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Glifo Edizioni - Aida. Il grande circo dell'aldilà - Preview

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Aida - Il grande circo dell'aldilà è il secondo libro di “Fuoriscena”, collana editoriale che Glifo Edizioni dedica alle arti sceniche.Un'Aida stravolta, un viaggio immaginario in cui si fondono il tragico e il favoloso, si mescolano prosa e canzoni, musical, chanson e fiaba. L’Aida ora è un circo, un cerchio claustrofobico e traboccante d’ansia dove tutti i personaggi rimangono prigionieri e vittime della propria, isterica solitudine. L’amore si racconta come un fiume in piena, unica certezza per tutti i personaggi. Tutto scricchiola, nessuno è sicuro, tutti avanzano con incedere incerto. Ognuno si aggrappa a ciò che può per non essere travolto.

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Glifo Edizionivia Beato Angelico 53, 90145 [email protected]

Editing: Sarah Di BenedettoCopertina, progetto grafico e impaginazione: Luca Lo CocoFotografie: Francesco Paolo Catalano, Paolo GallettaSi ringrazia Alessandra Ventrella per la preziosa collaborazione

AIDASoggetto: Roberta Torre e Stefano MicheliniTesto: Igor EspositoDrammaturgia: Roberta Torre e Igor EspositoLo spettacolo Aida di Roberta Torre è prodottodal Teatro Biondo Stabile di Palermo, dove ha debuttatoin prima nazionale il 19 febbraio 2014

Il nostro viaggio nell'editoria prosegue ricco di importanti collaborazioni, come quella con Roberta Torre da cui è nata la pubblicazione Aida. Il grande circo dell’aldilà, secondo libro di “Fuoriscena”, collana editoriale dedicata alle arti sceniche. Questo volume lega intimamente testo teatrale, didascalie e immagini di scena per suggerire al lettore l’idea della recitazione nella sua scenografia teatrale, lasciando sempre ampio margine all’immaginazione individuale. “Fuoriscena” è questo: sceno-grafia immaginata, teatro fuori dal teatro, un volo di fantasia.

Nella stessa collana, Parole d’Onore Teatro. Le voci della mafia, di Attilio Bolzoni, Marco Gambino e Manuela Ruggiero.

L’AIDA “FUORISCENA”Arti sceniche su carta

AIDAIl grande circo dell’aldilàISBN 9788898741038Prima edizione in “Fuoriscena” febbraio 2014© Tutti i diritti riservati

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La riscrittura del libretto, versificato dal Ghislanzoni, per l’Aida di Verdi, è avvenuta attraverso un serrato dialogo con la regista Roberta Torre. Si è deciso di condensare gli avvenimenti della vicenda cercando di far convivere due aspetti: il tragico e il fa-voloso. Dell’originale libretto restano alcune famosissime arie a testimonianza d’una contemporaneità degradata a frammento. Ho poi cercato attraverso una variazione ritmica e linguistica di restituire ad ogni personaggio un proprio èthos e un proprio pàthos. La storia che si racconta nell’Aida, al di là dell’esotismo fatto di palme e piramidi d’Egitto, è storia da tragedia greca e dunque può e sa parlare ancora al presente; proprio come l’immenso scrigno della drammaturgia attica.

AIDA O DELL’ULTIMO FUOCOdi Igor Esposito

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L’occasione di un invito, quello di Roberto Alajmo nuovo direttore del Teatro Biondo di Palermo a prendere parte con un’opera teatrale al nuovo cartellone, mi ha dato la possibilità di sviluppare un’idea che già mi apparteneva ma che aspettava di prendere forma. Volevo mettere in scena qualcosa che po-tesse far riflettere sulla contemporaneità, sull’Italia e sui suoi contorti e decadenti meccanismi di potere. Riattualizzare un’o-pera faraonica, rendere piccole le piramidi, insignificanti gli eserciti, sordida la guerra: queste erano le idee da cui partivo e che sembravano alludere alla società odierna. L’Aida, opera da grandi palchi, opera da giganteschi volumi, opera d’elefanti, piramidi, di grandi eserciti in battaglia e d’assordanti fragori,

IL GRANDE CIRCO DELL’ALDILàdi Roberta Torre

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Ero in Olanda quando ricevo una mail da Roberta Torre. Avevo visto tutti i suoi film usciti nel Regno Unito (paese nel quale vivo da più di 20 anni) ed ero un suo fan sfegatato ma non l’avevo mai incontrata. C’era scritto: «Possiamo parlare al più presto al telefono?». Ci diamo un appuntamento telefonico per quando sarei tornato a Londra e così, dopo un paio di giorni, la mia casa londinese riecheggia di squilli che non possono che venire da Milano. Una voce flautata, con accenti d’altri tempi, intona mille arpeggi dal ricevitore e la passione di Roberta Torre mi investe già dalle prime parole. Il suo canto di seduzione è superfluo, però. Sì, perché il desiderio di lavorare con il ma-estro Torre aveva messo un bel «Yes!» fra le mie labbra già da

AIDA: VOLO DIRETTO LONDRA-PALERMO di Ernesto Tomasini

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Buio. Vento. Rumore di lame che s’affilano, di scudi che cozzano, d’esercito che marcia. Il buio lentamente dirada. Lieve luce, sva-niscono i rumori. Vediamo Radamès steso in proscenio, dorme. Al suo fianco c’è un’armatura da pupo. Si alza, inizia la sua vestizione. Ritorna rumore d’esercito che marcia e si fa sempre più assordante. È l’esercito del re d’Etiopia che batte alle porte della Tebe d’Egitto, ma al contempo potrebbe anche essere l’esercito d’Egitto che Radamès sogna di comandare. Radamès ha terminato la sua vestizione. Guarda verso il fondale. Sul fondale, di spalle, magari in un angolo, illuminata da una flebile luce, come un’oni-rica apparizione, vediamo la sagoma d’un essere umano. È Aida, immobile e cristallizzata. Radamès l’ha appena avvistata, entra

AIDA

PROLOGO – PRELUDIO

< Il sogno di Radamès >

Personaggi

AIDARADAMèSAMNERISDOMATORECORO DI BESTIE

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Aida. Il grande circo dell’aldilà

anche se fa male…AMNERIS – Cosa t’importa?è il nostro generale…AIDA – Non mi sembra veroneppure se vedessi il suo funerale…AMNERIS – (ora con rabbia) Ma cosa t’importa?!è il nostro generale!AIDA – Radamès si è spezzatocome un misero fiorequesto ha voluto il fato.E troppo dolore, ora,mi stringe il cuore.AMNERIS – (in controcanto) Il dubbio si dilava!Si svela la schiava:Radamès! Radamès! Radamès!Radamès! Ecco chi amava! Ma la principessa scherzavaRadamès! Radamès! Radamès!Vive! O mia cara puttana!(dà uno schiaffo ad Aida)

Aida ha uno scatto come di ribellione e spinge Amneris.

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Igor Esposito, Roberta Torre Aida. Il grande circo dell’aldilà

CORO – Il ventre di tutti i cittadini e di tutti i lavoratori e di tutti i combattenti!DOMATORE – E se la Patria è il ventre, la Patria… che cosa fa?CORO – Ti avvolge calda e bella come una sorella!DOMATORE – E ti è vicina! (frustata) E ti consiglia! (frustata) E ti educa! (frustata, poi breve pausa, invasato) E così solo grazie a lei un uomo può divenire…CORO – Un uomo! E chiamarsi tale!DOMATORE – Ti avevamo cresciuto come un figlio e tu ci hai tradito come una serpe!

qualcuno che ha tradito la patria! E chi tradisce la patria non è… (rivolgendosi al coro)CORO – Neppure degno d’essere chiamato figlio dall’ultima delle madri!DOMATORE – E poi lo sanno pure le pietre che la Patria è… (rivolgendosi al coro)CORO – La più grande e la più bella di tutte le madri!DOMATORE – E allora bisogna… (rivolgendosi al coro)CORO – Venerarla! Ringraziarla! Adorarla!DOMATORE – Perché la Patria è… (rivolgendosi al coro)

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CREDITI

FOTOGRAFIEFrancesco Paolo Catalano

17-23, 28-29, 74, 98, 100, 102Paolo Galletta

10, 14, 24, 38-63, 75-91

BOzzETTI DI SCENARoberto Crea

32-33, 68, 94, 97

ARTwORkTommaso Maresco

8

SPARTITOMassimiliano Pace

96

I numeri si riferiscono alle pagine del volume

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finito di stamparepresso la tipografia seristampa

palermo, febbraio 2014

Un viaggio immaginario in cui si fon-dono il tragico e il favoloso, si mesco-lano prosa e canzoni, musical, chanson e fiaba. Aida ora è un circo, un cerchio claustrofobico e traboccante d’ansia dove tutti gli attori rimangono prigio-nieri e vittime della propria, isterica so-litudine. L’amore si racconta come un fiume in piena, unica certezza per tutti i personaggi. Tutto scricchiola, nessuno è sicuro, tutti avanzano con incedere incerto. Ognuno si aggrappa a ciò che può per non essere travolto.

12 euro