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24/12/03Alessandro Benedetti 1
Gestione del Gruppo Classe
Alessandro Benedetti
24/12/03Alessandro Benedetti 2
PARTE PRIMA:Un po’ di teoria
Identificare il gruppo.Definizioni centrate sull’individuoDefinizioni centrate sul collettivoIntegrazione tra individuale e sociale
I confini del gruppoGli eventi del gruppo
24/12/03Alessandro Benedetti 3
Definizioni centrate sull’individuoParola chiave: bisognoGruppo come aggregato di persone in relazione al
fine della soddisfazione dei desideri, delle mète, dei bisogni di cui ciascun individuo è portatore
Orientamento psicologicoCentratura sulla possibilità di comunicazione, codici
prevalentemente emotivi, affettivi e comunque non solo razionali, e sulle dinamiche della soggettività e dell’incontro/scontro intersoggettivo
24/12/03Alessandro Benedetti 4
Definizioni centrate sul collettivoParola chiave: interazioneGruppo come sistema di relazioni
Orientamento sociologicoCentratura sulla dimensione della pluralità
di persone aventi uno scopo comune, con un sistema di regole più o meno condivise, con ruoli reciproci, e interdipendenti, impegnate a interagire
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Integrazione tra individuale e socialeParola chiave: cultura di gruppoGruppo come perno tra l’individuo anonimo
e il sociale indifferenziatoApproccio psicosocialeSi identificano due poli: la mente come
luogo di processi cognitivi e affettivi, in relazione con il sociale, che si esprime in organizzazioni, istituzioni, valori, ideologie, cultura
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IL GRUPPO
Pluralità, in interazione, con un valore di legame,
che ne determina l’emergenza psicologica
Interazione
Legame
Emergenzapsicologica
Emergenzasistemica
GRUPPO
Pluralità
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DAL GRUPPO AL GRUPPO DI LAVORO
Interazione
Interdipendenza
Integrazione
Negoziazione
Uniformità
Gruppo
Differenze
Coesione
Gruppo di lavoro
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Pluralità, in inteGrazione, con un valore di legame, che ne determina l’emergenza psicologica
IL GRUPPO DI LAVORO
GRUPPO DI LAVORO
PluralitàInteGrazione
Legame
Emergenzasistemica
Emergenzapsicologica
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I confini del gruppoUno a molti: l’emergenza psicologica
I bisogni individuali: la membershipI bisogni del gruppo: la groupshipIl bisogno di equilibrio: la leadership
Molti in uno: l’emergenza sistemicaIl sistema gruppoOrdine/disordine/organizzazioneIl gruppo è “più e meno” della somma delle parti
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I confini del gruppo
Bisognidell’individuo
Stima/autostimaIdentità Contribuzione
Sicurezza
Bisognidel gruppo
DifferenziazioneAppartenenza
UniformitàCoesione
membership
GRUPPO
groupship
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Il bisogno di equilibrio: la leadership
LEADERSHIP
Bisogno di equilibrio
Bisognidell’individuo
Bisognidel gruppo
MEMBERSHIP GROUPSHIP
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Gli eventi del gruppo: un modello a quattro dimensioni
INDIVIDUO
Figure interiorizzatesentimenti
DIMENSIONERAPPRESENTATA
DIMENSIONE INTERNA
DIMENSIONE SOCIALE
DIMENSIONE REALEGRUPPO
Immaginibisogni
abilitàesperienze
SOCIALE ORGANIZZATOORGANIZZAZIONE
culturaesperienze
obiettivicompiti
Pluri-appartenenzemodelli
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PARTE SECONDA:Il gruppo classe
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Il gruppo classe - 1Criteri formali di composizione delle classi e di assegnazione dei docenti alle classiIn ogni caso l’aggregazione degli alunni in una classe è casualeIl gruppo classe non si è sceltoArticolazioni interne:
MotivazioniCondizioni socialiProvenienza territorialeSessoValori e ideologie…
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Il gruppo classe - 2
Il “gruppo” docente e il coordinamento dell’azione dei docenti (?!)Evoluzione del gruppo classe nel tempo
Progressiva organizzazione autonoma della classe in modo largamente indipendente dall’azione del gruppo docenteIn una settimana: 32-36 ore insiemetra studenti contro un segmento di 2-6 ore con ciascuno dei docenti
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PARTE TERZA:Le unità di lavoro in classe
Importanza pedagogica Tipologia delle unità di lavoroCome costituire le unità di lavoroCome valutare le unità di lavoroLa gestione del laboratorio
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Importanza pedagogica 1
Valenza educativaInsegna a rapportarsi agli altri, battendosi per le proprie idee, ma imparando a rinunciarvi se le idee degli altri sono miglioriSviluppa le capacità critiche e dialettiche tramite la necessità dell’argomentazioneSpinge all’individuazione del proprio ruolo, tramite il principio della complementarietàLa competizione tra unità favorisce il gioco di squadra
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Importanza pedagogica 2
Valenza didatticaSviluppa una forma di apprendimento attivo e cooperativoIl trasferimento delle conoscenze è decentratoSi valorizzano le competenze degli studenti migliori, affidando (implicitamente o esplicitamente) compiti di tutoraggioSi recuperano carenze e ritardi individuali
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Tipologia delle unità di lavoroUnità di lavoro statica
Verticale: Organizzazione gerarchica retta dall’affermazione del leader naturale, caratterizzata dalla divisione rigida dei compiti e dalla scarsa circolazione delle informazioni. Il gradodi partecipazione non è elevato. È la tendenza spontanea che si realizza se viene posto l’accento sulla produttività del gruppo.Orizzontale: Organizzazione democratica retta dalla discussione tra i componenti. Anche se la produttività non è molto elevata, soprattutto all’inizio, a causa di una maggior dispersività delle energie, è buono il grado di partecipazione e di assimilazione
Unità di lavoro dinamicaCaratterizzata dalla rotazione dei ruoli, è una forzatura didattica dell’assetto spontaneo, finalizzata all’assunzione di compiti di volta in volta diversi da parte dei componenti
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Come costituire le unità di lavoro 1Per aggregazione spontanea
VantaggiMassima omogeneità inizialeMassima serenità nel lavoroNon esistono alibi al cattivo funzionamento (gruppi auto-scelti)
LimitiDisomogeneità e squilibrio tra i vari gruppi (c’è la rincorsa ad associarsi ai migliori, che invece cercano di associarsi tra di loro, si crea sempre il gruppo dei non scelti, …)Istituzionalizzazione delle strutture interpersonali già esistenti
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Come costituire le unità di lavoro 2Per aggregazione casuale
Esempi: ordine alfabetico, sorteggio, logistica, …
VantaggiInsegna ad adattarsi a qualunque condizione di lavoroNon presuppone conoscenze degli studenti utilizzabili da parte del docenteÈ di rapida attuazione
LimitiProbabile disomogeneità e squilibrio tra i vari gruppiFornisce alibi all’insuccesso
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Come costituire le unità di lavoro 3Per bilanciamento
VantaggiL’adattamento a condizioni di lavoro imposte è motivatoEquilibrio tra le unità di lavoro rispetto ai compiti e ai tempiPiù omogenea produttività media della classeCreazione di altre reti di rapporti in classe
LimitiPresuppone conoscenze della classeMotivare le aggregazioni (?)Se l’unità di lavoro non funziona, c’è un alibi
Criteri di bilanciamentoRispetto al parametro “Capacità dell’unità” – Metodo delle “teste di serie”Rispetto al parametro “Risorse” – Metodo del “censimento delle risorse”
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Come valutare le unità di lavoro 1Far piazza pulita di stereotipi:
La valutazione di tutti i componenti dell’unità di lavoro non deve essere data dalla valutazione del prodotto, indipendentemente
dal numero dei componentidal contributo dato da ciascun componentedalla capacità di ciascun componente di rispondere del lavoro, nel suo complesso o almeno in una parte significativa
Pertanto la valutazione nonnecessariamente è unica e uguale per tutti i componenti
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Come valutare le unità di lavoro 2Se l’obiettivo posto all’unità di lavoro è di produrre un risultato collettivo, vanno valutati:
Il risultato finale prodottoIl contributo di ciascun componenteIl numero dei componenti
La valutazione va fatta in due fasi:Valutazione del prodotto dell’unità di lavoro, anche in relazione a quello delle altre unità.Valutazione del contributo individuale al prodotto collettivo finale
È opportuno che la valutazione individuale sia fatta tramite una griglia in cui siano evidenziati gli obiettivi delle due fasi
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La gestione del laboratorio di informaticaFasi di un’esercitazione
1. Assimilazione del testo2. Analisi del problema
1. Individuazione del procedimento1. Scomposizione in sottoproblemi2. Analisi degli algoritmi
2. Analisi dei dati1. Dati in input2. Dati di lavoro3. Dati in output
3. Piano di verifica3. Codifica - Editing4. Compilazione (eliminazione degli errori formali)5. Debugging (eliminazione degli errori logici)6. Documentazione del lavoro7. Valutazione del lavoro da parte dell’insegnante
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Bibliografia
G.P. Quaglino, S. Casagrande, A. Castellano: Gruppo di lavoro, lavoro di gruppo; Cortina Ed. 1992A. Repola Boatto (a c. di): Attività di assistenza agli istituti della regione Marche –bienni di matematica e fisica del PNI -Quaderno n. 19 di “Innovazione e scuola” IRRSAE Marche