DEFINIZIONI Infezioni ospedaliere : infezioni che insorgono
durante il ricovero in ospedale, o in alcuni casi dopo che il
paziente stato dimesso, e che non erano manifeste clinicamente n in
incubazione al momento dell'ammissione Infezione di comunit :
infezione dovuta a microrganismi contratti prima
dellospedalizzazione, ad eccezione di quelle correlabili ad un
precedente ricovero ospedaliero. Per le infezioni nei neonati sono
stati adottati criteri particolari: vengono, invece, considerate
ospedaliere le infezioni acquisite durante il passaggio attraverso
il canale del parto e le infezioni che insorgono dopo 48 ore dalla
nascita. vengono, invece, considerate ospedaliere le infezioni
acquisite durante il passaggio attraverso il canale del parto e le
infezioni che insorgono dopo 48 ore dalla nascita. vengono definite
comunitarie le infezioni acquisite per via transplacentare (es.
Herpes simplex, rosolia, toxoplasmosi, CMV e sifilide) ed insorte
entro 48 ore dal parto. vengono definite comunitarie le infezioni
acquisite per via transplacentare (es. Herpes simplex, rosolia,
toxoplasmosi, CMV e sifilide) ed insorte entro 48 ore dal parto.
Infezione endogena : infezione causata dalla flora stessa del
paziente Infezione esogena : infezione dovuta a microrganismi
trasmessi al paziente da una fonte esterna
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etc. et Difese locali Difese generali Suscettibilit indotta
Suscettibilit intrinseca etc. Carica Virulenza Infettivit
Patogenicit Antibioticoresistenza AGENTE PAZIENTE AMBIENTE
ATTREZZATURE PERSONALE L'insorgenza di una infezione conseguenza
della interazione tra un agente infettivo ed un ospite
suscettibile. L'infezione insorge solo se si rompe l'equilibrio
esistente.
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Caratteristiche igienico-ambientali Caratteristiche
tecnico-impiantistiche e tecnologico-strumentali Caratteristiche
organizzative e gestionali Caratteristiche umane e professionali
AGENTE PAZIENTE AMBIENTE RUOLO DELLAMBIENTE AGENTE PAZIENTE
AMBIENTE
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INFEZIONIOSPEDALIERE AMBIENTEFISICO FARMACI ALIMENTI SERBATOI,
VEICOLI E MECCANISMI DI TRASMISSIONE PRESIDIMEDICO-CHIRURGICI
PERSONALE ATTREZZATUREARREDI
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infettano:pazientibambini malati gravi malati cronici anziani
personale sanitario trasferiscono a: telini biancheria sporca
asciugamani umidi bacinelle e lavandini bagni contaminano:
attrezzature sanitarie biancheria pulita bagni presidi
medico-chirurgici etc. Le mani prendono microganismi: dalla cute
dalle ferite infette dal pus dalle secrezioni del paziente dal viso
dal corpo dalle mani dai vestiti del personale sanitario Solo una
adeguata disinfezione delle mani e luso dei guanti possono
interrompere questa catena.
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32 LAVAGGIO DELLE MANI Dal momento che le mani del personale
sono il veicolo principale nella trasmissione delle infezioni in
ospedale, il lavaggio delle mani rappresenta il primo intervento di
prevenzione della trasmissione delle infezioni. Esso ha lo scopo di
eliminare o ridurre i microrganismi presenti sulla cute delle mani,
che schematicamente possono essere suddivisi in: A. flora
occasionale o transitoria - microrganismi provenienti dallambiente
ed acquisiti con il contatto, non sopravvivono per lunghi periodi;
sono facilmente rimovibili con il lavaggio delle mani. Sono
frequentemente causa di infezioni crociate B. flora abituale o
residente o profonda - microrganismi propri di ciascun individuo,
normalmente presenti sulla cute a livello di anfrattuosit, pieghe
cutanee, ghiandole e dotti sebacei. Sono raramente responsabili di
infezioni, a meno che non vengano introdotti direttamente
nellorganismo durante lesecuzione di procedure invasive. Tale flora
non facilmente rimovibile e lutilizzo di prodotti antisettici pu
ridurne la carica, ma non in grado di eliminarla completamente
Esistono tre livelli di lavaggio delle mani: 1. lavaggio sociale 2.
lavaggio antisettico 3. lavaggio chirurgico o pre- operatorio
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Sanificazione: Sanificazione: metodica che si avvale di
detergenti o di disinfettanti in basse concentrazioni per ridurre
il numero di contaminanti microbici a livelli tollerati da soggetti
sani. Decontaminazione: Decontaminazione: insieme delle procedure
atte a rimuovere meccanicamente i residui di materiale organico e
inorganico da una determinata zona, area, strumentario, in modo da
consentire agli agenti disinfettanti, e/o all'energia
sterilizzante, di agire in maniera completa. Disinfezione
Disinfezione: metodica capace di ridurre la contaminazione
microbica su oggetti e superfici inanimati mediante l'applicazione
di idonei agenti fisici o chimici (ad es. calore, disinfettanti,
etc.). Antisepsi: Antisepsi: metodica capace di ridurre la
contaminazione microbica su cute o mucose mediante l'applicazione
di idonee sostanze chimiche capaci di neutralizzare un
microrganismo uccidendolo o bloccando la sua moltiplicazione.
Generalmente riferita ad una sostanza chimica da utilizzarsi su
tessuti viventi. Asepsi: Asepsi: metodica capace di prevenire la
contaminazione microbica di tessuti, materiali, ambienti.
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DISINFEZIONE La disinfezione ha lo scopo di ridurre la
contaminazione microbica su oggetti e superfici inanimate mediante
lappli- cazione di agenti fisici (calore) o chimici
(disinfettanti). Di seguito vengono elencati i principali requisiti
di cui tenere conto nella scelta del disinfettante/antisettico pi
idoneo allo scopo prescelto: - attivit germicida - ampio spettro di
azione - rapidit di azione - capacit di penetrazione - buona azione
residua - stabilit nel tempo - compatibilit con i materiali -
facilit duso - basso costo - semplicit di smaltimento - assenza di
tossicit acuta e cronica - mantenimento dellattivit germicida anche
in presenza di materiale organico (sangue, urine, pus, ecc.) Dal
momento che non esiste un disinfettante ideale, la cui efficacia
rimanga inalterata nel tempo ed in tutte le situazioni, nella
scelta del prodotto pi idoneo si dovr tenere conto di una serie di
fattori che ne condizionano lattivit: 4 Concentrazione 4 Tempo di
contatto 4 Specie microbica 4 Carica microbica 4 Presenza di
sostanze inattivanti 4 Natura del materiale 4 Temperatura
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FATTORI CHE INFLUENZANO LAZIONE DEI DISINFETTANTI
concentrazionetempotemperatura pH Et delle cellule, specie
microbiche e fase del ciclo vitale Carica microbicaCaratteristiche
del substrato Presenza di sostanze inattivanti e stabilit
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REQUISITI DEI DISINFETTANTI Efficacia (attivit germicida, ampio
spettro di azione, rapida azione e persistenza nel tempo, buon
potere di penetrazione, buona stabilit chimica) Compatibilit
(assenza di tossicit acuta e cronica, capacit di azione anche in
presenza di sostanze organiche, innocuit nei confronti del
materiale da trattare, compatibilit con saponi e liquidi di comune
impiego, non indurre resistenza) Economicit (basso costo) Praticit
di impiego (facile maneggevolezza, facile preparazione, facile
reperimento sul mercato)
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Tabella I Trattamento di scelta degli strumenti secondo
Spaulding Classificazione Strumenti Trattamento dello strumento
(esempi) di scelta (secondo Spaulding) Critico (penetra nel tessuto
Protesi, bisturi, aghi, sterile o nel sistema altri strumenti
chirurgici, e per Sterilizzazione vascolare) medicazione, ecc.
Semicritico Endoscopi flessibili, laringoscopi, Disinfezione di
(contatto con mucose o tonometri, ecc. alto livello con cute non
integra) (auspicabile la sterilizzazione) Non critico Stetoscopi,
superfici di Disinfezione di (contatto con cute integra) tavoli,
arredi, ecc livello medio-basso
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Livello di attivit dei disinfettanti Alto La disinfezione di
alto livello distrugge tutti i microrganismi, ad eccezione di un
numero elevato di spore batteriche. Esempi di disinfettanti ad alto
livello: - Glutaraldeide in soluzione acquosa al 2 % - Acido
peracetico a concentrazione < 1% - Perossido di idrogeno al 6 -
10 % IntermedioLa disinfezione di livello intermedio inattiva il
Mycobacterium tuberculosis, le forme batteriche vegetative, la
maggior parte di virus e funghi, ma non uccide le spore batteriche.
Esempi di disinfettanti di livello intermedio: - Iodofori - Cloro e
derivati - Clorexidina - Composti fenolici BassoLa disinfezione di
basso livello pu inattivare la maggior parte dei batteri, alcuni
virus ed alcuni funghi, ma non in grado di uccidere microrganismi
resistenti come i bacilli tubercolari o le spore batteriche. Esempi
di disinfettanti di basso livello: - Sali di ammonio
quaternario
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Indicazioni operative generali Le procedure di disinfezione di
strumenti, materiali e superfici vanno effettuate secondo il
seguente schema: DECONTAMINAZIONE PULIZIA RISCIACQUO ED ASCIUGATURA
DISINFEZIONE se necessario, RISCIACQUO ED ASCIUGATURA Le procedure
di sterilizzazione di strumenti e materiali vanno effettuate
secondo il seguente schema: DECONTAMINAZIONE PULIZIA RISCIACQUO ED
ASCIUGATURA CONFEZIONAMENTO STERILIZZAZIONE CONSERVAZIONE
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ACIDO PERACETICO SPETTRO DI AZIONE: rapida azione su tutti i
microrganismi incluse le spore batteriche MECCANISMO DI AZIONE:
denaturazione delle proteine, distruzione delle membrane cellulari,
ossidazione dei gruppi sulfidrilici e dei legami disolfuro di
proteine, enzimi ed altri metaboliti. TOSSICIT: i vapori delle
soluzioni concentrate causano irritazione delle mucose orale e
nasale. CAMPI DI APPLICAZIONE: disinfezione di apparecchiature per
emodialisi; sterilizzazione a bassa temperatura delle attrezzature
termolabili con acido peracetico allo stato fisico di gas plasma.
SPETTRO DI AZIONE: rapida azione su tutti i microrganismi incluse
le spore batteriche MECCANISMO DI AZIONE: denaturazione delle
proteine, distruzione delle membrane cellulari, ossidazione dei
gruppi sulfidrilici e dei legami disolfuro di proteine, enzimi ed
altri metaboliti. TOSSICIT: i vapori delle soluzioni concentrate
causano irritazione delle mucose orale e nasale. CAMPI DI
APPLICAZIONE: disinfezione di apparecchiature per emodialisi;
sterilizzazione a bassa temperatura delle attrezzature termolabili
con acido peracetico allo stato fisico di gas plasma. ALCOLI
SPETTRO D'AZIONE: esplicano azione tuberculocida, fungicida e
virucida; sono rapidamente battericidi ma risultano inattivi contro
le forme sporigene. MECCANISMO D'AZIONE: denaturazione delle
proteine. LIMITI: per esplicare la loro azione battericida devono
avere un tempo di contatto superiore a 1 minuto. Hanno scarso
potere residuo e di penetrazione; vengono inattivati in presenza di
materiale organico (non sono efficaci sull'HIV quando il virus
legato a cellule o commisto a siero); se concentrati sono
facilmente infiammabili. CAMPI DI APPLICAZIONE: disinfezione di
oggetti e superfici; prevenzione delle piaghe da decubito (
canforato ) SPETTRO D'AZIONE: esplicano azione tuberculocida,
fungicida e virucida; sono rapidamente battericidi ma risultano
inattivi contro le forme sporigene. MECCANISMO D'AZIONE:
denaturazione delle proteine. LIMITI: per esplicare la loro azione
battericida devono avere un tempo di contatto superiore a 1 minuto.
Hanno scarso potere residuo e di penetrazione; vengono inattivati
in presenza di materiale organico (non sono efficaci sull'HIV
quando il virus legato a cellule o commisto a siero); se
concentrati sono facilmente infiammabili. CAMPI DI APPLICAZIONE:
disinfezione di oggetti e superfici; prevenzione delle piaghe da
decubito ( canforato )
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ALDEIDIFORMALDEIDE SPETTRO DI AZIONE: battericida,
tuberculocida, attivo anche sulle spore, ottima azione antifungina
ed antivirale. MECCANISMO DI AZIONE: denaturazione delle proteine
mediante alchilazione dei gruppi amminici e sulfidrilici delle
proteine e dell'anello di azoto delle basi puriniche. TOSSICIT:
irritante delle mucose congiuntivali e nasofaringea, pu causare
difficolt respiratoria ed asma allergico. Per contatto cutaneo pu
dar luogo a dermatiti di tipo allergico. Si consiglia, quindi, di
proteggere cute e mucose durante l'uso anche per i possibili
effetti mutageni e cancerogeni e di limitarne l'uso alle condizioni
assolutamente necessarie (Ministero della Sanit, Circolare 57 del
22/6/83). CAMPI DI APPLICAZIONE: disinfezione di presidi
termolabili ed ambienti. GLUTARALDEIDE SPETTRO DI AZIONE: per la
sua capacit sporicida tra le poche sostanze da impiegare per la
"sterilizzazione" di materiale termolabile. MECCANISMO DI AZIONE:
denaturazione delle proteine mediante alchilazione dei gruppi
sulfidrilici, idrossilici, carbossilici e gruppi amminici dei
microrganismi; altera il DNA, l'RNA e la sintesi delle proteine.
TOSSICIT: pu causare dermatiti allergiche, epistassi, asma, rinite
ed irritazioni alle vie respiratorie ed agli occhi. Gli oggetti
trattati devono essere risciacquati con acqua o soluzione
fisiologica sterili prima del loro utilizzo. CAMPI DI APPLICAZIONE:
disinfezione ad alto livello o sterilizzazione di presidi
termolabili qualora non siano disponibili metodiche
alternative.
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CLORO E DERIVATI SPETTRO DI AZIONE: attivit antimicrobica a
largo spettro, battericida, fungicida, tuberculocida e marcata
attivit antivirale. MECCANISMO DI AZIONE: inibizione delle reazioni
enzimatiche, denaturazione delle proteine, inattivazione degli
acidi nucleici. LIMITI: sono rapidamente inattivati da materiale
organico; danneggiano i materiali plastici e sono corrosivi verso
nichel, cromo, acciaio e altri metalli ossidabili. Pertanto le
soluzioni che superano lo 0,1% (1000 ppm) di cloro disponibile non
debbono essere usate ripetutamente su superfici metalliche; il
tempo di contatto non deve superare i 30' e deve essere seguito da
risciacquo ed asciugatura. Sono instabili e sensibili alla luce,
per cui occorre preparare le soluzioni immediatamente prima
dell'uso e tenerle al riparo da luce e calore. CAMPI DI
APPLICAZIONE: impacchi ed irrigazioni di ferite e piaghe infette,
ustioni, ulcere, etc.; disinfezione di presidi vari (ad es.
tettarelle, biberons, padelle, etc.), apparecchiature dialitiche,
ambienti, superfici e servizi igienici; usati anche per la
disinfezione delle acque FENOLI SPETTRO DI AZIONE: battericidi,
fungicidi, virucidi e tuberculocidi. MECCANISMO DI AZIONE:
precipitano le proteine e distruggono le membrane cellulari,
inattivano sintesi enzimatiche essenziali e si legano a metaboliti
necessari per la membrana cellulare batterica. LIMITI: se assorbiti
da materiale poroso lasciano residui irritanti non facilmente
allontanabili col risciacquo; hanno odore sgradevole;
l'esaclorofene incompatibile con gli ammoni quaternari. CAMPI DI
APPLICAZIONE: decontaminazione anti HIV, anti HBV ed anti HCV di
presidi pungenti e taglienti (ad es. ferri chirurgici e di
medicazione) prima della pulizia e sterilizzazione; disinfezione di
pavimenti e superfici nelle sale chirurgiche e negli ambienti
critici.
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COMPOSTI DI AMMONIO QUATERNARIO SPETTRO DI AZIONE: battericidi,
virucidi (verso i virus lipofilici), fungicidi; inattivi su spore,
virus idrofilici e micobatteri. MECCANISMO DI AZIONE: inattivazione
degli enzimi produttori di energia, denaturazione delle proteine
essenziali per la cellula e distruzione delle membrane cellulari.
LIMITI: sono inattivati da saponi, sughero e cellulosa (ad es.
batuffoli di cotone); subiscono una forte riduzione di attivit in
presenza di sostanze organiche e di acque dure. Le soluzioni
acquose possono facilmente contaminarsi in corso d'uso. CAMPI DI
APPLICAZIONE: disinfezione a basso livello di superfici e presidi
non critici; antisepsi di cute (purch in soluzione con alcool >
70%). CLOREXIDINA SPETTRO DI AZIONE: attiva sui germi Gram positivi
e Gram negativi; scarsamente attiva su micobatteri, funghi e virus.
Non attiva sulle spore. MECCANISMO DI AZIONE: danno della membrana
citoplasmatica e inibizione enzimatica. LIMITI: l'attivit
battericida solo limitatamente ridotta dalla presenza di materiale
organico, ma ostacolata dalla presenza di saponi, composti
anionici, cellulosa, sughero, luce. TOSSICIT: alle concentrazioni
d'uso non irritante n tossica, ma un uso prolungato pu dar luogo a
dermatiti allergiche. CAMPI DI APPLICAZIONE: antisepsi di cute e
mucose (ad es. lavaggio antisettico e chirurgico delle mani,
preparazione preoperatoria della cute, etc); disinfezione di
apparecchiature e superfici ambientali.
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IODIO E IODOFORI SPETTRO DI AZIONE: battericida, virucida,
micobattericida, ma possono richiedere prolungati tempi di contatto
per agire su determinati funghi e spore batteriche. MECCANISMO DI
AZIONE: distruzione delle proteine e degli acidi nucleici. LIMITI:
sono inattivati dalla presenza di sostanze organiche, corrodono
alcuni metalli, sono incompatibili con acqua ossigenata ed acetone.
TOSSICIT: possono provocare sensibilizzazione ed irritazione
cutanee. CAMPI DI APPLICAZIONE: antisepsi di cute e mucose (ad es.
lavaggio delle mani, preparazione preoperatoria della cute, etc.).
PEROSSIDO DI IDROGENO SPETTRO DI AZIONE: buona attivit battericida,
virucida, tuberculocida, sporicida e fungicida; particolarmente
indicato contro germi anaerobi. MECCANISMO DI AZIONE: idrolisi dei
radicali liberi; alterazione delle membrane lipidiche, del DNA e di
altre componenti essenziali delle cellule. LIMITI: corrode rame,
alluminio, ottone e zinco. E' incompatibile con molti disinfettanti
(ad es. iodio) per cui necessario risciacquare la zona con
soluzione fisiologica sterile prima di applicare un altro prodotto.
CAMPI DI APPLICAZIONE: antisepsi di cute e mucose; disinfezione di
presidi (ad es. lenti a contatto, tonometri, etc.); sterilizzazione
delle attrezzature termolabili a bassa temperatura con perossido di
idrogeno allo stato fisico di gas plasma.
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ANTISEPSI DELLA CUTE INTEGRA Prodotti- PVP iodio (soluzione
alcolica o acquosa) - clorexidina gluconato (sol. alcoolica o
acquosa) - Sali Ammonio Quaternario( sol. Acquosa o Alcolica )
Durata1 minuto Modalit di esecuzione frizionare accuratamente la
zona con un batuffolo di cotone o garza imbevuto di antisettico,
eseguendo movimenti circolari dallinterno verso lesterno
Indicazioniprima di manovre invasive quali ad es.: - inserimento di
catetere venoso centrale - inserimento di drenaggio - prelievo
arterioso - biopsia - terapie endovenose, intramuscolari,
sottocutanee - prelievi Notedopo lantisepsi, evitare di palpare il
sito per cercare la vena; in caso contrario disinfettare il
polpastrello con un batuffolo imbevuto di antisettico oppure
disinfettare con cura di nuovo prima della procedura
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ANTISEPSI PRE-OPERATORIA DELLA CUTE Prodotti- PVP iodio
(soluzione alcoolica o acquosa) - clorexidina gluconato (sol.
alcoolica o acquosa) Durata5 6 minuti Modalit di esecuzione-
frizionare accuratamente la zona del campo operatorio con una garza
imbevuta di antisettico, eseguendo movimenti circolari dallinterno
verso lesterno - ripetere loperazione con una nuova garza
Indicazioniprima dellintervento chirurgico
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ANTISEPSI DELLA CUTE LESA (ferite traumatiche, escoriazioni,
ferite chirurgiche) Prodottiper la detersione - acqua ossigenata -
soluzione fisiologica per lantisepsi - PVP iodio (soluzione
acquosa) - cloroderivati - clorexidina in soluzione acquosa
Duratatempo necessario per eseguire la procedura Modalit di
esecuzione- detergere larea della ferita con un tampone imbevuto
con il prodotto scelto per la detersione - se necessario, ripetere
loperazione cambiando il tampone - asciugare con un tampone sterile
- versare su un nuovo tampone sterile lantisettico e passarlo, con
movimenti circolari, dallinterno allesterno della zona - se
necessario, ripetere loperazione con un nuovo tampone sterile - se
richiesto, coprire con medicazione sterile che deve essere cambiata
quando si presenta sporca o umida Noteper la detersione delle
ferite, se si utilizza acqua ossigenata, opportuno risciacquare la
zona con soluzione fisiologica prima di applicare un altro
antisettico
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DISINFETTANTI Anche i prodotti disinfettanti vengono
considerati abitualmente privi di microrganismi. Occasionalmente,
tuttavia tali prodotti possono essere contaminati e servire da
serbatoi per i germi patogeni ospedalieri. Anche in questo caso
luso dei preparati contenuti in flacone multidose aumenta il
rischio di contaminazione e la possibilit di infezioni multiple. La
contaminazione di disinfettanti e pomate antisettiche, utilizzate
per la disinfezione della cute pericatetere o di presidi per
immersione (termometri, pinze da medicazione, etc.) stata
responsabile di numerose epidemie da Pseudomonas spp. ed
enterobatteri. Soprattutto i disinfettanti a base di composti dell
ammonio quaternario e le clorexidine si sono rese responsabili di
questi episodi.
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Indicazioni per un corretto utilizzo di antisettici e
disinfettanti k I disinfettanti non vanno utilizzati quando
lobiettivo da raggiungere la sterilizzazione k I disinfettanti non
vanno utilizzati quando lobiettivo da raggiungere la pulizia k
Tutti gli antisettici ed i disinfettanti devono essere utilizzati
rispettando le modalit duso riportate su ciascun prodotto k Fare
sempre attenzione alla data di scadenza k Tutti i flaconi vanno
conservati lontano da fonti di luce e di calore e vanno
immediatamente chiusi dopo ciascun uso k Utilizzare gli appropriati
dispositivi di protezione individuale se indicato nelle istruzioni
duso o nel protocollo operativo k Non rabboccare mai i contenitori
di antisettici e disinfettanti k Evitare, se possibile, le
operazioni di travaso. Qualora fosse necessario travasare i
prodotti in contenitori diversi da quelli originali, utilizzare
solo recipienti perfettamente puliti ed asciutti, contrassegnati
allesterno con etichette che indichino almeno le informazioni
essenziali (nome del prodotto, data del travaso, eventuale
diluizione, scadenza, ecc.) k Anche sui flaconi originali annotare
sempre sul flacone stesso la data di apertura ed utilizzare il
disinfettante al massimo entro un mese da tale data
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Indicazioni per un corretto utilizzo di antisettici e
disinfettanti k Durante luso, evitare che la bocca del contenitore
venga a contatto con le mani delloperatore, con la cute del
paziente o con qualsiasi altro materiale (ad es. batuffoli di
cotone, ecc.) k In caso di contatto accidentale con soluzioni
irritanti, lavare la parte con abbondante acqua corrente,
consultare la scheda di sicurezza del prodotto, avvertire il
responsabile del reparto e, se necessario, consultare un medico k
Abolire la pratica di tenere immerso in soluzioni disinfettanti lo
strumentario per medicazioni o altri piccoli dispositivi medici,
poich questa pratica non garantisce il mantenimento della sterilit
degli stessi k Tutti gli strumenti ed i dispositivi da disinfettare
devono essere puliti ed asciugati prima di essere immersi nella
soluzione disinfettante k Tutte le superfici da disinfettare, se si
presentano visibilmente sporche, vanno accuratamente pulite ed
asciugate, o lasciate asciugare (ad es. pavimenti), prima di essere
disinfettate. Questo al fine di: ridurre la carica microbica,
evitare la diluizione del disinfettante e linattivazione ad opera
di sostanze organiche. Se le superfici da disinfettare appaiono
pulite, si pu procedere direttamente con la disinfezione k Dopo la
disinfezione, non risciacquare le superfici trattate, per
consentire al prodotto di svolgere la sua azione residua; solo i
dispositivi medici da utilizzare sul paziente (ad es. endoscopi,
termometri, ecc.) devono essere accuratamente risciacquati dopo il
trattamento