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Estratto rassegna stampa 2012

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Alcuni temi seguiti nel 2012.

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ALDO MANO

BENE VAGIENNA

Èstato presentatoieri all’hotel BVHl’incontro di pugi-lato valido per il ti-tolo europeo Su-

perpiuma tra lo sfidante An-tonio De Vitis e il campionebelga in carica, Ermano Fe-gatilli. La sfida, organizzatadal Team Rosanna Conti Ca-vini sotto l’egida della LegaPro Boxe si terrà sabato 25al Bocciodromo di Saviglia-no. È la prima grandd mani-festazione del 2012 pugilisti-co italiano. Oltre all’incontro«clou» ci sarà il match per il

titolo italiano Superpiumatra il campione in carica Be-noit Manno e lo sfidante fio-rentino Angelo Ardito.

Antonio De Vitis, 32 anni,originario di Brindisi, ha giàvinto una cintura di campio-ne italiano, una di campionedel Mediterraneo ed un’altra

intercontinentale in Marocco.Si sente preparato per af-frontare questo incontro,che certo non sarà facile?

«Sono preparato al massimo,carico e motivato, non al 100cento per cento, ma al 200 percento e anche di più».

Dove si è allenato?

«Ho lavorato prima in Puglia eper l’altra metà tra Saviglianoe Barge con il maestro BrunoVottero, costantemente segui-to dalla mia manager MoniaCavini. Mi sento in piena for-ma, proverò a vincere e credodi essere in grado».

Ha già incontrato Fegatilli, e

venne sconfitto. Consideraquesto match una rivincita?

«Il mio avversario, che per ilmomento è ancora campioneeuropeo, lo conosco bene, èmolto forte. Mi ha battuto nel2007 a Liegi, ma lui combatte-va in casa e l’arbitraggio, nonsolo a mio giudizio, non era sta-

to del tutto imparziale».Crede che a Savigliano l’arbi-traggio sarà più equo?

«Non chiedo e non voglio asso-lutamente favoritismi, ma soloun verdetto giusto che premi ilmigliore».

Quali sono i suoi programmiper il futuro?

«Se ne parlerà dopo l’incon-tro. In caso di vittoria del tito-lo ci saranno alcune difese.L’obiettivo, anche se a lungotermine, resterà puntare alMondiale».

Anche se è tornato in Puglia,si ritiene ancora savigliane-se di adozione?

«Savigliano è la mia secondacasa, ci ho vissuto 11 anni e siail sindaco Sergio Soave che gliassessori Claudio Cussa e Mar-co Paonne mi accolgono sem-pre a braccia aperte».

DeVitis: “Voglio il titolo europeo”

Elisa Rigaudo delle FiammeGialle, medaglia di bronzoolimpica ai Giochi di Pechino,quarta assoluta la scorsa esta-te nei Mondiali di marcia diDaegu in Corea del Sud a po-chi mesi dal rientro dopo es-sere diventata mamma di Ele-na, è già sicura di poter parte-cipare ai suoi terzi Giochiolimpici: dopo Atene 2004 ePechino 2008, tocca a Lon-dra. Josè Bencosme de Leon(Fiamme Gialle/Atletica Cu-neo: ieri con il presidente Va-lerio Romana e una delegazio-ne della società ha partecipa-to ai funerali del presidenteonorario dell’Atletica CuneoGianni Meinardi, morto a 87anni) sta inseguendo il mini-mo per rappresentare l’Italiaa Londra sui 400 ostacoli. De-ve «limare» di qualche cente-simo il suo personale, ci pro-verà anche agli Europei. In-tanto, detiene il titolo di cam-

pione italiano assoluto.Elisa e Josè, durante la festa

del Comitato regionale dell’at-letica leggera nel Salone delCircolo degli Ufficiali dell’Eser-cito a Torino, hanno ricevutospeciali riconoscimenti da

Franco Arese, oro agli Europei‘71 sui 1500, presidente nazio-nale della Fidal (a sua volta pre-miato con la «Tessera d’oro»dopo Livio Berruti e il presiden-te del Coni regionale Gianfran-co Porqueddu) e da Maurizio

Damilano, oro olimpico nellamarcia a Mosca 1980, 2 volteiridato. Durante la cerimonia èsalito sul palco anche MassimoGalliano del Gruppo sportivoRoata Chiusani Centallo di Ri-ta Marchisio e Beppe Viale,

che lo scorso settembre a Pa-luzza ha conquistato il titolomondiale Master di corsa inmontagna. Fra i tanti, premiatii campioni italiani piemontesi:Martina Amidei; Rachele Cre-monini; Mina El Kanoussi; Gia-

como Isolano; Francesca Mas-sobrio; Giorgia Morano; LauraOberto; Daisy Osakue; LuciaPrinetti Anzalapaya; LorenzoPuliserti; Marouan Razine;Marco Ribotta; Gabriele Spata-fora e Maurizio Tavella. [G. SP.]

Intervista

,,

IERI PRESENTAZIONE

L’incontro illustratoa Bene Vagienna

«Sono al 200 per cento»

ATLETICA LEGGERA. A TORINO

Arese eDamilanohannopremiatoRigaudo eBencosme

Sabato 25 a Savigliano sfida contro il belga Fegatilli detentore della categoria Superpiuma

I Ottimo risultato per l’al-bese Marco Moraglio (Aero-nautica) al meeting indoor diVienna, quarto sui 400 piani.A Bra, Giacomo Isolano (Mon-dovì) vince lo sprint; terzo ilsaviglianese Nicholas Sabena(Cus Torino). Vittoria per lamorozzese Maria Pia Baude-na (Sisport). Al Cross di Ver-bania, l’Alba Mondo è prima

Cadetti. Alla selezione per laRappresentativa regionaletricolore secondo lo scarnafi-gese Simone Tavella (RunnerTeam); terzo Matteo Bordino(Alba Mondo). Al Cross di Ci-riè assegnati i titoli Master.Campioni piemontesi Umber-to Onofrio (Dragonero); Gio-vanni Pedrini e Mauro Biglio-ne, Atletica Saluzzo; Graziel-

la Venezia (Roata Chiusani);Stefania Agnese (Saluzzo) edEufemia Magro (Dragonero);seconda e terza Michela Bel-trando e Valentina Roberto,Saluzzo. Nelle gare di contor-no, vittoria per Daniele Ansal-di (Fossano ’75); argento perLuis Colobon Rodriguez, Po-distica Valle Varaita, primopiemontese al traguardo. [P. C.]

GrandeboxeAlato

AntonioDeVitis

conl’allenatore

BrunoVotteroSotto

unmomentodella

conferenzastampa

dipresentazione [FOTOSERVIZIO

COSTANZA BONO]

SpecialistaLa

premiazionediMassimo

Galliano(GsRoataChiusaniCentallo)

che loscorsosettembreaPaluzzahavintoil titolo

mondialedicorsa

inmontagnaMaster

Targhe speciali consegnate a Josè Bencosme de Leon (Fiamme Gialle/Atletica Cuneo) e alla finanziera Elisa Rigaudo

Riconoscimentoassegnato ancheall’iridatoMasterMassimoGalliano

MEETING INDOOR: I PROTAGONISTI A BRA

Moraglio è quarto sui 400metri aVienna

I Sabato 25, a Savi-gliano, con inizio alle20,30 al bocciodromo diviale del Sole 2, si svolge-rà una serata dedicata alpugilato, organizzatadal Team Rosanna Conti-Calvini Boxe in collabora-zione con Lega Pro Boxe,Sportitalia tv e GruppoMarachella (del quale faparte l’hotel BVH in cuisi è svolta la conferenzastampa), con il patroci-nio del Comune di Savi-gliano. L’incontro«clou» è quello validoper il titolo europeo Su-perpiuma, tra il campio-ne in carica, il belga Er-mano Fegatilli, e lo sfi-dante Antonio De Vitis,brindisino e saviglianesedi adozione. La sfida eu-ropea sarà preceduta daquella per il titolo italia-no tra il torinese BenoitManno, campione in ca-rica, e lo sfidante AngeloArdito di Firenze. Altri in-contri, in attesa dei dueeventi principali, si svol-geranno con Luca Bersa-no e Giusepe Di Micco,pugili del Team RosannaConti Cavini, contro av-versari di pari peso. Laprevendita dei bigliettida Bruno Vottero, telefo-no 347 3123321 [A. M.]

Il programma«Team Rosanna

Conti Cavini»

68 Sport LA STAMPA

MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012

CN

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BVH
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Gruppo
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Marachella
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ARTRIBUNE Limone Piemonte - dal 19/02/2012 al 31/03/2012 In Alto

CHALET MOREL Frazione Panice Soprana Più informazioni su questa sede eventi in corso nei dintorni di Limone Piemonte oppure di Cuneo Perez caratterizza le sue opere con richiami alla mitologia classica e un'accentuata poetica d'impronta simbolista, Colombara esplora da anni il rapporto tra spazio, tempo, memoria e silenzio, intrecciando ottone, rame, cera, piombo. Limone Piemonte ospita le sculture di due importanti artisti: Augusto Perez e Piergiorgio Colombara. Le opere sono esposte a Chalet Morel, sulle piste da sci di Limone 1400, e Baita 2000, all’arrivo della seggiovia Cabanaira e saranno visibili fino al termine della stagione sciistica. Augusto Perez, siciliano di nascita ma napoletano d’adozione, è senza dubbio uno dei più importanti artisti italiani del Novecento e caratterizza le proprie opere con richiami alla mitologia classica – Ermafrodito III, Pandora, la Grande Sirena, il Grande Centauro – e un’accentuata poetica d’impronta simbolista. Piergiorgio Colombara, genovese, esplora da anni il rapporto tra spazio, tempo, memoria e silenzio, intrecciando forme e materiali – ottone, rame, cera, piombo, ferro, bronzo – in una ricerca costante correlata alla teatralità e alla musicalità, sperimentando collaborazioni con registi, direttori d’orchestra e architetti. La mostra è realizzata grazie alla collaborazione tra Giovanni Morzenti presidente LIFT, Nicola Loi dello Studio Copernico di Milano, Piero Marro presidente dell’Associazione Culturale “Gli Amici di Limone”, Patrizia Miotto (Relazioni Esterne) e con la sponsorizzazione della Banca Regionale Europea Chalet Morel e Baita 2000 sono gestiti dal Marachella Gruppo, società attiva in ambito turistico con hotel e ristoranti d’eccellenza nelle provincie di Cuneo e Torino. Il Gruppo è particolarmente sensibile al mondo dell’arte, con un quattro stelle, l’Antico Borgo Monchiero, strutturato come art living hotel, con installazioni permanenti, mostre a rotazione e artisti residenti.

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TGR Piemonte − 19/02/2012 edizione delle 19.30

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ANDREAGIACCARDISAVIGLIANO

Insieme al maestro BrunoVottero, che ha seguito co-stantemente la sua prepara-zione in Piemonte, AntonioDe Vitis («Team Rosanna

Conti Cavini») è alla vigilia del suomatch. Stasera, nel quarto e ulti-mo incontro della serata (presumi-bilmente intorno alle 22,30: mal’orario è indicativo perché dipen-derà anche dall’andamento degliincontri precedenti) salirà sul ringdel bocciodromo di viale Gozzanoper tentare di conquistare il titoloeuropeo di pugilato, categoria Su-perpiuma. Sfiderà il detentore bel-ga Ermano Fegatilli, con cui ha giàincrociato i guantoni cinque annifa perdendo solo ai punti. A Savi-gliano tutto è pronto per accoglie-

re la prima manifestazione dell’an-no pugilistico italiano, organizzatadalla Lega Pro Boxe, con l’aiutodell’Amministrazione comunale edel «Marachella Gruppo». Tutta laserata sarà trasmessa in diretta tvsu Sportitalia.

Antonio De Vitis è nato il 23 gen-naio del 1979, ha quindi 33 anni,contro i 27 del suo avversario chenon perde da circa tre anni. De Vi-tis in carriera ha uno «score» di 22successi e una sconfitta, più un ver-detto di parità. I due si incontraro-no già nel 2007 e in quell’occasiones’impose il belga ai punti, al termi-ne però di un combattimento estre-mamente equilibrato. Fegatilli haconquistato la corona continentaleesattamente un anno fa. Ieri pome-riggio, all’hotel BVH di Bene Va-gienna («Marachella Gruppo») cisono state le operazioni di pesatu-ra. I limiti ufficiali della categoriaSuperpiuma vanno dalle 126 alle130 libbre, in pratica dai 57,152 chi-li ai 58,967. Per De Vitis 58,700 kg,per Fegatilli 58,400.

Mancano poche ore al match.L’agitazione sta prendendo il so-pravvento?

«No, nessuna agitazione, soltantotanta adrenalina. Non vedo l’ora disalire sul ring per dimostrare alpubblico, ma soprattutto a me stes-so, il mio valore. Ho fatto tanti sacri-fici e tantissimi allenamenti per po-ter arrivare a questo punto, a bat-termi per la cintura di campione eu-ropeo: non posso e non voglio delu-dere nessuno».

Il fatto di lottare per l’Europeonon la spaventa nemmeno un po’?

«Sono determinato. Cerco di nonpensare a che cosa c’è in palio, masolo a fare bene e a dare il duecentoper cento».

Come si è preparato per quest’in-contro?

«Per metà mi sono preparato aBrindisi (la sua città, ndr), sotto laguida del maestro Antonio Musio.Poi qui in Piemonte con il maestroBruno Vottero e gli “sparring-part-ner” che mi hanno dato una manograndiosa».

Può anticipare quale sarà la suastrategia?

«Attaccare. Attaccare dalla primaripresa all’ultima. Non posso per-mettermi di assumere un atteggia-mento attendista con Fegatilli. Bi-sognerà dare il massimo fin dal pri-

mo secondo».Con Fegatilli si è già incontrato nel2007. Pensa che il suo stile di com-battimento sia cambiato?

«L’anima e lo stile di un pugile noncambia. Certamente aumentatal’esperienza: tutti e due conoscia-mo i punti di forza e di debolezzadell’altro».

Che cosa si aspetta dal pubblico sa-viglianese?

«Savigliano è la mia seconda casa.Ho vissuto qui per tanti anni. Sonocerto che l’accoglienza sarà moltocalorosa e che il pubblico sarà unprezioso compagno al mio fianco».

Intervista

“Dopo anni di fatica e sacrificisul ring vedrete il mio valore”

STASERA A SAVIGLIANO«È la mia seconda casa

e il pubblico sarà un alleatoAttaccherò fino all’ultimo»

Antonio De Vitis ieri pomeriggiosi è sottoposto alla pesatura

all’hotel BVH di Bene VagiennaIl suo rivale, il belga Ermano

Fegatilli, pesa 58,4 kgBenoit Manno, che combatterà

per il titolo italiano, pesa 58,9 kg

Antonio De Vitis (primo da sinistra) con Rosanna Conti Cavini e l’allenatore Bruno Vottero [COSTANZA BONO]

58,7il peso (in kg)del brindisino

De Vitis combatterà con il belga Fegatilli per il titolo europeo dei Superpiuma di pugilato

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BVH di Bene Vagienna
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Marachella
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Gruppo
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all’hotelBVHdi
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BeneVagienna
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HOTELDOMANI

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Country Hotels

Antico Borgo Monchiero, Monchiero (CN)

La Storia senza infingimenti

Renato Andreoletti, Alberta Carlesso

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HOTELDOMANI

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Monchiero è un sogno abbarbicato a una collina nella Bassa Langa, delimitato da due fi umi, il Tanaro e il suo affl uente Rea, sul limitare di un territorio ma-gico diventato famoso in tutto il mon-do per la produzione dei vini Barolo e

Nebbiolo. Di recente in Alta Langa hanno iniziato a produrre anche un ec-cellente champagne, l’Alta Langa DOC. Monchiero fa parte dei territori delle province di Alessandria, Asti e Cuneo da cui pro-vengono le uve utilizzate. A 20 chilometri c’è Alba, la capitale dei tartufi , capitale mondiale del risotto al tartufo, che qui raggiunge

SCHEDA ALBERGO

Antico Borgo Monchiero Località Monchiero Alto, 3 - 12060 Monchiero (CN)Tel. +39 0173 792190Fax +39 0173 1992034Info.monchiero@marachellagruppo.itwww.marachellagruppo.itProprietà e gestione: Marachella Gruppo

Direttore: Maurizio Bruzzese

Camere: 17

ristorante

sala riunioni

Centro benessere

Parcheggio privato

L’Antico Borgo Monchiero, nelle

Langhe, vanta oltre mille anni di

storia legati alla devozione dei monaci

benedettini e colombani prima,

all’esistenza di un importante

Santuario a partire dal 1753.

Nel maggio 2011 è diventato un albergo

a 4 stelle, con 17 tra camere e junior

suite, ristorante tipico, centro benessere,

sala riunioni in una chiesa sconsacrata.

L’hotel occupa la gran parte dell’antico

borgo sulla cima dell’omonima

collina a 550 metri di altezza

ineguagliate vette del godimento del-la vista, dell’olfatto, del gusto. È ter-ra di colline marnose questo territorio; un tempo, da 30 a 5 milioni di anni fa, era il fondale del Golfo Padano dell’O-ceano Tetide, un mare tropicale che era progressivamente sprofondato fi no a raggiungere la profondità di oltre 600 metri per poi emergere fi no a innalzarsi verso il cielo come una sorta di isola incantata uscita dai fl utti come la Venere del Botticelli. Qui vicino è stato ritrovato lo scheletro di una balena. In quel mare nuotavano an-che orche e delfi ni. Le marne sono i depositi fangosi e organici

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Country Hotels

che si erano accumulati sul fondo del mare che una volta emersi sono diventati l’humus per il bosco come per la vite laddove l’e-sposizione al sole e il microclima si sono rivelati ideali. Qui si fa-ceva vino fin dall’antichità e pare che già i Celti, robusti bevitori, frequentassero il paese dei Liguri, i più antichi abitanti del terri-torio, per memorabili sbornie. All’epoca dell’ultima glaciazione, 30.000 anni fa, il Tanaro scorre-va 100 metri più in alto. Potete immaginare la forza della fiumana irrobustita dal disgelo degli immensi ghiacciai che dilavò il terre-no provocando la discesa dell’alveo così in basso. Sulla cima del cocuzzolo di Monchiero, a 550 metri di altezza, gli esseri umani hanno edificato castelli prima, santuari poi, nel ten-tativo di difendere il territorio dalle scorrerie degli Ungari come dei Saraceni, tra l’800 e il 1000, in seguito per affermare la suprema-zia delle varie signorie che si sono trasmesse o contese il testimo-ne del potere in questi luoghi, dai Del Carretto ai Savoia passando per francesi e spagnoli, infine per celebrare la fede cristiana che in questi territori è arrivata almeno 1500 anni fa. La chiesetta sul sommo fu edificata dai Benedettini e subito acquisita dai mona-ci di San Colombano, che garantirono il ritorno dell’agricoltura in territori abbandonati nei secoli precedenti a causa delle incursio-ni dei barbari dagli occhi a mandorla da Est e dei Saraceni dalle feroci scimitarre da Sud che dalla loro base di partenza vicino a Nizza erano arrivati più volte anche in queste vallate saccheggiando e depredando tutto ciò che trovavano, esseri umani compresi. Il to-ponimo Monchiero sembra serbare in sé il ricordo di quegli eventi.

La radice parrebbe risalire al saraceno “moje” che significa acqua, l’acqua potabile di cui la collina era ricca in un territorio infestato dalle paludi. Da qui la citazione dell’“ecclesia sancti Columbani de Moyerio” presente nel Registrum delle Costituzioni Inardi del 1300 e l’altra “ad roccham Molerij” presente negli Statuti di Bene di Alessandria, sempre dello stesso periodo. Più recente la dizio-ne latina Mons Clarus che non ha alcun riferimento con i luoghi.In tempi più vicini a noi, sulla cima del colle sorse un santuario, dedicato alla Madonna del Santo Rosario. Fu inaugurato nel 1753 dal parroco Andrea Fossini, che ne aveva avviato l’opera nel 1739. All’interno si conservano pregiate tele dell’Operti, del 1752, deco-razioni settecentesche a stucco indorato, che arricchiscono la note-vole architettura, e statue dei fratelli Clemente del 1751. Nel 1849 la chiesa venne ampliata con un prolungamento, con due campanili in facciata e il portico antistante, su progetto dell’architetto di Al-ba Giorgio Busca. Fossini pensò pure a una casa per esercizi spi-rituali, che realizzò in parte, e che venne proseguita nel 1818-22. È questo il fabbricato che è diventato il corpo centrale dell’Antico Borgo Monchiero. Nella lobby sopra i portali, in lunette dipinte, si leggono ancora i versetti in latino tratti dalla Bibbia e le massime che ispiravano la meditazione e il comportamento dei monaci. Si tratta di un grande fabbricato a elle di tre piani confinante con il santuario. Dopo la seconda guerra mondiale, al manufatto a elle è stato aggiunto un basso edificio di un solo piano per chiudere la corte che si è venuta a stabilire creando una sorta di cortile inter-no. Il manufatto attiguo al santuario e parte di quello successivo sono stati acquistati dal Marachella Gruppo di Torino che vi ha realizzato un originale albergo di categoria 4 stelle: l’Antico Bor-go Monchiero. L’hotel è stato inaugurato nel maggio 2011. Il Mara-

Il cambio di destinazione d’uso

della struttura ha mantenuto

intatta l’atmosfera austera e magica

del luogo spirituale che fu in origine

Nel giardino c’è una grande piscina scoperta con zona solarium da cui si gode un incantevole panorama

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chella Gruppo opera nel settore dell’ospitalità e della ristorazione piemontese con altri quattro alberghi (Somaschi Hotel a Cherasco, Golf Relais Monforte a Monforte d’Alba, BVH a Bene Vagienna, Hotel Barrage a Pinerolo) e nove ristoranti (Il Marachella Risto-rante a Cherasco, il Ristorante Le Siepi, il Ristorante Mimosa e la pizzeria griglieria Pomotori-Briglie Sciolte a Pinerolo, la pizzeria Pomotori a Bene Vagienna, l’Antica Bruschetteria Pautasso e l’An-tica Pescheria Pautasso a Torino, e Chalet Morel e Baita 2000 a Limone Piemonte). Il gruppo inizia a operare nel 2003 con l’aper-tura del Marachella Ristorante di Vignolo; nel 2007 nasce Mara-chella srl. Nel 2008 iniziano i lavori di ristrutturazione del Mona-stero di Cherasco, nel novembre 2009 l’apertura del BVH Hotel a Bene Vagienna, nel gennaio 2010 l’Hotel Barrage avvia l’attivi-tà a Pinerolo, quindi è la volta dei ristoranti Le Siepi e Mimosa e la pizzeria/griglieria Briglie Sciolte – Pomotori. Nel febbraio 2010 apre il Somaschi Hotel e il Marachella Ristorante all’interno del Monastero di Cherasco, nell’ottobre 2010 inizia l’attività del Golf Relais Monforte, nel maggio 2011 è la volta dell’apertura dell’An-tico Borgo Monchiero, nel giugno successivo il gruppo acquisisce il marchio Pautasso a Torino, con l’Antica Bruschetteria e l’Anti-ca Pescheria. Le ultime acquisizioni sono a Limone Piemonte, la nota stazione invernale al confine con la Francia. La sede centra-le del Marachella Gruppo è a Torino.Dirige l’Antico Borgo Monchiero Maurizio Bruzzese, 37 anni, che ricopriva la funzione di Vice Direttore al momento dell’apertura dell’albergo. Bruzzese ha iniziato la propria esperienza nel setto-

Eso Peluzzieso Peluzzi (Cairo Montenotte, 1894-1985) è stato un pittore italiano della corrente divisionista. suo padre era uno stimatissimo liutaio, mentre sua madre era una fotografa professionista. studia all’Accademia Albertina di torino allievo di Paolo Gaidano e Giacomo Grosso. nel 1919 si trasferisce alla frazione di santuario di savona. nel 1922 esordisce con una mostra personale alla società Promotrice di Belle Arti di torino e nel 1923 partecipa alla VII esposizione autunnale d’arte di Como. Dal 1926 al 1948 partecipa alle Biennali veneziane, alle Quadriennali a roma, ha partecipato inoltre alle mostre italiane di Baltimora, Berlino, Amburgo, Vienna, lipsia, Budapest, Parigi. sue opere figurano alla Galleria d’arte moderna di Genova, Firenze, torino, roma, e nei musei di Belgrado e Budapest. tra il 1936 e il 1938 lavorò alle pareti della sala consiliare del Comune di savona, dove con il pittore Mario Gambetta (roma 1886-Albissola Marina 1968), dipinse alcuni affreschi raffiguranti la storia della città. Come ricompensa postuma dell’enorme affetto nutrito dall’artista per la città di savona, ricevette dalle autorità municipali la cittadinanza onoraria nel 1971. nel 2008 a savona viene inaugurata una sala espositiva permanente a lui dedicata all’interno dell’Antico ospizio del santuario, località nella quale l’artista aveva soggiornato per alcuni anni. la sala oggi fa parte del Museo del santuario. È sepolto a Monchiero.

L’hotel è impregnato di 1000 anni di storia che rievocano i silenti monaci che desinavano una volta al giorno

e trascorrevano la vita nella preghiera

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re turistico a Rimini e successivamente si è occupato sia dell’area commerciale che del ricevimento in realtà della provincia di Torino.

UN’eNeRgIA pARtICoLAReIl nostro pianeta è una sfera schiacciata sui poli che ruota attorno al proprio asse, e attorno al sole con movimento ellittico, che na-viga nello spazio assieme alla galassia cui apparteniamo. Il centro del nostro pianeta contiene metalli allo stato liquido a causa del-la fortissima pressione cui sono sottoposti. Ciò genera un campo elettromagnetico che si manifesta in vari modi compresa una sor-ta di rete elettromagnetica che avvolge l’intera superficie e alterna i nodi alle linee di continuità. Gli esseri umani, come ogni forma vivente sul pianeta, sono influenzati dall’esistenza di questo cam-po magnetico e di questa rete di superficie che ha un andamento discontinuo a seconda dei saliscendi del terreno e della sua com-posizione. Esistono luoghi che hanno una particolare carica elet-trica positiva che influenza i comportamenti psicofisici degli esse-ri viventi. Spesso in questi luoghi sono sorti templi votivi fin dai tempi più antichi quando gli esseri umani si raccoglievano attor-no a una pietra prima, attorno a un rozzo tempio successivamente, attorno a un tempio più raffinato in epoche storiche. I luoghi dove vaticinavano gli indovini, da Cuma a Delfi, pare avessero queste caratteristiche in maniera assai spiccata. Il colle alto di Monchie-ro è uno di questi luoghi. Vi si avverte un’energia positiva che ras-serena l’animo e predispone alla meditazione. Non è stato quindi un caso che questo monticello sia stato scelto dai frati benedettini prima, dai monaci di San Colombano poi oltre 1000 anni fa come

Il ristorante si ispira alla cucina tipica piemontese, ricca di sapori, semplice negli ingredienti, superba nei risultati

I pavimenti sono rustici, di cotto rosso, segnati dal tempo, le scale sono in pietra ruvida, le pareti sono intonacate in maniera semplice con colori tenui e tecniche edilizie atte a respingere l’umidità

[email protected] 30 22/02/12 14.10

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luogo dove il silenzio si accompagnasse al raccoglimento. La fama di santità di questo luogo si è incarnata infine nel Santuario eretto nel tardo 1700 dove convenivano folle di pellegrini alla ricerca di una suggestione che rendesse meno agra la vita quotidiana e in-fondesse la speranza in un avvenire migliore. Le antiche celle dei monaci incominciarono a ospitare i pellegrini di ogni ceto sociale che in questo luogo smettevano gli abiti sontuosi o continuavano a stringersi nei loro stracci, gli uni e gli altri per un momento ac-comunati dal desiderio di un mondo migliore, in questa vita come nell’altra che la religione promette.Coloro che hanno restaurato l’Antico Borgo Monchiero trasforman-dolo in un albergo hanno camminato con discrezione e intelligen-za sulle orme di chi li ha preceduti evitando di creare un falso, sia dal punto di vista storico che dal punto di vista della cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità. L’Antico Borgo Monchiero sele-ziona gli ospiti risultando faticoso da comprendere per chi sia abi-tuato o aneli al simil antico o al simil lusso. Non è insomma per gli estimatori del Grande Fratello. Borgo Monchiero è un antico autentico ma non è mai stato un palazzo aristocratico, non ha co-nosciuto i rutilanti marmi, i preziosi arazzi fiamminghi, i mobili in stile. È impregnato di 1000 anni di storia, che si avvertono a ogni passo, ma è stata la storia di silenti monaci che desinavano una sola volta al giorno, trascorrevano la vita nella preghiera sottopo-sti a una disciplina austera, nulla possedevano e la semplice croce che marcava la loro tomba non ne portava neppure il nome. Nulla a che vedere con gli ordini monastici più ricchi e fastosi che die-tro a una facciata di austerità celavano marmi pregiati, affreschi costosi, appartamenti di lusso per gli ospiti più nobili: è ciò che si ammira nelle certose più note. Nell’Antico Borgo Monchiero i pa-vimenti sono rustici, di cotto rosso, segnati dal tempo e dalla sag-gina delle scope che li hanno puliti scrupolosamente, le scale sono in pietra ruvida, segnata dai tantissimi che le hanno calpestate, le pareti sono intonacate in maniera semplice ed efficace, con colo-ri tenui e tecniche edilizie atte a respingere l’umido che saliva dal basso, dall’antico terreno marino. I serramenti delle finestre sono stati dotati di vetrocamere per garantire un comfort contempora-neo ma le persiane sono quelle vecchie e cigolanti, realizzate da oscuri falegnami di paese, che migliaia di umili mani hanno ac-costato ogni volta che il sole scompariva dietro l’orizzonte che qui è segnato dai boschi e dai vigneti, mirabili opere che l’uomo con-divide con la natura, quadri arcani di sognante bellezza.L’Antico Borgo Monchiero è stato dotato delle raffinatezze inevi-tabili di un moderno albergo di categoria 4 stelle, come il centro benessere con vasca idromassaggio (ricavata nell’antica cisterna dell’acqua piovana), sauna, bagno turco, cabine per massaggi e trat-tamenti legati alle materie prime e alle piante officinali che forni-sce il territorio a partire dai polifenoli tratti dal vino delle Langhe. Nel giardino c’è la grande piscina esterna circondata dalla zona solarium: è sempre aperta anche se all’inizio della primavera e nel tardo autunno è utilizzata soprattutto dagli ospiti del Nord Euro-pa e della Russia. Nel palazzo vi è la suggestiva Sala riunioni per 45 posti ricavata nella chiesa sconsacrata, perfettamente restau-rata, che era stata collocata al primo piano del braccio aggiunto agli annessi del Santuario. Il ristorante è curato da Giovanni Gre-co in sala e Iberti Tibaldi in cucina, è votato alla cucina tipica pie-montese, ricca di sapori, semplice negli ingredienti, superba nei

risultati. L’accesso alle camere si avvale del sistema domotico con tessera elettronica dotata di transponder che si alloggia nell’appo-sito marsupio in camera per attivare le funzioni elettriche, il te-levisore è a schermo piatto e trasmette i canali televisivi digitali, il grande letto offre un regale piumone caldo e confortevole, l’ac-cesso a Internet in modalità wireless è rapido ed efficiente in tut-to l’edificio, i bagni, che non esistevano in passato, sono stati rica-vati nelle antiche celle dei monaci, accorpandole alle camere, con sanitari di design, box doccia di grandi dimensioni con le pareti in cristallo e un efficiente doccione mobile, alcune camere han-no vasca con modalità doccia, tutti dispongono di radiatore a mu-ro mentre la climatizzazione di camere e spazi comuni è garanti-ta con fan coil a parete. Le camere sono state ricavate unendo le antiche celle monacali, alcune sono singole perché hanno mante-nuto gli spazi delle celle originali aggiungendo il solo bagno, altre sono riuscite ad accorpare più celle creando quindi anche la sala soggiorno oltre alla zona notte; i mobili sono spesso originali, tut-ti appartengono alla cosiddetta arte povera, anche quelli recupe-rati nei mercatini dell’antiquariato del territorio. La camera che ostenta il maggior lusso, quella dell’antico priore, ha giusto delle decorazioni sul soffitto. L’albergo è dotato di ascensore, come da standard della categoria alberghiera, ma è più divertente salire e scendere per le antiche scale, rischiando ogni volta di perdersi nei meandri dell’antico manufatto e del vetusto borgo. Il parcheggio custodito è nella parte bassa del borgo e la reception si raggiunge salendo alcune scale. Il ristorante si raggiunge uscendo nel borgo rasentando l’annesso aggiunto al santuario per giungere alla bassa

La suggestiva sala riunioni da 45 posti ricavata nella chiesa sconsacrata, perfettamente restaurata

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HOTELDOMANI

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Country Hotels

costruzione oltre il voltone che chiude il cortile interno. Il locale a sua volta si prolunga con la sala delle prime colazioni che è stata ricavata in un gazebo con le pareti perimetrali di vetro. Fantastico il panorama delle Langhe che vi si gode.L’Antico Borgo Monchiero è votato all’essenzialità, un’occasione per godere di un momento di vacanza senza gli orpelli della con-temporaneità più barocca ma mirando all’essenzialità del vivere, al richiamo del senso del Bello che il territorio emana, al richia-mo del senso del trascendente che ha ispirato la vita monacense dell’Antico Borgo per oltre 1000 anni. Alla fine del soggiorno ci si rende conto che il soggiorno nell’Antico Borgo Monchiero è stata anche un’esperienza iniziatica, nella quale ci si è misurati con se stessi, con i nostri valori più profondi, e ci si rende conto, se si è riusciti a cogliere il balsamo del luogo e del suo spirito, che ci si è arricchiti un poco laddove soldi e potere nulla possono.Il Borgo di Monchiero in una chiesa sconsacrata ospita anche la mostra permanente dedicata a Eso Peluzzi, artista italiano tra i più significativi dello scorso secolo, che ha vissuto per molti anni a Monchiero Alto, dove è stato sepolto e dove ancora vive la sua ve-dova. Il Marachella Gruppo gli ha dedicato questa sorta di omag-gio alla memoria proprio perché un luogo della memoria qual è l’Antico Borgo Monchiero non poteva dimenticare un ospite così significativo. © RIPRODUZIONE RISERVATA ■

Progetto: Studio Bonfante Marengo Arch. Ferrero

software di gestione: Marene online

Bas: VDA

Fan coil: galletti

lenzuola, piumini e spugne: Rivolta Carmignani

telefoni: gigaset

televisori: Samsung

Frigobar: Indel B

sanitari: Dolomite

linea cortesia: Vrai by Fragonard

rubinetteria: Hansgrohe

Ascensore: Ferrero

Posate: WMF

Porcellante: Schonwald

Arredi esterni: gF

tovagliati: Magilu International

Cucina: MBN

fOrNITOrI

L’arredo delle camere, in stile

arte povera, include anche mobili antichi

originali o recuperati

nei mercatini d’antiquariato

del territorio

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TravelQuotidiano.comhttp://www.travelquotidiano.com/parliamo_di/alberghi/marachella_gruppo_cresce_e_si_espande

Leggi_l'articolo_su_www.travelquotidiano.com

Marachella Gruppo cresce e si espande

Il Marachella Gruppo si espande ed investe nell?ottica di aumentare il parco location ma anche esoprattutto di migliorare i servizi. «Nonostante la stagione neve anomala ? commenta MarcoCostale, amministratore del gruppo ? su alcune strutture abbiamo registrato un incremento del10% ed abbiamo chiuso il 2011 con un fatturato di 5 milioni e mezzo di euro». Molte le iniziativedel gruppo in collaborazione con i consorzi locali, per spingere il territorio sui mercati esteri. Neiprimi tre mesi dell?anno è stata registrata una crescita pari al 3%: «Nonostante sia difficile fareprevisioni ? conclude Costale ? riteniamo che il piccolo incremento da gennaio a marzo sia dibuon auspicio».

http://www.travelquotidiano.com/ 1 di 1

TravelQuotidiano

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I Primo mese all’Anti-co Borgo Monchiero per idue artisti impegnati nelprogetto «lo scrigno del-l’arte», ideato dal Mara-chella Gruppo allo scopodi trasformare la residen-za storica in laboratoriocreativo. Il pittore ameri-cano Christopher Russell,e Alana Lake, fotografa in-glese, stanno lavorandosul rapporto fra il paesag-gio naturale delle Langhee quello costruito dall’uo-mo. [Z. M.]

Lo «scrigno»

utente
LA STAMPA - 05/05/2012
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MORENO RISTORANTECorso Unione Sovietica, 244Tel. 011.3179657Sempre apertowww.morenoristorante.itwww.marachellagruppo.it

Perché Moreno Ristorante?La sua storia coincide con quella di un maestro: rappresen-tante della migliore tradizione gastronomica torinese, è emble-ma di conoscenza e creatività, eleganza e accoglienza aregola d’arte

È il momento di…Scoprire il mondo che gravita attorno a Moreno: dal ristoran-te omonimo di corso Unione Sovietica a Moreno Catering, daMoreno per Spazio al nuovo Marachella Gruppo, nato per diven-tare un riferimento nel campo del turismo e della ristorazioned’eccellenza

La proposta dello chefPiatti che attingono alla cultura popolare piemontese e tosca-na, rinnovata con raffinatezza: dallo ‘storione con insalate e frut-ta al ginger’ alle celebri ‘noci con fonduta e tartufo’

Moreno incarna la storia della ristorazionetorinese. Arrivato bambino dalla Toscananel cuore del Piemonte, a Dogliani, hasposato i sapori di questa terra e li ha tra-sformati nell’eccellenza del gusto. «I for-

nelli non erano la mia passione, mi piacevano lamusica e la poesia – racconta ricordando il suo arri-vo a Torino – ma la vita spesso ti porta a fare un lavo-ro diverso da quello che sogni e così ho scelto ciòche credevo avrebbe potuto darmi le maggiori sod-disfazioni». Con lui l’estetica è entrata in cucina, insieme alla con-vinzione che «le persone riflettono ciò che sono inquello che fanno». Moreno ha preso spunto dai piattidella tradizione popolare, toscani e piemontesi, ren-dendoli raffinati senza cancellarne l’essenza. Cita ilpassaggio di Caterina de’ Medici e dei suoi cuochi allacorte di Francia come esempio di un’esperienza dacui scaturiscono piatti basilari della cucina d’oltralpe:la soupe à l’oignon dalla ‘carabaccia’ toscana edall’‘oco arrosto’ l’anatra all’arancia. «Dal detto popo-lare piemontese ‘pan e nus mangè da spus’ – conti-nua – ho creato una noce farcita con crema di formag-gio e foglie di tartufo: è la mia firma nel mondo, unpiatto che, quando lo presento nei catering, affascinail pubblico». Non solo chef, Moreno è anche il promotore di un inte-ro sistema di ristorazione d’eccellenza: daMoreno Ristorante, in corso Unione Sovietica, aMoreno Catering, per servizi di altissima qualità pereventi e cerimonie, fino a Moreno per Spazio, localedi tendenza in via Modane. Da marzo, inoltre, Moreno

260 261

foto MANUELA GOMEZ

Dal genio diMoreno Grossi,

un’interacostellazione di

progettigastronomici: non

solo il localeomonimo, storica

roccaforte delgusto, ma anchecatering raffinati,

il ristoranteMoreno per

Spazio e, oggi, il Marachella

Gruppo, nuovoriferimento per il turismo e la

ristorazioned’eccellenza

saporia

llacar

tam

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Moreno e i talenti

di un maestro

è parte del Marachella Gruppo, società affermatasirapidamente in campo turistico, già presente sotto laMole con il marchio Pautasso, a Pinerolo con l’HotelBarrage e i ristoranti Le Siepi e Mimosa e nelle Langhecon complessi di lusso come il Monastero diCherasco, l’Antico Borgo Monchiero e il Golf RelaisMonforte. Un connubio destinato a dare ottimi frutti,perché unisce la forza di un team consolidato allagenialità di un maestro.La sua verve creativa si respira nell’architettura stessadel ristorante di corso Unione Sovietica. «Quando l’hoinaugurato – ricorda Moreno – avevo appena termina-to l’esperienza di ventotto anni al Gatto Nero, localeche ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo del-l’enogastronomia in Italia. Eravamo alla fine deglianni Settanta: con la nouvelle cuisine si respiravaaria di cambiamento e io desideravo esserne pro-tagonista. Decisi di volare da solo. Progettai questoambiente come una casa in cui accogliere i clienticome ospiti: li ricevevo nella hall, servivo loro l’aperiti-vo, prendevo l’ordinazione e li accompagnavo in salaquando tutto era pronto e perfetto. Sulla tavola le eti-chette erano bandite, il vino veniva servito in caraffe dicristallo idonee all’ossigenazione, per non togliere nullaall’eleganza di un buon pasto».Con questo spirito, negli anni Ottanta Moreno ha rap-presentato il punto di riferimento della ristorazione tori-nese; da allora, nulla è cambiato per quest’uomoappassionato del suo lavoro: «Sono pochi gli elettiche fanno il mestiere che hanno sempre deside-rato – afferma – quando sei tra questi, devi neces-sariamente amarlo».I piatti di Moreno riflettono sensibilità, amore e cono-scenza. Il suo modo di cucinare si ritrova in frasi ricor-renti («una carne, guardandola, ti dice come va cotta»,oppure «non si devono spiegare le ricette, si deve inse-gnare cos’è un gambo di sedano») e si traduce in crea-zioni come lo ‘storione con insalate e frutta al gin-ger’, le ‘miscelle di fassone con piccola caponata’e, naturalmente, le ‘noci con fonduta e tartufo’,conosciute e apprezzate in tutto il mondo.

Moreno Grossi

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Dolce& SalatoPAOLO MASSOBRIO

Monasteronelle Langhe

tramutatoin Relais

D ifficile trovare unmonastero nelleLanghe. Un gap

non da poco se pensiamoche l'itinerario in Borgo-gna porta sulle vie di quelmonachesimo benedetti-no padre dell'agricolturaeuropea. Eppure le tracceci sono ancora, se pensia-mo al relais San Mauriziodi S. Stefano Belbo o alMarachella del SomaschiHotel di Cherasco (via No-stra Signora del Popolo -tel. 0172488482) ambienta-to in un monastero fonda-to dai padri Somaschi nelXVI secolo. Già punto diaccoglienza dei pellegrini,oggi è un relais dove il re-stauro conservativo hapermesso di riaprire ilchiostro e di ridare nuovaluce agli affreschi. Ospita17 camere e 2 suite; nonmancano piscina e un in-novativo centro benesse-re. Tutto questo grazie alGruppo Marachella, checura la struttura ed ha uneccellente ristorante colpromettente Gonzalo Lu-zarraga. Curioso, tra gliassaggi, il simbolo di Che-rasco, la lumaca, ma ripie-na di vongole. C’è poi il vi-tello tonnato urbano, qua-si una tavolozza scompo-sta in un percorso. Tra iprimi, i cappellacci di bar-babietola con siero di ca-pra, anice stellato, seguitida guancia di bue al Neb-biolo con scalogni cara-mellati. Al dolce, il semi-freddo alla liquirizia e as-senzio e due dolci che ri-cordano le coccole: Terradi cioccolato e Cri Cro.

Sosta consigliata, an-cor più in questa cittadinatra le più belle d’Italia.

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Roma - 13-09-2012

NEL 2016 NEL MONDO CI SARANNO 188 MILIONI DI NUOVI RICCHI: PER INTERCETTARLI NASCE “ACADEMY IEHIA” BY MARACHELLA GRUPPO E LIUC-UNIVERSITÀ CATTANEO PER FORNIRE STRUMENTI MANAGERIALI AD HOC AI 23.400 ALBERGHI E 57.251 ESERCIZI DI RISTORAZIONE ITALIANIIn tutto il mondo entro il 2016 ci saranno 188 milioni di nuovi ricchi (dati Prometeia), un terzo saranno cinesi, un sesto indiani, il resto di nazioni quali ad esempio Russia, Turchia, Argentina e Brasile: ecco uno degli importanti target del futuro del settore dell’ospitalità e della ristorazione italiano, ad oggi costituito da 23.400 alberghi da 5 a 3 stelle (fonte Federalberghi) e 157.251 esercizi di ristorazione (fonte Fipe-Federazione Italiana Pubblici Esercizi - Infocamere).--BANNER-- “Ma le sole competenze tecniche nel business dell’ospitalità e della ristorazione non bastano più, occorre che le aziende italiane sviluppino anche competenze manageriali e capacità imprenditoriali per valorizzare al meglio l’Italian Way”, spiega Marachella Gruppo, operante nel settore dell’ospitalità, che in partnership con la Liuc -Università Cattaneo, presenta, il 25 settembre all’Auditorium della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, l’“Academy per il settore dell’Ospitalità e della Ristorazione” (Iehia, Italian Enogastronomy and Hospitalitality Industry Academy). Alla presentazione interverranno il designer Giorgetto Giugiaro, sostenitore dell’iniziativa, Valter Lazzari, Magnifico Rettore della Liuc - Università Cattaneo, Antonio Guerci, dipartimento di Antropologia dell’Università degli Studi di Genova, Massimo Solbiati, responsabile del progetto Academy, e Monica Giani, responsabile Formazione Continua della Liuc - Università Cattaneo (info: www.marachellagruppo.it).In Italia nel settore dell’ospitalità e della ristorazione, spiegano i promotori del progetto, convivono realtà molto diverse tra loro, con differenti posizionamenti nel mercato e con eterogenee capacità imprenditoriali e manageriali. Per esempio, nel settore alberghiero esistono pochi grandi gruppi e tante imprese familiari. Le imprese italiane attive nel settore dell’ospitalità e della ristorazione si trovano a competere anche con l’offerta di imprese straniere che operano a livello mondiale. Le economie di Paesi che viaggiano con diverse velocità di sviluppo stanno producendo concorrenti ma anche nuovi consumatori: in tutto il mondo entro il 2016 ci saranno 188 milioni di nuovi ricchi (dati Prometeia). Un terzo saranno cinesi, un sesto indiani, il resto di nazioni quali ad esempio Russia, Turchia, Argentina e Brasile. Queste persone costituiscono un target importante per le aziende italiane del settore. Le sole competenze tecniche nel business dell’ospitalità e della ristorazione non bastano più: sono condizione necessaria ma non sufficiente a garantire vantaggio competitivo. Occorre, sottolineano i promotori del progetto, che le aziende italiane sviluppino anche competenze manageriali e capacità imprenditoriali.L’“Italian Way” è l’insieme di storia, cultura, arte, qualità della vita, cibi e sapori, che rappresentano tradizioni che ci hanno da sempre distinto nel mondo. La valorizzazione dell’“Italian Way” è possibile anche attraverso l’innalzamento delle capacità manageriali e imprenditoriali degli operatori del settore. L’Academy nasce, infatti, per fornire metodologie e strumenti di miglioramento delle prassi manageriali per aziende che intendano eccellere nel proprio ambito di mercato. “Desideriamo offrire ai giovani - spiega Franco Sammaciccia, referente del progetto - l’opportunità di formarsi e trovare occupazione nel turismo, un’area economica strategica per il nostro Paese e destinata a svilupparsi ulteriormente nel prossimo futuro”.

Contatti: [email protected] anche su Twitter: @WineNewsIt

Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2012

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Presentate anchele nuove divisebianco-granatadella società

INIZIATIVA. COMUNE E MARACHELLA GRUPPO

Ermini: “Voglio portare a Garessiola mia esperienza alla scuola Toro”

MURIEL BRIAGARESSIO

«Un nuovo tassello del pro-getto che Marachella Grup-po ha avviato su Garessio,partito ad agosto con l’ag-giudicazione alla societàdella gestione del castellodi Casotto»: così il sindacodi Garessio, Renato Chi-nea, l’altra sera in Munici-

pio ha presentato la collabo-razione tra il MarachellaGruppo e il Garessio Calcio.

Al tavolo dei relatori an-che l’assessore provincialeallo Sport, Roberto Russo;Franco Sammaciccia, dellasocietà granata; Luca Asteg-giano, responsabile Mara-chella Sport; il presidentedel Garessio Calcio, GinoFerraris, e Franco Ermini,ex giocatore del Torino, oggiallenatore di squadre giova-nili e coordinatore del pro-getto. «Mi piacerebbe rico-struire il modo di interpreta-re il calcio che ho appreso al-la scuola del Torino» com-menta quest’ultimo.

«Sinergia importante frapubblico e privato per il rilan-cio del turismo e dello sport»,ha detto l’assessore Russo.Per Sammaciccia «non saràuna semplice sponsorizzazio-ne». Ferraris: «Una collabora-zione mirata principalmenteallo sviluppo delle categoriegiovanili». Infine, il commen-to di Luca Asteggiano: «Sia-mo pronti ad operare anchecon le altre realtà sportivedel territorio. Con gli impian-ti a disposizione in valle, èpossibile puntare ad un turi-smo sportivo estivo e magari,con l’appoggio di alberghi, an-che organizzare i ritiri estividi squadre come il Toro».

In occasione dell’eventosono state presentate le nuo-ve divise: il giallo ed il nero,conservati nello stemma co-munale sulle magliette, vienesostituito dal bianco e dal gra-

nata. Prossimi appuntamenticon il Marachella Gruppo,martedì 25, la presentazionea Torino dell'«Academy» perl’ospitalità e la ristorazionepromossa con l’Università

Cattaneo di Castellanza, unprogetto che coinvolgerà an-che Garessio.

Poi, venerdì 28, l’inaugura-zione dell’Ufficio turistico Ma-rachella in Garessio Ponte.

Trascorsiin serie A

FrancoErmini(exgiocatore

delToroedialtriclubdi serieAeB)almicrofono

traRenatoChineaeLuca

Asteggiano

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Marachella Gruppo è una realtà con-solidata nell’ambito del wedding.La società torinese, infatti, gesti-sce prestigiose location capaci dioffrire servizi d’eccellenza per glisposi. Nelle Langhe, in partico-lare, la contemporanea presen-

za di tre alberghi di charme, ciascuno con caratteri-stiche uniche, permette di progettare l’evento inpiena sintonia con le proprie aspettative.Il Monastero di Cherasco è una struttura imponen-te, risalente al XVII secolo; gli ospiti sono accolti nelgiardino del chiostro e raggiungono la sala eventi, alprimo piano, risalendo lo scalone monumentale, perritrovarsi in un ambiente decorato con affreschi eilluminato da una maestosa vetrata che incornicia ilMonviso. La struttura ha una capienza massima diquattrocento persone, suddivise tra la sala principa-le e la sala del teatro, e propone la cucina raffinatadello chef Gonzalo Luzarraga, con piatti della tradi-zione cuneese rivisitati in chiave contemporanea.L’Antico Borgo Monchiero, invece, è un gioiello inca-stonato tra le colline del Barolo: un edificio settecen-tesco annesso al Santuario della Madonna delRosario e perfettamente restaurato, con diciassettecamere e un apparato di ricercatezze e proposteesclusive, dalle scritte in latino sulle lunette al centrobenessere ricavato nel tufo, dalla cappella conmarmi e decorazioni utilizzabile per le cerimonie civi-li al giardino d’inverno affacciato sulle Langhe.Il Golf Relais Monforte sprigiona energia e benesse-re. Inserito all’interno di un campo da golf, disponedi dieci appartamenti riservati, venticinque cameremoderne, una splendida piscina e un’ampia terraz-za collocata di fronte al green dell’ultima buca, idea-le per aperitivi e serate musicali. Il ristorante ospitafino a duecento persone e si fregia della cucina diVito Naccari, chef d’esperienza che abbina in modoelegante profumi e sapori di Sicilia e Piemonte.In provincia di Torino, il Marachella Gruppo gestisce,infine, il Barrage di Pinerolo: un quattro stelle ai piedidelle Alpi in cui trova posto anche il Ristorante LeSiepi, che ripropone la cucina delle valli e, nella bellastagione, amplia i suoi spazi potendo disporre didéhors e giardino di oltre tremila metri quadrati.Un matrimonio gestito dal Marachella Gruppo signi-fica attenzione ai dettagli e professionalità: addobbifloreali personalizzati, wedding cake, tableau demariage, camerieri in livrea bianca, tovagliato fino aterra, posateria d’argento e calici in cristallo, suiteriservata agli sposi e libero utilizzo del centro benes-sere dell’hotel. Ma anche la possibilità di avvalersi dicatering straordinari supervisionati da Moreno Grossi,chef torinese d’eccellenza, per valorizzare ogni loca-tion con portate e mise en place di classe.

� protagonisti metropolitani torino magazine

Quattro location uniche e prestigiose nel cuore della nostra regione, ideali per matrimoni da sogno: eventi su misura, irripetibili e indimenticabili,

con la garanzia di un marchio leader nel settore

Marachella Gruppoper il wedding

di MARCO SCARZELLOfoto MARACHELLA GRUPPO

Marachella Gruppo è davvero in grado di soddisfareogni esigenza dei futuri sposi, realizzando un matri-monio su misura, irripetibile e indimenticabile. ��I

LE LOCATION

DEL MARACHELLA GRUPPO

Monastero di Cherasco Somaschi Hotel (4 stelle)Via Nostra Signora del Popolo, 9 Cherasco (Cn)Tel. [email protected]

Antico Borgo Monchiero (4 stelle)Località Monchiero Alto, 3 Monchiero (Cn)Tel. [email protected]

Golf Relais Monforte (4 stelle)Località Sant’Anna, 110 Monforte d’Alba (Cn)Tel. [email protected]

Hotel Barrage (4 stelle)Stradale San Secondo, 100 Pinerolo (To)Tel. [email protected]

www.marachellagruppo.it

Antico Borgo Monchiero

Hotel Barrage

Monastero di Cherasco

Golf Relais Monforte

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Candido Besso è uno specialista nella proget-tazione e realizzazione di campi da golf. Ha realizzato importanti campi da golf in Ita-lia e all’estero. È anche il più anziano arbi-tro internazionale di golf italiano in attività. “Quindici anni fa venni interpellato per progetta-

re le prime tre buche di un campo di golf a Monforte d’Alba, in lo-calità Sant’Anna, sulla strada che collega Serralunga d’Alba con Monforte, a una ventina di chilometri da Alba, cuore delle Langhe piemontesi. Il successo di quel piccolo campo da golf fu tale che la proprietà ci chiese dopo poco tempo di estenderlo a 9 buche. È nato così uno dei campi da golf di cui vado maggiormente orgo-glioso per le difficoltà tecniche che abbiamo dovuto affrontare e per l’originalità del percorso che abbiamo disegnato, che ci viene riconosciuta dai golfisti che lo frequentano. Il campo da golf si ar-rampica o scende lungo i declivi della collina, con i migliori gre-en e punti di partenza dell’intero territorio, con un elevato tasso di difficoltà tecniche che compensano la relativa brevità del percorso: delle 9 buche, cinque sono par 4, quattro sono par 3 (nel golf, con par si intende il numero predeterminato di colpi che un giocatore detto scratch, con handicap uguale a 0, dovrebbe impiegare per completare una buca, par della buca, un giro di 18 buche, par del campo, o un torneo, la somma dei par di ogni giro, ndr). Quando

Country & Golf Hotels

Golf Relais Monforte, Monforte d’Alba (CN)

SChedA ALbeRGo

Golf Relais Monforte Località Sant’Anna, 11012065 Monforte d’Alba (CN)Tel. +39 0173 787011Fax +39 0173 1992017www.marachellagruppo.itinfo.monforte@marachellagruppo.itProprietà e gestione: Marachella Gruppo

Direttore: Mauro Prino

Camere: 25 + 10 appartamenti

Bar

ristorante

sala banchetti per 220 persone

Centro benessere

Piscina esterna

Campo da golf da 9 buche

Parcheggio esterno

Relax, Golf e Vigneti nelle Langhe

Nel cuore delle Langhe, lungo la strada che collega

Serralunga a Monforte d’Alba, il Golf Relais Monforte

offre 25 tra camere e suite, 10 appartamenti, ristorante

gourmet e sala per banchetti per 220 persone, centro

benessere e un delizioso campo da golf da 9 buche

assai tecnico, il tutto circondato da uno dei

più bei panorami esistenti in Italia:

le colline coltivate a vigneti, i borghi

antichi, i castelli delle Langhe

con il Monviso e il Monte

Rosa all’orizzonte

Eleonora Vinciguerra

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mi chiedono perché la proprietà non ha scelto di impiantare vigne anziché un campo da golf in questo sito, la risposta è anche nella natura franosa di questo terreno, che non avrebbe sopportato l’in-nesco dei pali di sostegno delle viti. La scelta di creare un cam-po da golf è stata più saggia e lungimirante proprio tenendo conto della natura del terreno. Le vigne ci sono, eccome, ma sono state collocate laddove il terreno era più saldo.”Il territorio attorno a Monforte d’Alba è ondulato, collinoso, con i vigneti che salgono e scendono lungo i declivi, e il bosco che si alterna ai vigneti sul sommo dei colli; all’orizzonte si stagliano il gruppo del Monte Rosa a Nord e quello del Monviso a ovest, più vicino c’è la mole verticale e massiccia del castello di Serralunga d’Alba le cui origini risalgono al 1200 e che diventò un donjon al-la francese nel 1300 (il dongione è la torre più alta di un castello, progettata per servire sia come punto di osservazione che da ulti-

mo rifugio, nel caso in cui il resto della fortificazione dovesse es-sere occupata dal nemico). Monforte è sul confine con l’Alta Lan-ga. Il Mar Ligure dista non più di una sessantina di chilometri in linea d’aria: quando sale il vento da Sudest, nell’aria si sente l’odo-re salmastro del mare. La superstrada che raggiunge Alba collega velocemente il territorio con la rete autostradale dell’Italia occi-dentale che porta a Torino in un’ora e a Milano in due ore, parten-do da Alba. da Alba a Monforte ci vuole un’altra mezzoretta go-dendosi la strada che sale e scende come una serpe tra i vigneti, i borghi e i castelli turriti appollaiati sulla cima dei poggi circo-stanti. Questo è un territorio dal fascino paesaggistico straordina-rio, mai uguale a se stesso: d’autunno con la nebbia che sale come una candida coperta a ricoprire i vigneti esausti, che hanno indos-sato la pelliccia scarlatta di fine stagione, che intendono mettersi a dormire per riprendere le forze in vista della stagione vegetativa successiva; d’estate con il sole che sfolgora sul verde compatto dei vigneti in piena fase vegetativa rivelando in agosto gli scuri grap-poli color dell’inchiostro che affollano i tralci e pretendono a bre-ve le forbici dei vignaioli per la ricca vendemmia; d’inverno con la neve che ricopre il territorio come una spessa coperta color dell’a-vorio nascondendo le vigne deserte; in primavera con la promes-sa della prossima esplosione vegetativa mentre la neve continua a imbiancare le montagne all’orizzonte.

L’intErVEnto di MarachELLa Gruppo“In questi quindici anni, a fianco del campo da golf è stato edificato uno stabile dotato di 10 appartamenti affittati ai turisti di passag-gio, successivamente è stato realizzato un albergo vero e proprio, il Golf Relais Monforte, con 25 tra camere e suite, piscina ester-na, ristorante e centro benessere” spiega Mauro Prino, l’attuale di-rettore del complesso alberghiero. “L’hotel è stato edificato e arre-dato con grande coerenza rispetto alla categoria delle 4 stelle che gli era stata destinata, quel che è mancata è stata la solidità finan-ziaria che la progettazione e l’edificazione di un’azienda ricettiva richiede a monte. La proprietà è entrata in crisi dal punto di vista finanziario, la manutenzione del campo da golf è stata trascurata,

nel laghetto che alimenta l’irrigazione sono perfino cresciuti dei salici, l’albergo ha rischiato di rimanere incompiuto. È subentra-to a quel punto il Marachella Gruppo, che ha rilevato la proprietà dell’intero complesso ricettivo, terreni all’intorno e campo da golf compreso, che ha completato l’albergo e richiamato Candido besso perché ripristinasse la piena agibilità del campo da golf.” Il Marachella Gruppo opera nel settore dell’ospitalità e della risto-razione piemontese con altri quattro alberghi (Antico borgo Mon-chiero a Monchiero, Somaschi hotel a Cherasco, bVh a bene Va-gienna, hotel barrage a Pinerolo) e nove ristoranti (Il Marachella Ristorante a Cherasco, il Ristorante Le Siepi, il Ristorante Mimosa e la pizzeria griglieria Pomotori-briglie Sciolte a Pinerolo, la piz-zeria Pomotori a bene Vagienna, l’Antica bruschetteria Pautasso e l’Antica Pescheria Pautasso a Torino, e Chalet Morel e baita 2000 a Limone Piemonte). Il gruppo ha iniziato a operare nel 2003 con l’apertura del Marachella Ristorante di Vignolo, nel 2007 nasce Marachella srl. Nel 2008 iniziano i lavori di ristrutturazione del Monastero di Cherasco, nel novembre 2009 l’apertura del bVh ho-tel a bene Vagienna, nel gennaio 2010 l’hotel barrage avvia l’at-tività a Pinerolo, quindi è la volta dei ristoranti Le Siepi e Mimosa e la pizzeria/griglieria briglie Sciolte-Pomotori. Nel febbraio 2010 apre il Somaschi hotel e il Marachella Ristorante all’interno del Monastero di Cherasco, nell’ottobre 2010 inizia l’attività del Golf Relais Monforte, nel maggio 2011 è la volta dell’apertura dell’An-tico borgo Monchiero, nel giugno successivo il gruppo acquisisce il marchio Pautasso a Torino, con l’Antica bruschetteria e l’Anti-ca Pescheria. Le ultime acquisizioni sono a Limone Piemonte, la nota stazione invernale al confine con la Francia. La sede centra-le del Marachella Gruppo è a Torino.Mauro Prino, classe 1959, e Candido besso, classe 1940, sono piemontesi doc, nati nella provincia torinese. Vito Naccari, clas-se 1966, è l’executive Chef che sovrintende ai ristoranti del Golf Relais Monforte e dell’Antico borgo Monchiero. Naccari è un pa-lermitano giramondo che si è formato soprattutto in Toscana, sulla costa grossetana. La sua cucina sposa la gastronomia del territorio, legata alle materie prime fresche e di stagione, allargandola alla

candido Besso, progettista del campo da golf

il Golf relais Monforte è immerso in uno splendido contesto paesaggistico, con i vigneti che si alternano al bosco lungo i declivi delle colline

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cucina italiana e mediterranea, soprattutto per il pesce. Vito Nac-cari ha la mano leggera e una notevole creatività. Lo abbiamo sot-toposto alla nostra prova del cuoco: il risotto. Voto: 10 e lode. “La nostra attività ricettiva si muove ad ampio raggio” spiega Mauro Prino, direttore di grande esperienza chiamato dal Gruppo Mara-chella a rilanciare l’albergo di Monforte d’Alba. “Il golf richiama una clientela di affezionati a questo sport che da elitario è diven-tato sempre più uno sport di massa; è una clientela del territorio – inteso come Pianura Padana – innanzitutto, ma con un crescente numero di ospiti internazionali che abbinano la pratica del golf con la scoperta del territorio, delle sue cantine, della sua gastronomia. In Piemonte ci sono molti campi da golf ma spesso sono limitati ai soli soci, il nostro è un campo da golf messo a disposizione innan-zitutto dei clienti dell’albergo, aperto quindi a un pubblico ester-no. Vittoria Valvassori, campionessa italiana assoluta 2004 Medal e 2005 Match Play, passata al professionismo nel 2007, ha inizia-to la collaborazione con il Golf Monforte come istruttore di golf. È la nostra splendida testimonial. Un altro importante segmento di mercato cui ci siamo rivolti è quello della banchettistica, cui Vito Naccari sovrintende sia qui che all’Antico borgo Monchiero, che è a soli 9 chilometri da Monforte. Si tratta di una banchettistica di notevole livello che al Golf Relais Monforte dispone di una sala dedicata per 220 persone, con vista panoramica sui vigneti e sui borghi delle Langhe, con vetrate mobili a tutta parete con infissi di ultima generazione, e cucina dedicata attrezzata con piastre a induzione, fornelli a gas, forni trivalenti, abbattitori di temperatu-ra, macchine per il sottovuoto, insomma con la migliore tecnologia per poter offrire un prodotto gastronomico di alta gamma. La sala

ricevimenti è stata ricavata in un manufatto antistante all’edificio alberghiero vero e proprio; al piano terra c’è la sala, un montaca-richi interno consente di fornire il servizio al ristorante gourmet e bistrot dedicato alla clientela individuale, che si trova alle spalle dell’albergo, al primo piano, con uscita esterna su una propria ter-razza che consente l’accesso diretto anche dall’esterno. Il manufat-to che contiene la sala banchetti si appoggia alla terrazza superiore in cui è stata collocata la piscina all’aperto, a sua volta dominata dalla terrazza delle camere che vi si affacciano, ognuna dotata di una propria area dedicata. L’edificio alberghiero sale per altri due piani, dove sono state collocate le altre camere, tutte dotate di bal-coni. dalla conca antistante, l’albergo appare come un edificio a terrazze. L’offerta turistica dell’hotel corrisponde a quella del ter-ritorio: natura, sport, relax, cultura, enogastronomia. Impensabile per esempio non andare a visitare il WiMu, www.wimubarolo.it, il Wine Museum di barolo, anch’esso a soli 9 chilometri di distan-za da Monforte, un museo multimediale allestito nel castello dei marchesi Falletti che consente un’esperienza e un approfondimen-to della cultura del vino e del barolo in maniera particolare assai originale quanto divertente. Pochi sanno per esempio che è sta-to Camillo benso conte di Cavour uno dei promotori della nascita del consorzio per promuovere e migliorare il vino barolo. Cavour ne era uno dei più importanti produttori nella zona di Grinzane Cavour, tra barolo e Alba. Il museo propone un filmato, proiettato all’interno di uno specchio a muro, con Cavour e i suoi ospiti at-torno a una tipica tavola conviviale dell’epoca: la lista delle vivan-de preparate è da brividi rispetto a come consideriamo la cucina oggi. bisognava essere dotati di un ottimo apparato digerente… Il

museo consente di approfondire la conoscenza dei tipici vi-ni del nostro territorio: barolo, barbaresco, Roero, Nebbiolo, barbera, Arneis... Si tratta di rari vitigni autoctoni, di una sapienza antica legata però all’innovazione continua in vigna e in cantina. Il museo consente di scoprire i vini di Langhe e Roero con le loro 14 denominazioni d’origine. Il Museo è stato progettato e realizzato da François Confino, lo stesso personaggio che nel 2000 ha inaugurato il Museo Nazionale del Cinema e nel 2011 il Museo Nazionale dell’Automobile, entrambi a Torino.”

iL GoLf rELais MonfortEIl Golf Relais Monforte ti appare all’improvviso, lasciata la strada che collega Serralunga d’Alba con Monforte d’Alba a una ripida svolta segnalata da un cartello che indica il relais. Vi giungi dall’alto dopo un centinaio di metri. Il panorama antistante ti accoglie con l’eleganza dei vigneti che circon-dano Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, barolo, La Morra, dogliani, tutti nomi mitici per i conoscitori del vino di Langa per non parlare del Roero che è giusto più a Nord dopo Al-ba e il fiume Tanaro con altri nomi mitici come barbaresco. Sulla destra, l’edificio che ospita i 10 appartamenti affitta-ti anch’essi con servizio alberghiero; sulla sinistra l’edificio terrazzato che ospita tutti i servizi e le camere dell’albergo. La struttura digrada verso il basso consentendo a tutti i pia-ni di godere di luce naturale e del panorama delle Langhe. La reception è al piano terra con un parcheggio antistante; altri due parcheggi sono sulla parte alta del complesso al-

La sala riservata alla banchettistica

(220 posti) è collocata in modo

tale che i flussi legati agli eventi non si incrocino con la clientela

dell’albergo

L’illuminazione di camera e bagno è stata curata con particolare attenzione. La struttura è gestita con un sistema domotico per il controllo degli accessi e il risparmio energetico

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berghiero, utilizzati anche dalla clientela non residente che fre-quenta il ristorante gourmet e bistrot. Al piano terra, oltre alla re-ception, si trovano la zona soggiorno e l’area dedicata alle prime colazioni. “Abbiamo scelto di porre la sala colazioni nell’area che confina con la reception per favorire il contatto del nostro perso-nale con gli ospiti” spiega Mauro Prino. “Ci siamo resi conto che rischiavamo di vedere gli ospiti solo nel momento del check-in e del check-out perché la distribuzione logistica di camere e servi-zi non li obbligava più a transitare per la reception mentre giudi-chiamo importante che almeno all’inizio della giornata ci sia un contatto fisico tra il personale del ricevimento e la nostra cliente-la. È un momento di reciproca comunicazione.”La sala riservata alla banchettistica risulta più in basso rispetto alla reception per evitare l’incrocio dei flussi tra la clientela degli eventi e quella individuale che ha a suo esclusivo utilizzo la gran-de piscina esterna posta sulla terrazza superiore, nascosta alla vi-sta di chi partecipi agli eventi. Sono due mondi, quello dei ban-chetti e quello dell’albergo, che entrano in contatto solo se le due realtà coincidono. Le camere dell’albergo sono state poste su tre livelli, quello infe-riore si affaccia sulla grande terrazza che a sua volta aggetta su quella che contiene la piscina scoperta. Un ascensore collega la

terrazza con la reception. Le camere hanno l’inconfondibile stile dell’arredo progettato da Lorenzo bellini per la Selva di bolzano: i pavimenti sono in listoni di legno non trattato, i letti sono king si-ze con materassi a molle insacchettate e piumini, anch’essi insac-chettati, il tutto declinato nel bianco dell’arredo da letto più con-temporaneo. Mobili in stile, piano di lavoro assistito con prese di corrente mentre l’accesso a Internet è wireless e gratuito. Un gran-de televisore lcd di fronte al letto, specchiera a muro, zona notte e zona soggiorno separate dalla bassa testiera orizzontale del let-to mentre la camera si dilata all’esterno sulla terrazza con un’a-rea dedicata e attrezzata con divani e poltrone da esterno. Il ba-gno, rivestito con gres porcellanato, propone box doccia e vasca. L’illuminazione di camera e bagno è stata curata con particolare attenzione ed efficacia. L’albergo dispone di un sistema domotico per il controllo degli accessi e il risparmio energetico in base al-la presenza o meno degli ospiti in camera. Notevole anche la tec-nologia impiegata per climatizzare l’aria nella sala banchetti, che nello stesso tempo impedisce l’appannamento dei vetri d’inverno, e garantisce un efficace ricambio dell’aria.Il piccolo, efficiente centro benessere è collocato anch’esso al pia-no della terrazza che ospita le camere che si affacciano sulla pisci-na centrale dell’albergo. occupa un’area d’angolo e propone sau-na, bagno turco, piscina idromassaggio con lettini subacquei, po-stazioni idromassaggio, getti per il massaggio cervicale, percorso Kneipp, docce sensoriali, due cabine per trattamenti e massaggi. Lo dirige Gina butacu. © RIPRODUZIONE RISERVATA ■

BAs: Microdevice

Porte automatiche: aprimatic

Cucine: Electrolux

Arredi: selva

Posate: WMf

Porcellane: Villeroy & Boch

sanitari: ideal standard

Vasca: teuco

rubinetterie: fEV

spugne: suite hotel

Accappatoi: rivolta carmignani

linea cortesia: Vrai by fragonard

frigobar: hipro Vision

Phon: Babyliss

Porte camere: Garofoli

telefono: promelit

luci: Maximilian strass

Materassi: simmons

Arredi esterni: Varaschin

radiatori a muro: Zehnder

software di gestione: Marene online

fornitori

il piccolo centro benessere propone

sauna, bagno turco, piscina

idromassaggio, percorso Kneipp, docce sensoriali,

due cabine per trattamenti e

massaggi

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�È la chiusura del cerchio.Dal turismo al calcio, dall’of-ferta ricettiva all’industria,l’intera Val Tanaro porta la fir-ma del «Marachella Gruppo».L’ultima conquista ieri, conl’assegnazione inviaprovviso-ria al gruppo torinese degliimpianti sciistici di Garessio2000, che si impegna a gestireper 30 anni i 4 impianti di risa-lita. Prossimo passo formale,l’approvazione del Consigliocomunale a fine novembre.Ma il via libera appare sconta-to anche perché quella dellaMarachella è stata l’unica of-ferta al Comune e perché c’èl’impegno dei nuovi gestoriad avviare gli impianti già nel-l’ormai imminente stagioneinvernale, scongiurandocosì ilpericolo di chiusura. Sul ri-schio che la Val Tanaro possatrasformarsi in un «feudo Ma-rachella», l’assessore al Turi-smo Valerio Randone non cicrede: «Semplicemente c’èstataun’unionedi intenti.Noi,come Comune, cercavamoqualcuno pronto a investire,

loro cercavano un’area dovesviluppare un’offerta turisticaa 360 gradi, quello che voglia-mo noi: sfruttare Garessio2000 anche come località esti-va. “Marachella” è una societàdi multiservizi. Bravi noi a di-rottare i loro interessi sul no-stropaese».LasocietàdelTori-nese ha da poco acquistato lostabilimento «Oerlikon Gra-ziano», cui si aggiungono l’ag-giudicazione della gestione diparte del castello di Casotto euna collaborazione con il Ga-ressiocalcio. Inoltre l’aperturadell’Ufficio Touristlab, un pro-getto di formazione manage-riale con la Liuc Università Cat-taneo. Garessio 2000 fino allascorsa stagione sciistica eragestita dalla G2 (ora in verten-za con il Comune). Il bando aproceduranegoziata richiede-va un canone di gestione a ba-se d’asta per 7 mila euro an-nui, un progetto di riqualifica-zione e rilancio turistico chetrasformi la stazione in una lo-calità per un turismo bistagio-nale, inverno ed estate. [C. V.]

LagestionediGaressio2000Assegnataal«MarachellaGruppo»diTorino

Siattendel’avallodelConsigliocomunale

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CHERASCO. PROGETTO

“I paesaggi migliorisi vedono in bicicletta”

Si chiama «Vento», acronimodi Venezia-Torino. E’ il pro-getto di pista ciclabile piùlunga d’Italia, 679 chilometridal Veneto al Piemonte. Ma«Vento» è anche aria nuova,che vuole andare oltre i confi-ni, alla scoperta del meravi-glioso paesaggio italiano.

Se n’è parlato ieri alMona-stero di Cherasco in un in-contro dal titolo «Da Ventoalla Provenzale: la riscopertadel paesaggio attraverso ipercorsi cicloturistici». «Unapagina - ha detto Paolo Pileri,responsabile del progetto e

docente al Politecnico di Mila-no - per fruire del paesaggio inmodo diverso, attraverso il ci-cloturismo. Una realtà pertutti, non solo per gli amantidelle due ruote». Non solo, maanche «un’opportunità econo-mica incredibile».

E accanto a «Vento» tantepiccole altre realtà che vi pos-sono confluire, come i 125 kmdi ciclabile del progetto «Stu-ra» che collega i comuni del-l’Unione Fossanese al confinefrancese, passando per Cuneoe la valle Stura, ma anche i na-scenti 240 km, 7 annelli che siintersecano, passando per iComuni dell’Unione, arrivandoa Cherasco, Narzole, Marene.«Non si tratta di infrastrutturenuove, da costruire - ha preci-sato Michele Bossio - ma dimettere a posto i sentieri chegià ci sono, dotarli di segnaleti-ca, metterli in sicurezza».[M. Q.]

Presentata «Vento»rete di piste riservataalle due ruoteda Torino a Venezia

Claudia Rosso, Marco Scarzello e Paolo Pileri

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ECONOMIAAZIENDE E TERRITORIO

A Garessio 2000impianti al viacon “Marachella”LastazioneinvernalehacambiatogestioneSindacodiRoccaforte: interesseancheperLurisia

Hanno scelto uno slogan cheparla da sé: «Here we come»,come a dire eccoci. Al debutto,sabato 22, la prima stagioneinvernale firmata dal gruppoMarachella. È l’open day diGaressio 2000, con sci gratisper tutti dalle 9 alle 16,30. Lastazione, che il gruppo Mara-chella si è aggiudicata per iprossimi 30 anni, resteràaperta tutti i giorni fino al 7gennaio, poi fino a fine stagio-ne, 4 giorni su 7: mercoledì, sa-bato, domenica e lunedì.«Il nostro obiettivo – dice

Luca Asteggiano, responsabi-le diMarachella Sport- è rilan-ciareGaressio 2000 con nuoveattività, servizi efficienti di ri-storazione, collaborazioni congli sci club. Avremo molto dalavorare, ma siamo certi che irisultati si vedranno nel bre-ve termine». I primi: il lanciodi nuovo logo, l’apertura delsito www.garessio2000ski.ite della pagina facebookGaressio2000.Negli ultimi giorni si sono

rincorse le voci di un interes-samento del gruppo anche inVal Ellero. Il nome Marachellaspunta fra quelli dei potenzialiinteressati alla gestione degliimpianti di sci di Lurisia. A se-guito dell’annuncio da partedelle Cabinovie Lurisia spa diuna mancata apertura degliimpianti per la stagione inver-nale. La conferma viene dalsindaco di Roccaforte, Riccar-do Somà: «È così, il gruppoMarachella ha chiesto infor-mazioni in merito alla stazio-

ne. Insieme a un altro operatoredel mondo dello sci, la torineseAuxilium, già coinvolta nella ge-stione degli impianti sciistici diCrissolo Solo dichiarazioni d’in-teresse: perché ad oggi nessunaofferta si è concretizzata». Unanotizia smentita dal portavocedel gruppo Marachella, Marco

Scarzello: «Nessun coinvolgi-mento del gruppo nella gestionedegli impianti di Lurisia». Chequest’anno, sembra ormai certo,non aprirà. «Non mi arrendo fi-no alla fine - dice Somà- . Ma dicerto le speranze sono semprepiù esigue e i tempi per fare i col-laudi delle piste troppo risicati».

CHIARA VIGLIETTIROCCAFORTE MONDOVÌ

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Ha cambiato gestione da nonmolto questo grande alber-go pinerolese, questo sim-

bolo dell’hotellerie della città con-sacrata al mondo della cavalleria edei cavalli. Lo manda avanti il mul-tiforme gruppo Marachella che giàha catturato il cuore di Walter Ey-nard: l’ex chef e patron del Flipot diTorre Pellice è già andato a lavora-re da loro; da poche settimane ilGruppo conta anche sulla collabo-razione di un altro grande, MorenoGrossi, che unisce la sua consuetagestione della celebre torineseSmarrita di corsoUnione Sovieticacon quella del ristorante del bellis-simo hotel Monastero di Cherasco.Il Barrage di Pinerolo si tratta

della più recente destinazione diquello che una volta era il Cotoni-ficio Turati e che oggi è una singo-lare grossa costruzione lucente

rinnovata e molteplice: a disposi-zione dei clienti delle 44 tra camerestandard e suite grandicelle e gran-dissime, varie proposte gastrono-miche(compresa una giovanilisticapizzeria), grandi spazi comuni, cor-ridoi silenziosi, arredi lucenti e bentenuti, stanze comode confortevoliefficienti.Trovate il Barrage non lontano dal

centro, attorniato non solo dai campidi equitazione ma da tutto lo spazioche volete per parcheggiare. All’in-terno, foto in bianco e nero del mon-do della Cavalleriamilitare e regale epoi tanta pubblicistica che inneggiaed illustra il territorio: unmare di vo-lantini vi offrono sauna a benessere,relax gastronomico, la visita guidataa Pinerolo, Torino ed ai luoghi più ca-ratteristici della Juventus.

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