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www.legislazionetecnica.it ETICA E COMPLIANCE Responsabilità e buone pratiche nel settore dei servizi tecnici professionali Seminario Formativo Camera di Commercio di Brescia, 19 maggio 2014 P ARTE I L’etica, la deontologia e la compliance nel settore dei servizi tecnici professionali Avv. Rosalisa Lancia 1

ETICA E COMPLIANCE Responsabilità e buone pratiche nel

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ETICA E COMPLIANCE Responsabilità e buone pratiche nel settore

dei servizi tecnici professionali

Seminario Formativo Camera di Commercio di Brescia, 19 maggio 2014

PARTE I L’etica, la deontologia e la compliance nel settore dei servizi tecnici professionali

Avv. Rosalisa Lancia

1

Agenda

2

L’ETICA E LA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE

• Definizioni • I tutori della deontologia • Il Codice Deontologico

Finalità Natura giuridica Forma Enunciati

• I principi del codice deontologico Legalità Lealtà, correttezza, trasparenza Diligenza Deliver on the promise Responsabilità (Accountability e responsabilità

professionale) Incompatibilità Leadership Aggiornamento delle competenze professionali Concorrenza libera e leale Gestione dei conflitti di interesse Riservatezza e confidenzialità Trasparenza nei rapporti con la PA

LA COMPLIANCE NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI • Definizioni e ambito di applicazione • Il danno reputazionale • Aree normative rilevanti • Non compliance • Le Autorità di vigilanza • Il rating di legalità • CSR – Corporate Social Responsibility

Lo standard UNI/ISO 260000 Gli standard SA8000 e AA100

• BRC Project – Building Responsible Competitiveness

• Le esperienze dei paesi anglosassoni: Construction Law

Agenda

3

L’ETICA E LA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE

Introduzione

PROFESSIONAL = (knowledge + Experience) x (ethics*character*attitude)

Dr. Sameer Shadeed, Introduction to Engineering and Professional Ethics, April 2014

BEHAVING ETHICALLY IS AT THE HEART OF WHAT IT MEANS TO BE A PROFESSIONAL: IT DISTINGUISHES PROFESSIONALS FROM OTHERS IN THE MARKETPLACE

4

L’etica e la deontologia professionale Definizioni

. .

DEONTOLOGIA È l’insieme delle teorie secondo cui I fini e i mezzi sono strettamente correlati e dipendenti gli uni dagli altri: il fine giusto sarà il risultato dell’utilizzo di mezzi giusti

ETICA Branca della filosofia cui è demandata l’individuazione, a livello generale e astratto, dei “mezzi giusti” con cui conseguire un risultato

LA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE Branca della deontologia che ha come obiettivo la disciplina del comportamento del professionista affinché il suo operato non si scontri con gli interessi dei soggetti con cui è in rapporto e affinchè la sua attività sia coerente con i principi universalmente riconosciuti come etici e moralmente accettati

PROFESSIONE

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L’etica e la deontologia professionale Definizioni

Etica

Morale comune

Etica Professionale

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L’etica e la deontologia professionale Definizioni

Codice deontologico Code of Conduct

Il Codice deontologico è il Codice di comportamento (o di condotta) dei professionisti appartenenti ad una specifica industria o settore. E’ costituito dall’insieme di enunciati, principi e direttive etiche, la cui osservanza determina comportamenti deontologicamente corretti, ovvero rispettosi della deontologia, dello scopo e dei valori fondamentali dell’ente di appartenenza

DEONTOLOGIA PROFESSIONALE CODICE DEONTOLOGICO

7

L’etica e la deontologia professionale I tutori della deontologia

Ordine /Collegio Professionale

Professionista

TUTORI DELLA DEONTOLOGIA Organo di

disciplina

Cliente

Consociati e mercato di riferimento

8

L’etica e la deontologia professionale I tutori della deontologia

Diffusione e divulgazione

del Codice Deontologico e dell’etica professionale

Controllo dell’aderenza dei professionisti ai precetti del Codice

ORDINE / COLLEGIO PROFESSIONALE

Monitoraggio nel continuo della validità ed efficacia dei precetti codicistici

Messa a disposizione ma anche materiale consegna del Codice

Condivisione con gli iscritti dell’approccio adottato dall’Ordine/Collegio verso i precetti codicistici

Monitoraggio e controllo costante dell’aderenza degli iscritti al codice con l’obiettivo di prevenire le violazioni

Controllo ex post attraverso il deferimento delle questioni disciplinari all’organo di disciplina

Controllo nel tempo: 1. della validità ed

attualità dei precetti 2. Della concreta

applicabilità della normativa (di etero - regolamentazione) dedotta nei precetti

9

L’etica e la deontologia professionale Il tutori della deontologia

Tutti i soggetti, individui o gruppi, portatori di interessi che dovrebbero essere attenzionati dal professionista (nello svolgimento della sua attività professionale) e dall’Ordine/Collegio professionale (nella sua attività di divulgazione dell’etica e di vigilanza). A titolo esemplificativo, ma non esaustivo sono stakeholders: • Clienti • Fornitori • Enti finanziatori (istituti di credito/soci e azionisti) • Residenti di aree limitrofe • Gruppi locali (i.e ambiente) • Collaboratori • Titolari di partnership • Creditori • Dipendenti • PPAA

CONSOCIATI E MERCATO DI RIFERIMENTO: GLI STAKEHOLDERS

“Qualsiasi gruppo o individuo che può avere influsso o è influenzato dal raggiungimento dello scopo dell’organizzazione (…)”

Freeman, R.E., Strategic Management: a stakeholder approach, 1984

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L’etica e la deontologia professionale Il Codice Deontologico

FINALITÀ

FORMA

NATURA GIURIDICA ED EFFICACIA

SOSTANZA: ENUNCIATI E

PRINCIPI

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L’etica e la deontologia professionale Finalità del Codice Deontologico

A. disciplina –attraverso regole generali- la condotta del professionista al fine di guidarlo nell’esecuzione appropriata ed efficace del proprio lavoro

B. preserva la dignità e il decoro della professione, attraverso

l’individuazione a monte di regole di buona condotta che, se seguite, fanno del professionista un buon professionista che, con il suo operato etico, irrobustisce la dignità della categoria di appartenenza

C. veicola la fiducia nell’ente promanatore e contribuisce a mantenerne alta la reputazione in quanto dimostra ai terzi che i destinatari del Codice si impegnano ad adottare comportamenti eticamente corretti nell’esecuzione della propria attività (i.e.: codice deontologico come biglietto da visita della professione che disciplina)

D. tutela il committente (i.e. cliente) perchè mitiga l’asimmetria di competenze naturalmente sussistente tra questi e il professionista, preservandolo da un potenziale abuso di potere (i.e. sfruttamento economico, fornitura di servizi professionali non necessari)

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L’etica e la deontologia professionale Finalità del Codice Deontologico

Cfr. C La regola deontologica rende prevedibili e coercibili i comportanti dei singolo professionisti costruendo così l’affidabilità di una categoria e, quindi, la sua credibilità (Codice deontologico degli architetti, Preambolo)

Cfr. D Il professionista non deve consapevolmente consigliare soluzioni inutilmente gravose, illecite, fraudolente o passibili di nullità (Codice Deontologico degli Architetti, art. 23, 2)

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Luogo e data

L’etica e la deontologia professionale Natura giuridica ed efficacia del Codice Deontologico

Il Codice deontologico è un atto con efficacia normativa ma non vincolante qualificabile come atto di autoregolamentazione con valenza di soft law. Non crea obblighi giuridici ma “impegni” il cui rispetto è rimesso alla mera volontà, all’appartenenza ad una professione e all’effetto deterrente del procedimento disciplinare e della comminazione di sanzioni in caso di sua violazione. In mancanza efficacia vincolante diretta, la garanzia dell'osservanza delle norme del Codice si attua attraverso: 1. il soggetto promanatore (Ordine/Collegio professionale) che coincide con il

destinatario (iscritti all’Ordine/al Collegio) con ciò creando il circolo virtuoso dell’autoregolamentazione;

2. autorevolezza del soggetto che ha emanato il Codice e, di conseguenza, la sua forza persuasiva

SOFT LAW Espressione di difficile traduzione in italiano, indica una forma di regolamentazione caratterizzata da produzione di norme prive di efficacia vincolante diretta. La ratio della soft law risiede nell'esigenza di creare una disciplina flessibile, in grado di adattarsi alla rapida evoluzione che caratterizza certi settori della vita economica o sociale. Attualmente per soft law si intendono vari fenomeni normativi che vanno dai codici di autoregolamentazione adottati da imprese oppure organizzazioni, ai codici deontologici, ad alcuni atti –tipici del diritto internazionale- emanati da organizzazioni governative, internazionali, sovranazionali. 14

L’etica e la deontologia professionale Natura giuridica ed efficacia del Codice Deontologico

Per lungo tempo le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affermato

la natura extra-giuridica delle norme deontologiche, considerate mere norme interne di autogoverno e organizzazione della categoria, concludendo di conseguenza per l’insindacabilità nel giudizio di Cassazione della loro applicazione ed interpretazione (ex multis Cass. 24392/2006; Cass. 5164/2004): in altri termini le norme deontologiche potevano essere invocate in sede di merito ma non potevano essere sindacabili in sede di legittimità.

Nell’ultimo decennio, contestualmente allo sviluppo

dell’autoregolamentazione e della referenzialità degli enti rappresentativi, si è fatta strada una progressiva affermazione della natura giuridica delle disposizioni deontologiche.

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L’etica e la deontologia professionale Natura giuridica ed efficacia del Codice Deontologico

Corte di Cassazione 4 luglio 2004 n. 13078 Con particolare riferimento alla deontologia nelle professioni tecniche, specificatamente quella dei geometri, ha ribadito incontrovertibilmente che la norma deontologica assume il rango di norma di diritto. Tale conclusione si fonda sulla considerazione che la norma (interna) del codice disciplinare, nell’individuare l’illecito disciplinare, ha riempito e concretizzato la clausola generale prevista dall’art. 11 del R.D. 11 febbraio 1929 n. 274, onde la detta norma interna “ha assunto la funzione ed il rango di quest’ultima disposizione dell’ordinamento generale dello Stato, che rientra sicuramente tra le “norme di diritto”, la cui violazione è deducibile nel ricorso per cassazione”.

C. Cass SS UU 20 dicembre 2007, n. 26810 Ha rappresentato il punto di svolta poiché ha definito, ex art. 384 c.p.c. il principio di diritto per cui “l’interpretazione delle norme deontologiche assurge a rango di quaestio iuris, come tale prospettabile dinanzi al giudice di legittimità come violazione di legge, e non una questione fattuale (quaestio facti) per la cui soluzione il sindacato della corte di cassazione deve limitarsi al controllo sull’esistenza e la legalità della motivazione” (Cass. civ., sez. III, 14 luglio 2004 n. 13078, in Giust. civ.).

Art. 384 c.p.c. Enunciazione del principio di diritto e

decisione della causa nel merito 16

L’etica e la deontologia professionale La forma del Codice Deontologico

Nell’esperienza italiana il Codice Deontologico ha una forma prescrittiva, evocativa di “norma” o “regolamento”; le modalità di redazione (suddivisione in preamboli, titoli) e il wording utilizzato (“il professionista deve”, “il professionista” ha l’obbligo) fanno pensare ad un “contratto” tra l’iscritto e l’Ordine/Collegio di appartenenza, dove il beneficio dell’adempimento degli impegni si estende anche di terzi, quali i consociati. Nelle esperienze anglosassoni, al contrario, il codice etico è costruito come un elenco di “impegni” che ogni membro si assume: questa tecnica redazionale sottolinea un legame di tipo morale con la professione, qualificabile come impegno e promessa.

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L’etica e la deontologia professionale La forma del Codice Deontologico

La differenza risiede nel ruolo rivestito dall’Ordine/Collegio il Italia nei paesi anglosassoni: mentre in Italia l’Ordine/Collegio è un ente pubblico non economico di derivazione normativa, nei paesi anglosassoni è spesso costituito sotto forma di Associazione e/o Sindacato. Nel caso italiano l’Ordine/Collegio ha ex lege una connotazione pubblicistica e, pertanto, ha poteri di direzione e coordinamento della categoria cui si rivolge che esprime in vere e proprie “regole”; nel secondo caso, essendo le associazioni/sindacati enti di matrice privatistica, la forza persuasiva del codice si fonda sull’“impegno” che gli iscritti si assumono nel far parte della categoria.

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L’etica e la deontologia professionale La forma del Codice Deontologico

Code Of Professional Conduct Our Commitment to Professionalism 1. Serve the public, employees, employers, clients, the Society, and the profession with fidelity, honesty,

and impartiality. 2. In all professional relationships, treat others with respect, civility, and without discrimination. 3. Abstain from behavior that will unjustly cause harm to the reputation of the Society, its members, and

the profession. 4. Continually improve professional knowledge, skills, competencies, and awareness of relevant new

developments through training, education, networking, and work experiences. 5. Consider qualifications before undertaking any professional activity and perform only those services

that may be handled competently. 6. Make informed decisions in the performance of professional duties that adhere to all relevant laws,

regulations, and recognized standards of practice. 7. Inform all appropriate parties when professional judgment indicates that there is an unacceptable

level of risk of injury, illness, property damage, or environmental harm. 8. Maintain the confidentiality of information acquired through professional practice that is designated

or generally recognized as non-public, confidential, or privileged. 9. Accurately represent professional qualifications including education, credentials, designations,

affiliations, titles, and work experience. 10. Avoid situations that create actual, potential or perceived conflicts between personal and professional

interests, and if a potential conflict of interest arises disclose all applicable facts to potentially affected parties.

Approved by House of Delegates June 3, 2012

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L’etica e la deontologia professionale La forma del Codice Deontologico

IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) - Code of Ethics We, the members of the IEEE, in recognition of the importance of our technologies in affecting the quality of life throughout the world, and in accepting a personal obligation to our profession, its members and the communities we serve, do hereby commit ourselves to the highest ethical and professional conduct and agree: 1. to accept responsibility in making decisions consistent with the safety, health, and welfare of the

public, and to disclose promptly factors that might endanger the public or the environment; 2. to avoid real or perceived conflicts of interest whenever possible, and to disclose them to affected

parties when they do exist; 3. to be honest and realistic in stating claims or estimates based on available data; 4. to reject bribery in all its forms; 5. to improve the understanding of technology; its appropriate application, and potential

consequences; 6. to maintain and improve our technical competence and to undertake technological tasks for

others only if qualified by training or experience, or after full disclosure of pertinent limitations; 7. to seek, accept, and offer honest criticism of technical work, to acknowledge and correct errors,

and to credit properly the contributions of others; 8. to treat fairly all persons and to not engage in acts of discrimination based on race, religion,

gender, disability, age, national origin, sexual orientation, gender identity, or gender expression; 9. to avoid injuring others, their property, reputation, or employment by false or malicious action; 10. To assist colleagues and co-workers in their professional development and to support them in

following this code of ethics. (…)

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L’etica e la deontologia professionale La forma del Codice Deontologico

RICS - the Royal Institution of Chartered Surveyors - Ethic and professional standards Take responsibility Be accountable for all your actions - don't blame others if things go wrong, and if you suspect something isn't right, be prepared to take action. Treat others with respect Treat everyone with courtesy, politeness and respect and consider cultural sensitivities and business practices. Always provide a high standard of service Always ensure your client, or others to whom you have a professional responsibility, receive the best possible advice, support or performance of the terms of engagement you have agreed to. Act with integrity Be honest and straightforward in all that you do. Act in a way that promotes trust in the profession Act in a manner, both in your professional life and private life, to promote you, your firm or the organization you work for in a professional and positive way.

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L’etica e la deontologia professionale La forma del Codice Deontologico

ARB – Architect Registration Board Standard 1 – Be honest and act with integrity You are expected at all times to act with honesty and integrity and to avoid any actions or situations which are inconsistent with your professional obligations. This standard underpins the Code and will be taken to be required in any consideration of your conduct under any of the other standards (…) Standard 8 – have appropriate insurance arrangements You are expected to have adequate and appropriate insurance cover for you, your practice and your employees. You should ensure that your insurance is adequate to meet a claim, whenever it is made. You are expected to maintain a minimum level of cover, including run-off cover, in accordance with the Board’s guidance. (…) Standard 12 – Have respect for others You should treat everyone fairly and in line with the law. You should not discriminate because of disability, age, gender, sexual orientation, ethnicity, or any other inappropriate consideration.

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L’etica e la deontologia professionale Gli enunciati del Codice Deontologico

Codice di Deontologia Professionale dei Geometri Delibera consiliare n. 5, 3 aprile 2007

Codice Deontologico degli Ingegneri e norme attuazione

approvati nella seduta di Consiglio 20 dicembre 2007

Codice Deontologico degli architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori, architetti iunior e pianificatori iunior italiani,

entrato in vigore nel gennaio 2014

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L’etica e la deontologia professionale Gli enunciati del Codice Deontologico

CODICE DEONTOLOGICO DEI GEOMETRI 1. La professione è improntata ai doveri di probità, dignità e decoro ed esercitata secondo scienza,

coscienza e diligenza 2. Deve conformarsi ai principi di indipendenza di giudizio, autonomia professionale e imparzialità 3. Deve costantemente curare l’aggiornamento della propria preparazione professionale 4. Deve astenersi dall’esercitare attività incompatibili con la professione di geometra libero professionista 5. Deve prestare un’adeguata garanzia per i danni eventualmente cagionati mediante apposita polizza

assicurativa o altre garanzie equivalenti 6. Deve astenersi dal compiere atti di concorrenza sleale 7. Può effettuare solo pubblicità informativa 8. Deve comportarsi secondo correttezza, collaborazione e solidarietà con i colleghi; 9. Deve prestare la più ampia collaborazione al Consiglio del Collegio 10. Nei rapporti coi praticanti è tenuto all’insegnamento delle proprie conoscenze ed esperienza; 11. Deve riconoscere i limiti delle proprie competenze e declinare incarichi per cui non abbia sufficiente

dimestichezza 12. Deve mantenere il segreto professionale 13. Nei rapporti con la PA non deve trarre vantaggio da eventuali rapporti personali intercorrenti e deve

astenersi dall’utilizzare forme di collaborazione eccedente gli obblighi di ufficio

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L’etica e la deontologia professionale Gli enunciati del Codice Deontologico

CODICE DEONTOLOGICO DEGLI INGEGNERI

1. La professione di ingegnere deve essere esercitata nel rispetto delle leggi dello stato 2. Deve rispettare e far rispettare le norme del codice deontologico 3. Le norme di applicano sia per l’attività saltuaria che continuativa 4. Deve adempiere agli impegni assunti con cura e diligenza 5. Non può svolgere attività in condizioni di incompatibilità 6. Non può svolgere attività quando il proprio interesse o quello del committente diano in contrasto con i

propri doveri professionali 7. Rifiuta di accettare incarichi per i quali ritenga di non avere adeguata preparazione e adeguata

potenzialità 8. Sottoscrive solo le prestazioni professionali che abbia personalmente svolto 9. Deve costantemente migliorare ed aggiornare la propria abilità a soddisfare le esigenze dei singoli

committenti e della collettività; 10. Collabora con il consiglio dell’Ordine 11. Impronta i suoi rapporto con i colleghi alla massima lealtà e correttezza 12. Impronta il rapporto con il committente alla massima lealtà, chiarezza e correttezza 13. Svolge le proprie prestazioni tenuto conto della tutela della vita e della salute dell’uomo, alla tutela

dell’ambiente e alla conservazione dei beni culturali; massimizza le risorse naturali e riduce lo spreco delle fonti di energia

14. Può effettuare solo pubblicità informativa 15. Non adotta comportamenti che possano tradursi in concorrenza illecita 16. Mantiene confidenzialità e riservatezza

17. Assolve agli impegni richiesti dagli organismi di autogoverno con trasparenza e tempestività

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L’etica e la deontologia professionale Gli enunciati del Codice Deontologico

CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ARCHITETTI 1. Conforma la sua attività al principio di professionalità specifica 2. Ha l’obbligo di salvaguardare e sviluppare il sistema dei valori e il patrimonio culturale in cui opera; di

vigilare sull’impatto ambientale delle opere da lui realizzate, di rispettare le norme di legge e di regolamento disciplinanti l’attività urbanistico-edilizia

3. Opera con lealtà e correttezza nei confronti del committente, colleghi e ordine professionale 4. Ha il dovere di conservare la propria autonomia di giudizio e di difenderla da condizionamenti di qualunque

natura 5. Mantiene confidenzialità e riservatezza 6. Rifiuta di accettare incarichi per i quali ritenga di non avere necessaria competenza e organizzazione

adeguata 7. Svolge la propria attività secondo scienza, coscienza e perizia qualificata 8. Ha l’obbligo di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza 9. Non produce falsi in documenti o dichiarazioni 10. Opera nel rispetto delle leggi dello stato, dell’ordinamento professionale e delle deliberazioni dell’ordine 11. Non adotta comportamenti che possano tradursi in concorrenza illecita 12. Collabora con il Consiglio dell’Ordine di appartenenza 13. Impronta i suoi rapporto con i colleghi alla massima lealtà e correttezza 14. Nei rapporti con i tirocinanti presta in modo disinteressato il suo insegnamento 15. Non opera in situazioni di conflitto di interessei 16. Deve prestare un’adeguata garanzia per i danni eventualmente cagionati mediante apposita polizza

assicurativa o altre garanzie equivalenti

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

LEGALITÀ

LEALTÀ, CORRETTEZZA, TRASPARENZA

DILIGENZA

DELIVER ON THE PROMISE (Consapevolezza dei propri limiti)

RESPONSABILITÀ Accountability

Responsabilità professionale

ADEGUATA GARANZIA

AUTONOMIA DI GIUDIZIO (Leadership)

AGGIORNAMENTO COMPETENZE PROFESSIONALI

CONCORRENZA LIBERA E LEALE

GESTIONE DEI CONFLITTI DI INTERESSE

RISERVATEZZA E CONFIDENZIALITÀ

TRASPARENZA NELLE NEGOZIAZIONI CON PA E PRIVATI INCOMPATIBILITÀ

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

“Professionals are competent, responsible, and strive to avoid

potential for arm and opt for doing good”

(Martin&Schinzinger, Ethics in engineering, 4th edition,2005)

Secondo le teorie più moderne dell’etica dell’ingegneria, i principi essenziali del codice deontologico sono 3: competenza, responsabilità professionale, non provocare danni. Tutti gli altri principi costituiscono una derivazione e specificazione di questi.

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Competency, means having enough knowledge about the subject and the task and technology to perform and also know what areas are not known or understood. So competency includes knowledge and acknowledment of one limits.

Professional responsibility is to communicate what one knows, not to communicate is to is to abdicate ones proper and unique role. This means that the professional has to take part in the organisation decision making process and by so doing, through the use of exert power, become responsible for those decision

To do no harm, relates to safety and more recently the natural environment. This places the onus on the professional to identify and articulate the risks involved in and arising from what is being undertaken. The communication of that knowledge should take place in the decision making process. To remain silent about risks or worrysome data relating to risks is an abdication of ones role as knowledge expert inside an organisation

L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

Rispetto e pratica delle leggi; conformità alle prescrizioni normative. “Legge”: utilizzo ampio, include tutta la normativa di etero ed auto, inclusi i codici deontologici. Il significato di legalità non deve fermarsi a “non commettere reati” (connotazione penalistica) ma deve essere inteso con accezione positiva, ovvero comportarsi in maniera conforme alle regole, usi e consuetudini.

LEGALITÀ

La professione di ingegnere deve essere esercitata nel rispetto delle leggi dello Stato, dei principi costituzionali e dell’Ordinamento Comunitario (Cod. Deont. Ingegneri, 1.1.)

Il Professionista nell’esercizio della professione e nell’organizzazione della sua attività è tenuto a rispettare le leggi dello Stato, l’ordinamento professionale e le deliberazioni dell’Ordine (Cod. Deont. Architetti, art. 11, 1)

Le regole di deontologia professionale costituiscono specificazione ed attuazione del regolamento di categoria e delle leggi che disciplinano l’attività del Geometra iscritto all’albo (Cod. Deont. Geometri, tit. I, 1)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

Principi morali universalmente riconosciuti, prescrivono di agire e comunicare in maniera sincera, appropriata e chiara. Diversi, combinabili e talvolta succedanei, suggeriscono di astenersi da azioni riprovevoli, sia in modo assoluto, sia avuto riguardo alla propria condizione, alla professione che si esercita e all'ambiente in cui si vive. Si contrappongono ai più comuni disvalori nei rapporti umani e la declinazione di questi principi può condurre a comportamenti che integrano fattispecie di reato (i.e. corruzione, corruzione, sviamento di clientela). Permeano tutti i codici deontologici e tutti i rapporti ivi descritti: in alcuni vengono esplicitati, in altri vengono dati per acquisiti propri o perché i generalissimi ed irrinunciabili.

LEALTÀ, CORRETTEZZA E TRASPARENZA

Le norme sono preordinata al fine di assicurare l’esercizio della professione secondo canoni di correttezza, decoro e dignità. (Cod. Deon. Geometri, Introduzione)

Il geometra contrae con il committente un’obbligazione (…) attraverso un rapporto (…) improntato ai principi di trasparenza ed onestà. (Cod. Deon. Geometri, Tit. III, 18)

Il Professionista deve basare sulla lealtà e correttezza i rapporti e lo svolgimento della sua attività nei confronti del proprio Ordine professionale, del committente, dei colleghi e dei terzi a qualunque titolo coinvolti (Cod. Deon. Architetti, art. 5, co.1)

Il Professionista deve improntare il rapporto con chi svolge il tirocinio presso il suo studio alla massima chiarezza e trasparenza, con particolare attenzione ai compiti e alle modalità di espletamento dello stesso. (Cod. Deon. Architetti, art. 22, co. 2)

Ogni ingegnere deve improntare i suoi rapporti professionali con i colleghi alla massima lealtà e correttezza (Cod. Deon. Ingegneri, 3.1)

Il rapporto con il committente è di natura fiduciaria e deve essere improntato ala massima lealtà, chiarezza e correttezza. (Cod. Deon. Ingegneri, 4.1)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

È la “Cura volenterosa e scrupolosa nel fare qualcosa” che trova il suo fondamento giuridico nel codice civile

DILIGENZA

ART. 1176 COD. CIV. - DILIGENZA DELL’ADEMPIMENTO Nell'adempiere l'obbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia. Nell'adempimento delle obbligazioni inerenti all'esercizio di un'attività professionale, la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell'attività esercitata

CO. 1 - DILIGENZA DEL BUON PADRE DI FAMIGLIA

Diligenza normalmente richiesta per l’esecuzione di ciascuna obbligazione, che si attua usando un livello medio di attenzione e prudenza

CO. 2 - DILIGENZA PROFESSIONALE

Diligenza richiesta avuto riguardo alla natura dell’attività esercitata. E’ detta anche “diligenza specifica” perché viene riferita ad un’attività specifica/individuata. Il livello di accuratezza atteso dal professionista è quello mediamente richiesto per l’esecuzione dell’attività professionale in questione

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

La diligenza professionale comprende e supera la diligenza media del buon padre di famiglia ma deve essere comunque parametrata all’attività svolta: il professionista intellettuale deve svolgere il proprio incarico con un grado di accuratezza e scrupolosità tali da essere qualificati come diligenza media della professione di riferimento . Diligenza professionale richiede la coesistenza di due profili:

Profilo soggettivo: scrupolosità, attenzione, cura

Profilo Oggettivo: “scienza” intesa come conoscenza di nozioni scientifiche, peculiari di ciascuna professione, acquisite tramite il percorso di studi, le esperienze e la formazione continua

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

Complesso di cognizioni tecniche e professionali acquisite con lo studio e l’esperienza ed espresse dal livello medio della categoria d’appartenenza, tali da consentire di eseguire la prestazione secondo le c.d. regole dell’arte. Declinazione puntuale della diligenza per le professioni tecniche e, direttamente costituisce un elemento di professionalità

Diligenza Particolare

sforzo tecnico

PERIZIA

IMPERIZIA

parametro facilmente valutabile, poiché si riscontra in errori tecnici conseguenti alla normale (i.e. media) preparazione tecnica del professionista

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

(…) Il geometra è tenuto ad espletare il proprio incarico con la massima diligenza e con l’impegno rigoroso di conoscenze scientifiche appropriate per le preordinazione di elaborati ed atti adeguati a conseguire il risultato oggetto dell’incarico. Il geometra (…) esercita l’attività professionale secondo “scienza” ovvero preparazione, competenza e capacità professionale a servizio del committente (Cod. Deont. Geometri, sez II, 5)

Il geometra componente il Consiglio Direttivo di un collegio provinciale o circondariale, o componente del Consiglio Nazionale deve adempiere ai doveri dell’ufficio impersonato con diligenza ed obiettività (…) (Cod. Deont Geometri, sez. V, 16)

L’ingegnere adempie agli impegni assunti con cura e diligenza (Cod. Deont. Ingegneri, 1.4)

Il professionista deve conformare la sua attività al principio di professionalità specifica, qualunque sia la forma che regola l’incarico professionale. (Cod. Deont. Architetti, tit II, art. 2.2)

Il professionista deve svolgere l’attività professionale secondo scienza, coscienza e perizia qualificata (Cod. Deont. Architetti, tit. II, art. 8.3)

Il professionista deve svolgere l’incarico con diligenza e perizia richieste dalle norme che regolano la professione. (….) in particolare è tenuto a: 1. Informare il committente sulle possibili conseguenze della

prestazione richiesta in tutti i profili connessi all’incarico affidatogli e, se del caso, proporre al committente soluzioni alternative;

2. Rettificare gli errori, le inesattezze o le omissioni eventualmente commessi nello svolgimento della prestazione.

(Cod. Deont. Architetti, art. 27, co. 1 e 2)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

È il principio secondo cui ogni professionista deve accettare solo gli incarichi per i quali ritiene di avere adeguata preparazione tecnica e adeguata potenzialità, in termini di possibilità di riuscita e risorse. È un principio connesso alla promessa (i.e.: dovere morale) di eseguire professionalmente la propria prestazione e, pertanto, accede al tipico principio etico del “deliver on the promise”

CONSAPEVOLEZZA DEI PROPRI LIMITI DELIVER ON THE PROMISE

DELIVER ON THE PROMISE

PROMISE ONLY WHAT YOU EXPECT TO DELIVER

Oltre che in maniera autonoma il principio può essere letto anche come una specificazione del principio di diligenza e del principio di coscienza, trasparenza ed onestà (cfr. Cod. Deont. Ingegneri, 1.4; Cod. Deont. Geometri, combinato para. 5, 18 e 22; Cod. Deont. Architetti,

art. 8) 35

L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

L’ingegnere rifiuta di accettare incarichi per i quali ritenga di non avere adeguata preparazione e/o per i quali ritenga di non avere adeguata potenzialità per l’adempimento degli impegni assunti (Cod. Deont. Ingegneri, 1.4., para 2)

Al fine di evitare eventuali danni al committente, il geometra deve riconoscere i limiti delle proprie conoscenze e declinare incarichi per il cui espletamento ritenga di non avere sufficiente dimestichezza (Cod. Deont. Geometri, titolo III, para 22)

Il professionista non deve accettare incarichi che non possa svolgere con la necessaria competenza e con un’organizzazione adeguata. (…) Il professionista ha l’obbligo di rifiutare l’incarico quando riconosca di non poterlo svolgere con sufficiente cura e con specifica competenza (Cod. Deon. Architetti, art. 8, I e III para)

Il professionista deve rapportare alle sue effettive possibilità d’intervento ed ai mezzi di cui può disporre, la quantità e la qualità degli incarichi e deve rifiutare quelli che non può espletare con sufficiente cura e specifica competenza. (Cod. Deont. Architetti, art. 14, para.2)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

Accezione generale

La condizione di dovere rendere conto di atti, avvenimenti e situazioni in cui si ha un ruolo determinante o una parte. Consapevolezza delle conseguenze dei propri comportamenti

Imputabilità

Attribuzione di un determinato comportamento ad una determinata persona

RESPONSABILITA’ (Accountability e responsabilità professionale)

Situazione giuridica

Situazione per cui un soggetto è tenuto all’adempimento di un obbligo, oppure a rispondere della violazione di un obbligo o di un atto illecito

Definizione

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È il principio secondo cui il professionista risponde del proprio operato (raggiungimento del risultato, modalità utilizzate, inadempimento, danni)

L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

Responsabilità nel Codice Deontologico

ACCOUNTABILITY

RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE

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Parola cardine del linguaggio aziendale con 2 significati: 1. Potere e dovere rendere puntuale conto del bilancio e, in generale, della correttezza ed efficacia

degli atti (significato letterale); 2. Potere e dovere rendere conto del proprio operato in relazione agli obiettivi prefissati (significato

aziendale, i.e. organizzazione) Il termine ha acquisito una valenza etica, richiedendo relazioni di trasparenza, controllo e verificabilità tra una parte che agisce e un’altra che è a vario titolo interessata (i.e. stakeholders) in relazione ai fini raggiunti

Accountable: soggetto disponibile a rendere conto

Accountability

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Il concetto nasce nella metà degli anni 80 negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e ben presto diventa una tendenza diffusa nel mondo occidentale, con lo scopo di stimolare il passaggio da una gestione di tipo burocratico (basata sull’emanazione di regole e prescrizioni e sul controllo esclusivamente formale della conformità ad esse degli atti e dei comportamenti di funzionari ed operatori), ad una gestione di tipo “post-burocratico” fondata essenzialmente sulla verifica ex post, di tipo assolutamente sostanziale, dei risultati ottenuti in relazione agli obiettivi stabiliti

L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

L’accountability rappresenta il passaggio dal vecchio modo di concepire l’incarico professionale o

di fare azienda (dove la responsabilità del raggiungimento dell’obiettivo non veniva considerata un parametro di valutazione) ad un modo ultramoderno di fare business che fa leva su altri 2 concetti, quali l’engagement (lett. “partecipazione”) e il “committment" (lett. “impegno”).

I 3 concetti vanno letti in combinato disposto e consentono un nuovo modo di comunicare tra il professionista/azienda e il cliente: la relazione.

Accountability Engagement Committment

ERA DELL’INFORMAZIONE ERA DELLE RELAZIONI

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

La valenza etica del principio di accountability richiede la conoscenza e l’applicazione del concetto chiave di Compliance (lett. conformità alle norme e principi che regolano l’industria di riferimento e l’attività specifica) inteso sia come garanzia della legittimità dell’azione sia come adeguamento dell’azione agli standard stabiliti da leggi, regolamenti, linee guida etiche o codici di condotta.

Accountability Compliance Principi etici

universalmente riconosciuti

Obbligo di “rendere conto” del proprio comportamento sotto il profilo etico e deontologico

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE

Valutazione e verifica della correttezza dell’operato del professionista, tenuto conto • delle sue competenze, che devono essere costantemente aggiornate • delle sue capacità professionali, che oltre alla diligenza richiedono la perizia • della sua prestazione e della cura adottata in tutte le fasi dello svolgimento del suo

incarico • dell'osservanza delle regole e delle norme di settore, anche etiche

Responsabilità civile

Responsabilità penale

Responsabilità amministrativa

Responsabilità deontologica

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L’etica e la deontologia professionale

I principi del Codice Deontologico

RESPONSABILITÀ CIVILE è la responsabilità conseguente

alla violazione di un obbligo Art. 1173 c.c.

RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE

RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE ART. 2043 C.C.

È la responsabilità che deriva dalla violazione di un contratto. La violazione può consistere in un inadempimento oppure in un inesatto adempimento. Alla responsabilità contrattuale può conseguire la risoluzione del contratto e/o il risarcimento del danno

È la responsabilità che deriva da fatto illecito. Si spiega sul danno ingiusto occorso Alla responsabilità extracontrattuale consegue il risarcimento del danno

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

Elementi necessari per la sussistenza di responsabilità civile: • colpa o dolo del professionista (elemento soggettivo) • Sussistenza del danno • causalità tra il danno occorso e il comportamento del soggetto

che lo ha causato A seconda del tipo di responsabilità (contrattuale/extracontrattuale) che si deve accertare, questi elementi vengono declinati differentemente oppure hanno pesi diversi

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

La colpa si manifesta con comportamenti contrari ai precetti tipicamente connessi all’esecuzione della prestazione professionale ma anche tipicamente deontologici. Colpa: negligenza, imprudenza, imperizia o inosservanza di leggi, regolamenti, usi o consuetudini

Il professionista è responsabile dell’inadempimento contrattuale solo quando non abbia usato la diligenza, perizia e la prudenza richieste per l’esecuzione dell’attività. L’inadempimento non è imputabile se la mancata/incompleta esecuzione dell’obbligazione sia occorsa nonostante il professionista dimostri il diligente impegno profuso (obbligazione di mezzi + teoria soggettiva dell’inadempimento)

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Colpa Diligenza

professionale

L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

TEORIA OGGETTIVA DELL’INADEMPIMENTO Effetti devastanti per il professionista tecnico TEORIA SOGGETTIVA DELL’INADEMPIMENTO Tesi prevalente

Il debitore è sempre responsabile dell'inadempimento contrattuale salvo che non provi l‘assoluta ed oggettiva impossibilità ad adempiere derivante da causa non imputabile: in nessun conto viene tenuta la condotta diligente del debitore che avesse comunque tentato di preservare le ragioni del creditore

il debitore è responsabile dell'inadempimento contrattuale solo quando non abbia usato la diligenza, perizia e la prudenza richieste per l’esecuzione dell’attività. L’inadempimento non è imputabile se la mancata/incompleta esecuzione dell’obbligazione è occorsa nonostante il professionista dimostri il diligente impegno profuso

ART. 1218 COD. CIV.- RESPONSABILITÀ DEL DEBITORE:

Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile

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Luogo e data

L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

(…) Il geometra è tenuto ad espletare il proprio incarico con la massima diligenza e con l’impegno rigoroso di conoscenze scientifiche appropriate per la preordinazione di elaborati ed atti adeguati a conseguire il risultato oggetto d’incarico. Nessuna responsabilità (NRD: deontologica) può essere contestata o posta a carico del geometra qualora, nonostante l’idoneità dell’operato e la insussistenza di gravi cause di negligenza, l’inosservanza o imperizia allo stesso imputabili, il risultato della prestazione non sia conforme , in tutto o in parte, alle finalità oggetto dell’incarico salvo diversa pattuizione redatta in forma scritta. (Cod. Deont. Geometri, sez. II, 4)

Costituisce infrazione disciplinare il mancato o non corretto adempimento dell’incarico professionale quando derivi da non scusabile e rilevante trascuratezza degli obblighi professionali e contrattuali (Cod. Deont. Architetti, art. 30)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

RESPONSABILITÀ PENALE

è la responsabilità conseguente alla violazione di norme penali

Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima che il fatto sia stato commesso (art. 25 Cost)

La responsabilità penale è personale (art. 27 Cost.)

La norma penale è una norma imperativa, valutativa e ha carattere statuale: ciò significa che impone un divieto/obbligo che va necessariamente osservato, valuta quando una condotta sia antisociale e da punire e può essere emanata soltanto dallo Sato. È formata da due elementi: precetto (praeceptum legis) che si identifica con il comando o il divieto imperativo (fattispecie legale di reato) e da una sanzione (sanctio legis), ovvero la conseguenza giuridica derivante dalla violazione del precetto (pena)

La violazione delle norme penali integra un illecito penale, ovvero un reato. I reati si distinguono in delitti e contravvenzioni. La differenza tra le 2 tipologie sta nella sanzione (delitti: ergastolo, reclusione, multa; contravvenzioni: arresto e ammenda) e nell’elemento soggettivo (il delitto richiede il dolo/colpa; la contravvenzione anche senza la valutazione del dolo/ colpa)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

Reati e classi di reato nelle professioni tecniche I. Esercizio abusivo della professione, art. 348 cod.pen. II. Usurpazione di titoli ed onori, art. 498 cod. pen. III. Reati di falso connessi ad asseverazioni richieste ex lege, art. 481 cod. pen. (SCIA, DIA,

etc) IV. Reati ex Codice di salute e sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/08) V. Reati ex TU edilizia (DPR 380/01) VI. Reati ex Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 42/2004) VII. Reati ambientali VIII. Reati di inquinamento e gestione di rifiuti non autorizzata (artt. 255 -258 cod. pen/

D.Lgs. 152/2006) IX. Reati contro l’ incolumità pubblica (delitti artt.423 ss cod. pen/ contravvenzioni art.672

cod.pen.)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

I reati e le classi di reato sono oggetto di considerazione del Codice Deontologico:

la norma penale, che configura la fattispecie di reato, tutela sotto il profilo pubblicistico interessi generali riconoscendo disvalore ai comportamenti che ledono o mettono a repentagli gli interessi stessi;

Il codice deontologico tutela – sotto il profilo ordinistico - gli interessi generali invitando gli iscritti ad astenersi da comportamenti che ledono o mettono a repentaglio gli interessi stessi. In alcuni casi vengono specificatamente citate norme penali da rispettare, in altri casi vale il principio di legalità per cui bisogna operare nel rispetto della legge –in questo caso- penale

Codice Deontologico Norme penali

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

Costituisce illecito disciplinare produrre falsi in documenti e/o dichiarazioni. (Cod. Deont. Architetti, art. 10)

Deve essere sottoposto a procedimento disciplinare il professionista cui sia imputabile un comportamento non colposo che abbia violato la legge penale, salva ogni autonoma valutazione sul fatto commesso. (Cod. Deont. Architetti, art. 11, co.4) Il professionista è sottoposto a procedimento disciplinare per fatti anche non riguardanti l’attività professionale quanto si riflettano sulla sua reputazione professionale o compromettano l’immagine della categoria professionale (Cod. Deont. Architetti, art. 11, co.5) Costituisce grave violazione deontologica (…) ogni reato punito con norme penali relativo a fenomeni di criminalità organizzata di tipo mafioso, nonché per concorso nell’associazione mafiosa (Cod. Deont. Architetti, art. 11, 6, ).

Costituisce infrazione disciplinare l’evasione fiscale nel campo professionale purchè definitivamente accertata (Cod. Deont. Ingegneri, norme generali 4)

Il comportamento del geometra è suscettibile di provvedimento disciplinare anche quando sia solo di pregiudizio per il decoro e la dignità della categoria (…). Cod. Deont. Geometri, tit. I, sez. I, 3)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA

è la responsabilità che insorge a carico del soggetto che, per azione od omissione, anche solo colposa, cagiona un danno economico all'amministrazione,

che è tenuto a risarcire

I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici (art. 28 Cost.)

Presenta gli stessi elementi della responsabilità civile (elemento soggettivo, nesso di causalità, danno) ma in più richiede il rapporto di servizio (un rapporto di impiego) con la PA. E’ un tipo di responsabilità patrimoniale prevista dagli ordinamenti giuridici posto in capo ad un dipendente di una PA che si renda colpevole di un danno alle casse erariali. Il danno deve essere cagionato dal dipendente nell'esercizio delle sue funzioni a seguito di una condotta illegittima (dolo/colpa grave). Il danno alle casse erariali si può realizzare o perché il dipendente ha danneggiato direttamente lo Stato o perché ha costretto lo stato a risarcire un altro cittadino a causa di un errore del dipendente pubblico. È una responsabilità che, oltre ai dipendenti della PA, si può estendere ai soggetti privati che abbiano la gestione di risorse pubbliche per la realizzazione di finalità pubbliche.

Il giudizio sulla responsabilità amministrativa è di competenza della Corte dei Conti

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

RESPONSABILITÀ DEONTOLOGICA

è la responsabilità conseguente a violazioni del codice deontologico oppure a precetti (soprattutto

di ordine penale) che impattano sulla corretta tenuta di comportamenti deontici

A fronte dell’accertamento della responsabilità deontologica vengono comminate sanzioni quali: 1. Avvertimento 2. Censura 3. Sospensione 4. cancellazione

Viene valutata da soggetti appositamente incaricati, quali i Consigli di Disciplina istituiti presso gli Ordini e Collegi, cui spettano i compiti di: a. Valutazione in via preliminare della questione b. Istruzione del procedimento disciplinare c. Decisione delle questioni disciplinari

La violazione può essere frutto di una condotta dolosa o colposa, e l’elemento soggettivo (così come la recidiva) concorre ad identificare il tipo e l’intensità della sanzione

L’accertamento della responsabilità disciplinare segue procedure definite per il tramite di apposita regolamentazione sia sulla composizione degli organi giudicanti che sulle regole procedurali da seguire

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

Obbligo per tutti i professionisti (i.e. esercenti una professione regolamentata) di: 1. stipulare entro il 13/08/2012 (poi 15/8/2013) una polizza assicurativa di

responsabilità civile a tutela della propria clientela a fronte di eventuali errori e/o omissioni, esclusi i danni eventualmente provocati da interventi dolosi.

2. rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale

Art.3, co. 5, lettera e) del D.L. 138 del 13 agosto 2011 convertito, con modifiche, nella legge 148/2011, pubblicata sulla G.U. in data 16 settembre 2011 Art.5, co. 1 del DPR 137/2012

La violazione dell’obbligo di stipulazione e di esibizione al cliente della polizza assicurativa costituisce un illecito disciplinare Art. 5, co. 2 DPR 137/2012

ASSICURAZIONE PROFESSIONALE

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Luogo e data

L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

L’assicurazione obbligatoria rileva sotto due profili: 1. nell’ambito del rapporto di prestazione d’opera che si instaura tra il

professionista e il cliente 2. nell’ambito dei rapporti etico-deontologici che si instaurano tra il

professionista e l’ordine di appartenenza posto che la mancata stipulazione (e non la mancata esibizione che ha un carattere accessorio) configura un illecito disciplinare passibile di procedimento

La mancanza di assicurazione obbligatoria produce una doppia responsabilità: 1. Verso il cliente (che potrebbe rifiutarsi di conferire l’incarico oppure

chiedere una riduzione del costo della prestazione professionale) 2. Verso l’Ordine/Collegio territoriale di appartenenza che ha l’obbligo di

facilitare la sottoscrizione dell’assicurazione, provvedere a monitorare la sussistenza in capo agli iscritti e, se del caso, avviare un’azione disciplinare

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

AMBITO DI COPERTURA DELLA POLIZZA PROFESSIONALE

Responsabilità civile

contrattuale

Responsabilità civile

extracontrattuale

Responsabilità penale

Responsabilità amministrativa

Responsabilità deontologica

coperto non coperto Potenzialmente copribile 56

Luogo e data

L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

• Cod. Deontologico degli ingegneri non disciplina l’obbligo di assicurazione

• 5 marzo 2014, Linee di indirizzo sull’obbligo di assicurazione professionale (CNI, c.r. 454)

• Art. 6 Proposta di nuovo Codice deontologico degli ingegneri elaborata dal CNI

2012 (Assicurazione professionale) L’ingegnere deve essere in condizione di poter risarcire eventuali danni cagionati nell’esercizio della professione. A tal fine, a tutela del committente, è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale. L’ingegnere, al momento dell’assicurazione dell’incarico professionale, è tenuto a rendere noto al committente gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale

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Il professionista deve porsi in condizione di poter risarcire eventuali danni cagionati nell’esercizio della professione; a tal fine è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i danni derivanti al committente dall’esercizio dell’attività professionale. Il professionista deve rendere noti al committente, al momento dell’assunzione del’incarico, gli estremi della polizza professionale, il relativo massimale e ogni variazione successiva Cod. Deont. Architetti, art. 34

Il geometra deve poter prestare un’adeguata garanzia per i danni che possa eventualmente cagionare nell’esercizio dell’attività professionale, mediante apposita polizza assicurativa o altre garanzie equivalenti. Cod. Deont. Geometri, art. 9

L’etica e la deontologia professionale Il Codice Deontologico: i principi

Professionisti autonomi Professionisti che esercitano in modo effettivo e in forma autonoma l’attività riservata ex lege

Professionisti dipendenti Il professionista che svolge la propria attività alle dipendenze di un datore di lavoro (pubblico/privato) non è tenuto alla stipula di una polizza assicurativa posto che non è titolare dell’incarico ricevuto. Il datore di lavoro si assumerà l’onere della copertura assicurativa. In nessun caso il committente potrà pretendere dal dipendente l’assolvimento dell’obbligo di assicurazione.

Professionista collaboratore /consulente di uno studio tecnico La posizione di collaboratori e consulenti varia a seconda del rapporto che li lega allo studio tecnico. In ogni caso, a fronte di attività di collaborazione con Partita IVA oppure di consulenza esterna, il professionista è tenuto alla stipula della polizza che lo terrà indenne verso il suo unico committente (ovvero lo studio tecnico per ci presta l’opera). È legittimo aspettarsi che anche al tecnico collaboratore/consulente possa estendersi la copertura assicurativa già attiva per il titolare/soci dello studio professionale

Società tra professionisti Quali soggetti unitari e autonomi sono tenuti alla sottoscrizione della polizza assicurativa che copra l’attività professionale della società. I soci singoli risultano coperti dalla polizza della società, fatta eccezione per gli incarichi assunti in nome e conto diverso da quello della Società.

Professionista tecnico che assume l’incarico di Consulente Tecnico L’incarico di CTU (o anche CTP), essendo basato su generale dovere di diligenza, richiede la sottoscrizione di una polizza assicurativa: eventuali danni derivanti da imperizia, imprudenza, negligenza o inosservanza delle norme, devono trovare risarcimento verso le parti del giudizio lese da una consulenza inappropriata

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SOGGETTI OBBLIGATI ALL’ASSICURAZIONE PROFESSIONALE

L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

OGGETTO DELL’ASSICURAZIONE

1. Esclusioni 2. Periodo di retroattività 3. Periodo di postuma 4. Estensione territoriale 5. Scoperti e franchigie 6. Responsabilità solidale

ATTIVITÀ COPERTA

1. Estensioni possibili 2. Massimale 3. Sottolimiti delle estensioni 4. Assicurabilità ex D.Lgs. 163/2006 5. Conduzione dello studio (gestione

dell’immobile, danni accidentalmente subiti dai clienti dello studio, danni subiti dai collaboratori)

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QUESTIONARIO La non corretta compilazione ostacola l’ottenimento della copertura assicurativa riducendola o azzerandola. Costituisce: • per gli Assicuratori uno strumento essenziale per

valutare la portata del rischio e definire un premio congruo;

• per l’Assicurato un documento cruciale poiché: (i)La conclusione del contratto e l’entità del premio dipendono dalla valutazione del rischio compiuta sulla base delle notizie fornite nel questionario; (ii) La corrispondenza tra il rischio reale e il rischio rappresentato nel questionario è un presupposto di validità del contratto.

DENUNCIA SINISTRO E’ un obbligo ed attività essenziale, deve essere fatta attraverso un’informativa esauriente, contenente la descrizione della contestazione, l’indicazione del rapporto professionale sussistente, le considerazioni dell’assicurato circa la fondatezza delle pretese, la valutazione (anche se approssimativa) del danno occorso, diretto ed indiretto. L’invio del mero atto di citazione o ricorso giudiziale, non assolve l’obbligo di denuncia.

L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

È il principio secondo cui il Professionista deve astenersi dallo svolgere prestazioni professionali in situazioni in cui possa essere compromessa la sua imparzialità e, conseguentemente, la sua serenità di operatività e di giudizio.

INCOMPATIBILITA’

L’Ingegnere adempie agli obblighi assunti con cura e diligenza, non svolge prestazioni professionali in condizioni di incompatibilità con il proprio stato giuridico, né quando il proprio interesse o quello del committente siano in contrasto con i suoi doveri professionali (Cod. Deont. Ingegneri, Principi Generali, 1.4)

Il Geometra deve astenersi dall’esercitare, anche temporaneamente, attività incompatibili con la professione di geometra libero professionista, qualora esse presentino finalità o modalità esplicative che possono recare pregiudizio al decoro e al prestigio della Categoria. (Cod. Deont. Geometri, art. 8)

Il professionista non deve mai assumere incarichi in condizioni di incompatibilità ai sensi delle leggi vigenti e del presente codice deontologico (Cod. Deont. Architetti, art. 23. co. 4)

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L’etica e la deontologia professionale I princpi del Codice Deontologico

Codice deontologico

delinea il principio disponendo l’astensione del professionista dall’esecuzione di attività in condizioni di incompatibilità

Non fornisce una definizione generale ed omnicomprensiva di incompatibilità

Le condizioni di incompatibilità vanno desunte: (i) operando il rinvio ad altre normative (i.e. TUEL relativo all’incompatibilità tra il professionista tecnico e la carica di componente giunta comunale in materia di urbanistica, edilizia e lavori pubblici); (ii) da atti di autoregolamentazione (i.e. circolari interpretative dei Consigli nazionali, cfr. circolare CNG sulla compatibilità tra geometra e mediatore immobiliare); (iii) dalla giurisprudenza; (iv) da atti di interpello verso gli organi competenti.

La normativa istitutiva delle professioni (RD 23.10.1925, n. 2537 per le professioni di ingegnere ed architetto, art. 62, e RD 11 febbraio n. 274 del 1929, Regolamento per la professione di Geometra, art. 7) regola la situazione di incompatibilità più comune (iscrizione all’albo, esercizio della libera professione e assunzione di incarichi nell’ambito della PA) stabilendo che non vi è un divieto assoluto ma vi sono cautele da adottare, quali ottenimento di autorizzazione sotto il profilo gerarchico e trasparenza informativa verso l’ordine di appartenenza.

Le Norme di attuazione del Codice deontologico degli ingegneri, al paragrafo 1, forniscono un elenco esemplificativo di principali situazioni di incompatibilità

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

AUTONOMIA DI GIUDIZIO

È il principio secondo cui, nell’esercizio dell’attività professionale, il Professionista ha il dovere di conservare la propria autonomia di giudizio, intellettuale e tecnica, e di difenderla da condizionamenti esterni di qualsiasi natura.

Indipendenza di giudizio LEADERSHIP

1. la capacità stessa di guidare altri (to lead) 2. l'azione o influenza necessaria per dirigere o

organizzare lo sforzo (comune) in un‘impresa di carattere collettivo

3. la dignità, l'ufficio o la posizione di leader

.

62

Deriva dal verbo inglese to lead usato per tradurre il latino ducere, il che ha influito sullo sviluppo storico della sua connotazione. Il significato grandemente accettato oggi è quello che fa riferimento al punto 1 e la leadership è parte fondante dell’organizzazione aziendale (anche perché il concetto di leader esige specularmente e come complemento quello di follower, 'colui che segue’). Nelle professioni tecniche era già noto ma la riforma sulle professioni , ponendolo come un requisito dell’esercizio dell’attività professionale (cfr. art. 2 DPR 137/2012), ne ha fatto una regola comportamentale irrinunciabile. Ci sono 11 significati manualistici di leadership (B. Bass) a significare l’importanza sociologica e strumentale del principio

L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

LEADERSHIP: VALORE PERMEANTE DELL’INTERO CODICE DEONTOLOGICO

1. E’ alla base di tutti i rapporti che il professionista mantiene con gli stakeholders (collaboratori, committenti, colleghi,l’ordine di appartenenza, PA, consociati)

2. coadiuva il professionista nel raggiungimento del “migliore obiettivo” per il committente

3. Facilita il rispetto di ulteriori principi della deontologia: competenza (scienza) e diligenza

ATTITUDINE

Il professionista, per il ruolo che ricopre nell’area di pertinenza, deve porsi e deve essere considerato una guida

PRINCIPIO CONNOTANTE I VALORI DEONTOLOGICI

Il leader deve essere organizzato, onesto, trasparente, leale, rispettoso e conforme alle norme di riferimento

SOMMA DEI VALORI

DEONTOLOGICI La coesistenza di tutti i principi deontologici fa si che un capo diventi leader. Nel passaggio da boss a leader è essenziale il rispetto dei comportamenti deontici 63

L’etica e la deontologia professionale I Principi del Codice Deontologico

L’ingegnere assume la piena responsabilità dell’organizzazione della struttura che utilizza per eseguire l’incarico affidatogli, nonché del prodotto della organizzazione stessa; l’ingegnere copre la responsabilità dei collaboratori per i quali deve definire, seguire e controllare il lavoro svolto e da svolgere (Norme attuazione Cod Deont. Ingegneri, 3.2.)

Ove non esegua personalmente la prestazione, il ricorso a collaboratori e, più in generale, l’utilizzo di una stabile organizzazione, deve avvenire sotto la propria direzione e responsabilità. (Cod. Deont. Architetti, art.2, 3)

L’ingegnere ha il dovere di conservare la propria autonomia e indipendenza di giudizio, tecnica ed intellettuale, rispetto a qualsiasi forma di condizionamento esterno di qualunque natura (Bozza di nuovo Codice Deont. Ingegneri art. 2.5)

Per poter svolgere al meglio il suo compito, il professionista ha il dovere di conservare la propria autonomia di giudizio e di difenderla da condizionamenti esterni di qualunque natura. Con la sua firma dichiara e rivendica la responsabilità, intellettuale e tecnica, della prestazione espressa. (Cod. deont. Architetti, preambolo, 4 cpv)

Nei rapporti con i praticanti, il geometra è tenuto all’insegnamento delle proprie conoscenze ed esperienze in materia professionale ed a realizzare ogni attività finalizzata a favorire l’apprendimento da parte dello stesso (…). In particolare il geometra deve favorire l’acquisizione da parte del praticante dei fondamenti teorici e pratici della professione nonché dei principi di deontologia professionale . (Cod. Deont. Geometri, tit II, sez VI, 17)

Nei rapporti con i tirocinanti il professionista è tenuto a prestare in modo disinteressato il proprio insegnamento della pratica professionale e a compiere quanto necessario per assicurarne l’adempimento, con particolare cura per le regole deontologiche. (Cod. Deont. Architetti, art. 22,1)

Il professionista deve rifiutarsi di accettare l’incarico o di prestare la propria attività quando possa fondatamente desumere da elementi conosciuti che la sua attività concorra ad operazioni illecite o illegittime. (Cod. Deont. Architetti, art. 23, 3)

il professionista non deve proseguire l’incarico se la condotta o le richieste del committente ne impediscono il corretto svolgimento. (Cod. Deont. Architetto, art, 28, co.2)

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L’etica e la deontologia professionale I Principi del Codice Deontologico

Il professionista che riceve un incarico congiunto deve stabilire rapporti di fattiva collaborazione nel rispetto dei relativi compiti e competenze professionali. In particolare, oltre ad attenersi a quanto stabilito dal presente codice deontologico: 1. Deve concordare la condotta nonché la prestazione

da svolgere; 2. Deve evitare di stabilire contatti diretti con il

committente senza una intesa preventiva con il collega;

3. Deve astenersi da atti e comportamenti tendenti ad attirare il committente nella propria sfera professionale.

(Cod. Deont. Architetti, art. 26)

L’espletamento della prestazione del geometra è caratterizzata dal rapporto fiduciario con il committente. La facoltà di avvalersi di collaboratori e/o dipendenti non può pregiudicare la complessiva connotazione personale che deve caratterizzare l’esecuzione dell’incarico professionale. (Cod. Deont. Geometri, tit. 3, sez I, 21)

Il professionista, nei confronti dei propri collaboratori, è tenuto a: 1. (…) 2. Ad assicurare ad essi condizioni di lavoro adeguate; 3. A concedere loro la possibilità di frequentare le attività

di aggiornamento professionale (Cod. Deont. Architetti, art. 21, 3)

Il Professionista durante la partecipazione a commissioni o giurie, pubbliche o private, nel rispetto delle relative competenze professionali, deve attenersi ai principi di autonomia e indipendenza nei confronti dei partecipanti a ci concorsi secondo quanto disposto dall’art. 51 del Codice di procedura civile (NDR: ipotesi di astensione del giudice) Cod. Deont. Architetti, art. 16, 3)

Il geometra deve, altresì, informare il Presidente del Collegio in merito a problemi di generale rilevanza per la categoria (Cod. Deont. Geometri, tit. II, sez. V, 15, 2° cpv)

Nell’esercizio della propria attività il geometra è tenuto a mantenere rigorosamente il segreto professionale (…). Il geometra adotta altresì ogni misura necessaria a garantire il rispetto dell’obbligo di riservatezza da parte dei suoi collaboratori, praticanti e dipendenti. (Cod. Deont. Geometri, tit III, sez. III, 24)

L’ingegnere è tenuto ad una corretta partecipazione alla vita della collettività cui appartiene e deve impegnarsi affinché gli ingegneri non subiscano pressioni lesive della loro dignità (Cod. Deont. Ingegneri, 5.2)

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L’etica e la deontologia professionale I Principi del Codice Deontologico

Obbligo per tutti i professionisti (i.e. esercenti una professione regolamentata) di curare continuativamente e costantemente l’aggiornamento della propria competenza professionale. La violazione dell’obbligo costituisce un illecito disciplinare (Art.7, co. 1 del DPR 137/2012)

AGGIORNAMENTO COMPETENZE PROFESSIONALI

RICONOSCIMENTO DELLE QUALIFICHE PROFESSIONALI NEI PAESI UE La direttiva 2005/36/ CE (D.lgs. 206/2007) ha stabilizzato in un unico testo le precedenti normative sul regime generale di riconoscimento delle qualifiche professionali e ha regolamentato la fattispecie dei professionisti che intendono esercitare una professione regolamentata in uno Stato Membro diverso da quello in cui hanno acquisito le loro qualifiche professionali, sia come lavoratori autonomi sia come lavoratori dipendenti. La direttiva prevede oltre alla «libertà di stabilimento» la possibilità della «libera prestazione di servizi» e presuppone che il professionista si veda riconosciuto la propria qualifica professionale, attraverso uno dei tre regimi di riconoscimento (sistema generale, riconoscimento automatico, riconoscimento in base all'esperienza professionale). Il riconoscimento delle qualifiche si basa su un’omogeneità dei criteri di formazione (formazione plurifase, formazione mista) adottati negli stati membri e sulla costanza e attualità della expertise delle professioni,

STRATEGIA DI LISBONA Denominazione utilizzata per indicare le diverse azioni implementative del progetto- discusso nel marzo 2000 a Lisbona dai capi di stato e dall’Unione europea- finalizzato rendere l’economia europea più competitiva. Tra le misure, uno spazio cruciale è stato attribuito ad: • aumentare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e

di formazione nell’Unione europea; • facilitare l’accesso ai sistemi di istruzione e di formazione; • aprire i sistemi di istruzione e formazione al mondo esterno

Formazione: da onere ad

obbligo • Non muta la ratio (che anzi si rafforza attraverso il

potere deterrente della sanzione) • cambiano modalità • aumentano gli owner

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L’etica e la deontologia professionale I Principi del Codice Deontologico

1. Garantire qualità ed efficienza della prestazione professionale 2. Soddisfare al meglio l’interesse dell’utente 3. Consolidare la fiducia nella categoria di appartenenza del

professionista 4. Rendere i professionisti più competitivi sia nel proprio mercato di

riferimento sia in mercati diversi Gli obiettivi 3 e 4 rispondono ad interessi generali e superiori, quindi: • l’obbligo è agganciato ad una sanzione • l’ownership è attribuita non solo al professionista ma anche all’Ordine o Collegio di

appartenenza/Consiglio Nazionale/Consiglio di Disciplina (per la fase patologica)

Formazione professionale continua come valore e principio delle norme deontologiche

I regolamenti di formazione vanno considerati parte integrale e sostanziale dei Codici Deontologici

Il Consiglio Nazionale dell’ordine o collegio disciplina con regolamento (…): • Le modalità per l’assolvimento dell’obbligo

di aggiornamento da parte degli iscritti (…) • I requisiti minimi, uniformi su tutto il

territorio nazionale, dei corsi di aggiornamento

• il valore del credito formativo professionale quale unità di misura della formazione continua

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L’etica e la deontologia professionale I Principi del Codice Deontologico

ART. 8.2 - SANZIONI (LINEE GUIDA FORMAZIONE ARCHITETTI) L’inosservanza dell’obbligo formativo costituisce illecito disciplinare ai sensi dell’art. 7, 1, DPR 137/2012. L’Ordine territoriale, mediante il Consiglio di disciplina, è tenuto all’avvio dell’azione disciplinare in conformità al Codice Deontologico vigente, fatta salva la possibilità per l’iscritto di un ravvedimento operoso, nel termine perentorio di 6 mesi dalla scadenza triennale. Tale inosservanza è valutata dal Collegio di Disciplina al termine di ciascun triennio formativo, con avviso dell’azione tendente ad accertare i motivi che hanno generato l’inosservanza.

ART. 12 – SANZIONI (REG. FORMAZIONE INGEGNERI) Qualora un iscritto abbia esercitato la professione (…) senza aver assolto all’obbligo di aggiornamento della competenza professionale (…) il Consiglio dell’Ordine territoriale di appartenenza è tenuto a deferirlo al Consiglio di Disciplina territoriale per le conseguenti azioni disciplinari

COMBINATO DISPOSTO ART. 2 – AMBITO DI APPLICAZIONE (REG. FORMAZIONE

GEOMETRI) E ART. 27 - SANZIONI DISCIPLINARI (COD. DEONTOLOGICO

GEOMETRI Il presente regolamento (NDR: formazione) è parte integrante del Codice Deontologico ed è, quindi, applicabile a tutti gli iscritti all’Albo. (…) per la violazione delle prescrizioni contenute nel presente codice deontologico sono applicabili le sanzioni disciplinari previste dall’articolo 11 del RD 11 febbraio 1929 n. 274 (I.e. Regolamento per la professione del geometra)(NDR

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

MODALITÀ DI FORMAZIONE: Aula; E.Learning (FAD); Training on the job; Attività didattica e ricerca ; Eventi formativi all’estero

• Corsi di formazione • Seminari • Relazioni in convegni/seminari • Pubblicazioni • Lezioni in corsi, master • Docenze presso istituti tecnici, universitari

ed enti equiparati • Superamento di esami in corsi universitari

attinenti la professione • Eventi formativi organizzati fuori dal

territorio italiano (istanza dell’iscritto e valutazione CNG)

(Reg. Formazione Geometra)

• Corsi di formazione (anche in FAD) • master, dottorati, seminari, convegni,

giornate di studio, tavole rotonde, conferenze, workshop e attività di aggiornamento, corsi abilitanti

• attività ed eventi individuati dal CNAPPC e/o dagli Ordini territoriali (Relazioni e/o docenze in convegni, seminari validati)

• Attività con valenza formativa validabili a posteriori dall’Ordine territoriale (Visite documentate a mostre, Monografie, articoli e saggi scientifici o di natura tecnico-professionale, pubblicazione di progetti derivanti da attività professionale e/o concorsuale su riviste a diffusione nazionale/internazionale e su pubblicazioni ufficiali degli Ordini territoriali, Viaggi studio organizzati/promossi dagli Ordini e/o da associazioni di iscritti e/o da Fondazioni di Ordini territoriali;

• gruppi di lavoro, commissioni di studio del CNAPP e degli Ordini Territoriali

• Partecipazione come docenti non retribuiti ad eventi formativi promossi dall’Ordine;

• Attività di volontariato di protezione civile • Eventi formativi fuori dal territorio italiano

(istanza dell’iscritto e valutazione CNAPP) (Reg. Formazione Architetti e Linee guida )

• Corsi e seminari (anche in FAD) • Convegni, conferenze ed eventi individuati

dal CNI • visite tecniche guidate a siti di interesse • stages formativi • Aggiornamento informale conseguente

all’attività lavorativo-professionale (attività professionale dimostrabile; certificazione delle competenze professionali da parte dell’Ordine)

• Aggiornamento informale conseguente a studi, ricerche e brevetti

• Aggiornamento informale conseguente ad attività organizzative, di coordinamento e di studio (organismi, gruppi di lavoro, commissioni tecniche e di studio in Italia e all’estero purché riconosciuti da CNI, partecipazione a commissioni per gli esami di stato per l’esercizio della professione)

• Aggiornamento informale conseguente ad attività di solidarietà effettuate in occasioni di calamità

• Master di primo e secondo livello e dottorato di ricerca

• Corsi universitari con esame finale • Attività di docenza non ripetitiva (Reg. Formazione Ingegneri e Linee guida)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico: i principi

OWNERS DELL’OBBLIGO DI AGGIORNAMENTO DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI

Iscritto Destinatario primario dell’obbligo di formazione, con specifica responsabilità di: • Aggiornarsi continuativamente e

costantemente in conformità a regolamenti e linee guida;

• Mappare i propri bisogni formativi secondo le proprie competenze e attitudini

• Non limitare scelta a corsi obbligatori/abilitanti;

• Aggiornare costante del proprio cv con la formazione conseguita

• Conservare la documentazione attestante il conseguimento di CFP (reg. Ingegneri)

• Comunicare all’Ordine i CFP conseguiti per mezzo di attività non organizzate dall’ordine (reg. Ingegneri)

Consiglio Nazionale Destinatario primario della normativa sull’obbligo di formazione, con compiti di: • Emanare regolamenti di formazione e

linee guida; • Promuovere, monitorare e coordinare

l’attività formativa • Valutare i POF degli Ordini territoriali • Accreditare eventi formativi di terzi e

strutture formative • Promuovere propri eventi • Validare eventi svolti all’estero e attività

formative non tipizzate • Organizzare la formazione e

l'aggiornamento in tema di deontologia e compensi

• Cooperare con l’Ordine/Collegio territoriale

• Monitorare e valutare a fini statistici l’assolvimento dell’obbligo;

• Istituire e gestire le banche dati consultabili on-line

Consiglio territoriale Trait d’Union tra i vari referenti (iscritto, CN, enti terzi) e con specifici compiti di: • Promuovere l’obbligo e la cultura della

formazione presso gli iscritti • Veicolare, a livello locale, le direttive del

CN • Strutturare e organizzare POF sulla base

dei bisogni formativi individuati e sottoporli al CN

• Valutare, istruire e sottoporre al CN le offerte formative di enti terzi

• Vigilare sugli eventi formativi territoriali sia dal punto di vista formale che sostanziale

• Scouting di attività formative contemperando il rapporto costo/beneficio per gli iscritti

• Organizzare la formazione e l’aggiornamento in tema di deontologia e compensi

• Cooperare con il CN • Istruire e decidere le domande di

esonero

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

AREE FORMATIVE 1. Discipline tecnico - scientifiche 2. Norme di deontologia ed ordinamento professionale 3. Lingue (disciplina funzionale) 4. Applicazioni informatiche (disciplina funzionale) 5. Comunicazione (disciplina funzionale) 6. Organizzazione dello studio professionale (disciplina funzionale)

Le attività formative devono avere ad oggetto le aree inerenti all’attività professionale dell’architetto (…) nel rispetto delle competenze e con particolare riferimento a: • architettura, paesaggio, design, tecnologia • Gestione della professione • Norme professionali e deontologiche • Sostenibilità • Storia, restauro e conservazione • Strumenti, conoscenza e comunicazione • Urbanistica, ambiente e pianificazione nel governo del territorio (art. 3 Linee guida al Reg. formazione architetti)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

EVIDENZA DELLA FORMAZIONE SVOLTA

Professionista Ordine/Collegio

Nazionale/territoriale Ente Terzo formatore

Storage dei documenti comprovanti la partecipazione (attestati) Storage delle qualificazioni conseguite (aggiornamento continuo inserimento in cv, sui profili social) Comunicazione di PEC all’atto di iscrizione ai corsi Comunicazione di numero iscrizione all’albo all’atto di iscrizione ai corsi

Aggiornamento del registro della Formazione professionale continua (GEO)/Registro Unico (Arch.)/Anagrafe nazionale dei CNP (Ing.) Tenuta di cv aggiornati dei professionisti suddivisi per competenze Comunicazione agli enti /terzi degli elenchi di iscritti che hanno adempiuto agli obblighi previsti dal regolamento (GEO/ Architetti); meccanismo premiale Comunicazione agli enti degli elenchi degli iscritti che hanno maturato crediti extra e in quali settori (Reg. architetti); meccanismo premiale

Registri presenze, con indicazione degli orari osservati e firme dei discenti Verifiche di apprendimento Copia Materiale didattico utilizzato Copia attestati Copia documentazione utilizzata per istruire la pratica di accreditamento (programmi, cv relatori, checklist) Copia provvedimento di accreditamento evento Copia lettera incarico relatori

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

ESONERO DALL’OBBLIGO DI FORMAZIONE

1. Ipotesi tassativamente individuate dai regolamenti 2. Maternità, grave malattia, grave infortunio, casi documentati

di forza maggiore,mancato esercizio della professione per periodi tempo stabiliti che sia idoneamente documentato, assenza dall’Italia (Reg. Arch); servizio militare volontario e servizio civile (Reg. Ingegneri)

3. Su istanza dell’iscritto e su delibera del Consiglio dell’Ordine Territoriali

4. Esonero temporaneo e proporzionale al periodo e al numero dei crediti da maturare nel periodo di riferimento

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

CONCORRENZA LIBERA E LEALE

Fattore necessario per lo svolgimento di attività commerciali ed imprenditoriali

Deve essere esercitata in modo da: I. Non ledere gli interessi altrui II. Non alterare gli equilibri del mercato di riferimento III. Preservare gli interessi economici e di libera scelta degli utenti

La qualifica delle professioni tecniche come attività di impresa liberamente esercitabili ha determinato l’applicabilità del concetto di concorrenza anche all’operatività del professionista tecnico sotto i seguenti profili: A. Statuendo la garanzia della libertà di accesso alle professioni

regolamentate (no limitazioni all’iscrizioni degli albi salvo che per insussistenza di titoli per mancanza dei requisiti di onorabilità)

B. Disciplinando le modalità di operare del professionista nei confronti degli stakeholders al fine di non configurare situazioni di asimmetria qualificabili come comportamenti e pratiche scorrette (pubblicità meramente informativa; pratiche scorrette verso colleghi; etc.)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

PUBBLICITÀ Pubblicità informativa: attività, specializzazioni,titoli, struttura dello studio professionale e i compensi Divieto di pubblicità comparativa e denigratoria

ACQUISIZIONE CLIENTELA

•Si attua in conformità alla normativa sulla concorrenza e alle generali regole di correttezza e al decoro professionale. •Attribuzione di incarico è rimessa alla libera scelta del committente

La concorrenza deve svolgersi secondo i principi stabiliti dall’ordinamento (comunitario e domestico) e dalle norme che lo attuano

COLLEGANZA Divieto di condotte denigratorie nei confronti di colleghi e collaboratori

COMPENSI

E’pratica scorretta e distorsiva del mercato: •Compensi sottostimati o assenza di compensi •Mancata specificazione di anticipazioni, onorari e spese, criteri di calcolo •Mancata produzione di documenti fiscali a fronte delle prestazioni rese •Accettazione di compensi diretti o indiretti da terzi senza autorizzazione del committente

ABUSO DI POSIZIONE

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

FORME DI MANIFESTAZIONE DELL’ILLECITA CONCORRENZA Critiche denigratorie sul comportamento professionale di un collega Offerta delle proprie prestazioni attraverso la proposta ad un possibile committente di progetti svolti per autonoma iniziativa (i.e. senza esserne richiesto) Operazioni finalizzate a sostituire un collega che stia per avere o abbia avuto un incarico professionale Attribuzione a sé della paternità di un lavoro eseguito il collaborazione, senza che sia chiarito l’effettivo apporto dei collaboratori Utilizzazione della propria posizione presso Amministrazioni od Enti pubblici per acquisire incarichi professionali direttamente o per interposta persona Partecipazione come consulente presso enti banditori o come membro di commissioni giudicatrici di concorsi che non abbiano avuto esito conclusivo per accettare incarichi inerenti alla progettazione che è stata oggetto del concorso Abuso di mezzi pubblicitari della propria attività professionale e che possano ledere in vario modo la dignità della professione (Norme di attuazione del Cod. Deont. degli Ingegneri, 3.3)

COMPORTAMENTI CHE ASSUMONO RILEVANZA IN TERMINI DI CONCORRENZA SLEALE Attribuirsi come proprio il risultato della prestazione professionale di altro professionista Il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti idonei a ingenerare dubbi sull’autore della prestazione professionale La diffusione di notizie e apprezzamenti circa l’attività di un professionista idonei a determinare il discredito dello stesso Il compimento di atti preordinati ad arrecare pregiudizio all’attività di altro professionista La qualificazione con modalità o l’uso di segni distintivi dello studio professionale che non rendano perfettamente identificabile la titolarità dello studio professionale La rinuncia totale/parziale o la richiesta di un onorario con costi sensibilmente e oggettivamente inferiori a quelli di loro produzione, quando non è supportata da comprovate ragioni atte a giustificarla (Cod. Deont. Architetti, art.20) 76

L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

GESTIONE CONFLITTI DI INTERESSE

ll conflitto di interessi è la situazione in cui un interesse secondario interferisce (o potrebbe tendenzialmente interferire) con l’abilità di un soggetto ad agire in conformità con l’interesse primario di un altro, assumendo che esista un dovere derivante dalla legge, da un contratto o da regole di correttezza professionale nel fare ciò. concetto presente in tutti i settori(economia, politica, contrattualistica disciplinato sia da norme di autoregolamentazione che da norme di eteroregolamentazione). Principi cardine della regolamentazione

PREVENIRE

GESTIRE

FARE DISCLOSURE (rivelare)

ASTENERSI

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L’etica e la deontologia professionale I principi de Codice Deontologico

L’ingegnere è (…) tenuto ad informare il committente, nel caso abbia rapporti di interesse su materiali o procedimenti costruttivi proposti per lavori attinenti il suo incarico professionale, quando la natura e la presenza di tali rapporti possano ingenerare sospetto di parzialità professionale o violazione della norma etica (Cod. Deont. Ingegneri, art. 4.6)

L’espletamento della prestazione non deve essere, in ogni caso, condizionato da indebite sollecitazioni o interessi personali, di imprese, associazioni, organismi tesi a ridurre o annullare il contenuto intellettuale a favore della anomala economicità della prestazione. (Cod. Deont. Geometri, tit. III, sez. I, para 22)

(…) in particolare è tenuto a: (….) In caso di più parti interessate, ragguagliare i committenti in merito alla sopravvenuta sussistenza di interessi contrapposti o concomitanti che possano influire sul consenso al proseguimento dell’incarico (Cod. Deont. Geometri; tit III, sez, V, art. 26,b)

Il professionista non può, senza l’esplicito assenso del committente, essere compartecipe nelle imprese, società e ditte fornitrici dell’opera progettata o diretta per conto del committente. Nel caso abbia ideato o brevettato procedimenti costruttivi, materiali, componenti ed arredi proposti per i lavori da lui progettati o diretti, è tenuto ad informarne il committente. (Cod. Deont. Architetti, art. 14,3)

Il professionista è tenuto ad astenersi dal prestare attività professionale quando abbia, per conto proprio, di terzi o di soggetti che esercitano attività professionale negli stessi locali, un interesse in conflitto con quello di un committente o che possa condizionare il corretto svolgimento dell’incarico (no chinese walls) (Cod. Deont. Architetti, art. 31)

Costituisce indebita interferenza tra interessi economici e professione, rilevante ai sensi degli artt. 5 e 6, il comportamento del Professionista che stabilisce con imprese e società patti attinenti i servizi da queste ultime rese a favore del proprio committente. (Cod. Deont. Architetti, art. 32)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

RISERVATEZZA E CONFIDENZIALITA’

È il principio secondo cui il professionista, che esercita una professione basata sulla fiducia e sull’intuitus personae, è tenuto a preservare le informazioni confidenziali di cui sia venuto a conoscenza durante il proprio ufficio (verso i clienti, prospect, colleghi), sia in costanza di rapporto professionale sia successivamente. Codice Deontologico Geometri Codice Deontologico Ingegneri

Codice Deontologico Architetti

Segreto professionale

Riservatezza

Segreto professionale è un obbligo normativo a carico di alcune figure professionali di non rivelare o pubblicizzare informazioni attinenti a sfera intima e privata (stati psichici, fisici, familiari), delle quali esse siano a conoscenza, per motivi di lavoro, per le quali vi è imposto uno specifico obbligo di segretezza. L'eventuale violazione del "segreto professionale o industriale" ha conseguenze sanzionatorie sia sul piano civile, sia sul piano penale (cfr. Art. 622 c.p)

Diritto alla riservatezza è il diritto a che informazioni, previamente connotate come “riservate” non vengano diffuse.

Informazione riservata: è l’informazione non

accessibile pubblicamente o non ancora accessibile ed è diversa dall’informazione sensibile. La violazione dell’obbligo di riservatezza ha conseguenze sanzionatorie sul piano deontologico e sul piano cntrattuale in caso di NDA (non disclosure Agreement)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

TRASPARENZA NEI RAPPORTI CON PA E PRIVATI

È il principio che impone di adottare, nei rapporti con il Committente, sia pubblico che privato, comportamenti trasparenti e conformi alla normativa “anticorruzione”.

L. 190/2012 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione) Ha riformato il sistema dei delitti di corruzione disciplinati dal codice penale e – per quanto concerne la corruzione tra privati –l’art. 2635 del codice civile (corruzione tra privati).

L. 125/2013 (Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni) Ha ulteriormente rafforzato il principio mediante la creazione di un’Autorità ad hoc (ANAC) di supervisione dell’operato della PA

DPR 62/2013 (Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici,a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)

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L’etica e la deontologia professionale I principi del Codice Deontologico

CODICE COMPORTAMENTO DIPENDENTI I PUBBLICI – DISPOSIZIONI PRINCIPALI

Divieto per il dipendente di chiedere regali, compensi o altre utilità, nonché di accettare regali, compensi o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore (non superiore a 150 euro) - anche sotto forma di sconto. I regali e le altre utilità comunque ricevuti sono immediatamente messi a disposizione dell’Amministrazione per essere devoluti a fini istituzionali

Comunicazione del dipendente dell’adesione o appartenenza ad associazioni e organizzazioni (esclusi partici politici e sindacati) i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento delle attività dell’ufficio

La comunicazione, all’atto dell’assegnazione all’ufficio, di rapporti diretti/indiretti di collaborazione con soggetti privati nei 3 anni precedenti e in qualunque modo retribuiti, oltre all’obbligo di precisare se questi rapporti sussistono ancora (o sussistano con il coniuge, il convivente, i parenti e gli affini entro il secondo grado)

Obbligo per il dipendente di astenersi dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti le sue mansioni in situazioni di conflitto di interessi anche non patrimoniali, derivanti dall'assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici

Ttracciabilità e trasparenza dei processi decisionali, garantita attraverso un adeguato supporto documentale

Rispetto dei vincoli posti dall’amministrazione nell’utilizzo del materiale/attrezzature assegnate ai dipendenti

Obblighi di comportamento in servizio nei rapporti e all’interno dell’organizzazione amministrativa

Per i dirigenti, obbligo di comunicare all’amministrazione le partecipazioni azionarie e altri interessi finanziari potenzialmente in conflitto d’interesse con le funzioni che svolgono; obbligo di fornire le informazioni sulla propria situazione patrimoniale previste dalla legge; il dovere, nei limiti delle loro possibilità, di evitare che si diffondano notizie non vere sull’organizzazione, sull’attività e sugli altri dipendenti. 81

Agenda

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LA COMPLIANCE NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

La Compliance nel settore delle costruzioni Definizione e ambito di applicazione

La Compliance normativa è la conformità alle norme, primarie e secondarie, di auto e di etero – regolamentazione, che regolano l’industria di riferimento

Normativa Leggi e atti equiparati Regolamenti Usi e consuetudini Buone prassi validate Codici deontologici Policy aziendali Procedure aziendali Non si riferisce alla normativa tecnica (i.e. come costruire) ma è la normativa pubblicistica che regola l’industria in cui si opera e che punta a regolare interessi generali e diffusi (fiscalità, tracciabilità dei pagamenti, antiriciclaggio, tutela della persona, tutela dell’ambiente, tutela del consumatore, etc).

In ambito aziendale il controllo di conformità viene affidato ad un soggetto ad hoc, la Funzione di Compliance. (in alcuni cai obbligatoria ex lege) che è espressione dell’organizzazione aziendale e, più specificatamente del sistema dei controlli interni. La Funzione di Compliance ricopre anche l’area dell’etica aziendale e il suo compito è valutare, nel continuo, che le policy e procedure aziendali siano aderenti alla normativa di riferimento, al fine di non incorrere in sanzioni, perdite finanziarie e danni reputazionali

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La Compliance nel settore delle costruzioni Definizione e ambito di applicazione

Professionista singolo esercente attività tecnica

Professionista singolo esercente attività tecnica con interazioni pubblicistiche

Professionista singolo o raggruppato in forma associata esercente attività tecnica in forma imprenditoriale, con inevitabili interazioni pubblicistiche

Professionista singolo o raggruppato in forma associata esercente attività tecnica e attività diversa ma connesse o collaterali (SGR immobiliare; PF; FM; advisor finanziario) in Italia e all’estero con necessarie interazioni pubblicistiche

Professionista singolo o raggruppato polifunzionale esercente attività tecniche e strumentali in forma imprenditoriale in un contesto di riferimento iper normato e globalizzato

normativa

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La Compliance nel settore delle costruzioni Il danno reputazionale

Compliance come valore aggiunto

INCREMENTO DI PROFESSIONALITÀ E COMPETENZE

VALORE ECONOMICO

PREVIENE/MITIGA IL DANNO REPUTAZIONALE

Il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell’immagine del professionista da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o autorità di vigilanza

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La Compliance nel settore delle costruzioni Il danno reputazionale

CALCOLO DEL DANNO REPUTAZIONALE

Il danno reputazionale è di difficile quantificazione poiché: 1. è una categoria di danno “giovane” 2. non ci sono parametri normativamente stabiliti 3. Non c’è sufficiente benchmark

PARAMETRI DI CALCOLO DERIVANTI DALLA PRASSI

Flessione di utili: Danno emergente Interesse negativo

Perdita di chanche

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La Compliance nel settore delle costruzioni Il danno reputazionale

Ordine/Collegio emana il Codice Deontologico

Iscrizione del Professionista

all’Ordine/Collegio

Ordine/Collegio vigila sull’etica e sulla

deontologia attraverso il controllo del rispetto del

Codice deontologico

La conformità alla normativa vigente è un

principio del codice deontologico (principio di

legalità)

Professionista applica il principio di legalità e

agisce conformemente alla normativa vigente

LA NON COMPLIANCE DEL SINGOLO IMPATTA LA REPUTAZIONE DELLA CATEGORIA

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La Compliance nel settore delle costruzioni Aree normative rilevanti

AREE NORMATIVE RILEVANTI CUI CONFORMARSI

NORMATIVA ANTICORRUZIONE (PA/SELEZIONE FORNITORI/ACQUISIZIONE CLIENTELA) NORMATIVA FISCALE E CONTABILE NORMATIVA SULLA TRACCIABILITA’ DEI PAGAMENTI NORMATIVA IN MATERIA DI CONCORRENZA NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO NORMATIVA APPALTI PUBBLICI NORMATIVA RISORSE UMANE /NORMATIVA CONTRIBUTIVA E ASSICURATIVA NORMATIVA AMBIENTALE NORMATIVA SUL DIRITTI D’AUTORE E OPERE D’INGEGNO NORMATIVA ANTIFORTUNISTICA E TUTELA DELL’IGIENE E DELLA SALUTE SUL LAVORO ABUSI DI MERCATO NORMATIVA SOCIETARIA, INCLUSA LA CORRUZIONE TRA PRIVATI NORMATIVA IN MATERIA DI TUTELA DEL CONSUMATORE PRIVACY & DATA SECURITY

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La Compliance nel settore delle costruzioni Non compliance

LA VIOLAZIONE DEI PRECETTI DELLE NORMATIVE RILEVANTI PRODUCE, ALTERNATIVAMENTE O

CONGIUNTAMENTE, LE SEGUENTI CONSEGUENZA

Illecito penale, sanzionato dal giudice penale

llecito civile, fonte di

responsabilità patrimoniale

Ispezioni, rilievi e sanzioni da parte

delle Autorità garanti e autorità

di vigilanza

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La Compliance nel settore delle costruzioni Le Autorità di Vigilanza

AUTORITÀ GARANTE O AUTORITÀ DI VIGILANZA

Le Authorities (Autorità di vigilanza/Autorità garanti) : sono organismi amministrativa creati con legge istitutiva sono istituiti per vigilare sullo svolgimento di attività caratterizzate da uno speciale interesse generale hanno lo scopo di salvaguardare cittadini e imprese da situazioni che li vede in posizione di debolezza rispetto agli operatori che producono ed erogano i beni o i servizi, ovvero in quelle situazioni in cui esistono forti asimmetrie informative sono dotate di indipendenza, funzionale, di giudizio e organizzativa sono titolari di poteri ispettivi e sanzionatori non osservano il principio della separatezza dei poteri in base al quale le funzioni normative, amministrative e giurisdizionali sono esercitate da apparati distinti gli atti delle autorità sono veri e propri provvedimenti amministrativi, contro cui è ammessa tutela giurisdizionale in sede amministrativa Di derivazione anglosassone conseguenti alla deregulation, realizzata attraverso i processi di liberalizzazione e privatizzazione, sono molto diffusi a livello domestico e la loro attività viene considerata di normazione secondaria.

90

La Compliance nel settore delle costruzioni Le Autorità di vigilanza

AVCP Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, di lavori, servizi e forniture

Organo collegiale che vigila sul rispetto delle regole che disciplinano la materia dei contratti pubblici, dotato di indipendenza funzionale, di giudizio, di valutazione e di autonomia organizzativa. I membri sono nominati dai Presidenti della Camera e del Senato, Il Presidente è eletto tra i componenti.

Funzioni e competenze ex Cod. Contratti Pubblici (D.lgs. 163/2006)

vigila sui contratti pubblici, anche regionali, per garantire correttezza e trasparenza nella scelta del contraente, di economicità ed efficienza nell’ esecuzione dei contratti e per garantire il rispetto della concorrenza nelle procedure di gara;

vigila sull'osservanza della legislazione per verificare la regolarità degli affidamenti e l'economicità di esecuzione dei contratti, accertando che da questi non derivi pregiudizio per il pubblico erario;

vigila sul sistema di qualificazione delle imprese operanti nel settore dei lavori pubblici; formula pareri non vincolanti su questioni insorte durante lo svolgimento delle procedure di gara; Ha poteri sanzionatori e ispettivi in relazione ai quali può:

richiedere documenti, informazioni e chiarimenti alle stazioni appaltanti ed agli operatori economici; disporre ispezioni, anche su richiesta motivata con la eventuale collaborazione della Guardia di Finanza e di altri

organi dello Stato; disporre perizie, analisi economiche e statistiche nonché la consultazione di esperti in ordine a qualsiasi elemento

rilevante ai fini dell'istruttoria; trasmettere gli atti e i propri rilievi agli organi di controllo e agli organi giurisdizionali competenti, in caso di

irregolarità rilevanti; irrogare sanzioni pecuniarie/sanzioni interdittive/sanzione di sospensione dalla partecipazione a procedure di

affidamento per sanzionare: le inottemperanze agli obblighi di collaborazione da parte dei soggetti pubblici e privati, la trasmissione di informazioni e di documentazione false, la mancata trasmissione dei requisiti di partecipazione alle gare da parte delle imprese alle stazioni appaltanti e le società organismo di attestazione (SOA).

91

La Compliance nel settore delle costruzioni Le Autorità di Vigilanza

AGCM Autorità garante per la concorrenza e il mercato

Autorità amministrativa indipendente che svolge la sua attività e prende decisioni in piena autonomia rispetto al potere esecutivo. Istituita con la legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato”). E’ organo collegiale e le sue decisioni vengono assunte a maggioranza. Il Presidente e i componenti dell’Autorità sono nominati dai Presidenti di Camera e Senato

Funzioni e competenze

garantire la tutela della concorrenza e del mercato, garantendo il rispetto delle regole che vietano le intese anticoncorrenziali tra imprese, gli abusi di posizione dominante e le concentrazioni in grado di creare o rafforzare posizioni dominanti dannose per la concorrenza, con l’obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini

contrastare le pratiche commerciali scorrette nei confronti dei consumatori e delle microimprese tutelare le imprese dalla pubblicità ingannevole e comparativa vigilare affinché nei rapporti contrattuali tra aziende e consumatori non vi siano clausole vessatorie vigilare sui conflitti di interesse in cui possono incorrere i titolari di cariche di Governo attribuire alle imprese che ne facciano richiesta il rating di legalità comminare sanzioni pecuniarie/deliberare le misure cautelari a fronte di istruttorie che si concludono con

l’accertamento di situazioni anticoncorrenziali o di comportamenti in violazione alla normativa sul consumatore

92

La Compliance nel settore delle costruzioni Il rating di legalità

AGCM E RATING DI LEGALITÀ Art. 5-ter (Rating di legalità delle imprese) DL 1/2012 modificato dal DL 29/2012 e convertito, con modificazioni, dalla L. 62/2012

Al fine di promuovere l'introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali, all'Autorità garante della concorrenza e del mercato è attribuito il compito di segnalare al Parlamento le modifiche normative necessarie al perseguimento del sopraindicato scopo anche in rapporto alla tutela dei consumatori, nonché di procedere, in raccordo con i Ministeri della giustizia e dell'interno, alla elaborazione ed all'attribuzione, su istanza di parte, di un rating di legalità per le imprese operanti nel territorio nazionale che raggiungano un fatturato minimo di due milioni di euro, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza, secondo i criteri e le modalità stabilite da un regolamento dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. Al fine dell'attribuzione del rating, possono essere chieste informazioni a tutte le pubbliche amministrazioni. Del rating attribuito si tiene conto in sede di concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché in sede di accesso al credito bancario, secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro dello sviluppo economico, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. Gli istituti di credito che omettono di tener conto del rating attribuito in sede di concessione dei finanziamenti alle imprese sono tenuti a trasmettere alla Banca d'Italia una dettagliata relazione sulle ragioni della decisione assunta.

93

La Compliance nel settore delle costruzioni Il rating di legalità

Tra i criteri per l’attribuzione del rating di legalità: utilizzare sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori

rispetto a quelli fissati dalla legge adottare una struttura organizzativa che effettui il controllo di conformità

delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001

adottare processi per garantire forme di Corporate Social Responsibility essere iscritti in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed

esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa avere aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle

associazioni di categoria rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero

dell’Interno e da Confindustria, e a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria;

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La Compliance nel settore delle costruzioni CSR – Corporate Social Responsibility

CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY (CSR) Responsabilità sociale di impresa

“The responsibility of enterprises for their impacts on society”

“Enterprises should have in place a process to integrate social, environmental, ethical human rights and consumer concerns into their business operations and

core strategy in close collaboration with their stakeholders"

(Commissione UE, Comunicazione del 25 ottobre 2011, n. 681)

http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sustainable-business/corporate-social-responsibility/index_en.htm

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La Compliance nel settore delle costruzioni CSR – Corporate Social Responsibility

Corporate Social Responsibility: cos’è?

I. impegno dell’impresa a comportarsi in modo etico e corretto, andando oltre il semplice rispetto della legge, e arricchendo le scelte di gestione con considerazioni etiche, sociali e ambientali

II. forma di autoregolamentazione dell’impresa integrata nei modelli di business III. processo finalizzato a rafforzare la responsabilità delle azioni sociali e ad incoraggiare un impatto

positivo delle azioni aziendali sull’ambiente, sui consumatori, sugli impiegati, sulla comunità, sugli stakeholder e su tutti i soggetti che possano aver un interesse alle azioni sociali

Il concetto nasce negli anni 60 ma solo dal 2000, con l’Unione Europea, sta assumendo un significato concreto e tangibile. La UE ha fatto propri i principi della CSR ed è attore importante nell’indirizzo di politiche pubbliche e comportamenti privati, attraverso: • la promozione dei principi della CSR • la diffusione delle pratiche della CSR • l’omogenizzazione dei sistemi di valutazione delle buone prassi e il conseguente rafforzamento della

credibilità • la veicolazione di politiche e strategie di CSR

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La Compliance nel settore delle costruzioni CSR – Corporate Social Responsibility

Temi della CSR 1. Innovazione in tecnologie, prodotti e servizi sostenibili e in campo ecologico 2. Sviluppo di competenze per favorire l’occupabilità 3. Pari opportunità e gestione della diversità 4. Salute e sicurezza 5. Tutela ambientale 6. Mainstreaming (allineamento di politiche e strategie; allineamento delle funzioni

aziendali rispetto alla CSR; traduzione della CSR in obiettivi, valutazioni, riconoscimenti) 7. Coinvolgimento degli stakeholder 8. Direzione e governance 9. Comunicazione e trasparenza 10. Cooperazione e alleanze fra imprese

Finalità della CSR per le imprese Essere impresa accreditata nella società civile, dimostrando di essere un buon «cittadino», ottenere fiducia e essere considerata partner affidabile nelle relazioni commerciali;

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La Compliance nel settore delle costruzioni CSR – Corporate Sociale Responsibility

2 piani della CSR

Dimensione interna Dimensione esterna

• gestione delle risorse umane • salute e la sicurezza sul lavoro

organizzazione aziendale • gestione delle risorse naturali e

degli effetti sull’ambiente

• le comunità locali, • partner economici, • fornitori • clienti • consumatori • rispetto dei diritti umani lungo

tutta la filiera produttiva • issues ecologiche a livello

mondiale

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La Compliance nel settore delle costruzioni Lo standard UNI/ISO 26000

Cos’è? • standard internazionale volto a fornire gli strumenti per gestire al meglio i principi della CSR • standard applicabile a tutte le tipologie di Organizzazioni, approvato dai rappresentanti di 91 Paesi

del mondo sulla base delle migliori best practices • costituisce un modello per aiutare le Organizzazioni ad implementare le iniziative migliori al fine di

ottimizzare i processi interni e di operare in maniera socialmente responsabile nei confronti dei propri stakeholder

• standard che impone l’integrazione nelle pratiche aziendali dei principi contenuti nello standard stesso

• applicabile a tutte le tipologie di Organizzazioni, del settore privato, pubblico o appartenenti al Non profit, sia di produzione che di servizi, piccole e grandi, governative e non

LO STANDARD UNI/ISO 26000 (NOVEMBRE 2010) – GUIDA ALLA RESPONSABILITÀ SOCIALE

Principi • Responsabilità di rendere conto (Accountability) • Trasparenza • Comportamento etico • Rispetto degli Interessi degli Stakeholders • Rispetto del principio di legalità • Rispetto delle Norme Internazionali di comportamento • Rispetto dei Diritti Umani

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La Compliance nel settore delle costruzioni Lo standard UNI/ISO 26000

Diritti Umani

Rapporti e condizioni di

lavoro

Ambiente

Corrette prassi gestionali

Consumatori

Coinvolgimento e sviluppo

della comunità

Governance

Il sistema di Governo societario è il cuore della CRS poiché è, al contempo, il soggetto propulsore, organizzatore e implementatore. È, inoltre, l’unico in grado di avere una visione d’insieme e l’unico che concretamente può instillare la cultura dell’etica e della conformità

100

La Compliance nel settore delle costruzioni Lo standard UNI/ISO 26000

Clause title Clause number

Description of clause contents

Scope Clause 1 Defines the scope of this International Standard and identifies certain limitations and exclusions.

Terms and definitions Clause 2 Identifies and provides the definition of key terms that are of fundamental importance for

understanding social responsibility and for using this International Standard.

Understanding social

responsibility

Clause 3 Describes the important factors and conditions that have influenced the development of social

responsibility and that continue to affect its nature and practice. It also describes the concept of

social responsibility itself - what it means and how it applies to organizations. The clause includes

guidance for small and medium-sized organizations on the use of this International Standard.

Principles of social

responsibility

Clause 4 Introduces and explains the principles of social responsibility.

Recognizing social

responsibility and engaging

stakeholders

Clause 5 Addresses two practices of social responsibility: an organization's recognition of its social

responsibility, and its identification of and engagement with its stakeholders. It provides guidance

on the relationship between an organization, its stakeholders and society, on recognizing the core

subjects and issues of social responsibility and on an organization's sphere of influence.

Guidance on social

responsibility core subjects

Clause 6 Explains the core subjects and associated issues relating to social responsibility (see Table 2).

For each core subject, information has been provided on its scope, its relationship to social

responsibility, related principles and considerations, and related actions and expectations.

Guidance on integrating

social responsibility

throughout an organization

Clause 7 Provides guidance on putting social responsibility into practice in an organization. This includes

guidance related to: understanding the social responsibility of an organization, integrating social

responsibility throughout an organization, communication related to social responsibility,

improving the credibility of an organization regarding social responsibility, reviewing progress and

improving performance and evaluating voluntary initiatives for social responsibility.

Examples of voluntary

initiatives and tools for

social responsibility

Annex A Presents a non-exhaustive list of voluntary initiatives and tools related to social responsibility that

address aspects of one or more core subjects or the integration of social responsibility throughout

an organization.

Abbreviated terms Annex B Contains abbreviated terms used in this International Standard.

Bibliography Includes references to authoritative international instruments and ISO Standards that are

referenced in the body of this International Standard as source material.

Table 1 — ISO 26000 outline

101

La Compliance nel settore delle costruzioni Gli standard SA8000 e AA1000

Altri standard volti a favorire la responsabilità sociale sono SA 8000 (Social Accountability), finalizzato ad assicurare nelle aziende condizioni di lavoro che rispettino la responsabilità sociale, un approvvigionamento giusto di risorse ed un processo indipendente di controllo per la tutela dei lavoratori, quali requisiti minimi in termini di diritti umani e sociali AA1000 (o Accountability 1000), elaborato per valutare i risultati delle imprese nel campo dell'investimento etico e sociale e dello sviluppo sostenibile. Creato nel 1999 dalla britannica ISEA (Institute of Social and Ethical Accountability) consente, alle organizzazioni che lo vogliano adottare, la promozione della qualità dei processi di "social and ethical accounting, auditing and reporting" in modo da garantire il miglioramento della responsabilità sociale dell’impresa. Attraverso la AA1000 si può dimostrare l’impegno per il rispetto dei valori etici attraverso strumenti oggettivi, imparziali e trasparenti.

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La Compliance nel settore delle costruzioni Il BRC Project – Building Responsible Competitiveness

BRC Project – Building Responsible Competitiveness

Il progetto BRC, finanziato dalla DG Imprese e Industria della Commissione Europea promuove la CSR nel settore delle costruzioni coinvolgendo imprese (grandi, piccole e medie) e stakeholder (associazioni di categoria, sindacati, mondo accademico) e indaga la correlazione tra comportamenti socialmente responsabili e la competitività delle imprese, anche in relazione al territorio in cui operano. Il progetto (2008 -2010) ha coinvolto 10 partner di 5 paesi europei (ITA/ES/AU/P/H) e si è concluso con la predisposizione di un pacchetto di strumenti quali: A. un Set di indicatori per il monitoraggio periodico del rapporto CSR/competitività del settore, allo

scopo di fornire flag diagnostici per indirizzare le politiche di sviluppo settoriale e monitorarne periodicamente l’impatto;

B. la realizzazione di Esperienze pilota per la sperimentazione del set di indicatori su un’area territoriale; C. l’emanazione di “Linee guida per le imprese di costruzione” finalizzate ad individuare quali

comportamenti socialmente responsabili dovrebbero essere assunti. Le linee guida sono basate sulla valutazione di 44 best practice appartenenti ai seguenti settori: Salute e sicurezza Gestione responsabile della catena di fornitura Eco-compatibilità Pari opportunità

103

La Compliance nel settore delle costruzioni Il BRC Project – Building Responsible Competitiveness

Sviluppo del quadro teorico in base a ricerche di

mercato “as is”

Analisi del contesto esterno

Identificazione di possibili soluzioni che l’impresa può

adottare

Ruolo di sindacati,

associazioni di categoria, PA

Approccio multistakeholders

Analisi documentale

Interviste agli operatori

Metodologia del progetto: fasi e modalità

Verificare e dimostrare il potenziale competitivo derivante dall’adozione di comportamenti virtuosi e socialmente condivisibili rispetto a comportamenti di dumping sociale

Scopo del progetto

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La Compliance nel settore delle costruzioni Il BRC Project – Building Responsible Competitiveness

Linee guida BCR – Sintesi delle soluzioni individuate

Salute e sicurezza Formazione per i lavoratori volta ad accrescere consapevolezza in merito a salute e sicurezza, idonea anche ai lavoratori stranieri

Sistemi di controllo volti ad assicurare l’applicazione degli standard di sicurezza, sia interni all’azienda sia da parte delle imprese fornitrici che operano nel cantiere

Attrezzature di nuova generazione

Miglioramento della salute fisica dei lavoratori attraverso specifici programmi di allenamento Partnership con soggetti con expertise diverse aventi conoscenze per l’implementazione di specifiche pratiche e attività in materia di salute

Utilizzo di materiali da costruzione salubri

Eco compatibilità Sviluppo di edifici eco-compatibili (bio-ediliza)

Gestione sostenibile del processo di costruzione e del ciclo di vita dei materiali per ridurre i consumi energetici, ottimizzazione del sistema dei trasporti, smaltimento dei rifiuti

Implementazione dei sistemi di gestione ambientale all’interno della catena di fornitura

Coinvolgimento degli stakeholders in merito all’adozione di pratiche sostenibili

Investimento in ricerca e sviluppo

Gestione responsabile della catena di fornitura

Selezione dei fornitori sulla base di specifici criteri RSI

Creazione di sistemi di monitoraggio e valutazione continua dei fornitori

Sensibilizzazione e coinvolgimento attivo dei fornitori nelle promozione di comportamenti socialmente responsabili

Limitazioni del numero massimo di passaggi di subappalto

Pari opportunità

Integrazione della promozione delle pari opportunità nei principi organizzativi dell’impresa e nella governance (piani d’azione, codice di condotta, formazione per responsabili delle risorse umane)

Work balance, attivazione di forme di conciliazione vita-lavoro attraverso strutture di supporto o strumenti di flessibilità

105

La Compliance nel settore delle costruzioni Il BRC Project – Building Responsible Competitiveness

Linee guida BCR - Osservazioni

Salute e sicurezza Le iniziative non vanno oltre gli obblighi normativi

Il 99% delle best practise sono ideate e implementate non dalle imprese ma dalle PPAA/sindacati

Le piccole imprese sono tendenzialmente quelle non compliant alla normativa (i.e. costi) I controlli sono difficili per la lunga e frazionata catena di subfornitura

Ungheria: H&S è contrastato dalla scarsa disponibilità di risorse umane: lo stesso lavoratore è assegnatario di più mansioni ed è impossibile avere un RSPP interamente dedicato

Austria: H&S molto attenzionata: i dirigenti partecipano alle sessioni formative, svolte in cantiere

Spagna: paese con maggior frequenza di incidenti sul lavoro. Il dibattito politico è acceso e l’intervento dei sindacati è forte. Quadro normativo in via di definizione

Eco compatibilità L’energia impiegata nel settore delle costruzioni è più del 40% del consumo finale di energia nella UE

Molta attenzione all’impatto ambientale e ai prodotti eco-compatibili, visti come opportunità (nuove chances/riduzione costi)

Le imprese vanno verso l’ adozione di sistemi di gestione ambientale (EMAS) e coinvolgono e formano anche i lavoratori

Ungheria: cresce la consapevolezza ma non il rispetto della normativa. Necessaria un’azione più intensa del governo.

Austria: stanno sfruttando l’opportunità e le imprese sono in competizione

Spagna: il mercato non è ancora maturo

Portogallo: alti costi e ritorni lontani nel tempo compromettono lo sviluppo del settore

Gestione responsabile della catena di fornitura

Non vi sono interventi normativi ad hoc ma l’area è influenzata trasversalmente dalle normative di tutti gli altri settori

Complessità della catena e scarsa maturità del settore verso la RSI. Si richiede alle grandi imprese più virtuose di assumere il ruolo di “ambasciatori” e promuovere le best practise

Ungheria: l’eccessiva lunghezza della catena di subfornitura causa l’indebitamento reciproco delle imprese, facilitando la corruzione e il riciclaggio

Spagna: richiesta dei sindacati di un rafforzamento legislativo ma l’ambito resta di difficile gestione

Portogallo: non vi è normativa

Austria: la disciplina del rapporto tra sub fornitori e general contractor (che resta responsabile del subfornitore) ha condotto ad una forte selezione dei fornitori

Pari opportunità

Donne, minoranze, orientamenti sessuali, religiosi e lavoratori stranieri

Scarsa attenzione nel settore costruzioni, dove non si riscontra integrazione soprattutto del lavoro femminile

Presenza femminile limitata ai ruoli di amministrazione

Non vi sono norme specifiche per facilitare il tema pari opportunità nel settore costruzioni

Formazione (i.e. universitaria) andrebbe incentivata

La situazione è analoga in tutti i paesi oggetto della ricerca, tranne in Ungheria dove l’occupazione femminile presenta le stesse problematiche di quella maschile

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La Compliance nel settore delle costruzioni Le esperienze dei Paesi Anglosassoni: Construction Law

CONSTRUCTION LAW

Is a branch of law that deals with matters relating to building construction and related fields. It is in essence an amalgam of contract law, commercial law, planning law, employment law and tort. Construction law covers a wide range of legal issues including contract, negligence, bonds and bonding, guarantees and sureties, liens and other security interests, tendering, construction claims, and related consultancy contracts. Construction law affects many participants in the construction industry, including financial institutions, surveyors, architects, builders, engineers, construction workers, and planners

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La Compliance nel settore delle costruzioni Le esperienze dei Paesi Anglosassoni: Construction Law

Autonoma branca del diritto

Aree coperte Contrattualistica Negligenza Obbligazioni ed emissioni Garanzie e cauzioni (penali) Pegni/prelazione Diritto di garanzia Procedure di aggiudicazione Reclami consulenza

Insieme di varie competenze

Diritto dei Contratti Diritto commerciale Diritto del lavoro Diritto urbanistico Responsabilità civile

Soggetti attivi Istituzioni finanziarie Professionisti tecnici Costruttori Lavoratori edili Esperti di urbanistica Consulenti

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Construction law si incardina nel sistema di Common Law: standard contrattuali e precedenti giurisprudenziali costituiscono il fulcro del diritto. Alcuni requisiti legali sono imposti per i contratti pubblici, mentre nei contratti privati i requisiti sono negoziati tra le parti (dal 1998 i rimedi alle violazioni contrattuali ricadono nella sfera della legge ordinaria (danni, rescissione, e risarcimento in forma specifica)

La Compliance nel settore delle costruzioni Le esperienze dei Paesi Anglosassoni: Construction Law

La Construction Law come branca Autonoma del diritto è

oggetto di disamina da parte di:

Mondo accademico

Associazioni ed Enti con finalità di studi e ricerca

Associazioni di categoria delle professioni tecniche

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Luogo e data

La Compliance nel settore delle costruzioni Le esperienza dei Paesi Anglosassoni: Construction Law

ASSOCIAZIONI ED ENTI CON FINALITÀ DI STUDIO E RICERCA SOCIETY OF CONSTRUCTION LAW, fondata nel 1983 in UK ha come oggetto l’attività di studio e ricerca nel campo del diritto delle costruzioni. L’associazione è aperta a tutti i professionisti tecnici, oltre che ovviamente professionisti legali, ed ha un network europeo ed asiatico. http://www.scl.org.uk/

SOCIETY OF CONSTRUCTION LAW (GULF), è un’associazione indipendente che non persegue scopi di lucro. Non ha la finalità di promuovere professionisti oppure attività commerciali ma di agire come forum e punto di riferimento per una migliore comprensione della construction law e delle applicazioni pratiche nella regione del Golfo. Fino al 2008 l’associazione era denominata Society of Construction Law (UAE), ma la denominazione è adesso mutata in “Gulf” per includere molti nuovi membri residenti fuori dall’UAE ma attivi partecipanti alla vista associativa. http://www.scl-gulf.org/

JOINT CONTRACTS TRIBUNAL, elabora standard contrattuali e linee guida per il settore delle costruzioni. Fondata nel 1930 dal Royal Institute of British Architects (RIBA) e dalla National Federation of Building Trades Employers (NFBTE) è adesso una società di capitali. Dal 1931 periodicamente pubblica form contrattuali, che sono considerati best practice nell’industria e che hanno ad oggetto: Accordi di consulenza, Accordi tra lavoratori e contractor, Accordi tra il contractor e il sub-contractor;“design and build agreement” (accordo in cui il contractor completa la progettazione cominciata dai progettisti incaricati dal datore di lavoro); Form per indire gare , Form per costituire ipoteche e garanzie collaterali, Form per arbitrati http://www.jctltd.co.uk/

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Islamic economy is the knowledge and application of injunctions and rules of the Shari’ah that prevent injustice in the acquisition and disposal of material resources in order to provide satisfaction to human beings and enable them to perform their obligazion to Allah and the society

La Compliance nel settore delle costruzioni Le esperienze dei Paesi anglosassoni: Construction Law

ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER LE PROFESSIONI TECNICHE

La tutela delle professioni tecniche in Italia e nel resto dell’Europa continentale è rimessa agli Ordini e Collegi professionali che hanno una natura pubblica e che hanno origine storica nelle corporazioni medioevali. Nel modo anglosassone, invece, la tutela delle professioni è rimessa ad associazioni di professionisti, di origine privatistica e con connotazioni di tipo sindacale, non previste da leggi istitutive la cui iscrizione è di solito volontaria

Matrice privatistica

Senza scopi di lucro

(associazione, charity)

Auto regolamentazione

Forte connotazione

etica

Forte segmentazione

delle professionalità

Auto promozione

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La Compliance nel settore delle costruzioni Le esperienze dei Paesi anglosassoni: Construction Law

NATIONAL SOCIETY OF PROFESSIONAL ENGINEERING Associazione degli ingegneri professionisti (PE Professional engineers: i.e. abilitati, ovvero con laurea quadriennale, superamento di 2 esami di Fundamentals of Engineering, apprendistato di almeno 4 anni presso un PE, esame di abilitazione finale), fondata nel 1934 in NY, conta circa 35.000 membri. E’ una associazione di categoria con l’obiettivo primario di proteggere l’interesse della categoria, rafforzare le competenze degli associati attraverso percorsi formativi, diffondere i valori dell’associazione, fare attività di lobbying a tutela degli interessi dei propri iscritti. L’associazione propone un forte messaggio etico, sia attraverso l’istituzione e l’aderenza ad un Code of Conduct, sia soprattutto con la creazione del Board of Ethical Review, commissione di 7 ingegneri esperti nel campo dell’etica e deontologia che rispondono a quesiti in materia, creando precedenti e prassi omogenee, affinchè vi sia certezza nei comportamenti e nelle scelte etiche. http://www.nspe.org/sites/default/files/resources/pdfs/Ethics/CodeofEthics/Code-2007-July.pdf

AMERICAN SOCIETY OF CIVILEENGINEERS Fondata nel 1852, rappresenta oltre 145.000 ingegneri civili in tutto il mondo ed è l’associazione di ingegneri più antica d’America. È senza scopo di lucro, con governance molto articolata, e ha lo scopo di fornire valore ai propri membri e affiliati attraverso la disamina e il lancio di teconologie avanzate, la promozione “a vita” della formazione, la promozione della professionalità, il patrocinio e l’attività di lobby. “Raise the bar” è sia il loro motto sia la strategica adottata, che viene perseguita attraverso standard di formazione e stardard contrattuali, oltre che standard comportamentali ed etici. http://www.asce.org/

AMERICAN INSTITUTE OF ARCHITECTS (AIA) Fondata a NY nel 1857, è un’organizzazione tra licenced architect (architetti abilitati) con lo scopo di erogare formazione, sostenere attività di lobbying (government advocacy), sviluppo della comunità, prestazione gratuita di servizi (public outreach) e supporto ai professionisti dell’architettura con l’obiettivo di migliorare l’immagine pubblica della categoria. Ha circa 81.000 membri ed è un’organizzazione non profit. http://www.aia.org/

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La Compliance nel settore delle costruzioni Le esperienze dei Paesi anglosassoni: Construction Law

ASSOCIATED GENERAL CONTRACTORS OF AMERICA, costituita nel 1918, su richiesta del Presidente Woodrow Wilson che riconosceva all’industria delle costruzioni un’importanza tale da volere un partner con cui il governo potesse discutere di piani di miglioramento, è l’associazione leader dell’industria negli US. “Voice and choice of the construction industry” è il forum dei general contractor e fornitori, ha la finalità di approntare una gamma completa di servizi ai propri associati (quali consulenza, formazione, lobbying, revisione form) per perseguire il miglioramento della qualità delle costruzioni e, al contempo, proteggere gli interessi generali pubblici. Conta circa 30.000 imprese associate. http://www.agc.org/

ROYAL INSTITUTE OF BRITISH ARCHITECT (RIBA), fondata nel 1834 è l’associazione dei Chartered Architecs (architetto che ha superato gli esami RIBA parte I, II e III, e che ha compeltato almeno 2 anni di pratica prima di poter chiedere l’iscrizione all’associazione) Ha la forma di registered charity (ente non profit con scopi filantropici e scopi di promozione del benessere sociale a servizio della comunità), conta circa 40.000 tra membri e sostenitori ed ha come oggetto sociale ‘…il Progresso dell’architettura civile, la promozione e la veicolazione delle competenze di varie arti e scienze connesse”. Supporto agli iscritti -tramite formazione networking, servizi- e tutela della collettività costituiscono gli obiettivi dell’ente. http://www.architecture.com/

ROYAL INSTITUTE OF CHARTERED SURVEYORS (RICS), fu fondata nel Regno Unito nel 1868 è l’associazione dei Chartered Surveyors («misuratori» accreditati, dove la classe di accredito dipende dal titolo di studio e dagli anni di esperienza maturati). Ha circa 117.000 tra membri e sostenitori ed ha come target di riferimento i land surveyors (geometra, agrimensore, perito agrario), property surveyors (lett. «misuratori di proprietà») e building/construction surveyors («misuratori di costruzioni, edifici») Gli obiettivi dell’associazione sono regolamentare e promuovere la professione, mantenere i più alti standards di formazione e competenza professionale, garantire i clienti e i consumatori attraverso un severo codice etico, fornire pareri imparziali, analisi e linee guida. Associazione molto attiva sotto il profilo dell’etica professionale, si è dotata di codice di condotta e di codice disciplinare sia per i professionisti individuali sia per i professionisti operanti in forma di società http://www.rics.org/

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L’etica e la deontologia professionale Il Codice Deontologico: i principi

Avv. Rosalisa Lancia Legislazione Tecnica

Direzione Generale Area Formazione [email protected]

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Tel. 06.5921743 - Fax 06.5921068

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