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Stampa: AGBT Tipografia Bortolotti Arti Grafiche snc. - SALÒ (Brescia) - Tel. 0365.42408 - www.tipografiabortolotti.it - (spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 conv.in Legge del 27/02/2004 n. 46 art.1 comma1) Anno XXIV N. 73 Aprile 2019 Periodico Sezionale Persone, fatti e luoghi della Sezione di Salò “Monte Suello” FACCIAMOLI SMAMMARE ma teniamoceli stretti

FACCIAMOLI SMAMMARE ma teniamoceli strettiun pasto comune. Sono i momenti salienti della vita delle cosiddette civil-tà meno evolute dove ai giovani viene imposto di lasciare la casa

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Anno XXIV N. 73 Aprile 2019Periodico Sezionale

Persone, fatti e luoghi della Sezione di Salò “Monte Suello”

FACCIAMOLI SMAMMAREma teniamoceli stretti

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2 Monte Suello Aprile 2019

Doverosa premessa: ringrazio di cuo-re Michela, Samuel e Gianluca ed i loro genitori per aver condiviso lo spirito di questo articolo e consentito di apparire in copertina. Grazie al Ca-pogruppo di Provaglio VS, Edoardo Ghidinelli, bravo nel tener fertile l’am-biente nel quale vivono questi nostri giovanissimi Amici. Li chiamano riti di iniziazione e con-sistono in prove di coraggio, abilità e forza, in canti e balli e finiscono con un pasto comune. Sono i momenti salienti della vita delle cosiddette civil-tà meno evolute dove ai giovani viene imposto di lasciare la casa paterna, di cominciare a procurarsi cibo, pra-ticare un lavoro, formarsi una famiglia e difendere il villaggio. Nelle società moderne come la nostra, che tanto attenta è a garantire i diritti e un po’ meno a far rispettare i doveri, queste consuetudini primitive sono state re-golate da opportune leggi e norme. Arriva un momento nella vita nel qua-le diventi responsabile di te stesso e delle tue azioni. È inevitabile, da traino si diventa motrice e per procedere bi-sogna tirare. Come è compito dei genitori educare i propri figli, così è, o dovrebbe essere, obiettivo primario dello Stato formare

i suoi cittadini. Vi sono pochi dubbi al riguardo che questa funzione si sia af-fievolita causando un crollo del senso di responsabilità civica. È altrettanto indubbio che la naja, com’era negli ul-timi tempi, costituiva una sostanziale perdita di tempo: nessun reale rischio di invasione delle frontiere, addestra-menti inadeguati e alcuni ufficiali e sottufficiali non sempre motivati. Però il servizio militare ci staccava per la prima volta dalla mamma. Quindi – viene da chiederci – hanno fatto bene o male a sospenderlo? Diciamo che la sospensione era inevitabile, ma con l’acqua sporca si è buttato via pure il bambino. Se tanto è vero quanto ora affermato, la stessa verità vale per l’abitudine giornaliera all’igiene per-sonale (barba, doccia, uniforme…), il rispetto gerarchico (perché ovunque c’è un superiore), il rispetto delle cose affidate (la saponata in camerata, il cubo perfetto, la corvè cortile…), il senso di responsabilità e del dovere; tutte cose assimilate in quei 12 mesi lontano da casa. Tutte cose che uno Stato presente ci tiene a che i suoi cittadini facciano proprie, non fosse altro per il semplice fatto che esso ne beneficia. Ma è inutile piangere sul latte versato, guardiamo avanti. Il pre-

sente dice che siamo un’importante Istituzione e come tale abbiamo il do-vere di fare qualcosa affinché questi nostri giovani si smammino. Mettiamo la nostra esperienza a disposizione di nuove leve che imparino come si fa ad essere alpini. Noi stessi non lo siamo nati, lo siamo diventati imparando a stare coi più vecchi. Sono mille i modi per coinvolgerle e raggiungere questo scopo; uno può essere la partecipa-zione al Campo Scuola a Campèi. Da questa esperienza provengono Michela, Samuel e Gianluca e anche da qui possiamo partire per svolgere quel ruolo istituzionale che tempo e persone ci hanno riconosciuto. Con-sideriamolo un dovere verso i giovani, che detto così marca distanza, ma stiamo parlando dei nostri figli e ni-poti. Tutto parte da quel giuramento che la Patria ci chiese e che poi non ritenne più vincolante. Per noi è anco-ra valido, il senso del dovere non ha scadenza. Così, tenendoci ben stretti coloro che potranno essere una valida opzione sul futuro dell’Associazione, li aiutere-mo a compiere un passo lontano dal focolare domestico.

Paolo Cabra

TENIAMOCELI STRETTIma facciamoli smammare

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3Aprile 2019 Monte Suello

Il Cappellano di SezioneÈ un ministro di Dio mandato tra i suoi.Continua nell’Associazione Alpini la missione santificante della discipli-na, dell’obbedienza, del sacrificio, della disponibilità.Segue il cammino degli uomini per-ché diventi il cammino verso Dio. Veste la stessa divisa perché ricordi la stessa dignità di figli di Dio.È graduato ma non esercita autorità; l’efficacia della sua autorità è il buon esempio.Veste in autorità per ricordare il prin-cipio sacro di autorità che garanti-sce ordine, sicurezza, difesa della Vita e dei programmi.Ascolta tutti e parla in nome di Dio.

Sente (e non ascolta) anche la im-precazione e la bestemmia per ri-chiamare la preghiera di riparazione. Alloggia sotto la stessa tenda per ri-cordare la “tenda di Dio”, il tempio, la casa.Condivide la stessa pagnotta e scatoletta in vista del pane di Dio. Quando il soldato è ferito ne racco-glie il sangue per scrivere la storia dell’amore vero che è dono.Se deve piangere sulla morte, la se-gna con la croce della risurrezione. Il Cappellano di Sezione continua un programma di Vita, di dono, di gioia, di fraternità vera.Perciò dirà cose che altri, che non hanno fatto il servizio militare, non

possono dire, e forse, neppur com-prendere.Eccomi da più di 50 anni cappellano militare.

don Antonio Andreassi

Queste poche righe dimostrano una volta di più, qualora ce ne fosse bi-sogno, il notevole spessore umano di questo prete.Figura carismatica per gli alpini e per i suoi parrocchiani, sempre più, og-gigiorno, avvertiamo la mancanza di uomini come lui.

(p.c.)

Editoriale

Sono passati dieci anni da quando Don Antonio Andreassi, il nostro in-dimenticato Cappellano, è “andato avanti”.Sembra ieri, eppure un decennio è già trascorso.Il ricordo di questo prete, dotato di tanta umiltà quanto di altrettanta umanità, è sempre vivo nel cuore dei suoi alpini.Lo ricordiamo nelle sue omelie, brevi ma sempre incisive, con gli alpini zitti e attenti ad ascoltarlo e a ragionare su quanto gli veniva detto.In molti sono accorsi alla chiamata per partecipare alla S.Messa in suffra-gio che lo scorso 30 gennaio don Ita-lo Gorni, parroco del paese e anche lui alpino, ha celebrato nella chiesa di Sopraponte, gremita di tante penne nere e tanti gagliardetti.La sobria cerimonia che i bravi alpi-ni del Gruppo di Sopraponte, il suo gruppo, hanno organizzato per que-sto decennale, ha reso merito al ricor-do di questa persona speciale.

Dieci anni senza Don Antonio

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4 Monte Suello Aprile 2019

Riportiamo una sintesi della relazione del presidente presentata all’assem-blea dei delegati tenutasi l’10 marzo scorso a Vesio di Tremosine. Ora mi sento a casa e questa sen-sazione di essere e di appartenere ad una grande e armoniosa famiglia, vorrei che fosse condivisa e sentita da tutti. E come in una grande famiglia ognuno ha il proprio ruolo secondo delle regole di convivenza, di stima, di affetto: una famiglia, la nostra Se-zione, senza inutili protagonismi, for-zature comportamentali, mancanza di schiettezza e lealtà, ma al contrario, di rispetto reciproco, sincerità, onestà e di osservanza delle direttive ai vari li-velli, e, per dirla, alla maniera del no-stro Presidente Nazionale Sebastiano Favero, con “piena adesione al nostro Statuto, ai nostri regolamenti nazionali e sezionali”.

FORZA DELLA SEZIONE Come da un po’ di anni, i numeri dei nostri iscritti vanno calando: è una conseguenza logica del tempo, so-prattutto a causa della sospensione della leva, che fa mancare i nuovi alpini e per questo sollecito i Capigruppo ad impegnarsi ancora di più nel recupero di quelli che non sono ancora iscritti, i cosiddetti “dormienti”.Nel 2017 i soci erano 4008, oggi sono 3.919; gli amici erano 405, oggi 395; gli aggregati erano 762, oggi sono 781.

C.D.S. Il Consiglio Direttivo Sezionale, venu-tosi a formare con le nuove elezioni, si è rinvigorito con l’entrata di alcuni gio-vani che si sono inseriti rapidamente e si sono resi disponibili ai vari compiti e responsabilità, portando anche una certa dose di entusiasmo e di ottimi-

smo. Sono Giuliano Ebranati, Alberto Augugliaro, Raffaele Badini, Rudy Ba-ruzzi, Sergio Bresciani, Renato Cerqui, Marco Comini, Fabrizio Ferliga, Marco Perini, Giulio Righetti, Alessandro Za-netti.Nel ringraziare di cuore tutto il Consi-glio, permettetemi però di fare alcuni nomi che mi sento di sottolineare per l’impegno quantitativo della loro pre-senza e per la sempre pronta adesio-ne alla chiamata: parto citando il Vice Presidente vicario Flavio Lombardi, i due Vice Presidenti, Paolo Cabra e Celestino Massardi, che oltre ai com-piti di Consiglieri mi hanno aiutato nel rappresentare la Sezione nelle tante manifestazioni nelle quali era richiesta la mia presenza. Inoltre ringrazio Roberto Guitti e Giulia-no Ebranati sempre presenti in sede, ma il mio più grande grazie va al no-stro Segretario Paolo Bortolotti, per-ché senza di lui non solo io, ma tutta la Sezione sarebbe in difficoltà: la sua profonda conoscenza delle regole, la sua costante e certosina attenzione ai bisogni, unita alla sua continuativa e assidua presenza, di tutti i mercole-dì pomeriggio e i venerdì sera al mio fianco, ne è testimonianza. Ringrazio inoltre i revisori dei conti Riccardo Avi-go, Vito Pasini, Giuliano Salvadori e un ricordo va al compianto Sergio Fran-ceschetti.Concludo con i ringraziamenti a G. Battista Turina e Ciso Manzana che da esterni sono preziosi collaboratori nei tesseramenti e come Alfiere sezionale

I GRUPPI 57 gruppi… tutti attivi nelle loro piccole e grandi comunità, con la loro presen-za e il loro lavoro fanno grande la no-stra sezione e la nostra associazione. Sottolineo con orgoglio che ovunque sia stato invitato nelle varie cerimonie, svolte con estrema correttezza, ho sempre sentito parole di ringraziamen-to, dai Sindaci dai Parroci e dagli Inse-gnanti, per il lavoro svolto.Ai Capigruppo vorrei dire: siete voi la forza della nostra Associazione; voi, che con il vostro impegno nel tenere insieme i gruppi, fate in modo che si realizzino tutte quelle attività che fanno bella e grande la nostra Associazione; qui in particolare ringrazio quegli Alpi-ni che dopo tanti anni di Capogruppo,

hanno messo lo “zaino a terra”, ma continuano a dare una mano ai nuovi entrati. Non serve una nomina specia-le, se non quella della disponibilità.L’ultimo avvicendamento che riguarda il triennio 2018 - 2020 è stato quello del Gruppo di Anfo. A sostituire il capogruppo dimissionario Omar Betti-ni è subentrato Marco Freddi.Ad affiancare i capigruppo ci siete an-che voi, delegati di zona: Fabrizio Ferli-ga, Raffaele Badini, Rudy Baruzzi, Pa-olo Bortolotti, Sergio Bresciani, Renato Cerqui, Marco Perini, Mario Rebuschi, Alessandro Zanetti, che raccoglie-te i bisogni e i problemi, presenziate, accompagnate, facilitando il raccor-do con il Consiglio sezionale: fate un lavoro, forse non sempre visibile, ma altrettanto importante di vicinanza e di coesione. La sezione tutta vi ringrazia.

RAPPORTI SEDE NAZIONALE Buoni e frequenti i rapporti con il Con-siglio Direttivo Nazionale, anche facili-tati dal Consigliere Zanelli, che in tutte le manifestazioni e gli incontri, mi ha fatto sentire ben accolto e sostenu-to, sempre mi sono sentito a casa e tra amici e veri Alpini, impegnati a far funzionare questa nostra grande As-sociazione.

RAPPORTO CON LE SEZIONI Ottimi i rapporti con le Sezioni conso-relle di Brescia e Vallecamonica; con i loro presidenti: Gianbattista Turrini e Mario Sala, si è instaurato un rappor-to di amicizia e di collaborazione, sia sul piano delle manifestazioni che nella condivisione e presa in carico dei lavori nelle zone terremotate. Infatti le tre sezioni bresciane han-no deciso di occuparsi del progetto dell’impiantistica, della rifinitura e del completamento, dello stabile poliva-lente nel comune di Arquata del Tron-to. Disillusi per l’assegnazione dell’a-dunata nazionale 2020, come sapete

Relazione del Presidente

Solidarietà

(donazioni e ore)Scuola Nikolajewka Brescia 17.733,00 Missioni ed adozioni a distanza 8.980,00 ANFFAS ed AIAS 3.445,00 550 Croce Rossa e Ambulanze 800,00 300 Organizz. Varie di solidarietà 25.585,50 1.624 Terremoto centro Italia 600,00Banco Alimentare 948Totale 57.143,50 3.422

Territorio (donazioni e ore)Parrocchie ed Oratori 5.182 Case di Riposo 4.850,00 2.875 Scuole (90% Materne) 39.441,00 4.135 Pulizie manut. Sentieri/strade 1.730,00 2.194 Iniziative sportive 5.950,00 3.441 Iniziative festivo/culturali 5.069,18 6.735 Totale 82.234,79 24.562

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5Aprile 2019 Monte Suello

andata alla città di Rimini; le tre sezioni bresciane, insieme, ripresenteranno per il 2021 la candidatura di Brescia.

ANCH’IO SONO LA PROTEZIONE CIVILECosì è chiamata l’esperienza che i ra-gazzi delle scuole medie, da tre anni, vivono a Campei de Sima a inizio esta-te: esperienza che i ragazzi vivono con impegno, tanta soddisfazione e ottima formazione. Questa è una settimana, scandita dagli squilli di tromba per gli onori alla bandiera, dove una trenti-na di ragazzi delle medie condividen-do obbedienza ed impegno, impara, sperimenta, pratica e gioca insieme. Ringrazio tutti quelli che hanno fatto funzionare tutto per il meglio.

TERREMOTO CENTRO ITALIAStiamo continuando a occuparci, come vi dicevo, dei territori colpiti dal terremoto e vi garantisco che la vo-glia di fare è tanta, ma la burocrazia ha rallentato parecchio l’avvio dei la-vori. Il 2018 è servito solo per avere i permessi necessari per iniziare i lavori ad Arquata del Tronto, che ci vedranno impegnati all’inizio del 2019. Noi, fedeli ai nostri valori, continuiamo a operare concretamente ed efficacemente a fa-vore di quelle comunità.

TERRA DI RUSSIA Il Ponte dell’amicizia a Nikolajewka è stato costruito e inaugurato questa estate. Anche la nostra sezione ha contribuito alla sua realizzazione con la somma raccolta e versata lo scorso anno; con il progetto del Consigliere nazionale e nostro iscritto al gruppo

Alpini di Muscoline, Luciano Zanelli; con la donazione del ferro necessario all’armatura da parte di Giuseppe Pa-sini, iscritto al gruppo di Odolo. Mentre si costruiva il ponte, Bortolo Gazzaro-li, iscritto al gruppo di Odolo e papà del Capogruppo Lodovico, insieme con altri volontari faceva, con un la-voro molto professionale e certosino, la manutenzione urgente e necessaria a tutti i serramenti dell’Asilo Sorriso di Rossosch inaugurato 25 anni fa.

SCUOLA NIKOLAJEWKALa scuola è il monumento vivente dell’A.N.A. voluta e costruita dalle tre Sezioni bresciane; divenuta ora una RSD, Residenza Sanitaria per Disabili, fisici e mentali, ha avuto bisogno di un grande ampliamento per le numerose richieste e i bisogni degli ospiti e delle loro famiglie.Nel 2018 si è avviata l’esecuzione dei lavori che porterà il suo completamen-to funzionale nella primavera del 2019. Anche 18 dei nostri gruppi hanno do-nato 15.383 euro. Goccia dopo goc-cia nasce un fiume, un passo dopo l’altro, si va lontano.

ADUNATA NAZIONALE TRENTO 11-12-13 maggioL’abbiamo attesa con particolare tre-pidazione perché era l’Adunata dell’ul-timo anno del centenario della Gran-de Guerra: è stata memorabile, per la forza delle motivazioni, per la grande partecipazione di alpini e di gente, per i luoghi simbolo che abbiamo visitato, per la diffusione mediatica dell’evento e per la presenza delle più alte autorità con in primis, il Capo dello Stato Ser-gio Mattarella. Bella, molto partecipa-ta, già dal venerdì Trento era pronta. La Monte Suello ha sfilato con un mi-gliaio di Alpini, accompagnata dal suo-no delle sue tre fanfare e la presenza di tanti Sindaci, tutti ben inquadrati dal nostro sempre efficiente servizio d’or-dine. Qui ringrazio Fabio Lozito e i suoi

collaboratori. Il 10-11 12 maggio, con lo stesso en-tusiasmo e la stessa partecipazione, ci ritroveremo tutti a Milano per festeg-giare insieme i cento anni della nostra Associazione nella città che ne ha vi-sto i natali. 2° RAGGRUPPAMENTO MARIANO COMENSE 20-21 ottobre Bella e ben organizzata, accompagna-ti dalla fanfara di Salò, hanno sfilato 250 Alpini con i loro Gagliardetti. Dobbiamo insistere per aumentarne la partecipazione perché dopo l’adu-nata nazionale è la manifestazione più significativa è l’occasione che ci per-mette di fare gruppo o meglio essere sezione. Infatti prendendo esempio da alcuni gruppi che già lo fanno po-trebbe diventare l’occasione per la gita sociale. Arrivederci a Piacenza il 19-20 ottobre 2019.

ADUNATA SEZIONALE A ODOLO 9-10 giugnoEra da tempo che il capogruppo Lo-dovico Gazzaroli e i suoi Alpini atten-devano per ospitare la massima ma-nifestazione annuale della Sezione, assegnata proprio per il 2018 per fe-steggiare i 90 anni del loro Gruppo.Era uno sfolgorio di bandiere tricolori, bella e ben preparata, anche nei det-tagli, apprezzata da tutti quelli che vi hanno partecipato, sia nei due giorni dell’adunata vera e propria, sia nei giorni che l’hanno preceduta.Significativa è stata l’inaugurazione del monumento agli Alpini: un’opera che evidenzia la condivisione dei valo-ri quali l’impegno e laboriosità tipici di odolesi e Penne nere. Infatti, la stele in granito è un’antica “sòca”, ovvero una parte di un maglio, risalente al 1742, proveniente dalla fucina di Antonio Delegni, passata poi alla famiglia Pa-sini e ai suoi discendenti sulla quale è

Enti Locali (donazioni e ore)Interventi su beni comunalie pubblici vari 3.353,00 3.486 Costruz./manut.Rifugi 11.443,00 5.334 costruz./manut.Sedi 18.237,00 11.432 Totale 33.033 20.252

Protezione Civile (ore)Fiumi sicuri ed Emergenze 810 Esercitazioni P.C. 176 Interventi AIB 1.450 Esercitazioni AIB 288 Ricerca Persone 129 Volontari Squadre AIBCom.Mont.Valle Sabbia 300 Interventi sul territorio 7.486 Totale 10.639

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6 Monte Suello Aprile 2019

stata collocata una Penna nera in ferro battuto con la scritta “Agli Alpini” e alla base, un libro aperto con uno scritto di Bedeschi. Grazie Lodovico e bravi ai tuoi Alpini: c’era tutta Odolo a salutare il nostro passaggio per le vie della co-munità valsabbina, segno di apprezza-mento, di stima, di simpatia, verso la nostra Associazione.Accompagnati dalle nostre fanfare, da circa 950 Alpini, dai gagliardetti dei nostri 57 Gruppi, dai Sindaci, dai Pre-sidenti delle Sezioni consorelle e i loro vessilli.Grazie e arrivederci a Polpenazze il 7 e 8 settembre 2019

PELLEGRINAGGIO SEZIONALE PASSO NOTA 14 agosto 2018 Il Pellegrinaggio sezionale si è svolto in occasione dell’annuale festa alpina del gruppo di Vesio a Passo Nota ripercor-rendo i luoghi della grande guerra dove gli Alpini. Sono state due ore di cammi-no lungo le trincee e le postazioni verso la Val di Ledro.

CONSIDERAZIONI FINALIAuspico sempre e per tutti, l’impegno e l’abnegazione che caratterizzano ogni azione quotidiana con interventi di protezione civile e con azioni di vo-lontariato: in ogni campo è necessario

essere persone altruiste attente, strette da un legame inscindibile quali la so-lidarietà ma consce che ci accomuna la memoria e ci accosta la capacità di esserci, sempre in ogni situazione, in ogni avversità, in ogni occasione dove la fratellanza è profonda come una ra-dice. Non posso ancora una volta e con più forza non dire che la cura e l’at-tenzione per l’ambiente, la conoscen-za e la valorizzazione del territorio, la capacità organizzativa e il rispetto dei ruoli, la responsabilità personale e col-lettiva sono alcuni dei valori che uniti a decenni di esperienze e sedimentati come patrimonio naturale nella odier-na generazione alpina, fanno grande la nostra associazione ma chiedo con perseveranza e instancabile impegno come trasmetterli alle generazioni futu-re? Tutto sommato, quei dodici mesi, ma anche solo sei obbligatori di servi-zio, non farebbero male, anzi, insegne-rebbero disciplina, obbedienza e spiri-to di condivisione a giovani, ai quali è stato fatto credere che comunicare agli altri quello che si vuole sia sufficiente e prescinda dal fatto se ciò sia fattibile o meno. La naja come l’abbiamo fatta noi non è più ipotizzabile; portare ai livelli di ad-destramento attualmente richiesti del-le persone che ti lasciano dopo pochi mesi non è sostenibile, e non solo eco-nomicamente. Tutti quindi ci rendiamo conto della reale impossibilità di ripri-stinare il servizio militare come l’abbia-mo vissuto noi. Di contro però si sente forte l’esigenza di riproporre ai nostri giovani un obbligo verso lo Stato, che è un obbligo verso la società e quindi verso sé stessi.La naja ha seminato alcuni valori che,

anni più tardi, hanno prodotto frutti in quel grande e fertile terreno che è l’As-sociazione Nazionale Alpini. È in que-ste decisioni che sta il futuro dell’As-sociazione.Oggi nessuno ha la pretesa del mono-polio educativo, ma ognuno dovrebbe sentire la responsabilità di fare la pro-pria parte: educare un popolo, soprat-tutto le generazioni future è, e deve es-sere un’azione unitaria impegnando e coordinando famiglia, scuola, politica, associazionismo. La leva militare obbli-gatoria forse non sarà la soluzione fon-damentale, ma è comunque un tassel-lo non trascurabile da mettere dentro al percorso educativo di un giovane.Concludo ancora con un accorato e ripetuto richiamo a tutti ricordando quale fu lo spirito che animò i nostri soci fondatori, soprattutto ora che ci avviamo all’anno del centenario della nostra fondazione, recuperando ap-pieno “lo spirito alpino” basato sul dia-logo e la reciproca comprensione, sul rispetto delle regole e delle persone e sul riconoscimento della autorevolezza dei ruoli e delle funzioni sancite dal no-stro statuto. Lo ripeto con forza siamo un’associazione d’Arma unita e unita-ria e non una federazione come mi ca-pita, con amarezza, qualche volta do-ver rilevare, e così sarà e dovrà essere, dotati come siamo di un unico statuto che vale per Sede nazionale, Sezioni, Gruppi e soci.

Il Presidente Sergio Poinelli

Attività nelle scuole (alunni coinvolti)Festa degli alberi 1.504 Proiezione diapositive 674Escursioni a Campei 220 Campo Scuola 20 Giornate ecologiche 411Marce eco-didattiche 1.705 Attività varie 1.600 Totale 6.134

Riepilogo attività 2017Totale donazionie contribuzioni: 172.785 euroTotale ore di volontariato: 62.443 ore

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7Aprile 2019 Monte Suello

Il Premio MICHELE MILESI

per l’anno 2018viene assegnato all’Alpino

SERGIO BERARDICapogruppo di Vallio Terme

Vive il ruolo di Capogruppo con la serietà ,l’impegno e la co-stanza tipiche degli alpini. Alla guida del suo Gruppo dal 1994, ne ha accompagnato il cambio generazionale senza traumi, forte della pacatezza e della determinazione che lo contrad-distinguono. Con lui il Gruppo ha realizzato importanti opere destinate a durare nel tempo a mantenere vivo lo spirito alpino, su tutte la nuova sede e il rifugio sul monte Ere. Nel 1995 si è prodigato per far riposare al paese natio i resti di un Caduto in terra di Russia. Aperto al dialogo con l’Amministrazione Comu-nale, la Parrocchia e le altre associazioni del paese ha posto in essere delle collaborazioni che arricchiscono la piccola comu-nità nella quale vivono. Nelle manifestazioni alpine organizzate dal suo Gruppo ha sempre avuto particolare attenzione alla presenza dei Reduci, invitandoli anche dai paesi vicini. L’Adu-nata Sezionale del 2011, da lui fortemente promossa, rimane impressa nella memoria per il calore e la fraternità tributate dalla popolazione ai suoi alpini.

Il PremioDon ANTONIO ANDREASSI

ANNO 2018Conferito a

BORTOLO GAZZAROLIGruppo di Odolo

Alpino della classe 1943 si è iscritto alla nostra Associazione all’in-domani del congedo. Persona dai saldi principi morali e religiosi, ha saputo trasmettere questi valori alla sua famiglia diventando per essa un solido punto di riferimento. Attraverso l’impegno e la per-severanza si è realizzato nella sua attività artigianale nella quale ha, da tempo, coinvolto i figli. Uomo dal carattere mite e sensibile ai bi-sogni del suo prossimo, da molti anni svolge un’importante attività caritatevole in Africa che lo porta, ogni anno e a sue spese, a pas-sare alcune settimane di lavoro, insieme ad altri volontari, in Kenya a favore degli abitanti di piccoli insediamenti dell’interno. Vive la sua

Assegnati i premi alpini per l'anno 2018

alpinità secondo i dettami ed i principi della nostra Associazione, mettendosi sempre a disposizione del suo Gruppo per le attività svolte a favore della loro comunità. Disponibilità ribadita anche nei confronti della sua Sezione distinguendosi per alcuni lavori di abile manualità svolti presso l’asilo “Sorriso” di Rossosch in Russia.

Il Premio ITALO MARONI anno 2018viene assegnato al Gruppo diDESENZANO DEL GARDAcon la seguente motivazione

Gruppo fondato nel 1931 che conta 120 Alpini, 1 Amico e 18 Aggregati. Da sempre molto attivo nell’ambito del suo paese, si contraddistingue per la pluriennale attività nelle scuole, nella raccolta di fondi a favore della Fondazione Nikolajewka di Bre-scia, nelle attenzioni verso gli ospiti della Casa di Riposo e nelle raccolte di viveri per il Banco Alimentare. Ha rivolto la sua ope-rosità a favore della propria comunità quando, ristrutturando l’edificio che avrebbe contenuto la loro sede, ha ricavato anche due appartamenti messi poi a disposizione di famiglie disagia-te. Con la realizzazione dell’importante monumento agli Alpini, Il Gruppo ha donato alle future generazioni un significativo luogo di ricordo e riflessione. I suoi iscritti hanno preso parte a tutte le maggiori iniziative solidali dell’Associazione, fra le quali l’in-tervento in Friuli nel 1976, la costruzione dell’Asilo a Rossosch e quella del Rifugio “Giuseppe Granata” a Campèi de sìma. Le varie raccolte fondi a favore delle popolazioni colpite da even-ti naturali violenti li hanno sempre visti generosi partecipi. Nel 2016 le sue penne nere hanno ottimamente collaborato alla splendida riuscita del Raduno del 2° Raggruppamento, svoltosi proprio nel loro comune.

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8 Monte Suello Aprile 2019

È un edificio gentile, con grandi fine-stre, fatto di legno e costruito con la migliore tecnologia per resistere alle scosse, le stesse che oltre due anni fa han devastato Arquata del Tronto.(Luca Colombo- L’Alpino).

Come sapete, le tre Sezioni brescia-ne si sono prese in carico la finitura e l’impiantistica del fabbricato che il14 aprile è stato consegnato alla gente di Arquata. Io per primo, come Pre-sidente, ho voluto dare l’esempio partecipando all’esecuzione dei lavo-ri insieme a Eugenio Begliutti, Marco Scaglia, Luciano Dini, Massimo Laf-franchi, Mario Massari, Giorgio Dai-nesi, Flavio Bonomi, Gianluca Don e Attilio Gaspari; li ringrazio di cuore per la disponibilità.Abbiamo lavorato sodo e alacremen-te, ciascuno secondo le proprie abi-lità.Essere volontari, e noi alpini lo siamo dall’iscrizione all’Ana, vuol dire aiutare chi è nel bisogno ed è anche, come dissi nella serata a Vobarno sui lavori in terra di Russia, un modo di rinvi-gorire la nostra alpinità fatta di ac-coglienza, di incontro tra generazioni diverse, di amicizia, di emozioni nei momenti semplici o solenni e di me-moria nell’aiutare i vivi onorando chi ha dato la vita per renderci liberi.Essere volontari è sentirsi realizzati con l’impegno, la solidarietà, l’atten-zione per gli altri espressi quando la vita è più difficile, quando si scopre di non essere soli ma di far parte di una comunità viva e confortante.Tutto il lavoro che svolgiamo ha lo scopo di rafforzare il senso di appar-tenenza ad una Associazione d’Arma le cui uniche armi sono l’impegno e la solidarietà. Se il futuro associativo è messo in crisi dalla mancanza del

ricambio generazionale e da un’ana-grafe incalzante è nostro preciso do-vere trovare nuove strade attraverso le quali i nostri valori, la nostra cultura e la nostra storia trovino portatori fida-ti e convinti.Gli amici si riconoscono nel momento

del bisogno; è una frase fatta, ma par-tecipare e sporcarsi le mani aiutando chi ha perso tutto ripa-ga del tempo mes-so a disposizione, anche se tolto al la-voro e alla famiglia.Parlando con chi è stato colpito da questa calamità si sente, forte e pro-

fondo, il loro bisogno di disporre di un punto di aggregazione in cui fare comunità.La necessità di ritrovare la propria identità passa anche attraverso spazi in cui incontrarsi e luoghi da condivi-dere, dove discutere per sentirsi vivi e parte di una famiglia.Questo è quello che le tre Sezioni bre-sciane sono riuscite a fare grazie alla raccolta fondi.È stato realizzato un fabbricato poli-valente di 250 mq suddiviso in tre uffi-ci affittati a professionisti – i cui canoni serviranno per manutenzioni, pulizie e riscaldamento - una sede per il Grup-po alpini e un’ampia sala comunitaria.

Sicuramente gli abitanti di Arquata del Tronto saranno sempre sicuri di avere tanti amici che nel momento del bi-sogno si sono impegnati senza nes-sun tornaconto, rendendo solamente il giusto onore a quella penna che portano e porteranno sempre sul loro cappello.Arrivare ad Arquata in tre della Monte Suello, trovarne altri sette della Sezio-ne di Brescia che non conoscevamo, e con loro vivere una settimana di lavoro, di allegria e di condivisione è stato come ritornare ai miei vent’an-ni, quando in caserma ho incontra-to altri giovani coi quali ho condiviso un tempo di amicizia e voglia di fare. Alla fine di queste mie due settimane, come alla fine della naja, sono tornato a casa diverso, molto più ricco e rica-ricato…si riceve di più nel dare.

Grazie!

Sergio Poinelli

Rendi forti le nostre armiImpegno, solidarietà e amicizia

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9Aprile 2019 Monte Suello

La Fondazione Fobap onlus, che ge-stisce il centro Anffas di Maderno, ha chiesto ai volontari di Protezione Civile della nostra sezione di provvedere alla pulizia dell’alveo e delle sponde del rio Bornico nel tratto che scorre all’inter-

no della proprietà di villa Zanardelli, il luo-go che ospita i nostri amici diversamente abili, oltre alla potatu-ra di alcune piante e al taglio di alcuni rami pericolosi. Così, lo scorso giovedì 13 di-cembre, di buon mat-tino, ci siamo ritrovati sul posto ed abbiamo iniziato i lavori neces-sari a prevenire even-tuali danni. Il grosso delle operazioni si è svolto normalmente

mentre il taglio di alcuni grossi rami di pino, rotti dal vento e pericolosa-mente penzolanti, si è reso necessa-rio l’utilizzo dell’autoscala con cestello montata su un camioncino. Al termi-

ne, ramaglie e legname vario sono state conferite all’isola ecologica co-munale per il corretto smaltimento. Nel corso dei lavori è stato rilevato il franamento di circa 3 metri della fon-dazione del muro di contenimento del rio dovuto, probabilmente, a causa dei recenti nubifragi; questa situazio-ne è stata prontamente segnalata al responsabile della Fobap onlus. I nu-meri di questo intervento contano 6 volontari per 72 ore lavoro complessi-ve, 3 pick-up e un autocarro utilizzati, un’autoscala e svariate attrezzature quali decespugliatori, motoseghe, ta-gliasiepi e altro materiale. Un impegno globale non indifferente, ma partico-larmente appagante perché rivolto a degli amici meno fortunati.

Vincenzo Ondei

Pulizia e prevenzione a villa Zanardelli

L’esperienza è riservata ai ragazzi ed alle ragazze che hanno frequentato la se-conda e la terza media nelle scuole della territorio della Sezione di Salò. Ogni informazione sul 4° Campo Scuola di Protezione Civile 2019, che si svolge-rà presso il rifugio “Giuseppe Granata” a Campèi de Sima da lunedì 24 giugno a domenica 30 giugno è disponibile per i Capigruppo, i loro alpini ed amici tramite il sito montesuello.it, la segreteria sezio-nale 0365.290742 - [email protected] - ed i responsabili del Rifugio Giulio Righetti, della Protezione Civile Angelo Bertini e della Commissione Scuole Emanuele Ronchi tel. 335.470468.Le rispettive commissioni, in collabora-

zione con il Ministero della Protezione Civile, propongono, per il quarto anno consecutivo, questa edificante avventu-ra insieme alle principali linee guida della disciplina, dell’assunzione di responsa-bilità, del senso del dovere, del rispetto delle regole e dell’ambiente naturale.Le iscrizioni si ricevono fino a venerdì 24 maggio tramite i Capigruppo e saranno confermate dopo la verifica della docu-mentazione richiesta:- Scheda d’iscrizione e liberatoria firmate dai genitori- Accettazione del Regolamento del Campo Scuola 2019- Scheda sanitaria con data non ante-cedente a 11 mesi prima dell’inizio del

CampoÈ un’opportunità concreta per i nostri ra-gazzi e ragazze che incontrano coetanei in un ambiente vicino a casa e, contem-poraneamente, distante dalle consuete abitudini, con cibo semplice e generoso, aria pura, impressioni uniche, possibili-tà di mettersi in gioco, chiedere e dare aiuto, collaborare e competere nei tempi opportuni e trascorrere giornate ricche di esercitazioni, passeggiate, visite, di-dattica e prove sul campo oltre a svago nel tempo libero; il tutto scandito dagli onori alla bandiera italiana ad inizio e fine giornata.

Emanuele Ronchi

4° Campo Scuola di Protezione Civile Una settimana a Campèi a contatto diretto con la natura

Protezione Civile

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10 Monte Suello Aprile 2019

Il paese affonda le sue origini nella conca dell’ex lago Lucone, ove ricer-che archeologiche degli ultimi decen-ni, condotte dallo studioso locale Ga-briele Bocchio per conto del Museo Archeologico di Gavardo, hanno indi-viduato uno stanziamento risalente al tardo Neolitico (IV millennio a.C.) cui fece seguito uno dell’Età del Bronzo (fine III/inizio II millennio a.C.), con-siderato fra i più grandi ed articolati dell’Italia settentrionale.Tra le testimo-nianze archeolo-giche rinvenute la più suggestiva è il cranio di Gabry, un bambino di 4 anni circa, depo-sto sotto una palafitta e protetto da una coperta di liste di corteccia d’on-tano intrecciate fra loro.Dal 2011 questo sito è patrimonio universale tutelato dall’UNESCO. Nel mastio del castello, sede comu-nale fin dalla sua costruzione (XIII sec.), si conserva uno dei più comple-ti archivi storici della zona con gli atti della vita sociale, economica e ammi-nistrativa degli ultimi cinque secoli, a cominciare dagli Statuti del 1454 che riportano lo stemma comunale origi-nario. Risale al XVI sec. la bonifica della con-ca del lago Lucone da dove le fami-glie residenti ricevettero degli appez-zamenti di terreno a striscia (colonelli)

disposti in senso radiale attorno allo stagno residuale.Nel 1943 ha vita breve la sede del Di-castero della Difesa della R.S.I. retto dal M.llo Graziani, insediatosi nella grande villa Omodeo in località Poste-ghe. Oggi il comune di Polpenazze è un centro della Valtenesi, composto dalle frazioni di Picedo, Monte, Poz-zuolo, Vedrine, Fontanelle, Castello, Castelletto e Bottenago, con la più alta percentuale di territorio destinata a viticoltura e olivicoltura. I suoi vini, prevalentemente a base di Groppello, dal lontano 1948 vengono presentati al pubblico nella tradizionale “Fiera del vino della Valtenesi” da parte delle ri-nomate cantine locali. Nel settore sportivo e ricreativo rive-ste particolare lustro l’Unione Spor-tiva Polpenazze, apprezzato punto d’incontro per gli sportivi locali e, da anni, organizzatrice di manifestazioni di alto livello.La posizione strategica del centro storico e del castello insieme alla fac-ciata barocca della parrocchiale fan-no da scenografica quinta alla balco-nata dominante l’intero basso Garda. Gli amanti di storia dell’arte possono visionare l’unico ciclo pittorico trecen-tesco basso gardesano ancora inte-gro presso il presbiterio della chiesa tardo-romanica di San Pietro in Luco-ne cui si aggiunge la serie di affreschi votivi quattrocenteschi dell’aula d’i-

spirazione lombarda. La cinquecentesca parrocchiale della Natività della Vergine costudisce in-teressanti testimonianze delle scuola tardo manierista lombardo-veneta con opere pittoriche di Pietro Marone, Grazio Cossali, Gian Andrea Bertan-za, opere ad intaglio ligneo della bot-tega dei Moretti e del Lancini e resti di sculture in marmo di Carra.

Gabriele Bocchio

Alla scoperta di Polpenazze del Garda

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11Aprile 2019 Monte Suello

4 maggio, ore 9.00Scuole elementari: Esposizione mezzi A.I.B.e unità cinofile della Protezione Civile Alpina.

4 luglio, ore 20.45Castelletto: Festa della Patrona Santa Elisabetta

Esibizione del coro “Carmini Cantores” di Puegnago.

16 luglio, ore 20.00Picedo: Festa della Madonna

Esibizione del coro “Erica” di Paitone

1 agosto, ore 20.45Bottenago: Concerto

della “Banda cittadina di Polpenazze”.

24 e 25 agosto, ore 17.00Castello: Festa Alpina

Raduno fanfare alpine.

1 settembre, ore 18.00Chiesa parrocchiale: Rassegna di cori.

6 settembre, ore 20.45Sala consiliare: Conferenza sul Centenario del monumento ai Caduti

Ricordo dei Caduti di Polpenazze.

Ci stiamo preparando per le gare na-zionali del 2019, ma vediamo come siamo andati lo scorso anno. Anzitutto i risultati sono arrivati, e questo è senza dubbio positivo. Abbiamo partecipato con 28 atleti a gare di diverse discipli-ne: slalom gigante, con Maurizio Nolli sul podio più alto - sci di fondo, sci alpi-nismo, col podio più alto appannaggio di Gianzeno Marca e Michele Bazzani e carabina libera, 2° posto di Giacomo Fasser. La gara di MTB ci avrebbe po-tuto regalare anche un altro podio se il tracciato fosse stato meglio segnato… ma anche questo è sport e da Alpini che siamo, non facciamo polemiche.Dall’8 al 10 giugno abbiamo partecipa-to alle Alpiniadi organizzate nel territo-rio della Sezione di Bassano del Grap-pa. I nostri 29 atleti si sono distinti nelle gare di duathlon (MTB e tiro a segno) raggiungendo il 5° posto con Alessan-dro Dora, corsa in montagna individua-le, marcia di regolarità in montagna a pattuglie - 2° posto a Alberto Ravizzo-

la, Giorgio Maffei e Marco Tabarelli e 4°a Maurizio Nolli, Giovanni Massardi e Alberto Barone e corsa in montagna a staffetta. La Monte Suello si è classi-ficata 19a su 56 Sezioni partecipanti.Ottima la stagione della squadra di cal-cio che conquista due primi e un se-condo posto nei tre triangolari disputati contro le rappresentative delle Sezioni di Brescia e Valcamonica. I nostri ra-gazzi hanno così riportato a casa il prestigioso trofeo “Caduti Alpini Bre-sciani”.Per chi volesse provare a parteci-pare a queste ma-nifestazioni che, vi assicuro, a volte ci portano in luoghi da favola, la mia disponibilità è sem-pre al vostro servi-zio.Il tema della par-

tecipazione alle gare nazionali è stato discusso nella riunione del CDS del 9 novembre scorso ed è stato deci-so che la Sezione coprirà le spese di traporto e iscrizione alle gare, mentre le eventuali spese di pernottamento ed i pasti saranno a carico degli atleti; questo per allineare il trattamento degli alpini atleti a quello di chi svolge altre attività sezionali.

Celestino Massardi

Il punto sullo sport sezionale

Aspettando l’Adunata Sezionale - Il Programma

Il programma potrà subire delle variazioni

Sport

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12 Monte Suello Aprile 2019

Purtroppo nella vita nulla è per sem-pre, ma quando lo speaker ufficiale della manifestazione ha annunciato che dopo 76 anni, alla commemora-zione di Nikolajewka, non ci sarebbe stato nessun reduce a raccontare la propria esperienza, a tutti gli alpini presenti è come se fosse mancato qualcuno di caro.Lo zaino della testimonianza è stato raccolto dal Presidente emerito del-la Sezione di Brescia Davide Forlani, che con passione e competenza ci ha fatto rivivere le vicende di quei lun-ghi giorni del ‘43.Parole di pace e di fratellanza verso il popolo russo sono state espresse dal Presidente nazionale Sebastiano Favero, ricordando gli interventi fatti dagli alpini in quella terra.Una terra che ha raccolto il sangue di tanti militari italiani e sovietici che allo-ra si combatterono su opposti schie-ramenti non per odio, ma perché im-

pegnati nel compiere fino in fondo il proprio dovere.Un popolo, quello russo, che oggi ci vede come amici anche grazie al forte messaggio di fratellanza che la nostra associazione ha dato ai suoi interventi; pensiamo all’asilo Sorriso realizzato a Rossosh, allora sede del comando delle truppe alpine, costru-ito 25 anni fa ed al ponte realizzato la scorsa estate a Livenka (il nome at-tuale di Nikolajewka) chiamato Ponte per l’Amicizia.

Ma il 26 gennaio a Brescia c’erava-mo anche per un’altra importante oc-

casione, l’inaugurazione della nuova scuola Nikolajewka, un complesso di circa 4.500 mq costruito a fianco del-la vecchia struttura, realizzata grazie alla generosità degli alpini e di tutta la comunità bresciana.Un “miracolo con la penna“ come lo ha definito il Sindaco di Brescia Del Bono, miracoli di cui gli alpini da sem-pre si dimostrano maestri, a comin-ciare da chi 36 anni fa, in occasione del 40° anniversario della battaglia, ebbe l’idea geniale di realizzare non

un monumento alla memoria, ma un monumento vivente che cresce e si rigenera attraverso gesti di generosità e di vita.Durante la visita abbiamo visto le nuo-ve tecnologie messe al servizio degli ospiti di questa struttura.Nel pomeriggio si sono tenute le ce-rimonie in centro città partecipate dal folto pubblico che ha fatto da cornice e che non manca mai di far sentire la sua vicinanza alla nostra associazio-ne.Tutta la giornata è stata accompa-gnata dall’ottima fanfara Valchiese di Gavardo, come sempre molto ap-prezzata per la sua marzialità e pro-fessionalità.

Flavio Lombardi

Il Monumento vivente cresce ancoraAmpliata la scuola Nikolajewka a Brescia

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13Aprile 2019 Monte Suello

Eravamo in sette all’inizio, oltre a me c’era Angelo Dal Prà, Luigi Salvini, Giuliano Balestriero, Guido Bernasco-ni, Alfredo Mafizzoni e Pietro Ottolini. L’idea era venuta al Capitano Berna-sconi e Dal Prà è stato eletto Capo-gruppo.

Inizia così il racconto sulla nascita del Gruppo di Sirmione, avvenuta nel 1959, ed a raccontarmelo è l’ultimo dei soci fondatori ancora in vita, Giu-seppe Signori. L’ho conosciuto grazie all’attuale Capogruppo Virgilio Ponza, durante la festa del 60° di fondazione.

Io sono del ’33, ho fatto la naja nel 5° prima a Merano e poi a Montorio Veronese, ero un caporal maggiore. Diciotto mesi passati bene, avevo la qualifica di istruttore delle reclute ed ero anche vicino a casa.

Dopo il congedo cosa hai fatto? Ho fatto il postino e grazie a questo

lavoro ero sempre incaricato di conse-gnare anche gli avvisi agli alpini.

Quando ti sei iscritto all’Ana, però, non esisteva il Gruppo di Sirmione. Andavamo sempre con quelli di Rivol-tella, però ad un certo punto abbiamo voluto un gruppo per il nostro paese perché Sirmione lo meritava. La prima riunione è stata all’hotel Touring poi ci si trovava sempre all’hotel di Guido Bernasconi; che bei ricordi!

E la prima adunata nazionale?Ah la prima è stata l’anno dopo, nel ’60, a Venezia. Da li in poi il gruppo non è mai mancato a nessuna. Erava-mo in tanti allora, pensa che siamo ar-rivati a contare quasi 180 alpini iscritti.

Siete molto ben inseriti nella vostra comunità, il rapporto con autorità e cittadini è intenso e di profonda stima. Siamo sempre stati molto legati alla

nostra terra. Negli anni abbiamo fatto tante cose per il paese, gli anziani e i bambini. Tutti noi fon-datori abbiamo vissuto l’esperienza della guer-ra, alcuni erano bambi-ni, come me, ma in tre erano soldati. Proprio l’Angelo (Dal Prà) volle creare un ricordo pe-renne ai tanti amici che aveva lasciato in terra di Russia e alla Rovizza, dove abitava, ha eretto il monumento che vedi an-cora e dove tutti gli anni il 26 gennaio commemo-riamo la battaglia di Niko-lajewka; pensa che fino a pochi anni fa venivano anche tanti Reduci dal veronese.

E poi vi siete dati una casa.Era Capogruppo Giu-lio Sterza, i soldi erano quelli che erano, abbia-mo iniziato nel ‘83/’84 e l’abbiamo inaugurata nel ’92. Ogni sabato, chi era disponibile veniva in can-tiere e così, pian piano,

l’abbiamo messa in piedi. Si lavorava in allegria, si era formato un bel gruppo e lavorare così sembrava meno fatico-so. Detta così può sembrare semplice, ma quell’opera è stata davvero impegna-tiva – gli fanno eco Gianfranco Loro e Luigi Campagnola (quest’ultimo era tecnico comunale in quel periodo) altri due alpini del gruppo – perché oltre alla nostra sede nell’edificio hanno trovato spazio anche la sede dei Combatten-ti (adesso è passata ai bersaglieri) e soprattutto un ambulatorio medico. Ci venne in aiuto anche il papà della M.O.V.M. Sten. Serafino Gnutti la cui generosa donazione ci consentì di re-alizzare la copertura.

Giuseppe, il tuo Capogruppo mi racconta che hai lavorato anche al cantiere di Campèi.Eravamo sempre quelli della sede, più o meno a seconda degli acciacchi. Anche quella è stata un’esperienza che ricordo con molto piacere.

Teniamo tanto al nostro Giuseppe - conclude Virgilio Ponza - salute per-mettendo non manca mai quando il martedì ci ritroviamo in sede. Sempre disponibile, mai una parola fuori po-sto, siamo fortunati ad avere ancora un testimone della nascita del nostro gruppo così attaccato ai valori sociali dell’Associazione.

Paolo Cabra

Testimone del tempo

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14 Monte Suello Aprile 2019

Il 76° Anniversario della Battaglia di Nikolajewka

Sirmione

Tradizionale celebrazione il 26 Genna-io 2019 a Sirmione del 76° anniversa-rio della battaglia di Nikolajewka.Il programma prevedeva la Santa Messa, concelebrata dai 3 sacerdoti del nostro Comune, l’alzabandiera e la deposizione di una corona d’allo-ro al monumento ai Caduti in località Rovizza.Presenti il V. Presidente sezionale Pa-olo Cabra scortato dal Vessillo Sezio-nale, tutte le rappresentanti d’arma del territorio, i sindaci di Sirmione e di Castelcovati, le forze dell’ordine e tante penne nere, con i loro gagliar-detti, giunte dai paesi limitrofi.Dopo la cerimonia il nostro Capo-gruppo Virgilio Ponza salutando i pre-senti ha voluto ricordare, nella ricor-renza del 20° anniversario della sua scomparsa, l’alpino promotore del monumento ereduce di Nikolajewka Angelo Dal Pra.

Egli, come lui rac-contava, si era tro-vato disperso nella gelida steppa russa, senza speranza di ritrovare il suo repar-to, aveva invocato la Madre di Dio, facen-do voto e promessa che, qualora si fos-se salvato, avrebbe eretto un monu-mento a ricordo di tutti i suoi compagni caduti.Così è stato. Rien-trato in Patria nel 1969 ha eretto un monumento dedi-cato ai caduti di Nikolajewka.Di lui fondatore del gruppo di Sirmio-ne, con altri 6 alpini, poi Capogrup-po per diversi anni, ricordiamo il suo semplice ma schietto carattere, la sua disponibilità verso gli altri, la sua ge-nerosità, ma soprattutto il suo amore

verso la nostra Patria.Questo monumento sia monito per tutti noi e ci faccia riflettere sugli orrori della guerra.Sia per i vinti e per i vincitori non c’è vittoria ma solo inutili morti.

Valerio Cornelli

Bella, sobria e molto par-tecipata. Queste parole descrivono molto bene la cerimonia che anche quest’anno, come tutti gli anni, si è tenuta a Bagoli-no in ricordo della batta-glia di Nikolajewka.

Nonostante la fredda se-rata sono parecchie le persone che in un ideale abbraccio ai loro alpini si trovano presso il monu-

mento per l’alzabandiera e la deposi-zione della corona in onore ai Caduti, al termine dei quali ci si porta presso la chiesa parrocchiale per la mes-sa celebrata da Don Paolo. Come sempre il momento più suggestivo è quando prima della preghiera dell’al-pino vengono letti i nomi accompa-gnati dal relativo “scotom” di tutti i ca-duti di Bagolino della seconda guerra mondiale.

Flavio Lombardi

Anche altri gruppi hanno commemorato l’anniver-sario della battaglia di Nikolajewka fra cui Puegna-go, che da anni organizza una serata sempre molto partecipata, e San Felice, che ha fatto coincidere questa ricorrenza con la Festa del tesseramento.

Commemorato dai nostri gruppi

San Felice del Benaco

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15Aprile 2019 Monte Suello

Serata importante quella del 26 gen-naio scorso per il Gruppo di Anfo. L’occasione è stata data dall’annuale

cena del tesseramento che ha visto la partecipa-zione di quasi tutti i suoi iscritti oltre ad un buon numero di gente del po-sto; serata che era ini-ziata con la S. Messa in suffragio degli Alpini e degli Amici andati avanti. Durante il rinfresco, offer-to dalle penne nere nella loro sede sociale, è stato presentato il nuovo Con-siglio Direttivo, rinnovato a seguito delle dimissioni

di Omar Bettini. Lo zaino di Capo-gruppo è ora sulle spalle di Marco

Freddi che avrà come consiglieri Juri Benedetti, Matteo Panza e Adam Da-gani. Entusiasmo alle stelle per l’inizio di questo nuovo corso che, ci augu-riamo, toglierà il Gruppo da un certo torpore associativo nel quale si trova-va e che trova piena giustificazione nel compimento del 90° anniversario di fondazione che cadrà il prossimo giugno e che vedrà il paese di Anfo ospitare la festa di Zona A oltre ad al-cune iniziative... top secret, perché il bello deve ancora venire.

Fabrizio Ferliga

Presentato il nuovo Consiglio DirettivoAnfo

Complimenti a Maurizio Nolli del Gruppo di Gavardo che il 24 marzo ad Alleghe (Belluno) si è classificato 3° nella gara di slalom del campionato nazionale ANA.

Sabbio Chiese

Come ogni anno, il secondo saba-to di dicembre noi alpini, gli amici e i simpatizzanti ci siamo ritrovati presso il monumento ai Caduti per l’alzaban-diera ed iniziare una giornata molto speciale.Oltre ai “classici” impegni ufficiali, quali la relazione dell’anno trascorso e il rinnovo per l’anno seguente, il Grup-po non dimentica i propri amici andati avanti né gli anziani della comunità. Per questo, oltre alla doverosa pre-ghiera nel locale cimitero, ci siamo recati alla casa di riposo ”B. Bertella” per salutare e portare i doni di Santa Lucia agli anziani ospiti; quest’anno eravamo accompagnati dal Presiden-te sezionale Poinelli. I nonni dell’RSA non mancano di farci sentire calore ed affetto ricordando con i nostri “veci” i tempi passati e cercando di conosce-

re dalla fisionomia i volti dei più giova-ni; a volte indovinano perfino le paren-tele! Insieme a loro abbiamo cantato, anche se in modo non impeccabile, alcuni brani della tradizione e fatto una gustosa merenda. I loro sorrisi, gli abbracci ed i calorosi saluti ci sti-molano a continuare in questo nostro impegno.Un doveroso sguardo alle generazio-ni future lo riserviamo ai bambini che partecipano alla fiaccolata che dal colle di S.Onofrio, dopo la S.Messa, illumina il sentiero che scende verso il paese. Speriamo che l’esempio e l’impegno del nostro Gruppo ispirino alcuni bambini e, perché no, bambine affinché possano intraprendere la via alpina e portare avanti i Valori che ci contraddistinguono.Un sincero ringraziamento al Presi-

dente Poinelli e ai Consiglieri sezionali intervenuti, alla famiglia Baruzzi che durante il percorso ci offre vin brûlé e dolci, agli alpini che partecipano, cre-dono nel Gruppo e nelle sue opere, agli amici ed a tutti coloro che ci sono sempre vicini.

Piergiacomo Pasini

Quei piccoli, grandi gestiUn modo singolare di festeggiare il tesseramento

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16 Monte Suello Aprile 2019

Mi piace tanto frequentare i nostri grup-pi e le loro sedi e spesso sono occa-sioni buone per imbattersi in curiosità, a volte vere e proprie rarità, che sono un patrimonio storico, culturale e affettivo del quale, fuori dal paese, pochissimi ne sono a conoscenza.È il caso dello scarpone in legno di Poz-zolengo. L’avevo notato in occasione della festa del 90° di fondazione e, in-curiosito da quell’oggetto, mi ero ripro-messo di conoscerne la storia. Sono stati miei ciceroni il Capogruppo Mas-simo Prati e il suo predecessore Renato Gandini, sempre gentilissimi e disponi-bili, a raccontarmi questa bella storia. Lo scarpone è stato realizzato a cavallo degli anni ’20 e ’30 del secolo scorso dall’abile falegname Carlo Gaburri, che alpino non era ma alle penne nere ci te-neva tanto, il quale si fece aiutare dal Mario Gandini – papà di Renato – che alpino lo era eccome, combattente del-la Grande guerra. In sede c’è anche una foto che ritrae un alpino pozzolenghese che lo porta a spalle durante la sfilata per le strade di Roma all’adunata del 1934.Renato mi racconta che l’ispiratore di tale opera fu il socio fondatore e primo Capogruppo Camillo Albertini, ufficiale nella prima guerra mondiale. Questo oggetto, ma si può ben definire opera d’arte, misura 80 cm di lunghezza per 50 di altezza e una ventina di larghez-za, è in legno di noce ed è, ovviamen-te, vuoto. Ma non per questo è sempre

stato leggero, anzi. Massimo e Renato ricordano di averlo visto pieno di nettare degli dei lenire i disagi che l’arsura pro-vocava ai poveri alpini durante le adu-nate.Custode amorevole del nostro scarpo-ne fu Vittorio Zenegaglia, Capogruppo dal ’39 al ’73 – andò avanti proprio durante l’adunata di Napoli – e titolare della trattoria All’Alpino, sede storica del gruppo; a lui succedette il figlio Carlo che proseguì l’opera paterna.

Oggi la trattoria è chiusa, ma l’ospi-te illustre non si manda mai via e così tocca a Rosanna - figlia di Vittorio - una squisita signora che mi ha deliziato de-gli aneddoti di una vita passata a far da mangiare a tanta gente, prendersi cura dello scarpone degli alpini.Lui che, per ovvie ragioni di età, esce di casa solo nelle grandi occasioni, fa bella mostra di se davanti al caminetto, lucido e senza un filo di polvere, vero e proprio patrimonio di quella terra gene-rosa chiamata Pozzolengo.

...quanti ricordi fai rivivere tu!

Paolo Cabra

PozzolengoVecchio scarponeQuanto tempo è passato...

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17Aprile 2019 Monte Suello

Sirmione

Manerba del Garda

Grande appuntamento per il gruppo di Sirmione che il 2 dicembre scorso, nel corso dell’annuale tesseramento, ha festeggiato il 60° di fondazione.Dei sette alpini fondatori, solo Giusep-pe Signori è ancora presente.Volendo ricostruire la loro storia, il Ca-pogruppo Virgilio Ponza, con pazien-za e tenacia, è riuscito a rintracciarne i famigliari e ad invitarli alla cerimonia di consegna di un ricordo consisten-te nella riproduzione del quadro, il cui originale è stato apposto in sede, raf-figurante i sette giovani fondatori coi loro cappelli alpini. Tra essi, il Tenente Bernasconi, storico primo Capogrup-po.Dopo la cerimonia dell’alzabandie-ra e l’omaggio ai Caduti con la de-posizione di una corona d’alloro alla M.O.V.M. Serafino Gnutti, alla presen-za delle autorità civili e militari e delle Associazioni d’Arma, alcuni giovani alpini del gruppo hanno consegnato

ai famigliari dei fondatori il gradi-tissimo ricordo. La commozione era palpabile. La figlia di Balestriero,prendendo la paro-la, ha ringraziato il Capogruppo e tra le lacrime, diceva di ritrovare in ogni alpi-no presente il papà “andato avanti”.La sfilata lungo le vie del paese, ac-compagnata dalla fanfara alpina di Ga-vardo, si è conclusa davanti alla chiesa di Lugana per la S.Messa. Nell’omelia il parroco don Sergio ricordava che il Gruppo Alpini è sempre vicino alla popolazione e che la festa del tesse-ramento è la festa di tutta la comunità

sirmionese. Coerenti ai nostri valori alpini, la somma raccolta durante il è stata destinata alla scuola Nikolajewka di Brescia.

Valerio Cornelli

Da qualche anno il Gruppo di Maner-ba ha orientato una buona parte delle sue energie verso la collaborazione con le scuole del territorio.Siamo partiti prestando il nostro ser-vizio alla scuola dell’Infanzia “don A. Merici” durante la festa di chiusura dell’anno scolastico, fornendo il sup-porto nella preparazione delle salami-ne il cui ricavato viene devoluto alla scuola stessa.Qualche anno fa invece è stata recu-perata una tradizione manerbese che si era persa negli anni. In occasione della commemorazione del IV Novem-bre, gli alunni delle classi quinte della

scuola Primaria “don M. Simoni” vengono coin-volti nella preparazione di piccole corone d’al-loro che poi depongono presso i 35 alberi dedi-cati ai Caduti di Manerba del primo conflitto mon-diale. A questa attività si è aggiunto anche un incontro di preparazione in cui, con una presen-tazione preparata da un nostro socio, viene spie-gato e poi cantato l’Inno di Mameli.

Dall’anno scorso, infine, abbiamo alzato ulteriormente il livello raggiun-gendo anche gli alunni della scuola Secondaria di 1° “28 maggio 1974” aiutandoli durante il trasloco nella nuova struttura, ma soprattutto in-vitando tutta la scuola (300 ragazzi) alla prima dello spettacolo “La grande guerra” che il nostro Gruppo ha orga-nizzato in occasione del Centenario, con banda e coro locali. Un grande successo e altrettanta soddisfazione nel vedere tutti i ragazzi fermi in silen-zio per più di un’ora nell’ascolto dello spettacolo, sfociato poi in un lungo

applauso finale. Il ricavato dello spet-tacolo serale aperto al pubblico è sta-to devoluto alla scuola.Ultimo tassello, sarà un incontro di storia con le terze medie dove illustre-remo la tragedia della campagna di Russia.Un grande sforzo ripagato dai sorrisi dei bambini e dei ragazzi e dal vedere il nostro simbolo appeso all’ingresso della scuola media. Uno sforzo che secondo noi è necessario se voglia-mo che le nostre tradizioni e la nostra filosofia alpina possano avere un futu-ro. Piccoli semi che magari un giorno daranno grandi frutti anche per la no-stra associazione.

Massimo Leali

Il Gruppo ha 60 anni

Alpini e scuola Piccoli semi che un giorno cresceranno

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18 Monte Suello Aprile 2019

Sono nato a Vojandes di Tremosine il 4 settembre 1925 e il 1° dicembre ’43, insieme ai compaesani Costante Facchini, Andrea Ghidotti e Battista Filenghi, siamo stati arruolati per la Repubblica Sociale Italiana. Alla ca-serma Papa, in borgo Trento a Bre-scia, regnava una grande confusione e così, di comune accordo, abbiamo deciso di tornare a casa dove siamo stati nascosti per un mese e mezzo. Io ero in un fienile e avevo fatto un tassello nel fieno, vicino alla finestra, in modo che potessi avere aria e luce senza essere visto.

Il brigadiere dei carabinieri ci cercava e quotidianamente interrogava i nostri genitori; dopo alcune settimane a loro si unirono anche pattuglie di tedeschi.Verso fine gennaio del ‘44 ci siamo consegnati e siamo stati trasferiti in una caserma fatiscente di Novara, al freddo e con scarso cibo.Un bel giorno si presenta a noi il ma-rito di una paesana, membro del Par-tito Fascista, e ci riporta a casa. Le continue pressioni sui nostri famigliari ci inducono a riconsegnarci e rag-giungiamo di nuovo Novara dove ci aspettano otto giorni di prigione.Da Novara ci trasferirono col treno a Münsingen in Germania, stipati su carri bestiame con un foro in mezzo. Da lì, con una marcia di 5 Km nella neve alta 40 cm, arrivammo al campo di addestramento di Feldstetten dove fummo alloggiati in baracche di legno con letti a tre piani. Almeno lì si stava bene e al caldo.

Tutti e quattro ci inqua-drarono nel Plotone Collegamenti, 5a com-pagnia, Btg. Brescia, Div. Alpina Monterosa. L’istruzione avveniva nei boschi innevati e per tenerci su di spirito ci facevano cantare “…per l’Italia vincere o mo-rir…”. A giugno del ‘44 siamo tornati in Liguria, schie-rati sul fronte da Ge-nova ad Oneglia. Successivamente venni acquartierato a Palleroso, una frazione di Castelnuovo Garfagnana, dove il Btg. Brescia aveva stabilito il suo comando. Io ero cuciniere e ricor-do che vicino alla cucina, nella cap-pella dedicata a San Rocco, avevano messo il deposito munizioni. Ora la cappella è stata restaurata dall’Associazione Alpina Monterosa e in essa sono contenute quattro tar-ghe con i 1001 nomi dei Caduti della Divisione. Dopo varie peripezie vissu-te fra Nervi, Villafranca d’Asti, dove un vagone del nostro convoglio venne fatto saltare per aria dai partigiani e vi morirono 29 alpini, e Ceresole Reale, il 25 aprile ’45 ricevemmo dal Capi-tano Maffi di Palazzolo poche lire e il via libera a rientrare alle nostre case. Il viaggio di ritorno si rivelò più compli-cato del previsto. Più volte ci ferma-rono dei partigiani e avevamo paura delle rappresaglie però ci andò sem-pre bene. Arrivammo a Torino a piedi, proseguimmo fino a Milano in treno e poi, sempre a piedi, fino a Caravag-gio. Devo dire che ci sono stati giorni in cui ci nutrivamo solo di mele però abbiamo anche incontrato brava gen-te che dava da mangiare a qualunque militare di passaggio. Da Caravaggio con mezzi di fortuna siamo arrivati a Brescia e da qui, col tram, a Salò. Sulla gardesana abbiamo incon-trato il nostro paesano Giuseppe Leonesio, che svolgeva il servi-zio di corriere con il camion, che ci ha portato fino a Campione.Da qui siamo saliti a piedi dal sentiero del porto. Arrivati in Brasa, io e il Facchini ci siamo diretti verso Vojandes dalla via di Mos, il Filenghi e il Ghidotti han-no proseguito per Vesio dove, in

cima alla via del Fosà, hanno incon-trato le loro mamme che andavano in chiesa a recitare il rosario. Erano circa le ore 18.00 del 10 maggio 1945.Immaginatevi la felicità dei famigliari nel vedersi comparire i figli sani e salvi dopo mesi senza ricevere loro notizie.

Daniel Cavazza(narrato da Clemente Girardi)

Vesio di TremosineI miei vent’anniRicordi di guerra di Clemente Girardi

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19Aprile 2019 Monte Suello

Scarponcini e Stelle alpine

Bagolino: Camilla Bordi-ga al papà Daniele e alla mamma Marta

Ai neonati ed ai felici genitori gli auguri e le felicitazioni più vive e fervide.

Matrimoni:Bagolino: Alex Lombardi con Tamara Buccio

Agli sposi i nostri migliori auguri.

Anniversari:Sopraponte: Nozze di rubino (40) per Sergio Bresciani e la moglie Maura Bodei. Villanuova s/C:

Nozze d’argento (25) per Paolo Cabra e la moglie Maddalena Galafassi; Nozze di zaffiro (45) per Gianni Franceschini e la moglie Antonia Maffizzoli

Anagrafe alpina

Il Gruppo alpini di Sabbio Chiese, il Sindaco Onorio Luscia e tutta la comunità sab-biense si sono uniti per gli auguri di buon compleanno al Reduce di Nikolajewka Lugi Tisi che ha compiuto 99 anni. Famiglia completamente alpina la sua, a partire dal genero Franco e dal nipote Luca per arrivare alla futura moglie di Luca, l’alpina e consigliere del gruppo Giada che, orgogliosamente, ha portato a casa del nonno il gagliardetto.

Piergiacomo Pasini

Come tutti gli anni accade, gli alpini del Gruppo di Vestone si recano presso la locale casa di riposo per festeggiare il compleanno del Reduce di Russia Primo Zambelli, che quest’anno ha compiuto 97 anni. Ad accompagnarli, come sempre, il Sindaco Giovanni Zambelli che dimostra anche in questo caso il suo attaccamento alle penne nere. Se la forma fisica di Primo paga scotto agli anni che passano, la sua mente è ancora lucidissima, tanto che ama intrattenere gli amici raccontando aneddoti e storie vissute sui campi di battaglia. Combattente agli ordini del mitico “sergente nella neve” Mario Rigoni Stern (cittadino onorario di Vestone) venne ferito nella famosa battaglia di Nikolajewka. Il suo nome è citato nel famoso libro. Primo è molto legato agli alpini del suo Gruppo e, vista la mobilità ridotta, gli fa giungere spesso i suoi saluti.

Giuseppe Genovese

I 99 anni del Reduce Luigi Tisi

I 97 di Primo Zambelli

Periodico della sezione di Salò “Monte Suello”dell’Associazione Nazionale Alpini

Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 9/95 del 7.3.1995

Sede: via Fantoni, 84/8625087 Salò BS

www.montesuello.it - [email protected]

COMITATO DI REDAZIONEGianfranco Archetti - Lorenzo Bacchetti

Gabriele Bocchio - Cesare FumanaRoberto Turri Zanoni

TIRATURA 5.400 COPIE - GRATIS AI SOCI

DIRETTORE EDITORIALEPaolo Cabra

[email protected]

Sono andati avantiCapovalle: Giacomo Amolini, cl. 1937 già Capogruppo. Gar-gnano: Beniamino Passoni, cl. 1938. Gavardo: Giovan-ni Avanzi, cl. 1934; Bernardo Rossi, cl. 1944; Bruno Filippini,

cl. 1942. Odolo: Pasquino Badini, cl. 1937. Pozzolengo: Luigi Binachera, cl. 1934. Pre-valle: Francesco Valzelli, cl. 1939. Puegna-go: Giovanni Crescini, cl. 1925. Rivoltella: Franco Abate, cl. 1939. Sabbio Chiese: Giuseppe Morettini, cl. 1949. Soprazocco: Pierangelo Venturelli, cl. 1944; Giovanni Bar-delloni, cl. 1939; Egidio Rizzardini, cl. 1940. Toscolano Maderno: Pietro Ecli, cl. 1941; Giuseppe Sinibaldi, cl. 1944; Roberto Magro-grassi, cl. 1946. Villanuova: Pierino Beltrami, cl. 1954. Vobarno: Virgilio Ferrandi, cl. 1930.

Alle famiglie le nostre più sentite condoglianze

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20 Monte Suello Aprile 2019

Feste estive alpine

AGOSTO2/3/4 Gardone: Festa del paese3/4 Toscolano Maderno: Festa della Solidarietà al pattinodromo4 Vallio Terme: Festa al rifugio sul monte Ere5 Campei De Sima: Festa Sezionale di Madonna della Neve14 Vesio: Festa della montagna a Passo Nota16 Valvestino: Festa alpina ad Armo17 Bagolino: 24° raduno al Capitello del Poer Arcipreit, loc. Valalusso alto25 Bione: Festa di S.Bernardo ai Piani di Lò25 Magasa: Festa a Cima Rest

SETTEMBRE15 Limone: 45a Festa a Baita Segala

LUGLIO6 Bagolino: 21° raduno in Bruffione7 Sabbio Chiese: Festa a S.Onofrio12/13 Pompegnino: Festa alpina14 Pieve Di Tremosine: Festa al rifugio Pedercini14 Gavardo: Festa sul monte Tesio14 Mura: Festa alla chiesetta alpina18/19/20 Moniga: Festa al Parco Tre Santi21 Gargnano: Festa al rifugio a Briano21 Capovalle: Festa sul Monte Stino 21 Villa Cunettone: Anniversario chiesetta al rifugio21 Agnosine: Festa al rifugio Bertagnolli26/27/28 Gardone: Festa del paese28 Tignale: 34a Festa al rifugio a Cima Piemp

Un piacevole promemoria per passare le feste estive in compagnia di alpini. Frequentiamole, daremo ossigeno ai vari gruppi e contribuiremo alle loro donazioni perché si sa, gli alpini non fanno banca!

MAGGIO 26 Provaglio V.s.: Festa monte Besume

GIUGNO 1 Toscolano Maderno: Festa a Luseti16 Bagolino: 7° raduno alpino a Cerreto16 Odolo: Festa della Croce sul monte Cugni23 Degagna: Festa alpina30 Casto: Festa al rifugio Paradiso

Presentato nel teatro di Sabbio nel corso di una bella serata organizzata dal Gruppo alpini locale in occasione del Centenario della prima guerra mondiale, il libro di Romeo Seccamani, scrittore e uomo di cultura nativo di Anfo, è ambientato sui monti di casa, a ridosso della seconda linea di combattimento.È una narrazione diversa dal solito, molto personale e introspettiva, la quale prende spunto da un dialogo immaginario fra lo scrittore e un tenente che in quelle zone visse durante il periodo bellico.Numerosi sono gli spunti di riflessione che ci sorgono man mano che la lettura avanza, non fosse altro che per l’atmosfera che queste parole creano intorno a chi le legge.I sentieri percorsi in montagna si incrociano con quelli della memoria e dei sentimenti e tutti insieme convergono in un luogo materiale che al tempo stesso è anche spirituale.Un libro scritto in occasione della commemorazione dei cento anni dalla Grande Guerra decisamente diverso da tanti altri, dove la narrazione storica procede pari passo al con-fronto fra i protagonisti sui grandi temi dell’esistenza.

Paolo Cabra

Libri con la penna

Romeo SeccamaniLa stanza gialla la Quadra editrice € 10.00