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SPECIALE PRIMO PIANO SERRAMENTI DESIGN e COMPONENTI MAGGIO 2020 32 G ardesa dal 2008 fa parte del Gruppo multinazionale svedese Assa Abloy. L’appartenenza a questo gruppo ha aiutato nella gestione di questo particolare periodo di emergenza Covid-19, accentuato dal fat- to che l’azienda ha sede proprio nella provin- cia di Piacenza, una delle aree d’Italia più col- pite da questa pandemia.La reazione non si è quindi fatta attendere e già da prima che il DCPM del 22 Marzo bloccasse tutte le atti- vità produttive non necessarie, Gardesa ave- va deciso di chiudere la sua attività in data 16 Marzo, al fine di salvaguardare la salute dei dipendenti, clienti, fornitori e di tutta la filie- ra produttiva. Gruppo Genius, carico come una molla I l Gruppo Genius, come la quasi totalità delle aziende Italiane, sta facendo i conti con un evento che ha colto tutti, perlopiù, im- preparati. In un primo momento all’interno dell’azienda sono stati accusati i disagi dell’in- certezza delle forniture dei semilavorati, non- ché delle limitazioni all’esportazione del pro- dotto finito, i blocchi alle frontiere e i rifiuti de- gli autisti stranieri a ritirare in Italia che han- no, in qualche caso, rallentato gli ordini già pronti per il trasporto. Nonostante i primi disagi ora i magazzini Ge- nius sono forniti e pronti per riprendere im- mediatamente le consegne non appena si tornerà operativi, fosse anche solo in parte. Una piccola fortuna nella sfortuna generale ha permesso al Gruppo di mantenere la pro- duzione attiva fino all’ultimo momento grazie al fatto che gli operatori, a causa della misura dei macchinari, delle dimensioni del prodot- to e degli spazi dei nostri ambienti, lavorano già normalmente a distanza di parecchi me- tri uno dall’altro. Ovviamente i lavoratori sono stati dotati delle necessarie protezioni per garantirne la salute, cosa che avverrà anche alla ripresa delle atti- Gardesa, con sacrificio insieme ce la faremo Intervista a Leonardo Agueli G.M. Una decisione difficile per una realtà indu- striale nel rispetto prima di tutto delle perso- ne, sulla base della filosofia interna al nostro Gruppo: “Togheter We” e anche in questo mo- mento difficilissimo, facendo tutti qualche sa- crificio, siamo sicuri che “Insieme ce la fare- mo”. In questo periodo anche la nostra azien- da pur avendo usufruito degli ammortizzato- ri sociali che sono stati stanziati dal governo ha continuato a onorare i propri impegni an- ticipando gli stipendi a dipendenti e collabo- ratori e rispettando i debiti con i fornitori con la precisa volontà di salvaguardare anche tut- ta la catena di fornitura evitando di creare ul- teriori problemi finanziari alla stessa ed evita- re di creare ulteriori disagi ai nostri clienti al- la riapertura. Alla riapertura tutti i processi interni all’a- zienda saranno completamente rivoluziona- ti: verranno adottati tutti i DPI necessari per mettere in sicurezza le persone, dalle sanifi- cazioni degli ambienti di lavoro ai particolari accorgimenti per le pulizie, dal controllo del- la temperatura all’ingresso alle mascherine ffp1-ffp2-ffp3 in base alla tipologia di lavoro svolto, dal distanziamento delle persone ai separatori in plexiglass. Con l’emergenza Covid-19 anche lo smart working si è affacciato alla nostra realtà, per- mettendoci di non fermare alcune attività in questo periodo di fermo produttivo e di man- tenere un costante contatto sia con i clien- ti sia con i fornitori. Alla ripresa delle attività produttive, questa forma di lavoro a distanza sarà comunque intensificato e incentivato al fine di ridurre gli spostamenti e mantenere al minimo il numero di persone presenti in uffi- cio per limitare al massimo il rischio potenzia- le di contagio. L’emergenza Covid-19 e il con- seguente periodo di forzato fermo produttivo è stato inaspettatamente molto costruttivo per Gardesa in quanto ha permesso ai team di ricerca & sviluppo, design & ufficio tecnico, product marketing e sales, di portare avanti un lavoro straordinario in team, chiaramente in modalità smart working. Il motto è “INSIEME CE LA FAREMO” L’obiettivo è “RITORNARE PIÙ FORTI”

Gardesa, con sacrificio Gruppo insieme ce la faremo Genius ... · Gardesa, con sacrificio insieme ce la faremo Intervista a Leonardo Agueli G.M. Una decisione difficile per una realtà

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SPECIALEPRIMO PIANO

SERRAMENTI DESIGN e COMPONENTIMaggio 2020 32

G ardesa dal 2008 fa parte del Gruppo multinazionale svedese Assa Abloy.

L’appartenenza a questo gruppo ha aiutato nella gestione di questo particolare periodo di emergenza Covid-19, accentuato dal fat-to che l’azienda ha sede proprio nella provin-cia di Piacenza, una delle aree d’Italia più col-pite da questa pandemia.La reazione non si è quindi fatta attendere e già da prima che il DCPM del 22 Marzo bloccasse tutte le atti-vità produttive non necessarie, Gardesa ave-va deciso di chiudere la sua attività in data 16 Marzo, al fine di salvaguardare la salute dei dipendenti, clienti, fornitori e di tutta la filie-ra produttiva.

Gruppo Genius, carico come una molla

I l Gruppo Genius, come la quasi totalità delle aziende Italiane, sta facendo i conti

con un evento che ha colto tutti, perlopiù, im-preparati. In un primo momento all’interno dell’azienda sono stati accusati i disagi dell’in-certezza delle forniture dei semilavorati, non-ché delle limitazioni all’esportazione del pro-dotto finito, i blocchi alle frontiere e i rifiuti de-gli autisti stranieri a ritirare in Italia che han-no, in qualche caso, rallentato gli ordini già pronti per il trasporto. Nonostante i primi disagi ora i magazzini Ge-nius sono forniti e pronti per riprendere im-mediatamente le consegne non appena si tornerà operativi, fosse anche solo in parte. Una piccola fortuna nella sfortuna generale ha permesso al Gruppo di mantenere la pro-duzione attiva fino all’ultimo momento grazie al fatto che gli operatori, a causa della misura dei macchinari, delle dimensioni del prodot-to e degli spazi dei nostri ambienti, lavorano già normalmente a distanza di parecchi me-tri uno dall’altro. Ovviamente i lavoratori sono stati dotati delle necessarie protezioni per garantirne la salute, cosa che avverrà anche alla ripresa delle atti-

Gardesa, con sacrificio insieme ce la faremo Intervista a Leonardo Agueli G.M.

Una decisione difficile per una realtà indu-striale nel rispetto prima di tutto delle perso-ne, sulla base della filosofia interna al nostro Gruppo: “Togheter We” e anche in questo mo-mento difficilissimo, facendo tutti qualche sa-crificio, siamo sicuri che “Insieme ce la fare-mo”. In questo periodo anche la nostra azien-da pur avendo usufruito degli ammortizzato-ri sociali che sono stati stanziati dal governo ha continuato a onorare i propri impegni an-ticipando gli stipendi a dipendenti e collabo-ratori e rispettando i debiti con i fornitori con la precisa volontà di salvaguardare anche tut-ta la catena di fornitura evitando di creare ul-teriori problemi finanziari alla stessa ed evita-re di creare ulteriori disagi ai nostri clienti al-la riapertura. Alla riapertura tutti i processi interni all’a-zienda saranno completamente rivoluziona-ti: verranno adottati tutti i DPI necessari per mettere in sicurezza le persone, dalle sanifi-cazioni degli ambienti di lavoro ai particolari accorgimenti per le pulizie, dal controllo del-la temperatura all’ingresso alle mascherine ffp1-ffp2-ffp3 in base alla tipologia di lavoro svolto, dal distanziamento delle persone ai separatori in plexiglass. Con l’emergenza Covid-19 anche lo smart working si è affacciato alla nostra realtà, per-mettendoci di non fermare alcune attività in questo periodo di fermo produttivo e di man-tenere un costante contatto sia con i clien-ti sia con i fornitori. Alla ripresa delle attività produttive, questa forma di lavoro a distanza sarà comunque intensificato e incentivato al fine di ridurre gli spostamenti e mantenere al minimo il numero di persone presenti in uffi-cio per limitare al massimo il rischio potenzia-le di contagio. L’emergenza Covid-19 e il con-seguente periodo di forzato fermo produttivo è stato inaspettatamente molto costruttivo per Gardesa in quanto ha permesso ai team di ricerca & sviluppo, design & ufficio tecnico, product marketing e sales, di portare avanti un lavoro straordinario in team, chiaramente in modalità smart working.

Il motto è“INSIEME

CE LA FAREMO”

L’obiettivo è“RITORNARE PIÙ FORTI”

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SERRAMENTI DESIGN e COMPONENTIMaggio 202033

Hammer, pronti e flessibili a tutela della salute

vità. Il Gruppo ha, per sua natura, una strut-tura indipendente che lascia ai suoi vari com-parti (progettuale, produttivo, commerciale etc.) ampia libertà d’intervento per operare con la maggiore flessibilità possibile. Questo ha permesso agli stabilimenti in Tur-chia e Stati Uniti, dove l’emergenza è ancora contenuta, di mantenere la produzione. Ora Genius si aspetta forti e incisive iniziative governative che possano sostenere tutte le fi-liere danneggiate dal forzato arresto opera-tivo, affinché vengano sopportate nel rispet-tare le scadenze dei prossimi pagamenti. È essenziale per tutta l’economia che i flussi di cassa si mantengano il più possibile costanti e regolari. Nessuna azienda è strutturata per assorbire senza danni i mancati pagamenti che potrebbero derivare dall’emergenza. Se ciò avvenisse in maniera diffusa comporte-rebbe un “effetto valanga” che travolgerebbe per primi i dipendenti e collaboratori (ossia i consumatori) che farebbero, di conseguenza crollare la domanda. In breve tempo ciò si ri-fletterebbe su tutta la società con gravissime conseguenze per anni a venire. Genius quindi si aspetta che ciascuno rispet-ti gli impegni contrattuali presi e che nessuno scarichi i problemi di liquidità a monte o che, a livello governativo, li lasci in carico totale al-le aziende. Il sistema bancario si è già mosso per tamponare le sofferenze dei clienti con fi-nanziamenti appositi, definiti dal Decreto Cu-ra Italia e che, a oggi, sono lo strumento di più immediato accesso, con tassi e garanzie sta-tali, per affrontare e superare la congiuntu-ra negativa che, inevitabilmente, bisognerà attraversare. In questa sfida Genius c’è e ci sarà, con la sua consueta carica, per permettere a tutti i suoi partner di ripartire.

I n Hammer si resiste al Covid-19 seguen-do due tendenze: da un lato si salvaguar-

da la salute dei collaboratori e dell’ecosistema aziendale e dall’altro si tutela la salute pubbli-ca. In una prima fase i cambiamenti all’inter-no di Hammer hanno riguardato la sfera or-ganizzativa e logistica. Dal 9 marzo sono state annullate le visite presso la sede aziendale e quelle ai clienti e ai fornitori. Parallelamente è stato inibito l’accesso ai lo-cali aziendali ai visitatori e ai corrieri. Ora, in-fatti, le operazioni di carico e scarico si svol-gono unicamente all’esterno e sono gestite da un solo addetto, dotato di dispositivi DPI certificati. Fino al 20 marzo l’attività dei fornitori di Ham-mer è stata regolare, salvo sporadiche criti-cità, mentre alcuni dei clienti, perlopiù con sede in Lombardia, già a partire dalla fine di febbraio hanno volontariamente sospeso le attività. Questi clienti lombardi generano il 40% circa del fatturato aziendale, e quindi la penalizza-zione causata dal rallentamento del flusso de-gli ordini è stata inevitabile. Venerdì 20 marzo, dato l’aggravarsi della si-tuazione sanitaria in Piemonte, anche Ham-mer ha sospeso le attività produttive per l’in-tera settimana successiva, anticipando di fat-to il fermo di tutte le attività produttive san-cito dal Decreto della Presidenza el Consiglio

dei Ministri del 22 marzo. Il customer care e il supporto tecnico sono rimasti sempre a fian-co dei clienti in modalità smart working. Og-gi (9 aprile, ndr) Hammer è aperta, sia pure parzialmente. All’interno dell’azienda si stanno producen-do componenti per centrali per il trattamen-to aria, destinate all’ambito ospedaliero, su richiesta di un nostro cliente e dopo formale comunicazione al Prefetto di Asti. L’azienda sta garantendo lo svolgimento di un servizio essenziale di riconosciuta pubbli-ca utilità. Questo fatto dimostra a tutti che, da adesso in poi, siamo chiamati a operare con flessibi-lità e prontezza, in sinergia con altri attori del-la filiera: probabilmente il mercato del serra-mento subirà una contrazione, ma potrebbe nuovamente esserci spazio per interventi di riqualificazione e messa in sicurezza nel set-tore dell’edilizia pubblica. Per tale motivo è importante farsi trovare pronti per la ripartenza dei cantieri, anche di quelli all’estero, che avverrà in tempi diversi rispetto a quelli italiani. Il mercato italiano continuerà a soffrire di flus-si di cassa lunghi e sarà come sempre neces-sario un impegno finanziario in scorte di se-milavorati a magazzino da parte delle azien-de: il sostegno del sistema bancario diverrà quindi essenziale nella fase di ripresa delle attività.

La priorità è“LA SALUTE PRIMA

DI TUTTO”

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SERRAMENTI DESIGN e COMPONENTIMaggio 2020 34

H enry Glass è rimasta operativa fino al 20 marzo, prima della chiusura totale,

poi dal 23 al 25 marzo in azienda sono rima-ste solo poche persone per concludere alcune consegne e mettere in sicurezza gli impian-ti e dal 26, nel rispetto del Decreto, abbiamo chiuso tutto. Le ultime due settimane prima della chiusura ci siamo occupati di organizza-re il presente più che pensare al futuro. Mi preme sottolineare che, in questo momen-to di difficoltà, noi e tutte le altre aziende della nostra filiera abbiamo potuto contare sul so-stengo che FederlegnoArredo ha fornito per affrontare questa sfida: newsletter quotidia-ne dedicate all’emergenza Coronavirus e per-sonale operativo capace di fornire indicazioni utili per trovare insieme le migliori soluzioni alle necessità, da quelle a carattere finanzia-rio e fiscale alla gestione del personale. Come per la maggior parte delle aziende, è stata attivata la Cassa Integrazione Covid 19 per mettere in sicurezza i collaboratori e so-no state inoltrate le domande ai vari istituti bancari per la sospensione dei mutui e lea-sing. Praticamente è stata creata una trincea difensiva per cercare di proteggere l’univer-so azienda e poter ripartire appena possibi-le. Abbiamo quindi sentito fornitori e clien-

KE, motivati per il futuroIntervista a Simone Mazzon A.D.

N ella prima fase legata all’emergenza COVID 19, KE ha mantenuto operati-

va la propria area produttiva, attuando tutte le procedure di prevenzione e sanificazione previste dal decreto governativo. A seguito del decreto entrato in vigore il 21 marzo, KE ha effettuato la chiusura totale della sua pro-duzione, per garantire la massima sicurezza agli addetti. Allo stesso modo la logistica è stata tempo-raneamente sospesa, continuando comun-que a processare gli ordini, in modo da poterli evadere nel minor tempo possibile una volta ripresa la normale attività. Per quanto riguar-da invece gli uffici, sono state organizzate in breve tempo delle postazioni di smart wor-king per ciascun reparto. Nell’ottica di fornire massimo supporto e con-tinuità dei servizi ai clienti, tutti i reparti ammi-nistrativi, commerciali, tecnici, post vendita e marketing stanno garantendo l’operatività da remoto. “Abbiamo affrontato i cambiamen-ti che si sono susseguiti in un arco tempora-le così breve con la massima responsabilità – sottolinea Simone Mazzon – in primis nei con-fronti dei nostri dipendenti, per garantire lo-ro la massima sicurezza e protezione rispetto a un eventuale possibilità di contagi, e ovvia-

Henry Glass, guarire i malati e far sopravvivere le aziendeIntervista ad Andrea Bazzichetto CEO

ti per rassicurare ed essere rassicurati che in-sieme possiamo farcela. Questa fase ha avu-to un risvolto positivo e propositivo, in quanto questo periodo di forzato riposo, sta facen-do riflettere sul modo in cui fino a ora si è la-vorato e sprona a trovare nuove strategie. In queste settimane di “state a casa” è continua-to il confronto fra le varie persone e l’uso de-gli strumenti digitali e dei vari social agevola questo scambio e rende reale ciò che in realtà è virtuale. Infine, dopo anni di fatica e varie ri-organizzazioni finalmente si intravvedeva un trend positivo e soprattutto una situazione di mercato abbastanza stabile; di colpo si è fer-mato tutto, non rallentato, non a macchia di leopardo, si è bloccato tutto e ovunque, Ita-lia e mondo. Sostenere il sistema imprendito-riale è d’uopo quanto salvaguardare la salute dei cittadini, altrimenti si passerà da una crisi sanitaria ad una crisi sociale molto, molto più pericolosa e difficile da contenere di quella sa-nitaria. Nel momento in cui scrivo non è anco-ra stato messo nero su bianco il decreto con-tenente le misure di aiuto alle imprese, certa-mente occorrono misure urgenti in materia di accesso al credito, di rinvio di adempimenti fi-scali, di sostegno all’internazionalizzazione e agli investimenti.

L’obiettivo è“COMBATTERE IL VIRUS

PER RITORNARE A VIVERE”

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SERRAMENTI DESIGN e COMPONENTIMaggio 202035

N ella nostra azienda Kronos, non ap-pena sono state imposte le limitazio-

ni all’attività, ci siamo immediatamente ade-guati, nel massimo rispetto delle regole, per la garanzia della salute di tutto il personale. Abbiamo creato un gruppo “What’s App” al quale hanno aderito molti dipendenti, per garantire un’informazione rapida ed efficace sullo stato di salute di tutti e per le informa-zioni necessarie a dare risposte a chi ci inter-pella al telefono o per mail, ma anche, perché no, per scambiare qualche filmato, o battuta spiritosa, per alleggerire l’atmosfera e dimo-strarci un po’ di affetto.Dal punto di vista operativo, l’eccezionalità dell’evento ha stimolato una riflessione com-plessiva sulla “mission” della azienda e sull’a-deguatezza della “mission” stessa ai tem-pi nuovi. I tempi che verranno non saranno “peggiori” o “migliori” in assoluto, saranno diversi. E a questa diversità dovrà adeguarsi ciascuna persona e ciascuna azienda, certa-mente migliorando il proprio modo di pensa-re e di operare. Questo periodo sospeso è stato una ottima occasione di analisi dell’esistente e di rielabo-razione dell’ambiente futuro, degli obiettivi aziendali, dei mezzi e dei metodi di lavoro. In primo luogo, abbiamo analizzato l’ambiente fisico di lavoro e si è proceduto a ridisegnare il layout degli uffici.

mente anche nei confronti dei nostri KE Sto-re e rivenditori, a cui volevamo garantire una continuità di tutti i servizi.” In quest’ottica è stato ideato e condiviso in tempi brevi un calendario di formazione onli-ne che prevede vari appuntamenti settimana-li per i nostri KE Store, per i rivenditori e per il personale KE. Una serie di webinar in cui vengono trattati molteplici argomenti, da come potenziare la propria comunicazione online a seminari de-dicati agli incentivi fiscali e alle novità di pro-dotto 2020 sviluppate dal nostro team R&D. Una formazione ad hoc, sia per il mercato ita-liano sia per quello internazionale, seguita dai i nostri Area Manager e dai referenti delle fila-li estere di KE. “Ora ci aspettiamo innanzitutto di rientrare gradualmente nella nostra quotidianità: per noi questi mesi rappresentano il picco della stagionalità e sono cruciali. L’emergenza sani-taria del Covid-19 ha interrotto un anno che è iniziato davvero bene per KE per cui è impor-tante per noi riprendere da dove ci eravamo lasciati. KE come azienda e tutta la sua for-za lavoro ha sicuramente dimostrato, duran-te questo periodo d’isolamento, massimo im-pegno e massima responsabilità sociale e non possiamo che esserne fieri. Saremo in grado di ritrovarci più motivati di prima con anco-ra più voglia di essere un punto di riferimento concreto nel panorama internazionale delle soluzioni per l’outdoor”.

Kronos, un periodo sospeso

Se il futuro sarà segnato da una esigenza di minore contatto fisico tra interlocutori, ecco che una nuova disposizione delle postazio-ni, una separazione materiale ma trasparen-te tra persone (separè in plexiglass, ad esem-pio) è necessaria per consentire una maggio-re serenità nell’ambiente collettivo. Come secondo impegno, abbiamo affronta-to l’argomento della documentazione tecni-co commerciale, utilizzando il tempo forzo-samente “libero” da altri impegni quotidiani, per rielaborare in maniera organica i mezzi di comunicazione. Un elemento chiave della vita aziendale fre-quentemente trascurato e sopraffatto dalle esigenze del quotidiano. La cosa più impor-tante sviluppata in azienda “ai tempi del co-ronavirus” è però la progettazione di una se-rie d’innovazioni di prodotto. Sembra strano, ma forse proprio l’eccezionalità del momento ha portato la mente a sviluppare alcune idee che erano “nel cassetto”, anch’esse vittime del quotidiano. La disponibilità di tempo in più e la mente meno ingombra dalla routine ha permesso di studiare e valutare alcune cose nuove che Vi faremo vedere quando finalmente il lock-down sarà cessato.

La nostra forza è“L’ESSERE MOTIVATI”

L’obiettivo è“RIPARTIRE

AL PIÙ PRESTO”

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SERRAMENTI DESIGN e COMPONENTIMaggio 2020 36

Pilkington, impossibile fermarsiIntervista a Alessandro Michetti D.G.

Lualdi, onda lunga che dobbiamo superare Intervista ad Alberto Lualdi, CEO (crediti di Giulia Virgara)

L ualdi, azienda storica del design italiano nel campo delle porte di interni, dell’ar-

redamento su misura e del contract, ha ini-ziato questo 2020 nel migliore nei modi. In ben due mesi, infatti, avevamo raggiunto cir-ca il 20% del fatturato dell’anno precedente, sia come import sia come export ed eravamo quindi molto soddisfatti. Quest’emergenza ora, ha stravolto comple-tamente tutti gli scenari e a livello planetario. Si tratta di una svolta epocale dove nulla sarà come prima e non essendoci memoria storica di una situazione di questo tipo, tutto è da ve-dere e scoprire. Non c’è memoria perché non è paragonabi-le ad esempio alla crisi mondiale che c’è stata

E venti di questo genere influiscono in mo-do gravissimo nei confronti di impian-

ti industriali come il nostro che non possono permettere fermi di produzione.Per limitare i danni nello stabilimento di Porto Marghe-ra che produce vetro per edilizia, nel mese di aprile il forno di produzione di vetro float è rimasto acceso e producendo materiale che viene direttamente rottamato, con un costo giornaliero, principalmente energetico, di cir-ca 80/90 mila Euro.

È evidente che si tratta di costi non sosteni-bili in un lungo periodo. L’organizzazione del nostro lavoro è quindi certamente cambia-ta. Devono rimanere nello stabilimento circa il 70% degli addetti alla produzione dell’im-pianto float per quanto detto, mentre, l’im-pianto di stratifica è fermo per l’assenza di do-manda da parte delle vetrerie. Gli uffici commerciali e amministrativi opera-no in smart working. Per il prossimo futuro te-miamo che si ripresenterà una situazione si-mile a quella della crisi finanziaria di 12 anni fa, che il sistema industriale è riuscito a rias-sorbire dopo diversi anni. Prevediamo un rallentamento dell’attività economica nell’ordine del 15/20%: ritardi nei progetti, che si riflettono in ritardi esecutivi, carenza di liquidità, …Per questo motivo, da-to che non si tratta di un problema della no-stra azienda, ma di tutto un settore, ci muo-veremo attraverso la nostra associazione di categoria, Assovetro per chiedere che ci sia un adeguato risarcimento per il danno; quan-tomeno nell’abolizione degli oneri di natura tributaria connessi ai consumi energetici, ri-peto, costi insopprimibili ma indispensabili per mantenere in vita una struttura che dà la-voro diretto, solo a Porto Marghera, a più di 200 persone.

Il motto è“GUARDARE AVANTI”

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SERRAMENTI DESIGN e COMPONENTIMaggio 202037

I n questo momento molto difficile abbiamo implementato un efficace regime di smart

working e rigorose pratiche di controllo sani-tario agli ingressi di ciascuna sede, nonché di distanziamento sociale per mitigare l’impatto dell’epidemia COVID 19. Questo ci ha consentito di mantenere un mi-nimo ma continuo livello di attività e l’azienda è predisposta per tornare operativa al 100%, non appena si presenteranno le condizioni per ripartire. Tutto ciò con la sicurezza di proteggere la pro-pria forza lavoro e di ridurre al minimo il ri-schio di diffusione dell’infezione sia dentro che fuori l’azienda. Mai come oggi, inoltre, la nostra salute inizia da ciò che tocchiamo.

nel 2008. Il mercato ora sta subendo una pe-ricolosa discontinuità a causa del lockdown obbligato per tutta la produzione delle azien-de e se non si riparte e non iniziamo a convi-vere con quest’emergenza, le conseguenze saranno veramente negative. In questa fase dell’emergenza abbiamo cercato di mante-nere costantemente un contatto con tutti i nostri clienti e mercati attraverso il supporto delle tecnologie digitali proprio per continua-re a raggiungere e dialogare con i nostri clien-ti. Questo processo di Digital Transformation in Lualdi, fortunatamente era comunque già iniziato tempo fa, ma in questo periodo è sta-to sicuramente potenziato mediante l’orga-nizzazione più assidua e costante di webinar e call conference. Abbiamo chiuso la produzione e tutti gli uffi-ci che hanno continuato a lavorare in Smart Working già una settimana prima del Decre-to del Governo proprio per tutelare i nostri di-pendenti e il 14 aprile abbiamo riaperto con solo la produzione. I nostri uffici quindi non si sono mai ferma-ti e ognuno a gestito il suo lavoro da remoto. Il mercato in questi giorni comunque non si è fermato, la Cina sembra essere ripartita, avre-mo sicuramente un’onda lunga che si protrar-rà nel tempo e perciò è fondamentale entrare nell’ottica che bisognerà convivere con que-sta emergenza e avere tutti i requisiti per fron-teggiarle, arginarla e allo stesso continuare a vivere e a lavorare.

SchlegelGiesse, più investimenti per la salute

Il punto forza è“DESIGN ITALIANO”

Per questo motivo SchlegelGiesse ha deciso di investire ancora di più su Antigerm™, il trat-tamento antibatterico disponibile per la gam-ma maniglie Reguitti, Jatec e Giesse. Nelle cliniche, nelle scuole, negli asili, nei luo-ghi privati e pubblici in genere, le maniglie so-no continuamente azionate da più persone e sulla loro superficie si depositano germi e batteri. Batteri che attravero il tocco fisico su-cessivo tra più persone si possono diffondere molto rapidamente. Antigerm™ è un trattamento antibatterico, sviluppato da Reguitti, a base di resina com-posta da ioni d’argento e vernice all’acqua che inibisce lo sviluppo dei batteri provocandone la totale eliminazione (oltre il 99,99%). Il trattamento è certificato dai laboratori in-glesi dell’autorevole IMSL Ltd secondo la nor-mativa ISO 22196 (Determination of Anti-bacterial Activity). Il Gruppo SchlegelGiesse avendo un presidio internazionale è riuscito a mitigare l’impatto che il COVID-19 ha avuto su alcuni mercati. Siamo ancora in una fase dove non è chiaro quali misure adotteranno i vari Governi per ri-lanciare l’economia ed è difficile prevedere co-me il mercato reagirà. Nel frattempo, stiamo cercando di servire al meglio i nostri clienti e di affiancarci a loro per affrontare questo momento di difficoltà insieme.

L’obiettivo è“SUPERARE QUESTO MOMENTO DIFFICILE

TUTTI INSIEME”

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SERRAMENTI DESIGN e COMPONENTIMaggio 2020 38

I n Saint-Gobain la salute dei dipendenti e dei clienti è la massima priorità. A fronte

di questa situazione provocata dal Covid19, sono state adottate tutte le misure di prote-zione previste per continuare a soddisfarne le aspettative in stretta conformità con le regole e le direttive locali e nazionali. Inoltre, il Grup-po si è impegnato a svolgere al massimo il suo ruolo sociale per proteggere la salute di tutti e per limitare la diffusione del virus. Di fronte al-la pandemia di Coronavirus Covid19, il Grup-po Saint-Gobain si è mobilitato in tutto il mon-do rafforzando le misure con l’evolversi della situazione globale. Ormai da diverse settima-ne abbiamo adottato provvedimenti per con-tenere o addirittura azzerare i viaggi da e ver-so le aree maggiormente colpite dalla pande-

Manital, collaborazione e solidarietà

Gruppo Saint-Gobain, vicini alle nostre risorseIntervista a Pierre-André de Chalendar CEO

mia e nei paesi in cui Saint-Gobain è presen-te, sono stati predisposti piani di continuità operativa per tutti i siti critici. È stato adottato il lavoro a distanza e per chi può continuare a operare nei siti sono stati istituiti gruppi di la-voro separati, senza contatto fra di loro.

I nizialmente il lavoro non si è fermato per Manital: la produzione era attiva, con tutte

le misure di sicurezza necessarie, per rispetta-re i tempi di consegna degli ordini ricevuti nei mesi precedenti. L’azienda di maniglie guidata da Luigi Bigo-

loni (al centro nell’immagine), con i figli Ales-sandro e Luca, ha dovuto tuttavia interrom-pere la produzione, prima del Decreto del Go-verno del 21 marzo, in quanto troppe fornitu-re di materiale erano bloccate. Ora, fino a che non si potrà ripartire, Manital assiste i clienti in smart working. L’azienda prevede nei prossimi mesi un ral-lentamento delle commesse, a fasi alterne in varie parti del mondo, ma verrà fatto il possi-bile per dare ai partner il massimo sostegno. Inoltre dalla Cina, Manital riceve manifesta-zioni di vicinanza, che la rendono orgogliosa di avere iniziato a lavorare con loro già da un paio d’anni e la ripartenza potrebbe avvenire proprio da lì. Tutti usciranno dall’emergenza più consape-voli e uniti e con una gerarchia di valori raf-forzata. Le aziende dovranno essere ancora più capaci di valorizzare ciò che realizzano e fare sistema.

L’impegno è“RIMANERE VICINO

ALLE NOSTRE RISORSE”

La nostra forza è“COLLABORAZIONE

E SOLIDARIETÀ”

Gruppo Master, distanti ma uniti

I l Gruppo Master ha risposto all’appello lanciato dal Sistema Sanitario Pugliese per

fronteggiare l’emergenza coronavirus e assi-curare le cure necessarie ai pazienti affetti da Covid19: ha deciso, infatti, di erogare un con-tributo di 100.000 euro in favore dell’Ente Ecclesiastico Ospedale “Francesco Miulli” di Acquaviva delle Fonti, individuato dalla Re-gione Puglia tra gli Hub di riferimento per ar-ginare l’emergenza Covid19. Anche i dipendenti dell’azienda hanno orga-nizzato una raccolta fondi per una donazio-ne nei confronti della Regione Puglia per da-re il proprio contributo agli ospedali puglie-si al fine di rafforzare la terapia intensiva per il Covid 19.

Il Gruppo ha lanciato, inoltre, una campagna di sensibilizzazione dal titolo “Distanti ma uni-ti”: “sperimentiamo quotidianamente l’im-possibilità del contatto fisico soprattutto con le persone a noi più care. Forse pensavamo di aver annullato le distanze grazie ai progres-si del mondo digitale, ma ci stiamo rendendo conto del valore di un abbraccio, di una pacca sulla spalla o di una semplice stretta di mano. In tutto questo c’è però un paradosso: la pan-demia ci obbliga a stare distanti, ma ci unisce tutti nel medesimo destino....”

Il motto è“DISTANTI MA UNITI”

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Olivari, ripartire in rigorosa sicurezza

S e fino a poche settimane fa la paura più grande degli italiani era legata alla so-

la questione sanitaria, oggi il timore, più pro-fondo, riguarda l’inerzia del sistema economi-co italiano e gli effetti disastrosi che la concor-renza straniera potrebbero avere sul mercato. Anche Antonio Olivari, amministratore de-legato dell’azienda, sposa l’appello del mon-do industriale affinché si riparta, per evitare di soccombere soprattutto alla concorrenza straniera. “Lavorare” è ora la parola d’ordine, anche al 50%, con i turni, ma lavorare diventa la con-dizione essenziale per la sopravvivenza di un intero comparto e di migliaia di persone che rischiano di perdere il posto di lavoro. “I freni imposti dai sindacalisti sono com-prensibili perché i rischi evidenziati sono an-cora tanti, per questo motivo grandi misu-re di prevenzione e limitazione del contagio sono state attuate” racconta Antonio Olivari e continua “Noi come azienda da tempo ef-fettuiamo controlli interni sulla sicurezza e ci siamo dotati di mascherine, guanti e tute; e come imprenditori siamo i primi a preoc-cuparci del benessere dei nostri dipendenti: quando abbiamo dovuto chiudere, i disposi-tivi in eccesso li abbiamo regalati all’ospedale di Borgomanero”.

L’impegno è“CONTINUARE A LAVORARE

IN SICUREZZA”

P ure in Topp il Coronavirus ha genera-to una situazione che non è stata e non

sarà semplice. Con largo anticipo, rispetto a quanto è stato poi imposto con i vari decreti governativi, abbiamo introdotto tutte le mi-sure necessarie per la tutela della sicurezza e della salute dei nostri collaboratori. Mi sento di dire che anche sulla questione di sicurezza in azienda il paese non sta dando una buona immagine di sé. Quelle poche aziende che, giustamente, sono state fermate perché si sono riscontrate con-dizioni di non rispetto delle norme si è voluto fare di un’erba un fascio, ponendo tutti gli im-prenditori sullo stesso piano. Anche in questa occasione il sindacato non ha certo dimostra-to una grande responsabilità, gettando ben-zina sul fuoco. Non siamo degli scellerati, noi stessi del resto siamo soggetti agli stessi rischi. In Topp ab-biamo tenuto duro fino all’ultimo, tutti acce-lerando i ritmi per poter soddisfare il maggior numero di richieste fino allo shutdown che ci è stato imposto, non rientrando il nostro co-dice Ateco all’interno di quelli relativi alle at-tività consentite. Di fatto i nostri concorrenti

Topp, salute e linea immediata di liquiditàIntervista a Toni Cavalcante, socio e fondatore

che hanno codice Ateco diverso sono anco-ra operativi, non certo per merito loro o de-merito nostro. Chiaramente stiamo garantendo il servizio di post vendita con i nostri addetti che principal-mente operano in telelavoro ma all’occorren-za, laddove la situazione di urgenza richiede-va una risposta immediata, sono intervenuti anche sul campo, come nel caso di una por-ta automatica installata presso la sala riani-mazione di un istituto di cura, piuttosto che attraverso i nostri centri di assistenza tecni-ca che operano su tutto il territorio nazionale. È dal 1996 che Topp dispone di un’area stra-tegica d’affari che si occupa di prototipazione rapida, principalmente con funzione di ser-vice per svariati settori (meccanico, design, moda, medico), nonché per lo sviluppo inter-no dei propri prodotti. In riferimento al tema specifico di COVID 19, il nostro reparto di pro-totipazione rapida, grazie alle sue attrezza-ture di stampa 3D quali sinterizzatori laser, stampanti MJF, SLA, ha dato e sta’ dando il suo piccolo contributo alla realizzazione di componenti per il medicale, chiaramente a ti-tolo gratuito. Siamo orgogliosi di aver collaborato con Isin-nova con la realizzazione tramite stampa 3D di 200 valvole per la somministrazione di ossigeno. Le valvole sono state raccolte dalla Protezio-ne Civile e consegnate agli ospedali per assi-stere i pazienti nei reparti di terapia intensiva. Per uscire da una crisi così drammatica, oltre a debellare il virus, occorre contemporanea-mente evitare che il nostro tessuto imprendi-toriale si deteriori irreversibilmente: nessuno è a conoscenza di quanto possa durare que-sta emergenza, ma è chiaro che bisogna agi-re subito per garantire la sopravvivenza delle nostre aziende. Se il sistema economico non ripartirà a breve e non sarà supportato finan-ziariamente, non potrà continuare a pagare i propri occupati, mantenere la propria capaci-tà produttiva e quote di mercato e tornare al-la normalità.

La nostra forza è“AVER PRESO TUTTE

LE PRECAUZIONI NECESSARIE”

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Protek, aiuti importanti per ripartireIntervista a Giovanni Maggioni, CEO

P rotek® nasce nel lecchese nel 2001 e da allora ad oggi ricerca, design, tecnolo-

gia e capacità innovativa hanno permesso all’azienda di ideare soluzioni performanti e affidabili, tra cui anche il sistema di arredo a scomparsa Bigfoot, realizzate con materiali all’avanguardia 100% Made in Italy, utili per ridefinire gli spazi abitativi e lavorativi, sia dal punto di vista estetico che funzionale. Oggi, in risposta all’emergenza COVID-19, seguen-do quanto previsto dai DPCM e nell’interesse e tutela dei propri dipendenti e collaboratori, l’azienda ha predisposto la chiusura di tutte le attività produttive e logistiche. Tutto lo staff commerciale e tecnico dell’a-zienda è attivo in modalità smart working, al fine di poter dare supporto per qualsiasi esi-genza sia di tipo commerciale sia progettua-le ai propri clienti. Per risolvere la situazione, le aspettative verso il governo italiano e l’U-nione Europea sono quelle di avere degli aiu-ti importanti per le aziende, in termini finan-ziari, per poter riattivare il mercato. Ritornare quanto prima in azienda, nel rispetto della si-curezza di chi lavora, è quanto mai fondamen-tale per una ripresa del settore e dell’econo-mia del Paese.

I n questa situazione in cui tutti siamo coin-volti, Ercole è stata fin da subito reattiva e

ha voluto tutelare il proprio personale interno ed esterno, senza farsi trovare impreparata e inerme a questa nuova realtà. Inizialmente sono state introdotte alcune semplici ma fondamentali regole da seguire: tutti i dipendenti hanno indossato guanti e mascherine di protezione mantenendo sem-pre una distanza di minino un metro mentre disinfettanti gel e soluzioni alcoliche nelle ap-posite colonnine sono state messe a disposi-zione per garantire un’efficace pulizia di ma-

Ercole, insieme per risollevarsi

ni e superfici. A seguito invece del decreto del presidente del consiglio, a partire dal 16 marzo Ercole ha deciso di chiudere tempora-neamente l’attività produttiva e non, mante-nendosi comunque operativa tramite smart working per le attività che lo consentivano e questa è per noi una nuova e flessibile orga-nizzazione volta a soddisfare le richieste e le priorità aziendali. Per fronteggiare questo periodo di chiusu-ra, l’azienda deve appoggiarsi alla Cassa Inte-grazione Guadagni in deroga e le altre misu-re a sostegno delle imprese varate dal decreto anti-Coronavirus. Sono necessarie come primo supporto eco-nomico fino all’effettiva riapertura della nor-male attività. Successivamente invece do-vranno subentrare delle politiche creditizie per gestire la generale mancanza di liquidità attraverso gli istituti bancari. In un settore come il nostro, l’obiettivo princi-pale è quello di evitare l’instaurarsi di quel do-minio d’insoluti e sfiducia che si era creato in una situazione analoga quale la crisi che ha colpito il Paese nel 2010. Le imprese sane non devono fallire per man-canza di liquidità ma nemmeno disperdere energie e risorse nel recupero dei crediti. Se diamo uno sguardo al futuro ci allevia sapere che alcuni mercati come quello asiatico stan-no pian piano risollevandosi. Avevamo degli importanti ordini in essere che evaderemo appena consentito.

L’obiettivo è“LAVORARE TUTTI

IN SICUREZZA”

Il motto è“INSIEME PER RISOLLEVARSI”

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Pratic, ognuno la propria parte

“N ulla è più importante della salute, senza la quale non c’è né sviluppo

né economia”. Questo il pensiero del diretti-vo Pratic, l’azienda di Fagagna (Udine) di re-spiro internazionale che per superare l’emer-genza ha puntato sul rispetto delle regole e la solidarietà. Non potendo riconvertire i reparti per la cre-azione di camici o mascherine, Pratic ha de-ciso di sostenere il proprio territorio apren-do una donazione per l’acquisto di letti da destinarsi al reparto di rianimazione e tera-pia intensiva dell’ospedale di Udine. Un progetto che ha trovato l’adesione di Con-fanpi Fvg attivatasi fin da subito per il coinvol-gimento dei suoi iscritti. Fare la propria parte, in qualità di singoli e imprenditori, per la salvaguardia della salute collettiva rappresenta infatti la priorità per l’a-zienda friulana, che il 10 marzo ha sospeso le attività produttive e attivato il lavoro da casa per il personale amministrativo e commercia-le, impegnato nella gestione delle richieste e degli ordini, che continuano a pervenire, sep-pure in numero ridotto. Un aspetto che porta Pratic a delineare già da ora una ripartenza su doppi turni di pro-duzione, necessari per evadere le lavorazioni sospese. Ancora in dubbio invece quella che sarà la reazione del mercato alla fase di post emergenza.

L a nostra è una piccola azienda con sede a Firenze, realizziamo produzioni dal sa-

pore “sartoriale” e completamente made in Italy perché crediamo che mantenere le lavo-razioni interne al nostro paese sia una grande ricchezza. Quello che determina il nostro pro-dotto (maniglie, pomeli ecc) è la stretta colla-

NJ interiors, verso un’umanità risvegliata

borazione con il mondo delle eccellenze arti-giane, in molti casi si tratta di piccoli labora-tori di artigianato artistico che ancora oggi si dedicano alla realizzazione di prodotti usan-do tecniche antiche per lo più cadute in disu-so nel resto del mondo. Crediamo che questo per il nostro paese, ol-tre a essere un vanto, sia un fondamento del-la nostra identità che non deve assolutamen-te andare perduto. In questo momento tutti i nostri artigiani a causa delle nuove misure re-strittive hanno dovuto sospendere la loro at-tività e questo c’impedisce di portare avan-ti la produzione, che resterà bloccata fino a nuovo ordine.Quello che ci preoccupa è che queste picco-le preziose realtà artigiane subiscano un fa-tale colpo economico, da cui potrebbero non rialzarsi più.

Flessya, la speranza di riprendere prestoIntervista a Paolo Pantaleoni, Dir. Commerciale

P rima della chiusura forzosa decisa nel DPCM del 22 marzo 2020, Flessiva si

era già ben attrezzata a gestire l’emergen-za. L’azienda, infatti, ha intrapreso in antici-po tutte le precauzioni necessarie a garanti-re ai suoi dipendenti le condizioni richieste a livello di legge, misure adottate costante-mente monitorate dall’Asur locale. A seguito del Dpcm, però, Flessya ha dovuto chiudere i cancelli, come tutte le altre aziende produtti-ve del settore. L’attività ora prosegue solo a li-vello di uffici, per evadere le richieste dei po-chissimi clienti ancora operativi. “Purtroppo, tutto è completamente fermo – sottolinea Pa-olo Pantaleoni. - Non si produce e non si spe-disce e procediamo nel gestire la comunica-zione rispondendo solamente via mail”. Per il prossimo futuro, Flessya si aspetta una ripre-sa del lavoro nel giro di tempi rapidi. “Speria-

mo in una situazione di mercato che riprenda da dove avevamo lasciato prima di interrom-pere le attività – commenta Paolo Pantaleoni. - Si trattava di un momento positivo, di vendi-te crescenti, ma il rischio è che, al contrario, le condizioni che ci troveremo ad affrontare sa-ranno ben diverse.”

L’obiettivo è“GUARDARE AVANTI”

La speranza è“DI RIPRENDERE AL PIÙ PRESTO”

L’obiettivo è“LA SALVAGUARDIA

DELLA SALUTE COLLETTIVA”

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Viva, pensare al futuro con fiducia

V iva, pensa al futuro partendo proprio dalla Cina. Lo stato attuale di emergen-

za sanitaria e le implicazioni che ne derivano non hanno fermato lo spirito imprenditoria-le di Viva che ha dimostrato come sia possibi-le reagire fin da subito per rilanciare l’econo-mia italiana. Il 10 marzo, l’azienda di Barzanò (LC), sfrut-tando le moderne forme di lavoro come smart working e videoconferenze, ha firma-to un importante accordo di distribuzione dei propri prodotti sul mercato cinese con il grup-po Casajolie, importante distributore di mar-chi italiani e internazionali che ha già all’attivo collaborazioni con prestigiosi brand tra cui Li-stone Giordano, Rolf Benz, Knoll, Porcelano-sa, Parador e altri. Casajolie, grazie alle sue sedi situate nel-le principali metropoli del paese asiatico, è il partner ideale per sviluppare nuove e inte-ressanti strategie di distribuzione sul merca-to cinese. Il gruppo è da sempre interessato e appassio-nato al made in Italy, con l’obiettivo di porta-re i migliori prodotti italiani all’interior e con-tract cinese. I suoi show room, tra i più grandi dell’Asia, ac-colgono i più importanti marchi con conces-sioni in esclusiva. Peculiarità che rendono Fi-lippo e Silvio Santambrogio, titolari di Viva, or-gogliosi di poter annunciare l’importante ac-cordo siglato.

L’ inusitata portata delle restrizioni e blocchi imposti dall’emergenza sani-

taria ha colto tutti di sorpresa. Velux Italia tut-tavia ha potuto riorganizzarsi abbastanza ve-locemente: il 95% dei nostri collaboratori ha iniziato a lavorare da casa dal 4 marzo. Que-sto grazie ad abitudini e processi già acquisi-ti negli anni passati e all’adozione dello smart working, in affiancamento al tradizionale la-voro in ufficio. In meno di 24 ore l’azienda era operativa e non registrava perdita di produt-tività in relazione al mercato. La prova è data dal fatto che le vendite prima del blocco tota-le progredivano a un tasso di crescita a dop-pia cifra. A oggi siamo pienamente operativi malgrado le vendite siano vicine allo zero. Le necessità di Velux Italia sono quelle di tutti gli

Velux, una veloce riorganizzazione Intervista a Massimo Buccili A.D.

Vighi, il futuro dipende da tutti noiIntervista a Lorenzo Muratori D.G.

operatori della filiera, una procrastinazione di scadenze fiscali che non possono essere ono-rate senza un giro d’affari adeguato ma so-prattutto uno sblocco veloce dei cantieri e dei trasporti avendo chiarito quelle che debbano essere le ragionevoli condizioni di igiene e si-curezza da improntare alla ripresa. Ho visto protocolli girare che non tengono conto delle condizioni di lavoro nei cantieri tant’è che AN-CE ha deciso per la maggior parte di chiuderli.

L’ emergenza sanitaria che si è abbattuta sul nostro Paese è arrivata con una ve-

locità che ha colto tutti di sorpresa. Sin dall’i-nizio dell’emergenza, Vighi aveva attuato tut-te le disposizioni sanitarie per contribuire a controllare la diffusione del virus nei repar-ti produttivi e amministrativi. Tuttavia, dal decreto governativo del 22 marzo, l’azienda

ha immediatamente sospeso l’attività. Nelle aree commerciali è stata organizzata l’attività di smart working, che permette di mantene-re i contatti con i rivenditori italiani e stranieri. Nel frattempo, l’azienda sta operando perché, al rientro, siano mantenute le disposizioni sa-nitarie per salvaguardare la salute dei dipen-denti. Da ricordare è il progetto finanziario at-tuato da Vighi. L’azienda ha, infatti, onorato tutte le scadenze del mese di marzo, nei con-fronti di dipendenti e fornitori. Il mercato dei primi mesi del 2020 registrava, per Vighi, una crescita del fatturato in Italia e all’Estero. Per il futuro, occorrerà avere una riapertura velo-ce delle aziende e dei negozi dei rivenditori, incentivare la motivazione all’acquisto. Riba-disce Lorenzo Muratori: “il futuro dipenda da ognuno: tutti assieme, con forza e saggezza potremo vincere questa difficile sfida”.

Il motto è“PENSARE AL FUTURO

CON FIDUCIA”

L’inizio è“UNA BUONA

RIORGANIZZAZIONE”

Il pensiero è“IL FUTURO DIPENDE

DA TUTTI NOI”