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1 Human Technopole il nuovo HeadQuarters capitolato informativo BIM | progettazione definitiva - progettazione esecutiva

Han Tecnopole il noo HeadQarters capitolato informativo ... Informativo BIM...di un progetto con livello di approfondimento pari a quello di un progetto di fattibilità tecnica ed

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Human Technopole il nuovo HeadQuarterscapitolato informativo BIM | progettazione definitiva - progettazione esecutiva

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Indice dei contenuti1. PREMESSE 1.1 Identificazione del progetto 1.2 Introduzione 1.3 Acronimi e glossario

2 RIFERIMENTI NORMATIVI

3 PREVALENZA CONTRATTUALE

4 SEZIONE TECNICA 4.1 Caratteristiche tecniche e prestazionali dell’infrastruttura hardware e software 4.1.1 Infrastruttura hardware 4.1.2 Infrastruttura software 4.2 Infrastruttura del committente interessata e/o messa a disposizione 4.3 Infrastruttura richiesta all’affidatario per l’intervento specifico 4.4 Formati di fornitura dati messi a disposizione inizialmente dal committente 4.5 Fornitura e scambio dei dati 4.5.1 Formati da utilizzare 4.6 Sistema comune di coordinate e specifiche di riferimento 4.7 Specifica per l’inserimento di oggetti 4.8 Sistema di classificazione e denominazione degli oggetti 4.9 Specifica di riferimento dell’evoluzione informativa del processo dei modelli e degli elaborati

5 SEZIONE GESTIONALE 5.1 Obiettivi informativi strategici e usi dei modelli e degli elaborati 5.1.1 Obiettivi e usi del modello in relazione alle fasi del processo 5.1.2 Elaborato grafico digitale 5.1.3 Definizione degli elaborati informativi 5.2 Livelli di sviluppo degli oggetti 5.3 Ruoli, responsabilità e autorità ai fini informativi 5.3.1 Definizione della struttura informativa interna del committente 5.3.2 Definizione della struttura dell’affidatario e della sua filiera 5.3.3 Identificazione dei soggetti professionali 5.4 Strutturazione e organizzazione della modellazione digitale 5.4.1 Strutturazione dei modelli disciplinari 5.4.2 Programmazione temporale della modellazione e del processo informativo 5.4.3 Dimensione massima dei file di modellazione 5.5 Politiche per la tutela e la sicurezza del contenuto informativo 5.5.1 Riferimenti normativi 5.6 Proprietà del modello 5.7 Modalità di condivisione di dati, informazioni e contenuti informativi 5.7.1 Caratteristiche delle infrastrutture di condivisione (ACDat-AF) 5.7.2 Denominazione dei file 5.8 Modalità di programmazione e gestione dei contenuti informativi di eventuali sub-affidatari 5.9 Procedure di verifica, validazione di modelli, oggetti e/o elaborati 5.9.1 Definizione delle procedure di validazione 5.9.2 Definizione dell’articolazione delle operazioni di verifica 5.9.3 Programmazione delle operazioni di verifica 5.10 Processo di analisi e risoluzione delle interferenze e delle incoerenze informative 5.10.2 Interferenze di progetto 5.10.3 Incoerenze di progetto 5.10.4 Definizione delle modalità di risoluzione di interferenze e incoerenze 5.11 Modalità di archiviazione e consegna finale di modelli, oggetti e/o elaborati informativi.

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1 Premesse

1.1 IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO

COMMITTENZA

TITOLO DI PROGETTO

LOCALIZZAZIONE

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

RESPONSABILE DI PROGETTO

DATA DI INIZIO FASE DI PROGETTO

DATA DI COMPLETAMENTO PROGETTO DI FATTIBILITÀ TECNICA ED ECONOMICA

BIM

ACDat

BIM Manager

BUILDING INFORMATION MODELING. ATTRAVERSO PROCESSI BIM, UNO O PIÙ MODELLI VIRTUALI DI UN EDIFICIO O DI UNA INFRASTRUTTURA POSSONO ESSERE PROGETTATI DIGITALMENTE, CONTENENDO INFORMAZIONI RIGUARDANTI L’OPERA O LE SUE PARTI (LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA, GEOMETRIA, PROPRIETÀ DEI MATERIALI E DEGLI ELEMENTI TECNICI). IL BIM PERMETTE DI COSTRUIRE VIRTUALMENTE L’OPERA IN UN UNICO MODELLO TRIDIMENSIONALE (3D) DAL QUALE È POSSIBILE DERIVARE TUTTA LA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO, GESTIRE FASI TEMPORALI DI COSTRUZIONE (4D), VERIFICARE IN TEMPO REALE I COSTI DI COSTRUZIONE (5D), PIANIFICARE UNA GESTIONE OCULATA (6D) E VERIFICARNE LA SOSTENIBILITÀ (7D)

AMBIENTE DI CONDIVISIONE DATI: AMBIENTE DI RACCOLTA ORGANIZZATA E CONDIVISIONE DEI DATI RELATIVI A MODELLI ED ELABORATI DIGITALI, RIFERITI AD UNA SINGOLA OPERA O AD UN SINGOLO COMPLESSO DI OPERE

FIGURA PROFESSIONALE PER LA GESTIONE E

INFORMAZIONI DI PROGETTO

Informazioni di progetto

ACRONIMI DESCRIZIONE

1.2 INTRODUZIONEArexpo S.p.A. ha bandito per la Fondazione Human Technopole, ai sensi della L.R. 24 luglio 2018, n. 10, il Concorso internazionale di progettazione “Human Technopole: il nuovo Headquarters”, volto all’acquisizione di un progetto con livello di approfondimento pari a quello di un progetto di fattibilità tecnica ed economica, per la realizzazione del nuovo edificio della Fondazione, da svolgersi mediante procedura aperta, ai sensi degli artt. 60 e 152, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 50/2016.

Secondo quanto previsto nel Capitolo IV, art. 20 del Bando, al vincitore del Concorso è richiesto il completamento del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica, che dovrà essere sviluppato applicando la metodologia BIM, secondo quanto specificato nel presente documento, nonché in conformità con quanto indicato dalla Norma UNI 11337 e quanto definito dal D. Lgs. 50/2016 e dai DM a corredo (articolo 23 comma 13 del decreto legislativo n. 50 del 2016).

Il presente Capitolato Informativo (CI) descrive i requisiti informativi minimi richiesti dalla Stazione Appaltante che dovranno essere rispettati dal vincitore del Concorso nella redazione del predetto progetto.

In fase di formulazione della propria offerta di Gestione Informativa (oGI), da presentarsi al fine delcompletamento del progetto di fattibilità, l’aggiudicatario dovrà rispondere coerentemente con il presente CI, descrivendo come intende garantire, ed eventualmente approfondire e ampliare, quanto richiesto dalla Stazione Appaltante.L’aggiudicatario, sempre in conformità al presente CI, dovrà formalizzare il proprio piano di Gestione Informativa di dettaglio.

1.3 ACRONIMI E GLOSSARIODi seguito sono descritte le abbreviazioni utilizzate nel presente documento:

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BIM Coordinator

BIM Specialist

Gestore dell’ACDat

CI

oGI

pGI

MODELLO BIM

PROCESSO BIM

LOD

2D

3D

4D

5D

6D

L’AGGIORNAMENTO DEI MODELLI BIM INERENTI A TUTTE LE DISCIPLINE (LIBRERIE E STANDARD) E DI SVILUPPO DEI CONTENUTI E DELLE FASI DI PROGETTO BIM; HA FUNZIONI DI COLLABORAZIONE E COORDINAMENTO DURANTE LO SVILUPPO INIZIALE DELLA COMMESSA, IN PARTICOLARE NELLA FASE DI PIANIFICAZIONE DEI PROCESSI BIM E DI INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE. NELLA UNI 11337, CORRISPONDE AL GESTORE DEI PROCESSI DIGITALIZZATI.

SI INTERFACCIA CON IL CAPO COMMESSA E/O BIM COORDINATOR.

FIGURA PROFESSIONALE DI GESTIONE E AGGIORNAMENTO DEI CONTENUTI BIM (LIBRERIE E STANDARD) E DI RISPETTO DELLE LINEE GUIDA BIM/CAD E CONTROLLO DEI PROCESSI. NELLA UNI 11337, CORRISPONDE AL COORDINATORE DEI FLUSSI INFORMATIVI DI COMMESSA. SI INTERFACCIA CON IL BIM MANAGER E CON I BIM SPECIALIST.

ESPERTO PER LE SPECIFICHE DISCIPLINE SI OCCUPA DELLA CREAZIONE DEI MODELLI 3D E DELL’ESTRAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE 2D. NELLA UNI 11337, CORRISPONDE ALL’OPERATORE AVANZATO DELLA GESTIONE E DELLA MODELLAZIONE INFORMATIVA.

FIGURA PROFESSIONALE CHE SI OCCUPA DELLA GESTIONE DELL’AMBIENTE DI CONDIVISIONE DEI DATI E LE DINAMICHE INFORMATIVE BASATE SULL’INTRODUZIONE, SULLO SCAMBIO, SULLA GESTIONE E SULL’ARCHIVIAZIONE DEI DATI.

CAPITOLATO INFORMATIVO: ESPLICITAZIONE DELLE ESIGENZE E DEI REQUISITI INFORMATIVI RICHIESTI DAL COMMITTENTE AGLI AFFIDATARI.

OFFERTA PER LA GESTIONE INFORMATIVA: ESPLICITAZIONE E SPECIFICAZIONE DELLA GESTIONE INFORMATIVA OFFERTA DALL’OPERATORE INTERESSATO, IN RISPOSTA ALLE ESIGENZE ED I REQUISITI RICHIESTI DAL COMMITTENTE.

PIANO PER LA GESTIONE INFORMATIVA: PIANIFICAZIONE OPERATIVA DELLA GESTIONE INFORMATIVA ATTUATA DALL’AFFIDATARIO IN RISPOSTA AI REQUISITI ESPRESSI DALLA COMMITTENZA.

MODELLO 3D DELL’OPERA CONTENENTE TUTTE LE INFORMAZIONI PER LA SUA PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE E GESTIONE.

PROCESSO DI SVILUPPO, CRESCITA E ANALISI DI MODELLI MULTI-DIMENSIONALI E MULTI-DISCIPLINARI VIRTUALI GENERATI IN DIGITALE PER MEZZO DI PROGRAMMI INFORMATICI.

LEVEL OF DEVELOPMENT: LIVELLO DI SVILUPPO DEL MODELLO 3D.

SECONDA DIMENSIONE: RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELL’OPERA O DEI SUOI ELEMENTI IN FUNZIONE DEL PIANO (GEOMETRIE BIDIMENSIONALI).

TERZA DIMENSIONE: SIMULAZIONE GRAFICA DELL’OPERA O DEI SUOI ELEMENTI IN FUNZIONE DELLO SPAZIO (GEOMETRIE TRIDIMENSIONALI).

QUARTA DIMENSIONE: SIMULAZIONE DELL’OPERA O DEI SUOI ELEMENTI IN FUNZIONE DEL TEMPO, OLTRE CHE DELLO SPAZIO.

QUINTA DIMENSIONE: SIMULAZIONE DELL’OPERA O DEI SUOI ELEMENTI IN FUNZIONE DELLA MONETA, OLTRE CHE DELLO SPAZIO E DEL TEMPO

SESTA DIMENSIONE: SIMULAZIONE DELL’OPERA O DEI SUOI ELEMENTI IN FUNZIONE DELL’USO, GESTIONE, MANUTENZIONE ED EVENTUALE DISMISSIONE, OLTRE CHE DELLO SPAZIO.

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2 Riferimenti normativiDi seguito sono elencate le norme a cui fa riferimento il presente documento:• Decreto Ministeriale n. 560 del 01/12/2017

• Decreto Legislativo n.50 del 18/04/2016 “Codice dei contratti pubblici” e successive modificazioni;

• UNI 11337-1:2017 Edilizia e opere di ingegneria civile – Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni – Parte 1: Modelli, elaborati e oggetti informativi per prodotti e processi;

• UNI 11337-4:2017 Edilizia e opere di ingegneria civile – Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni – Parte 4: Evoluzione e sviluppo informativo di modelli, elaborati e oggetti;

• UNI 11337-5:2017 Edilizia e opere di ingegneria civile – Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni – Parte 5: Flussi informativi nei processi digitalizzati;

• UNI 11337-6:2017 Edilizia e opere di ingegneria civile – Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni – Parte 6: Linea guida per la redazione del capitolato informativo;

• UNI 11337-7:2018 Edilizia e opere di ingegneria civile – Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni – Parte 7: Requisiti di conoscenza, abilità e competenza delle figure professionali coinvolte nella gestione e nella modellazione informativa;

• BS 1192 Collaborative production of architectural, engineering and construction information –Code of practice: è una guida che definisce le metodologie e le procedure standard per la progettazione;

• PAS 1192-2:2013 Specification for information management for the capital/delivery phase of construction projects using building information modelling: si tratta di una guida specifica per la gestione dei requisiti dell’informazione associata ai processi BIM relativa alle fasi di progettazione dell’opera e consegna dei modelli;

• PAS 1192-3:2013 Specification for information management for the operational phase of assets using building information modelling: si tratta di una guida specifica per la gestione dei requisiti dell’informazione associata ai processi BIM relativa alle attività di manutenzione ed esercizio dell’opera;

• UNI/CT 033/GL 05 “Codificazione dei prodotti e dei processi costruttivi in edilizia” - bim guidance for infrastructure bodies;

• ISO 19650-1:2018 Organization and digitization of information about buildings and civil engineering works, including building information modelling (BIM) -- Information management using building information modelling -- Part 1: Concepts and principles;

• ISO 19650-2:2018 Organization and digitization of information about buildings and civil engineering works, including building information modelling (BIM) -- Information management using building information modelling -- Part 2: Delivery phase of the assets.

3 Prevalenza contrattualeGli elaborati grafici del completamento del progetto di fattibilità dovranno necessariamente essere la diretta estrazione dei modelli che compongono l’intero progetto. Qualora questo processo non sia possibile, l’aggiudicatario dovrà esplicitare le modalità con cui garantirà la coerenza tra il modello BIM e l’elaborato non estratto direttamente dallo stesso. (cfr. livello 2 Norma UNI 11337-1:5.4).

4 Sezione tecnica

4.1 CARATTERISTICHE TECNICHE E PRESTAZIONALI DELL’INFRASTRUTTURA HARDWARE E SOFTWARENella presente sezione sono indicati i requisiti tecnici del sistema di informatizzazione che saranno utilizzati dalla Stazione Appaltante e quelli che sono richiesti all’affidatario.

7D SETTIMA DIMENSIONE: SIMULAZIONE DELL’OPERA O DEI SUOI ELEMENTI IN FUNZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ (ECONOMICA, AMBIENTALE, ENERGETICA, ETC.) DELL’INTERVENTO, OLTRE CHE DELLO SPAZIO, DEL TEMPO E DEI COSTI DI PRODUZIONE.

Acronimi e glossario BIM

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4.1.1 Infrastruttura hardwareÈ richiesto al vincitore di dichiarare, attraverso la compilazione della seguente tabella, nella propria oGI, e successivamente di dettagliarla nel proprio pGI, l’infrastruttura hardware attualmente in suo possesso e che intende mettere a disposizione per l’esecuzione della prestazione richiesta:

Caratteristiche infrastruttura hardware offerente

Caratteristiche infrastruttura software dell’affidatario

WORKSTATION FISSA

WORKSTATIONPORTATILE

UNITÀ DI BACKUP

TRASMISSIONE DATI

STATO DI FATTO

PROGETTAZIONE ARCHITETTONICO - FUNZIONALE

PROGETTAZIONE STRUTTURALE

PROGETTAZIONEIMPIANTISTICA

PROGETTAZIONEANTINCENDIO

ELABORATI

GESTIONEPROGETTO

MODELLAZIONE BIM DELL’ESISTENTE (TERRENO, EDIFICI PREESISTENTI)

EVENTUALE ELABORAZIONE DI NUVOLE DI PUNTI/RILIEVI

...

MODELLAZIONE BIM OPERE TIPOLOGICHE

CALCOLO SOMMARIO SPESA, QUADRO ECONOMICO DI PROGETTO

MODELLAZIONE BIM STRUTTURE

CALCOLO SOMMARIO SPESA, QUADRO ECONOMICO DI PROGETTO

MODELLAZIONE BIM DEGLI IMPIANTI

CALCOLO SOMMARIO SPESA, QUADRO ECONOMICO DI PROGETTO

PRIME INDICAZIONI DI PROGETTAZIONE ANTINCENDIO

GENERAZIONE ELABORATI GRAFICI

COORDINAMENTO DELLE DISCIPLINE

CODE CHECKING

MODEL CHECKING

CRONOPROGRAMMA DI MASSIMA

PRIME INDICAZIONI E PRESCRIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA

PROCESSORE

RAM

HD – TIPO

MONITOR

PROCESSORE

RAM

HD – TIPO

MONITOR

MEMORIA DI ARCHIVIAZIONE

RETE

N. UNITÀ

AMBITO

TIPOLOGIA

DISCIPLINA

CARATTERISTICATECNICA

SOFTWARE VERSIONE

VALORE PRESTAZIONALE

COMPATIBILITÀ CON FORMATI APERTI

4.1.2 Infrastruttura softwareÈ richiesto al vincitore di dichiarare, attraverso la compilazione della seguente tabella, nella propria oGI, e successivamente di dettagliare nel proprio pGI, l’infrastruttura software attualmente in suo possesso e che intende mettere a disposizione per l’esecuzione della prestazione richiesta:

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4.2 INFRASTRUTTURA DEL COMMITTENTE INTERESSATA E/O MESSAA DISPOSIZIONEIl committente non rende disponibile all’affidatario, per il presente progetto, una specifica dotazione hardware e software.

Sarà richiesto all’affidatario di utilizzare per la consegna dei modelli, dei report e dei documenti la piattaforma ACDat messa a disposizione dalla Stazione Appaltante (ACDat-SA).

4.3 INFRASTRUTTURA RICHIESTA ALL’AFFIDATARIO PERL’INTERVENTO SPECIFICOAi fini della gestione digitalizzata del progetto, è richiesto all’affidatario di disporre, per tutta la durata del contratto, un ambiente condiviso di raccolta dati (ACDat - AF) dove tutti i soggetti accreditati possano condividere le informazioni prodotte. L’affidatario dovrà rendere disponibili anche le relative procedure di utilizzo.

4.4 FORMATI DI FORNITURA DATI MESSI A DISPOSIZIONE INIZIALMENTE DAL COMMITTENTESono di seguito specificati i formati di file attraverso i quali la Stazione Appaltante nella DataRoom metterà a disposizione dell’affidatario la documentazione in suo possesso:

• www.headquartersht.concorrimi.it

4.5 FORNITURA E SCAMBIO DEI DATIIl modello informativo dovrà essere realizzato dall’affidatario con piattaforme software BIM compatibili con formati di interscambio open, quali Industry Foundation Classes (IFC), secondo gli standard definiti da buildingSMART International.

4.5.1 Formati da utilizzareÈ richiesta la consegna del modello BIM e degli elaborati tecnici CAD in formato nativo e in formato di interscambio, come indicato nella tabella di seguito.

MODELLO BIM

ELABORATI TECNICI CAD

EVENTUALI ESTRAZIONI DATI

EVENTUALI DATI DI COMPUTO

INDUSTRY FOUNDATION CLASSES (IFC2X3, IFC4)

AUTOCAD .DXF (2013), ADOBE .PDF (7.0)

.CSV

.CSV

MODELLO/OGGETTO/ELABORATO FORMATI DI INTERSCAMBIO OBBLIGATORI (VERSIONE)

Formati di interscambio ammessi per la realizzazione del modello BIM

L’affidatario potrà utilizzare per la realizzazione del modello anche altre piattaforme software rispetto a quelle in dotazione della Stazione Appaltante, in tal caso dovrà provvedere a rendere disponibili i necessari file, idoneamente organizzati, affinché siano compatibili con le piattaforme software utilizzate dalla Stazione Appaltante, al fine di garantire una completa fruizione del modello e di consentire l’esaustiva verifica della attività svolte.

È responsabilità dell’affidatario assicurare la completezza dei dati e delle informazioni contenuti nei file esportati secondo i formati di esportazione definiti nella Tabella precedente.

I file componenti il modello BIM dovranno essere inclusi all’interno di una cartella che conterrà il file del modello di coordinamento federato e una struttura di cartelle e sottocartelle, in cui saranno riposti i singoli modelli di parti o di insieme e la cui nomenclatura farà riferimento alla WBS di commessa.

4.6 SISTEMA COMUNE DI COORDINATE E SPECIFICHE DI RIFERIMENTOLa georeferenziazione dell’intero progetto sarà dettata dal rilievo topografico dell’area di intervento fornita dalla Stazione Appaltante.

Il sistema di misura lineare dovrà essere quello metrico.

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4.7 SPECIFICA PER L’INSERIMENTO DI OGGETTINella tabella seguente vengono riportati i principali oggetti che dovranno essere creati durante lo sviluppo del progetto e sono descritte sinteticamente le specifiche per la loro creazione.

L’offerente provvederà a definire nell’ oGI eventuali ulteriori specifiche di dettaglio per l’inserimento di ogni oggetto che comporrà il progetto a partire da quanto contenuto nella seguente tabella.

TAMPONAMENTI ESTERNI E PARTIZIONI INTERNE

ELEMENTI STRUTTURALI

SOLAI

LIVELLI

PAVIMENTI

LOCALI

DOTAZIONI IMPIANTISTICHE

CANALIZZAZIONI IMPIANTISTICHE

ARREDI FISSI E MOBILI

DIFFERENZIAZIONE TRA MURI INTERNI E MURI ESTERNI.SPESSORI DI MASSIMA DELLE MURATURE.LE ALTEZZE DEVONO ESSERE DEFINITE MEDIANTE LIVELLI, TRANNE NEL CASO DI MURI AD ALTEZZA NON COLLEGATA, AD ESEMPIO PARAPETTI. I MURI DEVONO ESSERE SUDDIVISI PER PIANO, SALVO IL CASO IN CUI L’ESTENSIONE MULTIPIANO COSTITUISCA REALE INTENTO PROGETTUALE.

GLI ELEMENTI DEVONO ESSERE POSIZIONATI SECONDO DELLE GRIGLIE.LE DIMENSIONI DEVONO ESSERE DEFINITE DAI LIVELLI.

SIANO ASSOCIATI AI LIVELLI DI RIFERIMENTO.

VENGANO INDICATI I PRINCIPALI LIVELLI DELL’EDIFICIO CON RIFERIMENTO FINITO NELL’ARCHITETTONICO E RUSTICO NELLO STRUTTURALE.

IL LIVELLO DOVRÀ CORRISPONDERE A QUELLO DEL PIANO DI COMPETENZA.

VENGANO DEFINITI COME ENTITÀ SPECIFICHE.

MODELLAZIONE DELL’INGOMBRO DELLE MACCHINE.

MODELLAZIONE DELLE DORSALI PRIMARIE.

MODELLAZIONE DELL’INGOMBRO DI MASSIMA.

OGGETTO SPECIFICA

Tabella per la definizione delle specifiche di inserimento oggetti

4.8 SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE E DENOMINAZIONE DEGLI OGGETTINel presente Capitolato Informativo si fa riferimento alla norma UNI 11337-4 “Edilizia e opere di ingegneria civile. Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni. Parte 4: evoluzione e sviluppo informativo di modelli elaborati e oggetti”. Tale norma definisce sei livelli di sviluppo attraverso una scala alfabetica partendo dalla lettera A maiuscola:

• LOD A: oggetto simbolico;• LOD B: oggetto generico;• LOD C: oggetto definito;• LOD D: oggetto dettagliato;• LOD E: oggetto specifico;• LOD F: oggetto eseguito;• LOD G: oggetto aggiornato.

In caso di particolari esigenze l’appaltatore potrà definire classi intermedie di LOD tramite la lettera di riferimento inferiore e un numero intero tra 1 e 9.

5 Sezione gestionale

5.1 OBIETTIVI INFORMATIVI STRATEGICI E USI DEI MODELLI EDEGLI ELABORATISono di seguito definiti gli obiettivi dei modelli richiesti all’affidatario in relazione al progetto di fattibilità tecnica ed economica.

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5.1.1 Obiettivi e usi del modello in relazione alle fasi del processo

PROGETTO DI FATTIBILITÀ TECNICA EDECONOMICA

STATO DI FATTO

ARCHITETTONICO -FUNZIONALE

STRUTTURALE

IMPIANTISTICO

ANTINCENDIO

COORDINAMENTO

4D

RICOSTRUZIONE IN FORMA DIGITALE DELLE CONDIZIONI ESISTENTI

VISUALIZZAZIONE 3D DELLE IPOTESI PROGETTUALI

ESTRAZIONE DELLE QUANTITÀ PER IL CALCOLO SOMMARIO DELLA SPESA

GENERAZIONE DEGLI ELABORATI GRAFICI

VISUALIZZAZIONE 3D DELLE IPOTESI PROGETTUALI

ESTRAZIONE DELLE QUANTITÀ PER IL CALCOLO SOMMARIO DELLA SPESA

GENERAZIONE DEGLI ELABORATI GRAFICI

VISUALIZZAZIONE 3D DELLE IPOTESI PROGETTUALI

ESTRAZIONE DELLE QUANTITÀ PER IL CALCOLO SOMMARIO DELLA SPESA

GENERAZIONE DEGLI ELABORATI GRAFICI

PRIME INDICAZIONI DI PROGETTAZIONE ANTINCENDIO

VISUALIZZAZIONE 3D DELLE IPOTESI PROGETTUALI INTEGRATE

CONTROLLO DELLE MACRO INTERFERENZE

GENERAZIONE DEI REPORT DI COORDINAMENTO

CRONOPROGRAMMA DI MASSIMA

PRIME INDICAZIONI E PRESCRIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA

INDIVIDUAZIONE MIGLIORE IPOTESI PROGETTUALE, IN TERMINI DI RAPPORTO COSTI-BENEFICI PER LA COLLETTIVITÀ

INSERIMENTO NEL CONTESTO TERRITORIALE

DEFINIZIONE METODOLOGIA REALIZZATIVA E CANTIERIZZAZIONE DELLE OPERE

DEFINIZIONE FUNZIONALE E SPAZIALE DELL’OPERA

CALCOLO SOMMARIO DELLA SPESA E QUADRO ECONOMICO

FINANZIAMENTO DELL’OPERAPROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ

FASE OBIETTIVI DI FASE MODELLO USI DEL MODELLO

5.1.2 Elaborato grafico digitaleGli elaborati grafici dovranno necessariamente essere la diretta estrazione dei modelli che compongono l’intero progetto.

L’affidatario dovrà specificare nella propria oGI e, successivamente, nel proprio pGI, le viste offerte per garantire la prestazione richiesta.

Obiettivi e usi del modello dello Studio di Fattibilità tecnica ed economica

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I contenuti minimi di cui sopra sono indicati nella seguente tabella:

ELABORATI MINIMI

Elaborati grafici digitali

PER OGNI PIANO FUORITERRA

PER PIANO INTERRATO

PIANO COPERTURA

SIGNIFICATIVE

TUTTI

TUTTI

TERRENO

ALTRI EDIFICI

VIABILITÀ

ARREDO ESTERNO

MURATORE

FACCIATE

ARREDI

FINITURE

SERRAMENTI

FONDAZIONI

PILASTRI

TRAVI

SOLAI

IMPIANTO ELETTRICO

IMPIANTO HVAC

IMPIANTO IDRICO SANITARIO

IMPIANTO FOTOVOLTAICO

IMPIANTI SPECIALI

ASCENSORI

PIANTE

SEZIONI

PROSPETTI

ELABORATI DOCUMENTALI

STATO DI FATTO

ARCHITETTONICO

STRUTTURALE

IMPIANTISTICO

ELABORATO

MODELLO BIM

NOTA

OGGETTI DEL MODELLO

DA MODELLO

DA MODELLO

DA MODELLO

ESTERNA

B

B

B

B

B

C

B

B

B

B

B

B

B

C

C

C

C

C

B

ORIGINE

FATTIBILITÀ TECNICAED ECONOMICA

5.1.3 Definizione degli elaborati informativiNella tabella di cui al capitolo IV par. 20 del bando, sono indicati gli elaborati informativi minimi richiesti per la prestazione che l’affidatario dovrà fornire per lo studio di fattibilità tecnica ed economica.

5.2 LIVELLI DI SVILUPPO DEGLI OGGETTILa scala di riferimento dei livelli di sviluppo degli oggetti è: UNI 11337-4, ed eventuali successivi aggiornamenti. Tale scala va considerata come riferimento e pertanto il Concorrente, nella consapevolezza della specificità dell’intervento, potrà proporre contenuti informativi aggiuntivi.

Di seguito viene presentato il livello di sviluppo richiesto che gli oggetti contenuti in ciascun modello informativo devono avere per il raggiungimento degli obiettivi e degli usi sopra descritti, per ciascuna fase del progetto.

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5.3 RUOLI, RESPONSABILITÀ E AUTORITÀ AI FINI INFORMATIVI

5.3.1 Definizione della struttura informativa interna del committenteSono di seguito schematizzati i ruoli interni alla committenza in riferimento alla gestione informativa del progetto:

CHIUSURE REI

SERRAMENTI REI

IMPIANTI ANTINCENDIO

ANTINCENDIO B

B

B

Sviluppo dei LOD richiesto

Struttura informativa interna del committente

Identificazione dei soggetti professionali dell’affidatario

Project ManagerStazione

Appaltante

BIM ManagerStazione

Appaltante

BIM CoordinatorStazione

Appaltante

Assistenteal BIMManager

Referenti settori coinvoltiStazione Appaltante

5.3.2 Definizione della struttura dell’affidatario e della sua filieraL’affidatario dovrà dichiarare nella propria oGI e, successivamente, nel proprio pGI, il flusso di ruoli e relazioni dei soggetti coinvolti per la progettazione in oggetto. Dovranno essere identificate le responsabilità informative di eventuali sub-affidatari.

5.3.3 Identificazione dei soggetti professionaliL’affidatario dovrà identificare e specificare nella propria oGI, e successivamente nel proprio pGI, i riferimenti delle figure coinvolte ai fini informativi, all’interno della propria struttura aziendale, nello specifico intervento in questione, differenziandole per disciplina e/o specializzazione. Le informazioni possono essere raccolte come di seguito specificato nella tabella seguente:

BIM MANAGER

BIM COORDINATOR

BIM COORDINATOR

BIM SPECIALIST

BIM SPECIALIST

BIM SPECIALIST

BIM SPECIALIST

BIM SPECIALIST

RESPONSABILE ACDat

RUOLO NOME COGNOME UFFICIO TELEFONO E-MAIL

FIGURE

GENERALE/DISCIPLINARE

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Esempio di tabella di suddivisione del modello BIM

5.4 STRUTTURAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLAMODELLAZIONE DIGITALE

5.4.1 Strutturazione dei modelli disciplinariSi chiede all’affidatario di proporre la strutturazione dei modelli a partire dalla seguente tabella, con facoltà di suddividere ulteriormente il modello impiantistico in discipline nel rispetto delle massime dimensioni dei modelli indicate:

STATO DI FATTO

ARCHITETTONICO

STRUTTURALE

IMPIANTISTICO

ANTINCENDIO

MODELLO CODICE CONTENUTI

5.4.2 Programmazione temporale della modellazione e del processo informativoSi chiede all’affidatario di esplicitare la programmazione temporale delle sue attività mediante cronoprogramma in funzione di quanto stabilito nel presente DIP.

5.4.3 Dimensione massima dei file di modellazioneLa dimensione massima di ciascun file di modellazione consegnato dall’affidatario dovrà essere di 700 MB.In caso di superamento di tale limite dovranno essere intraprese opportune misure come downgrade geometrico degli oggetti e/o la suddivisione del modello in più parti.

5.5 POLITICHE PER LA TUTELA E LA SICUREZZA DELCONTENUTO INFORMATIVO

5.5.1 Riferimenti normativiSi riportano i riferimenti normativi adottati dalla committenza per i sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni:

• ISO/IEC 27000:2016 Information technology - Security techniques - Information security management systems - Overview and vocabulary

• ISO/IEC 27001:2013 Information technology - Security techniques - Information security management systems - Requirements

• ISO/IEC 27002:2013 Information technology - Security techniques - Code of practice for information security controls1

• ISO/IEC 27005:2011 Information technology - Security techniques – Information security risk management

• ISO/IEC 27007:2011 Information technology - Security techniques - Guidelines for information security management systems auditing

• ISO/IEC TR 27008:2011 Information technology - Security techniques – Guidelines for auditors on information security controls

Per la privacy:• ISO/IEC 29100:2011 Information technology - Security techniques – Privacy framework1

5.6 PROPRIETÀ DEL MODELLO

I modelli BIM e le loro parti (modelli complessivi delle opere, componenti e librerie in genere, basi dati di proprietà, rilievi ad hoc), prodotti dall’affidatario per il presente progetto, sono di proprietà della committenza che potrà autorizzarne gli utilizzi specifici per propri scopi definiti.

5.7 MODALITÀ DI CONDIVISIONE DI DATI, INFORMAZIONI E CONTENUTI INFORMATIVI

5.7.1 Caratteristiche delle infrastrutture di condivisione (ACDat-AF)È richiesto all’affidatario di esplicitare, nella propria oGI, l’ambiente di condivisione dati (ACDat) che

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sarà utilizzato per lo sviluppo della commessa. L’ACDat è un’infrastruttura informatica di raccolta e gestione organizzata di dati, comprensiva della propria procedura di utilizzo e dovrà garantire:

• Accessibilità, secondo prestabilite regole, da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo;• Tracciabilità e successione storica delle revisioni apportate ai dati contenuti;• Supporto di una vasta gamma di tipologie e formati di dati e di loro elaborazioni;• Alti flussi di interrogazione e facilità di accesso, ricovero ed estrapolazione di dati (protocolli aperti

di scambio dati);• Conservazione e aggiornamento nel tempo;• Garanzia di riservatezza e sicurezza.

5.7.2 Denominazione dei fileLa nomenclatura dei file relativi alla commessa dovrà seguire la struttura della WBS adottata dall’aggiudicatario.

5.8 MODALITÀ DI PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DEI CONTENUTI INFORMATIVI DI EVENTUALI SUB-AFFIDATARI

La redazione di parti del modello BIM da parte di eventuali sub-affidatari verrà svolta sotto stretta supervisione dell’affidatario che controllerà e verificherà con cura i dati contenuti e gli standard grafici utilizzati. Resta comunque stabilito che le responsabilità circa la correttezza del modello BIM restano esclusivamente poste in capo all’affidatario.

5.9 PROCEDURE DI VERIFICA, VALIDAZIONE DI MODELLI, OGGETTIE/O ELABORATI

5.9.1 Definizione delle procedure di validazioneÈ richiesto all’affidatario di indicare nell’oGI e, successivamente nel pGI, la procedura di validazione che intende utilizzare per i modelli, gli oggetti e gli elaborati, in riferimento alla norma UNI 11337:6.

Le procedure di validazione contenute nel pGI, una volta definitivamente approvato dalla committenza, costituiranno tassative modalità di dettaglio di esecuzione dei servizi regolati dal presente capitolato.

L’affidatario dovrà consegnare il modello BIM, secondo le tempistiche indicate nel pGI e approvate dalla committenza, nel rispetto delle specifiche di unità di misura, del sistema di coordinate e della georeferenziazione definite.

5.9.2 Definizione dell’articolazione delle operazioni di verificaIl committente e l’affidatario, svolgeranno attività di verifica dei dati, delle informazioni e dei contenuti informativi sul modello informativo dell’opera, nel suo insieme e/o sui singoli modelli, elaborati od oggetti, in modalità automatizzata attraverso specifici software.

A seguito della verifica saranno redatti report contenenti il risultato delle analisi.

Si identificano tre livelli di verifica (LV) di natura informativa:• LV1 – verifica interna e formale su dati, informazioni e contenuto informativo, intesa come la verifica

della correttezza delle modalità di loro produzione, consegna e gestione così come richiesto nel presente CI e come specificato dal pGI dell’affidatario. Tale livello di verifica dell’informazione è garantito dall’affidatario ed in particolare dal BIM Manager in collaborazione eventualmente con il BIM Coordinator.

• LV2 – verifica interna e sostanziale su modelli disciplinari e specialistici, in forma singola o aggregata, intesa come verifica della leggibilità, della tracciabilità e della coerenza dei dati e delle informazioni contenute effettuando:• la verifica delle procedure di determinazione e risoluzione delle interferenze e delle

incoerenze; • la verifica del rispetto degli standard informativi;• la verifica di coerenza informativa rispetto l’estrazione di dati;• la verifica del raggiungimento dell’evoluzione informativa dei modelli, degli elaborati e livello di

sviluppo degli oggetti e della loro rappresentazione grafica in conformità a quanto previsto dal CI e pGI.

Tale livello di verifica dell’informazione, in riferimento alla norma UNI 11337:5, è sviluppato all’interno di ogni singolo soggetto coinvolto nel processo (committente, affidatario, eventuali sub-affidatari) ed è garantito dal BIM Manager, in collaborazione con il BIM Coordinator.

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• LV3 – verifica indipendente, formale e sostanziale sulla leggibilità, tracciabilità e coerenza di dati e informazioni contenute nei modelli, negli elaborati, nelle schede e negli oggetti, presenti nell’ACDat effettuando:• la verifica delle interferenze e delle incoerenze;• la verifica del raggiungimento dei livelli di dettaglio;• la verifica dell’applicazione delle norme specifiche e delle regole tecniche di riferimento;• la verifica della corrispondenza della matrice delle responsabilità dell’organizzazione definita

nel pGI;• la verifica dell’esaustività dei contenuti informativi prodotti in funzione dei requisiti espressi

nel pGI. Tale livello di verifica dell’informazione è di responsabilità della committenza che potrà avvalersi di

un soggetto terzo indipendente.

Ciascuna istruttoria di verifica dovrà generare un apposito verbale di istruttoria con indicazione delle parti conformi ed approvate e di tutte le parti difformi, incomplete e/o errate.

Le eventuali non conformità rilevate al modello BIM dovranno essere corrette e integrate dall’affidatario.

5.9.3 Programmazione delle operazioni di verificaSono di seguito indicate le frequenze con cui si svolgeranno attività di verifica dei dati, delle informazioni e dei contenuti informativi sul modello informativo dell’opera, nel suo insieme e/o sui singoli modelli, elaborati od oggetti, attraverso l’utilizzo di specifici software, con la produzione di report contenenti risultati e azioni correttive previste:

• LV1 E LV2: frequenza bisettimanale• LV3: frequenza mensile

5.10 PROCESSO DI ANALISI E RISOLUZIONE DELLE INTERFERENZE E DELLE INCOERENZE INFORMATIVE

I dati e le informazioni contenuti in differenti modelli grafici appartenenti ad un processo digitale devono essere coordinati tra loro e verso regole di riferimento.

Il coordinamento all’interno dei modelli grafici e tra i modelli grafici e altri modelli e tra i modelli grafici e gli elaborati avviene attraverso:

• analisi e controllo interferenze fisiche e informative (clash detection);• analisi e controllo incoerenze informative (model e code checking);• risoluzione di interferenze e incoerenze.

La verifica di coordinamento dei modelli grafici dovrà essere eseguita in via automatizzata attraverso specifico software. A seguito della verifica dovranno essere redatti opportuni report con il risultato delle analisi (i report e i modelli correlati dovranno essere consegnati alla Stazione Appaltante).

L’affidatario dovrà descrivere nell’oGI e, successivamente dettagliare nel pGI, la modalità di svolgimento dell’analisi, il software utilizzato e le relative modalità di risoluzione delle interferenze in relazione ai seguenti livelli di coordinamento:

• 5.10.1.1 Coordinamento di primo livello (LC1) Il coordinamento di dati e informazioni all’interno di un modello grafico singolo si definisce coordinamento di primo livello (LC1).

• 5.10.1.2 Coordinamento di secondo livello (LC2) Il coordinamento di dati e informazioni tra più modelli grafici singoli si definisce coordinamento di secondo livello (LC2) e può avvenire attraverso la loro aggregazione simultanea o mediante successive verifiche di congruenza dei rispettivi contenuti informativi.

• 5.10.1.3 Coordinamento di terzo livello (LC3) Si definisce coordinamento di terzo livello (LC3) il controllo e la soluzione di interferenze e incoerenze tra dati/informazioni/contenuti informativi generati da modelli grafici, e dati/informazioni/contenuti informativi (digitali e non digitali) non generati da modelli grafici (ad esempio un elaborato grafico CAD, non derivato da modelli, o una relazione di calcolo, ecc.)

• 5.10.2 Interferenze di progetto È richiesto all’offerente di fornire, all’interno dell’oGI e, successivamente, nel pGI la matrice di

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corrispondenza in cui sono specificati i modelli che saranno messi in relazione e le eventuali tolleranze:

Esempio di matrice di coordinamento per la verifica delle interferenze

Esempio di matrice di coordinamento per la verifica delle incoerenze

STATO DI FATTO

ARCHITETTONICO

STRUTTURALE

IMPIANTISTICO

ANTINCENDIO

STATO DI FATTO

ARCHITETTONICO

STRUTTURALE

IMPIANTISTICO

ANTINCENDIO

OGGETTO/OGGETTOMODELLO/MODELLOMODELLO/ELABORATI

OGGETTO/OGGETTOMODELLO/MODELLOMODELLO/ELABORATI

OGGETTO/OGGETTOMODELLO/MODELLOMODELLO/ELABORATI

OGGETTO/OGGETTOMODELLO/MODELLOMODELLO/ELABORATI

OGGETTO/OGGETTOMODELLO/MODELLOMODELLO/ELABORATI

OGGETTO/OGGETTOMODELLO/MODELLOMODELLO/ELABORATI

OGGETTO/OGGETTOMODELLO/MODELLOMODELLO/ELABORATI

OGGETTO/OGGETTOMODELLO/MODELLOMODELLO/ELABORATI

OGGETTO/OGGETTOMODELLO/MODELLOMODELLO/ELABORATI

OGGETTO/OGGETTOMODELLO/MODELLOMODELLO/ELABORATI

LC1LC2LC3

LC1LC2LC3

LC1LC2LC3

LC1LC2LC3

LC1LC2LC3

LC1LC2LC3

LC1LC2LC3

LC1LC2LC3

LC1LC2LC3

LC1LC2LC3

MODELLO

MODELLO

LIVELLO DICOORDINAMENTO

LIVELLO DI

COORDINAMENTO

LEGISLAZIONE

EUROPEA

LEGISLAZIONE

NAZIONALE

LEGISLAZIONE

REGIONALE

ALTRE

LEGISLAZIONI

RISPARMIO

ENERGETICO

ACUSTICA

VINCOLI

CONTRATTUALI

VINCOLI

PROGETTUALI

VINCOLI

COSTRUTTIVI

VINCOLI

MANUTENTIVI

STATO DI FATTO

ARCHITETTONICO STRUTTURALE IMPIANTISTICO ANTINCENDIO

5.10.3 Incoerenze di progettoÈ richiesto all’affidatario di specificare all’interno dell’oGI e, successivamente, nel pGI la matrice delle incoerenze in cui sono definite le verifiche da eseguire relativamente alle normative di riferimento:

5.10.4 Definizione delle modalità di risoluzione di interferenze e incoerenzeAl termine di ogni analisi di coordinamento dovrà essere redatto dall’affidatario un rapporto delle interferenze e delle incoerenze rilevate e dei soggetti, modelli, oggetti o elaborati coinvolti. Se l’interferenza e/o l’incoerenza è univocamente attribuibile ad un soggetto responsabile, si dovrà procedere con l’assegnazione della risoluzione al soggetto stesso. In caso di coinvolgimento di più soggetti o di possibili interferenze o incoerenze con altre discipline (e relativi modelli, elaborati od oggetti) si dovrà procede con l’indizione di una riunione di coordinamento per un confronto tra i soggetti coinvolti e la definizione del processo di risoluzione. Le attività di coordinamento delle interferenze e delle incoerenze dovranno procedere iterativamente fino alla eliminazione di tutte le incoerenze rilevate.

5.11 MODALITÀ DI ARCHIVIAZIONE E CONSEGNA FINALE DI MODELLI, OGGETTI E/O ELABORATI INFORMATIVI. All’atto della chiusura dell’intervento l’affidatario dovrà garantire, nell’Area di Pubblicazione all’interno dell’ACDat messo a disposizione dalla Stazione Appaltante, la presenza dei modelli, dei report e delle azioni correttive gestite. Tutti i file in modalità consegna o archiviazione dovranno essere facilmente identificabili dalle figure responsabili della Stazione Appaltante nel rispetto dei parametri e delle indicazioni relative alle modalità di archiviazione dei dati e di consegna dei modelli/oggetti/elaborati informativi specificati nel presente CI al paragrafo 5.7.2.