il Vat. gr.1276 (f . 35r): Acconcia Longo-Jacob, Une anthologie salentine, pp. 171, 196 nr. 19.2.

86 Sulpi ttore Paolo di Otranto cfr. Falla Castelfranchi, Pittura monumentale, pp. 111, 212; Falla Castelfranchi, Sul Bosforo d'Occidente, pp. 306,309.

87 Ed. in Magdalino, The Evergetis fountain, p. 446; Hoeck-Loenertz, Nikolaos-Nektarios vonOtranto, p. 141 nr. XI; essi sono traditi anche dal Vat. gr. 1276 (f. 35rv): Acconcia Longo-Jacob, Uneanthologie salentine, pp. 171, 196 nr. 19.3.

88 Sul personaggio si veda Acconcia Longo, Perla storia di Corfu, pp. 230-243 (Giovanni Comneno

_ __;_______

- t c ' a f a t ~ : . . . n o t a . . p r o s o . p o g . r . a f i c a . .

Page 11: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 11/17

ERMOGENE E LA CERCHIA ERUDITA 105

Per l'occasione il poeta Giorgio di Gallipoli 89 compose un encomio, intitolato «L'tÍXOL

'tO'Ü XUQO'Ü rEwgyíou 'tO'Ü x a g - r o q r ú A . a x o ~ K a A A L J t Ó A E W ~ J t Q O ~ 'IwáVVT]V 'tOVB a - r á ' t ~ T ] V EA8óv-ra E i ~ -ri]v KaA.A.ínoALV» 90

, nel quale esalta tutte le virtu del destinata

rio e la stessa abilita nel parlare 91• L' oratoria epidittica a Bisanzio si fondava sui precetti

di Aftonio, di Ermogene e di Menandro di Laodicea 92: su questa manualistica si doveva

essere formato anche Giorgio di Gallipoli, che a mio avviso realmente declamo tali versiin presenza dell'illustre ospite, prima che questi si congedasse da Federico 93 • Aftonio, adesempio, conclude sia l'encomio di Tucidide sia quello della saggezza esprimendo l'im

possibilita di proseguire nel discorso, perché troppo ci sarebbe ancora da dire e perché lesu e forze non glielo consentono 94

• Giorgio di Gallipoli rispetta questo ' t Ó J t o ~ e, prima disalutare il Vatatze, cosi si esprime: «ÜLJ.WL, 'tÍ ná8w; To o-rEvov - r f ] ~ l l J . L É Q a ~ 18goEi f-LC

~ i ] o8Évov-ra· -rí MEÍW A.ÉyELv;» (vv. 26-27) 95 •

L'ultimo dei tre testi nei quali si riflette chiaramente l'educazione retorica dell'autoree quello copiato ai ff. 188r r. 13 -189v r. 2 dalla mano principale del manoscritto lauren

ziano (tav. 15). Euna f-LCAÉ'tT], cioe un esercizio oratorio 96 ene e autore Giovanni Grasso 97 ,

poeta e notaio (fu al servizio di Federico 11, fino al 1250). 11 titolo esatto nel codice laurenziano e il seguente:

'H8oJtOLÍa 'Iwávvou rgáooou, ~ A É ' t T ] Jta8T]LLXfl·' t Í V a ~ av ELJttl A . ó y o u ~ ' E x á ~ T ] X E L J . L É V T ] ~ ' t i ) ~ T g o í a ~ 9 8 ;

39 Cfr. Dali'Oco, Giorgio di Gallipoli.

90 Ed . in Gigante, Poeti bizantini, pp. 165-166 nr. l. In un altro componimento, conservato sempre nelLaur. Plut. 5.10 (ff. 180v r. 10- 183r r. 8), Giorgio esalto l'imperatore svevo (ed . ibid., pp . 175-179 nr.XIII) . Nell'ambito della produzione poetica otrantina si ricordi anche l'encomio in onore di Teodoro diCursi nell'epitaffio composto da Teodoto di Gallipoli (sec. XIII), tdtdito dal Laur. Plut. 58.25 (ff. 4r Ar. 1 -Sr B r. 6); ed. in Acconcia Longo, Un nuovo codice, pp. 158-162 nr. 1 (sull'autore e sul destinatario cfr. ibid., pp. 123-124, 133-137); nell'elogio Teodoto sottolinea anche le virtu oratorie del destinatario: « ~ L ~ o'atvÉaEU:: JtOL'XLAÓ<j>QWV < . Ú ~ O ~ o v 1TJOUEJti¡ 'tÉQJtUVOQOV UU'tOU A.aA.íoa 1 O'tÓJ.Ul 'tEn:Éf..IJtOV Q.a¡..¡,a J t a Q L a w ~ v o v 1 ' t E Q ' l j n S u ¡ . w L ~ Q.a¡..¡,am 'tWV Ó.TJOÓvwv 1XELATJ 'tE 'tU QÉOV'ta vÉx'taQ 'touA.óyou; 1 O v ' t W ~ ~ V O U O E L ~ , xav TIAÓ.'tWVá ' t L ~ <j>Qáan, 1xav oi] llAOÚ'tUQXOV, xav L\Tj¡.wa8ÉVTJVA.áA.ov, 1El au¡.maQf¡aav xal, a u v É ~ w v tv ¡3tcp» (vv. 46-53).

91 Cfr. v. 8: « T J Ü < j > Q a v a ~ f 1 ¡ . W ~ a o i ~ A . ó y m ~ f 1 o u n : v ó o t ~ » . 92 Essa raggiunse l'apice nei ¡3amAL'XOl A.óym tardo-bizantini, sui quali cfr. Angelov, lmperialldeo-

logy, pp. 51-77 .

93 Questo encomio e allo stesso tempo un discorso di commiato: «am8L xaíQwv, Ó.QÓOU 'tU J t Q Ó ~ OQó¡.wv 1xal. ' t O U ~ x a A . L v o i J ~ EA'XE J t Q Ó ~ 'tTJV n:a'tQÍOa,1SE</.) m n : o L 8 w ~ Ó.QQUYEi n:oOlJYÉ'ttl>> (vv. 29-31); la breve performance oratoria di Giorgio ebbe quindi luogo a conclusione della visita diplomatica.

94 Aftonio, VIII.9 Patillon: «lloA.A.u ~ v E'tEQa JtEQL E>ouxuoíoou OLE1;EA8Eiv, El ¡.ti] 'tÓ n:áV'ta EQEiv'tÓ 'tWV EJtaLVWV JtaQELAE'tO n : A f ¡ S o ~ » ; Vlll.15 Patillon: «lloA.A.u ~ V aA.A.a JtEQl ' t f ¡ ~ a o < j > ( a ~ 0LEl;EA8EiV'ó . A . A . ' d ~ an:av EQELV ' t O L ~ OLEl;oumv Ó.¡.tTJXUVOV».

95 G i g a n _ ! ~ o e t i bizantini, p. 166. 11 ' t Ó J t O ~ eanche ne_U;itato epitaffio di Teodoto_di Gallipoli per Teadoro di Cursi (vv. 80, 97-101): «'Exn:A.f¡uo¡..¡,aL of. xal, AÉyELV ou x taxúw 1 [ ...] 1ÜL).LOL 'tL OQáaw; ¡.ti]aetvwv AÉynv nAÉOV 1OL' ó.¡..¡,a8(av' flV EJtE'XATJQWOá¡.tTjV ' 1 tÓV 'tOU A.óyou O(auA.ov El; tyxw¡.t(wv 1E:n:taxov toou· 'totyaQoiJv xal, n:aua'tÉOV» (Acconcia Longo, Un nuovo codice, p. 161); del resto Giorgio di Gallipoli fu il modello principale di Teodoto (cfr. ibid., pp . 149-150).

96 Cfr. Civiletti, Meléte .97 Cfr. Dall'Oco, Giovanni da Otranto.

________. : : : :9 8 c . . . g d . . - i G i g a n t € , - ~ e t i - h i - . c a n t i n i , - p p . - 1 0 8 - 1 l n r . . , - l - X , - . -. ---------------------

Page 12: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 12/17

106 DANIELE ARNESANO

Si tratta dunque di un' e topea 99, incentrata sulla figura di Ecuba e sul suo lamento da

vanti alle rovine di Troia; piu precisamente, quindi, essa e di tipo patetico 100 • Fra i molti

che nel mondo greco e latino scrissero di etopea, Aftonio e l'unico che abbia suggerito

per quella patetica il pianto di Ecuba 101 :

Twv M: f]8onouwv a'L ~ v Eim na8rrnx.a(, a'L of. f]8Lx.aí, a'L of. J.LL'X'taí. Kat

Jta8r¡nx.at j.!Ev aL x.a'ta JtÚV'ta J t á 8 o ~ ar¡¡.wívouam. Olov· 't ÍV a ~ av ELJtOl A . ó y o u ~ E x . á ~ r ¡ x . n ~ v r ¡ ~ ' t T J ~ T g o í a ~ 102

;

Questa analogía, certamente non casuale, e di per sé sufficiente a dimostrare che il

poeta otrantino studio i IlQOYVf1VáOf1ara di Aftonio. Devo aquesto proposito notare

come l'etopea di Giovanni Grasso sia stata giustamente classificata come poesia di ar

gomento profano 103, accanto aquella d evasione classico-mitologica 104

, ma senza distin

zione diacronica rispetto a componimenti di ben altro spessore, scritti in eta matura105

Essa, cioe, non e stata sinora contestualizzata nella biografía culturale del personaggio:

non si spiegherebbero, altrimenti, le critiche tanto aspre mosse sul piano formale a que

sto componimento 106• Credo invece che, rispetto alla E ' X < j > Q a O L ~ di Nettario e all'encomio

di Giorgio, scritti in occasione di circostanze ufficiali, questa f . . ~ E A É ' t r ¡ debba essere con

siderata piuttosto un esercizio scolastico 107: lo dimostra lo stretto legame fra lo spunto of

ferto dallo studio di Aftonio e la sua diretta realizzazione nella.fictio retorica, esperienze

contestuali di un giovane studente 108•

99 Sull'e topea rinvio in generale ai saggi contenuti in Amato-Schamp (edd.), 'H()onmía.

100 Su questo tipo di e topea cfr. A mato-Ventrella, 1 Progimnasmi di Severo di Alessandria, pp. 22-23.101 Questo almeno equanto si evince dalla consultazione del repertorio completo curato da Ventrella,

L'etopea (la definizione di Aftonio ea p. 182 nr. 3). Cfr. anche Hawley,Female Characterization, p. 259e Kraus, Rehearsing the other Sex, p. 457 en . 7. Giovanni Grasso, peraltro, risulta I'unico autore diun' etopea patetica con questo soggetto: si veda il ricco repertorio stilato da Amato-Ventrella,L'éthopéedans la pratique seo/aire (il componimento di Giovanni Grasso eregistrato a p. 220).

102 Aftonio, XI.2 Patillon.103 Gigante, Poeti bizantini, p. 48 .104 /bid., p. 51 .105 Ad esempio il carme político contra Parma (ed. ibid., pp. 117-118 nr. XIII).106 «11 tessuto fitto delle antitesi, illinguaggio-mosaico, i terrnini tragici banalmente accozzati, tutto

l'insieme prosaico e pedestre (un molto lieve soffio di poesía ai vv. 48-49 a maJe pena si percepisce) del

carme IX non riescono ad imprimere alle letterarizzate espressioni della pavera regina il moto pateticoche l'autore voleva ottenere. 11 saccheggio dei motivi euripidei (Troiane, Ecuba) ha dato solo un appiglio al piu bruto artificio» (ibid., p. 50). Lo stesso eavvenuto per alcuni OLLXOL JtErrAUOJ.lÉVOL, traditi sempre dal codice laurenziano (ff. 191 v r. 15 - 193r r. 1 , in cui 1otrantino immagino un dialogo tra Afroditeed uno straniero (ed. ibid ., pp. 111-113 nr. X) ; ne e stato rilevato il livel lo tutto sommato modesto: «11

dialogo comincia con la descrizione dell'alba, raffazzonata dalla ao<j>i] J t O L ' Y J O L ~ Eibuiu in cinque versitroppo artificiosamente ricalcati su) modello [ .. ] 11 dialogo e, in genere, prolisso» (ibid., p. 50).

107 Pi u oggettivo e benevolo del giudizio di Gigante equello di Lanza, JI carattere etico-politico: «sitratta di esercitazioni per nulla spregevoli» (p. 67).

108 Rilette sotto questa luce, le suddette critiche non solo appariranno meno lesive della figura delpoeta, ma anzi saranno funzionali alla comprensione del procedimento seguito dallo studente deiJtQOYUJ.LVáa,.u::n:u . Ció vale anche per alcuni versi, attribuiti a Giovanni Grasso, in cui l'autore da vocea personaggi mitologici come Apollo, Ero e Leandro (conosciuti probabilmente nei propri studi), con-

- - - - - - - - - - s e r v . a t i - n e l g i a - e i . t a t Q - - - Á m b m s . . - - E ' : 2 6 - - s u p ( c f - r s . u p r o 9 } e d i - n g a n t e o e t i - - b k a n t i n i - , - - p p . . - l - J - l 7 - - - - -

Page 13: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 13/17

ERMOGENE E LA CERCHIA ERUDITA 107

Come sisa, Giovanni Grasso fu scolaro di Nettario di Casole 109 e non e difficile im

maginare che sia stato proprio il c h o á o x . a A . o ~ otrantino ad assegnare al suo discepolo

questa J.LEAÉ't'fl. Egli, del resto, ne aveva le capacita, era uno studente modello, visto che,

attraverso il suo maestro, godeva della stima del metropolita di Corfu, Giorgio Bardane,il quale, al termine di una lettera del 1220/1221 indirizzata a Nettario, ricorrendo ad un

gioco di parole (Grasso 1 sagino) , cosl si esprime: «Saluto etiam optimum Ioannem, vi

tulum sapientia tua saginatum» 110•

Dunque gia nei primi anni del secolo XIII nel Salento circolavano i JT.Qoyu¡..tváOJill'ta:quelli di Aftonio sicuramente, quelli dello pseudo-Ermogene probabilmente. Sappiamo

che proprio Nettario introdusse nella regione diversi autori greci 111 ma non tutto si deve

aquesto grande personaggio 112, pertanto puo darsi che alcuni manuali di retorica- sia gli

esercizi preliminari sia i libri di testo avanzati- circolassero nella regione anche prima

del suo magistero e della sua attivita diplomatica e culturale.

Le reminiscenze classiche presentí nell 'esercizio retorico di Giovanni Grasso contribuiscono a formulare un'ultima, piu generale, osservazione. In esso abbondano natural

mente i loci euripidei, in particolare da E cuba e da Troiane 113, per cui egli aveva accesso

anche ad una copia di questi drammi. Euripide e realmente attestato nel Salento, eppure,

come Aftonio, non in epoca normanno-sveva bensl piu tardi, da due manoscritti della fine

del secolo XIII e dell'inizio del XIV 114• Colpisce, a tale proposito, che nel Par. gr. 1087

(cimelio, come si e visto, riconducibile al sodalizio erudito fiorito nella zona di Aradeo)

vi sia una testimonianza euripidea, i primi 31 versi dell'Oreste (ff. 49r-50r) 115• Una serie

di elementi convergenti, cioe, sembra confortare l'ipotesi che, a distanza di alcuni de-

nrr. XI-XII (cfr. ibid., pp. 51-52). Ricardo che il codice ambrosiano tramanda anche gli m:íxm EQLOl:txoí(cioe 1'altercatio) composti da Ruggero di Otranto, in cui dialogano le citta di Otranto e di Taranta, personificate secando ]' artificio retorico della JtQOaomo:nmía (su cui cfr. Aftonio, XI.I , Patillon; pseudoErmogene, IX.l Patillon): ed . in Zuretti, 'Ira}..od}..r¡vtxá, pp . 173-183 (//. Contrasto fra Taranta eOtranto); Mercati , Note critiche.

109 Cosl infatti edefinito nel titolo di un suo componimento dedicato allo stesso Nettario: «'lwá.vvoul:O'Ü rQá.aaou f.WST)l:O'Ü l:O'Ü ao<j>wl:Ó.1:01J NEX1:aQÍ01J ds; l:OV ainov NEXl:Ó.QLOV» (Gigante , Poeti bizantini, p. 103; cfr. anche p . 104, titolo del carme nr. 11).

110 Ed . in Hoeck-Loenertz , Nikolaos-Nektarios von Otranto , pp. 176-177 nr. 2. Di tono ben diversoe il saluto contenuto in una lettera scritta oltre un decennio piii tardi: «Saluta meo nomine dominum Ioannem» (ibid., pp. 193 -195 nr. 11, a . 1232). Si conservano inoltre le lettere di Bardane a Giovanni , testimonianze preziose perla ricostruzione del rapporto umano e culturale intercorso fra i due; ed. ibid. ,pp. 181-182 nr. 5 (a . 1229), 184-186 nr. 7 (a. 1230), 187-188 nr. 8 (a . 1230/1231), 189-190 nr. 9 (a.1231), 197-198 nr. 12 (a . 1235), 214-216 nr. 19 (a. 1236), 218-220 nr. 21 (a . 1236).

111 E un'opinione radicata (e in parte vera) , che risale al noto passo di Antonio De Ferrariis (1444-1517), detto «Galateo», autore del De situ Japigiae; cfr. Paone (ed.) , De Ferrariis: «Fuit temporibusproavorum nostrorum stante aula Constantinopolitana , vir Philosophus Nicolaus Hydruntinus, cuiusante Turcarum transitum piures libri de Logica, et Philosophia in hoc monasterio habebantur [ .. ] Hicsumptui minime parcens, quos per universam Graeciam invenire potuit librorum omnis generi s bibliothecam, in hoc coenobio congessit» (pp. 106, 108).

11 2 Si veda in proposito qu anto notato da Jacob, Une épigramme, p. 203.11 3 Cfr. Gigante, Poeti bizantini, pp. 108-111 (note di commento al testo) .11 4 La triade Ecuba , Oreste e Fenicie e tradita da! Vat. gr. 1135 (seco o XIII ex.-XIV in .) e dall 'Am-

bros. F 74 sup. (sec. XIV in.); cfr. Arnesano, La minuscola «barocca», risp . p. 79 nr. 20 , p. 102 nr. 105.11 5 Turyn, Euripides, p. 35 3; Irigoin ,Úl tradition manuscrite des tragiques grecs, pp. 133, 135, 139,

- - - - - - - L 4 0 - . - - l l n O - s e c i m e n e l - f - - A - 9 - - i - n - A m ~ a n L a m i n u s G o a - b a F o G c > > - ¡ - - a - - . - v . -. -------------

Page 14: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 14/17

e

108 DAN ELE ARNESANO

cenni dalla fioritura della scuola otrantina, un gruppo di copisti attivi nella zona di Ara

deo, alcuni dei quali membri di una raffinata cerchia di filologi, fosse venuto in possesso

o almeno avesse avuto accesso diretto a fonti letterarie non solo classiche (Aristotele,

Euripide) ma anche scolastiche e di sicura provenienza otrantina (Aftonio), alcune peraltrodi non facile reperibilita e di limitata diffusione ( composizioni retoriche della scuola di .

Nettario). Essi dunque cercarono e raccolsero l'eredita di una stagione culturale da poco

trascorsa, difficilmente ripetibile, i cui strumenti originali sono in buona parte andati per

duti: i libri, la scuola, le poesie di aHora rivivevano negli interessi di questa nuova gene

razione e attraverso di essa sono giunti sino a noi .

4. Un appunto di Giano Lascari

Nel secolo XV circolava in Terra d'Otranto un raro commento ad Ermogene116

• Nel1491, infatti, Giano Lascari (1445-1534), umanista al servizio dei Medici 117

, visito alcune

biblioteche presenti nel Salento, tra cui quella dell erudito di Zollino Sergio Stiso 118• Al

f. 80r del proprio taccuino, oggi Vat. gr. 1412 119, il Lascari annoto gli autori e i titoli di

alcune opere possedute da Stiso. Al primo posto compaiono, secondo l'editore degli ap

punti, «LJ<.ÓALa d¡ ; n)v OLUÍQEGLV 't<DV O'tÚOEWV aJtÓ <t>wvf]¡; rEWQYÍOlJ 'tO'Ü ,.wvax.ov

oo<t>w'to'Ü A A . E ~ a v b Q E Í a ¡ ; » 120:

Non si tratta, in realta, di un monaco di nome Giorgio, bensl di Giorgio Mono 121, o piu

116 Ermogene godette di una lunga teoria di commentatori; per limitarsi a quelli di cui ci epervenutoil testo (in parte ancora inedito), si dovranno rievocare per i secoli IV e V Sopatro di Atene, Siriano,Marcellino, Troilo diSide e Giorgio di Alessandria (cfr. Patillon [ed.], Corpus Rhetoricum, 11, pp. LVII-

LXXIV; si aggiunga Duarte, The transmission ofthe text), per il secolo XI quello, molto diffuso, di Giovanni Dossapatre (cfr. Kazhdan, Doxopatres, John) , per il secolo XII i A . o y L a ~ t di Giovanni Tzetze,che fu molto critico nei confronti del sistema retorico ermogeniano (cfr. Wendel, Tzetzes, coll. 1989-1990), a la < J Ú V O ' \ j J L ~ di Michele Psello (Westerink [ed .], Pselli Poemata, pp. 103-122 nr. 7). Anche in

Italia meridionale ci sono tracce di esegesi ad Ermogene, se coglie nel vero la proposta avanzata da alcuni studiosi di identificare il commentatore Nilo monaco con Nilo di Rossano; status quaestionis inRomano, La teoría del/a retorica, pp. 111-114.

117 Cfr. Ceresa, Lascaris, Giano.118 Su Sergio Stiso cfr. Jacob, Sergio Stiso de Zollino .119 Cfr. RGK, III , nr. 245.120 Müller, Neue Mittheilungen über Laskaris, pp. 402-403. 11 testo degli appunti relativi alla biblio

teca di Stiso eanche in Speranzi, Perla storia de/la librería medicea, pp. 86-87 .121Su Giorgio Mono cfr. Rabe, Georgios; Hunger, Die hoch::.prachliche profane Literatur, p. 82; Pa

- - - - 7 - - - - - - - l ' i l l e n ( - e d . } , b e f t * s - - R h r : - i t - u m , - l l , . p L - V - I I I e - n 2 , p p 6 X - I J J 6 X - V - , - - J J I G V - ~ - . - - - - - - - - - - -

Page 15: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 15/17

ERMOGENE E LA CERCHIA ERUDITA 109

semplicemente Giorgio, maestro di retorica di Alessandria (sec. V) 122, e del suo coro

mento al Jic(]l aráacWV di Ermogene, trascritto dallo scolaro Zenone aJtÜ < j : > w v f ) ~ (cioe

durante le lezioni) 123. Del commento - tuttora inedito 124

- la prima parte, relativa alla

¡ J i 8 o b o ~ delle O ' t á o n ~ (trattata da Ermogene nei capitoli 1-II), e andata perduta, mentre

e pervenuta la seconda, relativa appunto alla D L U L Q E O L ~ delle O ' t á o n ~ (con enuta nei ca

pitoli III-XII) 125•

11 commento di Giorgio e tradito solo da tre testimoni, per cui Stiso era in possesso di

un'opera senz'altro di difficile reperibilita 126 .11 primo e il Par. gr. 2919, tradizionalmente

assegnato al sec. X, latore del solo commento (il testo di Ermogene e citato saltuaria

mente) 127• 11 secondo e il Va t. gr. 1328, contenente sia il commento sia il JIc(]i

aráaEwv 128, ultimato nella seconda meta del secolo XIII da un certo Giovanni Atycha-

tes, copista di chiara formazione grafica orientale 129. 11 terzo testimone e il Va t. gr. 1298,

un esemplare delle orazioni di Elio Aristide, copiato da due mani della fine del secolo Xprobabilmente a Costantinopoli 130

, dove fu rilegato prima del 1421 131; a quest'anno, in

fatti, risale la nota apposta al f. 1v da un monaco di nome Macario, il quale restauro al

cuni fogli del codice, vergandoli in una minuscola di marca ítalo-greca e facendo ricorso

a pergamena palinsesta proveniente da diversi codici 132. N ello strato inferiore del palin

sesto si leggono ale u ni brani della Politica di Aristotele, 1' importantissimo dialogo JIc(]i

n o A . t n x i j ~ i : m a n j ¡ a ¡ ~ . scritto nel532/533 dal patrizio Mena, prefetto di Costantinopoli 133,

122 Secondo il Duffy ¡Wvoc; non sarebbe parte del nome del retore ma un epiteto elogiativo: Duffy,Philologica byzantina, pp. 265-268 nr. IV.

123

Su questa espressione cfr. Richard, AJlÓ< j > w v r j ~ .

124 Alcuni brani si possono leggere in Schilling, Quaestiones rhetoricae selectae.125 11 Lascari visito anche la biblioteca del prete Giorgio di Corigliano e quella di un non precisato

abbas di Montesardo (cfr. Müller, Neue Mittheilungen über Laskaris, risp. pp. 403-404, 404-405), manei relativi appunti non compaiono manoscritti di contenuto retorico. Lo stesso vale perle altre due fontisulle collezioni librarie salentine, cioe 1elenco dei prestiti della biblioteca di San Ni cola di Caso le (il chetuttavia non esclude che essa ne custodisse qualcuno) e !'inventario di una biblioteca scolastica; sulprimo cfr. Omont, Le Typicon de S. Nicolas de Caso/e, pp. 389-391; Cozza-Luzi, Lettere casulane, pp.58-64; sul secondo cfr. Jacob, Une bibliotheque médiévale , pp. 296-299.

126 Cio d'altra parte non desta meraviglia, visto che nella sua biblioteca c'erano persino le Lettere diAristeneto, di cui il Lascari prese nota: Bianchi, Appunti su/la tradizione manoscritta, pp. 138-139, conuno specimen dell'appunto lascariano a p. 143 fig. 2 (Vat. gr. 1412, f. 80r). L'esemplare di St iso va probabilmente identificato con l'attuale Vindob . phi!. gr. 310, codex unicus delle Lettere (Mazal [ed.], Ari-

staeneti epistularum libri), acquistato nel 1561 in Puglia da Giovanni Sambuco: Gerstinger, JohannesSambucus, pp. 313, 328; Hunger, Katalog, pp. 402-403.

127 Omont, lnventaire sommaire, 111, pp. 59-60; cfr. Schilling, Quaestiones rhetoricae selectae, pp.667-669 (sigla P); Rabe, Georgios, p. 517 (sigla Py) ;Patillon (ed.) , Corpus Rhetoricum, 11, pp. XCIV, cvt,

sigla Py.128 Cfr. Rabe, Georgios, p. 518, sigla Vy; Patillon (ed.), Corpus Rhetoricum, 11, pp. LXXXVI, LXXXVIII-

LXXXIX, XCIV, CVI, sigla \Ly.129 RGK, III, nr. 265.130 Orsini, Minuscole greche informali, p. 57 en . 79 .131 Grosdidier de Matons-Forstel, Quelques manuscrits, pp. 379-380.132 Janz, Palinsesti greci, p. 92 nr. l.133 Mazzucchi (ed.), De scientia politica dialogus. Per l'attribuzione dei fogli tardi alla mano del mo-

________ ..aco_Macario_e_per la localizzazione__di_questultimo_in_1ta1ia_meridionale_cfr.jb_iti..,...p._JIL.ll.J_

________

Page 16: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 16/17

(

110DANIELE ARNESANO

ed alcuni brani del commento di Giorgio al flEQi aráauov (ff. 332 1 335, 345 1 348,353) 134.

Supponendo che 1 esemplare posseduto da Stiso non sia andato perduto e che tutti i

testimoni di questo commento ad Ermogene siano ormai stati individuati, ci si puo chiedere quale dei tre manoscritti appena ricordati sia quello appartenuto all' intellettuale salentino. Partiamo dall 'ultimo, il palinsesto Vat. gr. 1298: sembra un buon candidato, vistoche nel 1421 si trovava in Italia meridionale, ma in realta il commento ad Ermogene silegge nello strato inferiore di alcuni suoi fogli palinsesti e il Lascari lo avrebbe piuttostoregistrato sotto il nome di Elio Aristide. Anche il secando testimone, Vat. gr. 1328, deveessere escluso: in questo manoscritto, infatti, il commento non eattribuito esplicitamenteal retare alessandrino 135 , per cui difficilmente il Lascari avrebbe potuto assegnarlo proprio aquesto autore.

L'esemplare in questione potrebbe invece essere il Par. gr. 2919, nel quale l 'opera e ntitolata «LJ(ÓAta auv 8c0 E L ~ 'tTJV btaÍQEatV UJtÓ < j > w v f ] ~ 'tO'Ü aU'tO'Ü rcwQyÍolJ 'tO'ÜJlÓVOlJ ao<j>ta'tOU A A . d ; a v O Q E Í a ~ » (tav. 16) 136

• Tale ipotesi, gia ventilata dal Rabe 137' e n

ficiata da tre differenze fra il titolo del parigino e l'appunto lascariano. Le prime due- costituite dall'assenza in quest'ultimo di «ailv 8c0» e di «'tO'Ü au'tO'Ü»- non sembranogravi, poiché si possono spiegare con una volonta da parte del Lascari di abbreviare l'annotazione. La terza eun po ' piu problematica, poiché, rispetto al titolo del Par. gr. 2919, ilLascari precisa correttamente «'tWV a'táOEWV»: si puo certamente pensare ad un'integrazione dell'umanista, al fine di rendere piu perspicuo il promemoria, ma il problema timane aperto.

Un'ultima considerazione, tuttavia, si impone: se questa ipotesi di identificazione risponde a verita, come potrebbe essere arrivato il manoscritto di Sergio Stiso nella biblioteca dei re di Francia? L'iter che si puo ricostruire e tutt'altro che improbabile, poichéattraversa la biblioteca di un grande collezionista, il cardinale Niccolo Ridolfi (1501-1550),al quale il codice di Parigi certamen e appartenne 138

• Conosciamo la provenienza di appenala meta dei numerosi manoscritti ridolfini 139 edil Par. gr. 2919 non epurtroppo fra questi;ciononostante, e ecito chiedersi chi potrebbe aver procurato il manoscritto di Stiso al cardinale. N el 1527 il prelato aveva acquistato dei codici proprio da Giano Lascari 140

, tutta-

134 Cfr. Rabe, Georgios, pp. 518-519, sigla Va; Patillon (ed.), Corpus Rhetoricum, II, p. XCIV, siglaVa .

135 Nell ' inventario dei manoscritti di Fulvio Orsini, al quale il codice vaticano appartenne, questo eregistrato come «commentario d'innominato scrittore, sopra la Rhetorica d'Hermogene»: Nolhac, La bibliotheque de Fulvio Orsini, p. 342 nr. 75. Sull'inventario dei manoscritti orsiniani cfr. ibid., pp. 116-142.

136 Cfr. Schilling,--Quaestiones -rhetoricae selectae, pp. 667, 676; Rabe, G7?vrgivs; p. -5-17; Patillon(ed.), Corpus Rhetoricum, II, p. XCIV n. 2.

137 Rabe, rec. Gerstinger, p. 187.138 Muratore, La biblioteca del cardinale Ridolfi, II, p. 161 (in seguito la collezione Ridolfi passo

alla regina Caterina de' Medici: ibid., p. 608 nr. 70).139 Cfr. ibid., 1, pp. XIX, 176.

~ _ _ ! _ - - - + - - ! - - - . - - - - - - - - 4 0 _ _ , _ , b i d , 1, p 1S

Page 17: Ermogene a La Cerchia Erudita

5/17/2018 Ermogene a La Cerchia Erudita - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/ermogene-a-la-cerchia-erudita 17/17

ERMOGENE E LA CERCHIA ERUDITA111

via fra questi non solo non compare il Par. gr. 2919 od altro testimone di Giorgio ales

sandrino 141 ma non ho rinvenuto neanche un manoscritto di origine o provenienza sa

lentina 142• Eppure nella biblioteca del cardinale giunsero poi dei libri dalla Terra

d'Otranto, e non pochi, oggi conservati tutti nella Bibliotheque Nationale 143 • Quando vigiunsero? Certamente non prima del 1525-1527, periodo al quale risale il catalogo del

primo nucleo della biblioteca 144, ma con ogni probabilita verso la meta del seco o, poi

ché compaiono regolarmente nel catalogo piu completo della collezione ridolfina, attri

buibile alla meta o al terzo quarto del Cinquecento 145• Ora, proprio negli anni Venti si

trasferiva a Roma uno scolaro di Sergio Stiso, Niccolo Maiorano da Melpignano

(1491/1492 ca.-1584/1585) 146, custos della Biblioteca Vaticana dal 1532 al 1553 e so

dale del Ridolfi 147• Dunque fu probabilmente il Maiorano a procurare i manoscritti greci

del Salento al potente cardinale 148: fra questi, forse, c'era anche il Par. gr. 2919.

141 Come si evince da una lista dei manoscritti lascariani conservata nel Vat. gr. 1414, ff. 99r-103v(post 1544), sulla quale cfr. ibid., 1, pp . 157-163 (ed. alle pp . 164-173).

142 Compare, evero, il Par. gr. 1665 (ibid., p. 165 nr. 20), manoscritto di origine orientale poi annotato nel Salento (cfr. supra, n. 72), ma il Lascari non si procuro questo manoscritto in Italia meridionale

(cfr. ibid., 11, pp. 170-171).143 Si tratta dei Par. gr. 3 (ibid., 11, pp . 268-269), 161 (p. 271), 175 (p. 272), 549 (p . 272), 1002 (pp.

265-266), 1165 (p. 270), 1255 (pp. 270-271), 1304 (pp. 269-270), 1370 (p. 286), 1371 (p. 271), 1685(p. 177), 2019 11 (pp. 68-69), 2057 (pp . 58-59), 2062 (pp. 45-46), 2089 (p. 59), 2572 (p. 114), 2631 (p.106) e 2841 (p. 201).

144 Vat. gr. 1413, ff. 65r-69r, sul quale cfr. ibid., 1, pp. 92-104 (ed. alle pp. 104-122).145 Par. gr. 3074, su cui cfr. ibid., 1, pp. 187-215 (in part. p. 188); ed. ibid., 11, pp. 3-398.146 Sul Maiorano si veda Paschini, Un ellenista del Cinquecento; Ceresa, Majorano, Niccolo. Alcuni

manoscritti greci del Maiorano, esattamente 18, entrarono nel 1554 nella Biblioteca Vaticana, manes-

suno fra questi ha contenuto retorico: si veda !'elenco in Batiffol, La Vaticane, pp. 129-130 nrr. 274-291;cfr. anche Lilla, 1manoscritti Vaticani Greci, p. 13 en. 88.

147 Cfr. Muratore , La biblioteca del cardinale Ridolfi , 1, pp. 71-73.

_________4

_  .LLU._

ac.cenn()_a_questa_ipotesi-e-gia-in-Iacob.,-LeS-annales-dU-monastáe-,-p,- l-3'+-.-------------