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NUOVA SERIE - N. 12 ANNO 2014 SOCIETÀ DI STUDI GEOGRAFICI via S. Gallo, 20 - Firenze 2014 Giornata di studio della Società di Studi Geografici Firenze, 6 dicembre 2013 Oltre la Globalizzazione Resilienza/Resilience a cura di Cristina Capineri, Filippo Celata, Domenico de Vincenzo, Francesco Dini, Filippo Randelli e Patrizia Romei

Giornata di studio della Società di Studi Geografici Firenze, 6 ... · Uno studio recente ha tuttavia constatato: a) l’inefficacia delle rappresentazioni attualmente in uso a rendere

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Nuova Serie - N. 12 aNNo 2014

Società di Studi GeoGraficivia S. Gallo, 20 - Firenze

2014

Giornata di studio della Società di Studi GeograficiFirenze, 6 dicembre 2013

Oltre la Globalizzazione Resilienza/Resilience

a cura diCristina Capineri, Filippo Celata,

Domenico de Vincenzo, Francesco Dini, Filippo Randelli e Patrizia Romei

Resilienza/Resilience è un volume delle Memorie Geografiche della Società di Studi Geografici

http://www.societastudigeografici.it

ISBN 978-88-908926-9-1

Numero monografico delle Memorie Geografiche della Società di Studi Geografici(http://www.societastudigeografici.it)

Certificazione scientifica delle OpereI lavori pubblicati in questo volume sono stato oggetto di un pro-cesso di referaggio di cui è responsabile il Comitato Scientifico delle Giornate di studio in Geografia Economica della Società di Studi Geografici

Comitato ScientificoCristina Capineri, Filippo Celata, Domenico de Vincenzo, Francesco Dini, Filippo Randelli, Patrizia Romei

© 2014 Società di Studi GeograficiVia San Gallo, 1050129 - FirenzePrinted in Italy

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GIUSEPPE MUTI

RESILIENZA «REALE» E RESILIENZA «APPARENTE». EFFETTI DELLA RECESSIONE ECONOMICA SUL SISTEMA TURISTICO

LAGO DI COMO NEL PERIODO 2008-2012

La valutazione della capacità di resilienza del Sistema Turistico Lago di Como comporta una conoscenza chiara del quadro turistico regionale, ovvero dell’offerta e delle dinamiche dei flussi turistici sul territorio. Uno studio recente ha tuttavia constatato: a) l’inefficacia delle rappresentazioni attualmente in uso a rendere conto delle reali dinamiche turistiche del sistema; b) la scarsità di indagini scientifiche, recenti o meno, sulla destinazione turistica «Lago di Como» (MUTI, 2012).

1. L’ELEMENTO GEOGRAFICO «LAGO» FATTORE DI ATTRAZIONE E REGIONALIZZAZIONE TURISTICA Il Sistema Turistico Lago di Como (STLC) ricompone le Province di Como e Lecco (separatesi nel

1992) a custodire il bacino lacuale più famoso a livello globale: il lago di Como. Altri 10 specchi d’acqua di varia estensione, origine e configurazione intarsiano il territorio

interprovinciale incorniciando il Lario. Ad ovest il ramo orientale del Lago di Lugano ed il Lago di Piano; a nord il Lago di Mezzola; a sud-est i laghi di Garlate e Olginate, a sud i laghi Briantei, di Annone, Pusiano, Alserio, Montorfano e Segrino.

L’elemento «Lago» è il connotato geografico sostanziale del territorio: intrecciato con la storia degli uomini e delle società ha strutturalmente contribuito a qualificare la regione, fin dall’epoca romana, come spazio di confine, come campo militare, come via di comunicazione, come ambito socio economico di sviluppo e come ambiente di riposo e svago.

Queste due ultime chiavi di lettura del territorio si collegano nell’indagine in corso. Lo sviluppo turistico infatti è oggi lo scenario geo-economico più concreto e per molti versi appetibile, seppur controverso e mai del tutto intrapreso, per una regione che dalla crisi industriale degli anni Ottanta sembra ricercare una nuova identità economica e socio-culturale; come traspare dal risultato intermedio di diversi indicatori fra loro concordi (infrastrutture, prodotto, valore aggiunto, ambiente, qualità della vita) ed accresciuti criticamente dal valore geopolitico di un’area di confine nazionale e comunitario (MUTI, 2012).

L’attenzione prioritaria all’elemento Lago (Tab. I) permette di identificare due regioni turistiche nell’ambito del STLC: 1) la destinazione «Lago di Como», aggregato dei comuni litoranei del Lario e meta di fama globale

dalla lunghissima tradizione ricreativa d’élite. A fronte del 38% di popolazione e territorio, assomma la metà dell’offerta ricettiva, accoglie circa il 60% dei flussi complessivi ed oltre il 70% di quelli stranieri, potendo disporre di quattro esercizi alberghieri e 800 letti «extra lusso» dallo straordinario impatto qualitativo e quantitativo sul STLC.

2) il «Distretto dei laghi lariani», che associa tutti i comuni che si affacciano su uno degli 11laghi del Sistema o la cui funzionalità turistica è legata alle pratiche lacuali(1), secondo una rilettura della pionieristica tassonomia di Pierre DEFERT (1962). Nella tabella comparativa emerge la preponderanza dei due ambiti turistici centrati sull’elemento «Lago» rispetto al STLC: 7 arrivi su 10 (8 stranieri), 8 presenze su 10 (9 straniere), più di 3/4 dei letti totali e quasi 7 letti alberghieri su 10.

(1) Come nel caso di Brunate e Pigra, località in belvedere collegate tramite funicolare.

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Sistema Turistico Lago Como Lago di Como % STLC Distretto Laghi Lariani % STLC

Superficie 2.093,62 km2 814,58 km

2 38,9 841,12 km

2 40,1

Popolazione 586.735 ab. 225.749 ab. 38,4 347.159 ab. 37,6

Esercizi ricettivi 933 453 48,6 607 65

Letti totali 49.990 26.847 53,7 37.905 75,8

Letti alberghieri 19.280 10.455 54,2 13.133 68,1

Letti Lusso (5 e 4 stelle) 794 + 6.126 794 + 2.977 100 e 48,5 794 + 4.071 100 e 66,4

Arrivi 1.225.339 694.296 56,7 851.307 69,4

Arrivi stranieri 772.782 533.489 69 623.842 80,7

Presenze 3.221.352 1.997.217 61,9 2.569.241 79,7

Presenze stranieri 2.182.941 1.559.005 71,4 1.908.411 87,4

Presenze Alberghiere 2.234.431 1.438.131 64,3 1.572.019 70,3

Presenza Media 2,63 (2,2 alb.) 2,88 (2,62 alb.) 3 (2,7 alb.)

Nottate 13.483.172 6.906.092 51,2 9.970.469 73,9

Tab. I - La destinazione turistica «Lago di Como» e il turismo lacuale nel Sistema turistico Lago di Como (Province Como e Lecco) nel 2011.

Fonte: rielaborazione dati APT Como e Lecco.

2. L’OFFERTA RICETTIVA DEL LAGO DI COMO L’offerta ricettiva della destinazione «Lago di Como» consta di26.847 letti ripartiti in 521

strutture ricettive (51 letti media) diffuse lungo tutto il litorale lariano. Essa appare frammentata quanto la sponda del lago, i cui 170 km sono ripartiti fracirca 50 comuni (3,4 km di litorale media).

Quantitativamente l’offerta è nel complesso piuttosto ridotta, sebbene nelle rappresentazioni cartografiche le grandezze siano parzialmente sovra-rappresentate per la necessità di rendere visibili anche le località con scarsa dotazione (13 comuni hanno meno di cinque strutture, tre ne sono privi, 20 comuni meno di 200 letti). A parte i capoluoghi si tratta di borghi mediamente piccoli (solo altri quattro hanno più di 5.000 abitanti) e piccolissimi (11 hanno meno di 1.000 abitanti) la cui storia millenaria è segnata da sanguinose reciproche ostilità.

Como (84mila abitanti) e Lecco (46mila) non fanno eccezione quanto a campanilismo, ma denotano notevoli differenze in ambito turistico. A Lecco, le strutture sono diverse ma i posti letto sono limitati e la sponda lecchese appare nel complesso la meno dotata, mentre Como è il principale polo quantitativo dell’offerta turistica del STLC.

Nel complesso sono individuabili tre riviere turistiche nelle quali si concentra l’offerta turistica: l’Alto lago, dove prevale l’extralberghiero; il Centro lago ed il 1° Bacino del ramo di Como, dove le strutture sono miste ma in termini di letti prevale il settore alberghiero.

L’offerta alberghiera del Centro lago e del 1° Bacino si qualifica per la presenza di strutture di extralusso con un discreto numero di letti (200 in media nelle quattro strutture a 5 stelle) ad individuare due vere e proprie riviere gioiello. Nella fascia dell’offerta di alto livello l’intera destinazione conta complessivamente 24 esercizi, 3.771 letti (157 in media a struttura) e oltre un milione di giornate alberghiere di categoria 4 e 5 stelle.

L’offerta 3 stelle è quantitativamente prevalente (91 esercizi, 4.676 letti, 51 letti in media, un milione 350mila giornate) e molto diversificata, includendo alberghi di grande tradizione e valore storico, accanto a pensioni del dopoguerra del tutto dequalificate.

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Fig. I - L’offerta ricettiva del Lago di Como: posti letto alberghieri per categoria.

Fonte: elaborazione su dati APT. L’indice TIAI di innovazione alberghiera (DALLARI e GRANDI, 2010) in è piuttosto contenuto

anche nelle due riviere gioiello: compreso fra 20 e 25 a Bellagio, Cernobbio, Griante, Como, l’indice non supera mai quota 30 su 50. Questo per due dinamiche contrapposte. Da un lato denota una scarsa qualifica delle piccole imprese ricettive di carattere familiare, sconnesse dalle reti associative e non ristrutturate. Dall’altro individua uno degli elementi qualificanti della stessa offerta di lusso: il fascino della tradizione di strutture alberghiere storiche e leggendarie (Villa Serbelloni a Bellagio, Grand Hotel a Tremezzo, Villa d’Este a Cernobbio) che sono esse stesse attrazioni turistiche primarie, poco o per nulla innovabili tecnologicamente.

L’offerta extralberghiera rimane ristretta, sia in termini di strutture che di posti letto.

3. L’ANALISI TURISTICA REGIONALE: I FLUSSI TURISTICI DEL LAGO DI COMO In sintonia con l’offerta, i flussi turistici sono piuttosto contenuti: 695mila arrivi 1.997mila

presenze. Si distinguono in particolare il 1° Bacino e il Centro lago. I dati riguardanti le presenze lasciano intuire un generale sotto utilizzo delle strutture, condizionate anche dalla forte stagionalità.

Como si conferma il principale polo turistico regionale anche nei flussi (214mila arrivi, 30,8% della destinazione lacuale, e 453mila presenze, 22,6%). Con Cernobbio costituisce la base del 1° Bacino che totalizza 300mila arrivi (76% stranieri) e 652mila presenze (2,1 pm). Bellagio Griante e Tremezzo sono i principali poli del Centro lago che conta su 210mila arrivi (86,5% stranieri) e 677mila presenze (3,2 pm). La riviera dell’Alto lago si individua per le presenze extralberghiere, mentre la sponda lecchese è marginale in termini di flussi più di quanto non lo sia per le strutture.

I turisti stranieri (500mila arrivi, 1,5 milioni presenze) superano quasi ovunque 3\4 del totale sia negli arrivi che nelle presenze. Anche il soggiorno alberghiero (540mila arrivi e 1,4 milioni presenze), prevale sull’extralberghiero (150mila arrivi e 560mila presenze) in percentuali prossime ai tre quarti.

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La presenza media è di 2,8 giorni. Essa è più elevata nell’alto lago (circa 4,5) dove prevalgono le strutture extralberghiere, intermedia nel centro lago (circa 3,5) tranne a Griante dove è superiore a 4, più contenuta (uguale o inferiore a due) nel 1° Bacino.

Fig. II - Flussi turistici sul Lago di Como: le presenze alberghiere.

Fonte: elaborazione su dati APT.

Gli indici di utilizzazione lorda e netta delle strutture ricettive avvalorano l’ipotesi del sottoutilizzo, a prescindere dalla forte stagionalità. Tre quarti dei comuni hanno un indice di utilizzazione lorda delle strutture ricettive inferiore al 30% e solo Griante arriva al 57,75%.Sei su dieci hanno un indice di utilizzazione netta inferiore al 30% e solo uno su cinque supera il 50%.

Il Tasso di funzione alberghiera e l’Indice di funzione turistica descrivono una regione turistica frammentata e scarsamente vocata al turismo, eccezion fatta per alcune stazioni storiche, con strutture ricettive di altissimo livello e una tradizione turistica internazionale d’élite sempre più richiesta sui mercati internazionali negli ultimi 20 anni.

Nel primo bacino sia Como che Cernobbio emergono come stazioni «polivalenti» così come più dei tre quarti dei comuni della riva lariana, caratterizzati da un indice di funzione turistica inferiore a 5. Nel Centro lago, Griante appare come l’unica vera e propria stazione «specializzata» (LOZATO-GIOTART, 2002) dell’intero bacino lacustre (indice 102,6), parte di una riviera turistica organizzata su tre sponde che comprende anche Menaggio e Varenna (indice fra 5 e 15) e Bellagio e Tremezzo (indice fra 15 e 30). Nell’Alto lago, infine, le stazioni turistiche extralberghiere di Domaso e Sorico sono caratterizzate da indici rispettivi di 26 e 23.

4. L’ANALISI DEI FLUSSI: LA RESILIENZA «REALE» DEL SISTEMA TURISTICO LAGO DI COMO L’analisi dei flussi turistici dal 2006 al 2012 nelle principali stazioni del lago per arrivi e presenze

(Como, Cernobbio, Bellagio Tremezzo, Griante, Menaggio, Sorico e Domaso) è finalizzata a visualizzare

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le variazioni per indentificare eventuali fenomeni di resilienza, assumendo differenze limitate per l’offerta (le cui modifiche, si vedrà, sono chiaramente distinguibili).

Quasi tutti i comuni analizzati denotano una contrazione degli arrivi o delle presenze(2) o di ambedue, fra il 2007 e il 2008, o fra il 2008 e il 2009, o in ambedue le annate. Nell’insieme, i flussi stranieri sono complessivamente aumentati fra il 2006 e il 2012, mentre quelli italiani sono complessivamente diminuiti, con particolare evidenza nel biennio 2010-2012. A Como arrivi e presenze straniere e totali sono diminuite nei due bienni. A Cernobbio solo fra il 2008 e il 2009. A Bellagio la contrazione è stata più leggera ed ha interessato gli arrivi fra il 2007 e il 2008 e le presenze fra il 2007 e il 2009. A Tremezzo i flussi sono in crescita tranne una leggera contrazione delle presenze fra il 2008 e il 2009.Il caso di Griante è interessante perché permette di intuire l’importanza quantitativa (oltre che qualitativa) che una singola struttura alberghiera può avere in una singola stazione. Nel 2008, anno di rinnovamento del principale Hotel, i flussi sono crollati per riprendere impetuosamente nel biennio successivo. A Menaggio, la meno dotata delle mete del Centro lago, a Domaso ed a Sorico, le due principali stazioni extralberghiere dell’Alto lago, gli ultimi sette anni sono stati anni complessivamente di crescita (seppur disordinata) anche in considerazione dei bassi livelli di partenza.

Fig. III - Arrivi nelle principali stazioni turistiche del Lago di Como dal 2007 al 2011.

Fonte: elaborazione su dati APT. Le serie storiche dei flussi nell’intero Stlc nel periodo 2000-2011 permettono di apprezzare come la

crisi economica internazionale del 2008 abbia causato una stagnazione degli arrivi stranieri fra il 2007 e

(2) Considerate nell’analisi ma non riportate graficamente in questa sede.

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il 2009 ed una contrazione delle presenze fra il 2007 e il 2008 che non sembrano aver scalfito la dinamica in crescita del sistema. In ogni caso hanno avuto un effetto inferiore rispetto alla crisi dell’11 settembre.

La destinazione turistica «Lago di Como» si è rivelata capace di ritornare rapidamente su livelli di crescita precedenti la contrazione degli arrivi e delle presenze innescata dalla crisi terroristica internazionale del 2001, e di superare altrettanto rapidamente il calo delle presenze della crisi economica internazionale del 2008.

Tre principali elementi concorrono a spiegare questa capacità: a) le modeste dimensioni del sistema ricettivo e la ridotta intensità dei flussi; b) le prerogative qualitative di una percentuale importante di questi flussi, riconducibili ad una clientela molto facoltosa ed internazionale; c) le prerogative qualitative di poche strutture alberghiere di grande valore, tradizione e capacità ricettiva.

Per verificare queste dinamiche e la capacità di resilienza del sistema turistico è possibile confrontare l’analisi diacronica eseguita con quella proposta dall’Osservatorio dell’istituzione interprovinciale Sistema Turistico Lago di Como(3). Con due precauzioni: a) l’Osservatorio lavora sulla base di un «anno turistico» che va da dicembre a novembre; b) l’Osservatorio propone un’altra immagine della regione turistica, dell’offerta ricettiva e anche dei flussi turistici del sistema.

5. LA REGIONALIZZAZIONE TURISTICA PER PRODOTTO E LA RESILIENZA «APPARENTE» Nella rappresentazione dell’Osservatorio del STLC il Sistema interprovinciale è suddiviso in

quattro principali aree definite secondo il prodotto turistico prevalente: Lago, Affari, Montagna e Capoluoghi dove sono compresenti i prodotti Lago e Affari.

Fra il 2007 e il 2011 l’area Lago, definita locomotiva del sistema, ha risentito di un calo di arrivi e presenze nel 2008 ed è tornata alla crescita e superando nel 2011 i dati del 2007. L’area Affari è in crescita continua sia negli arrivi (che nel 2011 hanno quasi eguagliato quelli dell’area lago) che nelle presenze; essa non sembra aver accusato alcuna crisi ed anzi i risultati straordinari ed in controtendenza sembrerebbero farne l’elemento di resilienza del sistema. Anche l’area Capoluoghi infatti ha risentito della contrazione tornando nel 2011 ai dati del 2007 mentre l’area montagna, dai numeri molto contenuti, ha visto aumentare gli arrivi mantenendo costanti le presenze e subendo comunque una flessione delle presenze nel 2008 (Fig. IV).

Fig. IV - Arrivi nel STLC dal 2007 al 2011 per area prodotto e generale.

Fonte: Osservatorio Sistema Turistico Lago di Como.

(3) http://www.sistematuristico.it/stlc.

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La regionalizzazione per prodotto utilizzata dall’Osservatorio del STLC introduce alcune distorsioni che compromettono la lettura del quadro e delle dinamiche.

L’inclusione nell’area Affari delle stazioni lacuali meridionali del ramo di lecco (Malgrate e Valmadrera), di quelle collegate ai laghi fluviali dell’Adda (come Garlate) e dei comuni affacciati sui laghi briantei (come Annone, Eupilio e Montorfano),dilata il turismo d’affari tenendo in scarsa considerazione la tipologia del soggiorno (diffusione dei campeggi) le presenze medie (di molto superiore ai tre giorni in diversi comuni), la provenienza dei turisti (stranieri in aumento).

Emerge così la «resilienza apparente» resa possibile dalle performance del settore Affari. La meta turistica di fama mondiale «Lago di Como» è confusa in un generico ambito Lago,

amputata dei due capoluoghi e indebitamente accresciuta dalle buone prestazioni turistiche delle stazioni del Ceresio (Porlezza) e del Lago di Piano (Carlazzo) nella capacità ricettiva e nei flussi soprattutto extralberghieri.

La separazione dei capoluoghi dall’Area lago appare come una «spersonalizzazione» dei luoghi stessi. Se si perde di vista il Lario, infatti, Como e Lecco non sono che due poli turistici urbani culturali minori, appartenenti alla cintura della regione turistica metropolitana milanese, allo stesso livello d’attrazione di altri centri complementari quali Bergamo, Vigevano, Pavia, o Varese.

La regionalizzazione in uso non permette di riconoscere e mettere a frutto il genius loci del sistema, l’elemento geografico Lago, e le pratiche correlate: sia quelle più classiche e contemplative, sia quelle più recenti sportive o naturalistiche.

Questo deficit concerne non solo l’analisi dei dati, ma anche la «lettura» turistico-territoriale della regione, e quindi l’identificazione dei fattori primari e secondari di attrazione turistica e la predisposizione di adeguate politiche di organizzazione e pianificazione, in uno schema che sembra riverberare sul processo tutti gli scetticismi e le indecisioni politiche, economiche ed anche socioculturali del territorio verso lo sviluppo turistico.

BIBLIOGRAFIA

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SITOGRAFIA http://www.sistematuristico.it/stlc Sistema turistico Lago di Como http://users2.unimi.it/osservalaghi Osservatorio Laghi, Università di Milano

Università di Cassino.

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SUMMARY – Il sistema turistico «lago di Como» si è rivelato capace di ritornare rapidamente su livelli di crescita precedenti la contrazione degli arrivi e delle presenze innescata dalla crisi terroristica internazionale del 2001, e di superare altrettanto rapidamente il calo delle presenze della crisi economica globale del 2008. Tre principali elementi concorrono a spiegare questa capacità del STLC di assorbire stimoli esterni negativi e di tornare alle precedenti dinamiche di crescita. La regionalizzazione per prodotto in uso, tuttavia, introduce alcune distorsioni che compromettono la lettura del quadro e delle dinamiche. Keywords: turismo, crisi, Lago di Como.