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silvio-bertini
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Essere studente significa dedicare la maggior parte del proprio tempo allo studio.
Si tratta di una professione riconosciuta ufficialmente
Carta d’identità
Che cosa distingue lo studente professionista dallo studente dilettante?
LA MOTIVAZIONEProf. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
MOTIVAZIONE SIGNIFICA
NON SOLO: interesse allo studio.
desiderio di apprendere
impegno
MA ANCHE: metodo
organizzazione
strumenti
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
STUDIO = APPLICAZIONE
METODO = MODO DI PROCEDERE
STUDIARE = IMPEGNARSI PER APPRENDERE
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
LA QUESTIONE DEL METODO
COME SI PROCEDE NON E’ INDIFFERENTE
OCCORRE PROCEDERE CON CRITERIO
CRITERIO = PRINCIPIO DI RIFERIMENTO
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
I PRINCIPI DI RIFERIMENTO SONO
ALMENO DUE
Si riferisce alle risorse
Si riferisce al risultato
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Dedico tempo allo studio anche quando devo
affrontare argomenti che non mi interessano.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Il mio obiettivo nello studio non è semplicemente quello di essere promosso ma anche di avere buone votazioni.
Considero lo studio più importante di altre attività extrascolastiche .
Partecipo volentieri a incontri di approfondimento
o di esercitazione non obbligatori .
Di fronte ad argomenti di particolare interesse, approfondisco lo studio attraverso libri
supplementari a quelli di testo.
Esigo da me stesso un rendimento scolastico
corrispondente alle mie potenzialità.
Studio più per convinzione personale che per
pressioni o condizionamenti esterni.
Non ho difficoltà a rispettare la regola “prima il
dovere e poi il piacere”.
Cerco di mettere in relazione lo studio con il mio
futuro professionale
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Dai dati quale immagine della classe?
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
10% di quello che leggiamo
20% di quello che ascoltiamo
70% di quello che discutiamo con altri
80% di quello che sperimentiamo
95% di quello che insegnamo ad altri
50% di quello che vediamo e sentiamo
30% di quello che vediamo
xlogxdx
fonte: William Glasser Kagan & Robertson; Cooperative Learning Co-op Facilitators’ Handbook: Engineering Education, Feb 1987, 77:291-96.
IMPARIAMO:
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2005
Come si può essere efficienti ed efficaci
nell’osservazioneosservazione ?
Cosa faccio di solito ?
Quando ottengo maggiori risultati?
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Come si può essere efficienti ed efficaci
nell’ascoltoascolto ?
Cosa faccio di solito ?
Quando ottengo maggiori risultati?
Come si può essere efficienti ed efficaci
nella letturalettura ?
Cosa faccio di solito ?
Quando ottengo maggiori risultati?
Come si può essere efficienti ed efficaci nell’azioneazione ?
Cosa faccio di solito ?
Quando ottengo maggiori risultati?
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Dai dati quale immagine della classe?
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Prima di iniziare a studiare, mi accerto di avere a
portata di mano tutto il materiale necessario.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Dopo aver preso appunti a una lezione cerco di rivederli al più presto per organizzarli affinché
guadagnino in ordine, chiarezza e completezza.
Quando studio cerco di collegare i nuovi concetti con
quello che già so .
La stanza in cui studio è generalmente la stessa
Quando studio, se non capisco un argomento, mi soffermo con attenzione per chiarirlo prima di
proseguire oltre
Quando studio sottolineo soltanto pochi concetti importanti, riuscendo a distinguerli dal resto del
libro.
Prima di sostenere un esame o un’interrogazione ho ben chiaro il programma su cui verteranno le
domande
Studio con un compagno soprattutto per verificare la mia preparazione e chiarire insieme eventuali
dubbi.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Sono solito rispettare i tempi che ho programmato di
dedicare allo studio
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Quando devo iniziare a studiare, lo faccio senza rinvii
né ritardi .
In vista di un esame o di un’interrogazione programmo
lo studio in base al tempo a disposizione
Se rimango indietro nel programma di studio prestabilito, cerco di recuperare intensificando la
preparazione
Prima di iniziare a studiare, mi pongo degli obiettivi e definisco il tempo necessario per raggiungerli.
Solitamente riesco a non rimandare lo studio.
Faccio in modo di studiare non in un momento qualsiasi ma quando il mio rendimento è migliore.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Riesco a studiare per alcune ore consecutive senza
farmi distrarre da telefono, televisione ecc….
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Quando mi dedico allo studio, spengo la musica.
A lezione, riesco facilmente a concentrarmi su ciò che
dicono i professori.
Il tavolo, la sedia e l’illuminazione che uso abitualmente mi consentono di studiare con la
massima concentrazione.
Faccio in modo di studiare nel luogo più silenzioso
possibile.
Tengo lontano dalla scrivania gli oggetti (foto, cibo, radio ecc..) che mi potrebbero distrarre dallo
studio.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Prima di una lezione leggo sul libro l’argomento che sarà trattato.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Durante le lezioni prendo appunti.
Quando non riesco a seguire una spiegazione,
intervengo per chiedere chiarimenti.
Seguo con attenzione le interrogazioni e gli esami dei compagni per verificare la mia preparazione .
Rifletto criticamente (domandandomi se sono in accordo o in disaccordo) su ciò che leggo sui libri
o ascolto a lezione.
Quando vado a lezione, porto con me tutto ciò che occorre per seguirla attivamente (libri, materiale
per prendere appunti ecc…).
Ritengo importante andare a lezione perché è una tappa fondamentale nel processo di
apprendimento.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
I miei appunti contengono tutti i concetti e le
informazioni importanti.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Quando prendo appunti faccio uso di simboli o
abbreviazioni.
Nel prendere appunti cerco di sintetizzare al massimo i concetti, evitando di scrivere intere frasi pronunciate
dal docente.
Dai miei appunti emergono chiaramente i concetti
fondamentali espressi a lezione.
In caso di assenza forzata dalle lezioni, mi procuro
sempre gli appunti di almeno un mio compagno.
Mentre studio faccio schemi o grafici in cui
sintetizzo gli argomenti affrontati .
Mentre leggo riesco a distinguere i concetti
importanti da quelli marginali
Individuo facilmente il concetto principale espresso
dall’autore di ogni paragrafo che leggo.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Per ricordare meglio ciò che studio, cerco di collegare
logicamente tra loro le idee.
Cerco di ripetere a voce alta un argomento che ho
appena studiato.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Sono solito fare uno schema in cui rappresento i
concetti chiave di un capitolo studiato.
Quando provo ad esporre un argomento cerco di elaborare un discorso personale e non fatto di frasi
imparate a memoria.
Verifico regolarmente la mia preparazione su
argomenti studiati da poco e da molto tempo .
Verifico costantemente il ritmo a cui procede la mia preparazione rispetto alle scadenze che mi ero
prefissato .
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Di fronte a un problema, ragiono su come giungere alla
soluzione prima di procedere.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Generalmente ho fiducia nelle mie capacità di risolvere
problemi imprevisti e difficili.
Quando mi trovo in situazioni difficili, cerco innanzitutto di capire esattamente il problema da affrontare.
Se incontro difficoltà nel risolvere un problema, vado alla ricerca di altre strade per giungere comunque
personalmente alla soluzione.
Raramente i problemi che mi capitano sono per me difficilmente risolvibili.
Quando, in compagnia di altre persone o amici, mi imbatto in un problema, confido e cerco di risolverlo in prima persona piuttosto che affidarmi alla soluzione proposta da altri.
Difficilmente ritengo che il problema che devo affrontare possa essere aggravato da influenze esterne.
Se vi sono più modi per risolvere un problema, sono interessato a confrontarli per individuare il più semplice ed efficace .
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Solitamente preferisco affrontare le difficoltà anziché evitarle.
Teniamo presente il principio che ritroviamo nella Divina Commedia di Dante Alighieri (Paradiso, canto V. v. 40-42)
Apri la mente a quel ch’io ti paleso
e fermalvi entro, ché non fa scienza,
sanza lo ritener, aver inteso.
Che cosa significa ?
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
Prof. Ermenegildo Ferrari – Settembre 2002
AMBIENTE ORGANIZZAZIONE
COMPITI
A CASA
A SCUOLA
IL BANCO QUADERNI
LIBRODIARIO
NB: La cartella deve essere preparata la sera.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Gennaio 2004
AMBIENTE
ORGANIZZAZIONE
Scegli un luogo di studio comodo, luminoso, silenzioso; il tavolo ordinato.
Fai un piano di lavoro della giornata e della settimana, che preveda pause, sport, alternanza negli argomenti.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Gennaio 2004
(eseguili sempre per primi, il giorno stesso in cui vengono assegnati).
COMPITISCRITTI
prima quelli più complessi, lunghi, meno piacevoli.
ripassa prima la regola, il brano letto.
poi leggi bene tutte le consegne del compito.
stendi sempre una brutta copia.
correggi, riprova ancora, se non ci riesci.
da ultimo ricopia con ordine.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Gennaio 2004
leggi e sottolinea solo ciò che è importante, secondo le indicazioni dell’insegnante (abituati a cercare i termini poco chiari sul vocabolario).
COMPITISTUDIO ORALE
fermati alla fine di un paragrafo o di un sottocapitolo (mai leggere di fila tutta la lezione).
chiudi il libro e cerca di ripetere a voce alta il contenuto.se non sei in grado di presentare il pezzo con sicurezza, rileggi e riprova a ripetere.
procedi solo dopo aver imparato il contenuto del primo paragrafo.
da ultimo, ripeti ad alta voce tutta la lezione, possibilmente a qualcuno.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Gennaio 2004
non serve continuare a leggere più volte il paragrafo.
nello studio applica sempre la formula:
S = L + 3R
“STUDIARE significa LEGGERE e insieme RIFLETTERE, RIASSUMERE, RIPETERE”
Prof. Ermenegildo Ferrari – Gennaio 2004
leggi attentamente le richieste
COMPITI
LAVORI MANUALI
appronta tutti i materiali necessari.
presta attenzione alla pulizia e all’ordine.
esegui con calma il lavoro, seguendo il procedimento indicato dall’insegnante ed utilizzando gli strumenti appropriati.
rifinisci con pazienza e con cura.
riprova se, al primo tentativo, il lavoro non viene
in caso di assenza: informati sempre sui compiti da eseguire e aggiorna i quaderni.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Gennaio 2004
IL BANCO
I QUADERNI
tieni sul banco solo quello che occorre per la lezione (escludendo ciò che può costituire fonte di distrazione).
adotta un quaderno per ogni materia secondo le indicazioni degli insegnanti.
è utile, per ogni lezione, riportare la data, il titolo dell’argomento, e/o il numero dell’esercizio con la pagina di riferimento.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Gennaio 2004
IL LIBRO
IL DIARIO
ricopri tutti i libri e metti un’etichetta con nome e classe.
scrivi il compito assegnato sulle pagine del giorno in cui è richiesta la consegna.
indica chiaramente la materia.
tieni a disposizione la matita per sottolineare.
se fai un’abbreviazione, falla di tre lettere.
il diario sarà controllato dagli insegnanti.
Prof. Ermenegildo Ferrari – Gennaio 2004