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Giovani e lavoro: mini-guida all'orientamento in 11 punti Il pri mo approccio di un giovane nel mondo del lavoro presenta delle difficoltà dovute soprattutto alla mancanza di esperienza nel campo, per tale motivo è facile incorrere in errori di valutazione. E’ importante perciò offrire informazioni corrette che possano aiutarlo a muovere i primi passi in modo appropriato e di accedere alle diverse opportunità di lavoro, apportando le giuste valutazioni con maggiore consapevolezza e sicurezza. In che modo un giovane può orientarsi durante questa prima fase di approccio nel mercato del lavoro? 1) La prima strada da seguire prevede l’iscrizione attraverso l’invio del proprio curriculum presso diverse Agenzie di Somministrazione o di Lavoro Interinale, sia nel proprio territorio o anche fuori da esso se non gli dispiace la prospettiva di cambiare l’attuale domicilio. Questa prassi lo metterà a disposizione per eventuali selezioni che determinate società potranno organizzare nel momento in cui le aziende clienti richiedano loro lavoratori aventi le caratteristiche di studi e di esperienze specifiche nell’ambito di interesse del giovane in cerca di un’opportunità di lavoro. Le Agenzie di Somministrazione e di Lavoro Interinale possono procurare lavoro a tempo indeterminato o a termine. Nella maggior parte dei casi è più facile che si verifichi la seconda ipotesi perché mediante questa strada, tali aziende hanno la possibilità di “provare” il lavoratore per un lungo periodo di tempo. Il giovane dovrà in ogni caso prestare attenzione se il proprio lavoro è considerato a tempo indeterminato o a termine individuando ciò dagli incontri preliminari all’inizio del rapporto o dalla stessa lettera di

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Giovani e lavoro: mini-guida all'orientamento in 11 punti

Il primo approccio di un giovane nel mondo del lavoro presenta delle difficoltà dovute soprattutto alla mancanza di esperienza nel campo, per tale motivo è facile incorrere in errori di valutazione. E’ importante perciò offrire informazioni corrette che possano aiutarlo a muovere i primi passi in modo appropriato e di accedere alle diverse opportunità di lavoro, apportando le giuste valutazioni con maggiore consapevolezza e sicurezza.

In che modo un giovane può orientarsi durante questa prima fase di approccio nel mercato del lavoro?

1) La prima strada da seguire prevede l’iscrizione attraverso l’invio del proprio curriculum presso diverse Agenzie di Somministrazione o di Lavoro Interinale, sia nel proprio territorio o anche fuori da esso se non gli dispiace la prospettiva di cambiare l’attuale domicilio. Questa prassi lo metterà a disposizione per eventuali selezioni che determinate società potranno organizzare nel momento in cui le aziende clienti richiedano loro lavoratori aventi le caratteristiche di studi e di esperienze specifiche nell’ambito di interesse del giovane in cerca di un’opportunità di lavoro. Le Agenzie di Somministrazione e di Lavoro Interinale possono procurare lavoro a tempo indeterminato o a termine. Nella maggior parte dei casi è più facile che si verifichi la seconda ipotesi perché mediante questa strada, tali aziende hanno la possibilità di “provare” il lavoratore per un lungo periodo di tempo. Il giovane dovrà in ogni caso prestare attenzione se il proprio lavoro è considerato a tempo indeterminato o a termine individuando ciò dagli incontri preliminari all’inizio del rapporto o dalla stessa lettera di assunzione, tutto questo per evitare sorprese con l’andare del tempo.

2) Il passo successivo è la compilazione di apposite schede informative e un contestuale colloquio più approfondito di quello che si può essere verificato all’atto della consegna del curriculum. Se il colloquio va a buon fine, può aspettarsi l’instaurazione di un rapporto di lavoro dipendente a tutti gli effetti, con le stesse tutele e garanzie normative e contrattuali del normale rapporto dipendente. Il lavoro in somministrazione e quello interinale hanno la controindicazione, per le imprese, di comportare un costo più alto e pertanto molte aziende preferiscono rivolgersi ai Centri per l’Impiego che rappresenta ancora un punto di riferimento qualificato per le esigenze d’incontro della domanda e dell’offerta di lavoro.

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3) Un’ottima formula d’ingresso nel mondo del lavoro è rappresentata dall’“apprendistato”, che prevede, accanto allo svolgimento del lavoro, la somministrazione obbligatoria di formazione, per lo più pratica, al mestiere. La formazione somministrata in occasione dei lavori interinali è invece, per larga parte, svolta in aula a cura degli stessi tecnici dell’Agenzia.

4) Un’attenzione particolare va rivolta alle pagine dei quotidiani ( Il Sole 24 Ore e diversi giornali locali) che, in genere una volta alla settimana, riportano le inserzioni di ricerca di personale. Altrettanto vale a proposito dei siti internet, ormai diffusissimi, che hanno le stesse funzioni e che suddividono le offerte per regione e per categoria professionale.

5) Formule di assunzione alternative possono essere considerate quelle con il contratto co.co.pro cioè “collaborazione continuativa a progetto” che ha assorbito il precedente co.co.co. “collaborazione coordinata continuativa” e prevede una durata del rapporto di lavoro legata all’esigenza aziendale di sviluppare un singolo ed evidenziato progetto produttivo. Questa formula è indubbiamente meno tutelata del lavoro dipendente ma permette comunque di accedere al mondo del lavoro per una strada giuridicamente corretta, con contributi pagati da parte del datore di lavoro, ed evita di dover accedere al lavoro nero che è oggi purtroppo un problema, ancora diffuso nel nostro paese. All’inizio è consigliabile accettare incarichi di lavoro che siano offerti con una qualsiasi di queste forme di contratto, anche nel caso che non rappresenti, quanto ci si attende per la propria vita. Un’esperienza di lavoro sarà sempre e comunque utile e permetterà di arricchire il proprio curriculum.

6) Chi è già stato occupato in qualche precedente mansione in sede di colloquio è valutato con occhio di riguardo rispetto a chi non abbia mai lavorato, e la prima occupazione può ben avere un valore preparatorio rispetto alle successive, cui è sempre possibile accedere, più tardi, nel proseguimento della propria carriera lavorativa.

7) Esistono diversi giornali a inserzione gratuita che pubblicano abitualmente offerte di piccole imprese per fatturati, organici e strutture; queste offerte, se a volte sono da considerare ottime in molti casi configurano situazioni lavorative assurde se non addirittura delle vere e proprie truffe, sarà bene dunque procedere con cautela. Sono sconsigliabili quelle offerte di lavoro che chiedono preventivamente all’assunzione versamenti di denaro. Si deve sempre diffidare di chi chiede denaro, per qualsiasi ragione, prima dell’instaurazione del rapporto di lavoro, anche per la somministrazione di formazione preventiva. E’ di buona norma che le spese di formazione del lavoratore siano sempre sostenute dall’azienda, perché fanno parte dell’investimento sul capitale umano, che è di pertinenza dell’impresa. Altrettante poco raccomandabili sono tutte quelle situazioni lavorative nelle quali al lavoratore è richiesto di sostenere, a rapporto instaurato, tutte le spese come ad esempio possono

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essere le trasferte, gli spostamenti, telefonate necessarie per l’espletamento del mandato lavorativo.

8) Particolare attenzione va data alle aziende che operano con il metodo del “network”. Ciò non toglie che accanto a esempi di scarsa serietà professionale si possa trovare ipotesi di lavoro serie e legittime. Starà all’intuito del giovane comprendere la situazione, procedendo cautamente, nel proprio interesse.

9) Non appare una soluzione che possa risolvere i problemi di occupazione pubblicare su carta stampata notizie concernenti la propria disponibilità al lavoro. Ciò può avvenire ad eccezione che il potenziale datore di lavoro sia un privato che cerca ad esempio una baby-sitter, una badante ecc. Le aziende invece preferiscono mantenere il ruolo dell’iniziativa e difficilmente scelgono i collaboratori attingendo fra queste inserzioni per cui sarà assolutamente raccomandabile a che cerca lavoro di attivarsi attraverso altri canali, che comportino, se è il caso, un impegno anche un po’ attivo della semplice inserzione a proprio nome.

10) Un’altra strada riguarda gli stage, infatti, esistono scuole, private o pubbliche, che dopo un certo periodo d’insegnamento in aula, prevedono l’inserimento dell’allievo “in stage” presso un’azienda, se l’esito tra apprendimento teorico in aula e quello sul campo si rivelasse positivo, va tenuto presente che tale periodo non garantisce però in alcun modo l’assunzione allo scadere naturale del termine dello stage. La formula dello “stage” è molto diffusa anche nell’ambito del lavoro interinale, dove spesso gli addetti interni alle selezioni di primo incontro sono inseriti con questa modalità che non prevede la corresponsione di retribuzione. Sta in questi casi alla valutazione del giovane stabilire se la proposta possa ritenersi realmente valida.Gli “stage” possono essere comunque utili nel primo incontro con il mondo del lavoro di primo incontro con il mondo del lavoro considerando soprattutto i vantaggi concernenti, l’apprendimento rinviando quelli economici a sviluppi successivi.

11) Per chi invece desideri frequentare dei master o altri periodi di alta formazione, va detto che queste forme sono oggi numerosissime, ed andrà perciò scelto quello offerto da enti di provata quotazione qualitativa, preferibilmente universitari o comunque collegati con le didattiche accademiche. In genere per l’azienda, in sede di scelta di un possibile dipendente, l’aver frequentato un master rappresenta un motivo di preferibilità relativo, in alcuni casi secondario rispetto a una solida esperienza lavorativa. Tenendo conto che i master impegnano per periodi molto lunghi, va valutato se sia più opportuno scegliere la frequentazione di uno di essi o cercare una buona occupazione in grado di formare le basi, anche teoriche, di successivi sviluppi professionali. Tra i diversi master è preferibile scegliere quelli in cui sia possibile accedere anche al perfezionamento delle lingue straniere e delle tecnologie informatiche. La globalizzazione e l’internazionalizzazione dei

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rapporti sociali, oltre all’ambito lavorativo, rendono evidente l’esigenza di come la conoscenza delle lingue e una certa conoscenza dei mezzi informatici rappresenta una base imprescindibile per la stessa convivenza civile.